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{{nota disambigua||Fath (disambigua)|Fath}}
{{nota disambigua|descrizione=informazioni sulla società segreta [[Arabi|araba]] che operò fra il 1911 e il crollo dell'[[Impero Ottomano]] in [[Siria]] e [[Iraq]]|titolo=Al-Fatah (società segreta)}}
{{nota disambigua|la società segreta araba|Al-Fatah (società segreta)|Al-Fatah}}
{{Partito politico
|nome = Fatḥ
|nome2 = {{ar}} <span style="font-size: 120%;"> فتح</span>
|logo = Emblem of Fatah flagVector Graphic.jpgsvg
|bandiera = Fatah Flag Vector Graphic.svg
|leader = [[Mahmūd Abbās]]
|stato = PSE
|fondazione = [[1959]]
|dissoluzione =
|sede = [[Ramallah]]
|ideologia = [[Socialdemocrazia]]<ref>Wienthal, Benjamin. "German Jews slam party for working with Fatah". The Jerusalem Post. Retrieved 2 May 2016. «[Sigmar Gabriel] added that Fatah was part of the values of social democracy and was represented in the European coalition of social democrats as an observer partner.»</ref><br />[[Nazionalismo palestinese]]<ref>Jailed Fatah leader Barghouti: Gaza war was victory for Palestinians". The Jerusalem Post - JPost.com. Retrieved 3 July 2015.</ref><br />[[Nazionalismo di sinistra]]<br />[[Soluzione dei due Stati]] (dal 1988)<ref name="Hilal" />
|internazionale = [[Internazionale socialistaSocialista]]<br />[[Alleanza Progressista]]
|collocazione = [[Centro-sinistra]]/[[Sinistra (politica)|Sinistra]]
|partito europeo = [[Partito del Socialismo Europeo]] (osservatore)
|seggi1 = {{Seggi|45|132|#FF0000P|a=[[Elezioni legislative in Palestina del 2006|2006]]}}
|testata =
|giovanile =
|iscritti =
|sito =
}}
'''Al-Fatah''' o '''Fatah''', ma più correttamente, '''al-Fatḥ''' ({{arabo|ألفتح}}, ossiatraducibile come "l'Apertura", "la Conquista" o "la Vittoria"), visto che ''al-fatāhfatā'' ({{arabo|الفتاة}})<ref>O anche ''al-Fatà'', ({{arabo|الفتى}}).</ref> significa "il/la giovane"), è un'organizzazione politica e paramilitare [[Autorità Nazionale Palestinese|palestinese]], facente parte dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]] (OLP).
[[Yasser Arafat]] ne è stato il leader, mentre [[Faruq al-Qaddumi|Fārūq al-Qaddūmī]], alias Abū Luṭf, [[nome di battaglia]] che significa "Quello della Gentilezza", è stato il cervello di al-Fatḥ, valefino a direquando dinel fatto1993 ilandò cervelloin della Resistenza Palestineseesilio. <br>
Nel 1961 un gruppo di intellettuali si mise al lavoro per creare al-Fatḥ. Fārūq al-Qaddūmī affermò: {{citazione|eravamo tutti sui trent'anni. Ingegneri, economisti, architetti, ma poi anche un filosofo. La necessità di avviare la lotta con un movimento di massa noi l'avevamo compresocompresa fin dal 1956, l'autunno in cui gli israeliani ci presero Gaza. Ma i preparativi seri non ebbero inizio che nel 1961 e solo nel 1965 si riuscì a costituire il primo nucleo di al-Fatḥ. Altri moti nazionalisti stavano allora sorgendo ma li guidavano elementi dispersi e senza quattrini| tratto da Oriana Fallaci, ''Intervista con il potere''.}}
 
Il nome deriva da FTḤ, [[acronimo]] inverso dell'espressione araba ''Ḥarakat al-Taḥrīr al-Filasṭīnī'' (Movimento di Liberazione Palestinese, quindi parole molto simili a quelle che compongono l'acronimo [[OLP]]<ref>''Munaẓẓamat al-Taḥrīr al-Filasṭīnī'', "Organizzazione per la Liberazione della Palestina"). Cfr. [https://leg15.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/testi/03/03_cap06_sch01.htm Il conflitto in Medio Oriente. Cronologia dal 1947]</ref>).
L'acronimo "ḤATF" avrebbe avuto lo stesso suono di un sostantivo che significa "morte", e perciò ʿArafāt preferì invertire l'acronimo che, come "F[A]TḤ, può anche significare "conquista" o "vittoria in battaglia".
 
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== Storia ==
Costituito nel [[1959]] in [[Kuwait]]<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Israele e i territori palestinesi|url=https://books.google.it/books?id=_d68Ko2TnjwC&pg=PA404&dq=fatah&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjdm4bT67bPAhWBnBQKHVBPDhYQ6AEIQjAH#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-09-30|data=2012-01-01|editore=EDT srl|lingua=it|ISBN=9788866390961}}</ref> attraverso una serie di riunioni, a opera di [[Salah Khalaf|Ṣalāḥ Khalaf]] e di [[Yasser Arafat|Yāser ʿArafāt]] (della nota famiglia palestinese degli al-Ḥusaynī), insieme ad altri venti attivisti palestinesi<ref>{{Cita libro|nome=Eugene|cognome=Rogan|titolo=Gli arabi|url=https://books.google.it/books?id=NW1opeFR2mQC&pg=PT572&dq=fatah&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_itTf67bPAhUFVxQKHbLKCro4ChDoAQgdMAA#v=onepage&q=fatah&f=false|accesso=2016-09-30|data=2012-03-06|editore=Bompiani|lingua=it|ISBN=9788858706527}}</ref>. Ha rappresentato per decenni - come vero e proprio partito combattente - la spina dorsale della lotta armata palestinese allo Stato d'[[Israele]].
 
Tra i suoi primi esponenti di spicco figurava [[Muhammad Abu Yusuf al-Najjar]], poi caduto vittima di un "omicidio mirato" del [[Mossad]], i [[servizi segreti [[Israele|israeliani]].
Fatah divenne la forza dominante nella politica palestinese dopo la [[guerra dei sei giorni]] nel 1967.
 
Fatah è entrato a far parte dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]] (OLP) nel 1967 e gli sono stati assegnati 33 dei 105 seggi nel comitato esecutivo dell'OLP. Due anni dopo Yasser Arafat di Fatah divenne presidente dell'OLP.
== Ideologia ==
Al-Fatah ha sempre avuto un'impostazione laica e politicamente di sinistra<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita libro|autore=|nome=Khaled|cognome=Hroub|titolo=Hamas: un movimento tra lotta armata e governo della Palestina raccontato da un giornalista di Al Jazeera|url=https://books.google.it/books?id=7F4gIjMYcYEC&pg=PA97&dq=fatah&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_itTf67bPAhUFVxQKHbLKCro4ChDoAQgjMAE#v=onepage&q=fatah&f=false|accesso=2016-09-30|data=2006-01-01|anno=|editore=B. Mondadori|città=|lingua=it|p=|pp=|ISBN=9788842496489}}</ref> e ha guidato il popolo [[Palestinesi|palestinese]] per cinquanta anni quasi senza interruzioni<ref name=":1" />.
 
Dopo la [[guerra del Kippur]], la 12ª sessione del [[Consiglio nazionale palestinese]] (1974), dominata da Fatah, pubblicò un documento politico, il cosiddetto «Programma dei dieci punti» o «Programma delle fasi», che invocava «la costituzione di una autorità nazionale su ogni parte del territorio palestinese liberato», sottintendendo che la liberazione della Palestina sarebbe potuta essere parziale, perlomeno temporaneamente. Il documento rappresentò «una svolta di tipo pragmatico che avrebbe portato alla sostituzione della lotta armata con la trattativa»<ref name="Pappé">{{Cita libro|nome=Ilan|cognome=Pappé|wkautore=Ilan Pappé|traduttore=Piero Arlorio|titolo=Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli|collana=Piccola Biblioteca Einaudi|editore=Einaudi|data=2014|anno=2014|città=Torino|p=273|OCLC=894971064|ISBN=978-88-06-21520-0}}</ref> e al sostegno della [[soluzione dei due Stati]]<ref name="Hilal">{{Cita libro|autore=Jamil Hilal|titolo=Where now for Palestine? The demise of the two-state solution|url=https://www.google.it/books/edition/Where_Now_for_Palestine/-xRjDgAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=1974+plo+adopted+notion&pg=PT14&printsec=frontcover|editore=Zed Books|lingua=en|p=3|ISBN=9781848138018}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Colin Shindler|titolo=A History of Modern Israel|url=https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Modern_Israel/oSQgAwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=two+state+solution+1974+plo&pg=PA184&printsec=frontcover|edizione=2|anno=2012|editore=Cambridge University Press|lingua=en|p=184|ISBN=9781107311213}}</ref>, che divenne esplicito nel 1988, durante la [[Prima Intifada]]. Un altro effetto di questa svolta pragmatica fu la decisione di astenersi dall'emettere giudizi sulla politica adottata dagli Stati arabi, a differenza delle altre fazioni più radicali in seno all'OLP (FPLP e FDLP)<ref name="Pappé" />.
al-Fatḥ, pur non avendo mai raccolto l'unanimità dei consensi palestinesi e a partire dalla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], la sua popolarità è stata insidiata in termini numerici e di consenso dall'organizzazione radicale [[islam]]ica chiamata ''[[Hamas|Ḥamās]]'', che gode di grande credito, a fronte delle sempre più ricorrenti accuse di corruzione di cui sono stati negli ultimi anni oggetto i vertici dell'[[OLP]] e, conseguentemente, della stessa al-Fatḥ. Tutto ciò ha portato nel [[2006]] Ḥamās a una clamorosa (per quanto ampiamente prevedibile) affermazione nel corso delle elezioni politiche palestinesi e, nel mese di marzo, l'incarico di formare il nuovo governo dell'Autorità Nazionale Palestinese è stato per l'appunto affidato dal Presidente [[Abu Mazen|Abū Māzen]] al leader di Ḥamās.
 
Dopo gli [[accordi di Oslo]] del 1994 tra OLP e Israele è divenuta il movimento di controllo della neocostituita [[Autorità Nazionale Palestinese]] per autogovernare parte della [[Cisgiordania]] e la [[striscia di Gaza]] e Arafat ne fu il primo presidente. Nelle prime elezioni politiche del 1996 Fatah ottenne la maggioranza nel [[Consiglio legislativo palestinese]] con 51 seggi su 88.
Ciò nonostante, al-Fatḥ seguita a coagulare intorno a sé numerosi giovani palestinesi cresciuti nei campi-profughi, oltre a quelli provenienti dalle aree di volontario "esilio" giordano, continuando a godere dei finanziamenti dei Palestinesi emigrati nell'area del [[Golfo Persico]] (in particolare in [[Kuwait]]) e della solidarietà politica e dell'appoggio finanziario di quasi tutto il mondo arabo-islamico che ha favorito, dopo l'entrata in scena di al-Fatḥ, la creazione di un seggio palestinese nell'ambito della [[Lega Araba|Lega degli Stati Arabi]].
 
al-Fatḥ, purPur non avendo mai raccolto l'unanimità dei consensi palestinesi, dopo eil riconoscimento del diritto ad esistere dello Stato di Israele, a partire dalla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], la sua popolarità è stata insidiata in termini numerici e di consenso dall'organizzazione radicale [[islam]]ica chiamata ''[[Hamas|Ḥamās]]'', che godeinvece divi è grandefermamente creditocontraria, e anche a fronte delle sempre più ricorrenti accuse di corruzione di cui sono stati negli ultimi anni oggetto i vertici dell'[[OLPAutorità Nazionale Palestinese]] e, conseguentemente, della stessa al-Fatḥ. Tutto ciò ha portato nel [[2006]] Ḥamās a una clamorosa (per quanto ampiamente prevedibile) affermazione nel corso delle elezioni politiche palestinesi e, nel mese di marzo, l'incarico di formare il nuovo governo dell'Autorità Nazionale Palestinese è stato per l'appunto affidato dal Presidente [[Abu Mazen|Abū Māzen]] al leader di Ḥamās.
In seguito alla vittoria elettorale di Hamas del 2006 la [[Comunità Europea]] ed altre istituzioni occidentali ed arabe hanno bloccato i finanziamenti al governo palestinese. Ciò ha contribuito a fare esplodere un [[Conflitto Fatah-Hamas|grave scontro politico]], e talvolta armato, tra Hamas e al-Fatḥ. Tali difficoltà connesse alla gestione solitaria del potere da parte di Ḥamās nell'ambito dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] hanno portato a settembre del [[2006]] a trattative per il rientro di al-Fatḥ nel governo palestinese, assieme a Ḥamās. Il fine sarebbe quello di permettere di nuovo l'afflusso dei contributi finanziari concessi a suo tempo dalla Comunità Europea (e, forse, della stessa Israele, che potrebbe tornare a versare all'ANP le imposte da essa esatte per conto dell'Autorità stessa) e la ripresa di trattative, ostacolate tuttavia dalla [[Seconda guerra israelo-libanese]] e dal formale persistere del rifiuto di Ḥamās di riconoscere lo Stato d'Israele.
 
Dopo la morte di Arafat nel 2004, il 25 novembre di quell'anno [[Abu Mazen|Abū Māzen]] (Abbas) fu scelto dal Consiglio rivoluzionario di al-Fatah come candidato alle elezioni presidenziali, che vinse nel gennaio 2005.
 
Nel 2006 però Ḥamās ottenne un numero maggiore di voti nel corso delle [[Elezioni legislative in Palestina del 2006|elezioni legislative palestinesi]] (44% contro il 41% di Fatah) e, nel mese di marzo, l'incarico di formare il nuovo governo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] è stato per l'appunto affidato dal presidente Abū Māzen al leader di Ḥamās.
 
Ciò nonostante, al-Fatḥ seguita a coagulare intorno a sé numerosi giovani palestinesi cresciuti nei [[campi-profughi palestinesi|campi-profughi]], oltre a quelli provenienti dalle aree di volontario "esilio" giordano, continuando a godere dei finanziamenti dei [[Palestinesi]] emigrati nell'area del [[Golfo Persico]] (in particolare in [[Kuwait]]) e della solidarietà politica e dell'appoggio finanziario di quasi tutto il [[mondo arabo]]-[[Mondo islamico|islamico]] che ha favorito, dopo l'entrata in scena di al-Fatḥ, la creazione di un seggio palestinese nell'ambito della [[Lega Araba|Lega degli Stati Arabi]].
 
In seguito alla vittoria elettorale di Hamas del 2006 la [[Comunità Europeaeuropea]] ed altre istituzioni occidentali ed arabe hanno bloccato i finanziamenti al governo palestinese. Ciò ha contribuito a fare esplodere un [[Conflitto Fatah-Hamas|grave scontro politico]], e talvoltaa [[Gaza]] anche armato, tra Hamas e al-Fatḥ. Tali difficoltà connesse alla gestione solitaria del potere da parte di Ḥamās nell'ambito dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] hanno portato a settembre del [[2006]] a trattative per il rientro di al-Fatḥ nel governo palestinese, assieme a Ḥamās. Il fine sarebbe quello di permettere di nuovo l'afflusso dei contributi finanziari concessi a suo tempo dalla Comunità Europeaeuropea (e, forse, della stessa Israele, che potrebbe tornare a versare all'ANP le imposte da essa esatte per conto dell'Autorità stessa) e la ripresa di trattative, ostacolate tuttavia dalla [[Secondaseconda guerra israelo-libanese]] e dal formale persistere del rifiuto di Ḥamās di riconoscere lo Stato d'Israele.
 
Dopo la [[battaglia di Gaza (2007)|battaglia di Gaza]] tra Fatah e Hamas conclusa con l'eliminazione degli esponenti di Fatah dalla Striscia, il 18 giugno 2007, il Presidente palestinese [[Mahmūd Abbās]] (Mazen) emise un decreto che metteva fuorilegge dallo [[Stato di Palestina]] le milizie di Hamas.<ref>[https://www.cnn.com/2007/WORLD/meast/06/17/palestinian.cabinet/index.html CNN - Abbas outlaws Hamas militia forces] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080906123218/http://www.cnn.com/2007/WORLD/meast/06/17/palestinian.cabinet/index.html |data=6 settembre 2008 }}</ref>
 
Nel 2009, durante l'[[Conflitto Israele-Striscia di Gaza|offensiva israeliana nella striscia di Gaza]], il braccio armato del movimento si è schierato al fianco di Ḥamās per gestire le operazioni militari interne<ref>[http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/medio-oriente-47/joudeh-reportage/joudeh-reportage.html Un popolo in trappola tra le rovine ma i miliziani non si arrendono - esteri - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Ideologia ==
Al-Fatḥ è membro dell'[[Internazionale Socialista]].
Al-Fatḥ ha sempre avuto un'impostazione laica e politicamente di sinistra<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita libro|autore=|nome=Khaled|cognome=Hroub|titolo=Hamas: un movimento tra lotta armata e governo della Palestina raccontato da un giornalista di Al Jazeera|url=https://books.google.it/books?id=7F4gIjMYcYEC&pg=PA97&dq=fatah&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_itTf67bPAhUFVxQKHbLKCro4ChDoAQgjMAE#v=onepage&q=fatah&f=false|accesso=2016-09-30|data=2006-01-01|anno=|editore=B. Mondadori|città=|lingua=it|p=|pp=|ISBN=9788842496489}}</ref> e ha guidato il popolo [[Palestinesi|palestinese]] per cinquanta anni quasi senza interruzioni<ref name=":1" />. È un partito membro dell'[[Internazionale Socialista]]<ref>{{Cita web | lingua = en | url = https://www.socialistinternational.org/about-us/members/ | titolo = Full list of member parties and organisations | editore = [[Internazionale Socialista]] | accesso = 26 agosto 2021 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210824210105/https://www.socialistinternational.org/about-us/members/ |urlmorto = no |dataarchivio = 24 agosto 2021}}</ref> e dell'[[Alleanza Progressista]]<ref>{{Cita web | lingua = en | url = https://progressive-alliance.info/network/parties-and-organisations/ | titolo = Parties & Organisations. Political Parties and Associated Partners of the Progressive Alliance | editore = [[Alleanza Progressista]] | accesso = 26 agosto 2021 |urlmorto = no |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210817110949/https://progressive-alliance.info/network/parties-and-organisations/ | dataarchivio = 17 agosto 2021}}</ref> e aderisce al [[Partito del Socialismo Europeo]] in qualità di osservatore<ref>{{Cita web| editore = [[Partito del Socialismo Europeo]] | url = https://www.pes.eu/en/members/parties-map/ | titolo = Parties Map| lingua = en | accesso = 26 agosto 2021 | urlmorto = no | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210815143026/https://www.pes.eu/en/members/parties-map/ | dataarchivio = 15 agosto 2021}}</ref>.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Autorità Nazionale Palestinese]]
* [[Consiglio Rivoluzionario di al-Fatah]]
* [[Brigata dei Martiri di al-Aqsa]]
* [[Israele]]
*[[Conflitto israelo-palestinese]]
* [[Muhammad Abu Yusuf al-Najjar]]
* [[Consiglio Rivoluzionariorivoluzionario di al-FatahFath]]
* [[Abu Nidal]]
* [[PalestinaHamas]]
* [[Israele]]
* [[Autorità Nazionale Palestinese]]
* [[Muhammad Abu Yusuf al-Najjar]]
* [[Hamas]]
*[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]]
* [[Brigata dei Martiri di al-Aqsa]]
*[[Palestina]]
*[[Piani di pace per il conflitto israelo-palestinese]]
*[[Stato di Palestina]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Partiti politici palestinesi}}
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{{Membri del Partito del Socialismo Europeo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portalePortale|Asia|politica|socialismo}}
 
[[Categoria:Fatah| ]]