Gustavo Díaz Ordaz: differenze tra le versioni

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{{nd|l'omonimo municipio del Messico|Gustavo Díaz Ordaz (Tamaulipas)}}
{{S|politici messicani}}
{{Carica pubblica
|nome =
|immagine = Gustavo_Diaz_OrdazRetrato de Gustavo Díaz Ordaz.JPGpng
|didascalia =
|carica = 4956º [[Capi di Stato del Messico|Presidente del Messico]]
|mandatoinizio = 1º dicembre [[1964]]
|mandatofine = 30 novembre [[1970]]
|predecessore = [[Adolfo López Mateos]]
|successore = [[Luis Echeverría]]
|carica2 = [[GovernatoreSegretariato didegli PueblaInterni|Segretario degli Interni]]
|mandatoinizio2 = [[1942]]1º dicembre 1958
|mandatofine2 = [[1945]]15 novembre 1963
|predecessore2presidente2 = [[CarlosAdolfo I.López BetancourtMateos]]
|predecessore2 = [[Ángel Carvajal]]
|successore2 = [[GonzaloLuis Bautista CastilloEcheverría]]
|legislatura =
|gruppo parlamentare =
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|tipo nomina =
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|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Partito Rivoluzionario Istituzionale]]
|titolo di studio = Laurea in [[giurisprudenza]]
|tendenza =
|alma mater = [[Benemérita Universidad Autónoma de Puebla]]
|titolo di studio =
|professione = Avvocato, diplomatico
|alma mater =
|professione =
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Gustavo
|Cognome = Díaz Ordaz Bolaños
|ForzaOrdinamento = Díaz Ordaz, Gustavo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ciudad Serdán
|LuogoNascitaLink = Puebla (stato)
|GiornoMeseNascita = 12 marzo
|AnnoNascita = 1911
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|Attività = politico
|Nazionalità = messicano
È|PostNazionalità stato= , [[PresidenteCapi di Stato del Messico|presidente del Messico]] dal 1º dicembre [[1964]] al 1º dicembre [[1970]].
|Immagine = GustavoDOrdaz (cropped).jpg
|Didascalia = Ritratto presidenziale di Gustavo Díaz Ordaz
}}
 
Proveniva da una famiglia facoltosa.<br />[[Adolfo López Mateos]] lo nominò [[Segretariato degli Interni|Segretario degli Interni]] dopo la vittoria alle [[Elezioni presidenziali in Messico del 1958|elezioni presidenziali del 1958]] e Díaz Ordaz esercitò il potere esecutivo ''de facto'' durante le assenze del presidente, in particolare durante la [[crisi dei missili di Cuba]].
È stato [[Presidente del Messico]] dal 1º dicembre [[1964]] al 1º dicembre [[1970]].
 
La sua amministrazione è ricordata soprattutto per le [[Movimento del 1968 in Messico|proteste studentesche del 1968]] e per la loro successiva repressione da parte dell'[[Ejército Méxicano|esercito]] e delle forze di Stato nel [[massacro di Tlatelolco]], durante il quale furono uccisi centinaia di manifestanti disarmati. Sotto il suo governo inoltre si disputarono nel Paese le [[Giochi della XIX Olimpiade|Olimpiadi del 1968]] e il [[Campionato mondiale di calcio 1970|Campionato mondiale di calcio del 1970]].
 
== Biografia ==
=== Primi anni di vita e istruzione ===
{{...||biografie}}
Díaz Ordaz Bolaños nacque a San Andrés Chalchicomula (ora [[Ciudad Serdán]], [[Puebla (stato)|Puebla]]), secondo di quattro figli. Negli ultimi anni suo padre, Ramón Díaz Ordaz Redonet, lavorava come contabile. Tuttavia, per un decennio prestò servizio nella macchina politica del presidente [[Porfirio Díaz]], diventando il ''jefe político'' e l'amministratore della polizia di San Andrés Chilchicomula. Quando Díaz fu espulso dalle forze rivoluzionarie nel maggio [[1911]] all'inizio della [[rivoluzione messicana]], perse il suo posto burocratico nel cambio di regime. Successivamente la situazione finanziaria della famiglia divenne instabile, e il padre di Díaz Ordaz prese diversi lavori e la famiglia si trasferì spesso. Rivendicò origini con il conquistatore-cronista [[Bernal Díaz del Castillo]]. La madre di Gustavo, Sabina Bolaños Cacho de Díaz Ordaz, era un'insegnante di scuola, descritta come "severa e pia". Gustavo, così come il fratello maggiore Rámon, aveva il mento debole e grandi denti sporgenti ed era magro. "Sua madre direbbe liberamente a chiunque, 'Ma che brutto figlio ho!'" La sua mancanza di bellezza divenne un modo per deriderlo quando divenne [[Capi di Stato del Messico|presidente del Messico]].
[[File:Gustavo Diaz Ordaz Richard Nixon San Diego.jpg|miniatura|Gustavo Díaz Ordaz insieme a Richard Nixon (1970). ]]
 
Quando la famiglia visse per un periodo a [[Oaxaca de Juárez|Oaxaca]], il giovane Díaz Ordaz frequentò l'[[Istituto di Arti e Scienze di Oaxaca|Istituto di Arti e Scienze]], i cui ex alunni includevano [[Benito Juárez]] e Porfirio Díaz. Era uno studente serio, ma a causa delle circostanze finanziarie della sua famiglia, non poteva sempre comprare i libri di testo di cui aveva bisogno. A un certo punto, la famiglia visse come un caso di beneficenza con uno zio materno a Oaxaca, che era un funzionario statale del luogo. La famiglia dovette assentarsi quando i potenti visitatori arrivarono alla residenza. Mentre Gustavo frequentava l'istituto, suo fratello maggiore Ramón insegnava lì dopo gli studi in [[Spagna]], insegnando [[Lingua latina|latino]]. Uno studente derise la bruttezza del professor Ramón Díaz Ordaz e Gustavo difese suo fratello con la forza fisica. Díaz Ordaz si laureò all'[[Università di Puebla]] l'8 febbraio [[1937]] con una laurea in [[giurisprudenza]]. Divenne professore all'università e prestò servizio come vicerettore dal [[1940]] al [[1941]].
 
=== Inizio della carriera politica ===
[[File:Presidente Lázaro Cárdenas reunido con Sindicato obrero veracruzano en 1938.jpg|miniatura|Il giovane Díaz Ordaz nel [[1938]], dietro al presidente [[Lázaro Cárdenas del Río]]]]
 
In una foto del [[1938]], Díaz Ordaz si trova in piedi dietro al presidente Lázaro Cárdenas, al centro. Sempre nella foto sono presenti altri due futuri presidenti del Messico, [[Manuel Ávila Camacho]] e [[Miguel Alemán Valdés]].
 
La sua carriera politica ebbe un inizio modesto. Non aveva combattuto nella Rivoluzione e suo padre aveva fatto parte del regime di Porfirio Díaz, quindi la sua ascesa politica non fu semplice. Servì nel governo di Puebla dal [[1932]] al [[1943]]. Nell'ultimo anno divenne un politico federale, prima come deputato della [[Camera dei deputati (Messico)|Camera]] per il primo distretto dello stato di Puebla, e dopo come senatore per lo stesso stato dal [[1946]] al [[1952]]. Raggiunse la rilevanza nazionale nel gabinetto del presidente [[Adolfo López Mateos]] dal [[1958]] al [[1964]], come [[Segretariato degli Interni|Segretario degli Interni]]. Il 18 novembre [[1963]] divenne il candidato presidenziale per il [[Partito Rivoluzionario Istituzionale]] (PRI). Nonostante affrontasse solo un'opposizione simbolica, Díaz Ordaz fece una campagna come se fosse il perdente. Vinse le [[Elezioni presidenziali in Messico del 1964|elezioni presidenziali]] il 5 luglio 1964. {{Non chiaro|Il generale Adrián Aguirre Benavides ottenuto il suo voto da lui a suo favore}}.
 
=== Presidenza ===
Díaz Ordaz assunse la presidenza il 1º dicembre 1964 al [[Palacio de Bellas Artes]]. Lì prestò giuramento prima del [[Congresso dell'Unione]] presieduto da [[Alfonso Martínez Domínguez]]. L'ex presidente Adolfo López Mateos cedette la [[fascia presidenziale]] e Díaz Ordaz pronunciò il suo discorso inaugurale.
 
==== Politica interna ====
Come presidente, Díaz Ordaz era noto per il suo modo [[Stato autoritario|autoritario]] di guidare il suo gabinetto e il Paese in generale. La sua severità era evidente nella sua gestione di una serie di proteste durante il suo mandato, in cui lavoratori delle ferrovie, insegnanti e dottori furono licenziati per aver intrapreso azioni industriali. Una prima dimostrazione di questo nuovo autoritarismo fu data quando usò la forza per porre fine allo sciopero dei medici. I medici dell'[[Institute for Social Security and Services for State Workers]], in particolare residenti e stagisti, avevano organizzato uno sciopero per chiedere migliori condizioni di lavoro e un aumento dello stipendio. Il suo stile autoritario di governo produsse resistenza come l'emergere di un movimento di guerriglia nello Stato di [[Guerrero]]. Economicamente, l'era di Díaz Ordaz è stata un periodo di crescita. Fondò il [[Mexican Institute of Petroleum]] nel [[1965]], un passo importante, poiché il [[petrolio]] era (ed è tuttora) una delle industrie più produttive del Messico.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-F1023-0037-001, Mexiko-Stadt, III. Internationale Sportwettkämpfe.jpg|miniatura|Díaz Ordaz ai giochi olimpici del 1968 in Messico]]
 
==== Movimento studentesco ====
{{Vedi anche|Movimento del 1968 in Messico}}
 
Quando gli studenti universitari a [[Città del Messico]] protestarono contro le azioni del governo durante il periodo delle [[Giochi della XIX Olimpiade|Olimpiadi estive del 1968]], Díaz Ordaz supervisionò l'occupazione dell'[[Università nazionale autonoma del Messico]] e l'arresto di diversi studenti, portando alla sparatoria di centinaia di manifestanti disarmati durante il [[massacro di Tlatelolco]] nel centro di Città del Messico il 2 ottobre [[1968]]. L'[[Ejército Méxicano|esercito messicano]] sparò senza pietà perché un gruppo chiamato "Battaglione Olympia" iniziò le sparatorie tra gli studenti disarmati e molte altre persone che permisero agli studenti di rifugiarsi all'interno delle loro case. Le statistiche relative alle vittime di questo incidente variano, spesso per motivi politici. Alcune persone furono imprigionate per diversi anni. La repressione alla fine sarebbe stata denunciata dai successori di Díaz Ordaz e i comuni messicani considerano l'assalto agli studenti disarmati un'atrocità. La macchia rimase sul PRI per molti anni.
 
Ogni anno, nell'anniversario del massacro di Tlatelolco, la statua di Díaz Ordaz a [[Zapopan]], [[Jalisco]], viene vandalizzata con un secchio di vernice rossa schizzato su di essa.
 
==== Tentativo di democratizzare il PRI ====
Il modo autoritario di Díaz Ordaz impedì anche qualsiasi tentativo di democratizzare il PRI. Il presidente del PRI, [[Carlos Madrazo]], fece un simile tentativo proponendo elezioni interne al partito al fine di rafforzare la base del partito. Dopo che il suo tentativo fallì, Madrazo si dimise.
 
=== Politica estera ===
==== Stati Uniti ====
[[File:Gustavo Diaz Ordaz Richard Nixon San Diego.jpg|miniatura|Gustavo Díaz Ordaz insieme aal presidente statunitense [[Richard Nixon]] (1970).a [[San Diego]] nel [[1970]]]]
 
Durante l'amministrazione di Díaz Ordaz, le relazioni con gli Stati Uniti erano in gran parte armoniche e si firmarono numerosi trattati bilaterali. In onore di Diaz Ordaz, il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[Richard Nixon]] ospitò la prima cena di stato alla [[Casa Bianca]] che si tenne fuori [[Washington]], presso l'[[Hotel del Coronado]] di [[San Diego]], il 3 settembre 1970.
 
Tuttavia, c'erano anche alcuni punti di conflitto con gli Stati Uniti. Uno era l'[[Operation Intercept]] antidroga, condotta dagli Stati Uniti; tra settembre e ottobre [[1969]], tutti i veicoli che entrano negli Stati Uniti dal Messico furono ispezionati. Anche il Messico abbracciò la dottrina del non intervento e Díaz Ordaz condannò l'invasione USA di [[Santo Domingo]], la capitale della [[Repubblica Dominicana]]. Le relazioni tra il Messico e gli Stati Uniti si sono un po' raffreddate fino alla visita ufficiale dell'allora presidente Lyndon B. Johnson a Città del Messico nel 1966, lo stesso anno in cui la statua con berretto e toga dell'ex presidente Miguel Aleman, che si trovava nella città universitaria, fu demolita da un gruppo di bandalos.
 
==== Trattato di Tlatelolco ====
Sotto la sua amministrazione, il [[trattato di Tlatelolco]] proibiva la produzione, il possesso o l'uso di armi nucleari in [[America Latina]]. Fu consentito solo un uso pacifico dell'[[energia nucleare]]. Il trattato rese l'America Latina una zona libera da armi nucleari. Nello stesso anno, ha incorporato nella sulla administrazione gli ex presidenti Miguel Alemán, Lázaro Cárdenas y Emilio Portes Gil. Durante lo sbarco dei primi uomini sulla luna nel 1969, in Messico furono trasmesse immagini a colori dal vivo. Lo stesso presidente Díaz Ordaz avrebbe ricevuto il cosmonauta Neil Armstrong nella residenza presidenziale chiamata Los Pinos. Riceverà anche i pugili Mantequilla Nápoles e Mohamed Ali nella residenza presidenziale.
 
=== Successione presidenziale ===
Il 12 ottobre 1969, Díaz Ordaz scelse il suo Segretario degli Interni, [[Luis Echeverría]], come suo successore, la settima successiva selezione del genere da parte di un presidente in carica senza incidenti. Altri possibili candidati furono [[Alfonso Corona de Rosal]], [[Emilio Martínez Manatou]] e [[Antonio Ortiz Mena]]. Considerò anche [[Antonio Rocha Cordero]], [[governatore del San Luis Potosí]] ed ex [[procuratore generale]], che fu eliminato a causa della sua età (58), e [[Jesús Reyes Heroles]], che fu scartato perché un genitore era nato fuori dal Messico, in questo caso la Spagna, che era vietata dall'articolo 82 della [[Costituzione del Messico|Costituzione]]. Nella valutazione di politologo [[Jorge G. Castañeda]], Echeverría fu la scelta di Díaz Ordaz per eliminazione, non per scelta.
 
=== Vita successiva ===
Dopo la scadenza del suo mandato, Díaz Ordaz e la sua famiglia svanirono completamente dalla vita pubblica; fu menzionato occasionalmente sui giornali (di solito in modo dispregiativo), raramente rilasciava interviste e di solito veniva notato solo quando si votava alle elezioni.
 
Nel [[1977]], una rottura da quell'oscurità arrivò quando fu nominato primo [[Ambasciatori del Messico in Spagna|ambasciatore in Spagna]] da 38 anni. Le relazioni tra i due paesi erano state precedentemente interrotte dal trionfo del [[Falangismo]] nella [[guerra civile spagnola]]. Durante il suo breve periodo come ambasciatore, incontrò ostilità sia da parte dei media spagnoli che da parte dei media messicani, mentre gli venivano continuamente poste domande sulle sue azioni come presidente. Si dimise in pochi mesi a causa di questo e dei suoi problemi di salute. Il malcontento popolare portò a un tormentone: "Al pueblo de España no le manden esa araña" ("Al popolo di Spagna non gli mandino quel ragno").
 
Morì a [[Città del Messico]] per [[cancro del colon]], il 15 luglio [[1979]].
 
== Eredità e opinione pubblica ==
[[File:Effigy of President Gustavo Diaz Ordaz during Tlatelolco 1968 march (2953991208).jpg|miniatura|Effigie di Díaz Ordaz a una protesta antigovernativa nel [[2009]]. Nel cartello è scritto "Uccisi studenti che accusai di essere comunisti e terroristi. Mio amico [[Felipe Calderón|Calderón]], tu stai seguendo il mio esempio molto bene!" (un riferimento alla controversa [[Guerra messicana della droga|guerra alla droga]] lanciata dall'amministrazione Calderón).]]
 
L'[[Aeroporto Internazionale Lic. Gustavo Díaz Ordaz]] di [[Puerto Vallarta]] prende il suo nome.
 
L'opinione pubblica sull'amministrazione Díaz Ordaz e sulla sua eredità continua ad essere per lo più negativa, essendo associata al massacro di Tlatelolco e ad un generale inasprimento dell'autoritarismo che avrebbe prevalso durante le successive amministrazioni del PRI. Anche durante la sua vita, la sua nomina a Ambasciatore in Spagna nel 1977 fu accolta con tale rifiuto e proteste che dovette dimettersi poco dopo.
 
In un sondaggio nazionale condotto nel [[2012]], il 27% degli intervistati ritenne che l'amministrazione Díaz Ordaz fosse "molto buona" o "buona", il 20% rispose che si trattava di un'amministrazione "media" e il 45% rispose che si trattava di un "pessima" o "cattiva" amministrazione.
 
Nel [[2018]], il governo di Città del Messico ritirò tutte le targhe dal sistema della [[metropolitana di Città del Messico]] che facevano riferimento a Díaz Ordaz e che erano state messe durante la sua amministrazione.
 
== Onorificenze ==
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|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito della Repubblica Italiana
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|luogo=20 giugno [[1965]]<ref>[{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=33492 |titolo=Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]}}</ref>
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Croce con Stella d'Oro dell'Ordine di Francisco Morazán (Honduras)
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|messico|politica}}
 
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI decorati di gran cordone]]
[[Categoria:Presidenti del Messico]]
[[Categoria:Anticomunisti messicani]]