Repubblica Democratica Tedesca: differenze tra le versioni

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|nomeCorrente = Germania Est
|nomeCompleto = Repubblica Democratica Tedesca
|nomeUfficiale = ''Deutsche Demokratische Republik''
|linkBandiera = Flag of East Germany.svg
|paginaBandiera = Bandiera della Germania
|linkStemma = Coat of arms of East Germany (1955–1990).svg
|paginaStemma = StemmaEmblema della Germania Est
|linkLocalizzazione = East Germany 1956-1990.svg
|linkMappa = Germany, German Democratic Republic, administrative divisions (+capitals +water) - de - colored.svg
|linkMappa = DDR Verwaltungsbezirke farbig.svg
|inno = ''[[Auferstanden aus Ruinen]]''
|motto = ''<br />{{de}} [[Proletari di tutti i paesi, unitevi!|Proletarier aller Länder, vereinigt Euch!]]''<br />({{it}} Proletari di tutti i paesi, unitevi!)
|lingua = [[Lingua tedesca|Tedesco]],<br />[[lingue sorabe|soraboSorabo]]
|capitale principale = {{simbolo|Coat of arms of Berlin Coat_of_arms_of_Berlin_(1935).svg|10}} [[Berlino Est]]<ref group="DDR">Nella costituzione e negli atti ufficiali la città era chiamata ''Berlino capitale della RDT'' (Berlin Hauptstadt der DDR)</ref>
|capitaleAbitanti = 1.279.212
|capitaleAbitantiAnno = 1989 <ref>„40 Jahre DDR“ – Staatliche Zentralverwaltung für Statistik, Mai 1989.</ref>
|altre capitali =
|dipendente da =
|forma di stato = [[Stato socialista]]
|forma di stato = [[Stato di democrazia classica|Stato democratico]] <small>(de iure) </small> (1949-1968)<ref>Art. 1 Costituzione del 1949: "''Deutschland ist eine unteilbare demokratische Republik; sie baut sich auf den deutschen Ländern auf.''"</ref><br/>[[Stato socialista]] [[Monopartitismo|monopartitico]] (1968-1989)<ref group="DDR">Dal 1968 la coalizione governativa del [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], una sorta di [[Fronte popolare]] allargato, unica ammessa alla vita politica, benché fosse composta ''de jure'' di 5 partiti di orientamento politico in apparenza diverso, fu completamente egemonizzato ''de facto'' dalla [[Partito Socialista Unificato di Germania|SED]] che divenne in pratica il [[partito comunista]] unico della DDR, analogamente a quanto accadeva negli altri Stati socialisti.</ref><br/>[[Stato socialista]] [[Multipartitismo|multipartitico]] (1989-1990)<ref>{{cita web|url=https://www.bundesregierung.de/breg-de/aktuelles/die-ddr-aendert-ihre-verfassung-462126|titolo=Die DDR ändert ihre Verfassung |lingua=de|accesso=12 dicembre 2020}}</ref>
|governo = [[Repubblica parlamentare]]<ref>Almeno fino alla morte di [[Wilhelm Pieck]] nel 1960, le istituzioni della RDT erano formalmente simili a quelle di una Repubblica parlamentare e la sua costituzione era simile formalmente, a quella di una [[Democrazia liberale]]</ref> <br> [[Stato socialista]]
|governo = [[Repubblica parlamentare]] [[Federalismo|federale]] <small> (1949-1952) </small><ref group="DDR">Emendamento costituzionale del 1952</ref><br/>
|elenco capi di stato = [[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca#Presidente della Repubblica|Presidente della Repubblica]] <small>(fino al [[1960]]),</small><br/ >[[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca#Presidenti del Consiglio di Stato|Presidenti del Consiglio di Stato]] <small>(dal 1960)</small>
[[Repubblica parlamentare]] <small> (1952-1960) </small><ref group="DDR">Almeno fino alla morte di [[Wilhelm Pieck]] nel 1960, le istituzioni della RDT erano formalmente simili a quelle di una Repubblica parlamentare e la sua Costituzione era simile formalmente a quella di una [[democrazia liberale]]</ref> <br/>
[[Repubblica direttoriale]] <small> (1960-1990) </small>
|elenco capi di stato = [[Capi di Stato della Repubblica Democratica Tedesca#Presidente della Repubblica|Presidente della Repubblica]] <small>(fino al [[1960]]),</small><br/ >[[Capi di Stato della Repubblica Democratica Tedesca#Presidenti del Consiglio di Stato|Presidenti del Consiglio di Stato]] <small>([[1960]] - [[1990]])</small>
|titolo capi di governo = Presidenti del Consiglio
|elenco capi di governo = [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca|Vedi lista]]
|organi deliberativi = [[Camera del popolo (Repubblica Democratica Tedesca)|Volkskammer]], Länderkammer<refbr/>Camera abolitaLänderkammer nel<small> (1949-1958) </refsmall>
|inizio = 7 ottobre [[1949]]
|primo capo di stato = [[Wilhelm Pieck]]
|evento iniziale = Inizio[[Guerra dellafredda]], [[guerraCostituzione freddadella Repubblica Democratica Tedesca|proclamazione della costituzione]]
|fine = [[Riunificazione tedesca|3 ottobre 1990]]
|ultimo capo di stato = [[Sabine Bergmann-Pohl]]
|evento finale = [[Muro di Berlino#La caduta del muro|Caduta del muro di Berlino]], [[trattato sullo stato finale della Germania]], patto di unificazione del 31 agosto 1990
|evento finale = [[Riunificazione tedesca]]
|area geografica = Germania nord-orientale
|territorio originale = [[GermaniaZona nazistadi occupazione sovietica|Germania]]
|superficie massima = {{M|108 179|k|m2ul=km2}}
|periodo massima espansione = [[1949]]
|popolazione = {{formatnum:16675000}}
|periodo popolazione = [[1988]]
|moneta = [[Marco della Repubblica Democratica Tedesca|Marco RDT]] <small> (1949-1990) </small> <br/> [[Marco tedesco|Marco RFT]] <small> (1990) </small>
|risorse =
|produzioni =
|commerci con = [[Unione Sovietica]], <small> (35 miliardi di marchi nel [[1978]]) </small> <br/>[[Consiglio di mutua assistenza economica|Comecon]]
|esportazioni = [[Industria meccanicametalmeccanica|Prodotti meccanici]] (55%)
|importazioni = [[Materie prime]]
|telefono = +37
|targa = DDR
|religioni preminenti = [[Luteranesimo]], [[ateismo]]<ref name=mostatheistic/>
|religione di stato = nessuna[[Stato (statoseparatista|Stato aconfessionale)laico]]
|altre religioni = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]], [[ebraismo]]
|classi sociali =
|stato precedente = {{DEU 1946-1949}}
|stato precedente = [[File:Flag of Germany (1946-1949).svg|20px|border]] [[Zone di occupazione della Germania]]<br />{{bandiera|SUN 1923-1955}} [[Zona di occupazione sovietica]]
|stato successivo = {{DEU}}
|stato attuale = {{DEU}}
|casa discografica di stato = Amiga
}}
{{Storia della Germania}}
La '''Repubblica Democratica Tedesca''' ('''RDT''') (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Deutsche Demokratische Republik'', abbreviato in '''DDR'''), comunemente indicata come '''Germania Est''', fu uno [[Stato]] esistito dal [[1949]] al [[1990]] sul territorio corrispondente alla [[Zone di occupazione della Germania|zona di occupazione della Germania]] assegnata all'[[Unione Sovietica]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]].
 
La '''Repubblica Democratica Tedesca''' ('''RDT'''), chiamata anche '''Germania Est''' o '''Orientale''' (in tedesco ''Deutsche Demokratische Republik'' {{IPA|/ˈdɔʏ̯t͡ʃə demoˈkʀaːtɪʃə ʀepuˈbliːk/}} ('''DDR''') o ''Ostdeutschland'' {{IPA|/ˈʔɔstˌdɔʏ̯t͡ʃlant/}}) fu uno [[Stato socialista]] esistito dal 1949 al 1990.
La capitale era posta a [[Berlino Est]] (divisa dal [[Muro di Berlino|famoso muro]] dal [[Berlino Ovest|settore ovest]] di [[Berlino]], nel periodo che va dal 13 agosto [[1961]] al 9 novembre [[1989]]), nel cui quartiere [[Pankow]] ebbe sede la Presidenza, fino allo spostamento della sede allo ''[[Staatsratsgebäude]]'', nel quartiere [[Mitte]], nel [[1964]].
 
È stato, assieme alla [[Germania Ovest|Repubblica Federale]], uno dei due paesi sorti conseguentemente alla suddivisione della [[Germania nazista]] in [[Zone di occupazione della Germania|zone di occupazione]] dopo la [[seconda guerra mondiale]], esistiti fino alla [[riunificazione tedesca]]. Nato dalla [[Zona di occupazione sovietica|zona sovietica]], nel corso della [[guerra fredda]] fece capo al [[blocco orientale]], aderì infatti al [[Patto di Varsavia]] e al [[Consiglio di mutua assistenza economica|Comecon]].
 
La sua capitale era posta nel [[Berlino Est|settore orientale di Berlino]], indicata ufficialmente in tedesco come ''Berlin, Hauptstadt der DDR''.
 
== Storia ==
{{Vedivedi anche|Storia della Repubblica Democratica Tedesca|Riunificazione tedesca}}
 
{{Citazione|La Ddr? Ma che cosa vuole questa Ddr? Non è nemmeno un vero stato. Si regge solo sulle truppe sovietiche.|[[Lavrentij Pavlovič Berija]], maggio 1953<ref>{{ru}} A. I. Kokurin e A.I Požarov, ''Novij kurs L.P.Berii'', in ''Istoričevskij archiv'', 4, 1996, pp. 132-164, citato in Andrea Graziosi, ''L'Unione Sovietica in 209 citazioni'', Bologna, Il Mulino, ISBN 88-15-11282-0, P. 133</ref>}}
La RDTRepubblica Democratica Tedesca venne proclamata nel settore sovietico di [[Berlino]] il 7 ottobre [[1949]], facendo seguito alla proclamazione, avvenuta qualche mese prima, della [[Germania Ovest|Repubblica Federale di Germania]] ada opera del blocco occidentale pochi mesigiorni dopo la fine del [[Blocco di Berlino]] attuato dai [[Unione Sovietica|sovietici,]]; queste due proclamazioni sancironoformalizzarono l'inizio dellala divisione della Germania. Nel [[1953]] una [[Moti operaiRivolte del 1953 innella Germania Est|rivolta]] cominciata da rivendicazioni economiche operaie cercò di rovesciare il governo comunista, il quale però rimase ben saldo. Nel [[1957]] la RDT venne riconosciuta formalmente dall'URSS e dichiarata pienamente sovrana, ma truppe sovietiche vi rimasero stanziate, in base agli accordi della [[Conferenza di Potsdam]], motivando la loro presenza come protezione della nazione dalla minaccia statunitense durante la [[guerra fredda]].
 
La RDT aderì al [[Patto di Varsavia]] fin dal [[1956]]. Venne ammessa all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] insieme alla [[Germania Ovest]] solo il 18 settembre [[1973]].
 
{{Citazione necessaria|Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], in Germania Ovest la DDR veniva indicata come ''Mitteldeutschland''}} ("Germania centrale"), poiché la locuzione "[[Ex territori orientali della Germania|Germania Orientale]]" designava le regioni della [[Prussia Orientale]], della [[Pomerania]] e della [[Slesia]], annesse agli stati della [[Polonia]] e [[URSS]] dopo la [[seconda guerra mondiale]]. La DDR era spesso indicata anche come "SBZ" (''Sowjetische Besatzungszone'', "Zona di occupazione sovietica").
 
Con la salita al potere di [[Erich Honecker]] e la quasi contemporanea elezione a cancelliere di [[Willy Brandt]] in [[Germania Ovest]], iniziò un periodo di riavvicinamento tra le due Germanie ([[Ostpolitik]]) con la creazione di rappresentanze diplomatiche permanenti e con visite ufficiali di capi di Stato e primi ministri, tra cui quella del presidente del Consiglio Italiano [[Bettino Craxi]]. L'Ostpolitik venne proseguita in misura assai più limitata dal successore [[Helmut Schmidt]] e cessò del tutto con l'ascesa al potere del conservatore [[Helmut Kohl]].
 
A seguito dell'apertura delle frontiere tra [[Ungheria]] e [[Austria]] (l'11 settembre [[1989]]) e della successiva caduta del [[Muro di Berlino]] seguita dalle elezioni libere,<ref name="Elezioni libere">[[Elezioni parlamentari in Germania Est del 1990]]</ref> fu [[riunificazione tedesca|riunificata alla Germania Ovest]] il 3 ottobre [[1990]] nell'attuale [[Germania]]. Dal 9 novembre [[1989]] il Muro di Berlino, eretto dal governo della DDR nel [[1961]] per impedire i massicci trasferimenti all'Ovest dei suoi cittadini, che si spostavano con la speranza di ottenere migliori condizioni di vita, poteva per la prima volta essere attraversato senza pericolo.
 
== Ordinamento dello Stato ==
Infatti, dal 9 novembre [[1989]] il [[Muro di Berlino]], eretto dal governo comunista nel [[1961]] per impedire i massicci trasferimenti all'Ovest dei suoi cittadini, che si spostavano cercando migliori condizioni di vita oltre che per la sostanziale, opprimente mancanza di libertà vigente nella stessa RDT, poteva per la prima volta essere attraversato senza pericolo di vita.
{{vedi anche|Politica della Repubblica Democratica Tedesca}}
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1007-402, Berlin, 40. Jahrestag DDR-Gründung, Ehrengäste.jpg|thumb|left|Berlino, 7 ottobre 1989: Parata celebrativa per i 40 anni dalla nascita della DDR, oltre ad [[Erich Honecker|Honecker]], presidente della DDR ed altri dignitari tedeschi, sono presenti sul palco [[Wojciech Jaruzelski|Jaruzelski]], [[Nicolae Ceaușescu|Ceaușescu]] e [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]]]]
 
== Ordinamento politico ==
{{Vedi anche|Politica della Repubblica Democratica Tedesca}}
L'ordinamento della Germania Est era in parte assimilabile a quello degli altri Stati socialisti, ma caratterizzato da significative specificità determinate dal contesto tedesco e dal modo in cui lo Stato aveva avuto origine.<ref>''"Il Grande Atlante", editrice Rizzoli, Milano 1980''. Dall'opera è tratta gran parte delle informazioni contenute nella sezione.</ref>
 
La posizione dominante nel sistema politico era affidata alla ''Sozialistische Einheitspartei Deutschlands'' (SED, [[Partito diSocialista Unità SocialistaUnificato di Germania]]), formataformato dalla fusione[[Fusione forzatadel deiKPD comunistie deldell'SPD nel [[Partito ComunistaSocialista Unificato di Germania|KPD]]fusione coiforzata socialistidei dell'[[Partitocomunisti Socialdemocraticodella diKPD coi socialdemocratici della Germania|SPD]], con la finalità della costruzione di una società senza classi. Questo partito però, contrariamente a quanto avveniva in altri regimi comunisti, non si vedeva attribuito dalla Costituzione il ruolo di partito guida. Esso non era l'unico partito ammesso. La SED era infatti affiancataaffiancato da altri quattro partiti: i democratico-cristiani dell'[[Unione Cristiano-Democratica di Germania (RDTRepubblica Democratica Tedesca)|Unione Cristiano Democratica]], gli agrari del [[Partito Democratico Rurale di Germania|Partito Democratico Rurale]], i liberaldemocratici del [[Partito Liberal-Democratico di Germania]] e i nazionaldemocratici del [[Partito Nazional-Democratico di Germania|Partito Nazional-Democratico]].
 
Il ruolo di questi quattro partiti era quello di raggruppare le classi piccolo-borghesi e contadine intorno al progetto politico operaio della SED. Un deputato della CDU ricoprì, ad esempio, per oltre sette anni la presidenza del Parlamento; un funzionario del partito presiedette per anni il Tribunale Superiore. Raccolti nel [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], i cinque partiti controllavano ogni aspetto della vita politica, economica e sociale, centrale e locale, del Paese. Dal [[1968]] in poi il Fronte, egemonizzato dalla SED, svolse di fatto il ruolo di [[Monopartitismo|partito unico]].
 
La Costituzione,<ref>La{{Cita Costituzioneweb|url=http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19491007_germaniaRepubblicaDemocratica_ita.pdf|titolo=|accesso=16 dellaluglio Repubblica Democratica Tedesca è integralmente consultabile nella sua traduzione in lingua italiana al seguente indirizzo2022|urlarchivio=https: //web.archive.org/web/20140714160058/http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19491007_germaniaRepubblicaDemocratica_ita.pdf|urlmorto=sì}}</ref> approvata il 30 maggio [[1949]] ed entrata in vigore il 7 ottobre dello stesso anno, istituiva un Parlamento con bicameralismo imperfetto diviso tra la ''[[Camera del popolo (Repubblica Democratica Tedesca)|Volkskammer]]'' (Camera del Popolo), composta da 400 membri eletti ogni 4 anni, a cui spettava il potere legislativo, e la ''[[Länderkammer]]'' (Camera dei ''Länder''), avente funzione consultiva e di veto nelle questioni attinenti ai ''Land''. Sei anni dopo la trasformazione dei ''Land'' in ''Bezirk'' ([[1952]]), distretti provinciali soggetti ada un molto più stretto controllo da parte del potere centrale, la ''Länderkammer'' venne abolita e il Parlamento divenne unicamerale.
 
Le elezioni per la ''Volkskammer'' si svolgevano sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del Fronte Nazionale. La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il popolo, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dai cittadini elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato.<ref>Nella "teoria generale del diritto", la "rappresentanza" di un soggetto capace può sostenersi solo sulla base di un mandato liberamente conferito dal rappresentato. Cfr. ''PERASSI, Introduzione alle scienze giuridiche, Padova, 1967.''</ref> AllaAl SED erano dunque assegnati d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti il 10,4% ciascuno, ai sindacati (FDGB) il 13,4%, l'8% sia all'organizzazione giovanile della [[Libera Gioventù Tedesca|Libera Gioventù Tedesca]] (FDJ)]] sia all'Associazione Democratica delle Donne (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari.
 
I poteri del capo dello Stato spettavano invece allo ''Staatsrat'', il [[Consiglio di Stato della (Repubblica Democratica Tedesca)|Consiglio di Stato]], organo di direzione politica composto da 24 membri da cui dipendevano il Consiglio dei ministri e il [[Consiglio Nazionale della Difesa della Repubblica Democratica Tedesca|Consiglio Nazionale di Difesa]]. La funzione egemone delladel SED si manifestava in un Diritto di Direttiva, praticamente vincolante, del ''Politbüro'' del partito verso lo ''Staatsrat'' e soprattutto nell'usuale unificazione nella stessa persona delle cariche di Segretario Generale delladel SED, di Presidente dello ''Staatsrat'' e di Presidente del Consiglio di Difesa, che in situazioni d'emergenza poteva fra l'altro emanare provvedimenti e leggi senza l'autorizzazione parlamentare.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Divisioni amministrative della Germania orientale}}
[[File:DDR Verwaltungsbezirke farbig.svg|thumb|I 15 ''Bezirk'' (distretti) dal 1952 al 1990]]
[[File:Germany Laender 1947 1990 DDR.png|thumb|Le frontiere dei cinque ''Länder'' del ''settore sovietico'' nel 1947 (tratti viola) e i ''Länder'' ricostituiti dalla RDT nel 1990 (tratti rossi)]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1104-010, Berlin, Demonstration.jpg|thumb|upright=1.4|Berlino, 4 novembre 1989: manifestazione popolare per la democrazia e un nuovo governo]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1007-402, Berlin, 40. Jahrestag DDR-Gründung, Ehrengäste.jpg|thumb|Berlino, 7 ottobre 1989: Parata celebrativa per i 40 anni dalla nascita della DDR, oltre ad [[Erich Honecker|Honecker]], presidente della DDR ed altri dignitari tedeschi, sono presenti sul palco [[Wojciech Jaruzelski|Jaruzelski]], [[Nicolae Ceaușescu|Ceaușescu]] e [[Michail Sergeevič Gorbačëv|Gorbačëv]]]]
 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1104-010, Berlin, Demonstration.jpg|thumb|upright=1.4|Berlino, 4 novembre 1989: manifestazione popolare per la democrazia ed un nuovo governo]]
Amministrativamente la Germania Est era divisa, dal [[1952]] al [[1990]], in 14 distretti (''Bezirke''): [[Rostock]], [[Schwerin]], [[Neubrandenburg]], [[Magdeburgo]], [[Potsdam]], [[Francoforte sull'Oder]], [[Halle (SaaleSassonia-Anhalt)|Halle]], [[Lipsia]], [[Cottbus]], [[Erfurt]], [[Gera]], [[Suhl]], [[Chemnitz|Karl-Marx-Stadt]] e [[Dresda]]. La capitale era [[Berlino Est]].
 
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| <div align=right>1&nbsp;958&nbsp;100</div>
| [[Halle (SaaleSassonia-Anhalt)|Halle/Saale]]
| <div align=center>K, V</div>
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| <div align=right>6&nbsp;009</div>
| <div align=right>2&nbsp;098&nbsp;600</div>
| [[Chemnitz|Karl-Marx-Stadt]]
| <div align=center>T, X</div>
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| [[Schwerin]]
| <div align=center>B</div>
|-
| [[Distretto di Suhl|Suhl]]
| <div align=right>3&nbsp;856</div>
| <div align=right>549&nbsp;400</div>
| [[Suhl]]
| <div align=center>O</div>
|-
| [[Berlino Est]]
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== Forze armate e di polizia ==
{{vedi anche|Nationale Volksarmee|Stasi|Volkspolizei}}
 
Le forze armate della RDT prendevano il nome di ''[[Nationale Volksarmee]]'', mentre quelle di polizia ''[[Volkspolizei]]''. Vi era poi la [[Stasi]], la [[polizia politica]] segreta nonché agenzia di [[spionaggio]] e [[controspionaggio]].
 
== Società ==
== Popolazione, religione e lingua ==
=== Popolazione ===
La popolazione tedesco-orientale era nettamente inferiore a quella della Germania Ovest, data anche la sua minore estensione (circa i 2/5). L'urbanesimo era assai accentuato, visto che il 72% degli abitanti viveva in centri con oltre {{formatnum:2000}} abitanti (il 21% in centri con oltre {{formatnum:100000}} abitanti).
La popolazione tedesco-orientale era inferiore a quella della Germania Ovest, data anche la sua minore estensione (circa i 2/5). L'urbanesimo era assai accentuato, considerando che il 72% degli abitanti viveva in centri con oltre {{formatnum:2000}} abitanti (il 21% in centri con oltre {{formatnum:100000}} abitanti).
 
Le principali città, oltre [[Berlino Est]] (1&nbsp;088&nbsp;000 abitanti nel 1990), erano [[Lipsia]] (581&nbsp;000 abitanti nel 1990), [[Dresda]] (504&nbsp;000 abitanti nel 1990), [[Halle (SaaleSassonia-Anhalt)|Halle]], [[Erfurt]], [[Jena]], [[Rostock]] e [[Chemnitz|Karl-Marx-Stadt]] (ora Chemnitz).
 
=== Lingue ===
La lingua ufficiale era il [[Lingua tedesca|tedesco]]. Inoltre esisteva una minoranza [[Lingua soraba|soraba]].
La lingua ufficiale era il [[Lingua tedesca|tedesco]]. Inoltre, la minoranza linguistica [[Lingua soraba|soraba]] tuttora esistente sul suolo tedesco era riconosciuta e tutelata dalla legge.
 
=== Religione ===
A livello religioso, come negli altri stati socialisti, non veniva professato per legge l'[[ateismo di stato]] ma solo uno stato fortemente laico e aconfessionale; pur non essendoci una politica antireligiosa ufficiale, vi fu in certi periodi una certa attenzione e diffusione dell'[[ateismo]] da parte di istituzioni culturali pubbliche.<ref>Fulbrook, "The Limits Of Totalitarianism: God, State and Society in the GDR"</ref> Il [[protestantesimo]] non venne mai particolarmente ostacolato e il [[cristianesimo]] venne dichiarato compatibile con l'edificazione del socialismo, mentre ci furono frizioni tra il governo della DDR e la [[chiesa cattolica]].<ref>Stephen R. Bowers, "Private Institutions in Service to the State: The German Democratic Republic's Church in Socialism," East European Quarterly, Spring 1982, Vol. 16 Issue 1, page 73–86</ref> Il governo comunista ricostruì molti edifici di culto distrutti durante la seconda guerra mondiale, come il [[Duomo di Berlino]], di confessione [[luterana]].
A livello religioso, come negli altri stati [[Socialismo reale|socialisti]], non veniva professato per legge l'[[ateismo di Stato]] ma solo uno stato fortemente laico e aconfessionale; pur non essendoci una politica antireligiosa ufficiale, vi fu in certi periodi una certa attenzione e diffusione dell'[[ateismo]] da parte di istituzioni culturali pubbliche.<ref>Fulbrook, "The Limits Of Totalitarianism: God, State and Society in the GDR"</ref> Il [[protestantesimo]] non venne mai particolarmente ostacolato; il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]] venne dichiarato compatibile con l'edificazione del socialismo. Tuttavia, ci furono frizioni tra il governo socialista della DDR e la [[chiesa cattolica]].<ref>Stephen R. Bowers, "Private Institutions in Service to the State: The German Democratic Republic's Church in Socialism," East European Quarterly, Spring 1982, Vol. 16, Issue 1, pp. 73–86</ref> Il governo ricostruì molti edifici di culto distrutti durante la seconda guerra mondiale, come il [[duomo di Berlino]], di confessione [[Luteranesimo|luterana]].
 
Tra il 46% e il 59% dei cittadini tedeschi del territorio della DDR (sia vissuti sotto la DDR sia i loro figli) si dichiarano atei e il 72% si dichiarano irreligiosi. Secondo molti studi e censimenti la ex Germania Est è la macroregione più atea nel mondo.<ref name="mostatheistic">{{cita web|url=http://www.dialoginternational.com/dialog_international/2012/05/east-germany-the-most-atheistic-of-any-region.html|titolo=East Germany the "most atheistic" of any region|editore=Dialog International|data=2012|lingua=en|citazione=L'ateismo è il più "forte" nei paesi europei del nord-ovest, quali la Scandinavia e gli ex stati sovietici (Polonia esclusa). La ex Germania Est ha la più alta percentuale di persone che dicono di non aver mai creduto in Dio (59%) [...].|accesso=24 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121213040822/http://www.dialoginternational.com/dialog_international/2012/05/east-germany-the-most-atheistic-of-any-region.html|urlmorto=sì}} (Traduzione propria)</ref><ref>{{cita web|url = http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0|titolo = WHY EASTERN GERMANY IS THE MOST GODLESS PLACE ON EARTH|editore = Die Welt|anno = 2012|accesso = 24 maggio 2009|citazione = La statistiche che colpiscono di più sono quelle dei giovani di età inferiore ai 28 anni: più del 71% di quelli della Germania Est in questo gruppo di età dicono di non aver mai creduto nell'esistenza di Dio. Ciò è quello che si vede nel gruppo fra i 38 e i 47 anni di età, tra i quali i non-credenti sono il 72.6%. [...] Approssimativamente il 46% di quelli intervistati nella Germania Est si dichiarano atei, in confronto al [...] 4.9% della Germania Ovest. [...] Nella Germania Est il ''trend'' si rafforza effettivamente nel tempo: tra il 1991 e il 2008 il numero di atei è aumentato del 3.4% mentre nello stesso periodo in Russia il numero è sceso dell'11.7%.|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120826093254/http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0|lingua = en}} (Traduzione propria)
Tra il 46% e il 59% dei cittadini tedeschi del territorio della DDR (sia vissuti sotto la DDR sia i loro figli) si dichiarano atei e il 72% si dichiarano irreligiosi. Secondo molti studi e censimenti la ex Germania Est è la macroregione più atea nel mondo.<ref name="mostatheistic">
{{cita web|url=http://www.dialoginternational.com/dialog_international/2012/05/east-germany-the-most-atheistic-of-any-region.html|titolo=East Germany the "most atheistic" of any region|editore=Dialog International|data=2012|lingua=en|citazione=L'ateismo è il più "forte" nei paesi europei del nord-ovest, quali la Scandinavia e gli ex stati sovietici (Polonia esclusa). La ex Germania Est ha la più alta percentuale di persone che dicono di non aver mai creduto in Dio (59%) [...].|accesso=24 maggio 2009}} (Traduzione propria)</ref><ref>{{cita web
|url = http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0
|titolo = WHY EASTERN GERMANY IS THE MOST GODLESS PLACE ON EARTH
|editore = Die Welt
|anno = 2012
|accesso = 24 maggio 2009
|citazione = La statistiche che colpiscono di più sono quelle dei giovani di età inferiore ai 28 anni: più del 71% di quelli della Germania Est in questo gruppo di età dicono di non aver mai creduto nell'esistenza di Dio. Ciò è quello che si vede nel gruppo fra i 38 e i 47 anni di età, tra i quali i non-credenti sono il 72.6%. [...] Approssimativamente il 46% di quelli intervistati nella Germania Est si dichiarano atei, in confronto al [...] 4.9% della Germania Ovest. [...] Nella Germania Est il ''trend'' si rafforza effettivamente nel tempo: tra il 1991 e il 2008 il numero di atei è aumentato del 3.4% mentre nello stesso periodo in Russia il numero è sceso dell'11.7% .
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120826093254/http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0
|dataarchivio = 26 agosto 2012
|lingua = en
}} (Traduzione propria)
</ref>
 
== Televisione e radio ==
{{vedi anche|Censura nella Repubblica Democratica Tedesca}}
La [[televisione]] e la [[Radio (mass media)|radio]] della RDT erano controllate dallo Stato. ''[[Rundfunk der DDR]]'' (Radiodiffusione della DDR) è stata l'organo ufficiale di radiodiffusione dal 1952 fino alla riunificazione tedesca. La struttura aveva sede presso ''Funkhaus Nalepastraße'' a [[Berlino Est]]. ''[[Deutscher Fernsehfunk]]'' (DFF), a partire dal 1972-1990 nota come ''Fernsehen der DDR'' o ''DDR-FS'', è stata l'emittente televisiva di Stato dal 1952.
 
La [[televisione]] e la [[Radio (mass media)|radio]] della RDT erano controllate dallo Stato. ''[[Rundfunk der DDR]]'' (Radiodiffusione della DDR) è stata l'organo ufficiale di radiodiffusione dal 1952 fino alla riunificazione tedesca. La struttura aveva sede presso Funkhaus Nalepastraße a [[Berlino Est]]. ''[[Deutscher Fernsehfunk]]'' (DFF), a partire dal 1972-1990 nota come ''Fernsehen der DDR'' o ''DDR-FS'', è stata l'emittente televisiva di Stato dal 1952.
Gran parte della DDR (ad eccezione di Dresda, l'isola di [[Rügen]] e la foce dell'Oder) poteva ricevere tuttavia le TV pubbliche dell'Ovest [[ARD]] e [[ZDF]]. La [[casa discografica]] di Stato, l'unica per altro in quanto gli LP e le cassette estere non erano ammesse all'importazione, era la Amiga, controllata direttamente dalla ''Rundfunk der DDR''. Oltre alla produzione discografica interna, soprattutto musica classica e musica pop cantata solamente in lingua tedesca, l'Amiga stampava anche dischi di artisti e complessi esteri famosi, sempre su licenza, come ad esempio [[The Beatles]], [[Pink Floyd]], [[ABBA]] e [[Amanda Lear]].
 
Gran parte della DDR (a eccezione di Dresda, l'isola di [[Rügen]] e la foce dell'Oder) poteva ricevere tuttavia le TV pubbliche dell'Ovest [[ARD]] e [[ZDF]].
Famosi sono le stampe Amiga dei dischi di gruppi non appartenenti alla DDR, {{Citazione necessaria|quasi sempre censurati,}} tagliati (di tre album originali l'Amiga ricavava un unico prodotto commerciale). Gli artisti Pop più quotati della DDR venivano proposti anche per il mercato discografico della Germania Ovest tramite le stampe della Pool Records, sussidiaria della [[Teldec]] (Telefunken-Decca West Germany). L'Amiga esiste ancora oggi ma è stata privatizzata nel 1992, appartiene al gruppo discografico [[BMG]] (Bertelsmann Music Group) che ha riproposto negli ultimi anni quasi tutti gli album musicali della DDR in formato CD.
 
La DT64 fu una radio emblema della cultura dei giovani dell’ex-Germania Est, nata nel '64 durante il raduno della Libera Gioventù Tedesca allo storico campo estivo Deutschlandrtreffen der Jugenddiede di gruppi musicali anche dell'Ovest, doveva trasmettere soltanto per 99 ore, durante il festival, ma per il grande successo venne confermata come emittente fissa. DT64 venne spesso presa di mira da parte dei più influenti personaggi politici del tempo. Nonostante ciò, la stazione continuò a trasmettere i suoi contenuti fino al 1991 sovvenzionata dallo Stato e autonomamente fino al 1993, l’annuncio della chiusura della radio produsse proteste talmente animate che la fine della DT64 fu ritardata di due anni. DT64 diede voce alla voglia di cambiamento di migliaia di tedeschi, i suoi programmi furono uno spazio in cui le nuove generazioni ai tempi della DDR (Repubblica Democratica Tedesca) si riconoscevano e ascoltavano la loro musica preferita.
 
La [[Etichetta discografica|casa discografica]] di Stato, l'unica peraltro in quanto gli LP e le cassette estere non erano ammesse all'importazione, era la Amiga, controllata direttamente dalla ''Rundfunk der DDR''. Oltre alla produzione discografica interna, soprattutto musica classica e musica pop cantata solamente in lingua tedesca, l'Amiga stampava anche dischi di artisti e complessi esteri famosi, sempre su licenza, come ad esempio [[The Beatles]], [[Pink Floyd]], [[ABBA]] e [[Amanda Lear]]. Famosi sono le stampe Amiga dei dischi di gruppi non appartenenti alla DDR, tagliati (di tre album originali l'Amiga ricavava un unico prodotto commerciale). Gli artisti Pop più quotati della DDR venivano proposti anche per il mercato discografico della Germania Ovest tramite le stampe della Pool Record, sussidiaria della [[Teldec]] (Telefunken-Decca West Germany). L'Amiga esiste ancora oggi ma è stata privatizzata nel 1992, appartiene al gruppo discografico [[BMG]] (Bertelsmann Music Group) che ha riproposto negli ultimi anni quasi tutti gli album musicali della DDR in formato CD.
 
== Il problema dell'espatrio ==
{{Vedivedi anche|Confine tra Germania Est e Germania Ovest}}
Già pochi anni dopo l'instaurazione del regime, la Germania Est fu interessata da un notevole flusso migratorio verso la Germania Ovest. Nel [[1961]] pertanto la SED procedette alla chiusura delle frontiere con la RFT e all'edificazione del [[muro di Berlino]], per impedire l'emigrazione verso la parte occidentale della città. L'art. 10 della Costituzione, che garantiva il diritto di espatrio, venne abrogato, mentre l'espatrio fu ribattezzato "fuga dalla Repubblica" e inserito, quale nuova fattispecie del codice penale, nella stessa sezione relativa ai delitti contro lo Stato. Le guardie di frontiera, (''Grenztruppen der DDR''), avevano l'ordine di arrestare chi, non autorizzato, tentasse di varcare il confine.
 
Già pochi anni dopo l'instaurazione del regime, la Germania Est fu interessata da un notevole flusso migratorio verso la Germania Ovest. Nel [[1961]] pertanto il SED procedette alla chiusura delle frontiere con la RFT e all'edificazione del [[muro di Berlino]], per impedire l'emigrazione verso la parte occidentale della città. L'art. 10 della Costituzione, che garantiva il diritto di espatrio, venne abrogato, mentre l'espatrio fu ribattezzato "fuga dalla Repubblica" e inserito, quale nuova fattispecie del codice penale, nella stessa sezione relativa ai delitti contro lo Stato. Le guardie di frontiera, (''Grenztruppen der DDR''), avevano l'ordine di arrestare chi, non autorizzato, tentasse di varcare il confine.
Formalmente l'espatrio non era vietato in maniera assoluta. Anzitutto l'impedimento riguardava solo i confini terrestri con la Germania Ovest e quelli marittimi nel [[mar Baltico]] con [[Danimarca]] e [[Svezia]]. Si poteva invece espatriare verso Paesi del Patto di Varsavia, anche perché il divieto di espatrio verso i Paesi occidentali fu adottato da ciascuno di essi. I pensionati potevano espatriare per trascorrere nell'Ovest le vacanze o incontrare i parenti. Chi voleva lasciare il Paese per trasferirsi all'estero incontrava molti più ostacoli: occorreva infatti inoltrare un'apposita richiesta al Ministero degli Esteri, la cui approvazione era però assai difficile. Oltretutto chi inoltrava la domanda rischiava di essere inserito negli elenchi dei sospetti della polizia segreta, la ''[[Stasi]]'' (''Staatssicherheit''). Reiterarla più volte, in caso di mancata risposta o a seguito di rifiuto, poteva anche comportare il carcere.
 
Formalmente l'espatrio non era vietato in maniera assoluta. Anzitutto l'impedimento riguardava solo i confini terrestri con la Germania Ovest e quelli marittimi nel [[mar Baltico]] con [[Danimarca]] e [[Svezia]]. Si poteva invece espatriare verso gli stati del Patto di Varsavia, anche perché il divieto di espatrio verso gli stati occidentali fu adottato da ciascuno di essi. I pensionati potevano espatriare per trascorrere nell'Ovest le vacanze o incontrare i parenti. Chi voleva lasciare il Paese per trasferirsi all'estero incontrava molti più ostacoli: occorreva infatti inoltrare un'apposita richiesta al Ministero degli Esteri, la cui approvazione era però assai difficile. Oltretutto chi inoltrava la domanda rischiava di essere inserito negli elenchi dei sospetti della polizia segreta, la ''[[Stasi]]'' (''Staatssicherheit''). Reiterarla più volte, in caso di mancata risposta o a seguito di rifiuto, poteva anche comportare il carcere.
 
La chiusura dei confini durò fino al [[1989]]. Agli inizi dell'anno nulla lasciava pensare all'abrogazione del divieto di espatrio: nonostante la ''[[glasnost']]'' avviata dal presidente sovietico [[Michail Gorbačëv]], il presidente tedesco-orientale [[Erich Honecker]] dichiarò che il muro avrebbe diviso Berlino per altri 100 anni, mantenendo saldamente il regime su posizioni totalitarie. Ma al contempo l'[[Ungheria]] decise di aprire le frontiere con l'[[Austria]]: ciò permetteva ai cittadini della RDT di poter raggiungere la RFT, passando per [[Cecoslovacchia]], Ungheria e Austria. Fu così che la DDR si vide costretta ad abrogare il divieto di espatrio e lasciar abbattere, il 9 novembre, il muro.
 
== Economia ==
[[File:Bundesarchiv Bild 183-K1010-0007, Chemnitz, Karl-Marx-Denkmal, FDJ Versammlung.jpg|miniatura|Inaugurazione del monumento a Karl Marx a Karl-Marx-Stadt, oggi Chemnitz il 9 ottobre 1971.]]{{Vedivedi anche|Economia della Repubblica Democratica Tedesca}}
[[File:Bundesarchiv Bild 183-K1010-0007, Chemnitz, Karl-Marx-Denkmal, FDJ Versammlung.jpg|thumb|left|Inaugurazione del [[monumento a Karl Marx]] a Karl-Marx-Stadt, oggi Chemnitz, il 9 ottobre 1971.]]
Nella RDT il controllo del regime sull'economia fu forse il più forte tra tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia. Di fronte a un Paese devastato dalla seconda guerra mondiale, la SED riuscì fin dalla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] a creare un sistema economico molto industrializzato e competitivo. Un'agricoltura autosufficiente, una sviluppata industria chimica e siderurgica in un territorio ricco di [[lignite]] e di [[potassa]], un sistema stradale e ferroviario, per quanto limitato in assoluto, comunque superiore a quello dei Paesi fratelli, resero la RDT ai primi anni sessanta il fiore all'occhiello industrializzato del mondo comunista e il più avanzato sul piano economico.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-62752-0001, Plaste.jpg|miniatura|Produzione di plastica a livello pro-capite nei vari stati industrializzati al 1957, con le previsioni della DDR per il 1965.]]
Nella RDT il controllo del regime sull'economia fu forse il più forte tra tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia. Di fronte a un Paese devastato dalla seconda guerra mondiale, il SED riuscì fin dalla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] a creare un sistema economico molto industrializzato e competitivo. Un'agricoltura autosufficiente, una sviluppata industria chimica e siderurgica in un territorio ricco di [[lignite]] e di [[Carbonato di potassio|potassa]], un sistema stradale e ferroviario, per quanto limitato in assoluto, comunque superiore a quello dei Paesi fratelli, resero la RDT ai primi anni sessanta il fiore all'occhiello industrializzato del mondo comunista e il più avanzato sul piano economico.
 
Il diritto a un lavoro era sancito per legge. Per raggiungere questo obiettivo era lo statoStato a creare posti di lavoro. La maggior parte delle persone lavoravano in aziende statali oppure in consorzi. I salari e gli stipendi non erano uguali per tutti, ma le differenze erano minime. Un commesso guadagnava 600-800 marchi al mese, un ingegnere al massimo 1200 marchi. Alcuni artigiani guadagnavano più delle persone con un titolo di studio. Il [[Sistema scolastico nella Repubblica Democratica Tedesca|sistema scolastico]] (come quello sanitario) era gratuito per tutta la popolazione: ciò comportava che tutti i bambini avevano la possibilità di andare all'asilo nido. Le madri avevano diritto a ricevere una sovvenzione economica per la maternità nel periodo compreso tra sei settimane prima del parto e sei settimane dopo. Gli appartamenti avevano affitti alla portata di tutti, ma soprattutto non subivano aumenti per decenni. Un appartamento di quattro stanze costava 94,80 marchi, incluso il costo del riscaldamento. Nella media un metro quadrato al mese costava 1 marco. C'erano alcune scomodità però, come il fatto che la qualità costruttiva fosse scarsa e la manutenzione scadente. Diversa era la situazione per i condomini riservati alle famiglie delle alte figure politiche. L'assegnazione degli appartamenti avveniva da parte dell'amministrazione comunale in base alla situazione familiare. Gli studenti non ricevevano quasi mai un appartamento proprio ma vivevano in alloggi comuni. Con il matrimonio una coppia aveva il diritto di avere un appartamento, più piccolo per i primi tempi, più grande successivamente.
 
Il livello di benessere della popolazione era tuttavia di gran lunga inferiore a quello della RFT e forse fu questo confronto coi "cugini" dell'Ovest ada indurre i dirigenti orientali a rafforzare la morsa sul panorama economico. In un primo tempo il divario tra le due Germanie fu imputato all'ingente debito che la RDT aveva con l'URSS per gli aiuti di ricostruzione. Ma già nel [[1969]], di fronte ada uno spaventoso deficit pubblico, lo Stato non seppe modernizzare l'economia alle esigenze reali della popolazione. Ne risultò una crisi dei beni di consumo, oltre all'arretratezza che l'assenza di una competizione tra imprese generava nell'economia tedesco-orientale. Ad esempio, i cittadini dovevano attendere anni prima di acquistare automobili, che potevano peraltro essere solo le ''[[Trabant]]'' (oggi divenute veri pezzi da collezione per gli appassionati di auto), le [[WartburgAutomobilwerk (auto)Eisenach|Wartburg]] e pochi altri modelli. Il tempo di attesa per un'automobile poteva anche oltrepassare i 10 anni.<ref>[{{cita testo|url=http://www.mdr.de/damals/lexikon/1536333.html |titolo=Autos in der DDR | MDR.DE<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418164846/http://www.mdr.de/damals/lexikon/1536333.html |data=18 aprile 2009 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.andreas-e-koch.de/mediapool/58/580845/data/Wartburgbestellung_Wartburg_ab_353_20080528.pdf|titolo=Wartburgbestellung, Wartburg 353 bis 1.3 und RS 1000|lingua=de|formato=PDF|accesso=10 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714172642/http://www.andreas-e-koch.de/mediapool/58/580845/data/Wartburgbestellung_Wartburg_ab_353_20080528.pdf|urlmorto=no}}</ref>
 
Occasionalmente viene ribadito un alto reddito medio pro capite nella Germania Est; secondo una fonte divulgativa italiana nel 1987 sarebbe stato di 7180 $ contro i 6390 $ dell'Italia.<ref>AAVV, ''Atlante Enciclopedico Touring Volume 2: Europa'', Milano, [[Touring Club Italiano]], 1987. ISBN 88-365-0299-7</ref> Un tale confronto è però basato sulla parità rispetto al Marco Occidentale, mentre al cambio la valuta non convertibile otteneva nella media degli anni il 20% del valore nominale. Anche il valore d'acquisto non è direttamente paragonabile, dato che da una parte molti prezzi al consumatore erano sovvenzionati, dall'altra molti prodotti non potevano essere acquistati con la valuta ufficiale. Un indice piuttosto preciso è il ''Richtungskoeffizient'', adottato dalla stessa DDRRDT per contabilizzare internamente il commercio con gli Stati occidentali, giunto nel 1988 al fattore di 1:4,4.<ref>{{de}} {{collegamento interrotto|1=[http://www-zope.uni-regensburg.de:8080/Fakultaeten/WiWi/Goemmel/Vorlesungsskripten%20WS/Skript-WS-08-09-Kurs%204-Bundesrepublik%20vs%20DDR-S-126-134.pdf] |datedata=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
Dopo la riunificazione, la Treuhand, organismo incaricato della [[privatizzazione]] del «patrimonio del popolo» (nome dato alle imprese pubbliche nella RDT), si trova alla testa di 8.000 società e dei loro 32.000 stabilimenti e di un impero immobiliare. In pochi anni, circa 13.000 imprese sono vendute, per la stragrande maggioranza, a investitori e imprese della Germania occidentale. Nel luglio 1991 la produzione industriale è diminuita del 43,7% rispetto all'anno precedente, del 51,9% in agosto e di quasi il 70% alla fine dell'anno. Il numero ufficiale di disoccupati sale da appena 7.500 nel gennaio 1990 a 1,4 milioni nel gennaio 1992, e più del doppio contando i lavoratori in disoccupazione tecnica, in riconversione o in prepensionamento. Nei cinque anni successivi alla caduta del muro di Berlino, la disoccupazione avrebbe colpito l'80 % degli attivi.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://mondediplo.com/2019/11/06germany|titolo=The economic Anschluss of the GDR|autore=Rachel Knaebel & Pierre Rimbert|sito=|data=1º novembre 2019|lingua=en|accesso=13 dicembre 2021}}</ref>
La disparità economica tra le due Germanie è rimasta evidente anche all'indomani dell'unificazione. Nonostante le politiche del governo federale a favore dei territori dell'ex-DDR, questi ultimi restano ancora oggi la zona economicamente meno avanzata del Paese.
 
Le donne hanno incontrato ulteriori difficoltà. Per aumentare le loro possibilità di ritrovare un lavoro, sono state molte a farsi sterilizzare. Mentre il centro ospedaliero di Magdeburgo aveva praticato 8 sterilizzazioni nel 1989, queste sono passate a 1200 nel 1991», rilevano i sociologi Fritz Vilmar e Gislaine Guittard. Dal 1989 al 1992, il numero di dipendenti della ricerca, dell'istruzione superiore, compresa quella industriale, scende da oltre 140.000 a meno di 38.000. Molti centri di ricerca e accademie scientifiche sono chiusi. Circa il 72% degli scienziati dell'ex RDT è stato destituito in tre anni. Il personale rimanente è stato sottoposto a test per valutare le sue convinzioni politiche. Questa eliminazione della maggior parte degli scienziati è giustificata da imperativi ideologici: «Bisogna sradicare l'ideologia marxista procedendo a cambiamenti di strutture e di personale». indica un documento dell'Accademia delle scienze nel luglio 1990.<ref name=":0" />
 
== Sport ==
=== Il calcio ===
{{vedi anche|DDR-Oberliga}}
 
Il massimo campionato di calcio della Germania Est era la [[DDR-Oberliga]], istituita nel [[1948]] e soppressa nel [[1991]].
 
== La DDR nella memoria dei tedeschi dell'est ==
{{vedi anche|Ostalgie}}
Nel [[2009]], dopo 20 anni dall'annessione alla Repubblica Federale Tedesca, la maggioranza dei tedeschi dell'est rimpiangeva le condizioni di vita nella ''DDR''. La clamorosa rivelazione emerse da un sondaggio dell'Istituto Emnid, commissionato dal governo tedesco, rivelato il 26 giugno 2009 dal quotidiano ''Berliner Zeitung''.<ref>{{de}} [http://www.berliner-zeitung.de/archiv/umfrage-belegt-enttaeuschte-hoffnungen-der-wendezeit-mehrheit-im-osten-sieht-die-ddr-positiv,10810590,10648822.html Umfrage belegt enttäuschte Hoffnungen der Wendezeit: Mehrheit im Osten sieht die DDR positiv|Archiv - Berliner Zeitung <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Secondo questo sondaggio, il 49% degli intervistati era convinto che «... la Ddr aveva più lati positivi che negativi. C'era qualche problema, ma si viveva bene». Un altro 8% affermava che «... la Ddr aveva soprattutto aspetti positivi. Si viveva più felici e meglio di quanto si fa oggi nella Germania riunificata».
 
Nel [[2006]] a Berlino ha aperto a Berlino il ''DDR Museum'', un museo interattivo che racconta aspetti politici, culturali e di vita quotidiana nella ''DDR''. La sede del Ministero per la sicurezza di Stato (Stasi) è stata riconvertita a museo nel 1990.
 
Il termine ''Ostalgie'' è entrato nella lingua tedesca nel 1993 per indicare il sentimento di nostalgia verso alcuni aspetti della vita nella DDR da parte dei tedeschi orientali. Deriva dalla fusione dei termini tedeschi ''Ost'' (est) e ''Nostalgie'' (nostalgia).
 
== Cultura ==
Nella RDTDDR la cultura e l'istruzione venivano promosse e regolamentate in base alla dottrina statale. La costituzione del 1968 propagandava una cultura socialista, una vita ricca di cultura per i lavoratori e uno stretto legame degli artisti con la vita del popolo. "Cultura del corpo, sport e turismo sono elementi della cultura socialista votato ada un pieno sviluppo fisico e spirituale dei cittadini."
 
Teatro e [[Cabaret (musical)|cabaret]] erano diffusi nella DDR e a [[Berlino]] esisteva una scena culturale attiva. La celebre [[Semperoper|Semper Oper]] di [[Dresda]], distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], venne riaperta nel 1985. Il [[Friedrichstadt-Palast]] a Berlino fu l'ultimo grande edificio culturale eretto nella DDR.
 
Peculiare nella cultura della DDR è l'esistenza di un ampio spettro di gruppi musicali di rock tedesco. La loro gamma va dal dichiarato "rock di Stato" come quello dei Puhdys fino a gruppi musicali più critici come Tilly e Renft. Alcune formazioni come Karat o City hanno festeggiato anche successi internazionali.
Teatro e [[Cabaret (musical)|cabaret]] erano diffusi nella RDT e a [[Berlino]] esisteva una scena culturale attiva. La celebre [[Semperoper|Semper Oper]] di [[Dresda]], distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], venne riaperta nel 1985. Il [[Friedrichstadt-Palast]] a Berlino è l'ultimo grande sontuoso edificio eretto nella RDT.
 
=== Cucina ===
{{Citazione necessaria|Peculiare nella cultura della RDT è l'esistenza di un ampio spettro di gruppi musicali di rock tedesco.}} La loro gamma va dal dichiarato "rock di Stato" come quello dei Puhdys fino a gruppi musicali più critici come Tilly e Renft. Alcune formazioni come Karat o City hanno anche festeggiato anche successi internazionali.
{{vedi anche|Cucina della Repubblica Democratica Tedesca}}
{{...|storia}}
 
== Filmografia ==
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* ''[[Heimat 3 - Cronaca di una svolta epocale]]'' (''Heimat 3 - Chronik einer Zeitenwende''), regia di [[Edgar Reitz]] (2004)
* ''[[Kleinruppin forever]]'', regia di Carsten Fiebeler (2004)
* ''[[NVA (Filmfilm)|NVA]]'', regia di Leander Haußmann (2005)
* ''[[Le vite degli altri]]'' (''Das Leben der Anderen''), regia di [[Florian Henckel von Donnersmarck]] (20072006)
* ''[[Wir wollten aufs Meer]]'', regia di Toke Constantin Hebbeln (2012)
* ''[[La scelta di Barbara]]'' (''Barbara''), regia di [[Christian Petzold (regista)|Christian Petzold]] (2012)
* ''[[DeutschlandIl 83ponte delle spie]]'', regia di [[Steven Spielberg]] (2015)
* ''[[Deutschland 8683]]'' – miniserie TV (20182015)
* ''[[Balloon - Il vento della libertà]]'', regia di [[Michael Herbig]] (2018)
* ''[[Deutschland 86]]'' – miniserie TV (2018)
* ''[[Deutschland 89]]'' – miniserie TV (2020)
* [[Kleo]] – miniserie TV (2022)
* [[Kleo|Kleo 2]] – miniserie TV (2024)
 
=== Filmografia in lingua italiana ===
* ''[[Totò e Peppino divisi a Berlino]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1962)
* ''[[Il tunnel della libertà]]'' - [[miniserie tv]]TV (2004)
 
=== Filmografia in lingua inglese ===
* ''[[La spia che venne dal freddo (film)|La spia che venne dal freddo]]'' (''The Spy Who Came in from the Cold''), regia di [[Martin Ritt]] (1965)
* ''[[Il sipario strappato]]'' (''Torn Curtain''), regia di [[Alfred Hitchcock]] (1966)
* ''[[Berlino - Opzione zero]]'' (''Judgment in Berlin''), regia di [[Leo Penn]] (1988)
 
== Festività ==
{| class="wikitable"
{| border=1 cellpadding=4 cellspacing=0 class="toccolours" style="align: left; margin: 0.5em 0 0 0; border-style: solid; border: 1px solid #7f7f7f; border-right-width: 2px; border-bottom-width: 2px; border-collapse: collapse; font-size: 95%;"
! style="border-bottom: 2px solid gray;" | Data
|-
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | DataNome italiano
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Nome italianotedesco
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Nome tedescoNote
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Note
|-
| 1º gennaio
| [[Capodanno]]
| ''Neujahr''
|
| &nbsp;
|-
| 8 marzo
| [[Giornata Internazionaleinternazionale della Donnadonna]]
| ''Internationaler Frauentag''
| Ricorrenza internazionale.
| Semplice ricorrenza.
|-
| Variabile
| [[Venerdì Santosanto]]
| ''Karfreitag''
| &nbsp;Il venerdì precedente alla Pasqua
| &nbsp;
|-
| Variabile
| [[Pasqua cristiana|Pasqua]]
| ''Ostersonntag''
| Prima domenica successiva al primo [[plenilunio]] dopo l'[[equinozio]] di [[primavera]].
Riga 316 ⟶ 341:
| [[Lunedì dell'Angelo]]
| ''Ostermontag''
| Lunedì di Pasqua, [[Lunedì dell'Angelo|Pasquetta]], non più festa ufficiale dal 1967.
|-
| |1º maggio
| [[Festa dei lavoratori]]
| ''Internationaler Kampf- und Feiertag der Werktätigen für Frieden und Sozialismus''
| ''Tag der Arbeit''
|Ricorrenza internazionale
|
|-
| Variabile
| [[Festa del papà]] / [[Ascensione (festività)|Ascensione]]
| ''Vatertag / Christi Himmelfahrt''
| Il primo giovedì dopo la 5ª domenica di Pasqua. Semplice ricorrenza.
|-
| Variabile
| [[Pentecoste#La festa di Pentecoste|Lunedì di Pentecoste]]
| ''Pfingstmontag''
| Cade nel cinquantesimo giorno dopo la domenica di [[Pasqua]]
|-
| 7 ottobre
| [[Giorno della Repubblica Democratica Tedesca|Festa della Repubblica]]
| ''Tag der Republik''
| [[Festa nazionale]]
Riga 341 ⟶ 366:
| [[Natale]]
| ''1. Weihnachtsfeiertag''
| Nascita di [[Gesù|Gesù Cristo]]
|-
| 26 dicembre
| [[Stefano protomartire|Santo Stefano]]
| ''2. Weihnachtsfeiertag''
| Secondo festivo di Natale
Riga 350 ⟶ 375:
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references/>
<references group="DDR" />
 
=== Fonti ===
<references />
 
== Bibliografia ==
* ''La RDT si presenta'', PanoromaPanorama DDR, Berlino, 1981.
* AA.VV., ''Sviluppo locale &nbsp;– 25. Cooperazione locale nella Germania Est'', Rosenberg & Sellier, Torino, 2006, ISBN 88-7011-986-6.
*{{cita libro|cognome=Banchelli|nome=Eva Banchelli, ''|titolo=Taste the East: Linguaggi e forme dell'Ostalgie'', |editore=Sestante Edizioni, |città=Bergamo |anno=2006, |ISBN =88-874457011-92986-3.6}}
* {{cita libro|cognome=Giacché|nome=Vladimiro Giacchè, ''|titolo=Anschluss. L'annessione. L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa'', |editore=Imprimatur Editore, |città=Reggio Emilia |anno=2013, |ISBN =88-68304-45-7.}}
* Piero{{cita libro|cognome=Bernocchi, ''|nome=Piero|titolo=Oltre il muro di Berlino. Le ragioni della rivolta in Germania Est'', |editore=Massari (|collana: =Controcorrente, Volume: |volume=3), |città=Bolsena|anno=1990, ISBN |isbn=88-85378-09-9.}}
* Fabio{{cita libro|cognome=Bertini|nome=Fabio|cognome2=Missiroli|nome2=Antonio Missiroli, ''|titolo=La Germania divisa'', |editore=Giunti Editore, |città=Milano |anno=1994, |ISBN =88-09-20351-8.}}
* {{cita libro|cognome=Bertsch, |nome=Georg C.|cognome2=Ulrich|nome2=Ralph Ulrich, ''|titolo=DDR design (1949-1989). Ediz. italiana, spagnola e portoghese'', |editore=Taschen, |città=|anno=2004, |ISBN =3-8228-3217-0.}}
* Luigi{{cita libro|cognome=Lusenti, ''|nome=Luigi|titolo=State lasciando il settore americano'', |editore=Comedit 2000, |città=Milano |anno=2004, |ISBN =88-86751-54-0}}
*{{cita libro|cognome=Gruber|nome=Lilli|wkautore=Lilli Gruber|cognome2=Borella|nome2=Paolo Borella, ''|titolo=Quei giorni a Berlino. Il crollo del Muro, l'agonia della Germania Est, il sogno della riunificazione: diario di una stagione che ha cambiato l'Europa'', |editore=RAI-ERI (|collana: =Antenne, Volume: |volume=3), |città=Roma |anno=1990, |ISBN =88-397-0594-5.}}
* Erich{{cita libro|cognome=Honecker, ''|nome=Erich|titolo=Appunti dal carcere'', |editore=Nemesis Edizioni, |città=Milano |anno=2010, |ISBN =978-88-97105-01-5.}}
* Guido{{cita libro|cognome=Knopp, ''|nome=Guido|titolo=Goodbye DDR. La storia, la politica e la vita nella Germania dell'Est prima della caduta del muro di Berlino'', |editore=Hobby & Work Publishing, |città=Brugherio|anno=2006, |ISBN =88-7851-345-8.}}
* {{cita libro|cognome=Maier|nome=Charles S.|traduttore=Natalia Maier, ''Levi|titolo=Il crollo. La crisi del comunismo e la fine della Germania est'', |editore=Il Mulino (|collana =Biblioteca storica), |città=Bologna|anno=1999, |ISBN =88-15-07212-8.}}
* Francesco{{cita libro|cognome=Radice, ''|nome=Francesco|titolo=Il muro di Berlino'', |editore=Sistema Editoriale SE-NO, |città=Roma |anno=2001, |ISBN =88-88293-01-9.}}
* {{cita libro|cognome=Rava |nome=Enzo|titolo=Vita quotidiana drammatica e balorda dietro il muro di Berlino|editore=Manifestolibri|città=Roma|anno=2004|isbnISBN=978-88-7285-356-6}}
* Ellen{{cita libro|cognome=Sesta:|nome=Ellen|traduttore=Umberto ''Gandini|titolo=Il tunnel della libertà. 123 metri sotto il Muro di Berlino: la straordinaria avventura di due italiani a Berlino nel 1961'', |editore=Garzanti Libri, |città=Milano|anno=2002|ISBN =88-11-74029-0.}}
* Bruno{{cita libro|cognome=Zoratto, ''|nome=Bruno|titolo=Gestapo rossa. Italiani nelle prigioni della Germania dell'Est'', |collana=Testimonianze|editore=SugarCo (Collana: Testimonianze), |città=Milano |anno=1992, |ISBN =88-7198-128-6.}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Confine intertedescotra Germania Est e Germania Ovest]]
* [[Partito unicoSocialista Unificato di Germania]]
* [[Partito Socialista Unificato di Berlino Ovest]]
* [[Ateismo di Stato]]
* [[Partito di Unità Socialista di Germania]]
* [[Partito di Unità Socialista di Berlino Ovest]]
* [[Germania Ovest]]
* [[Berlino Est]]
* [[Berlino Ovest]]
* [[Berlino]]
* [[Germania]]
* [[Comunismo]]
* [[Guerra Fredda]]
* [[Croce Rossa tedesca della RDT]]
* [[Cortina di ferro]]
* [[Muro di Berlino]]
* [[PresidentiCapi di Stato della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Ostalgie]]
* [[Stasi]]
* [[Stato socialista]]
* [[Storia della Germania dal 1945]]
* [[Trabant]]
* [[Zone di occupazione della Germania]]
* [[Moti operai del 1953 innella Germania Est]]
* [[Interflug]]
* [[Stasimuseum]]
* [[Architettura della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Targhe automobilistiched'immatricolazione della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Isola Ernst Thälmann]]
* [[Wartegemeinschaft]]
 
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=1422] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}[[RAI]] - La delusione dopo l'annessione
* {{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=438|titolo=RAI - La storia siamo noi - Ostalghia|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.instoria.it/home/muro_berlino_kennedy.htm|Il “muro di Berlino” nell'era kennedyana}}
* {{cita web|1=http://www.avvenimentionline.it/pdf/44_06-11-2009.pdf|2=Hans Modrow, "Fu in realtà un anschluss, un'annessione", in Left numero 44 (pagine 16-18), 6 novembre 2009|urlmorto=sì|accesso=26 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714224157/http://www.avvenimentionline.it/pdf/44_06-11-2009.pdf|dataarchivio=14 luglio 2014}}
* {{fr}} [http://www.cepii.fr/IE/PDF/EI_43-2.pdf Christa Luft, "L'économie de la RDA après l'union monétaire"], in Économie Prospective internationale n° 43 3eme trimestre 1990
* {{en}} [https://memory.loc.gov/frd/cs/gxtoc.html East Germany, a Country Study], Data as of July 1987, Library of Congress Call Number DD280.6 .E22 1988
* {{cita web|http://www.forum-ddr-grenze.de|Vivere nella DDR|lingua=de}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/sono-cresciuta-nella-ddr-intervista-con-peggy/|Come si viveva a Berlino est}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/la-vita-a-berlino-est-durante-la-ddr-raccontata-da-kerstin/|La vita a Berlino est durante la DDR raccontata da Kerstin}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/vita-di-una-italiana-a-berlino-ovest-negli-anni-del-muro/|Vita di una italiana a Berlino ovest negli anni del muro}}
* {{cita web|http://www.senzatregua.it/a-25-anni-dalla-caduta-del-muro-di-berlino/| A 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino}}
 
{{Storia della Germania}}
{{Europa orientale comunista}}
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