Maximilien de Robespierre: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Maximilien de Robespierre
|immagine =
|didascalia = Robespierre nel 1790 circa (anonimo), [[
|carica = [[
|mandatoinizio = 22 agosto [[1793]]
|mandatofine = 5 settembre
|
|predecessore = [[Marie-Jean Hérault de Séchelles]]
|successore = [[Jacques Nicolas Billaud-Varenne]]
|coalizione = [[Montagnardi]]
|mandatoinizio2 = 4 giugno [[1794]]
|mandatofine2 = 19 giugno
|predecessore2 = [[Claude-Antoine Prieur-Duvernois]]
|successore2 = [[Élie Lacoste]]
|coalizione2 =
|carica3 = Membro del [[Comitato di salute pubblica
|mandatoinizio3 = 27 luglio
|mandatofine3 = 28 luglio
|predecessore3 = [[Thomas-Augustin de Gasparin]]
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|carica4 = [[
|mandatoinizio4 =
|mandatofine4 =
|mandatoinizio5 = 7 agosto 1793
|mandatofine5 = 28 agosto 1793
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|
|mandatofine6 = 28 luglio 1794
|predecessore6 =
|successore6 =
|carica7 = Deputato dell'[[Artois]]
|mandatoinizio7 = 26 aprile [[1789]]
|mandatofine7 = 30 settembre [[1791]]
|predecessore7 =
|successore7 =
|partito = [[Club dei Giacobini]]<small><br/>(1789-1794)</small><br/> [[Montagnardi]]<small><br/>(1792-1794)</small>
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[diritto]]
|professione = [[Avvocato]]
|firma =
|luogo di sepoltura = [[Cimitero degli Errancis]], [[Catacombe di Parigi]]
|alma_mater = [[Lycée Louis-le-Grand|Collegio Louis-le-Grand]],
}}
{{
{{Bio
|Nome = Maximilien-François-Marie-Isidore de
|Cognome = Robespierre
|PostCognome = , detto '''l'Incorruttibile'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Arras
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|GiornoMeseMorte = 28 luglio
|AnnoMorte = 1794
|Epoca = 1700
|Attività = politico
|Attività2 = avvocato
|Attività3 = rivoluzionario
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità =
}}
Fu uno dei protagonisti della [[rivoluzione francese]] e tra i padri della [[Prima Repubblica francese]]. Eletto agli [[Stati generali del 1789]] all'interno del [[Terzo Stato]], e quindi membro dell'[[Assemblea nazionale costituente]], si distinse per le posizioni radicali e intransigenti e la vicinanza alle istanze popolari. Divenne uno dei principali animatori del [[Club dei Giacobini]], di cui fu più volte eletto presidente. Rieletto nel 1792 alla [[Convenzione nazionale]], fu tra i promotori della nascita della repubblica ed entrò nel 1793 a far parte del [[Comitato di salute pubblica]], divenendone il principale esponente, al punto che nel periodo del [[Regime del Terrore|Terrore]] assunse di fatto la leadership indiscussa della [[Francia]] dopo l'esecuzione di [[Georges Jacques Danton]], formando un triumvirato con [[Georges Couthon]] e [[Louis Antoine de Saint-Just]].
Accusato di aspirare alla dittatura, nel luglio 1794, con il [[Colpo di Stato del 9 termidoro]] fu dapprima messo in stato d'accusa e subito dopo fuori legge dalla Convenzione con un voto a cui parteciparono i deputati [[Marais (Rivoluzione francese)|moderati]], diversi [[Giacobinismo|giacobini]] e i più violenti tra i [[Rappresentante in missione|rappresentanti in missione]], quindi giustiziato il giorno successivo (28 luglio 1794) assieme ai suoi più fedeli seguaci. Si instaurò quindi un [[Convenzione termidoriana|governo moderato]] che diede inizio al [[Terrore bianco]] anti-giacobino.
== Biografia ==
=== Le origini (1758-1769) ===
[[File:Naissance Maximilien de Robespierre 1758.jpg|thumb|
Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre<ref>Il vero nome originale della famiglia era "Derobespierre", cfr. Alberta Gnugnoli, ''Robespierre e il Terrore rivoluzionario'', pp. 1-18.</ref> nacque ad [[Arras]],
La coppia ebbe altri quattro figli: [[Charlotte de Robespierre|Marie-Marguerite-Charlotte]]
Dopo la morte della madre, le due figlie furono accolte dalle zie paterne, Henriette ed Eulalie, che le mandarono
=== Gli studi (1769-1780) ===
[[File:Louis-le-Grand--cour-honneur.jpg|thumb|left
Il suo profitto negli studi fu brillante ed era il migliore tra gli allievi. Nel liceo ebbe per compagni [[Camille Desmoulins]], più giovane di lui di due anni
I suoi maestri
{{Citazione|O Rousseau, io ti vidi nei tuoi ultimi giorni e questo ricordo è per me sorgente di gioia orgogliosa; ho contemplato il tuo viso augusto [...] da quel momento ho compreso pienamente le pene di una nobile vita che si sacrifica al culto della verità, e queste non mi hanno spaventato. La coscienza di aver voluto il bene dei propri simili è il premio dell'uomo virtuoso [...] come te, io conquisterò quei beni, a prezzo di una vita laboriosa, a prezzo anche di una morte prematura<ref>{{Cita|Robespierre C.|appendice|RobespierreC}}.</ref>}}
Grazie all'educazione [[Liberalismo|liberale]], imparò ad ammirare l'idealizzata [[Repubblica romana]] e la retorica di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], [[Tito Livio|Livio]], [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] e [[Marco Porcio Catone Uticense|Catone]], così lontane dai regimi assolutistici e dai costumi del Settecento, ma soprattutto adorava la storia di [[Lucio Giunio Bruto|Lucio Bruto]], che seppe emulare appieno. Secondo il vicedirettore della scuola "egli riponeva ogni interesse nello studio, trascurava tutto per lo studio, lo studio era il suo dio".
Robespierre ottenne il baccellierato in diritto il 31 luglio
===
[[File:Jean-Jacques Rousseau (painted portrait).jpg|thumb|
[[File:BIS 00 00123 P001 0006.jpg|
Iscritto al registro degli avvocati del [[Parlamento di Parigi]] il 29 maggio 1781, Maximilien tornò
Domiciliato in un piccolo appartamento di rue Saumon con la sorella Charlotte, grazie anche alla presentazione delle sue credenziali da parte dell'avvocato Guillaume Liborel, noto principe del foro della cittadina, Maximilien s'iscrisse l'8 novembre 1781 al Consiglio provinciale di Artois, seguendo così le orme del padre e del nonno paterno, cominciandovi a esercitare l'avvocatura nel regno dal 16 gennaio 1782<ref>{{Cita|Walter|pp. 29-31}}.</ref>, e nel maggio vinse la sua prima causa, patrocinando dei nipoti che erano stati diseredati dai familiari a favore di altri per aver scelto di rimanere cattolici anziché seguire la conversione dello zio al calvinismo. La sua illuminata carriera forense, tuttavia, interrotta in seguito all'inizio del percorso politico verso la rivoluzione nel 1789, con la quale si fece un nome, non lo portò a raggiungere gli stessi successi del padre.<ref>Walter 1989, p. 15.</ref><ref>{{cita web|url=https://gw.geneanet.org/pierfit?lang=en&n=de+robespierre&oc=1&p=francois|titolo=François de Robespierre|accesso=8 febbraio 2021|lingua=fr}}</ref>
Il 9 marzo 1782 fu nominato dal vescovo de Conzié giudice del Tribunale vescovile. La Camera episcopale di Arras, composta da un balivo e da cinque avvocati, assicurava l'alta, la media e la bassa giustizia ad Arras, a Vitry, nel villaggio di Marcœuil e in ventisei parrocchie della regione. Si rese conto che la funzione di giudice non faceva per lui. Allora, contrario per principio alla pena di morte, dovette tuttavia applicarla una volta nei confronti di un criminale e diede subito dopo le dimissioni.<ref>Mario Mazzucchelli, ''Robespierre'', 1955, p. 29.</ref>
Robespierre continuò pertanto a esercitare soltanto la libera professione di avvocato, distinguendosi nel delicato ''Affare Deteuf''. Egli difese una ragazza, Clementine Deteuf, guardarobiera della storica abbazia di Saint Sauveur d'Anchin, a [[Pecquencourt]], la quale, invano insidiata dal monaco Dom Brognart, per vendetta era stata falsamente accusata di furto da costui, che fu riconosciuto colpevole di diffamazione e condannato a risarcire la giovane Deteuf.<ref name="ReferenceB"/>
Nel maggio 1783, Robespierre si distinse nel cosiddetto ''Affare del parafulmine'', che il signor de Vissery de Bois-Valé, avvocato a [[Saint-Omer (Passo di Calais)|Saint-Omer]], era stato costretto a disinstallare dal tetto della sua casa per ordine delle autorità cittadine, le quali temevano avesse effetti nefasti. Bois-Valé, seguace dei ''Lumi'' e ammiratore della scienza, fece ricorso al Consiglio superiore dell'Artois e affidò il suo patrocinio a Robespierre, il quale pronunciò un'arringa rimasta famosa che gli valse la vittoria nella causa. Ne scrisse anche il ''Mercure de France'': «Il signor Robespierre, giovane avvocato di raro talento, ha dimostrato in questo affare, che era la causa delle scienze e delle arti, un'eloquenza e una sagacia che danno un'ottima idea delle sue capacità».<ref>{{Cita|Walter|pp. 31-41 e 49-55}}.</ref><ref>{{Cita|Mathiez|p. 16|Mathiez1}}.</ref>
Nel 1787, fu responsabile di ventiquattro casi. Nel 1789 difese un certo Dupont, il quale, incarcerato ingiustamente per dodici anni con la semplice emissione di una [[lettre de cachet]], richiedeva di ritornare in possesso di una sua legittima eredità. Nel processo, Robespierre si scagliò contro quell'odioso sistema, richiedendone la soppressione: «Come può ammettere l'autorità regia che dei privati, armati di ''lettres de cachet'' in bianco, che possono riempire a loro buon grado con i nomi di presunti criminali, tengano nei propri portafogli il destino di molti uomini, rievocando così il ricordo storico di quei famosi autori delle liste di proscrizione la cui mano tracciava, su tavolette insanguinate, la vita o la morte di una moltitudine di Romani?».<ref>Citato in M. Mazzucchelli, cit., pp. 38-39.</ref>
==== L'accademico Robespierre ====
[[File:Robespierre Ducreux.jpeg|thumb|200px|Robespierre ritratto da [[Joseph Ducreux|Ducreux]].]]
Intanto, dalla fine del 1782, Maximilien era andato ad abitare con la sorella in una casa in rue des Jésuites, dove visse fino alla partenza per Parigi. Il 15 novembre 1783, Robespierre fu ricevuto nell'Académie di Arras grazie ai patrocini del collega Antoine-Joseph Buissart, con il quale aveva collaborato nell{{'}}''Affare del parafulmine'', e di Dubois de Fosseux, amico suo e di [[François-Noël Babeuf|Gracchus Babeuf]]. Nell'occasione della cerimonia di insediamento, tenuta il 21 aprile 1784, vi lesse la dissertazione su ''L'origine dell'opinione che estendeva a tutti i componenti di una famiglia parte dell'ignominia associata alla pena infamante subita da un colpevole'', che mandò all'Académie di [[Metz]], ottenendo il secondo premio, consistente in una medaglia e 400 lire. La memoria fu oggetto della recensione di [[Pierre Louis de Lacretelle]] nel ''Mercure de France''.<ref>{{Cita|Mathiez|pp. 18 e segg.|Mathiez1}}</ref>
Robespierre pubblicò anche le memorie ''Elogio di Gresset'', inviata al concorso bandito dall'Académie di [[Amiens]] del 1785, nella quale proponeva una legislazione più favorevole nei confronti dei figli illegittimi, e l{{'}}''Elogio del presidente Dupaty'', pubblicato nel 1789, in ricordo di Mercier Dupaty, presidente del Parlamento di Bordeaux, deceduto l'anno prima, un magistrato conosciuto e apprezzato da Robespierre studente a Parigi, nonché un filantropo avversario della barbarie delle pene in vigore a quei tempi.<ref>{{Cita|Mathiez|p. 20|Mathiez1}}.</ref>
Il 15 novembre 1785, fu accolto nel circolo letterario e musicale «Rosati», fondato ad Arras il 15 giugno 1778, che contava tra i suoi soci la migliore società della cittadina: dal capitano [[Lazare Carnot]] al musicista [[Pierre Cot]], dal poeta Legay al conte de la Roque Rochemont. Al candidato veniva consegnato un diploma rosa, profumato di rosa, con un timbro a forma di rosa, sul quale erano scritti dei versi, al quale egli era tenuto a rispondere, improvvisando dei versi. E Robespierre improvvisò:<ref>«Vedo la spina con la rosa / Nei bouquets che mi offrite / E celebrandomi / I vostri versi scoraggiano la mia prosa. / Tutto quel che mi si è detto di lusinghiero / Signori, ha il diritto di confondermi; / La rosa è il vostro complimento / La spina è l'obbligo della risposta [...] ]». Vi è chi sostiene che quelle tre strofe di ventiquattro versi non sarebbero di Robespierre, ma di Beffroy de Regny. L'errore di attribuzione sarebbe stato di Charlotte Robespierre.</ref>
{{Citazione|Je vois l'épine avec la rose<br />Dans les bouquets que vous m'offrez<br />Et lorsque vous me célébrez<br />Vos vers découragent ma prose [...]|}}
Il 4 febbraio
=== Robespierre e le donne ===
[[File:Eleonoreduplay.jpg|thumb|
Robespierre non si sposò mai e non ebbe figli. Ad Arras, coltivò tuttavia diverse relazioni femminili. Ebbe un idillio con
Secondo la sorella Charlotte, M.lle Anaïs Deshorties, figlia di primo letto del marito di sua zia Eulalie, lo amò e fu ricambiata con un corteggiamento che durò dal
Il membro della Convenzione Monnel, nelle sue ''Memorie di un prete regicida'', afferma che Éléonore e Robespierre erano segretamente sposati, e il loro matrimonio era stato organizzato da [[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]], cosa invece negata non solo da Charlotte, ma che non trova conferme in alcun documento, anche se la Duplay non si sposerà mai, e dopo la morte di Maximilien verrà chiamata "la vedova Robespierre".<ref>L. Noiset, Robespierre et les Femmes, Editions Nilsson, 1932, p. 69</ref>
Come molti personaggi di potere, esercitò un certo fascino sulle donne. Ne è una testimonianza fra tante la lettera di una giovane di Nantes del 13 pratile anno II (1º giugno 1794): "
=== Deputato
[[File:Labille-Guiard Robespierre.jpg|thumb|right|Un ritratto di Robespierre vestito da deputato del Terzo Stato.]]
Già al tempo del collegio, Robespierre non aveva mostrato interesse per alcuna confessione religiosa, come notarono con scandalo i suoi maestri, ma non per questo si riconosceva con lo [[Scetticismo metodologico|scetticismo]] o il [[materialismo]] degli Enciclopedisti. Figlio del proprio tempo, aveva assimilato le idee dei ''philosophes'', avvicinandosi con convinzione alle idee di Rousseau, e riteneva che la religione svolgesse un'importante funzione sociale. Se essa rappresentava per lui soltanto un'illusione, riconosceva che quell'illusione poteva essere almeno una consolazione per le masse dei diseredati e degli umili.<ref>{{Cita|Mathiez|18-19|Mathiez1}}.</ref> Al servizio di costoro aveva messo le risorse della sua eloquenza «elegante e castigata». Aveva difeso un'inserviente, accusata ingiustamente di furto da un abate solo perché non era sottostata ai suoi desideri, e la cameriera di Lazare Carnot, che si voleva privare di un'eredità. Con le sue memorie accademiche aveva denunciato i pregiudizi di chi condannava i figli per gli errori dei padri e gli abusi del sistema giudiziario, lassista con i forti e inesorabile con i deboli.<ref>{{Cita|Mathiez|17-19|Mathiez1}}.</ref>
[[File:Louis Boilly Robespierre.jpg|thumb|left|Robespierre nel 1791.]]
Con tutto ciò, Robespierre sarebbe probabilmente rimasto un illuminato avvocato di provincia se la crisi
Eletto tra i ventiquattro rappresentanti del [[Terzo Stato]], il 25 marzo
[[File:Le Serment du Jeu de paume.jpg|thumb|
Nei suoi interventi
{{Citazione|Tutti i cittadini, di qualunque condizione, hanno diritto di aspirare a tutti i gradi di rappresentanza politica. Nulla dovrebbe essere più conforme alla vostra Dichiarazione dei diritti, di fronte alla quale ogni privilegio, ogni distinzione, ogni eccezione deve scomparire. La Costituzione stabilisce che la sovranità risiede nel popolo, in ogni individuo del popolo. Ogni individuo ha dunque diritto di partecipare alla formulazione della legge cui è sottomesso e all'amministrazione della cosa pubblica che è la sua, altrimenti non è vero che tutti gli uomini sono eguali nei diritti e che ogni uomo è un cittadino.<ref>citato in: Jean Massin, ''Robespierre'', éd. Alinéa, 1988, p. 32</ref>}}
Quando,
In questo periodo era contrario alla pena di morte, che molti volevano abolire, ma che alla fine rimase, e sarà usata in modo massiccio nelle fasi successive della Rivoluzione, seppure in maniera egualitaria, con la ghigliottina come unica pena. Nel 1791 Robespierre si era pronunciato in questi termini, ispirandosi a [[Cesare Beccaria]] e al [[codice leopoldino]] del [[Granducato di Toscana]] (
{{Citazione|La pena di morte è necessaria, dicono i partigiani degli antichi barbari usi; senza di essa non ci sono freni abbastanza potenti contro i delitti. Chi ve lo ha detto? Avete calcolato tutte le specie di mezzi con i quali le leggi penali possono agire sulla sensibilità umana? (...) Le pene non sono fatte per tormentare i colpevoli; ma per impedire il delitto, il quale teme appunto di incorrere nelle pene. (...) Si è osservato che nei paesi liberi i delitti erano più rari, perché le leggi penali eran più dolci. I paesi liberi sono quelli nei quali i diritti dell'uomo sono rispettati, e dove di conseguenza le leggi sono giuste. Dappertutto dove esse offendono l'umanità con un eccesso di rigore, si ha la prova che la dignità dell'uomo non è conosciuta, che quella del cittadino non esiste; si ha la prova che il legislatore non è che un padrone che comanda a degli schiavi, e che li colpisce spietatamente seguendo la sua fantasia. Io concludo perché la pena di morte sia abrogata.|Discorso all'Assemblea costitutente del 30 maggio 1791<ref>{{cita|Robespierre|vol I, pag. 212, ed. del 1867}}.</ref>}}
=== La fine della Costituente e la caduta della monarchia (1791-1792) ===
{{F|politici francesi|arg2=avvocati francesi|marzo 2021}}
In seguito alla [[fuga a Varennes]] di Luigi XVI e della famiglia reale (20-21 giugno 1791), Robespierre inizialmente fu tra i promotori, al Club dei Giacobini, di una petizione per la revisione dell'ordinamento politico della nazione, che sottintendeva la soppressione della monarchia e l'istituzione della repubblica; la petizione, nata all'interno del [[Club dei Cordiglieri]], portò a una grave spaccatura in seno ai giacobini, con la conseguente scissione dell'ala moderata e monarchica che fondò il partito dei [[Foglianti]]. Robespierre ritornò quindi sulle sue decisioni e non prese parte ai tumulti del [[Campo di Marte (Parigi)|Campo di Marte]] del 17 luglio, ma - in seguito alla repressione che ne derivò - preferì per un breve periodo trovare riparo presso il giacobino [[Maurice Duplay]], dove di lì a poco si sarebbe trasferito in via definitiva. In settembre, con la pacificazione derivante dall'amnistia concessa dal re in seguito alla definitiva approvazione della costituzione, propose in Assemblea la non ricandidabilità dei deputati della Costituente alla successiva [[Assemblea legislativa (Rivoluzione francese)|Assemblea legislativa]], in parte con l'obiettivo di evitare che il gruppo fogliante potesse acquisire eccessivo potere. La proposta fu approvata e gli valse la fama di integerrimità e incorruttibilità.
Nel periodo della Legislativa, dopo un breve ritorno ad Arras, rifiutate le cariche pubbliche che gli erano state proposte, si impegnò alla difesa della costituzione, fondando un proprio giornale, ''Le Défenseur de la Constitution'', e animando le sedute del Club dei Giacobini, dove si schierò contro l'ipotesi di una guerra all'Austria, rea di proteggere le forze degli [[Émigré]], i monarchici che avevano lasciato la Francia e minacciavano l'invasione armata del paese. Tali posizioni lo videro comunque minoritario in seno ai Giacobini, schierati a maggioranza a favore del conflitto. Robespierre si scontrò in particolare con il gruppo dei cosiddetti [[Girondini]], guidato da [[Jacques Pierre Brissot]], a cui il re avrebbe affidato per un breve tempo il governo nelle prime fasi della [[Prima coalizione|guerra della prima coalizione]].
Ormai convinto del tradimento della monarchia in seguito ai primi rovesci del conflitto (che aveva ampiamente previsto), fu tra gli ideatori - con Danton e Desmoulins - della [[Giornata del 10 agosto 1792]] che portò alla caduta di Luigi XVI, e si schierò a favore dello scioglimento della Legislativa e della convocazione di elezioni per una Convenzione nazionale con lo scopo di dotare la Francia di un nuovo assetto politico, di tipo repubblicano. Nel settembre 1792 fu quindi eletto, primo nel collegio di Parigi, deputato dalla Convenzione.
=== L'entrata nel Comitato di salute pubblica (1793) ===
Con l'abolizione della monarchia, il 21 settembre 1792, e la nascita della [[Prima Repubblica francese|Repubblica]], il potere passò nelle mani della [[Convenzione nazionale]]. Nonostante l'impegno profuso da Robespierre nelle elezioni di settembre per contenere l'ascesa dei [[Girondini]], furono questi ultimi in un primo momento a controllare la maggioranza della Convenzione. Tuttavia, con il crescere del malcontento popolare a Parigi, le difficili fasi della guerra e il tradimento del generale [[Dumouriez]], vicino ai Girondini, Robespierre fu tra gli ispiratori insieme a [[Jean-Paul Marat]] e [[Jacques-René Hébert]] delle giornate dal 31 maggio al 2 giugno 1793, al termine delle quali i leader girondini furono epurati dalla Convenzione. La maggioranza passò quindi nelle mani dei [[Montagnardi]], l'ala più radicale vicina a Robespierre, Marat e Danton. Nel luglio 1793 Robespierre fu nominato membro del [[Comitato di salute pubblica]], l'organo più propriamente "esecutivo" della Convenzione, in seguito alla fuoriuscita di Danton, e ne assunse di fatto la leadership.
=== Il periodo del Terrore (1793-1794) ===
{{vedi anche|Regime del Terrore}}
[[File:Robespierre2.jpg|thumb
{{Citazione|Nel sistema instaurato con la rivoluzione francese tutto ciò che è immorale è impolitico, tutto ciò che è atto a corrompere è controrivoluzionario. Le debolezze, i vizi, i pregiudizi sono la strada della monarchia.<ref>{{Cita|Robespierre|X, p. 354.}}</ref>}}
Robespierre, alla fine del 1792, chiese la condanna a morte di
[[File:Danton IMG 1335-IMG 1337.jpg|thumb|
Entrato nel [[Comitato di salute pubblica
Preoccupato dagli eventi bellici, dai tentativi contro-rivoluzionari e deciso a estirpare ogni residuo della monarchia e
Il 6 novembre 1793, Robespierre, intuendo la corruzione diffusa, annotò nel suo diario che bisognava "salvare
Il 14 novembre (24 brumaio) 1793, [[François Chabot]] rivelò a Robespierre un complotto politico-finanziario in cui erano implicati esponenti politici, aziende, banchieri e governi esteri, il cosiddetto "scandalo della [[Compagnia francese delle Indie orientali|Compagnia Francese delle Indie Orientali]]".
Chabot riferì che Robespierre, pur volendo cominciare i processi, gli consigliò di rivolgersi al [[Comitato di sicurezza generale
==== Robespierre e le leggi terroristiche ====
{{Citazione|Vi dicevo che il popolo deve fare affidamento sulla propria forza. Ma quando è oppresso, quando può contare soltanto più su sé stesso, sarebbe un vile chi gli dicesse di non sollevarsi. Proprio quando tutte le leggi sono violate, quando il dispotismo tocca l'apice, quando la buona fede e il pudore vengono calpestati, il popolo deve insorgere.|Parole pronunciate da Robespierre il 26 maggio 1793.<ref>Philippe-Joseph-Benjamin Buchez, Prosper Charles Roux, ''Histoire parlementaire de la révolution française'', éd. Paulin, 1793, t. 27, p. 243</ref>}}
[[File:Nicolas de Condorcet.PNG|thumb|
Il numero delle vittime causate dal periodo del Terrore è quantificabile con difficoltà. Aurelio Musi ne conta 16.594.<ref>Aurelio Musi, ''Le vie della modernità'', pag. 424, Sansoni Editore, Milano 2000. Secondo lo storico, l'8,5% di essi erano nobili, il 6,5% ecclesiastici, il 25% borghesi, il 31% artigiani e lavoratori urbani, il 28% contadini.</ref> Secondo altri storici, i morti sarebbero stati 70.000, prevalentemente appartenenti alla media borghesia. Altri ancora parlano, con le approssimazioni del caso, di circa 35.000 esecuzioni, delle quali ben 12.000 senza processo. La metodica cancellazione di ogni forma di dissenso fu eseguita anche mediante
Va ricordato che la Rivoluzione, secondo la sensazione di molti suoi sostenitori, era attaccata sia
Tra le persone ghigliottinate durante questo periodo, con sentenze pronunciate in gran parte dai comitati rivoluzionari creati da [[Georges Jacques Danton]], vi furono nobili come la regina [[Maria Antonietta d'Asburgo
Inoltre, fu decapitata [[Olympe de Gouges]], fondatrice del Centre Socìal e Girondina, che si batteva attivamente per i [[diritti delle donne]] e aveva difeso Maria Antonietta, mentre il girondino [[Nicolas de Condorcet|Marchese di Condorcet]], matematico e filosofo, venne arrestato e si suicidò in carcere. Dopo la morte di Danton, Robespierre divenne il membro più importante del Comitato di Salute Pubblica.<ref>Norman Hampson, ''Storia sociale della Rivoluzione francese'', 1964.</ref><ref>Georges Lefebvre, La Révolution française, PUF, 1968, p.389.</ref>
==== Robespierre contro Arrabbiati, Hebertisti e Indulgenti ====
[[File:Jacques Hebert.jpg|thumb|left
Le giornate del 4 e 5 settembre 1793, in cui i sanculotti invasero la Convenzione e le imposero
Robespierre riuscì infine ad imporre la sua linea, e i giacobini fecero eliminare i capi più temuti delle fazioni rivali.
Durante il Terrore, come accennato, fu [[ghigliottina]]to anche Hébert, accusato di estremismo con le sue proposte proto-comuniste che allontanavano il sostegno della borghesia -
Il 4 febbraio
Robespierre riuscì alla fine a ricompattare il governo, ma la situazione gli stava sfuggendo di mano, diventando ingovernabile.
A causa di ciò, Robespierre, che non era mai stato né un estremista né un violento<ref>Albert Mathiez, ''Perché siamo robespierristi?'' [http://www.robespierre.it/perche.htm citato qui].</ref><ref>La sorella Charlotte lo descrive di "carattere buono e gentile, rideva poco e sorrideva molto raramente".</ref>, divenne contrario a ogni affievolimento del processo rivoluzionario e a ogni tentativo moderato
==== Gli attentati e il temporaneo ritiro dalla Convenzione ====
[[File:Robespierre IMG 2302.jpg|thumb|
Robespierre era ormai ritenuto il capo del governo rivoluzionario. Lui, [[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]] e [[Georges Couthon|Couthon]] erano considerati i [[triumvirato|triumviri]] della [[Francia]]. Egli, inoltre, assumeva sempre più un atteggiamento di superiorità e distacco. Il capo giacobino sopportava male le critiche che gli erano rivolte di ambizione e di aspirazione alla dittatura. Scarsamente portato ai rapporti sociali, con la sua diffidenza e intransigenza verso tutti, nemici della rivoluzione e colleghi politici, rischiava di isolarsi e di inimicarsi gli altri componenti della fazione montagnarda.<ref name="ReferenceC"/>
Tuttavia, conscio
{{Citazione|Io sono fatto per combattere il crimine, non per governarlo. Non è ancora giunto il tempo in cui gli uomini onesti possono servire impunemente la patria. I difensori della libertà saranno sempre dei proscritti finché la masnada dei furfanti dominerà.<ref>{{cita|Robespierre|X, pp. 566-576}}.</ref>}}
Durante i quarantatré giorni della sua assenza dalla vita pubblica, i più sanguinosi del Grande Terrore, Robespierre, come riferiscono le guardie che lo sorvegliavano a distanza, viveva in casa Duplay e girava per le strade di Parigi senza scorta, passeggiando in campagna, con la sola compagnia del suo cane, e sedeva a lungo in riva alla [[Senna]], immobile, meditando o assorto nei suoi pensieri.<ref>[http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Robespierre_politico_e_mistico.pdf Francesco Lamendola, Recensione a "Robespierre politico e mistico"]</ref> Oltre al cane Brount, ritratto con lui in alcuni dipinti, Robespierre possedeva inoltre un [[pappagallo]] che era ancora in vita nel [[1854]] e di proprietà di Madame [[Philippe-François-Joseph Le Bas|Le Bas]] (la sorella di Éléonore Duplay).<ref>M. Mazzucchelli, ''Robespierre'', p. 280</ref>
==== Il ritorno sulla scena e il piano dei Termidoriani ====
{{Citazione|Posso solo dire che per più di sei settimane, la natura e la forza della calunnia, l'impotenza di fare il bene e di arrestare il male, mi ha obbligato ad abbandonare assolutamente le mie funzioni di membro del Comitato di Salute pubblica, e io giuro di non aver consultato altro che la mia ragione e la mia patria. Ecco che in meno di sei settimane la mia dittatura è spirata, e non ho più nessun tipo di influenza sul governo.|Discorso del ritorno al Comitato di Salute Pubblica, 5 termidoro.<ref>Robespierre, écrits, Claude Mazauric, éd. Paris Messidor/Éditions sociales, 1989, p. 332</ref>}}
[[File:DuplayHouseCourtyard.jpg|thumb|
Robespierre ritornò a farsi vedere al Comitato il 23 di luglio.<ref name="ReferenceE">{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 134|Mathiez2}}.</ref><ref>{{Cita|Walter|446-447}}.</ref>
Finito il clima eccezionale di guerra, si era delineato quindi nella Convenzione un complotto per eliminare Robespierre. Il governo rivoluzionario del Comitato di Salute Pubblica, dominato da Robespierre, Saint-Just e Couthon, si era configurato sempre più come sistema di potere ristretto dittatoriale al servizio di un'idea di Repubblica basata
=== Politiche in materia religiosa ===
==== La lotta per la libertà di culto ====
Il 10 novembre 1793, la Convenzione aveva partecipato alla [[
Il 21 novembre, Robespierre affermò che "
Il 28 novembre ritornò
Il 6 dicembre 1793, Robespierre farà votare alla Convenzione un decreto in cui è stabilito che "La Convenzione Nazionale proibisce qualsiasi violenza o minaccia contraria alla libertà dei culti".<ref name="Bianchi, 341 e segg">Bianchi, 341 e segg.</ref>
Il 16 dicembre, Robespierre respinge la proposta di Bourdon de
==== Il culto
{{vedi anche|Culto dell'Essere Supremo}}
{{Citazione|Il vero sacerdote dell'Essere supremo è la natura; il suo tempio, l'universo; il suo culto, la virtù; la sua festa, la gioia di molta gente, riunita sotto i suoi occhi per stringere i dolci vincoli della fratellanza universale e offrirgli l'omaggio di cuori sensibili e puri.<ref>{{cita|Robespierre|X, pp. 457-459}}.</ref>}}
Tuttavia, Robespierre, temendo
Nelle intenzioni di Robespierre, il culto
[[File:Fête de l'Etre suprême 2.jpg|thumb|
Se la precedente scristianizzazione aveva di fatto proibito ogni culto, soprattutto quello cattolico, tranne la celebrazione simbolica della [[Dea Ragione]], ponendo sui cimiteri la scritta: "La morte è un sonno eterno"<ref>[http://www.robespierre.it/dizionario_dett.asp?ID=15 "Scristianizzazione" sul sito Robespierre.it]</ref>, il nuovo culto nazionale tentava una conciliazione tra opposte visioni. Robespierre fece votare una legge sul riconoscimento di questa nuova forma di spiritualità, in cui si affermava
Il culto
=== La caduta ===
{{vedi anche|Colpo di Stato del 9 termidoro}}
[[File:9 termidoro.jpg|thumb|left|[[Jean-Lambert Tallien]] minaccia con un pugnale Maximilien de Robespierre, durante la seduta del 9 Termidoro.]]
Venuto meno il pericolo di
Robespierre distingueva tra governo costituzionale, che protegge una Repubblica, e governo rivoluzionario, che deve costruirla.<ref>[http://www.robespierre.it/discorsi_gov_riv.htm Maximilien Robespierre, ''Governo rivoluzionario e governo costituzionale'', 25 dicembre 1793] in Documents d'histoire contemporaine: Le XIXe siècle, Jean-Paul Jourdan, éd. Presses Universitaires de Bordeaux, 2002, t. 1, p. 26</ref>
Secondo René Levasseur, "lungi dal chiedere la fine del Governo rivoluzionario, come qualcuno ha detto, egli raccomandò di mantenerlo, pur insistendo che venisse epurato dei furfanti e dei traditori che si erano infiltrati nelle sue file. Quanto al terrore, egli voleva che se ne alleggerisse il peso nei confronti del popolo, ma che diventasse più giusto e più severo verso gli aristocratici e i nemici della civica virtù".<ref>Mémoires de Lavasseur de la Sarthe, Paris, 1828; citato in George Rudé, Robespierre, traduzione di Maria Lucioni, Editori riuniti, Milano 1981.</ref>
[[File:Arrestation de Robespierre.jpg|thumb|
I nemici di Robespierre misero in giro
[[File:Berthault - Verhaftung des Robespierre.jpg|thumb|right|[[Pierre-Gabriel Berthault]] e [[Jean Duplessis-Bertaux]], ''Robespierre ferito al Comitato di salute pubblica, 28 luglio 1794'', [[
Tali velate minacce crearono grande agitazione nella Convenzione. Robespierre non aveva fatto nomi e ci si chiese chi fossero i deputati destinati ad essere puniti. Tutti erano peraltro sorpresi che
La maggioranza del Comitato di Salute Pubblica era determinata ad agire prontamente. La Convenzione, di primo acchito, mossa
{{Citazione|Popolo, ricordati che se nella Repubblica la giustizia non regna con impero assoluto, la libertà non è che un vano nome!<ref>Histoire de Robespierre, Ernest Hamel, éd. Chez l'auteur, 1867, t. 3, p. 729</ref>}}
Robespierre, privo dell'appoggio della maggioranza della [[Comune di Parigi (1792)|Comune parigina]], disse a [[Jacques-Louis David]] l'8 termidoro che «se bisogna soccombere, ebbene, amici miei, mi vedrete bere la [[Conium maculatum|cicuta]] con calma». David lo sostenne: «io la berrò con te». Il giorno dopo Robespierre sarà arrestato ma David era assente dalla Convenzione perché malato, dirà, benché Bertrand Barère, uno dei congiurati [[termidoriani]], nelle sue memorie afferma di averlo dissuaso dall'andare all'Assemblea, salvandogli di fatto la vita.
Il giorno successivo, il 27 luglio, o secondo il calendario rivoluzionario il [[colpo di Stato del 9 termidoro|9 Termidoro]], a dimostrazione che il clima era decisamente cambiato, quando [[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]], molto vicino a Robespierre, iniziò a parlare alla Convenzione, fu continuamente interrotto da violente proteste. [[Jean-Lambert Tallien]] (spinto da una drammatica lettera dell'amante detenuta [[Teresa Cabarrus]]), [[Jacques Nicolas Billaud-Varenne|Billaud-Varenne]] e Vadier attaccarono nuovamente Robespierre e numerose furono le grida di "Abbasso il tiranno!".<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 135|Mathiez2}}.</ref>
Quando Robespierre esitò nel replicare a questi attacchi, si alzò il grido ''C'est le sang de Danton qui t'étouffe'' (È il sangue di Danton che ti soffoca).<ref name="ReferenceD"/> Seguì una rissa in cui [[Jean-Lambert Tallien|Tallien]] sguainò un pugnale e minacciò Robespierre in mezzo alla Convenzione.
Robespierre tentò invano di continuare a parlare, ma, alle cinque del pomeriggio, lui, [[Georges Couthon|Couthon]] e Saint-Just, con due altri giovani deputati, il fratello minore [[Augustin de Robespierre]] e [[Philippe-François-Joseph Le Bas]], gli unici rimasti nella convenzione a sostenere Robespierre, furono dichiarati fuorilegge e decaduti dal voto assembleare, e arrestati. Robespierre ebbe parole di rassegnazione prima di essere arrestato: "La Repubblica è perduta… i briganti trionfano".<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 136|Mathiez2}}.</ref>
=== Esecuzione e conseguenze in Francia ===
[[File:Jean-Joseph-François Tassaert - La Nuit du 9 au 10 thermidor an II, Arrestation de Robespierre.jpg|thumb|left
Nessuna prigione accettò però di incarcerarlo e, nelle ore successive, Robespierre si ritrovò libero grazie ad una sortita di Saint-Just, con gli altri suoi sostenitori e fu condotto dalle truppe della [[Comune di Parigi (1792)|Comune di Parigi]]
Erano tuttavia passati i giorni in cui la Comune poteva dettar legge alla Convenzione. Il Club, spinto da [[Collot d'Herbois]] e Barère, non mandò i propri rappresentanti al Comune. I sanculotti erano stanchi e avrebbero agito di malavoglia, pensando che la fine del governo giacobino avrebbe favorito lo sblocco dei salari. Alla notizia della liberazione di Robespierre, la Convenzione si riunì nuovamente e dichiarò fuori legge i membri della Comune e i deputati da questi liberati. La Guardia nazionale, sotto il comando di [[Paul Barras|Barras]], ebbe grandi difficoltà nel raggiungere l'Hôtel de Ville.<ref name="ReferenceF"/>
Nella mattinata del 28 luglio 1794, le Guardie Nazionali fedeli alla Convenzione, si impadronirono, senza trovare ulteriore resistenza, dell'Hôtel de Ville e arrestarono numerosi dirigenti giacobini fedeli a Robespierre, tra cui nuovamente [[Louis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]], il paraplegico [[Georges Couthon|Couthon]], [[Philippe-François-Joseph Le Bas|Le Bas]], poco dopo suicida con un colpo di pistola, e Augustin, il quale, nel tentativo di sfuggire alla cattura, si gettò dalla finestra sul selciato, dove fu raccolto in fin di vita. Su ciò che successe a Maximilien le opinioni degli storici divergono.
[[File:Valery Jacobi Ninth Thermidor.jpg|thumb|right|Robespierre ferito e gli altri arrestati, detenuti in attesa dell'esecuzione sulla ghigliottina.]]
C'è chi sostiene che egli cercò di opporre resistenza, ma un colpo di pistola, sparato dal gendarme [[Charles-André Merda]], gli fracassò la mascella. Altri storici, fra cui [[Thomas Carlyle]] e, soprattutto, [[Albert Mathiez]], accreditano la tesi del tentato suicidio.<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 137-138|Mathiez2}}.</ref> Altra ipotesi quella dello sparo accidentale dell'arma impugnata dallo stesso Robespierre per propria difesa, nel momento in cui lo stesso cadde in terra nei momenti concitati della tentata fuga per le scale del palazzo. A capo delle guardie vi era Léonard Bourdon, ex hebertista, che aveva avuto contrasti con Robespierre all'epoca della campagna per l'[[ateismo di Stato|ateismo di stato]], sostenuto da Bourdon contro Robespierre.
I chirurghi, incaricati di bendargli la mascella rotta, per evitare che non potesse essere ghigliottinato perché infermo, riferirono che l'Incorruttibile non emise un lamento, benché il dolore fisico dovesse essere molto forte, per una frattura di quel genere. Per tutto il tempo, Robespierre continuò a guardare in alto, in un atteggiamento quasi [[mistica|mistico]], mentre diversi termidoriani lo insultavano.<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 138|Mathiez2}}.</ref><ref>Pierre Guillemin, ''Robespierre politico e mistico'', pp. 405 e segg.</ref>
Tutti i prigionieri catturati, una ventina, vennero condotti alla [[Conciergerie]] per un formale atto di riconoscimento da parte del presidente del [[Tribunale rivoluzionario]], il temuto pubblico ministero [[Antoine Quentin Fouquier-Tinville]], e quindi inviati, senza processo, dopo circa quattordici ore dalla cattura, alla ghigliottina in [[Place de la Concorde|Place de la Révolution]], tra la folla esultante per la fine del tiranno Robespierre. Sia Augustin che Maximilien erano moribondi. Robespierre era ferito e fortemente frastornato, con una vistosa fasciatura alla mascella, e pare avesse anche la febbre molto alta. Un testimone oculare, Desessarts, affermò che era in condizioni pietose: "Il suo volto era in parte coperto da panni sporchi e insanguinati. Quel poco che si vedeva dei suoi tratti era orribilmente sfigurato. Non dava alcun segno di sensibilità. I suoi occhi erano chiusi, si aprirono solo quando fu trascinato verso il patibolo". In tutto il tragitto verso l'esecuzione non disse una parola, solo ebbe un forte grido di dolore quando gli tolsero la fasciatura per salire ed essere messo sulla ghigliottina. La mascella però, ormai fracassata, si staccò dalla parte destra, e Robespierre perse grandi quantità di sangue. Gli esecutori, viste le condizioni in cui si trovava, ormai moribondo, affrettarono così il procedimento.<ref name=Munzi>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/21/chi_paura_Robespierre_co_0_9401211909.shtml Ulderico Munzi, ''Chi ha paura di Robespierre?'', La Stampa, 21 gennaio 1994]</ref><ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 138-139|Mathiez2}}.</ref>
La stessa sorte toccò, il giorno dopo, ad altri ottanta seguaci di Robespierre, facendo quindi diminuire nettamente l'influenza giacobina in Francia.<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 139|Mathiez2}}.</ref>
Il corpo di Robespierre, come quello degli altri giustiziati, dopo che le loro teste erano state mostrate al popolo com'era uso, finì in una [[fossa comune]] del [[Cimitero degli Errancis]], cosparso di [[calce|calce viva]]. L'ossario del cimitero verrà traslato da [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]] nelle cosiddette [[Catacombe di Parigi]], dove, tra migliaia di resti, è probabile si trovino tuttora quelli dell'Incorruttibile.<ref>{{Cita|Walter|2e partie: « Le bilan d'une dictature », chapitre 6: « Jours et nuits de Thermidor », et 3e partie: « Le vaincu du neuf thermidor », chapitre 1: « Autour de l'échafaud »}}.</ref>
La [[scultura|scultrice]] [[Marie Tussaud]], fondatrice del celebre [[museo delle cere]] "[[Madame Tussauds]]", eseguì un [[maschera mortuaria|calco mortuario]] della testa di Robespierre, realizzandone un [[statua di cera|modello in cera]] (fornendo la base per molte ricostruzioni). Nel 2013, basandosi su questo modello, alcuni ricercatori hanno ricostruito, con tecniche di [[antropologia forense]], il presunto vero volto di Robespierre (perlomeno quello che aveva poco prima di morire), rivelando che, come quello di Danton, era segnato dal [[vaiolo]] che colpì regolarmente la Francia nel [[XVIII secolo]]. L'Incorruttibile avrebbe sofferto di altre patologie, tra cui la [[sarcoidosi]], una malattia del sistema immunitario, ad eziologia non chiara, che causa vari sintomi, descritti da testimoni dell'epoca, come problemi alla vista, [[epistassi|sangue dal naso]], [[astenia]], frequenti [[ulcera|ulcere]] alle gambe e lesioni della pelle del volto. La diagnosi retrospettiva è stata quella di sarcoidosi diffusa, con compromissione degli occhi, delle [[apparato respiratorio|vie respiratorie]], del [[fegato]] e del [[pancreas]].<ref>{{Cita web |url= http://www.focus.it/scienza/salute/svelata-la-malattia-di-robespierre_C12.aspx |titolo= Svelata la malattia di Robespierre. era la sarcoidosi |autore= Margherita Fronte |accesso= 4 gennaio 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140104221041/http://www.focus.it/scienza/salute/svelata-la-malattia-di-robespierre_C12.aspx |dataarchivio= 4 gennaio 2014 |urlmorto= sì }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2813%2962694-X/fulltext?rss=yes |titolo=Robespierre: the oldest case of sarcoidosis |autore =Philippe Charlier, Philippe Froesch| accesso= 4 gennaio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/12/29/cultura/a-chi-fa-ancora-paura-la-vera-faccia-di-robespierre-oigzm4hcJDVAv66TtCg7hL/pagina.html |titolo=A chi fa ancora paura la vera faccia di Robespierre? |autore =Massimiliano Panarari| accesso= 4 gennaio 2014}}</ref>
[[File:Hw-robespierre.jpg|thumb|left|Un celebre ritratto di Robespierre.]]
[[File:Execution robespierre, saint just....jpg|thumb|right|L'esecuzione di Robespierre e del fratello Augustin, assieme a Saint-Just, Couthon (l'uomo sulla ghigliottina) e tutto il gruppo dirigente giacobino robespierrista.]]
Con la morte di Robespierre finì il periodo del Terrore giacobino e iniziò il governo dei [[Convenzione termidoriana|Termidoriani]], tra cui vi erano, oltre agli ex giacobini come Barras e Tallien e qualche hebertista, anche molto più estremi di Robespierre tra cui [[Louis-Marie-Stanislas Fréron]] e [[Joseph Fouché]], riciclatisi come moderati e uomini d'ordine, molti ex indulgenti dantoniani, membri della Pianura come [[Emmanuel Joseph Sieyès]] e alcuni sopravvissuti girondini e realisti, espressione della borghesia moderata e che diedero corso per un certo periodo al cosiddetto [[Terrore bianco]], volto ad eliminare gli oppositori e segnatamente i giacobini; emisero numerose condanne a morte, come numero quasi pari alle precedenti, diffamando ogni azione politica di Robespierre e dei giacobini, e vi furono stragi sommarie e omicidi di presunti giacobini.<ref name="ReferenceG">{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 140|Mathiez2}}.</ref> Il club venne messo fuori legge a novembre (con esso diversi giacobini congiurati), anche se non cessò le sue attività, anche utilizzando altri nomi, in Francia e nelle cosiddette [[repubbliche sorelle]] di qualche anno dopo. La maggioranza della nazione accolse con favore la caduta di Robespierre e dei giacobini. Essa ritenne che questo momento decisivo segnasse la fine del rigore e dell'estremismo del governo rivoluzionario e del Terrore. La coalizione che aveva eliminato Robespierre ben presto si disgregò e furono le correnti moderate della Convenzione, affiancati da Tallien, Fréron e Rovère, che dominarono il periodo termidoriano. Sorsero nuovi giornali aderenti alla nuova situazione politica, ricomparvero speculatori e finanzieri.<ref name="ReferenceG"/>
Solo una minoranza della piccola borghesia e dell'artigianato, impegnata nel governo rivoluzionario in periferia e nei club, comprese l'importanza della caduta di Robespierre e della vittoria dei moderati della Convenzione. In questi ambienti, l'amarezza, la preoccupazione e la disperazione furono diffusi. Alcuni patrioti si suicidarono, ad Arras e a [[Nîmes]] si parlò di marciare in aiuto di Robespierre. La madre della Duplay, arrestata con gli altri familiari, si impiccò in cella.<ref>{{Cita|Walter|capitolo Journes and Nuits de Thermidore}}.</ref> Alcuni rifiutarono di credere alle notizie. I Termidoriani avevano ora il potere e la forza per dominare la situazione e repressero facilmente le opposizioni dei partigiani di Robespierre in tutta la nazione. Si procedette ad arresti ed epurazioni immediate contro i cosiddetti "bevitori di sangue", identificati con i giacobini più vicini a Robespierre.<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|vol II 139-140|Mathiez2}}.</ref>
== Opere ==
La principale opera letteraria di Robespierre è ''Il terrore e la virtù'' (1793), nel quale egli sosteneva con grinta le motivazioni che lo avevano spinto ad attuare il Terrore e la necessità di prolungarlo. I suoi scritti precedenti, invece, non ci sono giunti in maniera organica; le opere di Robespierre, ritenute a volte vere e proprie analisi di [[filosofia politica|filosofia della politica]], sono costituite in maggioranza da discorsi. La ''Société des études robespierristes'' ha pubblicato (1910-1967) le ''Œuvres di M. Robespierre'', in cui sono presenti le opere edite, parte della corrispondenza, i giornali pubblicati e quasi tutti i discorsi pronunciati dall'Incorruttibile.<ref>Bibliografia a cura di U. Cerroni, in: M. Robespierre, ''La rivoluzione giacobina'', 1992.</ref> Nel 2000, è stata fatta un riedizione anastatica delle ''Œuvres''. Nel 2007 è uscito l'XI volume delle ''Œuvres ''contenente alcune integrazioni non presenti nei precedenti dieci volumi. Nel novembre del 2011 sono stati acquistati dalle ''[[Archivi nazionali (Francia)|Archives nationales]]'' alcuni manoscritti di Robespierre che compariranno probabilmente nel XII volume delle ''Œuvres'', in uscita dal 2012-2013. Uno di essi è del 1791 e parla della situazione finanziaria della Francia.<ref>{{Cita web|url=http://www.storiainrete.com/4909/ultime-notizie/robespierre-stato-francese-salva-manoscritto-inedito-da-asta/|titolo=Robespierre, stato francese salva manoscritto inedito da asta|accesso=4 gennaio 2014|dataarchivio=4 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140104212849/http://www.storiainrete.com/4909/ultime-notizie/robespierre-stato-francese-salva-manoscritto-inedito-da-asta/|urlmorto=sì}}</ref> Una sottoscrizione popolare ha raccolto inoltre 120.000 euro per acquistare all'asta altri manoscritti dalla casa d'aste inglese [[Sotheby's]], messi all'incanto nel 2012.<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/Storia-Robespierre-1100-donatori-raccolgono-120000-euro-per-manoscritti-inediti_312576012777.html Robespierre, 1100 donatori raccolgono 120.000 euro per manoscritti inediti]</ref>
== Valutazioni storiche della figura di Robespierre ==
Robespierre rimane una figura storica molto controversa, ma che ha comunque affascinato gli storici, non soltanto francesi. Lo storico [[Albert Soboul]], ad esempio, ha sottolineato la bontà delle sue riforme, ma ha anche ricordato la sua severità durante il periodo del Terrore.<ref>Albert Soboul - Robespierre and the Popular Movement of 1793-4.</ref> [[Simon Schama]] invece punta il dito contro i collaboratori di Robespierre, e rimprovera
Contribuì alla diffusione del pensiero di Robespierre anche il rivoluzionario italo-francese [[Filippo Buonarroti]], suo sostenitore, che lasciò la [[Francia]] dopo la [[congiura degli Eguali|cospirazione di Babeuf]]. Buonarroti sostenne che "il popolo non ha mai avuto un amico più devoto e sincero. Grandi sforzi sono stati fatti per infangare la sua memoria; ora lo si accusa di aver mirato alla dittatura, ora lo si ritiene responsabile di ogni necessaria misura di rigore presa dal governo rivoluzionario. Ma felici, diciamo, sarebbero state la Francia e
[[File:Place Robespierre Marseille.png|thumb|180px|Targa odierna in onore del rivoluzionario in Place Robespierre a Marsiglia ("Robespierre, avvocato, nato ad Arras nel 1758, morto ghigliottinato senza processo il 27 luglio<ref>In realtà il 28</ref> 1794. Soprannominato l'Incorruttibile. Difensore del popolo. Autore delle nostre idee repubblicane: [[Liberté, Egalité, Fraternité|Liberté Egalité Fraternité]]"]]
[[Ernest Hamel]], nella sua ''Storia della grande rivoluzione'' descrive Robespierre come una vittima di calunnie da parte dei [[termidoriani]]: «La tattica dei congiurati fu questa: moltiplicare gli atti d'oppressione e il numero delle esecuzioni capitali, trovare ovunque dei colpevoli, spargere il terrore in tutte le classi sociali e presentare Robespierre come il supremo ordinatore di tutto ciò che si faceva. [...].Andavano ovunque a spargere calunnie sopra calunnie. Dicevano ai nobili: è solo lui solo che vi ha proscritti; ai patrioti: egli vuol salvare i nobili. Lo si mostrava ai preti come il loro persecutore, ai fanatici come il distruttore della religione, ed a tutti gl'innocenti, a tutti i cittadini perseguitati ond'egli assumeva invano la difesa, si diceva: la vostra sorte dipende da lui solo. Giammai la calunnia fu cosi sapiente.»
Secondo uno dei maggiori studiosi della Rivoluzione, nonché biografo di Robespierre, [[Albert Mathiez]] "la figura di Robespierre è stata talmente falsata negli ultimi vent'anni, anche da storici repubblicani, che parlare delle idee religiose dell'Incorruttibile può sembrare oggi impresa rischiosa". Mathiez lo definisce anche come padre delle moderne [[socialdemocrazia|socialdemocrazie]].<ref>The Fall of Robespierre and other essays, London 1927.</ref> Per [[Anatole France]] fu "il più grande statista apparso sulla scena tra il 1789 e il 1794",<ref>Citato in George Rudé, ''Robespierre'', traduzione di Maria Lucioni, Editori Riuniti, Milano 1981.</ref> mentre per la scrittrice [[George Sand]] fu "il più grande uomo della rivoluzione e uno dei più grandi della storia". [[Edgar Quinet]] affermò invece che "i contemporanei non hanno mai creduto che Robespierre fosse estraneo al Terrore; soltanto alcuni storici hanno sostenuto il contrario", in polemica con [[Louis Blanc]]. [[Michel Vovelle]] accusa la storiografia dominante di trattare benevolmente Danton e Napoleone Bonaparte, e che quest'ultimo causò molti più morti di Robespierre.<ref name=Munzi/>
Anche [[Max Gallo]], noto biografo di Napoleone, ha espresso un giudizio positivo, distinguendo nettamente Robespierre da altri rivoluzionari come [[Lenin]] o [[Iosif Stalin|Stalin]]. La storiografia di area conservatrice e cattolica mantiene invece un giudizio negativo su di lui e sulla rivoluzione in generale, mentre quella di area [[ebraismo|ebraica]] lo vede con favore per il suo attivismo nella causa dell'[[emancipazione]] del [[ebrei|popolo israelita]] dai [[ghetto|ghetti]], e la sua decisa pronuncia contro [[razzismo]] e [[antisemitismo]].<ref name=Munzi/><ref>Robespierre disse: "Come potete rimproverare agli ebrei le persecuzioni che hanno subíto in diversi paesi? Queste sono, al contrario, dei crimini nazionali che noi dobbiamo espiare reintegrandoli negli imprescrittibili diritti dell'uomo di cui nessuna autorità umana può privarli. [...] Restituiamo loro la felicità, la patria e la virtù reintegrandoli nella loro dignità di uomini e cittadini."</ref><ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/Robespierre,+Maximilien-Fran%C3%A7ois-Isidore.html Robespierre, Maximilien]</ref>
[[File:Panthéon de Paris 2012-10-11 n4.jpg|thumb|left|Particolare dell'Altare della Convenzione al Panthéon: sono visibili, nel gruppo scultoreo di sinistra, le statue di Danton e Robespierre (in primo piano tra le statue).]]
[[Giuseppe Mazzini]], [[patriottismo|patriota]] [[repubblicanesimo|repubblicano]] [[italia]]no, pur deprecando gli eccessi del governo giacobino, da lui attribuiti al voler applicare formule troppo astratte e filosofiche alla realtà<ref>"Fu la tempesta del Dubbio: tempesta inevitabile credo, una volta almeno nella vita d'ognuno che, votandosi ad una grande impresa, serbi core e anima amante e palpiti d'uomo, né s'intristisca a nuda e arida formola della mente, come Robespierre." da ''Note autobiografiche''.</ref>, citò anche proposizioni di Robespierre nei suoi scritti, mentre la sua concezione politico-religiosa, in parte ispirata a Rousseau, trova notevoli somiglianze con quella
==
=== Letteratura ===
* [[Samuel Taylor Coleridge]], ''The Fall of Robespierre'' (1794)
* [[Vincenzo Monti]], ''In morte di Lorenzo Mascheroni'' (1831)
* [[Vittorio Alfieri]], ''Dialogo tra
* [[Giosuè Carducci]], ''Per il LXXVIII anniversario dalla proclamazione della Repubblica Francese'', da ''[[Giambi ed Epodi]]'' (1870)
* [[Edward Bulwer-Lytton|Edward Bulwer Lytton]], ''Zanoni'' (1842)
* [[Victor Hugo]], ''[[Novantatré (romanzo)|Novantatré]]'' (1874)
* [[Emma Orczy]], ''[[La Primula Rossa]]'', ciclo di romanzi; Robespierre è l'antagonista principale
* Mathieu Gabella, Roberto Meli, Hervé Leuwers, ''Robespierre'', Historica Biografie n. 5, Mondadori, 2017
=== Fumetti
* Nella collana fumettistica "Le Storie" della [[Sergio Bonelli Editore]], Robespierre è un personaggio e amico del protagonista nel primo fumetto "Il Boia di Parigi".
* Nel numero 29 ("Termidoro") della serie [[Sandman]], di [[Neil Gaiman]], Robespierre è l'antagonista principale: cercherà di far confessare a Lady Constantine (ava di [[John Constantine]]), dove ha nascosto la testa di [[Orfeo]], figlio di [[Sandman (DC Comics)|Morfeo]], protagonista della serie.
* Robespierre è un personaggio dell'anime ''[[Lady Oscar]]'' tratto dal manga ''[[Le rose di Versailles]]'' di [[Ryoko Ikeda]].
=== Cinema ===
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! Note
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|''[[La mort de Robespierre]]''
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|Cortometraggio
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| ''[[La fin de Robespierre]]''
| [[Georges Saillard]]
| Cortometraggio
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| ''[[Robespierre (
| [[William E. Shay]]
| Cortometraggio
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| ''[[The Elusive Pimpernel (film 1919)|The Elusive Pimpernel]]''
| [[A.C. Fotheringham-Lysons]]
| Dal romanzo ''[[La Primula Rossa (romanzo)|La Primula Rossa]]''<br />di [[Emma Orczy]]
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| ''[[Danton (film 1921)|Danton]]''
| [[Werner Krauss (attore)|Werner Krauss]]
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| ''[[Marie Antoinette - Das Leben einer Königin]]''
| [[Georg John]]
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| ''[[Scaramouche (film 1923)|Scaramouche]]''
| [[Fuerburg De Garcia]]
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| ''[[Madame Sans-Gêne (film 1925)|Madame Sans-Gêne]]''
| [[José Roland]]
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| ''[[Jean Chouan]]''
| [[Jean Debucourt]]
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| ''[[Napoleone (film 1927)|Napoleone]]'' (Napoléon vu par Abel Gance)
| [[Edmond Van Daële]]
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| ''[[Il trionfo della primula rossa (film 1928)|Il trionfo della primula rossa]]'' (The Triumph of the Scarlet Pimpernel)
| [[Nelson Keys]]
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| ''[[La fanciulla di Saint Cloud]]'' (Captain of the Guard)
| [[George Hackathorne]]
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| ''[[Danton (film 1931)|Danton]]''
| [[Gustaf Gründgens]]
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| ''[[La primula rossa (film 1934)|La primula rossa]]'' (The Scarlet Pimpernel)
| [[Ernest Milton]]
| Dal ''[[La Primula Rossa (romanzo)|romanzo omonimo]]''<br />di [[Emma Orczy]]
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| ''[[Napoléon Bonaparte (film)|Napoléon Bonaparte]]''
| [[Edmond Van Daële]]
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| ''[[Il trionfo della primula rossa (film 1937)|Il trionfo della primula rossa]]'' (The Return of the Scarlet Pimpernel)
| [[Henry Oscar]]
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| ''[[Maria Antonietta (film 1938)|Maria Antonietta]]'' (Marie Antoinette)
| [[George Meeker]]
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| ''[[Madame Sans-Gêne (film 1941)|Madame Sans-Gêne]]''
| [[Paul Amiot]]
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|-
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| ''[[Booby Hatched]]''
| [[Mel Blanc]]
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| ''[[Il cavaliere in nero (film)|Il cavaliere in nero]]'' (The Laughing Lady)
| [[Charles Goldner]]
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|-
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| ''[[Il regno del terrore]]'' (Reign of Terror)
| [[Richard Basehart]]
|
|-
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| ''[[La montagne est verte]]''
| [[André Reybaz]]
| Cortometraggio
|-
|
| ''[[Versailles (film 1954)|Versailles]]'' (Si Versailles m'était conté)
| [[Jacques Berthier (attore)|Jacques Berthier]]
|
|-
|
| ''[[Napoleone Bonaparte (film)|Napoleone Bonaparte]]''
| [[Jacques Sablon]]
|
|-
|
| "The Magnificent Egotist", episodio della serie<br />''[[BBC Sunday-Night Theatre]]''
| [[Cyril Shaps]]
|
|-
|
| "La mort de Marie-Antoinette",<br />episodio della serie ''[[La caméra explore le temps]]''
| [[Michel Bouquet]]
|
|-
|
| "Danton's Death", episodio della serie ''[[World Theatre]]''
| [[Harold Lang]]
|
|-
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| ''[[Marceau ou Les enfants de la république]]''
| [[François Marié]]
| Film televisivo
|-
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| ''[[Arme Bitos]]''
| [[Paul Steenbergen]]
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| Sceneggiato televisivo
|-
|rowspan=2|
| ''[[Dantons Tod (film 1963)|Dantons Tod]]''
| [[Wolfgang Büttner]]
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| Film televisivo
|-
|rowspan=3|
| "La primula rossa", episodio della serie ''[[Biblioteca di Studio Uno]]''
| [[Renato Rascel]]
| Dal romanzo ''[[La Primula Rossa (romanzo)|La Primula Rossa]]''<br />di [[Emma Orczy]]
|-
| "The Tyrant of France", "A Bargain of Necessity" e<br />"Prisoners of Conciergerie", episodi della serie
| [[Keith Anderson]]
| Serie televisiva di fantascienza
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|
|-
|
| "Poor Bitos", episodio della serie ''[[Theatre 625]]''
| [[Peter Woodthorpe]]<br />[[Kevin Bennett]] (Robespierre bambino)
|
|-
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| ''[[I due sanculotti]]''
| [[Silvano Tranquilli]]
Riga 471 ⟶ 496:
| Film commedia
|-
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| ''[[Valmy (film)|Valmy]]''
| [[Bernard Dhéran]]
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|
|-
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| ''[[Pravdu! Nichego, krome pravdy!]]''
| [[Oleg Borisov]]
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| Miniserie televisiva
|-
|rowspan=3|
| ''[[La mort de Danton]]''
| [[Alain Mottet]]
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| Film televisivo
|-
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| "Histoire de la Révolution",<br />episodio della serie ''[[Les cent livres des hommes]]''
| [[Philippe Adrien]]
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|
|-
|
| ''[[Saint-Just ou La force des choses]]''
| [[Pierre Vaneck]]
| Film televisivo
|-
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| ''[[Der Blitzprozess]]''
| [[Erwin Berner]]
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|
|-
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| ''[[Rejtekhely]]''
| [[Lajos Öze]]
Riga 550 ⟶ 575:
|
|-
|rowspan=2|
| ''[[Joséphine ou la comédie des ambitions]]''
| [[Jean-Paul Farré]]
Riga 559 ⟶ 584:
| Dal [[Lady Oscar|manga omonimo]] di [[Riyoko Ikeda]]
|-
|
| ''[[Lady Oscar#Anime|Lady Oscar]]'' (Versailles no bara to onnatachi)
| ???????<ref>La voce italiana di Robespierre è quella del doppiatore [[Giorgio Locuratolo]].</ref>
| Serie d'animazione<br />tratta dal [[Lady Oscar|manga omonimo]] di [[Riyoko Ikeda]]
|-
|
| ''[[I visitatori (miniserie televisiva)|I visitatori]]'' (Les visiteurs)
| [[Féodor Atkine]]
| Miniserie televisiva
|-
|
| ''[[Dantons Tod (film 1981)|Dantons Tod]]''
| [[Heribert Sasse]]
|
|-
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| ''[[Malesherbes, avocat du roi]]''
| [[Alain Ollivier]]
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| Film televisivo
|-
|
| ''[[Danton (film 1983)|Danton]]'' (Danton)
| [[Wojciech Pszoniak]]
|
|-
|
| ''[[La vera storia della rivoluzione francese]]''<br />(Liberté, égalité, choucroute
| [[Roland Giraud]]
|
|-
|
| ''[[Dantons dood]]''
| [[Jack Vecht]]
| Film televisivo
|-
|
| ''[[Napoleone e Giuseppina]]''<br />(Napoleon and Josephine: A Love Story)
| [[Marc de Jonge]]
| Miniserie televisiva
|-
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| ''[[Manon Roland (film)|Manon Roland]]''
| [[Didier Sandre]]
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|
|-
|
| Episodio 1x14 della serie ''[[Ideias Com História]]''
| [[Júlio Martin]]
|
|-
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| ''[[Il mondo di Sophie]]'' (Sofies verden)
| [[Christian Skolmen]]
| Film non storico<br />tratto dal romanzo ''[[Il mondo di Sofia]]''<br />di [[Jostein Gaarder]]
|-
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| "Révolution", episodio della serie ''[[La cape et l'épée]]''
| [[Maurice Barthélémy]]
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|
|-
|
| ''[[La primula rossa (serie televisiva)|La primula rossa]]'' (The Scarlet Pimpernel)
| [[Ronan Vibert]]
| Miniserie televisiva
|-
|
| ''[[La nobildonna e il duca]]'' (L'anglaise et le duc)
| [[François-Marie Banier]]
|
|-
|
| ''[[A World in Arms]]''
| [[Martin Hodgson]]
| Miniserie televisiva
|-
|
| ''[[The French Revolution]]''
| [[George Ivascu]]
| Film televisivo
|-
|
| ''[[Charlotte Corday (film)|Charlotte Corday]]''
| [[Franck Adrien]]
| Film televisivo
|-
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| ''[[Terror! Robespierre and the French Revolution]]''
| [[Stephen Hogan]]
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|
|-
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| ''[[Danton (2013)|Danton]]''
| [[David Verne]]
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| Miniserie televisiva
|-
|
| ''[[Mr. Peabody e Sherman]]'' (Mr. Peabody & Sherman)
| [[Guillaume Aretos]] (voce)<ref>La voce italiana di Robespierre è quella del doppiatore
| Film d'animazione non storico
|-
|
| ''[[I visitatori 3
| [[Nicolas Vaude]]
|
|-
|
| ''[[Un peuple et son roi]]''
| [[Louis Garrel]]
|
|-
| 2023
| ''[[Napoleon (film 2023)|Napoleon]]''
| [[Sam Troughton]]
|
|-
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=== Musica ===
* [[Offlaga Disco Pax]], ''Robespierre'',
=== Videogiochi ===
Robespierre è presente come antagonista in ''[[Assassin's
Compare anche, con altri protagonisti della Rivoluzione
== Note ==
Riga 726 ⟶ 753:
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|lingua=fr|titolo=Mémoires de Charlotte Robespierre sur ses deux frères|altri=a cura di A. Laponneraye|città=Paris|anno=1834}}
* {{Cita libro|autore=[[Charlotte de Robespierre]]|titolo=Memorie sui miei fratelli|editore=Sellerio |città=Palermo|anno=1989|cid=RobespierreC}}
* {{Cita libro|lingua=fr|autore=Ernest Hamel|titolo=Histoire de Robespierre d'apres des papiers de famille, les sources originales et des documents entièrement inédits|altri=3 voll.|città=Paris|editore=A. Lacroix, Verboeckhoven et Cie|anno=1865-1867}}
* {{Cita libro|lingua=fr|autore=Auguste Joseph Paris|titolo=La jeunesse de Robespierre et la convocation des États généraux en Artois|città=Arras|editore=Rousseau-Leroy|anno=1870}}
Riga 733 ⟶ 760:
* {{Cita libro|lingua=fr|autore=Hector Fleischmann|titolo=Robespierre et les femmes|città=Paris|editore=Albin Michel|anno=1909}}
* {{Cita libro|lingua=fr|autore=Gérard Walter|titolo=Robespierre|città=Paris|editore=Gallimard|anno=1946|cid=Walter|}}
* {{Cita libro|autore=Mario Mazzucchelli|titolo=Robespierre|città=Milano|editore=Corbaccio|anno=1928}};
* {{Cita libro|autore=[[Ralph Korngold]]|titolo=Robespierre e il Quarto Stato|traduttore=F. Papa|edizione=Collana Biblioteca di cultura storica n.23|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1947}}
* {{Cita libro|autore=[[Friedrich Sieburg]]|titolo=Robespierre (1935)|traduttore=Vittoria De Gavardo|edizione=Collana Il Cammeo n.105|editore=Longanesi|città=Milano|anno=1958}}
* {{Cita libro|autore=Georges Lefebvre|titolo=La Rivoluzione francese|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1958}}
* {{Cita libro|autore=[[Albert
* {{Cita libro|autore=[[Albert Mathiez]], [[Georges Lefebvre]]|titolo=La Rivoluzione francese|edizione=Collana Piccola Biblioteca|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1994|cid=Mathiez2|isbn=88-06-04598-9}}
* {{Cita libro|autore=Norman Hampson|titolo=Robespierre: l'incorruttibile?|traduttore=Valeria Camporesi|edizione=Collana Biografie|editore=Bompiani|città=Milano|anno=1984}}
* {{Cita libro|autore=[[Henri Guillemin]]|titolo=Robespierre politico e mistico|traduttore=T. Capra|edizione=Collezione Storica|città=Milano|editore=Garzanti|anno=1989|isbn=88-11-69302-0}}
* {{Cita libro|autore=
* {{Cita libro|autore=Alberta Gnugnoli|titolo=Robespierre e il terrore rivoluzionario|città=Firenze|editore=Giunti|anno=2003|isbn=88-09-03129-6}}
* {{Cita libro|autore=Peter McPhee|titolo=Robespierre. Una vita rivoluzionaria|edizione=Collana La Cultura|città=Milano|editore=Il Saggiatore|anno=2015|isbn=978-88-428-1885-4}}
=== Edizioni delle opere di Robespierre ===
* {{Cita libro|lingua=fr|titolo=Ouvres de Maximilien Robespierre|città=Paris|editore=Società di studi robespierristi|anno=1866 e 1910-2011|cid=Robespierre}}
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== Voci correlate ==
* [[
* [[Giacobinismo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.rondelot.com/spip.php?rubrique1|titolo=Association Maximilien Robespierre pour l'Idéal Démocratique|lingua=fr|accesso=26 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090910014646/http://www.rondelot.com/spip.php?rubrique1|dataarchivio=10 settembre 2009|urlmorto=sì}}
* [http://dspace-unipr.cilea.it/handle/1889/839 ''Robespierre costituente''] di Andrea Veneri, Tesi di dottorato discussa nel 2008 presso l'Università degli studi di Parma
* {{cita web|url=http://www.robespierre.it/|titolo=Associazione Culturale "Les Amis de Robespierre"}}
* {{cita web|url=https://www.etudesrobespierristes.com/|titolo=Société des Etudes Robespierristes}}
* {{cita web|url=http://www.tombes-sepultures.com/crbst_289.html|titolo=Maximilien de Robespierre|lingua=fr}}
{{Box successione
|carica = '''Presidente della [[Convenzione nazionale]]'''<br />[[Rivoluzione francese|Periodo rivoluzionario]]
|immagine =
|periodo = 22 agosto [[1793]] - 5 settembre [[1793]]
|precedente = [[Marie-Jean Hérault de Séchelles]]
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{{Box successione
|carica = '''Presidente della [[Convenzione nazionale]]'''<br />[[Rivoluzione francese|Periodo rivoluzionario]]
|immagine =
|periodo = 4 giugno [[1794]] - 19 giugno [[1794]]
|precedente = Claude-Antoine Prieur-Duvernois
|successivo = Élie Lacoste
}}
{{Maximilien de Robespierre}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica|rivoluzione francese|storia}}
[[Categoria:Costituenti francesi]]
[[Categoria:Persone giustiziate sulla ghigliottina durante la Rivoluzione francese]]
[[Categoria:Filosofi della politica]]
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[[Categoria:
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[[Categoria:Sepolti nel cimitero degli Errancis]]
[[Categoria:Critici dell'ateismo]]
[[Categoria:Presidenti dell'Assemblea nazionale (Francia)]]
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