Culture Club: differenze tra le versioni
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{{F|gruppi musicali britannici|dicembre 2016}}
{{Artista musicale
|nome = Culture Club
|nazione = ENG
|genere = Pop
|genere2 = New romantic
|genere3 = Pop soul
|genere4 = New wave
|anno inizio attività = 1982
|anno fine attività = 1986
|anno inizio attività 2 = 1998
|anno fine attività 2 = 2002
|anno inizio attività 3 = 2006
|anno fine attività 3 = in attività
|note periodo attività =
|tipo artista = Gruppo
|immagine = Culture Club Marcus Center for the Performing Arts Milwaukee, WI 7-23-2016 (28543520975).jpg
|didascalia = Il gruppo nel 2016
|totale album = 15 (+1 Box di 4 CD)
|album studio = 6
|album live = 1
|raccolte = 8
}}
I '''Culture Club''' sono un [[gruppo musicale]] [[synth pop]] [[Inghilterra|Inglesi]] formatosi in [[Covent Garden]] ([[Londra]]) nel [[1981]].
La formazione storica del gruppo è composta da [[Boy George]] ([[voce]]), [[Roy Hay]] ([[chitarra|chitarre]] e [[Tastiera elettronica|tastiere]]), Michael Emile 'Mikey' Craig ([[Basso elettrico|basso]]) e [[Jon Moss]] ([[Batteria (strumento musicale)|batteria]] e [[Strumento a percussione|percussioni]]). Soprattutto nel periodo iniziale, sia in [[Studio di registrazione|studio]] che dal vivo, si aggiungeva [[Helen Terry]] ([[cantante|voce femminile]]), quinto membro la cui appartenenza ufficiale al gruppo è stata spesso discussa, con opinioni discordanti. Si sciolsero una prima volta nel [[1986]], per dare spazio alla carriera solista del [[cantante]] [[Boy George]]. Per celebrare i venti anni di carriera si riunirono nel periodo [[1998]]-[[2002]]. Nel periodo della riunione il quinto membro aggiunto è rappresentato invece da John Themis ([[chitarra|chitarre]]), uno dei collaboratori più assidui di Boy George come solista.
Hanno pubblicato singoli di grande successo come ''[[Do You Really Want to Hurt Me]]'' (1982), ''[[Time (Clock of the Heart)]]'' (1982), ''[[I'll Tumble 4 Ya]]'' (1982), ''[[Church of the Poison Mind]]'' (1983), ''[[Karma Chameleon]]'' (1983), ''[[Victims]]'' (1983), ''[[Miss Me Blind]]'' (1984), ''[[It's a Miracle]]'' (1984), ''[[The War Song]]'' (1984), ''[[Mistake No. 3]]'' (1984), ''[[Move Away]]'' (1986).
Fautori del genere [[synthpop]], effettuarono numerose incursioni nel [[reggae]] ed ebbero una spiccata propensione per il sottogenere della [[Ballata (musica)|ballad]]. Sono considerati uno dei più rappresentativi e influenti gruppi degli [[anni 1980|anni ottanta]]. Nella loro carriera hanno venduto in tutto più di 50 milioni di dischi. Inoltre i Culture Club, sono considerati come uno dei gruppi più sottovalutati della storia. Nonostante la loro breve carriera, (contando anche la riunione) hanno avuto molto successo, anche se il loro valore non è stato molto riconosciuto dalle persone o dal mondo della musica in generale. Nel [[2007]] stavano per essere introdotti nella [[Rock and Roll Hall of Fame]], ma per i soliti problemi di droga del cantante George l'introduzione è stata annullata, e rimandata in futuro.
Famosi negli [[Anni 1980|anni ottanta]], in particolare per le due Numero 1 internazionali che nella classifica delle 100 migliori canzoni Pop britanniche degli anni ottanta sulla rivista Absolute 80's MTV risultano [[Do You Really Want to Hurt Me]] (al 1º posto) e [[Karma Chameleon]] (al 2º posto). Il loro migliore album [[Colour by Numbers]] è stato citato nella lista dei 100 migliori album degli anni 80 (al 96º posto). Un altro loro album con un discreto successo è stato Waking Up with the House on Fire, è stato citato dalla rivista "NME", nella classifica dei 100 migliori album New Romantic della storia (al 20º posto). Nel 1984 i Culture Club vinsero il Brit Award, come miglior gruppo britannico e il Grammy Awars come i migliori nuovi artisti. Nel 1983, vinsero il premio come miglior canzone dell'anno, ovvero Karma Chameleon. Nel 1985 il cantante del gruppo Boy George ottenne un Grammy per essere stato "Artista dell'anno 1984". Dieci dei loro singoli hanno raggiunto la Top 40 negli Stati Uniti, dove si sono associati con la Second British Invasion dei gruppi New Wave britannici. I Culture Club furono il primo gruppo, dopo i leggendari [[Beatles]], ad avere 4 singoli in classifica tutti tratti dall'album di debutto. Ovvero [[White Boy]], [[Do You Really Want to Hurt Me]], [[I'll Tumble For Ya]] e [[Time (Clock of the Heart)]]. Sono riconosciuti come uno dei migliori gruppi New Romantic, per l'appunto risultano 3° nella classifica dei 100 migliori band/artisti New Romantic. Vengono riportati 27° nella classifica delle migliori rock band elettroniche, e 16° come migliori artisti Pop band.
Questa è una delle citazioni più famose del leader Boy George riguardo al gruppo: "Non è stato il mio make-up, la nostra personalità, le nostre canzoni o gli Awards che abbiamo vinto. Bensì le nostre imperfezioni ci hanno reso popolari e quello che siamo ora."
== Storia ==
{{vedi anche|Boy George}}
===Gli inizi (1981)===
Prima della formazione dei Culture Club, [[Boy George|George]] aveva cantato per breve tempo con il gruppo britannico dei [[Bow Wow Wow]], con lo [[pseudonimo]] di Lieutenant Lush ('Tenente Lussurioso'), diventando piuttosto popolare sotto questo nome. Questo aveva causato malumori con l'intero gruppo, soprattutto con la cantante principale, [[Annabella Lwin]].
Dopo questa esperienza, conclusasi con il suo licenziamento ad opera del [[manager]] della band, [[Malcolm McLaren]], che rivelerà poi che L'inserimento di George non aveva altro scopo che quello di scuotere la Lwin. L'[[Inghilterra|anglo]]-[[Irlanda|irlandese]] George O'Dowd, ribattezzatosi Boy George, decise di avviare un suo proprio gruppo. Il nome definitivo, Culture Club, suggerito dalle diverse origini dei quattro membri storici, rimpiazzò, su suggerimento di Moss, l'iniziale [[Sex Gang Children]], poi ceduto a un'altra formazione. Il [[bassista]] [[giamaica]]no [[Mickey Craig]] si era unito a George, colpito dalla sua immagine stravagante dopo averlo visto sulla [[copertina]] di una rivista di moda. Insieme arruolarono poi il [[batterista]] e [[percussionista]] [[Inghilterra|anglo]]-[[ebraismo|ebreo]] [[Jon Moss]] e infine il [[chitarrista]] e [[tastierista]] [[Regno Unito|anglo-sassone]] [[Roy Hay]] (quest'ultimo, in sostituzione del primo chitarrista, Suede, che ancora compare nelle primissime [[fotografie|foto]] pubblicitarie del gruppo).
La band incise alcuni [[demo]], finanziati dalla [[casa discografica]] [[EMI]], che però non ne rimase molto soddisfatta e non propose alcun ingaggio. A mettere sotto contratto la band in [[Gran Bretagna]] fu poco dopo un'[[casa discografica|etichetta]] della EMI, la [[Virgin Records|Virgin]], la quale, all'epoca assente dal mercato [[statunitense]], li affidò a un'altra etichetta, la [[Epic Records|Epic]], attiva negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
=== Il primo album (1982-1983) ===
Dal primo [[album discografico|album]] dei Culture Club, ''[[Kissing to Be Clever]]'' del [[1982]], fu estratto il primo [[Singolo (musica)|singolo]], ''White Boy''. Intelligente brano [[Musica leggera|pop]], basato su un [[ritmo]] altamente [[Strumento a percussione|percussivo]], dai richiami tribali, il [[45 giri]] non riuscì comunque a raggiungere le posizioni più alte delle [[hit parade|classifiche]], fermandosi al Numero 110 in [[Gran Bretagna]]. George rimase tuttavia contento del fatto che "5000 persone avevano comprato la mia canzone senza neanche conoscermi". Anche il singolo successivo, ''I'm Afraid of Me'', dal sound [[caraibi]]co e un [[testo]] definito, nel migliore dei casi, al limite della [[paranoia]], non riuscì a decollare, raggiungendo appena il Numero 100 nel [[Regno Unito]] e fallendo anche sulle [[Radio (mass media)|emittenti radiofoniche]].
A questo punto, i Culture Club avevano già costruito una solida base di fans e sui muri di [[Londra]] comparivano sempre più spesso [[Graffiti writing|graffiti]] che inneggiavano al gruppo (tra i più celebri, la scritta che recita «Culture Club rule OK», che significa qualcosa come 'I Culture Club hanno le carte in regola'); tutto ciò di cui avevano bisogno era il disco giusto. Il terzo singolo, ''[[Do You Really Want to Hurt Me]]'', brano con influenze [[reggae]], scalò tutte le classifiche della [[BBC]] verso la fine del [[1982]] e diventò, sùbito dopo l'uscita sul mercato, un enorme successo internazionale, raggiungendo la prima posizione in una dozzina di paesi, tra cui il [[Regno Unito]], e il Numero 2 negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Il singolo seguente, ''Time (Clock of the Heart)'' (realizzato appositamente e assente dall'edizione britannica del [[long playing]]), caratterizzato dalla voce calda di George, inserita su un groove [[R&B]], rappresentò una vera e propria svolta [[soul]], fortemente voluta e ispirata da Roy Hay, e divenne un grande successo negli USA (Numero 2) e nel Regno Unito (Numero 3), mentre ''I'll Tumble 4 Ya'', di nuovo da ''[[Kissing to Be Clever]]'', raggiunse, in una versione più lunga e [[remix]]ata, la Top Ten in [[Stati Uniti d'America|America]], senza però uscire in Gran Bretagna. Grazie a quest'ultimo singolo statunitense, i Culture Club furono il primo gruppo, dopo i leggendari [[Beatles]], ad avere 4 singoli in classifica tutti tratti dall'album di debutto (come accennato, l'edizione USA di ''[[Kissing to Be Clever]]'' conteneva anche "Time (Clock of the Heart)", recentemente aggiunta anche nella ristampa internazionale del [[33 giri]], rimasterizzato in [[CD]], nel 2003).
L'album d'esordio vendette 2 milioni di copie al momento della pubblicazione. Unico nel suo modo eccentrico di vestirsi e per il ''look'' [[androgino]] (anche se, secondo molti, sia il ''look'' che lo stile di Boy George sarebbero stati presi da [[Pete Burns]] dei [[Dead or Alive (gruppo musicale)|Dead or Alive]], che avrebbe preceduto Boy George di alcuni anni, ma i due non hanno mai smesso di discutere in proposito, con Pete Burns che affermerebbe che non sarebbe importante chi ha indossato cosa per primo, ma chi è stato visto per primo indossare cosa), Boy George divenne una celebrità di livello mondiale e uno dei preferiti dell'allora nascente network musicale [[MTV]].
===Il secondo e il terzo album (1983-1984)===
Anche il loro secondo album, ''[[Colour by Numbers]]'' del [[1983]], ebbe un ottimo esito commerciale. Il primo singolo, ''[[Church of the Poison Mind]]'', che anticipava il [[33 giri]] di diversi mesi e vedeva la partecipazione vocale a tutto campo di [[Helen Terry]] (presente anche nel relativo [[videoclip]], la Terry era anche la [[corista]] di "[[Do You Really Want to Hurt Me]]"), raggiunse il Numero 2 nel Regno Unito e la Top Ten negli Stati Uniti. Il secondo singolo, ''[[Karma Chameleon]]'', regalò al gruppo la sua seconda Numero Uno nel Regno Unito e la prima negli Stati Uniti, ottenendo un successo internazionale di proporzioni gigantesche e diventando uno dei brani più celebri del decennio. L'album continuò a fornire altri singoli di successo, quali ''Miss Me Blind'' (Numero 5 negli Stati Uniti), ''It's a Miracle'' (Numero 13 negli USA e Numero 4 nel Regno Unito) e la ballata ''Victims'' (Numero 3 nel Regno Unito, nonostante i pochissimi passaggi radio), da molti considerata il capolavoro assoluto del gruppo.
L'album vendette oltre 4 milioni di copie negli USA all'epoca della pubblicazione, per un totale mondiale di {{formatnum:4900000}} copie, ma all'interno del gruppo ebbero inizio i primi guai. All'insaputa del pubblico, e addirittura di Craig e Hay, gli altri due membri dei Culture Club, George aveva intrapreso una relazione sentimentale con il batterista Jon Moss. Il rapporto, che dura più di quattro anni, era spesso turbolento e la pressione per tenerlo nascosto al pubblico e al resto della band inizia a far sentire il suo peso. In questo periodo, George aveva incominciato a fare uso di droghe (anni dopo, negherà l'esistenza di legami tra questo fatto e la sua relazione con Moss che stava terminando) e il gruppo iniziò a perdere il posto che si era guadagnato in campo musicale.
L'album successivo, ''[[Waking Up with the House on Fire]]'' del [[1984]], si rivelò una mezza delusione, ottenendo soltanto il [[disco d'oro]]. Incapace di raggiungere il livello di successo conquistato dai due album precedenti, l'[[Long playing|LP]] produsse un solo singolo di grande successo, ''The War Song'' (Numero 2 nel Regno Unito), e un moderato successo con il terzo singolo, ''Mistake No. 3''. Accompagnato da un video coloratissimo {{senza fonte|e per certi versi eccessivo, nonostante la sua indiscutibile bellezza visiva}}, quest'ultimo brano è una delle [[ballad|ballate]] più intense dei Culture Club ed è considerato dal collega [[George Michael]] come il pezzo migliore di un disco generalmente stroncato dalla critica. Dopo il flop del secondo singolo, ''The Medal Song'', in Gran Bretagna, fu cancellata l'uscita del terzo 45 giri. Pubblicato invece negli [[USA]], in [[Giappone]], in alcuni paesi [[Europa|europei]] e in altre parti del mondo, ''Mistake No. 3'' andò un po' meglio del precedente, ma nel corso dei due anni successivi il gruppo uscì gradualmente dall'attenzione del pubblico e dei [[mezzo di comunicazione di massa|media]].
=== Il quarto album e il primo scioglimento (1984-1986) ===
Il quarto album, ''[[From Luxury to Heartache]]'' del [[1986]], presentava una [[produzione]] musicale diversa e, per certi aspetti, qualitativamente superiore, producendo un singolo di successo, ''Move Away'' (Numero 12 negli Stati Uniti e Numero 7 nel Regno Unito), e due flop, ''God Thank You Woman'' in UK, che non andò oltre il Top 40, e ''Gusto Blusto'' negli USA, il primo singolo dei Culture Club a non riuscire nemmeno ad entrare nella classifica americana. Secondo alcuni, l'insuccesso di quest'ultimo estratto sarebbe dovuto all'assenza di un video promo, ma le violente discussioni tra George e Jon, oltre alla sua dipendenza da [[eroina]], seguita a quella da [[cocaina]], avevano creato troppa tensione nel gruppo, che si sciolse in quello stesso anno, con il [[Tournée|tour]] promozionale appena iniziato. Anche il successivo arresto di George, ad opera della [[polizia]] [[Londra|londinese]], per possesso di [[cannabis]], creò un frenetico [[Passaparola (marketing)|tam-tam]] nell'ambiente della [[stampa]] americana e inglese.
George diede inizio alla sua carriera da solista nel [[1987]], con l'album ''[[Sold]]'' e 4 singoli estratti, tra cui la Numero 1 britannica ed europea ''[[Everything I Own]]'', risultato da molti considerato come un voto di simpatia popolare, e ottenne poi un successo minore con un brano inserito nella [[colonna sonora]] del [[film]] ''[[Hiding Out]]'', intitolato ''Live My Life'', che raggiunse il Numero 40 negli USA, primo singolo Top 40 nella classifica americana senza i Culture Club. Alla fine, George riuscì a vincere la sua dipendenza dalle droghe, continuando a mietere vari successi in [[Europa]], prima di entrare nella Top 20 americana, nel [[1992]], con un'altra colonna sonora, il brano ''The Crying Game'', che dava il titolo originale in [[lingua inglese|inglese]] al film noto in [[Italia]] come ''[[La moglie del soldato]]''.
===Dopo lo scioglimento del 1986===
====L'autobiografia di Boy George, ''Take It Like a Man'' (1995)====
George ha affermato, nella sua prima [[autobiografia]], ''[[Take It Like a Man]]'' del [[1995]], che le canzoni che scriveva mentre faceva parte dei Culture Club erano tutti messaggi, molto sentiti, diretti a Jon, che, attualmente sposato e con prole, all'epoca non era dichiaratamente [[gay]] e aveva anche partner di sesso femminile. Moss si rifiutava di rendere pubblica la relazione tra lui e George, e i testi delle canzoni di quest'ultimo rappresentavano il dolore che provava lo stesso George. Ad esempio il titolo della prima Numero 1 del gruppo, ''[[Do You Really Want to Hurt Me]]'' significa ''Vuoi davvero farmi male'' e l'assenza di un punto interrogativo, che, insieme all'inversione, normalmente interrogativa, dell'ausiliare ''do'' e del soggetto, ammette così l'interpretazione affermativa; il terzo verso della prima strofa di "Time (Clock of the Heart)", «This could be the best place yet but you must overcome your fears...», può essere tradotto come 'Questo potrebbe essere ancora il posto migliore, ma devi vincere le tue paure'; infine "Victims", che già dal titolo ('Vittime') si propone, per antonomasia, come brano particolarmente intriso di questo tipo di sofferenza dovuta al silenzio, con il dolore suggerito poi più chiaramente in «We love and we never tell...» ('Amiamo ma non lo riveliamo mai...'). Tutti i membri del gruppo, compreso Moss, non avevano idea che George stesse scrivendo riguardo alla relazione tra lui e Jon.
====La reunion e il nuovo scioglimento (1998-2002)====
Dopo un primo e prematuro tentativo fallito nel [[1988]], esattamente dieci anni dopo, nel [[1998]], il gruppo decise di mettere da parte le questioni personali di riunirsi per una [[tournée]]. Incominciata con una ''performance'' di riunione per ''VH1 Storytellers'', il tour riscosse un enorme successo, tanto da portare, in quello stesso anno, alla pubblicazione di un doppio album, intitolato appunto ''[[Greatest Moments - VH1 Storytellers Live]]'', contenente un [[CD]] di grandi successi di [[Studio di registrazione|studio]] di [[Boy George]], ''[[Boy George|Jesus Loves You]]'' e Culture Club, e un altro, a tiratura limitata, ma di fatto ampiamente disponibile, per alcuni anni, con la [[registrazione sonora|registrazione]] del [[Concerto (evento musicale)|concerto]] della reunion.
L'anno dopo, i Culture Club registrarono un nuovo album, il quinto della loro discografia, intitolato ''[[Don't Mind If I Do]]''. Mai pubblicato negli Stati Uniti, il primo singolo, ''I Just Wanna Be Loved'' (Numero 4 nel Regno Unito), era già stato incluso sia nella [[compilation]] [[album live|dal vivo]] incentrata sulla ''performance'' di ''VH1 Storytellers Live'' che nella [[compilation|raccolta di successi]] di studio del [[gruppo musicale|gruppo]] e di Boy George da solista, intitolata ''Greatest Moments'' e precedente il nuovo album di inediti. Mentre il secondo singolo, "Your Kisses Are Charity" fu un successo minore, il terzo e ultimo estratto, il doppio lato A costituito dalla [[ballad|ballata]] inedita ''Cold Shoulder'' e dalla [[cover]] di un classico di [[David Bowie]], ''[[Starman (brano musicale)|Starman]]'', proposta con grandissimo successo durante il tour del gruppo, fu invece un fallimento totale e, nonostante l'inserimento sul CD singolo della [[bonus track]] ''Your Kisses Are Charity'', nella versione eseguita con la leggenda del [[musica country|country]] [[Dolly Parton]] (coerentemente designata come «Dolly Version»), "Cold Shoulder"/"Starman" rappresenta il flop più rovinoso nella storia dei Culture Club. Il lungo tour dei Culture Club continuerà ancora per alcuni anni, culminando nel [[2002]], in un concerto, tenutosi alla [[Royal Albert Hall]], a celebrazione del 20º anniversario, ripreso in video e pubblicato in [[DVD]] l'anno seguente. Al termine di questo periodo, i Culture Club si fermano di nuovo, in gran parte a causa di Boy George, maggiormente concentrato sulla sua carriera di successo come [[Disc jockey|DJ]].
===Ancora scioglimenti, riunioni e nuovo album (2003-2018)===
Tra [[2002]] e [[2003]], gran parte del repertorio storico dei Culture Club viene rimasterizzato. I primi 3 album vengono ristampati con l'aggiunta di un gran numero di [[bonus track]] su ciascuno, costituite soprattutto da [[B-side|lati B]] all'epoca non inclusi sui vari [[long playing]], ma anche da altri brani usciti su singoli isolati, come ''Time (Clock of the Heart)'' e ''Love Is Love''. In questo stesso periodo, esce un cofanetto quadruplo, che raccoglie l'opera omnia della band e del cantante come solista nei primi 3 CD, e presenta un quarto CD costituito da remix inediti di brani noti, meno noti o inediti. Di lì a poco, usciranno anche altre raccolte importanti, tra cui un nuovo ''[[Culture Club Greatest Hits]]'' e soprattutto ''[[Culture Club 2005 - Singles and Remixes]]'', contenente, oltre ai singoli più famosi, una nutrita serie di nuovi remix, tutti inediti, tranne quello realizzato nel [[1982]] per il primissimo singolo ''White Boy'' e incluso anche come traccia di apertura sull'album di debutto ''[[Kissing to Be Clever]]''.
A completamento della discografia, è da segnalare l'uscita di 3 [[DVD]]: il [[album live|live]] alla Royal Albert Hall di [[Londra]], realizzato per celebrare il ventennale di carriera del gruppo; la [[compilation]] di tutti i [[videoclip]] realizzati per i singoli, contenente anche un'intervista del periodo [[1998]]-[[1999]], nonché un incredibile bonus, rappresentato dall'intero concerto tenutosi all'Hammersmith Odeon, sempre a Londra, alla fine del [[1983]], già edito nel [[1984]] su [[VHS]] e intitolato ''A Kiss Across the Ocean'' ('un bacio attraverso l'oceano' - la [[videocassetta]] era stata originariamente realizzata per promuovere il gruppo in [[Americhe|America]]); e il debutto dal vivo in [[Australia]], ''Live in Sydney'', del [[1984]], in cui si presenta uno spettacolo sotto molti aspetti simile a quello di ''A Kiss Across the Ocean''.
Nel [[2006]], Jon e Mickey propongono una nuova reunion, ma Roy e George declinano l'offerta. Così, i due membri originari reclutano [[Phil Pickett]], uno dei [[musicista|musicisti]] che facevano parte della formazione live della band, tra l'altro coautore di ''It's a Miracle'' e della storica ''[[Karma Chameleon]]'', al posto di Hay, e organizzano un'audizione per cercare il sostituto di Boy George, che alla fine trovano in un giovane sconosciuto, tale [[Sam Butcher]], dotato di una bella voce e di un'immagine strabiliante (il cantante sembra quasi una donna). La nuova formazione si esibisce in un concerto di presentazione, dopo di che i quattro si chiudono in studio per realizzare un nuovo album, anche se da allora non si è più saputo nulla. Secondo alcuni, il progetto sarebbe in stand-by, mentre secondo altri, sarebbe stato accantonato, soprattutto a causa delle reazioni negative di Roy e in particolare di Boy George.
Nel 2014, la band si ricostituisce e annuncia un tour e un nuovo album. Una nuova foto dei quattro membri viene postata sul sito ufficiale della band, insieme alla lista delle date di 11 concerti nel Regno Unito. Alison Moyet doveva essere ospite speciale dei concerti.
La band si trasferisce in Spagna per una sessione di registrazioni di due settimane. 18 nuovi brani vengono completati per un nuovo album prodotto da Youth (che aveva precedentemente lavorato con Paul McCartney, The Verve, e Embrace tra gli altri). Il nuovo album, intitolato ''Tribes'', doveva uscire nei primi mesi del 2015 sotto l'etichetta di proprietà della band Different Man Music ma alla fine dell'anno l'album ancora non era uscito. Nel novembre [[2014]] esce però il singolo intitolato ''More Than Silence'' che avrebbe dovuto anticipare ''Tribes''.
Il 19 luglio 2014, la band è tra i partecipanti ad un concerto di due ore al castello di Edimburgo, precedente la cerimonia di apertura dei Commonwealth Games a Glasgow. Hay non si esibisce con la band in quanto è in convalescenza dopo un intervento al ginocchio. La band suona due pezzi, "Do You Really Want To Hurt Me" e "Karma Chameleon".
A metà novembre 2014, due giorni prima dell'inizio del loro tour di 21 date negli Stati Uniti e nel Regno Unito, i Culture Club annunciano che devono cancellare il tour a causa di seri problemi alla gola di Boy George. Il tour cancellato avrebbe rappresentato il primo tour nella loro formazione originale dopo 12 anni. Il tour viene alla fine riprogrammato e inizia il 17 luglio 2015, vicino a Vancouver, in Canada. Un documentario televisivo, ''Boy George and Culture Club: Karma to Calamity'', era andato in onda su BBC Four il 6 marzo 2015. Il programma documentava la reunion della band nel 2014 e la realizzazione del loro nuovo album in Spagna, fino all'annuncio della cancellazione del tour. Sulla base della popolarità del mini-tour del 2015, i membri originali dei Culture Club lanciano un tour estivo in 40 città nel 2016. Iniziando in Australia, e passando poi in Giappone e Stati Uniti, la band suona davanti a pubblici entusiasti composti da nuovi e vecchi fan che ricordano i loro inizi 35 anni prima.
Nel 2018 esce il nuovo lavoro del gruppo intitolato ''Life''. Sulla copertina il nome della band appare come "Boy George and Culture Club"; da un'intervista rilasciata dal [[frontman]], il motivo non andrebbe ricercato nel suo presunto egocentrismo, ma dal fatto che la maggiore notorietà del nome "Boy George", rispetto a quello del gruppo, avrebbe fatto da traino per le vendite del disco.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Gianni Santoro|titolo=Oh Boy, così ho fregato gli anni 80|pubblicazione=[[Il Venerdì di Repubblica]]|data=23 novembre 2018|numero=1601|p=106}}</ref>
==Discografia==
===Album in studio===
*1982 - ''[[Kissing to Be Clever]]''
*1983 - ''[[Colour by Numbers]]''
*1984 - ''[[Waking Up with the House on Fire]]''
*1986 - ''[[From Luxury to Heartache]]''
*1999 - ''[[Don't Mind If I Do]]''
*2018 - ''[[Life (Culture Club)|Life]]''
===Raccolte===
*1987 - ''[[This Time - The First Four Years]]''
*1989 - ''[[The Best of Culture Club]]''
*1991 - ''[[Culture Club Collect - 12" Mixes Plus/Culture Club Remix Collection]]''
*1992 - ''[[At Worst... The Best of Boy George and Culture Club|Spin Dazzle - The Best of Boy George and Culture Club]]''
*1993 - ''[[At Worst... The Best of Boy George and Culture Club]]''
*1998 - ''[[Greatest Moments - VH1 Storytellers Live]]'' (doppio [[album discografico|album]]: [[compilation|raccolta]] [[Studio di registrazione|studio]] - [[Concerto (evento musicale)|concerto]] ''live'')
*2002 - ''[[Culture Club - Box Set]]'' <small>(cofanetto 4 [[CD]] con grandi successi, lati B, brani minori, remix e 20 inediti)</small>
*2005 - ''[[Culture Club Greatest Hits]]''
*2005 - ''[[Culture Club 2005 - Singles and Remixes]]''
===Singoli===
*''White Boy [30/4/1982]''
*''I'm Afraid of Me [25/06/1982]''
*''[[Do You Really Want to Hurt Me|Do You Really Want to Hurt Me [3/9/1982]]]''
*''Mystery Boy [1982 pubblicato solo in Giappone]''
*''[[Time (Clock of the Heart)]] [5/11/1982]''
*''Church of the Poison Mind [1/4/1983]''
*''I'll Tumble 4 Ya [2/7/1983 pubblicato solo in America]''
*''[[Karma Chameleon|Karma Chameleon [5/9/1983]]]''
*''[[Victims]] [28/11/1983]''
*''Miss me Blind [14/2/1984]''
*''[[It's a Miracle]] [12/3/1984]''
*''The War Song [24/9/1984]''
*''The Medal Song [19/11/1984]''
*''Don't Go Down That Street [1985 pubblicato solo in Giappone]''
*''[[Love Is Love]] [20/4/1985]''
*''Move Away [3/3/1986]''
*''God Thank You Woman [12/5/1986]''
*''Gusto Blusto [23/6/1986]''
*''I Just Wanna Be Loved [19/10/1998]''
*''Your Kisses Are Charity [12/7/1999]''
*''Cold Shoulder"/"Starman [8/11/1999]''
*''Let Somebody Love You [31/6/2018]''
==Videografia==
===VHS===
*1984 - ''A Kiss Across the Ocean''
*1987 - ''This Time - The First Four Years''
===DVD===
*2002 - ''Culture Club Greatest Hits''
*2002 - ''Culture Club Live at the Royal Albert Hall 20th Anniversary Concert''
*2003 - ''Live in Sydney''
==Spartiti==
* ''Kissing to Be Clever'' più "Time (Clock of the Heart)" - [[1982]]), [[Londra]] & [[Suffolk]], West Central Printing Co. Ltd., distr. Music Sales Ltd.
* ''
* ''
* ''From Luxury to Heartache'' ([[1986]]), Virgin Music (Publishers) Ltd., distr. IMP-International Music Publications, [[Essex]], [[Inghilterra]]
* ''
==
* Nel 1985 il brano [[Karma Chameleon]] viene utilizzato come colonna sonora di uno [[Pubblicità televisiva|spot pubblicitario]] per la [[Piaggio_Vespa|Vespa]] PX girato e prodotto da [[Carlo Vanzina]].<ref>{{Cita news|autore=Emmanuel Grossi|titolo=Vanzina 80|pubblicazione=[[Nocturno]] n. 190|data=ottobre 2018|p=82}}</ref>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{lingue|En|It}} Kasper De Graaf & Malcolm Garrett ([[1983]]), ''Culture Club: When Cameras Go Crazy'', [[Londra]], [[Regno Unito|UK]], Virgin Books & [[New York]], [[New York|NY]], [[USA]], St. Martin's Press; ISBN 0-312-17879-4 [traduzione italiana: Patrizia Croce (settembre [[1983]]), ''Culture Club. La biografia ufficiale - L'avventura di Boy George'', [[Roma]], [[Italia]], Fratelli Gallo Editori]
* {{En}} Maria David ([[1984]]), ''Boy George and Culture Club'', [[Southampton]], Crescent; ISBN 0-517-45474-2
* {{En}} Wayne Robins ([[1984]]), ''Culture Club'', [[New York]], [[New York|NY]], [[USA]], Ballantine Books; ISBN 0-345-32216-9
* Roy Zinsenheim ([[1984]]), ''Boy George & Culture Club'', [[Milano]], [[Italia]], Gammalibri: Aut. Trib. MI n. 210 del 10.5.78
* {{En}} David Rimmer ([[1986]]), ''Like Punk Never Happened: Culture Club and the New Pop'', [[Londra]], [[Regno Unito|UK]], Faber & Faber; ISBN 0-571-13739-3
==Voci correlate==
* [[Boy George]]
* [[Roy Hay]]
* [[Helen Terry]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://music.aol.com/artist/culture-club/4002/main | 2 = AOL | accesso = 8 agosto 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070825084233/http://music.aol.com/artist/culture-club/4002/main | dataarchivio = 25 agosto 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = https://www.rollingstone.com/artists/cultureclub | 2 = Rolling Stone | accesso = 30 aprile 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090429074729/http://www.rollingstone.com/artists/cultureclub | dataarchivio = 29 aprile 2009 | urlmorto = sì }}
{{Grammy Award al miglior artista esordiente}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|rock}}
[[Categoria:Vincitori di Grammy]]
[[Categoria:Gruppi musicali trattanti tematiche LGBT]]
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