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{{Personaggio
|medium = mitologia
|saga =
|nome italiano = MeganiraEchemo
|nome = ΜεγάνειραἜχεμος
|immagine =
|didascalia =
|epiteto =
|sesso = FemminaMaschio
|prima apparizione =
|luogo di nascita = [[EleusiTegea]]
|prima apparizione =
|sesso = Femmina
|professione = PrincipessaRe d'Eleusidi Tegea e di [[Arcadia]]
|razza =
}}
'''MeganiraEchemo''' ({{lang-grc|ΜεγάνειραἜχεμος|MegáneiraEkhemos}}) è un personaggio della [[mitologia greca]]. Fu principessaun re di d'[[EleusiTegea]] e di [[Arcadia]]<ref name="Paus8.5.1"/>.
 
== Genealogia ==
Figlio di Aeropo<ref name=" Apol3Paus8.85.21">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3Pausanias8A.html#9|titolo= ApollodoroPausania il Periegeta, BibliotecaPeriegesi della Grecia, IIIVIII, 85.21|lingua=en|accesso= 2023 giugnoagosto 2019}}</ref> (figlio di [[Cefeo (figlio di Aleo)|Cefeo]]), sposò [[Timandra (mitologia)|Timandra]]<ref name="OvidFasti153esiod67">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidFasti2HesiodCatalogues.html|titolo= OvidioEsiodo, Fasti,Catalogo delle IIdonne, 153frammento 67|lingua=en|accesso= 2329 giugnomaggio 2019}}</ref>, oe difu Nitteo<ref name=" Apol3.8.2"/>, opadre di CeteoLaodoco<ref name=" Apol3paus8.844.2"/>, fu sedotta da [[Zeus]]<ref name=" Apol3.8.2"/> ed ebbe il figlio [[Arcade (mitologia)|Arcade]]<ref name=" Apol3.8.2"/><ref name="Pau8.9.3e41">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias8APausanias8C.html#3|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 944.3 e 4 1|lingua=en|accesso= 2029 giugnomaggio 2019}}</ref>.
 
Figlia di [[Crocone]]
 
 
<ref name=" Apol3.8.2">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#9|titolo= Apollodoro, Biblioteca, III, 8.2|lingua=en|accesso= 20 giugno 2019}}</ref><ref name="OvidFasti153">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidFasti2.html|titolo= Ovidio, Fasti, II, 153|lingua=en|accesso= 23 giugno 2019}}</ref>, o di Nitteo<ref name=" Apol3.8.2"/>, o di Ceteo<ref name=" Apol3.8.2"/>, fu sedotta da [[Zeus]]<ref name=" Apol3.8.2"/> ed ebbe il figlio [[Arcade (mitologia)|Arcade]]<ref name=" Apol3.8.2"/><ref name="Pau8.9.3e4">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html#3|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 9.3 e 4 |lingua=en|accesso= 20 giugno 2019}}</ref>.
 
== Mitologia ==
Vinse la gara di lotta durante i primi [[Giochi olimpici antichi|giochi olimpici]]<ref>[[Pindaro]]. ''Olimpiche'', 10.65ff</ref> e fu il successore di [[Licurgo (re di Arcadia)|Licurgo]] per il trono di [[Arcadia]]<ref name=" Paus8.5.1 "/>.
 
Durante la guerra contro gli [[Eraclidi]] che cercavano di conquistare il [[Peloponneso]], si propose come antagonista nella sfida di [[Illo (figlio di Eracle)|Illo]] (che aveva sfidato [[Euristeo]] per il possesso dei regni di [[Micene]] e [[Tirinto]]) e in un singolo combattimento lo vinse ed uccise, costringendo così gli avversari a ritirarsi<ref name=" Paus8.5.1 "/><ref name=" Erodoto9 ">{{cita web|url= http://classics.mit.edu/Herodotus/history.9.ix.html|titolo= Erodoto, Storie, libro 9, 26|lingua=en|accesso= 20 agosto 2019}}</ref>.
Ancella di [[Artemide]] (e per questo vergine tenuta alla castità), fu desiderata da [[Zeus]] che, assunte le sembianze della dèa (o di [[Apollo]]) per possederla, la trasformò in un orsa per nasconderla ad [[Era (divinità)|Hera]]. Hera però se ne accorse e chiese ad Artemide di uccidere Callisto e quando morì, Zeus ne raccolse il bambino (Arcade) che diede a [[Maia (pleiade)|Maia]] (oppure incaricò [[Hermes]]<ref name="Pau8.3.5e6">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 3.5 e 6|lingua=en|accesso= 20 giugno 2019}}</ref>) di salvarlo, mentre la madre si trasformò in stella che prese il nome di Orsa ([[Orsa maggiore|Maggiore]])<ref name=" Apol3.8.2"/><ref name="Pau8.3.5e6"/>.
 
Dopo la sua morte fu succeduto da [[Agapenore]]<ref name="Paus8.5.2">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 5.2|lingua=en|accesso= 23 agosto 2019}}</ref> e la sua tomba si trovava a [[Tegea]] e rappresentava la lotta tra lui ed Illo<ref name="Paus8.53.10">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias8C.html#17|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, VIII, 53.10|lingua=en|accesso= 23 agosto 2019}}</ref>.
=== La tradizione latina ===
 
== Note ==
Il [[Lingua latina|latino]] [[Ovidio]] (che chiama Artemide [[Diana]], Hera [[Giunone]] e Zeus [[Giove (mitologia)|Giove]]), trasforma la leggenda in un poema che narra che Callisto, dopo aver giaciuto con Zeus ed aver partecipato ad una battuta di caccia con Artemide e le altre ancelle, si rifiutò svestirsi per fare il bagno presso una fonte. </br>
<references />
Callisto ormai, era incinta da tempo e continuando a negarsi di fronte alla nudità insospettì la dèa e le altre donne che, sfilatale la veste, le videro il grembo rigonfio e scoprirono il tradimento. Così Artemide la scacciò<ref name="ovidMeta2.496">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidMetamorphoses2.html|titolo= Ovidio, Metamorfosi, II, 401 (Callisto e Juno)|lingua=en|accesso= 23 giugno 2019}}</ref>.
 
{{portale|mitologia greca}}
[[File:Sebastiano Ricci - Diana and Callisto - WGA19416.jpg|thumb|upright=1.6|right|Artemide scopre la gravidanza di Callisto ([[Sebastiano Ricci]])]]
 
Poi, dieci mesi dopo e saputo che il bambino era nato, Artemide ancora infuriata la trasformò in un orsa e Callisto, temendo gli altri orsi ed i lupi vagò nei campi per timore dei boschi, ma nelle sembianze di un orso era temuta e cacciata anche dagli uomini e dai cani<ref name="ovidMeta2.496"/>.
 
Quindici anni dopo riconobbe il figlio Arcade che si era addentrato con dei compagni di caccia nella foresta e cercando di parlargli emise solo ruggiti e così, alzandosi ed allargando le braccia e non ancora resasi conto di avere le sembianze di un orso fu trafitta nel petto dalla freccia del figlio. </br>
Ma il dio del Paradiso (Zeus), non permise il crimine del figlo e mandò un vento che li sollevò entrambi da terra e lì piazzò come costellazioni nel cielo<ref name="ovidMeta2.496"/>.
 
Nei [[Fasti (Ovidio)|Fasti]], Ovidio associa Callisto all'[[Orsa maggiore]] ed Arcade nell'[[Orsa minore]] e di cui scrive che Giunone (Hera), ancora arrabbiata con loro fece in modo che non tramontino mai sotto l'orizzonte<ref name="OvidFasti153">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/OvidFasti2.html|titolo= Ovidio, Fasti, II, 153|lingua=en|accesso= 23 giugno 2019}}</ref> (le due costellazioni infatti, alla latitudine dei cieli notturni del mediterraneo sono sempre visibili).
 
== Note ==
<references />
 
{{Portale|[[:Categoria:Personaggi della mitologia greca}}]]