Lecco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m clean up, fix template e parametri, replaced: Unione Europea → Unione europea
 
(765 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{notaNota disambigua}}
{{P|Promo turistiche sparse qua e là nella voce.|Lombardia|gennaio 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Lecco
|Panorama = PKIERZKOWSKILecco 100626dai LeccoPiani d'Erna.jpgJPG
|Didascalia = Panorama didai Lecco[[Piani d'Erna]]
|Bandiera = Lecco-GonfaloneBandiera 2.pngsvg
|Voce bandiera =
|Stemma = Lecco-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
Riga 13 ⟶ 11:
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Lecco
|Amministratore locale = [[VirginioMauro BrivioGattinoni]]
|Partito = [[Partito DemocraticoIndipendente (Italiapolitica)|PDindipendente]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione = 306-0310-20102020
|Superficie = 45.93
|Data rielezione = 15-06-2015
|Sottodivisioni = <!--solo quelle riconosciute ufficialmente; rispettare cortesemente l'ordine alfabetico-->''nessuna''<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.lecco.it/index.php/atti-amministrativi/statuto |titolo=Comune di Lecco - Statuto |accesso=2 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180306222541/http://www.comune.lecco.it/index.php/atti-amministrativi/statuto |dataarchivio=6 marzo 2018 |urlmorto=sì }}</ref>; vedi [[#Suddivisioni storiche|elenco quartieri]]
|Data istituzione = 22 giugno [[1848]]<br />riconferito il 9 luglio [[1859]]
|Divisioni confinanti = [[Abbadia Lariana]], [[Ballabio]], [[Brumano]] ([[provincia di Bergamo|BG]]), [[Erve]], [[Galbiate]], [[Garlate]], [[Malgrate]], [[Mandello del Lario]], [[Morterone]], [[Pescate]], [[Sant'Omobono Terme]] (BG), [[Valmadrera]], [[Vercurago]]
|Altitudine =
|Superficie = 45.14
|Note superficie = 11,75&nbsp;km² (porzione urbanizzata)
|Abitanti = 48389
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2018.
|Aggiornamento abitanti = 30-11-2018
|Sottodivisioni = <!--solo quelle riconosciute ufficialmente; rispettare cortesemente l'ordine alfabetico-->''nessuna''<ref>
[http://www.comune.lecco.it/index.php/atti-amministrativi/statuto Comune di Lecco - Statuto]</ref>; vedi [[#Suddivisioni storiche|elenco quartieri]]
|Divisioni confinanti = [[Abbadia Lariana]], [[Ballabio]], [[Brumano]] (BG), [[Erve]], [[Galbiate]], [[Garlate]], [[Malgrate]], [[Mandello del Lario]], [[Morterone]], [[Pescate]], [[Sant'Omobono Terme]] (BG), [[Valmadrera]], [[Vercurago]]
|Codice ISO = IT-LC
|Zona sismica = 43
|Gradi giorno = 2383
|Diffusività =
|Nome abitanti = lecchesi
|Patrono = [[San NicolòNicola (santo)di Bari|san Nicolò]]<br />(
[[Stefano protomartire|Santosanto Stefano]] (compatrono)
|Festivo = 6 dicembre
|PIL =
|PIL procapite = {{formatnum:25354}} [[Euro|€]]<ref>{{Cita news|url=https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/05/27/lajatico-comune-piu-ricco-ditalia-la-mappa-dei-redditi-degli-italiani-pre-pandemia/|titolo=Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=23 maggio 2025}}</ref>
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Lecco (province of Lecco, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lecco nell'omonima provincia
|Soprannome = Città Manzoniana
}}
[[File:ResegLecco.jpg|thumb|Veduta invernale del Resegone|355x355px]]'''Lecco''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˈlekko]|it}}, pronuncia locale {{IPA|[ˈlɛkko]|it}}<ref>{{DOP|id=1048549}}{{Dipi|lecco}}</ref>, {{Link audio|It-Lecco.ogg|<small>pronuncia</small>}}, ''Lècch'' [[Aiuto:IPA|[ˈlɛkː]]] in [[dialetto lecchese]] <ref>{{Cita|Aondio, Bassani, 1983|p. 223}}.</ref><ref>{{Cita|Queirazza, 1996|p. 348}}.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] della [[Provincia di Lecco|provincia omonima]] in [[Lombardia]], posto sulla riva orientale del [[lago di Como]].
 
Lecco ottenne il titolo di città il 22 giugno 1848<ref name=":0">Decreto del [[Governo provvisorio di Milano|Governo Provvisorio della Lombardia]] [http://www.comune.lecco.it/index.php/area-documentale/comunicazione-partecipazione/storia-lecco-1/1668-decreto-governo-provvisorio-lombardia-1/file 22 giugno 1848]</ref> mentre venne elevata a capoluogo di provincia con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 6 marzo 1992.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=1992|numero=250|mese=03|giorno=06|originale=si}}</ref> Lecco è soprannominata "''La Città Manzoniana''" per essere il luogo in cui lo scrittore [[Alessandro Manzoni]] ambientò uno dei massimi capolavori della [[letteratura italiana]] con il celebre romanzo de ''[[I promessi sposi]]'' trovando ispirazione nel territorio circostante, compreso in uno dei vertici del [[Triangolo Lariano]] posto sulla riva sinistra idrografica dell'[[Adda]], oltre ad affacciarsi sul [[Ramo di Lecco|ramo orientale]] del [[Lago di Como]] e stretto ad est dalle prealpi [[Orobie|orobiche]], incastonate tra il [[gruppo delle Grigne]] ed il [[Resegone]].<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/lecco/|titolo=Lecco|accesso=7 aprile 2020}}</ref>
'''Lecco''' ({{Link audio|It-Lecco.ogg|<small>pronuncia</small>}}, [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈlekko]|it}}<ref>{{cita
web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=20 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Canepari |nome=Luciano |titolo=Il DiPI - Dizionario di pronuncia italiana|anno=1999|editore=Zanichelli |città=Bologna}}</ref>; pronuncia locale {{IPA|[ˈlɛkko]|it}}<ref>{{cita libro|cognome=Migliorini |nome=Bruno |coautori= Carlo Tagliavini; Pietro Fiorelli |titolo=Il DOP - Dizionario d'ortografia e di pronunzia|ed=2|anno=1981|editore=ERI |città=Roma}} [http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=44126&r=2572 Lemma «''Lecco''»]</ref>; ''Lècch'' {{IPA|[ˈlɛk]}} in [[dialetto lecchese]]<ref>{{cita libro|curatore=Amanzio Aondio - Felice Bassani|titolo=Dialetto da salvare|editore=Cattaneo Editore|p=223|città=Oggiono|anno=1983}}</ref><ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 348}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 48 389 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, [[capoluogo]] dell'[[Provincia di Lecco|omonima provincia]] situata in [[Lombardia]] e istituita nel [[1992]].
 
Inclusa dal 2007 nell'ente della [[Regio Insubrica]] e crocevia strategico per la [[Valtellina]] e la [[Valsassina]], Lecco assunse crescente importanza durante il [[Medioevo]] quando, a seguito della [[Pace di Costanza]], fu annessa al [[Ducato di Milano]] che le conferì l'attuale impianto urbanistico, frutto dell'unificazione di ben dieci distinti comuni ciascuno sede di una propria [[parrocchia]]. Fu solo nella seconda metà del [[XIX secolo]], durante il dominio austriaco, che la città attraversò un periodo particolarmente fiorente ereditando uno stile [[neoclassico]] di pregevole bellezza, testimoniato dalla presenza di portici coperti ed eleganti palazzi nobiliari. Dopo l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]] Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d'[[Italia]] grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive nel [[XII secolo]], che le conferirono l'appellativo di ''città del ferro'',<ref>{{Cita|Enciclopedia Italiana, 1933}}.</ref> completando il suo processo di crescita nel [[1995]] quando ci furono le prime elezioni provinciali.<ref>Insieme a Varese, Monza e Sondrio. Come le prime due, Lecco fu storicamente sottoposta alla provincia milanese, alla cui diocesi ancora afferisce.</ref> Nell'epoca contemporanea, è stato soprattutto il turismo, legato alla letteratura, allo sport e alla natura del territorio lacustre e montano a primeggiare costantemente nella prosperità dell'economia locale, confermato nel 2013 a seguito del riconoscimento come [[Città alpina dell'anno]], e progredita ulteriormente in conseguenza dell'apertura, nello stesso anno, del campus universitario del [[Politecnico di Milano]].
Nota per essere il luogo in cui lo scrittore [[Alessandro Manzoni]] ambientò ''[[I promessi sposi]]'', la città è situata in uno dei vertici del [[Triangolo Lariano]], sulla sinistra idrografica dell'[[Adda]] oltre ad affacciarsi sul [[Ramo di Lecco|ramo orientale]] del [[lago di Como]]. Compresa nelle prealpi [[Orobie|orobiche]], tra il [[gruppo delle Grigne]] e il [[Resegone]], il suo agglomerato urbano conta oltre 114.000 abitanti includendo diversi comuni del circondario tra i quali: [[Calolziocorte]], [[Galbiate]] e [[Valmadrera]].
{{TOClimit|3}}
 
Crocevia strategico per la [[Valtellina]], Lecco assunse crescente importanza durante il [[Medioevo]] quando, a seguito della [[Pace di Costanza]], fu annessa al [[Ducato di Milano]] che le conferì l'attuale impianto urbanistico, ma fu nella seconda metà dell'[[XIX secolo]], durante il dominio austriaco, che la città attraversò un periodo particolarmente fiorente che portò alla costruzione di palazzi e portici in stile [[neoclassico]]. Dopo l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|Unità d'Italia]] Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d'[[Italia]] grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive nel [[XII secolo]], che le conferirono l'appellativo di ''città del ferro''.
 
== Geografia fisica ==
{{Citazione|Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampiaun’ampia costiera dall'altradall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo I, [[1840]]}}
 
=== Territorio ===
Il territorio comunale si estende per una superficie di circa {{M|45,93|u=km²}}, di cui {{M|11,75|u=km²}} corrispondono all'estensione della porzione urbanizzata, che si sviluppa in prevalenza su depositi di [[conoide di deiezione|conoide alluvionale]] e nei fondovalle delle incisioni torrentizie.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|titolo=Superficie del comune e morfologia del terreno|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219010524/http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref> Lecco sorge in una conca delimitata dalle [[Prealpi lombarde|Prealpi]] a est e dal [[lago Lario|Lario]] a ovest, più precisamente nel suo tratto terminale del ramo orientale, nel punto in cui finisce e l'[[Adda]] riprende il suo corso per poi riallargarsi nel [[lago di Garlate]]. Il territorio cittadino è solcato da tre torrenti principali, il [[Gerenzone]], il [[Caldone]] e il [[Torrente Bione|Bione]]. Le montagne che circondano la conca naturale dove è situata la cittadina sono le seguenti: a nord il [[monte Coltignone]] e il [[Monte San Martino (Orobie)|San Martino]], a est il [[monte Due Mani]], il [[Pizzo d'Erna]] e il [[Resegone]], a sud il [[Magnodeno]]. A ovest, sulla riva destra dell'Adda si trova il [[Monte Barro]]. Sull'Adda, nei pressi del [[Ponte Azzone Visconti]], si trova la piccola [[Isola Viscontea]].
[[File:Lecco pianadisantomaso.jpg|miniatura|291x291px|Veduta panoramica di Lecco e del lago dalla Piana di San Tomaso]]
Il territorio comunale copre una superficie di circa 45,93&nbsp;km², di cui 11,75&nbsp;km² corrispondono all'estensione della porzione urbanizzata che si sviluppa in prevalenza su depositi di [[conoide di deiezione|conoide alluvionale]] e nei fondovalle delle incisioni torrentizie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|titolo=Superficie del comune e morfologia del terreno|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219010524/http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>. Sorge in una conca delimitata dalle [[Prealpi lombarde|Prealpi]] ad est e dal [[lago Lario]], nel suo tratto terminale del ramo orientale a ovest, nel punto in cui il Lario finisce e l'[[Adda]] riprende il suo corso per poi riallargarsi nel [[lago di Garlate]]. Il territorio cittadino è solcato da tre torrenti principali, il [[Gerenzone]], il [[Caldone]] e il [[Torrente Bione|Bione]]. Le montagne che circondano la conca naturale dove si adagia l'abitato sono: a nord il [[monte Coltignone]] e il [[Monte San Martino (Orobie)|San Martino]], a est il [[monte Due Mani]], il [[Pizzo d'Erna]] e il [[Resegone]], a sud il Magnodeno. A ovest, sulla riva destra dell'Adda si trova il [[Monte Barro]]. Sull'Adda nei pressi del ponte Azzone Visconti si trova la piccola [[Isola Viscontea]].
 
Il territorio comunale ha una distribuzione altimetrica molto variabile;: essa infatti varia dai 198 metri [[s.l.m.]] nella zona a lagolacustre, sino alla quota massima di 1875 metri [[s.l.m.]] del monte Resegone. e ciòCiò offre alla città tre ambitidifferenti diversamentearee caratterizzaticontraddistinte siada adiverse livellocaratteristiche morfologicomorfologiche chee climaticoclimatiche, dovutidovute appuntoalla all'ambitopresenza montuoso,di arilievi quellomontuosi, lacualedel lago e aldi terzouna diterza area collegamentointermedia tra la fascia montuosamontana e quella lacustre.
 
Morfologicamente il territorio lecchese è il risultato delle numerose glaciazioni che hanno colpito il pianeta, circostanzacondizione ben evidente nell'aspetto delle montagne circostanti, una su tutte la [[Grigna (monte)|Grigna]], che mostrano tutte le caratteristiche dell'escavazione glaciale.
 
[[File:Lecco e il suo lago.JPG|center|upright=3|thumb|Vista di Lecco dal [[Monte Barro]], da sinistra si vedono: il [[Moregallo]], il [[Lago di Como|Lario]], il [[Monte San Martino (Orobie)|Monte San Martino]] e la città di Lecco]]
 
=== Idrografia ===
L'[[idrografia]] lecchese costituisce circa il 16% del territorio comunale ed è composta principalmente dal tratto del fiume [[Adda]] in uscita dal ramo orientale del [[lago di Como|Lario]]. Vi scorrono inoltre una serie di torrenti, con relativi affluenti, che hanno origine nella fascia montuosa che sovrasta la città. Essi sono interessati da un regime di portata molto variabile a seconda delle precipitazioni e della stagionalità con diffusi fenomeni franosi e quindi soggetti a particolare erosione del corso; presentano un itinerario relativamente breve e, con uno scorrimento prevalentemente da nord-est a sud-ovest, sfociano tutti nel golfo di Lecco o nel [[Lago di Garlate]].
L'[[idrografia]] lecchese è costituita principalmente dal tratto del fiume [[Adda]] in uscita dal ramo orientale del [[lago di Como]].<br />
 
Vi scorrono inoltre una serie di torrenti, con relativi affluenti, che hanno origine nella fascia montuosa che sovrasta la città. Essi sono interessati da diffusi fenomeni franosi e quindi soggetti a particolare erosione del corso; presentano un itinerario relativamente breve e, con uno scorrimento prevalentemente da nord-est a sud-ovest, sfociano tutti nel golfo di Lecco o nel [[Lago di Garlate]].<br />
Da nord a sud troviamosi snoda il torrente Val Cascee; il torrente [[Gerenzone]], che scorre per poco più di {{M|4&nbsp;|u=km}} dandoil da viverequale, per molti anni, dette da vivere agli abitanti del luogo che, grazie ai suoi sfioratoi[[Sfioratore|sfioratori]] e al suo ripido corso, agli abitanti del luogo che convogliavano l'acqua in tratti di rogge e a cascatelle utili al lavaggio e al pescaggio delle ruote dei magli, i quali, man mano coprivano l'intero corso del torrente facendo sorgere sulle sue rive fabbriche metallifere e facendo sviluppare al contempo i quartieri alti di Lecco tra cui Malavedo e Laorca, in passato considerata la vera patria dei lavoranti del ferro, quei ''ferascét'' o ''tirabagia'' che sono la fama della città; riceve nel suo breve percorso i torrenti Valle [[Calolden]], Val di Streciura, il Val Pozza e il Valle Spesseda; il torrente Val Nera. Più a sud scorre il torrente [[Caldone]] che si sviluppa per circa {{M|7,5&nbsp;|u=km}}. PossiedeEsso possiede quattro affluenti: il Varigione, il Valle del Pieno, il Val Boazzo e il Grigna tutti immissari nel Lago di Lecco. A partire dal 1965 fu quasi interamente coperto per creare un viale di circonvallazione. Nel lago di Garlate, invece, sfociano il [[Torrente Bione|Bione]] che, colcon il suo affluente Valle Comera, percorre il suo tragitto per {{M|4&nbsp;|u=km}}; il torrente Tuf; il torrente Cif colcon il suo affluente Valle Ibraula; il torrente Valle di Culigo, il Merla e il Roggia Fornace Lansera. Nel tratto sud-orientale scorre per un certo tratto il torrente Valle Galaveso.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|titolo=Relazione geologica|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219010524/http://www.comune.lecco.it/resources/news/N1300e09de7923c3f9e0/N1300e09de7923c3f9e0/Relazione_geologica_generale.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>.
 
=== Orografia ===
La conca nella quale giace Lecco è circoscritta, a nord, a est e a sud-est, da una catena montuosa di notevole altezza, calcarea e dolomitica, dominata dal [[Resegone]] e dal [[gruppo delle Grigne]]<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/le_grigne.htm|titolo=Descrizione gruppo montuoso delle Grigne|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121106094609/http://www.scoprilecco.it/montagne/le_grigne.htm|dataarchivio=6 novembre 2012}}</ref> mentre a ovest è delimitata dai rilievi collinosi della Brianza nord-orientale che culminano nel [[monte Barro]] ({{M|922|u=m}}). Lecco è più propriamente così delimitata: a nord si innalza il massiccio del [[monte Coltignone]] ({{M|1479|u=m}}), prevalentemente di [[calcare]] e [[dolomia]] di [[Calcare di Esino|Esino]], porgendo direttamente sulla conca cime meno elevate, come il [[Monte San Martino (Orobie)|monte San Martino]] ({{M|1090|u=m}}) e la ripida parete del [[Corno Medale]] ({{M|1029|u=m}}) che sovrasta imponente il rione di [[Laorca]] oltre il quale si trovano il [[monte Melma]] ({{M|914|u=m}}) e il [[monte Due Mani]] ({{M|1666|u=m}}). Ad est il gruppo del [[Resegone]], che, con i suoi 1875 metri [[s.l.m.]], domina la città caratterizzando il paesaggio lombardo sin da [[Milano]]. È così chiamato a causa dei suoi molteplici denti rocciosi che, visti dall'abitato, lo fanno assomigliare a una sega di gigantesche dimensioni; domina imponente con le sue propaggini, che sono i [[Pizzo d'Erna|Piani d'Erna]] ({{M|1375|u=m}}) e il Pian Serada.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/resegone.html|titolo=Descrizione gruppo montuoso del Resegone|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008003241/http://www.scoprilecco.it/montagne/resegone.html|dataarchivio=8 ottobre 2012}}</ref> A sud-est, oltre [[Maggianico]], la maggiore elevazione è rappresentata dal [[Magnodeno]] ({{M|1241|u=m}}).<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/magnodeno.htm|titolo=Descrizione del monte Magnodeno|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120702085358/http://www.scoprilecco.it/montagne/magnodeno.htm|dataarchivio=2 luglio 2012}}</ref> Ad ovest si elevano i rilievi collinari estremi della Brianza nord-orientale, tra cui spicca il monte Barro<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/monte_barro.htm|titolo=Descrizione Monte Barro|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110313143335/http://www.scoprilecco.it/montagne/monte_barro.htm|dataarchivio=13 marzo 2011}}</ref> nel quale è stato costituito l'omonimo [[Parco naturale del Monte Barro|parco regionale]] a tutela della flora e fauna che custodisce.
[[File:ResegLecco.jpg|thumb|upright=1.8|Veduta invernale del Resegone]]
 
La conca nella quale giace Lecco è circoscritta, a nord, a est e a sud-est, da una catena montuosa di notevole altezza, calcarea e dolomitica, dominata dal [[Resegone]] e dal [[gruppo delle Grigne]]<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/le_grigne.htm|titolo=Descrizione gruppo montuoso delle Grigne|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121106094609/http://www.scoprilecco.it/montagne/le_grigne.htm|dataarchivio=6 novembre 2012}}</ref> mentre a ovest è delimitata dai rilievi collinosi della Brianza nord-orientale che culminano nel [[monte Barro]]. Lecco è più propriamente così delimitata: a nord si innalza il massiccio del [[Monte Coltignone]], prevalentemente di [[calcare]] e [[dolomia]] di [[Calcare di Esino|Esino]], affacciando direttamente sulla conca cime meno elevate, come il [[Monte San Martino (Orobie)|monte San Martino]], il Monte Melma e il Monte Albano. A est il gruppo del Resegone, che, con i suoi 1875 metri [[s.l.m.]], domina la città caratterizzando il paesaggio lombardo sin da Milano. È così chiamato a causa dei suoi molteplici denti rocciosi che, visti dall'abitato, lo fanno assomigliare ad una sega di gigantesche dimensioni; il Monte Serada, che domina imponente con le sue propaggini, che sono i [[Piani d'Erna]] e il Pian Serada<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/resegone.html|titolo=Descrizione gruppo montuoso del Resegone|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008003241/http://www.scoprilecco.it/montagne/resegone.html|dataarchivio=8 ottobre 2012}}</ref>. A sud-est, oltre [[Maggianico]], la maggiore elevazione è rappresentata dal Magnodeno<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/magnodeno.htm|titolo=Descrizione del monte Magnodeno|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120702085358/http://www.scoprilecco.it/montagne/magnodeno.htm|dataarchivio=2 luglio 2012}}</ref>. A ovest si elevano i rilievi collinari estremi della Brianza nord-orientale, tra cui spicca il monte Barro<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/montagne/monte_barro.htm|titolo=Descrizione Monte Barro|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110313143335/http://www.scoprilecco.it/montagne/monte_barro.htm|dataarchivio=13 marzo 2011}}</ref> nel quale è stato costituito l'omonimo [[Parco naturale del Monte Barro|parco regionale]] a tutela della flora e fauna che custodisce.
===Flora e fauna===
La posizione geografica favorevole e il conseguente clima mite ha permesso lo sviluppo sulle sponde del Lago di una lussureggiante vegetazione e dalla presenza di numerose varietà di piante, arbusti e fiori che normalmente crescono in regioni molto più meridionali. Nelle aree montuose si trovano numerose zone boschive di cui le più abbondanti sono le foreste ad [[aghifoglie]] nelle quali si possono ammirare fiori rari come le [[Gentiana|genziane]]. Le montagne circostanti, a parte sulle pendici, si presentano piuttosto spoglie con zone estese di prati adatti al [[pascolo]]. Nei parchi circostanti il fiume Adda la vegetazione è molto ricca di [[latifoglie]] tra cui [[Platanus|platani]], [[Quercus|querce]], [[Populus|pioppi]], [[Betula|betulle]], [[Acer (botanica)|aceri]] e [[Salix|salici]].
Dal punto di vista faunistico il territorio lacustre presenta una grande varietà di specie ittiche tra cui [[Trota|trote]], [[Luccio|lucci]], [[Alburnus arborella|alborelle]], [[Squalius squalus|cavedani]], [[Alosa agone|agoni]] e [[Pesce persico|persici]] oltre ad anfibi quali la [[Hyla arborea|raganella]] e la [[Pelophylax esculentus|rana verde]] mentre le specie di uccelli che popolano l'area, molte delle quali considerate specie protette, sono le [[Aythyini|anatre tuffatrici]], [[Anatinae|anatre di superficie]], [[Cigno|cigni]], [[Germano reale|germani reali]], [[Cormorano|cormorani]], [[Gabbiano|gabbiani]] e [[Airone|aironi]]. La fauna delle valli e delle vette circostanti, invece, sono popolate da [[Cinghiale|cinghiali]], [[Capriolo|caprioli]], [[Volpe|volpi]], [[Lepre|lepri]] e [[Cervo|cervi]], mentre i cieli sono spesso sorvolati da [[Falco|falchi]], [[Buteo buteo|poiane]] e [[Gufo comune|gufi]].
 
=== Sismologia ===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] la città di Lecco presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso e distribuito in modo uniforme sul territorio. Il comune è stato infatti classificato come zona 3<ref>{{cita web|url=http://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/8af915c9-7c1c-4176-aebc-342910a2aef8/D.G.R.+n.+2129+-+B.U.R.L.+S.O.+n.+29+del+16+luglio+2014.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=8af915c9-7c1c-4176-aebc-342910a2aef8|titolo=Classificazione in Lombardia|accesso=30 ottobre 2018|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref> (sismicità medio bassa) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale. Le località epicentrali per gli eventi che hanno prodotto i maggiori risentimenti/danni (osservazioni macrosismiche) provengono da zone appartenenti alle province vicine, corrispondenti al [[provincia di Brescia|Bresciano]], al [[provincia di Bergamo|Bergamasco]] e, soprattutto, all'[[appennino emiliano|Appennino EmilianoRomagnoloemiliano-romagnolo]].
L'[[Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia]] ha registrato comunque nel database macrosismico italiano del [[2004]]<ref>{{cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_place/|titolo=Database macrosismico italiano 2004|accesso=21 febbraio 2013}}</ref> una serie di eventi piuttosto sporadici sul territorio nell'arco temporale di circa 110 anni dal 1884 al 1995. Nello specifico sono ben 17 gli eventi tellurici fra i quali spicca il terremoto del 24 aprile 1918 di [[magnitudo (geologia)|magnitudo]] 5.,07 che ebbe come epicentro la bassa [[val Brembana]]. Altri tre episodi hanno invece avuto come [[epicentro]] proprio il territorio lecchese e sono riportati dalla letteratura<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-nella-storia-almeno-17-terremoti-e-nel-1918-epicentro-in-zona-66888/|titolo=Elenco terremoti nel lecchese|accesso=21 febbraio 2013|dataarchivio=7 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607073926/http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-nella-storia-almeno-17-terremoti-e-nel-1918-epicentro-in-zona-66888/|urlmorto=sì}}</ref>; essi sono risalenti al [[1887]] (raccontato dal libro di [[Giuseppe Mercalli]]: ''Il terremoto di Lecco del 20 maggio 1887''), al 5 marzo 1894 (raccontato nel libro di [[Mario Baratta]]: ''Il terremoto di Lecco del 5 marzo 1894'') e al [[1695]] (raccontato sempre da Mario Baratta nel 1901 nel suo saggio di storia e geografia sismica: ''I terremoti d'Italia''). L'ultimo evento registrato nel capoluogo e in tutta la provincia risale al 18 dicembre 2021 alle ore 11:34 con un sisma di magnitudo 4,4 della [[scala Richter]] che ha avuto come epicentro il paese di [[Bonate Sotto]] situato a soli {{M|20|u=km}} di distanza da Lecco.<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/cronache/21_dicembre_18/terremoto-italia-oggi-lombardia-5113b356-5fee-11ec-9352-9ed724df04f7.shtml|titolo=Terremoto del 18/12/2021|accesso=21 dicembre 2021}}</ref>
 
=== Clima ===
[[File:Lecco e il Monte San Martino.JPG|thumb|Panorama del centro storico in inverno|350x250px]]
Il territorio di Lecco risulta ben riparato dalle catene montuose, e dal punto di vista climatico, gode dei benefici influssi delle acque del lago e del soffio del [[Tivano]] che spira dalla Valtellina da nord-est tutto l'anno nelle prime ore del mattino, dalle 6 alle 10.<ref name="lake" /> La sua totale assenza indica l'avvicinarsi del brutto tempo. La [[Breva]], è un altro noto vento che soffia da sud nelle prime ore pomeridiane, generalmente fra le 10 e le 18.<ref name="lake">{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/comuni/lecco|titolo=Lecco il Lago|accesso=18 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219020409/http://www.lakecomo.it/territorio/comuni/lecco|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref> Questi due venti in passato venivano sfruttati per la pesca e la navigazione: i barcaioli discendevano verso sud nelle prime ore del mattino e risalivano le acque del Lario nelle ore pomeridiane. Nell'insieme la città gode di un [[clima continentale]], solitamente accompagnato da un alto tasso di [[umidità]], mitigato appunto dai suoi venti presentando inverni non particolarmente rigidi ed estati piuttosto gradevoli fermo restando che nel territorio comunale si registrano notevoli differenze termiche nei valori minimi tra i quartieri, sia per l'altitudine sia per l'esposizione o meno alle brezze del lago. Dalle valli che sboccano sul lago soffiano all'improvviso le varie ''montive'', brezze che nelle giornate estive attenuano gradevolmente la calura ma, durante i temporali possono essere anche molto violenti e forti. Altro vento poco noto ma assai violento con raffiche intorno ai 40/60&nbsp;km/h è il ''Ventone'' che soffia dalla Valchiavenna all'improvviso solitamente in primavera. Quasi inesistente in città la [[nebbia]] che caratterizza invece la vicina [[pianura padana]], già in parte presente oltre le colline della Brianza in alcune occasioni. La [[neve]] è abbastanza frequente, seppur discontinua a seconda degli inverni, con valori di nevosità media annua che si differenzia molto procedendo verso le località site in collina come Bonacina, Malavedo e Laorca. La piovosità è abbastanza elevata con una media annua di circa 1500&nbsp;mm e presenta un'importante esposizione a fenomeni di tipo temporalesco. Le ultime grandi nevicate risalgono al 14 dicembre 2012, al 17 dicembre 2010, al 21-22 dicembre 2009, al 2 febbraio e 6-7 gennaio 2009, al 26, 27 e 28 gennaio 2006 e al 18 gennaio 2005; piuttosto rilevante la nevicata che ha interessato buona parte della regione tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2012, non per la quantità ma per il manto nevoso rimasto al suolo a lungo a causa delle bassissime temperature registrate (con valori minimi sino a -15&nbsp;°C nella Brianza e Valsassina e valori massimi sotto lo zero anche in centro per circa una settimana).
Il territorio di Lecco risulta ben riparato dalle catene montuose, e dal punto di vista climatico, gode dei benefici influssi delle acque del lago e del soffio del [[Tivano]] che spira dalla [[Valtellina]] da nord-est tutto l'anno nelle prime ore del mattino, dalle 6 alle 10. La sua totale assenza indica l'avvicinarsi del brutto tempo. La [[Breva]], è un altro noto vento che soffia da sud nelle prime ore pomeridiane, generalmente fra le 10 e le 18. Questi due venti in passato venivano sfruttati per la pesca e la navigazione: i barcaioli discendevano verso sud nelle prime ore del mattino e risalivano le acque del Lario nelle ore pomeridiane.
La dolcezza del clima e la buona esposizione al sole in passato favorì l'agricoltura, infatti vi si produceva olio e vino ed erano molto apprezzati fichi, noci, noccioli e castagne.
 
Nell'insieme la città gode di un [[clima continentale]], solitamente accompagnato da un alto tasso di [[umidità]], mitigato appunto dai suoi venti presentando inverni non particolarmente rigidi ed estati piuttosto gradevoli fermo restando che nel territorio comunale si registrano notevoli differenze termiche nei valori minimi tra i quartieri, sia per l'altitudine sia per l'esposizione o meno alle brezze del lago. Dalle valli che sboccano sul lago soffiano all'improvviso le varie ''montive'', brezze che nelle giornate estive attenuano gradevolmente la calura ma, durante i temporali possono essere anche molto violenti e forti. Altro vento poco noto ma assai violento, con raffiche intorno ai {{M|40|-|60|u=km/h}}, è il ''Ventone'' che soffia dalla [[Valchiavenna]] all'improvviso solitamente in primavera. Quasi inesistente in città la [[nebbia]] che caratterizza invece la vicina [[pianura padana]], già in parte presente oltre le colline della Brianza in alcune occasioni.
 
La piovosità è abbastanza elevata con una media annua di circa {{M|1500|u=mm}} e presenta un'importante esposizione a fenomeni di tipo temporalesco. La [[neve]] è abbastanza frequente, seppur discontinua a seconda degli inverni, con valori di nevosità media annua che si differenzia molto procedendo verso le località site in collina come Bonacina, Malavedo e Laorca. Le ultime grandi nevicate risalgono al 14 dicembre 2012, al 17 dicembre 2010, al 21-22 dicembre 2009, al 2 febbraio e 6-7 gennaio 2009, al 26, 27 e 28 gennaio 2006 e al 18 gennaio 2005; piuttosto rilevante la nevicata che ha interessato buona parte della regione tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 2012, non per la quantità ma per il manto nevoso rimasto al suolo a lungo a causa delle bassissime temperature registrate (con valori minimi sino a {{M|-15|u=°C}} nella Brianza e Valsassina e valori massimi sotto lo zero anche in centro per circa una settimana). La dolcezza del clima e la buona esposizione al sole in passato favorì l'agricoltura, infatti vi si produceva olio e vino ed erano molto apprezzati fichi, noci, noccioli e castagne.
 
{{ClimaAnnuale
Riga 167 ⟶ 163:
}}
 
== OriginiEtimologia del nometoponimo ==
L'origine del toponimo Lecco non è certa ma probabilmente è di provenienza celtica[[celti]]ca che si collega a ''Lech'' o ''Loch'' e cioè lago, come ancora oggi in numerosi dialetti e toponimi di tale derivazione (in [[Irlanda]], [[Scozia]], [[Galles]], [[Bretagna]], e [[Galizia (Spagna)|Galizia]], ma anche all'estremo opposto delle acque del Lario, dove si trova [[Samolaco]]'''''<ref name=":0623222222222322">{{cita|Brivio|p. 5}}.</ref>'''''). Di fatto poco prima dell'anno 1000 a.C. alcune popolazioni di [[Galli]] e [[Celti]] emigrarono nel territorio lecchese per motivi di commercio. ''Leucos'' fu il nome dato dai [[Galli]] che abitarono queste zone sino all'epoca romana i quali trasformarono la denominazione in ''Leucum'' intorno al 200 a.C. sotto il dominio di [[Giulio Cesare]]. Questo tende ada escludere l'ipotesi avanzata dagli storici che hanno individuato in Lecco la città romana fondata nel 95 a.C. da ''Licinio Crasso'' nell'area lariana colcon il nome di ''Leucera''.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|titolo=Presunta fondazione romana|accesso=29 marzo 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160410111411/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|dataarchivio=10 aprile 2016}}</ref> Altre teorie fanno risalire l'etimologia dal [[Lingua greca antica|greco]] ''leukos'' (bianco), probabilmente a causa delle bellissime rocce calcaree bianche; dal [[Latino volgare|latino]] ''lucus'' (bosco) e/o ''lacus'' (lago). Altre illazioni riportano a una derivazione dall'antico indiano ''lokas'' (paese) o dal lituano ''laukas'' (campo aperto).<brref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/097/042/|titolo=Altra ipotesi sull'etimologia|accesso=20 febbraio 2013}}</ref> Tuttavia l'esistenza della città è stata documentata per la prima volta nell'[[845]], con la comparsa di un documento dal nome ''Leuco.''<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=cenni%20storici|titolo=Cenni storici sull'origine del toponimo|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007053259/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=cenni%20storici|dataarchivio=7 ottobre 2013}}</ref>
Altre teorie, forse leggendarie, fanno risalire l'etimologia dal greco ''leukos'' (bianco), probabilmente a causa delle bellissime rocce calcaree bianche; dal latino ''lucus'' (bosco) e/o ''lacus'' (lago). Altre illazioni riportano ad una derivazione dall'antico indiano ''lokas'' (paese) o dal lituano ''laukas'' (campo aperto)<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/097/042/|titolo=Altra ipotesi sull'etimologia|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>. Tuttavia l'esistenza della città è stata documentata per la prima volta nell'845, con la comparsa di un documento dal nome ''Leuco''<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=cenni%20storici|titolo=Cenni storici sull'origine del toponimo|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007053259/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=cenni%20storici|dataarchivio=7 ottobre 2013}}</ref>.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Lecco|Mura di Lecco}}
=== Epoca celtica e romana ===
Scavi del 1988 dei [[Musei civici di Lecco]], hanno portato alla scoperta di un villaggio della [[Cultura di Golasecca]] (prima [[Età del Ferro]]) alla Rocca di Chiuso. L'orizzonte cronologico va dal [[X secolo a.C.]] al [[IV secolo|IV secolo d. C.]] Infatti l'insediamento dei [[Celti]] golasecchiani nella zona precede di oltre 4 secoli l'arrivo dei [[Cultura di La Tène|Celti La Tène]] da oltralpe e numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza della [[cultura di Golasecca]] e [[Cultura di La Tène|di La Tène]] nella zona (Olate di Lecco,e Valsassina). Nel 2005 ai Piani d'Erna altri scavi dei Musei Civici di Lecco e delladell'[[Università degli Studi di Bergamo|Università di Bergamo]] hanno portato alla luce il più antico sito di produzione metallurgica dell'intero arco alpino ([[II secolo a.C.]] - [[I secolo|I secolo d. C.]]). I resti di forni fusori e di scorie di lavorazione comprovano che questa attività, che sarà poi per duemila anni tradizionale per Lecco, era allora già fiorente.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/origini/il%20territorio.htm|titolo=Approfondimento sull'epoca antica nel lecchese|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121222183055/http://www.scoprilecco.it/origini/il%20territorio.htm|dataarchivio=22 dicembre 2012}}</ref> Anche la principale arteria militare proveniente da [[Aquileia]], attraverso Bergamo, diretta a Como, non transitava da Lecco ma più a sud, sul ponte romano di Olginate. Il ''[[castrum]]'' del colle di Santo Stefano, individuato da [[Gian Piero Bognetti|Bognetti]], e sul quale condusse i primi scavi archeologici il padre di [[Alessandro Manzoni]], Pietro, risale al periodo Tardoantico-Altomedivale e faceva parte delle possenti [[Limes (storia romana)|fortificazioni del limesLimes]], poste a difesa di Mediolanum, che circondavano tutto il Lario Orientaleorientale dadal [[monteMonte Barro]] aal Lavello.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori.htm|titolo=Epoca celtica e romana del territorio|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209010825/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref>. Da Lecco passava anche la ''[[via Spluga]]'', [[strada romana]] che collegava [[Milano]] con il [[passo dello Spluga]].
 
=== Il medioevoMedioevo ===
[[File:I promessi sposi - Lake Como.jpg|thumb|Panorama del '600 di Lecco con l'originario Ponte Azzone Visconti|263x263px]]
Durante l'[[alto medioevo]] la zona dei dintorni di Lecco acquista una notevole importanza militare. Punto nodale di diverse vie che mettevano in comunicazione l'attuale Lombardia con i territori d'Oltralpe, la regione diviene teatro di scontri e decisive battaglie, come è dimostrato dall'improvvisa scomparsa dell'importante fortificazione dei [[Goti]] sul Monte Barro, dove gli scavi archeologici hanno messo in luce i resti di un castello del VI secolo, del quale sono stati riconosciuti un'area abitata ai Piani di Barra ede un sistema difensivo tra l'Eremo ede il versante sud-orientale del monte. Il sistema fortificato di Lecco (''Castrum Leuci'') diventa sede, con i [[Carolingi]], di un importante Comitato affidato alla famiglia degli [[Corradidi|Attonidi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=01.02|titolo=Carolingi e Lecco|accesso=8 dicembre 2014}}</ref> Nel 960 l'ultimo di questi conti fu privato del potere dall'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] e Lecco fu sottoposta alla [[signoria cittadina|signoria]] dell'Arcivescovo di Milano. La signoria arcivescovile su tutte le terre orientali del Lario dureràdurò per molti secoli.
 
Per tutto il medioevo e in larga misura per l'Età Moderna il nome di Lecco non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valsassina. Lecco era un abitato policentrico, in cui i vari rioni erano strettamente interdipendenti, ognuno con una specializzazione funzionale ed economica. In quel periodo in Lombardia la ''civitas'' (città) definiva solo i centri sedi di diocesi mentre i ''borgus'' (borghi) erano costituiti da realtà para-urbane di una certa importanza ma non sede vescovile così come accadde per [[Monza]] e [[Varese]] tutti riuniti sotto l'[[arcidiocesi di Milano]]. L'imporsi del termine burgus viene così a coincidere con un profondo cambiamento della struttura socioeconomica urbana, conseguente all'affermazione del regime comunale ede allo sviluppo di un'attività economica su scala preindustriale.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N14677512cfb2ac964c9|titolo=Borgus di Lecco|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori.htm|titolo=Epoca Mediaevale|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209010825/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref>
 
=== Il periodo Comunale e visconteo ===
[[File:Statuta communitatis Leuci 1669.jpg|thumb|Versione a stampa degli [[Statuti di Lecco del XIV secolo|Statuti di Lecco]] del 1669]]
 
Nel 1117 scoppiò una lunga guerra, durata 10 anni, che vide contrapposti molti paesi dei laghi di Como e di Lugano contro Milano, di cui Lecco era alleata. I lecchesi presero parte allo scontro e nel marzo del 1125, con una flotta, assediarono [[Como]] via lago, mentre i Milanesi la bloccavano via terra. Como dovette capitolare e i vincitori la diedero alle fiamme. I rapporti con Milano rimasero però sempre tesi e, a causa di una situazione scaturita da motivi politici ed economici per la disparità nella tassazione, si arrivò alle armi. Dopo alterne vicende si raggiunse la pace nel 1219 e, nel 1224, si ottenne il riconoscimento di alcuni diritti dei lecchesi.<ref>{{cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Guerra contro Milano|accesso=8 dicembre 2014}}</ref>
 
Nel tentativo di affrancarsi dal dominio milanese, durante la contrapposizione tra Milano e l'[[Federico II di Svevia|imperatore Federico II]] - nipote del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] - Lecco sostenne quest'ultimo, ma alla sua morte i milanesi attaccarono il castello che sorgeva sulla collina di S. Stefano e nel 1250 lo rasero al suolo. Successivamente Lecco rimase coinvolta nelle lotte tra le potenti famiglie milanesi dei [[Visconti]] e dei [[Della Torre|Torriani]], questi ultimi proprietari dei territori [[Valsassina|valsassinesi]]. Le lotte portarono [[Matteo I Visconti]] a distruggere il borgo dando ordine che non risorgesse mai più (1296). Nonostante la distruzione Lecco venne però ricostruita e successivamente riconquistata da [[Azzone Visconti]]. Questi fece edificare il ponte tuttora esistente che da lui ha preso il nome e, considerando l'importanza strategica della zona posta al confine con illa territorio[[Repubblica di Venezia]], ne fortificò il borgo. Per tutto il periodo la Comunità Generale di Lecco, che comprendeva tutto l'attuale territorio comunale si eresse a libero Comune [[Statuti di Lecco del XIV secolo|con propri Statuti]] e, fino al [[1757]], fu ''[[de facto]]'' un piccolo Stato autonomo (con un proprio diritto civile e penale), ma inserito nel più grande [[Ducato di Milano]].
 
=== La dominazione spagnola ===
[[File:068LeccoTorreViscontea.JPG|thumb|La [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]], tra i pochi reperti delle fortificazioni anticamente esistenti]]
{{Citazione|Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia.|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo I, [[1840]]}}
[[File:068LeccoTorreViscontea.JPG|thumb|La [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]], tra i pochi reperti delle fortificazioni anticamente esistenti]]
Con la caduta del [[Ducato di Milano]], Lecco passò alla [[Spagna]] e, sotto [[Carlo V]], venne trasformata in una piazzaforte militare.<ref>{{cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Piazzaforte militare Spagnola|accesso=8 dicembre 2014}}</ref> In questo tormentato periodo si colloca la figura di [[Gian Giacomo Medici]], detto il Medeghino, signore di [[Musso (Italia)|Musso]], un capitano di ventura che dominò la scena lombarda dapprima con azioni piratesche e, successivamente, con una disinvolta e machiavellica condotta politica. [[Gian Giacomo Medici]] ottenne il dominio di Lecco, della [[Valsassina]] e di parte della [[Brianza]]; dominio che perse quando, momentaneamente, questi territori tornarono sotto [[Francesco Sforza]] duca di Milano. Il Medeghino passò quindi agli ordini di Carlo V, facendosi onore come condottiero dell'esercito imperiale. Di fatto in questo periodo il potere rimase nelle mani del Patriziato Milanese, secondo la tradizionale politica spagnola che mantenne l'autonomia dei vari Paesi dipendenti dalla Corona di Spagna.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|titolo=Dominazione Spagnola|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304235354/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> L'attività siderurgica continuò a fiorire, anche per l'azione di numerosi mercanti-imprenditori lecchesi, il principale dei quali fu [[Giacomo Maria Manzoni]], il quadrisavolo del romanziere. In questo periodo si soffrì, come in tutto il milanese, di pestilenze e carestie, che il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] ha mirabilmente descritto ne ''[[I promessi sposi]]''. Nel [[1714]] la Lombardia passò agli [[Asburgo d'Austria]] e [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] pose Lecco a capo delle [[Pievi milanesi|Pievi]] di [[Bellano]], [[Mandello del Lario|Mandello]], [[Varenna]], [[Vedeseta]] e [[Valsassina]].
Con la caduta del [[Ducato di Milano]], Lecco passò alla [[Spagna]] e, sotto [[Carlo V]], venne trasformata in una piazzaforte militare.<ref>{{cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Piazzaforte militare Spagnola|accesso=8 dicembre 2014}}</ref> In questo tormentato periodo si colloca la figura di [[Gian Giacomo Medici]], detto il Medeghino, signore di [[Musso (Italia)|Musso]], un capitano di ventura che dominò la scena lombarda dapprima con azioni piratesche e, successivamente, con una disinvolta e machiavellica condotta politica. [[Gian Giacomo Medici]] ottenne il dominio di Lecco, della [[Valsassina]] e di parte della [[Brianza]]; dominio che perse quando, momentaneamente, questi territori tornarono sotto [[Francesco Sforza]] duca di Milano. Il Medeghino passò quindi agli ordini del re di Spagna [[Carlo V d'Asburgo]], facendosi onore come condottiero dell'esercito imperiale. Di fatto in questo periodo il potere rimase nelle mani del Patriziato Milanese, secondo la tradizionale politica spagnola che mantenne l'autonomia dei vari Paesi dipendenti dalla Corona di Spagna.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|titolo=Dominazione Spagnola|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304235354/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> L'attività siderurgica continuò a fiorire, anche per l'azione di numerosi mercanti-imprenditori lecchesi, il principale dei quali fu [[Giacomo Maria Manzoni]], il quadrisavolo del romanziere. In questo periodo si soffrì, come in tutto il milanese, di pestilenze e carestie, che il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] ha mirabilmente descritto ne ''[[I promessi sposi]]''. Nel [[1714]] la Lombardia passò agli [[Asburgo d'Austria]] e [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] pose Lecco a capo delle [[Pievi milanesi|Pievi]] di [[Bellano]], [[Mandello del Lario|Mandello]], [[Varenna]], [[Vedeseta]] e [[Valsassina]].
 
=== La dominazione austriaca e napoleonica ===
{{Citazione|...un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città...|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo I, [[1840]]}}
Nel 1784 [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]] visita la città e decide la definitiva soppressione della cinta muraria.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|titolo=Abbattimento delle mura|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095429/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref> Con la discesa di Napoleone e la nascita nel 1797 della [[Repubblica Cisalpina]], la Riviera di Lecco si trova a far parte dell'effimero [[dipartimento della Montagna]] (del quale Lecco è il capoluogo). Nel [[1799]] un reparto dell'esercito austro-russo di [[Suvorov (Oblast' di Tula)|Suvorov]] al comando del principe [[Pëtr Ivanovič Bagration]] si scontra a Lecco con i francesi e li sconfigge. La battaglia apre agli austro-russi le porte di Milano che cade in loro possesso. L'anno successivo, con il ritorno di [[Napoleone]] si ha la Seconda Battaglia di Lecco che è vinta, questa volta, dai francesi. La città è incorporata prima nel [[Dipartimento del Lario (1801)|Dipartimento del Lario]] con capoluogo a [[Como]], e poi in quello del [[Dipartimento del Serio|Serio]] con capoluogo a [[Bergamo]]. Nel 1814, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, l'esercito austriaco riprende possesso della regione, sopprime ogni istituzione francese, riporta stabilmente Lecco nel territorio della [[provincia di Como]] nel 1816 (da cui si renderà indipendente solo nel 1995) e suddivide definitivamente la città in tanti piccoli Comuni che verranno riaccorpati nel 1923, durante il [[Ventennio fascista]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N14677512cfb2ac964c9|titolo=Lecco sotto il dominio comasco|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì}}</ref><br />
Il periodo del [[Regno Lombardo-Veneto]] conobbe effetti positivi sulla storia di Lecco: in questi anni si collocano numerosi interventi di ammodernamento e sviluppo del territorio, come l'introduzione di una burocrazia efficiente, l'incremento del catasto, introdotto già da Giuseppe II, e lo sviluppo industriale che portarono ad un diffuso benessere; l'industria serica, tradizionale nell'area, venne meccanizzata con l'uso del vapore e crebbe impetuosamente la tradizionale lavorazione del ferro, dando vita a grandi Industrie meccaniche come la [[Badoni]] che domineranno il mercato italiano anche per tutto il XX secolo. Negli anni trenta dell'Ottocento era attivo in città un centro di reclutamento per gli svizzeri che intendevano arruolarsi nelle [[Guardia svizzera pontificia|guardie pontificie]].
 
Con la discesa di [[Napoleone Bonaparte]] e la nascita nel 1797 della [[Repubblica Cisalpina]], la Riviera di Lecco si trova a far parte dell'effimero [[dipartimento della Montagna]] (del quale Lecco ne fu il capoluogo). Nel [[1799]] un reparto dell'esercito austro-russo di [[Suvorov (Oblast' di Tula)|Suvorov]] al comando del principe [[Pëtr Ivanovič Bagration]] si scontra a Lecco con i francesi e li sconfigge. La battaglia apre agli austro-russi le porte di Milano che cadde in loro possesso. L'anno successivo, con il ritorno di [[Napoleone]] si ha la Seconda Battaglia di Lecco che è vinta, questa volta, dai francesi. La città è incorporata prima nel [[Dipartimento del Lario (1801)|Dipartimento del Lario]] con capoluogo a [[Como]], e poi in quello del [[Dipartimento del Serio|Serio]] con capoluogo a [[Bergamo]].
=== Dal risorgimento al dopoguerra ===
 
[[File:Campanile Diocesi Milano Lecco.jpg|thumb|Particolare del [[Campanile di San Nicolò|campanile]] simbolo della città inaugurato nel 1904.]]
Nel 1814, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, l'esercito austriaco riprende possesso della regione, sopprime ogni istituzione francese, riporta stabilmente Lecco nel territorio della [[provincia di Como]] nel 1816 (da cui si renderà indipendente solo nel 1995) e suddivide definitivamente la città in tanti piccoli Comuni (che verranno riaccorpati solo nel 1923).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N14677512cfb2ac964c9|titolo=Lecco sotto il dominio comasco|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
La prima meta del XIX secolo portò Lecco ad essere uno dei cuori pulsanti della cultura italiana: gli [[Scapigliatura|Scapigliati]], famoso gruppo di letterati milanesi fecero di Maggianico uno dei loro luoghi di ritrovo preferiti. Il fermento culturale del periodo era associato anche al fermento politico, e Lecco ed i suoi abitanti ebbero un ruolo molto importante nel Risorgimento lombardo.<br />Alla notizia dell'insurrezione milanese contro l'Austria – marzo 1848 – fu un prete, don Antonio Mascari, ad incitare alla ribellione dal pulpito. Subito si raccolsero denaro e volontari. Nella notte tra il 18 e il 19 marzo i cittadini assediarono il Commissariato e costrinsero il comandante a cedere le armi ma la rivolta non ebbe comunque successo. Con il decreto 22 giugno 1848 il governo provvisorio della Lombardia (quello austriaco era decaduto in seguito alle [[Cinque Giornate di Milano]]) promosse Lecco al rango di città grazie al contributo che la città stava dando alla causa risorgimentale: molti lecchesi vennero inviati al Passo dello Stelvio per impedire la discesa in Lombardia degli Austriaci. Tuttavia, al loro ritorno, Lecco nel 1859 venne nuovamente declassata a Borgo.<ref>{{Cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|titolo=Epoca Risorgimentale|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304235354/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>.<br />Nel 1859, con la Seconda Guerra d'Indipendenza, Lecco e la Lombardia, furono conquistate dal [[Regno di Sardegna]], primo troncone del Regno d'Italia e, nello stesso anno, riebbe il titolo di Città, che le era stato conferito nel 1848 e cancellato dagli austriaci. Primo sindaco fu il notaio Francesco Cornelio.<ref>{{Cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Lecco a cavallo fra Risorgimento e Unità d'Italia/|accesso=8 dicembre 2014}}</ref><br />
 
Nel 1885 nacque il corpo dei [[polizia municipale|Vigili Urbani]] mentre nel [[1923]] il territorio comunale, ormai insufficiente a contenere l'espansione urbana, venne notevolmente ampliato con l'aggregazione dei comuni limitrofi di [[Acquate]], [[Castello sopra Lecco]], [[Germanedo]], [[Laorca]], [[Rancio di Lecco]] e [[San Giovanni alla Castagna]], nonché di parte del territorio comunale di [[Maggianico]]<ref name="Castello Sopra Lecco 1923">[[s:R.D. 27 dicembre 1923, n. 3121 - Aggregazione al comune di Lecco di quelli contermini di Castello Sopra Lecco, Rancio di Lecco, Laorca, San Giovanni alla Castagna, Acquate, Germanedo, nonché di parte del territorio del comune di Maggianico|Regio Decreto 27 dicembre 1923, n. 3121]]</ref>; nel [[1928]] venne aggregata anche la restante parte di Maggianico, mentre Malgrate e Pescate, di cui era prevista l'aggregazione, mantengono la loro autonomia. La città in seguito si sviluppò di pari passo con il paese, fu centro di aspre lotte sindacali per il miglioramento delle condizioni negli stabilimenti tessili e dovette pagare un enorme tributo di sangue nel corso delle due guerre mondiali, furono molti i caduti ricordati nei numerosi monumenti presenti in città.
Il periodo del [[Regno Lombardo-Veneto]] ha comportato effetti positivi nella storia di Lecco: in questi anni si collocano numerosi interventi di ammodernamento e sviluppo del territorio, come l'introduzione di una burocrazia efficiente, l'incremento del catasto, introdotto già da [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], e lo sviluppo industriale che portarono a un diffuso benessere; l'industria serica, tradizionale nell'area, venne meccanizzata con l'uso del vapore e crebbe impetuosamente la tradizionale lavorazione del ferro, dando vita a grandi Industrie meccaniche come la Badoni che dominarono il mercato italiano anche per tutto il [[XX secolo]]. Negli anni trenta dell'Ottocento era attivo in città un centro di reclutamento per gli svizzeri che intendevano arruolarsi nelle [[Guardia svizzera pontificia|guardie pontificie]].
 
=== Dal Risorgimento al dopoguerra ===
[[File:Saint Nicholas church in Lecco (6).jpg|miniatura|Il [[Campanile di San Nicolò]], detto ''"Il Matitone"'' è il simbolo della città e fu inaugurato nel 1904]]
La prima meta del XIX secolo portò Lecco ad essere uno dei cuori pulsanti della cultura italiana: gli [[Scapigliatura|Scapigliati]], famoso gruppo di letterati milanesi fecero di Maggianico uno dei loro luoghi di ritrovo preferiti. Il fermento culturale del periodo era associato anche al fermento politico, e Lecco con i suoi abitanti ebbero un ruolo molto importante nel [[Risorgimento]] lombardo. Alla notizia dell'insurrezione milanese contro l'Austria nel marzo 1848 fu un prete, don Antonio Mascari, a incitare alla ribellione dal pulpito. Subito si raccolsero denari e volontari. Nella notte tra il 18 e il 19 marzo i cittadini assediarono il Commissariato e costrinsero il comandante a cedere le armi ma la rivolta non ebbe comunque successo. Con il decreto 22 giugno 1848 il governo provvisorio della Lombardia (quello austriaco era decaduto in seguito alle [[Cinque Giornate di Milano]]) promosse Lecco al rango di città grazie al contributo che la città stava dando alla causa risorgimentale: molti lecchesi vennero inviati al [[Passo dello Stelvio]] per impedire la discesa in Lombardia degli Austriaci. Tuttavia, al loro ritorno, Lecco nel 1859 venne nuovamente declassata a Borgo.<ref>{{Cita web|url=http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|titolo=Epoca Risorgimentale|accesso=24 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304235354/http://www.scoprilecco.it/dominatori/i_dominatori%202.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> Nel 1859, con la [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|Seconda guerra d'indipendenza]], Lecco fu conquistata, come tutta la Lombardia, dal [[Regno di Sardegna]] e, nello stesso anno, riacquistò il titolo di Città, che le era stato conferito nel 1848 e poi cancellato dagli austriaci. Primo sindaco fu il notaio Francesco Cornelio.<ref>{{Cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Lecco a cavallo fra Risorgimento e Unità d'Italia/|accesso=8 dicembre 2014}}</ref>
 
Nel 1837 ci fu a Lecco il primo esperimento di [[illuminazione pubblica]] con otto lampade a olio. La vera e propria illuminazione entrò in funzione solo otto anni dopo.<ref>{{cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Esperimento sull'illuminazione pubblica|accesso=8 dicembre 2014}}</ref>
Nel 1885 nacque il corpo dei [[polizia municipale|Vigili Urbani]] mentre nel [[1923]] il territorio comunale, ormai insufficiente a contenere l'espansione urbana, venne notevolmente ampliato con l'aggregazione dei comuni limitrofi di [[Acquate]], [[Castello sopra Lecco]], [[Germanedo]], [[Laorca]], [[Rancio di Lecco]] e [[San Giovanni alla Castagna]], nonché di parte del territorio comunale di [[Maggianico]]<ref name="Castello Sopra Lecco 1923">[[s:R.D. 27 dicembre 1923, n. 3121 - Aggregazione al comune di Lecco di quelli contermini di Castello Sopra Lecco, Rancio di Lecco, Laorca, San Giovanni alla Castagna, Acquate, Germanedo, nonché di parte del territorio del comune di Maggianico|Regio Decreto 27 dicembre 1923, n. 3121]]</ref>; nel [[1928]] venne aggregata anche la restante parte di Maggianico, mentre Malgrate e Pescate, di cui era prevista l'aggregazione, mantengono la loro autonomia. La città in seguito si sviluppò di pari passo con il Paese, fu centro di aspre lotte sindacali per il miglioramento delle condizioni negli stabilimenti tessili e dovette pagare un enorme tributo di sangue nel corso delle due guerre mondiali, furono molti i caduti ricordati nei numerosi monumenti presenti in città.
 
=== Simboli ===
==== Stemma ====
[[File:Lecco-Stemma.pngsvg|thumb|upright=0.8miniatura|Stemma del Comune di Lecco]]
{{citazione|Croce rossa in campo bianco e leone rampante su fondo azzurro-lago, a destra e sinistra, due tritoni, corona gemmata a nove palle.|Descrizione non araldica dello stemma della città di Lecco}}
 
Lo stemma della città di Lecco può essere così blasonato: "Scudo ancile, partito: nel primo, d'argento, alla croce di rosso; nel secondo, d'azzurro, al leone d'oro, lampassato di rosso, rivoltato, la testa posta in maestà. Corona Comitale. Lo scudo addossato ada un cartoccio dorato, sostenuto da due tritoni barbuti, addossati, il tutto d'oro."
 
Lo stemma della città di Lecco ha subito molte modifiche con il susseguirsi degli eventi storici che hanno riguardato la città. Dopo la raffigurazione più antica risalente al [[Seicento]], è stato tramandato lo stemma degli ''Statuta Civilia Comminitatis Leuci'' ([[1691]]) il quale subì delle varianti più o meno elaborate e, a oggi, raffigura uno scudo partito con la [[Croce di San Giorgio]] sulla sinistra che rappresenta un simbolo di origine guelfa, che compare negli stemmi dei [[Età comunale|liberi Comuni]] del Nord Italia anti-imperiali, e un leone d'oro rampante in campo azzurro a destra. La croce rossa in campo d'argento, adottata anche nello [[Stemma di Milano]], presuppone che il suo uso venne impiegato quando Lecco fece stabilmente parte del ''Contado Milanese'' alla fine del [[XIV secolo]] mentre il leone (originariamente un leopardo illeonito) rappresenta il simbolo del Comune di parte del Popolo, richiamando la posizione politica della città in epoca medievale dominata dai [[Signori di Milano]] e partigiana dei [[Della Torre|Torriani]]. Lo scudo è sorretto ai lati dai tenenti raffigurati da due [[Tritone (divinità)|tritoni]] (divinità della [[mitologia greca]] dalla doppia natura: metà uomini e metà pesci), una figura molto rara in araldica a ricordo delle origini di popolo vissuto in un villaggio di pescatori.
Lo stemma della città di Lecco ha subito molte modifiche con il susseguirsi degli eventi storici che hanno riguardato la città.<br />
 
Dopo la raffigurazione più antica risalente al [[Seicento]], è stato tramandato lo stemma degli ''Statuta Civilia Comminitatis Leuci'' ([[1691]]) il quale subì delle varianti più o meno elaborate e, ad oggi, raffigura uno scudo partito con la [[Croce di San Giorgio]] sulla sinistra che rappresenta un simbolo di origine guelfa, che compare negli stemmi dei liberi Comuni del Nord Italia anti-imperiali, ed un leone d'oro rampante in campo azzurro a destra.<br />
Lo stemma non è sormontata dalla tipica corona turrita di città ma, come [[Torino]] e altre città sedi di antiche contee, da una corona comitale poiché, da un punto di vista araldico, Lecco era contea fin dal dominio [[carolingi]]o ([[VIII secolo]]), quando era sede di una delle più antiche e potenti dinastie del ''[[Regnum Italicorum]]'', gli [[Corradidi|Attonidi]] di Lecco. Tale dizione venne mantenuta anche dopo la morte dell'ultimo conte, comparendo anche nel testo della [[Pace di Costanza]] ([[1183]]) e negli atti pubblici milanesi dei secoli successivi. La corona comitale è composta da 16 punte sostenenti altrettante perle, di cui solo 9 sono visibili nello stemma.<ref>{{cita web |url=http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N108bf18e0a55ea37385/N108bf18e0a55ea37385/Storia_stemma_Comune_di_Lecco.pdf|titolo=Descrizione dello Stemma di Lecco|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121222070127/http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N108bf18e0a55ea37385/N108bf18e0a55ea37385/Storia_stemma_Comune_di_Lecco.pdf|dataarchivio=22 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/stemmi/lo_stemma_di_lecco.htm|titolo=Evoluzione dello Stemma di Lecco|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121208184529/http://www.scoprilecco.it/stemmi/lo_stemma_di_lecco.htm|dataarchivio=8 dicembre 2012}}</ref>
La croce rossa in campo d'argento, adottata anche nello [[Stemma di Milano]], presuppone che il suo uso venne impiegato quando Lecco fece stabilmente parte del ''Contado Milanese'' alla fine del [[XIV secolo]] mentre il leone (originariamente un leopardo illeonito) rappresenta il simbolo del Comune di parte del Popolo, richiamando la posizione politica della città in epoca medievale dominata dai [[Signori di Milano]] e partigiana dei [[Torriani]]. Lo scudo è sorretto ai lati dai tenenti raffigurati da due tritoni (divinità della mitologia greca dalla doppia natura: metà uomini e metà pesci), una figura molto rara in araldica a ricordo delle origini di popolo vissuto in un villaggio di pescatori.
[[File:Lecco-Bandiera.svg|miniatura|Bandiera di Lecco.<ref>{{Cita web|url=https://www.amazon.it/U24-Bandiera-della-Italia-qualit%C3%A0/dp/B09NDSZLF7|titolo=}}</ref>]]
Lo stemma non è sormontata dalla tipica corona turrita di città ma, come [[Torino]] ed altre città sedi di antiche contee, la corona comitale poiché, da un punto di vista araldico, Lecco era Contea fin dal dominio [[carolingi]]o ([[VIII secolo]]) quando era sede di una delle più antiche e potenti dinastie del [[Regnum Italiae]], gli [[Corradidi|Attonidi]] di Lecco. Tale dizione venne mantenuta anche dopo la morte dell'ultimo conte comparendo anche nel testo della [[Pace di Costanza]] ([[1183]]) e negli atti pubblici milanesi dei secoli successivi. La corona comitale è composta da 16 punte sostenenti altrettante perle, di cui solo 9 sono visibili nello stemma.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N108bf18e0a55ea37385/N108bf18e0a55ea37385/Storia_stemma_Comune_di_Lecco.pdf|titolo=Descrizione dello Stemma di Lecco|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121222070127/http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N108bf18e0a55ea37385/N108bf18e0a55ea37385/Storia_stemma_Comune_di_Lecco.pdf|dataarchivio=22 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/stemmi/lo_stemma_di_lecco.htm|titolo=Evoluzione dello Stemma di Lecco|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121208184529/http://www.scoprilecco.it/stemmi/lo_stemma_di_lecco.htm|dataarchivio=8 dicembre 2012}}</ref>
 
==== Gonfalone ====
Lecco presenta un gonfalone di colore azzurro con al centro lo stemma del comune. Esso è decorato con la medaglia d'argento al valor militare e con la medaglia d'argento ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
 
==== Onorificenze ====
Il comune di Lecco si fregia del [[Città d'Italia|titolo di città d'Italia]] per meriti patriottici a seguito del Decretodecreto di elevazione al rango emanato il 22 giugno 1848 dal [[Governo provvisorio della Lombardia]] guidato da [[Gabrio Casati]], maper fupoi essere declassata a borgo il 18 agosto dello stesso anno a causa del ritorno del dominio austriaco. Il titolo vennefu poi riconfermato definitivamente con provvedimento del 9 luglio 1859, subito dopo l'annessione dei territori lombardi al [[Regno di Sardegna]].
[[File:Lecco-Bandiera 2.svg|miniatura|Bandiera di Lecco, versione alternativa.<ref>{{Cita web|url=https://www.milanocittastato.it/grande-milano/bandiere-delle-citta-della-lombardia-qual-e-la-piu-bella/|titolo=BANDIERE delle CITTÀ della Lombardia: qual è la più BELLA?|autore=Lorenzo Zucchi|sito=Milano Città Stato|data=2021-01-10|lingua=it-IT|accesso=2024-07-23}}</ref>]]
{{Onorificenze
|immagine = Corona di cittàCittà Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione = Per nobiltà di memorie storiche e letterarie si è segnalato dal principio della nostra gloriosa rivoluzione pel fervore con cui abbracciò la causa nazionale, per la perseveranza onde in ogni guisa la sostenne, mostrandosi pronta ad ogni maniera di sacrifici per l'opera generosa posta a sussidiare d'uomini, d'armi, di provvigioni, il valoroso esercito italiano
|luogodata = Milano, 22 giugno 1848;<ref 9 luglioname=":0" 1859/>
}}
 
Il comune di Lecco è decorato di [[Medaglia d'argento al valor militare]] per attività partigiana per la partecipazione alla Lotta di Liberazione dal 1943 al 1945, concessa con decreto del Presidente della Repubblica del 19 settembre 1974 e consegnata indurante una memorabilela cerimonia svoltasi allo [[Stadio Mario Rigamonti-Mario Ceppi|stadio comunale Rigamonti-Ceppi]] dall'allora [[Presidente della Camera dei Deputatideputati on.(Italia)|presidente della Camera dei deputati]] [[Sandro Pertini]]:<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/news/N13686e9f20abcabebb3/N13686e9f20abcabebb3/Decreto_Presidente_della_Repubblica_-_concessione_medaglia_al_valor_militare_alla_citta_di_Lecco.pdf|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005040/http://www.comune.lecco.it/resources/news/N13686e9f20abcabebb3/N13686e9f20abcabebb3/Decreto_Presidente_della_Repubblica_-_concessione_medaglia_al_valor_militare_alla_citta_di_Lecco.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/medaglia/medaglia%20al%20valore.htm|titolo=Descrizione storica sul conferimento della medaglia al valore|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209010835/http://www.scoprilecco.it/medaglia/medaglia%20al%20valore.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref>:
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
Riga 235 ⟶ 238:
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|motivazione = Durante venti mesi di dura lotta contro l'oppressione tedesca e fascista, dava sublimi esempi di patriottismo opponendo ai rastrellamenti e alle deportazioni in Germania delle sue genti una fiera resistenza. Mentre i volontari, inquadrati nelle formazioni, impegnavano il nemico nella lotta armata che costò grave contributo di sangue fra combattenti e cittadini vittime delle rappresaglie, uomini e donne d'ogni estrazione sociale si ritrovarono uniti nell'opporre coraggiose compatte manifestazioni di ostruzionismo, che oltre ad isolare psicologicamente l'avversario ne impedivano l'utilizzazione delle risorse locali. Il prezzo di sangue generoso offerto dai combattenti e dai cittadini colpiti dalle rappresaglie suggella il contributo offerto delle genti di Lecco alla causa della libertà della Patria. Zona di Lecco, 8 settembre 1943 - aprile 1945
|luogodata = Lecco, 19 settembre [[1974]]<ref>{{Cita|Bonfanti, 1976|p. 5}}.</ref>
}}
{{Onorificenze
Riga 241 ⟶ 244:
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza = Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|motivazione = Riconoscimento per il particolare impegno che le amministrazioni comunali del [[Seconda guerra Mondialemondiale|dopoguerra]] avevano riservato per la costruzione di nuovi edifici scolastici di ogni grado d'istruzione, per il miglioramento delle attrezzature e l’efficienza dei complessi con gli annessi lavori edili, l'acquisto di moderni macchinari e il sopralzo di edifici già esistenti oltre al sostegno di nuovi indirizzi di studi superiori.
|luogodata = Lecco, 2 giugno 1958<ref>{{Cita|Bonfanti, 1976|p. 6}}.</ref>
}}
 
==== Riconoscimenti ====
[[File:Città_alpina_dell'anno.jpg|destra|senza_cornicethumb|227x227px|Logo associativo]]
Lecco è stata designata [[Città alpina dell'anno]] 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.alpenstaedte.org/it|titolo=Sito ufficiale della Convenzione delle Alpi|accesso=20 febbraio 2013}}</ref> Tale benemerenza le è stata conferita dall'associazione internazionale della [[Convenzione delle Alpi]] per il particolare impegno all'attuazione e allo sviluppo sostenibile grazie al principale punto di forza del nucleo urbano e del circondario nel rapporto instaurato con la risorsa acqua oltre ad altri temi rilevanti quali la raccolta differenziata e il riciclaggio, iniziative di sensibilizzazione nei comportamenti relativi alla mobilità in ambito locale, promozione delle energie rinnovabili, valorizzazione del paesaggio culturale nell'area del centro storico e del circondario, contenimento del consumo di territorio e promozione di un uso sostenibile del suolo.<ref>{{cita web|url=http://www.cittaalpina.org/it/citta-alpine/222|titolo=Descrizione e motivazione della scelta di Lecco come Città alpina 2012|accesso=6 dicembre 2014}}</ref>
 
Lecco ha conferito la cittadinanza onoraria al [[Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire"]] mediante una manifestazione ufficiale tenutasi il 7 maggio 2011 con la partecipazione del Carosello a cavallo e lancio di paracadutisti svolta presso il Centro Sportivo Bione in occasione dei festeggiamenti del 150º Anniversario dell'[[Unità d'Italia]].
 
Il 12 aprile 2011 il Comune di Lecco è stato nominato Socio d'onore dell'[[Istituto Nazionale del Nastro Azzurro]], che riunisce i combattenti e decorati al valor militare.
Lecco ha conferito la cittadinanza onoraria al [[Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire"]] mediante una manifestazione ufficiale tenutasi il 7 maggio 2011 con la partecipazione del Carosello a cavallo e lancio di paracadutisti svolta presso il Centro Sportivo Bione in occasione dei festeggiamenti del 150º Anniversario dell'[[Unità d'Italia]].<ref>{{cita web|url=http://www.voloire.org/in-primo-piano/conferita-alle-voloire-la-cittadinanza-onoraria-di-lecco/|titolo=Conferimento della cittadinanza onoraria alle Voloire|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
 
Nel [[2017]] è stata eletta come città più romantica della zona dei laghi del nord Italia alle spalle di [[Bergamo]] e prima di [[Varenna]] nella prestigiosa classifica stilata dal noto portale turistico americano [[CNN|CNN Travel]].<ref>{{cita web|url=http://edition.cnn.com/travel/article/italy-romantic-lake-towns/index.html|titolo=Lista delle città più romantiche della regione dei laghi del nord Italia secondo la rivista CNN Travel|accesso=22 aprile 2025}}</ref>
Il 12 aprile 2011 il Comune di Lecco è stato nominato Socio d'onore dell'[[Istituto Nazionale del Nastro Azzurro]], che riunisce i combattenti e decorati al valor militare.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N12f4b3dd44e4a58208f|titolo=Assegnazione a Lecco del Nastro Azzurro al valor militare|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219011729/http://www.comune.lecco.it/news.jhtml?param1_1=N12f4b3dd44e4a58208f|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Map of Lecco 2008 Touring Club Italiano TCI Lecco GRr2012.tif|thumb|Centro storico di Lecco]]
Numerosi edifici religiosi e civili sono presenti nella città di Lecco<ref name="lake" />. I principali sono: la [[basilica minore romana di San Nicolò|basilica di San Nicolò]] con l'attiguo [[Campanile di Lecco|campanile]] simbolo della città, il [[Palazzo delle Paure]], il [[Ponte Azzone Visconti]], la [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Medievale]], il [[Teatro della Società]] e la celebre [[Villa Manzoni]]; quest'ultima dichiarata nel [[1940]] [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]] da [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re Vittorio Emanuele III]] simultaneamente all'ex [[Chiesa dei Santi Materno e Lucia|Convento dei frati Cappuccini]].<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1940|mese=02|giorno=29|numero=1354|titolo= |articolo=}}</ref>
Numerosi edifici religiosi e civili sono presenti nella città di Lecco. I principali sono: la [[basilica minore romana di San Nicolò|basilica di San Nicolò]] con l'attiguo [[Campanile di Lecco|campanile]] simbolo della città, il [[Palazzo delle Paure]], il [[Ponte Azzone Visconti]], la [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Medievale]], il [[Teatro della Società]] e la celebre [[Villa Manzoni]]; quest'ultima dichiarata nel [[1940]] [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]] da [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re Vittorio Emanuele III]] simultaneamente all'ex [[Chiesa dei Santi Materno e Lucia|Convento dei frati Cappuccini]].<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1940|mese=02|giorno=29|numero=1354|titolo= |articolo=}}</ref>
[[File:Basilica of Saint Nicholas, Lecco, Wikimania 2016, MP 002.jpg|thumb|Basilica romana prepositurale minore di San Nicolò e adiacente campanile]]
[[File:066LeccoSMariaVittoria.JPG|thumb|Basilica di Nostra Signora della Vittoria, nei pressi del monumento ad Alessandro Manzoni|260x260px]]
 
=== Architetture religiose ===
[[File:077LeccoSNicolò.JPG|thumb|Basilica romana prepositurale minore di San Nicolò e adiacente campanile]]
 
;[[Basilica di San Nicolò (Lecco)|Basilica di San Nicolò]] e ilattiguo [[campanileCampanile di San Nicolò|campanileCampanile]]
: è la principale struttura religiosa della città ed è dedicata al patrono dei naviganti; si trova in un ampio [[sagrato]] preceduto da una doppia [[scala (architettura)|scalinata]] in pietra grigia nei pressi di Piazza Mario Cermenati. Ha un impianto di tipo [[neoclassicismo|neoclassico]] datole dall'architetto [[Giuseppe Bovara]] nel suo ampliamento. Al suo interno custodisce arredi seicenteschi, una fonte battesimale del 1596 e parti romaniche dell'[[XI secolo]]. L'attiguoadiacente [[Campanile di Lecco|campanile]] si innalza al suo fianco per ben 96 metri poggiando su un'antica torre medievale. È in stile [[neogotico]] di forma poligonale a cuspide. Chiamato comunemente ''Il matitone'' fu inaugurato la notte di Natale del 1904 ed è tuttora fra i dieci [[ListaTorri dellee torri campanariecampanili più altealti d'Italia|campanili più alti d'Italia]] oltre ada essere il simbolo della città.<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/basilica_di_san_nicolo|titolo=Basilica di San Nicolò, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160410104332/http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/basilica_di_san_nicolo|dataarchivio=10 aprile 2016}}</ref>
[[File:084LeccoSMarta.JPG|thumb|Chiesa di Santa Marta nota per i suoi interni barocchi]]
 
;Chiesa di Santa Marta
: sita nella centrale via Mascari, alle spalle del salotto cittadino, è fra i luoghi di culto più antichi della città poiché fu costruita nel [[Duecento]] ede inizialmente dedicata a San Calimero, presenta oggi una facciata porticata a vento del [[Settecento]] e ricche decorazioni barocche all'interno; la semplice navata con volta a botte è del 1615. Subì un completo restauro nel 2012<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/chiesa_di_santa_marta_0|titolo=Chiesa di Santa Marta, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219021953/http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/chiesa_di_santa_marta_0|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>.
[[File:066LeccoSMariaVittoria.JPG|thumb|Basilica di Nostra Signora della Vittoria, nei pressi del monumento ad Alessandro Manzoni.]]
 
;[[Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Lecco)|Santuario di Nostra Signora della Vittoria]]
: si trova in Via Azzone Visconti e fu eretto a memoria dei caduti della [[Grande Guerra]] e concepito come voto popolare per lo scampato pericolo; i lavori di costruzione, finanziati grazie alla donazione della signora Domenica De Dionisi, ebbero inizio nel 18181918, protraendosi fino al 1932, anno della sua consacrazione. L'imponente edificio è caratterizzato da rivestimenti in granito alternati a pietra bianca della [[Val Chiavenna]].
[[File:Chiesa Santi Materno e Lucia.JPG|thumb|L'attuale facciata e campanile della chiesa dei Santi Materno e Lucia a Pescarenico]]
 
;[[File:Chiesa dei Santi Materno e Lucia]].JPG|thumb|Facciata e l'excampanile conventodella chiesa dei CappucciniSanti Materno e Lucia a Pescarenico|261x261px]]
;[[Chiesa dei Santi Materno e Lucia]] e l'ex convento dei Cappuccini (detta ''di [[Fra Cristoforo]]'')
: la chiesa (originariamente dedicata a San Francesco) e l'ex convento dei Cappuccini si trovano a [[Pescarenico]]; sono stati resi celebri dal [[Manzoni]] il quale, nei [[Promessi Sposi]], lo cita come sede conventuale di [[Fra Cristoforo]]. L'edificio, costruito per volere di [[San Carlo Borromeo]], fu realizzato nel 1576 da Hurtaldo Mendoza, cavaliere di Sant'Jago e governatore della piana di Lecco, come tempio per l'adiacente convento dei [[Cappuccini]]. Consacrata nel 1600 divenne nel 1789 caserma per le truppe francesi mentre nel 1810 il convento fu soppresso per volere di [[Napoleone Bonaparte]] e la chiesa venne riattata, specie nella facciata, attribuita all'architetto Giuseppe Bovara; dedicata inizialmente a San Materno nel 1824 fu associato più tardi a Lucia, presumibilmente in omaggio al Manzoni. Oggi è sede parrocchiale. Al suo interno sono contenute alcune opere di pregio come la pala dipinta da [[Giovan Battista Crespi]] detto il Cerano che illustra i patroni Francesco e Gregorio Magno adoranti la Trinità e un'opera d'arte singolare del Seicento riferibile alla cultura napoletana rappresentante l'altare dell'Addolorata dove nove composizioni in cera policroma e cartapesta inerenti alla vita di Cristo, della Vergine e dei Santi Chiara e Francesco sono custodite all'interno di altrettante cassette di vetro. L'altare maggiore risale al cinquecento. Di particolare interesse è il campaniletto a sezione triangolare retrostante alla parrocchiale, costruito nel 1717<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=frazione%20di%20Pescarenico|titolo=Chiesa dei Santi Materno e Lucia, storia|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214101507/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=frazione%20di%20Pescarenico|dataarchivio=14 dicembre 2014}}</ref>. Del convento adiacente restano poche testimonianze come il cortile ed alcune celle.
:la chiesa (originariamente dedicata a San Francesco) e l'ex convento dei Cappuccini adiacente si trovano a [[Pescarenico]]; sono stati resi celebri dal [[Manzoni]] il quale, nei [[Promessi Sposi]], lo cita come sede conventuale di [[Fra Cristoforo]]. L'edificio, costruito per volere di [[San Carlo Borromeo]], fu realizzato nel 1576 da Hurtaldo Mendoza, cavaliere di Sant'Jago e governatore della piana di Lecco, come tempio per l'attiguo convento dei [[Cappuccini]]. Consacrata nel 1600 divenne, nel 1789, caserma per le truppe francesi mentre nel 1810 il convento fu soppresso per volere di [[Napoleone Bonaparte]] e la chiesa venne riattata, specie nella facciata, attribuita all'architetto Giuseppe Bovara; dedicata inizialmente a San Materno nel 1824, fu associato più tardi a Lucia, presumibilmente in omaggio al Manzoni. Oggi è sede parrocchiale. Al suo interno sono contenute alcune opere di pregio come la pala dipinta da [[Giovan Battista Crespi]] detto il ''Cerano'' che illustra i patroni Francesco e Gregorio Magno adoranti la Trinità e un'opera d'arte singolare del Seicento riferibile alla cultura napoletana rappresentante l'altare dell'Addolorata dove nove composizioni in cera policroma e cartapesta inerenti alla vita di Cristo, della Vergine e dei Santi Chiara e Francesco sono custodite all'interno di altrettante teche di vetro. L'altare maggiore risale al cinquecento. Di particolare interesse è il campaniletto a sezione triangolare retrostante alla parrocchiale, costruito nel 1717<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=frazione%20di%20Pescarenico|titolo=Chiesa dei Santi Materno e Lucia, storia|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214101507/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=frazione%20di%20Pescarenico|dataarchivio=14 dicembre 2014}}</ref> e la cappella dei morti di peste risalente al 1699 che si trova dinanzi al sagrato e recentemente restaurato. Del convento adiacente restano poche testimonianze come il cortile e alcune celle.
 
; [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Lecco)File:SantiVitaleValeriaOlate.jpg|miniatura|252x252px|Chiesa dei Santi GervasioVitale e ProtasioValeria]]
;Chiesa dei Santi Vitale e Valeria (detta di ''[[Don Abbondio]]'')
: si trova nel rione di [[Castello (Lecco)|Castello]] e i primi documenti la datano intorno alla fine del Duecento con un'architettura principale di tipo [[Architettura romanica|romanico]], fino 1584 è stata la sede prepositurale poi trasferita presso la basilica di San Nicolò.
: si trova nel rione di [[Olate]] nella piazza omonima ed è tradizionalmente creduta come la parrocchia in cui [[don Abbondio]] fosse il curato nonché la chiesa dove si sposarono Renzo e Lucia; costruita fra il [[Quattrocento]] e il 1765 con un ulteriore prolungamento della navata nel 1934, quando si ripristinò la facciata in stile [[barocchetto]], mantiene dell'antico solo il campanile.<ref name=":1">{{cita web|url=http://www.imonumenti.it/541/m_3093.html|titolo=Chiesa dei Santi Vitale e Valeria, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121107185946/http://www.imonumenti.it/541/m_3093.html|dataarchivio=7 novembre 2012}}</ref> Attigua alla chiesa si trova la [[canonica]] che la tradizione letteraria del Manzoni considera come abitazione del [[Curato]].
 
; [[Chiesa dei Santi VitaleGervasio e ValeriaProtasio (dettaLecco)|Chiesa didei ''DonSanti Abbondio'')Gervasio e Protasio]]
: si trova nel rione di [[Castello (Lecco)|Castello]] e i primi documenti la datano intorno alla fine del Duecento con un'architettura principale di tipo [[Architettura romanica|romanico]], fino 1584 è stata la sede prepositurale poi trasferita presso la basilica di San Nicolò.si trova nel rione di [[Olate]] nella piazza omonima ed è tradizionalmente creduta come la parrocchia in cui [[don Abbondio]] fosse il curato nonché la chiesa dove si sposarono Renzo e Lucia; costruita fra il [[Quattrocento]] e il 1765 con un ulteriore prolungamento della navata nel 1934, quando si ripristinò la facciata in stile [[barocchetto]], mantiene dell'antico solo il campanile.<ref>{{cita web|urlname=http"://www.imonumenti.it/541/m_3093.html|titolo=Chiesa1" dei Santi Vitale e Valeria, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121107185946/http://www.imonumenti.it/541/m_3093.html|dataarchivio=7 novembre 2012}}</ref>.
[[File:Facciata della chiesa di San Giovanni Evangelista.jpg|miniatura|Facciata della chiesa di San Giovanni Evangelista|260x260px]]
 
; Chiesa di San Giovanni Evangelista
: si trova nel rione di San Giovanni alla Castagna in ViaPiazza Don Antonio InvernizziCavallotti; fu ricostruita alla fine del XVII secolo e contiene vari arredi lignei risalenti al [[Seicento]], una pala con la ''Deposizione'' di un seguace di Vincenzo Civerchio e una statua in terracotta dipinta della ''Vergine addolorata''.<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8114078/|titolo=Cronistoria della chiesa di San Giovanni Evangelista|accesso=22 febbraio 2013}}</ref>
[[File:Sanctuary Madonna di Lourdes (Lecco) 06.jpg|miniatura|247x247px|Santuario di Nostra Signora di Lourdes ad Acquate]]
[[File:Sacro Cuore (Bonacina, Lecco) - facade.jpg|miniatura|234x234px|Chiesa del Sacro Cuore a Bonacina]]
 
; Chiesa di Sant'Andrea
: si trova nel rione di Maggianico in via Zelioli;e fu eretta parrocchia per volere di [[San Carlo Borromeo]] nel 1567,. nelNel 1615 il Cardinale [[Federico Borromeo]], nella sua visita ordina la costruzione di una nuova chiesa (dando specifiche indicazioni sulla sua struttura) perché la precedente giaceva in pessimo stato e non era più sufficiente per accogliere la popolazione del periodo. I lavori si protrassero per alcuni anni fino a quando il 30 novembre 1631 venne solennemente consacrata nel giorno della festa di Sant'Andrea. L'impianto della chiesa è rimasto sostanzialmente invariato, sottolineando altresì l'opera dell'architetto [[Giuseppe Bovara]] che la restaurò e che progettò anche gli altari laterali in stile neoclassico per accogliere due [[Polittico|polittici]] rinascimentali: uno di [[Bernardino Luini]] (nella cappella di sinistra) e l'altro attribuito a [[Gaudenzio Ferrari]] (nella cappella di destra<ref name=":05222222332">{{cita|Zastrow|p. 88}}.</ref>). Quest'ultima opera raffigura sant'[[Antonio abate|Antonio Abate]] tra i [[Sant'Ambrogio|santi Ambrogio]] e [[San Girolamo|Girolamo]].<ref name=":05222222332" /> Nel 1763 venne costruito il campanile mentre per le campane bisogna attendere oltre un decennio quando il 23 gennaio 1777 giunsero a Maggianico i Crespi di Crema che predisposero tutto per la fusione delle nuove 5 campane che avvenne nel mese di aprile con grande soddisfazione del parroco Giovan Battista Conti, che fece pochi anni + tardi nel maggio 1790 fece ripavimentare la chiesa parrocchiale da Antonio Conca di Varenna. Giuseppe Bovara negli anni '20 del 1800 giunge a Maggianico restaurando il portico seicentesco, progettando il nuovo altare laterale dedicato alla Madonna, promosse e seguì in prima persona l'opera di restauro dei [[Polittico|polittici]], trasferiti su tela tra il 1831 e l'anno seguente.<ref name=":05222222332" /> Nel 1843 venne costruito il nuovo altare maggiore in stile neoclassico su disegno dell'architetto Adriano Gazzari mentre le statue degli angeli sono di Gaetano Benzoni. Nei decenni successisuccessivi si susseguirono le opere di restauro dell'esterno della chiesa ricavando nella facciata l'ampio rosone ad arco; mentre a fine '800 l'allora parroco Giuseppe Dell'Oro fece affrescare episodi della vita di Sant'Andrea nel presbiterio. Oltre ai grandi due [[polittico|polittici]] rinascimentali, la chiesa parrocchiali accoglie altre tele di pregio del seicento e settecento poste nel battistero.
 
;Santuario di Nostra Signora di Lourdes
; Chiesa di San Rocco
: il complesso religioso venne edificato nel 1934 ma fu anticipato nel 1904 dall'adattamento di una grotta esistente nel creare un ambiente simile a quello di [[Grotta di Massabielle|Massabielle]] nel cinquantesimo anniversario dell'apparizione mariana. Situata in posizione paesaggistica rilevante, l'intera chiesa a navata singola con volte a crociera, è rivestita di lastre bianche e mattoni laterizi con archi a sesto acuto, guglie e archetti rampanti che rimandano allo stile neogotico con il campanile situato in posizione centrale al di sopra dell'ingresso.<ref>{{cita web|url=https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/14333/Chiesa+di+Nostra+Signora+di+Lourdes|titolo=Storia e descrizione del Santuario mariano|accesso=24 maggio 2025}}</ref>
: si trova nel rione di Maggianico nella località di Barco e fu eretta nel 1843 dall'architetto Giuseppe Bovara dopo il voto che la popolazione del rione fece contro il colera.
 
; Chiesa di San Giovanni Battista (detta ''del BeatoSacro Serafino'')Cuore
: la chiesa parrocchiale del rione di Bonacina è un recente edificio del 1925 situato al centro del quartiere che sostituì la chiesa dedicata a San Bernardino precedentemente demolita. Realizzata su progetto dell'ingegnere Bernardo Sironi ha uno stile architettonico tipicamente neogotico.<ref>{{cita web|url=http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971&uidx_47=ADMIvenues.search.corpo&tiporicerca=zone&zona=1011&decanato=1050&parrocchia=7394|titolo=Chiesa del Sacro Cuore a Bonacina|accesso=8 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012181601/http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971&uidx_47=ADMIvenues.search.corpo&tiporicerca=zone&zona=1011&decanato=1050&parrocchia=7394|dataarchivio=12 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
: situata nel rione di Chiuso è celebre poiché al suo interno custodisce le spoglie di [[Serafino Morazzone|Don Serafino Morazzone]], parroco della chiesa dal 1773 al 1822 e confessore di [[Alessandro Manzoni]], divenuto poi [[Beato]] nel 2011, in Piazza Duomo a Milano dai Cardinali [[Dionigi Tettamanzi]] e [[Angelo Amato]]. Ha un aspetto tipicamente [[Architettura romanica|romanico]] con facciata a capanna e l'interno ad una navata dove sono conservati numerosi affreschi del [[XV secolo]] attribuiti a Giovan Pietro da Cemmo raffiguranti la ''Crocifissione'' ed una balaustra in arenaria del [[XVII secolo]]. Nel XIX secolo furono rinnovati la facciata ed il campanile. Citata nel XXIII capitolo de [[I promessi sposi]], nell'episodio dell'incontro tra l'Innominato e il Cardinale [[Federico Borromeo]], è il luogo dove sarebbe avvenuta la celebre conversione dell'[[Innominato]]<ref>{{cita web|url=http://www.romanicolecco.it/lecco.htm#serafino|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista, descrizione e storia|accesso=22 febbraio 2013}}</ref>.
 
[[File:San Rocco (Maggianico, Lecco) - facade 02.jpg|miniatura|Chiesa di San Rocco a Maggianico|198x198px]]
; Chiesa di San Giuseppe
;Chiesa di San Rocco
: si trova nel rione del Caleotto in via Baracca e fu eretta fra il 1947 e il 1951 su progetto di Carlo Wilhem. Nel tempio si possono ammirare i dipinti di Orlando Sora, divenute le opere maggiori e famose di questo artista molto legato alla città. La chiesa è stata dedicata, mediante una celebrazione eucaristica tenutasi il 18 marzo 2012<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=7kfUpxZF_oA|titolo=Video della dedicazione della chiesa a San Giuseppe|accesso=22 febbraio 2013}}</ref> da parte del Cardinale [[Angelo Scola]], a San Giuseppe, patrono dei lavoratori, poiché sorge infatti in una zona in cui, a partire dalla fine del XIX secolo e per tutto il Novecento fiorirono le più importanti industrie a livello nazionale del ferro grazie alle quali venne attribuito alla città di Lecco il soprannome di "Manchester d'Italia".
: si trova nel rione di Maggianico nella località di Barco e fu eretta in stile neoclassico nel 1843 dall'architetto Giuseppe Bovara dopo il [[Voto (religione)|voto]] che la popolazione del rione fece contro il colera. L'edificio è impostato su una pianta a [[croce greca]] con una cupola centrale affrescata con il Trionfo e l’Incoronazione della Beata Vergine con Cristo che le posa la corona sul capo e quattro cappelle con volte a botte in corrispondenza dei bracci della croce.
[[File:MadonnaRovinataLecco.jpg|thumb|Chiesa della Madonna della Rovinata]]
 
;Chiesa di San Giuseppe
; [[Madonna della Rovinata|Santuario di Maria Immacolata]] (detta ''della Rovinata'')
: si trova nel rione del Caleotto in via Baracca e fu eretta fra il 1947 e il 1951 su progetto di Carlo Wilhem. All’interno si possono ammirare i dipinti di Orlando Sora, divenute le opere maggiori e famose di questo artista molto legato alla città. La chiesa è stata dedicata, mediante una celebrazione eucaristica tenutasi il 18 marzo 2012<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=7kfUpxZF_oA|titolo=Video della dedicazione della chiesa a San Giuseppe|accesso=22 febbraio 2013}}</ref> da parte del Cardinale [[Angelo Scola]], a San Giuseppe, patrono dei lavoratori, poiché sorge in una zona in cui, a partire dalla fine del XIX secolo e per tutto il Novecento fiorirono le più importanti industrie a livello nazionale del ferro grazie alle quali venne attribuito alla città di Lecco il soprannome di "''Manchester d'Italia''".
: sorge nella località della Rovinata su una terrazza panoramica posta sul pendio morenico nel rione di [[Germanedo]] ed è stato edificato tra il 1849 e il 1859 a seguito di una frana che si abbatté in quell'area lasciando intatta la cappella eretta precedentemente come luogo di culto lungo il percorso che portava gli uomini ai campi e tale avvenimento, giudicato miracoloso dalla popolazione germanedese, portò ad una crescente venerazione del posto, tanto che l'allora parroco don Andrea Magni, con l'assistenza e l'aiuto della popolazione, decise di erigervi una chiesa; si raggiunge mediante una mulattiera in acciottolato che si snoda in territorio boscoso, lungo la quale sono distribuite le prime tredici cappelle dedicate ad altrettante stazioni della ''[[Via Crucis]]'', le ultime due invece sono poste a fianco del santuario stesso. Essa custodisce sopra l'altare un elegantissimo quadro raffigurante la Madonna Addolorata trafitta da sette spade donato dal marchese Paolo Serponti Mirasole.<ref>{{cita web|url=http://www.madonnaallarovinata.it/storia_rov_cronistoria.html|titolo=Cronistoria del Santuario della Madonna alla Rovinata|accesso=22 febbraio 2013}}</ref>
[[File:I promessi sposi - ch1.jpg|thumb|Incontro dei Bravi con Don Abbondio al Tabernacolo]]
 
;Chiesa di San Giovanni Battista (detta ''del Beato Serafino'')
; Chiesa dei Santissimi Cipriano e Giustina
: situata nel rione di Chiuso è celebre poiché al suo interno custodisce le spoglie di [[Serafino Morazzone|Don Serafino Morazzone]], parroco della chiesa dal 1773 al 1822 e confessore di [[Alessandro Manzoni]], divenuto poi [[Beato]] nel 2011, in Piazza Duomo a Milano dai Cardinali [[Dionigi Tettamanzi]] e [[Angelo Amato]]. Ha un aspetto tipicamente [[Architettura romanica|romanico]] con facciata a capanna e l'interno a una navata dove sono conservati numerosi affreschi del [[XV secolo]] attribuiti a Giovan Pietro da Cemmo raffiguranti la ''Crocifissione'' e una balaustra in arenaria del [[XVII secolo]]. Nel XIX secolo furono rinnovati la facciata e il campanile. Citata nel XXIII capitolo de [[I promessi sposi]], nell'episodio dell'incontro tra l'Innominato e il Cardinale [[Federico Borromeo]], è il luogo dove sarebbe avvenuta la celebre conversione dell'[[Innominato]].<ref>{{cita web|url=http://www.romanicolecco.it/lecco.htm#serafino|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista, descrizione e storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=29 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191229021855/http://www.romanicolecco.it/lecco.htm#serafino}}</ref>
: sorge a pochi passi dall'ospedale di Lecco nel rione di [[Germanedo]] ma non si hanno notizie certe sulla sua costruzione anche se le poche informazioni permettono comunque di stabilire che le sue origini siano del 1500. Inizialmente dedicata solo a Santa Giustina fu dedicata a San Cipriano solo nel 1608<ref>{{cita web|url=http://www.madonnaallarovinata.it/st_germa_patroni.html|titolo=Cronistoria del della Chiesa dei SS. Cipriano e Giustina|accesso=22 febbraio 2013}}</ref>.
 
;[[Santuario della Madonna della Rovinata|Santuario della Madonna Addolorata]] (detta ''della Rovinata'')
; Chiesa di San Francesco d'Assisi
: [[File:MadonnaRovinataLecco.jpg|thumb|Santuario della Madonna della Rovinata|199x199px]]sorge nella località della Rovinata su una terrazza panoramica posta sul pendio morenico nel rione di [[Germanedo]]. È stato edificato tra il 1849 e il 1859 a seguito di una frana che si abbatté in quell'area lasciando intatta la cappella eretta precedentemente come luogo di culto lungo il percorso che portava gli uomini ai campi. Tale avvenimento, giudicato miracoloso dalla popolazione germanedese, portò a una crescente venerazione del posto, tanto che l'allora parroco don Andrea Magni, con l'assistenza e l'aiuto della popolazione, decise di erigervi una chiesa. Si raggiunge mediante una mulattiera in acciottolato, in territorio boscoso, lungo la quale sono distribuite le prime tredici cappelle dedicate ad altrettante stazioni della ''[[Via Crucis]]'', le ultime due invece sono poste a fianco del santuario stesso. Essa custodisce sopra l'altare un elegantissimo quadro raffigurante la Madonna Addolorata trafitta da sette spade donato dal marchese Paolo Serponti Mirasole.<ref>{{cita web|url=http://www.madonnaallarovinata.it/storia_rov_cronistoria.html|titolo=Cronistoria del Santuario della Madonna alla Rovinata|accesso=22 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005552/http://www.madonnaallarovinata.it/storia_rov_cronistoria.html|dataarchivio=19 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
: si trova in Piazza Cappuccini, nel rione di Santo Stefano e fu realizzata dall'architetto [[Mino Fiocchi]] a seguito del ritorno dei [[frati cappuccini]] in città. L'architetto rivisitò, in chiave essenziale e funzionale, i linguaggi [[Palladianesimo|palladiano]] e [[Neoclassicismo|neoclassico]] ed impostò un grande fondale prospettico con ampio sagrato su Viale Filippo Turati entro cui collocare la grande chiesa. L'edificio è costituito dal un corpo centrale attorno al quale si aprono otto cappelle mentre sui due lati si trovano rispettivamente il teatro e l'oratorio con l'attiguo convento. Venne inaugurata il 18 marzo 1951 a seguito dell'autorizzazione da parte del cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster|Schuster]] avvenuta nel 1948.
 
; Chiesa Deidei Santi Giorgio,Cipriano e Caterina,Giustina EgidioMartiri
: sorge a pochi passi dall'ospedale di Lecco nel rione di [[Germanedo]] ma non si hanno notizie certe sulla sua costruzione anche se le poche informazioni permettono comunque di stabilire che le sue origini siano del 1500. Inizialmente dedicata solo a Santa Giustina, fu dedicata a San Cipriano nel 1608. La chiesa è stata frequentata da Antonio Stoppani e soprattutto da Alessandro Manzoni, amico di infanzia dell'allora Parroco don Alessandro Bolis dal quale si dice che Manzoni abbia ricavato la figura del pavido Don Abbondio. All’interno della chiesa è possibile ammirare i pennacchi con gli affreschi raffiguranti i quattro evangelisti realizzati dal Bergamasco Antonio Sibella nel 1882. Del 1899 è il bel simulacro della Madonna del Rosario compatrona della parrocchia. Il campanile è tra i più alti della città ({{M|42|u=m}} circa); innalzato nel 1931 su progetto di Bernardo Sironi, ospita un concerto di cinque campane fuso nello stesso anno dalla fonderia Fratelli Barigozzi di Milano. Per il forte incremento demografico registratosi nel secondo dopoguerra, la chiesa parrocchiale di Germanedo negli anni 1966/1970 ha subito un intervento ampliativo su progetto di Bruno Bianchi modificandone radicalmente così l’impianto originario.<ref>{{cita web|url=http://www.madonnaallarovinata.it/st_germa_patroni.html|titolo=Cronistoria della Chiesa dei SS. Cipriano e Giustina|accesso=22 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161025175011/http://www.madonnaallarovinata.it/st_germa_patroni.html|dataarchivio=25 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
: si trova nel rione di [[Acquate]] ed era già esistente nel 1232 e nel tempo l'edificio subì varie migliorie fino al 1846 quando gli fu donato l'attuale aspetto neoclassico così come il campanile, il quale, in principio era una massiccia torre romanica<ref>{{cita web|url=http://www.acquate.it/storia.htm|titolo=Chiesa di San Francesco, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì}}</ref>.
 
; Chiesa deldi San SacroFrancesco Cuored'Assisi
: si trova in Piazza Cappuccini, nel rione di Santo Stefano e fu realizzata dall'architetto [[Mino Fiocchi]] a seguito del ritorno dei [[frati cappuccini]] in città. L'architetto rivisitò, in chiave essenziale e funzionale, i linguaggi [[Palladianesimo|palladiano]] e [[Neoclassicismo|neoclassico]] e impostò un grande fondale prospettico con ampio sagrato su Viale Filippo Turati entro cui collocare la grande chiesa. L'edificio è costituito da un corpo centrale attorno al quale si aprono otto cappelle mentre sui due lati si trovano rispettivamente il teatro e l'oratorio con l'attiguo convento. Venne inaugurata il 18 marzo 1951 a seguito dell'autorizzazione da parte del cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster|Schuster]] avvenuta nel 1948.
: la chiesa parrocchiale del rione di Bonacina è un recente edificio del 1925 situato al centro del quartiere che sostituì la chiesa dedicata a San Bernardino precedentemente demolita. Realizzata su progetto dell'ingegnere Bernardo Sironi presente uno stile architettonico tipicamente neogotico<ref>{{cita web|url=http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971&uidx_47=ADMIvenues.search.corpo&tiporicerca=zone&zona=1011&decanato=1050&parrocchia=7394|titolo=Chiesa del Sacro Cuore a Bonacina|accesso=8 luglio 2016}}</ref>.
 
;[[Chiesa dei Santi Giorgio, Caterina ed Egidio]]
; Tabernacolo dei [[Bravi (I promessi sposi)|Bravi]]
[[File:I promessi sposi - ch1.jpg|thumb|Incontro dei Bravi con Don Abbondio al Tabernacolo|202x202px]]
: è una piccola cappella al lato della via pedonale Tonio e Gervaso dove la tradizione letteraria del Manzoni descrive come luogo del famoso appostamento di Don Abbondio da parte dei Bravi per riferirgli il messaggio del loro signore Don Rodrigo.
: si trova nel rione di [[Acquate]] ed era già esistente nel 1232 e nel tempo l'edificio subì varie migliorie fino al 1846 quando gli fu donato l'attuale aspetto neoclassico così come il campanile, che in origine era una massiccia torre romanica<ref>{{cita web|url=http://www.acquate.it/storia.htm|titolo=Chiesa di San Francesco, storia|accesso=22 febbraio 2013|urlmorto=sì}}</ref>. Internamente, la parete sinistra del [[presbiterio]] ospita un dipinto del [[XVI secolo]] - attestato come [[pala d'altare]] nel 1608 - raffigurante i santi [[San Giorgio|Giorgio]], Egidio, [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]] e Caterina attorno alla [[Sacra Famiglia]].<ref>{{cita|Zastrow|p. 87}}.</ref>
 
;Tabernacolo dei Bravi
: è una piccola cappella al lato di Via Tonio e Gervaso che il Manzoni descrive come luogo del famoso appostamento di Don Abbondio da parte dei [[Bravi (I promessi sposi)|Bravi]] per riferirgli il messaggio del loro signore [[Don Rodrigo]].
{{Citazione|Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai.|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo I, [[1840]]}}
[[File:Statuasannicolo.jpg|thumb|Statua di San Nicolò]]
 
;[[File:Vista Monumentodel alago di Como da una riva di Lecco 06.jpg|miniatura|268x268px|Statua di [[San Nicola di Bari|San Nicolò]] ]]
;Statua dorata di San Nicolò
: questa statua è posizionata su un basamento tra le acque del lago a Punta della Maddalena, nei pressi della foce del torrente Gerenzone; posizionata nel 1955 e restaurata nel 2013, l'opera in bronzo ricoperta da foglie d'oro alta due metri di Giacomo Luzzana, raffigura il santo in parametri vescovili orientali nel gesto di proteggere il lago e la città<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/La-statua-di-San-Nicol-simbolo-della-fede-dei-lecchesi/|titolo=Descrizione della statua di san Nicolò|accesso=6 dicembre 2014}}</ref>.
: questa statua è posizionata su un basamento tra le acque del lago a Punta della Maddalena, nei pressi della foce del torrente Gerenzone. Posizionata nel 1955 e restaurata nel 2013, l'opera in bronzo ricoperta da foglie d'oro alta due metri di Giacomo Luzzana, raffigura il santo in parametri vescovili orientali nel gesto di proteggere il lago e la città.<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/La-statua-di-San-Nicol-simbolo-della-fede-dei-lecchesi/|titolo=Descrizione della statua di san Nicolò|accesso=6 dicembre 2014}}</ref>
 
; [[Cimitero di Laorca]]
: il complesso monumentale, considerato patrimonio storico-culturale, si sviluppa attorno alle grotte del Corno Medale nella frazione di Laorca. L'anfiteatro naturale, di forte suggestione, è raggiungibile percorrendo il sentiero della [[via Crucis]] che parte dal centro dell'abitato e ospita fra gli anfratti rocciosi lail chiesapiù diantico Sanedificio religioso del rione risalente al 1300 e dedicata ai Santi Giovanni Battista e Giovanni Crisostomo da cui prende il nome la grotta principale, le cappelle e il cimitero stesso<ref>{{cita web|url=http://www.gel-laorca.org/images/Sacromonte%20di%20Laorca.pdf|titolo=Grotte e cimitero di Laorca|accesso=7 marzo 2015}}</ref> oltre alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo situata nelle vicinanze.
 
==== Altri edifici religiosi ====
Riga 327 ⟶ 339:
* Chiesa della Beata Vergine Assunta di Versasio
* Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Malnago
* Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Varigione
* Chiesa di San Francesco a Falghera
* Chiesetta della Madonna della neve ai Piani d'Erna
* Chiesa dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro a Belledo
* Santuario di Nostra Signora di Lourdes ad Acquate ([[1934]])
* Chiesa dedicata all'Immacolata Concezione ad Acquate
* Cappella dei Morti di Peste a Pescarenico
* Chiesa di San Carlo a Castione
* Chiesa di San Bartolomeo (detta del Seminario) a Castello
* [[Monumento a San Giovanni Nepomuceno]] a Castello
* Chiesa dei Santi Nazario e Celso a Castello
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Lecco, Rancio)|Chiesa di Santa Maria Gloriosa]] a [[Rancio (Lecco)|Rancio]]
* Chiesa dell'Immacolata a Germanedo
* Chiesa di Sant'Antonio da Padova a Maggianico
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Lecco, Chiuso)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]]
* Monumento a [[Serafino Morazzone|don Serafino Morazzone]] a Chiuso
* Chiesa di Sant'Antonio Abate a Malavedo
* Chiesa di San Giovanni ai Morti di Laorca
* [[Cimitero monumentale di Lecco|Cimitero monumentale]]
{{div col end}}
 
=== Architetture civili ===
[[File:Palazzo paure lecco.jpg|thumb|Palazzo delle Paure]]
 
; [[Palazzo delle Paure]]
[[File:Palazzo paure lecco.jpg|thumb|[[Palazzo delle Paure]]]]
: si trova nella centrale piazza XX Settembre ed è stato costruito nel [[1916]] sui resti del vecchio edificio della dogana eretto nel [[1905]]. Venne edificato in un tratto delle vecchie mura per ospitare la sede della Camera del Commercio istituita da [[Napoleone]], del catasto e delle imposte, lasciando al piano terra, un ampio e luminoso porticato in modo che dalla piazza del mercato, ora XX Settembre, si potesse vedere il golfo. Il palazzo di [[stile eclettico]] neomedioevale, che non si armonizza con le altre case e la struttura della piazza, è noto nel dialetto lecchese come ''"Palazz di pagur"'' poiché fu sede dell'[[Intendenza di finanza]] dove fino al 1964 gli abitanti si recavano a pagare le tasse. La Camera del Commercio venne soppressa dal [[governo fascista]] ed il palazzo, divenuto di proprietà dell'Unione Industriali, subì alcune modifiche e, con un ulteriore restauro terminato nel 2012 con la proprietà passata al comune, si è apprestato a divenire una nuova sede museale con l'allestimento della galleria d'arte contemporanea oltre a mostre temporanee di ogni genere. Dal 2014 ospita inoltre l'ufficio informazione e accoglienza turistica di Lecco (Iat).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N13a3c6759b91565cfc3&param2_1=N106e90c1f4edad9d946&param1_1=N106e90a86f47740366e|titolo=Cenni storici sul Palazzo delle Paure|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219011950/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N13a3c6759b91565cfc3&param2_1=N106e90c1f4edad9d946&param1_1=N106e90a86f47740366e|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/al-palazzo-delle-paure-la-nuova-sede-dellufficio-turistico-181698/|titolo=Trasferimento sede ufficio informazioni turistiche|accesso=19 luglio 2014}}</ref>
: si trova nella centrale piazza XX Settembre ed è stato costruito nel [[1916]] sui resti del vecchio edificio della dogana eretto nel [[1905]]. Venne edificato in un tratto delle vecchie mura per ospitare la sede della Camera del Commercio istituita da [[Napoleone]], del catasto e delle imposte, lasciando al piano terra, un ampio e luminoso porticato in modo che dalla piazza del mercato, ora XX Settembre, si potesse vedere il golfo. Il palazzo di [[stile eclettico]] neomedioevale, che non si armonizza con le altre case e la struttura della piazza, è noto nel dialetto lecchese come ''"Palazz di pagur"'' poiché fu sede dell'[[Intendenza di finanza]] dove fino al 1964 gli abitanti si recavano a pagare le tasse. La Camera del Commercio venne soppressa dal [[governo fascista]] e il palazzo, divenuto di proprietà dell'Unione Industriali, subì alcune modifiche. Con un ulteriore restauro terminato nel 2012 e con la proprietà passata al comune, ora è una sede museale con la galleria d'arte contemporanea e ospita mostre temporanee. Dal 2014 ospita inoltre l'ufficio informazioni e accoglienza turistica di Lecco (Iat).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N13a3c6759b91565cfc3&param2_1=N106e90c1f4edad9d946&param1_1=N106e90a86f47740366e|titolo=Cenni storici sul Palazzo delle Paure|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219011950/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N13a3c6759b91565cfc3&param2_1=N106e90c1f4edad9d946&param1_1=N106e90a86f47740366e|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/al-palazzo-delle-paure-la-nuova-sede-dellufficio-turistico-181698/|titolo=Trasferimento sede ufficio informazioni turistiche|accesso=19 luglio 2014|dataarchivio=8 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141208134211/http://www.lecconotizie.com/attualita/al-palazzo-delle-paure-la-nuova-sede-dellufficio-turistico-181698/|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:Villa Manzoni.jpg|thumb|[[Villa Manzoni]]]]
[[File:Portone della presunta casa di Lucia.jpg|thumb|La presunta casa di Lucia a Olate]]
;[[Villa Manzoni]]
: in [[stile neoclassico]] era la residenza paterna di Alessandro Manzoni e si trova nel quartiere del [[Caleotto]]. Il corpo nobile comprende il [[Civico museo manzoniano]] e la Pinacoteca comunale. All'interno del cortile d'onore cinto dal porticato, sulla destra dell'ingresso principale, nella Cappella dell'Assunta, riposano le spoglie del padre del poeta [[Pietro Manzoni|Don Pietro Manzoni]]; sul lato opposto invece, si trovano le cantine con una ghiacciaia e due torchi originali di metà Ottocento. Gli ambienti del piano terra hanno ancora gli arredamenti originali del 1818, quando lo scrittore vendette la villa alla famiglia Scola. Nelle varie sale si trovano dipinti, stampe, documenti, i costumi realizzati per la versione televisiva del romanzo e la culla dello stesso Manzoni. Dal 2024 la villa è sottoposta ad importanti lavori di riqualificazione, restauro e adeguamento normativo ampliandone, a lavori ultimati, il percorso museale ed espositivo. L'edificio è considerato il luogo simbolo del legame fra il Manzoni e la città di Lecco<ref>{{cita web|url=http://www.museilecco.org/museomanzoniano.htm|titolo=Museo Manzoniano|accesso=23 febbraio 2013|dataarchivio=22 maggio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230522173223/http://www.museilecco.org/museomanzoniano.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Il brano ''"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..."'' nasce proprio dai minuziosi ricordi visivi del paesaggio che da questa villa lo scrittore vedeva.
 
;[[File:Casalucia.jpg|thumbCasa di Lucia|Presunta casa di Lucia Mondella]]
: la presunta casa di Lucia è sita in Via Caldone al civico 19 nella frazione di [[Olate]] (all'epoca località separata da Lecco); designata da vari studiosi di topografia manzoniana come il paesello degli Sposi, è un tipico esempio di architettura spontanea lecchese. Attraverso un portale, decorato da un'Annunciazione cinquecentesca, si passa nel rustico cortiletto, dominato da una vecchia torre anche se tuttavia non è visitabile perché è una residenza privata. La tradizione popolare ricorda un'altra casa di Lucia, in via Resegone nella frazione di [[Acquate]], dove si trova un'antica trattoria con un cortile da cui si può vedere la collina del Palazzotto di Don Rodrigo.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/05/Lucia_Mondella_non_abita_piu_co_7_060705040.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141208032716/http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/05/Lucia_Mondella_non_abita_piu_co_7_060705040.shtml|titolo=Presunta casa di Lucia Mondella|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=8 dicembre 2014}}</ref>
 
; [[Villa Manzoni]]
: in [[stile neoclassico]] era la residenza paterna di Alessandro Manzoni e si trova nel quartiere del [[Caleotto]]; ospita al suo interno il [[Civico museo manzoniano]] e la Pinacoteca comunale. Fanno parte del percorso anche la Cappella dell'Assunta all'interno del cortile d'onore cinto dal porticato dove riposano le spoglie del padre del poeta [[Pietro Manzoni|Don Pietro Manzoni]] e le cantine con una ghiacciaia e due torchi originali di metà Ottocento. Gli ambienti del piano terra sono rimasti con gli arredamenti originali del 1818, quando lo scrittore vendette la villa alla famiglia Scola. Nelle varie sale ospita dipinti, stampe, documenti, i costumi realizzati per la versione televisiva del romanzo e la culla dello stesso Manzoni. L'edificio è considerato il luogo simbolo del legame fra il Manzoni e la città di Lecco<ref>{{cita web|url=http://www.museilecco.org/museomanzoniano.htm|titolo=Museo Manzoniano|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>. Il brano più celebre della letteratura italiana ''"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..."'' nasce proprio dai minuziosi ricordi visivi del paesaggio che da questa villa lo scrittore vedeva.
 
; [[Palazzo Falck]]
: situato nella centrale piazza Garibaldi risale al 1900 e fu costruito da [[Giuseppe Ongania]] per ospitare la sede cittadina della [[Banca d'Italia]], successivamente venne intitolato al senatore [[Enrico Falck (1899-1953)|Enrico Falck]]. Rimase chiuso per anni fino ad ospitare dal [[2004]] la sede della ConfCommercio.<ref>{{cita web|url=http://www.ascom.lecco.it/|titolo=Palazzo Falck, sede ConfCommercio Lecco|accesso=18 dicembre 2014}}</ref>
 
; [[Casa di Lucia|Presunta casa di Lucia Mondella]]
: la presunta casa di Lucia è sita in Via Caldone al civico 19 nella frazione di [[Olate]] (all'epoca località separata da Lecco); designata da vari studiosi di topografia manzoniana come il paesello degli Sposi, è un tipico esempio di architettura spontanea lecchese. Attraverso un portale, decorato da un'Annunciazione cinquecentesca, si passa nel rustico cortiletto, dominato da una vecchia torre anche se tuttavia non è visitabile in quanto risulta essere una residenza privata. La tradizione popolare ricorda un'altra casa di Lucia in via Resegone, nella frazione di [[Acquate]], dove si trova un'antica trattoria e dal cui cortile si osserva chiaramente la collina del Palazzotto di Don Rodrigo<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/05/Lucia_Mondella_non_abita_piu_co_7_060705040.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141208032716/http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/05/Lucia_Mondella_non_abita_piu_co_7_060705040.shtml|titolo=Presunta casa di Lucia Mondella|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=8 dicembre 2014}}</ref>.
{{Citazione|Dominate da questi pensieri, passò davanti a casa sua, ch'era nel mezzo del villaggio, e, attraversandolo, s'avviò a quella di Lucia, ch'era in fendo, anzi un po' fuori. Aveva quella casetta un piccolo cortile dinanzi, che la separava dalla strada, ed era cinto da un murettino.|[[Alessandro Manzoni]], capitolo II, ''[[Promessi Sposi]]'', [[1840]]}}
[[File:Lecco municipio.JPG|thumb|Il [[Palazzo Bovara|palazzo municipale]] di Lecco]]
[[File:Torre Azzone Visconti, Lecco, Italia.jpg|miniatura|Ponte Azzone Visconti]]
[[File:La-villa-e-la-fontana.jpg|miniatura|Il parco di Villa Gomes e l'omonima villa a [[Maggianico]]]]
 
;[[Palazzo Bovara]]
[[File:PanoramaLecco.jpg|upright=1.0|thumb|Particolare del [[Monumento ai caduti di Lecco|Memoriale ai Caduti]]]]
: sito in piazza Armando Diaz è la sede dell'amministrazione comunale. Fu costruito da Giuseppe Bovara fra il 1836 e il 1852 come ospedale civile convertito nel 1928 con l'inaugurazione da parte del re [[Vittorio Emanuele III]], dopo l'unificazione di tutti gli ex comuni del circondario lecchese che attualmente costituiscono i rioni della città; a seguito di questi lavori, l'allora Cappella dell'Ospedale ospita oggi la Sala del Consiglio Comunale. Nel cortile interno fu posta nel 1958 una lapide in occasione del 110º anniversario da Borgo a Città.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N10f9183c0cb37654902/N10f9183c0cb37654902/Cenni_storici_Palazzo_Comunale.pdf|titolo=Cenni storici del Palazzo comunale|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219012056/http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N10f9183c0cb37654902/N10f9183c0cb37654902/Cenni_storici_Palazzo_Comunale.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
;[[Ponte Azzone Visconti]] (noto semplicemente come ''Ponte Vecchio'')
; [[Palazzo Bovara]]
: eretto a cavallo fra il 1336 e il 1338, dopo la conquista del borgo nel 1335 da parte di [[Azzone Visconti]], è una delle più importanti testimonianze di ingegneria militare dell'epoca rimaste nel territorio. Si presenta attualmente assai diverso dall'antico ponte in quanto originariamente realizzato come fortezza munita di alcune torri e una coppia di [[ponte levatoio|ponti levatoi]] in loro corrispondenza e costituita da otto arcate a tutto sesto. Subì varie modifiche sostanziali nel corso dei secoli, oggi è privo delle fortificazioni. Per accontentare i [[Como|comaschi]], i quali pensavano che la strozzatura del ponte causasse l'allagamento della loro città, fu aggiunta nel [[1354]] la nona arcata, una decima nel [[1434]] mentre [[Francesco Sforza]] nel [[1440]] le portò definitivamente a undici. Durante l'assedio di Lecco del 1531-32 combattuto dal [[Medeghino]] la struttura rimase piuttosto danneggiata. Nel [[1609]] fu ristrutturato su incarico degli Spagnoli, nelle battaglie del 1799-1800 le ultime due arcate occidentali furono menomate. Le rocche agli imbocchi vennero abbattute nel [[1832]] per esigenze di risistemazione della strada mentre le spalle vennero eliminate nel [[1910]] in vista del passaggio della linea tranviaria proveniente da Como. All'epoca ospitava anche una propria [[guarnigione]], formata da una ventina di uomini armati di balestra, e aveva un proprio [[castellano (storia)|castellano]]. Il ponte era anche uno strumento di esazione fiscale; chi vi transitava doveva pagare un pedaggio<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|titolo=Cronistoria del Ponte Azzone Visconti|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209010830/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref>. Un affresco del 1529 che mostra il ponte con queste fortificazioni è esposto al Castello di [[Melegnano]].<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Ponte%20Azzone%20Visconti|titolo=Cenni storici Ponte Azzone Visconti|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007055742/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Ponte%20Azzone%20Visconti|dataarchivio=7 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/18453569/Alcuni_documenti_sul_Ponte_Azzone_Visconti_e_sull_Isola_Viscontea_di_Lecco_Some_documents_on_the_Azzone_Visconti_Bridge_and_the_Viscontea_island_in_Lecco|titolo=Documenti, disegni, immagini e curiosità sul Ponte Azzone Visconti|accesso=28 marzo 2016}}</ref>
: sito in piazza Armando Diaz è la sede dell'amministrazione comunale; fu costruito da Giuseppe Bovara fra il 1836 e il 1852 come ospedale civile convertito nel 1928 con l'inaugurazione da parte del re [[Vittorio Emanuele III]], dopo l'unificazione di tutti gli ex comuni del circondario lecchese che attualmente costituiscono i rioni della città; a seguito di questi lavori, l'allora Cappella dell'Ospedale ospita oggi la Sala del Consiglio Comunale. Nel cortile interno fu posta nel 1958 una lapide in occasione del 110º anniversario da Borgo a Città<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N10f9183c0cb37654902/N10f9183c0cb37654902/Cenni_storici_Palazzo_Comunale.pdf|titolo=Cenni storici del Palazzo comunale|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219012056/http://www.comune.lecco.it/resources/pagina/N10f9183c0cb37654902/N10f9183c0cb37654902/Cenni_storici_Palazzo_Comunale.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>.
 
; Villa Gomes
: si trova nel rione di [[Maggianico]] nell'omonimo parco sito, nei pressi della [[Stazione di Lecco Maggianico|stazione ferroviaria]]. Costruita nel 1880 dall'architetto lecchese Attilio Bolla per il musicista brasiliano [[Antônio Carlos Gomes]] (1836-1896) segue la corrente filosofica dell'[[Eclettismo (arte)|eclettismo imperante]] di prevalente richiamo [[Architettura neorinascimentale|neorinascimentale]]. L'edificio è un blocco rettangolare a due piani con due prospetti ugualmente importanti, uno orientato verso il paese di Maggianico e 1l'altro, preceduto da un'ampia scalinata, verso il lago. Sul lato occidentale si imposta il lungo corpo già adibito a serra e oggi trasformato in auditorium. L'interno è arricchito da uno scalone il cui soffitto presenta ricchi affreschi, gli unici sopravvissuti al degrado in cui è stata lasciata la villa per molti anni. Splendido il [[Terrazzo alla veneziana|pavimento alla veneziana]] del salone a pian terreno mentre è stato inspiegabilmente eliminato l'attico a balaustrini che, oltre a nascondere la copertura, dava slancio e logico coronamento alla costruzione. La villa è stata radicalmente restaurata nel 1987 su progetto degli ingegneri Terragni di Como che, dovendola convertire alle esigenze della scuola civica di musica Giuseppe Zelioli che vi ha sede, ne hanno stravolto l'impianto originario.<ref>{{cita web|url=http://www.osteriaolga.it/vgomes/vgomes.htm|titolo=Descrizione di Villa Gomes|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>.
 
; [[Teatro della Società]]
: si trova in piazza G. Garibaldi e risale al 1844 per opera dell'Architetto Giuseppe Bovara<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N10968192133d22f6e32&param2_1=N106e90c7b42691c0949&param1_1=N106e90a86f47740366e|titolo=Cenni storici del Teatro della Società|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005411/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N10968192133d22f6e32&param2_1=N106e90c7b42691c0949&param1_1=N106e90a86f47740366e|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>. Dichiarato pericolante nel [[1951]], rischiò l'abbattimento evitato grazie ada un comitato di cittadini che ne reclamarono la restaurazione avvenuta negli anni sessanta. Riaperto nel [[1969]] fu adornato dieci anni dopo nella volta dalle ''Età della Vita'' affresco opera di Orlando Sora. Considerato uno dei luoghi pubblici più prestigiosi della città propone tutt'oggi stagioni di prosa e concerti.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.72}}</ref>.
[[File:Crixus XXXXPanoramaLecco.JPGjpg|upright=1.0|thumb|Particolare del [[Monumento ai caduti di Lecco|Memoriale ai Caduti]]]]
[[File:StatuaManzoniLecco.jpg|thumb|Statua del Manzoni]][[File:Statuacermenati.jpg|thumb|Monumento a [[Mario Cermenati]]]]
[[File:Monumento ad Antonio Stoppani.JPG|thumb|MonumentoEsedra ade statua di [[Antonio Stoppani]]]]
 
;[[Palazzo Falck]]
; [[Ponte Azzone Visconti]] (noto semplicemente come ''Ponte Vecchio'')
: situato nella centrale piazza Garibaldi risale al 1900 e fu costruito da [[Giuseppe Ongania]] per ospitare la sede cittadina della [[Banca d'Italia]], successivamente venne intitolato al senatore [[Enrico Falck (1899-1953)|Enrico Falck]]. Rimase chiuso per anni fino ad ospitare dal [[2004]] la sede della ConfCommercio.<ref>{{cita web|url=http://www.ascom.lecco.it/|titolo=Palazzo Falck, sede ConfCommercio Lecco|accesso=18 dicembre 2014}}</ref>
: eretto a cavallo fra il 1336 e il 1338, dopo la conquista del borgo nel 1335 da parte di [[Azzone Visconti]], è una delle più importanti testimonianze di ingegneria militare dell'epoca rimaste nel territorio. Si presenta attualmente assai diverso dall'antico ponte in quanto originariamente realizzato come fortezza munita di alcune torri e una coppia di [[ponte levatoio|ponti levatoi]] in loro corrispondenza e costituita da solo otto arcate a tutto sesto. Subì varie modifiche sostanziali nel corso dei secoli presentandosi attualmente privo delle fortificazioni. Per accontentare i [[Como|comaschi]], i quali pensavano che la strozzatura del ponte causasse l'allagamento della loro città, fu aggiunta nel [[1354]] la nona arcata, una decima nel [[1434]] mentre [[Francesco Sforza]] nel [[1440]] le portò definitivamente a undici. Durante l'assedio di Lecco del 1531-32 combattuto dal [[Medeghino]] la struttura rimase piuttosto danneggiata. Nel [[1609]] fu ristrutturato su incarico degli Spagnoli rimanendo nuovamente deturpato nelle battaglie del 1799-1800 nelle quali le ultime due arcate occidentali furono accidentalmente menomate. Le rocche agli imbocchi vennero abbattute nel [[1832]] per esigenze di risistemazione della strada mentre le spalle vennero eliminate nel [[1910]] in vista del passaggio della linea tranviaria proveniente da Como. All'epoca ospitava anche una propria [[guarnigione]], formata da una ventina di uomini armati di balestra, ed aveva un proprio [[castellano (storia)|castellano]]. Il ponte era anche uno strumento di esazione fiscale; chi vi transitava doveva pagare un pedaggio<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|titolo=Cronistoria del Ponte Azzone Visconti|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209010830/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le_fortificazioni_di_lecco.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref>. Un affresco del 1529 che mostra il ponte con queste fortificazioni lo si può trovare esposto al Castello di [[Melegnano]].<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Ponte%20Azzone%20Visconti|titolo=Cenni storici Ponte Azzone Visconti|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007055742/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Ponte%20Azzone%20Visconti|dataarchivio=7 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/18453569/Alcuni_documenti_sul_Ponte_Azzone_Visconti_e_sull_Isola_Viscontea_di_Lecco_Some_documents_on_the_Azzone_Visconti_Bridge_and_the_Viscontea_island_in_Lecco|titolo=Documenti, disegni, immagini e curiosità sul Ponte Azzone Visconti|accesso=28 marzo 2016}}</ref>
 
; [[Monumento ai caduti di Lecco|Memoriale ai Caduti]]
: è un maestoso monumento che celebra i caduti lecchesi della [[Grande guerra]] cui si aggiunsero successivamente quelli del [[Guerra d'Etiopia|conflitto d'Africa]] e le lapidi dei caduti della [[Seconda guerra mondiale]] sul retro; si affaccia in una grande piazza direttamente sul golfo di Lecco, nei pressi della foce del torrente Caldone. Opera dello scultore [[Giannino Castiglioni]] venne inaugurato nel [[1926]] e: raffigura una stele di granito a cui è appoggiata, nel lato rivolto verso il lago, una figura femminile, simbolo della Patria, (conosciuta dai lecchesi come ''la balia di pèss'') colcon il viso rivolto al cielo afflitto dal dolore rivolto al cielo; sul lato opposto sono incise le tappe più gloriose del primo conflitto mondiale<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Valsecchi-Dopo-l-estate-restaureremo-il-Monumento-ai-Caduti-20160329/|titolo=Descrizione del monumento ai Caduti|accesso=30 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>. Ai piedi della stele, posta su un basamento in pietra a gradinate, corre sui quattro lati una fascia di altorilievi bronzei composta da sculture che raccontano la passione del combattente che lascia la sua terra, la sua donna e il suo bimbo per combattere, balzare all'attacco e cadere vittorioso.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.59}}</ref>.
 
; [[Monumento ad Alessandro Manzoni (Lecco)|Monumento ad Alessandro Manzoni]]
: opera dello scultore milanese [[Francesco Confalonieri]], questo monumento è stato inaugurato nel 1891 alla presenza di [[Giosuè Carducci]] nell'omonima piazza raffigura lo scrittore seduto nel suo scanno in atto meditativo con sguardo assorto verso il lago. La statua, alta 2,80 metri, poggia su un piedistallo di [[granito rosa di Baveno]] decorato da tre altorilievi bronzei raffiguranti il ''Rapimento di Lucia'', ''la morte di Don Rodrigo'' e, ai piedi del poeta, ''il matrimonio dei Promessi''. Sul lato posteriore sono riprodotti gli stemmi d'Italia e di Lecco circondati da una corona d'alloro<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/monumento_ad_alessandro_manzoni|titolo=Descrizione del Monumento ad Alessandro Manzoni|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219023510/http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/monumento_ad_alessandro_manzoni|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>.
 
; [[Monumento a Mario Cermenati]]
: è una statua [[marmo]]rea scolpita da Francesco Modena che si trova al centro della vecchia ''Piazza del Grano'' prospiciente il lago e a lui dedicata nel 1927; inizialmente in bronzo venne poi sostituito dal marmo nel 1945 in seguito alla requisizione del bronzo avvenuta in [[epoca fascista]]. Sul basamento che simula un ammasso di rocce, attorniato da una fontana, è incisa una un'[[epigrafe]] del poeta [[chiavenna]]sco [[Giovanni Bertacchi]].<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.57}}</ref>.
 
; [[Monumento a Giuseppe Garibaldi (Lecco)|Monumento a Giuseppe Garibaldi]]
: si trova nella piazza omonima, opera di [[Francesco Confalonieri]] fu eretto nel novembre [[1884]], dopo soli due anni dalla morte di Garibaldi per celebrare le sue quattro visite in città effettuate fra il [[1859]] e il [[1866]] ricordate anche da una lapide dell'edificio nel quale fu ospitato situato nella medesima piazza. Il monumento è alto 8,05 metri e fu eretto per volere del sindaco Ghislanzoni che invitò la cittadinanza ada una raccolta di offerte. Il condottiero dei [[I Mille|Mille]] è raffigurato in posa eretta con il berretto stretto nella mano destra posata sul fianco mentre la sinistra impugna l'[[elsa (impugnatura)|elsa]] della spada, il monumento poggia su un piedistallo di granito bianco di [[Baveno]] sul quale, nei tre lati, sono incisi i nomi dei garibaldini di Lecco e del territorio.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.55}}</ref>.
 
; [[Monumento ad Antonio Stoppani (Lecco)|Monumento ad Antonio Stoppani]]
: posto all'estremità di Punta della Maddalena, nei pressi dell'imbarcadero, è una maestosa opera dedicata all'[[Abate]] realizzata nel 1927 dall'architetto [[Mino Fiocchi]] mentre la statua bronzea, incorniciata al centro di un'[[esedra]] affiancata da due fontane, è una creazione dello scultore [[Michele Vedani]]. Nel 2015 il monumento è statastato approvatainteressato dallada Soprintendenzauna la totaleradicale ristrutturazione del monumento in occasione dell'[[Expo 2015]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/cronaca/si-della-soprintendenza-al-restauro-della-statua-di-stoppani-196226/|titolo=Restauro del monumento ad Antonio Stoppani|accesso=22 gennaio 2015|dataarchivio=23 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123005235/http://www.lecconotizie.com/cronaca/si-della-soprintendenza-al-restauro-della-statua-di-stoppani-196226/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
; Fontana delle tre bocche
: situata in località Castione di Rancio, sul sagrato antistante la chiesa barocca di San Carlo, la fontana è un elegante manufatto in pietra di [[Saltrio]] che raffigura tre delfini intrecciati sulla sommità. Realizzata nel 1853, in occasione della costruzione dell'acquedotto, dallo scalpellino Abbondio Molinari è stata restaurata nel 2009 dalla delegazione lecchese del [[Fondo per l'ambiente italiano|FAI]].<ref>{{cita web|url=http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=4222|titolo=Fontana delle tre bocche di Rancio|accesso=5 giugno 2015}}</ref>.
 
==== Altri edifici civili ====
Riga 429 ⟶ 440:
 
=== Architetture militari ===
[[File:Lecco - Bastioni spagnoli - 20230424 103528.jpg|miniatura|Resti del Vallo delle Mura]]
[[File:Castello Innominato B Vercurago.jpg|thumb|Il castello dell'Innominato al confine meridionale della città]]
 
;[[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]] (o Torre Medievale)
{{vedi anche|Mura di Lecco}}
: di origine trecentesca è probabilmente l'edificio lecchese più antico ed è tutto ciò che rimane della cinta muraria a forma triangolare del castello della città abbattuto da [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] nel 1782. Dopo la restaurazione del 1816, fu utilizzata come carcere e nel 1932, dopo un ulteriore restauro, fu affidata dallo Stato al Comune di Lecco per diventare il Museo del Risorgimento e della Resistenza della città prima e sede di mostre temporanee dei [[Musei civici di Lecco|Musei Civici]] e dell'Assessorato Cultura del Comune di Lecco poi. Al piano terreno sono ancora visibili gli alloggi del corpo di guardia e alcune palle di cannone in pietra mentre al secondo e terzo piano è ospitato il Museo della Montagna e dell'Alpinismo lecchese.<ref>{{cita web|url=http://www.museilecco.org/torreviscontea.htm|titolo=Cenni storici sulla Torre Viscontea|accesso=23 febbraio 2013|dataarchivio=27 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120427100432/http://www.museilecco.org/torreviscontea.htm|urlmorto=sì}}</ref>
; [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]]
[[File:Castello Innominato B Vercurago.jpg|thumb|Il castello dell'Innominato al confine meridionale della città|250x250px]]
: di origine trecentesca è probabilmente l'edificio lecchese più antico ed è tutto ciò che rimane della cinta muraria a forma triangolare del castello della città abbattuto da [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] nel 1782. Dopo la restaurazione del 1816, fu utilizzata come carcere e nel 1932, dopo un ulteriore restauro, fu affidata dallo Stato al Comune di Lecco per diventare il Museo del Risorgimento e della Resistenza della città prima e sede di mostre temporanee dei [[Musei civici di Lecco|Musei Civici]] e dell'Assessorato Cultura del Comune di Lecco poi. Al piano terreno sono ancora visibili gli alloggi del corpo di guardia e alcune palle di cannone in pietra mentre al secondo e terzo piano è ospitato il Museo della Montagna e dell'Alpinismo lecchese<ref>{{cita web|url=http://www.museilecco.org/torreviscontea.htm|titolo=Cenni storici sulla Torre Viscontea|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>.
 
;[[Mura di Lecco|Vallo delle Mura]] (o Bastioni Spagnoli)
: si trova nei pressi della [[Stazione di Lecco|stazione ferroviaria]] ed è l'unica parte rimasta intatta dei Bastioni di Porta Nuova; l'originale cinta muraria dall'insolita forma triangolare che racchiudeva il borgo, realizzata durante il [[XIV secolo]] a seguito della conquista di Lecco da parte di [[Azzone Visconti]], fusuccessivamente soppressaampliate dadagli spagnoli, vennero poi soppresse definitivamente sotto il [[Monarchia asburgica|dominio austriaco]] da [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]] fra il [[1782]] e il [[1784]]. Percorribile per mezzo di una scalinata attende di essere valorizzato.<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/vallo_delle_mura|titolo=Cenni storici sul Vallo delle Mura|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219020422/http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/vallo_delle_mura|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
; [[Castello dell'Innominato]] (o Rocca dell'Innominato)
: situatola fortezza, risalente al [[XIV secolo]], è situata in cima al [[Sacro Monte di Somasca]], su un dirupo di un'altura naturale in una posizione dominante il [[Lago di Garlate]], al confine con la località di [[Somasca]] nel comune di [[Vercurago]], questa fortezza risale al [[XIV secolo]]. Fu da ispirazione nel romanzo de ''I promessi sposi'' come residenza del potente e malvagio personaggio dell'[[Innominato]], figura associata a [[Francesco Bernardino Visconti]]. DellaLa fortificazione, menzionata per la prima volta nel 1158, fu utilizzata durante le lotte tra [[guelfi e ghibellini]] iniziate con la faida tra i [[Visconti]] e i [[Della Torre]] per poi diventare definitivamente di proprietà della [[Repubblica di Venezia]] nel 1454. Del fortilizio, ormai ridottaridotto ada un rudere, rimangono intatti il muro perimetrale quadrangolare, parte dei bastioni difensivi e alcune torri oltre alla [[Cappella di Sant'Ambrogio]]. Di particolare interesse è l'originale scalinata che collega il castello direttamente scavata nella roccia.
 
=== Vie e piazze ===
; Piazza Era
: è il cuore pulsante del quartiere di [[Pescarenico]], unico luogo lecchese citato esplicitamente ne ''I promessi sposi''. In principio era il luogo di ritrovo serale delle famiglie dei pescatori nonché adibito alla pulizia delle reti e punto di approdo delle barche poiché nel Seicento il villaggio era abitato esclusivamente dai nuclei familiari che detenevano il diritto di esercitare la pesca nel tratto dell'Adda tra i due laghi di Lecco e Garlate. Il fronte della piazza è dominato dal monumentale edificio delle case popolari "Bigoni" progettate dall'architetto [[Mino Fiocchi]] nel 1929. La piazza rimane un luogo assai frequentato di giorno come transito obbligato per la pista ciclo-pedonale che da qui, lungo un percorso a fianco del lago, raggiunge il campeggio di Rivabella spingendosi fino a Vercurago, e la sera dai frequentatori dei locali siti nella zona. Nonostante la riqualificazione del 2008 le sue caratteristiche tradizionali e l'atmosfera letteraria del luogo sono state salvaguardate<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/rione_di_pescarenico|titolo=Descrizione di piazza Era|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219020436/http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/rione_di_pescarenico|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>.
{{Citazione|Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio!|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo VIII, [[1840]]}}
[[File:Lecco Grigna.jpg|thumb|;Piazza XX Settembre, e sullo sfondo il monte San Martino]]
: [[File:Lecco Grigna.jpg|thumb|Piazza XX Settembre, e sullo sfondo il monte San Martino|287x287px]]sita nel cuore della città risulta essere il salotto cittadino per via dei numerosi locali che vi sorgono lungo il perimetro. La piazza, che si presenta di forma stretta, allungata e irregolare, era, fin dal 1149, sede del mercato cittadino che si svolgeva il mercoledì e il sabato ora trasferito all'ex scalo merci della Piccola. Le botteghe si allineano sotto i colonnati dei portici non allineati, ricostruiti con sapore neoclassico tra il 1820 e il 1839 intervallati da svariati vicoli che si inoltrano nel cuore pulsante della città. I palazzi residenziali borghesi che la fiancheggiano offrono balconi e finestre ricche di verde e decori; una di esse - la cosiddetta ''Casa Bertarelli<ref name=":2022">{{Cita libro|autore=Touring club italiano|titolo=Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna|url=https://books.google.it/books?id=8PZCQHW2OYcC&pg=PA191&lpg=PA191&dq=chiesa+san+bartolomeo+como&source=bl&ots=a8yrTyuBoV&sig=ACfU3U1Sd-8Yhxpje7Drqi1no-EiOXyCaA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj17LOn9ev0AhVFyKQKHaKRCeg4eBDoAXoECAsQAw#v=onepage&q=chiesa%20san%20bartolomeo%20como&f=false|accesso=2021-12-18|data=2003|editore=Touring Editore|lingua=it|p=93|ISBN=978-88-365-2919-3}}</ref> -'' conserva ancora la conformazione preottocentesca, oltre a ospitare una lapide che ricorda dove nacque [[Antonio Stoppani]] (1824-1891), geologo naturalista ma anche patriota e letterato. In questo cuore del borgo avevano sede il [[Palazzo del Pretorio feudale (Lecco)|palazzo del podestà]], di cui rimane lo stemma dei Visconti murato sulla casa che fu dogana, e il castello che aveva come caposaldo il confine verso la [[Svizzera]] e la [[Repubblica di Venezia]], ora sovrastato dalla ''Torre Medievale'' meglio conosciuta come [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]]. Nella piazza, denominata nel 1895 piazza XX Settembre (per un brevissimo tempo, nel periodo fascista, prese il nome di “[[Costanzo Ciano]]”) si trova inoltre il [[Palazzo delle Paure]]. Fu totalmente ristrutturata nella pavimentazione e nell'illuminazione nel 2006 dall'allora Sindaco di Lecco [[Lorenzo Bodega]] insieme all'attigua piazza [[Mario Cermenati]] affacciata sul golfo e da allora furono installate in ognuna delle due piazze fontane a raso intervallate dai numerosi caffè, ristoranti e trattorie che si susseguono costituendone, di fatto, il salotto buono della città.<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Piazza%20XX%20Settembre|titolo=Descrizione di piazza XX Settembre|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214101616/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Piazza%20XX%20Settembre|dataarchivio=14 dicembre 2014}}</ref>
 
;Via Giuseppe Bovara
; Piazza XX Settembre
: è una piccola strada molto caratteristica che dal Vallo delle Mura scende verso Piazza XX Settembre. Considerata una delle vie più antiche della città è stata dal 1993 al 2009 tutelata e valorizzata grazie a un'associazione fondata da un gruppo di commercianti e residenti. In questa via ha sede, nella vecchia residenza del governatore spagnolo, la Biblioteca Civica Umberto Pozzoli oltre alle otto curiose statue in pietra molera degli ''Ometti di Porta Nuova'' risalenti al [[XVIII secolo]] che ornano il muraglione adiacente.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco, el cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=|anno=2014|pagine=4}}</ref> Diverse le manifestazioni che si sono susseguite negli anni passati tra cui la festa del Borgoantico, gli spettacoli musicali e la «crostata» lunga decine di metri.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/locale/2009/11/11/259200-associazione_bovara_chiude_battenti.shtml|titolo=Articolo giornalistico del quotidiano ''Il Giorno''|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
: sita nel cuore della città risulta essere il salotto cittadino per via dei numerosi locali che vi sorgono lungo il perimetro. La piazza, che si presenta di forma stretta, allungata ed irregolare, era, fin dal 1149, sede del mercato cittadino che si svolgeva il mercoledì e il sabato ora trasferito all'ex scalo merci della Piccola. Le botteghe si allineano sotto i colonnati dei portici non allineati, ricostruiti con sapore neoclassico tra il 1820 e il 1839 intervallati da svariati vicoli che si inoltrano nel cuore pulsante della città. I palazzi residenziali borghesi che la fiancheggiano offrono balconi e finestre ricche di verde e decori; ad una di esse, che conserva ancora la conformazione preottocentesca, una lapide ricorda dove nacque [[Antonio Stoppani]] (1824-1891), geologo naturalista ma anche patriota e letterato. In questo cuore del borgo avevano sede il [[Palazzo del Pretorio feudale (Lecco)|palazzo del podestà]], di cui rimane lo stemma dei Visconti murato sulla casa che fu dogana, ed il castello che aveva come caposaldo il confine verso la [[Svizzera]] e la [[Repubblica di Venezia]], ora sovrastato dalla ''Torre Medievale'' meglio conosciuta come [[Torre Viscontea (Lecco)|Torre Viscontea]]. Nella piazza, denominata nel 1895 piazza XX Settembre (per un brevissimo tempo, nel periodo fascista, prese il nome di “[[Costanzo Ciano]]”) si trova inoltre il [[Palazzo delle Paure]]. Fu totalmente ristrutturata nella pavimentazione e nella discutibile illuminazione nel 2006 dall'allora Sindaco di Lecco [[Lorenzo Bodega]] insieme all'attigua piazza [[Mario Cermenati]] affacciata sul golfo e da allora furono installate in ognuna delle due piazze fontane futuristiche intervallate dai numerosi caffè, ristoranti e trattorie che si susseguono.<ref>{{cita web|url=http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Piazza%20XX%20Settembre|titolo=Descrizione di piazza XX Settembre|accesso=16 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214101616/http://www.larioonline.it/lagodicomo/lagodicomo.asp?name=Piazza%20XX%20Settembre|dataarchivio=14 dicembre 2014}}</ref>
 
;Via Camillo Benso, conte di Cavour
; Via Giuseppe Bovara
: dedicata nel 1872, dopo l'[[Unità d'Italia]], al [[Camillo Benso, conte di Cavour|conte di Cavour]] è, insieme a Via Roma, la strada principale della città collegando la piazza del teatro a quella del [[Palazzo Bovara|municipio]] e della [[Stazione di Lecco|stazione ferroviaria]] (tra le prime di [[Lombardia]] essendo stata avviata nel 1863). L'arteria si andò formando nel [[1784]] a seguito della demolizione del triangolo fortificato comportando successivamente l'espansione edilizia al di fuori delle mura medievali in un'area caratterizzata originariamente da prati e vigne. Chiamata all'epoca ''Contrada larga'' per differenziarla dagli stretti e tortuosi vicoli del vecchio borgo, contribuì all'inizio del collegamento con la [[Valtellina]]. Salendo da piazza Garibaldi, sulla destra, si trova ''L'Isolago'', dal 1984 complesso commerciale di prestigio ma che in passato era sede della filanda Bellingardi, produzione, quest'ultima, assai diffusa nel territorio.
: è una piccola strada molto caratteristica che dal Vallo delle Mura scende verso Piazza XX Settembre. Considerata una delle vie più antiche della città è stata dal 1993 al 2009 tutelata e valorizzata grazie ad una associazione fondata da un gruppo di commercianti e residenti. In questa via ha sede, nella vecchia residenza del governatore spagnolo, la Biblioteca Civica Umberto Pozzoli oltre alle otto curiose statue in pietra molera degli ''Ometti di Porta Nuova'' risalenti al [[XVIII secolo]] che ornano il muraglione adiacente.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco, el cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=|anno=2014|pagine=4}}</ref> Diverse le manifestazioni che si sono susseguite negli anni passati tra cui la festa del Borgoantico, gli spettacoli musicali e la «crostata» lunga decine di metri.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/locale/2009/11/11/259200-associazione_bovara_chiude_battenti.shtml|titolo=Articolo giornalistico del quotidiano ''Il Giorno''|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
 
;Piazza Giuseppe Garibaldi
; Via Camillo Benso, conte di Cavour
: la piazza intitolata a [[Giuseppe Garibaldi]], già Piazza del Prato o del teatro, con il [[Monumento a Garibaldi (Lecco)|monumento]] a lui dedicato è chiusa a est dall'[[Albergo Croce di Malta (Lecco)|Albergo Croce di Malta]] e a ovest dal [[Teatro della Società]] costruito da [[Giuseppe Bovara]] che intervenne altresì sull'impianto quadrilatero della piazza e sulla non realizzata chiesa parrocchiale che ivi avrebbe dovuto sorgere. Si affacciano sulla piazza anche il [[palazzo Falck]] e il monumentale palazzo che fu [[Palazzo della Banca Popolare di Lecco|sede della Banca Popolare di Lecco]]. Fra la piazza e l'adiacente incrocio con via Cavour si trova quello che fino a poco tempo fa veniva chiamato il ''Cantun di ball'', l’angolo delle chiacchiere, dove si sono discussi i più importanti problemi cittadini. Il pittoresco termine dialettale dovrebbe risalire a una casa con due grosse pietre sferiche come ornamento, edificata nei primi decenni del Novecento; nonostante l'evoluzione della comunicazione sia cambiata, l’usanza di ritrovarsi a discutere in questo luogo non è tutt'oggi tramontata.
: dedicata nel 1872, dopo l'[[Unità d'Italia]], al [[Camillo Benso, conte di Cavour|conte di Cavour]] è, insieme a Via Roma, la strada principale della città collegando la piazza del teatro a quella del [[Palazzo Bovara|municipio]] e della [[Stazione di Lecco|stazione ferroviaria]] (tra le prime di [[Lombardia]] essendo stata avviata nel 1863). L'arteria si andò formando nel [[1784]] a seguito della demolizione del triangolo fortificato comportando successivamente l'espansione edilizia al di fuori delle mura medievali in un'area caratterizzata originariamente da prati e vigne. Chiamata all'epoca ''Contrada larga'' per differenziarla dagli stretti e tortuosi vicoli del vecchio borgo, contribuì all'inizio del collegamento con la [[Valtellina]]. Salendo da piazza Garibaldi, sulla sinistra, si trova ''L'Isolago'', dal 1984 complesso commerciale di prestigio ma che in passato era sede della filanda Bellingardi, produzione, quest'ultima, assai diffusa nel territorio.
 
;[[Lungolago di Lecco]]
; Piazza Giuseppe Garibaldi
: [[File:CityofLecco.JPG|miniatura|Golfo di Lecco nei pressi del centro storico|298x298px]]l'itinerario inizia dalla foce del torrente [[Caldone]] in corrispondenza del [[Monumento ai caduti (Lecco)|Monumento ai caduti]] e ai giardini dedicati ai [[Massacri delle foibe|martiri delle foibe]] proseguendo per circa 1,5 km verso nord fino alla località delle Caviate, dove inizia una [[Pista ciclabile|pista ciclopedonale]] che si estende fino allo [[svincolo]] con la [[strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga]] in località Pradello. La passeggiata, che assunse l'attuale sviluppo nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], è prevalentemente costeggiata da una doppia fila di ippocastani che intersecano nel percorso alcuni dei monumenti principali della città come la statua dorata di San Nicolò collocata nel 1955 alla foce del torrente [[Gerenzone]]. In corrispondenza di Piazza Mario Cermenati si trova l'imbarcadero turistico, originariamente in stile [[liberty]], rimpiazzato successivamente con un edificio in [[Razionalismo italiano|stile razionalista]]. Dal 2024 è sottoposto a lavori di riqualificazione per la quasi totalità del percorso finalizzato a valorizzare lo spazio pubblico e aumentandone la vocazione turistica e attrattiva del luogo senza alterarne la funzionalità.
: la piazza intitolata a [[Giuseppe Garibaldi]], già Piazza del Prato o del teatro, col [[Monumento a Garibaldi (Lecco)|monumento]] a lui dedicato è chiusa ad est dall'[[Albergo Croce di Malta (Lecco)|Albergo Croce di Malta]] e ad ovest dal [[Teatro della Società]] costruito da [[Giuseppe Bovara]] intervenuto all'impianto quadrilatero della piazza anche per la non realizzata nuova chiesa parrocchiale che ivi avrebbe dovuto sorgere. Si affacciano sulla piazza anche il [[palazzo Falck]] e il palazzo che fu [[Palazzo della Banca Popolare di Lecco|sede della Banca Popolare di Lecco]].
 
=== Aree naturali ===
[[File:Addio monti - panoramio.jpg|miniatura|I giardini ''Addio Monti'' situati all'interno del Parco dell'Adda Nord|300x279px]]
; Parco di Villa Gomes
: è il più vasto della città (circa 37.000 m²) e vanta alberature molto varie e di grande pregio. il musicista [[Antônio Carlos Gomes]] diede alla sua casa l'appellativo di "Villa Fiori", per la rarità e la varietà delle piante da lui importate.
 
; [[Parco dell'Adda Nord]]
: è l'area protetta istituita nel 1973 che costeggia il fiume Adda a valle del [[lago di Lecco]] raggiungendo il comune di [[Truccazzano]] nella [[città metropolitana di Milano]]. La vasta area, che si formò in seguito al ritiro del ghiacciaio che nel quaternario scendeva dalle Alpi fino alla pianura, ospita una flora e fauna di grande importanza ede il suo territorio è, in parte, sottoposto a tutela ambientale e a leggi di salvaguardia. Il parco, che nei confini comunali è interamente percorso dalla pista ciclabileciclopedonale, si estende per circa quattro km da [[Pescarenico]] a [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]].<ref>{{cita web|url=http://www.parcoaddanord.it/|titolo=Sito ufficiale del parco Adda Nord|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
 
; [[Parco naturale del Monte Barro]]
: [[File:Isola viscontea.jpg|miniatura|Isola Viscontea e, sullo sfondo, il [[Monte Barro]]|300x279px]]è un parco regionale istituito nel [[1983]] di circa 665 ettari posto a ridosso del confine occidentale di Lecco sull'omonimo monte posto in posizione isolata oltre il fiume Adda. L'ente che ne salvaguardia il territorio ha conferito alla città una quota proporzionale minore in quanto la maggior parte del perimetro appartiene ad altri comuni confinanti.<ref>{{cita web|url=http://www.parcobarro.lombardia.it/|titolo=Sito ufficiale del parco Monte Barro|accesso=10 maggio 2016}}</ref>
 
; [[Isola Viscontea]]
: situata nei pressi del [[Ponte Azzone Visconti]] sorge la piccola [[Isola Viscontea]], proprietà privata che, fra il marzo 2011 e il dicembre 2014, tramite un progetto avanzato dell'Amministrazione comunale e dell'Associazione Appello per Lecco, ha consentito l'accesso al pubblico e lo sfruttamento turistico dell'isola con proiezioni di film all'aperto e rappresentazioni teatrali.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/appello-per-lecco-dice-addio-allisola-viscontea-ci-resta-lorgoglio-205011/|titolo=Articolo giornalistico sull'abbandono dell'isola Visocntea|accesso=9 gennaio 2015|dataarchivio=23 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123133041/http://www.lecconotizie.com/attualita/appello-per-lecco-dice-addio-allisola-viscontea-ci-resta-lorgoglio-205011/|urlmorto=sì}}</ref> Nel febbraio 2013, il [[Fondo Ambiente Italiano|FAI]], ha riconosciuto l'isola classificandola al 121º posto del censimento ''I luoghi del cuore'' oltre al decreto emesso solo un mese prima dal direttore generale per i Beni Culturali e paesaggistici della Lombardia che la dichiarò di interesse storico-culturale particolarmente importante.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/cultura/fai-lisola-viscontea-e-luogo-del-cuore-esulta-appello-per-lecco-104564/|titolo=Articolo giornalistico sui ''Luoghi del Cuore''|accesso=20 febbraio 2013|dataarchivio=23 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130223033000/http://www.lecconotizie.com/cultura/fai-lisola-viscontea-e-luogo-del-cuore-esulta-appello-per-lecco-104564/|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Flora e fauna ===
La posizione geografica favorevole e il conseguente clima mite ha permesso lo sviluppo sulle sponde del Lago di una lussureggiante vegetazione e dalla presenza di numerose varietà di piante, arbusti e fiori che normalmente crescono in regioni molto più meridionali.
Nelle aree montuose si trovano numerose zone boschive di cui le più abbondanti sono le foreste ad [[aghifoglie]] nelle quali si possono ammirare fiori rari come le [[genziana|genziane]]. Le montagne circostanti, a parte sulle pendici, si presentano piuttosto spoglie con zone estese di prati adatti al [[pascolo]]. Nei parchi circostanti il fiume Adda la vegetazione è molto ricca di [[latifoglie]] tra cui [[quercia|querce]] e [[pioppo|pioppi]].<br />
Dal punto di vista faunistico il territorio lacustre presenta una grande varietà di specie ittiche tra cui [[Salmo trutta|trote]], [[Esox lucius|lucci]], [[Alburnus arborella|alborelle]], [[Squalius squalus|cavedani]], [[Alosa agone|agoni]] e [[Perca fluviatilis|persici]] mentre le specie di uccelli che popolano l'area, molte delle quali considerate specie protette, sono le [[anatra tuffatrice|anatre tuffatrici]], [[anatra di superficie|anatre di superficie]], [[Cygnus (zoologia)|cigni]], [[germano reale|germani reali]], [[cormorano|cormorani]], [[gabbiano|gabbiani]] e [[airone|aironi]]. La fauna delle valli e delle vette circostanti, invece, sono popolate da [[cinghiale|cinghiali]], [[riccio comune|ricci]], [[capriolo|caprioli]], [[volpe|volpi]], [[lepre|lepri]] e [[Cervidae|cervi]], mentre i cieli sono spesso sorvolati da [[falco|falchi]] e [[Buteo buteo|poiane]].<ref>{{cita web|url=http://www.lakecomo.it/territorio/flora_e_fauna|titolo=Flora e fauna locale|accesso=21 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121116190923/http://www.lakecomo.it/territorio/flora_e_fauna|dataarchivio=16 novembre 2012}}</ref>
 
;Parco di Villa Gomes
: è situato a Maggianico, nei pressi della stazione; è il parco recintato più vasto della città (circa {{M|37000|u=m²}}) e vanta alberature molto varie di grande pregio. Al suo interno si trova l'omonima villa in [[Eclettismo (arte)|stile eclettico imperante]] voluta dal compositore e musicista brasiliano [[Antônio Carlos Gomes]] che la fece erigere fra il 1880 e il 1881 dandole l'appellativo di "Villa Fiori", per la rarità e la varietà delle piante da lui importate in una zona che all'epoca era un vivace luogo di ritrovo per molti artisti e letterati facenti parte della [[Scapigliatura|Scapigliatura milanese]] tra cui [[Amilcare Ponchielli]] che fece erigere una villa a pochi metri dall'ingresso nord nel 1880.
[[File:I promessi sposi-008.jpg|miniatura|293x293px|il [[frontespizio]] della ''Quarantana'']]
=== Luoghi manzoniani ===
{{vedi anche|Luoghi manzoniani|I promessi sposi|Addio ai monti|Personaggi de I promessi sposi}}
{{Citazione|Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa: un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città.|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', Milano, Guglielmini e Redaelli, [[1840]], cap. I, p. 10}}
[[File:Frontispiece promessi sposi.jpg|thumb|[[Frontespizio#Antiporta|Antiporta]] figurata della seconda edizione de ''I promessi sposi'' (1840).]]
Sono i luoghi, o quello che ne rimane, serviti da ispirazione ad [[Alessandro Manzoni]] e citati nel romanzo ''[[I promessi sposi]].'' Alcuni luoghi sono storici, come il [[Chiesa dei Santi Materno e Lucia|convento]] di [[Fra Cristoforo]] a [[Pescarenico]] o il [[ponte Azzone Visconti]], altri indicati dalla tradizione, come la [[Casa di Lucia|presunta casa di Lucia Mondella]] nel quartiere di [[Olate]], il tabernacolo dei [[Bravi (I promessi sposi)|Bravi]], il [[Palazzotto di don Rodrigo]], la [[casa del sarto]] a Chiuso e l'attigua [[Castello dell'Innominato|Rocca dell'Innominato]]. A tutto questo si aggiunge la già citata [[Villa Manzoni]] situata nel quartiere [[Caleotto]] (oggi Museo civico manzoniano), residenza della sua famiglia nella quale egli visse la sua infanzia, adolescenza e prima giovinezza come lui stesso scrive nell'introduzione del romanzo [[Fermo e Lucia]]. L'itinerario storico-letterario è un'eredità trainante nel turismo lecchese, il quale, negli ultimi anni, si sta attrezzando per una valorizzazione più rilevante attraverso l'installazione, nei vari luoghi di richiamo al romanzo, di totem informativi, pannelli dei personaggi coinvolti e figure stilizzate in chiave moderna.
{{Citazione|Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa: un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città.|Alessandro Manzoni, ''I promessi sposi'', Milano, Guglielmini e Redaelli, 1840, cap. I, p. 10}}
Sono i luoghi, o quello che ne rimane, serviti da ispirazione ad [[Alessandro Manzoni]] e citati nel romanzo ''[[I promessi sposi]]'', spunto per un itinerario storico-letterario-turistico tra le poche parti vecchie della città, risparmiate dall'espansione urbanistica legata allo sviluppo industriale. Alcuni luoghi sono storici, come il [[Chiesa dei Santi Materno e Lucia (Lecco)|convento]] di [[Fra Cristoforo]] a [[Pescarenico]] o il [[ponte Azzone Visconti]], altri indicati dalla tradizione, come la [[Casa di Lucia|presunta casa di Lucia Mondella]] nel quartiere di [[Olate]], il tabernacolo dei [[Bravi (I promessi sposi)|Bravi]], il [[Palazzotto di don Rodrigo]], la [[casa del sarto]] a Chiuso e l'attigua [[Castello dell'Innominato|Rocca dell'Innominato]]. A tutto questo si aggiunge la già citata [[Villa Manzoni]] situata nel quartiere [[Caleotto]] (oggi Museo civico manzoniano), residenza della sua famiglia nella quale egli visse la sua infanzia, adolescenza e prima giovinezza come lui stesso scrive nell'introduzione del romanzo [[Fermo e Lucia]].<br />
L'abitato di Pescarenico, che è la culla del romanzo, viene descritta dal Manzoni con queste parole:<br />
{{Citazione|Il sole non era ancor tutto apparso sull'orizzonte, quando il padre Cristoforo uscì dal suo convento di Pescarenico, per salire alla casetta dov'era aspettato. È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell'Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare.|Alessandro Manzoni, ''I promessi sposi'', Milano, Guglielmini e Redaelli, 1840, cap. IV, p. 65}}
[[File:Lecco banner.jpg|center|upright=4|thumb|Vista del lungolago]]
[[File:Pescarenico in Lecco e tipiche barche del Lago di Como.jpg|miniatura|Pescarenico in Lecco e tipiche barche del Lago di Como]]
 
== Società ==
[[File:Lecco town after sunset, Lombardy, Italy.jpg|thumb|Lecco al tramonto]]
 
=== Agglomerato urbano ===
[[File:Lecco town after sunset, Lombardy, Italy.jpg|thumb|Lecco al tramonto]]
Lecco è il centro di un agglomerato urbano che sulla sponda sinistra del Lago di Garlate prosegue con [[Vercurago]], cui segue [[Calolziocorte]]; sulla sponda destra dell'Adda comprende [[Pescate]], [[Garlate]], [[Galbiate]], [[Olginate]], [[Malgrate]], [[Valmadrera]] e [[Civate]], a nord [[Ballabio]].
[[File:Lavoir of Malnago (Lecco).jpg|miniatura|Lavatoio di Malnago]]
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Lecco, 1968) - BEIC 6353747.jpg|miniatura|381x381px|Ingresso di un'abitazione privata nei vicoli del quartiere dei pescatori]]
Lecco è il centro di un agglomerato urbano che sulla sponda orientale del [[Lago di Garlate]] prosegue con [[Vercurago]], cui segue [[Calolziocorte]]; sulla sponda destra dell'Adda comprende [[Pescate]], [[Garlate]], [[Galbiate]], [[Olginate]], [[Malgrate]], [[Valmadrera]] e [[Civate]], a nord [[Ballabio]].
 
La popolazione di questo agglomerato conta più di 114.000{{formatnum:114000}} abitanti ed è in costante crescita.
[[File:Night on the lake.jpg|thumb|Luci notturne sul lungolago]]
[[File:Panorama dal Magnodeno.jpg|thumb|Panorama dal monte Magnodeno]]
 
=== Evoluzione demografica ===
 
{{Citazione|Lecco […]: un gran borgo al giorno d’oggi, e che si incammina a diventar città|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo I, [[1840]]}}
 
Intorno alla metà del [[Seicento]], la popolazione di Lecco con [[Pescarenico]], sommata a quella dei piccoli centri del circondario (assorbiti nella medesima entità amministrativa nella prima metà del [[Novecento]]) raggiungeva circa {{formatnum:3000}} abitanti mentre i residenti entro la cinta fortificata, ossia quelli compresi nel vero e proprio borgo di Lecco, assommavano a poche centinaia.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.3}}</ref>
* {{formatnum:1412}} abitanti nel [[1771]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/5000163/?view=toponimi&hid= Comune di Lecco, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* {{formatnum:1543}} abitanti nel [[1803]]
* {{formatnum:6439}} abitanti nel [[1809]] dopo le annessioni di [[Acquate]], [[Maggianico|Belledo]], [[Castello sopra Lecco|Castello]], [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]], [[Germanedo]], [[Olate]], [[San Giovanni alla Castagna]] e [[Rancio con Castiglione|Rancio di Lecco]], cui si unì [[Pescate]] nel [[1812]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/5000267/?view=toponimi&hid| Comune di Lecco, 1798 - 1815 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* {{formatnum:11043}} abitanti nel [[1839]]
{{Demografia/Lecco}}
[[File:Lecco-7-16-04-2006.jpg|thumb|Il lungolago di Lecco nel centro della città]]
[[File:via Malpensata a Lecco.jpg|thumb|Scorcio della località della Malpensata nei pressi delnel centro storico]]
La popolazione lecchese al 31 dicembre 2024 conta {{formatnum:47276}} individui (di cui {{formatnum:22820}} maschi e {{formatnum:24456}} femmine) ed è il 16º comune più popoloso della Lombardia con una [[densità]] media di circa {{M|1070|u=ab./km²}}.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2019&lingua=ita|titolo=Popolazione residente anno 2024|accesso=20 maggio 2025}}</ref> Dal grafico si nota come la popolazione sia aumentata quasi ininterrottamente fino al 1971 per poi registrare un periodo di crisi all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]], durante il quale la popolazione è diminuita tornando a incrementarsi, seppur lievemente ma in modo costante, dal 2001 in gran parte grazie al progressivo incremento dei flussi migratori in entrata da diverse parti del mondo. Dal 2010 al 2014 la popolazione è rimasta sostanzialmente stabile nonostante un lieve calo progressivo di circa 500 residenti dal 2012 al 2014 dovuto per lo più alla riduzione di immigrati e alla crescita degli emigrati. Nello specifico, nei dati diffusi dal comune nel febbraio 2014<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|titolo=Movimenti popolazione, dati comunali, anno 2014|accesso=7 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150207103910/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|dataarchivio=7 febbraio 2015}}</ref>, sui movimenti della popolazione, si registra un aumento dell'emigrazione (popolazione che si è trasferita da Lecco in altre località) che, per l'anno 2014, si è attestata a {{formatnum:1462}} unità rispetto ai {{formatnum:1121}} del 2013 mentre è in netta diminuzione il numero di persone che hanno scelto di venire a Lecco ({{formatnum:1574}} nel 2014 e {{formatnum:1705}} nel 2013). Il tasso di natalità rimane pressoché invariato: le nascite sono state 383 nel 2014, in leggero aumento rispetto alle 361 del 2013. In contrasto invece il tasso di mortalità che, con 485 decessi, è in netto calo rispetto ai 591 del 2013. Si registra infine anche una diminuzione nel numero di [[matrimonio|matrimoni]]: si passa dai 138 del 2013 ai 129 del 2014 di cui solo 68 celebrati con il [[matrimonio religioso|rito religioso]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/piu-nascite-meno-matrimoni-e-piu-stranieri-in-citta-219967/|titolo=Movimenti popolazione, dati comunali, anno 2014 (articolo giornalistico)|accesso=7 febbraio 2015|dataarchivio=7 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150207130133/http://www.lecconotizie.com/attualita/piu-nascite-meno-matrimoni-e-piu-stranieri-in-citta-219967/|urlmorto=sì}}</ref>
La popolazione lecchese al 31 maggio 2018 conta {{formatnum:48300}} individui (di cui {{formatnum:23229}} maschi e {{formatnum:25071}} femmine) ed è il 16º comune più popoloso della Lombardia con una [[densità]] media di circa 1070 ab./km².<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/pop2017/index.html|titolo=Popolazione residente anno 2017|accesso=24 giugno 2017}}</ref><br />
Dal grafico si nota come la popolazione sia aumentata quasi ininterrottamente fino al 1971 per poi registrare un periodo di crisi all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]], durante il quale la popolazione è diminuita tornando ad incrementarsi, seppur lievemente ma in modo costante, dal 2001 in gran parte grazie al progressivo incremento dei flussi migratori in entrata da diverse parti del mondo. Dal 2010 al 2014 la popolazione è rimasta sostanzialmente stabile nonostante un lieve calo progressivo di circa 500 residenti dal 2012 al 2014 dovuto per lo più alla riduzione di immigrati e alla crescita degli emigrati. Nello specifico, nei dati diffusi dal comune nel febbraio 2014<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|titolo=Movimenti popolazione, dati comunali, anno 2014|accesso=7 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150207103910/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|dataarchivio=7 febbraio 2015}}</ref>, sui movimenti della popolazione, si registra un aumento dell'emigrazione (popolazione che si è trasferita da Lecco in altre località) che, per l'anno 2014, si è attestata a {{formatnum:1462}} unità rispetto ai {{formatnum:1121}} del 2013 mentre è in netta diminuzione il numero di persone che hanno scelto di venire a Lecco ({{formatnum:1574}} nel 2014 e {{formatnum:1705}} nel 2013). Il tasso di natalità rimane pressoché invariato: le nascite sono state 383 nel 2014, in leggero aumento rispetto alle 361 del 2013. In contrasto invece il tasso di mortalità che, con 485 decessi, è in netto calo rispetto ai 591 del 2013. Si registra infine anche una diminuzione nel numero di [[matrimonio|matrimoni]]: si passa dai 138 del 2013 ai 129 del 2014 di cui solo 68 celebrati col [[matrimonio religioso|rito religioso]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/piu-nascite-meno-matrimoni-e-piu-stranieri-in-citta-219967/|titolo=Movimenti popolazione, dati comunali, anno 2014 (articolo giornalistico)|accesso=7 febbraio 2015}}</ref>
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 4 998, ovvero il 10,6% della popolazione<ref name=":2">{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=11 luglio 2025}}</ref>. Gli stranieri residenti provengono in particolare dai [[Penisola balcanica|Balcani]], dall'[[Europa dell'est]] e dal [[Nord Africa]], tendenzialmente arabi marocchini, tunisini ed egiziani; la comunità musulmana risiede principalmente nei rioni di [[Maggianico]] e [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]] dove si trova un centro culturale Islamico. Dall'[[Africa Nera|Africa subsahariana]] provengono comunità ivoriane, senegalesi, nigeriane, ghanesi e burkinabé. Una minima parte proviene dai [[Caraibi]] mentre per gli immigrati provenienti dall'[[Unione europea]] sono presenti comunità croate, francesi e spagnole. La zona nella quale si concentra il maggior numero di immigrati è quella intorno a Viale Filippo Turati, essendo in gran parte abitata da nuclei [[senegalesi]], [[ivoriani]], [[marocchini]] e [[cinesi]].
La popolazione straniera residente al 1º gennaio 2018 era di {{formatnum:5023}} residenti pari a circa il 10,4% degli abitanti<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/53-lecco/statistiche/cittadini-stranieri-2018/||titolo=Popolazione straniera 2018}}</ref>, in aumento rispetto al 31 dicembre [[2014]] quando si contavano {{formatnum:4841}} residenti pari all'8,0% del totale ma raddoppiati rispetto al 2006.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|titolo=Popolazione straniera residente al 31/12/2014|3=accesso 7 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150207103910/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml?param3_1=N1302dc2b63599377a5b&param2_1=N106e925f0ba5e62efa9&param1_1=N106e9227d4a32b6a923|dataarchivio=7 febbraio 2015}}</ref>
 
Le comunità maggiormente rappresentate al 31 dicembre 2023 sono le seguenti:<ref name=":2" />
Gli stranieri residenti provengono in particolare dai [[Balcani]], dall'[[Europa dell'est]] e dal [[Nord Africa]], tendenzialmente arabi marocchini, tunisini ed egiziani; la comunità musulmana risiede principalmente nei rioni di [[Maggianico]] e [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]] dove si trova un centro culturale Islamico. Dall'[[Africa subsahariana]] provengono comunità ivoriane, senegalesi, nigeriane, ghanesi e burkinabé. Una minima parte proviene dai [[Caraibi]] in particolare dominicani e cubani, mentre per gli immigrati provenienti dall'[[Unione europea]] sono presenti comunità croate, francesi e spagnole. La zona nella quale si concentra il maggior numero di immigrati è quella intorno a Viale Filippo Turati, essendo in gran parte abitata da nuclei senegalesi, ivoriani, marocchini e cinesi. Le dieci comunità più consistenti di residenti stranieri in città sono le seguenti:
 
{{div col}}
# [[Romania]], 457
# [[Albania]], 358
# [[Marocco]], 316
# [[Senegal]], 290
# [[Kosovo]], 279
# [[Costa d'Avorio]], 243
# [[Moldavia]], 226
# [[Nigeria]], 195
# [[Ucraina]], 188
# [[Cina]], 185
{{div col end}}
 
* [[Romania]] 479
* [[Iran]] 308
* [[Albania]] 296
* [[Ucraina]] 284
* [[Marocco]] 250
* Senegal 246
* [[Perù]] 223
* [[Kosovo]] 208
* [[Cina]] 200
* [[Costa d'Avorio]] 169
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetto lecchese}}
Riga 532 ⟶ 537:
 
=== Religione ===
{{Vedi anche|Arcidiocesi di Milano|Pieve di Lecco}}
 
La principale confessione religiosa a Lecco è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto in città si segue il [[rito ambrosiano]], come in buona parte dell'[[arcidiocesi di Milano]]<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20religione/la_religione.htm|titolo=Liturgia praticata nel territorio|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209105846/http://www.scoprilecco.it/la%20religione/la_religione.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref> che prevede, tra le altre particolarità, l'adozione di un [[lezionario]], un [[messale]] e un [[calendario liturgico]] differenti da quelli del [[rito romano|rito liturgico romano]]. Sede della [[Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano|III zona pastorale]] dell'arcidiocesi che conta 181 parrocchie è presente in città un [[Vicario Episcopale]]<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Homepage/279694_nuovo_vicario_episcopale_a_lecco_monsignor_rolla/?mediaon.trackers.autorefresh.Homepage=109|titolo=Vicario episcopale di Lecco|accesso=16 luglio 2014}}</ref> e un [[prevosto]] a capo dei dieci decanati in cui la zona si ripartisce.
La principale confessione religiosa a Lecco è quella cattolica. La liturgia differisce da quella tipica della maggior parte del mondo cattolico, in quanto in città si segue il [[rito ambrosiano]], come in buona parte dell'[[arcidiocesi di Milano]]<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20religione/la_religione.htm|titolo=Liturgia praticata nel territorio|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121209105846/http://www.scoprilecco.it/la%20religione/la_religione.htm|dataarchivio=9 dicembre 2012}}</ref> che prevede, tra le altre particolarità, l'adozione di un [[lezionario]], un [[messale]] e un [[calendario liturgico]] differenti da quelli del [[rito romano|rito liturgico romano]]. Sede della [[Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano|III zona pastorale]] dell'arcidiocesi che conta 181 parrocchie è presente in città un [[Vicario Episcopale]]<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Homepage/279694_nuovo_vicario_episcopale_a_lecco_monsignor_rolla/?mediaon.trackers.autorefresh.Homepage=109|titolo=Vicario episcopale di Lecco|accesso=16 luglio 2014}}</ref> e un [[prevosto]] a capo dei dieci decanati in cui la zona si ripartisce. Il 23 agosto [[1584]] l'arcivescovo milanese [[Carlo Borromeo]] trasferì la sede plebana dalla [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Lecco)|chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]] di [[Castello (Lecco)|Castello]], ridotta nei secoli ad una [[cappella]]nia, alla [[Basilica di San Nicolò (Lecco)|Basilica di San Nicolò]]<ref name=":02222">{{Cita|AA.VV.|p. 94|chiesa|titolo=Una chiesa tra lago e montagne}}.</ref> favorendo altresì lo sviluppo sociale della nuova [[Pieve di Lecco]] attiva già con funzioni amministrative civili come ripartizione locale della [[provincia del Ducato di Milano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/5002068/?view=toponimi&hid=|titolo=Pieve di Lecco, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|sito=www.lombardiabeniculturali.it|accesso=2025-04-13}}</ref> La nuova sede ecclesiastica registrò nel [[1592]] dodici chiese curate di cui solo due con sacerdoti stabili mentre le restanti erano ridotte alla stregua di commende.<ref name=":0223">{{Cita|AA.VV.|pp. 50-51|chiesa|titolo=Una chiesa tra lago e montagne}}.</ref>
Si trovano inoltre altre piccole comunità di altre religioni: [[evangelicismo|Chiesa Cristiana Evangelica]] (con una sede in centro), [[Testimoni di Geova]], [[Islam]] (con il centro maggiore nel rione di Chiuso)<ref>{{cita web|url=http://leccoprovincia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3473:anche-i-musulmani-di-lecco-hanno-il-loro-luogo-di-culto&catid=9:lecco&Itemid=109|titolo=Luogo di culto musulmano|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>, [[Chiesa ortodossa]] (con due chiese nei rioni di Castello e Belledo).
 
in città si trovano inoltre altre piccole comunità di altre religioni: [[evangelicismo|Chiesa Cristiana Evangelica]] (con una sede in centro), [[Testimoni di Geova]], [[Islam]] (con il centro maggiore nel rione di Chiuso)<ref>{{cita web|url=http://leccoprovincia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3473:anche-i-musulmani-di-lecco-hanno-il-loro-luogo-di-culto&catid=9:lecco&Itemid=109|titolo=Luogo di culto musulmano|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>, [[Chiesa ortodossa]] (con due chiese nei rioni di Castello e Belledo).
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:I promessi sposi - Lucia.jpg|thumb|Lucia con le guazze in testa]]
[[File:Gabinio.Lecco-Porto. Lecco, Veduta Del Porto Con Un Gruppo Di Lavandaie In Primo Piano Ed Ilgrand Hotel Lecco Sullo Sfondo 29A7.jpg|miniatura|Gruppo di lavandaie e sullo sfondo l<nowiki>'iconico ''Grand Hotel Lecco''</nowiki>]]
Il tradizionale abito femminile lecchese è legato all'immagine di Lucia dei ''Promessi Sposi'' e si caratterizza per la bella raggiera composta da spilloni d'argento, chiamati [[guazze]], che corona la testa accuratamente descritto da [[Alessandro Manzoni]] nel settimo capitolo con queste parole:
{{Citazione|I neri e giovanili capelli di Lucia si ravvolgean, dietro il capo, in cerchi molteplici di trecce, trapassati da lunghi spilloni d'argento, che si dividevano all'intorno, quasi a guisa de' raggi d'un'aureola....|[[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', capitolo VII, [[1840]]}}
I principali appuntamenti della città sono:
* 17 gennaio: in occasione della festa patronale di [[Sant'Antonio Abate (Italia)|Sant'Antonio Abate]] nell'omonima piazzetta del rione di Malavedo suggestiva benedizione degli animali domestici di automobilicui animaliil santo ne è il protettore;
* marzo (data variabile): la ''Festa del cioccolato'' è un evento del week-end di decennale tradizione durante il quale vengono valorizzate tutte le eccellenze gastronomiche che ruotano attorno al [[Theobroma cacao|cacao]] con un mercato itinerante nelle piazze del centro storico dove trovano spazio numerose creazioni di sculture;
* maggio (data variabile): ''l'Europa sul lungolago di Lecco'' è un evento del week-end di recente introduzione (2011) dove commercianti da tutta Europa con i loro prodotti tipici offrono ai lecchesi le proprie specialità nel centro cittadino dove è possibile assaggiare e acquistare, in un'atmosfera conviviale, le specialità provenienti da oltre dieci rappresentanze europee tra cui [[Francia]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Regno Unito]], [[Paesi Bassi]], [[Russia]], [[Spagna]] e [[Ungheria]] con più di cinquanta operatori provenienti dall'estero, selezionati in base a criteri di qualità e professionalità; oltre alle leccornie vi è la possibilità di acquisto di prodotti artigianali dei Paesi europei;<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/evento.jhtml?param1_1=N12fd1283cfc229c04b7|titolo=L'Europa sul lungolago|accesso=5 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005148/http://www.comune.lecco.it/evento.jhtml?param1_1=N12fd1283cfc229c04b7|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
* maggio (data variabile): ''l'Europa sul lungolago di Lecco'' è un evento del week-end di recente introduzione (2011) dove commercianti da tutta Europa con i loro prodotti tipici offrono ai lecchesi le proprie specialità nel centro cittadino dove è possibile assaggiare e acquistare, in un'atmosfera conviviale, le specialità provenienti da oltre dieci rappresentanze europee tra cui [[Francia]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Regno Unito]], [[Paesi Bassi]], [[Russia]], [[Spagna]] e [[Ungheria]] con più di cinquanta operatori provenienti dall'estero, selezionati in base a criteri di qualità e professionalità; oltre alle leccornie vi è la possibilità di acquisto di prodotti artigianali dei Paesi europei ospitati;<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/evento.jhtml?param1_1=N12fd1283cfc229c04b7|titolo=L'Europa sul lungolago|accesso=5 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005148/http://www.comune.lecco.it/evento.jhtml?param1_1=N12fd1283cfc229c04b7|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
* ultima domenica di giugno: spettacolo pirotecnico nel golfo a conclusione dei festeggiamenti della Benedizione del Lago con la processione del Santo Patrono;
* giugno (data variabile): ''StreetFood Festival'' è un evento che riunisce una selezione dei migliori street chef dall'Italia e dal mondo offrendo una svariata offerta culinaria del [[cibo di strada]] nella cornice del golfo di Lecco;
* giugno (data variabile): [[Parata del Pride|''LeccoPride'']] è una coinvolgente manifestazione che, dal 2021, attraverso una parata che percorre il centro cittadino, celebra l'orgoglio della comunità [[LGBT|LGBTQIA+]] del territorio ed è organizzata generalmente il secondo sabato del mese dall'associazione "''Renzo e Lucio''";
* ultima domenica di giugno: [[Fuochi d'artificio|spettacolo pirotecnico]] nel golfo a conclusione dei festeggiamenti della Benedizione del Lago con la processione del Santo Patrono;
* 16 luglio: festa rionale compatronale a [[Laorca]] per la [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]];
* luglio (data variabile): la ''Sagra di Sant'Egidio'' è una piccola festa che si svolge nella tensostruttura nel campo sportivo del rione di Bonacina; offre un servizio gastronomico, musica e spettacoli dal vivo. Ogni anno richiama migliaia di persone anche per sottolineare il tema della sagra e cioè: ''Facciamo festa pro bambini missioni africane''. Fra gli eventi in programma, la gara per cercatori di funghi;
* agosto (data variabile): [[ItLUG]] è una manifestazione che si svolge nella cornice del campus universitario del [[Politecnico di Milano|Politecnico]] durante la quale vengono esposte creazioni e riproduzioni di ogni genere e dimensione con i celebri mattoncini [[LEGO]] grazie alla collaborazione di numerosi espositori provenienti da ogni parte del mondo;
* prima domenica di ottobre: Festa di Lecco con manifestazioni varie e mercatino dell'Antiquariato;
* 6 dicembre: festa di [[San Nicola di Bari|San Nicolò]], patrono della città da circa 1000 anni; consegna delle "Civiche Benemerenze" e concerti presso il [[Teatro della Società]]; è solito regalare ai bambini durante questo giorno una grossa mela rossa a ricordo del santo che aiutò tre bimbi così poveri da non avere nulla da mangiare. Nicola, diventato poi Nicolò, regalò una mela a ogni bambino, tutto ciò che possedeva. I tre ''pomm'' durante la notte si trasformarono in mele d'oro e salvarono la famiglia dalla fame e dalla povertà;
* ottobre (data variabile): festa del cioccolato nelle piazze del centro storico;
* mensile: generalmente ogni prima domenica del mese nell'area della ''Piccola'', nei pressi del centro cittadino, si svolge un mercatino del collezionismo, antiquariato, modernariato, artigianato e hobbistica di vario genere. Ogni seconda domenica nella centrale Piazza XX Settembre e sul lungolago è il mercatino del piccolo artigianato creativo locale a farla da padrona chiamato ''Chi Cerca Trova''. Nell'ultima domenica del mese, a esclusione di luglio e dicembre, sempre nell'area della Piccola chiunque può partecipare da protagonista nel mercatino delle pulci ''Vendo Compro Baratto.''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N13c9e9e70ae661e7213/N13c9e9e70ae661e7213/Calendario_Mercatini_Lecco_2013.pdf|titolo=Calendario Mercatini 2013|accesso=5 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219011725/http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N13c9e9e70ae661e7213/N13c9e9e70ae661e7213/Calendario_Mercatini_Lecco_2013.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
* 6 dicembre: festa di San Nicolò, patrono della città da circa 1000 anni; consegna delle "Civiche Benemerenze" e concerti presso il [[Teatro della Società]]; è solito regalare ai bambini durante questo giorno una grossa mela a ricordo del santo che aiutò tre bimbi così poveri da non avere nulla da mangiare. Nicola, diventato poi Nicolò, regalò una mela a ogni bambino, tutto ciò che possedeva. I tre ''pomm'' durante la notte si trasformarono in mele d'oro e salvarono la famiglia dalla fame e dalla povertà;
* mensile: generalmente ogni prima domenica del mese nell'area della ''Piccola'', nei pressi del centro cittadino, si svolge un mercatino del collezionismo, antiquariato, modernariato, artigianato e hobbistica di vario genere. Ogni seconda domenica nella centrale Piazza XX Settembre e sul lungolago è il mercatino del piccolo artigianato creativo locale a farla da padrona chiamato ''Chi Cerca Trova''. Nell'ultima domenica del mese, ad esclusione di luglio e dicembre, sempre nell'area della Piccola chiunque può partecipare da protagonista nel mercatino delle pulci ''Vendo Compro Baratto.''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N13c9e9e70ae661e7213/N13c9e9e70ae661e7213/Calendario_Mercatini_Lecco_2013.pdf|titolo=Calendario Mercatini 2013|accesso=5 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219011725/http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N13c9e9e70ae661e7213/N13c9e9e70ae661e7213/Calendario_Mercatini_Lecco_2013.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
==== Corteo manzoniano ====
Seppur discontinua, la tradizione della sfilata di carri ispirati agli episodi del romanzo, è ben radicata nel territorio ottenendo sempre un grande successo di forte suggestione. La prima edizione si ebbe nel [[1923]], nel cinquantesimo anniversario della morte di [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], anticipata nel [[1875]] a seguito dell'opera lirica ''I promessi sposi'' di [[Errico Petrella]] andato in scena al [[Teatro della Società]] il 2 ottobre [[1869]].<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.62}}</ref> Il corteo venne riproposto nel [[1933]], nel [[1955]], nel [[1965]], nel [[2004]] e nell'ottobre [[2005]] durante i festeggiamenti della ''Festa di Lecco;'' quest'ultime realizzate a cura di 150 attori del ''Teatro tascabile di Bergamo'' che ne curò la coreografia delle 11 rappresentazioni sceniche lungo il centro storico e le musiche del [[Seicento]] delle ultime due rappresentazioni. La rievocazione, con splendidi costumi tipici dell'epoca (alcuni utilizzati nello [[I promessi sposi (miniserie televisiva 1989)|sceneggiato degli anni '90]] di [[Salvatore Nocita]] esposti nel [[Civico museo manzoniano]])<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/corte%20manzoniano/corteo%20manzoniano.html|titolo=Corteo manzoniano 2004|accesso=1º febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130718135932/http://www.scoprilecco.it/corte%20manzoniano/corteo%20manzoniano.html|dataarchivio=18 luglio 2013}}</ref>, è stato l'ultimo grande evento ospitato in città.<ref>{{cita web|url=http://www.regioni.it/dalleregioni/2005/07/12/lecco-corteo-manzoniano-2005-anche-di-sera-190799/|titolo=Corteo manzoniano 2005|accesso=1º febbraio 2015|dataarchivio=1 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150201201003/http://www.regioni.it/dalleregioni/2005/07/12/lecco-corteo-manzoniano-2005-anche-di-sera-190799/|urlmorto=sì}}</ref>
Seppur discontinua, la tradizione della sfilata di carri ispirati agli episodi del romanzo, è ben radicata nel territorio ottenendo sempre un grande successo di forte suggestione.<br />
La prima edizione si ebbe nel [[1923]], nel cinquantesimo anniversario della morte di [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], anticipata nel [[1875]] a seguito dell'opera lirica ''I promessi sposi'' di [[Errico Petrella]] andato in scena al [[Teatro della Società]] il 2 ottobre [[1869]].<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.62}}</ref> Il corteo venne riproposto nel [[1933]], nel [[1955]], nel [[1965]], nel [[2004]] e nell'ottobre [[2005]] durante i festeggiamenti della ''Festa di Lecco'' a cura di 150 attori del ''Teatro tascabile di Bergamo'' che ne curarono la coreografia delle 11 rappresentazioni sceniche lungo il centro storico e le musiche del [[Seicento]] delle ultime due rappresentazioni. La rievocazione, con splendidi costumi tipici dell'epoca (alcuni utilizzati nello [[I promessi sposi (miniserie televisiva 1989)|sceneggiato degli anni '90]] di [[Salvatore Nocita]] esposti nel [[Civico museo manzoniano]])<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/corte%20manzoniano/corteo%20manzoniano.html|titolo=Corteo manzoniano 2004|accesso=1º febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130718135932/http://www.scoprilecco.it/corte%20manzoniano/corteo%20manzoniano.html|dataarchivio=18 luglio 2013}}</ref>, è stato l'ultimo grande evento ospitato in città.<ref>{{cita web|url=http://www.regioni.it/dalleregioni/2005/07/12/lecco-corteo-manzoniano-2005-anche-di-sera-190799/|titolo=Corteo manzoniano 2005|accesso=1º febbraio 2015}}</ref>
 
==== Carnevalone di Lecco ====
Nel mese di febbraio, sin dal 1884 (edizione n° {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1884}} nel {{CURRENTYEAR}}), in occasione del "Carnevalone di Lecco" si ha la consueta incoronazione di Re Resegone e Regina Grigna consegnando loro le chiavi della città da parte del Sindaco dando il via al folclore carnevalesco che raggiunge il suo apice, secondo il [[rito ambrosiano]] quale la città segue, il giorno di sabato grasso con il corteo dei [[carro allegorico|carri allegorici]] per le vie cittadine al pomeriggio ede una tradizionale festa in maschera con animazione e musica nelle piazze centrali della città la sera stessa premiando il carro dell'anno.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/resources/evento/N13ca4659ac3cc6ba97a/N13ca4659ac3cc6ba97a/LA_STORIA_DEL_CARNEVALE_DI_LECCO.pdf|titolo=Storia del Carnevalone di Lecco|accesso=5 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219005957/http://www.comune.lecco.it/resources/evento/N13ca4659ac3cc6ba97a/N13ca4659ac3cc6ba97a/LA_STORIA_DEL_CARNEVALE_DI_LECCO.pdf|dataarchivio=19 dicembre 2013}}</ref>
 
==== ResegUp ====
È una gara di trail running che si svolge solitamente il primo sabato di giugno. Istituita nel 2010, ha come obiettivo quello di ripercorrere l'antico sentiero che dal centro storico porta alla vetta del [[Resegone]] cancellato negli anni a seguito dell'urbanizzazione della città. Il percorso di circa 24&nbsp;km copre un dislivello di 1800 metri poiché la manifestazione sportiva nacque per legare i due elementi caratteristici simbolo del territorio quali il lago e il maestoso monte Resegone. Ideata ed organizzata dalla società 2Slow, nel 2015, ha raggiunto con oltre 1000 partecipanti il record di iscrizioni a fronte dei 300 della prima edizione.<ref>{{cita web|url=http://www.resegup.it/index.php/la_gara/|titolo=ResegUp|accesso=12 marzo 2015}}</ref> Per il secondo anno consecutivo la corsa rientrerà nel campionato lombardo universitario Skyrace che mette in palio il trofeo Stéphanie Frigière.
 
==== Sagra de Pescarenech ====
È una festa che si svolge nel mese di luglio coinvolgendo le contrade ''Biun, Cucagna, Cunvent, Era, Fussaa, IsolaIsula, Piscen, S. Ambros e Stradun'' nella frazione di [[Pescarenico]] all'interno dell'oratorio omonimo dove, oltre al servizio gastronomico con specialità di pesce, animazione ede intrattenimento musicale, si svolgono i tornei di ''Green Volley''. La sagra nel {{CURRENTYEAR}} festeggia la {{#expr: {{CURRENTYEAR}} - 1984}}ª edizione.
 
==== Regata dei Batej ====
Tradizionale regata che si svolge sulle sponde del fiume [[Adda]] nel mese di luglio (data variabile) in occasione del Palio delle contrade di Pescarenico. Le imbarcazioni, in legno e a fondo piatto, sono otto e di semplice struttura, ognuna del colore identificativo della contrada (Cunvent e Cucagna condividono la stessa barca) e guidataguidate generalmente da una coppia di sesso diverso, sfidandosi nella prova più attesa della ''Sagra de Pescarenech'' a partire dalla seconda edizione; essa è abbinata al Palio delle Contrade. Nell'albo d'oro la contrada Era, detentrice del trofeo nel 2014<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/alla-sagra-di-pescarenico-va-in-scena-la-regata-dei-batej-183092/|titolo=regata dei batej|accesso=19 luglio 2014|dataarchivio=22 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140722024352/http://www.lecconotizie.com/attualita/alla-sagra-di-pescarenico-va-in-scena-la-regata-dei-batej-183092/|urlmorto=sì}}</ref>, vinse molte gare tra cui le prime due disputate nel 1978 e 1979. Nelle varie edizioni che si sono susseguite vincenti sono state anche le contrade di Sant'Ambros, Fussaa, Stradun e anche un pari merito con Piscen ed Isula. La regata è preceduta dalla regata delle ''"Lucie"'', le imbarcazioni tipiche del lago, e diverse rappresentazioni di usi e costumi storici tipici della zona nella suggestiva cornice di piazza Era.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/2011/07/12/542657-pescarenico_nuovo_cuore_palpitante_lecco.shtml|titolo=Regata dei Batej|accesso=19 luglio 2014}}</ref>
 
==== Corsa degli Scigamatt ====
Nata originariamente entro i limiti del rione di [[Acquate]] durante lo svolgimento della manifestazione dello ''Scigalott d'Or'' (appellativo derivante dal [[Dialetto lecchese|lecchese]] Cicala d'oro)<ref>{{cita web|url=http://www.scigalott.com/|titolo=Scigalott d'Or|accesso=18 dicembre 2014}}</ref> la corsa veniva disputata durante gli anni dispari su un percorso ada ostacoli di {{M|4&nbsp;|u=km}} in un terreno misto asfalto e sterrato fra le mulattiere e le vie del quartiere caratterizzato dalla presenza di numerosi intralci naturali quali gradoni, strettoie e fiumi da attraversare e artificiali come copertoni, getti di idranti, reti e balle di fieno. AdA oggi è un evento di così grande richiamo che viene organizzata a cadenza annuale solitamente il primo sabato di settembre su un percorso di circa {{M|14&nbsp;|u=km}} che si estende fra il centro storico del capoluogo e i quartieri a monte avendo come tradizionale punto d'arrivo il sagrato della chiesa di Acquate. La competizione pone le sue radici il 6 giugno 1859 quando gli abitanti del rione si recarono a Lecco per acclamare il generale [[Giuseppe Garibaldi]] giunto in città accompagnandolo durante la marcia con canti simili al frinire delle cicale.
La divertente ''Urban Obstacle Course Race'' denominata ''Scigamatt'' è stata inserita per la prima volta nel 2016 nel calendario del Campionato Italiano MudRun (unica tappa lombarda del circuito) qualificando i vincitori ai Campionati europei del 2017. La partecipazione è aperta a tutti previa iscrizione anticipata mentre le premiazioni sono assegnate ai migliori piazzamenti degli atleti divisi per sesso oltre ad altri premi minori come quello del costume più simpatico.<ref>{{cita web|url=http://www.scigamatt.com/|titolo=Scigamatt|accesso=18 dicembre 2014}}</ref>
 
==== ResegUp ====
È una gara di trail running che si svolge solitamente il primo sabato di giugno. Istituita nel 2010, ha come obiettivo quello di ripercorrere l'antico sentiero che dal centro storico porta alla vetta del [[Resegone]] cancellato negli anni a seguito dell'urbanizzazione della città. Il percorso di circa 24&nbsp;km copre un dislivello di 1800 metri poiché la manifestazione sportiva nacque per legare i due elementi caratteristici simbolo del territorio quali il lago e il maestoso monte Resegone. Ideata ed organizzata dalla società 2Slow, nel 2015, ha raggiunto con oltre 1000 partecipanti il record di iscrizioni a fronte dei 300 della prima edizione. Per il secondo anno consecutivo la corsa rientrerà nel campionato lombardo universitario Skyrace che mette in palio il trofeo Stéphanie Frigière.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
 
==== Enti e Associazioni ====
Lecco è ricca di circoli culturali, associazioni e organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che operano nel territorio promuovendo conferenze, convegni, mostre, proiezioni cinematografiche, corsi, spettacoli teatrali e musicali. Tra di essi i principali sono:
 
* Ente Lecchese Turismo Manifestazioni<ref>{{cita web|url=http://www.ltmlecco.it/|titolo=Sito LTM|accesso=30 settembre 2014}}</ref>
* Ente Lecchese Turismo Manifestazioni
* Associazione [[Cultura LGBT|LGBT]] "Renzo e Lucio"<ref>{{cita web|url=http://www.renzoelucio.it/home.asp|titolo=Sito ufficiale dell'Associazione Renzo e Lucio|accesso=20 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130102113514/http://www.renzoelucio.it/home.asp|dataarchivio=2 gennaio 2013}}</ref>
* Associazione [[Cultura LGBT|LGBT]] "Renzo e Lucio"
* Associazione "Les Cultures"<ref>{{cita web|url=http://www.lescultures.it/|titolo=Sito Les Cultures|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* Associazione "Les Cultures"
* Associazione "Appello per Lecco"<ref>{{cita web|url=http://www.appelloperlecco.it/|titolo=Sito Appello per Lecco|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* Associazione "Appello per Lecco"
* Associazione "Gruppo Astrofili DeepSpace Lecco"<ref>{{cita web|url=http://www.deepspace.it/|titolo=Sito Deep Space|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* Associazione "Gruppo Astrofili DeepSpace Lecco"
* Associazione "Barche in legno di Lecco"
* [[Ragni della Grignetta|Ragni di Lecco]]
* [[Società escursionisti lecchesi]]
* Associazione barche in legno di Lecco<ref>{{cita web|url=https://www.lecconotizie.com/attualita/al-via-la-festa-lariana-nuova-vita-per-lex-lavatoio-e-il-convento-di-pescarenico-458379/|titolo=Inaugurazione Associazione barche in legno Lecco|accesso=9 giugno 2018}}</ref>
 
==== Strutture sanitarie ====
[[File:Ospedale Manzoni Lecco.jpg|miniatura|291x291px|Ospedale Alessandro Manzoni]]
Il nosocomio principale della città è l'[[Ospedale di Lecco|Ospedale Alessandro Manzoni]], facente parte dell'"Azienda socio sanitaria territoriale di Lecco" (quest'ultima comprende altri due presidi ospedalieri: il "Leopoldo Mandic" situato a [[Merate]] e l'"Umberto I" situato a [[Bellano]]). Questo imponente ospedale sorge nel quartiere di Germanedo, dove il comune aveva acquistato nel 1949 Villa Eremo; provvista di vasta superficie agricola ha dato l'impulso per la costruzione, nel 1989, della nuova struttura cittadina in sostituzione del precedente Ospedale civico successivamente ristrutturato e convertito in campus universitario. L'opera, inaugurata nel 2000 e intitolata allo scrittore Alessandro Manzoni. Nel 2025, oltre ad aver ampliato parte del Pronto Soccorso, l'ospedale ha ricevuto il riconoscimento stilato dalla prestigiosa rivista statunitense [[Newsweek]] che lo ha classificato al 47° posto confermandolo fra le eccellenze sanitarie a livello globale.<ref>{{cita web|url=http://www.leccotoday.it/attualita/ospedale-lecco-classifica-mondiale-2025.html|titolo=Riconoscimento strutture sanitarie migliori al mondo del 2025 stilata da Newsweek|accesso=18 aprile 2025}}</ref>
 
Esistono inoltre diverse cliniche private tra cui quella fondata dal Dott. Giovanni Battista Mangioni a esso denominata dal 1987 e la ''Casa di Cura Beato Luigi Talamoni''; entrambe si trovano nel centro cittadino. In quest'ultima per anni è stata ricoverata [[Eluana Englaro]], la cui vicenda, a seguito dell'incidente che la costrinse in stato vegetativo, sollevò diverse polemiche mediatiche e politiche a seguito della sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione che la portarono alla morte per volontà della famiglia i quali consideravano le cure come accanimento terapeutico.
Il nosocomio principale della città è l'[[Ospedale di Lecco|Ospedale Alessandro Manzoni]], facente parte dell'"Azienda socio sanitaria territoriale di Lecco" (quest'ultima comprende altri due presidi ospedalieri: il "Leopoldo Mandic" situato a [[Merate]] e l'"Umberto I" situato a [[Bellano]]).<br />
Questo ospedale sorge nel quartiere di Germanedo, dove il comune aveva acquistato nel 1949 Villa Eremo; provvista di vasta superficie agricola ha dato l'impulso per la costruzione del nuovo nosocomio cittadino. Nel 1989 infatti partono i lavori della grande opera, inaugurata nel 2000 ed intitolata allo scrittore Alessandro Manzoni.
 
Esistono inoltre diverse cliniche private tra cui quella fondata dal Dott. Giovanni Battista Mangioni ad esso denominata dal 1987 e la ''Casa di Cura Beato Luigi Talamoni''; entrambe si trovano nel centro cittadino. In quest'ultima per anni è stata ricoverata [[Eluana Englaro]], la cui vicenda, a seguito dell'incidente che la costrinse in stato vegetativo, sollevò diverse polemiche mediatiche e politiche a seguito della sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione che la portarono alla morte per volontà della famiglia i quali consideravano le cure come accanimento terapeutico.
 
==== Giustizia ====
A Lecco è presente la [[Procura della Repubblica]], gli uffici del [[Giudice di Pace]] e dell'UNEP, tutti presenti all'interno del [[Tribunale]] cittadino, che, in attesa del termine dei lavori di ristrutturazione ede ampliamento della sede storica di ''Palazzo Cereghini'' nei pressi del lungolago, sono ubicati temporaneamente nella cittadella della giustizia in Corso Promessi Sposi. In città si trova inoltre la Casa Circondariale nel rione di Pescarenico.<ref>{{cita web|url=http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_4.wp?facetNode_1=2_7&selectedNode=2_7_43_0002&facetNode_3=2_7_43_0002&facetNode_2=2_7_43|titolo=Uffici giudiziari presenti in città|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
 
=== Qualità della vita ===
[[File:Lecco dai Piani d'Erna.JPG|thumb|upright=1.3|Vista di Lecco dai Piani d'Erna|300x250px]]
Secondo il XXVI Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di Provincia, pubblicato nell'ottobre 2019 da [[Legambiente]], Lecco si piazza al 61º posto nella classifica generale tornando a recuperare alcune posizioni rispetto all'anno precedente; in Lombardia hanno ottenuto risultati peggiori solo i capoluoghi di Como e Monza. Il miglior punteggio, nei singoli indicatori selezionati, riguarda la capacità di depurazione (dove si colloca al 1º posto a pari merito con altre 15 città) e l'uso efficiente del suolo (8º posizione). Torna a guadagnare posizioni sulla gestione della raccolta differenziata dove si piazza al 33º posto rispetto alla 48º posizione del 2018 mentre resta stabile la produzione pro capite dove, con 494&nbsp;kg/abitante, perde solo una posizione rispetto al precedente rapporto (39º posizione). Stabile anche il tasso di auto circolanti ogni 100 abitanti (20º posizione) così come nella categoria relativa all'indice di ciclabilità dove si è collocata al 66º posto perdendo una posizione rispetto al 2018. La qualità dell'aria, come per tutta la regione a eccezione della [[Provincia di Sondrio]], è il problema centrale della Lombardia con un indice nettamente al di sotto delle normative comunitarie ma restando comunque nella prima metà della classifica (47º posizione).<ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf|titolo=XXVI Ecosistema urbano 2019|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]|accesso=31 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181030035409/https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf}}</ref>
 
I risultati del XX rapporto sulla qualità della vita redatto da [[Italia Oggi]] in collaborazione con l'Università di Roma ''La Sapienza'' premiano Lecco collocando il capoluogo lariano al 15º posto nonostante abbia perso negli ultimi due anni la top ten della classifica. Per quanto concerne le posizioni nelle classifiche parziali emerge che il capoluogo si piazza in 9ª posizione (7ª nel 2017) per quanto riguarda il tasso di occupazione; per l'ambiente la posizione ottenuta dalla dispersione idrica colloca Lecco al 86º posto (42ª nel 2017) ma 1ª per capacità di depurazione delle acque reflue; riguardo alla classifica sulla criminalità è 8ª nella classifica generale (5ª nel 2017) e fra le prime posizioni in tutte le sottocategorie a eccezione di quella riguardante in furti in appartamento dove si conferma in 105ª posizione. Riguardo al tenore di vita Lecco si classifica nelle prime posizioni per importo medio delle pensioni.
Nella XXIX indagine annuale del quotidiano economico [[Il Sole 24 ore]] diffusa a dicembre [[2018]] sulla qualità della vita delle 107 province italiane, quella di Lecco è stata classificata al 12º posto collocandosi dopo [[Provincia di Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]] e prima di [[Provincia di Oristano|Oristano]] con un punteggio finale di 545.8 punti conferendo il miglior piazzamento stabilito in classifica generale da quando si effettua l'indagine. In Lombardia ha ottenuto un punteggio superiore solo [[Città metropolitana di Milano|Milano]] conquistando per la prima volta in assoluto il gradino più alto del podio.<ref>{{cita web|url=http://lab24.ilsole24ore.com/qdv2018/index.html|titolo=Qualità della vita 2018|accesso=17 dicembre 2018}}</ref>
Fra i vari indicatori suddivisi in 6 macroaree quelle che hanno maggiormente premiato l'area lecchese sono quelle relative ai parametri demografici e sociali e quelli legati alla giustizia e sicurezza dove in entrambi i casi il capoluogo ha ottenuto la 6ª posizione in classifica; più penalizzante è invece, come in passato, la sfera della cultura e del tempo libero (78ª posizione); riguardo ai temi ambientali e dei servizi risulta 48ª mentre nella sfera relativa all’economia e al lavoro si trova in 38ª posizione nonostante si trovi al settimo posto in Italia come tasso di occupazione. Gli altri dati positivi riguardano la speranza di vita media che si attesta a 83 anni (8ª posizione) così come il tasso di fecondità, ovvero il numero di figli per donna (1,5 il valore medio) che pone il capoluogo quarto in Italia, ma solo 24ª per tasso di natalità. Altre eccellenze riguardano il tasso di litigiosità (2ª posizione) e numero di acquisizioni della cittadinanza italiana (5ª posizione).
 
La V edizione sulla qualità della vita per fasce d'età, redatto dal quotidiano economico [[Il Sole 24 Ore]], premia il capoluogo lecchese conquistando la prima posizione in classifica generale nella sezione bambini. L'eccellenza di Lecco emerge in tre indicatori dell'indagine dove il territorio si è aggiudicato il primo posto assoluto nell'indice "Sport e bambini", il quale considera il numero di praticanti, le strutture scolastiche dedicate e i risultati ottenuti; le competenze scolastiche rappresentano un altro fiore all'occhiello posizionando Lecco sul podio per i risultati ottenuti dai [[Prove nazionali INVALSI|test INVALSI]], con particolare eccellenza nelle competenze numeriche dove si colloca al secondo posto nazionale (26,8% di studenti con competenze non adeguate contro una media italiana del 44,2%) e nelle competenze alfabetiche, dove raggiunge il terzo posto (29,5% contro il 40,1% della media nazionale). La sicurezza costituisce il terzo pilastro del successo registrando una delle più basse incidenze di delitti a danno dei minori, posizionandosi al secondo posto nazionale con soli 16,5 casi ogni diecimila minori contro una media nazionale di 39,6. Se per i bambini la qualità della vita ha ottenuto ottimi risultati, gli unici parametri di eccellenza per gli anziani sono il secondo posto nazionale per la speranza di vita a 65 anni e il quarto posto per quanto concerne l'importo medio delle pensioni di vecchiaia.<ref>{{cita web|url=https://lab24.ilsole24ore.com/qualita-della-vita-generazioni/bambini/|titolo=V edizione sulla qualità della vità per fascia d'età|accesso=27 maggio 2025}}</ref>
Secondo il XXV Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di Provincia, pubblicato nell'ottobre 2018 da [[Legambiente]], Lecco scivola di ben 13 posizioni dopo essere rimasta stabile al 14º posto della classifica generale per ben due anni consecutivi. Il miglior punteggio, nei singoli indicatori selezionati, riguarda la capacità di depurazione (dove si colloca al 1º posto a pari merito con altre 15 città) e il tasso di incidentalità stradale ogni 100.000 abitanti facendo collocare il capoluogo al quarto posto; scende dal 26º al 48º posto per la gestione della raccolta differenziata ma rimane stabile sulla produzione pro capite dei rifiuti (32º posizione). Stabile il tasso di auto circolanti ogni 100 abitanti (20º posizione) così come nella categoria relativa all'indice di ciclabilità dove si è collocata al 65º posto guadagnando due posizioni rispetto al 2017. La qualità dell'aria, come per tutta la regione ad eccezione della [[Provincia di Sondrio]], è il problema centrale della Lombardia con un indice nettamente al di sotto delle normative comunitarie.<ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf|titolo=XXV Ecosistema urbano 2018|formato=pdf|editore=[[Legambiente]]}}</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
I risultati del XX rapporto sulla qualità della vita redatto da [[Italia Oggi]] in collaborazione con l'Università di Roma ''La Sapienza'' premiano Lecco collocando il capoluogo lariano al 15º posto nonostante abbia perso negli ultimi due anni la top ten della classifica. Per quanto concerne le posizioni nelle classifiche parziali emerge che il capoluogo si piazza in 9ª posizione (7ª nel 2017) per quanto riguarda il tasso di occupazione; per l'ambiente la posizione ottenuta dalla dispersione idrica colloca Lecco al 86º posto (42ª nel 2017) ma 1ª per capacità di depurazione delle acque reflue; riguardo alla classifica sulla criminalità è 8ª nella classifica generale (5ª nel 2017) e fra le prime posizioni in tutte le sottocategorie ad eccezione di quella riguardante in furti in appartamento dove si conferma in 105ª posizione. Riguardo al tenore di vita Lecco si classifica nelle prime posizioni per importo medio delle pensioni.
 
<div align="center">
{| class="wikitable"
|- style="background:lightblue"
! rowspan="2" | Anno
! Qualità della Vita ([[Sole 24 Ore]])<br />''Dato riferito alla provincia''vita
''<small>Dato riferito alla provincia</small>''
! Ecosistema Urbano ([[Legambiente]])
! Ecosistema
! Qualità della Vita ([[Italia Oggi]])<br />''Dato riferito alla provincia''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/archivionov/tabelle_grafici/qualitaitaliaoggi/Index.html|titolo=archivio storico sulla qualità della vita|accesso=20 febbraio 2013}}</ref>
Urbano
! Qualità della vita
<small>''Dato riferito alla provincia''<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/archivionov/tabelle_grafici/qualitaitaliaoggi/Index.html|titolo=archivio storico sulla qualità della vita|accesso=20 febbraio 2013}}</ref></small>
!Qualità della
vita per
 
fascia d'età
 
<small>(sezione bambini)</small>
!Qualità della
vita per
 
fascia d'età
 
<small>(sezione giovani)</small>
!Qualità della
vita per
 
fascia d'età
 
<small>(sezione anziani)</small>
|-
![[Il Sole 24 Ore]]
![[Legambiente]]
![[Italia Oggi]]
!Il Sole 24 Ore
!Il Sole 24 Ore
!Il Sole 24 Ore
|-
|[[2004]]
Riga 615 ⟶ 651:
| 4ª posizione
| 19ª posizione
| rowspan="17" |
| rowspan="17" |
| rowspan="17" |
|-
|[[2005]]
Riga 648 ⟶ 687:
| [[2011]]
| 40ª posizione
| 33ª posizione <small>(città piccole)</small>
| 23ª posizione
|-
| [[2012]]
| 57ª posizione
| 31ª posizione <small>(città piccole)</small>
| 26ª posizione
|-
| [[2013]]
| 45ª posizione
| 12ª posizione <small>(città piccole)</small>
| 11ª posizione
|-
Riga 685 ⟶ 724:
| 71ª posizione
| 15ª posizione
|-
| [[2019]]
| 30ª posizione
| 61ª posizione
| 18ª posizione
|-
| [[2020]]
| 49ª posizione
| 63ª posizione
| 26ª posizione
|-
| [[2021]]
| 25ª posizione
| 64ª posizione
| 34ª posizione
| 26ª posizione
| 65ª posizione
| 36ª posizione
|-
| [[2022]]
| 32ª posizione
| 54ª posizione
| 34ª posizione
| 16ª posizione
| 24ª posizione
| 38ª posizione
|-
| [[2023]]
| 38ª posizione
| 83ª posizione
| 27ª posizione
| 11ª posizione
| 25ª posizione
| 19ª posizione
|-
| [[2024]]
| 14ª posizione
| 64ª posizione
| 32ª posizione
| 6ª posizione
| 31ª posizione
| 18ª posizione
|-
|[[2025]]
|
|
|
| 1ª posizione
| 77ª posizione
| 13ª posizione
|}
</div>
 
== Cultura ==
Riga 692 ⟶ 780:
==== Biblioteche ====
{{vedi anche|Biblioteca civica Uberto Pozzoli}}
Presente in città fin dal [[1867]], la biblioteca civica si trova nell'edificio di Villa Locatelli in via Giuseppe Bovara. Intitolata ada Uberto Pozzoli, giornalista e politico lecchese, essa offre un ampio patrimonio enciclopedico, saggistico e narrativo oltre ada una notevole raccolta delle testate di giornali e riviste del territorio pubblicati fra il XIX e il XX secolo attualmente disponibili in microfilm per garantirne la tutela. Importante la collezione donata dalla famiglia Guzzi, fondatrice della prestigiosa azienda di motociclette di Mandello del Lario [[Moto Guzzi]], la quale propone circa 400 opere inerenti alla [[Rivoluzione francese]] con alcune rarità pubblicate dal 1789 da diversi illuministi francesi. Sono presenti inoltre sezioni dedicate alle raccolte di DVD e CD musicali.<ref>{{cita web|1=http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_07_-_Patrimonio_bibliotecario.pdf|2=patrimonio bibliotecario|accesso=2 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141102080148/http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_07_-_Patrimonio_bibliotecario.pdf|dataarchivio=2 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref> All'interno di Villa Gomes, nel rione di Maggianico, è stata allestita la sede della sezione musicale con opere inerenti alla teoria e alla storia della musica. L'archivio propone principalmente documenti e materiali inerenti ai generi di musica classica, lirica e il jazz grazie al prezioso dono alla città del maestro milanese di fama internazionale [[Giorgio Gaslini]].<brref>{{cita web|1=http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_06_-_Mappa_biblioteca.pdf|2=Sede bibliotecaria di Villa Gomes|accesso=2 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141102080410/http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_06_-_Mappa_biblioteca.pdf|dataarchivio=2 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
All'interno di Villa Gomes, nel rione di Maggianico, è stata allestita la sede della sezione musicale con opere inerenti alla teoria e alla storia della musica. L'archivio propone principalmente documenti e materiali inerenti ai generi di musica classica, lirica e il jazz grazie al prezioso dono alla città del maestro milanese di fama internazionale [[Giorgio Gaslini]].<ref>{{cita web|1=http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_06_-_Mappa_biblioteca.pdf|2=Sede bibliotecaria di Villa Gomes|accesso=2 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141102080410/http://www.comune.lecco.it/resources/docinf/N109641973e7e6b65b8a/N109641973e7e6b65b8a/Sito_06_-_Mappa_biblioteca.pdf|dataarchivio=2 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
 
Recentemente è stata istituita anche la biblioteca del polo universitario di Lecco all'interno del campus sito in via Previati con un patrimonio di circa 7500 monografie, periodici e tesi discusse fino al 2010.<ref>{{cita web|1=http://www.biblio.polimi.it/sedi/biblioteche/biblioteca-del-polo-di-lecco/|2=Biblioteca universitaria|accesso=2 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141102082723/http://www.biblio.polimi.it/sedi/biblioteche/biblioteca-del-polo-di-lecco/|dataarchivio=2 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Scuole ====
Nel territorio comunale sono presenti 2 [[asilo infantile|asili infantili]]<ref>{{cita web|url=http://www.regioni-italiane.com/asili-nido/asili-nido-lecco.htm|titolo=Asili infantili a Lecco|accesso=24 gennaio 2015}}</ref>; 9 [[asilo nido|asili nido]]; 2126 [[scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]] (5 statali e 21 paritarie); 16 [[scuola primaria|scuole primarie]] (13 statali e 3 paritarie); 8 [[scuola secondaria di primo grado|scuole secondarie di primo grado]] (5 statali e 3 paritarie); 37 [[scuola secondaria di secondo grado|scuole secondarie di secondo grado]] (16 statali e 21 paritarie) oltre a 6 [[centro di formazione professionale|centri di formazione professionale]].<ref>{{cita web|url=http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/|titolo=Scuole e istituti a Lecco|accesso=24 gennaio 2015}}</ref> I principali istituti statali sono: il Liceo classico e linguistico "A. Manzoni", l'I.I.S. "A. Badoni", l'I.I.S. "G. Bertacchi", l'I.I.S. "P.A. Fiocchi", il Liceo scientifico "G.B. Grassi", l'I.I.S. "G. Parini", e l'I.I.S. "M. Rosso".<brref>{{Cita web |url=http://www.istruzione.lombardia.gov.it/lecco/wp-content/uploads/2011/04/Scuole_Superiori_-2015-2016.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=30 marzo 2016 |dataarchivio=10 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160410123518/http://www.istruzione.lombardia.gov.it/lecco/wp-content/uploads/2011/04/Scuole_Superiori_-2015-2016.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
I principali istituti statali sono: l'I.I.S. "A. Badoni", l'I.I.S. "G. Bertacchi", l'I.I.S. "P.A. Fiocchi", il Liceo scientifico "G.B. Grassi", il Liceo classico e linguistico "A. Manzoni", l'I.I.S. "G. Parini", e l'I.I.S. "M. Rosso"<ref>http://www.istruzione.lombardia.gov.it/lecco/wp-content/uploads/2011/04/Scuole_Superiori_-2015-2016.pdf</ref>.
 
==== Università e Ricercaricerca ====
A Lecco è presente una sezione del [[Politecnico di Milano]] dal 1993, dopo la sperimentazione positiva delle scuole di specializzazione e i corsi di laurea breve introdotte nel 1989.<ref>{{cita web|url=http://www.polo-lecco.polimi.it/|titolo=Polo territoriale di Lecco|accesso=15 giugno 2020}}</ref>
 
Nel 2013 l'area in cui sorgeva il vecchio ospedale cittadino è stata recuperata e riqualificata per la costruzione del nuovo [[Campus|campus universitario]] in stile anglosassone. Le strutture, che si sviluppano su una superficie di {{m|30000}} m², hanno la particolarità di essere quasi completamente autosufficienti poiché oltre a essere alimentate da pannelli fotovoltaici e solare termico possiedono pompe di calore che sfruttano l'acqua di falda.<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Politecnico-inaugurato-il-campus-universitario-di-Lecco/|titolo=Inaugurazione campus universitario|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> La palazzina all'interno del campus dedicata all'architetto austriaco [[Adolf Loos]], destinata a uso residenza universitaria, è stata inaugurata nel marzo 2014 e dispone di 200 posti letto destinati agli studenti (compresi quelli [[Progetto Erasmus|Erasmus]]), ai ricercatori e ai [[Professore invitato|visiting professor]]. Sempre nella stessa area, oltre agli alloggi per gli studenti e laboratori, dal maggio 2015, sorge anche un edificio del [[CNR]].<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/lecco-cresce-la-palazzina-del-cnr-sara-un-motore-dellinnovazione_1063699_11/|titolo=Costruzione edificio CNR|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> All'interno del polo sono presenti 7 organismi del Consiglio nazionale delle ricerche tra cui l'istituto di fotonica e nanotecnologie, l'[[istituto nazionale di ottica]] e l'istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/economia/inaugurato-al-campus-universitario-il-polo-della-ricerca-del-cnr-di-lecco-238796/|titolo=Inaugurazione polo del CNR|accesso=14 maggio 2015|dataarchivio=17 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150517051548/http://www.lecconotizie.com/economia/inaugurato-al-campus-universitario-il-polo-della-ricerca-del-cnr-di-lecco-238796/|urlmorto=sì}}</ref> L'internazionalizzazione è uno dei punti di forza del Polo di Lecco. Le lauree magistrali in lingua inglese, introdotte nel 2006, hanno favorito la crescita di una nutrita comunità internazionale di studenti provenienti da tutto il mondo. La componente straniera che vive e studia in città è circa il 30% dell'intera popolazione studentesca del Polo che ammonta a più di 1800 iscritti.
A Lecco è presente una sezione del [[Politecnico di Milano]] dal 1993, dopo la sperimentazione positiva delle scuole di specializzazione e i corsi di laurea breve introdotte nel 1989.
Nel 2013 l'area in cui sorgeva il vecchio ospedale cittadino è stata recuperata e riqualificata per la costruzione del nuovo campus universitario in stile anglosassone. Le strutture, che si sviluppano su una superficie di 30.000&nbsp;m², hanno la particolarità di essere quasi completamente autosufficienti poiché oltre ad essere alimentate da pannelli fotovoltaici e solare termico possiedono pompe di calore che sfruttano l'acqua di falda.<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Politecnico-inaugurato-il-campus-universitario-di-Lecco/|titolo=Inaugurazione campus universitario|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> La palazzina all'interno del campus dedicata all'architetto austriaco [[Adolf Loos]], destinata ad uso residenza universitaria, è stata inaugurata nel marzo 2014 e dispone di 200 posti letto destinati agli studenti (compresi quelli [[Progetto Erasmus|Erasmus]]), ai ricercatori e ai [[Professore invitato|visiting professor]].<br />
Sempre nella stessa area, oltre agli alloggi per gli studenti e laboratori, dal maggio 2015, sorge anche un edificio del [[CNR]].<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/lecco-cresce-la-palazzina-del-cnr-sara-un-motore-dellinnovazione_1063699_11/|titolo=Costruzione edificio CNR|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> All'interno del polo sono presenti 7 organismi del Consiglio nazionale delle ricerche tra cui l'istituto di fotonica e nanotecnologie, l'[[istituto nazionale di ottica]] e l'istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/economia/inaugurato-al-campus-universitario-il-polo-della-ricerca-del-cnr-di-lecco-238796/|titolo=Inaugurazione polo del CNR|accesso=14 maggio 2015}}</ref><br />
A Lecco è possibile conseguire i seguenti diplomi di laurea:
* Scienze Infermieristiche ([[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università Bicocca]] – Ospedale A. Manzoni di Lecco)
* Ingegneria civile e ambientale e territoriale (Politecnico di Milano - sede di Lecco)
* Ingegneria della Produzione Industriale (Politecnico di Milano&nbsp;– sede di Lecco)
* Ingegneria Meccanica (Politecnico di Milano&nbsp;– sede di Lecco).
* Ingegneria Edile - Architettura (Politecnico di Milano - sede di Lecco).
[[File:AlessandroManzoniMonumentoLecco.jpg|thumb|[[Monumento ad Alessandro Manzoni (Lecco)|Monumento ad Alessandro Manzoni]]]]
[[File:Palazzo Belgiojoso, Polo Museale, Lecco interior.jpg|miniatura|[[Palazzo Belgiojoso (Lecco)|Palazzo Belgiojoso]], risalente al XVIII secolo, ora complesso museale ]]
 
=== Musei ===
[[File:Targa posta fuori da Villa Manzoni, Lecco.jpg|thumb|Targa posta fuori da Villa Manzoni]]
[[File:Lecco - Monumento ad Antonio Stoppani -.jpg|miniatura|Particolare del monumento di [[Antonio Stoppani]] con la cresta del [[Resegone]] alle spalle]]
 
Fondati nel [[1888]] da Carlo Vercelloni, i [[Musei civici di Lecco]] sono oggi una serie di strutture riunite in un sistema museale (Sistema Museale Urbano di Lecco, acronimo '''SiMUL''') costituito da cinque istituti:.<ref>{{cita web|url=http://www.museilecco.org/index.htm|titolo=Musei civici di Lecco|accesso=20 febbraio 2013|dataarchivio=8 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090608073925/http://www.museilecco.org/index.htm|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Civico museo archeologico (Lecco)|Civico museo archeologico]]
* [[Civico museo manzoniano]]
* Civico museo di storia naturale
* Galleria comunale d'arte
* Museo storico e sezione d'archivio
* Galleria d'arte contemporanea, graficamoderna e fotografiacontemporanea
* [[Planetario civico di Lecco]]
* [[Campanile di San Nicolò|Campanile della basilica di San Nicolò]]
* Osservatorio culturale della montagna e dell'alpinismoalpinistico lecchese
* Museo della montagna e dell'alpinismo lecchese
Fanno parte del sistema anche la sezione separata d'[[archivio]], la biblioteca specializzata e la fototeca.<br />
 
Sedi principali dei musei lecchesi sono:
* [[Villa Belgiojoso (Lecco)|Villa Belgiojoso]]
Riga 739 ⟶ 819:
* Giornale di Lecco
* [[La Provincia di Lecco]]
* La Gazzetta di Lecco (cessata attività il 31 gennaio 2015), rieditata da Paolo Milani nel 2024
* [[Il Giorno]] edizione di Lecco
* [[Il Resegone]] (cessata attività nel 2007)
 
==== RadioStampa Online ====
* Lecco notizie
* LeccoFM
*Lecco news.lc
* Radio Cristal
*Leccotoday
* Resegone online
*PrimaLecco
*Lecco online
*Il Cittadino edizione di Lecco
 
==== Radio Fm ====
* Radio Cristal (cessa le attività nel 2011)
* Radio LeccoCittà Continental
* Rete 104
==== Radio web ====
 
* Lecco Channel
==== Web ====
* Lecco FM visual radio station
* ''LeccoNotizie'' (quotidiano online)
* ''LeccoToday'' (quotidiano online)
* ''LeccoNews.lc'' (quotidiano online)
* ''ResegoneOnline.it'' (quotidiano online)
* ''LeccoChannelNews.com'' (notiziario sportivo online)
* ''[http://www.eccolecco.it/ eccoLecco.it]'' (portale di promozione turistica del territorio)
* ''InformaLecco.com'' (portale web per cittadini e turisti)
* ''Leccosportweb.it'' (quotidiano sportivo online)
* ''MeteoLecco.it'' (osservatorio meteorologico online)
* ''LeccoMeteo.it'' (osservatorio meteorologico online)
* ''LeccoChannel.it'' (Web Radio)
*''[https://www.lakecomotourism.it/it/portfolio/luoghi-da-scoprire-a-lecco/ Lecco - Lake Como Tourism]'' - Guida Turistica del lago di Como
 
==== Televisione ====
* [[Unica Lombardia|TeleunicaTV]]
* Tsn Lecco (attiva tra il 2020 e il 2021)
 
Nell'ottobre 2014 la città è stata scelta come ___location parziale della terza edizionestagione deldella serie telefilmTV ''[[Una grande famiglia (serie televisiva)|Una grande famiglia]]''<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/una-grande-famiglia-al-via-le-riprese-in-centro-citta-197369/|titolo=Riprese della fiction Rai "Una grande famiglia"|accesso=9 ottobre 2014|dataarchivio=12 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141012185959/http://www.lecconotizie.com/attualita/una-grande-famiglia-al-via-le-riprese-in-centro-citta-197369/|urlmorto=sì}}</ref>, diretta da [[Riccardo Donna]].<br />
Nel mese di marzo 2017 Lecco e alcune località della provincia sono state scelte come ambientazione della serie tv prodotta da [[Sky Italia]] ''The Comedians'' interpretata dalla coppia [[Claudio Bisio]] e [[Frank Matano]] e diretta da [[Luca Lucini]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/dopo-barzio-bisio-e-matano-a-lecco-ciak-ai-piani-derna-373478/|titolo=The Comedians con Bisio e Matano|accesso=30 aprile 2017}}</ref>
 
Nel mese di marzo 2017 Lecco e alcune località della provincia sono state scelte come ambientazione della serie TV prodotta da [[Sky Italia]] ''The Comedians'' interpretata dalla coppia [[Claudio Bisio]] e [[Frank Matano]] e diretta da [[Luca Lucini]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/dopo-barzio-bisio-e-matano-a-lecco-ciak-ai-piani-derna-373478/|titolo=The Comedians con Bisio e Matano|accesso=30 aprile 2017|dataarchivio=8 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170508215216/http://www.lecconotizie.com/attualita/dopo-barzio-bisio-e-matano-a-lecco-ciak-ai-piani-derna-373478/|urlmorto=sì}}</ref>
==== Arte ====
Data la straordinaria posizione tra lago e montagna Lecco è da sempre città di grande richiamo per pittori, letterati e scienziati a partire da [[Leonardo da Vinci]] che, dopo aver indagato sui segreti geologici e studiato progetti per un canale navigabile verso il [[Lambro]], si dilettò a riprodurre schizzi della conca di Lecco e delle Grigne descrivendole nella raccolta del ''[[Codice Atlantico]]'' oltre ad esserne ispirato nei due celebri dipinti della [[Vergine delle Rocce (Parigi)|Vergine delle Rocce]] rispettivamente conservati presso i musei del [[Louvre]] a [[Parigi]] ed alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]].
 
Il 7 aprile 2018 è stata tramessa su [[Rai 3]] una puntata di [[Ulisse - Il piacere della scoperta]] presentata da [[Alberto Angela]] e diretta da [[Gabriele Cipollitti]] dedicata esclusivamente al romanzo del Manzoni nella quale si ripercorrono i luoghi che furono da ispirazione allo scrittore in una chiave di lettura che richiama il [[XVII secolo]] lombardo inteso come periodo storico documentandone altresì gli usi e i costumi dell'epoca oltre agli eventi storici realmente accaduti come la pandermia di [[Peste nera|Peste]] divampata nel [[1630]]. L'itinerario storico-letterario del romanzo [[I promessi sposi]] è stato realizzato dalla direzione Produzione TV della [[Rai]] in collaborazione con il [[Centro di produzione Torre Europa|CPTV]] di Roma e Torino e vanta numerose scene registrate a Lecco, sul Resegone e nel territorio circostante.<ref>{{cita web|url=http://www.raiplay.it/video/2018/03/Ulisse-il-piacere-della-scoperta-Viaggio-nel-mondo-dei-Promessi-Sposi-4b788732-4b78-409d-90fc-8e14958c57b0.html|titolo=Riprese della puntata di Ulisse - Il picere delle scoperta (Viaggio nel mondo dei Promessi Sposi)|accesso=19 aprile 2025}}</ref>
Una delle correnti architettoniche che più ha contraddistinto Lecco è il [[Razionalismo italiano]] sviluppatosi fra gli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]], a seguito delle innovazioni ingegneristiche legate ai nuovi materiali (ferro, vetro, cemento). Essa è rappresentata in questo territorio dall'architetto Mario Cereghini il quale è autore della storica sede del Palazzo di giustizia e della chiesa ubicata all'interno degli istituti Airoldi e Muzzi a [[Germanedo]].<ref>{{cita web|url=http://www.artisticolecco.it/joomla/attachments/article/403/Lecco%20e%20l'architettura%20del%20Razionalismo.pdf|titolo=Razionalismo a Lecco|accesso=19 agosto 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304061046/http://www.artisticolecco.it/joomla/attachments/article/403/Lecco%20e%20l'architettura%20del%20Razionalismo.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref><br />
[[File:Mona Lisa.jpg|miniatura|334x334px|La [[Gioconda]], opera di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]], conservata al [[Museo del Louvre]]]]
Negli anni 2000 alcune zone della città sono state interessate da diverse edizioni di ''Lecco Street View''; un'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale e da alcune associazioni del territorio con l'obiettivo di promuovere una forma d'arte spesso sottovalutata riqualificando alcuni angoli della città spesso degradati dando nuova vita a muri grigi e insignificanti con particolare attenzione alle zone periferiche.<ref>{{cita web|url=http://leccostreetview.com/|titolo=Sito Lecco Street View|accesso=8 dicembre 2014}}</ref> Il progetto dei [[murales]] è stato avviato nel 2011 con la riqualificazione di via Ferriera, durante la quale intervennero 50 writers e street artist leader della scena artistica italiana; fu ripetuto l'anno successivo quando fu scelta la facciata del centro civico di [[Germanedo]] rivolta verso l'[[Ospedale di Lecco|ospedale]] mentre nel 2013 i graffiti hanno interessato la parete del sottopasso della [[Stazione di Lecco|stazione ferroviaria]] durante il quale intervenne l'artista belga Roa, uno dei cinque writer più famosi al mondo.<br />
 
Nel marzo 2015, la nuova edizione, ha coinvolto l'intervento sulle facciate di una scuola superiore e su altre pareti del centro Informagiovani cittadino<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-street-view-2-nuovi-murales-al-fiocchi-e-al-centro-civico-224665/|titolo=Lecco Street View edizione 2015|accesso=6 marzo 2015}}</ref> mentre nell'estate 2017 l'intervento di street art ha interessato il centro storico riqualificando l'interno del sottopassaggio pedonale che collega il lungolago a piazza XX settembre.
==== Arte ====
Data la straordinaria posizione tra lago e montagna Lecco è da sempre città di grande richiamo per pittori, letterati e scienziati a partire da [[Leonardo da Vinci]] che, dopo aver indagato sui segreti geologici e studiato progetti per un canale navigabile verso il [[Lambro]], si dilettò a riprodurre schizzi della conca di Lecco e delle Grigne descrivendole nella raccolta del ''[[Codice Atlantico]]'' oltre a esserne ispirato nei due celebri dipinti della [[Vergine delle Rocce (Parigi)|Vergine delle Rocce]] rispettivamente conservati presso i musei del [[Louvre]] a [[Parigi]] e alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]. I paesaggi [[prealpi]]ni di Leonardo, secondo alcuni studi, potrebbero attribuirsi anche nel celebre dipinto della [[Gioconda]]<ref>Roberto Longhi, ''Difficoltà di Leonardo'', in "Paragone", 1952, p. 686.</ref> dove, sullo sfondo si potrebbe riconoscere il [[Resegone]],<ref>{{cita web|autore=Rosella Ghezzi|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_agosto_01/gioconda-luca-tomio-identita-donna-velata-isabella-aragona-sforza-prealpi-lombarde-resegone-6faa0fae-955d-11e8-819d-89f988769835.shtml|titolo=La Gioconda? Una signora milanese. E dietro le sue spalle c'è il Resegone|editore=milano.corriere.it|data=1º agosto 2018|accesso=1º agosto 2018}}</ref> la formazione rocciosa dei "Campelli" ai [[Piani di Bobbio]] in alto sulla sinistra e il [[Ponte Azzone Visconti|Ponte Vecchio]] di Lecco sulla destra in basso.<ref>{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_luglio_12/monnalisa-b6863e9a-6744-11e7-9cb7-9d56a32dcee8.shtml|titolo=«Dietro il mistero della Monnalisa c’è Lecco e il suo territorio»|accesso=12 dicembre 2022}}</ref> Altra ipotesi è quella che identifica col [[lago di Garlate]] il corpo d'acqua dello sfondo.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Dalya Alberge|url=https://www.theguardian.com/artanddesign/article/2024/may/11/where-mona-lisa-was-painted-mystery-solved-geologist-claims|titolo=Mystery of where Mona Lisa was painted has been solved, geologist claims|titolotradotto=Il mistero del luogo dove è stata dipinta la Monna Lisa è stato risolto|data=11 maggio 2024|accesso=13 maggio 2024|giornale=[[The Observer]]}}</ref>[[File:Ercole calvi, pescarenico visto dall'altra sponda dell'adda, 1885-90 ca (cropped).JPG|miniatura|334x334px|Panorama di Pescarenico visto dalla sponda opposta, opera di Ettore Calvi (1885-1890)]]Una delle correnti architettoniche che più ha contraddistinto Lecco è il [[Razionalismo italiano]] sviluppatosi fra gli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]], a seguito delle innovazioni ingegneristiche legate ai nuovi materiali (ferro, vetro, cemento). Essa è rappresentata in questo territorio dall'architetto Mario Cereghini il quale è autore della storica sede del Palazzo di giustizia e della chiesa ubicata all'interno degli istituti Airoldi e Muzzi a [[Germanedo]].<ref>{{cita web|url=http://www.artisticolecco.it/joomla/attachments/article/403/Lecco%20e%20l'architettura%20del%20Razionalismo.pdf|titolo=Razionalismo a Lecco|accesso=19 agosto 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304061046/http://www.artisticolecco.it/joomla/attachments/article/403/Lecco%20e%20l%27architettura%20del%20Razionalismo.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Costantino Rosa, Veduta di Lecco.jpg|miniatura|337x337px|Porto di Lecco di [[Costantino Rosa]]]]
Negli anni 2000 alcune zone della città sono state interessate da diverse edizioni di ''Lecco Street View''; un'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale e da alcune associazioni del territorio con l'obiettivo di promuovere una forma d'arte spesso sottovalutata riqualificando alcuni angoli della città spesso degradati dando nuova vita a muri grigi e insignificanti con particolare attenzione alle zone periferiche.<ref>{{cita web|url=http://leccostreetview.com/|titolo=Sito Lecco Street View|accesso=8 dicembre 2014}}</ref> Il progetto dei [[murales]] è stato avviato nel 2011 con la riqualificazione di via Ferriera, durante la quale intervennero 50 writer e street artist leader della scena artistica italiana che hanno raffigurato i volti dei passanti durante la realizzazione fra cui il sindaco dell'epoca; fu ripetuto l'anno successivo quando fu scelta la facciata del centro civico di [[Germanedo]] rivolta verso l'[[Ospedale di Lecco|ospedale]] mentre nel 2013 i graffiti hanno interessato la parete del sottopasso della [[Stazione di Lecco|stazione ferroviaria]] durante il quale intervenne l'artista belga [[ROA (artista)|ROA]], uno dei writer più famosi al mondo. Nel marzo 2015, la nuova edizione, ha coinvolto l'intervento sulle facciate di una scuola superiore e su altre pareti del centro Informagiovani cittadino<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-street-view-2-nuovi-murales-al-fiocchi-e-al-centro-civico-224665/|titolo=Lecco Street View edizione 2015|accesso=6 marzo 2015|dataarchivio=2 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402092538/http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-street-view-2-nuovi-murales-al-fiocchi-e-al-centro-civico-224665/|urlmorto=sì}}</ref> mentre nell'estate 2017 l'intervento di street art ha interessato il centro storico riqualificando l'interno del sottopassaggio pedonale che collega il lungolago a piazza XX settembre.
 
La città di Lecco ha dato i natali ad artisti illustri come Ennio Morlotti, nato a Lecco nel 1910 e morto a Milano nel 1992, e a Romano Trojani, nato a Lecco nel 1926 e scomparso nel 2017. I due artisti hanno dato lustro alla città di Lecco esponendo le loro opere di naturalismo astratto nel bel paese e nel mondo.
 
=== Teatro ===
[[File:Teatro della Società-Lecco.jpg|thumb|Facciata neoclassica del [[Teatro della Società]] e [[Monumento a Giuseppe Garibaldi (Lecco)|Monumento di Giuseppe Garibaldi]] nella piazza omonima]]
 
La ''Compagnia del Lago'' è la principale associazione culturale e compagnia teatrale di Lecco che promuove e diffonde il teatro attraverso la produzione di spettacoli e cene con delitto occupandosi, inoltre, della formazione artistica, di laboratori scolastici, di animazione e dell'organizzazione e presentazione di serate ed eventi.<ref>{{cita web|url=http://compagniadelago.altervista.org/|titolo=Compagnia del Lago|accesso=8 dicembre 2014}}</ref><br />
A Lecco sono presenti due teatri ada uso lirico:
* [[Teatro della Società]] ([[1843]])
* Cenacolo Francescano ([[1969]]), adibito anche alla proiezione di film e cineforum.
Inoltre nel rione di Castello è presente il cine Teatro Palladium. Dal 2021 il Cinema Aquilone è stato rinnovato tornando a essere cinema di prima visione. Nel rione di Acquate è presente anche SoszioTeatroInvito che propone rassegne teatrali e cinematografiche.
 
=== Cinema ===
Le prime riprese cinematografiche in città avvennero nell'estate del 1947 con [[Antonio de Curtis|Totò]], dove furono girate alcune scene del film sul Giro d'Italia con [[Mario Riva]], [[Walter Chiari]], [[Gino Bartali]], [[Fausto Coppi]] e [[Fiorenzo Magni]].<br />
 
Nel film di spionaggio ''LSD-Inferno per pochi dollari'', del 1967, per la regia di Massimo Mida, Lecco fa da sfondo per tutta la prima parte.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=diL-b14h4x4|titolo=Visualizzazione del film poliziesco LSD|accesso=9 ottobre 2014}}</ref><br />
Nel film di spionaggio ''LSD-Inferno per pochi dollari'', del 1967, per la regia di Massimo Mida, Lecco fa da sfondo per tutta la prima parte.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=diL-b14h4x4|titolo=Visualizzazione del film poliziesco LSD|accesso=9 ottobre 2014}}</ref>
Negli ultimi anni grazie alla Lecco Film Commission la città ha ricevuto numerose richieste da parte della industria di cinema indiana. [[Bollywood]] ma più precisamente [[Kollywood]], seconda industria cinematografica indiana con sede a Kodambakkam, sobborgo di Chennai, con produzioni che si differenziano dalla prima soprattutto per la [[lingua tamil]] ha girato fra ottobre 2011 e giugno 2012 ben cinque produzioni cinematografiche.
 
* ''[[Totò al giro d'Italia]]'' (1948), diretto da [[Mario Mattoli]] e interpretato da [[Totò]]
Negli ultimi anni grazie alla Lecco Film Commission la città ha ricevuto numerose richieste da parte della industria di cinema indiana: [[Bollywood]] ma più precisamente [[Kollywood]], seconda industria cinematografica indiana con sede a Kodambakkam, sobborgo di [[Chennai]], con produzioni che si differenziano dalla prima soprattutto per la [[lingua tamil]] ha girato fra ottobre 2011 e giugno 2012 ben cinque produzioni cinematografiche.
* ''[[Totò al Giro d'Italia]]'' (1948), diretto da [[Mario Mattoli]] e interpretato da [[Totò]]
* ''LSD-Inferno per pochi dollari'' (1967), diretto da Massimo Mida
* ''[[Segni particolari: bellissimo]]'' (1983), diretto da [[Castellano e Pipolo]] e interpretato da [[Adriano Celentano]]<ref>{{cita web|url=http://movieplayer.it/film/segni-particolari-bellissimo_9912/|titolo=Informazioni sul film Segni particolari: bellissimo|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* ''Kathale Unnahl'' (''Amore, quando ci sei tu'') (2011), diretto da Meganathan Dhandapani<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/cultura/bollywood-a-lecco-troupe-cinematografica-indiana-sul-lago-30906/|titolo=Informazioni sul film Kathale Unnahl|accesso=10 ottobre 2014|dataarchivio=15 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141015233344/http://www.lecconotizie.com/cultura/bollywood-a-lecco-troupe-cinematografica-indiana-sul-lago-30906/|urlmorto=sì}}</ref>
* ''Vandanga Jeychangu'' (2012), diretto da Meganathan Dhandapani<ref>{{cita web|url=http://www.cineturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=274%3Anuovo-film-di-bolliwood-a-lecco&catid=9%3Anews-dallitalia&Itemid=359&lang=it|titolo=Informazioni sul film Vandanga Jeychangu|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* ''Uyir eluthu'' (2012), diretto in Italia da Syed Sameer Mohamed Khadar Sirajuddin<ref>{{cita web|url=http://www.cineturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=373%3Aanche-il-cinema-tamil-sceglie-il-lago-di-lecco&catid=9%3Anews-dallitalia&Itemid=359&lang=it|titolo=Informazioni sul film Uyir eluthu|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* ''Karuppampatti'' (2012), diretto da Prabu Cholan Raja<ref>{{cita web|url=http://www.cineturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=298|titolo=Informazioni sul film Karuppampatti|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* Lecco: una città, mille attimi (2015), un docufilm diretto da Antonio Losa<ref>{{cita web|url=https://vimeo.com/146095066|titolo=Docufilm disponibile online|accesso=1º novembre 2015}}</ref>
 
==== Lecco Film Festival ====
Dal 30 luglio al 2 agosto 2020 a Lecco si è svolta la prima edizione del Lecco Film Fest con il patrocinio e l'organizzazione di Fondazione Ente dello Spettacolo, un'organizzazione sostenuta dalla Chiesa Italiana per la diffusione e promozione della cultura cinematografica, già curatrice di eventi in tutta Italia. La prima edizione del Festival è stata interamente dedicata alle donne, anticipando in un certo senso le tematiche del [[77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|77º Festival di Venezia]] che si tenne poche settimane dopo. Tra gli ospiti [[Matilde Gioli]], [[Violante Placido]] e la madrina dell'edizione d'esordio, [[Maria Grazia Cucinotta]].
La manifestazione è stata realizzata con il supporto di Confindustria Lecco e Sondrio, nel progetto di rilanciare il turismo e l'immagine del territorio attraverso il cinema seguendo gli esempi virtuosi di molte regioni italiane con l'obiettivo di creare uno spazio in cui lo sguardo femminile possa essere misura del mondo, un complesso di voci capace di esprimere un immaginario cinematografico contemporaneo, svincolato dagli stereotipi che persistono in molti aspetti della narrazione dominante nonostante i tanti passi avanti compiuti nella società.
Il programma della manifestazione, eterogeneo e originale, tra incontri e proiezioni, si è svolto come un racconto collettivo in cui il cinema è punto di partenza e d’arrivo, luogo dell’anima e dello spirito in cui le donne non possono essere relegate a semplici comprimari dei personaggi maschili ma devono essere veri motori delle storie.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/index.php/archivio-news/23-news-dal-comune/8717-lecco-film-fest|titolo=Lecco Film Festival|accesso=8 settembre 2020|dataarchivio=18 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200918171713/http://www.comune.lecco.it/index.php/archivio-news/23-news-dal-comune/8717-lecco-film-fest|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Letteratura ===
Dal 2005, presso il Teatro della Società, viene consegnato il ''Premio Alessandro Manzoni'', divenuto dalla terza edizione ''Premio letterario internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco'' assegnato ada opere edite di narrativa, in forma di romanzo, diario o biografia nelle quali sia presente un'evidente prospettiva a carattere storico. La giuria, nominata da Confcommercio, ha premiato negli anni scrittori come [[Umberto Eco]] conferendogli un premio alla carriera nel 2008 e [[Luis Sepúlveda]] nel 2015 con l'opera ''Storia di un cane e del bambino a cui insegnò la fedeltà''.<ref>{{cita web|url=http://www.premiomanzonilecco.it|titolo=Premio letterario A. Manzoni|accesso=23 ottobre 2015}}</ref>
 
=== Musica ===
* Filarmonica "Giuseppe Verdi"<ref>{{Cita web|url=https://www.filarmonicaverdilecco.it/|titolo=Sito Filarmonica "G. Verdi"|accesso=28 aprile 2025}}</ref>
* Corpo Musicale Alessandro Manzoni - Città di Lecco<ref>{{cita web|url=http://www.bandamanzonilecco.it/|titolo=Sito Banda Manzoni}}</ref>
* Corpo Musicale "Giovanni Brivio"<ref>{{cita web|url=http://www.bandabriviolecco.it/storia.html|titolo=Sito Corpo Musicale Brivio|accesso=8 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141211020446/http://www.bandabriviolecco.it/storia.html|dataarchivio=11 dicembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Accademia Corale di Lecco]]<ref>{{cita web|url=http://www.accademiacoralelecco.it/|titolo=Sito Accademia corale Lecco|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
* [[Coro Alpino Lecchese]]<ref>{{cita web|url=http://www.coroalpinolecchese.it/|titolo=Sito Coro alpino lecchese|accesso=10 ottobre 2014}}</ref>
Riga 813 ⟶ 903:
 
=== Cucina ===
[[File:Risotto_al_persico.JPG|thumb|Risotto al pesce persico]]
{{vedi anche|Cucina lombarda|Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi}}
I piatti tipici di Lecco sono in gran parte legati all'attività di pesca che, con i pochi pescatori rimasti nel rione di [[Pescarenico]] a gettare le reti nel tratto di fiume [[Adda]] e dintorni, offrono oltre cento tonnellate di pesci all'anno tra cui [[alosa agone|agoni]], le piccole [[Alburnus arborella|alborelle]], i pregiati [[Coregonus lavaretus|lavarelli]] (talvolta chiamati anche coregoni), [[Perca fluviatilis|persici]], [[Squalius squalus|cavedani]], [[Esox lucius|lucci]] e [[Tinca tinca|tinche]].[[File:Risotto_al_persico.JPG|thumb|Risotto al pesce persico|378x378px]]Piatto tipico sono i famosi [[Misultin|missoltini]], ossia agoni sviscerati subito dopo la pesca, pressati nel sale nelle cosiddette ''missolte'' di legno e appesi al sole per circa cinque giorni per poi essere affogati nell'aceto o grigliati e serviti con la polenta<ref>{{cita web|url=http://lombardia.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=47|titolo=Missoltini|accesso=8 dicembre 2014|dataarchivio=24 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150324030637/http://lombardia.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=47|urlmorto=sì}}</ref> quest'ultima considerata un altro dei piatti tradizionali della cucina lecchese; spesso accompagna portate a base di selvaggina o le tagliate di formaggio Casera, prodotto in due qualità: grasso e semigrasso. Con le sue infinite varianti spiccano la [[polenta uncia]], la [[Polenta taragna|taragna]], la ''polenta e usei'' (piatto però di origine bergamasca), ricotta di polenta, polenta e patate.
 
Piatto tipico sono i famosi [[Misultin|missoltini]], ossia agoni sviscerati subito dopo la pesca, pressati nel sale nelle cosiddette ''missolte'' di legno e appesi al sole per circa cinque giorni per poi essere affogati nell'aceto o grigliati e serviti con la polenta.<ref>{{cita web|url=http://lombardia.italiaguida.it/cmsx.asp?IDPg=47|titolo=Missoltini|accesso=8 dicembre 2014}}</ref><br />
Un gustoso piatto unico tradizionale è il riso bianco o, talvolta, allo zafferano, con il pesce persico.<ref>{{cita web|url=http://www.turismoverdelombardia.it/ricette/dettaglio.php?id=29|titolo=Risotto al pesce persico, origini|accesso=8 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150419000004/http://www.turismoverdelombardia.it/ricette/dettaglio.php?id=29|dataarchivio=19 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>
La polenta è un altro dei piatti tradizionali della cucina lecchese. Spesso accompagna portate a base di selvaggina o le tagliate di formaggio casera, prodotto in due qualità: grasso e semigrasso. Con le sue infinite varianti spiccano la [[polenta uncia]], la taragna, la ''polenta e usei'' (piatto però di origine bergamasca), ricotta di polenta, polenta e patate.
Altre specialità tipiche sono lo squartone o [[Carpione (cucina)|carpione]] che è il pesce di lago servito in salsa verde di basilico, aglio e pinoli; gli ''Scapinasc'', ravioli con ripieno di uvetta, amaretti e pane grattato; i cotecotti con fagioli e naturalmente tutti i prodotti della salumeria nostrana come le filzette e i cacciatorini.
Un gustoso piatto unico tradizionale è il riso bianco o, talvolta, allo zafferano, con il pesce persico.<ref>{{cita web|url=http://www.turismoverdelombardia.it/ricette/dettaglio.php?id=29|titolo=Risotto al pesce persico, origini|accesso=8 dicembre 2014}}</ref>
 
Altre specialità tipiche sono lo squartone o carpione che è il pesce di lago servito in salsa verde di basilico, aglio e pinoli; gli ''Scapinasc'', ravioli con ripieno di uvetta, amaretti e pane grattato; i cotecotti con fagioli e naturalmente tutti i prodotti della salumeria nostrana come le filzette ed i cacciatorini.<br />
Per quanto riguarda la carne, una peculiarità lecchese sono i [[cappone|capponi]], che abitualmente vengono cucinati dai lecchesi ripieni con prugne, castagne e uvetta. Sempre più ricercati i piatti a base di ungulati, come capriolo e camoscio.
Attivissima a Lecco, e in particolar modo nella vicina [[Valsassina]], la produzione di formaggio vaccino e caprino: di straordinario livello la qualità di [[Taleggio (formaggio)|taleggio]], robiola, [[Quartirolo Lombardo|quartirolo]], ricotta e caprini.<br; />questi ultimi spesso utilizzati come antipasto proteico in una crema amalgamata con la rucola nella preparazione di involtini avvolti nella [[bresaola]].
 
Per quanto concerne i dolci si ricordano la miascia, a base di farina gialla con uvette, miele di produzione locale e frutta secca e i caviadini, biscotti di pasta frolla e zucchero in grani di origini valsassinese.
Per quanto concerne i dolci si ricordano la [[miascia]], a base di farina gialla con uvette, miele di produzione locale e frutta secca e i [[caviadini]], biscotti di pasta frolla e zucchero in grani di origini valsassinese.
Sulle tavole di Lecco molti piatti e bevande vengono condivisi con la [[Valtellina]]: dai [[pizzoccheri]] al vino.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/piatti/webpiatt.htm|titolo=Cucina lecchese|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150225061233/http://www.scoprilecco.it/piatti/webpiatt.htm|dataarchivio=25 febbraio 2015}}</ref>
Sulle tavole di Lecco molti piatti e bevande vengono condivisi con la [[Valtellina]]: dai [[pizzoccheri della Valtellina|pizzoccheri]] al vino passando per i dolci come la [[bisciola]].<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/piatti/webpiatt.htm|titolo=Cucina lecchese|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150225061233/http://www.scoprilecco.it/piatti/webpiatt.htm|dataarchivio=25 febbraio 2015}}</ref>
 
=== Eventi ===
* 7 marzo: commemorazione dei lavoratori di una fabbrica lecchese deportati al [[campo di concentramento di Mauthausen]] nel 1944 in seguito ada uno sciopero;<ref>{{cita web|url=http://laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/357563_lecco_7_marzo_1944_il_ricordo_di_una_tragedia/|titolo=Commemorazione del 7 marzo 2013|accesso=7 marzo 2013}}</ref>
* nel mese di maggio, in occasione della rassegna multidisciplinare che ruota attorno al perno della montagna ''Monti sorgenti'', organizzata dalla sezione del [[Club alpino italiano|CAI]] di Lecco e dalla ''Fondazione Cassin'', viene consegnato il premio ''Grignetta d'Oro''; un importante riconoscimento nazionale per gli alpinisti che si sono particolarmente distinti nel corso dei due anni precedenti;<ref>{{cita web|url=http://www.cai.lecco.it/?page_id=prodotti&idcontenuto=314&idparent=606&iddetail=1312&LID=0|titolo=Premio "Grignetta d'Oro"|accesso=6 maggio 2016}}</ref>
* 2 giugno: assegnazione della "Coppa della Repubblica" mediante la regata velica che si svolge nel golfo antistante la città;
* prima domenica di luglio: il tradizionale "[[Società Escursionisti Lecchesi#Assalto al Resegone|Assalto al Resegone]]" è un appuntamento non competitivo organizzato dal 1965 nel quale centinaia di escursionisti percorrono i vari sentieri dai diversi versanti del [[Resegone]]
* 12 luglio: anniversario dell'eccidio che portò alla morte di 67 cittadini, chiamati "i martiri di [[Campo di Fossoli|Fossoli]]", quattro dei quali provenienti da Lecco;
* ottobre (data variabile): a chiusura della stagione autunnale, grazie ai favorevoli venti del lago particolarmente sostenuti in questo periodo, fin dal 1975 si svolge la regata velica ''Interlaghi''; importante manifestazione organizzata dalla società[[Società Canottieri Lecco|Società Canottieri]] che si svolge nel golfo antistante la città durante la quale si sfidano equipaggi di altissimo livello suddivisi in sei classi che affrontano le dieci prove distribuite in tre giornate;
* 4 novembre: commemorazione dei Caduti in Guerra e in Servizio al [[Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Lecco)|Santuario di Nostra Signora della Vittoria]] e deposizione di una corona di alloro nella cripta del Sacrario sottostante il Santuario e al Monumento ai Caduti;
* novembre (data variabile): il ''Festival di Immagimondo'' promosso dall'Associazione Les Cultures Onlus, con il Patrocinio del Comune di Lecco che prevede la rappresentazione di un ricco programma di eventi culturali come incontri con reporter e artisti noti al grande pubblico, presentazioni di libri sul tema del viaggio, documentari amatoriali e professionali, filmati, rassegna di novità editoriali, eventi musicali e conferenze; occasione unica per entrare in contatto con popoli, luoghi e culture da tutto il mondo, anche attraverso il racconto di artisti, studiosi, viaggiatori e la promozione di un reale spazio d'incontro e di dialogo interculturale.<ref>{{cita web|url=http://www.immagimondo.it/|titolo=Festival di Immagimondo|accesso=5 marzo 2013}}</ref>
Riga 838 ⟶ 928:
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Borgotriangolarelecco.jpg|thumb|Fortificazione triangolare del borgo di origine Viscontea|383x383px]]
[[File:View on bridges in Lecco, from Camposecco (Lecco).jpg|miniatura|384x384px|Tratto terminale del [[Lago di Como|Lario]] e parte cittadina del fiume [[Adda]] con alcuni dei ponti che lo attraversano ]]
[[File:Centro Meridiana.jpg|thumb|Vista delle torri del [[Centro Meridiana]]]]
[[File:Lecco al Tramonto dai Pian dei Resinelli.jpg|miniatura|485x485px|Crepuscolo su Lecco (sulla sinistra) e, oltre il [[lago di Annone]] (sulla destra), le colline della [[Brianza]] sullo sfondo viste dai [[Piani dei Resinelli|Piani Resinelli]]]]
Il primo piano urbanistico della città si ebbe intorno al 1450 quando il centro storico era racchiuso in una [[cinta muraria]] dall'inusuale forma triangolare avente la base rivolta verso il lago e il vertice a monte dove oggi restano gli unici resti della fortificazione nei pressi della biblioteca civica. In prossimità delle mura esisteva un fossato il cui riempimento era assicurato dalle acque del torrente [[Gerenzone]] che proprio in corrispondenza del vertice di ''Porta Nuova'' esso si divideva in due rami per poi immettersi nel golfo. Le mura iniziavano nei pressi del molo cittadino dove sorgeva la ''Porta di Santo Stefano'' per poi proseguire in direzione est verso l'attuale basilica dove sorgeva il ''Torrione'' la cui base circolare di questa torre è ancora visibile poiché su di essa si innalza il celebre campanile simbolo della città. Oltrepassata la torre, le mura seguono il percorso dell'attuale Via Bovara per giungere al vertice di ''Porta Nuova'' dove era ubicata, oltre ai due ponti levatoi d'ingresso al borgo, anche la casa del comandante della [[Piazzaforte]]. Da qui le mura discendevano con andamento regolare verso le odierne Via Cavour e via Mascari dove sorgeva il terzo ingresso al borgo nonché il principale detto ''Porta di Milano'' o ''Porta di San Giacomo''. La torre adiacente che si trova fra il lago e l'antica Piazza Grande è tutto ciò che resta del castello la cui area superava i 1000&nbsp;m².<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|titolo=Fortificazione e mura di Lecco|accesso=6 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095429/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref><br />
Il primo piano urbanistico della città si ebbe intorno al 1450 quando il centro storico era racchiuso in una [[cinta muraria]] dall'inusuale forma triangolare avente la base rivolta verso il lago e il vertice a monte dove oggi restano gli unici resti della fortificazione nei pressi della biblioteca civica. In prossimità delle mura esisteva un fossato il cui riempimento era assicurato dalle acque del torrente [[Gerenzone]] che proprio in corrispondenza del vertice di ''Porta Nuova'' esso si divideva in due rami per poi immettersi nel golfo. Le mura iniziavano nei pressi del molo cittadino dove sorgeva la ''Porta di Santo Stefano'' per poi proseguire in direzione est verso l'attuale basilica dove sorgeva il ''Torrione'' la cui base circolare di questa torre è ancora visibile poiché su di essa si innalza il celebre campanile simbolo della città. Oltrepassata la torre, le mura seguono il percorso dell'attuale Via Bovara per giungere al vertice di ''Porta Nuova'' dove era ubicata, oltre ai due ponti levatoi d'ingresso al borgo, anche la casa del comandante della [[Piazzaforte]]. Da qui le mura discendevano con andamento regolare verso le odierne Via Cavour e via Mascari dove sorgeva il terzo ingresso al borgo nonché il principale detto ''Porta di Milano'' o ''Porta di San Giacomo''. La torre adiacente che si trova fra il lago e l'antica Piazza Grande è tutto ciò che resta del castello la cui area superava i {{M|1000|u=m²}}.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|titolo=Fortificazione e mura di Lecco|accesso=6 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095429/http://www.scoprilecco.it/fortificazioni/le%20mura.html|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref> Nei secoli successivi le mura subirono poche modifiche fino all'arrivo degli spagnoli quando le torri e il castello caddero in rovina o vennero trasformate in abitazioni. Con l'introduzione dell'artiglieria a fuoco infine, l'importanza delle fortificazioni persero efficacia e, fra il 1782 e il 1784, tramite il provvedimento di [[Giuseppe II d'Austria]] che ne abolì la Piazzaforte, il borgo ottenne la possibilità di demolire le mura e le fortificazioni esistenti. Il processo di allargamento rimase comunque lento nonostante lo sviluppo dei nuclei di Pescarenico a sud e Castello sopra Lecco a est dopo l'arrivo della ferrovia. Nel 1848, per meriti patriottici, il borgo fu proclamato città e, intorno al 1900, si creò un comprensorio di comuni con interscambi quotidiani industriali, commerciali, amministrativi e di servizi usufruendo, ad esempio, dello stesso ospedale, delle scuole di avviamento, dei pompieri, della stazione ferroviaria, degli uffici statali e delle banche. Queste furono le motivazioni che sostennero l'iniziativa di unificare l'amministrazione in un unico comune così da presentare al [[Ministero dell'interno]] la richiesta di aggregazione a Lecco di nove comuni e di due frazioni attigue. Nel 1923 un primo provvedimento unì sei comuni (rimasero esclusi [[Malgrate]] e [[Pescate]]) mentre [[Maggianico]] cedette solo una parte del proprio territorio: le due località di S.Sant'Ambrogio e Belledo. Primo sindaco della grande Lecco fu il Dr. Angelo Tubi eletto nel 1926. Il cammino per l'unificazione si conclude nel 1928 quando, l'intero Comune di Maggianico, comprendente anche i paesi di Barco e Chiuso, verrà unito a Lecco configurando gli attuali confini delineati dal lago e dai monti S. Martino, Resegone e Magnodeno sino alla [[Castello dell'Innominato|Rocca dell'Innominato]]. Nel medesimo anno si inaugurò l'attuale sede municipale alla presenza di [[Vittorio Emanuele III]] in visita alla città. I rioni richiamano per lo più appunto agli antichi comuni da cui è sorta e in quattordici parrocchie rette con una [[Prepositura]]. Fanno corona ulteriori 22 nuclei secondari: Arlenico, Barco, Bonacina, Bione, Brogno, Cabagaglio, Castione, Cereda, Coltogno, Costa, Falghera, Garabuso, Gera, Malavedo, Malnago, Missirano, Movedo, Vignola, Prato La Valle, Pometo, Varigione e Versasio.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/la%20grande%20lecco.htm|titolo=Sviluppo di Lecco e dei suoi rioni|accesso=6 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095443/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/la%20grande%20lecco.htm|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref><br />
 
L'aumento considerevole della popolazione e delle industrie ha portato, negli [[anni 1970|anni settanta]], alla pianificazione a livello comunale, affidando la programmazione delle nuove espansioni a strumenti urbanistici (Piano Regolatore Generale). Nel periodo vengono ampliati anche i servizi, con la costruzione del nuovo ospedale e del campus universitario.
 
=== Suddivisioni storiche ===
[[File:PescarLecco.jpg|thumb|upright=1.7|Il borgo dei pescatori: Pescarenico|393x393px]]
[[File:Vista piazza cermenati Lecco.jpg|miniatura|Vista del centro storico e del golfo dalla terrazza del campanile di San Nicolò|397x397px]]
Lecco è suddivisa in diversi [[quartieri]] (chiamati rioni) che hanno caratteristiche peculiari ben distinte. I rioni storici della città sono 14 (''Centro, Castello, Pescarenico, San Giovanni alla Castagna, Rancio, Laorca, Caleotto, Acquate, Olate, Bonacina, Germanedo, Belledo, Maggianico, Chiuso''), a cui nel corso del [[XX secolo]] si sono aggiunti nuove zone urbanizzate come ''Colle Santo Stefano''. Altra caratteristica di Lecco è la suddivisione interna dei rioni in [[contrada (geografia)|contrade]], ognuna delle quali è generalmente dotata di un proprio stemma e di un proprio colore sociale in uso durante le manifestazioni folcloristiche e sportive che annualmente si svolgono in città.
* Borgo (o centro storico) era originariamente compreso entro le [[Mura di Lecco|mura medievali]] tra il lago, il torrente [[Caldone]], la linea ferroviaria e la Basilica mentre ada oggi include le zone adiacenti di ''Punta Maddalena'', ''Malpensata'', ''Broletto'', ''Lazzaretto'' e ''La Piccola''.
* [[Castello (Lecco)|Castello]] è il rione che si trova adiacente al centro nella zona a nord-est; comune autonomo fino all'annessione a Lecco nel 1923 fu sede prepositurale fino al 1584.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/castello.htm|titolo=Rione di Castello|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004221910/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/castello.htm|dataarchivio=4 ottobre 2013}}</ref>
* [[Pescarenico]] è la zona appena a sud del centro compresa fra il fiume [[Adda]], la ferrovia e la foce del torrente Bione; include le contrade di ''Biun'', ''Cucagna'', ''Cunvent'', ''Era'', ''Fussaa'', ''IsolaIsula'', ''Piscen'', ''S. Ambros'' e ''Stradun''; oltre ada essere, come ricorda il nome stesso, il quartiere dei pescatori, rimane tutt'oggi uno dei punti più caratteristici della città in particolare lungo il fiume dove si intersecano stretti vicoli oltre ad essere l'unico citato esplicitamente nel romanzo del Manzoni.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/pescarenico.htm|titolo=Rione di Pescarenico|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223222722/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/pescarenico.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref>
* [[San Giovanni alla Castagna]] è posto sulle alture della zona nordorientale del centro urbano fra i rioni di Castello e Laorca lungo il torrente [[Gerenzone]] e comprende le località di ''Cereda'', ''Cavagna'' e ''Varigione''; agricoltura e stabilimenti del ferro contribuirono alla sua espansione.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/san_giovanni.htm|titolo=Rione di San Giovanni|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223222910/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/san_giovanni.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref>
* [[Rancio (Lecco)|Rancio]] si trova nelle alture nordorientali dell'area urbana ai piedi del [[monte San Martino (Orobie)|Monte San Martino]] e comprende i nuclei di ''Arlenico'', ''Castione'', ''Gera'', ''Rancio Inferiore'' e ''Rancio Superiore''; comune a sé fino al 1923, era adibito all'agricoltura e all'allevamento di bestiame.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/rancio.htm|titolo=Rione di Rancio|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021022049/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/rancio.htm|dataarchivio=21 ottobre 2014}}</ref>
* [[Laorca]] fuè annessail arione più settentrionale di Lecco alla quale fu annessa nel 1923; edinizialmente ènota ilcome rione''Lavorcha''<ref piùname="lao">{{cita settentrionaleweb|url=http://www.laorca.it/storia%20LAORCA.html/|titolo=Laorca-Un dellapo' di storia|editore=laorca.it|accesso=5 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121228235639/http://www.laorca.it/storia%20LAORCA.html|dataarchivio=28 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref> e poi come ''Orca'',<ref name="lal">{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/5000533/|titolo=Comune di Laorca sec. XIV - 1757|editore=lombardiabeniculturali.it|accesso=5 marzo 2013}}</ref> è cittàsituata nella stretta valle fra il [[monte Melma]] ede il [[Pian dei Resinelli]] e comprende le località di ''Malavedo'', ''Prato la Valle, Montalbano'' e ''Pomedo''; abitato fin dal [[XIII secolo]], fu un importante nucleo dove le industrie adibite alla lavorazione del ferro furono di rilevanza nazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/laorca.htm|titolo=Rione di Laorca|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095444/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/laorca.htm|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
* [[Caleotto]] si trova a ridosso del centro storico e il rione di Pescarenico; in questa zona si trovano la celebre [[Villa Manzoni]], egià residenza del quadrisavolo dello scrittore [[Giacomo Maria Manzoni]], il centro direzionale Meridiana. e lo [[Stadio Mario Rigamonti-Mario Ceppi|stadio Rigamonti-Ceppi]];
* [[Acquate]] è il quartiere ritenuto essere come paese nativo di [[Renzo Tramaglino|Renzo]] e [[Lucia Mondella|Lucia]]; comune autonomo a vocazione agricola, fu annesso a Lecco nel 1923 e si trova nella periferia orientale del centro ai piedi della collina posta fra i torrenti [[Caldone]] e [[Bione (torrente)|Bione]]. e comprendeComprende le contrade di ''Bassana'', ''Colongardo'', ''Concezione'', ''Poteo'', ''Vicinali'' e ''Zuccarello''.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/acquate.htm|titolo=Rione di Acquate|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095433/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/acquate.htm|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
* [[Olate]] è considerata la parrocchia di [[Renzo Tramaglino|Renzo]] e [[Lucia Mondella|Lucia]] e si trova fra i rioni di Acquate, Castello e San Giovanni nella periferia ada est del centro storico; comprende le località di ''Cabadone'', ''Camarcadone'', ''Cabagaglio'' e ''Colle dello Zucco'' dove si trova il Palazzotto di Don Rodrigo.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/olate.htm|titolo=Rione di Olate|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924095447/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/olate.htm|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
* Bonacina, inizialmente appartenente al comune di [[Olate]], è il quartiere meno popoloso della città; si trova sulla collina chiamata Valle dei Merli fra i quartieri di Acquate e Olate nella valle del torrente [[Caldone]] e comprende la località di ''Sant'Egidio''.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/bonacina.htm|titolo=Rione di Bonacina|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223223737/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/bonacina.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref>
* [[Germanedo]] si trova a due chilometri ada est del centro ai piedi della Val Comera dove scorre il torrente Bione e comprende le località di ''Cesura'', ''Paese'' (ex contrade di Capolino, Santa Giustina e Ponte), ''Villaggio'', ''Eremo'', ''Belfiore'' e ''Neguggio''; in questo rione si trova il principale [[Ospedale Manzoni|ospedale]] della [[Provincia di Lecco]].<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/germanedo.htm|titolo=Rione di Germanedo|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007012531/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/germanedo.htm|dataarchivio=7 ottobre 2013}}</ref>
* [[Belledo]] si trova a ridosso del rione di Germanedo nella zona sud-ovest del centro.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/belledo.htm|titolo=Rione di Belledo|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223222751/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/belledo.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref>
* [[Maggianico]] si trova fra le pendici del monte Magnodeno e il [[lago di Garlate]] a circa tre chilometri a sud del centro e comprende le località di ''Missirano'' e ''Barco''; confluìe, afino al 1923, parte di ''Belledo'' e ''Sant'Ambrogio'', confluite nel comune di Lecco al quale fu annessa la stessa restante parte di Maggianico nel 1928.<ref name="Castello Sopra Lecco 1923"/> Nel rione è presente anche il secondo scalo ferroviario della città.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/maggianico.htm|titolo=Rione di Maggianico|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223222908/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/maggianico.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref> Nel [[XIX secolo]] fu un rinomato luogo di ritrovo di artisti, musicisti e letterati facenti parte al movimento della [[scapigliatura]] lombarda.
* [[Chiuso (Lecco)|Chiuso]] è il rione più meridionale della città posto fra il rione di Maggianico. di cui era frazione e il comune di [[Vercurago]]; comprende la località di ''Chiusa Visconti'' e ''Rivabella''.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/la%20grande/chiuso.htm|titolo=Rione di Chiuso|accesso=23 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141223222930/http://www.scoprilecco.it/la%20grande/chiuso.htm|dataarchivio=23 dicembre 2014}}</ref> Per secoli è stato un sensibile luogo di frontiera fra la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] e il [[Ducato di Milano]].
* Colle Santo Stefano si trova ai piedi del [[monte San Martino]] ed è il più recente fra i rioni della città poiché le frane, iniziate rovinosamente nel 1921, frenarono l'urbanizzazione della zona fino al periodo a cavallo fra il 1950 e il 1964, quando si ebbe un vasto incremento di costruzioni di ampia mole fortemente serrate a coprire ogni prato lungo l'asse del viale alberato, inizialmente dedicato alla principessa del Piemonte nel 1933, poi intitolato a [[Filippo Turati]].
Sono incluse nel comune anche le località di ''Caviate'' e ''Pradello'' nella fascia a nord oltre a ''Falghera'', ''Malnago'', ''Deviscio'' e ''Versasio'' ad oriente lungo la strada che porta al piazzale della funivia. Raggiungibile esclusivamente da una mulattiera che porta al Rifugio Stoppani dalla località di Versasio, alle pendici del Pizzo d'Erna, si trova la piccola località di ''Costa'' situata ad 800 metri [[s.l.m.]] e costituita da un piccolo gruppo di case in pietra ed una cappella di recente costruzione dedicata alla Madonna del Resegone che commemora i caduti in montagna.
 
=== Località ===
[[File:Piani d'Erna, locality Vecchio Borgo.jpg|miniatura|278x278px|Località di Vecchio Borgo nei pressi della stazione sommitale della funivia dei Piani d'Erna]]
Nel territorio comunale sono incluse due località: [[Piani d'Erna]] e [[Piani dei Resinelli]].
Nel territorio comunale è inclusa la località di [[Piani d'Erna]] e parte di [[Piani dei Resinelli]] che, trovandosi a quote altimetriche montane, sono i nuclei più elevati del comune.
 
Del comune fanno parte anche le località di ''Caviate'' e ''Pradello'' nella fascia a nord oltre a ''Falghera'', ''Malnago'', ''Deviscio'' e ''Versasio'' a oriente lungo la strada che porta al piazzale della funivia dove, dalla stazione sommitale, si raggiunge il modesto e caratteristico villaggio di ''Vecchio Borgo''. Raggiungibile esclusivamente da una mulattiera che porta al [[Rifugio Antonio Stoppani|Rifugio Stoppani]] dalla località di Versasio, alle pendici del [[Pizzo d'Erna]], si trova la piccola località di ''Costa'' situata a 800 metri [[s.l.m.]] e costituita da un piccolo gruppo di case in pietra e una cappella di recente costruzione dedicata alla Madonna del Resegone che commemora i caduti in montagna mentre sul versante sud-ovest del monte [[Magnodeno]], a ridosso dei rioni di Chiuso e Maggianico, si trova la località di ''Camposecco''.
 
== Economia ==
[[File:Lire 100000 (Alessandro Manzoni).JPG|thumb|upright=1.3|Panorama di Lecco, disegnato da [[Trento Cionini]], nel retro della prima banconota italiana da [[100.000 lire|{{formatnum:100000}} lire]] dette ''Manzoni''.]]
{{Citazione|(...) Di Lecco il malleo domator del bronzo tuona dagli antri ardenti; stupefatto perde le reti il pescatore, ed ode.|[[Ugo Foscolo]], ''[[Le Grazie (Foscolo)|Le Grazie]]'', [[1827]]}}
La storia economica di Lecco ha attraversato tre fasi ben distinte: quella serica, quella siderurgica e quella edilizia.
Oggi, invece, sviluppate sono l'attività commerciale e l'industria, in particolare metalmeccanica, siderurgica ed elettrotecnica.
Lo sviluppo [[Alto Medioevo|altomedievale]] della città spiega la particolare forma urbana, costituita da una serie di quartieri poco distanti specializzati originariamente in settori completamente differenti l'uno dall'altro. I quartieri addetti alla produzione serica con [[filatura|filatoi]] e [[filanda|filande]] posti lungo la valle del Gerenzone accolsero numerose industrie del ferro, i quartieri agricoli ai piedi del [[Resegone]], il quartiere dei pescatori ([[Pescarenico]]), il quartiere militare ([[Castello (Lecco)|Castello]]) e il Borgo, luogo del mercato e degli scambi sulla riva del lago.
# Durante la sua prima fase industriale (Settecento - metà Ottocento) Lecco fu caratterizzata dalla presenza di attività di pesca e numerose [[filanda|filande]] per la produzione serica. Esse rappresentavano praticamente la totalità delle attività industriali di tutto il lecchese. Dopo la metà del [[XIX secolo]] si ha un veloce declino della lavorazione della [[seta]]. Rimangono a Lecco alcuni edifici ex filande, poi trasformate ada uso residenziale.
# Durante la seconda fase industriale (fine Ottocento - metà del Novecento) Lecco diviene una delle prime città industriali d'Italia con il sorgere sul suo territorio di numerose acciaierie ede una quantità elevata di industrie utilizzanti il ferro per i più diversi scopi.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Carlo |cognomeautore=[[Carlo Della Valle (geografo)|Carlo Della Valle]] |titolo=Il territorio economico lecchese e le sue aziende industriali e commerciali nel 1927 e nel 1951 |rivista=: Economia lariana |numero=1 |annodata=gennaio 1954 |mese=gennaio |pp=5-14 |SBN =IT\ICCU\RMS\1836315RMS1836315}}</ref> Molte aree allora periferiche furono urbanizzate con capannoni di grandi dimensioni, colmando gradualmente il territorio della ''conca'' tra il lago ede i monti, storicamente insediata in piccoli paesi isolati intorno alla "Lecco murata".<ref>{{cita web|url=file:///C:/Users/Alessandro/Downloads/Archeologia_industriale_nel_territorio_lecchese...e_oltre.pdf|titolo=Archeologia industriale a Lecco; storia|accesso=12 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130812155911/http://c/|dataarchivio=12 agosto 2013}}</ref>
# Nella seconda metà del Novecento le crisi delle grandi industrie italiane causarono l'inizio di un rapido processo di smantellamento delle principali acciaierie cittadine, e con esso l'avvento di una terza fase in cui Lecco trova la sua ricchezza nel settore terziario, nel turismo e nell'esplosione dell'edilizia.
Delle antiche e gloriose fabbriche seriche non ne sopravvive neanche una, delle acciaierie, invece, sopravvive solo l'Arlenico (diche nel 1996 passò la proprietà sotto il controllo del gruppo [[Lucchini RS|Lucchini Piombino spa]])<ref>{{cita web|url=http://www.lucchini.it/stabilimenti-italia.html|titolo=Acciaieria Arlenico|accesso=12 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150306231529/http://www.lucchini.it/stabilimenti-italia.html|dataarchivio=6 marzo 2015}}</ref> per poi essere rilevata e rilanciata nel 2015 dalla Feralpi Group, uno deu più importanti produttori di acciaio d'Europa che ne assunse pieno controllo nel 2020; delle altre attività industriali sono sopravvissute alla fine della Seconda Fase poche fabbriche d'eccellenza, testimoni dell'antica identità industriale della città, non completamente sepolta ma ancora all'avanguardia in alcuni settori:
* [[Industria Cioccolato e Affini Morbegno|Icam]] (lavorazione del cioccolato)<ref>{{cita web|url=http://www.icamcioccolato.com/|titolo=Icam Cioccolato|accesso=12 dicembre 2014}}</ref>
* File Leuci (produzione di lampadine con il marchio ''Leuci'') presente dal 1919<ref>{{cita web|url=http://www.leuci.it/|titolo=Leuci Lampadine|accesso=12 dicembre 2014}}</ref>
* [[Fiocchi Munizioni]] (produzione di munizioni di piccolo calibro)<ref>{{cita web|url=http://www.fiocchigfl.it/fiocchi-oggi_159.html?lingua=1|titolo=Storia attuale Fiocchi Munizioni|accesso=12 dicembre 2014}}</ref>
* [[Riello (azienda)|Riello]] (Produzioneproduzione di caldaie domestiche)
* Acciaierie Caleotto (produzione [[Siderurgia|siderurgica]] di [[Semilavorati siderurgici|semilavorati]])
Una delle più prestigiose industrie lecchesi è stata, dal 1938 al 1992, la Sae (Società anonima elettrificazione); un'azienda leader mondiale nella realizzazione di linee di trasporto ad alta tensione. Fra i lavori attuati durante la sua storia il più celebre fu la costruzione dell'attraversamento a 220&nbsp;kV dello [[Stretto di Messina]] con campata unica da 3,65&nbsp;km e i due [[piloni dello Stretto|tralicci]] alti 225 metri in [[Calabria]] e [[Sicilia]]; impresa che nel 1957 le valse il premio nazionale Aniai per la miglior realizzazione di ingegneria industriale italiana.<ref>{{cita web|url=http://www.leccotoday.it/cronaca/lecco-come-era-un-tempo-sae-filmato-epoca.html|titolo=Storia Sae Lecco|accesso=11 marzo 2015}}</ref>
Una delle più prestigiose industrie lecchesi è stata, dal 1938 al 1992, la Sae (Società anonima elettrificazione); un'azienda leader mondiale nella realizzazione di linee di trasporto ad alta tensione. Fra i lavori attuati durante la sua storia il più celebre fu la costruzione dell'attraversamento a {{M|220|u=kV}} dello [[Stretto di Messina]] con campata unica da {{M|3.65|u=km}} e i due [[piloni dello Stretto|tralicci]] alti 225 metri in [[Calabria]] e [[Sicilia]]; impresa che nel 1957 le valse il premio nazionale Aniai per la miglior realizzazione di ingegneria industriale italiana.<ref>{{cita web|url=http://www.leccotoday.it/cronaca/lecco-come-era-un-tempo-sae-filmato-epoca.html|titolo=Storia Sae Lecco|accesso=11 marzo 2015}}</ref>
[[File:E245-2272 shuter 2.jpg|thumb|Una delle più famose [[Locomotiva|locomotive]] prodotte dalla [[Antonio Badoni Lecco|Badoni]] entrate in servizio fra il [[1964]] e il [[1968]]]]
In ordine di tempo l'ultima grande industria a chiudere nel 1993 è stata la [[Antonio Badoni Lecco]], leader in Italia nelle costruzioni di locomotive da manovra, di carpenterie metalliche e veicoli speciali per il trasporto.<ref>{{cita web|url=http://www.badoni.it/badoni/storia.shtml|titolo=Storia Azienda Antonio Badoni|accesso=12 dicembre 2014}}</ref><br />
 
Ad oggi risultano sul territorio circa 1300 attività industriali con oltre 9000 addetti pari a quasi il 40% della forza lavoro occupata.
A oggi risultano sul territorio circa {{formatnum:1300}} attività industriali con oltre {{formatnum:9000}} addetti pari a quasi il 40% della forza lavoro occupata.
Risultano occupati complessivamente più di 24000 individui, pari al 51,57% del numero complessivo di abitanti del comune.
Risultano occupati complessivamente più di {{formatnum:24000}} individui, pari al 51,57% del numero complessivo di abitanti del comune.
 
Lecco è rinomata anche per la lavorazione [[artigianato|artigianale]] del [[vimini]] finalizzata alla produzione di ceste e canestri.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p= 14}}</ref>
 
Per quanto riguarda lo scambio economico e commerciale l'[[Unione europea]] resta il principale mercato di sbocco del ''Made in Lecco'' nel [[2017]] con il 68.,2% di esportazioni così come nei mercati di approvvigionamento (84.,4% del totale inclusi i paesi non UE). Lecco e la sua provincia hanno incrementato le esportazioni (+6.,8%) e le importazioni (+12.,9%) rispetto all'anno precedente pertanto, il saldo della bilancia commerciale lecchese registra un lieve calo attestandosi a -2.,1%.<br />
 
La [[Germania]] risulta il primo paese sia per l'import che per l'export, seguono la [[Francia]] (2° mercato di sbocco e 3° per approvvigionamento) e la [[Spagna]] (5° mercato di sbocco e 2° di approvvigionamento). La somma degli attivi commerciali con Germania, Francia e Stati Uniti, Regno Unito e Spagna rappresenta oltre la metà dell'intero avanzo commerciale lecchese.<br />
La [[Germania]] risulta il primo paese sia per l'import che per l'export, seguono la [[Francia]] (2º mercato di sbocco e 3º per approvvigionamento) e la [[Spagna]] (5º mercato di sbocco e 2º di approvvigionamento). La somma degli attivi commerciali con Germania, Francia e Stati Uniti, Regno Unito e Spagna rappresenta oltre la metà dell'intero avanzo commerciale lecchese.
Il materiale prevalentemente esportato è provenuto principalmente dal settore metalmeccanico (metalli: 39.4%; macchinari: 14.3% del totale) seguito da quello chimico (9.7% del totale), quello del legname e della carta (7.2%) e, infine quello alimentare (6.5% del totale) in calo rispetto all'anno precedente.<ref>{{cita web|url=https://www.lecconotizie.com/economia/cresce-lexport-lecchese-germania-francia-e-usa-i-principali-mercati-440314/|accesso=27 marzo 2018}}</ref>
 
Il materiale prevalentemente esportato è provenuto principalmente dal settore metalmeccanico (metalli: 39,4%; macchinari: 14,3% del totale) seguito da quello chimico (9,7% del totale), quello del legname e della carta (7,2%) e, infine quello alimentare (6,5% del totale) in calo rispetto all'anno precedente.<ref>{{cita web|url=https://www.lecconotizie.com/economia/cresce-lexport-lecchese-germania-francia-e-usa-i-principali-mercati-440314/|accesso=27 marzo 2018|titolo=Copia archiviata|dataarchivio=27 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180327212416/https://www.lecconotizie.com/economia/cresce-lexport-lecchese-germania-francia-e-usa-i-principali-mercati-440314/|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Turismo ===
[[File:Lecco d'Inverno.jpg|thumb|Panorama di Lecco dalla sponda malgratese all'imbrunire|433x433px]]
La città ha ottenuto nel [[2013]] il titolo [[Città alpina dell'anno]]<ref>{{cita web|url=http://www.alpenstaedte.org/it/attualita/notizie/4633|titolo=Lecco è la "Città alpina dell'anno 2013"|accesso=6 dicembre 2014}}</ref> mentre nel [[2017]] è stata eletta come città più romantica della zona dei laghi del nord Italia alle spalle di [[Bergamo]] e prima di [[Varenna]] nella prestigiosa classifica stilata dal noto portale turistico americano [[CNN|CNN Travel]].<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/travel/article/italy-romantic-lake-towns/index.html|titolo=CNN Travel - Città più romantiche della zona dei laghi del nord Italia|accesso=10 novembre 2017}}</ref>
[[File:PKIERZKOWSKI 100626 Lecco.jpg|thumb|Vista aerea di Lecco|265x265px]]
[[File:Lecco 01.jpg|miniatura|264x264px|Piazza XX settembre, considerata il salotto buono della città]]
L'economia locale, superati gli splendori dell'epoca industriale, si concentra sulla promozione turistica dei luoghi decantati dal romanzo di Alessandro Manzoni, dal suo lago e le vicine montagne. Sono proprio i borghi divenuti celebri con ''I promessi sposi'' a registrare il maggior numero di turisti in città tra cui [[Pescarenico]], racchiusa tuttora intorno a Piazza Era negli stretti vicoli in riva all'Adda. La stagione di maggior afflusso turistico è il periodo fra marzo e ottobre ma grazie agli svariati appuntamenti tematici il territorio riceve presenze durante tutto l'arco dell'anno in particolar modo da [[Germania]] e [[Paesi Bassi]].
 
La città ha ottenuto nel [[2013]] il titolo [[Città alpina dell'anno]]<ref>{{cita web|url=http://www.alpenstaedte.org/it/attualita/notizie/4633|titolo=Lecco è la "Città alpina dell'anno 2013"|accesso=6 dicembre 2014|dataarchivio=9 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141209105738/http://www.alpenstaedte.org/it/attualita/notizie/4633|urlmorto=sì}}</ref> mentre nel [[2017]] è stata eletta come città più romantica della zona dei laghi del nord Italia alle spalle di [[Bergamo]] e prima di [[Varenna]] nella prestigiosa classifica stilata dal noto portale turistico americano [[CNN|CNN Travel]].<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/travel/article/italy-romantic-lake-towns/index.html|titolo=CNN Travel - Città più romantiche della zona dei laghi del nord Italia|accesso=10 novembre 2017}}</ref> Ne consegue che il turismo sul territorio rappresenta un settore in forte espansione confermato dai dati ufficializzati dall'Osservatorio regionale per il turismo che ha registrato per l'anno 2024 un incremento sulle presenze del 6,22 % rispetto all'anno precedente pari a circa un milione di turisti (in maggioranza stranieri) e un significativo +17 % delle transazioni legate al turismo. Dai dati diffusi emerge inoltre una crescita significativa nell'offerta ricettiva con una forte predominanza delle strutture non alberghiere.<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it/wps/portal/LS/Home/News/Dettaglio-News/2025/02-febbraio/nws-lecco-il-turismo-cresce-con-nuove-strutture|titolo=Dati sull'offerta ricettiva del territorio|accesso=21 maggio 2025}}</ref> È da evidenziare che nonostante la vicina Como sia un fulcro consolidato e di alta qualità a livello di afflusso e di accoglienza, la strategia di Lecco si è distinta, con ottimi risultati, nell'attrarre e valorizzare un turismo più diffuso sia nella particolarità dell'ospitalità che nella diversificazione delle esperienza proposte valorizzando località meno note ma altrettanto meritevoli generando ricadute economiche su un’area ben più ampia creando un'armonia tra natura, storia, arte, sport ed enogastronomia. Il modello adottato è un concentrato di cultura, bellezza e lifestyle conosciuto in tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.leccotoday.it/economia/numeri-turismo-lago-como-2024.html#:~:text=I%20dati%20dell'Osservatorio%20regionale,%25%20rispetto%20all'anno%20precedente.|titolo=Dati dell'Osservatorio regionale per il turismo|accesso=21 maggio 2025}}</ref>
 
Il recente trasferimento della nuova sede dell'ufficio informazioni e accoglienza turistica all'interno della prestigiosa ___location del Palazzo delle Paure nel cuore della città rappresenta la prima significativa tappa di un progetto più ampio che intende creare un luogo nevralgico in cui si associano l'ambito culturale e museale, nonché l'ambito turistico informativo e promozionale. A questo importante traguardo si è giunti attraverso la sottoscrizione nel 2013 di una Convenzione per il progetto ''Luoghi e vie della fede'' tra Regione Lombardia, Provincia, Comune di Lecco, Camera di Commercio di Lecco, Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e altri soggetti (Parrocchie, Comuni e Fondazione della provincia di Lecco), nell'intento condiviso di ampliare la fruibilità del Palazzo delle Paure e di valorizzare l'importanza strategica dell'ufficio IAT, biglietto da visita per turisti e visitatori italiani e stranieri.
 
Nonostante il pessimo risultato ottenuto nell'ultimo rapporto annuale curato dal [[Sole 24 Ore]] nel novembre 2012 sull'appeal turistico fra i 107 comuni capoluogo, dove la città si è piazzata solo 90°, l'economia locale, superati gli splendori dell'epoca industriale, si concentra sulla promozione turistica dei luoghi decantati dal romanzo di Alessandro Manzoni, dal suo lago e le vicine montagne. Sono proprio i borghi divenuti celebri con ''I promessi sposi'' a registrare il maggior numero di turisti in città tra cui [[Pescarenico]], racchiusa tuttora intorno a Piazza Era negli stretti vicoli in riva all'Adda. La stagione di maggior afflusso turistico è il periodo fra marzo e ottobre ma grazie agli svariati appuntamenti tematici il territorio riceve presenze durante tutto l'arco dell'anno in particolar modo da [[Germania]] e [[Paesi Bassi]].
<br />Il recente trasferimento della nuova sede dell'ufficio informazioni e accoglienza turistica all'interno della prestigiosa ___location del Palazzo delle Paure nel cuore della città rappresenta la prima significativa tappa di un progetto più ampio che intende creare un luogo nevralgico in cui si associano l'ambito culturale e museale e l'ambito turistico informativo e promozionale in previsione anche dell'importante appuntamento che sarà [[Expo 2015]]. A questo importante traguardo si è giunti attraverso la sottoscrizione nel 2013 di una Convenzione per il progetto ''Luoghi e vie della fede'' tra Regione Lombardia, Provincia, Comune di Lecco, Camera di Commercio di Lecco, Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e altri soggetti (Parrocchie, Comuni e Fondazione della provincia di Lecco), nell'intento condiviso di ampliare la fruibilità del Palazzo delle Paure e di valorizzare l'importanza strategica dell'ufficio IAT, biglietto da visita per turisti e visitatori italiani e stranieri.<br />
La posizione strategica situata sulle rive del lago aggiunge nell'ampia offerta turistica un [[campeggio]] a Rivabella e un lido attrezzato in località Pradello nel quale è possibile noleggiare pedalò, canoe e imbarcazioni senza patente.
Al di là del centro storico, dell'[[luoghi manzoniani|itinerario manzoniano]] e dei musei che la città offre ci sono altre piccole perle poco note ma molto suggestive come il piccolo cimitero di Laorca che si trova arroccato ai piedi del Corno Medale dove, fra gli speroni rocciosi, si aprono grotte e anfratti creando una sorta di anfiteatro naturale che ospita il cimitero con diverse cappelle private di fine Ottocento e primi Novecento, l'antica chiesa cimiteriale di San Giovanni ai morti e le cappelle della Via Crucis. L'insieme può definirsi un Sacromonte oggetto di forte devozione nel corso dei secoli e dai terrazzamenti si gode un panorama della città di Lecco e del lago. Difeso dagli abitanti del quartiere attende di essere valorizzato.
Riga 903 ⟶ 1 004:
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Strada Statale 36 - uscita Lecco.jpg|thumb|Strada Statale 36 nei pressi dell'uscita Lecco Bione.]]
Pur non trovandosi in prossimità di alcuna [[autostrada]] Lecco è un crocevia strategico per i collegamenti stradali con i capoluoghi di provincia confinanti. La principale arteria stradale della città è la [[strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga]] che attraversa l'abitato mediante un viadotto a doppia carreggiata per senso di marcia ede una lunga galleria di circa {{formatnum:4800}} metri divisa in due canne separate e sovrapposte denominata San Martino collegando il capoluogo lombardo con la [[Valtellina]] e la [[Valchiavenna]]. Fu aperta al traffico veicolare il 25 ottobre 1999, dopo circa vent'anni di lavori.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml;jsessionid=1533EB2171C0C7D605D796143CEBAB2E?param3_1=N109ab021254b01f41b4&param2_1=N106e91ea88b1cf69fa7&param1_1=N106e91e200ff5a5ff73|titolo=Storia dell'attraversamento di Lecco|accesso=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131219010421/http://www.comune.lecco.it/arg-docinf.jhtml;jsessionid=1533EB2171C0C7D605D796143CEBAB2E?param3_1=N109ab021254b01f41b4&param2_1=N106e91ea88b1cf69fa7&param1_1=N106e91e200ff5a5ff73|dataarchivio=19 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2006 fu aperto il [[Strada statale 36 racc Raccordo Lecco-Valsassina|raccordo Lecco-Valsassina]]; {{M|11,.7&nbsp;|u=km,}} sviluppatoche si sviluppano quasi interamente in galleria, che collegacollegando il capoluogo con la vicina località di [[Ballabio]] mentre sono in corso i lavori di variante in galleria alla [[strada statale 639 dei Laghi di Pusiano e di Garlate]] per snellire i collegamenti con [[Bergamo]] e la [[Valle San Martino]].
 
La città è attraversata da tre ponti a scavalco del [[Adda|fiume Adda]]:
* il [[Ponte Azzone Visconti]] (comunemente detto ''Ponte Vecchio''), inaugurato nel 1338
* il [[Ponte John Fitzgerald Kennedy]] (comunemente detto ''Ponte Nuovo''), inaugurato nel 1955
* il Ponte Alessandro Manzoni (comunemente detto ''Terzo Ponte''), inaugurato nel 1985
Attualmente è in costruzione, parallelamente e adiacente al ponte Manzoni, la quarta infrastruttura per consentire di separare il traffico a lunga percorrenza della [[strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga|SS 36]] da quello locale. Con una lunghezza totale di 579 metri il nuovo viadotto è stato inserito nel piano delle opere previste in occasione delle [[XXV Giochi olimpici invernali|Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026]].<ref>{{cita web|url=http://www.leccotoday.it/attualita/iniziato-cantiere-quarto-ponte-statale-36.html|titolo=Costruzione quarto ponte a scavalco del fiume Adda|accesso=18 aprile 2025}}</ref>
 
=== Ferrovie ===
[[File:Lecco stazione ferr facciata.JPG|thumb|Facciata della stazione ferroviaria principale.]]
Lecco ebbe il suo primo tronco ferroviario nel 1863 inaugurando il collegamento con [[Stazione di Bergamo|Bergamo]]; dieci anni dopo fu attivato quello con [[Stazione di Monza|Monza]] e, dal 1º agosto 1894, con l'apertura della tratta Colico-Bellano, si diede inizio al servizio ferroviario completo che fu ulteriormente aggiornato nel 1888 con il collegamento con [[Stazione di Como San Giovanni|Como]] realizzato grazie alla costruzione, nel 1886, del ponte ferroviario in ferro a scavalco del fiume [[Adda]].
Sono due le stazioni ferroviarie in città:
* la [[stazione di Lecco]] istituita nel 1863, è la principale della città e si trova sulla ferrovia Milano-Sondrio-Tirano ove confluiscono e si attestano anche i treni della tratta [[Ferrovia Lecco-Brescia|Lecco-Brescia]], [[Ferrovia Como-Lecco|Como-Lecco]] e [[Ferrovia Monza-Molteno-Lecco|Lecco-Besana-Monza]];
* la [[stazione di Lecco Maggianico]] inaugurata nel 1882 sulla ferrovia Milano-Sondrio-Tirano e sulla Lecco-Bergamo; essa si trova nel quartiere omonimo ed integra uno scalo merci.
 
Sono due le stazioni ferroviarie in città:
Tali gli impianti sono serviti da treni regionali svolti da [[Trenord]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]]. Dal 2009, in concomitanza col raddoppio ferroviario tra le stazioni di [[Stazione di Carnate-Usmate|Carnate]] ed [[Stazione di Airuno|Airuno]], tale direttrice è servita dalla relazione S8 del [[Servizio ferroviario suburbano di Milano]], mentre la linea [[Ferrovia Monza-Molteno-Lecco|Milano-Lecco via Molteno]] è servita dalla relazione S7; entrambi i servizi osservano capolinea a Lecco.
* la [[stazione di Lecco]] istituita nel 1863, è la principale della città e si trova sulla ferrovia [[Ferrovia della Valtellina|Milano-Sondrio-Tirano]] ove confluiscono e si attestano anche i treni della tratta [[Ferrovia Lecco-Brescia|Lecco-Brescia]], [[Ferrovia Como-Lecco|Como-Lecco]] e [[Ferrovia Monza-Molteno-Lecco|Lecco-Besana-Monza]];
* la [[stazione di Lecco Maggianico]] inaugurata nel 1882 sulla ferrovia Milano-Sondrio-Tirano e sulla Lecco-Bergamo; essa si trova nel quartiere omonimo e integra uno scalo merci.
 
Tali gli impianti sono serviti da treni regionali svolti da [[Trenord]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]]. Dal 2009, in concomitanza con il raddoppio ferroviario tra le stazioni di [[Stazione di Carnate-Usmate|Carnate]] e [[Stazione di Airuno|Airuno]], tale direttrice è servita dalla relazione S8 del [[Servizio ferroviario suburbano di Milano]], mentre la linea [[Ferrovia Monza-Molteno-Lecco|Milano-Lecco via Molteno]] è servita dalla relazione S7; entrambi i servizi osservano capolinea a Lecco.[[File:Batel.jpg|thumb|''Batel'', noto anche come ''Lucia''.]]
=== Navigazione ===
[[File:BatelNLC Renzo Menaggio 150919.jpg|thumb|''Batel'',Battello in notouso ancheper comela ''Lucia''navigazione]]
La navigazione lacustre è attiva fin dal 1826 con l'avvio dei servizi passeggeri tramite il varo del primo piroscafo a vapore collegando la città con le località rivierasche situate verso nord arrivando a trasportare nella prima metà del Novecento un significativo trasporto di passeggeri. Tuttavia l'offerta negli ultimi anni è drasticamente calata e i servizi tra la città e i paesi della sponda orientale del lago subirono cambiamenti che videro ormai l'utilizzo di un solo imbarcadero nei pressi di Piazza M. Cermenati con corse limitate al solo periodo estivo assumendo un'utilità prettamente a livello turistico collegandola con [[Bellagio]] o per minicrociere serali con cena e ballo a bordo.<ref>{{cita web|url=http://www.scoprilecco.it/navigazione/la_navigazione.htm|titolo=Navigazione Lago di Como|accesso=7 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150225061227/http://www.scoprilecco.it/navigazione/la_navigazione.htm|dataarchivio=25 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.navigazionelaghi.it/ita/c_illago.html|titolo=Servizio Navigazione Lago di Como|accesso=7 dicembre 2014|dataarchivio=20 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141220220333/http://www.navigazionelaghi.it/ita/c_illago.html|urlmorto=sì}}</ref> (vediLa [[navigazione sul Lago di Como]]) è affidata attualmente all'ente di [[gestione governativa navigazione laghi]] che, oltre al [[Lago di Como|Lario]], gestisce la navigazione dei laghi di [[Lago di Garda|Garda]] e [[Lago Maggiore|Maggiore]] in [[Lombardia]].
 
Nel golfo di Lecco è presente una postazione di servizio taxiboat che effettua escursioni di circa 40 minuti fra il tratto antistante il centro cittadino e il [[lago di Garlate]] attraversando il tratto di fiume [[Adda]] che li divide.<ref>{{cita web|url=http://www.taxiboatlecco.com/|titolo=Servizio TaxiBoat|accesso=7 dicembre 2014}}</ref>
 
=== Impianti a fune ===
Dalla località di Versasio è in funzione una [[funivia]] che la collega ai [[Piani d'Erna]]. Realizzata dalla [[Antonio Badoni Lecco|Antonio Badoni]] nel 1965, fu completamente restaurata nel 2008 e, dalla sua stazione sommitale posta a quota {{formatnum:1300}} metri [[s.l.m.]], si gode del panorama su Lecco.<ref>{{cita web|url=http://www.pianierna.com/attivita|titolo=Attività e parco avventura sul Resegone|accesso=24 febbraio 2013}}</ref> Dalle due stazioni partono inoltre diversi sentieri e ferrate verso i rifugi del [[Resegone]]. La lunghezza dei cavi raggiunge i 1695 metri superando in 5 minuti un dislivello di 725 metri.<ref>{{cita libro|titolo=Lecco il cantun di ball e...|autore=Gianfranco Scotti|editore=Dominioni Editore|città=Gorgonzola (MI)|anno=2014|pagine=pg.82}}</ref>
 
=== Mobilità urbana ===
[[File:Lecco, largo Manzoni.JPG|thumb|Il [[Monumento ad Alessandro Manzoni (Lecco)|monumento a Manzoni]] con la [[Tranviatranvia di Lecco]].]]
Dal [[1927]] al [[1953]] fu in esercizio una [[Tranvia di Lecco|linea tranviaria urbana]] che attraversava la città da nord a sud passando per il centro e per la stazione ferroviaria. Il servizio era affidato alla "Società Tramvie Elettriche Comensi Alessandro Volta - STECAV" ed era collegata alla [[tranvia Como-Erba-Lecco]] ([[1928]]-[[1955]]) che entrava in città dal [[ponte Azzone Visconti]]. La rete tranviaria venne definitivamente sostituita da servizi di autobus nel 1953.
 
La[[LineeLecco|LineeLecco S.p.A]] è la società che dal 2001 gestisce l'intera rete dei trasporti pubblici urbani ècomposta dotata dida nove linee di autobus, due linee serali e due linee suburbane.<ref>{{cita web|url=http://www.lineelecco.it/index.php?option=com_content&view=article&id=133&Itemid=81|titolo=Orari e percorsi delle linee|accesso=20 febbraio 2013}}</ref> gestiteL'azienda, dacontrollata [[LineeLecco|LineeLecconella S.p.A]].sua facentetotalità dall'amministrazione comunale, è stata costituita sulle ceneri della precedente municipalizzata (APT Lecco) nata nel 1973 e, oltre a far parte del consorzio Lecco Trasporti, gestisce le principali aree di parcheggio della città.
 
La rete dei trasporti interurbani della provincia, dal 31 dicembre 2020, è gestita principalmente dadalla società [[Arriva Italia]] nella quale confluì la precedente impresa affidata a [[SAB Autoservizi]] che, nell'aprile 2017, assorbì [[SAL Lecco]],.<ref>{{cita web|url=http://www.leccotrasporti.it/interna.asp?id=2|titolo=Storia dell'azienda Sal|accesso=20 febbraio 2013}}</ref> anch'essaI partecollegamenti delcon consorzio[[Como]] Leccosono Trasporti,gestiti collegada la[[ASF cittàAutolinee]] mentre quelli con il[[Bellagio]] restoe dellala provincia[[Valle San Martino]] sono affidati a [[Linee Lecco|LineeLecco]]. IPrincipalmente collegamentinei week-end e nei periodi di maggior afflusso turistico, vengono attivate alcune corse interregionali a lunga percorrenza con autobus Gran Turismo di società quali [[ComoFlixbus]] sonoe invece''MarinoBus'' gestitiche dacollegano la città con numerose località balneari di [[ASFPuglia]] Autolineee [[Calabria]] mentreoltre iai collegamenti interregionalicon diretti[[Milano]] sono amministrati dae [[FlixbusBormio]].
 
== Amministrazione ==
[[File:Lecco di notte.jpg|thumb|upright=1.6|Luci notturne sul golfo]]
{{vedi anche|Sindaci di Lecco}}
[[File:Lecco di notte.jpg|thumb|upright=1.6|Luci notturne sul golfo]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
Riga 948 ⟶ 1 051:
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=06/06/1993&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=241170&levsut3=3&lev3=1170&lev2=24&ne2=24&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 1993|accesso=11 aprile 2016}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
Riga 956 ⟶ 1 059:
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=27/04/1997&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=980420&levsut3=3&lev3=420&lev2=98&ne2=98&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 1997|accesso=11 aprile 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=13/05/2001&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=980420&levsut3=3&lev3=420&lev2=98&ne2=98&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 2001|accesso=11 aprile 2016}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
Riga 964 ⟶ 1 067:
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=28/05/2006&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=980420&levsut3=3&lev3=420&lev2=98&ne2=98&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 2006|accesso=11 aprile 2016}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
Riga 976 ⟶ 1 079:
{{ComuniAmminPrec
|28 marzo [[2010]]
|6 ottobre [[2020]]
|''in carica''
|[[Virginio Brivio]]
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=28/03/2010&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=980420&levsut3=3&lev3=420&lev2=98&ne2=98&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 2010|accesso=11 aprile 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=httphttps://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=31/05/2015&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=980420&levsut3=3&lev3=420&lev2=98&ne2=98&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|titolo=Elezioni comunali 2015|accesso=11 aprile 2016}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 ottobre [[2020]]
|''in carica''
|[[Mauro Gattinoni]]
|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|[[Sindaco]]
|<ref>{{cita web|url=https://lecconotizie.com/politica/lecco-politica/ballottaggio-a-lecco-vince-mauro-gattinoni-saro-il-sindaco-di-tutti-anzi-di-ciascuno/|titolo=Elezioni comunali 2020|accesso=6 ottobre 2020}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Riga 992 ⟶ 1 103:
 
=== Consolati ===
Lecco è sede del [[Consolato (diplomazia)|consolato]] onorario della [[Bulgaria]].<ref>{{cita web|url=http://www.esteri.it/mae/doc/LDC.pdf|titolo=Consolato onorario della Bulgaria|accesso=3 dicembre 2014|dataarchivio=26 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626094319/http://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:View of Lecco (1).jpg|miniatura|509x509px|Panorama di Lecco e sullo sfondo il [[Monte San Martino]]]]
 
=== Gemellaggi ===
Riga 1 005 ⟶ 1 117:
Lecco ha accordi di [[cooperazione]] con le seguenti città:
* {{Gemellaggio|Germania|Bochum|2009}}<ref>{{cita web|url=http://www.gmsistemi.net/index.php?option=com_content&view=article&id=624%3Aal-bertacchi-di-lecco-sono-arrivati-i-gemelli&catid=1%3Acronaca&Itemid=57&lang=it|titolo=Accordo di cooperazione con Bochum|accesso=14 aprile 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170415104454/http://www.gmsistemi.net/index.php?option=com_content&view=article&id=624%3Aal-bertacchi-di-lecco-sono-arrivati-i-gemelli&catid=1%3Acronaca&Itemid=57&lang=it|dataarchivio=15 aprile 2017}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Angers|2016}}<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Lecco-Francia-una-scambio-nel-segno-dell-amicizia-tra-due-professoresse-20160503/|titolo=Accordo di cooperazione con Angers|accesso=4 maggio 2016|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Brasile|Campinas|2017}}<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-e-il-brasile-piu-vicini-dichiarazione-di-amicizia-con-campinas-368933/|titolo=Accordo di cooperazione con Capinas|accesso=9 marzo 2017|dataarchivio=9 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170309113846/http://www.lecconotizie.com/attualita/lecco-e-il-brasile-piu-vicini-dichiarazione-di-amicizia-con-campinas-368933/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Serbia|Zajecar|2018}}<ref>{{cita web|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/il-comune-di-lecco-accogli-gli-studenti-serbi-di-zajecar-20180319/|titolo=Accordo di cooperazione con Zajecar|accesso=21 marzo 2018}}</ref>
 
== Sport ==
[[File:Resegone (Gamma Uno) - Oct 07 027.jpg|miniatura|338x338px|Un tratto del percorso alpinistico Gamma 1 sul [[Resegone]]]]Lo sport nella città di Lecco è da sempre legato alle peculiarità del suo territorio: la montagna e il lago.
 
=== Sport di montagna ===
* Il gruppo dei [[Ragni di Lecco]] si occupa di spedizioni alpinistiche e attività legate alla valorizzazione della montagna sul territorio;
* Le piste da sci lecchesi (ai [[Piani d'Erna]]) sono da alcuni anni chiuse e perciò gli appassionati sono costretti a spostarsi in provincia nella vicina [[Valsassina]] nei [[Piani di Bobbio]].
* Da qualche anno si è diffuso anche nel territorio lecchese lo [[Skyrunning]]. Praticato da centinaia di persone più o meno allenate, porta queste ultime a percorrere chilometri e dislivelli immersi nelle montagne lecchesi. Una delle gare che si svolge a Lecco è la ''Reseg up'', la cui prima edizione avvenuta nel [[2010]] su un percorso di {{M|24&nbsp;|u=km}} con {{M|1800&nbsp;|u=m}} di dislivello positivo. La gara, disputata il 5 giugno alle ore 16, è partita dal lungolago di Lecco e ha portato gli skyrunner ad attraversare tutto il centro della città, percorrere il sentiero nº 1 del [[Resegone]] per poi ridiscendere dal versante di [[Morterone]] percorrendo il passo del Giuff, quindi risalendo e nuovamente scendendo dapprima in [[Piani d'Erna|Erna]] e successivamente fino al centro della città.<ref>{{cita web|url=http://www.resegup.it/|titolo=Reseg UP|accesso=8 ottobre 2011}}</ref>
 
=== Sport acquatici ===
Grazie alla posizione che pone la città sulla sponda del lago sono numerose le attività sportive legate all'acqua tra cui vela, canottaggio, [[wakeboard]], wakesurf e wakeskate.
* La Società Canottieri Lecco, presente in città dal 1895, si occupa degli sport acquatici come il [[nuoto]], la [[canoa]] ede il [[canottaggio]]. È stata premiata nel dicembre 2014 dal [[Presidente del Consiglio dei ministri|Presidente del Consiglio]] [[Matteo Renzi]] con il [[collare d'oro al merito sportivo]], la massima onorificenza conferita dal [[CONI]] alle società sportive.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/la-canottieri-lecco-premiata-da-renzi-con-il-collare-doro-210681/|titolo=Assegnazione del Collare d'Oro alla Canottieri Lecco|accesso=15 dicembre 2014|dataarchivio=16 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141216000107/http://www.lecconotizie.com/attualita/la-canottieri-lecco-premiata-da-renzi-con-il-collare-doro-210681/|urlmorto=sì}}</ref> Nelle sue file è cresciuto sportivamente il campione olimpico e portabandiera ai [[Giochi della XXIX Olimpiade]] [[Antonio Rossi (canoista)|Antonio Rossi]];
* La società sportiva Polisport gestisce, dalla stagione 2022/2023, le attività avviate nel 2009 delle squadre di [[pallanuoto]] cittadine presso il centro sportivo Bione le quali partecipano ai campionati organizzati [[Federazione Italiana Nuoto]] e PallanuotoItalia;
* Squadra di Pallanuoto sport management presso il centro Bione di Lecco attività iniziata nel 2009;
 
=== Sport di squadra ===
* [[File:Calcio Lecco 1912.svg|miniatura|272x272px|Stemma della squadra calcistica della città]]Nel [[1912]] nasce la squadra di calcio della città, il [[Calcio Lecco 1912]], che vanta nella sua storia 3 stagioni in Serie A e 12 partecipazioni in Serie B; nella stagione 2025/2026 milita nel campionato di [[Serie C]];
[[File:Associazione Calcio Lecco 1912 logo.png|thumb|190x190px|Stemma della Calcio Lecco]]
* Nel [[1912]] nasce la squadra di calcio della città, la [[Calcio Lecco 1912]], che vanta nella sua storia tre stagioni in Serie A e 12 partecipazioni in Serie B; attualmente milita nel campionato di [[Serie D]];
* Numerose sono le squadre di calcio che militano nei campionati dilettanti: Osvaldo Zanetti (1ª categoria), Polisportiva 2001, Lecco Alta e Rovinata (2ª Categoria), Aurora San Francesco (3ª Categoria)
* L'[[A.S.D. Lecco Calcio a 5]], fondata nel 2001, ha militato nel [[Campionato italiano di calcio a 5]] in [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]]<ref>{{cita web|url=http://www.divisionecalcioa5.it/Notizia/Serie-A2/2012-2013/504/16356/0|titolo=Serie A2, si parte il 6 ottobre: due gironi da dodici squadre, ripescate Lecco e Cus Chieti|accesso=15 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130318194116/http://www.divisionecalcioa5.it/Notizia/Serie-A2/2012-2013/504/16356/0|dataarchivio=18 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref> fino al 2015, autodeclassandosi in C1 al termine della stagione 2014/15;
* Il [[Associazione Sportiva Dilettantistica Rugby Lecco|Rugby Lecco]] fu fondato nel 1975. Attualmente milita nel campionato di Serie B (promosso nella stagione 2007/2008);
* Il Basket Lecco, che milita nel campionato nazionale di [[Divisione Nazionale B]] (promosso nella stagione 2011/12);
* Nella pallavolo, la squadra della [[Pallavolo Lecco Alberto Picco|Picco Lecco]] ha trascorsi in Serie A e, dal 2010/11, èmentre risalitanella nelstagione campionato2024/2025 dimilita nel [[Serie B2A2 2024-2025 (pallavolo femminile)|Campionato A2 femminile]];
* La squadra Sportivi Ghiaccio Lecco pratica l'[[hockey su ghiaccio]] presso il PalaTaurus in località Bione;
* È attiva anche una sezione di [[scherma]] che pratica presso la palestra comunale;
Riga 1 036 ⟶ 1 145:
 
=== Ciclismo ===
Dal 1956 Lecco è stata sede di tappa in varie edizioni del [[Giro d'Italia]].<br />:
Tappe del Giro d'Italia:
* [[Giro d'Italia 1956|1956]] 17ª tappa [[Rapallo]]-Lecco: vinta da [[Giorgio Albani]]
* [[Giro d'Italia 1956|1956]] 18ª tappa Lecco-[[Sondrio]]: vinta da [[Miguel Poblet]]
Riga 1 047 ⟶ 1 155:
* [[Giro d'Italia 1984|1984]] 18ª tappa Lecco-[[Merano]]: vinta da [[Bruno Leali]]
* [[Giro d'Italia 2012|2012]] 15ª tappa [[Busto Arsizio]]-Lecco Pian dei Resinelli: vinta da [[Matteo Rabottini]]
 
Dal [[2011]] la città è stata inoltre sede di arrivo di tre edizioni consecutive del [[Giro di Lombardia]] conosciuta anche come ''"classica delle foglie morte"''.<br />
Dal [[2011]] la città è stata inoltre sede di arrivo di tre edizioni consecutive del [[Giro di Lombardia]] conosciuta anche come ''"classica delle foglie morte"''.
Cronologia del Giro di Lombardia:
* [[Giro di Lombardia 2011|2011]] 105ª edizione [[Milano]]-Lecco: vinta da [[Oliver Zaugg]]
* [[Giro di Lombardia 2012|2012]] 106ª edizione [[Bergamo]]-Lecco: vinta da [[Joaquim Rodríguez]]
Riga 1 055 ⟶ 1 163:
=== Impianti sportivi ===
{{Vedi anche|Stadio Rigamonti-Ceppi}}
L'impianto sportivo principale della città, essendo il campo da gioco ufficiale della squadra calcistica [[Calcio Lecco 1912]], è lo [[Stadio Rigamonti-Ceppi]] che si trova, dal 1922, in via Don Pozzi nel rione di Castello. La struttura, intitolata al giocatore del [[Grande Torino]], [[Mario Rigamonti]], e al ''Presidentissimo'' Mario Ceppi, ha una capienza di circa {{formatnum:5000}} persone; al suo interno vi si trova anche la sede della società.<br />In occasione della promozione della squadra calcistica nel Campionato nazionale di [[Serie B 2023-2024]] lo stadio subì alcuni interventi di riqualificazione come i tornelli d'ingresso e l'illuminazione per ottenere il nulla osta a disputare le partite in casa.
 
Gli altri impianti sul territorio sono il Centro Polisportivo comunale "Bione"<ref>{{cita web|url=http://www.centrosportivoalbione.it/|titolo=Centro sportivo comunale|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141217004247/http://centrosportivoalbione.it/|dataarchivio=17 dicembre 2014}}</ref> e il palazzetto del "Palataurus".
Gli altri impianti sul territorio sono il Centro Polisportivo comunale "Bione" che occupa un'area di {{M|96600|ul=m2}}<ref>{{cita web|url=http://www.centrosportivoalbione.it/|titolo=Centro sportivo comunale|accesso=8 dicembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141217004247/http://centrosportivoalbione.it/|dataarchivio=17 dicembre 2014}}</ref> e il palazzetto del "Palataurus".
 
== Curiosità ==
 
{{curiosità}}
* Il 6 gennaio [[2014]] a Lecco è stato vinto il primo premio della [[Lotteria Italia]].<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/lotteria-italia-i-5milioni-del-primo-premio-vinti-a-lecco-151376/|titolo=Primo premio Lotteria Italia|accesso=7 gennaio 2014}}</ref>
* Nel luglio [[2013]] Lecco è entrata nel celebre libro [[Guinness dei primati]] poichéperché ha ospitato nello stadio cittadino la partita di calcio più lunga della storia. Nata con l'obiettivo di raccogliere fondi per la costruzione di un museo, l'incontro durato 36 ore non-stop ha coinvolto ben 1.023{{M|1023}} giocatori.<ref>{{cita web|url=http://www.lecconotizie.com/attualita/36ore-di-calcio-lecco-e-da-guinness-dei-primati-127858/|titolo=Articolo giornalistico sull'evento calcistico da record|accesso=28 ottobre 2014|dataarchivio=8 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141208134704/http://www.lecconotizie.com/attualita/36ore-di-calcio-lecco-e-da-guinness-dei-primati-127858/|urlmorto=sì}}</ref>
* Nel dicembre [[1994]] a Lecco sono stati inventati e brevettati dai fratelli Marco e Fabio Dodesini i fantasmini, [[calze]] molto corte che coprono solo il tallone e le dita.<ref>{{cita web|url=http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/i-ventanni-dei-fantasmini-uninvenzione-made-in-lecco_1094349_11/|titolo=Articolo giornalistico sull'invenzione dei fantasmini|accesso=12 dicembre 2014}}</ref>
* Nel [[1989]] Lecco è stato il primo comune italiano ad adottare la [[rotatoria]] alla francese nelle intersezioni stradali a raso.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/21/Ora_tutti_copiano_rotonda_secolo_co_9_070821038.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103043921/http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/21/Ora_tutti_copiano_rotonda_secolo_co_9_070821038.shtml|titolo=Articolo del Corriere della Sera sulla rotatorie|accesso=14 marzo 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=3 novembre 2013}}</ref>
* Nel marzo [[1975]] il comune di Lecco donò a quello di [[Alassio]] in [[provincia di Savona]] la piastrella con lo stemma civico della città manzoniana da collocare sul famoso [[Muretto di Alassio|muretto]] che accompagna le vicende della ''dolce vita'' estiva della rinomata località balneare ligure.<ref>{{cita web|url=http://www.ilpuntostampa.info/2010/08/lo-stemma-civico-di-lecco-sul-muretto.html|titolo=Stemma civico sul ''Muretto'' di Alassio|accesso=4 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160531171918/http://www.ilpuntostampa.info/2010/08/lo-stemma-civico-di-lecco-sul-muretto.html|dataarchivio=31 maggio 2016|urlmorto=sì}}</ref>
* Nel [[1902]] la linea ferroviaria [[Ferrovia della Valtellina|Lecco-Colico-Sondrio]] e la diramazione [[Ferrovia Colico-Chiavenna|Colico-Chiavenna]] furono le prima in Italia e nel mondo ad impiegare la corrente alternata trifase ad alta tensione per la trazione dei treni.
* Fra il [[1967]] e il [[1974]] fu emessa in circolazione la prima banconota italiana da [[100.000 lire]] dedicata ad [[Alessandro Manzoni]]. Disegnata da [[Trento Cionini]] ritraeva nel retro il panorama di Lecco.
* Alla città, nel [[1874]], fu intitolato unil piroscafo ''Lecco'', costruito dalla [[Escher Wyss]] di [[Zurigo]], insieme al gemello ''Como'' ede ospitò nel [[1923]] il principe [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]] alla commemorazione manzoniana nella città di Lecco. Affondato a [[Como]] nel [[1927]] fu recuperato e rimesso in servizio fino al [[1937]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/lariana/Flotta/Flotta%20Storica/Lecco.htm|titolo=Informazioni sul piroscafo ''Lecco''|accesso=14 marzo 2013}}</ref>
* Nel [[1837]] ci fu a Lecco il primo esperimento di [[illuminazione pubblica]] con otto lampade a olio. La vera e propria illuminazione entrò in funzione solo otto anni dopo.<ref>{{cita web|url=http://www.portaleditalia.it/italia-new/27-comuni-e-territorio/263-Lombardia/265-Lecco/provincia/tutte-le-strutture/2049-Comune-di-Lecco.html|titolo=Esperimento sull'illuminazione pubblica|accesso=8 dicembre 2014}}</ref>
* Negli anni trenta dell'Ottocento era attivo in città un centro di reclutamento per gli svizzeri che intendevano arruolarsi nelle [[guardia svizzera pontificia|guardie pontificie]].
* Fra il [[1797]] e il [[1798]], con la discesa di [[Napoleone Bonaparte]], Lecco divenne capitale del [[Dipartimento della Montagna]], suddivisione amministrativa della [[Repubblica Cisalpina]].
 
== Note ==
Riga 1 076 ⟶ 1 183:
== Bibliografia ==
{{div col}}
* {{cita libro|editore=Sonzogno Editore,|autore=N.A.|titolo=Lecco, la città manzoniana|1930|isbnannooriginale=non esistente1930}}
*{{cita libro|autore=Gian Piero Bognetti|autore2=Manfredo Vanni|titolo=Enciclopedia Italiana|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/lecco_%28Enciclopedia-Italiana%29/|anno=1933|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|volume=20|cid=Enciclopedia Italiana, 1933|ISBN=no}}
* {{cita libro|Bartolozzi Editore,|A. Spreafico|La topografia dei "Promessi Sposi" nel territorio di Lecco|1936|isbn=non esistente}}
* {{cita libro|Laeditore=Bartolozzi rivistaEditore|autore=A. di Lecco,Spreafico|Andreatitolo=La Luigitopografia Apostolo|Leccodei e"Promessi ilSposi" suonel territorio di Lecco|1952|isbnannooriginale=non esistente1936}}
* {{cita testo libro|autoreeditore=[[CarloLa Dellarivista Valledi (geografo)Lecco|Carloautore=Andrea Della Valle]]Luigi Apostolo|titolo=Lecco e il suo territorio |data=1954 |editore=Società geografica italiana |città=Roma|SBN annooriginale=IT\ICCU\MIL\04080331952}}
* {{cita testo |autore=[[Carlo Della Valle (geografo)|Carlo Della Valle]] |titolo=Lecco e il suo territorio |data=1954 |editore=Società geografica italiana |città=Roma|SBN =MIL0408033}}
* {{cita libro|Carlo Signorelli Editore,|Mario Cereghini|Immagini di Lecco nei secoli|1965|isbn=non esistente}}
* {{cita libro|Edizionieditore=Carlo Agielle,Signorelli Editore|Aloisioautore=Mario BonfantiCereghini|Il vecchio borgo. Le vicendetitolo=Immagini di Lecco dalnei 1784 al 1928secoli|1974|isbnannooriginale=non esistente1965}}
* {{cita libro|editore=Edizioni Agielle|autore=Aloisio Bonfanti|titolo=Il vecchio borgo. Le vicende di Lecco dal 1784 al 1928|annooriginale=1974}}
* {{cita libro|Azienda autonoma soggiorno e turismo Lecco,|Claudio Cesare Secchi|La villa del Caleotto in Lecco e Alessandro Manzoni|1975|isbn=non esistente}}
* {{cita libro|editore=Azienda autonoma soggiorno e turismo Lecco,|APTLeccoautore=Claudio Cesare Secchi|titolo=La villa del Caleotto in Lecco cittàe manzoniana|1977Alessandro Manzoni|isbnannooriginale=non esistente1975}}
*{{cita pubblicazione|autore=Aloisio Bonfanti|anno=1976|titolo=Lecco e il suo territorio nella Lotta di Liberazione|rivista=Città di Lecco - Cronache|editore=Grafiche Stefanoni|città=Lecco|volume=|numero=|accesso=8 aprile 2020|url=http://www.comune.lecco.it/index.php/area-documentale/comunicazione-partecipazione/storia-lecco-1/12829-lecco-e-il-suo-territorio-nella-lotta-di-liberazione-ed-1976/file|cid=Bonfanti, 1976}}
* {{cita libro|E.P.I. Editrice,|Enzo Pifferi, Giancarlo Vigorelli|Lecco|1978|isbn=non esistente}}
* {{cita libro|editore=Azienda autonoma soggiorno e turismo Lecco|autore=APT Lecco|titolo=Lecco città manzoniana|annooriginale=1977|isbn=}}
* {{cita libro|Stefanoni Editrice,|Riccardo Cassin, Annibale Rota|Le montagne di Lecco|1984|isbn=978-88-87867-55-8}}
* {{cita libro|editore=E.P.I. Editrice|autore1=Enzo Pifferi|autore2= Giancarlo Vigorelli|titolo=Lecco|annooriginale=1978|isbn=}}
* {{cita libro|Cattaneo Editore,|A. Colombo, G. Fumagalli, F. Mavero, V. Buratti|Lecco: tre volti di una città|1987|isbn=non esistente}}
*{{cita libro|autore=Amanzio Aondio|autore2=Felice Bassani|titolo=Dialetto da salvare|anno=1983|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Aondio, Bassani, 1983|ISBN=88-86509-23-5}}
* {{cita libro|Stefanoni Editrice,|Edmondo Sala, Umberto Panzeri|I cappuccini a Lecco|1987|isbn=978-88-88429-19-9}}
* {{Cita libro|autore=Dino Brivio|titolo=Itinerari lecchesi sul lago della 36|annooriginale=1984|anno=|editore=Stampa Grafiche Stefanoni, Edizione della Banca popolare di Lecco|città=Lecco|p=|capitolo=Colico|cid=Brivio}}
* {{cita libro|Cattaneo Editore,|Mariagrazia Furlani Marchi, Aroldo Benini, Massimiliano Bartesaghi, G. Scotti|Luoghi manzoniani a Lecco|1991|isbn=978-88-86509-18-3}}
* {{cita libro|editore=Stefanoni Editrice,|Proautore1=Riccardo LeccoCassin|Leccoautore2=Annibale eRota|titolo=Le dintorni. Guida illustrata e descrittivamontagne di Lecco|1993annooriginale=1984|isbn=978-88-8842987867-3255-8}}
* {{cita libro|editore=Cattaneo Editore,|Angeloautore1=A. Borghi,Colombo|autore2=G. MauroFumagalli|autore3=F. LanfranchiMavero|Leccoautore4=V. NelBuratti|titolo=Lecco: vivotre volti di una città lombarda|1994annooriginale=1987|isbn=978-88-86509-02-2}}
* {{cita libro|Viennepierreeditore=Stefanoni Editore,Editrice|Gianfrancoautore1=Edmondo Scotti, AroldoSala|autore2=Umberto BeniniPanzeri|Queltitolo=I ramocappuccini dela lago di Como...Lecco|1996annooriginale=1987|isbn=978-88-8641488429-1319-59}}
* {{cita libro|Mondadorieditore=Cattaneo Electa,Editore|autore1=Mariagrazia Furlani Marchi|autore2=Aroldo Benini|autore3=Massimiliano Bartesaghi|autore4=G. Luigi DaccòScotti|Itinerarititolo=Luoghi manzoniani a Lecco|1997annooriginale=1991|isbn=978-88-43586509-390118-73}}
* {{cita libro|Editoriaeditore=Stefanoni GraficaEditrice|autore=Pro Colombo,Lecco|aa.vv.|Santitolo=Lecco e Nicolòdintorni. StoriaGuida illustrata e arte della Basilicadescrittiva di Lecco|1999annooriginale=1993|isbn=non esistente978-88-88429-32-8}}
* {{cita libro|Stamperiaeditore=Cattaneo Edizioni,Editore|Donatoautore1=Angelo Perego, M. Riva, DianaBorghi|autore2=Mauro PeregoLanfranchi|titolo=Lecco. diNel carta. Storiavivo di Leccouna percittà immaginilombarda|2000annooriginale=1994|isbn=non esistente978-88-86509-02-2}}
*{{cita libro|autore=Giuliano Casca Queirazza|titolo=Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani|anno=1996|editore=Garzanti|città=Milano|cid=Queirazza, 1996|ISBN=88-11305-00-4}}
* {{cita libro|Mondadori Electa Editore,|A. Buratti Mazzotta, G. L. Daccò|Le fortificazioni di Lecco. Origini di una città|2002|isbn=978-88-435-9521-1}}
* {{cita libro|Cattaneoeditore=Viennepierre Editore,|Angeloautore1=Gianfranco Borghi,Scotti|autore2=Aroldo Mauro LanfranchiBenini|Leccotitolo=Quel terzoramo millenniodel lago di Como...|2002annooriginale=1996|isbn=978-88-8650986414-4313-5}}
* {{cita libro|Marnaeditore=Mondadori Editore,Electa|Erminioautore=G. BonanomiLuigi Daccò|Artistititolo=Itinerari manzoniani a Lecco|2003annooriginale=1997|isbn=978-88-7203435-2343901-37}}
*{{Cita libro|autore=Oleg Zastrow|titolo=Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza|annooriginale=1997|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Zastrow}}
* {{cita libro|Grafica e Arte Editore,|Katia Sala|Lecco e la sua provincia. Storia, arte, natura|2004|isbn=978-88-7201-250-5}}
* {{cita libro|editore=Editoria Grafica Colombo|autore=AA.VV.|titolo=San Nicolò. Storia e arte della Basilica di Lecco|annooriginale=1999|isbn=}}
* {{cita libro|Cesarenani Editore,|Chiara Rostagno|Lecco contemporanea 1900-1960|2005|isbn=978-88-88765-12-9}}
* {{cita libro|editore=Stamperia Edizioni|autore1=Donato Perego|autore2=M. Riva|autore3=Diana Perego|titolo=Lecco di carta. Storia di Lecco per immagini|annooriginale=2000|isbn=}}
* {{cita libro|Cattaneo Editore,|aa.vv..|Lecco. Paesaggi della città|2005|isbn=978-88-86509-71-8}}
* {{cita libro|Cattaneoeditore=Mondadori Electa Editore,| Rautore1=A. Bezzola Ghigo,Buratti Mazzotta|autore2=G. Scotti, PL. BosisioDaccò|Iltitolo=Le Teatrofortificazioni delladi SocietàLecco. Origini di Leccouna (1844-2007)città|2007annooriginale=2002|isbn=978-88-86509435-809521-01}}
* {{cita libro|editore=Cattaneo Editore,|autore1=Angelo MarcoBorghi|autore2=Mauro MaggioniLanfranchi|Economiatitolo=Lecco eterzo vita quotidiana nel '700 lecchesemillennio|2008annooriginale=2002|isbn=978-88-86509-9043-95}}
* {{cita libro|Graficheeditore=Marna Cola,Editore|Tizianaautore=Erminio RotaBonanomi|Scultura all'apertotitolo=Artisti a Lecco e provincia|2009annooriginale=2003|isbn=978-88-890407203-78234-23}}
* {{cita libro|editore=Grafica e Arte Editore|autore=Katia Sala|titolo=Lecco e la sua provincia. Storia, arte, natura|annooriginale=2004|isbn=978-88-7201-250-5}}
* {{cita libro|Livingston & Co,|Marta Miuzzo|Il Lario, il lago di Como e le sue valli|2009}}
* {{cita libro|Mondadorieditore=Cesarenani Electa,Editore|G.autore=Chiara Luigi DaccòRostagno|Manzoni a titolo=Lecco. Luoghicontemporanea e memorie1900-1960|2009annooriginale=2005|isbn=978-88-37088765-692312-09}}
* {{cita libro|Puggiolieditore=Cattaneo Editore,|Giorgio Rusconiautore=AA.VV.|Sirenetitolo=Lecco. d'acquaPaesaggi dolcedella città|2009annooriginale=2005|isbn=non esistente978-88-86509-71-8}}
* {{cita libro|CAIeditore=Cattaneo Editore,|Annibaleautore1=R. Bezzola RotaGhigo|Intornoautore2=G. alScotti|autore3=P. lagoBosisio|titolo=Il Teatro della Società di Lecco (1844-2007)|2010annooriginale=2007|isbn=978-88-798286509-03480-90}}
* {{cita libro|Silvanaeditore=Cattaneo Editore,|aa.vv.autore=Marco Maggioni|Testorititolo=Economia ae Lecco.vita Traquotidiana Alessandronel Manzoni'700 ed Ennio Morlottilecchese|2010annooriginale=2008|isbn=978-88-36686509-185990-09}}
* {{cita libro|Stefanonieditore=Grafiche Editrice,Cola|Giuseppeautore=Tiziana PuglisiRota|Iltitolo=Scultura mioall'aperto basket.a BreveLecco storiae ed origini della pallacanestro a Leccoprovincia|2010annooriginale=2009|isbn=978-88-624989040-04078-52}}
* {{cita libro|editore=Livingston & Co|autore=Marta Miuzzo|titolo=Il Lario, il lago di Como e le sue valli|annooriginale=2009}}
* {{cita libro|Ibis Editore,|T. Nava|Lecco si racconta... 39 storie dalla città|2012|isbn=978-88-7164-398-4}}
* {{cita libro|Silvanaeditore=Mondadori Editore,Electa|Giuseppeautore=G. MozzanicaLuigi Daccò|Iltitolo=Manzoni cimiteroa monumentaleLecco. diLuoghi Leccoe memorie|2012annooriginale=2009|isbn=978-88-366370-24766923-80}}
* {{cita libro|Dominionieditore=Puggioli Editore,|Gianfrancoautore=Giorgio ScottiRusconi|Lecco,titolo=Sirene eld'acqua cantun di ball e... 100 cose da ricordaredolce|2013annooriginale=2009|isbn=978-88-87867-30-5}}
* {{cita libro|Dominionieditore=CAI Editore,|Renatoautore=Annibale Seregni, Angelo BorghiRota|Daltitolo=Intorno cieloal lago di Lecco|2013annooriginale=2010|isbn=978-88-878677982-53034-49}}
* {{cita libro|Cinquesensieditore=Silvana Editore,|Gautore=AA.VV. Luigi Daccò|Unatitolo=Testori storia dia Lecco. Dall'etàTra delAlessandro bronzoManzoni aled mondoEnnio globaleMorlotti|2014annooriginale=2010|isbn=978-88-97202366-331859-20}}
* {{cita libro|editore=Stefanoni Editrice|autore=Giuseppe Puglisi|titolo=Il mio basket. Breve storia ed origini della pallacanestro a Lecco|annooriginale=2010|isbn=978-88-6249-040-5}}
* {{cita libro|editore=Ibis Editore|autore=T. Nava|titolo=Lecco si racconta... 39 storie dalla città|annooriginale=2012|isbn=978-88-7164-398-4}}
* {{cita libro|editore=Silvana Editore|autore=Giuseppe Mozzanica|titolo=Il cimitero monumentale di Lecco|annooriginale=2012|isbn=978-88-366-2476-8}}
* {{cita libro|editore=Dominioni Editore|autore=Gianfranco Scotti|titolo=Lecco, el cantun di ball e... 100 cose da ricordare|annooriginale=2013|isbn=978-88-87867-30-5}}
* {{cita libro|editore=Dominioni Editore|autore1=Renato Seregni|autore2=Angelo Borghi|titolo=Dal cielo di Lecco|annooriginale=2013|isbn=978-88-87867-53-4}}
* {{cita libro|editore=Cinquesensi Editore|autore=G. Luigi Daccò|titolo=Una storia di Lecco. Dall'età del bronzo al mondo globale|annooriginale=2014|isbn=978-88-97202-33-2}}
{{div col end}}
 
== Voci correlate ==
{{div col}}
* [[Ritratto di Lecco]]
* [[Resegone]]
* [[Grigna settentrionale]]
* [[Parco naturale del Monte Barro]]
* [[Lago di Como]]
* [[Storia di Lecco]]
* [[San Pietro al Monte]]
* [[Calcio Lecco 1912]]
* [[Coro Alpino Lecchese]]
* [[Ducato di Milano]]
* [[Resegone]]
* [[Grigna settentrionale]]
* [[Parco naturale del Monte Barro]]
* [[Luoghi manzoniani]]
* [[Addio ai monti]]
* [[I Promessi Sposi]]
* [[Lago di Lecco]]
* [[Lago di Como]]
* [[Provincia di Lecco]]
* [[Campanile di Lecco]]
* [[Storia di Lecco]]
* [[Mura di Lecco]]
{{div col end}}
Riga 1 141 ⟶ 1 254:
 
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
* {{cita web |1=http://www.comune.lecco.it |2=Comune di Lecco |accesso=18 maggio 2004 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041117094918/http://www.comune.lecco.it/ |dataarchivio=17 novembre 2004 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|http://www.museilecco.org/|Sistema Museale Urbano Lecchese}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/lecco/ Lecco] nell'[[Enciclopedia Treccani]]
 
{{Lago di Como}}
{{Luoghi del Sentiero del Viandante}}
{{Lecco}}
{{Comuni della provincia di Lecco}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Comuni del Parco Adda Nord}}
{{Lago di Como}}
{{Rioni di Lecco}}
{{Pieve di Lecco}}
Riga 1 159 ⟶ 1 276:
 
[[Categoria:Lecco| ]]
[[Categoria:Provincia di Lecco]]
[[Categoria:Luoghi manzoniani]]