Ravarano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 2 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
m Annullate le modifiche di 151.68.230.25 (discussione), riportata alla versione precedente di Egidio24
Etichetta: Rollback
 
(17 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate)
Riga 21:
}}
 
'''Ravarano''' è una piccola [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del comune di [[Calestano]], in [[provincia di Parma]].
 
La località dista 4,41&nbsp;km dal capoluogo.<ref name="La Frazione di Ravarano"/>
 
== Geografia fisica ==
La frazione [[Appennino parmense|appenninica]], posta a mezza costa lungo la strada provinciale di Calestano-Berceto che percorre la [[val Baganza]], è suddivisa principalmente in due località, dette originariamente Villa e Castello, fino agli inizi del [[XVIII secolo]] separate anche in due distinte parrocchie.<ref name="La chiesa">{{cita web|url=http://www.ravarano.it/La%20chiesa.htm|sito=www.ravarano.it|titolo=La chiesa|accesso=3 settembre 2016}}</ref>
 
=== Salti del Diavolo ===
{{vedi anche|Salti del Diavolo}}
Leggermente più a monte sorgono nei pressi della piccola località di Chiastre di Ravarano i Salti del Diavolodiavolo, affioramenti di [[rocce sedimentarie]] derivanti dalla disgregazione di antiche rocce eterogenee;<ref name="I Salti del Diavolo">{{cita web|url=http://www.ravarano.it/La%20chiesa.htm|sito=www.ravarano.it|titolo=I Salti del Diavolo|accesso=3 settembre 2016}}</ref> i materiali che li costituiscono, prevalentemente [[granito|graniti]], [[gneiss]], [[porfidi]], [[calcari]], [[Arenaria|arenarie]] e [[diaspro|diaspri]], sono disposti granulometricamente con dimensioni decrescenti dal basso verso l'alto; alla base sono cementati grandi ciottoli, che diventano più piccoli e arrotondati al centro; la sommità è infine costituita da un amalgama compatto di colore biancastro, chiamato localmente "mass ladéin", molto utilizzato fino al [[XX secolo]] nelle decorazioni architettoniche degli edifici della zona.<ref>{{cita web|url=http://www.prolococalestano.it/10-dintorni/6-i-salti-del-diavolo.html|sito=www.prolococalestano.it|titolo=I Salti del Diavolo|accesso=3 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817121339/http://www.prolococalestano.it/10-dintorni/6-i-salti-del-diavolo.html|dataarchivio=17 agosto 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Disposti in perfetto allineamento, i Salti del Diavolo tagliano ortogonalmente la val Baganza collegando il borgo di Chiastre con l'abitato di [[Cassio (Terenzo)|Cassio]], sul versante opposto; le formazioni, risalenti al [[Cretacico]], si presentano come una serie lunga circa 5&nbsp;km di strette guglie che a tratti si elevano fino a un'altezza di 10&nbsp;m rispetto al terreno circostante.<ref name="I Salti del Diavolo"/>
Riga 36 ⟶ 37:
 
== Storia ==
La storia di Ravarano è strettamente connessa a quella del suo [[Castello di Ravarano|castello]], innalzato agli inizi dell'[[XI secolo]] dal Comune di [[Parma]] a difesa dalle incursioni provenienti dalla [[Lunigiana]].<ref name="Il castello">{{cita web|url=http://www.ravarano.it/Il%20Castello.htm|sito=www.ravarano.it|titolo=Il castello|accesso=3 settembre 2016}}</ref>
 
Nel 1214 il feudo fu acquistato dal marchese Pelavicino Pallavicino, che lo trasmise ai suoi [[Pallavicino|discendenti]].<ref>{{cita web|url=http://www.provincialgeographic.it/arte-e-cultura/calestano/24-territorio/calestano/376-storia-territorio-calestano-val-baganza.html|sito=www.provincialgeographic.it|titolo=Storia del territorio di Calestano (Val Baganza)|accesso=3 settembre 2016}}</ref>
 
Nel 1312 il marchese di [[Pellegrino Parmense|Pellegrino]] Pelavicino III Pallavicino, alleato dei [[guelfi]] parmigiani, conquistò il castello del [[ghibellino]] Manfredino Pallavicino.<ref>{{cita web|url=http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Pallavicino.aspx?idMostra=38&idNode=294|sito=www.parmaelasuastoria.it|titolo=Pallavicino Pelavicino|accesso=3 settembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160916124911/http://www.parmaelasuastoria.it/ita/Pallavicino.aspx?idMostra=38&idNode=294|dataarchivio=16 settembre 2016}}</ref>
 
Nel 1395 l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Venceslao di Lussemburgo]] confermò al marchese Niccolò Pallavicino i privilegi sui feudi di [[Busseto]], [[Borgo San Donnino]], [[Solignano]], Ravarano, [[castello di Monte Palero|Monte Palerio]], [[Tabiano Castello|Tabiano]], [[Bargone]], [[Serravalle (Varano de' Melegari)|Serravalle]], [[Pietramogolana]], [[Parola (frazione)|Parola]], [[Castellina (Soragna)|Castelvecchio di Soragna]] e [[Soragna]].<ref name="Ravarano">{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2728|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Ravarano|accesso=3 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915002456/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2728|dataarchivio=15 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
Riga 54 ⟶ 55:
In quegli stessi anni le due parrocchie furono unificate e l'oratorio di Castello fu chiuso.<ref name="La chiesa"/>
 
Nel 1728 il feudo fu assegnato al conte Paolo Anguissola, al quale seguì nel 1752 il conte [[Beltramo Cristiani]], governatore di [[Mantova]], che lo trasmise ai figli Gianfrancesco e Luigi,<ref name="Ravarano 2"/> fino all'abolizione dei diritti feudali sancita da [[Napoleone]] nel 1805.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/export/sites/default/scuola/lezioni/storia/NAPOLEONE_CODICE_lezione.pdf|sito=www.treccani.it|titolo=L'eredità napoleonica. Il Codice|accesso=3 settembre 2016}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Case in sasso a Ravarano di Calestano.png|thumb|Panorama sul borgo di Castello da una casa di Ravarano]]
=== Chiesa di San Bartolomeo ===
[[File:Chiesa di San Bartolomeo (Ravarano, Calestano) - facciata e lato sud-est 2022-05-19.jpg|thumb|Chiesa di San Bartolomeo]]
{{vedi anche|Chiesa di San Bartolomeo (Calestano)}}
Citata per la prima volta nel 1230, l'antica chiesa, posta in località Borello, fu distrutta da una frana nel 1589; ricostruita a Villa tra il 1602 e il 1676 in stile [[architettura rinascimentale|tardo-rinascimentale]], fu ampliata agli inizi del [[XVIII secolo]] e modificata tra il 1905 e il 1920; decorata internamente nel 1934, fu arricchita della nuova facciata [[architettura neoromanica|neoromanica]] nel 1949; danneggiata dal terremoto nel 2008, fu ristrutturata tra il 2009 e il 2013. Il tempio, decorato con affreschi a grottesche sulle volte, conserva una [[pala d'altare]] settecentesca.<ref name="La chiesa"/><ref>{{cita web|url=http://www.fondazionemonteparma.it/page/pageDown.asp?IDCategoria=1190&IDSezione=14374&IDSottosezione=&IDOggetto=8686&Tipo=NEWS|sito=www.fondazionemonteparma.it|titolo=Cerimonia di ringraziamento a Ravarano di Calestano (Parma)|accesso=8 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160914055936/http://www.fondazionemonteparma.it/page/pageDown.asp?IDCategoria=1190&IDSezione=14374&IDSottosezione=&IDOggetto=8686&Tipo=NEWS|dataarchivio=14 settembre 2016}}</ref><ref name="La chiesa"/><ref>{{citaChiese webitaliane|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=55492|sito=www.chieseitaliane.chiesacattolica.it|titolo=Chiesa di San Bartolomeo "Ravarano, Calestano"|accesso=8 settembre 2018|stampa=sì}}</ref>
 
=== Castello ===
[[File:Castello (Ravarano, Calestano) - lato sud-est 1 2022-05-19.jpg|thumb|left|Castello]]
{{Vedi anche|Castello di Ravarano}}
Edificato nell'[[XI secolo]] dal Comune di [[Parma]], il castello fu acquistato dai [[Pallavicino]] nel 1214; distrutto nel 1267 dai [[ghibellini]] parmigiani, fu riedificato dopo pochi anni;<ref name="Ravarano"/> passato di mano più volte a partire dal 1687, appartiene oggi alla famiglia Nanni Fainardi. Severo edificio dai tratti fortemente difensivi, si sviluppa prevalentemente su due distinti corpi a pianta rettangolare, culminanti a nord in un massiccio torrione.<ref name="Il castello"/>
 
=== Via degli Scalpellini ===
Sviluppato accanto ai Salti del Diavolo, il sentiero riprende l'antico tracciato percorso fino al 1950 dagli scalpellini per estrarre le pietre utilizzate per le decorazioni architettoniche degli edifici del circondario; la via pedonale e ciclabile collega gli abitati di Chiastre e Cassio,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.calestano.pr.it/la-degli-scalpellini-e-i-salti-del-diavolo|sito=www.comune.calestano.pr.it|titolo=La Via degli Scalpellini e i Salti del Diavolo|accesso=3 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160820051453/http://www.comune.calestano.pr.it/la-degli-scalpellini-e-i-salti-del-diavolo|dataarchivio=20 agosto 2016|urlmorto=sì}}</ref> superando il torrente [[Baganza]] con uno stretto ponte sospeso realizzato tra il 2005 e il 2007.,<ref>{{cita web|url=http://notizie.parma.it/page.asp?IDCategoria=16&IDSezione=7682&ID=118999|sito=notizie.parma.it|titolo=Un ponte sospeso sul Baganza per La Via degli Scalpellini|accesso=3 settembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817113447/http://notizie.parma.it/page.asp?IDCategoria=16&IDSezione=7682&ID=118999|dataarchivio=17 agosto 2016}}</ref> ma distrutto da una piena del torrente nell'ottobre del 2014;<ref>{{Cita web|url=https://www.saltideldiavolo.it/salti-del-diavolo|titolo=Leggenda - Montagna e Natura|accesso=14 febbraio 2020}}</ref> nel 2021 fu decisa la ricostruzione della [[ponte tibetano|passerella metallica]]<ref>{{Cita news|autore=Emily Capozucca|url=https://www.corriere.it/economia/consumi/21_maggio_14/salti-diavolo-comune-terenzo-bonifica-parmense-restituire-ponte-tibetano-sua-valle-e99e24d6-b48a-11eb-a3a5-b3729d611502.shtml|titolo=Salti del Diavolo, Comune di Terenzo e Bonifica Parmense per restituire il ponte tibetano alla sua valle|pubblicazione=corriere.it|accesso=11 giugno 2023}}</ref> lunga 60&nbsp;m, che fu completata nel giugno 2023.<ref>{{cita news|autore=Valentino Straser|titolo=Il ponte sul Baganza è realtà: inaugurata la nuova passerella|pubblicazione=[[Gazzetta di Parma]]|data=22 giugno 2023|p=18}}</ref>
 
== Note ==