Teoria del consumatore: differenze tra le versioni
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La '''teoria del [[comportamento]] del [[consumatore]]''' si fonda su un modello razionale di scelta o [[decisione]] che si può riassumere dicendo che fra tutte le possibilità il consumatore sceglie quella che egli ritiene migliore. La teoria neoclassica del consumatore trae la sua origine dagli scritti degli autori [[marginalismo|marginalisti]], in particolare [[Hermann Heinrich Gossen]], [[Léon Walras]], [[Francis Ysidro Edgeworth]] e [[Vilfredo Pareto]]. I due pilastri di questa teoria sono il [[vincolo di bilancio]] e le preferenze.
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Il consumatore dispone di una certa somma (il suo reddito o le sue risorse) per acquistare dei beni o dei servizi. Il prezzo di questi beni è fisso. Il [[vincolo di bilancio]] ci dice che la somma spesa per l'acquisto di questi beni non deve essere superiore al reddito disponibile. Se si fa l'ipotesi di non sazietà, allora tutto il reddito sarà speso e, nel caso di due beni, il vincolo di bilancio può essere rappresentato graficamente da una retta con una pendenza negativa.
Nel caso di un ribasso di quantità o di un sussidio per l'acquisto delle prime unità di un bene, il vincolo di bilancio sarà più difficile da rappresentare graficamente ma il principio di una barriera che non può essere sorpassata resta
Questo modello statico può essere generalizzato introducendo diversi periodi. In questo caso il consumatore può risparmiare in un periodo per spendere di più in un altro o il contrario.
== Le preferenze ==
Le preferenze del consumatore sono espresse da una funzione di [[Utilità (economia)|utilità]] quasi-concava ([[curve di indifferenza]] convesse). Graficamente e nel caso di due beni si utilizza il medesimo metodo delle carte geografiche o meteorologiche. Si prende un valore dell'utilità e si costruisce una curva di indifferenza. La pendenza di questa curva è chiamata il [[saggio marginale di sostituzione]] poiché esprime quante unità del secondo bene devono essere sostituite con un'unità del primo bene allo scopo di avere la medesima utilità.
I primi autori della teoria del consumatore pensavano che l'utilità
In seguito ci si rese conto che ciò non era possibile e d'altronde non era neanche necessario. Basta un concetto ordinale come quello espresso dalle curve d'indifferenza.
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== Teoria delle scelte ==
Siccome la teoria del consumatore serve a spiegare le sue scelte (i beni acquistati), si può costruire una teoria delle scelte senza passare per la funzione d'utilità o le curve di indifferenza. Prendiamo dei complessi o panieri di beni <math>\mathbf{A}</math>, <math>\mathbf{B}</math>, <math>\mathbf{C}</math>, eccetera. Un paniere può essere costituito, per esempio, di 2 kg di pane, 3 litri di vino, 1 giornale, eccetera. Esprimiamo le preferenze del consumatore utilizzando la relazione binaria <math>\succcurlyeq</math>, per esempio <math>\mathbf{A}\succcurlyeq\mathbf{B}</math> (<math>\mathbf{A}</math> preferito o uguale a <math>\mathbf{B}</math>, oppure <math>\mathbf{B}</math> almeno tanto buono quanto <math>\mathbf{A}</math>). Questa relazione è simile al segno matematico <math> \ge </math> (maggiore o uguale a). Supponiamo che questa relazione binaria soddisfi gli assiomi seguenti:
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== Equilibrio del consumatore ==
Il consumatore sceglie il paniere di beni che preferisce, tenendo conto del reddito disponibile. Matematicamente, si tratta di massimizzare l'utilità sotto il vincolo di bilancio. Utilizzando il [[metodo di Lagrange]], si può scrivere, nel caso di due beni <math> x_1 \, , \, x_2 </math>:
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== La funzione di domanda ==
La teoria del consumatore serve a spiegare la domanda di beni e servizi. Prendendo l'esempio di due beni, sviluppato qui sopra, si ottiene, risolvendo il sistema di equazioni delle condizioni di primo ordine:
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== Bibliografia ==
* G. Debreu, Theory of Value, New Haven, 1959
* H. Varian, Microeconomic Analysis, London, 1992
* J.M. Perloff, Microeconomics, London, 2008
* Eugen Slutsky “Sulla teoria del bilancio del consumatore”, Giornale degli economisti, 1915, pp. 1-26
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