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__NOINDEX__
=[[Vincenzo Nigusanti]]=
*https://www.museodelbali.it/storia/
*http://www.raggionline.com/itinerari/veneto/pdf/itinerari-ignaziani-in%20terra-veneta-04.pdf
*https://hrcak.srce.hr/clanak/369438
{{Vescovo
|chiesa = cattolica
|nome = Vincenzo Negusanti
|stemma = Template-Bishop.svg
|immagine =
|didascalia =
|ruoliricoperti =
*[[Vescovo]] di [[Diocesi di Arbe|Arbe]] <small>(1514-1567)</small>
*[[Vescovo ausiliare]] di [[principato vescovile di Trento|Trento]] <small>(1538-1539)</small>
|nato =
|ordinato =
|nomvescovo = 20 novembre 1514<ref name=hier>{{cita web|lingua=en|url=https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bnegus.html|titolo=Bishop Vincenzo Negusanti †|sito=Catholic Hierarchy|accesso=20 ottobre 2025}}</ref>
|consacrato =
|deceduto =
}}
{{Bio
|Nome = Vincenzo
|Cognome = Negusanti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fano
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1487
|LuogoMorte = Saltara
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1573
|Epoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Attività = vescovo cattolico
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Appartenente alla nobile famiglia dei conti della Cerbara, fu uomo di grande erudizione, esperto in [[lingua greca]] ed [[lingua ebraica|ebraico]]. Entrò giovanissimo nella famiglia cardinalizia di [[Adriano Castellesi]] da [[Tarquinia|Corneto]], del quale fu segretario.
Fu [[protonotario apostolico]] e prelato domestico di [[papa Leone X]], il quale il 20 novembre [[1514]] lo elesse [[diocesi di Arbe|vescovo di Arbe]], in [[Dalmazia]]<ref name=weber>{{cita|Weber|pp. 100-103.|Weber}}</ref>; l'anno seguente la sua nomina venne approvata dalla [[Repubblica di San Marco]]. Poiché Nigusanti non aveva ancora raggiunto l'età canonica, dovette attendere alcuni anni prima di ricevere la consacrazione episcopale. Come era d'uso, non risiedette ad Arbe ma visse abitualmente a [[Venezia]], governando la sua diocesi attraverso vicari.
Partecipò al [[concilio Lateranense V]], quindi accompagnò il cardinale [[Ippolito de' Medici]] nella sua [[Legato pontificio|legazione]] in [[Ungheria]]<ref name=weber/>.
Nella cappella privata della propria residenza nel sestiere [[Dorsoduro]], nel giugno [[1537]] conferì gli [[ordine sacro|ordini sacri]] a [[Ignazio di Loyola]] e ai suoi primi soci della [[Compagnia di Gesù]] ([[Simão Rodrigues]], [[Diego Laínez]], [[Alfonso Salmerón]], [[Nicolás Bobadilla]], [[Francesco Saverio]] e Giovanni Cadurio); il 10 del mese gli [[ordini minori]], il 15 e il 17 [[suddiaconato]] e [[diaconato]], e il 24 il [[presbiterato]] (tranne che a Salmerón, troppo giovane)<ref name=weber/>.
Successivamente divenne [[vescovo suffraganeo]] per [[Bernardo Clesio]] nel [[principato vescovile di Trento]], dove è documentato a partire dal 24 agosto 1538, quando consacrò la [[Chiesa dell'Assunzione di Maria (Bresimo)|cappella di Santa Maria]] a [[Baselga (Bresimo)|Baselga]] di [[Bresimo]] (e, due giorni dopo, due altari laterali della stessa); il 1° marzo 1539 dedicò gli altari laterali della [[chiesa di San Vigilio (Ossana)|chiesa di San Vigilio]] a [[Ossana]], e il 4 marzo un altro nella [[chiesa di Santa Maria Assunta (Cles, Mechel)|chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Mechel (Cles)|Mechel]]. Il successivo 17 marzo prese possesso della [[diocesi di Bolzano-Bressanone|sede vescovile di Bressanone]] per procura del Clesio, che ne era diventato [[amministratore apostolico]], e il 25 aprile gli venne conferita la parrocchia di [[Cavalese]]; il giorno seguente consacrò la [[chiesa di Santa Maria Assunta (Mezzocorona)|chiesa di Santa Maria Assunta]] di [[Mezzocorona]], e il 5 ottobre due altari in [[Chiesa di Sant'Antonio (Cavedine)|Sant'Antonio]] a [[Stravino]]. L'ultimo atto di cui si abbia notizia in Trentino, risalente al 30 ottobre 1539, è il conferimento della [[tonsura]] a Iacopo, figlio di Alberto [[Roccabruna (famiglia)|Roccabruna]]<ref name=weber/>.
Nel 1540 fu suffraganeo per la [[diocesi di Verona]]; a novembre 1546, dopo un primo rifiuto, accettò lo stesso incarico in [[diocesi di Brescia]], su richiesta del vescovo cardinal [[Andrea Corner (cardinale)|Corner]], mantenendolo sino al 1550<ref name=weber/>
Il 12 aprile del 1561 tornò a [[Trento]] per il [[Concilio di Trento|Trento]], dove celebrò i vespri in [[duomo di Trento|cattedrale]] al 14 maggio e cantò la messa del giorno dopo per la festa dell'[[Ascensione (festività)|Ascensione]]; era ancora in città a metà gennaio dell'anno seguente<ref name=weber/>.
Nel [[1569]], raggiunti gli ottant'anni, chiese al papa di poter abbandonare il governo della diocesi di Arbe; si ritirò nel suo castello di Saltare, presso [[Pesaro]], dove morì pochi anni dopo.
==Note==
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==Bibliografia==
* Daniele Farlati, ''Ecclesia Jadertina cum suffraganeis, et ecclesia Zagabriensis'', apud Sebastianum Coleti, Venetiis 1775, p. 264.
* Konrad Eubel, ''Hierarchia catholica'', vol. III, sumptibus et typis librariae Regensbergianae, Monasterii 1923, p. 115.
*{{cita libro|cognome=Weber|nome=Simone|wkautore=Simone Weber|titolo=I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento|anno=1932|cid=Weber|città=Trento|editore=Aor}}
==Collegamenti esterni==
{{collegamenti esterni}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Arbe|Vescovo di Arbe]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 20 novembre 1514 - 1567
|precedente = Alvise Malombra
|successivo = Biagio Sideneo
}}
{{Controllo di autorità}}
{{
<nowiki>
[[Categoria:Vescovi di Arbe]]
[[Categoria:Vescovi ausiliari di Trento]]
</nowiki>
|