Sapone: differenze tra le versioni

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Europa medievale e moderna: - tolta nota su assonanza Savona-savon, vedi voce Savona etimologia.
 
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{{Nota disambigua||Saponetta (disambigua)|Saponetta}}
Il '''sapone''' è generalmente un sale di [[sodio]] o di [[potassio]] di un [[acidi carbossilici|acido carbossilico]] alifatico a lunga catena; viene prodotto e usato per sciogliere le sostanze grasse nei processi di pulizia.
{{nota disambigua|il dipartimento del [[Burkina Faso]]|Saponé}}
{{F|detergenti|novembre 2014}}
[[File:Sodium stearate v2.svg|thumb|upright=3.2|Due diversi esempi di rappresentazione della struttura chimica di un sapone]]
Il '''sapone''' è generalmente un [[sale]] di [[sodio]] o di [[potassio]] di un [[acidi carbossilici|acido carbossilico]] [[alifatico]] a lunga catena. Viene prodotto e usato per sciogliere le sostanze grasse nei processi di pulizia.
 
Si prepara per mezzo di un processo denominato [[saponificazione]], ovvero per [[Idrolisi basica|idrolisi]] alcalina]], di [[lipidi|grassi]] di origine animale o vegetale. cheIl processo porta alla formazione del sale carbossilico (il sapone) e un [[Alcoli|alcol]] (generalmente [[glicerina]]).
 
Per sua natura chimica possiede pH alcalino.
<center>
[[Immagine:Sapone esempio di struttura.PNG]]<br/>
<small>esempio di struttura di un sapone</small>
</center>
 
== Azione detergente ==
Numerosi saponi sono dei [[tensioattivo|tensioattivi]].
[[File:Sapone micella.svg|thumb|upright=1.1|Sezione di una [[micella]]]]
Per via della sua struttura, la molecola del sapone ha una testa idrofila [[ione|ionizzata]] negativamente ed una coda idrofoba. Le molecole di sapone sono pertanto in grado di [[emulsione|emulsionare]] le sostanze grasse, consentendone l'allontanamento con l'acqua.
[[File:MicelleColor.png|thumb|upright=1.6|Struttura di una micella, una struttura similcellulare formata dall'aggregazione di molecole di sapone (come il sodio stearato). L'esterno della micella è idrofilo (affine all'acqua) l'interno è idrofobico (affine all'olio).]]
 
Utilizzato come detergente, il sapone ha funzione di [[tensioattivo]]. La molecola del sapone ha una testa idrofila [[ione|ionizzata]] negativamente e una coda idrofobica.
[[Immagine:Sapone_micella.PNG|frame|rappresentazione grafica di una [[micella]]]]
 
LeIl codepotere pulente della miscela acqua e sapone è attribuito all'azione delle molecolemicelle, piccole sferette rivestite all'esterno di saponegruppi sipolari sciolgonoidrofili nella(la massatesta della sostanzamolecola) grassa,e checontenenti vieneall'interno circondatauna formandotasca unaidrofobica [[micella]]costituita dalle code idrofobiche che disciolgono le sostanze grasse. Dato che tutte le teste delle molecole di sapone recano una carica negativa, la repulsione [[carica elettrica|elettrostatica]] impedisce alle micelle di ri-aggregarsi e le mantiene in [[Sospensione (chimica)|sospensione]] nell'acqua. In altre parole siccome acqua e grasso normalmente non si miscelano, l'aggiunta di sapone consente al grasso di disperdersi nell'acqua ed essere risciacquato. I [[detergente|detergenti]] sintetici funzionano con meccanismo simile.
 
Il [[pH]] fisiologico della pelle sana oscilla mediamente fra 5,4 e 5,9; in corrispondenza delle ascelle, della regione perianale e dei genitali è approssimativamente 6,5, mentre i saponi contenenti carbonato di sodio arrivano a un pH di 11.<br />La pelle possiede un mantello acido protettivo lipidico che ha la capacità di sintetizzare delle sostanze in grado di neutralizzare le componenti alcaline e ripristinare l'ambiente acido riportandolo in equilibrio. Tuttavia l'aumento del pH per lunghi periodi di tempo può compromettere questa funzione di difesa batteriologica della pelle, favorendo l'insorgere di infezioni.
==I saponi per la pulizia e la cura del corpo==
=== Qualità di un sapone ===
 
Perché avvengano le reazioni chimiche per la sintesi di un sapone è necessario un pH superiore a 7. Alcuni produttori successivamente abbassano il pH dei loro prodotti ai livelli di acidità della pelle (5 - 5,5).
[[Immagine:Handmade soap.jpg|130px|left|]]Il sapone deve essere [[pH|neutro]] e non deve essere unto o di cattivo odore. Il sapone deve essere pastoso ma non duro, non friabile ed una volta asciugato deve mantenere la sua forma.
Il sapone deve essere schiumogeno: agitando 3 g di sapone in 10 ml d'acqua in una provetta per 10 secondi si deve formare uno strato di schiuma alto 2 cm e persistente per almeno 5 secondi.
 
=== TipiEffetto didel saponemetallo alcalino ===
Il tipo di [[Base (chimica)|alcale]] utilizzato determina la qualità del sapone prodotto. I saponi di sodio preparati a partire da [[idrossido di sodio]] generalmente sono solidi, mentre i saponi di potassio, preparati a partire da [[idrossido di potassio]], sono più morbidi e spesso liquidi. Storicamente l'idrossido di potassio veniva estratto a partire dalle ceneri di [[Pteridium|felce]]. I saponi di litio sono molto duri e sono usati esclusivamente per trattare gli [[Grasso (lubrificante)|oli lubrificanti]].
I sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena non sono gli unici composti esistenti usati come saponi. Esistono anche i cosiddetti ''saponi acidi'' - per pelli ipersensibili ai saponi normali - che consistono di miscele di [[tensioattivo|tensioattivi]] ''alchil-solfonici'' ovvero [[esteri]] organici dell'[[acido solforico]]. Tali saponi hanno un [[pH]] di 5,5, simile a quello della pelle, risultano pertanto meno aggressivi verso di essa.
 
=== Effetto dei grassi ===
La saponetta tradizionale è a base di sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena; i saponi liquidi in dispenser sono comparsi con la diffusione dei materiali plastici nel dopoguerra.
I saponi sono derivati degli [[acidi grassi]]. Tradizionalmente sono stati prodotti a partire da [[trigliceride|trigliceridi]] (oli e grassi).<ref name=Ullmann>{{Cita testo|lingua = en|nome1 = David J. |cognome1 = Anneken|nome2 = Sabine |cognome2 = Both|nome3 = Ralf |cognome3 = Christoph|nome4 = Georg |cognome4 = Fieg |nome5 = Udo|cognome5 =Steinberner|nome6 = Alfred|cognome6 =Westfechtel|wkautore = |curatore = |altri = |titolo = Fatty Acids|pubblicazione = Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry<!-- alternative: rivista, giornale, sito -->|editore = Wiley-VCH |città = Weinheim|anno = 2006|dataoriginale = |url = |urlcapitolo = |formato = |serie = |ed = |vol = |numero = |pp = <!-- da usare per citare più di una pagina, antepone "pp." -->|p = <!-- da usare per citare una singola pagina, antepone "p." -->|doi = 10.1002/14356007.a10_245.pub2<!-- identificatore generico, quando possibile usare quello specifico ISBN, ISSN, doi, ecc.. -->|cid = |citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref>
Il sapone tradizionale è composto da [[sego]] bovino (80%) ed olio di [[cocco]] o di [[oliva]] (al 20%).
Un sapone dovrebbe avere tra le prime posizioni fra i suoi ingredienti gli acidi grassi saponificati di cocco, di palma e di oliva.
 
[[Trigliceride]] è il nome chimico dei [[esteri|triesteri]] di acidi grassi e [[glicerolo]]. Il [[sego]], grasso animale raffinato, è il trigliceride naturale di origine animale più comune. Il prodotto di saponificazione è chiamato "sodium tallowate" (nomenclatura [[INCI]]). Gli oli vegetali più comunemente utilizzati sono quello d'oliva, di palma e di cocco. Ogni tipo di grasso vegetale permette di ottenere qualità ben diverse di sapone con caratteristiche diverse. I saponi prodotti dall'olio d'oliva sono più morbidi e delicati, quelli più conosciuti sono il [[sapone di Marsiglia]] e il sapone di Castiglia. Il termine "Castiglia" indica spesso saponi costituiti da una miscela di oli, ma con un'alta percentuale di olio d'oliva. Tra i saponi a base di grasso animale, non più in produzione, molto conosciuto tra il Cinquecento e l'Ottocento era il sapone di Napoli.<ref>{{Cita web|url=https://angeloforgione.com/2016/04/23/sapone_napoli/|titolo=L’antichissimo sapone di Napoli|sito=angeloforgione.com|accesso=2016-04-23}}</ref>
Nei frantoi di una volta e in alcune produzioni attuali era prodotto con le [[sansa|sanse]], ovvero la spremitura di olive che restava nelle macine del [[frantoio]] dopo la prima spremitura (che dà l'olio extravergine). Spesso si tratta di olio di seconda o terza sansa di una qualità pessima, di cui la legge vieta la commercializzazione come olio da cucina. Nel dopoguerra le seconde e terze spremiture d'olio, meno pregiate e costose, erano ancora utilizzate anche a scopo alimentare.
{| class="wikitable" |
|+ Contenuto in Acidi Grassi di alcuni grassi utilizzati per la produzione di sapone
|-
|+
! !! [[acido laurico]]!! [[acido miristico]]!! [[acido palmitico]]!! [[acido stearico]]!! [[acido oleico]]!! [[acido linoleico]]!! [[acido linolenico]]
|-
! '''''grassi'''''!! C<sub>12</sub> saturo!!C<sub>14</sub> saturo!!C<sub>16</sub> saturo!!C<sub>18</sub> saturo!!C<sub>18</sub> monoinsaturo!!C<sub>18</sub> diinsaturo!! C<sub>18</sub> triinsaturo
|-
| [[Sego]] || align="right" | 0 || align="right" | 4 || align="right" | 28 || align="right" | 23 || align="right" | 35|| align="right" | 2|| align="right" | 1
|-
| [[Olio di cocco]] || align="right" | 48 || align="right" | 18 || align="right" | 9 || align="right" | 3 || align="right" | 7|| align="right" | 2|| align="right" |0
|-
| [[Olio di palma]] || align="right" | 46 || align="right" | 16 || align="right" | 8 || align="right" | 3 || align="right" | 12|| align="right" | 2|| align="right" |0
|-
| [[Olio di oliva]] || align="right" | 0 || align="right" | 0 || align="right" | 11 || align="right" | 2 || align="right" | 78|| align="right" | 10|| align="right" |0
|-
| [[Olio di colza]] || align="right" | 0 || align="right" | 1 || align="right" | 3 || align="right" | 2 || align="right" | 58|| align="right" | 9|| align="right" |23
|}
 
=== Qualità di un sapone ===
Vari frantoi industriali utilizzano le sanse per produrre saponi e compensare la scarsa resa delle olive raccolte in termini di olio da cucina; talora si arriva a macinare le olive soltanto per fare saponi perché più profittevoli dell'olio in bottiglia(30% di resa delle olive per olio extravergine a 10 euro/litro; contro 100% delle sanse da cui si ricava analoga quantità di saponi, senza scarti, venduti al prezzo di 1.5-2 euro per etto di saponetta).
[[File:Handmade soap.jpg|thumb|Sapone fatto a mano.]]
 
Il sapone non deve avere residui di soda caustica, non deve essere unto o di cattivo odore. Il sapone deve essere pastoso, ma non duro, schiumogeno, non friabile e una volta asciugato deve mantenere la sua forma.
I saponi liquidi che hanno un [[pH]] di 5,5 rischiano di essere, per il loro elevato contenuto d'acqua (debolmente acida), un ambiente adatto alla proliferazione di [[funghi]] e [[batteri]]; tali saponi sono addizionali con composti disinfettanti e fungicidi.
 
=== ComeTipi fare ildi sapone ===
I sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena hanno [[pH]] compreso tra 9,0 e 10,5 ([[alcalinità|alcalini]]) e non sono gli unici composti esistenti usati come detergenti. Esistono anche i cosiddetti impropriamente ''saponi acidi'' anche detti ''saponi non saponi'' o ''syndet'' (dall'inglese "synthetic detergent"), cioè ''detergenti sintetici'' che si suddividono in anionici, anfoteri e non ionici. Sono consigliati per pelli ipersensibili ai saponi normali e sono costituiti da miscele di [[tensioattivo|tensioattivi]] come il [[laurilsolfato di sodio]] o tensioattivi ''alchil-solfonici'', [[esteri]] organici dell'[[acido solforico]]. Questi "saponi acidi" quando vengono chiamati commercialmente ''neutri''(''neutro'' in questo caso non si riferisce al pH, è solo un nome di [[marketing]] più accattivante per i consumatori) hanno [[pH]] 5,5, simile a quello della pelle, risultando pertanto più compatibili verso di essa per l'assenza di alcalinità libera.
''Attenzione: l'idrossido di sodio è caustico e corrosivo. Evitate il contatto diretto con la pelle e con gli occhi.''
 
La saponetta tradizionale è a base di sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena; i saponi liquidi in dispenser sono comparsi con la diffusione dei materiali plastici nel dopoguerra. Il sapone tradizionale è composto da [[sego]] bovino (80%) e olio di [[cocco]] o di [[oliva]] (al 20%). Un sapone dovrebbe avere tra le prime posizioni dei suoi ingredienti gli acidi grassi saponificati di cocco, di palma e di oliva.
Per la sintesi del sapone si utilizzano 10 g di [[olio di oliva]] posti in un becker e ad essi si aggiungono 5 g di [[idrossido di sodio]] in 40 ml di una soluzione acqua-alcol al 50% (20 ml di acqua e 20 ml di alcol). Si scalda il tutto per 45 minuti agitando continuamente. A parte si prepara un'altra soluzione acqua-alcol da aggiungere di volta in volta. Dopo un po' si aggiunge tutto ad una soluzione di 150 ml di acqua e [[cloruro di sodio]] fredda. Questa serve ad innalzare la [[forza ionica]] e a favorire la [[precipitazione]] del sapone. Si filtra il precipitato e lo si asciuga in stufa.
 
Nei frantoi di una volta e in alcune produzioni attuali era prodotto con la spremitura di olive che restava nelle macine del [[frantoio]] dopo la prima spremitura. Spesso si tratta di olio di seconda o terza sansa di pessima qualità, di cui la legge vieta la commercializzazione come olio da cucina. Nel dopoguerra le seconde e terze spremiture d'olio, meno pregiate e costose, erano ancora utilizzate anche a scopo alimentare.
==storia==
 
Vari frantoi industriali utilizzano le sanse per produrre saponi e compensare la scarsa resa delle olive raccolte in termini di olio da cucina; talvolta si arriva a macinare le olive soltanto per fare saponi perché più profittevoli dell'olio in bottiglia. I saponi liquidi che hanno un [[pH]] di 5,5 rischiano di essere un ambiente adatto alla proliferazione di [[funghi]] e [[batteri]] a causa del loro elevato contenuto d'acqua, pertanto questi saponi sono addizionati con composti disinfettanti e fungicidi.
===La scoperta del sapone===
È da tener presente che probabilmente, nell’antichità, il problema dell’igiene personale non fosse considerato prioritario (forse anche per la scarsità di acqua calda); infatti, le prime tecniche di pulizia furono sviluppate per pulire tessuti ed indumenti, generalmente con l’utilizzo di [[argilla|argille]], cenere e [[saponaria|piante saponarie]] (da queste ultime si ricavano le [[saponine]] che formano soluzioni saponose che solubilizzano lo sporco e ne facilitano l’eliminazione).
 
==== Sapone tradizionale ====
Esistono varie circostanze, ancorché improbabili, che possono aver portato casualmente alla scoperta del sapone, ma è anche possibile che sia avvenuta per via empirica.
Prima che le lavatrici meccaniche sostituissero gradualmente il lavaggio manuale del bucato, la produzione familiare di sapone in grosse pentole all'aperto era un'attività piuttosto comune nelle zone non urbane fino agli anni 70-80; ora è un'usanza praticamente scomparsa, salvo rare eccezioni.
Probabilmente per prime si ottennero [[liscivia|liscivie]] alcaline dalla cenere di legno, che poi vennero usate per la [[saponificazione]] di sego, scarti animali, oli vegetali.
 
La preparazione del sapone prevedeva l'uso di [[grassi vegetali]] o [[Grassi animali|animali]] o un loro miscuglio e ovviamente l'uso di [[potassa caustica]] o [[soda caustica]]. Tecniche ancora precedenti prevedevano l'estrazione della liscivia dalla cenere.
La notizie storiche sono nebulose, sia per la difficoltà di distinguere il sapone vero e proprio da altre sostanze utilizzate per pulire, sia perchè il sapone, per la sua natura organica ed idrosolubile, non è rilevabile da ricerche di tipo archeologico, neppure attraverso i recipienti e l’equipaggiamento usati nella sua produzione che non differiscono da quelli destinati ad altri utilizzi.
 
Per esempio in Calabria si usava come grasso vegetale l'olio di oliva e come grasso animale quello del maiale. Il sapone fatto con l'olio d'oliva, più delicato, poteva essere usato per il corpo ed in particolare per i capelli, poiché veniva considerato efficace contro la forfora. Durante la preparazione potevano eventualmente essere aggiunte delle foglie di sambuco come colorante.
=== [[ Mesopotamia ]] ===
La prima testimonianza dell'esistenza del sapone risale al [[2800 a.C.]] e proviene da scavi nella zona dell’antica [[Babilonia]].
In quella zona fu ritrovato un materiale simile al sapone conservato in cilindri d'argilla che recano incise delle ricette per la preparazione.
 
Una ricetta tradizionale prevedeva l'uso di 5 litri di olio d'oliva, 10 litri di acqua e 1&nbsp;kg soda caustica da aumentare in proporzione per quantità maggiori. In genere si produceva una scorta per vari mesi o per tutto l'anno.
Una tavoletta [[Sumeri|Sumera]] datata 2200 a.C. descrive un ‘sapone’ composto di acqua, alcali e olio di cassia.
 
== Storia ==
===[[Storia dell'antico Egitto|Egitto]]===
=== La scoperta del sapone ===
Esistono varie circostanze, ancorché improbabili, che possono aver portato casualmente alla scoperta del sapone, ma è anche possibile che sia avvenuta per via empirica. Probabilmente per prime si ottennero [[liscivia|liscivie]] alcaline dalla cenere di legno, che poi vennero usate per la [[saponificazione]] di sego, scarti animali, oli vegetali.
 
Le notizie storiche sono nebulose, sia per la difficoltà di distinguere il sapone vero e proprio da altre sostanze utilizzate per pulire, sia perché il sapone per la sua natura organica e idrosolubile non è rilevabile da ricerche di tipo archeologico, neppure attraverso i recipienti e l'equipaggiamento usati nella sua produzione che non differiscono da quelli destinati ad altri utilizzi.
Dal [[Papiro Ebers|papiro di Ebers]] (ca. 1550 a.C.) si apprende che gli egiziani si lavavano regolarmente con una sapone preparato mescolando grasso animale e oli vegetali con un minerale raccolto nella valle del Nilo e chiamato “ [[Trona]]” che è un'importante sorgente di [[soda]].
 
È da tener presente che probabilmente nell'antichità il problema dell'igiene personale non fosse considerato prioritario, non tanto per la scarsità di acqua calda quanto per l'accentuata causticità della soda impiegata con eccessiva generosità e il lezzo derivante dall'uso di grasso animale, per lo più di [[ovini]],<ref>Nell'[[Alto Medioevo]] non si andava, di norma, oltre i due lavacri completi annui che s'accompagnassero all'uso di sapone: a [[Natale]] e a [[Pasqua]], come descritto da [[Fernand Braudel]] nel primo volume del suo ''Il capitalismo''.</ref> infatti le prime tecniche di pulizia furono sviluppate per pulire tessuti e indumenti, generalmente con l'utilizzo di [[argilla|argille]] ([[terra da follone]]), cenere e [[saponaria|piante saponarie]]; da queste ultime si ricavano le [[saponine]] che formano soluzioni saponose che solubilizzano lo sporco e ne facilitano l'eliminazione.
Documenti egiziani fanno menzione di una sostanza simile al sapone utilizzata per la preparazione della lana alla tessitura.
 
Fu solo dopo essere entrati in contatto col mondo [[Vicino Oriente|vicino-orientale]] [[islam]]ico, nell'età delle [[Crociate]], che ci s'impadronì delle tecniche di fabbricazione di un sapone assai meno aggressivo, con l'uso di grassi vegetali, aromi e sostanze lenitive quali il [[Resina vegetale|balsamo]]. Non a caso il sapone entrò infatti in Europa grazie ai mercanti [[venezia]]ni e [[Genova|genovesi]] e, per procacciarselo, dame e gentiluomini cristiani erano disposti a pagare cifre anche molto alte.
 
=== [[Bibbia ]]Mesopotamia ===
{{Senza fonte|La prima testimonianza dell'esistenza del sapone risale al [[2800 a.C.]] e proviene da scavi nella zona dell'antica [[Babilonia (regione storica)|Babilonia]]. In quella zona fu ritrovato un materiale simile al sapone conservato in cilindri d'argilla che recano incise delle ricette per la preparazione.}}
 
Una tavoletta [[Sumeri|Sumera]] datata 2200 a.C. descrive un "sapone" composto di acqua, [[Base (chimica)|alcali]] e olio di cassia.
 
=== Egitto ===
{{Nota
Dal [[Papiro Ebers|papiro di Ebers]] (ca. 1550 a.C.) si apprende che gli [[Storia dell'antico Egitto|egiziani]] si lavavano regolarmente con un sapone preparato mescolando grasso animale e oli vegetali con un minerale raccolto nella [[valle del Nilo]] e chiamato ''[[Trona]]'' che è un'importante sorgente di [[Idrossido di sodio|soda]].
 
{{Senza fonte|Documenti egiziani fanno menzione di una sostanza simile al sapone utilizzata per la preparazione della lana alla tessitura.}}
 
=== Bibbia ===
{{Approfondimento
|allineamento =
|larghezza = 66%
|titolo=varie versioniVersioni della Bibbia
|contenuto=
 
 
'''Giobbe 9:30'''
* ''Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il '''sapone''''' (Nuova Riveduta)
* ''Anche se mi lavassi con la neve e pulissi con la '''soda''' le mie mani'' (C.E.I./Gerusalemme)
* ''Anche se mi lavassi con la neve e pulissi le mie mani con la '''soda''''' (Nuova Diodati)
* ''Quand'anche mi lavassi con la neve e mi nettassi le mani col '''sapone''''' (Luzzi / Riveduta)
* ''Quando io mi fossi lavato con acque di neve, e nettatomi le mani col '''sapone''''' (Diodati)
*I ''fIf I wash myself with snow water, and make my hands never so clean''
 
 
'''Geremia 2:22'''
* ''Anche se ti lavassi con il '''nitro''' e usassi molto '''sapone''', la tua iniquità lascerebbe una macchia …'' (Nuova Riveduta)
* ''Anche se ti lavassi con la '''soda''' e usassi molta '''potassa''', davanti a me resterebbe la macchia …'' (C.E.I./Gerusalemme)
* ''Anche se ti lavassi con la '''soda''' e usassi molto '''sapone''', la tua iniquità lascerebbe un'impronta indelebile...'' (Nuova Diodati)
* ''Quand'anche tu ti lavassi col '''nitro''' e usassi molto '''sapone''', la tua iniquità lascerebbe una macchia …'' (Luzzi / Riveduta)
* ''AvvengachèAvvengaché tu ti lavi col '''nitro''', ede usi attorno a te assai '''erba di purgatori di panni'''; pure è la tua iniquità suggellata …'' (Diodati)
* ''For though thou wash thee with '''nitre''', and take thee much '''soap''', yet thine iniquity is marked ...'' (The Holy Bible. Authorised version 1611)
* ''Though you wash with '''soda''' and use '''soap''' lavishly...'' (Revised English Bible 1989)
 
 
'''Malachia 3:2'''
* ''… come la '''potassa''' dei lavatori di panni.'' (Nuova Riveduta)
* ''… la '''liscivaliscivia '''dei lavandai.'' (C.E.I./Gerusalemme)
* ''… come la '''soda''' dei lavandai'.'' (Nuova Diodati)
* ''… come la '''potassa''' dei lavatori di panni.'' (Luzzi / Riveduta)
* ''… e come '''l'erba de' purgatori di panni'''.'' (Diodati)
* ''He is like a refiner's fire, like a '''fuller's soap'''''.
}}
 
I riferimenti [[Bibbia|biblici]] a delle sostanze usate per la pulizia non indicano nulla di simile al nostro sapone che sembra fosse sconosciuto all'epoca.
 
In '''[[Libro di Giobbe|Giobbe]] 9:30''' (circa [[V secolo a.C.]]) con la parola '''''sapone''''' è stato tradotto il generico termine ebraico ''borith'', che indica la [[liscivia]] oppure un alcale come la '''''[[potassa]]''''', ottenuto dalle ceneri di particolari vegetali (per esempio la ''Salsola kali'' che abbonda sulle spiagge del [[Mar Morto]] e del [[Mediterraneo]]).
 
Analogamente per l'ebraico ''borith mekabbeshim'' "alcali di coloro che pestano i panni", in '''[[Libro di Geremia|Geremia]] 2:22''' (circa VII secolo a.C.) e '''[[Libro di Malachia|Malachia]] 3:2''' (circa [[V secolo a.C.]]), che indica qualche tipo di "terra da follone", un materiale che si usava nella "follatura", un procedimento che serviva a rendere morbidi i tessuti.
I riferimenti biblici a delle sostanze usate per la pulizia non indicano nulla di simile al nostro sapone, che sembra fosse sconosciuto agli Ebrei dell'epoca.
 
Invece le parole '''''soda''''' o '''''nitro''''', che pure troviamo nei versetti citati e in '''[[Libro dei Proverbi|Proverbi]] 25:20''', indicano il [[natron]] (carbonato idrato di sodio), una sostanza che si utilizzava in Egitto dove ne esistono numerosi depositi.
In '''[[Libro di Giobbe|Giobbe]] 9:30''' (circa [[V secolo]] a.C.) con la parola '''''sapone''''' è stato tradotto il generico termine ebraico ''borith'', che indica la liscivia oppure un alcale come la '''''[[potassa]]''''', ottenuto dalle ceneri di particolari vegetali (per esempio la ''Salsola kali'' che abbonda sulle spiagge del [[Mar Morto]] e del [[Mediterraneo]]).
 
Si tratta quindi di interpretazioni dei traduttori che nel loro lavoro si sono preoccupati di rendere comprensibile il testo per i lettori loro contemporanei.
Analogamente per l'ebraico ''borith mekabbeshim'' "alcali di coloro che pestano i panni", in '''[[Libro di Geremia|Geremia]] 2:22''' (circa VII secolo a.C.) e '''[[Libro di Malachia|Malachia]] 3:2''' (circa [[V secolo]] a.C.), che indica qualche tipo di "terra da follone", un materiale che si usava nella "follatura", un procedimento che serviva a rendere morbidi i tessuti.
 
=== Antica Roma ===
Invece le parole ''''' [[ soda ]] ''''' o ''''' [[Nitrato di potassio|nitro]] ''''', che pure troviamo nei versetti citati (come anche in '''[[Libro dei Proverbi|Proverbi]] 25:20'''), indicano il [[natron]] (carbonato idrato di sodio), una sostanza che si utilizzava in Egitto dove ne esitono numerosi depositi.
I [[Roma antica|Romani]], e anche i Greci, per cui il bagno alle terme era un'importante attività sociale oltre che una pratica igienica, non usavano il sapone come detergente, ma la porosa [[pomice]] o la creta finissima oppure la soda o, ancora, polveri abrasive come argilla, polvere di equiseto<ref>[http://www.figliadellerborista.it/saponeromano.html Il sapone degli antichi romani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, farina di fave e dopo il bagno massaggiavano il corpo con [[olio di oliva]].
 
[[Plinio il Vecchio]], scrittore latino del [[I secolo]], usa per primo il termine latino ''sapo'', mutuandolo dal gallico ''saipo'', nella sua opera [[Naturalis historia]]:
Si tratta quindi di interpretazioni dei traduttori che, nel loro lavoro, si sono preoccupati di rendere comprensibile il testo per i lettori loro contemporanei.
 
{{Citazione|Il sapone, anche, è molto utile a questo fine, un'invenzione dei [[Galli]] per dare una tinta rossastra ai capelli. Questa sostanza è preparata da sego e dalle ceneri, le migliori per lo scopo sono le ceneri di faggio e il grasso di capra: ce ne sono due generi, il sapone duro e quello liquido, entrambi molto usati dalla gente della Germania, gli uomini, in particolare, più delle donne.|[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis historia]]'', Libro 28, capitolo 47.|Prodest et sapo, galliarum hoc inventum rutilandis capillis. Fit ex sebo et cinere, optimus fagino et caprino, duobus modis, spissus ac liquidus, uterque apud germanos maiore in usu viris quam feminis.|lingua=la}}
===[[antica Roma|Roma]]===
I Romani (ed anche i Greci) per i quali il bagno alle terme era un'importante attività sociale oltre che una pratica igienica, non usavano il sapone come detergente, ma la porosa [[pomice]] o creta finissima oppure soda o, ancora, farina di fave e, dopo il bagno massaggiavano il corpo con [[olio di oliva]].
Restano famosi i bagni di latte d'asina di [[Poppea]].
 
Quindi non si tratta di sapone, ma di tintura rossa per capelli.
Ciononostante il sapone non era sconosciuto, nel [[II secolo]] [[Galeno]] ne sottolinea l'importanza sia per la prevenzione alcune malattie che per la pulizia.
 
Eppure il sapone non era sconosciuto e nel [[II secolo]] [[Galeno]] ne sottolinea l'importanza sia per la prevenzione di alcune malattie sia per la pulizia.
[[Plinio il Vecchio]], scrittore latino del [[I secolo]], usa per primo il termine latino ''sapo'', mutuandolo dal gallico ''saipo'', nella sua opera [[Naturalis historia]], (Libro 28, capitolo 47):
 
[[Zosimo di Panopoli]] cita il sapone e la saponificazione, e riporta una ricetta alchemica per realizzare il sapone. [[Oribasio]] cita il sapone.
''prodest et sapo, galliarum hoc inventum rutilandis capillis. fit ex sebo et cinere, optimus fagino et caprino, duobus modis, spissus ac liquidus, uterque apud germanos maiore in usu viris quam feminis.''
[[File:4290 Istanbul - Topkapi - Sapone, nel museo dell'Hammam - Foto G. Dall'Orto 27-5-2006.jpg|thumb|Antiche stampi per sapone e saponette esposte al Museo dell'Hammam, nel Palazzo del [[Topkapı]], a [[Istanbul]].]]
"Il sapone, anche, è molto utile a questo fine, un'invenzione del Galli per dare una tinta rossastra ai capelli. Questa sostanza è preparata da sego e dalle ceneri, le migliori per lo scopo sono le ceneri di faggio ed ilg rasso di capra: ce ne sono due generi, il sapone duro e quello liquido, entrambi molto usati dalla gente della Germania, gli uomini, in particolare, più delle donne".
 
=== Arabi ===
Quindi non si tratta di sapone ma di tintura rossa per capelli.
Gli [[arabi]] già nei primi anni dell'[[Islam]] creavano saponi molto fini utilizzando grassi vegetali come l'[[olio di oliva]] ed essenze aromatiche come l'olio di [[alloro]], che sono ancora oggi gli ingredienti principali del [[Sapone di Aleppo]].
 
 
===[[Arabi]]===
Gli arabi, già nei primi anni dell'[[Islam]] creavano saponi molto fini utilizzando grassi vegetali come l'[[olio di oliva]] ed essenze aromatiche come l'olio di [[Alloro]].
 
Per la saponificazione utilizzarono per primi la [[idrossido di sodio|soda caustica]], metodo che è rimasto sostanzialmente invariato fino ai nostri giorni.
 
IlUn manosrcittomanoscritto di [[Rhazes|Alal-Razi’sRazi]] ( [[865]] - [[925]] ), scienziato persiano, contiene ricette per il sapone.
 
I saponi arabi, profumati e colorati, solidi o liquidi, raggiunsero la [[Spagna]] e la [[Sicilia]] dopo l'[[800]], sull’ondasull'onda dell’espansionedell'espansione araba, ede il resto d'Europa dopo la fine delle [[crociate]].
 
=== Europa medievale e moderna ===
Si conosce poco sull'uso del sapone negli anni che seguirono la caduta di Roma: esistono notizie su fabbricanti di sapone (in latino ''saponarius'') in [[Europa]] a partire dal [[I millennio|primo millennio]].
 
La produzione del sapone, forse anche grazie ai [[Crociato|Crociati]] che importarono le tecniche arabe, si andò affermando soprattutto in Spagna, Italia e Francia, nelle aree dove erano disponibili le piante marine dalle cui ceneri si ottiene la soda e l'olio d'oliva: materie prime con le quali si fabbrica un sapone di qualità molto superiore a quello fatto con grasso animale e con soda caustica.
===[[Europa]]===
Si conosce poco sull'uso del sapone negli anni oscuri che seguirono la caduta di Roma, esistono notizie su fabbricanti di sapone (in latino ''saponarius'' ) in Europa a partire dal [[I millennio|primo millennio]].
 
L'Italia fu forse la prima a produrre questo tipo di saponi, duri e adatti all'igiene personale, in particolare nelle città di Venezia, Genova e Savona. Una leggenda ligure,<ref>{{Cita libro|autore=Julien Joseph Virey, Giovanni Battista Sembenini|titolo=Trattato compiuto di Farmacia teorica e pratica. Quarta ed.|anno=1836|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref> riportata anche da testi francesi, vuole che a Savona la moglie di un pescatore abbia ottenuto in modo fortuito per la prima volta il sapone, facendo bollire assieme olio di oliva e liscivia di soda.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/viaggiart/it/city-5773-savona.html|titolo=Canale ViaggiArt - ANSA.it - Homepage|sito=ANSA.it|accesso=2016-09-25}}</ref>
La produzione del sapone, forse anche grazie ai [[Crociati]] che importarono le tecniche arabe, si andò affermando soprattutto in Spagna, Italia e Francia, nelle aree dove erano disponibili le piante marine dalle cui ceneri si ottiene la soda e l'olio d'oliva: materie prime con le quali si fabbrica un sapone di qualità molto superiore a quello fatto con grasso animale.
 
==== Sapone di Castiglia ====
L'Italia fu forse la prima a produrre questo tipo di saponi, duri ed adatti all'igiene personale, in particolare Venezia e Savona; a proposito di quest'ultima è interessane notare l'assonanza con il francese ''savon'' (sapone).
In [[Spagna]], nel [[Regno di Castiglia]], si bolliva olio di oliva con la ''barilla'', una cenere alcalina ottenuta bruciando l'''erba kali'' ([[Salsola]] kali), si aggiungeva poi della [[salamoia]] al liquido bollente per far venire a galla il sapone separandolo dalle impurità e dalla [[liscivia]].
 
Si produceva così un sapone bianco di alta qualità chiamato [[Sapone di Castiglia]] (Jabón de Castilla); per i farmacisti ''Sapo hispaniensis'' o ''Sapo castilliensis''. Per gli anglosassoni ''Castile Soap'' è divenuto sinonimo di sapone di olio di oliva, duro e bianco.
 
==== Sapone di CastigliaMarsiglia ====
{{vedi anche|Sapone di Marsiglia}}
 
==== Sapone di Napoli ====
In [[Spagna]], nel [[Regno di Castiglia]], si bolliva olio di oliva con la ''barilla'', una cenere alcalina ottenuta bruciando l'''erba kali'' ( [[Salsola]] kali ), si aggiungeva poi della [[salamoia]] al liquido bollente per far venire a galla il sapone separandolo dalle impurità e dalla [[liscivia]].
A [[Napoli]], almeno dal Quattrocento, si produceva un sapone molto profumato, ricercato dalle dame per l'igiene propria e dei cavalieri. L'ingrediente principale era il midollo di cervo, secondo la descrizione fornita nel XV secolo dall’[[Alfonso Martínez de Toledo|Arciprete di Talavera]] nel Corbaccio.<ref>[…] E questi non sono peggio dei diavoli, che ne fanno il sapone con reni di cervo? Distillano l'acqua dalla canapa grezza e la cenere dai tralci di vite, e i reni, tolti dal fuoco, vi vengono gettati quando il sole è fortissimo, scuotendolo nove volte al giorno per un'ora, finché si raffredda e diventa sapone napoletano.[…]</ref>
 
Il Sapone di Napoli è citato anche da [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] nel capitolo XXXII del [[Don Chisciotte della Mancia]], utilizzato per compiere uno dei tanti scherzi descritti nel romanzo.<ref>[…] Infine, don Chisciotte si calmò, finì il pranzo e, come fu sparecchiato, vennero quattro damigelle, l’una con un bacile d’argento, l’altra con un’anfora, pure d’argento, la terza con due bianchissimi e finissimi asciugamani sulla spalla, l’ultima, che con le braccia nude fino al gomito, teneva per le bianche mani (e davvero che erano bianche), una rotonda palla di sapone di Napoli.</ref>
Si produceva così un sapone bianco di alta qualità chiamato [[Sapone di Castiglia]] (Jabon de Castilla); per i farmacisti ''Sapo hispaniensis'' o ''Sapo castilliensis''.
Per gli anglossassoni ''Castile Soap'' è divenuto sinonimo di sapone di olio di oliva, duro e bianco.
 
Ancora a inizio Novecento, quando l'industria produceva sapone di origine vegetale, sulla rivista argentina "Caras y Caretas" dell'ottobre 1901, nelle ricette di profumeria, era esaltato il Sapone di Napoli, "un tipo di sapone ampiamente utilizzato", ormai scomparso ma che qualcuno continuava a produrre artigianalmente con una formula surrogata.<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=H247AQAAIAAJ&pg=PP640&dq=jabon+de+napoles&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjI4_CRiqn-AhXUg_0HHelBCZwQ6AF6BAgEEAE#v=onepage}}</ref>
===[[Sapone di Marsiglia]]===
 
==== Gran Bretagna ====
[[:fr:savon de marseille|(tradotto dalla corrispondente voce francese)]]
I primi saponai inglesi di cui si ha notizia comparvero a [[Bristol]] nel [[XII secolo]], ed erano ancora importanti all'epoca di [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] ([[1533]]-[[1603]]).
 
Producevano il “Bristol soap” nero e soffice e il più duro “Bristol grey soap”.
Il Sapone di [[Marsiglia]] deriva certamente dal [[Sapone di Aleppo]] che rappresenta molte migliaia di anni di cultura e di storia. Il modo di fabbricazione originaria della città di [[Aleppo]] in [[Siria]], a base d'[[olio d'oliva]] e di [[alloro]], a seguito delle [[crociate]], si è diffuso attraverso il bacino del [[Mediterraneo]], passando per l'[[Italia]] e la [[Spagna]], per raggiungere [[Marsiglia]].
 
All'inizio utilizzavano grasso animale, più tardi l'importazione di [[oli vegetali]] come quello di [[olio di palma|palma]], [[copra|noce di cocco]], [[olio di oliva|oliva]], semi di [[Linum usitatissimum|lino]] e semi di [[Gossypium|cotone]], favorì la produzione di saponi che potevano meglio competere con il “Castile soap” d'importazione.
A partire dal [[XII secolo]] a Marsiglia c’erano fabbricanti di sapone che utilizzavano come materia prima l'olio d'oliva prodotto localmente. La [[soda]] (all'epoca la parola "soda" designava il [[carbonato di sodio]]) proveniva dalle ceneri della combustione di una pianta, la salicornia.
 
Nel [[1633]] il re [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] concesse ai saponai di [[Londra]] un [[monopolio]] quasi completo, dietro pagamento di una [[tassa]]; questa decisione causò malcontento, enorme danno ai saponifici di Bristol e un forte rialzo dei [[prezzi]], ciononostante la tassazione rimase in varie forme fino al [[1852]] quando, in un crescendo di preoccupazione [[Inghilterra vittoriana|vittoriana]] per l'[[igiene]], fu abolita da [[William Ewart Gladstone|Gladstone]] nonostante la considerevole perdita per l'erario.
Crescas Davin, nel [[XIV secolo]], è il primo saponaio ufficiale della città.
Nel [[1593]], Georges Prunemoyr, superò la fase artigianale, fondando la prima fabbrica marsigliese.
 
=== Dal XIX secolo ai giorni nostri ===
All'inizio del [[XVII secolo]], la produzione dei saponifici marsigliesi soddisfaceva appena la domanda della città e del territorio. Il Porto di Marsiglia riceveva anche saponi da [[Genova]] ed [[Alicante]].
Nel [[1789]] [[Nicolas Leblanc]] ([[1742]] – [[1803]]) scoprì come ottenere dal sale comune della soda di buona qualità, che da quel momento fu disponibile a basso prezzo e in grande quantità. Il procedimento Leblanc rimarrà in uso fino al [[1870]], quando verrà soppiantato dal [[processo Solvay|metodo Solvay]] adottato ancora oggi.
Ma quando la guerra bloccò l'approvvigionamento dalla Spagna, i saponai marsigliesi dovettero aumentare la loro produzione per poter soddisfare i francesi del nord e gli acquirenti olandesi, tedeschi ed inglesi.
 
Nel [[1823]] il chimico francese [[Michel Eugène Chevreul]] pubblica ''[[Recherches chimiques sur les corps gras d'origine animale]]'' in cui spiega la reazione di [[saponificazione]].
Nel [[1660]], si contavano nella città sette fabbriche la cui produzione annuale toccava quasi 20.000 tonnellate.
Sotto il regno di [[Luigi XIV]], la qualità delle produzioni marsigliese è tale che il "Sapone di Marsiglia" divenne un nome comune.
 
Queste conoscenze aprono la strada alla produzione di sapone su più ampia scala e a basso prezzo, di conseguenza attorno alla metà dell'Ottocento si ha un diffuso miglioramento dell'igiene personale e l'abitudine di fare un bagno diviene comune.
Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani di 20 kg.
 
Nel 1872 nasce in America la prima [[saponetta]] da toletta profumata ''Cashmir Bouquet'' della [[Colgate]].
Il 5 ottobre [[1688]] l'editto di [[Jean-Baptiste Colbert|Colbert]], Ministro della Real Casa di Luigi XIV, regolamentò la fabbricazione del sapone.
Ai sensi dell'articolo III di quest'editto: ''Non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, con barilla, soda o cenere, nessun grasso, burro né altre materiale; ma soltanto di puro [[olio di oliva]], e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci''.
I saponai dovevano cessare la loro attività d'estate poiché il calore nuoce alla qualità del sapone.
Questa regolamentazione garantì la qualità del sapone che ha reso rinomati i saponifici marsigliesi.
 
Nel 1879 la prima saponetta galleggiante ''Ivory'' della [[P&G]].
Frattanto, fabbriche di sapone si installarono nella regione, a [[Salon-de-Provence]], [[Tolone]] o [[Arles]].
Nel 1786, 48 saponifici producevano a Marsiglia 76.000 tonnellate, impiegando 600 operai e 1.500 forzati prestati dall'arsenale delle galere.
Dopo la crisi dovuta alla [[Rivoluzione francese]], l'industria marsigliese continò a svilupparsi fino a contare a 62 saponifici nel [[1813]].
 
Nel 1948 prima saponetta deodorante all'[[esaclorofene]].<ref>[[Dario Bressanini]], ''La scienza delle pulizie. La chimica del detersivo e della candeggina, e le bufale sul bicarbonato'', pag. 74, Gribaudo, 2022, ISBN 88-58-04303-0</ref>
All’epoca la [[soda]] si otteneva dall’acqua di mare grazie al procedimento inventato da [[Nicolas Leblanc]].
 
Già all'inizio del [[XX secolo]] compaiono i primi [[detergenti]] sintetici che avrebbero soppiantato il sapone.
A partire da [[1820]], nuovi tipi di grassi furono importati e transitarono per il porto di Marsiglia: gli [[olio di palma|oli di palma]], d'[[olio di arachidi|arachide]], di [[olio di cocco|cocco]] e di [[sesamo]] che furono utilizzati per la fabbricazione del sapone.
Il saponifici marsigliesi subrono la concorrenza di quelli inglesi o parigini, questi ultimi usavao il [[sego]] che dà un sapone meno costoso.
 
Nel [[1903]] Hermann Geissler e Hermann Bauer, due chimici tedeschi, inventarono il [[Persil]] (dal nome dei suoi principali componenti: [[perborato di sodio|'''per'''borato]] e [[silicati|'''sil'''icati]]), un sapone in polvere che fu commercializzato dalla società tedesca [[Henkel]].
All'inizio dello [[XX secolo]], nella città di Marsiglia c'erano 90 saponifici.
François Merklen fissò nel [[1906]] la formula del sapone di Marsiglia: 63% d'olio di [[copra]] o di [[olio di palma|palma]], 9% di soda o [[sale marino]], 28% d'[[acqua]].
 
Fu poi la penuria di grassi durante la [[prima guerra mondiale]] e di grassi e olio durante la [[seconda guerra mondiale]] a spingere i ricercatori a cercare alternative. Il primo brevetto per un tensioattivo interamente di sintesi fu depositato in Germania nel [[1917]]<ref name="EdR">{{Cita|Nicoletta Nicolini||titolo=Saponi e detergenti}}</ref>. Il primo prodotto per bucato totalmente [[Sintesi chimica|sintetico]] apparve nel [[1946]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Quest'industria restò fiorente fino alla [[Prima Guerra Mondiale]] quando la difficoltà nei trasporti marittimi mise in serio pericolo l'attività de saponai.
Nel [[1913]], la produzione era di 180.000 tonnellate ma precipitò a 52.817 tonnellate nel [[1918]].
Dopo la guerra, i saponifici beneficiano dei progressi della meccanizzazione e la produzione raggiunse le 120.000 tonnellate nel [[1938]], benché la qualità del prodotto restasse legata ai vecchi procedimenti di fabbricazione.
 
A partire da qui sono stati sviluppati tutti i prodotti che conosciamo oggi, differenziati e specifici per ogni uso (alcuni addizionati di agenti antimicrobici come il [[triclocarban]]), in continua evoluzione per ovviare ai problemi di inquinamento o tossicità che continuano a emergere con il passare del tempo.
Allo scoppio della [[Seconda Guerra Mondiale]], Marsiglia garantiva sempre la metà della produzione francese, ma gli anni che seguirono furono disastrosi: il sapone fu soppiantato dai [[detersivi]] di [[Sintesi chimica|sintesi]] ed i saponifici marsigliesi chiusero uno dopo l’altro.
Oggi non resta che un pugno di fabbricanti nella regione.
 
===Gran Bretagna=Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
I primi saponai inglesi di cui si ha notizia comparvero a [[Bristol]] nel [[XII secolo]], ed erano ancora importanti all’epoca di [[Elisabetta I]] ([[1533]]-[[1603]]).
* {{cita libro|Angelo Forgione|titolo=Napoli svelata|capitolo=Una città acqua e sapone|anno=2022|editore=Magenes| città= Milano}}
* [[Dario Bressanini]], ''La scienza delle pulizie. La chimica del detersivo e della candeggina, e le bufale sul bicarbonato'', Gribaudo, 2022, ISBN 88-58-04303-0.
 
== Voci correlate ==
Producevano il “Bristol soap” nero e soffice ed il più duro “Bristol grey soap”.
* [[Bolle di sapone]]
* [[Detersivo]]
* [[Pasta lavamani]]
* [[Saponaro]]
* [[Sapone di Aleppo]]
* [[Sapone di Marsiglia]]
* [[Lavaggio delle mani]]
 
== Altri progetti ==
All’inizio utilizzavano grasso animale, più tardi l’importazione di [[oli vegetali]] come quello di [[olio di palma|palma]], [[copra|noce di cocco]], [[olio di oliva|oliva]], semi di [[Linum usitatissimum|lino]] e semi di [[Gossypium|cotone]], favorì la produzione di saponi che potevano meglio competere con il “Castile soap” d’importazione.
{{interprogetto|wikt=sapone|preposizione=sul}}
 
Nel [[1633]] il re [[Carlo I]] concesse ai saponai di [[Londra]] un [[monopolio]] quasi completo, dietro pagamento di una [[tassa]]; questa decisione causò malcontento, enorme danno ai saponifici di Bristol ed un forte rialzo dei [[prezzi]], ciononostante la tassazione rimase in varie forme fino al [[1852]] quando, in un crescendo di preoccupazione [[Inghilterra vittoriana|vittoriana]] per l'[[igiene]], fu abolita da [[William Ewart Gladstone|Gladstone]] nonostante la considerevole perdita per l’erario.
 
=== Dal XIX secolo ai giorni nostri===
 
Nel [[1789]] [[Nicolas Leblanc]] ([[1742]] – [[1803]]) scoprì come ottenere dal sale comune della soda di buona qualità, che da quel momento fu disponibile a basso prezzo ed in grande quantità. Il procedimento Leblanc rimarrà in uso fino al [[1870]], quando verrà soppiantato dal [[processo Solvay|metodo Solvay]].
adottato ancora oggi.
 
Nel [[1823]] il grande chimico francese [[Michel Eugene Chevreul]] pubblica "Recherches chimiques sur les corps gras d'origine animale" nel quale spiega la reazione di [[saponificazione]].
 
Queste conoscenze aprono la strada alla produzione di sapone su più ampia scala ed a basso prezzo, di conseguenza attorno alla metà dell’ottocento si ha un diffuso miglioramento dell’igiene personale, e l’abitudine di fare un bagno diviene comune.
 
Ma già all’inizio del [[XX secolo]] compaiono i primi [[detergenti]] sintetici che avrebbero soppiantato il sapone.
 
Nel [[1903]] Hermann Geissler ed Hermann Bauer, due chimici tedeschi, inventarono il [[Persil]] (dal nome dei suoi principali componenti: [[perborato di sodio|'''per'''borato]] e [[silicati|'''sil'''icati]] ), un sapone in polvere che fu commercializzato dalla società tedesca [[Henkel]].
 
Fu poi la penuria di grassi durante la [[Prima Guerra Mondiale]] e di grassi e olio durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] a spingere i ricercatori a cercare alternative. Il primo prodotto per il bucato totalmente [[Sintesi chimica|sintetico]] apparve nel [[1946]], negli [[Stati Uniti]].
 
A partire da qui sono stati sviluppati tutti i prodotti che conosciamo oggi, differenziati e specifici per ogni uso, in continua evoluzione per ovviare ai problemi di inquinamento o tossicità che continuano ad emergere con il passare del tempo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
== Voci correlate ==
*[[Bolle di sapone]]
*[[Detersivo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://sapone.freehostia.com ingredienti, strumenti e procedimenti per la produzione del sapone in casa]
*[ {{cita web|http://www.ilmiosapone.it altro portale|Portale per la pruduzioneproduzione casalinga del sapone]}}
*[ {{cita web|http://www.ccnphawaii.com/glossary.it.htm |Glossario del saponaio moderno]}}
*[http://www.savonaweb.net/trl_sapone.php Storia del sapone di Savona all'olio di oliva]
*{{en}} [http://www.butser.org.uk/iafsoap_hcc.html/ The Discovery and Prehistory of Soap]
 
*{{en}} [http://www.pharmj.com/Editorial/19991218/articles/soap.html / A short history of soap]
 
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[[zh-yue:番梘]]