Tommaso Tittoni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Modificato luogo del decesso. Tommaso Tittoni è infatti morto a Manziana, dove gli è stata intitolata la piazza principale del paese, diversi monumenti, nonché l'istituto comprensivo http://www.treccani.it/enciclopedia/tommaso-tittoni/
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
m rb LTA
Etichetta: Rollback
 
(40 versioni intermedie di 27 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Carica pubblica
|nome = Tommaso Tittoni
|immagine = Tommaso TittoniGlimpsesofitalia01bate 010535.jpgpng
|carica = [[Presidenti del Senato italiano|Presidente del Senato del Regno]]
|mandatoinizio = 1º dicembre [[1919]]
|mandatofine = 21 gennaio [[1929]]
|predecessore = [[Adeodato Bonasi]]
|successore = [[Luigi Federzoni]]
|carica2 = [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio dei ministri<br />del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio2 = 1216 marzo [[1905]]
|mandatofine2 = 2728 marzo [[1905]]
|monarca2 = [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]
|predecessore2 = [[Giovanni Giolitti]]
|successore2 = [[Alessandro Fortis]]
|carica3= [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|sito3= {{Deputati Regno}}
|mandatoinizio3=
|mandatofine3=
|legislatura3= {{NumLegRegno|D|XVI,| XVII, |XVIII, |XIX del Regno d'Italia}}
|gruppo parlamentare3= [[Destra storica]]
|coalizione3=
|circoscrizione3= Roma (XVI, XVII legislatura), Civitavecchia (XVIII, XIX legislatura)
|collegio3= III (XVI, XVII legislatura)
|carica4= [[Senato del Regno d'(Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|sito4= {{Senatori Regno}}
|mandatoinizio4=
|mandatofine4=
|legislatura4= [[Senatori della {{NumLegRegno|S|XXI|25 legislaturanovembre del Regno d'Italia|XXI]]1902}}
|gruppo parlamentare4= [[Destra storica]]
|coalizione4=
|circoscrizione4=
|collegio4=
|partito = [[Destra storica]]
||tipo nomina3=
|incarichi3=
Riga 42 ⟶ 44:
|GiornoMeseNascita = 16 novembre
|AnnoNascita = 1855
|LuogoMorte = ManzianaRoma
|GiornoMeseMorte = 7 febbraio
|AnnoMorte = 1931
|NoteMorte = <ref group="N">Manziana secondo alcune fonti; cfr. {{Treccani|accesso=13 luglio 2019|citazione=(Roma 1855 - Manziana 1931)}}</ref><ref>{{Treccani|tommaso-tittoni_(Enciclopedia-Italiana)/|TITTONI, Tommaso|accesso=13 luglio 2019|autore=Francesco Tommasini|citazione=nato a Roma il 16 novembre 1855, ivi morto il 7 febbraio 1931}}</ref>
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
Riga 50 ⟶ 53:
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
}} Fu [[Presidenti del Senato italiano|Presidente]] del [[Senato del Regno d'(Italia)|Senato del Regno]] dal [[1919]] al [[1929]]. È il Presidente del Consiglio con il mandato più breve di tutta la storia dell'Italia unita.
}}
Fu [[Presidenti del Senato italiano|Presidente]] del [[Senato del Regno d'Italia|Senato del Regno]] dal [[1919]] al [[1929]].
 
==Inizi della carriera politica==
Nacque a Roma, durante il [[Risorgimento|periodo risorgimentale]], da [[Vincenzo Tittoni|Vincenzo]], patriota che prese parte ad alcune azioni contro lo [[Stato Pontificio]] e nel [[1860]] fu costretto a fuggire con la famiglia in [[Campania]]; tornato nella Capitale solo dieci anni dopo, sarebbe stato il primo Tittoni a diventare deputato e senatore del [[Regno d'Italia]].
 
Tommaso Tittoni studiò legge e dopo la [[laurea]] in [[giurisprudenza]] entrò in politica con il gruppo liberal-conservatore. Fu eletto alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] dal [[1886]] nella XVI legislatura e lo restò per 4quattro legislature fino al [[1897]]<ref>[http://storia.camera.it/deputato/tommaso-tittoni-18551116#nav Scheda sito Camera dei Deputati]</ref>.
 
Dal [[1898]] al [[1903]] fu Prefetto, prima a [[Perugia]] (15 maggio [[1898]] - 1º settembre [[1900]]), e poi a [[Napoli]] (1º settembre [[1900]] - 3 novembre [[1903]]).
 
Fu poi nominato Senatore del regnosenatore da re [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] il 25 novembre [[1902]].
 
==La Politicapolitica estera (1903-1920)==
Fu [[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli Esteriesteri]] dal [[1903]] al [[1905]] e fu brevemente Presidente del Consiglio dei ministri per soli dodici giorni, dal 16 marzo al 28 marzo 1905: il [[1905Governo Tittoni|suo governo]] fu il più breve della storia dell'[[Italia]] unita. Da marzo al dicembre 1905 fu ministro dell'interno nel [[governo Fortis I]]<ref>[http://storia.camera.it/deputato/tommaso-tittoni-18551116/governi#nav Incarichi di governo]</ref>.
 
Ambasciatore Italiano a [[Londra]] (dal febbraio al maggio [[1906]]), quell'anno tornò alla carica di Ministro degli Esteriesteri nel [[Governo Giolitti III]] e come tale, nel [[1908]], si dovette confrontare con la difficile situazione creata dalla [[Crisicrisi bosniaca]]. Tale evento diplomatico fu di così grande rilevanza da essere considerato, di fatto, la fine della Triplice Alleanza, in quanto l'Austria-Ungheria rifiutò di concedere all'Italia quei compensi territoriali che erano stati concordati nell'accordo del 1891, in caso di espansione austriaca nei Balcani.
 
===La Crisicrisi bosniaca===
{{vedi anche|Crisi bosniaca (1908-1909)}}
Il 6 ottobre 1908 l'Imperatore d'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] diede all'Europa l'annuncio dell'annessione nei suoi territori della [[Bosnia ed Erzegovina]], provincia formalmente ottomana ma che l'[[Impero austro-ungarico|Austria]] amministrava grazie al [[Trattato di Berlino (1878)|Trattatotrattato di Berlino]] dal [[1878]]. L'opinione pubblica italiana, interpretando a favore dell'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] l'[[Trattati della Triplice alleanza#Terzo Trattato della Triplice alleanza (1891)|articolo 7 della Triplice Alleanza]], reclamò al Ministro degli Esteri Tittoni l'ottenimento di compensi territoriali o di altro tipo da parte dell'Austria.
 
Tittoni, che aveva avuto colloqui con il Ministro degli Esteriesteri austriaco [[Alois Lexa von Aehrenthal|Aehrenthal]] sull'argomento della [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia]], apparve subito in difficoltà a contenere le proteste. Tanto più che il 6 ottobre, in un discorso a [[Carate Brianza]], il ministro italiano aveva chiesto la fiducia del popolo sulla questione balcanica. Quando però fu chiaro che l'Austria non aveva intenzione di concedere nulla, la campagna di stampa contro di lui fu durissima. Per convincere il governo di Vienna a cedere, Tittoni contattò più volte l'ambasciatore austriaco a [[Roma]], Heinrich von Lützow, pregandolo di considerare, per il bene delle due nazioni, la necessità di un compenso per l'Italia; ma la proposta del ministro italiano di aprire un'università italiana a [[Trieste]] (allora austriaca) fu immediatamente respinta.
 
L'11 ottobre fece supplicare Aehrenthal affinché usasse «tutta la sua influenza perché il tema della conoscenza preventiva e dell'approvazione dell'annessione da parte dell'Italia non venisse trattato in alcun modo né da parte dei circoli dirigenti né da parte della stampa» austriaca. Due giorni dopo ripartiva alla carica con Lützow sul tema dei compensi: se non [[Trieste]], l'università italiana poteva sorgere a [[Trento]], più fedele all'[[francesco Giuseppe I d'Austria|imperatore asburgico]]. L'ambasciatore comunicò la proposta ad Aehrenthal che prese tempo.<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp. 246, 247, 248.</ref>
Riga 83 ⟶ 85:
===A Parigi===
[[File:M 124 Kitchener Llyod Paul Mantoux George Bertie of Thame Asquith Beyens de Broqueville Bourgeois Roques Briand Lacaze JOffre de Castelnau Rachitch Yovanovitch Vesnitch Pachitch Isvolski.JPG|thumb|upright=1.3|Tommaso Tittoni alla Conferenza degli Alleati il 27-28 marzo 1916]]
Lasciata nel dicembre 1909 la Farnesina, ricoprì, ancora, la carica di Ambasciatore a [[Parigi]], dall'aprile 1910 al novembre 1916. Fu poi per la terza volta Ministro degli esteri nel Governo [[1910Francesco Saverio Nitti|Nitti]] dal 23 giugno 1919 al novembredicembre dello stesso anno, e fu anche Capo della Delegazione Italiana alla [[1916Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]] fino alle dimissioni del Governo il 21 maggio 1920.
Fu poi per la terza volta Ministro degli Esteri nel Governo [[Francesco Saverio Nitti|Nitti]] dal 23 giugno [[1919]] al dicembre dello stesso anno, e fu anche Capo della Delegazione Italiana alla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]] fino alle dimissioni del Governo il 21 maggio [[1920]].
 
===Accordo Tittoni-Venizelos===
Da Ministro degli Esteri nel Governo [[Francesco Saverio Nitti|Nitti]], il 29 luglio [[1919]] Tittoni concluse unl'[[Accordo Venizelos-Tittoni|accordo segreto Venizelos-Tittoni]] con il governo greco di [[Eleutherios Venizelos]], in modo da poter coordinare il comportamento greco alla Conferenza di pace di Parigi sulla questione albanese e contenere le ambizioni della [[Serbia]].
 
Con l'istituzione del [[regno dei Serbi, Croati e Sloveni]], l'Italia si vedeva nuovamente minacciata nell'[[Mare Adriatico|Adriatico]], così la sicurezza in quel mare divenne il leitmotiv del comportamento italiano alla Conferenza di pace e negli anni immediatamente successivi: Roma non poteva tollerare, dopo aver eliminato il pericolo austriaco, di ritrovarsi con un'altra minaccia alle sue coste. Gli slavi infatti si erano ingranditi notevolmente, mentre il Governo italiano aveva stimato che al massimo il loro allargamento si sarebbe limitato al [[Montenegro]].
Riga 95 ⟶ 96:
L'accordo era evidentemente sbilanciato a sfavore dell'Italia, in quanto l'Albania era stata riconosciuta come Stato indipendente sin dal 1912, e non aveva partecipato alla prima guerra mondiale; di conseguenza, la limitazione della sua sovranità, da parte dell'Italia, produceva un altro caso di violazione del principio di nazionalità, nel settore balcanico, scoprendo ulteriormente il fianco alle critiche concernenti un presunto imperialismo italiano. La [[Grecia]], al contrario, si garantiva l'appoggio per l'annessione di territori già facenti parte dello sconfitto Impero Ottomano, parte dei quali conquistati proprio grazie al sacrificio dell'esercito italiano.
 
Il mese successivo, i Grecigreci resero pubblico l'accordo. Le conseguenze furono disastrose per l'Italia, che fu costretta a fronteggiare una rivolta anti-italiana a [[Valona]], mentre il Governo filo-italiano nell'Albania del Sud, con sede a [[Durazzo]], veniva rovesciato; nel frattempo, a [[Tirana]] si installava un Governo ostile all'Italia. L'espansione della rivolta di [[Valona]], che vedeva la guarnigione italiana assediata, portò [[Carlo Sforza]], Ministro degli Esteriesteri nel successivo [[Governo Giolitti V]] a denunciare l'Accordo Tittoni-Venizelos e a concludere un trattato di amicizia con gli Albanesialbanesi (2 agosto [[1920]]); il trattato sancì l'abbandono di [[Valona]], pur mantenendo l'isolotto di [[Saseno]], a garanzia del controllo militare italiano sulle due sponde del canale di [[Otranto]]<ref>Carlo Sforza, ''L'Italia dal 1914 al 1944 quale io la vidi'', Mondadori, Roma, 1945, pagg. 91-92</ref>.
 
== Nel fascismo ==
[[File:1929, il discorso inaugurale dell'Accademia d'Italia tenuto da Tommaso Tittoni.jpg|thumb|upright=1.3|Il discorso inaugurale dell'Accademia d'Italia tenuto da Tommaso Tittoni]]
Dal 1º dicembre [[1919]] al 21 gennaio [[1929]] fu [[Presidenti del Senato italiano|Presidente]] del [[Senato del Regno (Italia)|Senato]].
 
Dopo la [[Marcia su Roma]], Tittoni appoggiò [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Alla Marcia su Roma partecipò anche Attilio Pozzi, suo nipote (Tittoni era fratello di sua madre), che nel 1944 sarà podestà di [[Montopoli di Sabina]] (comune fino al 1929 in [[provincia di Perugia]], poi incluso nella [[provincia di Rieti]] istituita in quell'anno).
 
Socio dell'[[Accademia dei Lincei]], fu scelto come il primo Presidente dell'"[[Accademia d'Italia]]" (28 ottobre [[1929]] - 16 settembre [[1930]]), la più importante istituzione culturale dell'[[Italia fascista]]. Fra il [[1928]] ede il settembre 1930, in virtù dei suoi incarichi, fece parte del [[Gran consiglio del fascismo]] in qualità di componente di diritto. L'8 aprile [[1923]] fu nominato Cavaliere dell'Annunziata dal re [[Vittorio Emanuele III di Savoia]].
 
Fu membro della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>Secondo il "Repertorio" trasmesso a Mussolini nel 1929 (ACS, Segreteria Particolare del Duce, 346/R, b. 51), citato da Aldo A. Mola,''Storia della Massoneria in Italia'', Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 344.</ref>.
Riga 110 ⟶ 111:
===Onorificenze italiane===
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|data = 8 aprile [[1923]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|data = 8 aprile [[1923]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|data = 8 aprile [[1923]]
}}
 
Riga 137 ⟶ 138:
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Rossa
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=JPN Kyokujitsu-sho (WW2) 1Class BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Sol Levante (Giappone)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Sol Levante
|motivazione=
|data= 18 gennaio 1908
}}
{{Onorificenze
| immagine = TCH CS Vojensky Rad Bileho Lva 1st (1945) BAR.svg
| nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco (Cecoslovacchia)
| collegamento_onorificenza = Ordine del Leone bianco
| data = 20 luglio 1926
}}
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references/>
<references group="N" />
 
=== Bibliografiche ===
<references />
 
== Bibliografia ==
Riga 172 ⟶ 184:
}}
{{Presidenti del Senato}}
{{PresidentePresidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
|periodo = marzo [[1905]] - marzo [[1905]]
|precedente = [[Giovanni Giolitti]]
|successivo = [[Alessandro Fortis]]
}}
{{Box successione|carica=[[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli Esteri]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]|immagine=Flag of Italy (1861-1946).svg
|periodo = 3 settembre [[1903]] - 28 marzo [[1905]]
|precedente = [[Enrico Morin]]
|successivo = [[Alessandro Fortis]]
|periodo2 = 29 maggio [[1906]] - 10 dicembre [[1909]]
|precedente2 = [[Francesco Guicciardini (politico)|Francesco Guicciardini]]
|successivo2 = [[Francesco Guicciardini (politico)|Francesco Guicciardini]]
|periodo3 = 23 giugno [[1919]] - 26 giugno [[1919]]
|precedente3 = [[Sidney Sonnino]]
|successivo3 = [[Francesco Saverio Nitti|Francesco Saverio Nitti (ad interim)]]
}}
{{Box successione|carica=[[Ministri dell'Internointerno del Regno d'Italia|Ministro degli Interni]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]|immagine=Flag of Italy (1861-1946).svg
|periodo = 12 marzo [[1905]] - 24 dicembre [[1905]]
|precedente = [[Giovanni Giolitti]]
|successivo = [[Alessandro Fortis]]
}}
{{Box successione
Riga 219 ⟶ 231:
{{Portale|biografie|diritto|politica}}
 
[[Categoria:Presidenti del Consiglio dei MinistriSenato del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:DeputatiPresidenti delladel XVIConsiglio legislaturadei ministri del Regno d'Italia]]
[[Categoria:DeputatiMinistri della XVII legislaturadell'interno del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XVIII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XIX legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Presidenti del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Senatori della XXI legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Ministri dell'Interno del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia nel Regno Unito]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia in Francia]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine reale vittoriano]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Rossa]]
[[Categoria:Cavalieri di I classe dell'Ordine del Sol Levante]]
[[Categoria:Governo Giolitti II]]
[[Categoria:Governo Tittoni]]