Molise: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Molise
|Nome ufficiale = {{it}} Regione Molise
|Panorama = CampobassoConfini panoramadel Molise-var.jpgpng
|Didascalia = Il Molise dal [[satellite artificiale|satellite]]
|Didascalia = Veduta di [[Campobasso]], capoluogo della regione, sullo sfondo il [[Matese|Massiccio del Matese]]
|Bandiera = Flag of Molise.svg
|Voce bandiera = Bandiera del Molise
|Stemma = Regione-Molise-Stemma.svg
|Voce stemma = Stemma del Molise
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 1
|Tipo = [[regione a statuto ordinario]]
|Capoluogo = {{simbolo|Campobasso-Stemma.png}} [[Campobasso]]
|Capoluogo = [[Campobasso]]
|Amministratore locale = [[Donato Toma]]
|Amministratore locale = [[Francesco Roberti (politico)|Francesco Roberti]]
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
|Data elezione = 086-057-20182023
|Data istituzione = 19 gennaio [[1964]]<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costituzionale:1963-12-27;3!vig=|titolo=LEGGE COSTITUZIONALE 27 dicembre 1963, n. 3 - Normattiva|sito=www.normattiva.it|accesso=2024-08-13}}</ref>
|Data istituzione = 27 dicembre [[1963]]
|Latitudine gradi = 41
|Latitudine minuti = 34
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|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 631<ref>[http{{Cita web|url=https://it.db-city.com/Italiait.db-city.com/Italia--Molise|titolo=Regione Molise, Italia - Città e villaggi del Mondo|sito=it.db-city.com]|lingua=it|accesso=2024-08-13}}</ref>
|Superficie = 4460.65
|Abitanti = 305617287163
|Note abitanti = {{cita web|url=https://demo.istat.it/bilmens/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R14&Pro=P000&Com=&anno=2025&submit=Tavola|titolo=Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori)|sito=demo.istat.it|editore=[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]]}}
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2018.
|Aggiornamento abitanti = 3130-126-20182025
|Sottodivisioni = [[Provincia di Campobasso|Campobasso]], [[Provincia di Isernia|Isernia]]
|Sottosottodivisioni = [[Comuni del Molise|136 e 8 unioni di comuni]]<ref>{{Cita web|url = https://www.istat.it/it/archivio/6789|titolo = CODICI STATISTICI DELLE UNITÀ AMMINISTRATIVE TERRITORIALI: COMUNI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E REGIONI|autore =Istituto nazionale di statistica|wkautore = Istituto nazionale di statistica|sito = istat.it|data = 30 giugno 2023|formato = xls|accesso = 23 settembre 2023|urlmorto = no}}</ref>
|Sottosottodivisioni = [[Comuni del Molise|136 e 8 Unioni di Comuni]]
|Divisioni confinanti = [[Abruzzo]]{{IT-ABR}}, [[Campania]]{{IT-CAM}}, [[Lazio]]{{IT-LAZ}}, [[Puglia]]{{IT-PUG}}
|Lingue =
|Codice ISO = [[ISO 3166-2:IT|IT-67]]
|Nome abitanti = molisani
|Patrono = [[Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso]]
|PIL = {{formatnum:66649}} [[MiliardoMilioni|mldmln]] [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="PILec.europa">{{citaCita web|url=httphttps://datiec.istateuropa.iteu/Index.aspx?DataSetCode=DCCN_PILPRODTeurostat/web/interactive-publications/regions-2023#gross-domestic-product|titolo=ProdottoRegions internoin lordoEurope lato produzione,2023 suedition dati- Eurostat|sito=ec.istateuropa.iteu|accessolingua=27 marzo 2019en|sitoaccesso=Istat2024-03-12}}</ref>
|PIL PPA =
|PIL procapite PPA = {{formatnum:1945423200}} [[Euro|€]] <small>(2021)</small><ref name="PILec.europa" />
|PIL procapite PPA =
|Immagine localizzazione = Molise in Italy.svg
|Mappa = Map of region of Molise, Italy, with provinces-it.svg
|Didascalia mappa = Mappa del Molise con le sue province
|Parlamentari = 2 [[Camera dei deputati (Italia)|deputati]]<br />2 [[Senato della Repubblica|senatori]]
}}
Il '''Molise''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/moˈlize/}}<ref>{{Dipi|Molise}}</ref>, {{Senza fonte|''Molizë'' in ''[[Lingua arbëreshe|arbëresh]]'', ''Moliški'' in [[Lingua croata molisana|slavo molisano]]}}) è una [[Regioni d'Italia|regione italiana a statuto ordinario]] dell'[[Italia meridionale]] di 305 947{{Formatnum:287163}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, e con capoluogo [[Campobassocapoluogo]]. Confina con l'[[Abruzzo]] a nord, il [[Lazio]] a ovest, la [[Campania]] a sud ovest, la [[Puglia]] a sud est ed è bagnata dal [[Mar Adriatico]] a est. La regione nacque nel 1963 per distaccamento della [[provincia di Campobasso]] dalla regione [[Abruzzi e Molise]], istituita nel [[1948]]. Le province attuali sono [[Campobasso]] e [[Isernia]], quest'ultima istituita nel [[1970]] per distaccamento di 52 comuni dalla provincia di Campobasso.
 
Nata nel 1963 per distaccamento della [[provincia di Campobasso]] dalla regione [[Abruzzi e Molise]], confina con l'[[Abruzzo]] e il [[Mare Adriatico]] a nord, con il [[Lazio]] a ovest, la [[Campania]] a sud e la [[Puglia]] a est; le province sono Campobasso e [[Provincia di Isernia|Isernia]], quest'ultima istituita nel [[1970]] per distaccamento di 52 comuni dalla provincia di Campobasso. Il termine "''Molise''" proviene dai primi [[feudatario|feudatari]] del Contado, che avevano il cognome "''De Molisio''", mentre altri sostengono che derivi dal [[Molise (comune)|comune di Molise]].
L'attuale territorio molisano corrisponde in gran parte all'antica regione ''[[Regio IV Samnium]]'', ovvero il Sannio, ed era la culla dell'antica civiltà [[Sanniti|sannita]]. In epoca longobarda comincia a definirsi il primo nucleo di quello che diventerà in seguito il [[Contado di Molise]], un territorio che soltanto in età moderna troverà una stabile autonomia rispetto alla confinante [[Terra di Lavoro]] e alla [[Capitanata]]. L'entità amministrativa contemporanea trae le proprie origini nella [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie|suddivisione del Regno delle Due Sicilie]] realizzata durante la dominazione napoleonica.
 
L'attuale territorio molisano, abitato anticamente dai [[Frentani]] e dalla tribù [[sanniti]]ca dei [[Pentri]], fu in gran parte ricompreso nella regione romana ''[[Regio IV Samnium]]''. In epoca longobarda, allorquando il territorio fu assoggettato al [[Ducato di Benevento]], comincia a definirsi il primo nucleo di quello che diventerà in seguito il [[Contado di Molise]], un territorio che solo nel 1806 troverà una certa autonomia rispetto alla confinante [[Terra di Lavoro]] e alla [[Capitanata]] da cui ha dipeso per secoli. L'entità amministrativa contemporanea, ben diversa dal Contado originario che escludeva ampie zone e ne includeva altre, trae le proprie origini nella [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie|suddivisione del Regno delle Due Sicilie]] realizzata durante la [[Napoleone Bonaparte|dominazione napoleonica]].
Il termine "Molise" proviene dai primi feudatari del Contado, che avevano il cognome "De Molisio", mentre altri sostengono che derivi dal [[Molise (comune)|comune di Molise]].
{{TOClimit|3}}
 
== Caratteristiche ==
La Regione è caratterizzata da alcune peculiarità:
* è la regione amministrativa più giovane del Paese, essendo stata istituita come ente solo nel [[1963]] per distaccamento da un'altra:<ref>{{cita web|url=http://www.parlamentiregionali.it/dbdata/documenti/%5B4721d247d61a1%5Dmolise.pdf|titolo=Statuto regionale|urlmorto=sì}}</ref> anche se come unità territoriale fu creata nel [[1221]] con il nome di [[Contado di Molise]] da [[Federico II di Svevia|Federico II]], con caratteristiche però molto diverse dal territorio attuale, dato che escludeva quasi tutta la costa, parte dell'Alto Molise, e il Volturno. Fu scissa dall'antica regione [[Abruzzi e Molise]] e divenne la ventesima regione d'Italia, dapprima con la sola [[provincia di Campobasso]], e dal [[1970]] anche con la [[provincia di Isernia]]. In realtà la precedente regione Abruzzi e Molise, intesa come istituzione burocratico-amministrativa, come tutte le regioni a statuto ordinario, non era mai stata attivata e dunque le due regioni hanno cominciato a funzionare autonomamente dal [[1970]];
* è la regione a statuto ordinario più piccola e meno popolosa del Paese;
* nel territorio della regione, ed in particolare in quello del comune di [[Termoli]], passa il [[meridiano]] di riferimento per il [[fuso orario]] [[CET]], che stabilisce l'orario d'[[Italia]] e buona parte dell'[[Europa]], denominato infatti Termoli-[[Etna]].
* è l'unica regione in cui sono state annullate in due occasioni le elezioni regionali, le [[Elezioni regionali in Molise del 2000|elezioni del 2000]] e le [[Elezioni regionali in Molise del 2011|elezioni del 2011]].
 
== Geografia fisica ==
{{vedi anche|SannioZone altimetriche d'Italia}}
{{vedi anche|Geografia del Molise}}
[[File:Altimetria Molise.svg|miniatura|Il Molise per zone altimetriche]]
Con i suoi {{M|4438&nbsp;|u=km²}}, è la seconda regione più piccola d'[[Italia]] dopo la [[Valle d'Aosta]] (è la più piccola tra quelle a statuto ordinario), la sua superficie è divisa quasi equamente tra zone di [[montagna]], il 55,3% del territorio, e zone [[collina]]ri, per il 44,7% del territorio. La zona montuosa si estende tra l'[[Appennino abruzzese]] e l'[[Appennino sannita]].
 
I [[Monti della Meta]] (22412247&nbsp;[[metro|m]]) e le [[Mainarde]] formano il punto d'incontro della linea di confine tra il Molise, l'[[Abruzzo]] e il [[Lazio]], poi ci sono i [[mateseMatese|Monti del Matese]] che corrono lungo il confine con la [[Campania]] e raggiungono i 2050 metri con il [[monte Miletto]]. A oriente, la zona del [[Subappennino]] (''Monti dei Frentani'') digrada verso il [[mare]] con colline poco ripide e dalle forme arrotondate. Le aree pianeggianti sono poche e di piccole dimensioni, le principali sono la piana di [[Bojano]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]) nel Molise centrale, a occidente la piana di [[Venafro]] ([[Provincia di Isernia|IS]]) e due minori verso il mare le "Piane di [[Larino]]" e Pantano Basso a [[Termoli]]. La [[Bocca di Forlì]], o ''Passo di Rionero'', (891 [[m s.l.m.]]) segna convenzionalmente il limite geografico tra [[ItaliaAppennino centrale]] e [[ItaliaAppennino meridionale]].
 
Il [[clima]] è di tipo mediterraneo, soprattutto lungo le coste, con [[inverno|inverni]] generalmente freschi e piovosi ed [[estate|estati]] calde. Sulla [[costa molisana|costa]] il clima è più mite, man mano che si procede verso l'interno diventa via via più fresco e le temperature si abbassano notevolmente. Anche l'estate risulta più gradevole sulla costa dove spesso soffiano [[brezza|brezze]] che rendono più dolci i mesi caldi.<ref>http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Molise</ref>
{{vedi anche|Zone Altimetriche d'Italia}}
 
=== Fiumi ===
I [[fiume|fiumi]] principali della regione sono il [[Trigno]], che segna parte del confine con l'[[Abruzzo]], il [[Biferno]], e il [[Fortore]], al confine con la [[Puglia]]. Il Biferno è l'unico fiume che nasce, scorre, e sfocia interamente nella regione Molise, più precisamente nella [[provincia di Campobasso]]. Le sue sorgenti danno molte acque. In Molise nasce anche il [[Volturno]], che con una lunghezza di 175&nbsp;[[Chilometro|km]] e un bacino esteso per 5.550&nbsp;[[Chilometro quadrato|km²]], è il principale fiume dell'[[Italia Meridionale|Italia meridionale]] sia per [[lunghezza]] sia per [[portata]]. Nel territorio regionale scorre anche parte del fiume [[Sangro]], e nasce il [[Tammaro (fiume)|fiume Tammaro]]. Altri torrenti importanti sono il [[Verrino]], il [[Saccione]], il [[Cigno (Biferno)|Cigno]], il [[Sente]], il Tappino e, il [[Tammaro (fiume)|fiume Tammaro]]Quirino. La notevole abbondanza di risorse idriche del Molise permette di soddisfare i fabbisogni, oltre che ovviamente della medesima regione, anche di [[Campania]], Puglia e [[Abruzzo]].
 
=== Laghi ===
Il fiume [[Biferno]] è stato sbarrato da un invaso artificiale negli anni settanta, la diga del Liscione, e fu così formato il [[lago di Guardialfiera]], il più esteso del territorio. Altro [[lago]] di grande importanza è quello di [[Lago di Occhito|Occhito]] che costeggia per diversi chilometri il confine tra Molise e [[Puglia]].
Inoltre, tra le [[Mainarde]] molisane sorge il bacino artificiale di [[Castel San Vincenzo]] ([[Provincia di Isernia|IS]]), realizzato alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e che fa parte dell'area molisana del [[Parcoparco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], la diga di [[Chiauci]] che sbarra il fiume [[Trigno]] e <nowiki/>inaugurata nel 2011 e infine la diga di Arcichiaro sul torrente Quirino nel comune di [[Guardiaregia]]. I laghi naturali sono pochi, estremamente ridotti e a carattere stagionale, come il lago di [[Campitello Matese]], il lago di [[Carpinone]], il lago di [[Civitanova del Sannio|Civitanova]] e ''Serra del Lago'' a [[Colli a Volturno]].
 
=== Coste ===
La costa del Molise, è lunga {{chiarireM|chiamata la Costa dei Delfini36|occorre una fonte terzau=km}}<ref>{{Cita web|url=https://costadeidelfiniwww.wordpressflagmolise.comit/territorio.html/|titolourlmorto=Costa dei Delfini|accesso=26 febbraio 2016|sito=Costa dei Delfini}}</ref>, è lunga 35&nbsp;km ed è bagnata dal Maremare Adriatico.
[[File:Trabocco.jpg|verticale|sinistra|miniatura|Veduta di un [[traboccoTrabucco (macchina da pesca)|trabocco]] nella spiaggia di [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]])]]
I quattro centri balneari e di villeggiatura che la compongono, [[Montenero di Bisaccia|Montenero]], [[Petacciato]], [[Termoli]] e [[Campomarino]], tutti in [[provincia di Campobasso]] e dotati (considerando i territori comunali) di lunghe spiagge, hanno costituito un consorzio di marketing turistico denominato ''costa dei delfini''<ref>{{Cita web|url=https://www.cblive.it/news-dal-molise/costa-dei-delfini-termoli-petacciato-montenero-campomarino-integrano-lofferta-turistica-del-mare-molisano.html|titolo='Costa dei delfini', Termoli, Petacciato, Montenero e Campomarino integrano l'offerta turistica del mare molisano|sito=CBlive|data=23 marzo 2016|accesso=1º febbraio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://costadeidelfini.wordpress.com/|titolo=Costa dei Delfini|accesso=26 febbraio 2016|sito=Costa dei Delfini}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/molise/notizie/2015/07/20/costa-dei-delfini-presentato-cartellone_cc6c0b6d-3df0-4e52-8dc8-dd87b20ff250.html|titolo=Costa dei delfini, presentato cartellone - Molise|sito=ANSA.it|data=20 luglio 2015|accesso=1º febbraio 2020}}</ref>.
I quattro centri balneari e di villeggiatura che la compongono sono [[Montenero di Bisaccia|Montenero]], [[Petacciato]], [[Termoli]] e [[Campomarino]], tutti in [[provincia di Campobasso]] e dotati di lunghe spiagge.
 
La [[costa molisana|costa]] è bassa e sabbiosa tranne per il promontorio di Termoli, al cui riparo è stato costruito il [[porto]] artificiale da dove tutto l'anno partono le navi per le [[Isole Tremiti]] (situate nella [[provincia di Foggia]]); lungo le coste ci sono anche alcune fasce pianeggianti, larghe non più di qualche chilometro. La formazione di dune litoranee causava il ristagno delle acque dei torrenti con la conseguente formazione di [[palude|paludi]], da qualche tempo però eliminate con opere di bonifica.
 
=== Ambiente ===
[[File:Agnone Molise Italy.jpg|miniatura|Veduta del borgo di [[Agnone]] ([[Provincia di Isernia|IS]]) e della Valle del [[TrignoVerrino]]]]
 
Nel Molise, che include il settore Mainarde del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], sono presenti ulteriori vaste aree boschive, soprattutto nella [[provincia di Isernia]]. Di notevole importanza sono le oasi del [[WWF]] ([[Monte Mutria]] e l'[[Oasi naturale di Guardiaregia|oasi di Guardiaregia-Campochiaro]]), l'[[Oasi di Bosco Casale (Casacalenda)|oasi LIPU Bosco Casale di Casacalenda]] (CB), la [[Riserva naturale Pesche|riserva naturale di Pesche]] (IS) (la prima nata in regione nel 1982), l'[[Oasi WWF Le Mortine|oasi Le Mortine]] nel bacino fluviale del [[Volturno]] presso [[Venafro]] (IS), il [[parco nazionale del Matese]]<ref>{{Cita web|url=https://nostraterra.bancacapasso.it/il-matese/il-parco-regionale-del-matese/|titolo=Il Parco Nazionale del Matese {{!}} Banca Capasso – La nostra terra|massiccioaccesso=1º febbraio 2020|dataarchivio=1 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200201090816/https://nostraterra.bancacapasso.it/il-matese/il-parco-regionale-del-matese/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/parco-nazionale-del-matese-senato-approva-lemendamento/|titolo=Parco nazionale del Matese]]: il Senato approva l’emendamento|sito=Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile|data=11 novembre 2016|accesso=1º febbraio 2020}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.ecoaltomolise.net/senato-approva-istituito-parco-nazionale-del-matese/|titolo=Il Senato approva, istituito il parco nazionale del Matese|pubblicazione=ecoaltomolise.net|data=10 novembre 2016}}</ref>, due riserve MAB (la [[riserva naturale Collemeluccio|riserva naturale di Collemeluccio]] con le sue estensioni di boschi di abete bianco, e la [[Riserva naturale Montedimezzo|riserva naturale di Montedimezzo]], {{senzaSenza fonte|prime in Italia ad essere inserite nella lista}}), l'oasi di Legambiente "Selva Castiglione" a [[Carovilli]] (IS)<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.molise.it/korai/xcarovilli-oasiselvadicastiglione.html|titolo=CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE|accesso=1º febbraio 2020}}</ref>, la [[riserva naturale Torrente Callora]] a [[Roccamandolfi]] (IS), l'{{senzail fonte|orto botanico[[giardino della faunaflora appenninica di [[Capracotta]]<ref>{{Cita (IS)web|url=http://www.giardinocapracotta.unimol.it/|titolo=Home|accesso=1º febbraio 2020}}</ref> e il "Parco Fluvialefluviale del Volturno" a [[Colli a Volturno]] (IS).<ref>{{Cita web|url=https://www.secretvillage.it/segreti/parco-fluviale-del-volturno|titolo=Colli a Volturno, il Parco fluviale del Volturno è un'attrattiva naturalistica da non perdere|accesso=4 aprile 2025}}.</ref> Da segnalare anche la presenza sul territorio regionale del [[parco regionale agricolo storico dell'olivo di Venafro]], {{senza fonti|unico parco agricolo in Molise,<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/molise/notizie/2018/01/14/parco-olivo-di-venafro-paesaggio-storico_97afc55b-138a-4878-8566-b63e39a70bba.html|titolo=Parco Olivo di Venafro paesaggio storico - Notizie - Molise|sito=ANSA.it|data=14 gennaio 2018|accesso=1º febbraio 2020}},</ref> riconosciuto con una legge regionale risalente al 2008, {{senza fonte|e il parco delle morge cenozoiche del Molise.<ref>{{Cita Nelweb|url=http://parcodellemorge.it/|titolo=Parco dicembredelle 2017Morge èCenozoiche statodel approvatoMolise il- parcoHome nazionalePage|autore=Molise Affari via Roma 35 86100 Campobasso|sito=Parco delle Morge Cenozoiche del MateseMolise|accesso=1º febbraio 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.molisenetwork.net/2017/06/09/turismo-parco-delle-morge-cenozoiche-del-molise-si-inaugura-la-sede/|titolo=TURISMO - Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, si inaugura la sede|sito=Molise Network|data=9 giugno 2017|accesso=1º febbraio 2020}}</ref>
 
La [[fauna]] è caratterizzata dalla presenza del {{chiarire|[[Rupicapra pyrenaica ornata|camoscio appenninico]]|endemico o introdotto?}}, del [[Capreolus capreolus|capriolo]], del [[Cervidae|cervo]]<!--di quale specie?-->, del [[Sus scrofa|cinghiale]], del [[Dama dama|daino]], della [[Lutra lutra|lontra]]<ref>{{cita pubblicazione|autore=Anna Loy|coautori=Maria Laura Carranza; Carmen Cianfrani; Evelina D'Alessandro; Laura Bonesi; Piera Di Marzio; Michele Minotti; Gabriella Reggiani|anno=2009|titolo=Otter Lutra lutra population expansion: assessing habitat suitability and connectivity in southern Italy|rivista=Folia Zoologica|volume=58|numero=3|pp=309–326|url=http://www.ivb.cz/folia/58/3/309-326_MS1495.pdf|lingua=en|accesso=18 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140318185326/http://www.ivb.cz/folia/58/3/309-326_MS1495.pdf|dataarchivio=18 marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref>, del [[Canis lupus italicus|lupo appenninico]], dell'[[Ursus arctos marsicanus|orso bruno marsicano]] e della [[Vulpes vulpes|volpe]]. La fauna aviaria stanziale include il [[Falco peregrinus|falco pellegrino]], il [[gheppio]], la [[Garrulus glandarius|ghiandaia]] e la [[Alectoris graeca|coturnice]].
 
== Storia ==
[[File:Tavola di Agnone (frammento).png|miniatura|Particolare del frammento di una tavola bronzea del [[III secolo a.C.]] ritrovata ad [[Agnone]] ([[Provincia di Isernia|IS]])]]
=== Epoca antica: Sanniti e Romani ===
{{vedi anche|Storia del Molise}}
[[File:Tavola di Agnone (frammento).png|miniatura|Particolare del frammento della [[Tavola Osca|tavola bronzea]] del [[III secolo a.C.]] ritrovata ad [[Agnone]] ([[Provincia di Isernia|IS]])]]
[[File:Samnite soldier statue.JPG|thumb|upright=0.8|Monumento al Guerriero Sannita a Pietrabbondante]]
 
Testimonianze di vita umana in Molise si hanno sin dal [[Paleolitico]], come dimostra il sito archeologico di "[[Isernia La Pineta]]", dove è stato ritrovato anche lo scheletro dell'"Homo Aeserniensis", tra i più antichi d'Italia.<br>In età preromana il Molise era parte del [[Sannio]], un territorio abitato da [[Sanniti|popolazioni di stirpe sannitica]]. La popolazione di pastori-guerrieri era stanziata prevalentemente nella zona d'Isernia, città dei [[Pentri]] e nelle campagne di [[Campobasso]], allora semplice punto di controllo, dove i Sanniti Pentri comunicavano con i [[Frentani]]. La vita sociale dei Sanniti si concentrava sulla difesa del territorio, sulla venerazione di divinità locali come [[Ercole]], e i [[Dioscuri]], divinità principalmente venerate dai soldati che difendevano le cittadelle. La popolazione sannita, stanziatasi nel territorio dall'[[VIII secolo a.C.]] circa, iniziò ad avere i primi contatti con [[Roma]] dal [[IV secolo a.C.]], che sfoceranno nelle note "[[guerre sannitiche]]" durante le mire espansionistiche dell'Urbe.<br>Città come [[Bojano]] e [[Isernia]] furono coinvolte pesantemente nella seconda e terza guerra sannitica, venendo infine assoggettate al potere romano. Venne in seguito conquistato dai [[Roma (città antica)|Romani]] e integrato nel sistema del suo ''imperium'' (88 a.C.), dopo che gli Italici tentarono contro [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] un'ennesima disperata rivolta, essendosi riuniti nella "[[Lega Italica (storia romana)|Lega italica]]" a [[Corfinio]] (AQ). Esattamente durante il dominio di [[Augusto]] il territorio fu ripartito nella ''[[Regio IV Samnium]]''. Tale regione comprendeva anche gran parte dell'[[Abruzzo]] ([[Marsica]], Frentania, terra dei Marrucini e Valle Peligna). Allora le città maggiori del Molise erano [[Bojano]] (''Bovianum Vetus''), [[Venafro]] (''Venafrum'') e [[Isernia]] (''Aesernia''), {{cn|capitale dei Sanniti Pentri.}}
=== Epoca preistorica ===
Le prime testimonianze di vita umana in Molise si hanno sin dal [[Paleolitico]], come dimostrano i ritrovamenti del [[sito archeologico]] di "[[Isernia La Pineta]]", la cui frequentazione è stata datata a {{formatnum:700000}} anni dal presente, tra le più antiche testimonianze paleolitiche d'Italia. Il sito, oltre a resti faunistici e litici, ha restituito il fossile di un bambino vissuto {{formatnum:583000}} anni dal presente, che si pensa appartenesse alla specie [[Homo heidelbergensis]]<ref>{{Cita|A Human Deciduous Tooth and New 40Ar/39Ar Dating Results from the Middle Pleistocene Archaeological Site of Isernia La Pineta, Southern Italy||2015 a human}}</ref>.
=== Epoca antica: Sanniti e Romani ===
[[File:Samnite soldier statue.JPG|miniatura|upright=0.8|Monumento al Guerriero Sannita a Pietrabbondante]]
In età preromana il Molise era parte del [[Sannio]], un territorio abitato da popolazioni di stirpe [[sanniti]]ca. La popolazione di pastori-guerrieri era stanziata prevalentemente nella zona d'Isernia, città dei [[Pentri]] e nelle campagne di [[Campobasso]], allora semplice punto di controllo, dove i Sanniti Pentri comunicavano con i [[Frentani]]. La vita sociale dei Sanniti si concentrava sulla difesa del territorio, sulla venerazione di divinità locali come [[Ercole]], e i [[Dioscuri]], divinità principalmente venerate dai soldati che difendevano le cittadelle. La popolazione sannita, stanziatasi nel territorio dall'[[VIII secolo a.C.]] circa, iniziò ad avere i primi contatti con [[Roma]] dal [[IV secolo a.C.]], che sfoceranno nelle note "[[guerre sannitiche]]" durante le mire espansionistiche dell'Urbe.<br>Città come [[Bojano]] e [[Isernia]] furono coinvolte pesantemente nella seconda e terza guerra sannitica, venendo infine assoggettate al potere romano. Venne in seguito conquistato dai [[Roma (città antica)|Romani]] e integrato nel sistema del suo ''imperium'' (88 a.C.), dopo che gli Italici tentarono contro [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] un'ennesima disperata rivolta, essendosi riuniti nella "[[Lega Italica (storia romana)|Lega italica]]" a [[Corfinio]] (AQ). Esattamente durante il dominio di [[Augusto]] il territorio fu ripartito nella ''[[Regio IV Samnium]]''. Tale regione comprendeva anche gran parte dell'[[Abruzzo]] ([[Marsica]], Frentania, terra dei Marrucini e Valle Peligna). Allora le città maggiori del Molise erano [[Bojano]] (''Bovianum Vetus''), [[Venafro]] (''Venafrum'') e [[Isernia]] (''Aesernia'').
 
All'epoca romana risalgono le città ricostruite quasi daccapo secondo gli schemi dell'Urbe, i cui siti archeologici sono ancora oggi sono abbastanza conservati; del periodo precedente restano, invece, soltanto poche tracce, individuabili maggiormente in resti di fortificazioni murarie con torri di vedetta, edificate dai Sanniti durante le guerre del III-II secolo a.C.<br>Nelle città maggiori le stesse famiglie patrizie sannite come gli Staii, i Decitii e i Neratii promossero costruzioni all'avanguardia, come terme, teatri, nuovi templi, riformulando anche l'asse viario urbano, rendendolo conforme ai decumani romani. Esempi evidenti sono le città antiche di [[Altilia]] (Terravecchia) a [[Sepino]], l'anfiteatro di [[Venafro]] e lo stesso impianto urbanistico della città attuale, e il complesso templare di [[Pietrabbondante]].
 
=== Medioevo: dai Longobardi al Contado di Molise (VIII - XIII secolo) ===
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Sotto il dominio del [[Ducato di Benevento|Ducato longobardo di Benevento]] il territorio del Molise risulta organizzato in diversi [[gastaldato|gastaldati]], fra i quali quello di [[Bojano]]: esso sembra sia stato creato intorno al [[667]] mediante concessione del [[Re]] [[longobardi|longobardo]] [[Grimoaldo]] al condottiero [[Bulgari del Volga|bulgaro]] [[Alcek|Alzeco]]<ref>{{cita libro |cognome= Grimaldi |nome=Gregorio |titolo= Istoria delle leggi e magistrati del regno di Napoli, vol. 1 |url=http://books.google.it/books?id=SbMWAAAAQAAJ&pg=PA131 |accesso= 2 agosto 2010 |anno=1749 |editore= | città=Napoli |pagine=pagine 131-132}} {{NoISBN}}</ref>, che divenne il primo gastaldo<ref>{{cita libro |autore= [[Angelo Fumagalli]]|titolo= Delle antichità Longobardico-Milanesi, vol. 1 |url=http://books.google.it/books?id=6eE_AAAAcAAJ&pg=PA43 |accesso= 2 agosto 2010 |anno=1792 |editore= Imperial Monistero di S. Ambrogio Maggiore | città=Milano |p=43 }} {{NoISBN}}</ref> di un'area pressoché disabitata.
 
La presenza longobarda ha lasciato numerose tracce: una parte consistente dei centri abitati della regione risale a questo periodo; ai Longobardi si deve la promozione del culto di [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]] e la conseguente realizzazione di chiese intitolate al santo. Da ricordare, infine, è la realizzazione dell'[[abbazia di San Vincenzo al Volturno]]. Nel [[1045]] il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in [[Italia Meridionalemeridionale]] con gli [[Altavilla]], ottiene la [[Conte]]a di [[Bojano]].
È con l'arrivo dei [[normanni]] e della famiglia [[Rodolfo di Moulins|de' Moulins]], tra la fine dell'[[XI secolo]] e l'inizio dell'[[XII secolo]], infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo ''Comitatus Molisii'' riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee dove governavano altre signorie feudali.[[File:Contado di Molise et principato vltra (8357189313).jpg|miniatura|Cartina del [[Contado di Molise]]]]Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del [[XII secolo|secolo XII]]; tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi.
 
Con le riforme di [[Federico II di Svevia]] il Contado di Molise divenne sede di [[giustizierato]] (''Justitiaratus Molisii)'', cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In realtà, l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della [[Terra di Lavoro]], che insieme formavano un unico distretto denominato ''Justitiaratus Molisii et Terra Laboris''.
[[File:Venafro.jpg|alt=|miniatura|Veduta panoramica di Venafro con il Castello Pandone]]
 
=== Epoca Modernamoderna: dal XVI secolo al 1806 ===
I due territori condivisero il medesimo giustiziere fino al [[XVI secolo]], quando dal [[1538]] il Molise, pur rimanendo entità distinta, fu staccato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla [[Capitanata]]. L'aggregazione alla Capitanata cessò nel [[1806]], quando con la legge 132 "Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno" varata da [[Giuseppe Bonaparte]], si estese al [[Regno di Napoli]] il modello amministrativo francese basato sulle [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie|Provincie]].
 
Ci furono poi negli anni successivi fino al [[1811]], una serie di [[Regio decreto-legge|regi decreti]] che completarono il percorso d'istituzione delle province. In base alla suddetta riforma del 1806, quindi, fu stabilita la separazione del [[Contado di Molise]] dalla Capitanata. Il processo di definizione dei confini terminò nel 1811 e la provincia del Molise raggiunse quasi tutta la dimensione dell'attuale Regione Molise.
 
Dal 1º gennaio [[1817]], l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie|circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro]] del 1º maggio [[1816]].
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Fu questo un periodo di isolamento e di grave crisi economica e sociale, data la presenza sul territorio di numerose bande di [[briganti]].
 
=== Castelli e casate del Molise ai tempi del [[Contado del Molise]] (1221-1806){{Senza fonte}} ===
{{Vedi anche|Contado del Molise}}
{{NN|geografia|marzo 2024}}
{| class="wikitable"
|- align=right
!Pos.|| Comune || Nome del Castello || Periodo || Famiglia
|- align="right"
| 1 || [[CampobassoVenafro]] || [[Castello Monforte]]Pandone || [[XIV secolo ]]|| Monforte-GambatesaPandone
|- align="right"
| 2 || [[CastropignanoCivitacampomarano]] || Castello d'EvoliAngioino || XIVXIII secolo ||[[Alfonso V d'EvoliAragona|Alfonso I d'Aragona]]
|- align="right"
| 3 || [[TermoliMonteroduni]] || [[Castello svevo (Termoli)|Castello Svevo]]Pignatelli || [[XIII secolo]] || ndd'Ardicourt poi Pignatelli
|- align="right"
| 4 || [[CivitacampomaranoGambatesa]] || Castello Angioinodi Gambatesa || XIIIXIV secolo || [[AlfonsoPietravalle Ipoi di Aragona|Alfonso I d'Aragona]]De Capua
|- align="right"
| 5 || [[MonteroduniCampobasso]] || [[Castello Pignatelli Monforte]]|| XIIIXIV secolo || d'Ardicourt poi PignatelliMonforte-Gambatesa
|- align="right"
| 6 || [[VenafroCastropignano]] || Castello Pandoned'Evoli || [[XIV secolo]] || Pandoned'Evoli
|- align="right"
| 7 || [[GambatesaTermoli]] || [[Castello disvevo Gambatesa(Termoli)|Castello Svevo]]|| XIV[[XIII secolo ]]|| Pietravalle poi De Capua
|- align="right"
| 8 || [[Ferrazzano]] || Castello Carafa || XIII secolo || Carafa
|- align="right"
|9
|Acquaviva Collecroce
|Palazzo Cantelmo
|XVI secolo
|Cantelmo Stuart poi Siliberto-Neri
|}
[[File:Cerro al Volturno.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.8|Panorama di [[Cerro al Volturno]] ([[Provincia di Isernia|IS]])]]
 
=== Dal 1806 al 1811: provincia di Molise ===
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=== Dal 1811 al 1962 ===
==== Ottocento ====
{{Sequenza immagini
|larghezza=200
|titolo=
|align=left
|Immagine:Provincia del Molise.png|La [[Contado di Molise|provincia del Molise]] all'interno del [[Regno delle Due Sicilie]] (1816-61)
|Immagine:Provincia di Campobasso (o del Molise).svg|La provincia di Campobasso (o del Molise) e il compartimento statistico di Abruzzi e Molise all'interno del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
}}
La [[provincia di Molise]] ebbe un forte sviluppo grazie alle opere infrastrutturali e alle politiche messe in atto dal [[Sovrani di Napoli|Re di Napoli]] [[Gioacchino Murat]] (succeduto a [[Giuseppe Bonaparte]]) a partire dal [[1811]], e l'annessione di [[Larino]], [[Venafro]] e di parte della Valle del [[Volturno]].
 
Dall'epoca del [[Regno di Napoli]] il territorio molisano era in realtà compreso in quattro [[Giustizierato|giustizierati]] diversi: il [[Contado del Molise]], l'[[Abruzzo Citeriore]], la [[Terra di Lavoro]] e la [[Capitanata]]; ancora oggituttora è possibile riscontrare differenze dialettali, gastronomiche e folkloristichefolcloristiche fra queste quattro aree. Con l'annessione al [[Regno d'Italia]], nella regione scoppiarono molte ribellioni che furono completamente sedate solo alla fine del [[XIX secolo]].
 
==== Primo Novecento e Ventennio fascista ====
Nel corso della [[Seconda guerra mondiale]], il territorio attorno a [[Campobasso]] e sulle [[Mainarde]] fu interessato da duri combattimenti (Infatti il territorio molisano era attraversato dalla [[linea Gustav]]) che si conclusero nel settembre [[1943]], con lo sbarco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] a [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]).
Durante il Ventennio fascista, vennero costruite due [[città di fondazione]] in Molise: [[Nuova Cliternia]], frazione di [[Campomarino]] e Castellino Nuovo, che avrebbe dovuto sostituire il vecchio paese di [[Castellino del Biferno]], in quanto sito su un territorio ad alto rischio idrogeologico.
[[Campobasso]] fu oggetto di un consistente piano di interventi urbanistici e, a differenza di [[Isernia]], risentì delle politiche a favore della natalità portate avanti dal regime, registrando nel ventennio 1921-1941 una crescita da 16.413 a {{formatnum:22525}} abitanti. Fu esaltata l'attitudine rurale del Molise (al 1936, l'80% degli abitanti era dedito all'agricoltura).<ref>{{Cita web|url=https://ritafrattolillo.blogspot.com/2016/11/le-donne-del-molise-e-il-fascismo.html?m=1|titolo=Le donne del Molise e il fascismo}}</ref>
Sorgevano almeno due [[campi per l'internamento civile nell'Italia fascista|campi d'internamento di civili]] durante la guerra in Molise: uno ad Isernia, con 139 detenuti, e l'altro ad [[Agnone]], con 155 detenuti.
 
==== DalSeconda 1963:guerra regione Molisemondiale ====
Nel corso della [[Seconda guerra mondiale]], il territorio molisano fu interessato da duri combattimenti (esso era infatti attraversato da 4 linee difensive tedesche: la [[linea Barbara]] o del [[Trigno]], la [[linea Bernhardt]], la [[linea Viktor]] e la [[linea Gustav]]) che causarono circa 1.250 vittime civili, di cui circa 500 nel bombardamento alleato di [[Isernia]]<ref name="Primopianomolise69522">{{Cita web|url=https://www.primopianomolise.it/attualita/cultura/69522/terrore-morte-e-distruzione-quel-10-settembre-di-75-anni-fa/|titolo=Terrore, morte e distruzione: quel 10 settembre di 75 anni fa}}</ref>, e si conclusero per la maggior parte nell'ottobre [[1943]], con lo sbarco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] a [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]), che portò nel giro di poche settimane alla resa dei tedeschi nei principali centri abitati molisani (il 12 ottobre si arresero i tedeschi a [[Larino]], il 24 a [[Bojano]]<ref name="Primopianomolise69522" />, entro i primi di novembre 1943 la valle del Trigno era liberata<ref>{{Cita web|url=http://www.altovastese.it/cultura/ottobre-1943-la-ii-guerra-mondiale-sconvolge-la-valle-del-trigno-400-morti-e-1000-feriti-tra-i-civili/|titolo=Ottobre 1943, la II Guerra Mondiale nella valle del Trigno. 400 morti e 1000 feriti tra i civili|sito=www.altovastese.it|data=2011-10-19|lingua=it-IT|accesso=2024-08-13}}</ref> ed entro il 19 dicembre l'intera provincia di [[Campobasso]] fu completamente liberata<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/campobasso_res-631f539d-87e5-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Campobasso - Enciclopedia|sito=Treccani|lingua=it|accesso=2024-08-13}}</ref>). La zona delle [[Mainarde]] fu invece interessata da combattimenti fino al 1944, con la vittoria del [[Corpo Italiano di Liberazione]] nella [[battaglia di Monte Marrone]], al confine col [[Lazio]].
 
==== Dopoguerra ====
 
Al termine del conflitto, al [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum sulla forma istituzionale dello Stato del 1946]] il 68,5% dei molisani votò per la Monarchia. Alle prime elezioni il Molise risultò una roccaforte della [[Democrazia Cristiana]], che vi raccolse il 58% dei consensi nel 1948, il 46% nel 1953 e il 55% nel 1958, a scapito di socialisti e comunisti. Nel primo dopoguerra restò superiore alla media nazionale anche il consenso ai partiti monarchici.
 
==== Dal 1963: regione Molise ====
{{vedi anche|Variazioni territoriali e amministrative di Abruzzi e Molise}}
Nel [[1963]], grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall'art. 132 della [[Costituzione italiana]] quali il referendum e il limite di un milione di abitanti, la [[provincia di Campobasso]], senzasotto referendumspinta edel Deputato Democristiano [[Giacomo Sedati]], con poco più di 300.000{{formatnum:300000}} abitanti, venne distaccata senza referendum dalla preesistente regione [[Abruzzi e Molise]] e inserita nella nuova regione denominata Molise, di cui [[Campobasso]] divenne [[capoluogo]]. Il 3 marzo [[1970]] una parte del suo territorio venne scorporata e istituita come [[provincia di Isernia]], con [[Isernia]] capoluogo. Il Molise è oggi quindi, con le due [[Province d'Italia|province]] di Campobasso e Isernia, la ventesima, e più giovane [[Regioni d'Italia|regione d'Italia]].
 
==== Terremoti ====
{{Doppia immagine|destra|Foto danni chiesa madre Castellino del biferno sisma del 2002.jpg|160|Foto danni chiesa Castellino del Biferno.jpg|160183|Castellino del Biferno: i danni del sisma del 2002 alla chiesa madre, e il successivo restauro}}
Il territorio molisano ha subito le conseguenze in epoca storica di diversi [[terremoto|terremoti]] appenninici tra i quali si citano:
* il [[terremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349]]: sisma di magnitudo 6.,7 che interessò la parte del [[Regno di Napoli]] tra [[Isernia]], il Reatino e [[L'Aquila]], con probabile epicentro situato nel venafrano, causando crolli alle strutture principali della città, che necessitarono di nuova riedificazione, soprattutto a [[Venafro]], Isernia, Cassino e L'Aquila e crolli furono segnalati anche a Roma.
* il [[terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456]]: di magnitudo 7.,1, con epicentro nell'tra [[IrpiniaSannio]], vicinoe [[PontelandolfoIrpinia]], che distrusse molti comuni e danneggiò gravemente città come [[Sulmona]], [[Campobasso]] e [[Napoli]].
* il [[terremoto del Molise del 1805]]: disastroso terremoto di magnitudo 6.6 (detto anche di “Sant’Anna” per la notte di luglio in cui si verificò), verificatosi nel massiccio del [[Matese]], tra [[Bojano]] e [[Benevento]], che distrusse molti paesi molisani, che furono ricostruiti quasi ex novo, sconvolgendo l'aspetto medievale di Campobasso stessa, e causando danni anche a Isernia.
* il [[terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1984]]: di magntitudomagnitudo 5.9, verificatosi nella [[Valle di Comino]] in Lazio, danneggiò i centri molisani della zona isernina aal confine con l'Abruzzo come [[San Pietro Avellana]] e [[Castel del Giudice]] e i comuni della ''Valle del Volturno'' come [[Acquaviva d'Isernia]], [[Pizzone]] e [[Colli a Volturno]].
* il [[terremoto del Molise del 2002]]: di magnitudo 5.7, verificatosi il 31 ottobre nei pressi di [[San Giuliano di Puglia]], colpendo anche i comuni di [[Castellino del Biferno]], [[Provvidenti]] e [[Santa Croce di Magliano]]. Famosa è la triste vicenda del crollo della scuola elementare a San Giuliano, dove perirono una maestra e 27 bambini.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Molise}}
 
== Popolazione residente ai censimenti ==
Dopo il massimo storico registrato in occasione del censimento del [[1951]], nel ventennio successivo la popolazione molisana ha subito un netto calo per la ripresa del [[Emigrazione|fenomeno migratorio]]. Dal [[1981]], grazie alla diminuzione delle partenze e all'aumento dei rientri, si è riscontrata una minima ripresa; al contempo, però, si è assistito a una ridistribuzione degli abitanti a favore dei centri maggiori delle [[Collina|colline]] e della [[costa]] e a discapito dei piccoli borghi di [[montagna]]. Negli [[anni 1990|anni novanta]], esauritosi il flusso dei rientri, la popolazione è tornata a diminuire, questa volta a causa del calo delle nascite non compensato dalla scarsa [[immigrazione]] dall'estero (tutt'oggi gli stranieri sono appena 12.982, il 4,2% dei residenti totali). In 20 anni, la popolazione è scesa da 330.000 a 313.000 abitanti.
{{Demografia
|titolo = Popolazione residente (unità) dal 1861 al 2021 come da censimento decennale
|dimx = 700
|dimy = 400
|popmax = 500000
|passo1 = 100000
|passo2 = 50000
|a1 = 1861|p1 = 348764
|a2 = 1871|p2 = 366463
|a3 = 1881|p3 = 381712
|a4 = 1901|p4 = 394953
|a5 = 1911|p5 = 396070
|a6 = 1921|p6 = 382653
|a7 = 1931|p7 = 377304
|a8 = 1936|p8 = 388268
|a9 = 1951|p9 = 406823
|a10 = 1961|p10 = 358052
|a11 = 1971|p11 = 319807
|a12 = 1981|p12 = 328371
|a13 = 1991|p13 = 330900
|a14 = 2001|p14 = 320601
|a15 = 2011|p15 = 313660
|a16 = 2021|p16 = 292150
}}
 
Dopo il massimo storico registrato in occasione del censimento del [[1951]], nel ventennio successivo la popolazione molisana subì un netto calo per la ripresa del [[Emigrazione|fenomeno migratorio]]. Dal [[1981]], grazie alla diminuzione delle partenze e all'aumento dei rientri, si è riscontrata una minima ripresa; al contempo, però, si è assistito a una ridistribuzione degli abitanti a favore dei centri maggiori delle [[Collina|colline]] e della [[costa]] e a discapito dei piccoli borghi di [[montagna]]. Negli [[anni 1990|anni novanta]], esauritosi il flusso dei rientri, la popolazione tornò a diminuire, questa volta a causa del calo delle nascite non compensato dalla scarsa [[immigrazione]] dall'estero. In circa 30 anni, la popolazione è scesa da 331.000 a {{formatnum:291000}} abitanti.
 
La popolazione del Molise al 31 maggiodicembre 20182024 è così distribuita tra le sue due province<ref>{{Cita web|httpurl=https://demo.istat.it/bilmens2018genapp/index.html?a=2022&i=D7B|titolo=TavoleBilancio demografichedemografico ISTATmensile 2022|sito=demo.istat.it|accesso=2023-03-22}}</ref>:
{| class="wikitable"
|- align=right
!Pos.|| Provincia || Abitanti capoluogoProvincia || Abitanti provinciacapoluogo
|- align="right"
| 1 || {{IT-CB}}|| {{Formatnum: 209201}}|| {{Formatnum: 47519}}
| 1 || [[Provincia di Campobasso]] || 49.273 || 222.407
|- align="right"
| 2 || {{IT-IS}}|| {{Formatnum: 78759}}||{{M|20616}}
| 2 || [[Provincia di Isernia]] || 21.727 || 84.815
|- align="right"
|}
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=== Comuni principali ===
{{vedi anche|Comuni del Molise}}
[[File:Campobasso Campanile S. Bartolomeo.jpg|miniatura|Veduta di [[Campobasso]], in particolareprimo piano il campanile della [[Chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|Chiesa di San Bartolomeo]]]]
[[File:Termoli borgo antico.JPEG|miniatura|Veduta di [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]), in particolareprimo piano il borgo antico con la torre del [[Castello svevo (Termoli)|Castello svevo]]]]
Il Molise è composto prevalentemente da [[Comuni d'Italia|comuni]] di piccole dimensioni, molti dei quali non superano i 1.000 residenti. I comuni più importanti per struttura demografica, sociale ed economica sono: [[Campobasso]], [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]), [[Isernia]] e [[Venafro]] ([[Provincia di Isernia|IS]]).
 
Di seguito la tabella riporta la popolazione dei dieci comuni più popolosi del Molise:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=D7B|titolo=Bilancio demografico mensile|sito=demo.istat.it|accesso=18 ottobre 2023}}</ref>
Punti di riferimento territoriale sono anche i comuni di [[Larino]] (CB), [[Bojano]] (CB), [[Montenero di Bisaccia|Montenero Di Bisaccia]] (CB) e [[Agnone]] (IS).
{| class="wikitable sortable"
 
Di seguito la tabella riporta la popolazione residente al '''1º giugno 2018''' nei dieci comuni più popolosi del Molise:
{| class="wikitable"
|- align=right
!|| Comune || Popolazione
!Pos.|| Comune || Prov. || Abitanti 31/12/2017<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/bil2017/index.html|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|sito=demo.istat.it|accesso=13 giugno 2018}}</ref>
<small>(31-12-2024)</small><ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/?l=it|titolo=Demo - Statistiche demografiche|sito=demo.istat.it|accesso=2024-11-11}}</ref>
! Provincia
!Superficie
(km²)
!Pil procapite (2021)
|- align="right"
| 1 || '''[[Campobasso]]''' || [[Provincia di Campobasso|CB]]{{Formatnum: 47519}}|| 49.273{{IT-CB}}
|56,11
|19 550 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 2 || [[Termoli]] || CB{{Formatnum: 31858}}|| 33.532{{IT-CB}}
|55,64
|18 276 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 3 || '''[[Isernia]]''' || [[Provincia di Isernia|IS]]{{Formatnum: 20616}}|| 21.727{{IT-IS}}
|69,15
|18 225 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 4 || [[Venafro]] || IS{{Formatnum: 10742}}|| 11.249{{IT-IS}}
|46,45
|16 761 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 5 || [[BojanoCampomarino]] || CB{{Formatnum: 7896}}|| 8.069{{IT-CB}}
|76,68
|14 056 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 6 || [[CampomarinoBojano]] || CB{{Formatnum: 7553}}|| 7.996{{IT-CB}}
|52,63
|
|- align="right"
| 7 || [[Larino]] || CB{{Formatnum: 6291}}||6.659 {{IT-CB}}
|88,77
|15 473 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 8 ||[[Montenero di Bisaccia|Montenero Di Bisaccia]]|| CB{{Formatnum: 6174}}||6.480 {{IT-CB}}
|93,32
|14 273 [[Euro|€]]
|- align="right"
| 9 || [[Guglionesi]] || CB{{Formatnum: 4894}}|| 5.252{{IT-CB}}
|100,95
|14 518 [[Euro|€]]
|- align="right"
|10 || [[Riccia]] || CB{{Formatnum: 4719}}|| 5.132{{IT-CB}}
|70,04
|
|}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
NelAl 201431 dicembre 2019 gli stranieri residenti in regione sonoerano 10.800{{Formatnum: 13145}}, ossia il 3,4,35% della popolazione residente. LeI comunitàgruppi più grandinumerosi inerano:<ref>{{Cita baseweb|url=http://demo.istat.it/str2019/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R14&Pro=P000&Com=&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Cittadini allastranieri loro- percentualeRegione suiMolise|sito=demo.istat.it|accesso=30 residentiottobre sono quelle di:2020}}</ref>
 
* {{ROU}}: 4.206 1,34%
* [[Romania]]: {{Formatnum: 3806}}
* [[Marocco]]: {{Formatnum: 1460}}
* [[Albania]]: 776
* [[Nigeria]]: 734
 
=== Minoranze etno-linguistiche ===
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=== Suddivisione amministrativa ===
{{vedi anche|Giunta regionale del Molise}}
[[File:Uffici Regione Molise.jpg|thumbminiatura|Sede della Regione Molise, a Campobasso]]
Con la legge costituzionale del 27 dicembre 1963, n. 3 recante "Modificazioni agli articoli 131 e 57 della Costituzione e istituzione della Regione Molise", pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 3 del 4 gennaio 1964, fu istituita la Regione del Molise, territorialmente separata dall'Abruzzo, ma solo con la [[Legge 16 maggio 1970, n. 281|legge n. 281 del 1970]] furono attuate le sue funzioni.
 
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* '''{{IT-IS}}''' (con 52 comuni)
 
Il Molise è l'unica regione dove in due occasioni sono state annullate le elezioni regionali, in entrambi i casi a causa della raccolta di firme false. La prima volta fu nel [[2001]], con decisione del [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giampiero|cognome=Buonomo|titolo=Sull&#39;annullamento in primo grado delle elezioni molisane|accesso=2024-08-13|url=https://www.academia.edu/11433154/Sullannullamento_in_primo_grado_delle_elezioni_molisane}}</ref> confermata in appello dal [[Consiglio di Stato della Repubblica Italiana(Italia)|Consiglio di Stato]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giampiero|cognome=Buonomo|titolo=Sull&#39;annullamento in secondo grado delle elezioni molisane|accesso=2024-08-13|url=https://www.academia.edu/11433243/Sullannullamento_in_secondo_grado_delle_elezioni_molisane}}</ref>
Il 17 maggio [[2012]] il TAR del Molise ha annullato le elezioni regionali del 2011, stabilendo altresì il ritorno alle urne per la scelta del nuovo presidente di regione.<ref>[{{Cita web |url=http://www.ilgiornale.it/interni/molise_tar_annullale_elezioni_2011/michele_iorio-tar-molise-brogli-elezioni_regionali/17-05-2012/articolo-id=588283-page=0-comments=1 |titolo=Il Giornale- Blitz del Tar in Molise: dà ragione alla sinistra Annulla il voto del 2011] |accesso=17 maggio 2012 |dataarchivio=17 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120517212658/http://www.ilgiornale.it/interni/molise_tar_annullale_elezioni_2011/michele_iorio-tar-molise-brogli-elezioni_regionali/17-05-2012/articolo-id=588283-page=0-comments=1 |urlmorto=sì }}</ref> Il 29 ottobre 2012 viene depositata la sentenza della 5/a sezione del Consiglio di Stato sui ricorsi elettorali e questa conferma, in via definitiva, l'annullamento delle elezioni del 2011. In entrambe le occasioni si trovò coinvolto l'ex presidente [[Angelo Michele Iorio]]: egli promosse insieme ad un elettore il primo ricorso, e 11 anni dopo fu accolto il secondo ricorso che annullò la sua terza elezione a capo della giunta.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = ProtezioneEcc1.png
| nome_onorificenza = Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
| collegamento_onorificenza = Attestato di pubblica benemerenza della Protezione civile
| motivazione = Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.
|luogo = Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010<ref>https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf</ref>
| luogo = D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008.
}}
 
=== Società partecipate ===
 
* [[Autostrada del Molise|Autostrada del Molise S.P.A.]]
*FINMOLISE - Finanziaria Regionale per lo sviluppo del Molise
*GESTIONE AGROALIMENTARE MOLISANA S.r.l.
*KORAI S.r.l.
*MOLISE DATI - Società Informatica Molisana S.p.A.
*Sviluppo Italia Molise S.p.A.
*Sviluppo Montagna Molisana S.p.A.
*[[Geosat|Consorzio GEOSAT]]
*[[Zuccherificio del Molise|Zuccherificio del Molise S.p.A.]]
 
== Economia ==
[[File:Map Folklore II 1990 - Manufatti decorati di Abruzzo e Molise - Touring Club Italiano CART-TEM-097.jpg|thumb|Manufatti decorati e aree di produzione di Abruzzo e Molise.<ref name="TCI">''Atlante tematico d'Italia'', Touring Club Italiano, 1990.</ref>]]
Dato il basso numero di abitanti, l'economia del Molise è scarsamente sviluppata rispetto alle altre [[Regioni d'Italia|regioni italiane]] (pur avendo un [[Reddito pro capite|PIL pro capite]] superiore a quello di altre regioni del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]), pertanto il [[settore primario]] è quello da cui provengono le maggiori rendite economiche.
 
Dato il basso numero di abitanti, l'economia del Molise è scarsamente sviluppata rispetto alle altre [[Regioni d'Italia|regioni italiane]] (pur avendo un [[Reddito pro capite|PIL pro capite]] leggermente superiore a quello di altre regioni del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] come Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), pertanto il [[settore primario]] è quello da cui provengono le maggiori rendite economiche.
Le industrie sono raggruppate nei nuclei industriali di [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]), [[Campobasso]]-[[Bojano]] (CB), [[Campobasso]]-[[Ripalimosani]] (CB) e [[Venafro]]-[[Pozzilli]] ([[Provincia di Isernia|IS]]).
 
{{cnSenza fonte|L'ambiente naturale pressoché intatto e l'assenza di inquinamento sono forti motivi di attrazione}}, in particolare nei centri balneari e di gradevole villeggiatura quali Termoli (CB), [[Campomarino]] (CB), [[Montenero di Bisaccia]] (CB), [[Petacciato]] (CB) anche per i punti di riferimento montani come [[Campitello Matese]] (CB), [[Capracotta]] (IS) e il [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]].
 
La regione è ultima per arrivi turistici: nel 2014 sono stati 164.550 [[italiani]] e 14.071 stranieri.
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Le attività pastorali in regione sono caratterizzate dalla [[transumanza]], consistente nello spostamento delle greggi dall'[[Appennino abruzzese]] al [[Tavoliere delle Puglie]] attraverso una fitta rete di [[tratturo|tratturi]] e [[tratturello|tratturelli]].
 
Nell'industria alimentare è maggiormente rilevante nel capoluogo il pastificio [[La Molisana]].
 
Dal [[2006]] è attiva la casa automobilistica [[DR Motor Company]], con sede a [[Macchia d'Isernia]] (IS), mentre a Termoli (CB) è attiva dal [[1972]] la [[Fiat Powertrain Technologies|Fiat Powertrain]], con una fabbrica dedita alla produzione di [[motore|motori]] e [[Cambio (meccanica)|cambi]], che ha influenzato notevolmente lo sviluppo economico e demografico della città adriatica, ed è considerata una delle più importanti fabbriche del gruppo per i volumi prodotti.
 
Di seguito la tabella che riporta il [[PIL]] e il PIL procapite<ref name="istat">[{{Cita web |url=http://www.istat.it/dati/dataset/20071004_00 |titolo=Dati Istat - Tavole regionali] |accesso=5 gennaio 2008 |dataarchivio=26 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181226000019/https://www.istat.it/dati/dataset/20071004_00 |urlmorto=sì }}</ref>, prodotto nel Molise dal [[2000]] al [[2009]]:
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:80%;"
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| align=left | '''Macro-attività economica''' || '''PIL prodotto''' || '''% settore su PIL regionale''' || '''% settore su PIL italiano'''
|-
| align=left |Agricoltura, silvicoltura, pesca|| {{m|197,7|u=€}} || 3,32% || 1,84%
|-
| align=left |Industria in senso stretto|| {{m|982,6|u=€}} || 16,49% || 18,30%
|-
| align=left |Costruzioni|| {{m|400,3|u=€}} || 6,72% || 5,41%
|-
| align=left |Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni|| {{m|994,8|u=€}} || 16,7% || 20,54%
|-
| align=left |Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari e imprenditoriali|| € 1.155{{m|1155,1|u=€}} || 19,38% || 24,17%
|-
| align=left |Altre attività di servizi|| € 1.583{{m|1583,4|u=€}} ||26,57% || 18,97%
|-
| align=left |Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni|| {{m|644,7|u=€}} || 10,82% || 10,76%
|-
| align=left |'''PIL Molise ai prezzi di mercato'''|| '''€ 5.958,7 ''' || ||
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=== Turismo ===
[[File:Saepinum (66).JPG|miniatura|Colonne della basilica del [[municipio romano]] di ''[[Saepinum]]'']]
Benché il Molise sia da sempre la regione italiana con il più basso numero di visitatori e con la percentuale più bassa di turismo, questo ha incominciato a incrementarsi nei primi anni 2000. La regione {{cnSenza fonte|possiede soprattutto vaste aree di verde incontaminato}}, nonché pianure, montagne e {{M|35&nbsp;|u=km}} di costa. Il turismo marittimo risulta molto importante ed è concentrato su [[Termoli]] e [[Campomarino]], mentre il turismo di montagna riguarda specialmente l'attività sciistica presso [[Campitello Matese]] e [[Capracotta]]. Il turismo artistico e culturale riguarda le principali città di [[Campobasso]] e, [[Isernia]], [[Venafro]] ma molto visitato, specialmente dai turisti che viaggiano verso la [[Puglia]], è il borgo medievale di [[Termoli]], frequente meta di visite per il Duomo e il Castello Svevo. Campobasso è famosa per essere una cosiddetta "città giardino", durante il risanamento di [[Gioacchino Murat]], e per il borgo medievale con chiese storiche del romanico e con il [[Castello Monforte]]; Isernia è conosciuta per la Cattedrale, per la pregevole [[Fontana Fraterna]], ma soprattutto per l'Homo Aeserniensis, datato 700.000 anni e risalente al [[Paleolitico]]; [[Larino]] {{senza fonte|è nota come "la piccola Roma",}} poiché custodisce l'Anfiteatro Romano, il Foro, le Terme e altri luoghi di interesse come i mosaici della Lupa, del Polpo, del Kantharos, del Leone.
 
Campobasso è famosa per essere una cosiddetta "città giardino", durante il risanamento di [[Gioacchino Murat]], e per il borgo medievale con chiese storiche del romanico e con il [[Castello Monforte]].
Altri piccoli centri di interesse sono soprattutto [[Agnone]], {{senza fonte|la cosiddetta "Atene del Molise",}} per la presenza della storica fabbrica di campane della [[Fonderia Pontificia Marinelli]] e per la Ndocciata, evento dedicato al fuoco che richiama molti visitatori; [[Frosolone]], capitale meridionale della lavorazione artigiana di forbici e coltelli, tradizione con radici medievali nella lavorazione delle spade; [[Bojano]], con il borgo medievale di Civita Superiore), [[Venafro]] (con il borgo rinascimentale in stile napoletano), [[Guglionesi]], [[Pietrabbondante]] (resti archeologici), [[Pescolanciano]], [[Sepino]] (con la famosa area archeologica romana di Altilia) e [[Capracotta]]. Del turismo artistico sono state riscoperte le testimonianze delle storiche abbazie di [[San Vincenzo al Volturno]] (Rocchetta a Volturno) e Santa Maria del Canneto ([[Roccavivara]]), testimonianza del romanico molisano, come anche la [[Insigne collegiata parrocchiale di Santa Maria Maggiore|chiesa di Santa Maria Maggiore]] di Guglionesi e quelle di [[San Giorgio]] di Campobasso e [[Petrella Tifernina]].
 
Isernia è conosciuta per la [[Cattedrale di Isernia|Cattedrale]], per la pregevole [[Fontana Fraterna]], e per il sito archeologico [[Isernia La Pineta]], datato 700.000 anni dal presente, una delle testimonianze più antiche della presenza di individui del genere [[Homo]] in Italia<ref>{{Cita web|url=http://www.iserniaturismo.it/modules/smartsection/item.php?itemid=346&page=0|titolo=Isernia Turismo - Il Giacimento Paleolitico di Isernia "La Pineta" - Arte e Storia > Siti archeologici - Itinerari|sito=www.iserniaturismo.it|accesso=19 luglio 2025}}</ref>.
Il territorio è anche molto ricco di castelli e borghi fortificati, come [[Bagnoli del Trigno]], [[Civitacampomarano]], [[Agnone]], [[Torella del Sannio]], [[Lupara (Italia)|Lupara]] e [[Sant'Elia a Pianisi]]. Alcuni castelli come Castropignano e Civitacampomarano hanno conservato la forma originaria del XIII secolo circa, mentre molti altri sono stati trasformati in residenze signorili dai nobili napoletani, come il castello Pandone di Venafro, il castello D'Alessandro di Pescolanciano o il castello De Capoa di Gambatesa.
 
[[Venafro]] è città d'arte e di testimonianze storiche di ogni epoca conservando numerosi monumenti e reperti di epoca romana quali il teatro, l'odeon, l'anfiteatro, l'acquedotto augusteo e resti di ville romane. È conosciuta anche con l'appellativo di "Città delle 33 chiese" grazie al numero cospicuo di edifici di culto presenti nel suo centro storico. Non meno numerosi sono i palazzi signorili, le fortificazioni militari (castello Pandone, Torricella, mura urbane e antiche porte urbiche).
Per ultimo, di recente il Molise ha riscoperto il suo passato presto-romano, con varie campagne di scavi presso il territorio dell'antico [[Sannio]], scoprendo vari villaggi e fortificazioni dei popoli [[Sanniti]] Pentri. Così attualmente sono rappresentativi il villaggio di ''[[Saepinum]]'' a Sepino e l'area sacra del Teatro di ''Bovianum Vetus'' a Pietrabbondante.
 
[[Larino]] {{senza fonte|è nota come "la piccola Roma",}} poiché custodisce l'Anfiteatro Romano, il Foro, le Terme e altri luoghi di interesse come i mosaici della Lupa, del Polpo, del Kantharos, del Leone.
 
Altri piccoli centri di interesse sono soprattutto [[Agnone]], {{senza fonte|la cosiddetta "Atene del Molise",}} per la presenza della storica fabbrica di campane della [[Fonderia Pontificia Marinelli]] e per la Ndocciata, evento dedicato al fuoco che richiama molti visitatori; [[Frosolone]], capitale meridionale della lavorazione artigiana di forbici e coltelli, tradizione con radici medievali nella lavorazione delle spade; [[Bojano]] (con il borgo medievale di [[Civita Superiore]]), [[Venafro]] (con il borgo rinascimentale in stile napoletano), [[Guglionesi]], [[Pietrabbondante]] (resti archeologici), [[Pescolanciano]], [[Sepino]] (con la famosa area archeologica romana di Altilia) e [[Capracotta]]. Del turismo artistico sono state riscoperte le testimonianze delle storiche [[abbazia di San Vincenzo al Volturno|abbazie di San Vincenzo al Volturno]] (Rocchetta a Volturno) e [[Santuario di Santa Maria del Canneto (Roccavivara)|Santa Maria del Canneto]] ([[Roccavivara]]), testimonianza del [[Romanico abruzzese|romanico molisano]], come anche la [[Insigne collegiata parrocchiale di Santa Maria Maggiore|chiesa di Santa Maria Maggiore]] di Guglionesi e quelle di [[San Giorgio]] di Campobasso e [[Petrella Tifernina]].
 
Il territorio è anche molto ricco di castelli e borghi fortificati, come [[Bagnoli del Trigno]], [[Civitacampomarano]], [[Agnone]], [[Torella del Sannio]], [[Lupara (Italia)|Lupara]] e [[Sant'Elia a Pianisi]]. Alcuni castelli come [[Castello di Castropignano|Castropignano]] e [[Castello di Civitacampomarano|Civitacampomarano]] hanno conservato la forma originaria del XIII secolo circa, mentre molti altri sono stati trasformati in residenze signorili dai nobili napoletani, come il castello Pandone di Venafro, il castello D'Alessandro di Pescolanciano o il castello De Capoa di Gambatesa.
 
Per ultimo, il Molise ha riscoperto il suo passato pre-romano, con varie campagne di scavi presso il territorio dell'antico [[Sannio]], scoprendo vari villaggi e fortificazioni dei popoli [[Sanniti]] Pentri. Così sono rappresentativi il villaggio di ''[[Saepinum]]'' a Sepino e l'area sacra del Teatro di ''Bovianum Vetus'' a Pietrabbondante.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{Vedi anche|Trasporti in Molise}}
[[File:Stazione Campobasso 1.jpg|thumb|Stazione ferroviaria di Campobasso]]
Il sistema di viabilità principale del Molise è concentrato sulle strade e sulle ferrovie, con unico sistema di trasporto marittimo presso il [[porto di Termoli]].<br>L'unica autostrada che attraversa la regione è l'[[Autostrada A14 (Italia)|A14]], che lambisce [[Termoli]], con uscita da nord per [[Montenero di Bisaccia]]-Termoli Nord, e svincolo a Termoli Centro, con allacciamento alla [[strada statale 647 Fondo Valle del Biferno]] per raggiungere [[Campobasso]]. Le principali strade statali sono innanzitutto la Statale 16 Adriatica che dall’Abruzzo di [[San Salvo]] porta alla Marina di Montenero, attraversando fino alla [[Puglia]] i comuni di [[Petacciato]] Marina, Termoli (zona industriale ovest) e [[Campomarino]] Lido, poi la SS17 dell'Appennino Abruzzese che porta da [[Sulmona]] a [[Isernia]], la Statale 85 Venafrana, che da Isernia attraversa i centri di [[Pescolanciano]] e [[Carovilli]], l'87 Sannitica che da [[Napoli]] porta a Termoli passando per [[Vinchiaturo]] e [[Larino]] e la 650 Fondo Valle Trigno, che da [[San Salvo]] lambisce il Trigno passando per [[Bagnoli del Trigno]], [[Pietrabbondante]] e [[Sessano del Molise]].
 
Il sistema di viabilità principale del Molise è concentrato sulle Strade Statali e sulle Ferrovie, con unico sistema di trasporto marittimo presso il [[porto di Termoli]] e qualche km di autostrada in corrispondenza di [[Termoli]].
Le ferrovie principali del Molise sono la [[ferrovia Benevento-Campobasso]], la [[ferrovia Termoli-Campobasso]] e la [[ferrovia Isernia-Campobasso]].
 
=== Autostrada ===
 
* [[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada Adriatica]]
Importante infrastruttura di collegamento sull'asse Nord-Sud dell'Italia.
 
=== Strade ===
 
* [[Strada statale 16 Adriatica]]
* [[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico]]
* [[Strada statale 85 Venafrana]]
* [[Strada statale 87 Sannitica]]
* [[Strada statale 157 della Valle del Biferno]]
* [[Strada statale 212 della Val Fortore]]
* [[Strada statale 627 della Vandra]]
* [[Strada statale 645 Fondo Valle del Tappino]]
* [[Strada statale 647 Fondo Valle del Biferno]]
* [[Strada statale 650 di Fondo Valle Trigno]]
* [[Strada statale 652 di Fondo Valle Sangro]]
* [[Strada statale 709 Tangenziale di Termoli]]
* [[Strada statale 710 Tangenziale Est di Campobasso]]
* [[Strada statale 711 Tangenziale Ovest di Campobasso]]
* [[Strada statale 751 Fondo Valle del Rivolo]]
 
L'unica autostrada che attraversa la regione è l'[[Autostrada A14 (Italia)|A14]], che lambisce [[Termoli]] e i paesi costieri.
Le principali strade statali sono innanzitutto la Statale 16 Adriatica che scorre dal confine con l'[[Abruzzo]] a Marina di Montenero, attraversando i comuni di [[Petacciato]], Termoli e [[Campomarino]], per giungere poi in [[Puglia]]. Altra strada molto importante è la SS17 che porta da [[Antrodoco]] a [[Foggia]] passando per l'Appennino. La Statale 85 Venafrana, che da Isernia attraversa i centri di [[Pescolanciano]] e [[Carovilli]], l'87 Sannitica che da [[Napoli]] porta a [[Termoli]] passando per [[Vinchiaturo]] e [[Larino]] e la 650 Fondo Valle [[Trigno]], che da [[San Salvo]] lambisce la valle del fiume Trigno passando per [[Bagnoli del Trigno]], [[Pietrabbondante]] e [[Sessano del Molise]].
 
=== Ferrovie ===
 
[[File:Stazione Campobasso 1.jpg|miniatura|Stazione ferroviaria di Campobasso]]
 
L'infrastruttura ferroviaria del Molise si articola nelle seguenti linee:
* [[ferrovia Adriatica]], Attiva
* [[ferrovia Benevento-Campobasso]], Dismessa nel 2012
* [[ferrovia Termoli-Campobasso]], chiusa per frana nel 2022
* [[ferrovia Isernia-Campobasso]], chiusa per lavori di elettrificazione dal 2018
* [[Ferrovia Vairano-Isernia|ferrovia Isernia-Venafro]] (con diramazioni per Rocca d'Evandro e Vairano), attiva
 
== Istruzione ==
=== Università ===
* [[Università degli Studi del Molise]], fondata nel 1982, ha sede a [[Campobasso]] e sedi periferiche a [[Isernia]], [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]) e [[Pesche (Italia)|Pesche]] ([[Provincia di Isernia|IS]]).
* [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]], presente sul territorio regionale con il Polo Didattico del Molise, che eroga corsi di laurea nelle professioni sanitarie presso le principali strutture sanitarie della regione.
* [[Università Cattolica del Sacro Cuore]], presente con lail [[Fondazionepresidio diospedaliero ricercaspecialistico e cura Giovanni Paolo II|Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo[[Gemelli IIMolise]] a Campobasso.
 
=== Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica ===
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=== Scuole militari ===
* [[Arma dei Carabinieri]]
** [[Scuola allievi carabinieri]] "Eugenio Frate", Campobasso.
* [[Polizia di Stato]]
** [[Scuola allievi agenti]] "Giulio Rivera", Campobasso.
 
== Sanità ==
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* Ospedale "Ferdinando Veneziale", Isernia
* Ospedale "San Timoteo", Termoli (CB)
* Ospedale di comunità "Giuseppe Vietri", Larino (CB)
* Ospedale di comunità "San Francesco Caracciolo", Agnone (IS)
* Ospedale di comunità "Santissimo Rosario", Venafro (IS)
Sono presenti inoltre in ambito specialistico lail [[FondazioneResponsible diResearch ricerca e cura Giovanni Paolo II|Fondazione di Ricerca e Cura "Giovanni Paolo II"Hospital]] di Campobasso, già sede distaccata della facoltà di medicina e chirurgia dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]], e l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico "Neuromed" di [[Pozzilli]] (IS).
 
Si affiancano a queste altre strutture, sia private sia convenzionate con l'azienda sanitaria regionale.
 
A causa del piano di rientro, è in corso un'operazione di razionalizzazione del sistema sanitario, che potrà vedere la chiusura di alcuni centri e presidi ospedalieri. In merito a questi ultimi si sta operando verso il mantenimento dei soli presidi dei capoluoghi, di Termoli e di Agnone, e un ridimensionamento di Larino e Venafro.
 
== Cultura ==
=== Arte nel Molise ===
==== Epoca romana ====
[[File:Pietrabbondante - Tempio - panoramio.jpg|thumbminiatura|Tempio sannita di Pietrabbondante]]
La caratteristica principale che distingue e universalizza l'arte molisana è l'architettura: infatti dell'epoca della prima colonizzazione italica dei Sanniti Pentri, si conservano fortificazioni a mura ciclopiche, che servivano a delimitare i territori e le aree sacre attorno iai villaggi, salvo poi divenire punti di guardia e di controllo durante gli scontri controcon Roma dal IV secolo al I secolo a.C. Gli esempi migliori di muraglie, lunghe anche chilometri poste lungo le dorsali montuose, composte da pietre ciclopiche, sono quelli di [[Duronia]], [[Baranello]], Monte Acero, [[Venafro]], Monte della Civita Superiore di [[Bojano]], [[Pietrabbondante]] e Altilia di [[Sepino]].
 
In seguito alla colonizzazione romana, gran parte del patrimonio architettonico italico è andato irrimediabilmente modificato secondo gli accomodamenti dell'Urbe: le città principali di Venafrum, Bovianum, Aesernia, Saepinum, Bovianum Vetus (Pietrabbondante), Larinum si dotarono di strutture nuove come i fori, i templi della Triade Capitolina, le strade a cardi e decumani, i sepolcri monumentali, e soprattutto i complessi termali e gli anfiteatri, i cui esempi migliori si trovano nei siti archeologici di [[Larino]], [[Venafro]], [[Sepino]] e [[Pietrabbondante]].
 
==== Epoca medievale ====
[[File:Duomo Larino 4.JPG|thumbminiatura|Duomo di Larino, prospetto]]
Allo sfaldamento dell'Impero Romanoromano, la ricostruzione delle città riprese intorno al X-XII secolo, mentre già dall'epoca longobarda erano state erette nei punti strategici le torrette di vedetta, che poi diventeranno veri e propri castelli fortificati. Al periodo longobardo-franco (VIII-IX secolo) risale l'edificazione dell'importante cenobio dell'[[abbazia di San Vincenzo al Volturno]], che insieme ai monasteri di Cassino e Farfa possedeva gran parte delle terre del centro-sud Italia sino all'Adriatico. Il monastero oggi si presenta alquanto manomesso, privato del complesso di San Vincenzo Maggiore (oggipoi diventato sito archeologico), con in piedi soltanto l'Abbazia Nuova del XIII secolo. La "cripta di Epifanio vescovo" rappresenta il primi importante ciclo pittorico di affreschi della regione, risalente al IX secolo, con le raffigurazioni del martirio di San Lorenzo, della gloria di Epifanio, e della Crocifissione.<br/>Sempre al periodo longobardo risale la costruzione della fortezza di Civita Superiore di [[Bojano]], di [[Tufara]], di [[Roccamandolfi]] e di [[Campobasso]] (il fortilizio sopra cui nel XV secolo verrà costruito il [[castello Monforte]]).
 
Nel periodo normanno (XII-XIII secolo) furono costruiti altrettanti castelli nella regione, come [[Castello D'Alessandro]] di [[Pescolanciano]], il castello angioino di [[Vastogirardi]], il castello normanno di [[Torella del Sannio]] (XIII secolo), a pianta trapezoidale con tre torri circolari, il [[castello di Castropignano]], posto in cima al promontorio roccioso che sovrasta il paese e la Valle del Biferno; e poi ancora il Castello Pignatelli di [[Monteroduni]] (oggi si presenta nel rifacimento in dimora gentilizia del XV-XVI secolo), quello di [[Cercemaggiore]] (oggiin seguito palazzo baronale). Di quest'epoca, abbastanza conservatosi nello stile originario, è il [[Castello svevo (Termoli)|Castello Svevo]] di [[Termoli]] edificato da Federico II nel 1247, insieme alla cinta muraria del borgo vecchio attorno ilal Duomo. Nell'epoca angioina, vennero eretto i castelli di [[Colletorto]] (mirabile è la torre merlata), [[Civitacampomarano]], Venafro (che verrà trasformata nel XV-XVI secolo nel Castello Pandone), [[Cerro al Volturno]], e [[Riccia]] (di cui rimane la torre cilindrica).
 
Dal punto di vista religioso, dal X al XIV secolo i maggiori templi cristiani d'interesse romanico e gotico (malgrado delle manomissioni barocche e neoclassiche negli interni), sono il [[Duomo di Larino]] con la mirabile facciata gotica di Francesco Petrini (1319), una delle più rappresentative del gotico molisano, il [[Duomo di Termoli]] in stile romanico pugliese, la [[chiesa di San Giorgio (Campobasso)|chiesa di San Giorgio]] e quella di San Leonardo a [[Campobasso]], poste ai piedi del castello, la chiesa madre di San Giorgio di [[Petrella Tifernina]] (1165), e i complessi abbazia di Santa Maria di Canneto a [[Roccavivara]] (a guardia della sponda sinistra del Trigno) e di Santa Maria della Strada presso [[Matrice (Italia)|Matrice]] (CB). Si presume che quest'ultima chiesa fosse stata eretta sopra un tempio romano, con la facciata a salienti decorata con pseudo protiro e due lunette laterali, rosone centrale a raggi, e bassorilievi a motivi animali. Il monumento funebre interno è del XIV secolo, ricavato nella navata sinistra.
 
La chiesa santuario di Santa Maria di Canneto invece risale al IX secolo, con facciata a spioventi in pietra liscia, col portale romanico e il rosone. L'interno a tre navate absidate ha copertura a capriate, colonne romane provenienti da un tempio, e un pregevole pulpito scolpito in pietra nel 1223, della scuola abruzzese del maestro Ruggero di Guardiagrele (l'autore dei pulpiti di San Clemente a Casauria, Santa Maria in Valle Porclaneta, San Paolo di Peltuino e San Pelino); tale pulpito mostra un parapetto ornato da sette archi, con figure di monaci, la scena dell'Ultima Cena, scolpita su paliotto d'altare.
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==== Rinascimento e barocco ====
In coincidenza con l'umanesimo, nei primi anni del Quattrocento, nel Molise entrò il [[rinascimento]], favorito anche nel campo architettonico dalla necessità di ricostruire alcuni borghi e città distrutte dal terremoto del 1456, come [[Campobasso]] soprattutto. Tale terremoto tuttavia distrusse anche opere rinascimentali che erano state già completate, sicché di questo periodo artistico oggi nella regione si contano pochi esemplari, danneggiati irreparabilmente anche dal terremoto del 1805. Timidi esempi di costruzioni rinascimentali si hanno soprattutto nei palazzi signorili di [[Agnone]], nella chiesa di Sant'Antonio abate di Campobasso, e nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a [[Riccia]] (CB). Fu costruita nel '500, con la facciata decorata da due grandi paraste, portale rettangolare centrale, e in alto la trabeazione formata da architrave, fregio e cornice. Il rifacimento della chiesa madre di San Marco ad Agnone comportò la realizzazione di un portale in stile veneziano, per la presenza di numerose maestranze in loco; a [[Gildone (Italia)|Gildone]] nella chiesa di Sant'Antonio venne realizzato un dipinto di scuola umbra della Madonna col Bambino tra angeli e santi.
[[File:Venafro, chiesa del Purgatorio - Facciata.jpg|thumbminiatura|Chiesa del Purgatorio a Venafro]]
L'epoca rinascimentale in Molise, per quel che rimane, costituisce il fiorire dei palazzi signorili, ricavati per lo più dei castelli medievali. Ne sono testimonianza il Palazzo Santangelo, Nuonno, D'Onofrio, e Apollonio presso [[Agnone]]; il palazzo vescovile di Antonio Attilio a Sepino, il Palazzo Carafa di [[Jelsi]], il palazzo marchesale di [[Fornelli]], il palazzo baronale ricavato dal castello ducale di [[Macchia d'Isernia]] e quelli di [[San Martino in Pensilis]]. In dimore principesche furono trasformati anche i castelli di [[Ferrazzano]], [[Riccia]], [[Pescolanciano]], [[Carpinone]], [[Bagnoli del Trigno]], [[Monteroduni]], [[Venafro]]. Per quanto riguarda l'arte sacra, si ricorda innanzitutto la Dormitio Virginis, pittura su tavola presso la chiesa di Santa Maria Assunta di Riccia; l'altare in pietra del 1543 e il fonte battesimale del 1580, situate nella chiesa madre di [[Lucito]] (CB); la copia della Sacra Sindone presso la Collegiata di Santa Maria Assunta a [[Ripalimosani]], con la torre campanaria alla cuspide cipollinea del 1532, coeva di altre torri campanarie presenti nel territorio, che hanno affinità soprattutto con i due campanili di Venafro, delle chiese dell'Annunziata e del Cristo Re.<br/>Di questo periodo sono anche la croce in pietra di [[Castelbottaccio]] di Antonio De Cristofaro (1550), e quella di [[San Giovanni in Galdo]]; nella Cattedrale di Larino sono stati realizzati pannelli lignei dell'Ultima Cena e il "Trasporto di San Pardo a Larino"; nella chiesa madre di [[Macchia Valfortore]] si trovano dipinti pregevoli di Antonio Solario, detto "lo Zingaro", opere di lui sono conservate anche a Casacalenda.
 
Il tardo Rinascimento molisano è caratterizzato dalla figura di Fabrizio Santafede, che realizzò la ''Natività'' per la chiesa madre di Casacalenda, mentre la ''Vergine del Rosario'', che era custodita a Lucito, oggi è nel [[Museo Nazionale d'Abruzzo]] a L'Aquila; dipinti del XV-XVI secolo di vari autori, alcuni ignoti, si trovano presso l'episcopio e nel Santuario dei Santi Cosma e Damiano a [[Isernia]], e nelle chiese madri di Pesche, [[Guglionesi]], Agnone, e Cerro al Volturno. A Campobasso, presso il Palazzo Magno, si trova una tela del 1592 ritraente ''Pace tra i Crociati e i Trinitari''; affreschi di scuola benedettina si trovano nella chiesa di Santa Maria delle Grotte presso un romitorio nel territorio comunale di [[Rocchetta a Volturno]] (IS), così come pitture presso la cripta di San Casto nel [[Duomo di Trivento]] (XIV secolo).
 
Nell'epoca di transizione dal rinascimentale al barocco, l'artista molisano più famoso fu [[Antonio SolazioSolario]] di ZinnoChieti (secondo altri di [[Civita d'Antino]]), detto "lo Zingaro". Di origini venete, si ispirò alle tele di [[Vittore Carpaccio]], tra le sue opere ci sono il dipinto della chiesa madre di [[Casacalenda]], ritraente la morte di San Giuseppe; a [[Montorio nei Frentani]] nella chiesa di Santa Maria Assunta realizzò l'Assunzione, a [[Rotello]] nella chiesa di San Nicola realizzò la ''Deposizione''.
 
La matrice di fondo della pittura molisana barocca è data dalla scuola di Napoli, Paolo Gmaba fu amico del Solimena, cui si attribuiscono ''Caduta degli Angeli'' nella chiesa parrocchiale di [[Ripabottoni]], la tela dell'Immacolata nella Cattedrale di Larino, e ''Cacciata dei mercanti dal Tempio'' nel convento di San Francesco, sempre nella stessa città, e ''La Pietà'' nella chiesa di San Martino a [[Castelpetroso]]. Paolo Gamba (1712-82), molisano di Ripabottoni, realizzò numerosi dipinti per la chiesa parrocchiale del paese natio, lavorando anche in Puglia e Abruzzo, e nel Lazio. Nella chiesa madre di Ripabottoni si conservano le tele della ''Madonna del Rosario - Maria SS. del Carmelo - San Rocco con gli angeli''; altre sue opere sono a [[Fossalto]], [[Sant'Elia a Pianisi]], [[Colletorto]], [[Agnone]] nella chiesa convento di San Francesco, poi a Casacalenda presso la chiesa di Santa Croce. Altro pittore molisano barocco fu Benedetto Brunetti di [[Oratino]], che realizzò tele per la chiesa madre dell'Assunta, e per lo splendido oratorio del Carmine, interamente rivestito in legno intagliato e dorato, con tele.
 
==== Neoclassicismo ed eclettismo ====
[[File:Isernia, Cattedrale di San Pietro Apostolo, facciata.jpg|thumbminiatura|Prospetto della Cattedrale di Isernia]]
Il periodo neoclassico in Molise è caratterizzato prevalentemente dalla ricostruzione di mezza regione dopo il disastroso "terremoto di Sant'Agata" del luglio 1805, che colpì il Matese, tra Bojano e [[Benevento]]. Gli esempi migliori, quasi sempre chiese e palazzi signorili, è la facciata della [[Cattedrale di Isernia]], rifatta da Berardino Musenga: la facciata si rifà alle costruzioni dei templi romani, con pronao ionico, tipico frontone triangolare, mentre l'interno mostra ancora caratteri tardo barocchi, con le tre navate divise da colonnato ionico. Musenga rifece anche la chiesa madre di San Michele a [[Baranello]], anche Campobasso fu interessata da importanti lavori di rifacimento, in particolar modo la Cattedrale della Trinità, e le chiese di San Giovanni del Gelsi e del Sacro Cuore, mentre sorgevano il Palazzo del Convitto, il [[Palazzo San Giorgio (Campobasso)|Palazzo San Giorgio]] sopra l'ex monastero dei Celestini, il Palazzo Magno, la Prefettura e la Banca di Napoli. Identica sorte di restauro neoclassico subirono il palazzo ducale di Larino, la chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso, e le parrocchiali di [[Filignano]], [[Montaquila]], [[Vinchiaturo]] e [[Trivento]] (il duomo venne quasi rifatto daccapo, eccettuala la cripta medievale, eretta sopra il tempio di Diana).
 
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[[File:N'doccia.jpg|miniatura|La tradizione della [['Ndocciata]] della notte della Vigilia di [[Natale]] ad [[Agnone]] ([[Provincia di Isernia|IS]])]]
=== Tradizioni e folklorefolclore ===
{{vedi anche|Maitunata|Pizzicantò|Traglia di Jelsi}}
In Molise sono assai diffuse le tradizioni di carattere religioso quali le processioni, come quelle del [[venerdì santo]] di [[Campobasso]] e di [[Isernia]] con la sfilata degli incappucciati, il Festival dei Misteri di Campobasso, la [[Termoli#Eventi|regata di San Basso]] a [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]), la solenne processione di [[Nicandro, Marciano e Daria|San Nicandro]] a [[Venafro]] ([[Provincia di Isernia|IS]]) caratterizzata dal canto dell'inno, la processione di [[Capracotta]] (IS) in onore della [[Madonna di Loreto]] ogni tre anni, la [[Festa del grano (Jelsi)|festa del grano]] in onore di [[Sant'Anna]] a [[Jelsi]] (CB), la festa in onore di [[Cristina di Bolsena|Santa Cristina]] a [[Sepino]] (CB), la sfilata dei carri di [[San Pardo]] a [[Larino]] (CB), i carri di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] e l'ultimo sabato di aprile a [[Santa Croce di Magliano]] (CB), la festa e il fuoco di [[Sant'Antonio Abate]] il 17 gennaio a [[Palata]] (CB), [[Colli a Volturno]] (IS) e [[Colletorto]] (CB), la storica carrese del 30 aprile di [[Leone Confessore|San Leo]] i tradizionali altari di [[San Giuseppe]] e la festa di [[San Biagio]] a [[San Martino in Pensilis]] (CB) nel basso Molise, oltre al caratteristico "Volo dell'angelo" del 1 e 2 luglio a [[Vastogirardi]] (IS).
[[File:Processione_su_Corso_Molise.jpg|alt=|sinistra|miniatura|Processione di San Nicandro a Venafro]]
Dal punto di vista prettamente folkloristicofolcloristico si segnala il Festival della Zampogna di [[Scapoli]] (IS), l'[[Eddie Lang Jazz Festival]] che si svolge nella cornice del castello Pignatelli di [[Monteroduni]] (IS), il [[Macchia Blues]] a [[Macchia d'Isernia]], la Pezzata a [[Capracotta]] (IS), la [['Ndocciata]] di [[Agnone]] (IS), il [[Bonefro]] Rock Festival, la tartufata a [[Miranda (Italia)|Miranda]] (IS), la festa dell'uva a [[Riccia]] (CB), la ''Via Dolorosa'' a [[Colli a Volturno]] (IS), "''gl'Cierv'''" a [[Rocchetta a Volturno|Castelnuovo al Volturno]] (IS) e [[Il ballo dell'orso di Jelsi]] (CB).
 
=== Musica ===
[[File:Zampogna MET MUS371A.jpeg|miniatura|upright=0.7|La zampogna, principale strumento musicale popolare del Molise]]
{{vedi anche|Musica molisana}}
La musica in Molise ha ancora un'impronta generalmente popolare, basata sulla tradizione secolare della figura dello [[zampognaro]]. Gli zampognari in Molise sono particolarmente radicati nel centro di [[Scapoli]] (IS), dove esiste anche il Museo del Bufù e della Zampogna, insieme a botteghe artigianali dove si continua la tradizione della fabbricazione di questo strumento musicale. I canti popolari sono diffusi in tutta la regione, mescolati ai balli del saltarello tradizionale, ma anche con i canti delle minoranze slave presenti nella pianura costiera molisana di [[Ururi]] e [[Portocannone]]. Per questa tradizione nel 1954 Diego Carpitella e Alberto Mario Cirese hanno pubblicato un disco di registrazioni, affinché la tradizione orale della lingua [[arbereshe]] non vada perduta in regione.<br>Altra forma di canto popolare tipico del Molise e del basso [[Abruzzo]] è la "[[maitunata]]", ossia un gruppo di stornelli cantati per occasioni, completamente improvvisati, ma racchiusi in un preciso schema metrico e tematico. La maitunata è generalmente diffusa a [[Campobasso]], [[Sepino]] e [[Tufara]]. La città di Campobasso è inoltre sede dell'orchestra sinfonica regionale e del conservatorio di musica "[[Lorenzo Perosi]]".
[[File:Zampogna MET MUS371A.jpeg|thumb|upright=0.7|La zampogna, principale strumento musicale popolare del Molise]]
La musica in Molise ha ancora un'impronta generalmente popolare, basata sulla tradizione secolare della figura dello [[zampognaro]]. Gli zampognari in Molise sono particolarmente radicati nel centro di [[Scapoli]] (IS), dove esiste anche il Museo del Bufù e della Zampogna, insieme a botteghe artigianali dove si continua la tradizione della fabbricazione di questo strumento musicale. I canti popolari sono diffusi in tutta la regione, mescolati ai balli del saltarello tradizionale, ma anche con i canti delle minoranze slave presenti nella pianura costiera molisana di [[Urui]] e [[Portocannone]]. Per questa tradizione nel 1954 Diego Carpitella e Alberto Mario Cirese hanno pubblicato un disco di registrazioni, affinché la tradizione orale della lingua arbresche non vada perduta in regione.<br>Altra forma di canto popolare tipico del Molise e del basso [[Abruzzo]] è la "[[maitunata]]", ossia un gruppo di stornelli cantati per occasioni, completamente improvvisati, ma racchiusi in un preciso schema metrico e tematico. La maitunata è generalmente diffusa a [[Campobasso]], [[Sepino]] e [[Tufara]].
 
=== Teatro ===
Le prime forme di tradizione teatrale molisana si hanno dai reperti archeologici rinvenuti a [[Larino]], [[Pietrabbondante]], [[Venafro]] e [[Sepino]], quando dal I secolo a.C. i Romani costruirono i teatri e anfiteatri per spettacoli circensi e di tragedie classiche. Successivamente bisognerà aspettare il [[XVIII secolo]], quando i teatri esistevano solamente presso le cappelle di alcuni palazzi nobiliari, il più antico dei quali il seicentesco teatrino del Castello Pandone di Venafro. Dall’Ottocento il teatro divenne d’uso mondano, e si formarono le prime compagnie teatrali locali, che misero in scena gli spettacoli in voga che si componevano nella Capitale. Tra i più grandi teatri del Molise si annovera il Teatro Savoia di Campobasso, seguito dal piccolo Teatro del Loto di [[Ferrazzano]] (uno dei più piccoli d’Italia), e dal Teatro Italo-Argentino di [[Agnone]], costruito nel primo ‘900 lungo il corso principale.<br>La compagnia teatrale principale molisana è il “Teatro Stabile del Molise”.
 
Qui sono riportati i Teatri del Molise:
'''Provincia di Campobasso'''
* [[Teatro Savoia]] di [[Campobasso]]
* Teatro Lumiere di [[Termoli]]
* Teatro Risorgimento di [[Larino]]
* Teatro comunale di [[Bojano]]
*Teatro del Loto di [[Ferrazzano]]
* Teatro K di [[Casacalenda]]
'''Provincia di Isernia'''
* Auditorium X settembre 1943 di [[Isernia]]
* Teatro Italo-Argentino di [[Agnone]]
* Teatro comunale di [[Colli a Volturno]]
 
=== Letteratura ===
Non si attesta la presenza di scrittori e poeti molisani nell'epoca del dominio Sannita dei [[Pentri]]; tuttavia il territorio allora detto "Samnium" compare nelle opere dei principali storiografi romani [[Tito Livio]], [[Plinio il Vecchio]], [[Tacito]], soprattutto per la parte storica riguardante le "[[guerre sannitiche]]". Anche i greci naturalizzati romani [[Diodoro Siculo]], [[Strabone]], [[Claudio Tolomeo]] e, [[Polibio]] fecero alcuni riferimenti, principalmente a carattere etno-antropologico, sul Molise nello specifico citando nelle loro opere la città di [[Venafro]] esaltandone il clima mite e salubre, l'eccellente olio e la produzione di materiali edilizi.
[[File:F. Jovine.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|Francesco Jovine]]
Nell'epoca medievale la letteratura in Molise assume la connotazione dei canti e dei laudari composti da preti, e da documenti notarili. Nel campo della storiografia, l'esempio più importante del XII secolo è il ''[[Chronicon Vulturnense]]'' di un tal monaco Giovanni, riguardante la storia dell'[[abbazia di San Vincenzo al Volturno]] dalla fondazione carolina (IX secolo) sino all'XI, permettendo così un'importante ricostruzione anche dal punto di vista archeologico delle vicende del cenobio, uno dei principali dell'Italia meridionale sino al XV secolo. Nel Medioevo pieno si hanno poche testimonianze cronachistiche sul Molise, principalmente si tratta di regesti e privilegi redatti da notai e protonotai, che verranno raccolti per le opere storiografiche del XVII-XVIII secolo.
 
Tra questi storici moderni il più illustre è [[Domenico La Porta]], che ha scritto ''Historia della Contea di Molise'', pubblicato 2015, mentre il cardinale [[Anton Ludovico Antinori]] negli ''Annali degli Abruzzi'' (1771) menzionò il Molise in base ad alcuni fatti storici accaduti nel Medioevo, legati indissolubilmente all'Abruzzo. Poi viene Raffaello Genari con la sua ''Historia della Città e Regno di Napoli'' (1750), dove si fa menzione in alcuni capitoli anche di zone della provincia di [[Terra di Lavoro]], doveche granoggi partesi deltrovano in Molise era incluso sino al 1927.<br/>Dal punto di vista della ricerca letteraria, i poeti e i romanzieri più famosi del Molise sono stati [[Francesco Jovine]], noto nel panorama nazionale per il libro ''[[Le terre del Sacramento]]'', [[Benito Jacovitti]] per aver creato il fumetto di Cocco Bill, poi Laura Vitone (poetessa crepuscolare ottocentesca), Giuseppe Jovine e Vincenzo Rossi, poeti decadentisti, e infine Nicola Iacobacci, che nelle sue poesie recupera i miti e le tradizioni molisane, alternando l'ambientazione di città-campagna. Nell'ambito della letteratura dialettale si ricordano [[Giuseppe Altobello]] detto "Minghe Cunzulette", Michele Cima, Domenico Sassi ed [[Eugenio Cirese]].
 
Altro scrittore, archeologo e professore di storia e cultura delle tradizioni molisane, è Franco Valente, che si occupa da anni di propagare la cultura e l'importanza storica della regione nel panorama nazionale.
 
=== Cinema ===
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* ''[[...continuavano a chiamarlo Trinità]]'' di [[E.B. Clucher]] ([[1971]]), con alcune scene girate a [[Venafro]].
* ''[[Il prefetto di ferro]]'' di [[Pasquale Squitieri]] ([[1977]]), con alcune scene girate a [[Colli a Volturno]].<ref>{{cita web|url=http://www.newsdellavalle.com/2016/09/19/il-prefetto-di-ferro-il-film-girato-a-colli-e-su-rio-chiaro-il-video-della-sequenza-collese-a-cura-della-nostra-redazione/|titolo=Il Prefetto di ferro, il film girato a Colli e su "Rio Chiaro". Il video della sequenza collese a cura della nostra redazione|editore=newsdellavalle.com|data=19 settembre 2016}}</ref>
* ''[[I magi randagi]]'' di [[Sergio Citti]] ([[1996]]), con alcune scene girate a [[Rocchetta a Volturno]], [[Pozzilli]], [[Sesto Campano]] e [[Venafro]].<ref>{{cita web|url=http://www.italymovietour.com/films/i-magi-randagi/|titolo=I magi randagi|editore=italymovietour.com}}</ref>
* ''[[Non ti muovere (film)|Non ti muovere]]'' di [[Sergio Castellitto]] ([[2004]]), con alcune scene girate a [[Bojano]], [[Oratino]] e [[Sepino]].<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=aKEUSSyxZLI|titolo=Scene girate qui in Molise dal Film "Non ti muovere" (2004) di Sergio Castellitto; con Penelope Cruz |editore=youtube.com}}</ref>
* ''[[Il sole dei cattivi]]'', di [[Paolo Consorti]] ([[2013]]), con alcune scene girate a [[Larino]].<ref>{{Cita web |url=http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=13212 |titolo=Larino - Arrivo a sorpresa sul set: Nichi Vendola a Larino per girare due scene del film su Cristo - Primonumero.it<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=18 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304215912/http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=13212 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
* ''[[Sole a catinelle]]'' di [[Gennaro Nunziante]] ([[2013]]), con alcune scene girate a [[Petrella Tifernina]], [[Sepino]], [[Casacalenda]], [[Limosano]] e [[Provvidenti]].<ref>{{cita web|url=http://www.termolionline.it/2013/10/30/i-paesaggi-del-molise-sfondo-al-film-sole-catinelle-checco-zalone/|titolo=I paesaggi del Molise da sfondo al film ‘Sole a catinelle’ di Checco Zalone |editore=termolionline.it|data=30 ottobre 2013}}</ref>
* ''[[Sole a catinelle]]'' di [[Gennaro Nunziante]] (2013), con alcune scene girate a [[Petrella Tifernina]], [[Sepino]], [[Casacalenda]], [[Limosano]] e [[Provvidenti]].<ref>{{cita web|url=http://www.termolionline.it/2013/10/30/i-paesaggi-del-molise-sfondo-al-film-sole-catinelle-checco-zalone/|titolo=I paesaggi del Molise da sfondo al film ‘Sole a catinelle’ di Checco Zalone |editore=termolionline.it|data=30 ottobre 2013}}</ref>
*[[Il viaggio (film 2017)|''Il viaggio'']] di Alfredo Arciero ([[2017]]), girato sulla tratta ferroviaria [[Carpinone]] - [[Sulmona]] e in diverse località molisane come [[Campobasso]], [[Isernia]], [[Ripalimosani]], [[Limosano]], [[Sepino]], [[San Pietro Avellana]], [[Vinchiaturo]], [[Bagnoli del Trigno]]
* ''[[Il viaggio (film 2017)|Il viaggio]]'' di Alfredo Arciero ([[2017]]), girato sulla tratta ferroviaria [[Carpinone]] - [[Sulmona]] e in diverse località molisane come [[Campobasso]], [[Isernia]], [[Ripalimosani]], [[Limosano]], [[Sepino]], [[San Pietro Avellana]], [[Vinchiaturo]] e [[Bagnoli del Trigno]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Città d'arte ===
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (30).jpg|thumbminiatura|Campobasso, Piazza San Leonardo]]
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag.jpg|thumbminiatura|La chiesa di San Giorgio]]
* '''[[Campobasso]]''': città di origini [[Sanniti|sannite]], si sviluppò in epoca romana e fu ricostruita dai [[Normanni]] che edificarono il castello sopra una torre di guardia, in cima al monte che sovrasta l'abitato storico. Campobasso ebbe pieno sviluppo nel [[Medioevo]] dal [[XIII secolo]] in poi, e venne ricostruita con un'ampia cinta fortificata voluta da Nicola Monforte dopo il disastroso terremoto del [[1456]], il quale riedificò anche l'attuale [[Castello Monforte]] a guardia della cittadella. Il centro di Campobasso si divide in due nuclei storici: quello medievale che si arrampica sul monte del castello, e il nuovo centro di [[Gioacchino Murat]] fatto costruire dopo il 1805, alle porte del paese vecchio, dove oggi si trovano la centralissima Piazza Pepe, la Piazza e il Corso Vittorio Emanuele e il corso Mazzini.<br>In cima alla montagnola si erge il quattrocentesco castello con il santuario della Madonna del Monte (o Santa Maria Maggiore, frequentata anche da [[Padre Pio]]), e dalla fortezza partiva la cinta muraria che abbracciava tutto il nucleo medievale, demolita dal sisma del 1805 e inglobata nelle case, dove è ancora è possibile vedere alcune porte di ingresso allineate con le torri (Porta Sant'Antonio a ovest, Porta San Nicola a sud-ovest, Porta Mancina a sud-est e Porta San Paolo a est). Dopo il terremoto del 1456 il centro nevralgico della vita cittadina è divenuta la piazzetta con la [[chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]], a differenza della parte di sopra con la [[chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|chiesa di San Bartolomeo]] e l'ancora più periferica [[chiesa di San Giorgio (Campobasso)|chiesa romanica di San Giorgio]], usata come sepolcro dei cittadini e delle famiglie illustri. Diversi sono i palazzi rinascimentali e settecenteschi, come il [[Palazzo Japoce]], il Palazzo Angioino, il Palazzo Mazzarotta sede del [[museo sannitico di Campobasso]]. Scendendo sempre più in basso si trovano il Teatro Savoia accanto l'ottocentesca [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale della Santissima Trinità]] e il Palazzo Magno. In Piazza Vittorio Emanuele si trovano diversi edifici progettati insieme ai principali decumani della città a scacchiera, come il Palazzo San Giorgio (comune, ricavato dall'ex monastero dei Celestini), il Palazzo della Banca d'Italia, il Banco di Napoli e il Convitto Nazionale "Mario Pagano".
[[File:Isernia arco s.pietro.jpg|thumbminiatura|uprightverticale|Isernia, scorcio dell'arco San Pietro]]
 
* '''[[Isernia]]''': città antica, capitale dei Sanniti [[Pentri]], risorse nel [[Medioevo]] divenendo una delle città più importanti molisane. Il nucleo antico oggi, benché non più racchiuso tra le mura, presenta ancora le caratteristiche originali, malgrado i bombardamenti del 1943 che distrussero il rione dell'attuale Piazza Celestino, dove si trovava la presunta casa natale di [[Pietro da Morrone]], accanto la medievale [[Fontana Fraterna]]. Il borgo si sviluppa a ellisse, delimitato al centro dal corso Marcelli che sbocca in piazza della [[Cattedrale di Isernia|Cattedrale di San Pietro]], in stile barocco-neoclassico, dove si affacciano le facciate della chiesa di Santa Chiara, dell'ex convento di San Francesco, del Palazzo d'Avalos e dell'ex Complesso di Santa Maria delle Monache.<br>Il centro nuovo si è sviluppato a nord intorno a Piazza Tedeschi, dove si trovano il parco delle Rimembranze, il complesso del Sacro Cuore e i principali palazzi degli uffici amministrativi.<br>Nei pressi del centro si trovano anche l'eremo dei [[Cosma e Damiano|Santi Cosma e Damiano]] e il parco archeologico di "[[Isernia La Pineta]]".
* '''[[Isernia]]''': città antica, risorse nel [[Medioevo]] divenendo una delle città più importanti molisane. Il nucleo antico, benché non più racchiuso tra le mura, presenta ancora le caratteristiche originali, malgrado i bombardamenti del 1943 che distrussero il rione dell'attuale Piazza Celestino, dove si trovava la presunta casa natale di [[Pietro da Morrone]], accanto alla medievale [[Fontana Fraterna]]. Il borgo si sviluppa a ellisse, delimitato al centro dal corso Marcelli che sbocca in piazza della [[Cattedrale di Isernia|Cattedrale di San Pietro]], in stile barocco-neoclassico, dove si affacciano le facciate della chiesa di Santa Chiara, dell'ex convento di San Francesco, del Palazzo d'Avalos e dell'ex Complesso di Santa Maria delle Monache.<br>Il centro nuovo si è sviluppato a nord intorno a Piazza Tedeschi, dove si trovano il parco delle Rimembranze, il complesso del Sacro Cuore e i principali palazzi degli uffici amministrativi.<br>Nei pressi del centro si trovano anche l'eremo dei [[Cosma e Damiano|Santi Cosma e Damiano]] e il parco archeologico di "[[Isernia La Pineta]]".[[File:Castello Pandone (Venafro).JPG|miniatura|Castello Pandone (veduta laterale)]]
[[File:Agnone chiesa e scale.jpg|thumb|Scorcio di Agnone, la chiesa di Sant'Antonio]]
[[File:Venafro - Chiesa dell'Annunziata.jpg|miniatura|verticale|Chiesa dell'Annunziata (Venafro)]]
* '''[[Agnone]]''' ([[Provincia di Isernia|IS]]): la cittadina posta a confine con l'[[Abruzzo]], è stata ricostruita nel [[Medioevo]] con un sistema murario difensivo, benché un villaggio esistesse sin dall'era dei Sanniti. La città ebbe da subito un fiorente commercio delle materie prime, tanto che aveva contatti perfino con i Veneziani, come dimostrano i palazzi gentilizi, che imitano le caratteristiche dell'edilizia civile della Serenissima. Nel [[XIII secolo]] circa venne fondata la nota "[[Pontificia fonderia di campane Marinelli]]", che fabbrica ancora oggi i bronzi per i campanili delle chiese dapprima italiane, e adesso anche per le altre nel mondo. Benché il perimetro murario oggi non si sia conservato, sono ancora riconoscibili gli slarghi con le scomparse porte di accesso. Il borgo antico è delimitato al centro dal corso [[Vittorio Emanuele II]], accessibile da Porta Maggiore, e dal corso Garibaldi, situato all'estremo sud del paese, dove si trovano le antiche chiese di [[San Pietro]], il monastero di [[San Francesco]] e [[San Marco Evangelista]], la chiesa più antica della città. Altre strutture religiose di notevole rilievo stilistico (esternamente gotiche e internamente barocche), sono la chiesa di [[Sant'Antonio abate]] (la più grande di Agnone) e la chiesa di [[Sant'Emidio]], protettore contro i terremoti, che per secoli afflissero la cittadina. La Fonderia Marinelli si trova nella moderna città tardo-ottocentesca, sviluppatasi presso le campagne che erano di proprietà del monastero di San Bernardino e di Santa Maria a Maiella.
* '''[[Venafro]]''' (IS): è una delle città più antiche del Molise, posta in un punto fondamentale di comunicazione con [[Caserta]], [[Napoli]] e [[Roma]]. Fu città dei Sanniti, come dimostrano i ritrovamenti presso il monte Santa Croce (la Rocca Saturno) effettuati nel 2002 dall'archeologo locale Franco Valente. Quando nel [[I secolo a.C.]] fu conquista dai romani, Venafro cambiò completamente aspetto ed è possibile rintracciare alcuni manufatti antichi conservatisi, come l'anfiteatro romano che sorgeva fuori dal perimetro murario e il teatro presso il Castello Pandone, le terme, le ville signorili e le testimonianze conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Santa Chiara. Anche la pianta della città è frutto della ricostruzione romana, con il nuovo sistema viario formato da cardi e decumani (via Plebiscito, Via Cavour, via Porta Guglielmo, Corso, Garibaldi, Via Amico da Venafro, Via Duomo, Via del Carmine, via Mura Ciclopiche, Largo Torre del Mercato).<br>Fu costruito anche un acquedotto romano, che prelevava le acque dalla sorgente del [[Volturno]], distribuendola non solo alle ville, ma anche ai lotti della centuriazione. L'acquedotto di Venafro è in opera cementizia, con pareti interne ricoperte da intonaco levigato, avente larghezza di {{M|65|u=cm}} per altezza di {{M|160|u=cm}}.<br>Dopo il dominio romano, Venafro fu conquistata dai Longobardi, che edificarono la primitiva Cattedrale presso il colle Sant'Angelo, insieme a una torre di vedetta denominata "Torricella". Nei secoli successivi Venafro godette sempre dei benefici dei signori che si succedevano al potere, tra cui i napoletani Pandone, che riedificarono l'imponente castello che sovrasta la cittadella. <br>Il centro storico ha un aspetto stilistico settecentesco, con mirabili esempi del barocco napoletano evidenti sia nelle strutture palaziali che nelle chiese, delle quali la chiesa dell'Annunziata risulta essere, insieme alla chiesa del Gesù, l'esempio più riuscito. In posizione decentrata si trova la [[Duomo di Venafro|Cattedrale di Santa Maria Assunta]], di origini romaniche, ristrutturata nel Settecento in stile barocco, e ripristinata con interventi massicci negli anni '60 nell'ipotetico stile medievale. Nei dintorni sorgono altre costruzioni di rilievo, come la Basilica e il Convento di San Nicandro, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino, la chiesa del Carmine e numerose altre chiese, Palazzo Caracciolo conosciuto popolarmente con il nome di "Torre del Mercato", il Cimitero Militare Francese, la Palazzina Liberty.
[[File:PanoramaChiesaSanSilvestro BagnoliDelTrigno.jpg|thumb|Panorama di Bagnoli del Trigno, la chiesa di San Silvestro]]
 
[[File:Bojano (CB), 2012, Eremo di Sant'Egidio. (7856375842).jpg|thumb|Eremo di Sant'Egidio a Bojano]]
[[File:Agnone chiesa e scale.jpg|miniatura|Scorcio di Agnone, la chiesa di Sant'Antonio]]
* '''[[Agnone]]''' ([[Provincia di Isernia|IS]]): la cittadina posta al confine con l'[[Abruzzo]], è stata ricostruita nel [[Medioevo]] con un sistema murario difensivo, benché un villaggio esistesse sin dall'era dei Sanniti. La città ebbe da subito un fiorente commercio delle materie prime, tanto che aveva contatti perfino con i Veneziani, come dimostrano i palazzi gentilizi, che imitano le caratteristiche dell'edilizia civile della Serenissima. Nel [[XIII secolo]] circa venne fondata la nota "[[Pontificia fonderia di campane Marinelli]]", che fabbrica ancora i bronzi per i campanili delle chiese dapprima italiane, e adesso anche per le altre nel mondo. Benché il perimetro murario non si sia conservato, sono ancora riconoscibili gli slarghi con le scomparse porte di accesso. Il borgo antico è delimitato al centro dal corso [[Vittorio Emanuele II]], accessibile da Porta Maggiore, e dal corso Garibaldi, situato all'estremo sud del paese, dove si trovano le antiche chiese di [[San Pietro]], il monastero di [[San Francesco]] e [[San Marco Evangelista]], la chiesa più antica della città. Altre strutture religiose di notevole rilievo stilistico (esternamente gotiche e internamente barocche), sono la chiesa di [[Sant'Antonio abate]] (la più grande di Agnone) e la chiesa di [[Sant'Emidio]], protettore contro i terremoti, che per secoli afflissero la cittadina. La Fonderia Marinelli si trova nella moderna città tardo-ottocentesca, sviluppatasi presso le campagne che erano di proprietà del monastero di San Bernardino e di Santa Maria a Maiella.
[[File:PanoramaChiesaSanSilvestro BagnoliDelTrigno.jpg|miniatura|Panorama di Bagnoli del Trigno, la chiesa di San Silvestro]]
[[File:Bojano (CB), 2012, Eremo di Sant'Egidio. (7856375842).jpg|miniatura|Eremo di Sant'Egidio a Bojano]]
* '''[[Bagnoli del Trigno]]''' (IS): piccolo borgo situato a poca distanza da Agnone, sviluppatosi nel Medioevo come insediamento fortificato per il controllo della vallata, e successivamente nel tardo Settecento estesosi più a valle. Nella parte più antica, aggrappata a una montagna spaccata in due corni, si trovano le case pastorali inframmezzate a chiesette, come quella di Santa Caterina, mentre sopra i picchi della montagna torreggiano il Castello Ducale Sanfelice e la [[chiesa di San Silvestro (Bagnoli del Trigno)|chiesa di San Silvestro]]. La parrocchia è nella parte bassa del paese, tardo-ottocentesca, dedicata all'Assunta. Nel paese il 18 agosto si svolge la festa rievocativa "Frammenti d'Antico", in cui si celebrano i costumi e le abitudini paesane dal [[Medioevo]] sino al [[XVIII secolo|Settecento]] mediante serate a tema e sfilate lungo il corso principale.
* '''[[Bojano]]''' ([[Provincia di Campobasso|CB]]): la città, posta alle porte del Matese e della provincia di Benevento, è una delle più antiche del Molise, fondata dagli italici Sanniti. L'antica ''Bovianom'' aveva riti e tradizioni religiose proprie, quando dal [[III secolo a.C.]] si trovò a combattere nelle [[guerre sannitiche]] contro [[Roma]], vincendo inizialmente presso le [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]], e successivamente venendo attaccata in vari scontri, dalla seconda guerra fino alla terza, quando la città capitolò definitivamente. Con la definitiva conquista romana, la città cambiò nome in ''Bovianum'' e venne riedificata alla romana, i cui monumenti sono scomparsi, essendo andato perduto anche gran parte dell'impaginato medievale della connotazione urbana, a causa di vari disastrosi terremoti, ultimo dei quali quello di Sant'Anna, che ha danneggiato anche la Cattedrale di San Bartolomeo. Bojano infatti fu sede diocesana sin dal [[VI secolo]], favorita dal governo longobardo di Benevento, ed era sorvegliata e ben protetta dal castello di Rocca di Civita Superiore, che ebbe vari proprietari dopo Federico II, dai Pandone agli Aragonesi, fino alla rovina totale dopo il 1805.<br>Il terremoto distrusse anche le porte con le mura che cingevano la città e Bojano si presenta come una cittadina ottocentesca, con abitazioni e chiese di stampo neoclassico, conservando solo alcuni sparuti esempi di barocchismo e goticismo, principalmente nelle strutture palaziali primarie (il Palazzo Ducale, il Palazzo del Museo Civico) e nelle chiese (il Duomo, Santa Maria a Prato e Sant'Emidio).<br>L'abitato di Civita Superiore che troneggia sopra il Monte Crocella, affiancato dagli eremi medievali di San Michele e Sant'Egidio, era anch'esso cinto da mura, in parte ancora conservate, ed è caratterizzato da semplici case pastorali intervallate da due piazze con le chiese maggiori, delle quali la parrocchia è di San Giovanni. Poco più in alto si erge la pianta dell'antico Castello Pandone, le cui origini risalgono alle fortificazioni sannite.
 
[[File:Capracotta.jpg|miniatura|Capracotta]]
* '''[[Bojano]]''' ([[Provincia di Campobasso|CB]]): la città, posta alle porte del Matese e della provincia di Benevento, è una delle più antiche del Molise, fondata dagli italici Sanniti. L'antica ''Bovianom'' aveva riti e tradizioni religiose proprie, quando dal [[III secolo a.C.]] si trovò a combattere nelle [[guerre sannitiche]] contro [[Roma]], vincendo inizialmente presso le [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]], e successivamente venendo attaccata in vari scontri, dalla seconda guerra fino alla terza, quando la città capitolò definitivamente. Con la definitiva conquista romana, la città cambiò nome in ''Bovianum'' e venne riedificata alla romana, i cui monumenti sono oggi purtroppo scomparsi, essendo andato perduto anche gran parte dell'impaginato medievale della connotazione urbana, a causa di vari disastrosi terremoti, ultimo dei quali quello di Sant'Anna, che ha danneggiato anche la Cattedrale di San Bartolomeo. Bojano infatti fu sede diocesana sin dal [[VI secolo]], favorita dal governo longobardo di Benevento, ed era sorvegliata e ben protetta dal castello di Rocca di Civita Superiore, che ebbe vari proprietari dopo Federico II, dai Pandone agli Aragonesi, fino alla rovina totale dopo il 1805.<br>Il terremoto distrusse anche le porte con le mura che cingevano la città, e oggi Bojano si presenta come una cittadina ottocentesca, con abitazioni e chiese di stampo neoclassico, conservando solo alcuni sparuti esempi di barocchismo e goticismo, principalmente nelle strutture palaziali primarie (il Palazzo Ducale, il Palazzo del Museo Civico) e nelle chiese (il Duomo, Santa Maria a Prato e Sant'Emidio).<br>L'abitato di Civita Superiore che troneggia sopra il Monte Crocella, affiancato dagli eremi medievali di San Michele e Sant'Egidio, era anch'esso cinto da mura, in parte ancora conservate, ed è caratterizzato da semplici case pastorali intervallate da due piazze con le chiese maggiori, delle quali la parrocchia è di San Giovanni. Poco più in alto si erge la pianta dell'antico Castello Pandone, le cui origini risalgono alle fortificazioni sannite.
 
[[File:Capracotta.jpg|thumb|Capracotta]]
* '''[[Castropignano]]''' (CB): piccolo borgo che si erge presso la cresta di un monte, separato dall'antico castello medievale. Il castello sarebbe stato costruito sopra una fortificazione sannita del [[IV secolo a.C.]], anche se l'area fu frequentata anche nel Neolitico. Il presidio di origine longobarda fu ampliato dai normanni e andò in cessione ai De Sangro-Lucera, successivamente trasformato nel [[XVII secolo]] in residenza nobiliare. Una leggenda vuole che il castello (danneggiato da incuria e dai bombardamenti del 1943), avesse 365 stanze, cambiate ciascuna per ogni giorno dell'aqnno dai proprietari. Nel borgo antico le case sono di pietra, caratterizzate dall'impronta del rifacimento settecentesco per le varie necessità che si andavano a sommare secolo dopo secolo. Le chiese più importanti sono quelle del Santissimo Salvatore e di Santa Lucia.
 
* '''[[Capracotta]]''' (IS): piccolo borgo non lontano da Agnone, Capracotta è stata fondata come castello fortificato nel Medioevo, e mantenne l'aspetto antico fino alla devastazione del [[1943]], quando venne distrutta dai nazisti in fuga sulla [[linea Gustav]]. Il paese, ricostruito quasi completamente seguendo l'antico schema originario di case combatte e sobrie, per sopportare il peso della neve, ha scoperto dagli anni '50 la vocazione turistica dello sci e delle escursioni montane, divenendo il secondo comprensorio sciistico del Molise dopo [[Campitello Matese]]. Il piccolo borgo ha pianta ellittica, con la parte più alta dominata dalla chiesa barocca di Santa Maria Assunta, circondata dalle case. Una via conduce al serpentone della periferia, dove si trovano la chiesa di Sant'Antonio e la villetta comunale.
[[File:CastelloDEvoli-Castropignano.jpg|thumbminiatura|Castropignano, il Castello d'Evoli]]
* '''[[Castel San Vincenzo]]''' (IS): si trova in una zona montuosa con il fulcro centrale nel lago San Vincenzo, posto tra i comuni di Castel San Vincenzo, [[Rocchetta a Volturno]] e [[Cerro al Volturno]]. In origine questi castelli erano i feudi della potente [[abbazia di San Vincenzo al Volturno]], ancora oggi esistente, benché reliquia di un complesso monastico molto più vasto, andato quasi distrutto, e recuperato nel percorso archeologico di "San Vincenzo Maggiore - Cripta di Epifanio".<br>Oltre il contesto naturale della riserva lacustre e la chiesa di San Vincenzo al Volturno, il centro conserva ancora la caratteristica di borgo medievale fortificato, accessibile da un arco d'ingresso, e diviso in due principali rioni, quello della chiesa di San Martino e il secondo della chiesa di Santo Stefano.
[[File:Civitacampomarano.jpg|thumbminiatura|Civitacampomarano, il Castello Angioino]]
* '''[[Civitacampomarano]]''' (CB): di origine incerta, forse sannita, il nome "Campomarano" risale al [[999]] d.C., quando l'imperatore [[Ottone III]] confermò la donazione della chiestachiesa di Sant'Angelo al borgo, realizzata nell'870 dal principe longobardo Arechi II in favore della [[Basilica di Santa Sofia (Benevento)|basilica di Santa Sofia]] di [[Benevento]]. Il borgo si sviluppò attorno all'antico castello svevo, poi angioino, fregiandosi del titolo di "civitas". Tra le bellezze del paese c'è proprio il monumentale castello medievale, che si trova dietro la chiesa di Santa Maria Maggiore, semi-distrutta da una frana, di cui resta il torreggiante campanile. Altre chiese sono quella di San Giorgio e della Madonna delle Grazie, mentre per quanto riguarda l'architettura civile si trovano a Civitacampomarano una casa mercantile rinascimentale e l'abitazione che dette i natali al patriota [[Vincenzo Cuoco]].
[[File:Colletorto.JPG|thumbminiatura|Colletorto]]
* '''[[Colletorto]]''' (CB): la prima menzione ufficiale del paese si ha in un documento del [[1320]] degli angioini,m dove viene chiamato "Collis Tortus". Dopo il periodo della casa [[Angioini|D'Angiò]], nel Quattrocento il borgo divenne proprietà della regina [[Giovanna II di Napoli]], la quale realizzò l'imponente torre cilindrica che ancora oggi sovrasta l'abitato, divenendone il simbolo, e riedificò l'antico castello, trasformandolo in palazzo di rappresentanza, situato esattamente tra la torre e la chiesa parrocchiale di [[San Giovanni Battista]]. Il borgo è molto variegato e offre altri monumenti non meno importanti d'interesse architettonico, come la chiesa del Purgatorio dai campanili gemelli, il convento di [[Sant'Alfonso Maria dei Liguori]] e la chiesetta di Santa Maria di Laureto.
 
* '''[[Frosolone]]''' (IS): paese noto per la produzione artigianale di coltelli, conserva molto bene il nucleo medievale-settecentesco ancora racchiuso in parte della mura, specialmente nella zona del Palazzo D'Alena (l'antico castello). Il corso Vittorio Emanuele divide in due il borgo, passando per il piazzale del Duomo di [[Santa Maria Assunta]], ed è costituito da eleganti casette in pietra; altri edifici di interesse dentro le mura sono la chiesa di San Pietro e di San Rocco, mentre nella parte moderna si trovano il Museo dei Coltelli e l'ottocentesca Fontana dell'Immacolata.
[[File:Larino facciata della cattedrale.jpg|thumbminiatura|Incisione antica del Duomo di Larino]]
[[File:Castello Molise.jpg|thumbminiatura|Affresco femminile nel castello di GamabatesaGambatesa]]
* '''[[Gambatesa]]''' (CB): sorge su un villaggio romano, dove sono state rinvenute monete e armi. Il villaggio fu saccheggiato dai barbari dopo la caduta romana, e nel [[XIII secolo]] fu riedificato, prendendo il nome attuale dal signore Riccardo di Gambatesa, del casato angioino, che prese il potere nel castello medievale. Avendo due figlie, ottenne che il nipote Riccardello, figlio di Sibilia e Giovanni Monforte di Campobasso, aggiungesse al cognome quello paterno, dando inizio a un nuovo casato. Essendo per vari secoli, fino al [[XVIII secolo]], roccaforte dei Di Capua, che dettero il proprio nome al castello, Gambatesa nel 1799 divenne municipio. Ancora oggi conservaConserva l'impianto urbano medievale-settecentesco, arroccato attorno al Castello, esternamente ancora di fattezze medievali, ma all'interno trasformato in palazzo gentilizio, ricco di notevoli affreschi rinascimentali, raro esempio conservatosi nelle strutture signorili in Molise. La chiesa principale, barocca, è dedicata a San TommasoBartolomeo.
* '''[[Guglionesi]]''' (CB): si trova nei pressi della costa molisana, e fa parte di quel comprensorio di borghi molisani che nel [[XV secolo]] ha risentito degli influssi orientali-slavi e croati, che ne hanno contaminato lo stile di vita culturale e architettonico per quanto riguarda i palazzi e le chiese principali. L'impianto circolare dimostra che il borgo fu fortificato attorno all'antico castello centrale, scomparso, ma ciò che risalta subito all'occhio è il connubio di architettura religiosa-civile settecentesca tra tradizione centro-italiana e quella della penisola balcanica. Un esempio primario è la Collegiata di [[Insigne collegiata parrocchiale di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore]], ricostruita più volte, e presentante un impianto settecentesco, con opere di Michele Greco da Valona, e la cripta gotico-romanica dove si trova il reliquiario del patrono Sant'Adamo.<br>Altri esempi architettonici, dove intervenne anche la mano mediatrice dello stile romanico pugliese, sono la chiesetta di [[San Nicola]] e la chiesa di Sant'Antonio di Padova, in un originale compendio di romanico-gotico molisano.
 
* '''[[Larino]]''' (CB): città di fondazione dei [[Frentani]], fu conquistata dai Romani, la cui eredità massima è l'anfiteatro di "[[Larinum]]" ai piedi del paese medievale, inglobato in una discutibile area di espansione moderna. Larino rinacque durante il Medioevo, e molti sono gli esempi dell'architettura gotica locale, primo tra tutti la facciata del [[Duomo di Larino|Duomo di San Pardo]], costruita da Francesco Petrini di [[Lanciano]], poi il Palazzo Ducale, la chiesa di Santo Stefano e di San Giuseppe, benché queste siano state modificate nel Settecento. Di architettura barocca il miglior esempio larinese è il convento di San Francesco dei Cappuccini nella zona periferica, insieme all'ex monastero di Santa Maria delle Grazie, il cui convento è stato demolito per un centro convegni di discutibile qualità artistica moderna. A Larino molto celebre è la festa patronale di San Pardo, dove viene proposta una sfilata di carri trainati da bovi nel centro antico.
* '''[[Guglionesi]]''' (CB): si trova nei pressi della costa molisana, e fa parte di quel comprensorio di borghi molisani che nel [[XV secolo]] ha risentito degli influssi orientali-slavi e croati, che ne hanno contaminato lo stile di vita culturale e architettonico per quanto riguarda i palazzi e le chiese principali. L'impianto circolare dimostra che il borgo fu fortificato attorno all'antico castello centrale, oggi scomparso, ma ciò che risalta subito all'occhio è il connubio di architettura religiosa-civile settecentesca tra tradizione centro-italiana e quella della penisola balcanica. Un esempio primario è la Collegiata di [[Santa Maria Maggiore]], ricostruita più volte, e presentante oggi un impianto settecentesco, con opere di Michele Greco da Valona, e la cripta gotico-romanica dove si trova il reliquiario del patrono Sant'Antimo.<br>Altri esempi architettonici, dove intervenne anche la mano mediatrice dello stile romanico pugliese, sono la chiesetta di [[San Nicola]] e la chiesa di Sant'Antonio di Padova, in un originale compendio di romanico-gotico molisano.
 
* '''[[Larino]]''' (CB): città di fondazione dei [[Frentani]], fu conquistata dai Romani, la cui eredità massima è l'anfiteatro di "[[Larinum]]" ai piedi del paese medievale, oggi inglobato in una discutibile area di espansione moderna. Larino rinacque durante il Medioevo, e molti sono gli esempi dell'architettura gotica locale, primo tra tutti la facciata del [[Duomo di Larino|Duomo di San Pardo]], costruita da Francesco Petrini di [[Lanciano]], poi il Palazzo Ducale, la chiesa di Santo Stefano e di San Giuseppe, benché queste siano state modificate nel Settecento. Di architettura barocca il miglior esempio larinese è il convento di San Francesco dei Cappuccini nella zona periferica, insieme all'ex monastero di Santa Maria delle Grazie, il cui convento è stato demolito per un centro convegni di discutibile qualità artistica moderna. A Larino molto celebre è la festa patronale di San Pardo, dove viene proposta una sfilata di carri trainati da bovi nel centro antico.
 
* '''[[Montefalcone nel Sannio]]''' (CB): l'etimologia del nome non è ancora chiarita; si sa che nel [[1869]] il comune fu autorizzato a aggiungere "del Sannio" per differenziarlo da casi di omonimia. Il ritrovamento di monete italiche sul Monte Rocchetta ha fatto supporre che ivi sorgesse la "Maronea" dei [[Sanniti]], espugnata dal console Marcello nel 212 a.C. Nel periodo angioino fu feudo della famiglia Cantelmo, poi degli Accursio. Nel 1381 il territorio fu concesso agli Zurlo che lo tennero fino al 1495, venendo aggregato al feudo di [[Guglionesi]]. Nel borgo settecentesco da vedere sono la chiesa madre di Santo Stefano e il Palazzo baronale.
* ''' [[Monteroduni]]''' (IS): città sannita, fu conquistata nel [[VI secolo]] dai [[Longobardi]] i quali vi costruirono il castello. Nel 1193 il paese fu distrutto dagli scontri dei signori locali contro i Normanni, e lo stesso avvenne nella guerra contro gli Svevi. Dal XIII secolo il paese fino al 1806, fu feudo di Pignatelli principi di [[Napoli]], che si stabilirono nel castello, ristrutturandolo a dimora gentilizia; il castello è il monumento simbolo di Monteroduni, insieme al borgo antico, dove si trova l'ottocentesca chiesa di San Michele.
 
[[File:Palazzo baronale.JPG|miniatura|verticale|Scorcio di Pietrabbondante: il palazzo baronale e la chiesa di Santa Maria Assunta]]
*''' [[Monteroduni]]''' (IS): città sannita, fu conquistata nel [[VI secolo]] dai [[Longobardi]] i quali vi costruirono il castello. Nel 1193 il paese fu distrutto dagli scontri dei signori locali contro i Normanni, e lo stesso avvenne nella guerra contro gli Svevi. Dal XIII secolo il paese fino al 1806, fu feudo di Pignatelli principi di [[Napoli]], che si stabilirono nel castello, ristrutturandolo a dimora gentilizia. Oggi il castello è il monumento simbolo di Monteroduni, insieme al borgo antico, dove si trova l'ottocentesca chiesa di San Michele.
* '''[[Oratino]]''' (CB): piccolo paese vicino a Campobasso, nominato uno dei "Borghi più belli d'Italia", caratterizzato da una pianta circolare con stradine a spirale che giungono nella piazza centrale del Palazzo Ducale. La chiesa principale è dedicata all'Assunta, ma appena fuori dall'antico perimetro murario si trova uno degli esempi più interessanti del barocco molisano, nell'oratorio della Madonna delle Grazie.
[[File:Palazzo baronale.JPG|thumb|Scorcio di Pietrabbondante: il palazzo baronale e la chiesa di Santa Maria Assunta]]
* '''[[Pietrabbondante]]''' (IS): antica città-santuario dei [[Sanniti]], vi si trovano, appena fuori dall'abitato medievale, le rovine del sacro complesso templare e teatrale all'ellenistica, del [[II secolo a.C.]], principale attrazione del paese. Il borgo antico è stato ricostruito nel Medioevo presso una cresta rocciosa, dove si trovano la torre del castello e la chiesa di Santa Maria Assunta, monumenti primari.
* '''[[Oratino]]''' (CB): piccolo paese vicino Campobasso, nominato uno dei "Borghi più belli d'Italia", caratterizzato da una pianta circolare con stradine a spirale che giungono nella piazza centrale del Palazzo Ducale. La chiesa principale è dedicata all'Assunta, ma appena fuori l'antico perimetro murario si trova uno degli esempi più interessanti del barocco molisano, nell'oratorio della Madonna delle Grazie.
* '''[[Riccia]]''' (CB): il borgo aveva origini sannite, e si sviluppò nel Medioevo. Nel 642 vi pervennero gli [[Schiavoni]], scampati all'eccidio del duca Rodoaldo nella battaglia dell'Ofanto, successivamente il feudo fu dominio dei De Capua di [[Altavilla]], che edificarono il castello, di cui è rimasta solo la torre centrale delle originali otto. I feudatari avevano anche il privilegio di coniare moneta, essendo ancora conservato il palazzotto della Zecca. Nel 1397 il principe Andrea Di Capua condusse nel castello la moglie Costanza di Chiaromonte, ripudiata dal re [[Ladislao]] di Durazzo. Il borgo dunque presenta una connotazione prettamente rinascimentale-settecentesca, frutto del periodo secolari di forte sviluppo dovuto alla famiglia De Capua; si divide in due principali nuclei: uno più piccolo, dominato dalla torre del castello e dalle chiese dell'Annunziata e della Madonna delle Grazie, e il secondo di fondazione tardo settecentesca, più esteso, sorto attorno ai feudi del convento dell'Immacolata Concezione.
 
* '''[[San Martino in Pensilis]]''' (CB): la nascita del borgo risale al [[1110]] circa, quando era un villaggio attorno alla chiesa madre di San Martino, realizzata dagli abitanti di [[Cliternia Frentana]] (Campomarino) sfuggiti dalla costa per evitare attacchi barbarici. Con i Normanni, San Martino fece parte della Contea di Loritello, donata poi all'[[abbazia di Montecassino]] nel 1182, ed entrata nel [[ducato di Benevento]]. I signori di San Martino furono i Conti di [[Montagano]], venne poi venduta nel XIV secolo agli Orsini e poi a Giovanna di Durazzo, che detenne il feudo fino al 1433. Il paese presenta una connotazione settecentesca, che mostra evidenti tracce del passato medievale; i monumenti maggiori sono la chiesa di San Martino, ricostruita in solenne aspetto settecentesco, e il Palazzo baronale, dove si trovava l'antico castello.
* '''[[Pietrabbondante]]''' (IS): antica città-santuario dei [[Sanniti]], vi si trovano, appena fuori l'abitato medievale, le rovine del sacro complesso templare e teatrale all'ellenistica, del [[II secolo a.C.]], principale attrazione del paese. Il borgo antico è stato ricostruito nel Medioevo presso una cresta rocciosa, dove si trovano la torre del castello e la chiesa di Santa Maria Assunta, monumenti primari.
[[File:Altilia Porta Bojano.jpg|miniatura|Porta Boiano, ingresso a ''Saepinum'']]
 
[[File:Sepino 2012 by RaBoe 05.jpg|miniatura|Veduta di Sepino]]
* '''[[Riccia]]''' (CB): il borgo aveva origini sannite, e si sviluppò nel Medioevo. Nel 642 vi pervennero gli [[Schiavoni]], scampati all'eccidio del duca Rodoaldo nella battaglia dell'Ofanto, successivamente il feudo fu dominio dei De Capua di [[Altavilla]], che edificarono il castello, di cui è rimasta solo la torre centrale delle originali otto. I feudatari avevano anche il privilegio di coniare moneta, essendo ancora oggi conservato il palazzotto della Zecca. Nel 1397 il principe Andrea Di Capua condusse nel castello la moglie Costanza di Chiaromonte, ripudiata dal re [[Ladislao]] di Durazzo. Il borgo dunque presenta una connotazione prettamente rinascimentale-settecentesca, frutto del periodo secolari di forte sviluppo dovuto alla famiglia De Capua; si divide in due principali nuclei: uno più piccolo, dominato dalla torre del castello e dalle chiese dell'Annunziata e della Madonna delle Grazie, e il secondo di fondazione tardo settecentesca, più esteso, sorto attorno ai feudi del convento dell'Immacolata Concezione.
* '''[[Sepino]]''' (CB): ha origini antichissime ed è una delle città meglio conservate del Molise, divisa in due nuclei ben distinti: l'abitato italico di Altilia - [[Saepinum]], detto anche "Terravecchia", e il nuovo nucleo medievale sorto più a valle. L'antica fortezza di Altilia divenne nota nella [[terza guerra sannitica]] quando cadette sotto il potere romano, e il villaggio fu ampliato alla maniera dell'Urbe con un cardo e un decumano, insieme al perimetro murario a pianta quadrangolare con tre porte di accesso, ancora molto ben conservate. La vecchia città romana comprendeva un foro, un teatro, dei templi, una fontana monumentale detta Fonte del Grifo, e un mausoleo dedicato a Ennio Marso. Il villaggio crebbe d'importanza con il principato di [[Augusto]], fino ad essere abbandonato durante le invasioni barbariche affinché gli abitanti si proteggessero dentro le mura di un nuovo presidio fortificato. La zona di Terravecchia però rimase sempre rifugio di pastori, e le antiche abitazioni vennero riedificate come case pastorali; tale perpetua frequentazione dell'abitato non permise lo spoglio delle opere principali, come solitamente è accaduto a [[Roma]] e in altre città, tanto che l'impianto urbanistico è perfettamente leggibile e ben conservato.<br>Il nuovo abitato medievale fu fondato dai Longobardi, rimanendo sotto il ducato di Benevento fino al IX secolo. Rinacque come "Castellum Sepini", anche se l'antica fortificazione è successivamente scomparsa. Nell'abitato medievale notevoli sono i monumenti, come la [[Chiesa di Santa Cristina (Sepino)|chiesa di Santa Cristina]], anticamente di rito cristiano-ortodosso, poiché nel paese risentì di una forte presenza bulgara, la chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa di Sant'Agostino e quella di San Lorenzo, tutte medievali, ma con rifacimenti barocchi.<br>Suggestiva è anche la Piazza Nezario Prisco, che offre scorci di abitazioni civili settecentesche in stile napoletano.
 
[[File:Borgo antico di Termoli retouched.jpg|miniatura|Termoli]]
* '''[[San Martino in Pensilis]]''' (CB): la nascita del borgo risale al [[1110]] circa, quando era un villaggio attorno alla chiesa madre di San Martino, realizzata dagli abitanti di [[Cliternia Frentana]] (Campomarino) sfuggiti dalla costa per evitare attacchi barbarici. Con i Normanni, San Martino fece parte della Contea di Loritello, donata poi all'[[abbazia di Montecassino]] nel 1182, ed entrata nel [[ducato di Benevento]]. I signori di San Martino furono i Conti di [[Montagano]], venne poi venduta nel XIV secolo agli Orsini e poi a Giovanna di Durazzo, che detenne il feudo fino al 1433. Il paese oggi presenta una connotazione settecentesca, che mostra evidenti tracce del passato medievale; i monumenti maggiori sono la chiesa di San Martino, ricostruita in solenne aspetto settecentesco, e il Palazzo baronale, dove si trovava l'antico castello.
* '''[[Termoli]]''' (CB): la città è la più grande della costa molisana, fondata dai [[Normanni]] e accresciuta grazie alle concessioni di [[Federico II di Svevia]]. Il fiorente sviluppo dei commerci marittimi rese Termoli per secoli una città cardine della costa nelle comunicazioni tra gli Abruzzi e le Puglie, anche se svariate volte andò in guerra contro le principali repubbliche marinare italiane, tra cui [[Venezia]]. Inoltre in numerosi casi fu saccheggiata dagli [[Ottomani]], tra cui il sacco del 1566, conclusosi con un intervento miracoloso, per cui si edificò la chiesetta di Santa Maria della Vittoria su un colle vicino alla città.<br>Nell'800 il borgo si sviluppò fuori dalle mura, venendo caratterizzato da una moderna edilizia neoclassico-umbertina, fino all'espansione industriale dei giorni nostri.<br>Il borgo antico è ancora racchiuso dentro le mura, proteso verso il mare, fortificato da due torri e dal gigantesco bastione del [[Castello svevo (Termoli)|Castello svevo]], con torretta dell'orologio. Al centro della cittadella sorge la [[Cattedrale di Santa Maria della Purificazione]], in stile romanico pugliese, che conserva le reliquie di San Basso da Lucera e di [[Timoteo (discepolo di Paolo)|San Timoteo]], discepolo di [[Paolo di Tarso]].
[[File:Altilia Porta Bojano.jpg|thumb|Porta Boiano, ingresso a ''Saepinum'']]
* '''[[Trivento]]''' (CB): sorto come piccolo villaggio sannitico, il nuovo borgo si sviluppò molto presto dopo la caduta di [[Roma]], poiché divenne una delle prime sedi vescovili del Molise, nel ducato di Benevento. La [[Duomo di Trivento|Cattedrale dei Santi Nazario e Celso]] venne ricostruita nel [[XII secolo]], con la cripta, si suppone, fondata sopra un tempio romano, ed era protetta dall'imponente castello situato in cima al paese medievale, divenuto palazzo baronale. Il paese conserva l'aspetto medievale, benché abbia le case ristrutturate in stile settecentesco, e oltre alla Cattedrale con l'annesso episcopio, sono da vedere la chiesa di Santa Croce e l'ex convento di Sant'Antonio.
[[File:Sepino 2012 by RaBoe 05.jpg|thumb|Veduta di Sepino]]
* '''[[Sepino]]''' (CB): ha origini antichissime ed è una delle città meglio conservate del Molise, divisa in due nuclei ben distinti: l'abitato italico di Altilia - [[Saepinum]], detto anche "Terravecchia", e il nuovo nucleo medievale sorto più a valle. L'antica fortezza di Altilia divenne nota nella [[terza guerra sannitica]] quando cadette sotto il potere romano, e il villaggio fu ampliato alla maniera dell'Urbe con un cardo e un decumano, insieme al perimetro murario a pianta quadrangolare con tre porte di accesso, ancora molto ben conservate. La vecchia città romana comprendeva un foro, un teatro, dei templi, una fontana monumentale detta Fonte del Grifo, e un mausoleo dedicato a Ennio Marso. Il villaggio crebbe d'importanza con il principato di [[Augusto]], fino ad essere abbandonato durante le invasioni barbariche affinché gli abitanti si proteggessero dentro le mura di un nuovo presidio fortificato. La zona di Terravecchia però rimase sempre rifugio di pastori, e le antiche abitazioni vennero riedificate come case pastorali; tale perpetua frequentazione dell'abitato non permise lo spoglio delle opere principali, come solitamente è accaduto a [[Roma]] e in altre città, tanto che ancora oggi l'impianto urbanistico è perfettamente leggibile e ben conservato.<br>Il nuovo abitato medievale fu fondato dai Longobardi, rimanendo sotto il ducato di Benevento fino al IX secolo. Rinacque come "Castellum Sepini", anche se oggi l'antica fortificazione è scomparsa. Nell'abitato medievale notevoli sono i monumenti, come la chiesa di [[Santa Cristina]], anticamente di rito cristiano-ortodosso, poiché nel paese risentì di una forte presenza bulgara, la chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa di Sant'Agostino e quella di San Lorenzo, tutte medievali, ma con rifacimenti barocchi.<br>Suggestiva è anche la Piazza Nezario Prisco, che offre scorci di abitazioni civili settecentesche in stile napoletano.
[[File:Borgo antico di Termoli retouched.jpg|thumb|Termoli]]
* '''[[Termoli]]''' (CB): la città è la più grande della costa molisana, fondata dai [[Normanni]] e accresciuta grazie alle concessioni di [[Federico II di Svevia]]. Il fiorente sviluppo dei commerci marittimi rese Termoli per secoli una città cardine della costa nelle comunicazioni tra gli Abruzzi e le Puglie, anche se svariate volte andò in guerra contro le principali repubbliche marinare italiane, tra cui [[Venezia]]. Inoltre in numerosi casi fu saccheggiata dagli [[Ottomani]], tra cui il sacco del 1566, conclusosi con un intervento miracoloso, per cui si edificò la chiesetta di Santa Maria della Vittoria su un colle vicino la città.<br>Nell'800 il borgo si sviluppò fuori le mura, venendo caratterizzato da una moderna edilizia neoclassico-umbertina, fino all'espansione industriale dei giorni nostri.<br>Il borgo antico è ancora racchiuso dentro le mura, proteso verso il mare, fortificato da due torri e dal gigantesco bastione del [[Castello svevo (Termoli)|Castello svevo]], con torretta dell'orologio. Al centro della cittadella sorge la [[Cattedrale di Santa Maria della Purificazione]], in stile romanico pugliese, che conserva le reliquie di San Basso da Lucera e di [[San Timoteo]], discepolo di [[Paolo di Tarso]].
 
* '''[[Trivento]]''' (CB): sorto come piccolo villaggio sannitico, il nuovo borgo si sviluppò molto presto dopo la caduta di [[Roma]], poiché divenne una delle prime sedi vescovili del Molise, nel ducato di Benevento. La [[Duomo di Trivento|Cattedrale dei Santi Nazario e Celso]] venne ricostruita nel [[XII secolo]], con la cripta, si suppone, fondata sopra un tempio romano, ed era protetta dall'imponente castello situato in cima al paese medievale, oggi divenuto palazzo baronale. Il paese conserva l'aspetto medievale, benché abbia le case ristrutturate in stile settecentesco, e oltre alla Cattedrale con l'annesso episcopio, sono da vedere la chiesa di Santa Croce e l'ex convento di Sant'Antonio.
[[File:Venafro.jpg|thumb|Venafro]]
* '''[[Venafro]]''' (IS): è una delle città più antiche del Molise, posta in un punto fondamentale di comunicazione con [[Caserta]]. Fu città dei Sanniti, come dimostrano i ritrovamenti presso il monte Santa Croce (la Rocca Saturno) effettuati nel 2002 dall'archeologo locale Franco Valente. Quando nel [[I secolo a.C.]] fu conquista dai romani, Venafro cambiò completamente aspetto, e oggi è possibile rintracciare alcuni manufatti antichi conservatisi, come l'anfiteatro romano che sorgeva fuori il perimetro murario e il teatro presso il Castello Pandone. Anche la pianta attuale della città è frutto della ricostruzione romana, con il nuovo sistema viario formato da cardi e decumani (via Napoli, via Porta Guglielmo, Largo Torre del Mercato).<br>Fu costruito anche un acquedotto romano, che prelevava le acque dalla sorgente del [[Volturno]], distribuendola non solo alle ville, ma anche ai lotti della centuriazione. L'acquedotto di Venafro è in opera cementizia, con pareti interne ricoperte da intonaco levigato, avente larghezza di 65&nbsp;cm per altezza di 160&nbsp;cm.<br>Dopo il dominio romano, Venafro fu conquistata dai Longobardi, che edificarono la primitiva Cattedrale presso il colle Sant'Angelo, insieme a una torre di vedetta. Nei secoli successivi Venafro godette sempre dei benefici dei avri signori che si succedevano al potere, tra cui i napoletani Pandone, che riedificarono l'imponente castello che sovrasta la cittadella.<br>La città attuale ha un aspetto stilistico settecentesco, con mirabili esempi del barocco napoletano evidenti sia nelle strutture palaziali che nelle chiese, delle quali la parrocchia di Santa Maria Annunziata risulta essere, insieme alla chiesa del Gesù, l'esempio più riuscito. In posizione decentrata si trova la [[Duomo di Venafro|Cattedrale di Santa Maria Assunta]], di origini romaniche, ristrutturata nel Settecento in stile barocco, e ripristinata con interventi massicci negli anni '60 nell'ipotetico stile medievale. Nei dintorni sorgono altre costruzioni di rilievo, come il Convento di San Nicandro, dove soggiornò anche [[Padre Pio]], e il Cimitero Militare Francese.
 
=== I borghi di minoranza croata ===
{{vedi anche|Arbëreshë|Croati del Molise}}
[[File:Chiesamadreururi.jpg|thumbminiatura|Chiesa della Madonna delle Grazie ea Ururi]]
Dopo il terremoto del [[1456]], molti paesi della costa molisana furono gravemente danneggiati e si spopolarono (soprattutto dopo la peste del 1495; in seguito vennero riabitati dagli esuli provenienti dai [[Penisola balcanica|Balcani]], in fuga per il sacco di [[Costantinopoli]] del 1453. Tali minoranze erano chiamate dagli italiani "schiavoni", poiché di ceppo linguistico slavo, ma in realtà si tratta di [[croati]] e [[arbëreshë]] dell'[[Albania]]. Essi si stabilirono nella costa di [[Termoli]], fondando ex novo borghi andati distrutti, come [[Sant'Elia a Pianisi]], [[Portocannone]], [[Ururi]], [[Santa Croce di Magliano]], [[Montecilfone]] edi lingua [[arbëreshë]] oltre che Montemitro, San Felice del Molise ed Acquaviva Collecroce, [[San Giacomo degli Schiavoni]] di lingua croata.<br>La convivenza tra italiani e "schiavoni" fu sempre pacifica, fino all'assimilazione completa delle nuove tradizioni di rito ortodosso portate dai Balcani, affinché la tradizione locale continuasse ancora oggi. Oltre alle tradizioni popolari, anche al livello urbanistico i borghi della costa molisana di fondazione arbëreshë si differenziano dai classici italiani, poiché sono molto più simili a quelli pugliesi, composti da una piazza principale molto ampia con la chiesa e dai decumani a scacchiera. Soltanto Sant'Elia a Pianisi e Portocannone si differenziano da questo semplicissimo schema urbanistico, poiché i villaggi esistevano già prima della colonizzazione: Portocannone presenta l'impianto più antico come un agglomerato di case accessibili da un arco o porta d'ingresso, e si chiama Borgo Costantinopoli, mentre Sant'Elia ha connotazioni di abitato medievale con vie intersecate e attorcigliate alla piazza principale.<br>Le chiese a rito cristiano ortodosso nei borghi di fondazione sono la chiesa greca di San Giacomo degli Schiavoni, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a [[Portocannone]], la chiesa di Santa Maria Nova a [[Palata]] e la chiesa della Beata Vergine delle Grazie a [[Ururi]].
 
=== Cattedrali e basiliche ===
[[File:Cattedrale e Torre Civica (1925) (Isernia).jpg|thumbminiatura|Cattedrale di San Pietro a Isernia nel 1925]]
[[File:Duomo Termoli 1.JPG|thumbminiatura|Cattedrale di Santa Maria della Purificazione a Termoli]]
* [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale metropolitana della Santissima Trinità]] a [[Campobasso]]
* [[Cattedrale di San Pietro Apostolo (Isernia)|Cattedrale di San Pietro Apostolo a Isernia]]
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* [[Cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore]] a [[Trivento]] (CB)
* [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Venafro)|Concattedrale di Santa Maria Assunta a Venafro]] ([[Provincia di Isernia|IS]])
* [[Convento di San Nicandro|Basilica dei Santi Nicandro, Marciano e Daria]] a [[Venafro]] (IS)
* [[Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata (Castelpetroso)|Basilica Santuario di Maria Santissima Addolorata]] a [[Castelpetroso]] (IS)
 
=== Santuari e abbazie ===
[[File:San Vincenzo al Volturno.jpg|thumbminiatura|Badia di San Vincenzo al Volturno]]
* [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Campobasso)|Santuario di Maria Santissima Incoronata del Monte]] a [[Campobasso]]
* [[Santuario della Madonna Grande]] a [[Campomarino]] ([[Provincia di Campobasso|CB]])
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* [[Abbazia di San Vincenzo al Volturno]] a [[Rocchetta a Volturno]] (IS)
* Santuario della Madonna della Libera a [[Cercemaggiore]] (CB)
* Ex Monastero di [[San Benedetto]] De Jumento Albo di [[Civitanova del Sannio]] (IS)
* [[Insigne collegiata parrocchiale di Santa Maria Maggiore|Collegiata di Santa Maria Maggiore di Guglionesi]] (CB)
* [[Chiesa santuariodi Santa Maria della Strada (Matrice)|Chiesa di Santa Maria della Strada]] di [[Matrice (Italia)|Matrice]] (CB)
* [[Abbazia di Santa Maria di Faifoli]] a [[Montagano]] (CB)
* [[Santuario di Santa Maria del Canneto (RoccavivaRoccavivara)|Santuario della Madonna del Canneto]] a [[Roccavivara]] (CB)
* Monastero Ex Abbazia di Sant'Elena a [[San Giuliano di Puglia]] (CB)
* Convento dei Padri Cappuccini a [[Sant'Elia a Pianisi]] (CB) - luogo di visita di [[Padre Pio]]
* [[Convento di San Nicandro]] a [[Venafro]] (IS)
* [[Monastero di Santa Maria di Monteverde]] a [[Vinchiaturo]] (CB)
* Santuario della Madonna di Santa Giusta a [[Palata]] (CB)
 
=== Castelli e borghi fortificati ===
[[File:Termoli Castello Svevo.jpg|thumb|Castello svevo di Termoli]]
[[File:Gambatesa prospetto.JPG|thumb|Castello Dei Capua a Gambatesa]]
{{Vedi anche|Campobasso#Monumenti e luoghi d'interesse|Isernia#Monumenti e luoghi d'interesse}}
{{vedi anche|Castelli del Molise}}
[[File:Termoli Castello Svevo.jpg|miniatura|Castello svevo di Termoli]]
[[File:Gambatesa prospetto.JPG|miniatura|Castello Dei Capua a Gambatesa]]
* Castello Longobardo di [[Macchiagodena]] (IS)
* Castello medievale di [[Bagnoli del Trigno]] ([[Provincia di Isernia|IS]])
* Castello normanno, poi Pandone (resti) a [[Bojano]] ([[Provincia di Campobasso|CB]])
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* Castello angioino di [[Civitacampomarano]] ([[Provincia di Campobasso|CB]])
* Castello Carafa di [[Ferrazzano]] (CB)
* [[Castello Didi Capua]] a [[Gambatesa]] (CB)
* Castello Pandone a [[Venafro]] (IS)
* Castello Pandone a [[Cerro al Volturno]] (IS)
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* Torre Angioina di [[Colletorto]] (CB)
* [[Castello svevo (Termoli)|Castello svevo di Termoli]] (CB)
* Castello di Torella del Sannio (CB)
 
=== Musei ===
{{vedi anche|Musei del Molise}}
Tra i più importanti:
*Museo regionale[[Museo dellasannitico Civiltàdi SannitaCampobasso]] ([[Campobasso]])
* [[Museo Civiconazionale del Molise]] ([[BojanoVenafro]])
* [[Museo archeologico di Venafro|Museo Archeologico Nazionale deldi Santa MoliseChiara]] ([[Venafro]])
* [[Museo Winterline]] ([[Venafro]])
* [[Complesso Monumentale di Santa Maria delle Monache]] ([[Isernia]])
* [[Museo internazionale della campana|Museo Internazionale della Campana "Giovanni Paolo II"]] ([[Agnone]])
*Galleria diMuseo Arte ModernaCivico ([[TermoliBojano]])
* [[Museo deldi castelloarte contemporanea di Termoli]] ([[Torella del SannioTermoli]] )
* Museo delladel Zampognacastello di ([[ScapoliTorella del Sannio]])
* [[Museo internazionale della zampogna]] ([[Scapoli]])
*Museo dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno ([[Castel San Vincenzo]])
* Museo Internazionaledell'[[Abbazia delledi GuerreSan MondialiVincenzo al Volturno]] ([[RocchettaCastel aSan VolturnoVincenzo]])
* [[Museo internazionale delle guerre mondiali]] ([[Rocchetta a Volturno]])
 
=== Siti archeologici ===
[[File:Map Archeological sites I 1992 - Siti archeologici del Sannio e del Molise - Touring Club Italiano CART-TEM-092 (cropped).jpg|thumb|Siti archeologici del Molise]]
[[File:Samniter Amphitheater Pietraabbondante.jpg|thumb|Il Teatro Sannitico di Pietrabbondante]]
[[File:Samniter Amphitheater Pietraabbondante.jpg|miniatura|Il Teatro Sannitico di Pietrabbondante]]
[[File:Larino anfiteatro ricostruito secondo un disegno del 1740.jpg|thumb|L'anfiteatro di [[Larino]] in una ricostruzione del 1740]]
[[File:Larino anfiteatro ricostruito secondo un disegno del 1740.jpg|miniatura|L'anfiteatro di [[Larino]] in una ricostruzione del 1740]]
* [[Acquedotto romano di Isernia|Acquedotto romano]] a [[Isernia]]
* [[Isernia La Pineta]] a Isernia
* Monte Vairano a [[Baranello]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]) e [[Busso]] (CB)
* [[Arx Calela]] a [[Casacalenda]] (CB)
* [[Geronio]] a [[Casacalenda]] (CB)
* [[Abbazia di San Vincenzo al Volturno]] a [[Castel San Vincenzo]] ([[Provincia di Isernia|IS]]) e [[Rocchetta a Volturno|Rocchetta al Volturno]] (IS)
* [[Cliternia Frentana]] vicino a [[Larino]] (CB)
* [[Larinum]] a [[Larino]] (CB)
* "Bovianum Vetus" e complesso teatrale a [[Pietrabbondante]] (IS)
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* Mura ciclopiche sannitiche, resti di [[Acquedotto romano]] e di villa romana a [[Colli a Volturno]] (IS)
* Teatro romano a [[Venafro]] (IS)
* RovineAnfiteatro romaneromano a [[Venafro]] (IS)
* Acquedotto augusteo a [[Venafro]] (IS)
* Rovine romane di [[Venafro]] (IS)
* Sepolcreto e villa rustica di Piana Quadrata a [[San Giuliano di Puglia]] (CB)
* Villa romana e necropoli a [[Morrone del Sannio]] (CB)
* Resti abbazia Casalpiano [[Morrone del Sannio]] (CB)
 
=== Riserve naturali ===
* [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]
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== Cucina ==
{{Dvedi anche|cucinaCucina molisana}}
=== Prodotti agroalimentari ===
{{vedi anche|Prodotti agroalimentari tradizionali molisani}}
[[Cucina molisana|Quella molisana]] è una [[cucina (attività)|cucina]] molto varia, e può vantare, secondo la più recente revisione del [[ministero dell'Agricolturadelle politiche agricole alimentari e forestali]], 159 [[prodotti agroalimentari tradizionali]].
[[File:Cru-sìcchi cavatelli lunghi 04.JPG|miniatura|Un piatto di [[cavatelli]]]]
Tra i prodotti più importanti vi sono le varietà di [[Olio di oliva|olio extravergine]] dal sapore soave consumato anche crudo su [[insalata|insalate]] e crostini. L'eccellente fattura del prodotto ha fatto guadagnare all'olio molisano, nel [[2003]], il riconoscimento [[Denominazione di origine protetta|DOP]]. Conosciuto fin dall'antichità l'olio di [[Venafro]] ([[Provincia di Isernia|IS]]), detto "Aurina" per il suo caratteristico colore, citato da [[Licinio]], [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Gaio Plinio Cecilio Secondo|Plinio]] e altri poeti dell'[[Storia romana|epoca romana]]. Le olive autoctone più importanti sono l'Aurina (o Licinia) di Venafro (IS), la Gentile di [[Larino]] (CB) e l'[[Nera di Colletorto|oliva nera]] di [[Colletorto]] (CB), utili per la produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Molise” e devono essere utilizzate congiuntamente o disgiuntamente, per almeno l'80%. Sempre a proposito dell'olio d'oliva, molti paesi fanno parte dell'associazione "Città dell'olio", con sede a [[Larino]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]).
 
Notevole è il settore produttivo della [[pasta]]. Questo vede come punta il pastificio [[La Molisana]] di [[Campobasso]] attivo dal [[1912]], rilanciato nel [[2011]] dopo un periodo di crisi, ma da citare sono il Colavita, sempre del capoluogo, e un certo numero di piccoli pastifici artigianali. Un tipo di pasta fresca tipica sono i [[cavatelli]] (in molisano, ''cavatiélle''/''cavàte''), ottenuto con una [[Pasta sfoglia|sfoglia]] senza [[Uovo (biologia)|uova]], che è una delle più importanti specialità della regione Molise e del suo capoluogo Campobasso.
Il [[pane]] molisano conserva la sua antica manifattura produttiva e viene prodotto ancora in alcuni panifici con le [[Patata (alimento)|patate]] (che, in molisano si chiamano ''tapane'' o ''patane'') e la sofficità che lo contraddistinguono. Famoso è il pane di Venafro (IS), così come la sua produzione di taralli all'olio di oliva<ref>fonte: sito web provincia di Isernia</ref>.
[[File:Carro di Sant'Anna.jpg|thumb|Carro di Sant'Anna alla festa del grano a Jelsi]]
Notevole è il settore produttivo della [[pasta]]. Questo vede come punta il pastificio [[La Molisana]] di [[Campobasso]] attivo dal [[1912]], rilanciato nel [[2011]] dopo un periodo di crisi, ma da citare sono il Colavita, sempre del capoluogo, e un certo numero di piccoli pastifici artigianali. Un tipo di pasta fresca tipica sono i [[cavatelli]] (in molisano, ''cavatiélle''/''cavàte''), ottenuto con una [[Pasta sfoglia|sfoglia]] senza [[Uovo (biologia)|uova]], che è una delle più importanti specialità della regione Molise e del suo capoluogo Campobasso; vengono serviti al [[pomodoro]] o alle [[Verdura|verdure]], mentre il condimento più tipico è il [[Sugo (gastronomia)|sugo]] di carne di [[Sus scrofa domesticus|maiale]] (in particolare il 17 gennaio, giorno di [[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]]) o con [[Broccoletto|spigatelli]] e [[carne macinata]]. Altrettanto conosciuti sono i [[fusilli]], preparati con lo stesso impasto, ma realizzati con un "fuso" da cui il nome. Dall'impasto vengono staccati dei dadini di pasta, avvolti intorno al fuso e poi sfilati.
 
Grande importanza è data alla produzione di [[latticini]] e di [[formaggio|formaggi]]: il [[caciocavallo di Agnone]] (IS) e quelli di [[Vastogirardi]] (IS) e di [[Frosolone]] (IS), la treccia di [[Santa Croce di Magliano]] (CB), le [[mozzarella|mozzarelle]] di [[Bojano]] (CB), e le [[Mozzarella di bufala campana|mozzarelle di bufala]] DOP che in Molise sono prodotte soloesclusivamente nel comune di Venafro (IS), prodotte a marchio DOP.
 
Per ciò che riguarda i [[salumi]], nel Molise vengono prodotti da alcuni [[Salume|insaccati]], come la [[soppressata]] (cenni storici della produzione della [[soppressata del Molise]] risalgono al [[1816]]<ref>Notiziario delle particolari produzioni delle province del Regno di Napoli, di Vincenzo Corrado Celestino, Editore: Stamperia del giornale delle due Sicilie, Napoli 1816, pagina 126.</ref>) , il [[capocollo]] o capicollo (''capecuollo''), la [[salsiccia]] (''saûciccia'' o ''saûsiccia''), famosa perché ha come ingrediente il [[Foeniculum vulgare|finocchietto selvatico]], la [[ventricina]], famosa quella di [[Montenero di Bisaccia]] (CB), sulla quale da tempo è in atto una disputa con l'[[Abruzzo]] per la paternità del salume, e la [[signora di Conca Casale]] (IS).
 
{{Citazione necessaria|Dall'alto Molise proviene il 40% della produzione italiana di tartufo bianco, sebbene la regione abbia solo dagli anni duemila avviato lo sfruttamento del territorio a tale scopo. Vi operano oltre 4500 raccoglitori.}}
 
=== Piatti tipici ===
Molto importante e buono il [[brodetto di pesce]] di [[Termoli]] ([[Provincia di Campobasso|CB]]) (''du' bredette''). HaUn comepreparato caratteristicatipico l'utilizzodel dibasso molteMolise, qualitàspecialmente dia [[pesceSan Martino in Pensilis]] (CB), almenoè nove/dieci:la [[Sepiidae|seppie]],Pampanella [[Mullidae(gastronomia)|trigliepampanella]], [[Soleacarne solea|soglioledi maiale]], [[palombo]],cotta al [[rospoforno]], [[Squillacon mantis|pannocchie]],alcune [[Scorpaena scrofa|scorfanospezie]], [[Pollachiuse virens|merluzzo]],molto [[fruttipeperoncino dirosso mare]],sia edolce che altripiccante.
Queste specie di pesce inoltre variano a seconda della stagione in cui si assapora il brodetto.
Il brodetto di pesce termolese si differenzia dagli altri per la cottura differenziata delle varie specie di pesce. La differenza sostanziale che si trova nella ricetta termolese, che differenzia il sapore "du' bredette", è l'uso del [[Capsicum|peperone]] fresco.
 
Un preparato tipico del basso Molise, specialmente a [[San Martino in Pensilis]] (CB), è la [[Pampanella (gastronomia)|pampanella]], [[carne di maiale]] cotta al [[forno]] con alcune [[spezie]] e molto peperoncino rosso sia dolce che piccante.
 
La ''Tradizionale Frittata di Pasqua'', preparata con centinaia di uova unite a prosciutto, formaggio e coratella, è tipica della Valle del Volturno, in provincia di Isernia, ed in particolare a [[Colli a Volturno]], [[Montaquila]] e [[Fornelli]].<ref>{{cita web|url=http://www.iserniaturismo.it/modules/smartsection/item.php?itemid=42|titolo=Frittata di Pasqua|editore=iserniaturismo.it}}</ref>
 
Fra i dolci sono tipiche le [[ferratelle]], simili ai [[Gauffres#I wafer|waffel]] [[germania|tedeschi]], ma con l'aggiunta di semini di [[finocchio]]. I [[caragnoli]] e rosacatarle o rosacatarre, intinte nel [[miele]], sono dolci tipici [[natale|natalizi]].
L'uso del [[Tuber (genere)|tartufo]] (nero e bianco) è sempre più diffuso in tutta la regione, essendo ormai cavato dalla terra da lungo tempo, specie nell'Alto Molise, grazie ai numerosi cavatori e ai loro [[Canis lupus familiaris|cani]]. Sempre di più le fiere che hanno come tema il tartufo e il suo impiego in parecchie specialità culinarie.
 
Fra i dolci sono tipiche le [[ferratelle]], simili ai [[Gauffres#I wafer|waffel]] [[germania|tedeschi]], ma con l'aggiunta di semini di [[finocchio]] e più sottili e friabili, i piccillati (''i pečelàt''), [[ravioli]] cotti al forno ripieni di [[confettura]] di [[amarena]], e la ''pigna'', simile al [[panettone]] ma più leggera, tradizionalmente preparato per la [[Pasqua]]. I [[caragnoli]] e rosacatarle o rosacatarre, intinte nel [[miele]], sono dolci tipici [[natale|natalizi]].
 
=== Vini ===
{{vedi anche|Vini del Molise}}
Tra i vini si segnalano ile DOC [[Tintilia del Molise Rosato|Tintilia del Molise rosato]], [[Tintilia del Molise Rosso|Tintilia del Molise rosso]], [[Tintilia del Molise Rosso riserva|Tintilia del Molise rosso riserva]], [[Biferno bianco]], [[Biferno rosato]], [[Biferno rosso]], [[Biferno rosso riserva]], [[Pentro di Isernia bianco]], [[Pentro di Isernia rosato]], [[Pentro di Isernia rosso]], e [[Molise (vino)|Molise]].
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport in Molise}}
=== Calcio ===
Cinque anni di [[Serie B]], uno stadio da 25.000 posti e una prestigiosa partita vinta con la Juventus, fanno del Campobasso la squadra più importante della regione.
[[File:Nuovo Romagnoli di Campobasso.jpg|thumbminiatura|Stadio Nuovo Romagnoli a Campobasso]]
L'esordio nella serie cadetta avvenne nel 1982, con i molisani che alla prima giornata bloccarono la Lazio all'Olimpico di Roma. Il 27 febbraio 1983 il Campobasso andò a San Siro per affrontare il Milan e ne uscì indenne, con un prestigioso 0-0. Nell'11º turno del campionato [[Serie B 1983-1984|1983-84]], il Campobasso superò 1-0 l'Arezzo con la rete di [[Nicola D'Ottavio|D'Ottavio]] e si isolò al comando della serie cadetta, dove restò per tre settimane.
 
La partita più importante della storia del Campobasso fu però un'altra, quella del 13 febbraio 1985: in quella data il Campobasso inaugurò lo [[stadio Nuovo Romagnoli]] di contrada Selvapiana affrontando la [[Juventus Football Club|Juventus]] di [[Michel Platini|Platini]] e [[Zbigniew Boniek|Boniek]], in un match valido per l'andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. 40.000 spettatori accompagnarono il goal di [[Guido Ugolotti|Ugolotti]] deviato da [[Stefano Pioli]], con il quale il Campobasso di [[Bruno Mazzia]] sconfisse la Juventus di [[Giovanni Trapattoni]].
 
La parentesi in Serie B del Campobasso ebbe inizio con la Lazio, e con Lala Lazio finì. Nel 1987 furono infatti i biancocelesti a vincere lo spareggio play-out del San Paolo di Napoli contro il Campobasso, il 5 luglio 1987, con una rete di [[Fabio Poli]]. Da quel giorno i molisani non fecero più ritorno in Serie B.
 
Per il calcio femminile l'[[Associazione Calcio Monti del Matese Bojano|Monti del Matese Bojano]] è riuscita ad arrivare in [[Serie A (calcio femminile)|Serie A]] partecipando al campionato [[Serie A 2005-2006 (calcio femminile)|2005-2006]] dopo aver vinto consecutivamente i campionati di B e di A2. In serie A chiuse all'8º posto, ma al termine della stagione si scioglie. Da allora nessun'altra squadra molisana è arrivata nel massimo campionato nazionale.
{{vedi anche|Sport in Molise}}
 
===Pallacanestro===
Il Molise ha ospitato diverse squadre di basket che sono arrivate, nel corso del tempo, nella Serie B, come il Nuovo Basket Campobasso, l'Isernia e il Dynamic Venafro. Nel 2017 nasce a Campobasso, grazie alla spinta dell'azienda [[La Molisana]], una squadra femminile, la [[Magnolia Basket Campobasso]], che dopo tre anni di A2 nel 2020 è ripescata in [[Serie A1 (pallacanestro femminile)|A1]], confermandosi per le stagioni successive ad alti livelli ed ospitando le Final Eight di Coppa Italia nel 2019 per l'A2 e nel 2023 per l'A1.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Libri ===
* Sammartino A., Ali tagliate&nbsp;– Parole di un libro incompiuto/Podrezana krila&nbsp;– Rije i nedovršene knjige (volumetto bilingue, in italiano e croato, a ricordo di Agostina Piccoli), Cannarsa Editore, Vasto 1999, pag. 63.
* Cfr. Registro delle deliberazioni consiliari del Comune di Acquaviva Collecroce per l'anno 1896, esistente presso il locale archivio comunale. Cultura e immagini dei gruppi linguistici di antico insediamento presenti in Italia.
* Cfr. Bosio G., Dell'istoria della sacra Religione et illustrissima Militia di San Giovanni Gierosolimitano, Stamperia Apostolica Vaticana, Roma, 1594 in "Bibliografia sui Croati del Molise", raccolta e pubblicata dal redattore del periodico Naš jezik/La nostra lingua, Mario Spadanuda, sul n. 4 del 1970.
* {{Cita libro|titolo = Le colonie serbocroate nell'Italia meridionale|titolooriginale = Die serbokroatischen Kolonien Süditaliens|autore = Milan Rešetar|wkautore = Milan Rešetar|curatore = Walter Breu|curatore2 = Monica Gardenghi|url = https://archive.org/details/lecolonieserbocroateinitalia/mode/2up|editore = |città = Campobasso|anno = 1997, 2001|annooriginale = 1911}}
* Rešetar M., Le colonie serbo-croate nell'Italia meridionale, (prima traduzione in italiano, a cura di Walter Breu e Monica Gardenghi), Amministrazione Provinciale di Campobasso, 1997. Ministero Interno –Ufficio Centrale zone di confine e minoranze etniche -Ufficio minoranze linguistiche nel 1465 e in circolazione nel Regno di Napoli sino al termine del secolo XV.
* [[Giovanni Zarrilli]], ''Il Molise dal 1789 al 1900'', Campobasso, Edizioni del Rinoceronte, 1984.
* {{cita libro|titolo=Il Molise medievale archeologia e arte|url=https://www.academia.edu/5548057/Il_Molise_e_larcheologia_medievale_nuovi_dati_e_prospettive_di_ricerca?email_work_card=title|formato=PDF|anno=2010|editore=All'insegna del giglio|città=Firenze|capitolo=Il Molise e l'archeologia medievale: nuovi dati e prospettive di ricerca|ISBN=978-88-7814-417-0|pp=153–161|autore=Marcello Rotili}}
* {{cita libro|titolo=Carta del rischio archeologico nell'area del cratere|url=https://www.academia.edu/1481765/BRUNO_SARDELLA_Colletorto_Montelongo_Santa_Croce_di_Magliano_San_Giuliano_di_Puglia_in_Carta_del_Rischio_Archeologico_nellArea_del_Cratere_Soprintendenza_Archeologica_del_Molise_Ripalimosani_2010_pp._114-123_124-134_216-232_234-249?email_work_card=title|formato=PDF|anno=2010|editore=Soprintendenza per i beni archeologici del Molise|città=Ripalimosani|autore=Angela Di Niro|autore2=Mariachiara Santone|autore3=Walter Santoro}}
 
=== Riviste ===
*{{cita pubblicazione|anno=2015|autore1=Carlo Peretto|autore2=Julie Arnaud|autore3=Jacopo Moggi-Cecchi|autore4=Giorgio Manzi|autore5=Sébastien Nomade|autore6=Alison Pereira|autore7=Christophe Falguères|autore8=Jean-Jacques Bahain|autore9=Dominique Grimaud-Hervé|autore10=Claudio Berto|autore11=Benedetto Sala|autore12=Giuseppe Lembo|autore13=Brunella Muttillo|autore14=Rosalia Gallotti|autore15=Ursula Thun Hohenstein|autore16=Carmela Vaccaro|autore17=Mauro Coltorti|autore18=Marta Arzarello|titolo=A Human Deciduous Tooth and New 40Ar/39Ar Dating Results from the Middle Pleistocene Archaeological Site of Isernia La Pineta, Southern Italy|rivista=PLOS One|doi=10.1371/journal.pone.0140091|lingua=en|accesso=26 luglio 2025|cid=2015 a human}}
 
== Voci correlate ==
* [[Abruzzi e Molise]]
* [[Contado di Molise]]
* [[DialettoDialetti molisanomolisani]]
* [[Sannio]]
* [[Tratturo]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=:Categoria:Canti_del_Molise|s_oggetto=alcuni canti|s_preposizione=del|wikt=Molise|voy|preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==