Taiwan: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|i popoli indigeni dell'isola|Aborigeni di Taiwan|Taiwanesi}}
{{F|Taiwan|marzo 2012}}
{{Stato
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|nomeCompleto = Repubblica di Cina
|nomeUfficiale = {{Lang|zh-tw|中華民國}}<br />
|linkBandiera = Flag of the Republic of China.svg
|paginaBandiera = Bandiera di Taiwan
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|paginaStemma = Emblema di Taiwan
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|linkMappa = Locator map of the ROC Taiwan
|lingua = [[Cinese mandarino (varietà linguistica)|Cinese tradizionale (o mandarino)]]<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/580902/Taiwan|titolo=Taiwan (self-governing island, Asia)|editore=Britannica Online Encyclopedia|data=5 aprile 1975|accesso=7 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090427141109/http://www.britannica.com/EBchecked/topic/580902/Taiwan|urlmorto=no}}</ref>
|altrelingue = [[Lingua hakka|hakka]], [[Lingua taiwanese|taiwanese]], [[lingue formosane]]<ref>{{cita web|url=http://www.gio.gov.tw/taiwan-website/5-gp/yearbook/ch02.html|titolo=The Republic of China Yearbook 2009. Chapter 2 – People and Language|data=2009|editore=Government Information Office|accesso=2 maggio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100803010351/http://www.gio.gov.tw/taiwan-website/5-gp/yearbook/ch02.html}}</ref>
| capitale = ''Nessuna'' (''de iure'')<br />[[Taipei]] (臺北市) (''de facto'')<ref name="capital">{{cita news|titolo=Interior minister reaffirms Taipei is ROC's capital |data=5 dicembre 2013|url=http://www.taipeitimes.com/News/taiwan/archives/2013/12/05/2003578356 |pubblicazione=Taipei Times |accesso=7 dicembre 2013}}</ref>
|governo = [[Repubblica semipresidenziale]]
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|primoMinistro = [[
|elenco capi di stato = [[Presidenti della Repubblica di Cina|Presidente della Repubblica]]
|elenco capi di governo = [[Primi ministri di Taiwan|
|indipendenza =
|proclamazione = 1º gennaio 1912<br/>(istituzione della [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]])<br/>7 dicembre 1949<br/>(trasferimento a [[Isola di Formosa|Taiwan]])<ref>Esilio e proclamazione della città di [[Taipei]] come [[Capitale (città)|capitale]] provvisoria della Repubblica di Cina. L’attuale Stato è la diretta prosecuzione del precedente, sorto a seguito della caduta dell'[[Impero Manciù]] con la [[Rivoluzione Xinhai]].</ref>
|ingressoONU = Membro fondatore dal 1945. <br/>Espulsa nel 1971 dopo il [[Risoluzione 2758 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite|riconoscimento internazionale della Repubblica Popolare Cinese]].
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|popolazioneCrescita = 0,29% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140625150251/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|urlmorto=no}}</ref>
|confini = Nessuno (Stato insulare)
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|energia = <!-- Consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h). --> 10,058
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|stato precedente = {{Bandiera|CHN 1928-1949}} [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina]]
|didascaliaLocalizzazione = In verde scuro i territori controllati da Taiwan, in verde chiaro i territori rivendicati ma non controllati
}}
Dal 1949, l'isola ospita il governo della [[Repubblica di Cina (1912-1949)|Repubblica di Cina sorta nel 1912]], dandole quindi continuità politica; la Cina continentale, invece, è governata dalla [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]]: entrambe rivendicano la sovranità l'una sull'altra. Viene anche denominata '''Cina nazionalista''' per distinguerla dalla Repubblica Popolare Cinese, detta invece “Cina popolare”.
In ambito internazionale, specialmente sportivo, Taiwan è altresì conosciuta come '''[[Taipei cinese]]''' per via dell'opposizione diplomatica della Cina all'uso di un nome indipendente, in quanto essa [[Provincia di Taiwan (Repubblica Popolare Cinese)|considera Taiwan come una propria provincia]].
Da gennaio 2024, dopo l'interruzione dei legami diplomatici da parte di [[Nauru]], è riconosciuta ufficialmente come l'unico governo legittimo dell'intera Cina da soli 12 Stati sovrani in tutto il mondo, incluso il [[Città del Vaticano|Vaticano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/01/15/nauru-chiude-le-relazioni-con-taiwan-a-favore-della-cina_df53ea02-cfd9-4125-9b96-19b1e9427902.html|titolo=Nauru chiude le relazioni con Taiwan a favore della Cina}}</ref> Non è riconosciuta né dalla Repubblica Popolare Cinese (la Cina continentale propriamente detta) né, ''[[de iure]]'', dagli altri quattro membri permanenti del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza dell'ONU]]<ref>La "Repubblica di Cina" (Taiwan) fece parte dell'ONU dal 24 ottobre 1945 al 25 ottobre 1971, ed ebbe seggio permanente al [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza]] dalla sua fondazione (17 gennaio 1946) sino al suo disconoscimento a favore della Repubblica Popolare Cinese per via della normalizzazione dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese tramite la cosiddetta ''[[diplomazia del ping pong]]''.</ref> ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Russia]], [[Regno Unito]] e [[Francia]]), e nemmeno dal [[Canada]], dal [[Giappone]] e dagli altri Stati dell'[[Unione europea]]; la Repubblica di Cina intrattiene tuttavia con essi rapporti di collaborazione e di commercio (solitamente con un [[Consolato (diplomazia)|ufficio di rappresentanza]] facente funzioni di ambasciata, a nome Taiwan o Taipei) ed è pertanto ''[[de facto]]'' percepita come [[Indipendenza|Stato indipendente]].
La storica capitale della Repubblica di Cina è [[Nanchino]], collocata tuttavia nella Cina continentale; attualmente la [[Costituzione della Repubblica di Cina]] non specifica una capitale ''de iure'', mentre la capitale ''de facto'' e sede del governo centrale è [[Taipei]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.taipeitimes.com/News/front/archives/2013/12/04/2003578264/2 |titolo=Since the implementation of the Act Governing Principles for Editing Geographical Educational Texts (地理敎科書編審原則) in 1997, the guiding principle for all maps in geographical textbooks was that Taipei was to be marked as the capital with a label stating: "Location of the Central Government" |data=4 dicembre 2013 |editore=Taipei Times}}</ref>
La lingua ufficiale è il [[Cinese mandarino (varietà linguistica)|cinese mandarino]], scritto tuttavia mediante [[Caratteri cinesi tradizionali|caratteri tradizionali]], il che lo differenzia dal cinese scritto nella Repubblica Popolare Cinese, che utilizza i [[Caratteri cinesi semplificati|caratteri semplificati]].
L'[[Economia della Repubblica di Cina|economia di Taiwan]] è una delle più fiorenti in [[Asia]] e, dopo l'abolizione della [[legge marziale]] nel 1987, l'isola ha assistito a un sorprendente processo di [[Democrazia|democratizzazione]].
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Taiwan|
=== Cosmologia mitologica ===
{{vedi anche|Tre augusti e cinque imperatori}}
[[File:Xuanyuan Temple in Huangling, Yan'an, Shaanxi.png|thumb|Grande Tempio di Xuanyuan Huangdi, a Huangling, Yan'an, [[Shaanxi]]. {{Lang|zh|黃帝}} ''[[Huangdi|Huángdì]]'' è una figura storico-religiosa fondamentale per la civiltà cinese; simbolo del sovrano cosmico che, come ''[[axis mundi]]'', congiunge il Cielo (del cui polo è personificazione) con la Terra. Huangling è il luogo dove, secondo i miti tradizionali, il Dio Giallo nella sua incarnazione mortale (軒轅 ''Xuānyuán'') sarebbe stato sepolto.]]
[[File:仙都美景黄帝陵1 - panoramio.jpg|thumb|Altro Tempio del Dio Giallo a Jinyun, Lishui, [[Zhejiang]]. Templi di tal sorta sono molto diffusi nella Cina odierna, in virtù della grande importanza data dal governo del Paese al culto di Xuanyuan.]]
[[File:Worship at the Great Temple of Shennong-Yandi in Suizhou, Hubei.jpg|thumb|Cerimonia pubblica al Tempio di [[Shennong]] [[Yandi]] a [[Suizhou]], in [[Hubei]]. Shennong Yandi è il dio dell'agricoltura, della tecnica, e antenato dei Cinesi del Sud]]
Più si risale indietro nella storia della Cina, più i fatti documentati si intrecciano con la [[mitologia]] di questa civiltà. I grandi antenati, progenitori delle etnie che popolano la Cina e istitutori della civiltà cinese, sono considerati il riflettersi nel piano della materia di divinità cosmiche (ordinatrici del mondo). Tra di essi sono di precipua importanza ''[[Fuxi]]'', ''[[Nüwa]]'' e ''[[Shennong]]'', rispettivamente personificazioni delle potenze numinose del Cielo (''Tian''), della Terra (''Di'') e della razionalità umana (''ren''); e i Cinque Dèi (''Wufang Shangdi'') — il [[Dio Giallo]], il Dio Nero, il Dio Blu/Verde, il [[Dio Rosso]] e il Dio Bianco —, manifestazioni nello spazio (le quattro direzioni più il centro) e nel ciclo del tempo dell'anno (le quattro stagioni), ognuna caratterizzata da uno dei [[Wu Xing|cinque elementi]] e da uno dei cinque pianeti/stelle del sistema del Sole, della potenza del supremo Dio del Cielo (''Tian'' o ''Shangdi''), identificata come operante nel polo nord della volta celeste.
Tra le figure degli dei-antenati fondatori hanno primaria importanza ''[[Huang Di|Huangdi]]'' ({{Lang|zh|黃帝}}, il "Dio Giallo" o "Imperatore Giallo", omofono del titolo poi usato dagli imperatori, scritto però con i grafemi {{Lang|zh|皇帝}}, che significano "divo imperatore" o "divo re") — che rappresenta il centro e [[axis mundi|asse]] della cosmologia del Dio del Cielo, da cui il suo nome come essere terreno, {{Lang|zh|軒轅}} ''Xuānyuán'', che significa "Asse del [[Grande Carro|Carro]]" del polo nord celeste — e sua moglie ''[[Leizu]]'': l'uno sarebbe l'ideatore dell'intera tradizione culturale-statuale cinese e sarebbe il progenitore di tutti i Cinesi [[Han]], l'altra avrebbe introdotto nella Valle del Fiume Giallo l'uso del [[baco da seta]]. Altri poi gli dei-antenati o eroi culturali di grande importanza, tra cui [[Yu il Grande]], vissuto alla fine del III millennio a.e.v., identificato come colui che introdusse l'uso delle armi di bronzo.
=== Prime dinastie ===
La tradizione cinese tramanda l'esistenza di tre antiche dinastie nel periodo che precede il [[III secolo a.C.]] (nel 221 a.C. ci fu l'avvento dell'[[Dinastia Qin|impero Qin]], il primo impero della storia cinese). Secondo il mito, la più antica dinastia sarebbe quella degli [[Dinastia Xia|Xia]] ({{Lang|zh|夏朝}}) intorno al 2100 a.C., che venne soppiantata dalla [[dinastia Shang]] ({{Lang|zh|商朝}}), la quale cedette infine il posto a quella dei [[Dinastia Zhou|Zhou]]. Se si includono le dinastie riportate dalla tradizione, la [[Dinastie della storia cinese|storia complessiva delle dinastie cinesi]] coprirebbe perciò un arco di quattro millenni.
=== Dalla preistoria all'età del bronzo ===
{{vedi anche|Culture neolitiche cinesi|Siti dell'età del bronzo in Cina}}
Le tracce più antiche di ''[[Homo erectus]]'' ritrovate in Cina sono quelle dell'uomo di ''Yuanmou'' ({{Lang|zh|元謀直立人}}). Nel 1965 nel distretto di Yuanmou vennero ritrovati due denti incisivi appartenenti a un ominide maschio adulto rinominato ''Homo erectus Yuanmouensis''. Gli incisivi sono stati fatti risalire, attraverso la datazione archeomagnetica a {{formatnum:1700000}} anni fa. Esso costituisce l'ominide più antico ritrovato non solo in Cina ma nell'intera Asia.<ref>{{Cita libro|titolo=Storia della Cina|editore=Laterza|p=23|ISBN=978-88-420-7903-3}}</ref> L'''Homo erectus'' meglio studiato è invece l'[[uomo di Pechino]] ({{Lang|zh|北京人}}), risalente a {{formatnum:780000}}-{{formatnum:680000}} anni fa. I fossili di ''Homo sapiens'' più antichi risalgono invece a {{formatnum:18000}}-{{formatnum:11000}} anni fa. Grazie ai cambiamenti climatici che seguirono il ritiro dei ghiacci, tra il [[VIII secolo|VIII]] e il [[IV millennio a.C.]] si assistette alla transizione da comunità di cacciatori-raccoglitori a gruppi dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame.<ref>Per l'intero paragrafo cfr. {{cita|Vogelsang|pagina 8.}}</ref>
I reperti archeologici testimoniano l'esistenza di un gran numero di comunità umane insediatesi su un vasto territorio che comprende le valli del [[Fiume Azzurro]] e del [[Fiume Giallo]]. La caratteristica principale di questi insediamenti risiede nell'altissimo grado di differenziazione culturale che si riscontra nei manufatti, nella struttura delle abitazioni e in generale nelle testimonianze della vita collettiva di ciascuna comunità.<ref name="cita-Vogelsang-pagina-10">{{cita|Vogelsang|pagina 10.}}</ref> Secondo gran parte degli storici e archeologi moderni il modello più credibile per le origini della civiltà cinese si basa quindi su una molteplicità di [[Culture neolitiche cinesi|culture regionali]] sviluppatesi in maniera autonoma, caratterizzate da sfere di influenza che talvolta entravano in contatto tra loro.<ref>{{cita|Vogelsang|pagine 11-12.}}</ref> L'adozione di questo modello policentrico segna un netto punto di svolta rispetto alla tesi tradizionale (frutto dei miti fondativi e delle tradizionali cronache imperiali), fondata sull'idea di un'origine unitaria della civiltà cinese, e rappresenta uno dei più importanti risultati scientifici raggiunti grazie all'introduzione della storia e dell'archeologia moderne in Cina agli inizi del [[XX secolo]].<ref name="cita-Vogelsang-pagina-10" />
A partire dal [[III millennio a.C.]] gli scavi archeologici testimoniano l'esistenza di diverse comunità urbane, sparse su insediamenti di [[Neolitico|epoca neolitica]]: molti dei quali si trovano nelle pianure circostanti il fiume Giallo. I più antichi manufatti di bronzo mai ritrovati in Cina risalgono invece al 3100-2700 a.C., nel sito archeologico della cosiddetta [[cultura di Majiayao]] ({{Lang|zh|馬家窯}}). Esistono reperti riconducibili a diverse [[Lista di siti dell'età del bronzo in Cina|culture dell'età del bronzo]], ma l'utilizzo di questo materiale rimase molto diffuso fino al [[V secolo a.C.]]
=== L'epoca pre-imperiale ===
{{C|va controllata e riscritta.|Taiwan|ottobre 2015}}
La prima dinastia di imperatori cinesi è la [[dinastia Xia]], fondata dal Grande Yu che lasciò il trono al figlio Qi e ai suoi discendenti, nel 2200 a.C.: l'ultimo Xia fu [[Xia Jie|Jie]], che venne detronizzato nel 1766 a.C. dai fondatori della successiva [[dinastia Shang]]. Durante quest'ultima nacquero i primi pittogrammi, incisioni su dorsi di tartaruga a scopo augurale e divinatorio, che in seguito divennero gli ideogrammi della scrittura cinese: questa venne poi codificata durante il regno della dinastia successiva, gli Zhou, che regnarono dal 1122 a.C. al 770 a.C. In questo periodo il regno era sempre più diviso e iniziarono le prime lotte fra province, che si accentuarono durante il periodo [[Chunqiu]] (primavere e autunni) 770-476 a.C., che segna l'ingresso della Cina nell'[[età del ferro]]: in questo periodo nacque e insegnò [[Confucio]] ({{Lang|zh|孔夫子}}). Alla fine la litigiosità dei principi locali smembrò il regno degli Zhou e si aprì con il [[periodo dei regni combattenti]], in cui la Cina era frammentata in una decina di regni in perenne lotta fra di loro. In realtà, anche se queste dinastie sono incluse tra quelle imperiali, fino al 221 a.C. l'impero cinese propriamente detto non esisteva, poiché questi regni non estesero il loro controllo se non su una parte della Cina. I poteri locali erano inoltre ancora molto forti e l'economia basata sulla schiavitù, un po' come successe nell'[[Impero romano]]. Fu lo stesso primo imperatore della dinastia Qin ({{Lang|zh|秦始皇帝}}) che avrebbe poi unificato la Cina a inventare un nuovo titolo, [[Huangdi]], per designare una forma più alta di autorità e potere: quello dell'imperatore di tutta la Cina.
=== La Cina imperiale ===
{{C|va controllata ed eventualmente riscritta dagli Han in poi.|Taiwan|ottobre 2015}}
[[File:Territories of Dynasties in China.gif|thumb|left|upright=0.7|Territori occupati dalle dinastie e dagli Stati moderni della storia cinese]]
Alla fine del III secolo a.C. rimanevano pochi grandi Stati indipendenti retti da diversi principi o re ({{cinese|2=wáng|3=王}}), caratterizzati da un sistema di alleanze in costante trasformazione. Tra i vari regni si distinse il regno di Qin, che si rese protagonista di una lunga campagna di conquiste militari, che provocò il capitolare degli altri Stati uno dopo l'altro. Questa campagna di espansione e unificazione territoriale durò lunghi anni e si concluse con la conquista e l'annessione dell'ultimo degli Stati avversari nel 221 a.C.
Per la prima volta dopo secoli tutti i territori della Cina allora conosciuta erano sotto il dominio di un unico sovrano. In cerca di una nuova legittimazione, il sovrano di Qin abbandonò il titolo di re (wáng) per assumere quello di [[Imperatore cinese|imperatore]] ({{Lang|zh|皇帝}}), appellativo che fino a quel momento era rimasto prerogativa dei sovrani delle mitiche dinastie Xia, Shang e Zhou e che nessun signore, re o principe locale aveva mai deciso di reclamare per sé stesso.
Il re Qin divenne perciò "primo augusto imperatore di Qin", assumendo il nome formale di [[Qin Shi Huang|Qín Shǐ Huángdì]] e proclamando la nascita della [[dinastia Qin]] e con essa l'avvio della storia dell'Impero cinese. Sotto l'egida di Qin Shi Huang avvenne la prima vera e propria unificazione politica, monetaria, militare e culturale del Paese: grazie all'impegno del primo ministro [[Li Si]] ({{Lang|zh|李斯}}), un unico sistema di scrittura venne codificato e imposto per la prima volta in maniera uniforme su tutto il territorio dell'impero. È in questo periodo che si costruirono alcuni dei primi tratti della [[Grande muraglia cinese|Grande Muraglia]] per proteggersi dalle incursioni nemiche ({{Lang|zh|長城}}).
La dinastia Qin sopravvisse pochi anni alla morte del primo sovrano: pochi anni dopo l'impero cadde preda della guerra tra due dei suoi più grandi generali. Il generale che uscì vittorioso dallo scontro ascese al trono imperiale con il nome di primo sovrano di una nuova dinastia, gli Han.
La dinastia Han regnò dal 206 a.C. fino al 220 d.C.: sotto la dinastia Han si apre ufficialmente la [[via della seta]] ({{Lang|zh|絲綢之路}}) e inizia il commercio con le province romane d'Occidente. L'impero comincia a espandersi nell'Asia continentale, mentre il confucianesimo si afferma come ideologia della classe dirigente cinese. Nel 105 a.C. viene inventata la carta. Al cadere della dinastia Han l'impero si spezza di nuovo in tre Stati (periodo dei tre regni {{Lang|zh|三國}}, 220-265): regno Wei ({{Lang|zh|魏國}}) a nord, regno Shu ({{Lang|zh|蜀國}}) nell'attuale provincia del [[Sichuan]] e il regno Wu ({{Lang|zh|吳國}}) a sud. La divisione è favorita dall'introduzione della religione buddista.
[[File:Terracotta-warrior A160622a.jpg|thumb|left|Una delle statue che fanno parte dell'[[esercito di terracotta]] nella tomba dell'imperatore Qin a [[Xi'an]]]]
Segue la [[dinastia Jìn]] ({{Lang|zh|晉朝}}), denominata "occidentale" nel periodo tra il 265 e il 316, durante la quale si verifica una riunificazione per un breve periodo, e "orientale" nel periodo tra il 317 e il 420 che vede [[Nanchino]] ({{Lang|zh|南京}}) come capitale; dal 420 al 589 circa la Cina rimane divisa tra le dinastie del Nord e del Sud, mentre una nuova riunificazione avviene sotto la [[dinastia Sui]] ({{Lang|zh|隋朝}}) tra il 581 e il 618, durante la quale la capitale diventa [[Xi'an]] ({{Lang|zh|西安}}); dal 618 al 907 succede la [[dinastia Tang]] ({{Lang|zh|唐朝}}), uno dei periodi di massima fioritura della cultura cinese, mentre il periodo dal 907 al 960 viene detto "delle cinque dinastie e dieci regni". Dal 960 al 1279 l'impero viene dominato dalla [[dinastia Song]] ({{Lang|zh|宋朝}}). Tra il periodo Tang e quello Song vengono inventate la [[polvere da sparo]], la [[stampa]] e la [[bussola]].
Il periodo successivo è segnato dall'invasione dei [[Mongoli]] ({{Lang|zh|蒙古}}), civiltà che si trovava vicino all'Impero cinese, sotto la guida di [[Gengis Khan]] e dei suoi discendenti, i quali liquidano la dinastia Song e fondano dal 1279 al 1366 con [[Kublai Khan]] ({{Lang|zh|忽必烈}}, Hūbìliè) la [[dinastia Yuan]] ({{Lang|zh|元朝}}), all'inizio della quale risalgono i viaggi di [[Marco Polo]] ({{Lang|zh|馬可波羅}}) in Cina. Inizialmente la Cina fa parte dell'[[Impero mongolo]] e Kublai Khan era al tempo stesso sovrano di entrambe le entità territoriali; con la frammentazione dei vari [[Khanati]], la dinastia Yuan si limita a governare la Cina. Il dominio mongolo è caratterizzato da una grave crisi demografica e gli invasori faticano a integrarsi con i vinti fino a che una rivolta popolare porta alla cacciata dei Mongoli e alla fondazione di una nuova dinastia nazionale, la dinastia [[Ming]] ({{Lang|zh|明朝}}), dal 1368 al 1644. Sotto i Ming la Cina nel XV secolo costruisce in tre anni 1 681 navi<sup>{{cita testo|url=https://zh.m.wikisource.org/wiki/%E6%BC%95%E8%88%B9%E5%BF%97|titolo=《漕船志》1501}}</sup>, di cui molte in grado di navigare nell'oceano aperto. Successivamente, per le pressioni dei Mongoli e dei [[Tartari]], la Cina dovette impiegare le sue forze nella difesa dei confini sottraendole all'espansionismo marittimo, nel 1525 fu dato ordine all'esercito di distruggere qualsiasi vascello oceanico cinese che fosse stato avvistato lungo le coste; tale decisione fu la premessa del declino dell'Impero cinese<sup>[ {{cita testo|url=https://www.worldcat.org/title/1493-uncovering-the-new-world-columbus-created/oclc/682893439|titolo=1493 : uncovering the new world Columbus created}} ]</sup>.
In seguito alla crisi dei [[Dinastia Ming|Ming]], i [[Manciù]] invadono la Cina e la conquistano fondando la dinastia [[Qing]] ({{Lang|zh|清朝}}), rimasta al potere dal 1644 al 1912, la quale porta l'impero alla massima estensione territoriale, ma lentamente verso una crisi irreversibile. All'interno della dinastia si consumarono disordini interni che culminarono con la [[Rivolta dei Turbanti Rossi|Ribellione dei Turbanti Rossi]], la fallita [[Rivolta dei Taiping|Ribellione dei Taiping]] che devastò la Cina meridionale negli anni 1850 e 1860 e la [[Rivolta dei Dungani (1862-1877)|Rivolta di Dungan]] nel Nord-ovest. A metà del [[XIX secolo]], la dinastia affrontò l'[[imperialismo]] occidentale nelle [[guerre dell'oppio]] con [[Impero britannico|Gran Bretagna]], [[Secondo Impero francese|Francia]], [[Stati Uniti d'America]] e [[Impero russo]] (durante la [[Guerre dell'oppio|Seconda guerra dell'oppio]]). La pace delle due guerre prevederà un risarcimento dei danni di guerra, l'apertura dei porti al commercio con le potenze occidentali, a consentire l'extraterritorialità per i cittadini stranieri e a cedere Hong Kong ai britannici ([[Trattato di Nanchino]] del 1842, [[Trattati di Tientsin]] nel 1858 e la [[Convenzione di Pechino]] nel 1860). Nel 1894 scoppiò la prima guerra sino-giapponese, che si concluse nel 1895 e portò alla perdita dell'influenza cinese sulla [[penisola coreana]] e alla cessione di [[Isola di Formosa|Taiwan]] al [[Impero giapponese|Giappone]].
Dopo la guerra sino-giapponese del 1895 gli abitanti dei villaggi della Cina settentrionale iniziarono a temere l'espansione delle sfere di influenza straniere. Vi fu dunque una violenta [[Ribellione dei Boxer|rivolta]] anti-straniera, anti-[[cristiana]] e anti-[[Imperialismo|imperialista]] in Cina tra il 1899 e il 1901, promossa dai Boxer, nominati così dagli inglesi perché molti di loro praticavano le [[arti marziali cinesi]], chiamate all'epoca ''Chinese Boxing''. L'[[Alleanza delle otto nazioni]] invase la Cina per sconfiggere i Boxer e i loro sostenitori Qing. La [[Ribellione dei Boxer]] si concluse con il [[Protocollo dei Boxer]].
Nel [[XIX secolo]] iniziò la grande diaspora cinese. Alle perdite dovute all'emigrazione si aggiunsero conflitti e catastrofi come la carestia della Cina settentrionale del 1876-1879, in cui morirono tra i 9 e i 13 milioni di persone.
L'[[Guangxu|imperatore Guangxu]] elaborò un piano di riforme nel 1898 per stabilire una moderna [[monarchia costituzionale]], ma questi piani furono ostacolati dall'imperatrice [[Cixi]].
Infine la [[Rivoluzione Xinhai]] del 1911-1912 mise fine alla dinastia Qing e istituì la Repubblica di Cina, dopo l'abdicazione di [[Pu Yi]], l'ultimo imperatore della Cina, il 12 febbraio 1912.
=== Nascita della Repubblica di Cina (1912-1927) ===
{{Storia della Cina}}
A fine
In Cina dopo oltre
=== La Cina nazionalista (1927-1949) ===
{{vedi anche|Governo nazionalista}}
La speranza che il [[Partito Comunista Cinese]] si allineasse con il KMT andò in fumo con la morte di [[Sun Yat-sen]] ({{Lang|zh|孫中山}}) e l'ascesa di [[Chiang Kai-shek]] ({{Lang|zh|蔣介石}}), un membro del KMT che auspicava la nascita di uno Stato [[liberalismo|liberal]]-[[Capitalismo|capitalista]]. Chiang Kai-shek mise violentemente fine tanto alla crescente influenza bolscevica quanto al potere dei signori della guerra del Nord e nel 1928 formò a [[Nanchino]] ({{Lang|zh|南京}}) un [[governo]] in cui egli deteneva il potere sia politico sia militare.
I [[Bolscevismo|bolscevichi]] cinesi si suddivisero in una fazione che si concentrò sulla rivolta urbana e in un'altra secondo la quale l'unico sistema per ottenere la vittoria era unificare le campagne. Radunate le proprie forze nei monti dello [[Jinggangshan]] ({{Lang|zh|井
Nel frattempo, nel
Il
=== La Repubblica di Cina su Formosa ===
Tra il
Alla fine della [[Guerra civile cinese|guerra civile]], conclusasi con la sconfitta del [[Kuomintang]], il 7 dicembre 1949 [[Taipei]] divenne la nuova capitale dei nazionalisti cinesi.
Entrambe le entità statali sorte da allora continuano a sostenere specularmente di essere l'unica autorità legittima rappresentante l'intera Cina. La comunità internazionale, con poche eccezioni, scelse gradualmente la Cina continentale come legittimo rappresentante dell'intera Cina. Si trattò tuttavia di un processo piuttosto lento: solo nel 1971 il [[Kuomintang]] perse il proprio seggio di rappresentante della Cina alle [[Nazioni Unite]] e nel 1979 gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], rinnegando la precedente linea di condotta, smisero di riconoscere Taiwan come Stato legittimo.<ref>{{Cita libro|autore=Robert V. Remini|traduttore=Rino Serù|titolo=Breve storia degli Stati Uniti d'America|collana=Storia Paperback|annooriginale=2009|anno=2017|editore=[[Bompiani]]|p=374|cid=Remini|ISBN=978-88-452-9370-2}}</ref>
Nel 1979 gli attivisti democratici tentarono di attirare l'attenzione dei media internazionali sulle condizioni dei cittadini taiwanesi sotto la linea politica dei nazionalisti. Il 10 dicembre di quell'anno, giorno dei diritti umani, gli attivisti democratici organizzarono grandi proteste nella città di [[Kaohsiung]] ({{Lang|zh|高雄}}), pretendendo la fine della legge marziale e della linea politica del governo nazionalista. Queste proteste vennero velocemente represse dalla polizia. La legge marziale venne comunque ritirata dal figlio e successore di Chiang Kai Shek, Jiang Jingguo ({{Lang|zh|蔣經國}}), negli anni ottanta.
Nel 2000 [[Chen Shui-bian]] vinse le elezioni presidenziali con la proposta di redigere una nuova [[costituzione]] in cui risaltasse il carattere ''sovrano e indipendente'' di Taiwan. Ha inoltre sciolto il Consiglio per l'Unificazione Nazionale, costituito nel 1990 per sovrintendere all'eventuale unificazione dell'isola con la Cina.
Il governo
==== Battaglie e armamenti ====
{{C|molte opinioni personali e affermazioni non supportate da fonti.|storia|giugno 2010}}
Durante la [[crisi dello stretto di Formosa]], nel
Dopo di allora, Taiwan continuò a essere utilizzata dagli
Taiwan ebbe quindi in dotazione: 160 [[Lockheed F-104 Starfighter|F-104 Starfighter]], oltre 300 [[Northrop F-5]], oltre 30 cacciatorpediniere, circa 2 000 carri armati M-41/48 e una grande quantità di missili antiaerei HAWK e [[Nike Hercules]], solo per citare alcune delle più importanti forniture.
In seguito la cosiddetta "Fortezza sullo Stretto" si è dotata di hangar corazzati contro i missili balistici cinesi, e un sistema di difesa aereo polivalente con capacità antimissili, basato su radar da avvistamento precoce, HAWK modificati, Patriot e Tien Kung (modello locale in gran parte derivato dal Patriot). Per i soli radar sono stati spesi ben oltre 13 miliardi di dollari. Programmi molto grandi per un'isola di {{TA|30 000 km²}}, che ha effettuato anche ulteriori acquisti di 130 caccia leggeri [[AIDC F-CK-1 Ching-kuo]], 60 [[Mirage 2000]] e 150 [[General Dynamics F-16 Fighting Falcon|F-16]]. Anche il numero di missili presenti, forse circa {{formatnum:10000}}, è molto consistente e adatto a una guerra di lunga durata.
È inoltre presente dal 1951 il servizio di [[Servizio militare|leva militare obbligatoria]]<ref>https://www.taipeitimes.com/News/front/archives/2018/12/17/2003706257</ref>.
== Geografia ==
=== Morfologia ===
[[File:Siouguluan-River-Hualien-Ta.jpg|thumb|Fiume [[Shiukuluan]] - [[Contea di Hualien]]]]
Il terreno taiwanese è diviso in due parti: le piatte pianure dell'ovest, dove risiede il 90% della popolazione, e le montagne quasi totalmente ricoperte di foresta tropicale che occupano i due terzi dei terreni orientali. Il massiccio più alto di Taiwan è lo [[Yushan]], o ''Monte di Giada'', alto circa
Le foreste delle montagne occidentali offrono un'ampia biodiversità, la cui flora è composta di diverse specie [[endemismo|endemiche]], come il
=== Idrografia ===
A Taiwan, la superficie insulare coperta da fiumi e laghi è molto ampia, pari al 10,34% della terra emersa.
=== Clima ===
Generalmente il clima di [[Taiwan (isola)|Taiwan]] viene definito come [[clima oceanico|oceanico]], e varia ampiamente a seconda delle stagioni nella parte settentrionale dell'isola e nelle aree montane. La fascia meridionale, tuttavia, appartiene alla [[clima tropicale|fascia climatica tropicale]], calda e umida durante tutto l'anno. La stagione delle piogge va da maggio a giugno, con precipitazioni quasi quotidiane, mentre da luglio a ottobre è facile che vi siano [[Ciclone tropicale|uragani]] e [[Ciclone tropicale|tifoni]]. A nord dell'isola la nuvolosità è persistente ed estensiva durante quasi tutto il periodo dell'anno, tuttavia le precipitazioni sono frequenti anche al
== Società ==
=== Demografia ===
[[File:Population of Taiwan since 1978.ar.png|thumb|left|Andamento della popolazione di Taiwan dal 1978 al 2009]]
La popolazione della Repubblica di Cina è stata stimata, ad agosto del 2012, pari a {{formatnum:23216236}} persone, distribuite in un'area di {{TA|35 980 km²}}. Con una densità di 646 ab./km², Taiwan è il [[Stati per densità di popolazione|sedicesimo]] paese del mondo per densità di popolazione.<ref>Fonte: {{cita testo|url=https://www.cia.gov/cia/publications/factbook/index.html|titolo=CIA World Factbook 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110311010404/http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/index.html }}</ref> Il 98% del popolo taiwanese è composto di [[Han|cinesi Han]] (漢族), mentre il restante 2% è composto di [[aborigeni taiwanesi]] (台灣原住民族). Il preponderante valore percentuale dei cinesi continentali rispetto agli aborigeni è dovuto alla velocissima immigrazione cinese sull'isola dai primi anni del Seicento (quando era una colonia olandese a sud e spagnola a nord, gli olandesi favorirono l'arrivo di manodopera cinese) e ancora di più dal tardo Seicento quando, dopo alterne vicende l'isola passò politicamente alla Cina (prima Ming, che proprio a Taiwan si ritirarono, poi alla dinastia mancese), sia, infine, al massiccio afflusso dalla Cina continentale in seguito alla disfatta nazionalista nel 1949. Il paese assiste a un declino del [[tasso di natalità]], con una crescita appena dello 0,61% nell'anno 2006.
=== Etnie ===
La popolazione comprende alcune etnie come i taiwanesi, il più numeroso, seguono i cinesi, giunti in seguito alla seconda guerra mondiale e gli aborigeni di origine filippina e indonesiana<ref>{{cita testo|url=https://www.goasia.it/popolazione-e-religione-taiwanese/|titolo=Popolazione e Religione Taiwanese - Go Asia}}</ref>.
=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni a Taiwan}}
{{Tabella a barre
|
|barre=
{{barra percentuale|[[Buddhismo]]|Yellow|35.1}}
{{
{{barra percentuale|Non religiosi|SlateGray|14}}
{{barra percentuale|[[Cristianesimo]]|DodgerBlue|3.9}}
{{
}}
Secondo i dati del 2005, circa {{formatnum:18718600}} degli abitanti di Taiwan (81,3% della popolazione) sono credenti, mentre il 14–18% è ateo. Delle 26 religioni riconosciute dalla Repubblica di Cina, le più praticate sono il [[buddhismo]] ({{formatnum:8086000}}, 35,1%), il [[taoismo]] ({{formatnum:7600000}}, 33%), lo [[Ikuantao]] ({{formatnum:810000}}, 3,5%), il [[protestantesimo]] ({{formatnum:605000}}, 2,6%) e il [[cattolicesimo]] ({{formatnum:298000}}, 1,3%). Tuttavia, secondo il ''CIA World Factbook'' e altre recenti fonti dal Dipartimento di Stato americano o dalla Sezione Affari Religiosi del MOI, dall'80% al 93% della popolazione taiwanese aderisce a una qualche forma di "religione tradizionale cinese" (come [[Ikuantao]], [[Xiantiandao]], [[Xuanyuanjiao]], Miledadao, Haizidao e Zailiismo) che combina insieme [[buddhismo Mahāyāna]], [[confucianesimo]] ([[culto degli antenati]]) e [[taoismo]].<ref>{{Cita web |titolo=Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2005 sulla Libertà Religiosa Internazionale |url=http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2005/51508.htm |editore=Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro |data=11 agosto 2005 |accesso=24 gennaio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080111063941/http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2005/51508.htm |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |titolo=Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2006 sulla Libertà Religiosa Internazionale |url=http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2006/71337.htm |editore=Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro |data=15 settembre 2006 |accesso=24 febbraio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080213052048/http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2006/71337.htm |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |titolo=Cina (include solo Taiwan): Rapporto del 2007 sulla Libertà Religiosa Internazionale |url=http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2007/90134.htm |editore=Dipartimento di Stato Americano: Ufficio della Democrazia, dei Diritti dell'Uomo e del Lavoro |data=15 settembre 2006 |accesso=24 febbraio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080216064814/http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2007/90134.htm |urlmorto=sì }}</ref>
=== Lingue ===
La lingua nazionale è il [[lingua cinese standard|mandarino standard]] (
=== Condizione della donna ===
{{vedi anche|Condizione della donna a Taiwan}}
=== Diritti LGBT ===
{{vedi anche|Diritti LGBT a Taiwan}}
== Ordinamento dello Stato ==
=== Governo ===
[[File:Presidential Building, Taiwan (0747).JPG|thumb
Il governo della Repubblica di Cina si fonda sulla [[Costituzione della Repubblica di Cina|Costituzione]] e sui suoi [[Tre principi del popolo]] ({{Lang|zh|三民主
=== Presidente ===
[[File:
Il [[capo di Stato]] è il [[presidente della Repubblica di Cina|presidente]] (元首), che è eletto mediante voto popolare per un mandato di quattro anni nella stessa lista di candidati del vicepresidente. Il presidente esercita l'autorità sullo [[Yuan esecutivo]], di cui nomina i membri, compreso il [[Primi ministri
=== Potere esecutivo ===
Il potere esecutivo nella RDC è affidato allo [[Yuan esecutivo]], che corrisponde sostanzialmente al [[gabinetto di governo]] ed è formato dal [[Primi ministri della Cina#Presidenti dello Yuan esecutivo della Repubblica di Cina a Taiwan (1949-oggi)|primo ministro]], che funge da presidente, dal vicepresidente (vice-primo ministro) e dai vari ministri (con e senza portafoglio) e presidenti di commissione. Il vicepresidente, i ministri e i presidenti di commissione sono nominati dal presidente della Repubblica su designazione del primo ministro. Nella realtà, molti poteri esecutivi sono esercitati dal presidente della Repubblica: il sistema politico della RDC infatti non si adatta ai modelli tradizionali e oscilla tra sistema presidenziale e sistema parlamentare.
Il primo ministro è selezionato dal presidente senza bisogno di approvazione dall'Assemblea legislativa, ma questa può approvare leggi senza riguardo per il presidente, poiché né egli né il primo ministro hanno potere di veto.<ref name="yb-2008"/> Così, ci sono pochi incentivi per il presidente e l'Assemblea legislativa a negoziare sulla legislazione se appartengono a partiti opposti. Dopo l'elezione di [[Chen Shui-bian]] della coalizione pan-verde come presidente nel 2000, l'attività legislativa si è ripetutamente bloccata a causa dello stallo con lo Yuan legislativo, che era controllato da una maggioranza pan-azzurra.<ref>{{cita web |url=http://www.taipeitimes.com/News/editorials/archives/2006/09/14/2003327608 |titolo=Letter: KMT holds the key |editore=Taipei Times |data=14 settembre 2006 |accesso=28 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190223024224/http://www.taipeitimes.com/News/editorials/archives/2006/09/14/2003327608 |urlmorto=no }}</ref>.
Storicamente, la RDC è stata dominata dalla politica del partito unico dell'uomo forte. Questo retaggio ha avuto come risultato poteri esecutivi attualmente concentrati nell'ufficio del presidente piuttosto che del primo ministro, anche se la Costituzione non fissa esplicitamente l'ampiezza del potere esecutivo del presidente.<ref>{{Cita libro|cognome=Jayasuriya|nome=Kanishka|titolo=Law, capitalism and power in Asia|editore=Routledge|anno=1999|
=== Potere legislativo ===
Il principale [[Potere legislativo|organo legislativo]] è lo [[Yuan legislativo]] [[Monocameralismo|monocamerale]] con 113 componenti.
=== Potere giudiziario ===
Lo [[Yuan giudiziario]] è il più alto organo [[Magistratura|giudiziario]] della RDC. Esso interpreta la costituzione e altre leggi e decreti, giudica le cause amministrative e punisce i funzionari pubblici. Il presidente e il vicepresidente dello [[Yuan giudiziario]] e quindici Giudici formano il Consiglio dei Grandi Giudici. Essi sono designati e nominati dal presidente della Repubblica, con il consenso dello [[Yuan legislativo]]. Il tribunale più elevato, la [[Corte Suprema della Repubblica di Cina|Corte Suprema]], è costituita da numerose sezioni civili e penali, ciascuna delle quali è formata da un Giudice che presiede e da quattro Giudici Associati, tutti nominati a vita. Nel 1993, fu istituito un [[Corte costituzionale|tribunale costituzionale]] separato per risolvere le dispute costituzionali, regolare l'attività dei partiti politici e accelerare il processo di democratizzazione. Non c'è un processo con [[giuria]], ma il diritto a un giusto processo pubblico è garantito dalla legge e rispettato in pratica; molte cause sono presiedute da più giudici.<ref name="yb-2008"/>
Come la maggior parte delle democrazie asiatiche, la RDC ammette ancora la [[pena capitale]]. Sono stati fatti sforzi dal governo per ridurre il numero delle esecuzioni, anche se non sono stati in grado di abolire completamente la pena. Alla data del 2013, circa il 76% dei taiwanesi volevano mantenere la pena di morte.<ref>{{Cita news|url=http://www.taipeitimes.com/News/taiwan/archives/2006/01/02/2003287050|titolo=Nation keeps death penalty, but reduces executions|cognome=Chang|nome=Rich
=== Controllo ===
Lo [[Yuan di controllo]] è un'agenzia di controllo che vigila (controlla) le attività dell'esecutivo. Può essere considerata una [[
=== Esame ===
Lo [[Yuan d'esame]] ha il compito di convalidare la preparazione dei [[Funzionario|funzionari pubblici]]. Si basa sul vecchio sistema degli [[esami imperiali]] usato nella Cina premoderna. Può essere paragonato all'[[Ufficio europeo per la selezione del personale|Ufficio per la selezione del personale]] dell'[[Unione europea|UE]] o all'[[Office of Personnel Management]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref name="yb-2008"/>
=== Suddivisione amministrativa ===
{{
Per la costituzione del 1947, redatta prima del ritiro del governo della Repubblica di Cina a Taiwan, il più alto livello di divisioni amministrative è la ''provincia'', che include regioni ad amministrazione speciale, regioni e municipalità a controllo diretto. Tuttavia, nel 1998, fu snellito anche l'unico governo provinciale a essere rimasto funzionale sotto la Repubblica di Cina, la Provincia di Taiwan (in precedenza era esistita, assieme a essa, anche la Provincia del Fuchien). Ora quasi tutte le responsabilità di governo vengono assunte dallo Stato centrale o dall'amministrazione della contea, e attualmente la Repubblica di Cina amministra due province e cinque città estese a livello di provincia. Secondo la legge della Repubblica di Cina, l'area sotto la giurisdizione del governo è ufficialmente chiamata ''area libera della Repubblica di Cina''.
La Repubblica di Cina ha anche il controllo delle [[Isole Pratas]] (Dong-Sha) e
Attualmente, si sta considerando di elevare [[Taichung]] a stato di municipalità centrale. Inoltre, le contee di [[Taipei]] e di [[Kaohsiung]] sono considerate equivalenti al territorio delle rispettive città.
=== Rivendicazioni territoriali
La Repubblica di Cina è coinvolta come parte rivendicante nella [[Crisi sino-giapponese per le isole Senkaku|contesa delle isole Senkaku/Diaoyu]].
=== Città principali ===
Le cifre riportate di seguito sono le stime di marzo 2019 per le dieci città più popolose.<ref>{{Cita web|url=https://www.ris.gov.tw/app/portal/346|titolo=中華民國 內政部戶政司 全球資訊網|autore=中華民國內政部戶政司|sito=中華民國內政部戶政司|data=1º maggio 2018|lingua=zh|accesso=15 giugno 2024}}</ref>
{| class="wikitable sortable" style="margin:left;clear:both;"
! align="left" |
! align="left" |Città
! align="left" |Popolazione
|- style="background:#F0F8FF"
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| align="left" |[[Nuova Taipei]]
| align="left" |
|-
| align="center" |2
| align="left" |[[Taichung]] (臺中)
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|- style="background:#F0F8FF"
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|-
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| align="left" |[[Taipei]] (臺北)
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| align="left" |
|-
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| align="left" |{{formatnum:1883078}}
|- style="background:#F0F8FF"
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| align="left" |[[Hsinchu]] (新竹)
| align="left" |
|-
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| align="left" |[[Keelung]] (基隆)
| align="left" |{{formatnum:369820}}
|- style="background:#F0F8FF"
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| align="left" |[[
| align="left" |
|-
| align="center" |
| align="left" |[[
| align="left" |
|}
=== Istituzioni ===
{{CN|L'unico istituto di lingue}} è l'[[Istituto di
==== Ordinamento scolastico e università ====
L'[[Università Nazionale di Taiwan]] venne fondata nel 1928 dai giapponesi col nome di ''Università imperiale di Taihoku''.
==== Sistema sanitario ====
Malgrado Taiwan risulti importante sotto l'aspetto sanitario al momento non fa parte dell'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]<ref>{{cita testo|url=https://www.affaritaliani.it/esteri/taiwan-covid-oms-732486.html|titolo=Covid, Taiwan punto di riferimento sanitario. Ma Taipei è fuori dall'Oms - Affaritaliani.it}}</ref>.
==== Forze armate ====
{{
== Politica ==
=== Politica interna ===
All'inizio del processo di transizione democratica "Taiwan non era caratterizzata esclusivamente dalla presenza di un partito predominante, il [[Kuomintang]], ma anche dalla ricorrente [[Polarizzazione (psicologia sociale)|polarizzazione]] generata da una questione politica di centrale importanza come quella dell’identità nazionale (e quindi della possibile indipendenza dell’isola). Il
=== Politica estera ===
[[File:China map.png|thumb|In arancione i territori controllati dalla Repubblica di Cina, in viola quelli controllati dalla Repubblica Popolare Cinese]]
==== Situazione geopolitica ====
Il governo taiwanese è deciso a non accettare alcuna proposta diplomatica cinese che possa limitare la sua libertà.
Dopo l'emanazione della legge cinese antisecessione del 2006, gli analisti militari si sono divisi in due gruppi di pensiero riguardo alla situazione geopolitica taiwanese: alcuni esperti<ref>{{cita web|url=http://www.paginedidifesa.it/|titolo=Pagine di difesa|editore=paginedidifesa.it|accesso=20 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140811082048/http://www.paginedidifesa.it/|urlmorto=no}}</ref> sono d'accordo nel sostenere che Taiwan corra il rischio di essere occupata dalla Repubblica Popolare Cinese, mentre altri sostengono che ciò non sia possibile per via della tradizionale protezione degli USA accordata a quest'ultima. Ma negli ultimi tempi fra i giovani taiwanesi l'idea dell'
Le conseguenze di un'eventuale occupazione cinese potrebbero portare a un grave deterioramento dei rapporti tra gli USA (quindi anche la [[NATO]] e gli alleati nell'[[Indo-Pacifico]]), e la Cina (protetta anche da un sistema di alleanze reciproche tra alcuni paesi asiatici denominato [[Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione]], che sempre più prende il ruolo di un blocco asiatico anti-NATO sotto l'influenza cinese).
In tutta questa situazione di riarmo militare degli ultimi anni sia da parte del mondo occidentale sia da parte di quello orientale, l'[[ONU]] è ancora
La trattativa tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, che ha come oggetto principale da parte vaticana il riconoscimento della libertà di culto per i fedeli cinesi, è uno dei punti cruciali per il futuro della geopolitica del Pacifico. Un eventuale avvicinamento tra il Vaticano e Pechino potrebbe essere legato alla rottura dei rapporti diplomatici tra la Santa Sede e Taipei. Gli sforzi di Taiwan per il mantenimento di ottimi rapporti con la chiesa cattolica
==== Status internazionale ====
{{
Come conseguenza della politica di Pechino orientata al riconoscimento dell'esistenza di "un'unica Cina", Taiwan dal 1971 in poi ha molto sofferto sul piano diplomatico. Gli Stati che hanno rapporti diplomatici ufficiali con la RDC la riconoscono come solo e legittimo governo dell'intera [[Cina]]. La RPC rifiuta di mantenere relazioni diplomatiche con qualsiasi nazione che riconosca la RDC,<ref name="prc_wp2">{{cita web|url=http://www.gwytb.gov.cn:8088/detail.asp?table=WhitePaper&title=White%20Papers%20On%20Taiwan%20Issue&m_id=4|titolo=The One-China Principle and the Taiwan Issue|accesso=6 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060213045631/http://www.gwytb.gov.cn:8088/detail.asp?table=WhitePaper&title=White%20Papers%20On%20Taiwan%20Issue&m_id=4|dataarchivio=13 febbraio 2006|urlmorto=sì|anno=2005|opera=PRC Taiwan Affairs Office and the Information Office of the State Council}}</ref> ma non obietta alle nazioni che conducono scambi economici, culturali e simili con Taiwan che non implicano una relazione diplomatica. Perciò molte nazioni che hanno relazioni diplomatiche con [[Pechino]] mantengono uffici semi-diplomatici a Taipei. Ad esempio, gli Stati Uniti mantengono l'[[Istituto Americano a Taiwan]]. Similmente, il governo di Taiwan mantiene uffici semi-diplomatici nella maggior parte delle nazioni sotto vari nomi, più comunemente come [[Ufficio Economico e Culturale di Taipei]]. [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Canada]], [[Regno Unito]], [[India]], [[Pakistan]] e [[Giappone]] hanno formalmente adottato la politica di [[una sola Cina]], in base alla quale la Repubblica Popolare Cinese è teoricamente il solo governo legittimo della Cina. Tuttavia, gli Stati Uniti e il Giappone ''prendono atto'' piuttosto che ''riconoscere'' la posizione della RPC che Taiwan fa parte della Cina. Nel caso del Canada<ref>{{cita web|url=http://www.international.gc.ca/world/embassies/factsheets/taiwan-FS-en.pdf|titolo=Copia archiviata|accesso=22 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112101604/http://www.international.gc.ca/world/embassies/factsheets/taiwan-FS-en.pdf|dataarchivio=12 novembre 2011|urlmorto=sì}}</ref> gli accordi scritti bilaterali dichiarano che le due rispettive parti ''prendono nota'' della posizione di Pechino ma non usano la parola ''sostengono''. La posizione del [[governo del Regno Unito]] che "il futuro di Taiwan sia deciso pacificamente dai popoli di entrambi i lati dello stretto" è stata dichiarata parecchie volte. Malgrado la RPC asserisca che gli Stati Uniti si oppongano all'indipendenza taiwanese, gli Stati Uniti traggono vantaggio dalla sottile differenza tra "si oppongono" e "non sostengono". Infatti, una sostanziale maggioranza delle dichiarazioni che Washington ha fatto dicono che essi "non sostengono l'indipendenza di Taiwan" invece di dire che "si oppongono" all'indipendenza. Così, attualmente gli Stati Uniti non prendono posizione sull'esito politico, eccetto un'unica esplicita condizione che ci sia una soluzione pacifica alle differenze tra i due lati dello [[stretto di Taiwan]].<ref name="state2">{{cita web|url=http://www.state.gov/p/eap/rls/rm/2004/31649.htm|titolo=Overview of U.S. Policy Towards Taiwan|editore=U.S. Department of State|data=21 aprile 2004|accesso=22 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080410165253/http://www.state.gov/p/eap/rls/rm/2004/31649.htm|dataarchivio=10 aprile 2008|urlmorto=sì|pubblicazione=}}</ref> Tutta questa ambiguità ha fatto sì che gli Stati Uniti stiano costantemente camminando su un filo del rasoio diplomatico riguardo alle relazioni attraverso lo stretto.
[[File:Pope johnpaul funeral politics.jpeg|thumb|Il presidente [[Chen Shui-bian]] (primo a sinistra) partecipò al [[Morte di Giovanni Paolo II|funerale di papa Giovanni Paolo II]] nel 2005. Come capo di stato della Cina riconosciuto dalla Santa Sede; Chen era seduto in prima fila (in ordine alfabetico francese), accanto alla first lady e al presidente del Brasile.]]
La [[Santa Sede]] riconosce la RDC, uno Stato in gran parte non [[Cristianesimo|cristiano]]/[[Cattolicesimo|cattolico]], principalmente per protestare contro ciò che essa vede come la [[Associazione patriottica cattolica cinese|soppressione della fede cattolica]] nella Cina continentale da parte della RPC. Tuttavia, i diplomatici [[Città del Vaticano|vaticani]] erano impegnati in colloqui con i politici delle RPC al tempo della morte di [[papa Giovanni Paolo II]], in vista di migliorare le relazioni tra i due paesi. Interrogato, un diplomatico vaticano suggerì che le relazioni con Taiwan potrebbero rivelarsi "sacrificabili" se la RPC dovesse essere disponibile a impegnarsi in relazioni diplomatiche con la Santa Sede.<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2005/05/16/wvati16.xml&sSheet=/news/2005/05/16/ixworld.html|titolo=Vatican ready to sacrifice Taiwan for China|cognome=Spencer|nome=Richard|editore=Daily Telegraph|data=16 maggio 2005|città=London}}</ref> Sotto [[papa Benedetto XVI]] il Vaticano e la RPC hanno mostrato maggiore interesse a stabilire legami: in tale contesto sono da inquadrare la nomina di vescovi cinesi filo-vaticani e la cancellazione da parte del Papa di una visita programmata del [[Dalai Lama]].<ref>{{cita web|url=https://online.wsj.com/article/SB119810469258140621.html?mod=googlenews_wsj|titolo=The Vatican's Cold Shoulder|editore=Wall Street Journal|data=20 dicembre 2007|accesso=14 gennaio 2008}}</ref>
Durante gli anni 1990 ci fu un tiro alla fune diplomatico in cui la RPC e la RDC tentarono di superarsi nelle offerte per ottenere il sostegno diplomatico delle piccole nazioni. Questa contesa sembra essere rallentata come risultato del crescente potere economico della RPC e dei dubbi di Taiwan se questo aiuto fosse effettivamente nell'interesse della Repubblica di Cina. [[Arabia Saudita]] e [[Corea del Sud]] hanno terminato le loro relazioni diplomatiche con la RDC nel 1992 e il [[Sudafrica]] è passato al riconoscimento della [[Repubblica Popolare Cinese]] (RPC) nel 1998. La [[Repubblica di Macedonia|Macedonia]] ha riconosciuto Taiwan negli anni novanta, ma successivamente ha riconosciuto la RPC quando quest'ultima le impose sanzioni economiche e usò il veto nel Consiglio di Sicurezza dell'[[ONU]] per bloccare gli aiuti alla missione di peacekeeping. La [[Liberia]] è passata dal riconoscimento della RPC al riconoscimento della RDC nel 1989 e ha cambiato nuovamente nell'ottobre 2003. Il 31 marzo 2004 [[Dominica]] terminò il suo riconoscimento nei confronti della RDC, che era cominciato nel 1983, perché la RPC le promise un finanziamento di 117 milioni di [[Dollaro|dollari]] in sei anni.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/3583733.stm|titolo=Taiwan's 'Caribbean headache'|cognome=Painter|nome=James|editore=BBC|data=30 marzo 2004}}</ref> Alla fine del 2004 [[Vanuatu]] spostò brevemente il riconoscimento da Pechino a Taipei,<ref>{{cita web|url=http://www.news.vu/en/news/diplomacy/041124-parliament-debates-vanuato-taiwan.shtml|titolo=Parliament debates Vanuatu-Taiwan deal|cognome=Vurobaravu|nome=Fred|editore=Vanuatu Daily Post|data=24 novembre 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071017152234/http://news.vu/en/news/diplomacy/041124-parliament-debates-vanuato-taiwan.shtml|dataarchivio=17 ottobre 2007|urlmorto=sì}}</ref> portando alla cacciata del suo Primo Ministro e a un ritorno al riconoscimento di Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.chinadaily.com.cn/english/doc/2004-12/11/content_399473.htm|titolo=Vanuatu gov. reshuffled after Taiwan controversy|editore=[[China Radio International]]|data=11 dicembre 2004}}</ref> Il 20 gennaio 2005 [[Grenada]] spostò il suo riconoscimento da Taipei a Pechino, in cambio di milioni in aiuti (1.500 dollari USA per ogni grenadiano).<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia%2Dpacific/4190295.stm|titolo=Grenada picks China over Taiwan|editore=BBC|data=21 gennaio 2005}}</ref> Il 14 maggio 2005 [[Nauru]] annunciò la restaurazione di relazioni diplomatiche formali con Taipei dopo uno iato di tre anni, durante i quali aveva riconosciuto brevemente la Repubblica Popolare Cinese.<ref>{{cita web|url=http://www.taipeitimes.com/News/front/archives/2005/05/15/2003254718|titolo=Nauru Switches its Allegiance Back to Taiwan from China|editore=[[Taipei Times]]|data=15 maggio 2005}}</ref> Il 26 ottobre 2005 il [[Senegal]] ruppe le relazioni con la Repubblica di Cina e stabilì contatti diplomatici con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/4377818.stm|titolo=Senegal picks China over Taiwan|editore=BBC|data=26 ottobre 2005}}</ref> Il 5 agosto 2006 Taipei ruppe le relazioni con il [[Ciad]] quando quest'ultimo stabilì relazioni con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.voanews.com/english/2006-08-05-voa36.cfm|titolo=Taiwan Breaks Off Relations With Chad|editore=[[Voice of America]]|data=5 agosto 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060815041420/http://www.voanews.com/english/2006-08-05-voa36.cfm|dataarchivio=15 agosto 2006|urlmorto=sì}}</ref> Il 26 aprile 2007 [[Saint Lucia]], che aveva in precedenza troncato i legami con la Repubblica di Cina in seguito a un cambiamento di governo nel dicembre 1996, annunciò la restaurazione di relazioni diplomatiche formali con Taipei.<ref>{{cita web|titolo=Taiwan re-establishes diplomatic relations with St. Lucia|url=http://www.iht.com/articles/ap/2007/05/01/asia/AS-GEN-Taiwan-China-St.-Lucia.php|data=30 agosto 2007|editore=International Herald Tribune}}</ref> Il 7 giugno 2007, dopo quasi 50 anni di relazioni diplomatiche, la [[Costa Rica]] ruppe i legami diplomatici con la Repubblica di Cina a favore della Repubblica Popolare Cinese.<ref name="BBCCostaRica2">{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/6729035.stm|titolo=Taiwan loses Costa Rica's support|editore=BBC News|data=7 giugno 2007|accesso=7 giugno 2007}}</ref> Nel gennaio 2008 il Ministro degli esteri del Malawi riferì che il Malawi aveva deciso di interrompere il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Cina e di riconoscere la Repubblica Popolare Cinese.<ref>{{cita web|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/01/14/AR2008011400533.html|titolo=Malawi Drops Ties With Taiwan for China|cognome=Wu|nome=Debby|data=14 gennaio 2008|accesso=14 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120407153128/http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/01/14/AR2008011400533.html|dataarchivio=7 aprile 2012|urlmorto=sì|pubblicazione=The Washington Post}}</ref> Il 14 novembre 2013 il Gambia annunciò la fine delle relazioni con Taiwan e l'avvio di quelle con Pechino.<ref>Al Jazeera. ''[https://www.aljazeera.com/news/africa/2013/11/gambia-breaks-off-diplomatic-ties-with-taiwan-2013111422285906417.html Gambia breaks off diplomatic ties with Taiwan]''</ref> Il 26 dicembre 2016 [[São Tomé e Príncipe]] ha riavviato i legami diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese, interrompendo il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Cina. Il 19 giugno 2017 la [[Repubblica di Panama]] ha ristabilito i rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese. Nel maggio 2018 [[Repubblica Dominicana]] e [[Burkina Faso]] hanno interrotto le relazioni diplomatiche con Taiwan,<ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-china-burkina/china-wins-back-burkina-faso-urges-taiwans-last-african-ally-to-follow-idUSKCN1IR09W|titolo=China wins back Burkina Faso, urges Taiwan's last African ally to follow|lingua=en|accesso=6 giugno 2018}}</ref> seguiti il 21 agosto 2018 da [[El Salvador]].<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/2018/08/21/world/asia/taiwan-el-salvador-diplomatic-ties.html|titolo=El Salvador Recognizes China in Blow to Taiwan|lingua=en|accesso=7 settembre 2018}}</ref> il 16 settembre 2019 Taipei ha rotto le relazioni con le [[Isole Salomone]] dopo che queste ultime hanno stabilito relazioni con Pechino.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/09/16/taiwan-rompe-con-le-isole-salomone_4f1f6250-656c-4d8e-b257-5482e660e05c.html|titolo=Taiwan rompe con le Isole Salomone - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=16 settembre 2019|lingua=it|accesso=16 settembre 2019}}</ref> Il 20 settembre 2019 Taipei ha rotto le relazioni anche con [[Kiribati]] dopo che anche queste ultime hanno stabilito relazioni con Pechino.<ref>{{Cita web|url=https://www.geopolitica.info/timeline/taiwan-annuncia-la-rottura-delle-relazioni-diplomatiche-con-le-kiribati/|titolo=Taiwan annuncia la rottura delle relazioni diplomatiche con le Kiribati|autore=|sito=Geopolitica.info|data=23 gennaio 2024|lingua=it|accesso=24 gennaio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-AU|url=https://www.abc.net.au/news/2019-09-20/kiribati-to-switch-diplomatic-ties-from-taiwan-to-china/11532192|titolo=Kiribati cuts ties with Taiwan to switch to China, days after Solomon Islands|pubblicazione=ABC News|data=20 settembre 2019|accesso=24 gennaio 2024}}</ref> Il 9 dicembre 2021 il [[Nicaragua]] ha interrotto le relazioni con Taiwan, avviando legami diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese.<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/taiwan-sempre-piu-isolata-nicaragua-interrompe-relazioni-e-si-allea-cina-AEM7w31|titolo=Taiwan sempre più isolata: il Nicaragua interrompe le relazioni e si allea con la Cina|accesso=9 dicembre 2021|pubblicazione=Il Sole 24 ore}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.trtworld.com/americas/nicaragua-cuts-ties-with-taiwan-switches-side-to-china-52493|titolo=Nicaragua cuts ties with Taiwan, switches side to China|sito=Nicaragua cuts ties with Taiwan, switches side to China|lingua=en|accesso=9 dicembre 2021}}</ref> Il 26 marzo 2023 l'[[Honduras]] ha avviato relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese, interrompendo le relazioni con Taiwan.<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2023/03/26/honduras-cina-relazioni-diplomatiche-taiwan/|titolo=L’Honduras ha avviato le relazioni diplomatiche con la Cina: era uno dei pochi paesi al mondo che ancora riconoscevano Taiwan|sito=Il Post|data=26 marzo 2023|lingua=it|accesso=26 marzo 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2023/03/la-cina-ufficializza-relazioni-diplomatiche-con-lhonduras-che-ha-rotto-i-rapporti-con-taiwan-a443e91e-82b9-4276-b047-7a4f60318c45.html|titolo=La Cina ufficializza le relazioni diplomatiche con l'Honduras che ha rotto i rapporti con Taiwan|autore=Redazione di Rainews|sito=RaiNews|data=26 marzo 2023|lingua=it|accesso=26 marzo 2023}}</ref> Il 15 gennaio 2024 Nauru ha interrotto le relazioni con Taiwan per la seconda volta, riavviando i legami diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese interrotti diciannove anni prima.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/01/15/nauru-chiude-le-relazioni-con-taiwan-a-favore-della-cina_df53ea02-cfd9-4125-9b96-19b1e9427902.html|titolo=Nauru chiude le relazioni con Taiwan a favore della Cina - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=15 gennaio 2024|lingua=it|accesso=15 gennaio 2024}}</ref>
Al gennaio 2024, i paesi che intrattengono relazioni diplomatiche formali con Taiwan sono dodici:{{Div col|cols=2}}
#{{BLZ}} (1989)
#{{GTM}} (1960)
#{{HTI}} (1956)
#{{MHL}} (1998)
#{{PLW}} (1999)
#{{PRY}} (1957)
#{{KNA}} (1983)
#{{LCA}} (1984-1997, 2007)
#{{VCT}} (1981)
#{{SWZ}} (1968)
#{{TUV}} (1979)
#{{VAT}} (1942)
{{Div col end}}Sotto la continua pressione della RPC per bloccare qualsiasi rappresentanze della RDC che possa implicare la condizione di Stato indipendente, le organizzazioni internazionali hanno adottato politiche diverse verso la questione della partecipazione della RDC. Nei casi in cui partecipano quasi tutti i membri dell'ONU o gli Stati sovrani, come l'[[Organizzazione mondiale della sanità]] (OMS),<ref>{{cita web|url=http://www.chinapost.com.tw/i_latestdetail.asp?id=38428|titolo=Taiwan fails in 10th bid for WHO observer status|cognome=Klapper|nome=Bradley|data=23 maggio 2006|pubblicazione=Associated Press}}</ref> la RDC è stata completamente esclusa, mentre in altri, come l'[[Organizzazione mondiale del commercio]] (OMC) e il [[Comitato Olimpico Internazionale]] (CIO), la RDC partecipa sotto nomi insoliti: "[[Cina Taipei]]" (o "Taipei Cinese") nel caso dell'[[APEC]] e del CIO, e "Territorio doganale separato di Taiwan, Penghu, Kinmen e Matsu" (spesso abbreviato in "Cina Taipei") nel caso dell'OMC. La questione del nome della RDC venne sotto esame durante il [[World Baseball Classic|Classico mondiale di baseball]] (CMB) del 2006. Gli organizzatori del torneo a 16 squadre intendevano chiamare Taiwan come tale, ma ritornarono a "Cina Taipei" dietro pressione della RPC. La RDC contestò la decisione, asserendo che il CMB non è un evento del CIO, ma non la spuntò.<ref>{{cita web|url=http://www.worldnetdaily.com/news/article.asp?ARTICLE_ID=48597|titolo=Major League Baseball succumbs to Beijing|editore=[[WorldNetDaily]]|data=1º febbraio 2006|accesso=22 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060206121404/http://worldnetdaily.com/news/article.asp?ARTICLE_ID=48597|dataarchivio=6 febbraio 2006|urlmorto=sì|pubblicazione=}}</ref> L'elenco dei nomi dei paesi e dei territori [[ISO 3166]] registra Taiwan (TW) separatamente dalla Repubblica Popolare Cinese (CN), ma utilizza la denominazione "Taiwan, Provincia della Cina" in base al nome usato dall'ONU. Nello [[ISO 3166-2:CN]] Taiwan è codificata anche come CN-TW sotto la Cina, rendendola parte della giurisdizione cinese nelle categorie [[ISO 3166-1]] e [[ISO 3166-2]].
Le questioni nominalistiche intorno a Taiwan/RDC continuano a essere un tema controverso in organizzazioni non governative come il [[Lions Club]], che affrontò notevoli dispute nella denominazione della sua filiale taiwanese.<ref>{{cita web|url=http://www.taipeitimes.com/News/taiwan/archives/2002/07/12/147941|titolo=Taiwan's Lions Club gets another temporary name|cognome=Yeh|nome=Lindy|editore=[[Taipei Times]]|data=12 luglio 2002|pagina=3}}</ref>
== Economia ==
{{vedi anche|Economia della Repubblica di Cina}}
Taiwan è stata una delle quattro ''[[tigri asiatiche]]'' (insieme con [[Singapore]], [[Corea del Sud]] e [[Hong Kong]]), Paesi che sono passati da una condizione [[paesi in via di sviluppo|in via di sviluppo]] a una crescita fortissima dovuta alla produzione per l'esportazione di prodotti molto richiesti dal mercato: prima produzioni tradizionali come i tessuti e i prodotti tessili, e quindi prodotti tecnologici e informatici<ref>[[Giuseppe Sacco]], ''Industria e potere mondiale'', Angeli, Milano, 1980. ISBN 88-204-1858-4.</ref>. Per questa ragione il suo [[prodotto interno lordo]] pro-capite è molto alto rispetto alla media mondiale.
Soprattutto negli anni cinquanta e sessanta, Taiwan è stato, insieme con la [[Corea del Sud]] e a [[Israele]], uno dei Paesi che hanno ricevuto massicci aiuti economici dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e dalle istituzioni finanziarie internazionali.<ref>{{Cita web|url=https://www.cadtm.org/Why-the-Marshall-Plan|titolo=Why the Marshall Plan ?|autore=|sito=CADTM|data=19 marzo 2020|lingua=en|accesso=6 agosto 2022}}</ref>
=== Agricoltura e allevamento ===
Gran parte del territorio è coltivato a riso, ma si coltivano anche mais, soia, patate dolci. Si allevano soprattutto anatre e suini. La pesca, praticata sulla costa orientale, alimenta un notevole flusso di esportazioni.
=== Risorse minerarie ===
Il carbone è la risorsa mineraria principale. La produzione di idrocarburi invece è scarsa. Si estraggono oro, argento, zolfo, marmo, amianto, talco e dolomite.
=== Industria ===
Sono presenti impianti metallurgici e siderurgici, cementifici
Grandi imprese taiwanesi sono:
* [[Acer (azienda)|Acer]] (
* [[ASUS]] (ASUSTeK Computer Inc.) (
* [[AU Optronics|AUO]] (AU Optronics Corporation), uno dei principali produttori di pannelli al mondo: fa pannelli LCD Full HD, pannelli Ultra HD e anche pannelli OLED di piccole e grandi dimensioni.
* [[BenQ]] Corporation ({{Lang|zh|明基電通股份有限公司}}), azienda fondata nel 1984 con sede a Taipei e specializzata nella produzione di prodotti per computer, comunicazione e strumenti elettronici di consumo.
* [[HTC]] (High Tech Computer Corporation), compagnia con sede a Taoyuan produttrice di smartphone, specializzata in telefoni aventi sistemi operativi [[Android]] e [[Windows Phone]].
* [[Kymco]] (Kwang Yang Motor Corporation), casa produttrice di scooter, motocicli e quad con sede a [[Kaohsiung]] fondata nel 1963.
* [[TSMC]] (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), la più grande fabbrica indipendente di semiconduttori al mondo, con sede principale nel Hsinchu Science Park di [[Hsinchu]].
*
* [[Evergreen Marine|Evergreen]] (Evergreen Marine Corporation), tra i leader globali della logistica via mare con una flotta di ben 160 navi portacontainer.
* [[Foxconn]] (Foxconn International Holdings), multinazionale tech dell'elettronica e principale fornitore Apple, la più grande produttrice mondiale di [[Componente elettrico|componenti elettrici]] ed [[Componente elettronico|elettronici]] per [[Original equipment manufacturer|OEM]].
=== Infrastrutture e trasporti ===
==== Infrastrutture aeroportuali e trasporto aereo ====
Taiwan dispone dell'[[Aeroporto di Taipei-Taoyuan|Aeroporto internazionale di Taiwan-Taoyuan]], [[Hub and spoke|hub]] della [[compagnia aerea di bandiera]] taiwanese [[China Airlines]] e di [[EVA Air]], compagnia aerea maggiore taiwanese. L'aeroporto è diciassettesimo fra gli aeroporti asiatici con il maggiore traffico: nel 2015 vi hanno transitato più di 38 milioni di passeggeri.<ref>{{Cita web|url=https://it.ripleybelieves.com/where-are-busiest-airports-in-asia-5584|titolo=Dove sono gli aeroporti più trafficati in Asia?}}</ref>
==== Infrastrutture e trasporto ferroviario ====
{{vedi anche|Ferrovia ad alta velocità di Taiwan}}
==== Infrastrutture stradali e trasporto su gomma ====
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== Ambiente ==
Taiwan è nota per le sue foreste, presenta ben sei parchi nazionali e ha una fauna variegata<ref>{{cita testo|url=https://www.goasia.it/ambiente-e-clima-di-taiwan/|titolo=Ambiente e clima di Taiwan - Go Asia}}</ref>.
==
{{vedi anche|Cultura di Taiwan}}
=== Letteratura ===
Tra i diversi scrittori taiwanesi che si sono distinti nel corso soprattutto del XX secolo spicca [[Wang Zhenhe]] ({{Lang|zh|王震和}}, 1940-1990), noto in particolare per il romanzo ''Rosa rosa amore mio.''
=== Musica ===
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Il teatro taiwanese dei burattini e l'opera taiwanese, due generi di spettacolo fortemente legati alla musica, sono molto popolari, mentre quest'ultima è considerata la sola forma di musica han realmente indigena ancora esistente oggi.
La musica folk holo oggi è più comune sulla penisola di Hengchun nella parte più meridionale dell'isola, dove gli interpreti cantano accompagnati dallo yueqin ("liuto della luna"), che è un tipo di liuto a due corde. Sebbene lo yuechin di Hengchun suoni solo cinque toni, la musica pentatonica può diventare varia e complessa quando si combina con i nove toni dell'idioma hokkien taiwanese. Tra i più famosi cantanti folk si annoverano Chen Da, Yang Hsiuching e [[Teresa Teng]] (1953-1995), cantante di fama internazionale il cui genere si basa spesso sul gusto folk o sulle
Tra le altre cantanti taiwanesi vissute tra il XX e il XXI secolo ricordiamo [[Fong Fei-Fei]], nota anche come attrice.
=== Cinema ===
{{vedi anche|Cinema taiwanese|Film taiwanesi proposti per l'Oscar al miglior film straniero}}
Un film taiwanese [[La tigre e il dragone]] del regista [[Ang Lee]] ha vinto l'Oscar al miglior film straniero nel 2001. Precedentemente un film di [[Ang Lee]] dal titolo [[Il banchetto di nozze]], nel 1994, è stato il primo film taiwanese candidato per l'Oscar al miglior film straniero. Tra le attrici taiwanesi vissute tra il XX e il XXI secolo ricordiamo [[Fong Fei-Fei]] (1953-2012), nota anche come cantante.
== Scienza e tecnologia ==
=== Chimica ===
In ambito chimico da ricordare la figura di [[Yuan T. Lee]], per i suoi contributi alle dinamiche dei processi chimici elementari: vincitore del [[Premio Nobel per la chimica]] nel 1986, il primo Premio Nobel di Taiwan.
=== Tecnologia ===
Nel 2019 fu fondato il [[Taiwan Semiconductor Research Institute]], facente parte dei Laboratori Nazionali di Ricerca Applicata del Ministero della Scienza Taiwanese. È anche presente l'[[Academia Sinica]], istituto nazionale di ricerca, e l'[[Industrial Technology Research Institute]].
==== Taiwan nello spazio ====
* 25 agosto 1998: viene lanciato [[ST-1]], primo satellite di Taiwan (realizzato insieme con [[Singapore]]);
* 27 gennaio 1999: viene lanciato [[Formosat-1]], il primo satellite realizzato interamente da Taiwan.
== Sport ==
Lo [[sport]] a Taiwan ha cominciato a essere praticato soprattutto a partire dall'instaurazione della settimana lavorativa di cinque giorni, dopo la fine della [[legge marziale]]. Da allora, il governo si è prodigato nella costruzione di strutture adatte, la più recente delle quali è la Taipei Arena, complesso in grado di accogliere
Due degli sport organizzati più popolari di Taiwan sono la [[pallacanestro]] (in [[lingua cinese standard|cinese]] lánqiú) e il [[baseball]] (in [[lingua cinese standard|cinese]] bàngqiú). Alcune delle squadre che giocano nella
La cosiddetta [[nazionale di calcio di Taipei Cinese]] ha ottenuto un terzo posto nel 1960 nella Coppa d'Asia.
Lo sport organizzato che si gioca da più tempo a Taiwan è però il [[golf]] (in [[lingua cinese standard|cinese]] gāoěrfū 高耳骨). La maggior parte dei club golfistici è aperta al pubblico con la sola richiesta di un'iscrizione come membri per giocare. La Professional Golf Association di Taiwan organizza tornei nazionali e partecipa anche a competizioni internazionali. Il golfista [[Pan Cheng-tsung]] ha ottenuto la medaglia di bronzo nel torneo maschile di golf all'Olimpiade di [[Giochi della XXXII Olimpiade|Tokyo 2020]].
Come in tutti gli altri paesi dell'[[Estremo Oriente]], anche a Taiwan sono molto praticate le [[arti marziali]]. Più di venti tipi di arti marziali vengono praticate nell'isola, tra i quali il più popolare, soprattutto agli occhi degli stranieri, è il [[taijiquan|tai chi]] (in [[lingua cinese standard|cinese]] tàijíquán 太极拳), praticato spessissimo dai taiwanesi la mattina presto nei parchi, sia pure non a livello agonistico o competitivo.
Uno sport tipicamente locale è la [[regata]] delle [[dragonboat]], che si svolge solitamente in giugno. Al Taipei International Dragon Boat Race Championship partecipano squadre locali, straniere e internazionali.
Una disciplina sportiva assai popolare a Taiwan è il [[biliardo americano|pool]], specialità del biliardo di origine americana. Tra i numerosi grandi campioni che questo paese ha prodotto vi sono [[Chao Fong Pang|Chao Fong-pang]], campione del mondo specialità 9-ball nel 1993 e nel 2000, [[Wu Chia-ching]], campione del mondo specialità 9-ball
[[Taipei Cinese ai Giochi olimpici]] ha vinto ben 38 medaglie: prima medaglia olimpica fu la medaglia d'argento nel decathlon vinta da [[Yang Chuan-Kwang]], ai Giochi olimpici di Roma 1960. La prima medaglia d'oro olimpica è stata vinta nel taekwondo da [[Chen Shih-hsin]], ai Giochi olimpici di [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]].
Altra importante affermazione nel sollevamento pesi con [[Hsu Shu-ching]], che vinse la medaglia d'oro ai [[Campionati mondiali di sollevamento pesi 2015]].
== Tradizioni ==
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina taiwanese}}
== Ricorrenza nazionale ==
* 10 ottobre: Double Ten Day ( 雙 十 節): celebra la [[Rivolta di Wuchang]] (1911), inizio della [[Rivoluzione Xinhai]] che portò l'anno seguente alla costituzione della [[Repubblica di Cina (1912-1949)]].
=== Altre ricorrenze ===
Il 28 settembre di ogni anno, a Taiwan, si celebra la [[Festa degli insegnanti]], data che ricorda la nascita del celebre filosofo cinese [[Confucio]]<ref>{{Cita web |url=https://www.englishintaiwan.com/life-in-taiwan/taiwan-teachers-day/ |titolo=Copia archiviata |accesso=27 settembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190927164743/https://www.englishintaiwan.com/life-in-taiwan/taiwan-teachers-day/ |urlmorto=no }}</ref>.
== Note ==
{{note strette}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
*
* {{cita web|url=http://www.nessunotocchicaino.it/bancadati/schedastato.php?idstato=12000094&idcontinente=8|titolo=Scheda su pena morte e diritti umani a Taiwan
* {{cita web|url=http://www.amnesty.it/Rapporto-Annuale-2009/Taiwan.html|titolo=Scheda sui diritti umani a Taiwan|accesso=15
* {{cita web|url=http://www.rsf.org/en-rapport80-Taiwan.html|
{{Concessioni straniere in Cina}}
{{Asia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Asia|isole|Taiwan}}
[[Categoria:Taiwan| ]]
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