High Intensity Training: differenze tra le versioni
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== Caratteristiche ==
I principi fondamentali
Esiste una relazione inversa tra il livello di intensità e il volume, quest'ultimo strettamente correlato con la durata della sessione. Come risultato, gli allenamenti che prevedono un'alta intensità sono generalmente brevi. Dopo un allenamento ad alta intensità, come per ogni allenamento, il corpo necessita di tempo per recuperare, e quindi per poter avviare il processo di [[supercompensazione]]. L'HIT si distinse originariamente dagli altri metodi per il fatto di enfatizzare più di tutti questo principio, confermato largamente anche a livello scientifico. Tale filosofia si contrapponeva fortemente agli allenamenti ad alta frequenza in voga all'epoca, in cui le sessioni venivano svolte per 5 o 6 giorni a settimana, e spesso 2 volte al giorno. Specialmente in condizioni naturali, tale metodologia si rivelava controproducente per sviluppare dei miglioramenti e adattamenti muscolari, ma iniziò ad essere avvalorata in parte grazie alla diffusione del HIT negli anni ottanta.
Solitamente nel HIT vengono eseguiti una serie per esercizio e tre esercizi per gruppo muscolare. Come molte altre scuole di body building, l'intensità in questo contesto non viene interpretata allo stesso modo del metodo scientifico, quindi non fa riferimento alla percentuale di carico sull'alzata massimale misurabile con
L'HIT impone
Nonostante i classici programmi HIT prevedano le monoserie, una frequenza di al massimo 2-3 giorni settimana, e protocolli ''Total body'', esistono in realtà molte variabili che possono essere applicate a tale metodologia, come un maggior numero di serie e di esercizi, allenamenti in ''Split routine'', e diversi volumi e frequenze di allenamento. Il filo conduttore è l'accento su un elevato livello di sforzo imponendo il raggiungimento o il superamento del ''cedimento muscolare concentrico'', un numero di serie per esercizio e per gruppo muscolare molto contenuto, un allenamento breve e poco frequente (cioè non quotidiano, al massimo di 3 giorni a settimana), e la velocità di movimento, mediamente molto più lenta rispetto alle tradizionali routine di bodybuilding. Tutt'oggi l'HIT continua ad avere un seguito nell'ambiente dell'esercizio con i pesi, assumendosi il merito di aver importato dei nuovi e validi principi di allenamento rispetto alle precedenti teorie, spesso elaborate su basi empiriche, istintive e prive di fondamento scientifico, e altrettanto spesso rivelatesi inefficaci e controproducenti, soprattutto per gli atleti ''natural'' o geneticamente poco dotati. Ad ogni modo, molti dei fondamenti del HIT sono stati a loro volta concepiti su base empirica e istintiva, e sono stati spesso smentiti o messi in discussione a livello scientifico, e criticati da molti professionisti. L'HIT è stato giudicato da alcuni come un credo o una filosofia, a tal punto che molti dei suoi sostenitori tendano a supportarlo anche in presenza di alcune evidenze scientifiche contrastanti o alcune contraddizioni<ref name="drweitz" />. Molte delle autorità e
=== Critiche ===
Molti culturisti si dimostrarono scettici sull'efficacia del HIT, e la modalità a serie multiple (''
{{citazione|Negli anni settanta la pseudo scienza e il marketing supportavano le attrezzature con sovraccarichi, e la filosofia associata alla vendita di quelle attrezzature iniziò ad influenzare le decisioni
{{citazione|La principale missione di Arthur [Jones], naturalmente, era quella di vendere [le proprie] attrezzature. Il suo piano di marketing è stato brillante. La mia interpretazione del suo piano era che, al fine di vendere il suo equipaggiamento (che per l'epoca era piuttosto costoso) ha dovuto creare una religione per le masse.<ref name="drweitz" />|Frederick C. Hatfield}}
{{citazione|Si dovrebbe comprendere che HIT e Heavy Duty non sono basati sulla fisiologia del muscolo-cellula. HIT e HD sono in realtà basate sul GAS (sindrome generale di adattamento) di [[Hans Selye|[Hans] Selye]] più di ogni altra cosa. Jones e Mentzer amavano parlare di filosofia e logica, ma raramente menzionavano un [[sarcolemma]], MAPk [mitogen-activated protein kinase], le cellule staminali miogeniche, o anche cose ovvie come l'[[IGF-1]] intracellulare [Mechano-Growth Factor, MGF]. Le ragioni per cui hanno scelto di ignorare i principi di base della fisiologia delle cellule muscolari rimangono con loro. [..] Il mio unico altro problema con HIT è la sua cieca devozione per l'"intensità". L'intensità come descritta da Jones, si basa sullo sforzo percepito, e non misura necessariamente la capacità di una serie di stimolare la crescita del tessuto stesso. Gli autori del HIT e delle routine simil-HIT credevano fondamentalmente nel GAS, nella [[supercompensazione]], e il mito intensità è perpetuato nelle riviste di culturismo popolari negli anni ottanta. Tutti e tre questi principi sono, nella migliore delle ipotesi, solo indirettamente legati alla crescita muscolare.<ref>[http://www.t-nation.com/free_online_article/sports_body_training_performance_interviews/mr_hypertrophy t-nation.com - ''Mr. Hypertrophy: An Interview with Bryan Haycock'' di Chris Shugart]</ref>|Bryan Haycock}}
Anche se principi come le monoserie e l'uso dei macchinari ''Nautilus'' erano state promosse da Jones e Mentzer, non sempre e non necessariamente tali strategie erano state giudicate essenziali da successivi sostenitori del HIT per poter svolgere un allenamento. Successive reinterpretazioni stabilirono, ad esempio, che potevano essere eseguite anche tre serie per esercizio, ma ciò si discostava dall'HIT come era stato concepito. Anche Mentzer, come Jones, suggeriva possibilmente l'uso dei macchinari piuttosto che dei [[Manubrio (pesistica)|manubri]]<ref name="olympian.it1">
Non ci sarebbero ricerche dirette che supportano l'efficacia o la superiorità del HIT o
{{citazione|L'allenamento ad alta intensità funziona. E di nuovo, come tutti i programmi d'allenamento, funziona fin tanto che non ci si adatta. Il problema è che non passa molto tempo e ci si adatta. Quello che ha creato tanti proseliti dell'HIT sul finire degli anni settanta è stato che su ogni rivista di bodybuilding si trovavano articoli che sostenevano la necessità di fare 20 serie per i bicipiti, 20 per i tricipiti, 20 per i dorsali, 20 per i pettorali, ecc. Non capivano che non tutte quelle serie erano portate a cedimento muscolare. Se uno faceva, ad esempio, le distensioni su panca inclinata, usava 102 kg per 10 ripetizioni e poi 125 kg per 8. Ma 102 kg per 10 ripetizioni è niente se puoi fare otto ripetizioni con 125 kg. Quindi erano tutte e due serie di riscaldamento. Solamente quelle con 143, 147 e 152 kg facevano la differenza. Anzitutto il concetto di serie era inteso nel modo sbagliato. Allora arrivò Mike Mentzer e disse: facciamo solamente due serie per esercizio per ogni gruppo muscolare e la gente lo seguì. Ma ecco il tranello: la tecnologia per l'allenamento tipica degli anni settanta era adatta per allenarsi due ore al giorno, dal lunedì al sabato. Gli shake proteici dopo l'allenamento? Non esistevano. Gli alimenti per aumentare di peso erano cose come il [[chili con carne]]. Quelle erano le basi scientifiche di allora. Pertanto quando quegli atleti hanno ridotto [il volume e la frequenza] e si sono messi a fare quattro sessioni la settimana, hanno liberato il loro testosterone depresso dal super allenamento e – boom! – hanno messo su 7-8 kg recuperando. Allora tutti si sono convertiti a quest'altro metodo. Era la fine degli anni ottanta quando Mike Mentzer fece il suo ingresso sulla scena. Chi non era migliorato di un grammo all'improvviso boom! Non per non riconoscere i meriti di Mentzer. Dopotutto faceva allenare la gente in un'ora, cosa importantissima ma a quel tempo la gente non capiva i vantaggi di quei principi sul recupero. Se a quei tempi ci fosse già stato Internet, non avremmo avuto diatribe su queste cose. Dopo quella risposta iniziale, però, i risultati si arrestano perché sopraggiunge l’adattamento.|Intervista a Charles Poliquin su Olympian's News numero 55.<ref name="olympian.it" />}}
=== HIT o Heavy Duty ===
Nella maggior parte dei casi sembra che i termini ''High Intensity Training'' (HIT) e ''Heavy Duty'' (HD) tendano ad identificare lo stesso tipo di allenamento. Molte bibliografie ed esperti del settore parlano di questa scuola di bodybuilding facendo riferimento ad una definita modalità di allenamento, riconoscendo Arthur Jones come il fondatore e Mike Mentzer come il maggiore rappresentante e promotore all'interno del mondo culturistico<ref name="Encyclopedia" />. Le due definizioni risulterebbero praticamente sinonimi, e nella maggior parte dei casi vengono usate in maniera intercambiabile<ref name="olympian.it" />. Ad ogni modo il titolo ''High Intensity Training'' sembra essere stato il nome d'origine dato da Arthur Jones, quando lo elaborò e lo diffuse negli anni settanta, mentre ''Heavy Duty'' sarebbe stato il titolo attribuitogli successivamente da Mike Mentzer che lo rese proprio, in cui lo ridefinì, reinterpretandolo apportando alcune leggere modifiche<ref name="Encyclopedia" />. Effettivamente, il sito ufficiale del metodo ''Heavy Duty'' è stato intitolato mikementzer.com, ed il nome ''Heavy Duty'' risulta come marchio registrato, chiaramente legato all'ex-culturista statunitense<ref>
=== Intensità ===
{{vedi anche|Intensità (sport)|Cedimento muscolare|
{{citazione|L'intensità si riferisce al grado di fatica esercitata sul muscolo in qualsiasi istante. In sala pesi, un alto livello di intensità è caratterizzato dall'esecuzione di un esercizio fino al punto di cedimento concentrico: quando si esauriscono i muscoli nella misura in cui letteralmente non si può sollevare il peso per ulteriori ripetizioni. Il mancato raggiungimento di un livello desiderabile di intensità - o affaticamento muscolare - si tradurrà in guadagni minimi o nulli nella forza funzionale o nella massa muscolare. Dopo aver raggiunto l'incapacità muscolare concentrica, è possibile aumentare ulteriormente l'intensità eseguendo 3-5 ripetizioni aggiuntive post-fatica. Queste ripetizioni post-fatica possono essere sia negative che regressive [Drop set] e vi permetteranno di sovraccaricare i muscoli in modo sicuro ed efficiente.<ref name="drweitz" />|Matt Brzycki}}
L'HIT è molto focalizzato sul parametro intensità, che è stato definito da Mike Mentzer come ''la percentuale di momentanea forza muscolare esercitata''<ref name="Mentzer Way">Mike Mentzer, John R. Little. ''High-Intensity Training the Mike Mentzer Way''. McGraw-Hill Professional, 2002. ISBN 0-07-138330-1</ref>. Tuttavia la definizione dell'intensità come viene concepita nel metodo HIT, come in altre scuole di bodybuilding, non corrisponde a quella utilizzata in ambito scientifico.
La reale definizione di intensità viene intesa come la percentuale di lavoro svolto rispetto
Per questi motivi, pur essendo un metodo che prende il nome di ''Allenamento ad alta intensità'', paradossalmente l'HIT prevede l'utilizzo di carichi ad intensità moderate o basse, se ci si mantiene in linea con la definizione scientifica di tale parametro. Infatti nel metodo HIT solitamente le ripetizioni previste ammontano a 8-10, che equivalgono ad un'intensità relativa a circa il 75-80% di 1 ''Repetition Maximum'' (1-RM)<ref name="NSCA">Jared W. Coburn, Moh H. Malek. ''[http://books.google.it/books?id=nEmwaPL8TDQC&pg=PA358&lpg=PA358&dq=Repetition+maximum&source=bl&ots=um7bOBxoqW&sig=ZrSebTR0BOxMme51guGhhJwCW8U&hl=it&sa=X&ei=P4JQULLECtDKtAbs6YDgAg&ved=0CF0Q6AEwBw#v=onepage&q=Repetition%20maximum&f=false NSCA's Essentials of Personal Training]''. Human Kinetics, 2011. p. 358. ISBN 0-7360-8415-0</ref>, le quali rienterebbero nella definizione di ''moderata intensità''. Tuttavia, secondo i principi di Mentzer, la velocità di movimento è particolarmente rallentata, impostando 4 secondi nella fase eccentrica, 4 nella fase concentrica, e spesso 2 secondi nella sosta isometrica in fase di contrazione. Ciò significherebbe 10 secondi a ripetizione, che per una media di 10 ripetizioni a serie ammonterebbe a 100 secondi di durata della serie (''Time Under Tension''). Tale velocità di movimento impone un drastico abbassamento dei carichi, che non corrisponderebbero più agli stessi utilizzati in una serie da 10 ripetizioni con un andamento normale (75% 1-RM).
=== Volume ===
{{vedi anche|Volume (culturismo)}}
Enfatizzando il concetto di intensità inteso come applicazione della massima fatica, il metodo HIT deve moderare il volume, in quanto per un'adeguata impostazione dell'allenamento i due parametri dovrebbero essere inversamente proporzionali. Comunemente il parametro volume è inteso come il
Secondo Arthur Jones e Mike Mentzer, una serie a cedimento per esercizio è sufficiente ad innescare una risposta adattativa, e l'eventuale esercizio aggiuntivo è semplicemente fatica sprecata rivelandosi facilmente controproducente, in quanto aumenterebbe il rischio di sovrallenamento.
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{{vedi anche|Time Under Tension|Speed of movement}}
{{citazione|Una ripetizione di qualità viene eseguita sollevando ed abbassando il peso in maniera deliberata e controllata. Il sollevamento di un peso in modo rapido ed esplosivo è sconsigliato per due ragioni: (1) espone i muscoli, le strutture articolari e il tessuto connettivo a forze potenzialmente pericolose che aumentano la probabilità di accusare un infortunio durante l'allenamento della forza e (2) introduce un impulso al movimento che rende l'esercizio meno produttivo e meno efficiente. Il sollevamento di un peso in circa 1 o 2 secondi garantirà che ci si sta esercitando in maniera sicura ed efficace. Si dovrebbero spendere circa 3 o 4 secondi per abbassare il peso alla posizione di partenza/allungata.<ref name="drweitz" />|Matt Brzycki}}
Mentzer sosteneva che le ripetizioni debbano essere eseguite lentamente e deliberatamente controllando costantemente il peso per massimizzare la tensione muscolare. Anche se l'HIT può prevedere uno ''Speed of movement'' (parametro che misura la durata totale di una serie) relativamente vario, esso impone l'applicazione delle
=== L'importanza della genetica ===
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=== Sintesi ===
{{div col|cols=2}}
*
* basso [[Volume (culturismo)|volume]];
* bassa [[Densità (culturismo)|densità]];
* bassa [[Frequenza (culturismo)|frequenza]] (da
* medio-alto ''[[Time Under Tension]]'' (50-100 secondi);
* medie ripetizioni (8-10);
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I sostenitori del HIT citano a loro favore diverse ricerche che mostrano come il cedimento muscolare si riveli una strategia più efficace rispetto al mancato raggiungimento di tale soglia. Una importante review di Willardson (2007) suggerì che allenarsi al cedimento può portare ad un maggior stimolo delle unità motorie rapide, e ha la capacità di produrre i maggiori incrementi di forza e potenza<ref name="Willardson">Willardson JM. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17530977 The application of training to failure in periodized multiple-set resistance exercise programs]''. J Strength Cond Res. 2007 May;21(2):628-31.</ref>. Quindi allenarsi al cedimento viene teoricamente giudicato più vantaggioso per il fatto che ciò garantirebbe il reclutamento di più unità motorie e fibre muscolari possibili. Rooney et al. (1994) riportarono un significativo incremento della forza con l'allenamento a cedimento se comparato con un allenamento non a cedimento<ref>Rooney et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7808251 Fatigue contributes to the strength training stimulus]''. Med Sci Sports Exerc. 1994 Sep;26(9):1160-4.</ref>. Anche Schott et al. (1995) segnalarono un maggiore incremento nella forza isometrica applicando il principio del cedimento se comparato al non a cedimento<ref>Schott et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8549577 The role of metabolites in strength training. II. Short versus long isometric contractions]''. Eur J Appl Physiol Occup Physiol. 1995;71(4):337-41.</ref>. Drinkwater et al. (2005) riportarono un significativo incremento della forza dinamica e della potenza su panca piana da parte del protocollo a cedimento<ref>Drinkwater et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15903379 Training leading to repetition failure enhances bench press strength gains in elite junior athletes]''. J Strength Cond Res. 2005 May;19(2):382-8.</ref>. Folland et al. (2002) non riportò significative differenze negli incrementi della forza tra un esercizio di 7 minuti a cedimento e uno di 25 minuti non a cedimento, suggerendo che gli stessi incrementi della forza potevano essere ottenuti in approssimativamente il 30% del tempo con l'allenamento a cedimento<ref>Folland et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1724546/ Fatigue is not a necessary stimulus for strength gains during resistance training]''. Br J Sports Med. 2002 October; 36(5): 370–374.</ref>. Nel complesso, le prove scientifiche suggeriscono che gli individui dovrebbero essere incoraggiati ad allenarsi fino all'incapacità muscolare momentanea, perché questo sembra massimizzare il reclutamento delle fibre muscolari e porta a maggiori miglioramenti rispetto all'allenamento non a cedimento.
Ciò che è sfuggito ai promotori del HIT è che la stessa review di Willardson (2007) in cui il principio del cedimento veniva valorizzato, dichiarava anche che questo non deve essere applicato cronicamente per lunghi periodi a causa dell'elevato potenziale di sovrallenamento e lesioni da uso eccessivo. Inoltre l'uso eccessivo del cedimento può causare una diminuzione degli ormoni anabolici<ref name="Willardson" />. Una ricerca effettuata da Izquierdo et al. (2006) in cui vennero testati due gruppi, tra cui solo uno alla massima fatica, rilevò che il gruppo non a cedimento aveva mostrato maggiori aumenti della forza, potenza, livelli di testosterone, IGF-1, e ridotti livelli di cortisolo rispetto al gruppo a cedimento. Il gruppo a cedimento aveva ottenuto solo una maggiore resistenza muscolare, probabilmente per il fatto di dover
Se da un lato la ricerca scientifica ha riscontrato dei maggiori benefici generali nell'applicazione del principio del cedimento muscolare concentrico, essa ha anche rivelato che tale soglia non dovrebbe essere raggiunta sempre a causa dell'alto rischio di sovrallenamento indotto. Inoltre una ricerca suggerisce che non raggiungere il cedimento possa portare a maggiori benefici sugli adattamenti muscolari e sulle risposte ormonali. Proprio il documento di Willardson, che era stato citato dai sostenitori del ''Heavy Duty'' in quanto apparentemente allineato con le sue teorie, se consultato approfonditamente lascia emergere una conclusione che contrasta con il suo principio
==== Intensità come parametro scientifico (% 1-RM) ====
Per quanto riguarda invece l'intensità intesa nel suo significato scientifico (% 1-RM), è stato menzionato in precedenza che, a causa dello ''Speed of movement'' mantenuto sempre in maniera controllata e rallentata, tale parametro non può essere particolarmente enfatizzato. Se la media delle ripetizioni per serie nel HIT ammonta a 10, e la durata delle singole ripetizioni trova una durata tra 5 e 10 secondi, ciò potrebbe significare un ''Time Under Tension'' di 50-100 secondi totali. Una tale durata, tipica dei protocolli di ''endurance muscolare'' più che di ipetrofia, imporrebbe
Le unità motorie sono per la maggior parte reclutate in ordine di dimensioni crescenti, poiché la dimensione (diametro) del gruppo di unità motorie è direttamente correlato alla sua capacità di produrre forza. Una richiesta più leggera forza (e di intensità relativa come % 1-RM) verso il muscolo porrà l'accento sull'attivazione delle fibre di tipo I a contrazione lenta. Come la forza richiesta ai muscoli aumenta, le fibre intermedie di tipo IIa sono attivate con l'aiuto delle fibre di tipo I. Con richieste di forza muscolare più impegnative, intervengono le più potenti (e più grandi) fibre di tipo IIb, col supporto delle fibre di tipo I e di tipo IIa<ref>Enoka RM. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8600170 Morphological features and activation patterns of motor units]''. J Clin Neurophysiol. 1995 Nov;12(6):538-59.</ref><ref name="Sale" />. Dal momento che l'HIT preclude l'utilizzo di carichi equivalenti all'alta intensità (80-90% 1-RM), questo potrebbe compromettere il massimo reclutamento delle unità motorie, in particolare delle fibre di tipo IIb o rapide, per definizione adatte a sforzi brevissimi, rapidi, esplosivi e [[Sistema anaerobico alattacido|alattacidi]], i quali vengono completamente evitati con questo stile di allenamento. In aggiunta, l'allenamento di endurance muscolare correlato con una bassa intensità relativa e TUT prolungati sviluppa la forza resistente (endurance muscolare appunto), una caratteristica propria delle fibre di tipo I, cosiddette lente o rosse<ref name="Sale" /><ref>Bret Contreras, Brad Schoenfeld.
Per concludere, la teoria del HIT o ''Heavy Duty'' sostiene che il metodo previsto sia adatto anche per lo sviluppo della forza. In realtà le evidenze scientifiche smentiscono anche questa ipotesi, in quanto l'allenamento con sovraccarichi per sviluppare la forza massimale si esegue più efficientemente con carichi ad alta intensità (85-100% 1-RM)<ref name="Strength Training" />, che, come accennato, non possono essere utilizzati in un allenamento HIT. Anche se è stato rilevato che, esclusivamente per i soggetti non allenati, i guadagni ottimali della forza possano essere ottenuti anche con un carico approssimativo relativo al 60% di 1-RM<ref name="Rhea" /> (indicativamente 20 RM<ref name="NSCA" />), gli atleti allenati ottengono il massimo guadagno della forza con carichi tra l'80 e l'85% di 1-RM<ref name="Rhea" /><ref name="Peterson" /> (6-8 RM con uno ''Speed of movement'' normale).
=== Volume ===
I promotori del HIT fanno affidamento su alcune recensioni che sostengono la validità del basso volume. Carpinelli e Otto (1998) e Smith e Bruce-Low (2004), hanno concluso che anche una sola serie ad esercizio produce risultati ottimali<ref>Carpinelli RN, Otto RM. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9777681 Strength training. Single versus multiple sets]''. Sports Med. 1998 Aug;26(2):73-84.</ref><ref name="Smith">Smith, Bruce-Low. ''[http://e-space.mmu.ac.uk/e-space/handle/2173/86313 Strength training and the work of Arthur Jones] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131105122919/http://e-space.mmu.ac.uk/e-space/handle/2173/86313 |
Realmente i vantaggi scientificamente provati di volumi più elevati rispetto alle monoserie sono molteplici. Mulligan et al. (1996) testarono variazioni del volume su dieci donne amenorroiche dall'età media di ventiquattro anni. Gli vennero assegnati due differenti protocolli, uno a serie multiple e uno monoserie, cosicché il lavoro totale del protocollo monoserie risultasse 1/3 rispetto a quello con tre serie per esercizio. Il protocollo con serie multiple produsse la più significativa risposta ormonale e metabolica, indicando che il volume di allenamento può essere un fattore importante e influente sui meccanismi ormonali e metabolici correlati all'esercizio di resistenza nelle donne<ref>Mulligan et al. ''[http://journals.lww.com/nsca-jscr/Abstract/1996/11000/Influence_of_Resistance_Exercise_Volume_on_Serum.9.aspx Influence of resistance exercise volume on serum growth hormone and cortisol
Molti altri studi che confrontarono i protocolli monoserie con quelli a serie multiple, o semplicemente che paragonavano l'esercizio ad alto o basso volume a parità di intensità, confermarono la superiorità di volumi maggiori sulla risposta ormonale, sul miglioramento degli adattamenti muscolari e sul miglioramento della composizione corporea<ref>Smilios et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12673149 Hormonal responses after various resistance exercise protocols]''. Med Sci Sports Exerc. 2003 Apr;35(4):644-54.</ref><ref>Marx et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11283441 Low-volume circuit versus high-volume periodized resistance training in women]''. Med Sci Sports Exerc. 2001 Apr;33(4):635-43.</ref><ref>Kraemer et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11032216 Influence of resistance training volume and periodization on physiological and performance adaptations in collegiate women tennis players]''. Am J Sports Med. 2000 Sep-Oct;28(5):626-33.</ref>. Per concludere, una recente meta-analisi condotta da Krieger (2010) riportò un incremento del 46% della forza e un incremento del 40% nella crescita muscolare quando i protocolli a serie multiple venivano paragonati ai protocolli monoserie<ref>Krieger JW. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20300012 Single vs. multiple sets of resistance exercise for muscle hypertrophy: a meta-analysis]''. J Strength Cond Res. 2010 Apr;24(4):1150-9.</ref>, mentre Marshall et al. (2011) riscontrarono che a parità di intensità, i protocolli da 8 serie producevano guadagni di forza superiori e più rapidi rispetto alla monoserie<ref>Marshall et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21451937 Strength and neuromuscular adaptation following one, four, and eight sets of high intensity resistance exercise in trained males]''. Eur J Appl Physiol. 2011 Dec;111(12):3007-16.</ref>.
=== Frequenza ===
Secondo i principi del HIT le sessioni di allenamento dovrebbero essere particolarmente rarefatte e infrequenti, arrivando anche ad una o due sedute a settimana, anche se tale variabile sarebbe altamente soggettiva. Per dare validità a questa teoria di allenamento sono state citate alcune evidenze scientifiche. Una serie di ricerche esaminate da review di Carpinelli et al. (2004)<ref name="Carpinelli1">Carpinelli et al. ''[http://www.goldmedalsquared.com/documents/blog/Winett_StrengthTrainingMyths_2002.pdf A critical analysis of the ACSM position stand on resistance training: insufficient evidence to support recommended training protocols] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120523012321/http://www.goldmedalsquared.com/documents/blog/Winett_StrengthTrainingMyths_2002.pdf |date=23 maggio 2012 }}''. J Exerc Physiol 2004; 7: 1-60.</ref> e di Smith e Bruce-Low (2004)<ref name="Smith" />, suggeriscono che ci sia poca differenza tra allenamenti di 1, 2, 3 giorni a settimana sia per persone allenate che non allenate.
Cleak ed Eston (1992) analizzarono l'esercizio eccentrico massimale per i flessori del gomito, riportando una significativa variazione di diversi fattori, tra cui un decremento della forza. La forza massima isometrica tornò ai livelli pre-esercizio non prima di 96 ore<ref>Cleak, Eston. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1479005/ Muscle soreness, swelling, stiffness and strength loss after intense eccentric exercise]''. Br J Sports Med. 1992 December; 26(4): 267–272.</ref>. Newham et al. (1987) condussero uno studio simile in cui venne testato l'esercizio massimale per i flessori del gomito su soggetti femmine, in 3 diverse occasioni separate da 2 settimane. I ricercatori riportarono una riduzione del 50% di forza immediatamente dopo l'allenamento, e un recupero di solo l'80% della forza dopo 2 settimane<ref>Newham et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3693172 Repeated high-force eccentric exercise: effects on muscle pain and damage]''. J Appl Physiol. 1987 Oct;63(4):1381-6.</ref>.
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Lo studio di Cleak ed Eston (1992) in cui veniva rilevato un decremento della forza sul breve termine (96 ore) non analizzava la frequenza generale di allenamento, ma piuttosto quella specifica di un singolo gruppo muscolare. Ciò significa che il decremento della forza era limitato al gruppo di muscoli allenati, ma non si è inteso che i muscoli non reclutati durante la sessione potessero essere normalmente allenati in una seduta eseguita a brevi distanze. In ogni caso non sono stati analizzati o riportati eventuali effetti negativi sullo sviluppo dell'ipertrofia muscolare. Lo studio di Newham et al. (1987) effettivamente segnalò il fatto che i soggetti avessero recuperato solo l'80% della forza appena dopo 2 settimane, ma non venne fatto presente che la capacità di recupero della forza fu più rapida dopo il secondo e il terzo allenamento (i 3 allenamenti erano separati da 2 settimane), lasciando intendere che la capacità di recupero potesse migliorare col passare delle sedute. Inoltre, anche in questo caso non venivano analizzati strettamente gli effetti sull'ipertrofia muscolare.
=== Speed of movement ===
Numerose ricerche sono state citate dai sostenitori del HIT al fine di convalidare la superiorità dei movimenti o delle ripetizioni con un andamento
Effettivamente le ''[[Ripetizioni eccentriche]]'', che vengono molto enfatizzate nel metodo HIT/HD, sono state più volte riconosciute come più efficaci per produrre ipertrofia muscolare rispetto a quelle concentriche<ref>Schoenfeld BJ. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20847704 The mechanisms of muscle hypertrophy and their application to resistance training]''. J Strength Cond Res. 2010 Oct;24(10):2857-72.</ref><ref>Hather et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1835816 Influence of eccentric actions on skeletal muscle adaptations to resistance training]''. Acta Physiol Scand. 1991 Oct;143(2):177-85.</ref><ref>Roig et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18981046 The effects of eccentric versus concentric resistance training on muscle strength and mass in healthy adults: a systematic review with meta-analysis]''. Br J Sports Med. 2009 Aug;43(8):556-68.</ref><ref name="Higbie">Higbie et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8941543 Effects of concentric and eccentric training on muscle strength, cross-sectional area, and neural activation]''. J Appl Physiol. 1996 Nov;81(5):2173-81.</ref>. La fase eccentrica è infatti responsabile di un maggiore danno muscolare, che può rivelarsi un ostacolo per la prestazione sul breve termine, e quindi influire in negativo sia sulla resa durante la sessione, che sulla capacità di recupero tra una sessione e l'altra<ref>Evans WJ, Cannon JG. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1936096 The metabolic effects of exercise-induced muscle damage]''. Exerc Sport Sci Rev. 1991;19:99-9125.</ref>. Proprio per tali motivi l'HIT suggerisce anche una minore frequenza, lasciando trascorrere più giornate tra un allenamento e l'altro. Le ''Ripetizioni eccentriche'' sarebbero responsabili anche di maggiori guadagni della forza massimale rispetto a quelle concentriche<ref name="Higbie" />, anche utilizzando carichi inferiori<ref>Hortobágyi et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8904586 Greater initial adaptations to submaximal muscle lengthening than maximal shortening.]''. J Appl Physiol. 1996 Oct;81(4):1677-82.</ref>. Le ''Ripetizioni eccentriche'' hanno dimostrato di elevare in maniera inferiore le concentrazioni di cortisolo, un ormone catabolico sul tessuto muscolare, e di lattato. Le ''Ripetizioni concentriche'' hanno il vantaggio di produrre più lattato e [[Somatotropina|GH]]<ref>Durand et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12783041 Hormonal responses from concentric and eccentric muscle contractions]''. Med Sci Sports Exerc. 2003 Jun;35(6):937-43.</ref>. L'incremento dei livelli di GH è proporzionale agli incrementi di lattato prodotto durante l'attività, il quale viene secreto a livelli maggiori di circa tre volte rispetto alle contrazioni eccentriche.<ref>Szymanski. ''[http://journals.lww.com/nsca-scj/Citation/2001/08000/Recommendations_for_the_Avoidance_of_Delayed_Onset.1.aspx%EF%BC%9A.ej-top%E8%A6%81%E7%B4%A0%E7%B7%A8%E9%9B%86 Recommendations for the Avoidance of Delayed-Onset Muscle Soreness]''. J. Strength Cond. Res. 23(4): 7-13. 2001.</ref><ref name="Goto">Goto et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19430944 Hormonal and metabolic responses to slow movement resistance exercise with different durations of concentric and eccentric actions]''. Eur J Appl Physiol. 2009 Jul;106(5):731-9.</ref><ref>Kim et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20222001 Post-eccentric exercise blunted hGH response]''. Int J Sports Med. 2010 Feb;31(2):95-100.</ref>. Tuttavia, se comparati impostando lo stesso carico, sia la contrazione concentrica che eccentrica hanno dimostrato simili risposte di GH e [[testosterone]]<ref>Kraemer et al. ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16369814 Similar hormonal responses to concentric and eccentric muscle actions using relative loading]''. Eur J Appl Physiol. 2006 Mar;96(5):551-7. Epub 2005 Dec 21.</ref>.
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=== HIT Full-body 3 ===
* ''Squat/Leg press'' 1 x 15 rip.
* ''Leg Extension'' 1 x 15 rip.
* ''Leg Curl'' 1 x 15 rip.
* ''Abdizioni dell'anca'' 1 x 15 rip.
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== Altri metodi di resistenza ==
* [[
* [[Peripheral Heart Action
* [[High Volume Training
* [[Weider system]]
* [[High Tension Training
* [[Position of Flexion
* [[German Volume Training
* [[German Body Composition
* [[Hypertrophy-Specific Training
* [[Escalating Density Training
* [[Paired set training]]
* [[Power factor training]]
Riga 214:
* [[Body contact]]
* [[Zone training]]
* [[Metabolic resistance training
* [[Fascial Stretch Training
* [[Breve intenso infrequente organizzato
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.mikementzer.com/ | 2 = mikementzer.com - ''Sito ufficiale di Mike Mentzer'' | accesso = 19 novembre 2012 | dataarchivio = 14 marzo 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220314064922/http://www.mikementzer.com/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.highintensityitalia.it/ | 2 = highintensityitalia.it - ''Portale italiano dedicato al metodo HIT'' | accesso = 19 novembre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121125092515/http://www.highintensityitalia.it/ | dataarchivio = 25 novembre 2012 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.my-personaltrainer.it/heavy-duty.htm|my-personaltrainer.it - ''Heavy duty''}}
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