Enzo Grossi: differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
|Nome = Enzo Grossi
|Immagine = Enzo Grossi, comandante Barbarigo.jpg
|Didascalia = Enzo Grossi con l'uniforme della Regia Marina
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 20 aprile [[1908]]
|Nato_a = [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[Brasile]]
|Data_di_morte = 11 agosto [[1960]]
|Morto_a = [[Corato]]
|Cause_della_morte =
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|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<br />{{RSI}}
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|20|bordo}} [[Regia Marina]]<br />{{simbolo|War flag of the Italian Social Republic.svg|20|bordo}} [[Marina Nazionale Repubblicana]]
|Arma =
|Corpo =
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|Attività = militare
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , ufficiale della [[Regia Marina]] durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]], fu comandante della base atlantica di sommergibili [[BETASOM]]
}}
 
==Biografia==
[[File:Enzo Grossi ricevuto a palazzo Venezia.jpg|thumb|left|Enzo Grossi ricevuto a palazzo Venezia nel 1942]]
Sommergibilista della [[Regia Marina]], durante la [[seconda guerra mondiale]] con il grado di [[capitanotenente di corvetta]]vascello comandò il [[Medusa (sommergibile 1932)|sommergibile ''Medusa'']]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/Archivio.php?DAANNO=1955&AANNO=1956&id=&start=240|titolo = Archivio Fondazione Cipriani.|accesso = |data = }}</ref> (27 dicembre 1938–10 agosto 1941) e poi con il grado di [[capitano di corvetta]] il sommergibile ''[[Barbarigo (sommergibile)|Barbarigo]]'' (agosto 1941–dicembre 1942). Con quest'ultimo egli sostenne d'aver attaccato e distrutto una [[corazzata]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] della [[Classeclasse Colorado|classe Maryland]] il 20 maggio [[1942]], mentre il 6 ottobre dello stesso anno sostenne di aver attaccato e affondato una corazzata della [[classe MississippiNew Mexico]]. Per questi affondamenti vennefu promosso e decorato con due [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglie d'oro al valor militare]] dal governo italiano e insignito della [[Croce di Ferro|Croce di Ferro di prima classe]] e della [[Croce di Cavaliere della Croce di Ferro]] dal governo tedesco. L'ammiraglio [[Karl Dönitz]], durante la premiazione, lo elogiò per «la bravura e l'ardimento davvero eccezionali con i quali aveva saputo condurre le due difficilissime azioni».<ref>{{Cita libro|autore=Sergio Bernacconi|titolo=Da Testimone - Uomini, fatti e memorie fra la cronaca e la storia|anno=1984|editore=S.A.T.E. s.a.s|città=Ferrara|lingua=it|p=21}}</ref>
 
Dal 229 dicembre 1942 comandò con il grado di [[capitano di Vascello]] la base Atlantica di [[BETASOM]] a [[Bordeaux]]. Dopo l'[[Proclama Badoglio|8 settembre 1943]] aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]], assumendo il comando della [[1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina]] della [[Marina Nazionale Repubblicana]].
Dopo l'[[Proclama Badoglio|8 settembre 1943]] aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]], assumendo il comando della [[1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina]] della della [[Marina Nazionale Repubblicana]].
 
=== Il dopoguerra e le commissioni d'inchiesta ===
{{vedi anche|Agostino Barbarigo (sommergibile 1938)}}
Nel [[dopoguerra]] fu cancellato dai ruoli della Marina per collaborazionismo con perdita del grado, e riparò in Argentina, mentre entrambe le azioni di affondamento con il ''Barbarigo'', che gli erano valse prestigiosi riconoscimenti militari divennero oggetto di due commissioni di inchiesta da parte della [[Marina Militare]] italiana, avviate nel [[1948]] e nel [[1962]].
[[File:Barbarigo 1.jpg|thumb|Il sommergibile ''Barbarigo'']]
La prima [[commissione d'inchiesta|commissione d’inchiesta]] della [[Marina Militare Italiana|Marina]] terminò le indagini nel [[1950]] accusando di fatto Grossi di essere un millantatore, stante l'assenza di conferme fattuali e tecniche della distruzione di qualsiasi genere di naviglio militare, e pertanto nel 1952 con Decreto del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] furono revocate sia le due decorazioni a lui concesse sia le promozioni conseguentemente ottenute, degradandolo ed estromettendolo dai ruoli<ref name=G2p535-543>{{Cita|Giorgerini 2002|p. 535-543}}</ref>.
 
Nel [[dopoguerra]] fu cancellato dai ruoli della Marina per collaborazionismo con perdita del grado,  e riparò in Argentina, mentre entrambe le azioni di affondamento con il ''Barbarigo'', che gli eranoavevano valsevalso prestigiosi riconoscimenti militari divennero oggetto di due commissioni di inchiesta da parte della [[Marina Militare]] (Italia)|Marina Militare italiana]], avviate nel [[1948]] e nel [[1962]].
Enzo Grossi in aperta polemica con tali conclusioni e con la relativa ricostruzione dei fatti scrisse nel [[1955]] una lettera al Capo dello Stato, affermando tra l'altro: «Tutti sanno, che in entrambe le occasioni, attaccai, silurai e affondai in superficie, ciò significa che oltre a me, almeno altre sei persone videro i siluri colpire i bersagli e udirono gli scoppi che ne seguirono. Vi concedo l'allucinazione collettiva, ma gli scoppi furono sentiti anche dall'interno dello scafo.»<ref>[https://web.archive.org/web/20121124061339/http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=3757 La verità su Enzo Grossi e il “Barbarigo” a cinquant'anni dalla morte], A. Trizzino, ''Sopra di noi l'Oceano'', Longanesi</ref>. L'affermazione, in essa contenuta, che "Il capo dello Stato annulla i decreti reali senza una reale motivazione. All'anima della democrazia!" gli costò una condanna in contumacia a 5 mesi e 10 giorni di reclusione<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/Archivio.php?DAANNO=1955&AANNO=1956&id=&start=240|titolo = Archivio Fondazione Cipriani|accesso = |data = }}</ref>.
[[File:Barbarigo 1.jpg|thumb|Il [[Agostino Barbarigo (sommergibile 1938)|sommergibile ''Barbarigo'']]]]
LaDinanzi all' evidenza che nessuna corazzata americana fosse stata affondata o anche solo danneggiata, la prima [[commissione d'inchiesta|commissione d’inchiesta]] della [[Marina Militare Italiana|Marina]] terminò le indagini nel [[1950]] accusando di fatto Grossi di essere un millantatore, stante l'assenza di conferme fattuali e tecniche della distruzione di qualsiasi genere di naviglio militare, e pertanto nel 1952 con Decreto del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] furono revocate sia le due decorazioni a lui concesse sia le promozioni conseguentemente ottenute, degradandolo ed estromettendolo dai ruoli<ref name=G2p535-543>{{Cita|Giorgerini 2002|ppp. 535-543}}.</ref>.
 
Enzo Grossi, in aperta polemica con tali conclusioni e con la relativa ricostruzione dei fatti, scrisse nel [[1955]] una lettera al Capo dello Stato, affermando tra l'altro: «Tutti sanno, che in entrambe le occasioni, attaccai, silurai e affondai in superficie, ciò significa che oltre a me, almeno altre sei persone videro i siluri colpire i bersagli e udirono gli scoppi che ne seguirono. Vi concedo l'allucinazione collettiva, ma gli scoppi furono sentiti anche dall'interno dello scafo.».<ref>[https://web.archive.org/web/20121124061339/http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=3757 La verità su Enzo Grossi e il “Barbarigo” a cinquant'anni dalla morte], A. Trizzino, ''Sopra di noi l'Oceano'', Longanesi</ref>. L'affermazione, in essa contenuta, che "«Il capo dello Stato annulla i decreti reali senza una reale motivazione. All'anima della democrazia!"» gli costò una condanna in contumacia a 5 mesi e 10 giorni di reclusione.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/Archivio.php?DAANNO=1955&AANNO=1956&id=&start=240|titolo = Archivio Fondazione Cipriani|accesso = |data = }}</ref>.
Lo scrittore e polemista [[Antonino Trizzino]] nel [[1953]] pubblicò il libro ''[[Navi e poltrone]]'', avente come soggetto episodi e comportamenti della [[Regia Marina]] durante l'ultimo conflitto, che sollevò grande scalpore nell'opinione pubblica, in cui trattava anche del caso di Enzo Grossi: ritenendo estremamente severo il giudizio della commissione d'inchiesta<ref>Non era un caso raro da parte italiana l'"errore" di identificazione e la segnalazione di un affondamento e ironicamente gli inglesi sottolinearono che secondo i bollettini italiani la loro flotta da guerra era stata affondata per intero più volte.</ref>, nel libro egli faceva notare alcuni errori significativi (per esempio lo scambio di orari e date degli affondamenti ignorando i diversi fusi orari)<ref name="autogenerato3">Antonino Trizzino, ''Settembre nero'', Longanesi, Milano, 1956.</ref>, insinuando il sospetto che la commissione avesse deciso in base a preconcetti politici (Grossi aveva aderito alla [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]) ed accusando alcuni ammiragli, presenti anche tra i membri della commissione ([[Franco Maugeri]], [[Gino Pavesi]] e [[Priamo Leonardi]])<ref name="autogenerato3" />, di simpatie ed intelligenza con il nemico antecedentemente l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] (il che gli valse un processo per diffamazione da parte degli interessati e della stessa marina militare).
 
Lo scrittore e polemista [[Antonino Trizzino]] nel [[19531952]] pubblicò il libro ''[[Navi e poltrone]]'', avente come soggetto episodi e comportamenti della [[Regia Marina]] durante l'ultimo conflitto, che sollevò grande scalpore nell'opinione pubblica, in cui trattava anche del caso di Enzo Grossi: ritenendo estremamente severo il giudizio della commissione d'inchiesta<ref>Non era un caso raro da parte italiana l'"errore" di identificazione e la segnalazione di un affondamento e ironicamente gli inglesi sottolinearono che secondo i bollettini italiani la loro flotta da guerra era stata affondata per intero più volte.</ref>, nel libro egli faceva notare alcuni errori significativi (per esempio lo scambio di orari e date degli affondamenti ignorando i diversi fusi orari)<ref name="autogenerato3">Antonino Trizzino, ''Settembre nero'', Longanesi, Milano, 1956.</ref>, insinuando il sospetto che la commissione avesse deciso in base a preconcetti politici (Grossi aveva aderito alla [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]) ed accusando alcuni ammiragli, presenti anche tra i membri della commissione ([[Franco Maugeri]], [[Gino Pavesi]] e [[Priamo Leonardi]])<ref name="autogenerato3" />, di simpatie ed intelligenza con il nemico antecedentemente l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] (il che gli valse un processo per diffamazione da parte degli interessati e della stessa marina militare).
Nel [[1962]] venne ordinata una seconda commissione composta dal presidente [[ammiraglio]] [[Nicola Murzi]] e dai membri [[contrammiraglio]] [[Luigi Longanesi Cattani]] e [[capitano di vascello]] [[Paolo Pollina]]<ref name=G2p539>{{Cita|Giorgerini 2002|p. 539}}</ref>. Tale inchiesta approfondì le ricerche anche presso gli archivi alleati, correggendo alcune imprecisioni sostenute nel corso della prima inchiesta, arrivando al riconoscimento della buona fede di Grossi (senza tuttavia reintegrarlo nei ruoli) ma appurando che vennero effettivamente condotti due attacchi, ma non a corazzate, ma alla corvetta ''Petunia''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-20Cor-Flower-Petunia.htm|titolo = HMS PETUNIA (K 79) - Flower-class Corvette|accesso = |data = |citazione = October 5th 1942 - Came under attack by Italian submarine BARBARIGO during escort of inward bound convoy to Freetown with an Escort Sloop and two Corvettes. The submarine was driven off by the sustained depth charge response from the escorts.|sito = NAVAL-HISTORY.NET}}</ref> e all'[[USS Milwaukee (CL-5)|incrociatore ''Milwaukee'']]'','' senza che nessuna di esse venisse affondata<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/25/Rapidi_invisibili_affondarono_sommergibili_co_0_9501251208.shtml Rapidi e invisibili affondarono i sommergibili<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: la revoca delle medaglie venne pertanto confermata e con essa le conseguenti azioni attuate.
 
Nel [[1962]] vennefu ordinata una seconda commissione composta dal presidente [[ammiraglio]] [[Nicola Murzi]] e dai membri [[contrammiraglio]] [[Luigi Longanesi Cattani]] e [[capitano di vascello]] [[Paolo Pollina]]<ref name=G2p539>{{Cita|Giorgerini 2002|p. 539}}.</ref>. Tale inchiesta approfondì le ricerche anche presso gli archivi alleati, correggendo alcune imprecisioni sostenute nel corso della prima inchiesta, arrivando al riconoscimento della buona fede di Grossi (senza tuttavia reintegrarlo nei ruoli) mae appurando che vennero effettivamente condotti due attacchi, ma non a corazzate, mabensì alla corvetta ''Petunia''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-20Cor-Flower-Petunia.htm|titolo = HMS PETUNIA (K 79) - Flower-class Corvette|accesso = |data = |citazione = October 5th 1942 - Came under attack by Italian submarine BARBARIGO during escort of inward bound convoy to Freetown with an Escort Sloop and two Corvettes. The submarine was driven off by the sustained depth charge response from the escorts.|sito = NAVAL-HISTORY.NET}}</ref> e all'[[USS Milwaukee (CL-5)|incrociatore ''Milwaukee'']]'','' senza che nessuna di esse venisse affondata<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/25/Rapidi_invisibili_affondarono_sommergibili_co_0_9501251208.shtml Rapidi e invisibili affondarono i sommergibili<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: la revoca delle medaglie venne pertanto confermata e con essa le conseguenti azioni attuate. Angelo Paratico nel suo libro intitolato ''Mussolini in Giappone'' attribuisce a lui il piano per trasportare clandestinamente Mussolini in Giappone.
 
Enzo Grossi morì a Corato a 52 anni per causa di un tumore, nel 1960.
 
==Opere==
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|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=''Comandante di sommergibile, avvistato un quadrimotore nemico che dirigeva all'attacco dell'unità, sceglieva ed eseguiva la più adatta manovra difensiva e controffensiva e col fuoco della mitragliera personalmente abbatteva l'aereo nemico. Esempio di prontezza, calma, decisione e sprezzo del pericolo. Mediterraneo Centrale, 24 settembre 1940''.
|data=
|luogo=Mediterraneo Centrale, 24 settembre 1940
}}
{{Onorificenze
|immagine=CroceValor dimilitare guerrabronze al valor militaremedal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Al comando di un sommergibile, nel corso di un lungo periodo di attività ha effettuato numerose missioni condotte con tenace spirito combattivo e con dedizione assoluta al sentimento patrio. Nei rischi e nei pericoli è stato sempre esemplare per coraggio e perizia professionale. Mar Mediterraneo, giugno 1940-giugno 1941''.
|data=
|data= Mar Mediterraneo, giugno 1940-giugno 1941
}}
{{Onorificenze
|immagine=CroceValor dimilitare guerrabronze al valor militaremedal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Comandante di sommergibile di altissimo spirito combattivo e di ferrea volontà. ha effettuato dure e lunghe missioni contro il traffico nemico, superando con perizia e per virtù d'animo ogni difficoltà e sfidando ogni pericolo con esemplare coraggio. Oceano Atlantico, giugno 1941-giugno 1942''.
|data=
|data= Oceano Atlantico, giugno 1941-giugno 1942
}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Croce di Guerra al Valor Militare
|collegamento_onorificenza=valor militare
|motivazione=''Ufficiale superiore osservatore, comandante di sommergibile, durante la permanenza della sua unità in una base, sede del reparto R.M.L., per assenza di ufficiali osservatori, si offriva volontario per compiere missioni di guerra su idrovolanti incaricati della scorta antisommergibile a convogli e ad unità di superficie della Regia Marina''.
|data= 1942
}}
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===Onorificenze estere===
{{Onorificenze
|immagine = Ribbon_of_Knight's_Cross_of_the_Iron_Cross.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine della Croce di Ferro (Germania)
|collegamento_onorificenza = Croce di Ferro
|motivazione =
|data = 7 ottobre 1942<ref name=ww2>[httphttps://www.ww2awardstracesofwar.com/personpersons/28064/Grossi-Enzo.htm ww2awardstracesofwar.com].</ref>
}}
{{Onorificenze
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|data = <ref name=ww2/>
}}
 
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognomeautore=[[Giorgio Giorgerini|nome=Giorgio]]|titolo=Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi|editore=A. Mondadori Editore|città=Milano|anno=2002|cid=Giorgerini 2002}}
*{{cita libro|cognomeautore=[[Antonino Trizzino|nome=Antonio]]|titolo=Navi e poltrone|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=19531952|cid=Trizzino 19531952}}
*{{cita libro|cognomeautore=Antonino Trizzino|nome=Antonio|titolo=Settembre nero|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=1956|cid=Trizzino 1956}}
*{{cita libro|cognomeautore=Antonino Trizzino|nome=Antonio|titolo=Sopra di noi l'Oceano|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=1962|cid=Trizzino }}
*{{cita libro|autore=Angelo Paratico|titolo=Mussolini in Giappone|editore=Gingko Editore|città=Verona|anno=2021|cid=Paratico }}
 
== Altri progetti ==
==Bibliografia==
{{interprogetto}}
*{{cita libro|cognome=Giorgerini|nome=Giorgio|titolo=Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi|editore=A. Mondadori Editore|città=Milano|anno=2002|cid=Giorgerini 2002}}
*{{cita libro|cognome=Trizzino|nome=Antonio|titolo=Navi e poltrone|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=1953|cid=Trizzino 1953}}
*{{cita libro|cognome=Trizzino|nome=Antonio|titolo=Settembre nero|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=1956|cid=Trizzino 1956}}
*{{cita libro|cognome=Trizzino|nome=Antonio|titolo=Sopra di noi l'Oceano|editore=Longanesi & C. Editore|città=Milano|anno=|cid=Trizzino }}
 
== Collegamenti esterni ==
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*
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|guerra|marina|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Personalità italianeItaliani della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Ufficiali della Regia Marina]]
[[Categoria:Sommergibilisti della Regia Marina]]