Al-Kindi: differenze tra le versioni
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|PostCognomeVirgola = {{arabo|ﺍﺑﻮ ﻳﻮﺳﻒ يعقوب بن اسحاق الكندي}}
|ForzaOrdinamento = Al-Kindi
|PreData = nome latinizzato '''Alchindus'''
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 873
|
|Attività = musicista
|Attività2 = astrologo
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Il contatto con i "filosofi dell'antichità" (così erano conosciuti i filosofi greci dagli studiosi musulmani), e in particolare [[Aristotele]], ebbe un profondo effetto sul proprio sviluppo intellettuale, portandolo a scrivere numerosi trattati originali su una varietà di soggetti, dalla [[metafisica]] all'[[etica]], dalla [[matematica]] alla [[farmacologia]] e all'[[astrologia]]<ref>H. Corbin, ''History of Islamic Philosophy'', Londra, Keagan Paul International, 1993, p. 154 (trad. it. ''Storia della filosofia islamica'', Milano, Adelphi, 1989).</ref><ref>P. Adamson, ''Al-Kindi'', in P. Adamson & R. Taylor, ''The Cambridge Companion to Arabic Philosophy'', Cambridge, Cambridge University Press, 2005, p. 33.</ref>, ma non all'[[alchimia]] che era dal filosofo arabo considerata una cialtroneria<ref>Cfr. il lemma «al-Kindī» in ''Encyclopédie de l'Islam / Encyclopaedia of Islam'', Leida - Parigi, E.J. Brill - G.-P. Maisonneuve & Larose, 1960-2004, vol. V (J. Jolivet - R. Rashed).</ref>.
In matematica, al-Kindī ebbe un ruolo importante per l'introduzione dei [[Sistema di numerazione indiano|numerali indiani]] nel mondo islamico e cristiano<ref name="www-gap.dcs.st-and.ac.uk">{{Cita web|url=
Caduto in disgrazia sotto il califfato di [[al-Mutawakkil]] (forse per le sue tendenze favorevoli al [[Mutazilismo]]), al-Kindī morì verso l'[[866]] (o [[873]]).
== Biografia ==
Al-Kindī nacque a [[Kufa]] da una famiglia aristocratica della tribù [[Arabi|araba]] dei [[Kinda|Banū Kinda]], originaria dello [[Yemen]],
Alla morte di al-Maʾmūn, il fratello, al-Muʿtaṣim divenne califfo. La posizione di al-Kindī migliorò sotto al-Muʿtaṣim, che lo nominò tutore del figlio. Ma con la successione di [[al-Wathiq|al-Wāthiq]], e ancor di più dopo la salita al potere di [[al-Mutawakkil]], la stella di al-Kindī si affievolì. Vi sono diverse teorie sul perché: alcuni attribuiscono la caduta di al-Kindī a rivalità all'interno della Bayt al-
Dopo la morte, il lavoro filosofico di al-Kindī fu presto dimenticato e molte delle sue opere furono perse persino per i tardi studiosi e storici islamici. Felix Klein-Franke suggerisce un certo numero di ragioni per questo fenomeno: a parte la militanza ortodossa di al-Mutawakkil, i [[Mongoli]] distrussero molte biblioteche durante le loro invasioni. Tuttavia, egli dice che la causa più probabile è che le sue opere non trovarono mai una degna accoglienza presso gli studiosi, in confronto a quelle di [[al-Farabi|al-Fārābī]] e [[Avicenna]], e infine queste lo offuscarono.<ref>Klein-Franke, p. 166.</ref>
== Opere ==
Al-Kindī era maestro in molte aree del pensiero. Anche se fu poi
<blockquote>''Il migliore del suo tempo, unico nella conoscenza di tutte le scienze antiche. È chiamato "il Filosofo degli Arabi". I suoi libri riguardano scienze differenti come la logica la filosofia la geometria l'aritmetica, l'astronomia ecc.. Lo colleghiamo ai filosofi naturali per la sua importanza nella scienza.''</blockquote>
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[[Girolamo Cardano]] lo considerava uno dei dodici migliori pensatori del [[Medioevo]]<ref>George Satron. ''Introduction to the History of Science''.</ref>. Secondo Ibn al-Naḍīm, al-Kindī scrisse almeno duecentosessanta libri, contribuendo in maniera determinante alla [[geometria]] (trentadue libri), alla medicina e alla filosofia (ventidue libri per entrambe le discipline), alla [[logica]] (nove libri) e alla [[fisica]] (dodici libri)<ref>Corbin, pp. 154–155.</ref>. La sua influenza nei campi della fisica, della matematica, della medicina, della filosofia e della musica fu di vasta portata e restò di primaria importanza per diversi secoli. Nonostante molti dei suoi libri siano andati persi nei secoli, una piccola parte è sopravvissuta nelle traduzioni in [[Lingua latina|latino]] di [[Gerardo da Cremona]], altre sono state riscoperte in manoscritti arabi; ventiquattro delle sue opere sono state ritrovate a metà del [[XX secolo]] in una biblioteca turca<ref>Klein-Franke, pp. 172–173.</ref>.
Sarebbe stata redatta da al-Kindī ''La teologia di Aristotele'', una parafrasi di parti delle [[Enneadi]] di [[Plotino]], insieme con un commento di [[Porfirio]]<ref>
=== Filosofia ===
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=== Astronomia ===
[[File:Al-Kindi, Abu Yusuf Ya Qub ibn Ishaq – Liber novem iudicum in iudiciis astrorum, 1509 – BEIC 1289632.jpg|thumb|''Liber novem iudicum in iudiciis astrorum'', 1509]]
Al-Kindī dichiarò la sua legge della [[forza di gravità|gravità]] [[pianeta terrestre|terrestre]]<ref name="Qadir">Asghar Qadir (1989). ''Relativity: An Introduction to the Special Theory'', pp 6–11. World Scientific, [[Singapore]]. ISBN 9971-5-0612-2.</ref>:
{{citazione|Tutti gli oggetti terrestri sono attratti verso il centro della Terra.}}
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=== Astrologia ===
La visione del [[sistema solare]] di al-Kindi deriva da quella di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], che pone la Terra al centro di una serie di sfere concentriche in cui sono contenuti i corpi celesti conosciuti (i [[pianeta|pianeti]] Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e le stelle). In uno dei suoi trattati sull'argomento, dice che questi corpi sono entità razionali, il cui moto circolare è in obbedienza e in onore a Dio. Il loro ruolo, secondo la convinzione di al-Kindī, è di agire come strumenti della divina provvidenza. Egli fornisce una evidenza empirica come dimostrazione di quanto afferma; le differenti stagioni sono caratterizzate da particolari disposizioni dei pianeti e delle stelle (in particolare del Sole); l'apparenza e le maniere degli uomini varia in concordanza con la disposizione dei corpi celesti posti sopra la propria terra natale<ref>Adamson, p. 42.</ref>.
Tuttavia, resta ambiguo il modo in cui i corpi celesti influenzerebbero il mondo materiale. Una teoria, che egli postula nelle sue opere, proviene da [[Aristotele]], il quale ritiene che il movimento dei corpi celesti causi un attrito nella regione sub-lunare che rimescola gli elementi primari di terra, fuoco, aria e acqua, e che ciò produca ogni fenomeno nel mondo materiale. Una opinione alternativa che si trova nel suo trattato ''Sui raggi'' è che i pianeti esercitino la loro influenza in linea retta. In ognuno di questi egli presenta due diverse interpretazioni delle interazioni fisiche: azione da contatto e azione a distanza. Questa dicotomia si ritrova anche nei suoi scritti di [[ottica]]<ref>Adamson, p. 43.</ref>.
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=== Teoria della musica ===
Al-Kindī fu il primo grande teorico della musica nel [[mondo arabo]]-[[mondo islamico|islamico]]<ref name=Saoud/>. Propose l'aggiunta di una quinta corda nell'[[ud (strumento musicale)|ʿūd]] ([[liuto]]) e discusse le connotazioni cosmologiche della musica. Andò oltre i risultati dei musicisti dell'[[antica Grecia]] nell'uso delle notazioni alfabetiche per un'ottava. Al-Kindī realizzò anche il valore terapeutico della musica e tentò la cura di un ragazzo [[tetraplegia|tetraplegico]] con una terapia musicale<ref name=Saoud/>.<br />
Pubblicò quindici trattati di teoria della musica, di questi solo cinque ci sono rimasti. In uno di questi trattati la parola ''mūsīqā'' è usata per la prima volta in arabo, oggi la parola è utilizzata in arabo, persiano, turco e diverse altre lingue
== Il pensiero filosofico ==
=== Influenze ===
Mentre gli intellettuali musulmani erano in generale a conoscenza della filosofia greca, specialmente la [[logica]], si ritiene che al-Kindī sia stato il primo vero ''filosofo'' musulmano.<ref>Klein-Frank, p. 165.</ref> Il suo pensiero è stato grandemente influenzato dalla filosofia [[neoplatonismo|neoplatonica]] di [[Proclo]], [[Plotino]] e [[Giovanni Filopono]] tra gli altri, sebbene abbia attinto idee anche da altre scuole ellenistiche.<ref>Adamson, p. 37.</ref> Fa molti riferimenti ad [[Aristotele]] nei suoi scritti, spesso involontariamente reinterpretati in un contesto neoplatonico. Ciò è particolarmente evidente in aree come la metafisica e la natura di Dio come entità causale.<ref name=Adamson36>Adamson, p. 36.</ref> I primi esperti hanno suggerito che fu influenzato dalla scuola di teologia [[Mutazilismo|mutazilita]], a causa del comune interesse dimostrato per il mantenimento della pura unità ( ''[[
=== Metafisica ===
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== Nella cultura di massa ==
Al nome di al-Kindī si ispira l'omonimo ensemble musicale [[Aleppo|aleppino]] di [[musica]] classica [[Mondo arabo|araba]] sacra e profana sotto la guida del virtuoso di [[qanun]] Jiulien Jalal Eddine Weiss.<ref>
== Note ==
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* [[Scienza e tecnica islamiche]]
* [[Epoca d'oro islamica]]
* [[
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|al-kindi|Al-Kindi|Peter Adamson}}
* {{cita web|url=http://www.muslimphilosophy.com/kindi/index.html|titolo=Islamic Philosophy Online}}
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