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La '''Bastiglia''' (in [[Lingua francese|francese]]: ''Bastille'' ''Saint-Antoine'') fu una grande fortezza eretta
▲La '''Bastiglia''' (in francese ''Bastille'' ''Saint-Antoine'') fu una fortezza eretta entro le mura di [[Parigi]] per volontà di [[Carlo V di Francia|Carlo V]] tra il [[1367]] e il [[1382]] per rafforzare le mura orientali della città e a difesa della ''Porte St-Antoine''. Il 14 luglio [[1789]], fu assaltata per rubarne le armi, e soprattutto per spaventare il re [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]], poi lentamente venne demolita per recuperarne materiali edili.
== Storia ==
La leggenda vuole che il
Era alta 24 metri, a pianta rettangolare di 66 metri di lunghezza per 34 di larghezza, quattro torri (altre quattro ne furono aggiunte in seguito), due cortili interni detti Cortile grande e Cortile del pozzo.<ref>{{cita libro|nome=Jacques|cognome=Hillairet|titolo=La Rue Saint-Antoine|url=https://books.google.it/books?id=gQABAAAAMAAJ&q=bastille+large+haute+66+metres&dq=bastille+large+haute+66+metres&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiXg7rVtYfXAhUHQBoKHbLmDa0Q6AEIJzAA|accesso=23 ottobre 2017|data=1970|editore=les Éditions de Minuit|lingua=fr}}</ref>
La sua funzione era anche di proteggere il re in caso di rivolta del popolo, perché rendeva più sicura la strada che collegava [[palazzo Saint-Pol]] (residenza di Carlo V) al [[
Durante la [[guerra dei cent'anni]], che fu in gran parte una guerra civile francese<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guerra-dei-cent-anni/|titolo=
Durante la
La Bastiglia fu nuovamente presa nel 1649 durante la
=== La prigione ===
Già dal regno di Luigi XI, la Bastiglia era stata usata occasionalmente come prigione: [[Luigi di Lussemburgo-Saint-Pol|Luigi di Lussemburgo]], conte di Saint-Pol, [[connestabile di Francia]], vi fu imprigionato il 27 novembre
Durante le [[
[[Carlo di Gontaut]], duca di Biron, pari e maresciallo di Francia, accusato di tradimento, fu giustiziato nella corte della Bastiglia<ref>
Nel [[XVII secolo]], con [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Richelieu]], divenne
Nella Bastiglia il re e i suoi più stretti collaboratori facevano rinchiudere per anni, e a volte per tutta la vita, sudditi ostili alla monarchia, nemici personali e altri scomodi personaggi, senza aver loro concesso un regolare processo. I malcapitati potevano essere arrestati su presentazione di semplici ''lettres de cachet'' (''cachet'', sigillo), cioè di lettere firmate in genere dallo stesso re o da persone da lui delegate.
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Le condizioni dei prigionieri della Bastiglia erano spaventose, fatta eccezione per alcuni il cui trattamento era abbastanza umano. I più marcivano in vere e proprie tombe sotterranee, umide e malsane, dove contraevano gravissime malattie; altri venivano rinchiusi in celle poste sulle torri della fortezza, dove in inverno si gelava per il freddo e d'estate si bolliva per il calore del sole. Tutto ciò che avveniva nella fortezza era tenuto nel più scrupoloso segreto. Basti pensare che, quando giungeva qualche nuovo prigioniero in una carrozza ermeticamente chiusa, le sentinelle dovevano girarsi con la faccia verso il muro per non vedere. I guardiani non potevano scambiare alcuna parola con i prigionieri, i quali ignoravano spesso anche il motivo del loro arresto e quanto si sarebbe prolungata la loro prigionia.
Essendo divenuto inutilmente costoso il mantenimento della grande struttura, che aveva perduto quasi ogni utilità, la stessa monarchia francese ne aveva deciso la demolizione nel
Ironia della sorte, appena trentasei giorni prima della [[
Dunque, era piuttosto per la sua imponenza che veniva considerata dal popolo di
[[File:Lallemand - Arrestation du gouverneur de la Bastille - 1790.jpg|
Fu assaltata il 14 luglio 1789 dai rivoluzionari per rubarne le armi. Quel giorno c'erano soltanto sette prigionieri: quattro falsari di documenti (Jean La Corrège, Jean Béchade, Bernard Laroche de Beausablon e Jean-Antoine Pujade) dal gennaio 1787, un [[Libertinismo|libertino]] (Charles-Joseph-Paulin-Hubert de Carmaux, conte de Solages) dal 28 febbraio 1784 e due malati mentali (il maggiore Jacques-François-Xavier de Whyte, conte de Malleville, inglese o irlandese, che credeva di essere [[Giulio Cesare]], [[Luigi IX di Francia|San Luigi]] o [[Dio (cristianesimo)|Dio]], dal 29 febbraio 1784, e Claude-Auguste Tavernier, complice nell'attentato del 1757 di [[Robert François Damiens|Damiens]] contro [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], dal 4 agosto 1759). Erano presenti anche centinaia di libri che erano stati confiscati a causa della censura della monarchia.<ref>{{cita libro|autore=Martyn Lyons|traduttore=Guido Lagomarsino|titolo=Storia della lettura e della scrittura nel mondo occidentale|editore=Editrice bibliografica|p=177}}</ref> Il [[Bernard-René Jourdan de Launay|marchese de Launay]], comandante della fortezza pressoché inutile, non voleva arrendersi in difesa del [[dispotismo]] reale e, piuttosto che lasciare ai ribelli la [[polvere da sparo]], preferì recarsi nei sotterranei con una torcia accesa per dare fuoco alla polveriera e far saltare in aria la fortezza con tutto il quartiere, ma alcuni Invalidi della guarnigione non glielo permisero e aprirono da soli le porte al popolo. La Bastiglia fu quindi invasa e conquistata dai ribelli solo perché il governatore, devoto al sovrano, venne abbandonato dalle sue truppe.
La
L'edificio fu poi saccheggiato e raso al suolo, lentamente e sistematicamente. Il suo demolitore, un imprenditore edile di nome
▲La [[presa della Bastiglia]] divenne poi, come è noto, l'icona dell'inizio della [[rivoluzione francese]] e il 14 luglio il giorno della festa nazionale francese, che commemora peraltro, almeno ufficialmente, la celebrazione del primo anniversario della rivoluzione, tenutasi il 14 luglio [[1790]].
La [[Colonna di luglio]], che è al centro della [[Place de la Bastille|piazza]], fu voluta da [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] in memoria della sollevazione che aveva rovesciato l'assolutista [[Carlo X di Francia|Carlo X]], e inaugurata nel
▲L'edificio fu poi saccheggiato e raso al suolo, lentamente e sistematicamente. Il suo demolitore, un imprenditore edile di nome [[Pierre-François Palloy]], ebbe fra l'altro l'idea di rivenderne le pietre come reliquie, esempio seguito, duecento anni dopo, nella demolizione del [[muro di Berlino]]. Altri materiali servirono a costruire il ''Pont de la Concorde'', mentre il fossato entrava a far parte del bacino dell'[[Arsenale di Parigi]].<ref name="CAS">{{en}} [http://cultureandstuff.com/2011/05/24/lost-paris-the-elephant-on-the-place-de-la-bastille/ Lost Paris: The Elephant on the Place de la Bastille] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120330235710/http://cultureandstuff.com/2011/05/24/lost-paris-the-elephant-on-the-place-de-la-bastille/# |date=30 marzo 2012 }}. Link controllato il 3 dicembre 2013.</ref>
La grande spianata fu tuttavia lasciata abbastanza in abbandono per gran parte dell'
▲La [[Colonna di luglio]], che è al centro della [[Place de la Bastille|piazza]], fu voluta da [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] in memoria della sollevazione che aveva rovesciato l'assolutista [[Carlo X di Francia|Carlo X]], e inaugurata nel [[1840]]. La base circolare su cui poggia la colonna venne realizzata durante il [[Primo Impero francese]] e sorreggeva una [[Elefante della Bastiglia|fontana con un elefante]] al centro.
Durante i grandi lavori dell'epoca di [[Barone Haussmann|Haussmann]] tornarono alla luce alcuni resti delle fondamenta al n
▲La grande spianata fu tuttavia lasciata abbastanza in abbandono per gran parte dell'800, con al centro un monumento non finito voluto da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], citato da [[Victor Hugo]] in [[I miserabili]], dal quale, al momento della demolizione nel [[1847]], fuggirono centinaia di [[ratto|ratti]], invadendo per alcuni giorni l'intero quartiere.
L'area su cui sorgeva la fortezza è oggi ''Place de la Bastille'', uno dei luoghi più frequentati di Parigi e uno dei due poli delle grandi manifestazioni di massa della città: l'altro è ''[[
▲Durante i grandi lavori dell'epoca di [[Barone Haussmann|Haussmann]] tornarono alla luce alcuni resti delle fondamenta al nº 49 dell'''avenue Henri-IV'', e durante i lavori per la costruzione della [[Metropolitana di Parigi]] riaffiorarono i resti della ''Torre della Libertà'', che furono rimontati lì vicino, in ''place Galli'', oggi ''Square Henri-Galli'', nel [[1899]]. Altri resti sono stati lasciati in vista nella stazione ''Bastille'' del [[Metropolitana di Parigi|Métro]].
▲L'area su cui sorgeva la fortezza è oggi Place de la Bastille, uno dei luoghi più frequentati di Parigi e uno dei due poli delle grandi manifestazioni di massa della città: l'altro è ''[[Piazza della Repubblica (Parigi)|Place de la République]]''.
Poco distante dalla piazza sorge la [[Promenade plantée]], una passeggiata fiorita sopraelevata.
▲File:Lallemand - Arrestation du gouverneur de la Bastille - 1790.jpg|L'arresto del marchese de Launay, governatore della Bastiglia, ([[Museo della Rivoluzione francese]]).
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Romolo Caggese, «
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://maps.google.com/maps?ll=48.853026,2.369034&spn=0.002978,0.006870&t=k&hl=fr|titolo=Place de la Bastille oggi}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|Parigi|storia}}
[[Categoria:Storia di Parigi]]
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[[Categoria:Fortezze di Parigi]]
[[Categoria:Luoghi della Rivoluzione francese]]
[[Categoria:Presa della Bastiglia]]
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