Lingua ladina: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la lingua della [[Diaspora ebraica|diaspora]] degli [[ebrei sefarditi]]|[[Lingua giudeo-spagnola]]|Ladino}}
{{U|pagina=Dialetto livinallese|verso=da|argomento=linguistica|data=marzo 2022}}
{{Lingua
|colore = #ABCDEF
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|nomenativo = ''Ladin''
|stati = {{ITA}}
|regione = {{Bandiera|Alto AdigeVeneto|nome}}<br/>{{Bandiera|Trentino|nome}}<br>{{Bandiera|Veneto|nome}}<br>{{Bandiera|Friuli-VeneziaAlto GiuliaAdige|nome}}<ref>[[Val Cimoliana]] e [[Valle del Vajont]].</ref><br>[[File:Flag_of_Ladinia.svg|20x16px]] [[Comuni italiani di lingua ladina|Comuni italiani ladini]]
|persone = 41.165+ (2006 – 2011) <small>([[Lingua ladina#Diffusione|diffusione]])</small>
|classifica =
|scrittura = [[Alfabeto latino]]
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|fam6 = [[Lingue gallo-iberiche]]
|fam7 = [[Lingue galloromanze]]
|fam8 = <span class="plainlinks">[[:Categoria:Lingue gallo-retiche|<span style="color:#0943A8>Lingue gallo-retiche</span>]]</span>
|fam9 = [[Lingue retoromanze]]
<!--Statuto ufficiale-->|nazione = {{ITA}}<ref>Riconosciuta dalla [[Italia|Repubblica italiana]] come lingua minoritaria dalla legge n. 482/1999.</ref><br/>&nbsp;&nbsp;{{Bandiera|Trentino-Alto Adige|nome}}<br>&nbsp;&nbsp;{{Bandiera|Trentino|nome}}
|agenzia = [[SPELL]]<br /><span class="plainlinks">[http://www.istladin.net Istituto ladino Majon di Fascegn]<br/span><br><span class="plainlinks">[http://www.micura.it/la Istituto ladino Micurà de Rü]<br/span><br><span class="plainlinks">[http://www.istitutoladino.it/index.php Istituto ladin de la Dolomites]</span>
<!--Codici di classificazione-->|iso1 =
|iso2 =
|iso3 = lld
|iso5 =
|mappa = Idioma ladino.PNG
|didascalia = Distribuzione della lingua ladina
|estratto = DutesDuta lesla omansjent nascé lediesnasciuda ledia y valivesà tela degnitémedema dignité y dreci medemi derc. DotésEi éseià dena rejonment y dena coscienza y dess se comporté anter eiconviver deschecoche fredesc.
|traslitterazione =
|sil = lld
}}
[[File:Flag of Ladinia.svg|miniatura|Bandiera non ufficiale della [[Ladinia]]|223x223px]]
 
La '''lingua ladina dolomitica''' (in ladino ''lingaz ladin dolomitan''; {{IPA|[liŋ'gat͡sliŋˈɡat͡s la'dinlaˈdiŋ dolomi'tandolomiˈtaŋ]}}), nota semplicemente come '''lingua ladina'''{{ISO 639}} (''lingaz ladin''<ref>{{Cita web|url=http://www.museumladin.it/la/lingaz-ladin.asp|titolo=Lingaz Ladin {{!}} Museumladin|sito=www.museumladin.it|lingua=lld|accesso=27 luglio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.uniunladins.it/storia-di-ladins/|titolo=Storia di ladins|sito=Uniun Ladins Val Badia|lingua=lld|accesso=27 luglio 2018}}</ref>;{{IPA|[liŋ'gat͡s la'din]}}), è ununa [[lingua retoromanza|idioma retoromanzo]] parlatoparlata in [[Alto Adige|Alto Adige/Südtirol]], [[Trentino]], [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia GiuliaLadinia]].
 
==Origini==
L'origine del ladino, nella sua componente non latina, è tuttora incerta. Nella prima età del ferro la [[cultura di Luco-Meluno]] è predominante in gran parte dell'arco alpino centrale, ma nella seconda Età del Ferro viene sostituita man mano dalla [[cultura di Fritzens-Sanzeno]]. Se a essa sia associabile un popolo (come quello dei [[Reti]]) è tuttora da determinare. Un'ulteriore questione riguarda invece la composizione etnica dei Reti; se essi fossero un popolo ben definito o piuttosto un insieme eterogeneo di popoli. La scoperta nel [[Afrodisia (Caria)#Sebasteion|Sebasteion]] di Afrodisia in Turchia di un’iscrizione che menziona chiaramente un ''ethnos'' dei Reti, assieme ad altri popoli alpini, suggerirebbe un loro riconoscimento come popolo.<ref name=FM>{{Cita pubblicazione|autore = Franco Marzatico|titolo = I Reti e i popoli delle Alpi orientali|rivista = Preistoria Alpina|volume = 2019|numero = 49bis|pagine 73-82}}</ref>
Sembra che il ladino derivi dall'idioma parlato dalle popolazioni del [[Norico]] rifugiatesi nelle vallate delle [[Alpi orientali]] a partire dal [[V secolo]], fuggendo dalle [[invasioni barbariche|invasioni]] dei [[Rugi]], degli [[Avari]] e degli [[Slavi]].
[[File:Rhaeto-Romance languages now and 1200 years ago..png|thumb|upright=1.4|Contrazione dell'area delle lingue retoromanze. In arancione l'attuale area del ladino]]
Questi gruppi, unitisi alle preesistenti etnie celtiche ([[breoni]]), erano indicati dalle popolazioni di [[lingua tedesca]] come ''[[Welsche|Welsch]]'' (opponendoli a se stessi e ai ''Windisch'', gli Slavi), mentre essi stessi si definivano ''latini'' (da cui il termine dialettale ''ladin''). Il termine si diffuse a partire dal [[XVIII secolo]] anche negli ambienti tedeschi (''Ladinisch'') per designare le popolazioni in via di germanizzazione soggette al [[Tirolo]]. Alcune delle popolazioni soggette storicamente alla [[Repubblica di Venezia]] non compresero subito l'importanza di salvaguardare il proprio bagaglio storico-culturale per i significati sottesi di filo-asburgicismo, per cui negli ambienti italiani si era giunti al compromesso di Ladino-Dolomitici. Ora però una nuova consapevolezza e sensibilità sta prendendo piede anche in tali popolazioni e una maggiore attenzione è rivolta alle proprie origini, al di là dei confini.
 
L’alfabeto retico, detto anche reto-etrusco, è distinto in quattro varianti: di Lugano, di Sondrio-Valcamonica, di Magré e di Bolzano. Se la scrittura presenta similitudini con l'etrusco, non-indoeuropee quindi, l’arte invece, come ad esempio le fibule e le armi, denunciano influenze transalpine, [[Cultura di Hallstatt|hallstattiane]] e della [[cultura di La Tène]], culture che confluiscono poi direttamente nella più generica dicitura di [[Celti]].<ref name=FM/>
Il ladino ha tratti in comune con le [[lingue romanze]] occidentali, per esempio la [[lenizione]] - talvolta fino alla scomparsa - delle intervocaliche (''latinu'' > ''ladin'') e il plurale in ''-s'' anziché in ''-i'', ''-e'', ma a volte se ne discosta (la ''c'' dinanzi a ''e'' e ''i'' non passa a [ʦ] > [s] ma diventa [ʧ] come nel gruppo orientale - i casi di aspirazione di [k], come nella parola ''l sak'', sembrano invece essere un caso di germanizzazione<ref>{{Cita web|url=https://www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de/?p=29474|titolo=Der ’sprechende‘ ALD-I {{!}} Lehre in den Digital Humanities|sito=www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de|accesso=21 giugno 2016}}</ref>).
 
Le evidenze archeologiche, comunque, smentiscono una diretta discendenza dei Reti dagli Etruschi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Franco Marzatico|anno=2019|titolo=I Reti e i popoli delle Alpi orientali|rivista=Preistoria Alpina|editore=Museo delle Scienze, Trento|città=Trento|curatore=Michele Lanzinger|volume=49bis|pp=73-82|lingua=it|url=http://www.muse.it/it/Editoria-Muse/Preistoria-Alpina/Documents/PA_49bis-2019/06%20Marzatico.pdf|citazione=Se le evidenze archeologiche smentiscono decisamente tale rapporto di discendenza, in base agli studi più recenti la lingua retica mostra corrispondenze con quella etrusca e in questo senso si può ipotizzare che la percezione in antico di tale relazione abbia dato luogo alla ricostruzione erudita della discendenza dei Reti dagli Etruschi.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200714160629/http://www.muse.it/it/Editoria-Muse/Preistoria-Alpina/Documents/PA_49bis-2019/06%20Marzatico.pdf|dataarchivio=14 luglio 2020|urlmorto=sì|ISSN=2035-7699}}</ref>.
Il ladino ''sarebbe'' la lingua caratterizzante della [[Ladinia]], se non che di quest'ultimo termine si fa solitamente un uso impreciso ed ambiguo, mancando di un significato storicamente affermato. In particolare con questo termine alcuni gruppi di opinione intendono indicare la regione geografica che raggruppa i territori di lingua ladina (anticamente molto più estesi) che fino al [[1918]] erano dell'[[Austria-Ungheria|Impero asburgico]], vale a dire [[Val di Fassa]] (Trentino), [[Val Gardena]], [[Val Badia]], [[Marebbe]] (Alto Adige) nonché [[Livinallongo del Col di Lana|Livinallongo]], [[Colle Santa Lucia|Colle]] e [[Valle d'Ampezzo|Ampezzo]] ([[Veneto]]).
 
La romanizzazione dell'arco alpino centrale fu nelle sue prime battute lenta e graduale. L’elevazione della città di Trento a [[Municipio (storia romana)|''municipium'']] fra il 50 e il 40 a.C. conferma che già nel corso del I secolo a.C. l'avanzata romana si era insinuata ben oltre Verona, ma il controllo del valichi alpini richiese un'invasione militare. In seguito alla conquista romana il territorio di origine della lingua ladina si trovò diviso in tre parti: [[Regio X Venetia et Histria]], il [[Norico]] e la [[Rezia (provincia romana)|Rezia]]. Nel territorio vennero tracciate importanti vie di comunicazione, ma oltre ad alcune aree delle vallate principali, la romanizzazione delle vallate secondarie fu limitata<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Erika Kustatscher e Carlo Romeo|titolo = Paesaggi e prospettive, lineamenti di storia locale|volume = 1|anno = 2010}}</ref>.
Come tale il termine Ladinia non esaurirebbe la totalità dei territori di lingua ladina, mancando di annoverare almeno quelli adiacenti (anche linguisticamente) ma storicamente compresi nei domini veneziani, come il [[Cadore]], lo [[Zoldano]] e l'[[Agordino]]. Rimarrebbero escluse anche la [[Val di Non]] e la [[Val di Sole]] e il Primiero nel Trentino occidentale e la Val Senaiga nel Bellunese orientale.{{cn}}
[[File:Josef Anton Vian.jpg|thumb|Il curato fassano Josef Anton Vian (1804-1880) autore anonimo dalla prima grammatica ladino-gardenese nel 1864<ref>[http://www.micura.it/it/incontro/cultura-ladina/letteratura-e-identita/origine-della-letteratura-ladina]|Josef Anton Vian autore della prima grammatica ladino-gardenese 1864</ref>]]
Questa situazione permise pertanto alla popolazione di lingua latina di assorbire nella propria parlata elementi celtici (cosa che colloca il ladino fra le [[lingue galloromanze]]), come pure elementi della [[lingua retica]], facente parte del gruppo non-indoeuropeo delle [[lingue tirreniche]], e non riconducibili pertanto né al ceppo celtico, né al latino; come ad esempio: ''barantl'' (pino mugo), ''roa'' (frana), ''crëp'' (montagna), ''dascia'' (frasca)<ref>[https://www.micura.it/it/incontro/cultura-ladina/origini-del-ladino Origini del Ladino]</ref>.
 
Tali popoli, parlanti una forma ormai non più pura del latino, erano indicati dalle popolazioni di [[lingua tedesca]], in seguito alla penetrazione di questi durante le invasioni barbariche, come ''[[Welsche|Welsch]]'' (opponendoli a sé stessi e ai ''Windisch'', gli Slavi)<ref>{{Cita testo|autore=Werner Pescosta |curatore1=[[Ulrike Kindl]]|curatore2= [[Hannes Obermair]] |titolo=La “questione ladina”. Strumento di espansione e di giustificazione delle ambizioni nazionalistiche italiane e tedesche |opera= Die Zeit dazwischen: Südtirol 1918–1922. Vom Ende des Ersten Weltkrieges bis zum faschistischen Regime / Il tempo sospeso: L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922) |editore=Edizioni alphabeta Verlag |città=Merano |anno=2020 |isbn=978-88-7223-365-8 |pp=164ss. }}</ref>; mentre essi stessi si definivano ''latini'' (da cui il termine dialettale ''ladin''). Il termine si diffuse a partire dal [[XVIII secolo]] anche negli ambienti tedeschi (''Ladinisch'') per designare le popolazioni in via di germanizzazione soggette al [[Tirolo]].
 
Alcune delle popolazioni soggette storicamente alla [[Repubblica di Venezia]] non compresero subito l'importanza di salvaguardare il proprio bagaglio storico-culturale per i significati sottesi di filo-asburgicismo, {{chiarire|per cui negli ambienti italiani si era giunti al compromesso di Ladino-Dolomitici.}} Ora però una nuova consapevolezza e sensibilità sta prendendo piede anche in tali popolazioni e una maggiore attenzione è rivolta alle proprie origini, al di là dei confini.
 
Il ladino ha tratti in comune con le [[lingue romanze]] occidentali, per esempio la [[lenizione]] - talvolta fino alla scomparsa - delle intervocaliche (''latinu'' > ''ladin'') e il plurale in ''-s'' anziché in ''-i'', ''-e'', ma a volte se ne discosta (la ''c'' dinanzi a ''e'' e ''i'' non passa a [ʦ] > [s] ma diventa [ʧ] come nel gruppo orientale - i casi di aspirazione di [k], come nella parola ''l sak'', sembrano invece essere un caso di germanizzazione<ref>{{Cita web|url=https://www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de/?p=29474|titolo=Der ’sprechende‘ ALD-I {{!}} Lehre in den Digital Humanities|sito=www.dh-lehre.gwi.uni-muenchen.de|accesso=21 giugno 2016}}</ref>).
[[File:Ethnographic map of austrian monarchy czoernig 1855.jpg|miniatura|La lingua ladina nei territori asburgici, 1851.]]
 
==Varianti==
[[File:Vocabolardlladinleterar.pdf|thumb]]
Una possibile classificazione della lingua ladina<ref>Mário Eduardo Viaro, ''O reto-românico: unidade e fragmentação. Caligrama. Belo Horizonte, 14: 101-156'', dicembre 2009.</ref> distingue sei varianti risalenti:
Molte sono state le classificazioni proposte negli anni. Quella di [[Graziadio Isaia Ascoli]] contemplava tre varianti (grigione, ladino, friulano) e ne definiva gradi diversi di persistenza dei caratteri distintivi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Graziadio Ascoli|anno=1873|titolo=Saggi ladini|rivista=Archivio Glottologico Italiano|volume=1|pp=1-556}}</ref>. Più complessa fu la classificazione proposta da [[Giovan Battista Pellegrini]], che inizialmente considerava il ladino centrale diviso in due gruppi: "area ladina dolomitica del Sella" e "ladino cadorino", per ampliare la seconda area successivamente in "ladino bellunese-cadorino", facendo combaciare il limite fra le due aree agli attuali confini amministrativi fra le regioni [[Trentino-Alto Adige]] e [[Veneto]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giovan Battista Pellegrini|anno=1970|titolo=La classificazione delle lingue romanze e i dialetti italiani|rivista=Forum Italicum|volume=4|numero=2|pp=211-237}}</ref> Le posizioni di Pellegrini, notevole accademico, sono state tuttavia ampiamente criticate e riviste. In particolare, secondo il [[glottologo]] Dieter Kattenbusch, la posizione di Pellegrini è estremamente imprecisa e generica. Ciò si può notare nel suo accostamento forzato del dialetto di Fodom ([[Livinallongo del Col di Lana]]) ai dialetti della valle del [[Piave]], piuttosto che al molto più vicino, sia geograficamente che linguisticamente, [[dialetto badioto]]. Inoltre il Pellegrini definisce “ladini” dialetti pesantemente venetizzati.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Dieter Kattenbusch|anno=1988|titolo=Rätoromanisch oder ladinisch? Dolomitenladinisch=Sellaladinisch=Zentralladinisch=Zentralrätoromanisch? Einige Bemerkungen zu einem terminologischen Streit|rivista=Ladinia|numero=XII|pp=5-16}}</ref> Una classificazione più articolata e comprensiva degli studi precedenti è proposta dal linguista brasiliano Mário Eduardo Viaro:<ref name=":1">Mário Eduardo Viaro, ''O reto-românico: unidade e fragmentação. Caligrama. Belo Horizonte, 14: 101-156'', dicembre 2009.</ref>
 
===Gruppo atesinoaltoatesino del Sella===
{{Multimedia
|file =Adele_Moroder_Lenert.ogg
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}}
 
TrattasiVarianti deiladine dialetti parlatiparlate nella provincia autonoma di Bolzano:
* [[dialettoladino gardenesebadioto|gardenesebadioto-marebbano]], parlatodiffuso in [[Val GardenaBadia]] (''Gherdëina''nel recente passato anche in Val di [[Luson]] e in Val di [[Funes (Italia)|Funes]]), 9.196{{formatnum:10632}} abitanti, 8894,4405% come lingua madre;.
* [[ladinodialetto badiotogardenese|badioto-marebbanogardenese]], diffusoparlato in [[Val BadiaGardena]] (nel recente passato anche in Val di [[Luson]] e in Val di [[Funes (Italia)|Funes]]''Gherdëina''), 10.632{{formatnum:9196}} abitanti, 9488,0544% come lingua madre.;
*[[Dialetto livinallese|fodom]] o ladino livinallese, parlato nei comuni di [[Livinallongo del Col di Lana]] e [[Colle Santa Lucia]]. Questa variante, pur essendo parlata in paesi appartenenti territorialmente al Veneto, fa parte dei ladini del Sella, di origine tirolese.
I dialetti atesini del Sella hanno conservato meglio degli altri i tratti originari del ladino.
*
I ladini atesini del Sella hanno conservato meglio degli altri i tratti originari del ladino.
 
===Gruppo trentino del Sella===
Trattasi del [[dialetto fassano|fassano]], parlato in [[Val di Fassa]] nella provincia autonoma di Trento nelle tre3 varianti:
* ''[[moenat]]'', a [[Moena]];
* ''[[brach (dialetto)|brach]]'', a [[Soraga di Fassa]], [[Pozza di Fassa]] e [[Vigo di Fassa]];
* ''[[cazet]]'', a [[Mazzin]], [[Campitello di Fassa]] (Bz) e [[Canazei]].
Nel censimento della popolazione del 2001 si contavano 7.553{{formatnum:7553}} abitanti di madrelingua ladina su complessivi 9.125{{formatnum:9125}} abitanti in Val di Fassa, pari all'82,8% della popolazione locale nella valle.<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze/minoranze/ladini_mocheni_cimbri_pop_2001_x_comune_e_residenza.1205943234.pdf|titolo=Tav. I.5 appartenenza alla popolazione di lingua ladina (censimento 2001)]|opera|=Annuario statistico della provincia autonoma di Trento 2006 - Tav. I.5}}</ref>
 
=== Gruppo agordino ===
{{Approfondimento
Ne fanno parte i seguenti dialetti della provincia di Belluno:
|allineamento = centro
* [[Dialetto livinallese|Fodom]] o ladino dell'Alta Val Cordevole o Livinallese, parlato nei comuni di [[Livinallongo del Col di Lana]] e [[Colle Santa Lucia]], per circa l'80-90% della popolazione come lingua madre;
|larghezza = 300px
* [[Ladin de La Ròcia]], distinto in rocchesano e lastesano. Tali varianti risultano più conservative nelle aree di [[Laste]], [[Sottoguda]] (lad. ''Stagùda'') e [[Rocca Pietore]] (lad. ''La Ròcia''), dove le parlate sono affini a quelle di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia. Il lessico è di tipo Ladino Atesino come originariamente tramandata dai colonizzatori. Nella zona di [[Calloneghe]], invece, questa variante è meno conservativa confinando con [[Alleghe]] (''Àlie''), San Tomaso, [[Falcade]], ecc.<ref>Ernesto Majoni e Luigi Guglielmi: ''Ladinia bellunese: storia, identità, lingua, cultura. Manuale informativo.'' Tipografia Ghedina, Cortina 2003 (p. 15)</ref>
|titolo = I dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini
* [[Dialetto agordino|Ladin-agordin]] dell'[[Agordino]] e della [[Valle del Biois]] (da [[Falcade|Falcade-Falciade]] fino a [[Cencenighe Agordino|Cencenighe-Zenzenighe]]), considerabile come ''semiladino'' o ''veneto-ladino'', con tratti [[Lingua veneta|veneti]] che si accentuano scendendo lungo la valle, in particolare nella conca agordina<ref>Dei tratti indicati dall'Ascoli come ''ladini'', l'Agordino non ne presenta compiutamente nemmeno uno: la palatalizzazione /ka/>/tʃa/ è presente parzialmente nella Valle del Biois (falcadino ''cian'', ''ciasa'' ma ''cantà'') ma è totalmente assente nel Basso Agordino (''can, casa'' come nel bellunese); la desinenza finale latina ''-s'' è conservata solo nelle forme interrogative di seconda persona dei verbi monosillabi (agordino ''as-tu, (s)es-tu, fas-tu, das-tu, (v)os-tu'' per contro al bellunese ''a-tu, se-tu, fa-tu, da-tu, u-tu'') e, nella Val del Biois, nella forma ''t'es'' (ma nella conca d'Agordo è ''te (s)é''), ma in nessun plurale; non v'è conservazione dei nessi latini ''cl, pl'' sviluppatisi come nel veneto in /tʃ/ e /pj/ (''pian, ciaf'' in agordino come nel bellunese ''pian, ciave'', per contro al livinese ''plan'', ''claf''). Nel basso Agordino, inoltre, la desinenza della seconda persona del verbo è sempre uguale a quella delle terze persone, come in tutto l'alto veneto (agordino ''te canta, el canta'', ''te vet, el vet'', ''te va, el va''; per contro a Falcade ''te cante, el canta'', ''te vede, el vez'', ''te vade, el va''), e anche le desinenze dell'imperfetto indicativo sono uguali a quelle del bellunese (agordino/lavallese e bellunese ''cantée, te cantéa, el cantéa, cantión, cantié, i cantéa'', diverse dal falcadino ''cantéi, te cantéi, el cantéa, cantiàne, cantià, i cantéa''). Alcuni verbi monosillabi al presente mostrano alla prima persona un'identità tra forma bellunese e forma basso-agordina (''vae, fae, dae'') mentre si discosta quella del Biois (''vade'', ''faze'', ''daghe''); le forme bassoagordine ''hè'' ''sè'' e il futuro (''magnarè''), invece, si discostano sia dalle forme del Biois ''hai, sai'', ''magnarài'' (e nota il taibonese ''sèi''), sia da quelle bellunesi (''ho, so, magnarò'', frequenti anche ad Agordo). L'agordino ha una tendenza alla caduta delle vocali finali ancora più accentuata che nel bellunese, tanto che coinvolge non solo le forme nominali (''fóc, pés, fraðèl'' sia nella conca agordina sia a Belluno) ma anche alcune verbali (agordino ''te pianž, te liéž, te vét, te finìs, te tas, el piàs'' etc., mentre bellunese ''te piande, te lède, te véde, te finisse, te tase, el piase''); tuttavia i plurali dei nomi in ''-ón'' hanno ''-ói'' nel basso agordino come nel bellunese, mentre hanno ''-ógn'' /oɲ/ in altre parlate dell'alto Cordevole (''balcói'' in bassoagordino come nel bellunese, ''balcógn'' in Val del Biois).</ref>;
|dim-testo = 85%
* [[Zoldan]]: variante ladino-veneta parlata nella sola [[Val di Zoldo|Valle di Zoldo]], affine ai dialetti agordini. Presenta caratteristiche fonetiche e lessicali maggiormente conservative rispetto alle parlate agordine centromeridionali<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Luigi Guglielmi|titolo = I ladini e gli altri parlanti ladino. È possibile un percorso comune?|rivista = Ladin!|volume = 2010|numero = 5}}</ref>, pur presentando influssi veneti (più marcati nella parte alta della valle, esempio: verbo andare "dzì" a [[Forno di Zoldo]], "andà" a [[Zoldo Alto]]). Le caratteristiche fonetiche tipicamente ladine sono presenti in parte (manca in particolare la caratteristica [[palatalizzazione]] di ''ca, ga).''
|contenuto = I dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini rappresentano un ampio dibattito per quanto riguarda la classificazione dei dialetti ladini. A partire dall'alta valle del Cordevole (Rocia) i tratti [[Lingua veneta|veneti]] si accentuano scendendo lungo la valle, in particolare nella conca agordina. Dei tratti indicati dall'Ascoli come ''ladini'', l'Agordino non ne presenta compiutamente nessuno: la palatalizzazione /ka/>/tʃa/ è presente parzialmente nella Valle del Biois (falcadino ''cian'', ''ciasa'' ma ''cantà''), ma è totalmente assente nel Basso Agordino (''can, casa'' come nel bellunese); la desinenza finale latina ''-s'' è conservata solo nelle forme interrogative di seconda persona dei verbi monosillabi (agordino ''as-tu, (s)es-tu, fas-tu, das-tu, (v)os-tu'' per contro al bellunese ''a-tu, se-tu, fa-tu, da-tu, u-tu'') e, nella Val del Biois, nella forma ''t'es'' (ma nella conca d'Agordo è ''te (s)é''), ma in nessun plurale; non v'è conservazione dei nessi latini ''cl, pl'' sviluppatisi come nel veneto in /tʃ/ e /pj/ (''pian, ciaf'' in agordino come nel bellunese ''pian, ciave'', per contro al livinese ''plan'', ''claf''). Nel basso Agordino, inoltre, la desinenza della seconda persona del verbo è sempre uguale a quella delle terze persone, come in tutto l'alto veneto (agordino ''te canta, el canta'', ''te vet, el vet'', ''te va, el va''; per contro a Falcade ''te cante, el canta'', ''te vede, el vez'', ''te vade, el va''), e anche le desinenze dell'imperfetto indicativo sono uguali a quelle del bellunese (agordino/lavallese e bellunese ''cantée, te cantéa, el cantéa, cantión, cantié, i cantéa'', diverse dal falcadino ''cantéi, te cantéi, el cantéa, cantiàne, cantià, i cantéa''). Alcuni verbi monosillabi al presente mostrano alla prima persona un'identità tra forma bellunese e forma basso-agordina (''vae, fae, dae'') mentre si discosta quella del Biois (''vade'', ''faze'', ''daghe''); le forme bassoagordine ''hè'' ''sè'' e il futuro (''magnarè''), invece, si discostano sia dalle forme del Biois ''hai, sai'', ''magnarài'' (e nota il taibonese ''sèi''), sia da quelle bellunesi (''ho, so, magnarò'', frequenti anche ad Agordo). L'agordino ha una tendenza alla caduta delle vocali finali ancora più accentuata che nel bellunese, tanto che coinvolge non solo le forme nominali (''fóc, pés, fraðèl'' sia nella conca agordina sia a Belluno) ma anche alcune verbali (agordino ''te pianž, te liéž, te vét, te finìs, te tas, el piàs'' etc., mentre bellunese ''te piande, te lède, te véde, te finisse, te tase, el piase''); tuttavia i plurali dei nomi in ''-ón'' hanno ''-ói'' nel basso agordino come nel bellunese, mentre hanno ''-ógn'' /oɲ/ in altre parlate dell'alto Cordevole (''balcói'' in bassoagordino come nel bellunese, ''balcógn'' in Val del Biois).
Da queste considerazioni è ormai ampiamente diffusa in letteratura la dicitura di dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' in quanto rappresentano una transizione linguistica fra questi due ceppi linguistici delle lingue [[Lingue galloromanze|galloromanze]] e quella [[lingua veneta|veneta]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Guglielmi|anno=2010|titolo=I ladini e gli altri parlanti ladino. È possibile un percorso comune?|rivista=Ladin!|numero=5}}</ref>
}}Ne fanno parte i seguenti dialetti della provincia di Belluno:
* ladin de La Ròcia, distinto in rocchesano e lastesano. Tali varianti risultano più conservative nelle aree di [[Laste]], [[Sottoguda]] (lad. ''Stagùda'') e [[Rocca Pietore]] (lad. ''La Ròcia''), dove le parlate sono affini a quelle di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.<ref>Il lessico è di tipo Ladino Atesino come originariamente tramandato dai colonizzatori. Nella zona di [[Calloneghe]], invece, questa variante è meno conservativa confinando con [[Alleghe]] (''Àlie''), San Tomaso, [[Falcade]], ecc.
Ernesto Majoni e Luigi Guglielmi, ''Ladinia bellunese: storia, identità, lingua, cultura. Manuale informativo'', Tipografia Ghedina, Cortina 2003, p. 15.</ref>
*secondo la presente classificazione fanno anche parte di questo gruppo, i dialetti ''semiladini'' o ''ladino-veneti'' agordini:<ref name=":1" />
**[[Dialetto agordino|ladin-agordin]] dell'[[Agordino]] e della [[Valle del Biois]] (da [[Falcade|Falcade-Falciade]] fino a [[Cencenighe Agordino|Cencenighe-Zenzenighe]]),
**zoldan: variante ladina parlata nella sola [[Val di Zoldo]], affine ai dialetti agordini.<ref>Presenta caratteristiche fonetiche e lessicali maggiormente conservative rispetto alle parlate agordine centromeridionali, pur presentando influssi veneti (più marcati nella parte alta della valle, esempio: verbo andare "dzì" a [[Forno di Zoldo]], "andà" a [[Fusine (Val di Zoldo)|Fusine]]). Le caratteristiche fonetiche tipicamente ladine sono presenti in parte (manca in particolare la caratteristica [[palatalizzazione]] di ''ca, ga).''
{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Guglielmi|titolo=I ladini e gli altri parlanti ladino. È possibile un percorso comune?|rivista=Ladin!|volume=2010|numero=5}}</ref>
 
===Gruppo ampezzano===
Si tratta dell'[[Dialetto ampezzano|ampezzano]] (''anpezàn''), parlato a [[Cortina d'Ampezzo]] (''Anpézo''), conosciuto dagli anziani ma anche da molti tra i più giovani, talvolta vissuto incirca contrapposizione{{formatnum:3000}} all'italianopersone. Vi sono forti somiglianze con il [[dialetto cadorino]], che a sua volta risente degli influssi deldella dialettolingua venetoveneta, ma da essoessa si distingue conservando più abbondantemente i caratteri più arcaici (quindi più ladini).<ref name=":1" />
 
===Gruppo cadorino===
In provincia di Belluno la lingua ladina è parlata nel [[Cadore]] e nel [[Comelico]] in forma di ''[[ladino cadorino]]'', normalmente ascritto alla lingua ladina e politicamente riconosciuto come tale,<ref>L. Renzi e A. Andreose, ''Manuale di linguistica e filologia romanza'', L. Renzi e A. Andreose, il Mulino, pgpag. 56-57.</ref> quantunque per ragioni storiche e politiche questo territorio talvolta venga ignorato in riferimento all'adiacente territorio ladino ex-austroungarico, in cui la spinta al riconoscimento di minoranza etnico-linguistica è stato storicamente più forte. Si distinguono pertanto le seguenti varianti:
* [[ladino cadorino|cadorinoCadorino]], parlato in tutto il [[Cadore]], ad eccezione del [[Comelico]] e di [[Sappada]], con influenze più o meno sentite del [[lingua veneta|veneto]];
* [[comeliano]]Comeliano, diffuso nel [[Comelico]], è il più conservativo tra i dialetti orientali;<ref>[{{Cita pubblicazione|cognome=Pino Bertorelli|data=2012-02-05|titolo=Proverbi ladini: le stagioni|accesso=2025-05-05|url=https://www.youtube.com/watch?v=9JQbAeeE_bU Proverbi ladini: le stagioni in lingua ladina]}}</ref>
* [[vajontino]]Vajontino, isolato, ex idioma di transizione con il [[lingua friulana|friulano]], nell'area di [[Erto]] e [[Cimolais]] in [[Friuli]], più spesso considerato una variante del [[friulano occidentale]].
 
===Gruppo solandro e nones===
In Trentino occidentale, in [[Val di Non]], [[Val di Sole]], [[Val di Peio]], [[Val di Rabbi]] e piccola parte della [[Val Rendena]] separati dall'area dolomitica, sono diffusi dialetti di chiara origine ladina, attualmente non riconosciuti politicamente come tali, che presentano uno sviluppo proprio e qualche influsso del [[dialetto trentino|trentino]] e del [[lingua lombarda|lombardo]]. Per alcuni studiosi questi dialetti rappresentano una variante del [[Romancioromancio]] con influssi da parte del Ladino (per via dell'antica continuità fra le parlate ladino-friulane e quelle Retoromanzeretoromanze grigionesi). Alcune comparazioni dimostrano inoltre una grande arcaicità nel lessico, dovuta al pocomodesto influsso di altre lingue (slavo, tedesco, francese ed italiano), almeno fino ad uno o due decenni fa, sulla parlata reto-romanza.<ref>G. Zanella, ''Dizionario Italianoitaliano Solandrosolandro'', pgpag. 198.</ref> Tali dialetti vengono anche definiti ''ladino anaunico''. Si distinguono in:
* [[Dialetto noneso|Nonesononeso]], parlato in [[Val di Non]], bassa [[Val di Sole]] e [[Val di Rabbi]] con varianti nelle diverse zone;
* [[Dialetto solandro|Solandrosolandro]], parlato in [[Val di Sole]],|media e alta [[Val di PeioSole]] e, [[Val di RabbiPeio]] e nelle sue varianti, conservatore di termini e toponimi con caratteri di certa derivazione retica.
In occasione dei censimenti linguistici del 2001 e del 2011 circa {{formatnum:9000}} trentini al di fuori dell'area ufficialmente ladina si dichiararono ladini, prevalentemente in [[Val di Non]] (circa il 25% della popolazione) e in misura minore in [[Val di Sole]] (questomeno adel causa5% della sproporzionepopolazione)<ref traname=":2" gli abitanti; infatti in termini relativi si sono dichiarati ladini più solandri e rabbiesi che nonesi)/>.
 
== Fonologia ==
 
=== Consonanti ===
{| class="wikitable" href="Norico"
!
! href="Avari" |
! href="Slavi" |[[Consonante bilabiale|Bilabiali]]
! href="File:Rhaeto-Romance languages now and 1200 years ago..png" |[[Consonante labiodentale|Labio-]][[Consonante labiodentale|dentali]]
![[Consonante dentale|Dentali]]/
[[Consonanti|Alveolari]]
! href="Welsche" |[[Consonante postalveolare|Post-]][[Consonante postalveolare|alveolari]]
![[Consonante palatale|Palatali]]
![[Consonante velare|Velari]]
|-
|- href="Repubblica di Venezia"
![[Consonante nasale|Nasali]]
| align="center" href="lenizione" |{{IPA|m|it}}
| align="center" |
| align="center" |{{IPA|n|it}}
| align="center" |
|
| align="center" |{{IPA|ɲ|it}}
| align="center" |{{IPA|ŋ|it}}
|-
! href="Ladinia" |[[Consonante occlusiva|Occlusive]]
| align="center" href="Austria-Ungheria" |{{IPA|p|it}} {{IPA|b|it}}
| hrefalign="Val Badiacenter" |
| align="center" href="Marebbe" |{{IPA|t|it}} {{IPA|d|it}}
| hrefalign="Valle d'Ampezzocenter" |
| align="center" |({{IPA|c}}<ref name=":0">presente nel [[Dialetto badioto|badiotto]]</ref>)
| align="center" |{{IPA|k|it}} {{IPA|ɡ|it}}
|-
|- href="Agordino"
! href="Val di Non" |[[Consonante affricata|Affricate]]
| align="center" |
<td></td>
| align="center" |
| href="Categoria:Informazioni senza fonte" |
| align="center" |{{IPA|t͡s|it}}
| align="center" |{{IPA|t͡ʃ|it}} {{IPA|d͡ʒ|it}}
| align="center" |
|<td summary="Multimedia"></td><tr summary="Multimedia"><th>[[Consonante fricativa|Fricative]]</th><td></td><td align="center" href="dialetto gardenese">{{IPA|f|it}} {{IPA|v|it}}</td><td align="center">{{IPA|s|it}} {{IPA|z|it}}</td><td align="center" href="Luson">{{IPA|ʃ|it}} {{IPA|ʒ}}</td><td></td><td></td></tr>
| align="center" |
|-
! [[Consonante fricativa|Fricative]]
| align="center" |
| align="center" | {{IPA|f|it}} {{IPA|v|it}}
| align="center" | {{IPA|s|it}} {{IPA|z|it}}
| align="center" | {{IPA|ʃ|it}} {{IPA|ʒ}}
| align="center" |
| align="center" |
|-
! href="dialetto fassano" |[[Consonante vibrante|Vibrante]]
|
|
| align="center" |{{IPA|r|it}}
| hrefalign="Moenacenter" |
|
|
|-
|- href="brach (dialetto)"
! href="Soraga di Fassa" |[[Consonante laterale|Laterali]]
| hrefalign="Vigo di Fassacenter" |
| align="center" |
|
| align="center" |{{IPA|l|it}}
| hrefalign="Mazzincenter" |
| align="center" href="Campitello di Fassa" |
|
|-
![[Consonante approssimante|ApprossimanteApprossimanti]]
|
| hrefalign="Dialetto livinallesecenter" |
| align="center" |
| href="Livinallongo del Col di Lana" |
| hrefalign="Colle Santa Luciacenter" |
| align="center" | {{IPA|j|it}}
| align="center" href="Laste" | {{IPA|w|it}}
|}
 
=== Vocali ===
{| class="wikitable"
!
! href="Comelico" |
!Anteriore
! href="ladino cadorino" |Centrale
!Posteriore
|-
! Alte
! href="ladino cadorino" |Alte
| align="center" href="Cadore" |{{IPA|i|it}} ({{IPA|y}}<ref name=":0" />)
| hrefalign="Sappadacenter" |
| align="center" href="lingua veneta" |{{IPA|u|it}}
|-
|- href="comeliano"
! href="Comelico" |Medio-alte
| align="center" |{{IPA|e|it}} ({{IPA|ø}}<ref name=":0" />)
| align="center" |
| align="center" href="Erto" |{{IPA|o|it}}
|-
|- href="Friuli"
! href="friulano occidentale" |Medio-basse
| align="center" |{{IPA|ɛ|it}}
| align="center" |({{IPA|ɜ}}<ref name=":0" />)
| align="center" href="Val di Sole" |{{IPA|ɔ|it}}
|-
|- href="Val di Rabbi"
! href="Val Rendena" |Basse
| hrefalign="dialetto trentinocenter" |
| align="center" href="lingua lombarda" |{{IPA|a|it}}
|
|}
== Ortografia ==
 
{| class="wikitable"
|-
! colspan="2" | [[International Phonetic Alphabet|[IPA]]]
! Ortografia
! Esempio
|-
| colspan="2" |{{IPA|/b/}}
|b
|'''b'''el (bello)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/k/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|c
|'''c'''un (con)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|ch
|'''ch'''ësc (questo)
|-
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/tʃ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|ci
|'''ci'''üf (fiore)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|c
|dü'''c''' (tutti)
|-
| rowspan="4" |{{IPA|/s/}}
|(prima di una vocale)
| rowspan="2" |s
|'''s'''o (sorella)
|-
|(davanti a consonante sorda)
|e'''s'''ter (essere)
|-
|(intervocalica)
| rowspan="2" |ss
|me'''ss'''ëi (dovere)
|-
|(fine di parola)
|e'''ss''' (avrei)
|-
| rowspan="3" |{{IPA|/z/}}
|(prima di una vocale)
|'''ś'''ën (ora) [Gardena]
|-
|(intervocalica)
| rowspan="2" |s
|cia'''s'''a (casa)
|-
|(davanti a consonante sonora)
|'''s'''garé (sgarrare)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/sk/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|sc
|'''sc'''ür (buio)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|sch
|'''sch'''eda (scheda)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/ʃ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|sci
|malei'''sci'''un (maledizione)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|sc
|o'''sc''' (vostro)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ʒ/}}
|j
|'''j'''í (andare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ts/}}
|z
|deme'''z''' (via)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/ɡ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|g
|ma'''g'''ari (forse)
|-
| + i \ e \ ɜ \ ∅
|gh
|'''gh'''est (ospite)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/dʒ/}}
| + a \ o \ u \ y \ ø
|gi
|lun'''gi'''a (lunga)
|-
|&nbsp; + i \ e \ ɜ \ ∅
|g
|man'''g'''é (mangiare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/d/}}
|d
|'''d'''ilan (grazie)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/f/}}
|f
|'''f'''lama (fiamma)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/l/}}
|l
|t'''l'''erëza (chiarezza)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/m/}}
|m
|'''m'''öta (bambina)
|-
| rowspan="2" |{{IPA|/n/}}
| –
|n
|'''n'''öt (notte)
|-
|(coda)
|nn
|mo'''nn''' (mondo)
|-
|{{IPA|/ŋ/}}
|(coda)
|n
|e'''n''' (in)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ɲ/}}
|gn
|së'''gn''' (ora)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/p/}}
|p
|'''p'''üch (poco)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/r/}}
|r
|a'''r'''agn (ragno)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/t/}}
|t
|'''t'''omé (cadere)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/v/}}
|v
|as'''v'''elt (rapido)
|-
| colspan="2" | {{IPA|/ˈa/}}
|a
|p'''a''' [interrogativo]
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɛ/}}
|port'''é''' (portare)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈe/}}
|e
|ch'''e''' (che)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈi/}}
|i
|c'''i'''l (cielo)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɔ/}}
|chil'''ó''' (qui)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈo/}}
|o
|'''o'''lá (dove)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈu/}}
|u
|'''u'''ma (madre)
|-
| colspan="2" |{{IPA|/ˈɜ/}}
|'''ë'''ra (lei)
|-
| rowspan="2" |(Val Badia)
|{{IPA|/ˈø/}}
|t'''ö''' (tu)
|-
|{{IPA|/ˈy/}}
|pl'''ü''' (più)
|}
 
==Standardizzazione==
Nel 1988 le due maggiori istituzioni culturali ladine in Italia, l’[[Istitut Cultural Ladin "Majon di Fascegn"]] e l'[[Istituto Ladino "Micurà de Rü"]] diedero a [[Heinrich Schmid]] l'incarico di creare anche per loro una lingua scritta comune<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Pietro Cociancich|url=https://patrimonilinguistici.it/leggere-scrivere-ladino/|titolo=Leggere e scrivere in ladino|sito=Patrimoni Linguistici|data=2017-12-14|accesso=2025-05-05}}</ref>. Egli accettò questa nuova sfida e scrisse l'opera dal titolo ''Begleitung für den Aufbau einer gemeinsamen Schriftsprache der Dolomitenladiner'' («Orientamenti per lo sviluppo di una lingua scritta comune per i dialetti ladini delle Dolomiti»)<ref>{{Cita web|url=http://www.vejin.com/lingaz.html|titolo=vejin - unbekannter nachbar - vicino sconosciuto|sito=www.vejin.com|accesso=2025-05-05}}</ref> unificando le diverse parlate locali in un'unica variante intradialettale unitaria. Schmid non vide la pubblicazione in lingua italiana di questa opera fondamentale, perché morì nel febbraio 1999.
Recentemente è stato concluso il progetto [[SPELL]] che mira alla creazione di una lingua ladina standard. Dapprima si è realizzata una grande ricognizione sulla realtà linguistica delle valli ladine con l'informatizzazione del completo patrimonio lessicale, dopodiché si è passati alla redazione di un dizionario e di una grammatica di base.
 
Recentemente (attorno all'anno 2000) è stato concluso il progetto [[SPELL]] che mira alla creazione di una lingua ladina standard. Dapprima si è realizzata una grande ricognizione sulla realtà linguistica delle valli ladine con l'informatizzazione del completo patrimonio lessicale, dopodiché si è passati alla redazione di un dizionario e di una grammatica di base curata dalla [[Union Generela di Ladins dla Dolomites]] però non ancora approvata ufficialmente dalle province autonome e dalle regioni interessate.<ref>{{Cita web|url=http://www.uniongenerela.it/it/storia-della-lingua|titolo=Storia della lingua - Union Generela di Ladins dles Dolomites|sito=www.uniongenerela.it|accesso=2025-05-05}}</ref>
 
==Diffusione==
{{Vedi anche|Comuni italiani di lingua ladina}}
[[File:Ladin_Language_distribution.png|miniatura|{{legend|#229944|Aree dove il ladino è parlato}}
La lingua ladina è riconosciuta come lingua minoritaria in 53 comuni del Trentino-Alto Adige e del Veneto.<ref>[https://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_2nd_SR_Italy_en.pdf SECOND REPORT SUBMITTED BY ITALY PURSUANT TO ARTICLE 25, PARAGRAPH 2 OF THE FRAMEWORK CONVENTION FOR THE PROTECTION OF NATIONAL MINORITIES (received on 14 May 2004), APPROPRIATELY IDENTIFIED TERRITORIAL AREAS Decisions adopted by provincial councils], [[Consiglio d'Europa]]; il comune di Calalzo di Cadore è stato incluso nell'area ladina con delibera del Consiglio Provinciale di Belluno del 25 giugno 2003.</ref> L'area ufficialmente ladina conta circa 92.000 abitanti, ma non è possibile indicare con esattezza il numero dei parlanti la lingua ladina, dal momento che solo in Trentino-Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica in occasione del censimento decennale della popolazione. Solo in provincia di Bolzano il censimento rileva ai fini della [[proporzionale etnica]].
{{legend|#38d264|Aree dove il ladino coesiste con altre lingue ([[lingua lombarda|lombardo]] e [[lingua bavarese|bavarese]])}}
{{legend|#bcf0cb|Aree d'influenza del ladino (dialetto ladino-agordino e dialetti ladino-friulani di [[Erto]] e [[Cimolais]])}}
'''?''' Aree di diffusione incerta del ladino]]
La lingua ladina è riconosciuta come lingua minoritaria in 51 comuni del Trentino-Alto Adige e del Veneto.<ref>[https://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_2nd_SR_Italy_en.pdf SECOND REPORT SUBMITTED BY ITALY PURSUANT TO ARTICLE 25, PARAGRAPH 2 OF THE FRAMEWORK CONVENTION FOR THE PROTECTION OF NATIONAL MINORITIES (received on 14 May 2004), APPROPRIATELY IDENTIFIED TERRITORIAL AREAS Decisions adopted by provincial councils], [[Consiglio d'Europa]]; il comune di Calalzo di Cadore è stato incluso nell'area ladina con delibera del Consiglio Provinciale di Belluno del 25 giugno 2003.</ref> L'area ufficialmente ladina conta circa {{formatnum:92000}} abitanti, ma non è possibile indicare con esattezza il numero dei parlanti la lingua ladina, dal momento che solo in Trentino-Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica in occasione del censimento decennale della popolazione. Solo in provincia di Bolzano il censimento rileva ai fini della [[proporzionale etnica]].
 
AlIn [[Val di Non]] in Trentino, al di fuori dell'area ufficialmente riconosciuta, inal particolarecensimento in [[Val di Non]] in Trentino,2011 il 23,19% si è dichiarato ladino, rispetto al 17,54 % nel 2001.
 
{| class="wikitable"
Riga 197 ⟶ 425:
! 2001
! 2011
! 2021
|-
| Bolzano
| align="right" | 18.736{{formatnum:18736}}<ref>[{{cita web|url=http://www.provincia.bz.it/ASTAT/downloads/mit17_02.pdf |titolo=Censimento 2001 Alto Adige] |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
| align="right" | 20.548{{formatnum:20548}}<ref>[{{cita web|url=http://www.provinz.bz.it/astat/de/bevoelkerung/458.asp?aktuelles_action=300&aktuelles_image_id=563169 |titolo=Censimento 2011 Alto Adige] |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
| align="right" |
|-
| Trento
| align="right" | 16.462{{formatnum:16462}}<ref>[http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze/minoranze/ladini_mocheni_cimbri_pop_2001_x_comune_e_residenza.1205943234.pdf Appartenenza alla popolazione di lingua ladina, mochena e cimbra, per comune ed area di residenza (censimento 2001)], Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento</ref>
| align="right" | 18.550{{formatnum:18550}}<ref name=":2">[http://www.statistica.provincia.tn.it/binary/pat_statistica/demografia/15CensGenPopolazione.1340956277.pdf 15º Censimento della popolazione e delle abitazioni. Rilevazione sulla consistenza e la dislocazione territoriale degli appartenenti alle popolazioni di lingua ladina, mòchena e cimbra (dati provvisori)], Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento</ref>
| align="right" |{{formatnum:15775}}
|}
 
===Provincia autonoma di Bolzano===
Al censimento del 2011, 20.548{{formatnum:20548}} altoatesini si sono dichiarati ladini, vale a dire il 4,53% della popolazione. In 8 dei 116 comuni altoatesini la lingua ladina è maggioritaria.
 
{| class="wikitable sortable"
! Nome italiano || Nome ladino || Abitanti || Percentuale di ladini
|-
| [[AnterivoBadia (Italia)|Badia]] || ''NantarùBadia'' || 3913366 || 8994,8007%
|-
| [[Badia]] || ''Badia'' || 3.366 || 94,07%
|-
| [[Corvara in Badia]] || ''Corvara'' || 1.3201320 || 89,70%
|-
| [[La Valle]] || ''La Val'' || 1.2991299 || 97,66%
|-
| [[Marebbe]] || ''Mareo'' || 2.9142914 || 92,09%
|-
| [[Ortisei]] || ''Urtijëi'' || 4.6594659 || 84,19%
|-
| [[San Martino in Badia]] || ''San Martin de Tor'' || 1.7331733 || 96,71%
|-
| [[Santa Cristina Valgardena]] || ''Santa Cristina Gherdëina'' || 1.8731873 || 91.,40%
|-
| [[Selva di Val Gardena]] || ''Sëlva'' ||2.6642664 || 89,74%
|-
! Provincia autonoma di Bolzano || ''Provinzia de Bulsan'' || || 4,53%
|}
 
Nel comune di [[Castelrotto]] risiede una consistente minoranza ladina, pari al 15,37% della popolazione totale. Si tratta dei residenti nelle frazionefrazioni Sureghes (Überwasser-Oltretorrente) e Runcadic (Runggaditsch-Roncadizza) che di fatto sono la zona abitata della località [[Ortisei]] (intesa non come comune amministrativo) ma, situata oltre il torrente [[Rio Gardena]].
 
=== Provincia autonoma di Trento ===
Al censimento del 2011, 18.550{{formatnum:18550}} trentini si sono dichiarati ladini. I ladini sono concentrati in Val di Fassa, dove sono una minoranza riconosciuta, e lenelle Valli del Noce, dove il ladino non è però riconosciuto, pur essendo i ladini nonesi e solandri più numerosi dei ladini fassani.<ref>[http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/06/30/news/ladini-i-nonesi-superano-i-fassani-1.5342702 Ladini: i nonesi superano i fassani] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140203034410/http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/06/30/news/ladini-i-nonesi-superano-i-fassani-1.5342702 |datedata=3 febbraio 2014 }}, Trentino Corriere delle Alpi, 30 giugno 2012.</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
Riga 244 ⟶ 473:
|[[Campitello di Fassa]] || ''Ciampedèl'' || 740 || 608 || 82,2%
|-
|[[Canazei]] || ''Cianacèi'' || 1.9111911 || 1.5241524 || 79,7%
|-
|[[Mazzin]] || ''Mazìn'' || 493 || 381 || 77,3%
|-
|[[Moena]] || ''Moena'' || 2.6982698 || 2.1262126 || 78,8%
|-
|[[Pozza di Fassa]] || ''Poza'' || 2.1382138 || 1.7651765 || 82,6%
|-
|[[Soraga di Fassa]] || ''Soraga'' || 736 || 629 || 85,5%
|-
|[[Vigo di Fassa]] || ''Vich'' || 1.2071207 || 1.0591059 || 87,7%
|-
! ProvinciaArea autonoma di Trentoladina || ''Provinzia de Trent'' || 526.5109923 || 18.5508092 || 381,5%
|-
! Provincia autonoma di Trento || ''Provinzia de Trent'' || {{formatnum:526510}} || {{formatnum:18550}} || 3,5%
|}
 
Nel censimento effettuato negli ultimi mesi del 2021, a fronte di un generale aumento della popolazione provinciale, il numero dei ladini è diminuito.<ref>{{cita news|titolo=I MOCHENI SONO 713, LO DICONO I RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLA CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI DI MINORANZA|sito=RTTR|data=3 maggio 2022|url=https://www.radioetv.it/2022/05/03/i-mocheni-sono-713-lo-dicono-i-risultati-della-rilevazione-sulla-consistenza-delle-popolazioni-di-minoranza/}}</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
! Nome italiano || Nome ladino || Abitanti || Numero di ladini || Percentuale di ladini
|-
|[[Campitello di Fassa]] || ''Ciampedèl'' || 709 || 392 || 55,3%
|-
|[[Canazei]] || ''Cianacèi'' || 2015 || 1092 || 54,2%
|-
|[[Mazzin]] || ''Mazìn'' || 598 || 315 || 52,7%
|-
|[[Moena]] || ''Moena'' || 2682 || 1364 || 50,9%
|-
|[[San Giovanni di Fassa]] || ''Sèn Jan'' || 3698 || 2443 || 66,1%
|-
|[[Soraga di Fassa]] || ''Soraga'' || 691 || 460 || 66,6%
|-
! Area ladina || || {{formatnum:10393}} || 6066 || 58,4%
|-
! Provincia autonoma di Trento || ''Provinzia de Trent'' || {{formatnum:531733}} || {{formatnum:15775}} || 2,9%
|}
 
=== Provincia di Belluno ===
Appartengono all'area ladina storicamente tirolese i comuni di [[Cortina d'Ampezzo]], [[Colle Santa Lucia]], [[Livinallongo del Col di Lana]],. inIn questi tre comuni si è svolta nel 2006 una inchiesta sociolinguistica mirata a determinare la composizione linguistica della regione,; i risultati ottenuti sono riportati nella tabella seguente. Si è registrata una maggioranza assoluta di italiani a [[Cortina d'Ampezzo]], dove formano l'82.,1% della popolazione comunale, mentre nei comuni di [[Colle Santa Lucia]] e [[Livinallongo del Col di Lana]] i ladini erano la maggioranza, con rispettivamente il 50.,6% e il 54.,3%.<ref name="veneto20062">{{Cita pubblicazione|cognome=Iannaccaro|nome=Gabriele|data=|titolo=SURVEY LADINS. USI LINGUISTICI NELLE VALLI LADINE|url=https://www.academia.edu/1635334/SURVEY_LADINS._USI_LINGUISTICI_NELLE_VALLI_LADINE|lingua=en|p=196}}</ref>
{| class="wikitable sortable"
!Nome italiano
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|[[Cortina d'Ampezzo]]
|''Anpezo''
|6630
|6,630
|1034
|1,034
|15.,6%
|-
|[[Colle Santa Lucia]]
Riga 278 ⟶ 531:
|434
|220
|50.,6%
|-
|[[Livinallongo del Col di Lana]]
|''Fodóm''
|1431
|1,431
|777
|54.,3%
|-
!Totale area
!
!8495
!8,495
!2031
!2,031
!23.,9%
|}
[[Rocca Pietore]] fu invece a capo di una Magnifica Comunità che per più di 500 anni godette di una propria autonomia, trovandosi tra la [[contea del Tirolo]] e la [[Repubblica di Venezia]]. La sua parlata mantiene ancora un tratto ladino che l'accomuna a [[Colle Santa Lucia]] e [[Livinallongo del Col di Lana]].
 
Possono essere definiti ladini in parte i comuni del [[Cadore]] e dell'alto [[Agordino]]. Le parlate del basso Cadore e del basso Agordino risentono invece dell'influenza del [[dialetto veneto settentrionale|veneto bellunese]], pertanto vengono preferibilmente classificate come dialetti ladino-veneti; in ogni caso, la legislazione riconosce come di minoranza linguistica ladina tutti i comuni agordini.<ref name=treccani>{{cita libro | nome= Flavia | cognome= Ursini | capitolo= Dialetti Veneti | titolo= [[Enciclopedia dell'italiano]] |anno= 2011 | editore= [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] | città= Roma | url_capitolourlcapitolo= http://www.treccani.it/enciclopedia/dialetti-veneti_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/|accesso= 26 febbraio 2014}}</ref>.
 
== Riconoscimento giuridico ==
[[File:Scuola ladina.JPG|thumb|Insegna trilingue di una scuola ladina del comune di Santa Cristina Valgardena]]
 
===Provincia autonoma di Bolzano===
In [[Provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]] (''Balsan/Bulsan'') il ladino è lingua ufficialmente riconosciuta e la minoranza ladina viene tutelata con diverse norme riguardanti tra l'altro l'insegnamento nelle scuole pubbliche e la facoltà di usare il ladino nei rapporti orali e scritti con gli uffici della pubblica amministrazione, con esclusione delle forze armate e le forze di polizia. Infatti nelle scuole delle località ladine dell'Alto Adige la lingua ladina è lingua d'insegnamento assieme al tedesco e italiano. In base alla delibera della Giunta Provinciale n. 210 del 27 gennaio 2003 (''Utilizzo della lingua ladina da parte degli enti pubblici e negli atti normativi'') "le varianti del ladino con riconoscimento ufficiale in provincia di Bolzano sono il ladino unificato della Val Badia e quello della Val Gardena". Per garantirne la rappresentanza politica, ai ladini è riservato un seggio in consiglio provinciale. La lingua e cultura ladina in ambito altoatesino vengono curate dall'istituto ladino [[Micurà de Rü]] con sede centrale a San Martino in Badia e distaccata a Selva di Val Gardena. Inoltre la facoltà di [[scienze della formazione]] della [[Libera università di Bolzano]] possiede anche una sezione di lingua ladina<ref>[http://www.unibz.it/en/organisation/organisation/bodies/Documents/st2006-02-20_aus%20Intranet.pdf Statut/Statuto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131105001910/http://www.unibz.it/en/organisation/organisation/bodies/Documents/st2006-02-20_aus%20Intranet.pdf |data=5 novembre 2013 }}</ref> con sede a [[Bressanone]].
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Recentemente anche in [[Provincia di Belluno]] (''Belun''), grazie alla normativa sulle minoranze linguistiche storiche (legge 482/1999), sono stati riconosciuti ladini i comuni del [[Cadore]], del [[Comelico]], dell'[[Agordino]], della [[Valle del Biois]], dell'alta val [[Cordevole]] e della [[Val di Zoldo]].
 
È attivo l'Istituto Ladin de la Dolomites (Istituto Culturale delle Comunità dei Ladini Storici delle Dolomiti Bellunesi), con sede a [[Borca di Cadore|Borca]].<ref>[{{Cita web |url=http://www.istitutoladino.it/ |titolo=Istituto Ladin de la Dolomites] |accesso=11 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080922014832/http://www.istitutoladino.it/ |dataarchivio=22 settembre 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Attualmente tale istituto è chiuso e non più operativo.
 
Esiste pure l'Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan a Colle S. Lucia che fa riferimento ai ladini storici presenti in Provincia di Belluno dei tre comuni di Livinallongo, Colle e Ampezzo, apparteneutiappartenuti alla provincia di Trento fino ilal 1926. Nell'associazione, è presente anche il comune di [[Rocca Pietore]] di cui con i primi due (Livinallongo e Colle) ne condivide il tratto Ladino Atesino.
 
Una efficace tutela delle minoranze linguistiche in provincia di Belluno da parte delle istituzioni è tuttavia ancora mancante. L'insegnamento nelle scuole ed un seggio di rappresentanza in consiglio regionale sarebbero possibili misure a tutela della lingua e cultura ladina.
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==Media==
La [[sede Rai di Bolzano]] produce, sotto il marchio [[Rai Ladinia]], programmi radiotelevisivi in lingua ladina, dedicati a tutto il territorio culturale.
La Union Generela di Ladins dla Dolomites pubblica inoltre settimanalmente ''[[La Usc di Ladins]]'', che contiene articoli di attualità, sport ed eventi locali, in diversi dialetti ladini. I quotidiani ''[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]'' e ''[[Trentino (quotidiano)|Trentino]]'' hanno una sezione dedicata alle valli ladine in lingua ladina.<ref>http://www.noeles.info</ref>
Due emittenti radiofoniche, ''[[Radio Gherdëina Dolomites]]'' e ''Radio Studio Record'' di [[Canazei]], trasmettono in lingua ladina.<ref>https://www.istladin.net/it/mass-media</ref>
Un discreto successo, soprattutto in Germania, è stato inoltre riscosso dal trio musicale pop [[Ganes]], le cui canzoni sono cantate prevalentemente in [[dialetto badioto|ladino badioto]].
Radio Cortina trasmette tre volte alla settimana una rubrica in ladino ampezzano.
 
== Esempi ==
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{| class="wikitable"
! Italiano
! [[Dialetto noneso|Noneso]]
! [[Dialetto solandro|Solandro]]
! [[Dialetto gardenese|Gardenese]]
!Marô ([[Marebbe|Mareo]])
! [[Dialetto badioto|Badioto]]
! [[Dialetto fassano|Fassano]]
![[Livinallongo del Col di Lana|Fodom]]
! [[Dialetto ampezzano|Anpezan]]
! [[Val di Zoldo#Lingua|Zoldan]]
! [[Alleghe|Alie]]
! Basso [[Agordo|Agordino]]
! [[Dialetto noneso|Noneso]]
! [[Dialetto solandro|Solandro]]
! Basso Agordino
|-
| Come ti chiami?
| Come te clames po?<br />(Che gias nom po?)
| Come te ciames po?<br />(Che/Chje gh'às/jas nòm po?)
| Co es'a inuem?
|Co astepa ennom?
| Co àst'pa inom?
| Co èste pa inom?
|Ci inom asto?
|Ce asto gnon?
| Che asto gnómgnom po ti?
| Ke inom asto?
| Come te clames po?<br />(Che gias nom po?)
| Come te ciames po?<br />(Che/Chje gh'às/jas nòm po?)
| Come fàśtu de gnòm? (Come te ciàmetu?)
|-
| Quanti anni hai?
| Canti ani gias po?
| Quanti àni gh'às/jas po?
| Tan d'ani es'a?
|Tan de agn astepa?
| Tan de âgn àst'pa?
| Cotenc egn èste pa?
|Cotanc agn asto?
|Cuante ane asto?
| Quainc agn asto?
| Cotanc agn asto?
| Canti ani gias po?
| Quanti àni gh'às/jas po?
| Quanti àni àśtu?
|-
| Vado a casa.
| Von a ciasa.
| Von a chjasa / casa.
| Vedi a cësa.
|I va a ciasa
| I va a ciésaciasa.
| Vae a cèsa.
|Vade a Cèsa
|Vado a ciasa.
| Vade a casa.
| Vade a ciesa.
| Von a ciasa.
| Von a chjasa / casa.
| Vade / Vàe a casa.
|-
| Dove abiti?
| En do abites po?
| 'Ndo abites po?
| Ulà stessa?
|Ola virestepa?
| Aulà virest'pa?
| Olà stèste pa?
|Ulà stasto?
|Agnó stasto?
| An do stasto?
| Ulà stasto?
| En do abites?
| 'Ndo abites po?
| Ónde śtàśtu?
|-
| Vivo a Trento.
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Stei a Trent.
|I viri a Tront
| I viri a Trënt.
| Stae a Trent.
|Stè a Trënt
|Stago a Trent.
| Staghe a Trent.
| Stae a Trient.
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Vivi a Trent. (Ston a Trent)
| Śtàe a Trent.
|-
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Un esempio di una leggenda in ladino dolomitico / ladin dolomitan standard:
 
:''Duc i Ladins sá che l lé (o lech) dl Ergabuan è l Lé de Careza. Chest è conesciú lonc y lerch per si biei colours che muda demeztroi dal vert-fresch al cuecen-scarlat, y dal blé dl ciel al ghel-aur; per chesta mudazion de colours él vegnú batié "Lé dl Ergabuan", dai colours dla irida/cogola dl uedl. An conta che chel lé fova n iade abité da na "gana" che ova l corp da pesc y l cef da persona, desche an se imaginova da zacan na ninfa. N salvan che abitova te cheles selves, che scluj ite chest pice lé desche na perla, se ova inamoré da perde l cef te chesta bela muta-ninfa; ma dut debant! Per la tré a se, se ova l salvan pensé de fé n gran ergabuan con i colours plu biei che se destenova fora da la piza dl Latemar enfin ju tl lech; ma la ninfa ne se ova empone lascé pié. Dal gran senn, l Salvan, che ova fat con tant de fadia sie beliscim laour, ova n dí tout l ergabuan, l ova desfat en tant de fruzies y l ova spo sciulé tl lech. Da chel moment á l lé giaté duc chi biei colours che al à enfin aldidancuei.''
 
Traduzione:
 
Tutti i ladini sanno che il luogo dell'arcobaleno è il [[lago di Carezza]]. Questo è conosciuto tra i laghi per i suoi bei colori che cambiano dal verde fresco allo scarlatto e dal blu cielo all'oro; per questo cambiamento dei colori viene chiamato "lago arcobaleno", dai colori...
 
=== ''[[Il corvo e la volpe]]'' nelle ''Favole'' di [[Fedro]] ===
==== Varianti ladine ====
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI MODIFICARE LA FAVOLA NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nell'oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti ladine. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
;Ladin dla Val Badia (Marô)
:''La olp ea endo en iade afamada. Te chel veghera en corf co tignia en tòch de ciajó te so bech. "Chel mo sess pa bun", s'ara ponsé, y à cherdé le corf: "Tan en bel che t'es! Sce to cianté è tan bel co to ciaré fora, spo este dessogü tö le plü bel vicel de düc."''
 
;Ladin dla Val Badia (Badiot)
:''La olp ê indô n iade afamada. Te chël vëighera n corf che tignî n tòch de ciajó te so bech. "Chël me savess bun", s'àra ponsè, y à cherdè le corf: "Tan bel che t'es! Sce to ciantè è tan bel co to ciarè fora, spo este dessigü tö le plü bel vicel de düc."''
 
;Ladin de Gherdëina (Gherdëina)
:''La bolp fova inò n iede arfameda. Te chëla vëijela n corf che tën n tòch de ciajuel te si bech. "Chël me savëssa bon", se ala mpensà y à cherdà l corf: "Ce bel che te ies! Sce te ciantes tan bel coche te cëles ora, pona ies dessegur tu l plu bel ucel de duc."''
 
;Ladin de Fascia (Fascian)
:''La bolp era endò famèda. Te chela la veit n corf con n toch de formai tel bech. "Chel, vé, me saessa bon", la se peissa e la ge disc al corf: "Che bel che t'es! Se tie ciantèr l'é scì bel che tia parbuda dapò t'es de segur tu l più bel anter duc i ucìe."''
 
;Ladin de Fodom (Fodom)
:''La volp l'eva ndavò afamada. Nte chëla la veiga n còrf che l se tegniva n tòch de formai ntel bech. "Chël l me savëssa ben bon", la s'à pensé ntra de dëla, e l'à clamé l còrf: "Cotánt bel che t'es! Se tuo cianté l è bel coche ti te ciale fòra, nlouta t'es segur ti l plu bel de duc cánc i uciei!"''
 
;Ladin de La Ròcia
:'' La olp l'eiva danuof famèda. Ite chela la vé n còrf che l se tegniva n tòch de formai tel béch. "Chel vè me piajese begn tant", la s'a pensè intra de ela e l'à ciamè l còrf: "Ci n bel che t'és! Se te ciante autertant begn che te vèrde fora, inlaota de segur t'es el pì bel dì guzì!"''
 
;Ladin de Anpezo (Anpezan)
:''Ra 'olpe r'ea danoo infamentada. Cenoné ra vede un croo poià su un pezuó, con inze ‘l beco un toco de formei. "Chel me saarae ben bon", ra s'à pensà intrà de era, e r'à ciamà el croo: "Ce un bel che te sos! Se ra to ciantia r'é bela conpain de cemodo che te vardes fora, de seguro te sos el pì bel intrà dute i uziei!"''
 
;Ladin Nones
:''La bolp l'era de nuèu famada. 'N te chela la vet en grol con en toć de formai 'n tel bèć. "Chel vè 'l me saverues bon", la 'npensa 'ntra de ela, e la ge dis al grol: "Che bel che es! Se 'l to ciantar l'è 'nzì bel come che vardes fuèra, de segur es el pu bel de tut i auzièi!"''
 
;Ladin Solànder
:''La bolp l'èra amò famada. Nte quèla la vet en còrf con 'n toch de fromai (stavél) 'ntél bèch. "Quèl if, vè, el me savrós bòn", la pensà trà de ela, e la gh'à dit al còrf: "Che bèl che ses! Se 'l tó cantar l'é aosì bèl come che vardes för, de segur t'es 'l pù bèl de tuti i auciéi!"''
 
;Ladin dla Val et Rabi ([[Dialetto rabbiese|Rabiés]])
:''La bolp la ero amòtotorno famado. Nte quelo la ve n corf con n toch et formai ntal bèch. "Quel if vè elm savorò bon!", la sempenso entrà de elo, e l ji dis al corf: "Che bel chje es! Se l to chjantar l füs si bel come el to vardar för del sejür sorosti ti el pü bel et tüt i aucei!"''
 
;Ladin de Falciade
:''La bolp l' èra danof famada. N'dant la vé n còrf, che l avea ntel bech n tòch de formài. "Chel sì che l me savese bon", la s'a pensà la bolp, e l'à ciamà'l corf: "Ché bel che t'es! Se te cante autertant ben che te varde fora,de segur t'es l pì bel di auziei!"''
 
;Ladin de Alie, dialetto alleghese
:''La bòlp 'l era 'ndanuof famada. Chel che no lè la vez 'n corf co 'n toch de formai inanter 'l bèch. "Chel vè, me savese bon", pensa la bòlp e 'ndant la dis al corf: "Che bèl che tès! Se te ciante valif che te varde fora bèl, de segur tès 'l pì bèl de uzëi!"''<ref>Pallabazzer Vito, Lingua e cultura ladina. Lessico e Onomastica di Laste, Rocca Pietore, Colle S. Lucia, Selva di Cadore, Alleghe. Belluno, Istituto bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, serie “Dizionari” n. 1, 1989.</ref>
 
;Ladin de Zoldo, dialetto zoldano
:''La bòlp la era danuof afamada. Nte chela la ve 'n corf co 'n toch de formai inte 'l bèch. "Chel sì, vè, che 'l me savaràe bon", la s'à pensà la bolp, e l'à ciamà al corf: "Che bèl che t'es! Se te cante polito come che te se ve, de segur te śaràe al pì bel de duti i uziéi!"''
 
;Ladin Taibonèr del Basso Agordino (Taibon), di transizione col veneto
:''La bólp l'era danóf famàda. Chel che no lé, la vét en còrf co 'n toch de formai 'te 'l bèch. E la se diś ànter de éla: "Chel si mo, 'l me śavarìe bón!" ; e la ghe diś al còrf: "Che bèl che t'é s'è! Śe te canteśe uguale drìo quant che te s'é bèl, deśegùr te śaràe 'l pi fèter ànter i ośèi!"''
 
==== Confronto con altre lingue retoromanze ====
;Friulano carnico di Paularo
:''La bolp a èrä di nû famadä. In chê la jou un corvat, cal vevä tal bec un toc di ciuç. "Chel si ca mi plasares", à pensâ la bolp, e a dîš al corvat: "Ce biel ca tu sês! Sa tu cjantes ben comä ca tu mostres la to bielece, di sigûr tu sês il plui biel di ducj i ucèi!"''
 
;Friulano Gemonese (scritto in grafia ufficiale)
:''La volp e jere di nûf famade. In chel e à viodût un corvat, che al veve intal bec un toc di formadi. "Chel si c'al mi plasarès",e a pensât la volp, e i disè al corvat: "Ce biel che tu sês! Se tu cjantis ben come a cjalati di fûr, di segûr tu sês il plui biel di ducj i ucei!"''
 
;Romancio della Val Monastero (anticamente diffuso anche in Val Venosta)
:''La vuolp d'eira darcheu üna jada fomantada. Qua ha'la vis ün corv chi tgnaiva ün toc chaschöl in seis pical. Quai am gustess, ha'la pensà, ed ha clomà al corv: "Che bel cha tü est! Scha teis chant es uschè bel sco tia apparentscha, lura est tü il plü bel utschè da tuots!"''
 
==== Italiano ====
La volpe era nuovamente affamata. Vide un corvo posato su un abete rosso con un pezzo di formaggio nel becco. "Come lo gusterei", pensò la volpe, e disse al corvo: "Come sei bello! Se il tuo canto è così bello come il tuo aspetto, allora sei il più bello fra gli uccelli".
 
=== Numeri in Ladinoladino ===
{| class="wikitable"
|+
Riga 467 ⟶ 673:
! colspan="10" |Ladino
|-
!badiot
!Badiot
!gherdëina
!Gherdëina
!fascia
!Fascia
!Fodomfodom e Rocchesànrocchesàn
!anpezan
!Anpezan
!zoldan
!Zoldan
!agordin
!Agordin
!nones
!Nones
!rabiés
!Rabiés
!solander
!Solander
|-
|'''Unouno'''
| colspan="8" |un
| colspan="2" |ün
Riga 560 ⟶ 766:
|-
|'''undici'''
|ünesc
|önesc
|undesc
|unesc
|undes
|
|undesc
| colspan="3" |undes
Riga 571 ⟶ 777:
| colspan="2" |dodesc
|doudesc
|dodes
|
|dodesc
| colspan="3" |dodes
Riga 579 ⟶ 785:
| colspan="2" |trëdesc
|tredesc
|trëdesc
|
|tredesc
| colspan="3" |tredes
Riga 585 ⟶ 791:
|-
|'''quattordici'''
| colspan="34" |catordesc
|
|catordesc
| colspan="3" |catòrdes
Riga 595 ⟶ 800:
|chindesc
|chinesc
|chindesc
|
|chinesc
| colspan="3" |chindes
Riga 604 ⟶ 809:
|sëidesc
|seidesc
|sëdesc
|
|sedesc
| colspan="5" |sédes
|-
|'''diciassette'''
| colspan="34" |dejesset
|
|dijasete
|didiset
Riga 619 ⟶ 823:
|'''diciotto'''
| colspan="3" |dejedot
|dejdot
|
|dijdoto
| colspan="2" |disdòt
Riga 628 ⟶ 832:
|dejenuef
|dejenef
|dejenuof
|
|dijnoe
|disnuof
Riga 636 ⟶ 840:
|-
|'''venti'''
| colspan="34" |vint
|
|vinte
|vint
Riga 647 ⟶ 850:
* [http://www.gemeinde.wolkensteiningroeden.bz.it/gemeindeamt/download/cc070011_statuto-in.pdf Selva di Val Gardena], italiano, tedesco, dialetto gardenese
* [http://incomune.interno.it/statuti/statuti/corvara_in_badia.pdf Corvara in Badia], italiano, tedesco, dialetto badioto-marebbano
* [https://web.archive.org/web/20140911002831/http://www.comune.moena.tn.it/public/files/3.pdf Moena], italiano, dialetto fassano
 
=== Fiabe, romanzi, testi vari ===
* {{cita web|url=http://www.istitutoladino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=20&Itemid=22|titolo=Fiabe, romanzi, testi vari a cura dell'Istituto Ladin de la Dolomites|accesso=10 agosto 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140220021451/http://www.istitutoladino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=20&Itemid=22|dataarchivio=20 febbraio 2014|urlmorto=sì}}
* {{cita web|https://archive.org/details/MN5116ucmf_4|Vita di santa Genoveffa tradotta in ladino}}
 
Riga 657 ⟶ 860:
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro |curatore1=[[Rut Bernardi]]|curatore2= [[Paul Videsott]]|opera= Geschichte der ladinischen Literatur. Ein bio-bibliografisches Autorenkompendium von den Anfängen des ladinischen Schrifttums bis zum Literaturschaffen des frühen 21. Jahrhunderts (2012). Bd. I: 1800-1945: Gröden, Gadertal, Fassa, Buchenstein und Ampezzo. Bd. II/1: Ab 1945: Gröden und Gadertal. Bd. II/2: Ab 1945: Fassa, Buchenstein und Ampezzo. Scripta Ladina Brinensia III |editore=Bolzano/Bozen University Press |città=Bozen/Bolzano|anno=2012 |isbn=978-88-6046-063-9}}
* {{lingue|lad|de|it}} Hans Goebl (ed.), ''ALD: Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins / Sprachatlas des Dolomitenladinischen und angrenzender Dialekte / Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi'', 8 voll., Wiesbaden, Reichert, 1998-2006. ISBN 3-89500-071-X
* {{lingue|lld}} Marco Forni, ''Gramatica Ladin Gherdëina'', Istitut Ladin Micurá de Rü, San Martin de Tor, 2019, ISBN 978-88-8171-132-1.
* [[Luigi Heilmann]], ''La parlata di Moena nei suoi rapporti con Fiemme e con Fassa'', Zanichelli, Bologna 1955
* {{lingue|lld}} Marco Forni, ''La ortografia dl ladin de Gherdëina'', Istitut Ladin Micurá de Rü, San Martin de Tor, 2019, ISBN 978-88-8171-113-0.
* {{lingue|lld|de|it}} Hans Goebl (ed.), ''ALD: Atlant linguistich dl ladin dolomitich y di dialec vejins / Sprachatlas des Dolomitenladinischen und angrenzender Dialekte / Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi'', 8 voll., Wiesbaden, Reichert, 1998-2006. ISBN 3-89500-071-X
* [[Luigi Heilmann]], ''La parlata di Moena nei suoi rapporti con Fiemme e con Fassa'', Zanichelli, Bologna 1955.
* Giovanni Mischí: ''Dizionar Ladin (Val Badia) – Deutsch = Wörterbuch Deutsch – Ladin (Val Badia)'', 2 Bd., Verlag A. Weger, Brixen 2021, ISBN 978-88-6563-291-8.
* {{Cita libro |autore = Werner Pescosta |titolo = Storia dei ladini delle Dolomiti |città = San Martino in Badia |editore = Istitut Ladin Micurà de Rü |anno = 2010 |isbn=978-88-8171-090-4}}
* {{Cita testo|autore=Werner Pescosta |curatore1=[[Ulrike Kindl]]|curatore2= [[Hannes Obermair]] |titolo=La “questione ladina”. Strumento di espansione e di giustificazione delle ambizioni nazionalistiche italiane e tedesche |opera= Die Zeit dazwischen: Südtirol 1918–1922. Vom Ende des Ersten Weltkrieges bis zum faschistischen Regime / Il tempo sospeso: L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922) |editore=Edizioni alphabeta Verlag |città=Merano |anno=2020 |isbn=978-88-7223-365-8 |pp=157-218 }}
* {{Cita libro |curatore1=Paul Videsott|curatore2= altri|opera= Manuale di linguistica ladina |editore=De Gruyter |città=Berlino|anno=2020 |isbn=978-3110519624}}
* {{Cita libro |curatore1=Paul Videsott|curatore2= altri|opera= Vocabolar dl ladin leterar / Vocabolario del ladino letterario / Wörterbuch des literarischen Ladinischen. Vol. 1: Lessich documenté fin al 1879 / Lessico documentato fino al 1879 / Bis 1879 belegter Wortschatz |editore=Bolzano/Bozen University Press |città=Bozen-Bolzano|anno=2020 |isbn=978-88-6046-169-8}}
* {{Cita libro |curatore1=Paul Videsott|opera= Zwei neue Hilfsmittel für die Erforschung des Dolomitenladinischen: Das Corpus dl ladin leterar und das Vocabolar dl ladin leterar |editore=Zeitschrift für Romanische Philologie 133 |anno=2017 |pp=212-244 }}
* [http://vll.ladintal.it/applications/textanalysis/writingList.jsp TALL Vocabolar dl ladin leterar]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://incubator.wikimedia.org/wiki/Wp/lld|Prova di Wikipedia in ladino dolomitico}}
* [[:lld:Plata prinzipala|Wikipedia in ladino dolomitico]]
* {{cita web|http://www.vejin.com/|Sito sui ladini e sul loro territorio}}
* {{cita web | 1 = http://www.vejin.com/ | 2 = Sito sui ladini e sul loro territorio | accesso = 18 febbraio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191115145046/http://www.vejin.com/ | dataarchivio = 15 novembre 2019 | urlmorto = sì }}
*{{Cita web|url=https://patrimonilinguistici.it/leggere-scrivere-ladino/|titolo=Leggere e scrivere in ladino}}
* {{cita web|http://www.istladin.net/|Istituto Culturale Ladino e Museo Ladino di Fassa}}
* {{cita web|http://www.vejin.com/language.html#formazione|Lingua ladina e varianti}}
* {{cita web | 1 = http://ald.sbg.ac.at/ald/default%20ald%201%202_i.htm | 2 = Atlante linguistico del ladino dolomitico e dei dialetti limitrofi I + II | accesso = 1 aprile 2020 | dataarchivio = 10 agosto 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200810092232/http://ald.sbg.ac.at/ALD/default%20ald%201%202_i.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.dialectometry.com/|Ladinienatlas ALD-I}}
* {{cita web|http://ald.sbg.ac.at/ald/ald-i/|Sprachatlas des Dolomitenladinischen und angrenzender Dialekte}}
* [[Giovan Battista Pellegrini]], [https://web.archive.org/web/20121003072247/http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/flash/regionalok.htm ''La carta dei Dialetti d'Italia''], Pacini editore, Pisa, 1977.
* {{cita web|https://www.academia.edu/1621339/Servey_Ladins._Usi_linguistici_nelle_valli_ladine|Survey Ladins}}
* {{cita web | 1 = http://altoadige.gelocal.it/tempo-libero/2016/10/25/news/il-ladino-approda-a-la-sapienza-1.14309608 | 2 = Il ladino approda alla Sapienza | accesso = 28 ottobre 2016 | dataarchivio = 28 ottobre 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161028215004/http://altoadige.gelocal.it/tempo-libero/2016/10/25/news/il-ladino-approda-a-la-sapienza-1.14309608 | urlmorto = sì }}
 
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