Goldmark: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua
{{Valuta
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|emittente_website=
|iniz_circ= 9 luglio [[1873]]
|fine_circ= [[1918]], con la fine della [[
|sost_da= Papiermark
|data_sost= novembre [[1923]]
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Alla conferenza tedesca sui commerci del 1869 fu presentato un memorandum di [[Adolf Soetbeer]] che chiedeva la creazione di una "valuta unitaria tedesca, decimale in marchi e Pfennig", come porzione di una "moneta nazionale aurea", che aderisse all'[[Unione Monetaria Latina]]. Metri, grammi (1 nuova libra = 500 grammi) e litri erano già stati accettati in Germania per l'influenza della Francia. La [[guerra franco-prussiana]] del [[1870]]-[[1871|71]] inibì tuttavia l'introduzione di un "franco tedesco", così che la nuova valuta, il "'''Marco'''" prese il valore di un terzo del [[Vereinstaler]].
Anche se il marco era basato sull'oro anziché sull'argento, nella conversione fu usato un tasso fisso di cambio tra il Vereinstaler ed il Marco pari a 3 Marchi = 1 Vereinstaler. La Germania meridionale aveva usato come unità di conto standard il [[Gulden]], che valeva 4/7 del Vereinstaler e di conseguenza nel passaggio alla nuova valuta fu valutato 1
[[Brema]] usava un [[Bremen thaler|Tallero]] locale basato sull'oro che fu convertito direttamente al Marco ad un tasso di 1 Tallero d'oro = 3
Dal 1º gennaio [[1876]] in poi il marco divenne l'unica moneta legale in Germania. Il nome ''Goldmark'' fu creato più tardi per distinguerlo dal ''[[Papiermark]]'' (marco di carta) che fu soggetto ad una elevata perdita di valore a causa dell'[[inflazione]] che seguì la [[
Il valore delle monete dell'Impero tedesco era determinato dal loro contenuto in [[metallo prezioso]] e non erano di [[biglione]]. Le monete di valore maggiore erano battute in oro; 2790 marchi equivalevano ad 1 [[chilogrammo|kg]] di oro puro.
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-->
Tra le curiosità c'era anche che il tallero austriaco degli anni 1857-67 fu accettato fino al 1900 alla pari con un valore di 3 marchi. Le vecchie monete bavaresi da 1 [[Heller (moneta)|Heller]] (1/8 Kreuzer), legate alla vecchia monetazione in fiorini, rimasero valide in Baviera fino al 1878, con un valore di 1/2 Pfennig per limitare il "caro-birra". L'uscita di corso dello Heller bavarese fu oggetto di una nota pubblicata sulla gazzetta ufficiale imperiale del 10 dicembre 1875.
All'inizio uno degli obbiettivi finanziari di base del nuovo Impero tedesco era mantenere le monete d'oro emesse quanto più possibile nelle proprie casse o in quelle della Banca Imperiale e così prevenire la fuga verso una tesaurizzazione privata o all'estero. D'altronde le norme di copertura per le banconote fissavano i termini delle riserve auree. Il passaggio a un [[sistema aureo|Gold standard]] puro, che tuttavia non avesse in corso monete d'oro accessibili a tutti, sarebbe stato nocivo per la reputazione internazionale dei marco
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[[File:Banknote11.jpg|thumb|1.000 Marchi - sigillo rosso - 21
[[File:Banknote11a.jpg|thumb|1.000 Marchi - sigillo rosso]]
[[File:1000-Reichsbanknote-1910.JPG|thumb|[[Banconota]] da 1.000-Mark datata 1910. Le banconote con il ''Reichsbanksiegel'' (sigillo della Banca del Reich) verde sono banconote retrodate, stampate, dopo una notificazione (Bekanntmachung) del 3. Dicembre 1918, subito dopo la fine della guerra. Solo le banconote con il sigillo rosso sono state stampate prima della guerra.]]
[[File:Banknote12.jpg|thumb|20 marchi - 19
[[File:Banknote12a.jpg|thumb|20 marchi - 19
[[File:Banknote10.jpg|thumb|100 marchi -
[[File:100 Goldmark (1908, fronte).jpg|thumb|100 marchi -
Ovviamente uno stato industrializzato non poteva sopravvivere solo con monete d'oro, cosicché la Reichsbank, l'Amministrazione imperiale dei debiti ed altre banche private emisero anche [[banconota|banconote]].
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Le banconote emesse dalla banca Imperiale o dalle banche private dovevano avere una copertura aurea pari almeno ad un terzo del loro valore. In seguito fu possibile utilizzare, tra i beni di copertura, anche i certificati della Cassa Imperiale. Ciò significava che, almeno in parte, le banconote erano coperte dai certificati e cioè che la carta era garantita da altra carta.
I certificati di cassa imperiali (Reichskassenscheine) erano carta-moneta di stato senza corso obbligatorio ed inizialmente ideati per la conversione della vecchia banconote degli stati federati emesse in precedenza in talleri o fiorini. Inizialmente furono collegati a pagamenti tra istituzioni statali, ma più tardi furono usati per gli stipendi degli impiegati pubblici e quindi entrarono
Poiché i certificati di cassa imperiali erano accettati, ad esempio come mezzi di pagamento delle tasse allo stato, in quantità illimitata, furono accettati anche dal pubblico, anche se non c'era un corso obbligatorio. Non era "formalmente" valido fare lo stesso nei pagamenti allo stato con le banconote imperiali e private, ma non fu sempre così.
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Le monete d'oro dal 1871 fino a circa il 1900 erano relativamente comuni e le banconote al contrario relativamente rare nella circolazione ordinaria di tutti i giorni, ma dal 1906 la situazione iniziò a cambiare gradualmente con l'aumento delle banconote da 20 e 50 marchi emesse in grande quantità dalla Reichsbank. Inoltre iniziò ad aumentare la creazione di [[denaro creditizio]]<!-- Kreditgeldschöpfung--> e la circolazione di [[denaro contabile]]<!--Giralgeld--> (vedi anche [[fiat money]]).
Questi nuovi, per l'epoca, tipi di denaro soppiantarono sempre più le monete d'oro dalla circolazione. Se si aveva la possibilità di scelta del mezzo di pagamento, veniva usato preferibilmente moneta di carta, moneta spicciola o altro anziché il "buon" denaro d'oro ([[legge di Gresham]]). Le monete d'oro dal 1910 circa cominciarono ad essere tesaurizzate sempre più dal pubblico. Un secondo fine della Reichbank, sostituire nella circolazione monetaria i pezzi da 20 e 10 marchi con l'emissione di banconote da 20 e 50 marchi ed immagazzinarli per il tesoro di guerra imperiale, riuscì solo in parte. Tuttavia le banconote corrisposero ad un'esigenza generalizzata di mezzi di pagamento di media grandezza cui le emissioni relativamente limitate fino al momento di certificati da 5 a 50 marchi non avevano potuto dare risposta. L'aumento generale del [[prodotto interno lordo]]<!-- in tedesco è "Bruttosozialprodukt" --> comunque assorbì le Reichsbanknoten senza un
Tutte le banconote, sia quelle emesse dalla Reichsbank che quelle emesse dalle banche private (al contrario dei certificati imperiale e dei successivi certificati di debito) furono fino al [[1914]] corredati della garanzia che in ogni momento potessero essere cambiati in moneta corrente tedesca (''coursfähiges''), anche in monete d'oro, secondo la legge bancaria §18 del 14 marzo [[1875]].
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[[File:Darlehenskassenschein2Mark1920.jpg|thumb|Darlehenskassenschein da 2 marchi]]
Agli inizi del settembre [[1914]], poco dopo lo scoppio della [[
Questi certificati erano "non convertibili in moneta metallica" ed erano basati concettualmente sul fatto che lo stato poteva ora garantire invece che con l'oro, anche con beni e certificati (Wertpapieren) d'impegno dei propri possessi, cioè di debito, che le casse di debito all'interno della Reichsbank avrebbero controllato.
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L'uscita di denaro in metallo prezioso di luglio e le monete d'oro e d'argento tesaurizzate dai cittadini dovevano essere recuperati con l'operazione „Gold gab ich für Eisen“ (''ho dato l'oro per il ferro'') e con i certificati di guerra, che ebbero successo solo in parte. Dall'agosto del 1914 quasi d'improvviso non ci furono più monete d'argento in circolazione, cosicché furono sostituite da certificati da 1 e 2 marchi stampati in fretta, di cui non era previsto un cambio in denaro metallico. Quando poi verso la fine della guerra nel 1918 perfino le monete in Pfennig furono battute su ferro o alluminio, iniziò il periodo della monetazione cittadina di necessità, con la creazione di ''[[Notgeld]]'', durante il quale si ebbe perfino il certificato da 1 [[Pfennig]], tuttora ricercato dai collezionisti.
Dopo la [[bancarotta]] dello stato e la conseguente [[riforma monetaria]] del novembre [[1923]], le monete d'oro dell'[[Impero tedesco]] con la legge del 30 agosto [[1924]] furono esplicitamente ammesse di nuovo come mezzo di pagamento legale nell'ambito dei nuovi [[Rentenmark]] o [[Reichsmark]], poiché se ne voleva ovviamente incentivare la circolazione. Da parte dello stato tuttavia non si pensò mai di emettere nuove monete d'oro. Si pensava invece di poterle ritirare ed usare l'oro per il pagamento delle spese di guerra ([[
== Considerazioni ==
Il periodo del
Con la creazione del denaro creditizio da parte delle banche e l'aumento del denaro contabile l'inflazione cominciò ad aumentare lentamente a partire
Solo dal 1896 al 1914 i prezzi crebbero lentamente ma costantemente. Le cause vanno cercate nelle crescente formazione di monopoli e trust, che erano collegati tramite accordi sui prezzi nelle industrie e nel commercio, e nel riarmo militare della Germania con l'aumento costante delle tasse, nuove tasse speciali ed il loro incremento strisciante di anno in anno. Inoltre ci fu dal 1900 circa un'ampia domanda di materie prime sui mercati mondiali, che influenzò la industrializzazione e l'armamento dell'esercito e della flotta.
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Inoltre bisognava mantenere alcuni incrementi della tassazione per applicare gli interessi al crescente aumento del debito dello stato e questi aumenti in ogni caso fecero aumentare tendenzialmente l'indice dei prezzi. La letteratura dell'epoca tentò di attribuire il fenomeno dell'aumento dei prezzi, specie quelli alimentari, che ebbe inizio verso il 1896, al fatto che la produzione di beni alimentari ed in particolare di carne, che veniva sempre più richiesta, non poteva seguire l'esplosione demografica, il che almeno in parte era probabilmente vero. Si pensi anche solo all'aumento demografico nelle grandi città tedesche con i loro nuovi quartieri. Secondo un'altra teoria la produzione di oro era aumentata troppo e conseguentemente anche la circolazione monetaria generale, senza che però praticamente ci fosse un conseguente incremento sostanziale della quantità delle monete in oro; con l'immissione delle piccole Reichsbanknoten da 20 e 50 marchi dal 1906 avvenne addirittura quasi il contrario.
Con l'ottica moderna al proposito i colpevoli furono piuttosto l'incremento del [[denaro contabile]], non legato ad una regolazione di [[riserva aurea|riserve auree]] ed anche i già citati accordi per il controllo dei prezzi e l'aumento della tasse. Anche la quantità di contante in monete frazionali per abitante con diverse modificazioni di legge fu innalzata da 10 marchi a 20 marchi, che altrettanto aumentò la domanda di beni aumentandone il costo. Si può tuttavia affermare che l'aumento dello standard generale di vita in ampi strati della popolazione, che fino alla [[
Riguardò infatti anche quei paesi che basavano la loro moneta sul [[sistema aureo
== Monete dell'Impero tedesco ==
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Il disegno dell'aquila fu variato due volte. La prima ([[1874]]) l'abbreviazione ''M.'' (per Mark) fu sostituita con la parola ''Mark'', per consolidare la conoscenza della nuova moneta nella popolazione. Poi nel [[1890]] la piccola Aquila imperiale con un grande scudo degli [[Hohenzollern]] – indicativo della supremazia della Prussia – fu sostituita da una grande aquila con uno scudo piccolo. [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], salito al trono nel [[1888]], l'anno dei tre imperatori, voleva con questo cambiamento mostrare un segno che indicasse il rafforzamento dell'unità tedesca, dopo che l'impero era stato creato e stabilizzato. Il disegno della nuova aquila fu fatto da [[Otto Schultz]], un medaglista della zecca di Berlino.
Per la storia delle monete sono importanti anche i pezzi d'oro da 5 marchi coniati nel [[1877]] e nel [[1878]]. Queste monete furono poste fuori corso già dal 1º ottobre [[1900]], poiché a causa delle loro piccole dimensioni (17 mm di diametro e 2 g scarsi di peso) non erano ben accettati dalla popolazione. Perciò ritornavano sempre indietro alla [[Reichsbank]]. Le monete da 5 marchi d'oro emesse a Berlino nel 1877 sono quelle coniate nel maggior numero di esemplari, superando il milione di pezzi. Si stima che esista ancora il 10% delle monete da 5 marchi coniate inizialmente. {{
È interessante notare che le emissioni da 20 e 10 marchi avevano un rapporto di 3: 1, il che spiega il maggior valore dei secondi al mercato dei collezionisti. Ciò porta alla conclusione che lo stato riteneva che i semplici cittadini potevano più facilmente pensare di mettere da parte un pezzo da 10 piuttosto che uno da 20 marchi. Per rendere questo accaparramento più difficile il numero delle monete da 10 marchi emesse era notevolmente minore di quello da 20 marchi. Ciò rese tuttavia più difficile l'accumolo di capitale da parte dei semplici cittadini per mancanza degli scarsi pezzi da 10. Le monete da 20 marchi [[prussia]]ne di [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] coniate dal [[1888]] al [[1913]] {{chiarire|attualmente sono vendute agli sportelli bancari <!--come Anlagemünze--> con una maggiorazione rispetto al contenuto di metallo prezioso|perché agli sportelli bancari, non sono oggetti per collezionisti?}}.
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[[File:Kleinmünzen Kaiserreich.jpg|thumb|upright=1.8|Monete dell'Impero tedesco: in alto le monete di rame o di rame-nichel. In basso le monete d'argento.]]
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* 1 Mark, 5 g d'argento
* ½ Mark, 2,5 g d'argento
* 50 [[Pfennig]], 2
* 20 Pfennig, 1 g d'argento, solo fino al 1878
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* 1 Pfennig (Copper: 1873-1916, Aluminium: 1916-1918)
Durante la [[
== Bibliografia ==
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