Ursus arctos marsicanus: differenze tra le versioni
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|nome = Orso bruno marsicano
|immagine = Orso bruno marsicano.jpg
|didascalia = Primo piano dell'orso bruno marsicano Sandrino
|statocons = CR
|statocons_versione = iucn3.1
|statocons_ref = <ref>{{cita web|url=http://www.iucn.it/pdf/Comitato_IUCN_Lista_Rossa_dei_vertebrati_italiani.pdf|titolo=Lista Rossa dei vertebrati italiani|sito=www.iucn.it}}</ref><ref name=IUCN>{{Cita web|autore=Paolo Ciucci, Luigi Boitani 2008|sito=Liste Rosse italiane<!--|url=http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php-->|titolo=The Apennine brown bear: A critical review of its status and conservation problems|url=http://www.iucn.it/scheda.php?id=539974414}}</ref>
|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Animalia]]
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|specie = [[Ursus arctos]]
|sottospecie = '''U. a. marsicanus'''
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|trinome = Ursus arctos marsicanus
|triautore = [[Giuseppe Altobello|Altobello]]
|tridata = [[1921]]
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo= [[File:Ursus arctos marsicanus range (1).png|center|200px]]
Area dell'orso marsicano
}}
L{{'}}'''orso bruno marsicano''' ('''''Ursus arctos marsicanus'''''
==
[[File:OrsoMarsicano.jpg|thumb|Giovane esemplare di orso marsicano]]
Presenta corporatura abbastanza tozza e tarchiata, anche se più slanciata rispetto a quella di altre sottospecie di orso bruno di maggiori dimensioni. La testa è grande e tondeggiante, con muso cilindrico e piuttosto schiacciato dotato di un grosso [[rinario|tartufo]] nerastro. Il [[pelo]] è bruno-fulvo uniforme su tutto il corpo, con tendenza all'inscurimento sulla parte distale degli [[arto|arti]], i quali sono grossi e forti. Gli occhi sono piccoli e di color nocciola, mentre le orecchie sono anch'esse piccole e di forma arrotondata, poste leggermente ai lati del [[cranio]]. La [[coda (anatomia)|coda]] è ridotta a un moncherino di meno di 10 cm.
== Dimensioni ==
L'orso marsicano è una sottospecie endemica e si trova solo nell'Italia centro-meridionale. Questa sottospecie di orso bruno è più piccola del suo vicino parente settentrionale, l'[[Ursus arctos|orso euroasiatico]] (già presente sulle Alpi Orientali, dal Trentino alla Slovenia), in quanto presenta anche uno strato di peluria e di grasso molto inferiore, cosa che ha permesso alla sottospecie di adattarsi alla vita in zone che in certi periodi dell'anno presentano un clima molto più temperato e mite. Il peso varia notevolmente nel corso delle stagioni e in funzione del sesso. Infatti, i maschi sono generalmente molto più grandi delle femmine e possono raggiungere un peso che, nel periodo autunnale, può superare i 230 kg. Le femmine, invece, raramente superano i 140 kg.<ref>{{Cita web|url=https://www.ecotur.org/it/orso_bruno_marsicano.xhtml|titolo=Orso bruno marsicano|cognome=www.nettamente.com|nome=Nettamente -|accesso=20 maggio 2016}}</ref> Tali misure rendono comunque l'orso bruno marsicano uno dei mammiferi carnivori più grandi d'[[Italia]], sicuramente il più grande della parte centro-meridionale della penisola. È invece seconda alla [[sottospecie]] di orso bruno che vive in [[Triveneto]], alla quale spetta il titolo di carnivoro più grande d'Italia.
== Biologia ==
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=== Comportamento ===
Si tratta di animali estremamente schivi e dalle abitudini quasi del tutto
Durante l'[[inverno]],
=== Alimentazione ===
La loro dieta è composta per quasi il 90% di
La leggenda popolare che vuole l'orso come spietato uccisore di capi di === Riproduzione ===
Si tratta di animali al vertice della catena alimentare e senza [[
|accesso=2020-09-04}}</ref>) con una [[gestazione]] che dura circa sei mesi. I cuccioli vengono accuditi dalla madre, che li difende dai pericoli, dimostrando enorme coraggio (una femmina con cuccioli diviene infatti assai pericolosa anche per l'uomo, in quanto molto aggressiva), per 2-3 anni, sicché la distanza fra un parto e l'altro è in media di 3-4 anni. Le femmine divengono sessualmente mature dopo il terzo anno d'età, ma è raro che si accoppino ai primi calori e il primo parto avviene all'età di quattro o talvolta cinque anni, l'ultimo intorno ai venticinque anni. La mortalità infantile ha picchi che sfiorano il 50%. I dati raccolti dal [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|Parco nazionale d'Abruzzo]] negli anni 2005-2020 sulla produttività delle femmine di orso marsicano sono però incoraggianti: ogni anno si riproducono in media, almeno 4 femmine con una media di 8 nuovi nati/anno e con il 70% delle femmine che partoriscono 2-3 cuccioli.<ref name = "RapportoOrso2020">{{Cita web|url= http://www.parcoabruzzo.it/pdf/NatProtetta24.pdf|titolo = Rapporto Orso Marsicano 2020|accesso = 23 ottobre 2021|editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise| p= 10}}</ref> Dal 2016 al 2019 sono state osservate in media 6 femmine riproduttive, con un valore record di 9 femmine con cuccioli nel 2019. Questi dati indicano che nella popolazione di orso marsicano esiste una riserva importante di femmine riproduttive.<ref name = "RapportoOrso2020"/>
È noto dalla letteratura che esiste una correlazione positiva tra produttività (intesa sia come numero di femmine che si riproducono sia come dimensione delle cucciolate) e cibo, ma di contro è anche noto che la densità degli orsi nel Parco è molto elevata e questo può portare a meccanismi naturali di autoregolazione densità-dipendenti (inibizione dell’estro in alcuni anni o riduzione del tasso di sopravvivenza dei cuccioli)
Gli orsi marsicani raramente entrano in contatto con l'altro grande carnivoro degli Appennini, il [[Canis lupus italicus|lupo appenninico]]; le due specie si evitano e quando si incontrano, generalmente non si prendono in considerazione. Ciononostante, a volte gli orsi rubano le prede ai lupi. Dal canto loro, i lupi costituiscono una minaccia per gli orsacchiotti. La speranza di vita di questi animali in natura supera facilmente i 20 anni d'età<ref>{{Cita news | cognome = | nome = | titolo = L'orso bruno delle Alpi e l'orso bruno marsicano | pubblicazione = Parchionline.it | data= | url = http://www.parchionline.it/orso-bruno-in-italia.htm | accesso=18 gennaio 2016}}</ref>.
== Habitat ==
[[File:Gagliano Aterno - Convento di Santa Chiara 17.jpg|thumb|Orso bruno marsicano imbalsamato ed esposto presso il [[Museo dell'orso (Gagliano Aterno)|museo dell'orso]] di [[Gagliano Aterno]]]]
L'[[habitat]] dell'orso bruno marsicano è teoricamente abbastanza variabile: si adatta infatti a una varietà di ambienti diversi, anche se legati alle immediate vicinanze di una copertura [[bosco|boschiva]], soprattutto faggete e querceti, tipiche delle [[Foreste montane decidue degli Appennini|foreste dell'Appennino centrale]]. A causa della presenza umana, tuttavia, questi animali si sono rifugiati in aree via via sempre più impervie e con elevata copertura boschiva. Pare che durante l'estate si spostino verso aree a quota maggiore con copertura [[prato (agricoltura)|prativa]] e cespugliosa, mentre durante l'inverno prediligano aree [[roccia|rocciose]], possibilmente lontane da qualsiasi tipo di attività umana.
== Distribuzione ==
[[File:Orso Marsicano.jpg|thumb|Cartello stradale che segnala la presenza di orsi bruni marsicani]]
La
Questa sottospecie è presente stabilmente, e si riproduce, anche in due altre aree protette in Abruzzo:
* nel [[parco nazionale della Maiella]]<ref>{{cita web|url=http://www.parcomajella.it/natura/fauna-del-parco/mammiferi/orso-bruno-marsicano/?alto_contrasto=1%3Fvideo%3DDMLOdHEJDL0%3Fvideo%3DS03M2wBqG48|titolo=Orso bruno marsicano|editore=parcomajella.it|accesso=16 ottobre 2016|dataarchivio=19 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161019010902/http://www.parcomajella.it/natura/fauna-del-parco/mammiferi/orso-bruno-marsicano/?alto_contrasto=1%3Fvideo%3DDMLOdHEJDL0%3Fvideo%3DS03M2wBqG48|urlmorto=sì}}</ref>, dove si riproduce sicuramente dal 2018 e forse addirittura dal 2014;
* nella [[riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio]].
Oltre la metà circa della popolazione totale vive in [[Abruzzo]]; in particolare, esemplari maschi erratici frequentano ogni anno, oltre alle tre aree protette sopra citate, anche il [[Parco naturale regionale Sirente-Velino|Sirente-Velino]] e il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|Gran Sasso]]. Ad esempio, nel 2013 si era verificato l'investimento di un orso sull'[[Autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]], in prossimità [[L'Aquila|dell'Aquila]] e vicino ai confini delle due aree.
<ref>{{cita web|https://www.repubblica.it/cronaca/2013/04/25/news/orso_marsicano_investito_sull_autostrada_a24-57455484/|titolo=Orso marsicano investito sulla Roma-L'Aquila dopo aver scavalcato la recinzione dell'A24|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=25 aprile 2013|accesso=19 dicembre 2021}}</ref>
<ref>{{cita web|https://www.ilcentro.it/l-aquila/a24-orso-invade-l-autostrada-investito-e-ucciso-a-tornimparte-video-foto-1.1183702/|titolo=A24, orso invade l’autostrada: investito e ucciso a Tornimparte / Video - Foto|editore=[[Il Centro]]|data=25 aprile 2013|accesso=19 dicembre 2021}}</ref>
Sporadici gli avvistamenti nell'alto [[Molise]], nei [[Monti Reatini|Monti del Reatino]] ([[Lazio]]) e nei [[Monti Sibillini]] ([[Marche]]-[[Umbria]]), dove la specie potrebbe essersi irradiata<ref>{{cita libro|autore=Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di)|titolo=Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14|url=http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|editore=Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica|anno=2002|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090619030838/http://www2.minambiente.it/pdf_www2/dpn/pubblicazioni/qcn/qcn_14.pdf|dataarchivio=19 giugno 2009}}</ref>.
Importante zona di frequentazione dell'orso marsicano sono i [[Monti Ernici]] (Lazio/Abruzzo): inoltre esemplari erratici vengono annualmente documentati nell'areale dei [[Monti Simbruini]] tra Lazio e Abruzzo. Di importante valore naturalistico la presenza di un esemplare in espansione territoriale che nel 1998 ha frequentato il [[Parco regionale naturale dei Monti Lucretili|parco dei Monti Lucretili]] (Lazio)<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/08/scienza/ambiente/viaggi-e-turismo/monti-lucretili-sulle-tracce-dei-lupi-TvV7Lp25dsPyWe0vNkz7eJ/pagina.html|titolo=Monti Lucretili, sulle tracce dei lupi|autore=Francesco Salvatore Cagnazzo|editore=La Stampa|data=8 aprile 2015|accesso=23 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160826044238/http://www.lastampa.it/2015/04/08/scienza/ambiente/viaggi-e-turismo/monti-lucretili-sulle-tracce-dei-lupi-TvV7Lp25dsPyWe0vNkz7eJ/pagina.html|dataarchivio=26 agosto 2016|urlmorto=sì}}</ref>, di cui è rimasta sconosciuta la provenienza e la sorte.<br>
Inoltre, il 9 maggio [[2020]] è stata documentata per la prima volta la presenza dell'orso bruno marsicano, con un giovane maschio, all'interno del [[parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]],<ref>{{cita web|url=https://www.rete8.it/cronaca/481-parco-nazionale-del-gran-sasso-e-monti-della-laga-torna-lorso-bruno/|titolo=Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga: torna l’orso bruno, il video|autore=Anna Di Giorgio|data=11 maggio 2020}}</ref>, presumibilmente per via della [[Misure di confinamento nel mondo dovute alla pandemia di COVID-19#Italia|quarantena nazionale imposta per contenere il COVID-19]]; un ulteriore esemplare di orso è stato ripreso all'interno del parco del Gran Sasso l'11 agosto mentre si cibava di un [[cavallo]] morto, che difendeva da [[Canis lupus italicus|lupi]] e [[Gyps|grifoni]].<ref>{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/11/lorso-mangia-un-cavallo-e-lo-difende-da-lupi-e-grifoni-lavvistamento-nel-parco-del-gran-sasso/5896821/|titolo=L’orso mangia un cavallo e lo difende da lupi e grifoni: l’avvistamento nel Parco del Gran Sasso|editore=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=11 agosto 2020|accesso=13 agosto 2020}}</ref>
== Popolazione ==
Dopo secoli di persecuzioni, l'orso ebbe qualche forma di protezione con l'istituzione della
[[Riserva reale Alta Val di Sangro|riserva di caccia]] della famiglia reale dei Savoia, nel 1900, dove la caccia all'orso fu severamente limitata e svolta in pochissime occasioni da re Vittorio Emanuele III. La riserva di caccia fu però abolita nel 1912 e la persecuzione dell'orso riprese senza freni.
Finalmente, l'orso marsicano ebbe una sua protezione duratura e completa nel [[1923]] con l'istituzione del parco nazionale d'Abruzzo, nel cui territorio (più piccolo dell'attuale) la caccia all'orso era vietata; tuttavia fuori dal parco la caccia era ancora permessa.
Finalmente, il 1º gennaio [[1940]] entrò in vigore la nuova legge sulla caccia ([[regio decreto]] 1016 del 5 giugno [[1939]]) che, per iniziativa del conte [[Gian Giacomo Gallarati Scotti]], diventato da poco [[Senato del Regno (Italia)|senatore]], vietava la cattura e l'uccisione di orsi in tutta Italia. Tale disposizione è stata poi confermata da tutte le successive leggi in materia venatoria.
In generale negli ultimi decenni, grazie alla protezione, si è assistito all'espansione dell'areale dell'orso marsicano, un secolo fa limitato al parco nazionale d'Abruzzo o alle aree immediatamente circostanti, ma la popolazione complessiva pare stabile o addirittura in leggera diminuzione. Nel [[1969]], anno in cui [[Franco Tassi]] divenne direttore del predetto [[
Secondo alcune ricerche contribuisce anche il fatto che nel parco nazionale d'Abruzzo e nella sua zona di protezione esterna la densità di orsi raggiunge quasi i 40 esemplari per 1.000 km², elevata per questa specie. In questa situazione, le femmine possono lasciar passare anche sei anni fra un parto e l'altro, con conseguenze demografiche negative per l'orso. Da qui la considerazione che sarebbe auspicabile che l'orso colonizzasse stabilmente, con femmine riproduttive, anche altre aree protette, come il [[parco nazionale della Maiella]] (cosa che fortunatamente sta già avvenendo, con alcune nascite di orsetti), le aree del [[Parco naturale regionale Sirente-Velino|Velino - Sirente]] (dove una giovane femmina è stata avvistata nel 2021), i [[Monti Simbruini]], i [[Monti Ernici]], il [[Monte Terminillo]], il [[parco nazionale dei Monti Sibillini]] e il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga|parco nazionale del Gran Sasso]], dove l'orso è presente, più o meno stabilmente, ma solo con individui maschi.<ref>{{cita pubblicazione |nome1=V. |cognome1=Gervasi |nome2=P. |cognome2=Ciucci |titolo=Demographic projections of the Apennine brown bear population Ursus arctos marsicanus (Mammalia: Ursidae) under alternative management scenarios |lingua=en |rivista=The European Zoological Journal |volume=85 |numero=1 |anno=2018 |pp=243-253 |doi=10.1080/24750263.2018.1478003 }}</ref>
La condizione di salute dell'orso marsicano desta preoccupazione, a causa del basso numero di esemplari rimasti, che si accoppiano tra loro riducendo la variabilità genetica e diventando sempre più soggetti a malattie:
*
*
Il fatto che questa sottospecie non riesca a ingrandirsi numericamente dipende principalmente però dall'elevata mortalità. Il ''Rapporto Orso Marsicano 2018'' riporta che dal 1970 al 2018 sono stati rinvenuti ben 122 orsi morti: nel 53% dei casi la morte è legata a fattori umani, nel 15% a cause naturali e nel restante 32% a cause sconosciute. A loro volta, i fattori umani sono rappresentati per 62% da attività illegali, quali il bracconaggio, e per il 38% da motivi accidentali, quali gli investimenti con autoveicoli o treni.
In altri termini, una delle principali minacce è rappresentata dal bracconaggio, tramite fucilazione diretta o esche avvelenate. Questi fenomeni accadono sia nelle Aree protette, che in quelle non protette, generalmente adiacenti ai confini dei parchi ("zone di protezione esterna") frequentati dalla specie.
Molti sono anche gli orsi che muoiono investiti da autoveicoli o treni, non solo quando tentano di attraversare strade o ferrovie, ma anche quando entrano in tunnel o gallerie, che scambiano per grotte in cui rifugiarsi<ref>{{cita web|url=https://www.green.it/orso-marsicano-minacciato-il-simbolo-dellabruzzo/|titolo=Orso marsicano, minacciato il simbolo dell'Abruzzo|sito=green.it|accesso=15 giugno 2021}}</ref>.
Secondo il ''Rapporto Orso Marsicano 2015''<ref name="parcoabruzzo.it"/> edito nel 2016 dal Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, la stima di orsi marsicani nel 2015 era di 55 - 85 orsi, mentre il monitoraggio effettuato nel 2021 e riportato sul ''Rapporto Orso Marsicano 2021'' parla più genericamente di un numero minimo di 54 orsi (33 maschi e 21 femmine) presenti nelle aree esterne al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e dalla sua Area contigua; ogni orso frequenta una o più aree protette.
Il [[2019]] si è rivelato come un anno record per le nascite: circa 16 solamente all’interno dei confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise,<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/pubblicata-la-quinta-edizione-del-rapporto-orso-marsicano/|titolo=Pubblicata la quinta edizione del Rapporto Orso Marsicano|autore=Maria Tortora|editore=Terre Marsicane|data=14 luglio 2020|accesso=25 luglio 2020}}</ref> con 19 femmine adulte e riproduttive delle quali 9 con cuccioli (8 delle quali sopravvissute fino a fine 2019, ma con 2 femmine riprodottesi fuori Area Contigua/ZPE, portando in totale ad almeno 20 i nuovi cuccioli di orso nati in Appennino).<ref name="RapportoOrso2019PDF">[http://www.parcoabruzzo.it/pdf/NaturaProtetta_RapportoOrso2019.pdf Rapporto Orso marsicano 2019 (PDF)] su [http://www.parcoabruzzo.it/index.php Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise</ref> A contribuire al boom di nascite di orsi marsicani nel 2019 è stata anche la buona annata di fruttificazione del [[Fagus sylvatica|faggio]] del 2018, che ha permesso alle femmine di poter ingrassare fino al livello giusto per poter portare a termine con successo la gravidanza.<ref name="RapportoOrso2019PDF"/>
Ecco il dettaglio della consistenza della popolazione di orsi secondo i due Rapporti del 2015 e del 2019:
{| class="wikitable" style="text-align:right;"
|-
|colspan=7|'''L'orso marsicano - consistenza nel 2015 e nel 2019'''
|-
! Area !! Numero di esemplari 2015 !! Numero di esemplari 2019 !! Vi si riproduce?
|-
|[[Parco
| circa 50 (fra 45 e 69)
| minimo 37
| sì
|-
|[[Parco
| almeno 5, forse 9
| minimo 15
| sì
|-
|[[Riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio]]
| 2
| minimo 12
| sì
|-
|[[Parco
| alcuni (3 - 5?)
| occasionale
| no
|-
|[[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]]
| occasionale
| occasionale
| no
|-
|[[Riserva naturale guidata Gole del Sagittario]]
|
| minimo 1
| no
|-
|[[Riserva naturale guidata Zompo lo Schioppo]]
|
| occasionale
| no
|-
|}
Il [[parco nazionale della Maiella]] ospita quindi il nucleo di orsi marsicani più importante presente fuori dal parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e relativa Zona di Protezione Esterna: la stima del 2015 è da 5 a 9 esemplari, saliti ad almeno 13, di cui almeno due femmine riproduttive, nel 2018<ref>{{cita web | titolo = Nati tre cuccioli di orso nel parco della Majella | url = http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/animali/2018/06/13/nati-3-cuccioli-di-orso-nel-parco-della-majella-in-abruzzo_0ac4cd1d-0c81-4794-a06a-25c605b0cbcb.html | accesso = 21 novembre 2019 | editore = ansa.it}}</ref>. Nel 2014 infatti vi è stata avvistata una femmina con due piccoli e nel 2018 si è invece accertata per la prima volta la nascita di tre orsetti da un'unica femmina.<ref name="RapportoOrso2018">{{cita web | titolo = Rapporto Orso 2018 | url = http://www.parcoabruzzo.it/pdf/NaturaProtetta_RapportoOrso2018.pdf | accesso = 22 novembre 2019 | editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise}}</ref>. Il ''Rapporto Orso Marsicano 2020'' segnala per la prima volta la presenza nel parco della Maiella di ben tre femmine, fatto che dimostra una presenza ormai consolidata dell'orso in questa area protetta.<ref name="Rapporto 2020">{{Cita web|url= http://www.parcoabruzzo.it/pdf/NatProtetta24.pdf|titolo = Rapporto Orso Marsicano 2020|accesso = 23 ottobre 2021|editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise}}</ref>
Secondo il ''Piano di Azione per la Tutela dell'Orso bruno Marsicano'' (PATOM) del Ministero dell'Ambiente, l'Appennino centrale è in grado di ospitare una popolazione complessiva di 208 orsi (intervallo da 192 orsi fino a un massimo di 270).<ref>{{cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=461|titolo=PATOM|editore=Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise}}</ref>
Questa stima è stata fatta dopo aver calcolato le aree idonee alla presenza dell'orso, pari a 5.244 km², e ipotizzando che esse possano ospitare la stessa densità di orsi che attualmente ospita il parco nazionale d'Abruzzo e la sua area contigua (ossia 39,7 orsi ogni 1.000 km²). Solo 3.190 km² però sono adatti a ospitare femmine adulte con cuccioli: è stato stimato che il numero di femmine adulte in età riproduttiva che ci si può ragionevolmente attendere è di 70 esemplari, di cui 22 nel parco nazionale d'Abruzzo e zone limitrofe (zona di protezione esterna e riserve naturali contigue).
{| class="wikitable sortable" style="text-align:right;"
|-
| colspan="7" |'''Numero di femmine riproduttive attese (fonte PATOM) e presenti (fonte [http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=450 Rapporto Orso Marsicano])'''
|-
| colspan="7" |''Pur essendo le femmine di orso piuttosto stanziali, alcuni esemplari possono frequentare nello stesso anno due o più aree: sono state conteggiate nell'area più frequentata''
|-
! Area !! km² idonei !! Numero di femmine attese !! Numero di femmine presenti 2019
!Numero di femmine presenti 2021 !! Numero di femmine presenti 2023
|-
|[[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], sua Zona di Protezione Esterna ed aree attigue, compresa la riserva del Monte Genzana
| 814,2
| 22
| 17
| 17
| 16
|-
|[[Monti Ernici]] [[Monti Simbruini]]
| 492,2
| 14
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Monte Terminillo]]
| 287,6
| 7
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]]: [[Gran Sasso]]
| 220,4
| 5
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]]: [[Monti della Laga]]
| 198,6
| 4
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Parco naturale regionale Sirente-Velino]]: [[Monte Velino]]
| 170,7
| 3
| 0
| 0
| 1
|-
|[[Monte Nerone]]
| 157,1
| 3
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Cicolano]] [[Monti Carseolani]]
| 143,6
| 3
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Parco nazionale della Maiella]]
| 129,9
| 2
| 2
| 3
| 2
|-
|[[Monte Cucco (Umbria)|Monte Cucco]]
| 127,4
| 2
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Monti Sabini]]
| 103,0
| 1
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Monte San Vicino|San Vicino]] - [[Monte Canfaito]]
| 97,4
| 1
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Parco naturale regionale Sirente-Velino]]: [[Monte Sirente]]
| 88,2
| 1
| 0
| 1
| 0
|-
|[[Valnerina]]
| 85,1
| 1
| 0
| 0
| 0
|-
|[[Monti Reatini]]
| 74,5
| 1
| 0
| 0
| 0
|
|-
|'''SOMMA'''
|'''3.189,90'''
|'''70'''
|'''19'''
|'''21'''
|'''19'''
|-
|''Percentuale femmine presenti / femmine attese''
|
|
|''27,1%''
|''30,0%''
|''27,1%''
|}
Nella colonna 2021, il numero di 17 femmine presenti nel Parco nazionale d'Abruzzo e sua area contigua potrebbe essere sottostimato, in quanto l'indagine genetica per il conteggio degli esemplari presenti ha interessato solo le aree esterne a tale area protetta. Nel parco della Maiella sono state rilevati i genotipi di 5 femmine.
La colonizzazione stabile di nuovi territori è ostacolata da due fattori:
* di comportamento dell'orso, ossia dal fatto che questi sono visitati da giovani maschi, mentre le giovani femmine restano spesso per tutta la vita in un'area prossima a quella di nascita.
* umani: strade, ferrovie e altre infrastrutture causano ostacoli o la morte di singoli esemplari. Inoltre, la colonizzazione di territori in cui l'orso è assente da alcune generazioni umane crea problemi e reazioni quali il bracconaggio.
In conclusione, il ''Rapporto Orso Marsicano 2019'' sottolinea che l'orso bruno marsicano si potrà salvare se:
* si riuscirà a far diminuire significativamente la mortalità per cause antropiche (bracconaggio e incidenti stradali e ferroviari);
* saprà colonizzare nuovi territori con femmine riproduttive.
Per questo la presenza nel 2019 di due femmine riproduttive presenti stabilmente nel parco della Maiella (salite a tre nel 2020 secondo il ''Rapporto Orso Marsicano 2020'')<ref name="Rapporto 2020"/> è un fatto altamente positivo, che consolida la presenza dell'orso nella Maiella e che parallelamente rende fiduciosi nel fatto che la colonizzazione di nuovi territori idonei sia finalmente in atto, dando così un contributo decisivo all'incremento numerico della sottospecie.
Questo ottimismo è ribadito dal ''Rapporto Orso Marsicano 2021'', che conferma la presenza di tre orsi femmina nella Maiella, a cui se ne aggiungono altre due occasionali, e segnala anche per la prima volta la presenza di una giovane femmina nel monte Sirente<ref name="ROM"/>.
=== Studi genomici ===
La [[Grandezza effettiva della popolazione|dimensione effettiva della popolazione]] di orso marsicano attualmente è molto ridotta e ciò si riflette sulla [[Diversità genetica|variabilità genetica]] ed il potenziale evolutivo.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Andrea Benazzo|autore2=Emiliano Trucchi, James
A. Cahill, Pierpaolo Maisano Delser, Stefano Mona, Matteo Fumagalli, Lynsey Bunnefeld, Luca Cornetti,
Silvia Ghirotto, Matteo Girardi, Lino Ometto, Alex Panziera, Omar Rota-Stabelli, Enrico Zanetti, Alexandros
Karamanlidis, Claudio Groff, Ladislav Paule, Leonardo Gentile, Carles Vilà, Saverio Vicario, Luigi Boitani,
Ludovic Orlando, Silvia Fuselli, Cristiano Vernesi, Beth Shapiro, Paolo Ciucci,|autore3=Giorgio
Bertorelle|data=2017-11-07|titolo=Survival and divergence in a small group: The extraordinary genomic
history of the endangered Apennine brown bear stragglers|rivista=Proceedings of the National Academy of
Sciences|volume=114|numero=45|pp=E9589–E9597|lingua=en|accesso=2021-07-
20|doi=10.1073/pnas.1707279114|url=http://www.pnas.org/lookup/doi/10.1073/pnas.1707279114}}</ref>
Applicando tecnologie di analisi genomica e bioinformatica allo studio di una specie si possono inferire molte informazioni interessanti sulla sua storia evolutiva, sull’impatto che hanno avuto le attività dell’uomo sulle caratteristiche genetiche e sul rischio di estinzione. Sequenziando il genoma completo di 5 orsi bruni marsicani, uno studio coordinato dall'Università di Ferrara ha ricostruito la storia demografica di questa caratteristica [[sottospecie]] endemica italiana e le relazioni evolutive con le altre sottospecie europee. Lo studio fornisce un valido esempio dell'investigazione genomica ([[genomica della conservazione]]) applicata alla [[biologia della conservazione]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unife.it/it/notizie/2020/scienza/endemixit|titolo=Dalla farfalla di Ponza alla lucertola delle Eolie {{!}} Endemixit, genomica contro l’estinzione|sito=Università degli studi di Ferrara|lingua=it|accesso=2022-05-04}}</ref> I risultati principali derivati dall'analisi genomiche di questi 5 orsi marsicani sono stati:
* i livelli di [[Inincrocio|inbreeding]] e di [[Omozigosi|omozigosità]] sono molto alti, di gran lunga superiori rispetto a quelli delle altre popolazioni europee di orso bruno, indicando che la popolazione è stata molto piccola e isolata per un lungo periodo di tempo (circa 4 mila anni secondo la stima genomica);<ref name=":1">{{Cita news|autore=Margherita Fronte|titolo=Io ti salverò col tuo DNA|pubblicazione=[[Focus (periodico 1992)|Focus]]|data=marzo 2021|pp=70-73 (441)}}</ref><ref name=":2" />
* inaspettatamente, alcune regioni del genoma dove si trovano i geni che codificano per i recettori olfattivi (particolarmente importanti in una specie macrosmatica per esplorare l’ambiente circostante) e per le componenti del sistema immunitario, si sono mantenute altamente variabili (probabilmente per l'effetto della [[selezione bilanciante]] che è stato maggiore rispetto a quello della deriva);<ref name=":32">{{Cita web|url=https://www.focus.it/education/webinar/biodiversita-webinar|titolo=Biodiversità, la ricchezza che stiamo perdendo|sito=Focus.it|accesso=2021-09-03}}</ref><ref name=":2" />
* l'accumulo di mutazioni deleterie dovuto alla deriva è molto marcato in alcuni geni coinvolti nell'energetica mitocondriale e in altri correlati ad una riduzione dell'aggressività. Come conseguenza di ciò, oltre ad avere una scarsa efficienza energetica, gli orsi marsicani sarebbero più mansueti rispetto ad altre popolazioni di orsi bruni europei anche per ragioni genetiche. Un'ipotesi è che, modificando il comportamento in questa popolazione, le mutazioni dei geni associati all'aggressività abbiano avuto come conseguenza quella di favorire la sopravvivenza dell’orso in contesti strettamente correlati alla presenza umana diminuendo così la percezione di pericolo da parte dell’uomo e quindi anche la persecuzione di questi animali. Alternativamente, la perdita di aggressività potrebbe essere dovuta ad un processo casuale, operato dalla [[deriva genetica]], dal quale l'orso marsicano potrebbe averne tratto beneficio.<ref name=":1" /><ref name=":32" /><ref name=":2" />
Le molte informazioni raccolte dai ricercatori, a partire da questo studio e proseguendo con il progetto italiano di genomica della conservazione [[Endemixit]] (attualmente si sono sequenziati e analizzati i genomi completi di altri 10 individui)<ref name=":32" />, hanno delineato un panorama relativamente rassicurante per quanto riguarda la salute della specie e del suo patrimonio genetico. Nel genoma dell'orso bruno marsicano, a lungo isolato dai suoi cugini europei e con una piccola dimensione di popolazione, sono visibili chiare tracce di adattamento al suo ambiente, una ristretta area del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]],<ref name=":32" /> che lo qualificano come endemismo sul quale, per il momento, non sembrano necessarie strategie di ripopolamento con individui provenienti da altre popolazioni europee, spesso molto impattanti sull'unicità e sugli adattamenti locali che si sono evoluti nel corso dei millenni di isolamento.<ref name=":1" /><ref name=":32" />
In base al ''Rapporto Orso Marsicano 2024'', nel decennio 2005-2014 gli orsi nati nel [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] erano stati 68 e quelli rinvenuti morti 26, mentre nel 2015-2024 sono stati registrati - grazie alla specifica attività sviluppata e messa a punto con il contributo dell’[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] - in area Parco un totale di 104 cuccioli nati e 23 ritrovati mortiː<ref>Questi dati, ovviamente, se presi in termini assoluti dicono relativamente poco, perché è noto che non tutti gli orsi che muoiono, molti per cause naturali, vengono rinvenuti morti, e perché il tasso di mortalità dei cuccioli al primo anno, secondo quello che dice la scienza ufficiale, è del 50% circa. Quindi, nel decennio 2015-2024 ci si potrebbero attendere ottimisticamente all'incirca 52 orsi al primo anno di età, con una media di 5,2 orsi per anno, che comunque è un dato più che doppio rispetto alla media di quelli morti, pari a 2,3 per anno solare.</ref> si rileva pertanto come le nascite nell’ultimo decennio siano aumentate del 53% (104 vs 68), mentre la mortalità si è ridotta del 12% (23 vs 26).<ref name="RapportoOrso2024">{{cita web | titolo = Rapporto Orso 2024 | url = https://www.parcoabruzzo.it/pdf/NatProtetta-2025.pdf | accesso = 06 agosto 2025 | editore = Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|pagina =5 - 6}}</ref> Il numero di nuclei familiari rilevati nel decennio è passato da 34 a 51, da cui ne deriva che il valore medio per anno dei nuclei familiari è passato da 3,4 per anno nel decennio 2005-2014 a 5,1 nel decennio 2015-2024.<ref name="RapportoOrso2024"/>
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Marsica]]
* [[Museo dell'orso (Bisegna)]]
* [[Museo dell'orso (Gagliano Aterno)]]
* [[Museo dell'orso (Villavallelonga)]]
* [[Museo dell'orso marsicano]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|
* {{cita web|http://www.orsobrunomarsicano.com/|Orso bruno marsicano}}
* {{cita web|http://www.life-arctos.it/|Progetto Life Arctos}}
* {{cita web|http://www.astolinto.it/SchedeVM/OrsoB.php|Scheda sull'Orso bruno marsicano - Astolinto}}
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