Pisciotta: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2=Salerno
|Amministratore locale=[[Ettore Liguori]]
|Partito=[[
|Data elezione=7-5-2012
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=[[Caprioli (Pisciotta)|Caprioli]], Marina di Pisciotta, Rodio
|Divisioni confinanti=[[Ascea]], [[Centola]], [[San Mauro La Bruca]]
|Zona sismica=3
|Gradi giorno = 1257
|Nome abitanti=pisciottani
|Patrono=[[Santa Sofia (Roma)|
|Festivo=30 settembre, 15 giugno, 10 agosto, 14 dicembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of Pisciotta
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Pisciotta all'interno della provincia di Salerno
|Sito=http://www.comune.pisciotta.sa.it
}}
'''Pisciotta''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
È inserita nel [[parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
L'abitato principale di Pisciotta, a circa {{M|100
* '''[[Classificazione sismica]]''': '''zona 3''' (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
== Storia ==
{{P|Questa datazione della distruzione di Troia (quale delle dieci poi?!) è malamente supposta su basi sconosciute. Notizie di migrazioni da Troia a seguito della sua distruzione sono poi certamente copiose, ma ahimè del tutto letterarie e senza, ovviamente, alcuna base storicamente verificabile.|Storia antica|dicembre 2022}}
{{Senza fonte|Le prime ipotesi sulle origini e sulla storia di Pisciotta sono collegate alla distruzione di
Qui essi fondarono la colonia di ''
Nel 194 a.C. la Pixous [[Grecia|greca]] divenne la Buxentum romana e nel [[915]], quando questo centro viene depredato e bruciato dai [[saraceni]] di [[Agropoli]], ne ha già cambiato il nome latino in quello attuale di [[Policastro Bussentino|Policastro]]. È l'anno 915 a segnare la nascita di Pisciotta: Gli abitanti di Bussento, dopo che i saraceni di Agropoli assalirono, saccheggiarono e diedero alle fiamme il loro villaggio, cercarono scampo sui monti e sulle alture circonvicine. Molti si trasferirono al di là del [[Capo Palinuro|promontorio di Palinuro]], dove formarono un piccolo villaggio, che chiamarono, in ricordo della perduta patria, Pixoctum, cioè piccolo Pixous. Da Pixoctum si ebbero poi Pixocta, Pissocta e Pisciotta. Nulla però si conosce dei primi anni di vita del nuovo borgo e solo nel [[XII secolo]], sotto [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]], troviamo per la prima volta il toponimo Pissocta, posseduta come feudo da Niello, suo cittadino.
È del [[1144]] il documento più antico che riporta il nome di Pisciotta, il ''[[Catalogus Baronum]]''. L'anno 1464 segna poi per il paese uno sviluppo notevole allorquando gli abitanti superstiti di Molpa, in seguito alla distruzione del loro villaggio si rifugiarono a Pisciotta. Fino al 2 agosto [[1806]], quando [[Giuseppe Bonaparte]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] decretò finita la feudalità. I [[Caracciolo]] ([[1270]]), i [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] (nel [[1400]]), i [[Pappacoda (famiglia)|Pappacoda]] ([[1590]]), sono alcune delle famiglie (tra le più potenti del regno) ad averne avuto il possesso. Fra i tanti passaggi è da segnalarsi quello del [[1554]] a don [[Sancho
Da segnalare sono altresì due sacerdoti locali eletti vescovi: [[Luigi Pappacoda]], nominato Vescovo di [[Diocesi di Vallo della Lucania|Capaccio]] nel [[1635]] e di [[Arcidiocesi di Lecce|Lecce]] nel [[1639]]; [[Giovanni Battista de Bellis]] di Rodio, [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti#Vescovi di Telese|vescovo di Telese]]. Nel [[1708]], con i suoi {{formatnum:2163}} abitanti, è tra i popolosi e importanti paesi a sud di [[Salerno]]. L'anno [[1806]] fu teatro di duri scontri tra [[Francia|francesi]] e [[Borbone|borboni]]. La guerra tra francesi e [[Spagna|spagnoli]], i moti del [[Cilento]] e l'epopea [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] sono i principali avvenimenti della [[storia]] che coinvolsero il paese. Il Cenotafio di Palinuro, il castello, le torri di avvistamento, la chiesa di S. Pietro e i palazzi padronali, sono alcune testimonianze di questo passato, tramandate fino ai nostri giorni. Dal [[1811]] al [[1860]] è stato capoluogo dell'omonimo [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] appartenente al [[distretto di Vallo]] del [[regno delle Due Sicilie]]. Pisciotta si fregiò del titolo di 'Comune fedele', conferito da [[Francesco I delle Due Sicilie]] per il rifiuto dei cittadini a prendere parte ai moti del 1828.<ref>{{Cita web |url=http://www.rainews.it/tgr/campania/index.html?/tgr/video/2018/07/ContentItem-37cc0e11-87af-44b4-9bac-0eb445a064d1.html |titolo=Copia archiviata |accesso=21 luglio 2018 |dataarchivio=21 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180721221820/http://www.rainews.it/tgr/campania/index.html?/tgr/video/2018/07/ContentItem-37cc0e11-87af-44b4-9bac-0eb445a064d1.html |urlmorto=sì }}</ref> Dal [[1860]] al [[1927]], durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|regno d'Italia]] è stato capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[circondario di Vallo della Lucania]].
=== Simboli ===
▲I [[Caracciolo]] ([[1270]]), i [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] (nel [[1400]]), i Pappacoda ([[1590]]), sono alcune delle famiglie (tra le più potenti del regno) ad averne avuto il possesso. Fra i tanti passaggi è da segnalarsi quello del [[1554]] a don Sancho Martinez de Leyna, capitano generale delle regie galee per 17.000 ducati. Nel [[1578]] il Capitano la rivendette a don Camillo Pignatelli per 30.000 [[Ducato (moneta)|ducati]].
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di Pisciotta sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 2010.<ref>{{cita web|url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2010/comuni/pisciotta.html |titolo= Pisciotta
(Salerno) D.P.R. 21.06.2010 concessione di stemma, gonfalone e bandiera }}</ref>
{{citazione|[[Troncato]]: il primo, di argento, all'[[Olivo (araldica)|olivo]] di verde, fustato al naturale, nodrito nel terreno di verde, fondato sulla linea di partizione; il secondo, [[Campo di cielo|di cielo]], all'imbarcazione a vela, di rosso, con la prora [[Destra (araldica)|a destra]], [[Attributi araldici di modifica#Fornito|fornita]] di tre vele quadrangolari d'argento, con il vento in poppa, la centrale più grande, i tre alberi ed il sartiame di nero, essa imbarcazione [[Attributi araldici di azione#Vogante|vogante]] sul mare di azzurro, [[Attributi araldici di modifica#Mareggiato|mareggiato]] di argento, fondato in punta. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro. La bandiera è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro, caricato dello stemma comunale.
== Società ==
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=== Ferrovie ===
Lungo la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|
===Porto===
* Porto turistico di Marina di Pisciotta.
== Amministrazione ==
=== Sindaci ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1993|5 giugno 1995|[[Ettore Liguori]]|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno 1995|19 novembre 1995|Antonio Cappuccio|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|Vicesindaco ''f.f''|}}
{{ComuniAmminPrec|19 novembre 1995|3 aprile 2005|Aniello Mautone|[[centro-sinistra]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|4 aprile 2005|20 maggio 2006|Cesare Festa|[[centro-destra]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|20 maggio 2006|27 maggio 2007|Fedele Tambasco|[[centro-destra]]|Vicesindaco ''f.f.''|}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2007|6 maggio 2012|Cesare Festa|[[lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio 2012|''in carica''|[[Ettore Liguori]]|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Il Ramoscello|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino regionale Sinistra Sele]].
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