L'ultima legione: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=l'omonimo film del 2007 tratto dal romanzo|titolo=L'ultima legione (film)}}
 
{{Libro
|tipo = storico
|titolo = L'ultima legione
|titoloalfa = Ultima legione, L'
|lingua = italiano
|annoorig = 2002
|tipo= storico
|genere = [[romanzo]]
|sottogenere = [[romanzo storico]]
|lingua = italianoit
}}
'''''L'ultima legione''''', edito in Italia nel [[2002]], è un [[romanzo storico]] dello scrittore modenese [[Valerio Massimo Manfredi]]. Ha venduto oltre 6 milioni di copie nel mondo.{{cn}}
 
Dal libro è stato tratto il [[L'ultima legione (film)|film omonimo]] diretto da [[Doug Lefler]], uscito nelle sale italiane il 14 settembre 2007.<ref>{{Cita web|url=https://www.filmaffinity.com/en/film743764.html|titolo=The Last Legion|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/film1/lultimalegione.htm|titolo="L'ultima legione"|accesso=3 agosto 2024}}</ref>
Dal romanzo è stato parzialmente tratto un [[L'ultima legione (film)|film omonimo]] nel 2007.
 
Il libro è stato tradotto in [[lingua inglese|inglese]]<ref>Valerio Massimo Manfredi; ''The last legion'', translated from the italian by Christine Feddersen-Manfredi, London, Macmillan, 2003.</ref>, [[lingua polacca|polacco]]<ref>Valerio Massimo Manfredi, ''Ostatni legion'', przelozyla z wloskiego Joanna Kluza, Katowice, Ksiaznica, 2003.</ref>, [[lingua greca moderna|neogreco]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/1111707069|titolo=Η τελευταία λεγεώνα|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua rumena|rumeno]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/60654791|titolo=Ultima legiune|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua ungherese|ungherese]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/440745228|titolo=Az utolsó légió|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua tedesca|tedesco]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/898733978|titolo=Die letzte Legion: Roman|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua catalana|catalano]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/433405677|titolo=L'última legió|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua francese|francese]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/1319333413|titolo=La dernière légion: roman|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>, [[lingua spagnola|spagnolo]]<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/title/743732626|titolo=La última legión|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref> e molte altre lingue<ref>{{Cita web|url=https://search.worldcat.org/it/search?q=ti%3AL%27ultima+legione+AND+au%3AValerio+Massimo+Manfredi&limit=10&offset=1&orderBy=publicationDateAsc|titolo=ti:L'ultima legione AND au:Valerio Massimo Manfredi|lingua=en|accesso=3 agosto 2024}}</ref>.
 
== Trama ==
Nell'anno 476 ld.C. L'[[Impero romano d'Occidente]] è sotto l'attacco delle armate del Generale [[Odoacre]]. Le forze fedeli all'impero sono state annientate e l'Imperatore [[Romolo Augusto]], un bambino di soli 13 anni, è stato deposto e condotto a [[Ravenna]]. Nel frattempo a [[Dertona]], dove sorge il ''castrum'' dell'ultima [[legione romana]], la "Nova Invicta", infuria la battaglia contro i cavalieri [[eruli]], guidati dallo spietato Wulfila. L'ufficiale [[Ambrosio Aureliano|Aureliano Ambrosio]], distaccatosi dai suoi compagni, cavalca disperatamente verso la villa del nobile [[Flavio Oreste]] per chiedere aiuto, ma la trova distrutta dagli Eruli e può soltanto ricevere l'ultima richiesta di un morente Oreste: salvare e proteggere Romolo Augusto, suo figlio, ultimo [[Imperatori romani|imperatore di Roma]].
 
Aureliano tenta di liberare Romolo imprigionato a Ravenna, ma viene ferito. Quando ormai per il legionario si profila una morte certa, in suo aiuto interviene una giovane ragazza veneta, Livia Prisca, che elimina i barbari al suo inseguimento e cura la ferita di Aureliano. Livia sembra riconoscere quel coraggioso ufficiale pensando che sia lo stesso che l'aveva salvata molti anni prima ad [[Aquileia]]., ma Aureliano, peròche non ricorda il suo passato e neanche lui si spiega il perché, manega comunque nega la versione di Livia. Durante la sua permanenza nelle paludi intorno a Ravenna, Aureliano viene a sapere da un informatore di Livia che alcuni soldati romani della legione "Nova Invicta" sono stati catturati. Aureliano, grazieGrazie agli informatori di Livia, Aureliano viene a sapere che alcuni dei suoi vecchi amici sono stati condotti a [[Capo Miseno|Miseno]] nel sud Italia., Sempree grazieche agliWulfila informatoriha icondotto dueRomolo scopronoe ancheil chedi Romololui è[[precettore]] statoMeridius condottoAmbrosinus a [[Isola di Capri|Capri]] assieme al suo [[precettore]] Meridius Ambrosinus. Giunti a Miseno, Livia e Aureliano riescono a liberare due compagni d'armi di Aureliano:, ossia Batiato e Vatreno. Il primo è, un gigante etiopico dalla forza eccezionale, ile secondo èVatreno, un veterano dalla grandissima esperienza., Vengonopiù ancheDemetrio liberatie altriOrosio, due schiavi che in precedenza erano soldati romani: Demetrioprima edi Orosio.perdere Entrambile avevano perduto leloro famiglie a causa degli assalti delle varie tribù [[Barbari|barbare]], emotivo per questocui volevanovogliono vendicarsi per la morte dei loro cari. Aureliano e, Livia insieme ai loroe compagni si recano a [[Napoli]], e lìdove organizzano la liberazione di Romolo e del suo precettore Ambrosinus.
L'ufficiale [[Ambrosio Aureliano|Aureliano Ambrosio]], distaccatosi dai suoi compagni, cavalca disperatamente verso la villa del nobile [[Flavio Oreste]] per chiedere aiuto, ma la trova distrutta dagli eruli e può soltanto ricevere l'ultima richiesta di Oreste morente: salvare e proteggere Romolo Augusto, suo figlio, ultimo [[Imperatori romani|imperatore di Roma]].
 
Intanto, a Capri, Romolo portascopre un luogo segreto della villa in cui è tenuto prigioniero (un magnifico "santuario" dedicato a tutti gli imperatori romani) e con esso anche una magnifica statua in marmi policromi rappresentante [[Giulio Cesare]]; e lì, ritrova la sua leggendaria spada e[[Calibi qualche(popolo)|calibica]], che porterà con sé. Qualche giorno dopo, il gruppo di soldati, capeggiati da Livia, irrompe nella villa e libera Romolo. Da qui inizia una lunga fuga prima verso [[Fano]], dove la nave che doveva portare Romolo a Costantinopoli non arriva, e poi sempre più a nord verso la Gallia e attraverso il [[regno di Soissons]]. Sempre incalzati dalle truppe di Wulfila, che cerca vendetta nei confronti di Aureliano, giungono infine in [[Britannia]], e quidove scopriranno che il ricordo della passata romanità, e con essa della vecchia e leggendaria Legio XII Draco, non è ancora del tutto scomparso. Minacciati ancora da Wulfila, in possesso della spada di Cesare, ema in piùanche dal vecchio tiranno [[Vortigern]], che regna su gran parte dell'isola con il volto celato da una maschera d'oro, decidono di affrontare tutti i loro nemici in una [[Battaglia del Monte Badon|battaglia finale presso il monte Badon]], vicino al [[Vallo di Adriano|grande vallo di Adriano]]. La notte prima della battaglia, grazie ad Ambrosinus, Aurelio scopre il suo passato dimenticato ricordandosi della caduta di Aquileia e dei genitori trucidati da Wulfila, e giura vendetta.
Aureliano tenta di liberare Romolo imprigionato a Ravenna ma viene ferito. Quando ormai per il legionario si profila una morte certa, in suo aiuto interviene una giovane ragazza veneta, Livia Prisca, che elimina i barbari al suo inseguimento e cura la ferita di Aureliano. Livia sembra riconoscere quel coraggioso ufficiale pensando che sia lo stesso che l'aveva salvata molti anni prima ad [[Aquileia]]. Aureliano però non ricorda il suo passato e neanche lui si spiega il perché, ma comunque nega la versione di Livia. Durante la sua permanenza nelle paludi intorno a Ravenna, Aureliano viene a sapere da un informatore di Livia che alcuni soldati romani della legione "Nova Invicta" sono stati catturati. Aureliano, grazie agli informatori di Livia, viene a sapere che alcuni dei suoi vecchi amici sono stati condotti a [[Capo Miseno|Miseno]] nel sud Italia. Sempre grazie agli informatori i due scoprono anche che Romolo è stato condotto a [[Isola di Capri|Capri]] assieme al suo [[precettore]] Meridius Ambrosinus. Giunti a Miseno, Livia e Aureliano riescono a liberare due compagni d'armi di Aureliano: Batiato e Vatreno. Il primo è un gigante etiopico dalla forza eccezionale, il secondo è un veterano dalla grandissima esperienza. Vengono anche liberati altri due schiavi che in precedenza erano soldati romani: Demetrio e Orosio. Entrambi avevano perduto le famiglie a causa degli assalti delle varie tribù [[Barbari|barbare]] e per questo volevano vendicarsi per la morte dei loro cari. Aureliano e Livia insieme ai loro compagni si recano a [[Napoli]] e lì organizzano la liberazione di Romolo e del suo precettore Ambrosinus.
 
In quest'ultima battaglia, i nostri eroi riusciranno a sconfiggere i barbari vincendo definitivamente la lunghissima guerra., Nellaanche grazie all'aiuto della "Legio XII Draco", comandata da Kustennin, che contribuisce ad eliminare il nemico; nella impari battaglia però vengono uccisimuoiono Vatreno, trafitto da tre lance e inchiodato a un albero, e i due ex-schiavi Demetrio e Orosio., mentre Batiato e Livia rimangono solo feriti. Infine Wulfila, lo spietato guerriero erulo, in procintotenta di uccidere selvaggiamente Romolo, ma verrà invece ucciso da quest'ultimo che lo trapassa con la spada, placando anche la vendetta di Aureliano nei confronti di Wulfila che gli aveva massacrato i genitori anni prima ad Aquileia. La vittoria è quindi per Aurelio e Romolo, anche grazie all'aiuto della "Legio XII Draco", comandata da Kustennin, che contribuisce ad eliminare il nemico. Romolo però si accorge della morte dei suoi amici e, scaglia furibondo, scaglia la scintillante spada in uno scoglio al centro di un lago (e, col passare del tempo, a causa delle intemperie dell'incisione "Cai.Iul.Caes.Ensis Caliburnus", ovvero "la spada Calibica di Giulio Cesare", si leggeranno solo le lettere in maiuscolo [[Excalibur|E-Ss-CALIBURcalibur]]). Infine da Romolo, chiamato [[Uther Pendragon|Pendragon]], e da [[Ygraine]], figlia del comandante della Legio XII, nascerà un figliobambino che sarà in futuro il leggendario protagonista del [[ciclo arturiano]]: [[re Artù]], e la spada di Cesare diventerà la celebre [[spada nella roccia]].
Intanto a Capri dove era stato tenuto prigioniero fino ad allora dai Barbari, Romolo scopre un luogo segreto della villa in cui era tenuto prigioniero - un magnifico "santuario" dedicato a tutti gli imperatori romani - e inoltre scopre anche una magnifica statua in marmi policromi rappresentante [[Giulio Cesare]]. Ma Romolo fa una scoperta ancora più grande: ritrova la leggendaria spada [[Calibi (popolo)|calibica]] di Giulio Cesare.
 
Romolo porta con sé la spada e qualche giorno dopo il gruppo di soldati, capeggiati da Livia, irrompe nella villa e libera Romolo. Da qui inizia una lunga fuga prima verso [[Fano]], dove la nave che doveva portare Romolo a Costantinopoli non arriva, e poi sempre più a nord verso la Gallia e attraverso il [[regno di Soissons]]. Sempre incalzati dalle truppe di Wulfila che cerca vendetta nei confronti di Aureliano, giungono infine in [[Britannia]] e qui scopriranno che il ricordo della passata romanità, e con essa della vecchia e leggendaria Legio XII Draco, non è ancora del tutto scomparso. Minacciati ancora da Wulfila in possesso della spada di Cesare e in più dal vecchio tiranno [[Vortigern]], che regna su gran parte dell'isola con il volto celato da una maschera d'oro, decidono di affrontare tutti i loro nemici in una [[Battaglia del Monte Badon|battaglia finale presso il monte Badon]] vicino al [[Vallo di Adriano|grande vallo di Adriano]]. La notte prima della battaglia, grazie ad Ambrosinus, Aurelio scopre il suo passato dimenticato ricordandosi della caduta di Aquileia e dei genitori trucidati da Wulfila e giura vendetta.
 
In quest'ultima battaglia i nostri eroi riusciranno a sconfiggere i barbari vincendo definitivamente la lunghissima guerra. Nella impari battaglia però vengono uccisi Vatreno, trafitto da tre lance e inchiodato a un albero, Demetrio e Orosio. Batiato e Livia rimangono solo feriti. Infine Wulfila, lo spietato guerriero erulo, in procinto di uccidere selvaggiamente Romolo, verrà invece ucciso da quest'ultimo che lo trapassa con la spada, placando anche la vendetta di Aureliano nei confronti di Wulfila che gli aveva massacrato i genitori anni prima ad Aquileia. La vittoria è quindi per Aurelio e Romolo, anche grazie all'aiuto della "Legio XII Draco", comandata da Kustennin, che contribuisce ad eliminare il nemico. Romolo però si accorge della morte dei suoi amici e, furibondo, scaglia la scintillante spada in uno scoglio al centro di un lago (e, col passare del tempo, a causa delle intemperie dell'incisione "Cai.Iul.Caes.Ensis Caliburnus", ovvero "la spada Calibica di Giulio Cesare" si leggeranno solo le lettere [[Excalibur|E-S-CALIBUR]]). Infine da Romolo chiamato [[Uther Pendragon|Pendragon]], e da [[Ygraine]], figlia del comandante della Legio XII, nascerà un figlio che sarà in futuro il leggendario protagonista del [[ciclo arturiano]]: [[re Artù]].
 
== Trasposizione filmica ==
Dal romanzo di Manfredi è stato tratto il film omonimo ''[[L'ultima legione (film)|L'ultima legione]]'' (titolo originale: ''The Last Legion''), che è uscito nelle sale italiane il 14 settembre [[2007]]. Il film, diretto da [[Doug Lefler]], riprende seppur con notevoli differenze le vicende narrate nel libro.
 
== Edizioni ==
*{{cita libro |autore=Valerio Massimo Manfredi |titolo=L'ultima legione |editore=[[Mondadori]] |collana=Omnibus italiani |data=12 marzo 2002 |p=472 |ISBN=9788804503637}}
* {{Cita libro
*{{cita libro |autore= [[Valerio Massimo Manfredi]] |titolo=L'ultima legione |editore=Mondadori |collana=I Miti |anno=2003 |p=472 |ISBN=9788804517740}}
*{{cita libro |autore=Valerio Massimo Manfredi |titolo=L'ultima legione |editore=Mondadori |collana=Oscar bestsellers |data=23 settembre 2003 |p=472 |ISBN=9788804521181}}
|titolo= L’ultima legione
*Valerio Massimo Manfredi, ''L'ultima legione'' (lettura di Sergio Ricco), Feltre, Centro Internazionale del Libro parlato, 2005.
|anno= 2002
*{{cita libro |autore=Valerio Massimo Manfredi |titolo=L'ultima legione |editore=Mondadori |collana=Oscar bestsellers |data=18 maggio 2016 |p=472 |ISBN=9788804667599}}
|editore= Arnoldo Mondadori Editore
|edizione= collana Omnibus
|pp= 472
|isbn= 88-04-52118-X
}}
* {{Cita libro
|autore= Valerio Massimo Manfredi
|titolo= L’ultima legione
|anno= 2003
|editore= Arnoldo Mondadori Editore
|edizione= Oscar Bestsellers
|pp= 476
|isbn= 978-88-04-52118-1
}}
 
== CuriositàNote ==
<references/>
L'edizione della Oscar Mondadori ha esattamente 476 pagine, come l'anno in cui è ambientato il romanzo. Alla pagina 476 compaiono il luogo di stampa e il timbro SIAE.
 
== Voci correlate ==
* [[Ambrosio Aureliano]]
* [[Impero romano d'Occidente]]
* [[Odoacre]]
* [[Romolo Augusto]]
* [[Storicità di re Artù]]
 
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* {{Collegamenti esterni}}
 
|autore= {{Valerio Massimo Manfredi}}
{{portale|letteratura|Antica Roma}}