Ginevra de' Benci: differenze tra le versioni

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{{F|modelli italiani|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Ginevra de'
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|Sesso = F
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = agosto
|AnnoNascita = 1457
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = post [[1490]]1521
|AttivitàEpoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Nazionalità =
|Attività = nobildonna
|Categorie = no
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = fu una delle donne fiorentine più intelligenti e aggraziate della sua epoca e posò per un famoso ritratto di [[Leonardo da Vinci]]
|Categorie =
|FineIncipit = fu una delle donne più colte, raffinate e belle della [[Repubblica di Firenze]] ed è celebre perché posò per [[Leonardo da Vinci]] in un suo [[Ritratto di Ginevra de' Benci|famoso ritratto]]
|Immagine = Leonardo da Vinci - Ginevra de' Benci - Google Art Project.jpg
|Didascalia = ''[[Ritratto di Ginevra de' Benci]]'', opera di [[Leonardo da Vinci]] ([[National Gallery of Art]], [[Washington]], [[NationalStati GalleryUniti of Artd'America|USA]])
}}
 
== Biografia ==
=== Nascita e famiglia ===
Pare che intercedette per la commissione Tommaso Benci, poeta discepolo di [[Marsilio Ficino]] e amico di Leonardo. La famosa tavola, decurtata della parte inferiore, è oggi alla [[National Gallery di Washington]].
[[File:Coa fam ITA benci4 khi.jpg|upright=0.5|thumb|Stemma dei [[Benci del Sanna]] del [[Quartieri storici di Firenze|quartiere]] di [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]]]]
 
Ginevra de' Benci nacque nell'agosto del [[1457]] da [[Amerigo Benci|Amerigo de' Benci]], un ricchissimo fiorentino impiegato nel mondo bancario e politico, ed era appartenente all'illustre casata dei [[Benci del Sanna|Benci]].<ref name="GdB"/> Probabilmente, il nome datole alla nascita le venne attribuito per omaggiare la nonna paterna, Ginevra [[Peruzzi]].<ref name="Glori1">{{Cita|Glori|pag. 4}}.</ref>
All'allora ventitreenne Ginevra fu anche dedicato un sonetto di [[Lorenzo il Magnifico]] (''Io son quella pecorella / che il pastor suo ha smarrito...''). Essa ebbe anche un contatto epistolare con [[Bernardo Bembo]].
 
Se è certa la figura paterna, questo non vale per quanto riguarda quella materna. Infatti, secondo quanto riportato dalla studiosa Carla Glori, la madre è una "figura assente", ma, nonostante questo, non è difficile ipotizzare che dovette lasciare Ginevra orfana di madre molto presto, forse perché morta prematuramente o addirittura di parto, dandola alla luce.<ref name="Glori1"/> Se ciò avvenne non è chiaro, ma di certo non era un evento inusuale all'epoca.<ref name="Glori1"/> Tuttavia, secondo quando asserito nel libro edito da Carmen Bambach, Alison Manges e Rachel Stern, una certa [[Don (trattamento)|Monna]] Antonia di Lorenzo Cresci (c.1438–1484) viene riportata come madre di Giovanni, fratello di Ginevra, e quindi della stessa Ginevra.<ref group="N">Da {{Cita|Bambach, Manges, Stern|pag. 130}}, si viene a sapere che "nel 1469 e 1480 Giovanni abitava a [[Palazzo de' Benci]] [lett. "nelle due suddette case"] con i vari membri del suo ''entourage'', cioè sua madre Monna Antonia di Lorenzo Cresci (1438 circa – 1484); suo fratello Carlo (nato nel 1458); sua sorella Ginevra (1457 – entro il 1521)". Tradotto in [[Lingua italiana|italiano]] dall'originale in [[Lingua inglese|inglese]]: {{Citazione|In 1469 and 1480 Giovanni was living in the two aforementioned houses with the various members of his entourage, that is, his mother Mona Antonia di Lorenzo Cresci (ca. 1438–1484); his brother Carlo (b.1458); his sister(s) Ginevra (1457–by 1521) [...]}}.</ref>
Secondo [[Giorgio Vasari]] Ginevra è raffigurata anche nell'affresco della ''Visitazione'' della [[Cappella Tornabuoni]] in [[Santa Maria Novella]], opera di [[Domenico Ghirlandaio]], anche se probabilmente si sbaglia con [[Giovanna degli Albizi]] sposata [[Tornabuoni]], nuora del committente dell'opera.
 
Per quanto riguarda i vari membri maschili della sua famiglia, invece, le fonti non scarseggiano. Il padre Amerigo, che poi fu [[priore]] nel [[1463]], iniziò la sua carriera entrando come impiegato nella compagnia commerciale della famiglia [[Medici]], seguendo le orme del suo stesso padre.<ref name="AdB">{{Treccani|amerigo-benci_(Dizionario-Biografico)|BENCI, Amerigo|autore=Yves Renouard, Eugenio Ragni|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref> Infatti, [[Giovanni Benci|Giovanni di Amerigo di Simone di ser Donato de' Benci]], padre di Amerigo e nonno di Ginevra, fu uno dei principali collaboratori di [[Cosimo de' Medici|Cosimo de' Medici, detto "il Vecchio"]], e ricoprì prima il ruolo di direttore della filiale [[svizzera]] di [[Ginevra]] della compagnia medicea e poi quello di unico direttore generale di tutte le filiali e compagnie associate dei Medici, dal [[1443]] al [[1455]].<ref name="AdB"/><ref>{{Treccani|giovanni-benci_(Dizionario-Biografico)|BENCI, Giovanni|autore=Yves Renouard|accesso=25 marzo [[2021]]}}</ref> E, proprio come il padre, anche Amerigo fece ben presto carriera diventando prima socio e poi direttore della filiale ginevrina, per poi imporsi successivamente come un vero e proprio [[Mecenatismo|mecenate]].<ref name="AdB"/>
Andò in sposa il 15 gennaio [[1474]] a Luigi di Bernardo di Lapo Niccolini e nel 1490 risultava ancora viva.
 
Morto il padre, già prima che Ginevra convolasse a nozze, a sostituirlo nel ruolo di capofamiglia e mecenate ci fu suo figlio [[Giovanni Benci (1456-1523)|Giovanni de' Benci]], fratello di Ginevra.<ref name="AdB"/> Giovanni, che fu anch'egli priore nel [[1517]], divenne infatti anche amico di [[Leonardo da Vinci]] e fu proprio a lui che quest'ultimo lasciò il [[Globo Da Vinci|suo mappamondo]], una parte dei suoi libri, strumenti di lavoro e pietre preziose; nonché, fu proprio nella sua dimora, che il genio lasciò la sua [[Adorazione dei Magi (Leonardo)|Adorazione dei Magi]] (oggi custodita agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]]) prima di abbandonare Firenze per [[Milano]].<ref name="AdB" /> Giovanni fu anche il possessore del codice con la volgarizzazione del ''Liber de medicina veterinaria'' di [[Giordano Ruffo]].<ref name="AdB" />
==Voci correlate==
 
*[[Ritratto di Ginevra de' Benci]]
=== Formazione culturale ===
*[[Palazzo de' Benci]]
[[File:Via de' benci 16, Palazzo Benci 00.JPG|thumb|[[Palazzo de' Benci]], nell'[[via de' Benci|omonima via]], a [[Firenze]]]]
 
La vita di Ginevra fu immersa nella cultura e ottenne certamente una formazione molto raffinata, poiché ebbe la possibilità di interfacciarsi direttamente con la più alta sfera intellettuale dell'epoca.
 
Infatti, alla morte del nonno, il padre entrò in possesso del cospicuo patrimonio familiare che, da una stima del [[1457]] era stato valutato nel complesso 26.338 fiorini, facendo di esso il secondo più grande patrimonio fiorentino e superato solo da quello dei Medici.<ref name="AdB"/> Così, il padre iniziò ad interessarsi sempre di più alla brulicante vita colta del panorama toscano, iniziando a collezionare le opere degli antichi classici latini e greci ed iniziando ad accogliere nella [[Palazzo de' Benci|sua dimora]] in [[via de' Benci]] vari intellettuali, studiosi e uomini d'arte.<ref name="AdB"/>
 
E tra gli amici e gli ospiti della dimora dei Benci ci furono i membri del circolo intellettuale di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo de' Medici, detto "il Magnifico"]], e, in particolare, il filosofo umanista [[Marsilio Ficino]]. Ma lo stesso Magnifico frequentò i Benci, poiché è noto che il suo ultimo amore fu proprio una familiare di Ginevra; difatti, come riportato dal celebre storico [[Francesco Guicciardini]] in un passaggio delle sue ''[[s:Storie fiorentine dal 1378 al 1509|Storie fiorentine dal 1378 al 1509]]'', il Magnifico ebbe come sua ultima passione amorosa la storia con Bartolomea de' [[Nasi (famiglia fiorentina)|Nasi]], moglie di Donato Benci e zia proprio di Ginevra.<ref group="N">Da {{Cita|Guicciardini|pag. 77}}: {{Citazione|L'ultimo amore suo [di [[Lorenzo de' Medici]]], e che durò molti anni, fu in Bartolomea de' Nasi, moglie di Donato Benci; nella quale, benché non fussi formosa, ma maniera e gentile, era in modo impaniato, che una vernata che lei stette in villa, partiva di Firenze a cinque o sei ore di notte in sulle poste con più compagni e la andava a trovare, partendosene nondimeno a tale ora, che la mattina innanzi di fusse in Firenze.}}</ref> Ancora, come tanti altri, fu proprio il Magnifico a scrivere e dedicare a Ginevra due dei suoi [[Sonetto|sonetti]], ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali/I. Sonetti/Sonetto I.|Segui, anima devota]]'' e ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali/I. Sonetti/Sonetto II.|Fuggendo Lot]]''.<ref name="GdB"/>
 
=== Matrimonio ===
Già orfana di padre, nel [[1474]] andò in sposa a Luigi Niccolini, figlio di Bernardo Niccolini e nipote di Lapo di Giovanni di Lapo Niccolini.<ref name="GdB"/><ref name="nyr">{{cita web|url=https://www.newyorker.com/magazine/1967/03/25/comment-5100/amp|titolo=Biography of Ginevra di Amerigo di Giovanni di Amerigo di Simone di Ser Donato de' Benci|sito=[[The New Yorker]]|data=25 marzo [[1967]]|lingua=en|p=39|accesso=28 marzo [[2021]]}}</ref><ref name="art"/> Il marito era più anziano di lei di quindici anni e Ginevra si sposò con lui portando una ricca [[Dote (società)|dote]] di 1400 [[Fiorino|fiorini]].<ref name="GdB"/><ref name="art"/> Il contratto matrimoniale venne stipulato dal notaio Simone Grazzini da [[Staggia Senese|Staggia]] il 15 gennaio [[1473]] a [[Firenze]], ma visto il [[Capodanno fiorentino|modo fiorentino]] di calcolare il calendario secondo lo [[stile dell'Incarnazione]], la data corrisponde in realtà al 1474.<ref name="GdB"/><ref name="art"/>
 
=== Vita coniugale e morte ===
Il marito Luigi Niccolini aveva già contratto un precedente matrimonio con un'altra donna, la quale tuttavia morì il 17 agosto 1473 e rese vedovo il Niccolini.<ref name="GdB"/>
 
Nel [[1470]], Luigi e i suoi fratelli avevano ricevuto in eredità dal padre una [[drapperia]] e, per quanto riguarda la carriera personale, Luigi lo ritroviamo come priore nel [[1478]] e come [[Gonfaloniere di Giustizia (Firenze)|gonfaloniere]] nel [[1480]].<ref name="GdB"/> Ma, sebbene i Niccolini fossero una famiglia rispettabile, la loro fortuna era modesta.<ref name="nyr"/> Infatti, sempre al 1480, risale anche una denuncia al [[Catasto]] in cui Luigi si lamentava delle sue ristrettezze e cattive condizioni economiche, ricordando anche che doveva sostenere le spese per mantenere la moglie inferma, poiché affetta da una lunga malattia.<ref name="GdB"/> In effetti, pare che una delle ragioni delle sue basse finanze fosse il cattivo stato di salute di Ginevra, che era sotto costante cura dei medici.<ref name="nyr"/>
 
Dall'unione di Ginevra e Luigi non nacquero figli.<ref name="GdB"/> L'informazione risulta confermata da una lettera datata al 12 agosto del 1490 e scritta da [[Roma]] da un suonatore di [[Viola (strumento musicale)|viola]], che si sottoscrive "G+H".<ref name="GdB"/>
 
Il marito morì poco dopo avere dettato testamento il 31 marzo [[1505]].<ref name="GdB"/> In esso, il Niccolini ordinava che venisse restituita alla moglie la dote nuziale, ma questa richiesta non venne del tutto eseguita, se non in minima parte a seguito di un'ipoteca sulla drapperia.<ref name="GdB"/>
 
La questione della dote si trascinò fino al [[1521]], anno in cui Ginevra de' Benci era ormai morta.<ref name="GdB"/> Lasciò una piccola proprietà al fratello Giovanni.<ref name="nyr"/>
 
== Influenza artistica ==
{{vedi anche|Ritratto di Ginevra de' Benci|Cappella Tornabuoni}}
 
Tra coloro che orbitarono attorno alla famiglia Benci, si ricorda soprattutto il geniale artista [[Leonardo da Vinci]]. Quest'ultimo venne probabilmente presentato ai Benci da [[Lorenzo de' Medici]], sebbene è noto che questi già frequentassero la sua famiglia. Difatti, tra il [[1458]] e il [[1465]], vari membri della famiglia come Bartolomeo, Donato, Niccolò, [[Amerigo Benci|Amerigo]] e Francesco, figli di [[Giovanni Benci]], furono clienti del [[notaio]] ser [[Piero da Vinci]], che era il padre di Leonardo.<ref>{{Cita|Bambach, Manges, Stern|pag. 129}}.</ref>
 
E fu proprio Leonardo che, frequentando Palazzo Benci tra il 1474 e il [[1480]], vi dipinse il celebre [[ritratto di Ginevra de' Benci]].<ref name="AdB"/> La notizia è anche riportata dallo storico e artista [[Giorgio Vasari]], che nella [[s:Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Lionardo da Vinci|biografia leonardesca]] delle sue ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori|Vite]]'' afferma che «''Ritrasse la Ginevra d'Amerigo Benci cosa bellissima''».<ref name="GdB"/><ref name="art">{{cita web|url=http://www.arte.it/leonardo/il-destino-di-una-donna-in-un-ritratto-la-ginevra-de-benci-di-leonardo-17169|titolo=IL DESTINO DI UNA DONNA IN UN RITRATTO: LA GINEVRA DE' BENCI DI LEONARDO|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref><ref>{{Cita|Vasari}} nella ''[[s:Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Lionardo da Vinci|Vita di Lionardo da Vinci Pittore e Scultore Fiorentino]]''</ref>
 
[[File:Cappella Tornabuoni, Visitation 02.jpg|thumb|Particolare della porzione destra dell'[[affresco]] della ''[[Cappella Tornabuoni#Visitazione|Visitazione]]'' nella [[Cappella Tornabuoni]] ]]
 
Sempre secondo il Vasari, la figura di Ginevra sarebbe anche stata ritratta da [[Domenico Ghirlandaio|Domenico Bigordi, detto "il Ghirlandaio"]], tra quella delle donne nella ''[[Cappella Tornabuoni#Visitazione|Visitazione]]'', uno degli affreschi della [[Cappella Tornabuoni]] ([[Basilica di Santa Maria Novella]]).<ref name="GdB">{{Treccani|ginevra-benci_(Dizionario-Biografico)|BENCI, Ginevra|autore=Ada Alessandrini|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref><ref name="V">{{Cita|Vasari}} nella ''[[s:Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Domenico Ghirlandaio|Vita di Domenico Ghirlandaio Pittore Fiorentino]]''</ref> Infatti, parlando della suddetta cappella nella sua [[s:Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Domenico Ghirlandaio|biografia del Ghirlandaio]], egli riporta che:<ref name="V"/>
 
{{Citazione|Séguita nella seconda, allato a questa [ovvero l'''[[Cappella Tornabuoni#Apparizione dell'angelo a Zaccaria|Apparizione dell'Angelo a Zaccaria]]''], la visitazione di Nostra Donna e S. Elisabetta; nella quale sono molte donne che l'accompagnano con portature di que' tempi, e fra loro fu ritratta la Ginevra de' Benci, allora bellissima fanciulla.}}
 
Ad oggi, la figura di Ginevra non è identificabile tra le altre donne e va anche sottolineato il fatto che, poiché l'affresco fu eseguito dal Ghirlandaio in un periodo compreso tra il [[1488]] e il [[1490]], è certamente inesatta la notizia riportata dal Vasari riguardante una Ginevra "fanciulla".<ref name="GdB"/>
 
== Personalità ==
=== Aspetto fisico ===
[[File:Leonardo da Vinci - RCIN 912558, A study of a woman's hands c.1490.jpg|thumb|''[[Studio di mani]]'', disegno di [[Leonardo da Vinci]] (oggi nella [[Royal Collection]]): il disegno in questione è stato spesso collegato al ''[[Ritratto di Ginevra de' Benci]]'', poiché è noto che quest'ultimo venne successivamente decurtato in epoca ignota e probabilmente una volta il dipinto doveva rappresentare anche le mani della donna nella zona inferiore perduta.<ref>{{cita web|url=https://www.rct.uk/collection/912558/a-study-of-a-womans-hands|titolo=A study of a woman's hands|sito=[[Royal Collection]]|lingua=en|accesso=28 marzo [[2021]]}}</ref><ref name="nga"/>]]
 
La stragrande maggioranza dei dettagli riguardanti l'esteriorità di Ginevra è chiaramente derivante dal ritratto dipinto da Leonardo. In esso possiamo conoscere la [[Capelli|capigliatura]], che doveva essere di un [[Biondismo|biondo]] scuro (o un [[Capelli castani|castano]] molto chiaro), dai riccioli ondulati che i suoi capelli formano nel dipinto, si può dedurre che avesse i capelli naturalmente ricci o almeno mossi.
 
Nel quadro, il [[viso]] è tondeggiante, il [[collo]] e le [[Labbro|labbra]] rosee sono sottili, così come sono sottilissime le [[Sopracciglio|sopracciglia]] leggermente arcuate, gli [[Occhio|occhi]] sono di [[Colore degli occhi#Classificazione dei colori|color marrone chiaro]] e presentano i segni quasi percettibili delle occhiaie. La pelle è rappresentata con una [[Colore della pelle umana|carnagione]] molto chiara, bianca, quasi pallida. Proprio la rigidità, l'espressione enigmatica e il pallore della pelle hanno dato nascita a varie tesi e speculazioni nel corso della storia.
 
Inoltre, Ginevra doveva essere una donna di bassa statura, visto il vezzeggiativo con il quale veniva talvolta affettuosamente appellata, la Bencina.<ref name="nyr"/> Un esempio è dato da [[Agnolo Poliziano|Agnolo Ambrogini, detto "il Poliziano"]], che in uno dei suoi racconti narra di come una Ginevra de' Benci, detta "la Bencina", fosse presente ai giochi di [[Piero il Fatuo|Piero di Lorenzo de' Medici]] nel [[1478]].<ref name="GdB"/> Tuttavia, l'identificazione della Bencina con questa Ginevra de' Benci non è sostenuta da tutti; ad esempio, viene sostenuta dal Möller ma viene negata dal narratore e traduttore [[austria]]co Albert Wesselski.<ref name="GdB"/><ref>''Angelo Polizianos Tagebuch (1477-1479)'', a cura di Albert Wesselski, [[Jena]] ([[1929]]), pp. 18, 167 e n. 319 (il testo del Wesselki venne pubblicato in [[Italia]] nel [[1985]] da "Editori del Grifo" di
[[Montepulciano]], a cura di Mariano Fresta).</ref><ref>E. Möller, ''Leonardos Bildnis der Ginevra dei Benci'', in Münchner Jahrbuch der Bildenden Kunst, XII ([[1937]]-[[1938|38]]), p. 200.</ref> Qui segue il testo del Poliziano riguardante l'episodio in questione:
{{Citazione|La Ginevra de' Benci, idest la Bencina, giocando noi a un gioco che si danno palmate, et essendo accaduto che Piero di Lorenzo de' Medici, mio discepolo, m'hebbe a dare una palmata, e poi a caso si ripartiva, e andava in camera a scrivere; dimandandolo io dove andasse, rispose ella prontamente: Dove credete voi che vali? Va a cancellarvene una di quelle che havete date a lui|[[Agnolo Poliziano|Agnolo Ambrogini, detto "il Poliziano"]], n. 319 dei cosiddetti ''Detti piacevoli''<ref>{{cita web|url=https://www.mori.bz.it/humorpage/poliziano.htm|titolo=
Poliziano - I detti piacevoli|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref>}}
 
=== Relazione con Bernardo Bembo ===
<gallery mode="packed">
File:Leonardo da Vinci - Wreath of Laurel, Palm, and Juniper with a Scroll inscribed Virtutem Forum Decorat (reverse) - Google Art Project.jpg|Emblema personale di Ginevra de' Benci
File:Bernardo bembo emblem.jpg|Emblema personale di Bernardo Bembo
</gallery>
 
La 18enne Ginevra, andata da poco in sposa a Luigi Niccolini, tra il [[1475]] e il [[1476]] incontrò per la prima volta [[Bernardo Bembo]], che proprio in questo periodo era giunto come [[ambasciatore]] a Firenze.<ref name="GdB"/><ref name="BB"/><ref name="24h"/>
 
Il Bembo era un cittadino della [[Repubblica di Venezia]], laureato in filosofia e giurisprudenza, che svolse più volte ruoli ambasciatori e oratori per la Serenissima, in un momento particolarmente delicato per l'equilibrio politico degli [[Antichi Stati italiani|Stati italiani]].<ref name="BB">{{Treccani|bernardo-bembo_(Dizionario-Biografico)|BEMBO, Bernardo|autore=Angelo Ventura, Marco Pecoraro|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref> Quando giunse a Firenze era già al suo secondo matrimonio ed aveva portato con sé il giovane figlio [[Pietro Bembo]].<ref name="GdB"/> Questa ambasceria fiorentina, vista l'atmosfera di rinnovata amicizia scatenata dalla recente conclusione della Lega tra [[Venezia]], Milano e Firenze, poté essere trascorsa senza particolari difficoltà politiche e questo permise al Bembo di poter coltivare i propri interessi.<ref name="BB"/>
 
È noto che tra Ginevra e Bernardo nacque un sentimento, che tuttavia fu, apparentemente, un puro esempio di [[amore platonico]], e ne sono conferma le opere dei vari scrittori che ispirò.<ref name="GdB"/><ref name="BB"/> Ad esempio, tra i componimenti di coloro che fanno riferimenti a questo amore, vi sono le quattro elegie di [[Alessandro Braccesi (umanista)|Alessandro Braccesi]] e le quattro elegie e la dedicatoria della ''Xandra'' di [[Cristoforo Landino]].<ref name="GdB"/><ref name="BB"/>
 
Il Bembo ritornerà una seconda volta a Firenze nel ruolo di ambasciatore di Venezia, tra il [[1478]] e il [[1480]].<ref name="BB"/><ref name="24h">{{cita web|url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEBZMwMD|titolo=
Bembo, tra quadri e belle donne|sito=[[Il Sole 24 Ore]]|autore=Lina Bolzoni|data=11 dicembre [[2017]]|accesso=28 marzo [[2021]]}}</ref>
 
Riguardo a questo rapporto, di notevole interesse è il motivo araldico sul retro del ritratto dipinto da Leonardo, che rappresenta l'''[[Motto#Impresa|impresa]]'' di Ginevra de' Benci. Infatti, dall'altro lato della tavola dipinta, vi si trova una corona formata da un ramo di [[Laurus nobilis|alloro]] e una foglia di [[Arecaceae|palma]], con al centro un rametto di [[Juniperus|ginepro]]; a quest'ultimo, è avvolta una pergamena che reca inscritto il motto ''{{maiuscoletto|Virtutem Forma Decorat}}'' ("La bellezza adorna la virtù").<ref name="24h"/><ref name="wga">{{cita web|url=https://www.wga.hu/frames-e.html?/html/l/leonardo/01/4benci.html|titolo=Portrait of Ginevra de' Benci|sito=[[Web Gallery of Art]]|lingua=en|accesso=28 marzo [[2021]]}}</ref><ref name="nga2"/> Il motto, oltre a lodarne la bellezza, sottolinea il fatto che Ginevra fosse una donna virtuosa e questo si unisce alla pianta di ginepro, che rappresenta un simbolo di [[castità]], che all'epoca del [[Rinascimento]] veniva considerata la più grande virtù per una donna.<ref name="nga">{{Cita web|url=http://www.nga.gov/content/ngaweb/Collection/art-object-page.50724.html|titolo=Ginevra de' Benci|sito=[[National Gallery of Art]]|lingua=en|accesso=28 marzo [[2021]]|urlarchivio=https://archive.is/20141116235406/http://www.nga.gov/fcgi-bin/tinfo_f?object=50724.0&detail=none}}</ref><ref name="wga"/> Inoltre, anche dietro la figura della donna ritratta sono presenti le foglie appuntite e sempreverdi di un cespuglio di ginepro e la parola italiana per questa pianta rappresenta anche un gioco di parole col [[Ginevra (nome)|nome Ginevra]]".<ref name="nga"/><ref name="wga"/><ref name="nga2"/> Ma, in questo caso, la particolarità più grande è il fatto che l'impresa rimanda direttamente proprio all'emblema personale di Bernardo Bembo, che, come quest'ultimo, era formato da una corona di alloro e palma (rappresentata alla stessa maniera) e anch'esso recava al centro un motto, questa volta con l'iscrizione latina ''{{maiuscoletto|Virtus et Honor}}'' ("virtù e onore").<ref name="24h"/><ref name="nga2"/> Sorprendentemente, un esame a [[Radiazione infrarossa|infrarossi]] del retro del dipinto ha rivelato il motto ''Virtus et Honor'' del Bembo sotto quello oggi visibile di Ginevra; dunque, è probabile che il Bembo abbia commissionato lui stesso l'emblematico dipinto araldico sul retro del ritratto ed è possibile, ma finora non è stato dimostrato, che abbia commissionato lui stesso anche il fronte.<ref name="nga2">{{Cita web|url=https://www.nga.gov/collection/art-object-page.50725.html|titolo=Wreath of Laurel, Palm, and Juniper with a Scroll inscribed Virtutem Forma Decorat|sito=[[National Gallery of Art]]|lingua=en|accesso=28 marzo [[2021]]}}</ref>
 
== Omaggi e cultura di massa ==
=== Omaggi poetici e letterari ===
La figura di Ginevra de' Benci, oltre ai riferimenti storico-artistici di [[Giorgio Vasari]], fu anche presente in vari componimenti letterari, come quelli di [[Alessandro Braccesi (umanista)|Alessandro Braccesi]], [[Cristoforo Landino]] e [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo de' Medici, detto "il Magnifico"]].
 
Qui di seguito ne sono raccolti alcuni esempi.
 
{{Citazione|Segui, anima devota, quel fervore, che la bontá divina al petto spira, e dove dolcemente chiama e tira
la voce, o pecorella, del pastore. In questo nuovo tuo divoto ardore
non sospetti, non sdegni, invidia od ira: speranza certa al sommo bene aspira,
pace e dolcezza e fama in suave odore. Se in pianti o sospir semini talvolta
in questa santa tua felice insania,
dolce ed eterna poi fia la ricola. «''Populi meditati sunt inania''»;
lassali dire, e siedi, e Gesú ascolta,
o nuova cittadina di Bettania.|[[Lorenzo de' Medici|Lorenzo de' Medici, detto "il Magnifico"]], ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali/I. Sonetti/Sonetto I.|Segui, anima devota]]'',<ref name="GdB"/> primo [[sonetto]] "Alla Ginevra de' Benci" delle ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali|Rime spirituali]]'' del [[Lorenzo de' Medici#Il Canzoniere|''Canzoniere'']]}}
{{Citazione|Fuggendo Lot con la sua famiglia
la cittá ch’arse per divin giudizio,
guardando indrieto il giusto e gran supplizio,
la donna immobil forma di sal piglia. Tu hai fuggito, ed e gran maraviglia,
la cittá ch’arde sempre in ogni vizio; sappi, anima gentil, che ’l tuo offizio
è non voltare a lei giamai le ciglia. Per ritrovarti il buon pastore eterno
lassa il gregge, o smarrita pecorella;
truóvati, e lieto in braccio ti riporta. Perse Euridice Orfeo giá in sulla porta,
libera quasi, per voltarsi a quella; però non ti voltar piú allo inferno.|[[Lorenzo de' Medici|Lorenzo de' Medici, detto "il Magnifico"]], ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali/I. Sonetti/Sonetto II.|Fuggendo Lot]]'',<ref name="GdB"/> secondo [[sonetto]] "Alla medesima" delle ''[[s:Opere (Lorenzo de' Medici)/XII. Rime spirituali|Rime spirituali]]'' del [[Lorenzo de' Medici#Il Canzoniere|''Canzoniere'']]}}
{{Citazione|Ille sali numerare licet pertentet harenas / Immensumque nimis aggrediatur opus, / Qui morum et formae studeat tibi dicere laudes, / Te quibus haud unquam clarior ulla fuit: / Sic tamen et veneror simul atque admiror utrunque, / Afficiorque adeo propter utrunque tibi, / Ut memorare meis ausim te versibus, ore / Quos precor ut placido, cara puella, legas, / Bencia carminibus celebrari digna Tibulli, / Dignaque divino carmine Callimachi, / Quam canat et Gallus, culti quam Musa Properti, / Digna sacris vatum protinus ingeniis. / Parcite vos reliquae Tusca regione puellae: / Haec superat cunctas moribus et facie; / Illa Fluentinis est unica gloria nymphis, / Splendor et ornatus perpetuumque decus. / Qui cupitis, vates, aeterna in saecula no men, / Semper et a cupida posteritate leggi, / Aurea carminibus dicatur Bencia vestris, / Bencia, quae vestrum nobile reddet opus.|[[Alessandro Braccesi (umanista)|Alessandro Braccesi]], ''ad Ginevram Benciam puellam formosissimam''<ref>{{cita web|url=http://mizar.unive.it/poetiditalia/public/testo/testo/ordinata/pf1057849|titolo=Alessandro Braccesi carmina 2 - Ca' Foscari|sito=[[Università Ca' Foscari Venezia]]|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A2011.01.0095%3Asection%3D2%3Asubsection%3D3|titolo=ad Ginevram Benciam puellam formosissimam|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref>}}
 
=== Omaggi cinematografici ===
* ''[[Leonardo (serie televisiva)|Leonardo]]'', [[Fiction televisiva|serie TV]] (2021): Ginevra de' Benci e il [[Ritratto di Ginevra de' Benci|suo ritratto]] hanno liberamente ispirato parte del [[Episodi di Leonardo#Episodio 2|2º episodio]] della serie.<ref>{{cita web|url=https://style.corriere.it/spettacoli/tv/leonardo-cast-serie-rai-2021/|titolo=
LEONARDO, CAST E SEGRETI DELLA SERIE TV RAI SU LEONARDO DA VINCI|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=24 marzo [[2021]]}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.artemagazine.it/rss/item/12758-debutta-su-rai-1-la-grande-serie-dedicata-a-leonardo-da-vinci|titolo=Debutta su Rai 1 la grande serie dedicata a Leonardo da Vinci|accesso=24 marzo [[2021]]|dataarchivio=24 marzo 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210324173346/http://www.artemagazine.it/rss/item/12758-debutta-su-rai-1-la-grande-serie-dedicata-a-leonardo-da-vinci|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Note ==
=== Esplicazioni ===
<references group="N" />
 
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Carla Glori|titolo=I moti mentali e la biografia di Ginevra Benci: "Ritrar l'istoria" nel segno della psicoanalisi e dell'arte contemporanea|url=https://www.academia.edu/41930693/I_moti_mentali_e_la_biografia_di_Ginevra_Benci_Ritrar_listoria_nel_segno_della_psicoanalisi_e_dellarte_contemporanea|editore =Academia.edu|anno=2020|cid=Glori|accesso=28 marzo 2021}}
* {{Cita libro|autore=Carmen Bambach, Alison Manges, Rachel Stern|titolo=Leonardo Da Vinci: Master Draftsman|url=https://books.google.it/books?id=QwQxDJMKRE4C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|editore =Metropolitan Museum of Art|città=New York|anno=18 febbraio 2003|lingua=en|ISBN=0300098782|cid=Bambach, Manges, Stern|accesso=28 marzo 2021}}
* {{Cita libro|autore=[[Giorgio Vasari]]|titolo=Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori|url=https://it.m.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_più_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_(1568)#linkAvvisoSAL|editore =Giunti|città=Firenze|anno=1568|ISBN=88-7983-173-9|cid=Vasari|accesso=28 marzo 2021}}
* {{Cita libro|titolo=Storie fiorentine dal 1378 al 1509|autore=[[Francesco Guicciardini]]|curatore=Roberto Palmarocchi|editore=Editori Laterza|città=Bari|anno=1931|annooriginale=1509|cid=Guicciardini|accesso=28 marzo 2021|url=https://archive.org/details/134GuicciardiniStorieFiorentineSi151/mode/2up}}
 
== Voci correlate ==
* [[Ritratto di Ginevra de' Benci]]
* [[Leonardo da Vinci]]
* [[Bernardo Bembo]]
* [[Palazzo de' Benci]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Ginevra de' Benci}}
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Benci|Ginevra]]
[[Categoria:Modelli di opere d'arte]]