Volto Santo di Lucca: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|altre immagini analoghe|Volto Santo (disambigua)|Volto Santo}}
{{Opera d'arte
[[File:Volto Santo de Lucca.JPG|miniatura|Il Re dei Lucchesi]]
|immagine = Volto_santo_di_lucca,_780-820_dc_ca._(dopo_il_restauro_del_2025),_03.jpg
{{Coord|43|50|26.47|N|10|30|21.57|E|display=title|type:landmark_region:IT}}
|grandezza immagine =
[[File:Aspertini volto santo.JPG|thumb|[[Lucca]], Affresco di [[Amico Aspertini]] in [[Basilica di San Frediano|San Frediano]] che raffigura il trasferimento del ''Volto Santo'' verso Lucca narrato nella leggenda leobiniana.]]
|didascalia= Il Volto santo dopo il restauro del 2025
|titolo = Volto Santo di Lucca
|artista = sconosciuto
|data = IX secolo (?) o XI secolo <ref>{{Cita web|URL=https://www.predella.it/index.php/link-web/69-issue-51/702-51-misce-martinelli.html|titolo=Copia archiviata|accesso=27 luglio 2023|dataarchivio=27 luglio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230727141802/https://www.predella.it/index.php/link-web/69-issue-51/702-51-misce-martinelli.html|urlmorto=sì}}</ref>
|opera = scultura
|materiale = legno policromo coperto di nerofumo
|altezza = 265
|larghezza = 224
|città = [[Lucca]]
|ubicazione = [[Cattedrale di San Martino (Lucca)|Cattedrale di San Martino]]
}}
 
Il '''''Volto Santo di Lucca''''' è un [[crocifisso]] [[ligneo]], che la leggenda definisce un'immagine [[acheropita]] ossia non fatta da mano d'uomo e che è stato al centro di una diffusa venerazione in tutta [[Europa]] fin dal [[Medioevo]].
[[File:Grosso Lucca 1209.jpg|thumb|Un [[grosso (moneta)|grosso]] lucchese del [[XIII secolo]] con il Volto Santo]]
 
La critica era concorde nel ritenere che l'attuale crocifisso fosse una copia del XII o XIII secolo della statua originale, approntata dunque per sostituire una croce più antica gravemente danneggiata. Tuttavia indagini condotte nel corso del 2020, basandosi proprio sullo stato attuale della scultura, coperta di nerofumo e su cui non è pensabile condurre indagini distruttive o di restauro di grande portata, ne ha svelato l'antichità e l'originalità: gli ultimi esami con il [[carbonio-14]] la fanno infatti risalire tra gli ultimi
Il '''Volto Santo di Lucca''' è un [[crocifisso]] [[ligneo]], che la leggenda definisce un'immagine [[acheropita]] e che è stato al centro di una diffusa venerazione in tutta [[Europa]] fin dal [[Medioevo]].
decenni dell’VIII e l’inizio del IX secolo.<ref>L'ultimo esame, in occasione del restauro, porta la datazione all'anno 860.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.finestresullarte.info/flash-news/6912n_straordinaria-scoperta-lucca-volto-santo-opera-piu-antica-occidente.php|titolo=Straordinarie scoperte sul Volto Santo di Lucca: è la più antica scultura lignea dell'Occidente|lingua=it|accesso=2020-06-22}}</ref><ref>{{cita web | url = https://home.infn.it/it/comunicazione/news/4054-datazione-con-carbonio-14-presentate-le-indagini-sul-volto-santo-di-lucca | titolo = Datazione con Carbonio 12: presentate le indagini sul Volto Santo di Lucca | data = 19 giugno 2020 | sito = Istituto Nazionale di Fisica Nucleare | accesso = 19 luglio 2020 | dataarchivio = 20 luglio 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200720032431/https://home.infn.it/it/comunicazione/news/4054-datazione-con-carbonio-14-presentate-le-indagini-sul-volto-santo-di-lucca | urlmorto = sì }}.Citazione;. '' I risultati indicano, invece, che il crocifisso sia databile tra gli ultimi decenni dell’VIII e l’inizio del IX secolo: si tratterebbe dunque della più antica scultura lignea dell’occidente.''</ref> Si tratta del crocifisso più antico dell'Occidente.<ref name="Vatican News">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-12/il-restauro-del-volto-santo-rivela-il-trionfo-del-colore.html|titolo=Lucca, il restauro del Volto Santo rivela il trionfo del colore - Vatican News|sito=www.vaticannews.va|data=2024-12-19|accesso=2024-12-21}}</ref>
 
È normalmente conservato in un [[Tempietto del Volto Santo|tempietto]] a [[pianta centrale]] costruito da [[Matteo Civitali]] nel 1484, nella navata sinistra del [[cattedrale di San Martino (Lucca)|Duomo di San Martino]] a [[Lucca]]. La grandissima venerazione ne ha fatto il vero e proprio [[Palladio (mitologia)|Palladio]] della città, attirando i pellegrinaggi e di fatto eclissando il santo protettore titolare della città [[Paolino di Lucca|san Paolino]], tanto che la massima festa religiosa della diocesi è proprio la [[Festa dell'Esaltazione della Santa Croce (Lucca)|festa dell'Esaltazione della Santa Croce]] che ricorre il 13-14 settembre.
È situato nel tempietto del Civitali della [[Cattedrale di San Martino (Lucca)|Cattedrale di San Martino]] a [[Lucca]].
 
Il Volto Santo dà anche il nome moderno ad un tratto della [[via Francigena]] detto appunto [[Via del Volto Santo]].
La critica è concorde nel ritenere che l'attuale croce sia una copia della immagine originale, approntata in epoca incerta per sostituire una croce forse gravemente danneggiata. La valutazione cronologica, ostacolata dallo stato attuale della scultura, coperta di nerofumo e su cui non è pensabile di condurre indagini distruttive o restauri di grande portata stante la grandissima venerazione ancora tributatagli, oscilla fra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XIII secolo]].
 
== La ''Leggenda Leboiniana'' ==
È attualmente conservato in un [[Tempietto del Volto Santo|tempietto]] a pianta centrale costruito da [[Matteo Civitali]] nel [[1484]], nella navata sinistra della [[cattedrale di San Martino (Lucca)|cattedrale di San Martino]] a [[Lucca]]. La grandissima venerazione ne ha fatto il vero e proprio [[Palladio (mitologia)|Palladio]] della città, di fatto eclissando i santi protettori titolari della città, [[Martino di Tours|san Martino]] e [[Paolino di Lucca|san Paolino]], tanto che la massima festa religiosa della diocesi è proprio la [[Festa della Esaltazione della Santa Croce (Lucca)|festa della Esaltazione della Santa Croce]].
[[File:Aspertini volto santo.JPG|miniatura|[[Lucca]], Affresco di [[Amico Aspertini]] in [[Basilica di San Frediano|San Frediano]] che raffigura il trasferimento del ''Volto Santo'' verso Lucca narrato nella leggenda leboiniana]]
 
Nel XII secolo un diacono della Diocesi di Lucca di nome Leboinio, per fornire una base documentale alla sempre crescente venerazione tributata all'immagine, scrisse una ''Relatio de revelatione sive inventione ac translatione sacratissimi vultus'' (Racconto della creazione, scoperta e traslazione del santissimo volto) che è oggi nota come la ''Leggenda Leboiniana''. In realtà la ''relatio'' riunirebbe tre nuclei leggendari diversi<ref>Schnürer, G. "Sopra L'età e la provenienza del Volto Santo di Lucca" vedi bibliografia, pp. 17-24, 77-105</ref>, comunque riferibili all'epoca del vescovo Rangerio (1097-1112).
Il Volto Santo dà anche il nome moderno alla [[Via del Volto Santo]].
 
In questa ''relatio'' si descrive l'arrivo a [[Luna (colonia romana)|Luni]] nel "782 al tempo di [[Carlo Magno]] e del figlio Pipino" (in realtà la relatio indica l'anno 742, ma è sicuramente un errore di trascrizione, visto che [[Pipino d'Italia|Pipino]] nacque nel 773 e fu eletto Re D'Italia solo nel 781), di una statua contenente numerose [[reliquia|reliquie]] rappresentante un Cristo in croce scolpito da quel [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|san Nicodemo]], membro del [[Sinedrio]] e discepolo di [[Gesù]] che, con [[Giuseppe di Arimatea]], depose [[Gesù|Cristo]] nel sepolcro. La leggenda riporta anche che Nicodemo si sarebbe trovato di fronte all'impossibilità di riprodurre il volto del [[Messia]] e che l'immagine sarebbe stata da lui ritrovata già scolpita in modo miracoloso (immagine ''acheropita''). La connotazione dell'immagine come acheropita e per di più contenitore per reliquie, veniva così accentuata per allontanare le accuse di idolatria, non rare nel caso di culto di immagini tridimensionali di tale grandezza<ref>non a caso la data del 782, in cui il crocifisso viene affidato alle onde cade in pieno periodo [[iconoclastia|iconoclasta]]</ref>.
==La ''Leggenda Leobiniana''==
 
[[File:Grosso Lucca 1209.jpg|miniatura|left|Un [[grosso (moneta)|grosso]] lucchese del XIII secolo con il Volto Santo]]
Nel [[XII secolo]] in ambito lucchese, per fornire una base documentale alla sempre crescente venerazione tributata all'immagine, fu redatta una ''Relatio de revelatione sive inventione ac translatione sacratissimi vultus'' (Racconto della creazione, scoperta e traslazione del santissimo volto) che in realtà secondo la critica riunirebbe tre nuclei leggendari diversi<ref>Schnürer, G. "Sopra L'età e la provenienza del Volto Santo di Lucca" vedi bibliografia, pp. 17-24, 77-105</ref>, comunque riferibili all'epoca del vescovo Rangerio ([[1097]]-[[1112]]).
La leggenda continua raccontando che per sfuggire alla minaccia di distruzione essa venisse posta a [[Jaffa]] in [[Israele]] su una nave priva di equipaggio, lasciata libera di navigare a tutti i venti, che infine giunse nel [[Mar Ligure]], di fronte al porto di [[Luni]]. La nave avrebbe resistito ad ogni tentativo di abbordaggio da parte dei lunensi, salvo poi approdare spontaneamente a riva dopo l'esortazione del vescovo di Lucca [[Giovanni I (vescovo di Lucca)|Giovanni I]], giunto nel frattempo nella zona dopo essere stato avvisato in sogno della presenza sulla nave del Volto Santo. Una volta portato a terra, il crocifisso fu ancora disputato da lunensi e lucchesi e fu quindi deciso di affidarlo ad un carro trainato da buoi che avrebbero dovuto scegliere spontaneamente, guidati da Dio, la destinazione finale. I buoi presero la strada per Lucca e quindi i lunensi furono costretti a rinunciare al possesso della statua, ricevendo in compensazione un'ampolla del [[Sangue di Cristo]] prelevata da dentro il crocifisso. Tale reliquia è ancora oggi conservata e venerata nel [[Duomo di Sarzana]], essendovi giunta dopo l'abbandono di Luni.
 
I lucchesi accolsero immediatamente con grande venerazione il crocifisso del Volto Santo, il quale fu posto nella [[chiesa di San Frediano (Lucca)|chiesa di San Frediano]]. Al mattino seguente però, il Volto Santo era sparito: esso fu ritrovato in un orto nelle immediate vicinanze del luogo dove oggi si trova il Duomo di San Martino, che venne costruito dalla cittadinanza per ospitare proprio la sacra scultura. Ed è proprio per ricordare questo "miracoloso viaggio", che ogni anno il 13 settembre i lucchesi fanno la "Luminara", una processione che si snoda per la città, illuminata da migliaia di lumini appesi alle finestre.
In questa ''relatio'' viene fissato il racconto dell'arrivo a [[Luni]], e successivamente a Lucca, nel [[742]], di una statua contenente numerose [[reliquia|reliquie]] rappresentante un Cristo in croce scolpito da quel [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|San Nicodemo]], membro del [[Sinedrio]] e discepolo di [[Gesù]] che, con [[Giuseppe di Arimatea]], depose [[Gesù|Cristo]] nel sepolcro. La leggenda riporta anche che Nicodemo si sarebbe trovato di fronte all'impossibilità di riprodurre il volto del [[Messia]] e che l'immagine sarebbe stata da lui ritrovata già scolpita in modo miracoloso.
 
La devozione al Volto Santo ricevette nuovo impulso con gli scritti mistici della suora carmelitana francese suor Marie de Saint-Pierre de la Sainte Famille (1816-1848), ripresi e ampliati dal Servo di Dio Leon Dupont. Nel 1885, il Breve ''Tam pro Gallia quam ubique'' di [[papa Leone XIII]] rappresentò il primo riconoscimento pontificio di una confraternita dedita all'adorazione del Santo Volto.<ref>{{cita web|url=https://cooperatores-veritatis.org/2020/04/29/gesu-condanno-il-comunismo-nel-1846-affermando-la-devozione-al-santo-volto/|titolo=Gesù condannò il Comunismo nel 1846: affermando la Devozione al Santo Volto|data=29 aprile 2020}}</ref>
La connotazione dell'immagine come acheropita e per di più contenitore per reliquie, veniva così accentuata per allontanare le accuse di idolatria, non rare nel caso di culto di immagini tridimensionali di tale grandezza<ref>non a caso la data del 742, in cui il crocifisso viene affidato alle onde cade in pieno periodo [[iconoclastia|iconoclasta]]</ref>. La leggenda continua raccontando che per sfuggire alla minaccia di distruzione essa venisse posta su una nave priva di equipaggio, lasciata libera di navigare a tutti i venti, che infine giunse nel [[Mar Tirreno]], di fronte al porto di [[Luni]].
 
== La critica storica ==
La nave avrebbe resistito ad ogni tentativo di abbordaggio da parte dei lunensi, salvo poi approdare spontaneamente a riva dopo l'esortazione del vescovo di Lucca [[Giovanni I (vescovo di Lucca)|Giovanni I]], giunto nel frattempo nella zona dopo essere stato avvisato in sogno della presenza sulla nave del Volto Santo. Una volta portato a terra, il crocifisso fu ancora disputato da lunensi e lucchesi, ma altri segni divini vollero che il crocifisso venisse condotto a Lucca, e alla fine i lunensi furono costretti a rinunciare al possesso della reliquia, ricevendo in compensazione un'ampolla del [[Sangue di Cristo]] prelevata da dentro il crocifisso. Tale reliquia è ancora venerata a [[Sarzana]], essendovi giunta dopo l'abbandono di Luni.
[[File:Gevaş, isola di akdamar, chiesa armena della santa croce, x secolo, interno, affreschi coevi, lato nord, 05 crocifissione e pie donne al sepolcro 3 (cropped).jpg|thumb|Una crocifissione di ambito armeno del X secolo (isola di Akdamar, odierna Turchia) in cui si notano le affinità iconografiche con il Volto Santo lucchese]]
 
Una delle prime citazioni del crocifisso risale al vescovato (1060-1070), di [[Anselmo di Lucca]], che presenziò alla consacrazione della nuova cattedrale il 6 ottobre 1070. Una parte della letteratura<ref>[[Geza De Francovich|Géza De Francovich]], [[Pietro Toesca]] (senza troppa convinzione)</ref> sulla statua, basandosi sulla ''leggenda leboiniana'' che parla di una origine mediorientale, ritiene che il crocifisso ligneo non sia da riferirsi alla scultura occidentale, vista anche la particolarità iconografica del Cristo [[colobium|colobiato]]<ref>L'ipotesi è che il crocifisso provenga da ambito [[siria]]no, visto che indosserebbe il ''colobium'', un vestito tipico di quell'area geografica.</ref>. La posizione opposta è difesa da altri studiosi, che fanno tra l'altro notare come il Cristo non indossi affatto un ''colobium''<ref>Una tunica senza cintura e senza maniche, vedi la descrizione del [[Charles du Fresne, sieur du Cange|du Cange]] ''Tunica absque manicis, vel certe cum manicis, sed brevioribus, quae ad cubitum vix pertinerent''</ref>, bensì una ''tunica manicata'', cioè un indumento sacerdotale. La stessa esistenza di statue di grandi dimensioni in Oriente è stata posta in dubbio<ref>{{de}} H. Hallensleben, ''Zur Frage der Byzantinischen Ursprungs der monumentalen Kruzifixe «wie die Lateiner sie verheren»'' in ''Festschrift für Edward Trier'', 1981</ref>. In ogni caso, vi sono motivi stilistici che negherebbero l'origine orientale della classe di crocifissi riferibili al volto santo. Primo fra tutti, lo sguardo dei crocifissi, sia pur dagli occhi fissi e sporgenti come idoli precristiani, si fissa direttamente sull'osservatore, e sembra seguirlo con gli occhi. Un simile rapporto diretto col popolo è quanto di più estraneo all'arte orientale, le cui immagini fissano il vuoto in un totale estraniamento.
I lucchesi accolsero immediatamente con grande venerazione il crocifisso del Volto Santo, il quale fu posto nella Chiesa di S. Frediano. Al mattino seguente però, il Volto Santo era sparito: esso fu ritrovato in un orto nelle immediate vicinanze del luogo dove oggi si trova il Duomo di S. Martino, che venne costruito dalla cittadinanza per ospitare il Volto Santo. Ed è proprio per ricordare questo "miracoloso viaggio", che ogni anno il 13 Settembre i lucchesi fanno la Luminara, una processione che si snoda per la città, illuminata da migliaia di lumini appesi alle finestre, alla quale partecipano tutte le parrocchie della lucchesia, le cariche politiche, le cariche religiose, le bande musicali, l'Associazione dei lucchesi nel mondo, più balestrieri e figuranti in abiti medioevali.
 
La presenza di croci monumentali in area occidentale è testimoniata dalla [[Gerokreuz]] nel Duomo di [[Colonia (Germania)|Colonia]] che si data all'epoca del vescovado di Gero, cioè già al 960-970, o alle grandi croci ottoniane di [[Pavia]] e [[Vercelli]], datate rispettivamente ''ante'' 996 e ''ante'' 1026 fino alla croce del Monastero di [[Abbazia di Werden|Werden]], datata 1060; le croci rappresentano Cristo col la [[Perizonium|cintura di lino]] e sono tutte del tipo ''a quattro chiodi'', cioè coi piedi non sovrapposti.
 
In una conferenza stampa tenutasi nel [[Duomo di Lucca]] il 19 giugno 2020, l'[[Istituto Nazionale di Fisica Nucleare]] ha presentato i risultati del [[carbonio 14]], dal quale è risultato che il santo crocifisso è databile fra gli ultimi decenni dell'VIII secolo e l'inizio del IX secolo.<ref>{{cita news | url = https://www.adnkronos.com/cultura/2020/06/19/volto-santo-lucca-ecco-nuova-scoperta_0B2JtIAyu0QmoVmF5xDxJI.html | titolo = Volto Santo di Lucca, ecco la nuova scoperta | autore = Paolo Martini | data = 19 giugno 2020 | rivista = [[Adnkronos]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200622114203/https://www.adnkronos.com/cultura/2020/06/19/volto-santo-lucca-ecco-nuova-scoperta_0B2JtIAyu0QmoVmF5xDxJI.html | dataarchivio = 22 giugno 2020 | urlmorto = sì | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.lanazione.it/lucca/cultura/volto-santo-1.5243718 | titolo = Ora è ufficiale, il Volto Santo di Lucca è la scultura lignea più antica dell'Occidente | data = 19 giugno 2020 | città = Lucca | rivista = [[La Nazione]] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200620194754/https://www.lanazione.it/lucca/cultura/volto-santo-1.5243718 | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita news | url = https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/06/19/news/lucca_il_crocifisso_del_volto_santo_e_originale_nel_medioevo_era_considerato_miracoloso-259653468/ | titolo = Lucca, il crocifisso del Volto Santo è originale: nel Medioevo era considerato miracoloso | autore = Carmela Adinolfi | data = 19 giugno 2020 | città = Firenze | rivista = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] | urlarchivio = https://archive.is/20200620194433/https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/06/19/news/lucca_il_crocifisso_del_volto_santo_e_originale_nel_medioevo_era_considerato_miracoloso-259653468/ | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | pubblicazione = | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita news | url = https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/volto-santo-lucca-datazione | titolo = Il Volto Santo di Lucca è la più antica statua lignea d'Occidente. Ecco le prove | autore = Lorenzo Maffei | data = 20 giugno 2020 | rivista = [[Avvenire]] | urlarchivio = https://archive.is/20200620194442/https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/volto-santo-lucca-datazione | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | pubblicazione = | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita web | url = https://arte.icrewplay.com/volto-santo-di-lucca-scoperta-nuova-datazione/ | titolo = Volto Santo di Lucca: la scultura più antica d’Occidente! Quando scienza e arte si incontrano | urlarchivio = https://archive.is/20200620193105/https://arte.icrewplay.com/volto-santo-di-lucca-scoperta-nuova-datazione/ | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.cronacatorino.it/scienza-tecnologia/datazione-con-carbonio-14-presentate-le-indagini-sul-volto-santo-di-lucca.html | titolo = Datazione con Carbonio 14, presentate le indagini sul Volto Santo di Lucca | data = 20 giugno 2020 | urlarchivio = https://archive.is/20200620193121/http://www.cronacatorino.it/scienza-tecnologia/datazione-con-carbonio-14-presentate-le-indagini-sul-volto-santo-di-lucca.html | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.luccaindiretta.it/dalla-citta/2020/06/19/indagini-rivelano-il-volto-santo-di-lucca-e-la-piu-antica-statua-lignea-delloccidente/184686/ | titolo = La ricerca. Indagini rivelano: il Volto Santo di Lucca è la più antica statua lignea dell’Occidente | autore = Paolo Pinori | data = 19 giugno 2020 | urlarchivio = https://archive.is/20200620194010/https://www.luccaindiretta.it/dalla-citta/2020/06/19/indagini-rivelano-il-volto-santo-di-lucca-e-la-piu-antica-statua-lignea-delloccidente/184686/ | dataarchivio = 20 giugno 2020 | urlmorto = no | accesso = 20 giugno 2020 }}</ref> La datazione scientifica confermerebbe la data del 782 contenuta nella ''Relatio'' della leggenda leboiniana menzionata, in precedenza ritenuta storicamente inattendibile.<ref>{{cita web | url = https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/rassegna_stampa/IlCorriereFiorentino_Il_Volto_Santo_piu_antico_dell_Occidente_20-06-2020.pdf | formato = pdf | autore = Simone Dinelli | titolo = Il Volto Santo più antico dell'Occidente | rivista = Il Corriere Fiorentino | pagina = 15 | data = 20 giugno 2020 | via = [https://archive.is/20200719224248/https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/rassegna_stampa/IlCorriereFiorentino_Il_Volto_Santo_piu_antico_dell_Occidente_20-06-2020.pdf archive.is] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200719224307/https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/rassegna_stampa/IlCorriereFiorentino_Il_Volto_Santo_piu_antico_dell_Occidente_20-06-2020.pdf | dataarchivio = 19 luglio 2020 | urlmorto = sì | accesso = 19 luglio 2020 }}</ref> Ciò ne farebbe la statua lignea a soggetto religioso cristiano più antica del mondo. Al termine del restauro, il crocifisso è stato ripresentato al pubblico il 13 settembre 2025, in un ambiente nella navata sinistra del Duomo, nell'attesa del restauro completo del suo tempietto.
 
Grazie alla popolarità raggiunta dalla antica statua vennero prodotte molte copie, soprattutto [[xilografia|xilografie]], ad uso dei pellegrini, che accorrevano a Lucca da ogni parte d'[[Europa]]. Queste copie, che cominciano già al principio del XII secolo, presero nome di ''Volto Santo'', o ''Volto Santo di Lucca''.
 
==La critica storica==
Non è molto noto il fatto che la croce venerata a Lucca non è affatto un'opera isolata. La leggenda che la dichiara acheropita ha fatto sì che i fedeli, ma anche gran parte degli storici dell'arte, la considerasse un ''unicum''; in realtà si tratta del più celebre membro di una classe di crocifissi oggi sparsi in tutta Europa, e oltre. Sono evidentemente accostabili al volto santo di Lucca<ref>L'elenco, non esaustivo, non comprende tutti i crocifissi vestiti, ma solo quelli in diretto rapporto stilistico o derivativo con la statua lucchese</ref> (citeremo solo i più significativi):
* la [https://www.google.es/imgres?q=caldes+de+montbui+majestat&um=1&hl=es&client=opera&hs=VTw&sa=N&rls=es-LA&channel=suggest&tbm=isch&tbnid=37gD32JcBYS6vM:&imgrefurl=http://cpcr-caldes.blogspot.com/2011/10/santa-majestat.html&docid=gwQc0c3silfZbM&imgurl=http://3.bp.blogspot.com/-Wqa9v9f-W0U/TpFlIFWEFyI/AAAAAAAABcA/FsSMI_q7q84/s1600/Santa%252BMajestat%252B2.jpg&w=1123&h=1600&ei=fHsqT-PyBcephAfkveHqCg&zoom=1&iact=hc&vpx=933&vpy=301&dur=1258&hovh=268&hovw=188&tx=126&ty=138&sig=101954799068186452424&page=1&tbnh=157&tbnw=154&start=0&ndsp=26&ved=1t:429,r:11,s:0&biw=1280&bih=868 Majestat] de [[Caldes de Montbui]] (Barcellona, Spagna) con tutta una serie di crocifissi catalani, come la [[Majestat Batlló]] di [[Barcellona]]
* il [[Crocifisso Brummer]] conservato al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]],
* la ''Croce di Imervard'' nel duomo[[Duomo di [[Braunschweig]], Germania.
* il Crocifisso di [[Erp]], conservato a [[Colonia (Germania)|Colonia]], ErzbishöflichesErzbischöfliches Diozesan Museum
* il Crocifisso da [[Väversunda]], [[Östergöotland]] [[Svezia]], conservato al Statens Historiska Museum
* il Crocifisso da [[Forsby]], [[Västergöotland]] [[Svezia]], conservato al Statens Historiska Museum
* il Crocifisso di Dobbiana frazione di [[Filattiera]] conservato nella Chiesa locale dedicata a S.Giovanni Battista e che secondo la stessa tradizione lucchese giunse sul luogo trasportato da due buoi aggiogati.
* il [[Volto Santo di Sansepolcro]], che il recente restauro avrebbe rivelato come molto antico anche se non quanto quello lucchese.
 
Il 12 settembre 1655 la sacra reliquia fu solennemente incoronata con l'oro donato dalla cittadinanza di Lucca a seguito dell'appello lanciato da frate Candido da Verona la prima domenica di quaresima di quell'anno.<ref>{{cita pubblicazione | autore = Stefano Martinelli | titolo = La regalità di Cristo: la corona trecentesca del Volto Santo di Lucca nelle note manoscritte di Francesco Maria Fiorentini | jstor = 23349718 | editore =Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut | pp = 405-424 | rivista = Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz | numero = 54 | serie = 3 | data = 2010-2012}} URL archiviato il [https://archive.is/20191004075048/https://www.jstor.org/stable/23349718?seq=1%23page_scan_tab_contents 4 ottobre 2019].</ref>
Una notazione a parte merita il [[Volto Santo di Sansepolcro]], che il recente restauro avrebbe rivelato come il più antico superstite di questa classe.
 
La reliquia fu oggetto di una venerazione ininterrotta da parte della città, ma iniziò ad essere studiata solamente a partire dal XIX secolo.
Il momento in cui l'attuale simulacro fu sostituito alla precedente immagine non è noto. Tra le varie ipotesi, questo cambio è messo in rapporto con il vescovato ([[1060]]-[[1070|70]]), di [[Anselmo di Lucca]], che presenziò alla consacrazione della nuova cattedrale il 6 ottobre 1070. Una parte della letteratura<ref>[[Geza De Francovich|Géza De Francovich]], [[Pietro Toesca]] (senza troppa convinzione)</ref> sulla statua, basandosi sulla ''legenda'' leobiniana, che parla di una origine mediorientale, ritiene che il crocifisso ligneo non sia da riferirsi alla scultura occidentale del X-XI secolo, vista anche la particolarità iconografica del Cristo [[colobium|colobiato]]<ref>L'ipotesi è che il crocifisso provenga da ambito [[siria]]no, visto che indosserebbe il ''colobium'', un vestito tipico di quell'area geografica.</ref>. La posizione opposta è difesa da altri studiosi, che fanno tra l'altro notare come il Cristo non indossi affatto un ''colobium''<ref>Una tunica senza cintura e senza maniche, vedi la descrizione del [[Charles du Fresne, sieur du Cange|du Cange]] ''Tunica absque manicis, vel certe cum manicis, sed brevioribus, quae ad cubitum vix pertinerent</ref>, bensì una ''tunica manicata'', cioè un indumento sacerdotale. La stessa esistenza di statue di grandi dimensioni in Oriente è stata posta in dubbio<ref>{{de}} H. Hallensleben, ''Zur Frage der Byzantinischen Ursprungs der monumentalen Kruzifixe «wie die Lateiner sie verheren» in ''Festschrift für Edward Trier'', 1981</ref>. In ogni caso, vi sono motivi stilistici che negherebbero l'origine orientale della classe di crocifissi riferibili al volto santo. Primo fra tutti, lo sguardo dei crocifissi, sia pur dagli occhi fissi e sporgenti come idoli precristiani, si fissa direttamente sull'osservatore, e sembra seguirlo con gli occhi. Un simile rapporto diretto col popolo è quanto di più estraneo all'arte orientale, le cui immagini fissano il vuoto in un totale estraniamento.
[[File:Helmstedter Kreuz.jpg|thumb|Croce del Monastero di [[Abbazia di Werden|Werden]]]]
La presenza di croci monumentali in area occidentale è testimoniata dalla [[Gerokreuz]] nel Duomo di [[Colonia (Germania)|Colonia]] che si data all'epoca del vescovado di Gero, cioè già al [[960]]-[[970]], o alle grandi croci ottoniane di [[Pavia]] e [[Vercelli]], datate rispettivamente ''ante'' [[996]] e ''ante'' [[1026]] fino alla croce del Monastero di [[Abbazia di Werden|Werden]], datata [[1060]]; anche se tutte queste croci rappresentano Cristo col perizoma, è notevole che tutte siano del tipo ''a quattro chiodi'' cioè coi piedi non sovrapposti. Numerosi sono anche i riscontri nelle [[miniatura|miniature]], sempre di area imperiale germanica, in cui si osserva un cristo rivestito di tunica, come nel ''[[Codex Egberti]]'' ([[Abbazia di Reichenau|Reichenau]], [[977]]-[[993]]) o nei ''[[Vangeli di Uta]]'', ([[Ratisbona]], [[1002]]-[[1025]]).
 
Secondo uno studio condotto da Giulio Fanti dell'[[Università di Padova]] e presentato al congresso internazionale di sindonologia di [[Engelberg]] nel 2000<ref>{{cita web | curatore = Michele Camillo Ferrari | curatore2 = Andreas Meyer | url = https://www.worldcat.org/title/volto-santo-in-europa-culto-e-immagini-del-crocifisso-nel-medioevo-atti-del-convegno-internazionale-di-engelberg-13-16-settembre-2000/oclc/470527354%26referer%3Dbrief_results | titolo = Il Volto Santo in Europa : culto e immagini del crocifisso nel medioevo : atti del convegno internazionale di Engelberg 13-16 settembre 2000 | oclc = 470527354 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191004080322/https://www.worldcat.org/title/volto-santo-in-europa-culto-e-immagini-del-crocifisso-nel-medioevo-atti-del-convegno-internazionale-di-engelberg-13-16-settembre-2000/oclc/470527354%26referer%3Dbrief_results | dataarchivio = 4 ottobre 2019 | urlmorto = sì | accesso = 4 ottobre 2019 }}</ref> da Giulio Dante Guerra, il Volto Santo di Lucca è perfettamente sovrapponibile con l'effige della Sacra Sindone.<ref>{{cita web | autore = Umberto Palagi | url = https://www.voltosanto.net/wp-content/uploads/2015/03/dicembre_2011.pdf | titolo = Nicodemo ed il Volto Santo | formato = pdf | pagina = 9 | sito = voltosanto.net | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191004074351/https://www.voltosanto.net/wp-content/uploads/2015/03/dicembre_2011.pdf | dataarchivio = 4 ottobre 2019 | urlmorto = no | accesso = 4 ottobre 2019 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.paginecattoliche.it/Il-Volto-Santo-e-la-Sindone/ | autore = Giulio Dante Guerra | titolo = Il Volto Santo e la Sindone. Un confronto al computer | data = 2 aprile 2005 | sito = paginecattoliche.it | via = [https://archive.is/Zxm2g/ archive.is] | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200806214616/http://www.paginecattoliche.it/Il-Volto-Santo-e-la-Sindone/ | dataarchivio = 6 agosto 2020 | urlmorto = sì | accesso = 4 ottobre 2019 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.italoeuropeo.com/2008/02/24/il-mistero-del-volto-santo-di-lucca-2/ | titolo = Il mistero del Volto Santo di Lucca | data = 24 febbraio 2008 | urlarchivio = https://archive.is/20191004074514/http://www.italoeuropeo.com/2008/02/24/il-mistero-del-volto-santo-di-lucca-2/ | dataarchivio = 4 ottobre 2019 | urlmorto = no | accesso = 4 ottobre 2019 }}</ref>
Grazie alla popolarità raggiunta dalla antica statua vennero prodotte molte copie, soprattutto [[xilografia|xilografie]], ad uso dei pellegrini, che accorrevano a Lucca da ogni parte d'[[Europa]]. Queste copie, che cominciano già al principio del [[XII secolo]], presero nome di ''Volto Santo'', o ''Volto Santo di Lucca'', alla fine del [[XIV secolo]], nelle [[Contea delle Fiandre|Fiandre]], una copia del Volto suscitava venerazione e miracoli, ma già, vista la distanza dall'originale, nessuno sapeva più chi rappresentasse: la lunga veste impediva di riconoscervi un Cristo crocifisso, per il quale era ormai usuale l'uso del [[perizoma]], facendo così piuttosto pensare a una donna, il problema era la barba, così si formò la leggenda di una santa che, volendo mantenere a ogni costo la verginità contro il volere del padre, che l'aveva promessa in sposa a un re di Sicilia, ottenne per grazia divina che una folta barba le coprisse il volto, rendendola indesiderabile, tanto da essere punita con la crocifissione.
 
==Descrizione==
La santa assume nei vari paesi d'Europa assunse nomi diversi da [[Vilgefortis|Sankt Wilgefortis]] o Kümmernis in [[Germania]] a Sainte Débarras in [[Francia]], entrando nel [[Martyrologium Romanum]] nel [[1583]], restandovi fino al secolo scorso e suscitando un'amplissima devozione popolare in tutta [[Europa]], tranne che in [[Italia]].
La statua misura 265 per 224 cm ed è stata scolpita in [[legno]] di noce<ref name="Vatican News" /> nell'VIII secolo, successivamente dipinta ed ancora successivamente ricoperta da uno strato di [[nerofumo]]. Il Cristo è riportato in posizione eretta, con la testa leggermente reclinata e gli occhi aperti, il corrispettivo in pittura del [[Christus triumphans]] che rimase in voga fino all'inizio del XIII secolo. Il Cristo è vestito di una lunga tunica che copre arti inferiori e superiori completamente, lasciando scoperti solo mani e piedi.
 
La corona dorata è chiaramente posticcia, così come tutti gli abbellimenti che vengono posti il 13-14 settembre in occasione della processione in onore del Volto Santo. Anche i due angeli in adorazione che troviamo ai lati della statua entro il [[Tempietto del Volto Santo|tempietto]] sono successivi.
==Miracoli==
 
I restauri, il cui termine è fissato per il 2025, hanno riportato alla luce la veste blu scuro, ottenuta con il lapislazzuli, e le maniche bordate a foglia d’oro, così come lo scollo e l’orlo, nonché uno strato sottostante la croce che è caratterizzato da una vivace policromia in rosso, porpora, blu e bianco.<ref name="Vatican News" />
[[File:Volto Santo di Lucca di Parlascio.JPG|thumb|Affresco del Volto Santo di Lucca nel presbiterio della [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Parlascio)|Chiesa di Parlascio]], nel territorio di [[Casciana Terme Lari]] (PI) ]]
 
Il nimbo a ferro di cavallo che circonda il crocifisso è in lega di rame e d'argento e paste vitree, su anima lignea, e risale all'inizio del XV secolo, con attribuzione generica a una bottega toscana<ref>[https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900722269 Catalogo Beni culturali]</ref>. La raggiera in alto risale al 1854, mentre la colomba dello Spirito Santo e la coppia di angioletti<ref>[https://catalogo.beniculturali.it/search/Site/6a3460d36b4b4063b4b06060a1f63402 Scheda]</ref> vennero invece aggiunti per opera di [[Augusto Passaglia]] all'inizio del XX secolo<ref>[https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900722275 Scheda]</ref>.
===Miracolo della mannaia===
Il fatto accadde a [[Pietralunga]] l'11 settembre 1334, quando un certo Giovanni di Lorenzo di Picardia (Francia), per recarsi in [[pellegrinaggio]] a Lucca (Volto Santo), passando per Pietralunga, veniva ingiustamente accusato di avere ucciso un uomo e di conseguenza [[condannato a morte]]. Il povero uomo si rivolgeva fiducioso al Volto Santo tanto che, quando il boia tentò di tagliargli il collo con la [[mannaia]], a questa le si rivoltò la lama. Di tale fatto esistono molte testimonianze probatorie, tra cui una lettera autografa di Branca de' Branci, podestà di [[Pietralunga]], la registrazione del fatto miracoloso in un manoscritto conservato presso la Biblioteca del Convento dei Frati Cappuccini di Monte San Quirico di Lucca alle carte 45 e 46 e la stessa mannaja, che è conservata nel [[Duomo di Lucca]], appesa vicino alla cappella del Volto Santo a testimonianza del miracolo accaduto.
 
== Miracoli ==
===Miracolo del calzare d'argento===
[[file:Volto Santo de Lucca.JPG|thumb|Il Vosto santi prima del restauro: si noti la patina molto scura che copriva, tra l'altro, dettagli come il colletto della tunica.]]
=== Miracolo della mannaia ===
Il fatto accadde a [[Pietralunga]] l'11 settembre 1334, quando un certo Giovanni di Lorenzo di Picardia (Francia), per recarsi in [[pellegrinaggio]] a Lucca (Volto Santo), passando per Pietralunga, veniva ingiustamente accusato di avere ucciso un uomo e di conseguenza [[condannato a morte]]. Il povero uomo si rivolgeva fiducioso al Volto Santo tanto che, quando il boia tentò di tagliargli il collo con la [[mannaia]], a questa le si rivoltò la lama. Di tale fatto esistono molte testimonianze probatorie, tra cui una lettera autografa di Branca de' Branci, podestà di [[Pietralunga]], la registrazione del fatto miracoloso in un manoscritto conservato presso la biblioteca del convento dei frati cappuccini di Monte San Quirico di Lucca, alle carte 45 e 46, e la stessa mannaia, che è conservata nel [[Duomo di Lucca]], appesa vicino alla cappella del Volto Santo a testimonianza del miracolo accaduto.
 
=== Miracolo del calzare d'argento ===
Si narra che un giullare molto povero e fedele al Volto Santo, si recasse a pregare intensamente per le sue miserie offrendo in segno di devozione l'unica cosa che possedeva, la sua arte giullaresca, e volteggiando così nel luogo sacro presso il [[Crocifissione di Gesù|crocifisso]] destò l'ira dei prelati e dei devoti. Il Volto Santo, agghindato di ori nella corona e nella veste, lasciò cadere una delle preziosissime ciabatte dorate (la destra) in segno di apprezzamento per il suo gesto puro e dargli la possibilità di far fronte alle proprie miserie. Quando l'uomo prese la preziosa ciabatta, fu acciuffato e gli fu intimato di restituire quello che appariva come il frutto di un furto. Nessuno credette al racconto miracoloso narrato dal povero, il quale fu incarcerato. Ma ogni tentativo di ricollocare la ciabatta dorata al piede del crocifisso fu inutile: essa continuava ad essere "rifiutata" dal piede della reliquia, come se fosse un dono ormai fatto al povero, ingiustamente incarcerato, avvalorando la versione del miracoloso dono sostenuta dall'uomo. Così il povero fu creduto e rilasciato e gli fu fatta una generosa donazione in denaro da parte della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] a patto che rinunciasse alla santa ciabatta, che il povero accettò di buon grado.
Ancora oggi la ciabatta d'oro del Volto Santo non è fissata al piede del crocifisso, ma è semplicemente appoggiata e sorretta da un calice dorato, come se il piede del crocifisso continuasse a rifiutarla.
 
=== Miracolo di una copia nella Fiandre ===
==Iconografia==
Alla fine del XIV secolo, nelle [[Contea delle Fiandre|Fiandre]], una copia del Volto Santo lucchese suscitava venerazione e miracoli, ma vista la distanza dall'originale, nessuno sapeva più chi rappresentasse: la lunga veste impediva di riconoscervi un Cristo crocifisso, per il quale era ormai usuale l'uso del [[perizoma]], facendo così piuttosto pensare a una donna; il problema era la barba, così si formò la leggenda di una santa che, volendo mantenere a ogni costo la verginità contro il volere del padre, che l'aveva promessa in sposa a un re di Sicilia, ottenne per grazia divina che una folta barba le coprisse il volto, rendendola indesiderabile, tanto da essere punita con la crocifissione. La santa assunse nei vari paesi d'Europa nomi diversi da [[Vilgefortis|Sankt Wilgefortis]] o Kümmernis in [[Germania]] a Sainte Débarras in [[Francia]], entrando nel [[Martyrologium Romanum]] nel 1583, restandovi fino al secolo scorso e suscitando un'amplissima devozione popolare in tutta [[Europa]], tranne che in [[Italia]].
Le caratteristiche [[Iconografia|iconografiche]] del Volto Santo di Lucca sono così particolari che, quando esso è stato riprodotto in pittura o scultura, gli artisti non hanno potuto ometterle: così come per agli attributi dei santi (ad esempio, le chiavi per [[Pietro apostolo|san Pietro]]), esse hanno la funzione di rendere immediatamente riconoscibile il soggetto.
 
== Iconografia ==
[[file:Volto santo di lucca, 780-820 dc ca. (dopo il restauro del 2025), 08~2.jpg|thumb|Dettaglio (dopo il restauro)]]
Le caratteristiche [[Iconografia|iconografiche]] del Volto Santo di Lucca sono così particolari che, quando esso è stato riprodotto in pittura o scultura, gli artisti non hanno potuto ometterle: così come per agli [[attributi dei santi]] (ad esempio, le chiavi per [[Pietro apostolo|san Pietro]]), esse hanno la funzione di rendere immediatamente riconoscibile il soggetto.
 
In particolare, oltre alle peculiarità del Cristo già tratteggiate (lunga veste manicata, tipologia "a quattro croci"), non mancano praticamente mai:
* il calice sotto il piede destro, a ricordo del miracolo più celebre, cui sovente si affianca la figura del musicante protagonista dell'evento;
* il grande arco di cerchio a mo' di [[Aureola|nimbo]] (quasi una circonferenza), che circonda e sottolinea la figura di Gesù. A completamento della composizione talvolta sono raffigurati due angioletti, che possono trovarsi dentro o fuori dal nimbo.
La testa è sempre coronata. La tunica può essere semplice ma anche mostrarsi con i paludamenti preziosi che la rivestono a settembre di ogni anno, durante la [[Festa della dell'Esaltazione della Santa Croce (Lucca)|festa della Santa Croce]].
 
Il Volto Santo è stato riprodotto in varie opere pittoriche o scultoree, molte delle quali si trovano ben al di fuori dei confini lucchesi, anche oltralpe. Ecco qualche esempio tra quelli visibili sul territorio italiano.
 
[[File:VoltoSanto - via Valdaposa a Bologna.jpg|miniatura|140x140px|Affresco del Volto Santo di Lucca a Bologna]]
=== Affreschi ===
* A [[Parlascio]], nei pressi di [[Casciana Terme Lari]] (PI), nel [[presbiterio]] della [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Parlascio)|chiesa dei SS. Quirico e Giulitta]], dipinto del [[XV secolo]];
* A [[Pale (Foligno)|Pale]] di [[Foligno]], nell'[[eremo di Santa Maria di Giacobbe]]
* a [[Roma]] nella [[basilica dei Santi Cosma e Damiano]] è presente un [[affresco]] del Volto Santo di Lucca databile al [[XV secolo]], ma ridipinto successivamente;
* a [[Bologna]] in via Valdaposa, di fronte alla [[Chiesa dello Spirito Santo (Bologna)|chiesa dello Spirito Santo]], un [[affresco]] [[XVII secolo|secentesco]] raffigura ''Il miracolo del pellegrino della Gallia davanti al Volto Santo di Lucca;''
*[[File:Bolzano, sDomenico, Volto Santo di Lucca (Fab18).jpg|miniatura|140x140px|Affresco del Volto Santo di Lucca a Bolzano]]a [[Bolzano]], nella [[Chiesa dei Domenicani (Bolzano)|chiesa di S. Domenico]], all'interno di un ampio affresco trecentesco conservato sulla parete destra, si può notare il "Volto Santo di Lucca": in basso a sinistra è raffigurato il menestrello protagonista del "miracolo del calzare", intento a suonare uno strumento ad arco (probabilmente una [[viella]]);
* a [[Vicenza]], nella [[Chiesa di Sant'Agostino (Vicenza)|chiesa di Sant'Agostino]], nella cappella detta del "Cristo Re ", affresco quattrocentesco, ben conservato;
* ad [[Assisi]] (PG), nella [[chiesa di Santa Chiara (Assisi)|chiesa di Santa Chiara]], parete di sinistra, resto di affresco: la parte inferiore del Volto Santo è identificabile anche dal calice posto sotto il piede destro<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviovoltosanto.org/it/iconografia/volto-santo-di-lucca-madonna-della-misericordia-e-santa-caterina-dalessandria|titolo=Volto Santo di Lucca, Madonna della Misericordia e santa Caterina d'Alessandria {{!}} Archivio Volto Santo|sito=www.archiviovoltosanto.org|accesso=26 luglio 2017-07-26}}</ref>.
* ad [[Aquileia]] (UD), nella [[Basilica di Santa Maria Assunta (Aquileia)|Basilica di S. Maria Assunta]], si trova un Volto Santo dall'inusuale tunica bianca<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviovoltosanto.org/it/iconografia/volto-santo-di-lucca-11|titolo=Volto Santo di Lucca {{!}} Archivio Volto Santo|sito=www.archiviovoltosanto.org|accesso=26 luglio 2017-07-26}}</ref>.
* a Vallecupola di Roccasinibalda (Ri), nella chiesa di Santa Maria della Neve.
<gallery>Volto Santo di Lucca di Parlascio.JPG|Affresco del Volto Santo di Lucca nella [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Parlascio)|Chiesa di Parlascio]], [[Casciana Terme Lari]]
VoltoSanto - via Valdaposa a Bologna.jpg|Affresco del Volto Santo di Lucca a [[Bologna]] </gallery>
 
=== Bassorilievi, statue e crocifissi ===
* A [[Lucca]], in via del Fosso 191, il Volto Santo è riprodotto in un bel [[bassorilievo]] in terracotta custodito in una piccola [[Edicola (architettura)|edicola]];
* a [[Montemarcello]], frazione di [[Ameglia]] (SP), la chiesa di S. Pietro conserva un'[[Pala d'altare|ancòna]] marmorea del 1529 con il Volto Santo affiancato dai santi [[San Rocco|Rocco]] e [[San Sebastiano|Sebastiano]], opera di [[Domenico Gar]] detto ''il francesino''.;
* a [[Beverino]] (SP), nella chiesa dei Ss. Cornelio e Cipriano, si trova una statua policroma del Volto Santo, affiancata dai santi titolari realizzati a [[grisaille]], sotto a un [[cartiglio]] che recita: "Croce della Speranza";
* a [[Sillano]] (LU), è conservato il [[Volto Santo di Rocca Soraggio]], un crocifisso ritenuto una delle repliche più antiche del Volto Santo di Lucca, rimaneggiato nel 1594<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviovoltosanto.org/it/content/volto-santo-di-rocca-soraggio|titolo=Volto Santo di Rocca Soraggio {{!}} Archivio Volto Santo|sito=www.archiviovoltosanto.org|accesso=4 giugno 2017-06-04}}</ref>;
Così come in altri Paesi europei, anche in Italia non mancano crocifissi che, sebbene forse non desunti direttamente dall'iconografia del Volto Santo di Lucca, ne ricordano la tipologia soprattutto per il fatto di non avere i piedi sovrapposti e per la lunga veste che li caratterizza. Ad esempio:
* a [[Pisa]], nella [[Chiesa di San Sisto (Pisa)|chiesa di S. Sisto]], si trova un crocifisso ligneo del XIV secolo che ricorda molto quello lucchese;
* a [[Bitonto]] (BA), sul fianco meridionale della [[Concattedrale di Bitonto|cattedrale di S. Maria Assunta]], sopra la cosiddetta ''Porta della [[Scomunica]]'', è raffigurato in bassorilievo un Cristo coronato, con lunga tunica manicata dotata di due cordoni pendenti e centrali, con i piedi non sovrapposti (tipo ''a quattro chiodi''), iconografia che riconduce al Volto Santo di Lucca (ma anche, per altri versi, al [[Volto Santo di Sansepolcro]])<ref>Il bassorilievo di Bitonto manca, come nel Volto Santo di Sansepolcro, del calice sotto il piede destro e del caratteristico emiciclo dietro alla Croce; peraltro, il crocifisso di Sansepolcro non è coronato e i cordoni della tunica non sono centrali ma decisamente spostati sul fianco sinistro del Cristo.</ref>.
* a [[Santa Croce sull'Arno]] (PI), nell'altare sinistro della [[collegiata di San Lorenzo (Santa Croce sull'Arno)|collegiata di San Lorenzo]] è custodito il grande crocifisso ligneo (195 cmq x 155 cm) che da il nome al paese. Della seconda metà del XIII secolo, realizzato in più parti di legno di pioppo, stucco e tempera, è uno dei pochi abbigliato con il colobium (la veste siriana) ricalca l'iconografia del Volto Santo custodito nella Cattedrale di Lucca.
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![[File:Lucca, Volto Santo, terracotta, via del Fosso 191 set14 (Fab18).jpg|centro|miniatura|162x162px|Terracotta in edicola a Lucca, in via del Fosso]]
Lucca, Volto Santo, terracotta, via del Fosso 191 set14 (Fab18).jpg|Terracotta in edicola a Lucca, in via del Fosso
![[File:Montemarcello-VoltoSantoLucca, con sRocco e sSebastiano (Fab18).jpg|centro|miniatura|146x146px|Ancòna a Montemarcello (SP)]]
Montemarcello-VoltoSantoLucca, con sRocco e sSebastiano (Fab18).jpg|Ancòna a Montemarcello (SP)
![[File:Beverino - Volto Santo di Lucca (Fab18).jpg|centro|miniatura|159x159px|Statua del Volto Santo di Lucca a Beverino (SP)]]
Beverino - Volto Santo di Lucca (Fab18).jpg|Statua del Volto Santo di Lucca a Beverino (SP)
![[File:Chiesa di San Sisto - Crocifisso.jpg|centro|miniatura|108x108px|Crocifisso a Pisa, chiesa di S. Sisto,]]
Chiesa di San Sisto - Crocifisso.jpg|Crocifisso a Pisa, chiesa di S. Sisto
![[File:Bitonto Cattedrale volto santo (di Lucca?) (Fab18).jpg|centro|miniatura|155x155px|Bitonto (BA), "Porta della Scomunica"]]
Bitonto Cattedrale volto santo (di Lucca?) (Fab18).jpg|Bitonto (BA), "Porta della Scomunica"
|}
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== Culto esterno alla città di Lucca ==
Oltre a Lucca, altre città hanno deciso di dedicare chiese al Volto Santo. Una di queste è [[Venezia]] dove i setaioli lucchesi, noti in [[Italia]] nel [[Rinascimento]] si trasferirono in massa per motivi economici, ed eressero la Cappellacappella del Volto Santo orapresso dettala [[Chiesa delladi SantissimaSanta AnnunziataMaria dei Servi (Venezia)|chiesa di Santa Maria dei Servi]].
 
A [[Valencia]] e a [[Madrid]] nella chiesa di [[Nuestra Virgen de Atocha]] erano venerate delle immagini di diretta filiazione lucchese<ref>Gino ARRIGHIArrighi, ''le "memorie storiche critiche del volto santo" di Bartolomeo Fioriti'' Sta in ''Lucca, il Volto Santo e la civiltà medioevale'' Atti del convegno internazionale di studi in luccam 1982, Fazzi, Lucca, 1984</ref>.
 
A [[Pietralunga]], in [[Diocesi di Città di Castello]], è documentata una devozione al Volto Santo di Lucca nel XIV secolo, a motivo di un miracolo ottenuto da un pellegrino.
 
A [[Messina]] il prestigioso Consolato della Seta, fondato nel 1520 per volontà del [[viceré di Sicilia]] Ettore Pignatelli e con espressa approvazione dell'imperatore Carlo V, fu ospitato momentaneamente nella chiesa di San Michele della confraternita dei tessitori di drappi di seta ma, già qualche mese dopo, per distinguersi dal sodalizio religioso, si trasferì in una cappella della chiesa di Sant'Agostino. Dopo qualche anno la prestigiosa magistratura tessile, guidata da quattro consoli, spostò la propria sede nella chiesa dei padri Carmelitani finché nel 1591 eressero un primo oratorio dedicato alla Santa Croce nel Piano di Terranova, accanto all'antico arsenale. Già nel 1593 divenne una vera e propria chiesa con accanto magazzini e depositi. Il luogo di culto verrà poi denominata anche del Volto Santo per l'arrivo di mercanti lucchesi che introdussero questa particolare devozione. A fine Seicento, intorno al 1695, la chiesa ed i locali annessi furono requisiti dal viceré duca d'Uzeda per adibirli a sede della Dogana Regia della nuova Scala Franca. La confraternita del Consolato della Seta, quindi, riedificherà una nuova chiesa che risultava finita già il 1 aprile del 1699 e dedicata al Santo Volto di Cristo sotto il titolo della Santa Croce, ma anche questo luogo di culto verrà demolito nei fatti d'arme del 1718. L'Arte della Seta si trasferì nella chiesa della Madonna del Soccorso, vicino alla parrocchiale di San Leonardo, ove fu traslato il venerato dipinto del SS. Crocifisso di Lucca opera di Giovanni Comandè. Questa chiesa crollerà con il terremoto del 1783.
==Citazioni==
 
* Dante cita il Volto Santo nella [[Divina Commedia]], e più precisamente nel [[Inferno - Canto ventunesimo|canto XXI dell'Inferno]], nella quinta bolgia, dove gli imbroglioni, i concussori e i corrotti scontano le loro pene immersi nella pece bollente e torturati da diavoli muniti di affilati uncini. Tra i peccatori vi è un personaggio lucchese molto noto all'epoca, [[Martino Bottario]], definito come "anziano di [[Santa Zita]]", in quanto magistrato di Lucca. Egli viene preso in giro con perfida ironia da alcuni diavoli che lo scherniscono dicendo "[[qui non ha loco il Santo Volto!]]", cioè i diavoli indicano che è inutile pregare il Volto Santo perché la dannazione che sta subendo è eterna. E subito insistono "qui si nuota altrimenti che nel [[Serchio]]", cioè ironizzano sul supplizio di nuotare nella nera pece bollente rispetto alle fresche acque del fiume Serchio che bagna Lucca.
== Citazioni ==
* Il Volto Santo appare in una tavola del fumetto [[Dago]] ([[Robin Wood]], [[Carlos Gómez (fumettista)|Carlos Gomez]]) dove il protagonista, in compagnia di [[Michelangelo Buonarroti]], fa vista alla cattedrale di San Martino.
* Dante cita il Volto Santo nella [[Divina Commedia]], e più precisamente nel [[Inferno - Canto ventunesimo|canto XXI dell'Inferno]], nella quinta bolgia, dove gli imbroglioni, i concussori e i corrotti scontano le loro pene immersi nella pece bollente e torturati da diavoli muniti di affilati uncini. Tra i peccatori vi è un personaggio lucchese molto noto all'epoca, [[Martino Bottario]], definito come "anziano di [[Santa Zita]]", in quanto magistrato di Lucca. Egli viene preso in giro con perfida ironia da alcuni diavoli, che lo scherniscono dicendo "[[qui non ha loco il Santo Volto!]]", cioè i diavoli indicano che è inutile pregare il Volto Santo, perché la dannazione che sta subendo è eterna. E subito insistono "qui si nuota altrimenti che nel [[Serchio]]", cioè ironizzano sul supplizio di nuotare nella nera pece bollente rispetto alle fresche acque del fiume Serchio che bagna Lucca.
==Note==
* Il Volto Santo appare in una tavola del fumetto [[Dago]] ([[Robin Wood]], [[Carlos Gómez (fumettista)|Carlos Gomez]]) dove il protagonista, in compagnia di [[Michelangelo Buonarroti]], fa visita alla cattedrale di San Martino.
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* G. Schnürer, ''Sopra L'età e la provenienza del Volto Santo di Lucca'' in: ''Bollettino Storico Lucchese'', I, 1929
* Marina Armandi, ''«Regnavit a ligno Deus»: il crocifisso tunicato di proporzioni monumentali'' in ''Il [[Volto Santo di Sansepolcro]]'' Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 1994
* {{de}} G. Schnürer e J. M. Ritz, ''St. Kümmernis und Volto Santo'', Düsseldorf 1934
* C. Baracchini e A. Caleca, ''Il Duomo di Lucca'', Lucca 1973, pagine 14-15.
* A. Pertusi e F. Pertusi Pucci, ''Il Crocifisso ligneo del Monastero di S. Croce e Nicodemo di Bocca di Magra'', in «Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'Arte», s. III, 11, 1979, pagine 3-51.
* T. Saffioti, ''I Giullari in Italia'', Xenia Edizioni, Milano, 1990. (pag.51)
* Luigi Casentini, Iacopo Lazzareschi Cervelli, ''Vestitio Regis. La vestizione del Volto Santo di Lucca'', Pacini Fazzi Editrice, Lucca, 2014, ISBN 978-88-6550-442-0
* Stefano Martinelli, L'immagine del Volto Santo di Lucca. Il successo europeo di un'iconografia medievale, ETS, Pisa, 2016, '''ISBN:''' 9788846745767
 
== Voci correlate ==
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* [[Nicodemo (discepolo di Gesù)]]
* [[Volto Santo di Sansepolcro]]
* [[Domenico Gar]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.antropologiaartesacra.it/ALESSIO_VARISCO_CrocifissoLuccaSculturaSindonica.html|Il mistero del Volto Santo e la Sindone in "Antropologia Arte Sacra, pittura sacra, iconologia"}}
* {{cita web |1=http://www.itclucca.lu.it/interessanti/luccacittadarte/2id/VOLSAN/IL%20%20VOLTO%20%20SANTO.html |2=Una scheda sul Volto Santo |accesso=1º gennaio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929093302/http://www.itclucca.lu.it/interessanti/luccacittadarte/2id/VOLSAN/IL%20%20VOLTO%20%20SANTO.html# |dataarchivio=29 settembre 2007 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.stgemma.com/gallery/eng_volto_sancto.html|Immagine del Volto Santo}}
* {{cita web|http://www.archiviovoltosanto.org|ARVO (Archivio Digitale del Volto Santo)}}
 
{{Portale|Arte|cristianesimo|Lucca}}