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__NOINDEX__
=[[
{{Vescovo
|chiesa = cattolica
|nome = Gabriele Alessandri, [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
|stemma = Template-Bishop.svg
|immagine = Gabriele Alessandri.jpg
|didascalia = Illustrazione da ''Scena letteraria de gli scrittori Bergamaschi'' di [[Donato Calvi]], 1664
|ruoliricoperti =
*[[Vescovo]] di [[Diocesi di Gallese|Gallese]] <small>(1566-1569)</small>
*[[Vescovo ausiliare]] di [[principato vescovile di Trento|Trento]] <small>(1572-1595)</small>
|nato =
|ordinato =
|nomvescovo = 26 aprile 1566<ref name=weber>{{cita|Weber|pp. 117-128.|Weber}}</ref><ref name=hier>{{cita web|lingua=en|url=https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/balexgab.html|titolo=Bishop Gabriele de Alexandris, O.P. †|sito=Catholic Hierarchy|accesso=31 ottobre 2025}}</ref>
|consacrato = 5 maggio 1566<ref name=weber/><ref name=hier/>
|deceduto =1595
}}
{{Bio
|Nome = Gabriele
|Cognome =Alessandri
|PostCognomeVirgola = o '''de Alexandris'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bergamo
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1529
|LuogoMorte =Trento
|GiornoMeseMorte = dicembre
|AnnoMorte = 1595
|Epoca = 1500
|Attività = teologo
|Attività2 =vescovo cattolico
|Nazionalità =italiano
|PostNazionalità= <ref name=weber/><ref name=hier/>
}}
==
Membro della famiglia nobile bergamasca degli [[Alessandri (Bergamo)|Alessandri]], era figlio di Gabriele, giureconsulto; dopo aver studiato lettere entrò nell'[[ordine domenicano]] e studiò teologia e filosofia a [[Bologna]]<ref name=weber/>.
Nominato vescovo di [[Diocesi di Gallese|Gallese]] il 26 aprile 1566 da [[papa Paolo V]], venne consacrato il successivo 5 maggio nella [[basilica di Santa Sabina]] a [[Roma]] da Girolamo Garimberti, vescovo uscente ed [[vescovo emerito|emerito]] della stessa diocesi, co-consacranti [[Ippolito Arrivabene]], vescovo emerito di [[Diocesi di Gerapitna|Gerapetra]], e [[Vincenzo Laureo]], vescovo di [[diocesi di Mondovì|Mondovì]]. Tuttavia quella chiesa non aveva alcuna rendita, nonostante le promesse del cardinal [[Cristoforo Madruzzo]] (che era al tempo signore del castello di Gallese); già il 16 settembre 1569, così, l'Alessandri rinunciò alla carica, divenendo a sua volta vescovo emerito, e la sede venne soppressa e accorpata a quella di [[Diocesi di Civita Castellana|Civita Castellana]]<ref name=weber/><ref name=hier/>.
Nel frattempo, nel 1565 l'Alessandri era stato raccomandato dallo stesso Cristoforo Madruzzo come teologo per il sinodo di [[Bressanone]], presieduto dal suffraganeo [[Biagio Aliprandini]]; dopo la morte di quest'ultimo, e in seguito a una breve parentesi in cui la carica di vescovo ausiliare di Trento venne tenuta da Giacomo Benuzzi, nel 1572 il principe-vescovo [[Ludovico Madruzzo]] scelse Gabriele Alessandri sia come nuovo suffraganeo, sia come suo [[vicario]] nello spirituale, raccomandandogli però che nelle faccende importanti prendesse consiglio da una serie di altri collaboratori<ref name=weber/>.
[[File:Sigillo del vescovo suffraganeo di Trento Gabriele Alessandri.jpg|thumb|upright=1|left|Sigillo del vescovo Gabriele Alessandri]]
Appena giunto a Trento cominciò la [[visita pastorale]] della diocesi, officiando varie consacrazioni e prendendo vari provvedimenti sia per la [[cura d'anime]], sia per la vita ecclesiastica. Il 5 ottobre 1573 concesse ai parrocchiani di [[Rallo (Ville d'Anaunia)|Rallo]] di poter vendere beni della loro [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Ville d'Anaunia)|chiesa di Sant'Antonio]], per un valore di 30 [[ragnesi]], per completare la costruzione del campanile che era ferma a metà; lo stesso anno si recò a [[Egna]] per amministrare la [[Cresima]] e risolvere alcuni disordini, ma ''"quella popolazione sobillata da alcuni impestati di [[luteranesimo]] non lo volle riconoscere né ricevere"''. Nel 1574 in diocesi di Bressanone scacciò o sospese alcuni preti e frati che mantenevano condotta intedegna, "apostati e concubinarii"<ref name=weber/>, e il 1° agosto di quell'anno concesse un sacerdote stabile per la [[chiesa di San Pietro (Valdaone)|chiesa di San Pietro]] di [[Praso]]<ref>{{Chieseitaliane|6227|Chiesa di San Pietro <Praso, Valdaone>|2 novembre 2025}}</ref>; sempre nel 1574, dopo una visita pastorale in [[Folgaria]], constatato che la [[chiesa di San Lorenzo (Folgaria)|pieve di San Lorenzo]] era troppo piccola e che la comunità era troppo povera per sobbarcarsi tutte le spese di ricostruzione, ordinò al pievano di contribuire per un quarto della somma, causando un contenzioso tra quest'ultimo e la comunità che non si era ancora sanato al momento di una successiva visita nel 1580<ref>{{Chieseitaliane|25935|Chiesa di San Lorenzo <nowiki><</nowiki>Folgaria>|2 novembre 2025}}</ref>.
A maggio del 1575 si verificarono alcuni casi di [[peste]] a Trento; nonostante le contromisure prese dai responsabili della sanità, verso giugno l'epidemia esplose, flagellando la città tutto il mese di luglio, e seppur diminuita d'intensità da agosto, durò fino alla fine dell'anno, portando alla morte un terzo delle persone rimaste in città, inclusi diversi sacerdoti, tra cui i pievani di [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Trento)|San Pietro]], [[chiesa di Santa Maria Maddalena (Trento)|Santa Maria Maddalena]] e [[chiesa di Santa Maria Maggiore (Trento)|Santa Maria Maggiore]]. Come molti altri, Gabriele Alessandrini invece lasciò la città, prima riparando a Bressanone (dove è brevemente vicereggente) e poi, calato il pericolo, trasferendosi a [[Vezzano (Vallelaghi)|Vezzano]] in [[val dei Laghi]], dove incoraggio la popolazione a costituire una rendita sufficiente per formare una [[Curato|curazia]]; così pure si deve a lui, l'anno seguente, la costituzione della curazia di [[Pressano]]. Nel 1579 fu [[inquisitore]] al secondo processo per [[eresia]] contro Leonardo Colombino (notaio di [[Terlago]], simpatizzante verso il luteranesimo<ref>{{cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/Appuntamenti/Il-Trionfo-Tridentino3|titolo=Il Trionfo Tridentino|accesso=2 novembre 2025}}</ref>); dopo tre mesi interruppe il processo, non è chiaro se per motivi politici o se perché ritenesse l'imputato innocente, e lo fece scarcerare<ref name=weber/>.
Tra le consacrazioni officiate da Gabriele Alessandri si ricordano: nel 1573 le chiese di San Tommaso di [[Cavedago]], [[chiesa di Santa Caterina (Anterivo)|Santa Caterina]] di [[Anterivo]], [[chiesa di San Genesio (San Genesio Atesino)|San Genesio]] di [[San Genesio Atesino|San Genesio]] e altari in [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Mezzana)|Santi Pietro e Paolo]] di [[Mezzana]], San Tommaso a [[Cassana (Caldes)|Cassana]], [[Chiesa della Natività di Maria (Novella, Italia)|Santa Maria]] e [[Chiesa di San Floriano (Novella, Italia)|San Floriano]] di [[Arsio]]; nel 1574 [[chiesa di San Mauro (Trambileno)|San Mauro]] a Moscheri ([[Trambileno]]), Santi Vito, Modesto e Crescenzia di [[Andalo]], [[chiesa di San Vigilio (Molveno)|San Vigilio]] di [[Molveno]], e due altari in [[santuario di San Valentino|San Valentino]] di [[Ala (Italia)|Ala]]; nel 1583 [[Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (Trento)|Santi Fabiano e Sebastiano]] e di [[Villamontagna]] e un altare in [[chiesa di San Vigilio (Moena)|San Vigilio]] di [[Moena]]; nel 1584 l'altare maggiore di [[chiesa di San Marcello (Comano Terme)|San Marcello]] a [[Lundo]]; nel 1585 San Giovanni al Porto di [[Villa Lagarina]] (non più esistente)<ref>{{cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/inventari/esporta/1911006|titolo=Parrocchia di Santa Maria Assunta in Villa Lagarina. Inventario dell'archivio (1467-1943)|sito=Trentino Cultura|accesso=2 novembre 2025}}</ref> e San Michele di [[Lana (Italia)|Lana]]; nel 1586 [[chiesa della Santissima Trinità (Commezzadura)|Santissima Trinità]] di [[Deggiano]], [[chiesa di Santa Maria Assunta (Cles, Mechel)|Santa Maria Assunta]] a [[Mechel (Cles)|Mechel]], [[Santuario della Madonna delle Grazie (Arco, Italia)|Madonna delle Grazie]] di [[Arco (Italia)|Arco]], [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Arco, Italia)|San Michele]] di Varignano (Arco), e altari in [[Chiesa di San Nicolò vecchia (Pellizzano)|San Nicolò]] a [[Termenago]], [[Chiesa di San Rocco (Cles)|San Rocco]] a [[Cles]] e San Valentino di Ala; nel 1593 [[Chiesa di San Romedio Eremita|San Romedio]] di [[Roncio]], San Rocco di [[Almazzago]] e [[Chiesa di San Lorenzo (Arco, Italia)|San Lorenzo]] di Arco; nel 1594 [[chiesa di San Vigilio (Rumo)|San Vigilio]] di Lanza ([[Rumo]]), San Sebastiano di Piazza ([[Tesimo]]) e San Giovanni Battista a Pianizza di Sopra ([[Caldaro]])<ref name=weber/>.
===Opere===
Maestro di teologia, Gabriele Alessandri fu autore di alcune opere, fra cui<ref name=weber/>:
*''De candelarum aliarumque rerum usu carentium benedictionibus, quae ecclesiastico more fieri consueverunt, adversus hereticos brevis disputatio'', dedicato a Christoph Andreas von Spaur, vescovo di [[diocesi di Gurk|Gurk]] e poi di Bressanone
*''De Domini reparatione, dissertatio in qua explicatur ea sententia: "Noli me tangere" nondum etc''
*''Sancti Maximi Mart. et Monachi, de duobus Christi voluntatibus et actionibus cum Pyrro Constantinopolitano dissertatio'', tradotta dal greco nel 1588 e indirizzata a [[papa Sisto V]]
*''Eiusdem ad Marinum presbyterum, quod post Resurrectionem Dei sanctorumque voluntas una futura non sit'', tradotta dal greco nel 1588 e indirizzata a papa Sisto V
*''In Christophori Cardin. Madrucii Epi. Principisque Tridenti etc. funera oratio'', orazione funebre per [[Cristoforo Madruzzo]], stampata a Milano nel 1588
== Genealogia episcopale ==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Vescovo Girolamo Garimberti
==Note==
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==Bibliografia==
*{{cita libro|
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
{{collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=https://bdt.bibcom.trento.it/Testi-a-stampa/(form)/testo_stampa?autore=%22Alessandri+Gabriele%22&_sort_0_sort_by=data&_sort_0_sort_order=asc&_sort_0_limit=10|titolo=Testi di Gabriele Alessandri|sito=Biblioteca comunale di Trento|accesso=2 novembre 2025}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Gallese|Vescovo di Gallese]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 26 aprile 1566 - 16 settembre 1569
|precedente = Girolamo Garimberti
|successivo = ''sede soppressa''
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|Trentino-Alto Adige}}
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[[Categoria:Vescovi ausiliari di Trento]]
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