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Il '''lago di Lucrino''' è un [[lago|bacino]] naturale della [[città metropolitana di Napoli]], situato sulla costa dei [[Campi Flegrei]], a poca distanza dal [[lago d'Averno]]. Si è formato in epoca antica a seguito del moto ondoso del mare che, apportando progressivamente della sabbia, ha col tempo chiuso un'insenatura naturale con un istmo<ref>Nei Campi Flegrei abbiamo altri esempi di laghi costieri formatisi allo stesso modo: il [[lago Miseno]] (chiamato anche Mare Morto), il [[lago Fusaro]], il [[lago di Patria]], e il prosciugato [[lago di Licola]]. Sono invece laghi prettamente vulcanici il [[lago d'Averno]] e i prosciugati Lago di [[Agnano]] e la caldera della [[solfatara di Pozzuoli]].</ref> <ref>In {{cita libro|autore=M.Malte-Brun|curatore=|titolo=Universal Geography|volume=VII |editore=Adam Black|città=Edinburgh|anno=1829|isbn=|cid=M.Malte-Brun}} pag. 259 il lago viene citato col nome di "Lago Lucerno"</ref>.
== In epoca romana ==
=== Gli allevamenti ittici ===
[[File:Pompeii - House VIII, 2, 16 - MAN 120177.jpg|thumb|left|Mosaico con catalogo di pesci, da [[PompeiiPompei (città antica)|Pompei]].]]
Il nome Lucrino deriva dal latino ''lucrum'' (lucro, guadagno, profitto) per gli allevamenti di pesci e soprattutto di ostriche che intornonel all'annoI [[90secolo a.C.]] vi aveva installatoimpiantò il senatore romano [[Sergio Orata]], divenendo in breve tempo uno degli uomini più ricchi dell'epoca.
NelIn I secolo a.C.seguito, a causa del moto [[bradisismo|bradisismico]] discendente, irrompendoessendo lepenetrate ondenel dellago marele nelonde lagomarine e danneggiandoneavendone danneggiato gli impianti, gli allevatori richiesero al Senato Romano di intervenire;. leLe opere di restauro e di soprelevazione dell'istmo che separava il lago dal mare (''Via Herculea'') furono realizzatefatte realizzare da [[Giulio Cesare]], e magnificate da [[Virgilio]]<ref>Georgiche II, 161-164 e relativo commento di [[Servio Mario Onorato|Servio]] al verso 161.</ref>. Tali opere vengono ricordate anche dall'umanista [[Flavio Biondo]], nel libro tredicesimo dell'Italia Illustrata, dedicato alla Campania.
Gli allevamenti di pesci e ostriche, molto redditizi, proseguirono per tutto il periodo dell'impero romano, come attestano le famose [[fiaschette vitree puteolane]] didel [[IV secolo]], sulle cui paretisuperfici sono rappresentati i principali monumenti della costa che va da [[Pozzuoli]] fino a [[Capo Miseno|Miseno]]<ref>Le principali fiaschette vitree puteolane sono conservate a Praga (Museo nazionale), Lisbona (Accademia di belle arti), St. Helens (Pilkington Glass Museum), New York (Corning Museum of Glass), Varsavia (Museo Borgiano), Ampurias.</ref>. In modo particolare le fiaschette conservate a New York, Varsavia e Ampurias recano la scritta "ostriaria" e mostrano gli impianti di allevamento delle ostriche quali reticoli di palafitte realizzati con pali lignei, aialle quali sono sospesisospese delle corde che -, come delle collane -, presentano infilate delle ostriche; la scritta OSTRIARIA che vi è associata, non lascia ombra di dubbio su quanto vi è rappresentato.
=== La via Herculea ===
[[File:PortusJulius3484TAW.JPG|thumb|[[Portus Julius]] da Punta Epitaffio - Il tracciato dell'antica strada romana ''via Herculea'', che correva sull'argine che separava l'antico lago di Lucrino dal mare, oggi sommersa per effetto del [[bradisismo]], è riconoscibile nei giorni di mareggiata in quanto cheperché, trattandosi di un bassofondale, le onde vi si infrangono di sopra. La curvatura insullo fondosfondo è dovuta all'interruzione della strada per la presenza dell'antico canale di ingresso nel lago.]]
Il sottile istmo che separaseparava il lago di Lucrino dal mare, secondo il mito, venne attribuito a [[Eracle]] che l'avrebbe creato quando dal remoto occidente condusse in Grecia i buoi che aveva rubato al mostruoso [[Gerione (mitologia)|Gerione]]. Sull'istmo fu successivamente costruita una strada che, in ricordo dell'eroe, fu chiamata ''Via Herculea'' o ''Via Heraclea'' o ''Via ErculeaHerculanea'' (da<ref>Da non confondersi con la [[viaVia Herculea]] che percorrecorreva longitudinalmentelungo l'[[Appennino]]) sannita-lucano e nemmeno con la [[via Augusta|Via Herculea]] nella Spagna orientale</ref>.
Nel [[I secolo a.C. ]], venendoessendo lastata via Herculea invasasommersa dalle onde marine, Giulio Cesare ne curò il restauro soprelevandolasopraelevandola. ▼
Nel 37 a.C. Agrippa tagliò l'istmo carrozzabilee la strada per permettere alle navi di accedere nel bacino del lago Lucrino , trasformato temporaneamenteparzialmente in porto militare, e ricollegandoricollegò i due tronconi di strada con un ponte ligneo mobile. ▼
▲Nel [[I secolo a.C.]], venendo la via Herculea invasa dalle onde marine, Giulio Cesare ne curò il restauro soprelevandola.
La strada carrozzabile che oggi passa sull'istmo fra il mare e il Lago Lucrino odierno non corrisponde minimamente al tracciato dell'antica via Herculea. Infatti, per effetto del [[bradisismo]] la via Herculea è attualmente sommersa nel mare a 3, 50 5- 4 ,00 metri di profondità, situandosi parallelamente alla costa di Lucrino a 350 - 500 metri più al largo. L'antica via è perfettamente riconoscibile sunelle fotografie aeree, inoppure nei giorni di mareggiata o, oppureanche, eseguendo delle immersioni. ▼
▲Nel 37 a.C. Agrippa tagliò l'istmo carrozzabile per permettere alle navi di accedere nel bacino del lago Lucrino trasformato temporaneamente in porto militare, e ricollegando i due tronconi di strada con un ponte ligneo mobile.
▲La strada carrozzabile che oggi passa sull'istmo fra il mare e il Lago Lucrino non corrisponde minimamente al tracciato dell'antica via Herculea. Infatti, per effetto del [[bradisismo]] la via Herculea è attualmente sommersa nel mare a 3,50 - 4,00 metri di profondità, situandosi parallelamente alla costa di Lucrino a 350 - 500 metri più al largo. L'antica via è perfettamente riconoscibile su fotografie aeree, in giorni di mareggiata, oppure eseguendo delle immersioni.
=== Il porto militare ===
Nel [[37 a.C.]], nel corso della guerra navale che vide contrapporsi [[Augusto|Ottaviano]] a [[Sesto Pompeo]], [[Marco Vipsanio Agrippa]] installò, a sostegno di Ottaviano installò, nel [[Lago d'Averno]] e nella parte destraorientale del lago Lucrino un porto militare, [[Portus Julius]]<ref>È possibile visionare una vedutafoto aerea delle strutture attualmente sommerse nel mare del Porto Giulio (due bacini con relativi moli; una strada rettilinea fiancheggiata da numerosi magazzini; un ampio cortile con una fila centrale di stanze centrale, forse una caserma; una grande villaresidenza con ampio giardino centrale, forse laper residenza delll'ammiraglio della flotta; ecc.), è possibile vederlain [http://www.parcoarcheologicosommersodibaia.it/sito.php?id=SI000012 qui].</ref>, mentre gli allevamenti ittici proseguivano nella metà sinistraoccidentale del lago. Per permettere alle navi di accedere nelal bacino, egli tagliò l'istmo carrozzabilecarrabile della [[Via Herculea (Pozzuoli)|Via Herculea]], realizzando un canale di ingresso di 300 m formato da due lunghi murifrangiflutti paralleli, che veniva scavalcato da un ponte ligneo mobile che garantiva la percorribilità dell'istmo<ref>[http://www.tightrope.it/monten/plastico.jpg Una ricostruzione precisa della situazione topografica in epoca romana] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090927121107/http://www.tightrope.it/monten/plastico.jpg |data=27 settembre 2009 }} è mostrata da un plastico esposto nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel [[Castello Aragonese (Baia)|Castello aragonese di Baia]], realizzato da archeologi e topografi, rigorosamente sulla base di dati scientifici e delle evidenze archeologiche.</ref>. Il Portus Julius ebbe vita breve nel Lucrino, in quanto che il bacino, essendo poco profondo e andando soggetto aad insabbiamento, risultò ben presto inadatto alle pesanti navi da guerra. Infatti giàGià nel [[12 a.C.]] la flotta militare imperiale venne trasferita a Miseno, mentre gli impianti portuali nel lago Lucrino continuarono a essere utilizzati per scopi civili e commerciali.
=== Ville e terme ===
IlIn epoca romana il Lucrino fu un lussuoso luogo di villeggiatura. dell'epoca romana che, rientrandoRientrando fra gli insediamenti costieri particolarmente amati dai Romani per l'amenità dei luoghi, vide sorgere lungo tutta la costa<ref>Nel [[Golfo di Napoli]] vi sono altre coste particolarmente amate dai Romani per l'amenità dei luoghi e la splendida vista sul mare, disseminate tuttora di resti di quelle che un tempo furono splendide ville: la [[penisola sorrentina|costa di Surrentum]], [[Stabiae]], [[Oplontis]], [[Scavi archeologici di Ercolano|Herculaneum]], [[Posillipo|Pausilypon]].</ref> magnifiche ville e dimore di soggiorno di personaggi di rango dell'epoca, in un ''continuum'' che andava da [[Pozzuoli|Puteoli]] a [[Baia (Bacoli)|Baiae]], a [[Miseno (Bacoli)|Misenum]] senza soluzione di continuità.
Oltre ala già citato [[Sergio Orata]], ebbepossedette una villa che si affacciava sul Lucrino
[[Marco Tullio Cicerone]], villa da lui chiamata ''Cumanum'' o ''Academia'', famosa finin dall'antichitàseguito per poichéaver ospitòospitato le spoglie dell'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], morto nel [[138]] in uno dei palazzi imperiali nella vicina [[Baia (Bacoli)|Baia]]. Dopo la morte di Cicerone, la villa passò di proprietà ad Antistio Vetere il quale, eseguendovi dei lavori di ristrutturazione, vifece rinvennesgorgare una sorgente di acqua termale, cuicitata accennada [[Plinio il Vecchio|Plinio]], e che nel medioevo veniva ancora chiamata ''Balneum Ciceronis'' o ''Balneum Prati'' e utilizzata a fini curativi<ref>"<...> ''Questo bagno sana l'intestino, rimuove gli umori cattivi dal corpo e dai reni. Le braccia tonifica e cura il capo e la milza. Sana gli occhi cisposi e l'ulcera. A tutto il tuo essere dà vitalità'' <...>" (Pietro da Eboli, ''De Balneis Puteolanis'')</ref>.
Il Lucrino ha visto sgorgarevide intorno al suo bacino launa massimagrande concentrazione di fonti di acque termali. Esse sono attestate sia dai resti di impianti termali di epoca romana, tuttora riconoscibili intorno al suo specchio d'acqua, sia dal catalogo che nel XIII secolo compilò [[Pietro da Eboli]] (vedi più sotto).
Molte delle sorgenti termali esistenti in epoca romana e utilizzate nelfino al medioevo a fini terapeutici, sono andatescomparvero irrimediabilmente distrutte nel 1538 ain seguito dellall'eruzione del Monte Nuovo.
=== Miti e leggende ===
Il lago Lucrino fu chiamato in antico anche ''"Acherusio"'' perché si credette di identificarvi la ''[[Acherusia palus]]'' (nome attribuito più spesso al [[lago Fusaro]]), così come si presunsepensò che il lago potesse essere identificato con i fiumi infernali [[Cocito]] o [[Piriflegetonte]]. La prossimità col [[lago d'Averno]], del resto, considerato nell'antichità l'ingresso agli [[Inferno|Inferi]], rendevaconnotava evidentemente "sospetta" tutta l'area, ed eventuali fenomeni [[geofisica|fisici]] inconsueti potevano far sorgere leggende e favole. [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] narra infatti di presunti fenomeni di [[ebollizione|ebollizioni]], forse fuoriuscite,causate seda non [[magma]]tiche, probabilmenteemissioni [[zolfo|sulfuree]] o magmatiche.
Connessa all'idea che la zona avesse a che fare con il regno dei morti, abbiamo la testimonianza da un lato di Plinio il Vecchio<ref>"''oppidum Cimmerium''": Plinio il Vecchio, [[Naturalis Historia]] III, 61</ref> che ci parla di una città [[Cimmeri|Cimmera]] collocata fra il lago di Lucrino e il lago d'Averno; dall'altro abbiamo [[Strabone]]<ref>Strabone, Geografia V, 4, 5, C 244-245</ref> che, - riferendocitando [[Eforo di Cuma|Eforo]] -, precisa che i Cimmeri vivevano in case sotterranee collegate fra di loro da gallerie, dove essi accoglievano anche gli stranieri che venivano sul posto per interrogare l'oracolo [[ctonio]] dei morti situato sotto terra (''nekyomanteìon chthònion''), e che proprio grazie all'oracolo essi traevano parte del loro sostentamento, (pare con una tariffa per le consultazioni fissata dal loro re; ma - come è facile intuire - molto probabilmente anche nutrendosi di parte delle carni degli animali sacrificati agli inferi).
[[File:Tarentum incuse nomos 769750.jpg|thumb|left|Giovane a cavallo di un delfino (moneta di [[Taranto]] del 510 a.C.).]] ▼
Il lago di Lucrino fu inoltre teatro di un notissimo racconto di [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]<ref>Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, IX, 25</ref> circa un [[delfino]] che, all'epoca di [[Augusto]] penetrò nel lago. Un bambino che soleva passare di lì per andare a scuola, avendolo notato, prese l'abitudine ogni giorno di chiamarlo, dandogli da mangiare la merenda che portava con sé. Fra i due nacque una grande amicizia, a tal punto che il delfino lo faceva montare in groppa, per portarlo sul suo dorso fino a scuola a Baia e, più tardi tornare a prenderlo per riportarlo a casa sua a Pozzuoli. Questo durò per diversi anni, fino a quando un giorno il bambino non si ammalò e infine morì. Il delfino però continuava a venire ogni giorno nel luogo consueto ad attendere invano che il bambino arrivasse, finendo per intristirsi sempre di più, fino a quando non morì anche lui, di crepacuore.<br /> ▼
Si tratta forse, in termini moderni, della prima [[leggenda metropolitana]], il cui tema del fanciullo a cavallo di un delfino era abbastanza diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, ma che Plinio volle localizzare nel lago Lucrino.
▲[[File:Tarentum incuse nomos 769750.jpg|thumb |left|Giovane a cavallo di un delfino (moneta di [[Taranto]] del 510 a.C.).]]
▲Il lago di Lucrino fuera inoltre teatrola scena di un notissimonoto racconto di [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio ]]<ref>Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, IX, 25</ref> circa un [[delfino]] che, all'epoca di [[Augusto ]], era penetròpenetrato nel lago. Un bambino che soleva passare di lì per andare a scuola, avendolo notato, preseaveva preso l'abitudine ogni giorno di chiamarlo, dandogli da mangiare la merenda che portava con sé. Fra i due nacqueera nata una grande amicizia, a talal punto che il delfino lo faceva montare in groppa, per portarlo sul suo dorso fino aalla scuola a Baia e, più tardi , tornaretornava a prenderlo per riportarlo a casa sua a Pozzuoli. Questo duròera durato per diversi anni, fino a quando un giorno il bambino non si ammalòera eammalato ed infine morìera morto. Il delfino però continuava a venire ogni giorno nel luogo consueto ad attendere invano che il bambino arrivasse, finendo per intristirsiimmalinconirsi sempre di più, fino a quando non morìera anchemorto luianch'esso, diper la crepacuoretristezza.<br />
Il cui tema del fanciullo a cavallo di un delfino non era in realtà specifico del lago Lucrino, ma era diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.
Nella letteratura antica il Lucrino si ritrova anche in [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Marco Valerio Marziale|Marziale]], [[Sesto Properzio|Properzio]] e [[Virgilio]].
== In epoca medievale e moderna ==
[[File:Petrus de Ebulo - Balneum Tripergulae.jpg|thumb|[[Pietro da Eboli]]: ''Balneum Tripergulae''. LaL'impianto termatermale romanaromano, distruttadistrutto dall'eruzione del Monte Nuovo, era caratterizzata da due stanze, in una delleadibita qualia cispogliatoio sie spogliava, mentre nelll'altra ciper sile curavacure. Trovandosi il bagno presso il lago d'Averno considerato fin dall'antichità l'ingresso al Regno dei Morti, la miniatura mostra Gesù Cristo che, prima di risorgere, vi discende per infrangere le porte dell'Ade.]]
[[File:TripergoleTruglio137LucrinoMonteNuovoTAW4509.jpgJPG|thumb|upright=1.0|Il "Truglio"bacino didel Tripergolelago andatoLucrino distruttooggi, oai sepolto nel 1538 dall'eruzionepiedi del Monte Nuovo. In basso le terme denominate "Stufe di Nerone".]]
[[File:TripergoleTruglio137.jpg|thumb|left|Il "Truglio" di Tripergole andato distrutto o sepolto nel 1538 dall'eruzione del Monte Nuovo.]]
=== Il lago scomparso ===
In epoca altomedievale, nella prima metà del [[IX secolo]] i Campi Flegrei subirono la loro massima sommersione marina dovuta al [[bradisismo]] negativo. A [[Pozzuoli]] le colonne marmoree dell'antico mercato romano chiamato [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Serapeum_(Pozzuoli)_-3.jpg "Tempio di Serapide"] vennero intaccate dai [[Dattero di mare|litodomi]] fino a un'altezza di 6,30 m dal piano pavimentale. SeppureNonostante nonla siamancanza attestato dadi fonti scritte al riguardo, è chiaro tuttavia che in questa epoca il lago di Lucrino non esisteva più, essendo completamente sommerso dal mare.
Nel [[1341]] giungevano a [[Napoli]] alla corte del re angioino [[Roberto d'Angiò]], sia il [[Petrarca]] sia il [[Boccaccio]]. Il Boccaccio, visitando la zona flegrea con allegre brigate della corte angioina, notava che il mare agitato irrompeva nel lago d'Averno; dunque nel [[XIV secolo]] il lago Lucrino era ancora del tutto annullato dalla sommersione bradisismica, seppure l'area flegrea stesse progressivamente riemergendo. Ancora nel '500 il Lucrino risultava sommerso dal mare e appariva come una profonda insenatura marina che raggiungeva l'imboccatura del lago d'Averno, baia sulla quale si affacciava il villaggio di Tripergole. ▼
▲Nel [[1341]] giungevanogiunse a [[Napoli]] , alla corte del re angioino [[Roberto d'Angiò]], sia il [[ Petrarca]]Giovanni sia il [[Boccaccio]]. Il Boccaccio, visitandoVisitando la zona flegrea con allegre brigate della corte angioina, notavanotò che il mare agitato irrompeva nel lago d'Averno ;. dunqueDunque, ancora nel [[XIV secolo ]] il lago Lucrino era ancora del tutto annullatocancellato dalla sommersione bradisismica, seppureanche se l'area flegrea stessestava progressivamente riemergendo. Ancora nel '500 il Lucrino risultava sommerso dal mare e appariva come una profonda insenatura marina che raggiungeva l'imboccatura del lago d'Averno, baia sulla quale si affacciava il villaggio di Tripergole.
=== Tripergole, un villaggio per cure termali ===
A seguito dell'opera di [[Pietro da Eboli]], il ''De Balneis Puteolanis'' (o il<ref>Oppure ''De Balneis Terrae Laboris'')</ref>, scritta nel [[XIII secolo]] alla corte di [[Federico II di Svevia]], gli [[Angioini]] incoraggiarono la popolazione alll'uso delle sorgenti flegree a fini terapeutici. Sul lago Lucrino, presso una piccola collinetta di [[tufo]], (chiamata ''Monticello del Pericolo)'', su cui essi avevano edificato un castello, sorse ben presto un villaggio chiamato ''[[Tripergole]]''. Esso si sviluppò dove più numerose si addensavano le fonti e gli impianti termali romani, proprio a seguito dell'afflusso dei numerosi malati. Il villaggio, oltre ad avere un certo numero di case, aveva unadue chiesachiese<ref>Una nel castello (dedicata allo Spirito Santo eed a Santa Marta), mentre nel villaggio vero e proprio vi era una seconda chiesa dedicata a Santa Maddalena</ref>, un ospedale con circa 30 letti fatto costruire da [[Carlo II d'Angiò]] con annessa una farmacia, e poi tre osterieostelli per i forestieri, eed infine una casina di caccia reale, eed una cavallerizza. Nella costruzione dell'ospedale fu coinvolto anche l'architetto e scultore [[Gagliardo Primario]].
=== L'eruzione del Monte Nuovo ===
Il 29 settembre [[1538]], dopo una serie di fenomeni precursorianticipatori (terremoti;, ritiro del mare a seguito di una imponente sollevazione del suolo;, boati sotterranei; ecc.) cone unadopo un'eruzione vulcanica durata appena 5 giorni, sorgesorse ''exdal novo''nulla il [[Monte Nuovo]]. L'eruzione cambiacambiò totalmente la topografia del luogo: cancellae cancellò completamente il villaggio di Tripergole con tutti i suoi edifici civili, religiosi e militari;. scompareScomparve il Monticello del Pericolo;, vengonofurono totalmente distrutte le antiche sorgenti termali, e vennero sepolti i rispettivigli impianti di epoca romana che si trovavano presso il villaggio (da<ref>Da Pietro da Eboli chiamate:chiamati ''Balneum Ciceronis'' o ''Balneum Prati;, Balneum Tripergula;, Balneum Arcus;, Balneum Raynerii;, Balneum de Scrofa;, Balneum de Sancta Lucia; e Balneum de Cruce'');</ref>. Risultarono distrutti per sempre anche i resti della villa di Cicerone chiamata ''Academia''; scomparee scomparve anche una grande sala termale romana, di forma circolare, caratterizzata da sei finestre nella cupola, chiamata "''Truglio"''<ref>di questo edificio che viene detto simile a quello di Baia seppure di dimensioni minori, abbiamo una pianta disegnata da [[Giuliano da Sangallo]], pubblicata da Huelsen "il libro di Giuliano da Sangallo", vol. II, Lipsia 1910, f. 8. La didascalia del Sangallo recita: "''Ale III Perghole, ed evi VI lumi nela volta''".</ref>; e. infineInfine, il lago Lucrino subiscesubì un drastico ridimensionamento, riducendosi aad un decimo di quello che era stata la sua estensione in epoca romana;, così come appare ancora al giorno d'oggi.
Probabilmente nei mesi (o negli anni) successivi all'eruzione il suolo ridiscesesi riabbassò progressivamente: secondo alcuni ritornando alla quota che aveva nel [[1530]];, secondo altri abbassandosi di circa 3 m.<br />
Una tavola del 1586 conservata al [[Museo di San Martino]] a Napoli (edita<ref>Edita da E. Duchetti a Roma nel [[1586]])</ref> che ritrae una veduta generale a volo d'uccello dei Campi Flegrei da [[Posillipo]] fino a [[Cuma]], mostra un Lucrino praticamente inesistente, forse per la quota a cui il lago venne a trovarsi a seguito dell'eruzione, da supporre diprobabilmente diversi metri al di sopra del livello del mare.
== Oggi ==
[[File:Lago di Lucrino ok.jpg|thumb|Uno dei ristoranti che si trovano lungo le sponde del lago]]
[[File:LucrinoMonteNuovoTAW4509.JPG|thumb|left|upright=1.4|Il bacino del lago Lucrino oggi, ai piedi del Monte Nuovo. In basso le terme denominate "Stufe di Nerone".]]
Oggi Lucrino è una [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del [[comune]] di [[Pozzuoli]], che comprende gli insediamenti abitativi intorno all'omonimo lago. Il paesinopaese siè caratterizzacaratterizzato perda piccolivarie condominiitipologie odi elegantiedilizia villette con giardinoresidenziale, ora disseminati, ora addensati ai piedi del Monte Nuovo.
Seppure notevolmente ridotte rispetto all'epoca antica, tuttavia non mancanopermangono in zona sorgenti di acque termali. Ancora utilizzate e frequentatissime per relax e terapie sono le "''Stufe di Nerone"'', situate ai piedi del Monte delle Ginestre, dove oltre agli impianti moderni per le immersioni, sono tuttora in uso alcune strutture di epoca romana quali gli ambienti voltatia volta delle saune e una fangaiapozza diper formai circolarefanghi all'aperto. Vi è poi il "Lido Nerone – Lo scoglio" inIn riva al mare, ai piedi del Monte Grillo, dove è possibile immergersi nellein acque bollenticaldissime in apposite vasche situate sulla spiaggia.
Un antico ''laconicum'' (sauna) realizzato dai Romani nella collina [[tufo|tufacea]] di Tritoli e conosciuto nel medioevo come ''[[Sudatorium]] Trituli'' o ''Sudatorium Magnum'', situato al di sopra della galleria della [[Ferrovia Cumana]], e consistente in alcune stanze rettangolari fornite di letti in tufo dalle quali si dipartono due profondi cunicoli che si addentrano per circa 80 m all'interno della montagna, è oggi occupato abusivamentedai dadiscendenti personedi sfollati che, rifugiatesirifugiatisi qui durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] per sfuggire ai bombardamenti, hanno deciso - una volta finita l'emergenza -decisero di farne larimanere loro dimora fissastabilmente<ref>articolo su [[Il Mattino (quotidiano)|Il Mattino]] di Napoli del 9 novembre 1968 pag. 8 e foto sullo stesso giornale del 12 novembre 1968 pag. 8.</ref>, facendone la loro dimora, naturalmente riscaldata nei periodi invernali dalle calde esalazioni che tuttora si sprigionano indal fondo aidei cunicoli. <!-- Riferimento: secondo articolo più ampio del Mattino da rintracciare! -->
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== Note ==
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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