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|Divisione amm grado 2=Salerno
|Amministratore locale=[[Ettore Liguori]]
|Partito=[[centrosinistracentro-sinistra]]
|Data elezione=7-5-2012
|Data istituzione=
|Abitanti=2615
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|Aggiornamento abitanti=31-3-2018
|Sottodivisioni=[[Caprioli (Pisciotta)|Caprioli]], Marina di Pisciotta, Rodio
|Divisioni confinanti=[[Ascea]], [[Centola]], [[San Mauro La Bruca]]
|Zona sismica=3
|Gradi giorno = 1257
|Nome abitanti=pisciottani
|Patrono=[[Santa Sofia (Roma)|Santasanta Sofia]], [[Sansan Vito]], [[Santsant'Agnello abate]]
|Festivo=30 settembre, 15 giugno, 10 agosto, 14 dicembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of Pisciotta pos(Province of Salerno, region Campania, Italy SA2024).gifsvg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Pisciotta all'interno della provincia di Salerno
|Sito=http://www.comune.pisciotta.sa.it
}}
 
'''Pisciotta''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:2615Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Salerno]] in [[Campania]].
 
== Geografia fisica ==
È inserita nel [[parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
L'abitato principale di Pisciotta, a circa {{M|100&nbsp;|u=km}} a sud del capoluogo [[Salerno]], si è sviluppato intorno alla cima di una bassa e ripida collina prospiciente il [[mar Tirreno]], sui cui fianchi scorrono i torrenti Fiori e San Macario. Le foci dei due corsi d'acqua delimitano più a valle la minuscola frazione di Marina di Pisciotta, sul litorale sottostante, distante circa {{M|3|k|mu=km}} di strada. Più all'interno, a circa {{M|9&nbsp;|u=km}}, e a maggiore altitudine, sorge la frazione Rodio, {{senza fonte|che la leggenda vuole originata da un insediamento di Cavalieri di [[Rodi]].}} Infine, a circa sette chilometri in direzione di [[Palinuro (Centola)|Palinuro]] si è sviluppata la frazione [[Caprioli (Pisciotta)|Caprioli]], priva di un vero e proprio centro urbano, composta di diversi borghi sparsi su un'area relativamente vasta, che va dal mare alle basse colline retrostanti.
* '''[[Classificazione sismica]]''': '''zona 3''' (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
 
== Storia ==
{{P|Questa datazione della distruzione di Troia (quale delle dieci poi?!) è malamente supposta su basi sconosciute. Notizie di migrazioni da Troia a seguito della sua distruzione sono poi certamente copiose, ma ahimè del tutto letterarie e senza, ovviamente, alcuna base storicamente verificabile.|Storia antica|dicembre 2022}}
{{Senza fonte|Le prime ipotesi sulle origini e sulla storia di Pisciotta sono collegate alla distruzione di [[Troia]] (650 a.C.): Nel 650 a.C. i troiani, sfuggiti all'incendio e alla distruzione della loro città, approdarono sul lido [[Mar Jonio|ionico]], dove fondarono [[Nova Siri|Siri]]. Gli abitanti di Siri (sirini) avanzarono verso ovest, seguendo l'ampia valle del fiume [[Sinni]], fino al lago e al monte [[Sirino]] (che da essi presero il nome), presso l'odierna [[Lagonegro]]. Fondata Siruci (oggi Seluce, frazione di [[Lauria]]), si spinsero fino al [[mar Tirreno]], sul lido dell'odierno [[Golfo di Policastro]].}}
 
Qui essi fondarono la colonia di ''Pixous[[Pyxous]]'' (dal greco ''Πιξούς''). A testimonianza di ciò una rarissima serie di antiche monete, recanti, in caratteri arcaici, i nomi coniati di Sirinos e Pixoes, riferentisi, rispettivamente, alle popolazioni delle due città di Siri e Pixous. Il nome "Pixous", dalla radice "''PYX"'', deriva dal [[Buxus sempervirens|bosso]] (buxus semprevivens), arbusto sempreverde delle [[buxaceae|buxacee]] (simbolo della giovinezza e della forza, del coraggio, della perennità del pensiero e dell'opera; ornamento dello stemma comunale di Pisciotta). Dall'etimologia greca e da quella latina derivano i nomi di Pixous, Pixo, Pixunte, Buxentum e [[Bussento]].
 
Nel 194 a.C. la Pixous [[Grecia|greca]] divenne la Buxentum romana e nel [[915]], quando questo centro viene depredato e bruciato dai [[saraceni]] di [[Agropoli]], ne ha già cambiato il nome latino in quello attuale di [[Policastro Bussentino|Policastro]]. È l'anno 915 a segnare la nascita di Pisciotta: Gli abitanti di Bussento, dopo che i saraceni di Agropoli assalirono, saccheggiarono e diedero alle fiamme il loro villaggio, cercarono scampo sui monti e sulle alture circonvicine. Molti si trasferirono al di là del [[Capo Palinuro|promontorio di Palinuro]], dove formarono un piccolo villaggio, che chiamarono, in ricordo della perduta patria, Pixoctum, cioè piccolo Pixous. Da Pixoctum si ebbero poi Pixocta, Pissocta e Pisciotta. Nulla però si conosce dei primi anni di vita del nuovo borgo e solo nel [[XII secolo]], sotto [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]], troviamo per la prima volta il toponimo Pissocta, posseduta come feudo da Niello, suo cittadino.
 
È del [[1144]] il documento più antico che riporta il nome di Pisciotta, il ''[[Catalogus Baronum]]''. L'anno 1464 segna poi per il paese uno sviluppo notevole allorquando gli abitanti superstiti di Molpa, in seguito alla distruzione del loro villaggio si rifugiarono a Pisciotta. Fino al 2 agosto [[1806]], quando [[Giuseppe Bonaparte]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] decretò finita la feudalità. I [[Caracciolo]] ([[1270]]), i [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] (nel [[1400]]), i [[Pappacoda (famiglia)|Pappacoda]] ([[1590]]), sono alcune delle famiglie (tra le più potenti del regno) ad averne avuto il possesso. Fra i tanti passaggi è da segnalarsi quello del [[1554]] a don [[Sancho MartinezMartínez de LeynaLeyva]], capitano generale delle regie galee per 17.000 ducati. Nel [[1578]] il Capitano la rivendette a don Camillo Pignatelli per 30.000{{formatnum:30000}} [[Ducato (moneta)|ducati]].
Molti si trasferirono al di là dei promontorio di [[Capo Palinuro|Palinuro]], dove formarono un piccolo villaggio, che chiamarono, in ricordo della perduta patria, Pixoctum, cioè piccolo Pixous. Da Pixoctum si ebbero poi Pixocta, Pissocta e Pisciotta. Nulla però si conosce dei primi anni di vita del nuovo borgo e solo nel [[XII secolo]], sotto [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]], troviamo per la prima volta il toponimo Pissocta, posseduta come feudo da Niello, suo cittadino.
 
Da segnalare sono altresì due sacerdoti locali eletti vescovi: [[Luigi Pappacoda]], nominato Vescovo di [[Diocesi di Vallo della Lucania|Capaccio]] nel [[1635]] e di [[Arcidiocesi di Lecce|Lecce]] nel [[1639]]; [[Giovanni Battista de Bellis]] di Rodio, [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti#Vescovi di Telese|vescovo di Telese]]. Nel [[1708]], con i suoi {{formatnum:2163}} abitanti, è tra i popolosi e importanti paesi a sud di [[Salerno]]. L'anno [[1806]] fu teatro di duri scontri tra [[Francia|francesi]] e [[Borbone|borboni]]. La guerra tra francesi e [[Spagna|spagnoli]], i moti del [[Cilento]] e l'epopea [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] sono i principali avvenimenti della [[storia]] che coinvolsero il paese. Il Cenotafio di Palinuro, il castello, le torri di avvistamento, la chiesa di S. Pietro e i palazzi padronali, sono alcune testimonianze di questo passato, tramandate fino ai nostri giorni. Dal [[1811]] al [[1860]] è stato capoluogo dell'omonimo [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] appartenente al [[distretto di Vallo]] del [[regno delle Due Sicilie]]. Pisciotta si fregiò del titolo di 'Comune fedele', conferito da [[Francesco I delle Due Sicilie]] per il rifiuto dei cittadini a prendere parte ai moti del 1828.<ref>{{Cita web |url=http://www.rainews.it/tgr/campania/index.html?/tgr/video/2018/07/ContentItem-37cc0e11-87af-44b4-9bac-0eb445a064d1.html |titolo=Copia archiviata |accesso=21 luglio 2018 |dataarchivio=21 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180721221820/http://www.rainews.it/tgr/campania/index.html?/tgr/video/2018/07/ContentItem-37cc0e11-87af-44b4-9bac-0eb445a064d1.html |urlmorto=sì }}</ref> Dal [[1860]] al [[1927]], durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|regno d'Italia]] è stato capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[circondario di Vallo della Lucania]].
È del [[1144]] il documento più antico che riporta il nome di Pisciotta, il [[Catalogus Baronum]]. L'anno 1464 segna poi per il paese uno sviluppo notevole allorquando gli abitanti superstiti di Molpa, in seguito alla distruzione del loro villaggio si rifugiarono a Pisciotta. Fino al 2 agosto [[1806]], quando [[Giuseppe Bonaparte]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] decretò finita la feudalità.
 
=== Simboli ===
I [[Caracciolo]] ([[1270]]), i [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] (nel [[1400]]), i Pappacoda ([[1590]]), sono alcune delle famiglie (tra le più potenti del regno) ad averne avuto il possesso. Fra i tanti passaggi è da segnalarsi quello del [[1554]] a don Sancho Martinez de Leyna, capitano generale delle regie galee per 17.000 ducati. Nel [[1578]] il Capitano la rivendette a don Camillo Pignatelli per 30.000 [[Ducato (moneta)|ducati]].
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di Pisciotta sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 2010.<ref>{{cita web|url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2010/comuni/pisciotta.html |titolo= Pisciotta
 
(Salerno) D.P.R. 21.06.2010 concessione di stemma, gonfalone e bandiera }}</ref>
Da segnalare sono altresì due sacerdoti locali eletti vescovi: [[Luigi Pappacoda]], nominato Vescovo di [[Diocesi di Vallo della Lucania|Capaccio]] nel [[1635]] e di [[Arcidiocesi di Lecce|Lecce]] nel [[1639]]; Giovanbattista de Bellis di Rodio, Vescovo di [[Telese Terme|Telese]].
{{citazione|[[Troncato]]: il primo, di argento, all'[[Olivo (araldica)|olivo]] di verde, fustato al naturale, nodrito nel terreno di verde, fondato sulla linea di partizione; il secondo, [[Campo di cielo|di cielo]], all'imbarcazione a vela, di rosso, con la prora [[Destra (araldica)|a destra]], [[Attributi araldici di modifica#Fornito|fornita]] di tre vele quadrangolari d'argento, con il vento in poppa, la centrale più grande, i tre alberi ed il sartiame di nero, essa imbarcazione [[Attributi araldici di azione#Vogante|vogante]] sul mare di azzurro, [[Attributi araldici di modifica#Mareggiato|mareggiato]] di argento, fondato in punta. Ornamenti esteriori da Comune.}}
 
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro. La bandiera è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro, caricato dello stemma comunale.
Nel [[1708]], con i suoi 2.163 abitanti, è tra i popolosi e importanti paesi a sud di [[Salerno]].
 
Dal [[1811]] al [[1860]] è stato capoluogo dell'omonimo [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] appartenente al [[Distretto di Vallo]] del [[Regno delle Due Sicilie]].
 
L'anno [[1806]] fu teatro di duri scontri tra [[Francia|francesi]] e [[Borbone|borboni]]. La guerra tra francesi e [[Spagna|spagnoli]], i moti del [[Cilento]] e l'epopea [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] sono i principali avvenimenti della [[storia]] che coinvolsero il paese. Il Cenotafio di Palinuro, il castello, le torri di avvistamento, la chiesa di S. Pietro e i palazzi padronali, sono alcune testimonianze di questo passato, tramandate fino ai nostri giorni.
 
Pisciotta si fregiò del titolo di 'Comune fedele', conferito da [[Francesco I di Borbone]] per il rifiuto dei cittadini a prendere parte ai moti del 1828.<ref>http://www.rainews.it/tgr/campania/index.html?/tgr/video/2018/07/ContentItem-37cc0e11-87af-44b4-9bac-0eb445a064d1.html</ref>
 
Dal [[1860]] al [[1927]], durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] è stato capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[Circondario di Vallo della Lucania]].
 
Il comune ha recentemente deliberato per il [[referendum]] correlato al Progetto Grande Lucania.
 
Il progetto, che in realtà aveva radici molto antiche, nacque ufficialmente il 24 ottobre 2006, quando nella Certosa di Padula, si costituì l'organismo del comitato promotore. Il progetto, che aveva conquistato qualche consenso a livello popolare, fu presentato a livello nazionale il 7 maggio 2007, quando alcuni organizzatori parteciparono alla trasmissione televisiva Vota Antonio!, trasmessa da Rai 2.
 
== Società ==
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=== Ferrovie ===
Lungo la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|linea Battipaglia-Reggio Calabria]] si trova la [[stazione di Pisciotta-Palinuro]], situata a circa {{M|3&nbsp;|u=km}} da Pisciotta, lungo la strada costiera in direzione di [[Caprioli (Pisciotta)|Caprioli]]; è uno scalo di una certa importanza per motivi principalmente [[Turismo|turistici]], nel quale fermano numerosi [[treno|treni]] a lunga percorrenza.
 
===Porto===
* Porto turistico di Marina di Pisciotta.
 
== Amministrazione ==
=== Sindaci ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1993|5 giugno 1995|[[Ettore Liguori]]|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno 1995|19 novembre 1995|Antonio Cappuccio|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|Vicesindaco ''f.f''|}}
{{ComuniAmminPrec|19 novembre 1995|3 aprile 2005|Aniello Mautone|[[centro-sinistra]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|4 aprile 2005|20 maggio 2006|Cesare Festa|[[centro-destra]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|20 maggio 2006|27 maggio 2007|Fedele Tambasco|[[centro-destra]]|Vicesindaco ''f.f.''|}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2007|6 maggio 2012|Cesare Festa|[[lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio 2012|''in carica''|[[Ettore Liguori]]|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Il Ramoscello|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino regionale Sinistra Sele]].