Marcaria: differenze tra le versioni

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|Amministratore locale = Carlo Alberto Malatesta<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito = [[lista civica]] Obiettivo Marcaria
|Data elezione = 65-6-2016
|Data rielezione = 4-10-2021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Campitello (Marcaria)|Campitello]], [[Canicossa]], [[Casatico (Marcaria)|Casatico]], Cesole, Gabbiana, Ospitaletto, [[San Michele in Bosco (Marcaria)|San Michele in Bosco]]<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/marcaria.pdf Comune di Marcaria - Statuto].</ref>
|Abitanti = 6539
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
|Aggiornamento abitanti = 30-4-2018
|Sottodivisioni = Campitello, Canicossa, [[Casatico (Marcaria)|Casatico]], Cesole, Gabbiana, Ospitaletto, San Michele in Bosco<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/marcaria.pdf Comune di Marcaria - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Acquanegra sul Chiese]], [[Borgo Virgilio]], [[Bozzolo (Italia)|Bozzolo]], [[Castellucchio]], [[Curtatone]], [[Gazoldo degli Ippoliti]], [[Gazzuolo]], [[Redondesco]], [[San Martino dall'Argine]], [[Viadana]]
|Zona sismica = 43
|Gradi giorno = 2388
|Diffusività =
|Nome abitanti = marcariesi
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
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}}
 
'''MarcarìaMarcaria''' (''MarcariaMarcarìa'' in [[dialetto mantovano]]<ref>{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola|}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 6.630{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Mantova]], in [[Lombardia]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il suo territorio si trova nel bassopiano a sinistra del corso dell'[[Oglio]] ed è attraversato da corsi d'acqua minori d'origine naturale nati dopo l'ultimo [[Glaciazione Würm|periodo glaciale]].
 
=== Clima ===
{{...}}
 
== Origini del nome ==
{{...}}
 
== Storia ==
=== Fondazione ===
L'area in tempo preistorico era di tipo alluvionale con grande ricchezza di acque e presenza di lievi alture che si innalzavano di poco rispetto alla pianura circostante. L'antropizzazione della zona avvenne in [[età neolitica]] e l'elemento caratterizzante del territorio fu il fiume Oglio che continuava a mutare la geografia fisica della zona. Restano tracce di antichi alvei fluviali, in parte documentate storicamente, che portano in tempi successivi verso la posizione dell'OlioOglio nell'alveo moderno.
 
In [[Impero romano|epoca romana]] vennero costruite vie di comunicazione, fu attuata la [[Centuriazione|suddivisione dei terreni coltivati]] ed il territorio sul confine sud occidentale cominciò ad essere influenzato economicamente da [[Brescia]] (il ducato bresciano si estendeva prima del mille sulla destra Oglio fino a [[Suzzara]] e oltre).<ref>{{cita libro|Vittore|Colorni|Il territorio mantovano nel sacro romano impero, p.62|1959||Milano}}</ref> Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], in epoca longobarda, le campagne prima abbandonate si ripopolarono lentamente, si realizzarono e bonifiche e disboscamenti, sorsero piccoli nuclei abitativi che nel [[X secolo]] divennero castelli difensivi contro le scorrerie degli Ungari.
 
=== Dal X secolo ===
Alla fine del [[X secolo]] si affermarono localmente le famiglie feudali e Marcaria era dominata dagli [[Obertenghi]], dai quali discenderanno varie importanti dinastie, come [[Estensi]] e [[Pallavicino]], mentre Campitello era sotto il controllo dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]], che già con [[Tedaldo di Canossa|Tedaldo]] dominavano il [[mantova]]nomantovano.
 
Adalberto Obertengo nel [[1033]] donò il castello di Marcaria e il suo territorio al [[Monastero di Santa Maria Assunta (Fidenza)|monastero di Santa Maria Assunta]] (poi [[Castione Marchesi]]) e tale possesso rimase valido formalmente sino al [[XVIII secolo]], malgrado il godimento temporaneaotemporaneo di questo privilegio passasse a diversi signori.<ref>{{cita libro|C.|Chizzoni|Marcaria,cit.pagg.31-34}}</ref>
Campitello, dopo le acquisizioni locali dalla Chiesa mantovana di [[Bonifacio di Canossa]], alla morte di [[Matilde di Canossa|Matilde]] ([[1115]]), per sua volontà entra nei possedimenti della [[Diocesi di Mantova]]. Questo determinò l'ostilità degli antichi vassalli canossani, i cosiddetti dòmini di Campitello, che si esaurirà con la fine della dinastia canossana e la disgregazione dell'impianto feudale. Nel mantovano si riaffermarono le grandi famiglie e le consorterie nobiliari legate al passato, facilitate dal fatto che l'imperatore, dopo la morte di Matilde, non nominò alcun successore a rappresentarlo. Intorno al [[XII secolo]] in Marcaria si affermarono conti locali legati ai [[Bosone II (conte)|conti di Sabbioneta]] e agli [[Ugoni-Longhi|Ugonidi]] di stirpe bresciana: i [[conti di Marcaria]], che competeranno con le nascenti realtà comunali di Mantova, Brescia, Cremona nel tentativo di acquisire il potere cittadino, senza tuttavia contrastarne l'affermazione.
 
[[Campitello (Marcaria)|Campitello]], dopo le acquisizioni locali dalla Chiesa mantovana di [[Bonifacio di Canossa]], alla morte di [[Matilde di Canossa|Matilde]] ([[1115]]), per sua volontà entraentrò nei possedimenti della [[Diocesi di Mantova]]. Questo determinò l'ostilità degli antichi vassalli canossani, i cosiddetti dòmini di Campitello, che si esauriràesaurì con la fine della dinastia canossana e la disgregazione dell'impianto feudale. Nel mantovano si riaffermarono le grandi famiglie e le consorterie nobiliari legate al passato, facilitate dal fatto che l'imperatore, dopo la morte di Matilde, non nominò alcun successore a rappresentarlo. Intorno al [[XII secolo]] in Marcaria si affermarono conti locali legati ai [[Bosone II (conte)|conti di Sabbioneta]] e agli [[Ugoni-Longhi|Ugonidi]] di stirpe bresciana: i [[conti di Marcaria]], che competeranno con le nascenti realtà comunali di Mantova, Brescia, Cremona nel tentativo di acquisire il potere cittadino, senza tuttavia contrastarne l'affermazione.
 
=== Dal XIV secolo ===
Marcaria nacque dall'aggregazione, avvenuta tra il [[XIV secolo |XIV]] e il [[XV secolo]], di due entità territoriali in precedenza distinte, le curtes medioevali di Marcaria e di [[Campitello (Marcaria)|Campitello]].
I [[Bonacolsi]] prima ed i [[Gonzaga]] poi, per motivi amministrativi e strategici legarono sempre più Campitello al Vicariato di Marcaria.<ref>{{cita libro|Cesare|Chizzoni|Marcaria.Frammenti di storia medioevale, pagg. 13-20|1987||Cremona}}</ref> Il [[castello di Marcaria]]<ref>{{cita libro|Enzo Boriani|Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano|1969||Brescia}}</ref> per secoli vigilò il confine con [[Cremona]] e [[Brescia]] e Campitello, dopo l'età comunale, ebbe la funzione strategica di difesa dei nuovi territori [[mantova]]ni conquistati alla destra dell'Oglio fino al [[Po]].
Ai primi del Duecento una quantità di terreni imprecisati in [[Gazzuolo]], perciò in destra Oglio, paiono risultare ancora parte integrante del territorio campitellese, mentre la parrocchia di Marcaria ha continuato ad estendersi oltre l'Oglio in territorio di [[San Martino dall'Argine]] alle propaggini (scolo Cavata) di quell'abitato fino al 1987.
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=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa di San Giovanni Battista (Marcaria)|Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista]] a Marcaria. Edificio barocco risalente al primo Settecento.
* Chiesa cimiteriale di S.San Giovanni Battista in Marcaria.<br />Trattasi di edificio in stile gotico riedificato nel 1493 su una preesistente cappella citata già nel 1033. Al suo interno conserva interessanti affreschi votivi (fine sec. XV - inizi secolo XVI).
* Chiesa parrocchiale di Cesole (metà del XV secolo).<br />Dedicata a [[Benedetto da Norcia|San Benedetto]], fu eretta in stile gotico lombardo dal facoltoso e nobile mantovano Bonaventurino de Torcoli dopo il 1444, allorché acquisì quale unico proprietario la Curia Cesularum da [[Ludovico III Gonzaga|Ludovico Gonzaga]]. Dell'edificio originale, praticamente ricostruito agli inizi del Novecento in stile [[neogotico]] su disegno dell'architetto Provasoli Ghirardini, si è salvata unicamente la torre campanaria, danneggiata nella sua sommità dal recente terremoto (maggio 2012). L'interno, in cui si conserva un vaso battesimale in alabastro che reca lo stemma del fondatore e le lettere iniziale e finale del suo nome, si caratterizza per l'aria di raccoglimento e la piacevolezza dell'ornato a fresco in gotico moderno. Vi si conservano due belle tele settecentesche.
* Chiesa di [[Campitello (Marcaria)|Campitello]].<br />Intitolata a [[Papa Celestino I|San Celestino I, papa]], di cui si conservano le reliquie provenienti dal [[duomo di Mantova]], risale alla prima metà del sec. XI a seguito dello sviluppo della zona promossa dal piano di dissodamento perseguito dal marchese Bonifacio di Canossa. Già pievania dal 1045, ebbe sottoposte le chiese di Santa Maria dal Bosco oggi Gabbiana (oggetto questa di ben due donazioni Matildiche nel 1073 e nel 1107), di S. Michele in Bosco e la scomparsa cappella di S.Venerio. Sulle comunità di Cesole e Canicossa prive di luoghi di culto fino al sec. XVI circa, la matrice esercitò invece direttamente il proprio diritto pievano senza intermediazioni alcuna. Ad inizi ‘200 risulta gestita da un piccolo capitolo costituito da un arciprete, un presbitero, due canonici. Dopo il Concilio di Trento che sancì la definitiva elevazione a parrocchie delle chiese minori ormai emancipate, la ristrutturazione diocesana in vicariati ridisegnò le antiche competenze: alla antica pievana di Campitello rimasero legate le chiese di Gabbiana, Cesole e Canicossa, mentre quella di S. Michele passava invece sotto il vicariato foraneo di Marcaria (1610). Oggi l'edificio, riedificato sull'area dell'antica pieve in bello stile barocco (1768), ha forme più ampie e la facciata ruotata di 90°. Il campanile fu ricostruito nel 1801 sulle solide fondamenta del precedente. Nell'abside si conserva un'apprezzabile tela rappresentante papa Celestino dipinta da Giovanni Bottani tra il 1775 e il 1787, su un altare laterale l'incoronazione della Vergine attribuita all'Andreasino e nella cantoria il prezioso organo di Andrea Montesanto (1794).
[[File:Marcaria-Asilo comunale.jpg|thumb|Asilo comunale]]
 
=== Architetture civili ===
* [[Corte Castiglioni]] ([[Casatico (Marcaria)|Casatico]]).<br />Complesso monumentale, già dimora di campagna della famiglia Castiglioni, in cui il 6 dicembre [[1478]] nacque il famoso [[Baldassarre Castiglione]], autore del ''[[Cortegiano]]''. L'impianto della corte è quattrocentesco e vi si accede tramite una porta a merlature chiuse, un tempo provvista di ponte levatoio. Una seconda porta difensiva precede il grande cortile erboso su cui si affacciano gli edifici interni, barchesse, stalle, magazzini e il palazzo vero proprio, cui si accosta sul lato meridionale l'emblematica torre a pianta stellare. Il primo nucleo abitativo risale al [[1445]], cui seguirono nello stesso secolo ulteriori interventi forse operati col concorso e la genialità di [[Luca Fancelli]]. Il porticato quattrocentesco con stemmi gentilizi dipinti chiude a Nord la grande corte, che fra il [[1546]] e il [[1548]] il conte Camillo, avvalendosi di disegni di [[Giulio Romano]], sviluppò aggiungendovi anche la singolarissima torre stellata. Nella seconda metà del Cinquecento lavorarono qui alcuni epigoni di Giulio Romano, quali [[Ippolito Andreasi]] detto l'Andreasino, [[Giulio Rubone]] (gran sala dell'antica loggia), [[Giangiacomo da Mantova]] (nella torre stellata). Gli ultimi lavori di rilievo sono da ascrivere alla metà del Settecento, cui, a fine secolo inizi del successivo, seguirono le decorazioni del pittore mantovano [[Giacomo Gatti]].
* [[Villa Aurelia-Pasetti|Villa Aurelia già Pasetti]] ([[San Michele in Bosco (Marcaria)|San Michele in Bosco]])<br />Edificata nel [[XVII secolo]] e restaurata nel [[1945]] è un bell'esempio di dimora gentilizia barocca con parco, un tempo con serre e scuderie. L'edificio sorto sulla millenaria proprietà vescovile, in S.San Michele nella ''curtis'' Campitellese è citato la prima volta in un catasto vescovile del [[1690]] ([[Enrico Vialardi di Villanova|Vescovo Vialardi]]). Gli interventi operati tra il [[1838]] e il [[1841]] aggiunsero al primitivo corpo centrale i due corpi laterali. Vi soggiornò spesso Papa Sarto (anni [[1884]] - [[1893]]), assurto poi agli onori degli altari come [[San Pio X]]. Ceduto nel [[1940]] alla famiglia Pasetti, il fabbricato nel 1945 fu da questa radicalmente restaurato e abitato fino al [[1974]], anno in cui fu ceduto alla Curia bolognese. Trasformato in pensionato per anziani, oggi è divenuta [[Residenza Sanitaria Assistenziale]].
* [[Corte Picciona]] ([[San Michele in Bosco (Marcaria)|San Michele in Bosco]]), seconda metà del [[XV secolo]].<br />Esempio di corte padronale quattrocentesca, ancora denuncia l'impronta [[Luca Fancelli|fancelliana]] nelle merlature finte che coronano il palazzo e le costruzioni di servizio. Espressione del principe o di dignitari di corte trova paragoni più illustri in [[Palazzo Secco-Pastore|palazzo Pastore]] a [[San Martino Gusnago]], nella [[Corte Ghirardina]] di [[Motteggiana]], nella [[Corte Castiglioni]] a Casatico, nella Facchina di [[Nosedole]]. Su lato meridionale in fregio alla Comunale un tempo le costruzioni più basse assolvevano alle funzioni rurali ma anche difensive. Tracce residue di affresco negli spazi interposti tra i merli evocano ancora l'antico splendore. Ai marchesi [[Ippoliti (famiglia)|Ippoliti]] di [[Gazoldo degli Ippoliti|Gazoldo]] (Seicento) nel secolo XVIII succedono nella proprietà i conti Piccioni di [[Bozzolo (Italia)|Bozzolo]] (da cui il nome), che ad inizio Ottocento la cedono ai Paltrinieri, funzionari della magistratura napoleonica e austriaca. Costoro ristrutturarono pesantemente il palazzo padronale, iniziando anche lo smembramento della corte, purtroppo continuato in tempi recenti.
* Il Palazzone, ([[Campitello (Marcaria)|Campitello]])<br />dimoraDimora nobiliare di inizi Seicento di [[Alessandro Gonzaga (1570-1625)|Alessandro Gonzaga]] (il suo nome ancora compare con la data [[1611]] sull'architrave d'ingresso) è caratterizzato dal sopralzo a timpano (oggi sulla retrofacciata) e dal pomposo portale d'ingresso alla corte. Nel [[Catasto Teresiano]] ([[1775]]) è proprietà della [[Este (famiglia)|Duchessa di Modena e Massa]] e nel [[1840]] viene ceduto ai Chizzolini, esponenti della borghesia locale. Destinato nel 1927 a divenire ospedale per i poveri del paese per volontà testamentaria della vedova Olimpia Muzzani, torna negli anni cinquanta all'erede legittima, perché vengono disattese le volontà della testatrice.
* [[Villa Luzzara]] ([[Canicossa]]) (seconda metà [[XVII secolo]] - metà [[XVIII secolo]]).<br />La maestosa villa dei marchesi Luzzara costruita in stile barocco venne iniziata nella seconda metà del Seicento ma fu completata molta lentamente (nel [[1767]] ancora rimaneva da terminare l'ala verso le scuderie e la sistemazione del giardino). La pianta è caratterizzata dal grande salone centrale, spazio pressoché cubico, che al centro si innalza a tutta altezza, verso cui convergono tutti gli ambienti sia al piano terreno che a quello superiore. Con l'estinzione dei Luzzara la villa rapidamente decadde con perdita degli stucchi e l'addossamento sul lato sinistro di barchesse e rustici. Passata in mano a vari proprietari, fu restaurata dai Viterbi che la condussero allo stato attuale. Fu abitata anche da [[Giuseppe Finzi]], una delle figure più importanti del [[Risorgimento]], sepolto nel cimitero locale.
* [[Villa Negri (Cesole)|Villa Bianchi]], oggi Negri (Cesole).<br />Documentata già nel [[1538]] come la ''corte di Cesole'', nel [[1575]] è proprietà di [[Ferrante II Gonzaga|Ferdinando Gonzaga]], [[Gonzaga di Guastalla|signore di Guastalla]], che nel [[1594]] la cede a [[Ercole Gonzaga]]. Passata al Duca [[Vincenzo I Gonzaga|Vincenzo]] signore di [[Mantova]], costui la cedette a Gerolamo Bianchi, i cui discendenti (marchesi) la vendettero a loro volta ai fratelli Fano, che ristrutturarono il palazzo padronale in forme neoclassiche. La splendida villa, connotata all'interno dall'ampio androne a cassettoni (Salone centrale) che l'attraversa, presenta tra l'altro la sala denominata del Fornaretto con le decorazioni [[grottesca|grottesche]] attribuite appunto al pittore detto il [[Fornaretto Mantovano]]. Oggetto di recenti restauri, è parte di un complesso abitativo che comprende magazzini, scuderie, chiesa padronale ed un ampio parco secolare con giardino all'italiana, caratterizzato al centro da un'emblematica costruzione a torre (Colombaia), affrescata nella sua parte inferiore. Oggi è essenzialmente utilizzata come "Location persala Matrimoni"ricevimenti.
 
=== Aree naturali ===
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=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Marcaria}}
 
== Cultura ==
=== Tradizioni e folcloreCucina ===
* [[Tortello di zucca alla Cesolana]].<ref>[http://deco.mantova.it/2018/03/25/ceresara-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2/ Prodotti De.Co. della Provincia di Mantova. Marcaria.]</ref>
S. Michele in Bosco: ''Al paes d'la baràca in Oi'', '' quei ch’ha butà la baràca in la Bina d'Oi'', (trad. "il paese della baracca nel fiume Oglio", "quelli che hanno buttato la baracca nella bina del fiume Oglio"), questo è il detto, meglio il blasone che da fine ottocento connota la popolazione di S. Michele in Bosco, frazione del comune di Marcaria. Per chiarire, innanzitutto bisogna sapere che "la baracca" è intesa come palco o teatrino da cui si esibivano i burattini ambulanti, mentre ''la bina'' era un tratto del fiume, fronteggiante il paese, che ospitava nelle sue acque turbinose dei mulini natanti<ref> C. Chizzoni, Villa Aurelia (già Villa Pasetti) in Villa Aurelia la villeggiatura dei vescovi di Mantova etc. cit.pagg. 21-23 Nota 2. </ref>.
La spiegazione del motto trae origine da un fatto accaduto in loco, che pare l’ennesima conferma circa l'origine dell’espressione "[[piantare baracca e burattini|chiudere baracca e burattini]]" col significato di piantare in asso ogni cosa: in passato, quando il pubblico non aprezzava lo spettacolo dei burattini animati da artisti di strada ambulanti, sembra che il burattinaio abbandonasse per l’appunto ‘baracca e burattini’ e se ne andasse concludendo immediatamente la rappresentazione<ref>''Vocabolario della lingua italiana Treccani'', s.v.'' baracca''.</ref>.
Si tramanda come più di un secolo fa i popolani locali, che assistevano a uno spettacolo itinerante di burattini, si siano sentiti offesi da una battuta conclusiva del dialogo tra i soliti Sandrone e Fagiolino, personaggi passati in Emilia e nel mantovano dallo spettacolo della commedia al casotto dei burattini.<ref>. www.buma.it › il teatro di animazione › Le maschere dell'Ottocento </ref>.
Al monello e arguto Fagiolino, che si lagnava piangendo e contorcendosi, si contrapponeva con domande mirabolanti l’incuriosito Sandrone, contadino ignorante: “Cosa t’è successo Fasulèn? Ti fa male lo stomaco?” e poi “Hai mangiato tuo padre?” e ancora “Hai mangiato tua madre?”. Al ché, l’altro ad altrettanti solleciti rispondeva: “No, no. Pès, pès! ”, che tradotto, significa: “No, no. Peggio, peggio!”. E così svariate volte, finché Sandrone, sempre più convinto che il suo interlocutore fosse preda di un forte dolore di ventre, ancora più esagerando, terminava paradossalmente con la fatidica frase “Ghèt magnà an putèn a pocen? ”, cioè “Hai mangiato un bambino in umido?”.
In dialetto mantovano stretto si direbbe correttamente '''''a pocin''''' da pociar: ''intingere''<ref>[[Ferdinando Arrivabene]], Vocabolario Mantovano-Italiano, Mantova, Tip. Eredi Segna, 1882</ref>, ma poiché il burattinaio era di Bozzolo, usava il vocabolo contaminato dalla parlata cremonese.
 
== Amministrazione ==
Il gran finale risiedeva nel diniego di Fagiolino, che burlescamente rispondeva in rima: “Pès, pès, i m’ha dit cha sòn un làdar e un balòs cme quei ad San Michel in Bòsch” (“Mi hanno detto che sono un ladro e un furfante come quelli di San Michele in Bosco”).
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
La battuta evidentemente non conseguì il successo sperato tanto che il burattinaio fu costretto a darsela a gambe, abbandonando “baracca e burattini” nelle mani di una folla urlante e inferocita che gettò il tutto nelle acque impetuose della ''bina'' del fiume.
{{ComuniAmminPrec
|[[2021]]
|''in carica''
|Carlo Alberto Malatesta
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|sindaco]]
|<ref>[https://elezioni.ilsole24ore.com/elezioni2021/risultati/amministrative_comunali/dati/sindaco_comune_marcaria.shtml Elezioni comunali 2021. Marcaria.]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
 
{{Parco dell'Oglio Sud}}
{{Comuni della provincia di Mantova}}
{{Controllo di autorità}}
{{portalePortale|LombardiaMantova}}
 
[[Categoria:Marcaria| ]]