Giuseppe Sabalich: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Zara
|GiornoMeseNascita = 13 febbraio
|AnnoNascita = 1856
|LuogoMorte = Zara
|GiornoMeseMorte = 13 settembre
|AnnoMorte = 1928
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|Attività3 = poeta
|Nazionalità = italiano
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|Immagine = Giuseppe Sabalich.png
|DimImmagine = 160
}}
== Vita==
Figlio di Giuseppe e Rosa Vucovich (nelle fonti anche ''Vukovich''), aveva pochi mesi quando la famiglia si trasferì a [[Venezia]], dove visse fino al 1866. Tornato a Zara, vi frequentò le scuole locali: le sue prime prove di giornalismo furono legate al giornale degli studenti ginnasiali zaratini ''Tra noi'', che lo vide nel 1872 fra i principali collaboratori. Laureatosi in legge a [[Graz]] nel 1878, fu per breve tempo impiegato nell'ufficio del Governo di Zara<ref>A Zara aveva sede il Governatore della [[Regno di Dalmazia|Dalmazia]]: uno dei vari "Kronland" (Regni) in cui era divisa la [[Cisleitania]] austriaca.</ref>. Poco incline a quel tipo di attività, diede le dimissioni e iniziò la pratica notarile nello studio Pappafava: ben presto si rese conto della propria insofferenza anche verso tale professione,
Collaboratore di circa un centinaio fra giornali e riviste, iniziò con una serie di articoli per ''L'Ofanto'' - un modesto giornale di [[Cerignola]] - ma nel volgere della sua vita scrisse fra l'altro per la [[Giosuè Carducci|carducciana]] ''[[Cronaca bizantina]]'', per la rivista ''Natura e arte'' della [[A. Vallardi Editore|casa editrice Vallardi]], per ''[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]'', per le riviste ''Avvenire'' e ''Difesa'' fondate dallo [[Spalato|spalatino]] [[Antonio Bajamonti]], per il giornale ''Libertà e lavoro'' di [[Giuseppe Caprin]]. Fu anche fondatore e direttore di due riviste letterarie, denominate ''Scintille'' (1886) e ''Cronaca Dalmatica'' (1888).
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Personaggio di spicco dell'ambiente culturale zaratino, Sabalich condusse una vita punteggiata di aneddoti singolari: si racconta che temesse di passare sotto il campanile del [[Cattedrale di Sant'Anastasia (Zara)|Duomo]], per timore che questo crollasse; sul suo conto correva anche la storiella secondo la quale si facesse accompagnare sempre da un amico nelle sue frequentazioni dei caffè cittadini per fargli bere anche un sorso della bevanda da lui ordinata, temendo di ammalarsi ma non volendo dare l'impressione di non consumare l'ordinazione; allo stesso modo, non osava premere i bottoni dei campanelli elettrici per paura di fulminarsi e dormiva con porte e finestre spalancate in ogni stagione, per riuscire a scappare celermente in caso d'incendio. Grandi e piccole manie che sottintendevano qualche problema di natura fisica o psicologica, tanto che - ammalatosi di [[agorafobia]] e [[talassofobia]] - dovette rinunciare a tornare all'amata Venezia.
Sabalich - come gran parte degli italiani zaratini - fu sensibile al tema della salvaguardia della lingua e della cultura italiana nell'Adriatico orientale. Fu uno dei fondatori del gruppo zaratino dell'associazione ''Pro Patria'', sciolta nel 1890 ma sostituita in breve tempo dalla ''[[Lega Nazionale (associazione)|Lega Nazionale]]''.
Visse in modo ritirato gli ultimi anni della sua vita, morendo nella sua città natale - occupata dalle truppe italiane alla fine della [[prima guerra mondiale]] e formalmente annessa al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel 1921, a seguito del [[Trattato di Rapallo (1920)|Trattato di Rapallo]] - a settantadue anni.
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* ''Il mercato. Dramma in un atto'', S. Artale, Zara 1905
* ''Curiosità storiche zaratine'', S. Artale, Zara 1906
* ''I dipinti delle chiese di Zara.
* ''La Dalmazia nei commerci della Serenissima'', E. Vitaliani, Zara 1907
* ''Cronache zaratine dei tempi andati'', P. Jankovic, Zara 1908
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* Gastone Coen, ''Sabalich sconosciuto'', in ''Atti e memorie della Società Dalmata di Storia Patria'', Roma 2006, pp. 93–206.
* Antonio Fares, ''Giuseppe Sabalich, testimone della cultura dalmata tra XIX e XX secolo'', in ''Adriatico / Jadran. Rivista di cultura tra le due sponde'', 1-2 2012, Fondazione Ernesto Giammarco, Pescara 2012, pp. 85–101.
* {{cita web | 1 = http://www.anvgd.it/rassegna-stampa/15474-come-si-giocava-nella-nobile-zara-tra-800-e-900-voce-del-popolo-26giu13.html | 2 = Anna Maroević, ''Come si giocava nella nobile Zara tra ’800 e ’900'', in ''La Voce del Popolo'', 26 giugno 2013 | accesso = 2 gennaio 2015 | dataarchivio = 4 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304090408/http://www.anvgd.it/rassegna-stampa/15474-come-si-giocava-nella-nobile-zara-tra-800-e-900-voce-del-popolo-26giu13.html | urlmorto = sì }}
* Marco Perlini, ''Giuseppe Sabalich, letterato e storico zaratino'', in ''La Rivista Dalmatica'', I-IV, Roma 1939
* Marco Perlini, ''Giuseppe Sabalich'' in ''Istria e Dalmazia. Uomini e tempi'', vol. II, Dalmazia, Del Bianco, Udine 1992, pp. 466–470
* [http://www.biographien.ac.at/oebl/oebl_S/Sabalich_Giuseppe_1856_1928.xml ''Sabalich, Giuseppe'', in ''Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950'', p. 360]. Online Edition ISBN 9783700132134, Wien 2003–2014
* {{cita web|url=http://enciklopedija.hr/Natuknica.aspx?ID=53881|titolo=''Sabalich, Giuseppe'', in ''Hrvatska Enciklopedija''}}
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