Pietro Metastasio: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Pietro
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=== Infanzia e gioventù ===
[[File:Regola - memoria di Metastasio ai cappellari 5140023.JPG|thumb|La casa natale in via dei Cappellari]]
Pietro Metastasio e il primogenito Leopoldo nacquero a [[Roma]] entrambi da Felice Trapassi, originario di Assisi (città dove la casa che fu di sua proprietà reca una lapide<ref>https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Felice_Trapassi_Assisi.jpg</ref>), e da Francesca Galastri. Le sorelle Barbara ed Endimira nacquero dal nuovo matrimonio fra Felice Trapassi e Angela Lucarelli di Cave, dopo che la Galastri morì improvvisamente e prematuramente nel 1702. Il fratello Leopoldo, avviato agli studi giuridici, rimase a Roma e fu sempre in stretto contatto, culturale e affettivo, con il poeta.
 
Si dice che Pietro, ancora bambino, attirasse a sé la folla recitando versi improvvisati su tema dato. Nel [[1709]] in un'occasione simile si fermarono ad ascoltarlo due signori distinti: [[Gian Vincenzo Gravina]], noto [[letterato]] e [[giurista]], nonché fondatore dell'[[Accademia dell'Arcadia]], e Lorenzini, un critico di una certa fama. Gravina fu attratto dal talento poetico e dal fascino del ragazzo e dunque ne fece il suo protetto. Il padre Felice era ben lieto di dare al figlio la possibilità di ricevere una buona educazione e di poter entrare nell'alta società.
 
Gravina ellenizzò il cognome di Pietro Trapassi in "Metastasio" (dal greco ''metàstasismethístemi'': cambiamentotrapasso, rinnovamentoallusione al suo cognome), e, nell'intento di farlo diventare un giurista, iniziò a impartirgli lezioni di [[lingua latina|latino]] e di [[diritto]]. Allo stesso tempo coltivò il suo talento letterario e mise in mostra il giovane prodigio nella sua casa e presso varie congreghe romane. Ben presto Metastasio si trovò in competizione con i più celebri ''[[Improvvisazione teatrale|improvvisatori]]'' d'[[Italia]]. I giorni trascorsi in numerosi studi e le serate dedicate alle attività d'improvvisazione in ottanta [[strofa|strofe]] furono assai rovinosi per la salute di Pietro e sottoposero a tensione la sua facoltà poetica. Tra l'altro in questo momento critico Gravina dovette recarsi in [[Calabria]] per affari. Decise di portare con sé il suo giovane allievo per farlo esibire nei circoli letterari di [[Napoli]], affidandolo alle cure di un suo parente di [[Scalea]], il filosofo [[Gregorio Caloprese]]. L'aria di mare (Scalea si trova sull'omonimo promontorio, in Calabria) fu cosa buona per il giovane Metastasio, tant'è che la sua salute si rivitalizzò. Gravina dunque comprese che non doveva più farlo improvvisare, se non in occasioni importanti, in modo che, una volta completata la sua educazione, potesse entrare in competizione con i più grandi poeti.
 
Metastasio obbedì sempre ai voleri del suo patrono. All'età di quattordici anni compose una tragedia nella maniera di [[Seneca]] su un soggetto tratto dall<nowiki>'</nowiki>''[[L'Italia liberata dai Goti|Italia liberata dai Goti]]'' di [[Gian Giorgio Trissino]], l'epopea preferita di Gravina. Questo lavoro, che chiamò ''Giustino'', fu pubblicato da Gravina nel [[1713]], ma ebbe vita breve. Caloprese nel [[1714]] morì e, quattro anni dopo, nel [[1718]] anche Gravina seguì la stessa sorte. Metastasio ereditò una fortuna di 18000 scudi. Nello stesso anno ada un incontro dell'Accademia dell'Arcadia egli recitò un elogio al suo patrono.
 
=== Vita e lavori in Italia ===
 
[[File:Pietro Metastasio.jpg|thumb|Ritratto di fantasia di Pietro Metastasio]]
Metastasio era ora ventenne. Quattro anni prima (nel [[1714]]) aveva preso i [[voti minori di [[abate]] per ottenere lo status clericale, senza iil qualiquale pareva impossibile intraprendere una carriera a [[Roma]]. La sua storia romantica, il fascino personale, le maniere incantevoli fecero di lui una figura ben distinta. Per due anni egli spese il suo denaro per accrescere la sua reputazione e decise di applicarsi seriamente nella sua professione. A Napoli entrò al servizio di un importante avvocato di nome Castagnola, il quale esercitò un notevole controllo su tempo ed energie del giovane.
 
Mentre lavorava per l'avvocato, Metastasio nel [[1721]] compose un [[epitalamio]] e probabilmente anche la sua prima serenata musicale, ''[[Endimione]]'', in occasione del matrimonio tra la sua patrona donna Anna Francesca Ravaschieri Pinelli di Sangro (più tardi sesta principessa di Belmonte) e il marchese don Antonio Pignatelli (più tardi [[principe di Belmonte]]). Nel [[1722]] il compleanno dell'imperatrice [[Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel]] fu celebrato con il massimo degli onori, quindi il viceré incaricò Metastasio di scrivere una serenata per l'occasione. Egli accettò l'ingaggio, a patto che l'autore rimanesse anonimo. Sotto questa condizione Metastasio produsse ''Gli orti esperidi'', che fu messo in musica da [[Nicola Porpora]] e cantato da un allievo dello stesso, il castrato [[Farinelli]], il quale fece uno spettacolare debutto e si legò al Metastasio con una calorosa amicizia fraterna tanto da chiamarlo "gemello caro" nelle sue numerose lettere al librettista, ricevendo i migliori applausi. La primadonna [[Marianna Bulgarelli]], detta ''La Romanina'' (per via della città di nascita), la quale interpretava ''Venus'' nel dramma, non si dette pace sino a che non ebbe scoperto l'autore. La Romanina persuase il poeta a rinunciare alla propria carriera legale e promise di assicurargli fama e autonomia, qualora avesse voluto dedicare il proprio talento al dramma musicale.
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Presso la casa de La Romanina Metastasio iniziò a conoscere i più grandi compositori del tempo, tra i quali Porpora, dal quale prese lezioni di musica, [[Johann Adolf Hasse]], [[Giovan Battista Pergolesi]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Leonardo Vinci]], [[Leonardo Leo]], [[Francesco Durante]] e [[Benedetto Marcello]]; tutti questi saranno destinati in futuro a mettere in musica i suoi lavori. Qui inoltre studiò l'arte del cantare e imparò ad apprezzare lo stile di interpreti come Farinelli. Dotato di uno straordinario talento per la composizione e di un senso per la poetica, non trovò nessuna difficoltà nello scrivere le sue opere.
 
Metastasio visse con La Romanina e suo marito, prima a Napoli e, dal 1728,<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/marianna-benti-bulgarelli_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=BENTI BULGARELLI, Marianna - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-06-14}}</ref> a Roma. Mossa da un affetto per metà materno e per metà romantico, la cantante lo accolse nella propria casa, come già feceaveva infatto passatoil Gravina, con tutta la sua famiglia di lui (padre,i madregenitori, il fratello e le sorelle) nella propria casa. Lei incoraggiò il suo genio poetico e lo viziò nei suoi capricci. Sotto la sua influenza, tra il 1724 e il 1730 scrisse ''[[Didone abbandonata]]'', ''[[Siroe re di Persia]]'', ''[[Catone in Utica (Metastasio)|Catone in Utica]]'', ''[[Ezio (Metastasio)|Ezio]]'', ''[[Alessandro nell'Indie (Metastasio)|Alessandro nell'Indie]]'', ''[[Semiramide riconosciuta]]'' e ''[[Artaserse (Metastasio)|Artaserse]]''. Questi drammi furono musicati dai principali compositori di quel tempo e furono rappresentati nelle più importanti città italiane.
 
Nel frattempo La Romanina stava invecchiando e smise di cantare in pubblico; il poeta si sentiva sempre più fastidiosamente dipendente dalla sua generosità. Egli guadagnava 300 [[Scudo (moneta)|scudi]] per ogni opera; questa paga, anche se buona, era incerta e da tempo desiderava ottenere un impiego fisso. Nel settembre del [[1729]] ricevette e accettò l'offerta per il posto di poeta di corte al teatro di [[Vienna]], con uno stipendio di 3000 [[fiorino|fiorini]]; successe così ad [[Apostolo Zeno]], che in quell'anno tornò a [[Venezia]]. La Romanina altruisticamente lo mandò per la via della gloria. Lei tenne comunque a suo carico la famiglia di Pietro a Roma, in modo che egli potesse stabilirsi in [[Austria]].
 
=== Metastasio alla Corte di Vienna ===
[[File:Kohlmarkt 11.jpg|thumb|La dimora viennese di Metastasio, vista da Michaelerplatz. L'edificio venne costruito nel 1710 su progetto del ticinese [[Giovanni Battista Maderna]] (1652-1722), allievo di [[Francesco Caratti]].]]
Nell'aprile del 1730 Metastasio si stabilì a Vienna nell'appartamento della Michaelerhaus, al IV piano di [[Kohlmarkt (Vienna)|Kohlmarkt]] 12, di fronte alla Hofburg, dimora messagli a disposizione da Pio di Savoia, direttore dei teatri di Carlo VI. Qui il poeta divise fino alla fine dei suoi giorni la casa già concessa a Niccolò Martines, maestro di cerimonie del Nunzio apostolico a Vienna. Con ogni probabilità, il fatto che Metastasio e Martines si fossero già conosciuti a Napoli negli [[anni 1720|anni venti]] favorì la loro convivenza che fu sempre improntata, del resto, alla più sincera e affettuosa reciproca amicizia, al punto che il Poeta Cesareo nominò Giuseppe Martines, il figlio maggiore del cerimoniere, suo esecutore testamentario, mentre contribuì in modo decisivo all'educazione e alla formazione musicale di un'altra figlia, Marianna, affidandola anche alle cure di [[Franz Joseph Haydn]], ospite alla fine degli [[anni 1750|anni cinquanta]] nella mansarda della Michaelerhaus a Kohlmarkt.
[[File:Wien01 Michaelerplatz004 2017-03-01 GuentherZ 0467 GD Pietro Metastasio.jpg|thumb|Memoriale posto a un secolo dalla sua morte sulla casa dove Metastasio visse e morì a Vienna.]]
[[File:Johann nepomuk wirt, pietro metastasio, 1782.JPG|thumb|left|Medaglia commemorativa di Metastasio, realizzata nel 1782 da [[Johann Nepomuk Würth]].]]
[[File:Grave monument for Pietro Metastasio (Vienna).jpg|thumb|Monumento sepolcrale del Metastasio posto nel 1855 nella '' Minoritenkirche'', realizzato da Vincenzo Luccardi (1811-1876).]]
Nell'aprile del 1730 Metastasio si stabilì a Vienna nell'in un appartamento al IV piano della ''Großes Michaelerhaus'', oggi al IVcivico piano11 didella [[Kohlmarkt (Vienna)|Kohlmarkt]] 12,(contrassegnato didal fronte''Konskriptionsnummer'' alla1152), non lontano dall'Hofburg, dimora messagli a disposizione da [[Luigi Pio di Savoia]], direttore dei teatri di Carlo VI. Qui il poeta divise fino alla fine dei suoi giorni la casa già concessa a Niccolò Martines, maestro di cerimonie del [[Nunziatura apostolica in Austria|Nunzio apostolico]] a Vienna. Con ogni probabilità, il fatto che Metastasio e Martines si fossero già conosciuti a Napoli negli [[anni 1720|anni venti]] favorì la loro convivenza che fu sempre improntata, del resto, alla più sincera e affettuosa reciproca amicizia, al punto che il Poeta Cesareo nominò Giuseppe Martines, il figlio maggiore del cerimoniere, suo esecutore testamentario, mentre contribuì in modo decisivo all'educazione e alla formazione musicale di un'altra figlia, [[Marianna Martines|Marianna]], affidandola anche alle cure di [[Franz Joseph Haydn]], ospite alla fine degli [[anni 1750|anni cinquanta]] nella mansarda della Michaelerhaus a Kohlmarkt.
 
Questa data segna un nuovo periodo nella sua attività artistica. Tra gli anni [[1730]] e [[1740]] i suoi bei [[dramma|drammi]] ''[[Adriano (Metastasio)|Adriano]]in Siria'', ''[[Demetrio (Metastasio)|Demetrio]]'', ''[[Issipile]]''. ''[[Demofonte (Metastasio)|Demofonte]]'', ''[[L'Olimpiade]]'', ''[[La clemenza di Tito (Metastasio)|La clemenza di Tito]]'', ''[[Achille in Sciro (Metastasio)|Achille in Sciro]]'', ''[[Temistocle (Metastasio)|Temistocle]]'' e ''[[Attilio Regolo (Metastasio)|Attilio Regolo]]'', vennero prodotti per il teatro imperiale. Alcuni di essi furono composti per occasioni speciali e con incredibile rapidità: ad esempio l<nowiki>'</nowiki>''Achille'' in diciotto giorni e l<nowiki>'</nowiki>''Ipermestra'' in nove. Oltre a ciò si dedicò nuovamente ai testi sacri: nel 1730 venne alla luce ''[[La Passione di Nostro Signore Gesù Cristo]]'', che divenne uno degli oratori più musicati del [[XVIII secolo]]. Metastasio padroneggiava la tecnica della sua arte fino ai minimi dettagli. Le esperienze che acquisì a Napoli e a Roma, così come l'entusiasmo viennese per i suoi lavori accelerarono la sua carriera.
 
A Vienna Metastasio non incontrò un forte successo sociale, giacché la sua nascita non nobile lo escludeva dai circoli dell'[[aristocrazia]]. Per ovviare a questa mancanza intraprese una relazione intima con la contessa [[Marianna Pignatelli, contessa di Althann|Marianna Pignatelli di Althann]], cognata della sua passata patrona, la principessa Belmonte Pignatelli, la quale aveva perso il marito ed era stata a lungo la favorita dell'imperatore. Il rapporto tra lei e Metastasio fu così intenso che si credeva che si fossero sposati segretamente.
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La Romanina, stanca della sua assenza, gli domandò di ottenere un ingaggio al teatro di corte. Metastasio confuso e stanco di lei, le scrisse dissuadendola nel progettare visite a Vienna. Il tono della lettera l'allarmò e irritò. Sembra che ella fosse partita da Roma, ma morì improvvisamente lungo il tragitto. Dato che suo marito era già deceduto, Metastasio ereditò tutto il suo patrimonio, ma a causa dell'affanno e del rimorso per la morte della Romanina rinunciò al lascito.
 
Con il passare del tempo, la vita che Metastasio teneva a Vienna, come anche il clima, si fece sentire sulla sua salute e sul suo spirito. Dal [[1745]] in avanti egli scrisse poco, anche se le sue cantate risalgono a questo periodo, così come la canzonetta ''Ecco quel fiero istante'', che godette di larghissima fortuna. Nel [[1755]] morì la contessa Althann e Metastasio ridusse i suoi rapporti sociali ai soli visitatori che andavano a trovarlo. Ormai afflitto dall'avanzare della sua vecchiaia e dalla perdita della sua vena poetica visse gli ultimi anni della sua vita rimanendo pressoché inattivo. Durante questo periodo fu maestro dell'allora giovane arciduchessa [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]], futura regina di Francia, la quale pur non conoscendo bene né il [[lingua tedesca|tedesco]] né il [[lingua francese|francese]], parlava un ottimo ed elegante [[lingua italiana|italiano]], grazie al suo illustre insegnante.<ref>Fraser,''Maria Antonietta. La solitudine di una regina'', p. 44</ref> Il 3 settembre [[1768]] fu eletto [[Accademia della Crusca|accademico della Crusca]]<ref>{{Accademici della Crusca}}</ref>. Morì nel [[1782]], lasciando una fortuna di 130.000 fiorini ai figli dell'amico Martines. Era infatti sopravvissuto a tutti i suoi parenti in Italia. Fu sepolto nella cripta della [[Chiesa di San Michele (Vienna)|chiesa di San Michele]] a Vienna. Nel e1855 venne inoltre posto nella [[chiesa dei Minoriti]] sta una suaun lapidemonumento sepolcrale ead unomaggiare grande busto. [[File:Memorial plate onil Metastasio's house in Vienna..jpg|thumb|Memoriale posto sulla casa dove Metastasio visse e morì a Vienna, ad un secolo dalla sua morte.]]
 
Foscolo ebbe a definirlo nel ''Gazzettino del Bel-mondo'' «...monarca della Tragedia Italiana cantata da Cesari e Catoni non uomini».
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== L'opera seria ==
A questo proposito è significativo ricordare che su 26 melodrammi scritti da Metastasio nel corso di quasi 50 anni di attività teatrale, solo tre hanno finale autenticamente tragico ''(Didone abbandonata, Catone in Utica, Attilio Regolo)'' e di questi solo uno, il ''Catone in Utica'', prevede la morte "in palese" (cioè in scena) del protagonista. Questo finale lo esporrà a non poche critiche e ripensamenti, al punto che ne appronterà uno alternativo a quello originale in cui la morte di Catone è narrata dalla figlia Marzia.
 
I versi di una preghiera scritta dal Metastasio sono stati utilizzati, nel XVIII secolo, dal compositore campobassano [[Michele de Nigris]]. Si tratta del Teco Vorrei, preghiera che nella giornata del Venerdì santo vengono cantate da un grande coro in processione per la città di Campobasso.
 
== Libretti ==
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[[File:Opere di Metastasio.jpg|thumb|upright=1.6|Ed. Alauzet, 1814 Firenze – Collezione [[Francesco Paolo Frontini]]</small>]]
[[File:Opere drammatiche oratorj sacri.tif|thumb|''Opere drammatiche, oratorj sacri e poesie liriche'', 1737]]
* ''[[Didone abbandonata]]'' (1724)<ref>[{{cita web|url=http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_7/t185.pdf|titolo=Didone Testoabbandonata completo].di Pietro Metastasio}}</ref>
* ''[[Siroe re di Persia (Metastasio)|Siroe re di Persia]]'' (1726)
* ''[[Catone in Utica (Metastasio)|Catone in Utica]]'' (1728)
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* ''[[L'Olimpiade]]'' (1733)
* ''[[La clemenza di Tito (Metastasio)|La clemenza di Tito]]'' (1734)
* ''[[Achille in Sciro (Metastasio)|Achille in Sciro]]'' (1736)
* ''[[Ciro riconosciuto]]'' (1736)
* ''[[Temistocle (Metastasio)|Temistocle]]'' (1736)
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* ''L'asilo d'Amore'' (1732)
* ''Il palladio conservato'' (1735)
* ''[[Il sogno di Scipione]]'' (1735)
* ''[[Le cinesi]]'' (1735)
* ''Le grazie vendicate'' (1735)
* ''Il Parnaso accusato e difeso'' (1738)
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== Bibliografia ==
{{W|poeti|arg2=musicisti|marzo 2025|Nella bibliografia si inseriscono opere utilizzate per aiutare la verificabilità delle informazioni nella voce, non le opere scritte dal soggetto}}
=== Edizioni metastasiane ===
<small>Fonte: Catalogo SBN</small>
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1721 L'Endominione... presso Domenico-Antonio, e Niccolò Perrino Napolöiu MDCCXXI BN-NA Sala 6 Misc. C 15(3)
* 1724 - Albinoni, Tommaso e Pietro Metastasio. ''Didone abbandonata, tragedia di Artino Corasio pastore arcade da rappresentarsi in musica nel Teatro Tron di S. Cassano il carnevale dell'anno 1725 dedicata all'eccellentissime dame veneziane'', [la musica e del sig. Tomaso Albinoni]. Venezia, Marino Rossetti, [1724]
* 1727 - Sarro, Domenico Natale e Pietro Metastasio. ''Siroe: Dramma Per Musica''; libretto: Artino Corasio. Napoli, Angelo Vocola, 1727
* 1728 - Vinci, Leonardo e Pietro Metastasio. ''Catone in Utica: Tragedia Per Musica''. Roma, Bernabò, 1728
* 1732 - Hasse, Johann Adolf e Pietro Metastasio. ''Artaserse, dramma per musica nel nuovo Teatro dell'Accademia Filarmon. nel carnovale dell'anno 1733. Dedicato [...] signora Daria Soranzo Gradeniga podestaressa di Verona''. In Verona, Per Jacopo Vallarsi, [1732]
* 1735 - ''La Clemenza di Tito, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro di S.A.S.E. di Baviera nel carnevale dell'anno 1736''. In Monaco, Giov. Giac. Votter, [1735]
* 1736 - Ferrandini, Giovanni e Pietro Metastasio. ''Adriano in Siria, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro di S.A.S.E. di Baviera nel carnovale dell'anno 1737''. In Monaco, Appresso Giov. Giac. Votter, [1736]
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* 1742 - Scalabrini, Paolo e Pietro Metastasio. ''Il Giuseppe riconosciuto: Componimento Sacro Per Musica''. Venezia, 1742
* 1743 - Valentini, Domenico e Pietro Metastasio. ''La Passione di Gesù Cristo Signor nostro: Componimento Sacro Per Musica''. Venezia, 1743
* 1744 - Hasse, Johann Adolf e Pietro Metastasio. ''L' Ipermestra, dramma per musica da rappresentarsi nel Real Teatro in occasione delle felicissime nozze della [...] Maria Anna d'Austria infanta di Spagna [...] e di sua altezza [...] Carlo Alessandro di Lorena [...] per comando [...] di Maria Teresa regina d'Ungheria [...] l'anno 1744''. Vienna: Appresso Gio. Pietro v. Ghelen, [1744]
* 1746 - Jommelli, Niccolò, Vinci, Leonardo e Pietro Metastasio. ''Il Catone in Utica, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Tron di S. Cassiano il carnovale dell'anno 1747''. [Venezia, s.n., 1746]
* 1748 - Cocchi, Gioachino e Pietro Metastasio. ''Siface, drama per musica da rappresentarsi nel Real Teatro di S. Carlo nel di 30 maggio di quest'anno 1748. Giorno in cui si commemora il glorioso nome di Ferdinando monarca delle spagne. Dedicato alle [....] di Carlo Borbone e di Maria Amalia di Sassonia nostri sovrani''. In Napoli, Per Domenico Langiano, 1748
* 1751 - Galuppi, Baldassarre e Pietro Metastasio. ''Artaserse, dramma per musica da rappresentarsi nell'apertura del nuovo Teatro in Padova per la solita Fiera di giugno 1751. Dedicato a S.E. il sig. Francesco Tiepolo capitanio e vice-podestà di Padova''. In Padova, nella Stamperia Conzatti, 1751
* 1751 - Bernasconi, Andrea e Pietro Metastasio. ''Antigono, dramma per musica da rappresentarsi in Trevigi nel Teatro Delfino il carnovale dell'anno 1752. Dedicata a sua [...] Gerolamo De Luca podesta [...] di Trevigi''. In Trevigi: [S.n], [1751]
* 1752 - Metastasio, Pietro. ''L'Endimione, cantata a cinque voci data in Napoli il di 26. luglio 1752. all'ambasciadore cesareo reale presso sua maestà il re delle Due Sicilie nell'occasione di sua entrata pubblica'', In Napoli, presso Giovanni di Simone, 1752
* 1753 - Bonno, Giuseppe Giovanni Battista e Pietro Metastasio. ''L'isola disabitata, azione per musica rappresentata in Aranjuez l'anno 1753 festeggiandosi il giorno del glorioso nome di sua maesta cattolica il re D. Ferdinando &. per comando della regina D. Maria Barbara all'eccelntissima signora la signora Donna Maria Boncompagni Ludovisi Cattaneo duchessa di Termoli''. In Venezia, Presso Agostino Savioli, 1753
* 1753 - Ferrandini, Giovanni e Pietro Metastasio. ''Il Catone in Utica, da rappresentarsi in musica [...] Teatro di Corte per comando di S.A.S.E. Massimiliano Giuseppe [...] nel giorno glorioso del suo nome. Li 12 ottobre 1753''.
* 1755 - Graun, Carl Heinrich e Pietro Metastasio. ''Catone in Utica, dramma per musica da rappresentarsi in Verona nel nuovo Teatro dell'Accademia Filarmonica nel carnovale dell'anno 1756''. Dedicato a sua eccellenza Vincenzo Pisani 2. podesta di Verona. Verona, Dionigi Ramanzini, [1755]
* 1756 - ''L'Olimpiade, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Venezze nella Fiera dell'anno 1756. Dedicato al merito sublime di S. E. Girolamo Lion Cavazza [...]''. In Venezia, per Modesto Fenzo, 1756
* 1758 - Giardini, Felice e Pietro Metastasio. ''La libertà, canzonetta'' del Metastasio; messa in musica a richiesta di molte dame da Felice Giardini con arie diverse ad ogni strofe... London, [s.n.], [1758] (partitura)
* 1758 - Hasse, Johann Adolf e Pietro Metastasio. ''La Nitteti. Dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Grimani di S. Benedetto il carnovale dell'anno 1758'', [la musica e del Sig. Gio: Adolfo Hasse]. In Venezia, appresso Modesto Fenzo, 1758
* 1758 - Perilla, Salvatore e Pietro Metastasio. ''Demetrio, dramma per musica da rappresentarsi nel Teatro Dolfin di Treviso per la fiera dell'anno 1758'', dedicato a S.E. il N.H. Bortolo Grassi Con musica tutta nuova del sig. Salvador Perilla. In Venezia, appresso Modesto Fenzo, 1758
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* 1825 - Mercadante, Saverio e Pietro Metastasio. ''Didone abbandonata, dramma per musica. Rappresentato in Napoli nel Real Teatro di S. Carlo nell'estate del 1825''. Napoli, dalla Tipografia Flautina, 1825
* 1936 - Campodonico, Giovanni Battista e Pietro Metastasio. ''Gesù in croce: Meditazioni-preghiere sulle Sette parole di n. S. Per coro a due voci eguali, con armonio. Versi di Pietro Metastasio''. Bergamo, V. Carrara, 1936
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*{{Cita libro|editore=Laterza|cognome=Pietro Metastasio|titolo=[Opere. Teatro]. 4|città=Bari|data=1914|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=96198051885923&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5DTL4&pds_handle=}}
*{{Cita libro|editore=a spese di Pietro Leone libraro a Pasquino all'insegna di S. Gio. di Dio : per Giovanni Zempel
|cognome=Pietro Metastasio
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|città=In Roma
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*{{Cita libro|editore=a spese di Pietro Leone libraro a Pasquino all'insegna di S. Gio. di Dio : per Giovanni Zempel
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*{{Cita libro|editore=a spese di Pietro Leone libraro a Pasquino all'insegna di S. Gio. di Dio : per Giovanni Zempel
|cognome=Pietro Metastasio
|titolo=[Opere]. 6
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*{{Cita libro|editore=nella stamperia Alberti
|cognome=Pietro Metastasio
|titolo=Opere postume. 1
|città=In Vienna
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*{{Cita libro|editore=nella stamperia Alberti
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*{{Cita libro|editore=Laterza
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*{{Cita libro|editore=Laterza
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*{{Cita libro|editore=Laterza
|cognome=Pietro Metastasio
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=== Saggi e ricerche ===
<!--Da Completare-->
* Carlo Luigi Bozzi, ''Una lettera inedita del Metastasio al conte Sigismondo D'Attems di Gorizia'', G. Paternolli, Gorizia, 1932.
* Costantino Maeder, ''Metastasio, l'«Olimpiade» e l'opera del Settecento'', Ed. Il Mulino, Bologna, 1993.
*Sara Elisa Stangalino, “''Didone abbandonata”'' versus “''Die verlassene Dido”: Ricezione dell’opera metastasiana in Hamburg e nel ducato di Braunschweig (ca 1725-1739)'' – “''Didone abbandonata”'' versus “''Die'' ''verlassene Dido”: Die Rezeption der metastasianischen Oper in Hamburg und im Herzogtum Braunschweig (ca 1725-1739)'', Kassel, Merseburger, 2021.
 
== Voci correlate ==
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* [[L'Olimpiade]]
* [[Poeta cesareo]]
* [[Alessandro nell'Indie (Piccinni)|Alessandro nell'Indie]], [[opera]] in tre atti composta da [[Niccolò Piccinni]] nel [[1757]]<ref name="manager">{{Cita web|url=https://www.operamanager.com/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=11174|titolo=Opera Manager - Opera: Niccola Piccinni Alessandro nelle Indie|sito=www.operamanager.com|accesso=2025-03-30}}</ref>
 
== Altri progetti ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.pietrometastasio.com MOS - Metastasio Opera del Settecento] - Comitato Nazionale Pietro Metastasio
* {{collegamentocita interrottoweb|1url=[http://www.liberliberprogettometastasio.it/libri/m/metastasio/index.php: opere di|titolo=Pietro Metastasio], |date=aprile''Drammi 2018 |bot=InternetArchiveBotper musica''}} Liber Liber
* {{cita web|http://www.progettometastasio.it|Pietro Metastasio, ''Drammi per musica''}}
* [https://web.archive.org/web/20060508093956/http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/browse/autore-autore.xq?autore=Metastasio,%20Pietro ''Opere''] testi integrali in più volumi dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]]
* [http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT587.HTM Opere di Metastasio] testi con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
* {{cita web|url=http://digilander.libero.it/il_metastasio/index.html|titolo=I testi dei drammi di Metastasio}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Bambini prodigio]]
[[Categoria:Italiani emigrati in Austria]]
[[Categoria:Accademici della Crusca]]