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[[File:Adamello-Brenta, Val Genova 01.jpg|thumb|Val Genova]]
La '''Val Genova''' (detta anche '''val di Genova''') è una [[valle]] laterale della [[Val Rendena]] in [[Trentino]], interamente compresa nel [[Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta]], la più estesa area protetta della [[provincia di Trento]]. È nota anche con il nome di "valle delle cascate".
 
==CaratteristicheToponimo==
Il nome della valle viene fatto derivare dal latino ''janua'', cioè "porta", da cui avrebbero preso il nome le ''case di Genua'', antichi fienili oggi scomparsi che si trovavano all'imbocco della valle, prima dell'attuale località Ponte Verde. Alcuni documenti del 1200 circa nominano la valle con il termine ''Zenua'', ovvero un territorio ricco d'acqua. Dagli anni novanta del secolo scorso l'antica denominazione Val di Genova fu sostituita sempre più frequentemente con la dicitura Val Genova.<ref>{{Cita web|url=http://www.news.giudicarie.com/it/ricordi-preziosi/262-documenti-in-giudicarie,-la-nostra-storia/7774-val-genova-o-val-di-genova-perch%C3%A9-si-cambia-un-toponimo-l-analisi-di-ennio-lappi.html|titolo=Val Genova o Val di Genova? Perché si cambia un toponimo? L'analisi di Ennio Lappi |autore=Ennio Lappi |sito=news.giudicarie.com |data=2016-04-13 |accesso=30 agosto 2021}}</ref>
La val Genova è suddivisa territorialmente tra 7 Comuni della [[val Rendena]], di cui il comune di [[Strembo]] è sicuramente quello che detiene il maggior territorio. Strembo detiene ufficialmente solo una parte centrale della valle, registrata come territorio comunale. L'ultima parte della valle è comune di [[Spiazzo]], anche se il terreno e i vari diritti (caccia, pascolo, ecc.) sono proprietà di Strembo. Questa situazione risale agli inizi del 1900, quando il comune di Strembo decise di comprare quel territorio da l'allora comune di Mortaso, fortemente indebitato. Con la successiva annessione all'[[Italia]] del [[Trentino]], venne riconosciuta la proprietà di Strembo sul territorio, ma non il contratto con cui veniva ceduto quel territorio comunale di Mortaso a Strembo. Mortaso perse in seguito lo status di comune e divenne frazione di [[Spiazzo]].
 
== Descrizione ==
La val Genova è suddivisa territorialmente tra 6 Comuni e 1 Asuc della [[val Rendena]], di cui il comune di [[Strembo]] è sicuramente quello che detiene il territorio più vasto. A Strembo appartiene più di metà valle , partendo da ponte rosso in località malga Genova fino al ghiacciaio del Mandrone e il ghiacciaio della Lobbia. Questa situazione risale agli inizi del 1900, quando il comune di Strembo decise di comprare una parte del territorio dall'allora comune di Mortaso.
 
Scarsi sono gli insediamenti e le attività umane: nella valle ci sono alcuni [[rifugio alpino|rifugi alpini]] e alcune strutture ricettive dedicate ai turisti, aperti però solo nella stagione estiva. Non vi sono né piste da [[sci]] né [[funivia|impianti di risalita]] in quanto i pendii tendonosono ad essere estremamentemolto ripidi e d'inverno la valle è spesso soggetta a [[valanga|valanghe]] d'inverno. Una delle attività più note è quella dell'estrazione di [[granito]], finalizzata soprattutto alla produzione di caminetti.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=16}}</ref>
 
=== Orografia===
La val Genova, di origine [[ghiacciaio|glaciale]], è percorsa dal torrente [[Sarca di Genova]] (uno dei tre rami che, confluendo a [[Pinzolo]], formano il fiume [[Sarca]]), e si insinua per una ventina di [[chilometro|chilometri]] tra i massicci montuosi dell'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]] (a sud), e della [[Gruppo della Presanella|Presanella]] (a nord).
 
La valle inizia sopra la piana di Bedole, nel grandioso circo (a 1680&nbsp;m circa) nel quale confluiscono le acque provenienti dalle vedrette del Mandrone e della Lobbia. Lungo il percorso fino a [[Carisolo]] la valle principale riceve il contributo di numerose valli laterali. Da monte a valle, sulla destra orografica si incontrano:
*la valle Stablel;
*la val Folgorida (proprietà del comune di Strembo) e la valle di Lares (proprietà di Massimeno), che salgono fino ai ghiacciai che lambiscono il Crozzon di Lares e il Corno di Cavento;
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sulla sinistra orografica:
*la val Cercen;
*la val Gabbiolo, chiusa da imponenti torri e pareti;
*la val Rocchette;
*la lunga val Nardis, che culmina con la Presanella, proprietà del comune di Giustino.
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Le cime principali sono la [[Cima Presanella|Presanella]] (3558&nbsp;m) a nord, il [[Crozzon di Lares]] (3354&nbsp;m) e il [[Corno di Cavento]] (3406&nbsp;m) a sud.
 
A causa del modellamento glaciale, entrambi i versanti si alzano dal fondovalle con pendii molto ripidi, che solo verso i 1800–2000&nbsp;m lasciano il campo a pendii più dolci. Il fondovalle e i pendii, sino a una quota di circa 2000 metri, sono ammantati di foreste di [[Abies|abeti]].
 
=== Accessibilità ===
==Toponimo==
La strada carrozzabile di 17 chilometri che percorre la valle inizia a [[Carisolo]] (808&nbsp;m) staccandosi dalla [[Strada statale 239 di Campiglio]]; ripida (max 18%) e stretta, segue il corso del torrente, scavalcandolo inpiù alcune occasionivolte mediante [[ponte|ponti]] a struttura metallica. La strada termina presso Malga Bedole (1584&nbsp;m), da dove proseguono solo sentieri diretti ai vari rifugi in quota.
Il nome della valle viene fatto derivare dal latino ''janua'', cioè "porta", da cui avrebbero preso il nome le ''case di Genua'', antichi fienili oggi scomparsi che si trovavano all'imbocco della valle, prima dell'attuale località Ponte Verde. Alcuni documenti del 1200 circa nominano la valle con il termine ''Zenua'', ovvero un territorio ricco d'acqua.
 
==La strada==
La strada carrozzabile di 17 chilometri che percorre la valle inizia a [[Carisolo]] (808&nbsp;m) staccandosi dalla [[Strada statale 239 di Campiglio]]; ripida (max 18%) e stretta, segue il corso del torrente, scavalcandolo in alcune occasioni mediante [[ponte|ponti]] a struttura metallica. La strada termina presso Malga Bedole (1584&nbsp;m), da dove proseguono solo sentieri diretti ai vari rifugi in quota.
 
Nella stagione turistica la strada è suddivisa in tre parti:<ref>[http://www.valgenova.com/ Val di Genova, piano viabilità.]</ref>
*I primi 4&nbsp;km, da Carisolo (806&nbsp;m) fino a Ponte Verde (921&nbsp;m), sono percorribili liberamente, e si trovano anche parcheggi gratuiti lungo la via.
*I successivi 4,5&nbsp;km, da Ponte Verde (921&nbsp;m) a Ponte Maria (1164&nbsp;m), sono accessibili pagando un pedaggio (3,00 € per le moto; 8,00 € per le auto) che dà anche diritto a sostare nei successivi parcheggi. QuestoIn questo tratto èla ilstrada piùpuò ripido,raggiungere conuna pendenze che arrivano aldel 18%.
*Gli ultimi 7,5&nbsp;km, da Ponte Maria (1164&nbsp;m) a Malga Bedole (1584&nbsp;m) sono normalmente accessibili solo a inizio giornata (solitamente entro le 9.45,) e dopo le 18.00), fino a quando i pochi parcheggi che si trovano lungo questo tratto non sono pieni.
Solo durante la stagione turistica, lungo il tratto a pagamento (Ponte Verde - Malga Bedole) è attivo un servizio di bus navetta, al costo di 1,50 € all'andata e 1,50 o 3,00 € al ritorno, con corse ogni mezz'ora circa.
 
D'inverno la strada è normalmente chiusa prima della cascata di Nardis, talvolta subito dopo il bar-ristorante Alla Prisa.
 
===Le cascate===
[[File:Cascate Nardis-estate.jpg|thumb|Le [[cascate Nardis]] in estate.]]
Oltre allache mediante la stretta strada asfaltata che percorre la valle, è possibile percorrere la valle utilizzando il sentiero delle Cascate, che risalendo in sponda destra il Sarca di Genova, passa accanto alle principali cascate, formate dai numerosi torrenti che scendono dai ghiacciai dell'Adamello e della Presanella e che confluiscono nel Sarca: la conformazione della valle ha fatto sì che tali corsi d'acqua debbano superare salti di roccia prima di gettarvisi.
 
La più famosa è la [[Cascate Nardis|cascata di Nardis]], tra le più alte del Trentino, formateformata dal torrente Nardis che discendescende dalla [[Gruppo della Presanella|Presanella]] sul versante settentrionale della valle.
 
Le altre cascate sono le [[cascate del Lares]] (alta e bassa), di Folgorida, di Casöl (Casina Muta), di Pedrùc, di Stablèi, di Pont delle Cambiali e di Mandron.
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Le cascate principali che scendono nella valle sono sei ma, soprattutto quando i torrenti sono gonfi d'acqua, è possibile scorgere diversi rigagnoli che si trasformano in spettacolari cascate.
 
==Flora eAmbiente fauna==
=== Flora e fauna ===
Molti sono gli appassionati che oltre che per le cascate, si spingono lungo la valle alla ricerca di alcune specie animali.
TraI le[[boschi]] della valle, partendo dalle quote più diffusealte, troviamosono lasoprattutto di [[pernicepino biancamugo|mughi]], il [[capriololarice|larici]], il [[camoscioAbies|abeti]], la [[marmottafaggio|faggi]], il [[gallo forcellobetulla|betulle]], il [[gallo cedronenocciola|noccioli]] e sopra a tutti l'[[aquilaontano|ontani]].
 
Molti sono gli appassionati che oltre che per le cascate, si spingono lungo la valle alla ricerca di alcune specie animali. Tra le più diffuse, troviamo la [[pernice bianca]], il [[capriolo]], il [[camoscio]], la [[marmotta]], il [[gallo forcello]], il [[gallo cedrone]] e sopra a tutti l'[[aquila]].
I boschi della valle sono soprattutto di abeti, larici, faggi, mughi, betulle, noccioli e ontani.
 
==Leggende==
La principale leggenda della valle fa riferimento agli anni 1545-1563, quando i Padri del [[Concilio di Trento]] decisero di cacciare streghe e diavoli nella valle. Questi poi si sonosarebbero incarnatimaterializzati in rocciarocce granitica,granitiche andando a formare tra i più famosi: la Preda de la Luna, il Tof del mal Neò, e il Tof del Diavùl per citare i più famosi.
 
Un'altra leggendaaltro racconto, apparentemente più realisticarealistico, riguarda il più famoso e leggendario cacciatore Luigi Fantoma, noto anche come Martanell, o Re di Val Genova. Si racconta che costui durante la sua vita (1819-1896) abbia ucciso all'incirca: 50 orsi, 700 camosci, ed un consistente numero di marmotte, caprioli, pernici, galli cedroni e galli forcelli. Fu inoltre d'aiuto come guida a [[Julius Payer]], durante l'esplorazione del massiccio [[Gruppo dell'Adamello|Adamello]]-[[Gruppo della Presanella|Presanella]] e collaborò alla creazione della prima carta topografica della zona da parte di quest'ultimo.
Fu inoltre d'aiuto come guida a [[Julius Payer]], durante la prima esplorazione del massiccio [[Gruppo dell'Adamello|Adamello]]-[[Gruppo della Presanella|Presanella]] e alla creazione della prima carta topografica della zona da parte di quest'ultimo.
 
==La GrandeStoria Guerra==
=== La Grande Guerra===
Dato che la valle durante la [[Grande Guerra]] si trovava a ridosso della linea di confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro Ungarico, in val di Genova oggi restano alcune tracce dei combattimenti, dovein cui si fronteggiarono italiani ed austriaci. Ad esempio presso la cascata FolgaridaFolgorida, oltre ad una piccola cappella si trova un monumento ai caduti della grande guerra, e quel che resta di una teleferica. Un cimitero militare austriaco, in val Siniciaga, è raggiungibile percorrendo il [[Sentiero della Pace]] ([[segnavia (alpinismo)|segnavia]] 215), mentre un altro si trova poco prima di arrivare al Rif. "Città di Trento" al Mandrone.
 
===Frane e alluvioni===
Nel [[1966]] l'alluvione che colpì molte località in Trentino, causò una frana in val di Genova.
 
Il 18 marzo [[1971]] si ebbe una frana alle [[cascate Nardis]].
 
In seguito dellealle forti piogge del 24- 25 agosto [[1987]] e unin eccessivoconcomitanza scioglimentocon una fusione eccezionalmente intensa dei ghiacci, vi fu un'alluvione, che fece straripare itutti vari i torrenti.
 
== Note ==
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*Dante Ongari, ''Presanella, [[Guida dei Monti d'Italia]]'', Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, Milano, 1978
*Pericle Sacchi, ''Adamello, Vol. I, [[Guida dei Monti d'Italia]]'', Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, Milano, 1984
*Pericle Sacchi, ''Presanella: guida alpinistica con scelta di itinerari,'' Persico, Cremona, 1977
*
 
==Voci correlate==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://valgenova.com/ Sito dedicato alla Val Genova]
 
{{Valli del Trentino-Alto Adige}}
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