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|epiteto =
|sesso = Maschio
|luogo di nascita = [[AteneTrezene]]
|prima apparizione =
|professione =
}}
'''Virbio''' (in [[lingua latina]] ''{{lang|la|Virbius}}'') è un personaggio della [[mitologia greca]] trasposto in quella [[mitologia romana|romana]].
 
Nella mitologia greca corrisponde ad [[Ippolito (mitologia)|Ippolito]] ed il mito di questi racconta che dopo la morte, fu resuscitato da [[Esculapio]] e prese il nome di Virbio<ref name="igin251"/> (nato due volte).
 
== Genealogia ==
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Nella mitologia greca è figlio di [[Teseo]]<ref name="igin251"/><ref name=" plut27 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/PlutarchTheseus.html|titolo= Plutarco, Vita di Teseo, 27|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> e di un'[[Amazzone]] ([[Antiope (regina delle Amazzoni)|Antiope]]<ref name=" diod4.28.1 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4B.html#15|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica, IV, 28.1|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> o [[Ippolita]]<ref name=" apolE5.1 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#5|titolo= Apollodoro, Biblioteca, Epitome V, 2|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> o [[Melanippe (amazzone)|Melanippe]]<ref name=" apolE5.1 "/><ref name=" apolEpitome.1.16 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#1|titolo= Apollodoro, Biblioteca, Epitome 1.16|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref> o Glauce<ref name=" apolE5.1 "/>).
 
Secondo gli autori romani sposò una donna di nome Aricia<ref name=" ovidMet15.530">{{cita web|url= https://la.wikisource.org/wiki/Metamorphoseon_-_Liber_XV|titolo= Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, XV 536-546530 e seguenti|02-02-2010lingua=la|accesso= 10 maggio 2019}}</ref> e divenne il padre di [[Virbio (figlio di Ippolito)|Virbio]]<ref name=" VirgiEn">{{cita web|url= https://la.m.wikisource.org/wiki/Aeneis/Liber_VII|titolo= Virgilio, Eneide, VII, 761-783|lingua=la|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
 
== Mitologia ==
 
Come gran parte delle figure romane, anche Virbio ha origine da un personaggio greco ([[Ippolito (mitologia)|Ippolito]]) eche, con dellala sua matrigna [[Fedra]], chefu protagonistiil protagonista di una tragedia di [[Euripide]] rimaseroche lo vide causa e vittima di una vendetta di [[Afrodite]]<ref name=" Euripide ">{{cita web|url= http://www.filosofico.net/euripidippoli42.htm|titolo= Euripide, Ippolito Coronato, testo completo |lingua=it|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
 
La stessa leggenda fu ripresa da più autori romani ([[Igino (astronomo)|Igino]], [[Ovidio]] e [[Servio Mario Onorato|Servius]]) i quali dopo l'episodio della sua resurrezione<ref name=" apol3.10.3">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#10|titolo= Apollodoro, Biblioteca, III, 10.3|lingua=en|accesso= 20 luglio 2019}}</ref><ref>Igino, ''Fabulae'' 49</ref><ref name=" pau2.27.4 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias2B.html#14|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, 2.27.4|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>
 
Ippolito fu cacciato dal padre e morì trascinato dai suoi cavalli
 
Virbio fu identificato con l'eroe greco Ippolito, figlio di Teseo. Fu maledetto da suo padre perché pensò erroneamente che Ippolito avesse perso la matrigna Phaidra. Quindi Ippolito fu attaccato da Poseidone al livello del mare e distrutto dai suoi cavalli. In una variante del mito, non rimane morto, ma viene resuscitato da Asklepios. Dopo di che, emigrò in Italia e fondò il santuario di Diana Nemorensis in Aricia, o fu trasferito da Artemide dove fu adorato sotto il nome di Virbius dai latini
 
 
 
La stessa leggenda fu ripresa da più autori romani ([[Igino (astronomo)|Igino]], [[Ovidio]] e [[Servio Mario Onorato|Servius]]) i quali dopo l'episodio della sua resurrezione<ref name=" apol3.10.3">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#10|titolo= Apollodoro, Biblioteca, III, 10.3|lingua=en|accesso= 20 luglio 2019}}</ref><ref>Igino, ''Fabulae'' 49</ref><ref name=" pau2.27.4 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias2B.html#14|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, 2.27.4|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref> gli diedero il nome di ''Virbius''<ref name="igin251">[[Igino]], ''[[Fabulae]]'' 251</ref> (nato due volte).
 
Virbio si trasferì nel [[Latium]]<ref name="igin251"/><ref name=" VirgiEn"/><ref>[[Ovidio]] ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' VI, 755-758</ref> dove portò il culto di [[Artemide]] ([[Diana]] per i romani) e fondò il tempio di [[Tempio di Diana (Nemi)|Diana Nemorensis]] ad [[Aricia]]<ref name=" pau2.27.4 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias2B.html#14|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, 2.27.4|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
 
== Testimonianze del culto ==
 
La strada che saliva da [[Bovillae]] ad Aricia era chiamata ''clivus Virbi'' ed era nota per i numerosi mendicanti che chiedevano l'elemosina ai pellegrini che si recavano al tempio<ref>[[Aulo Persio Flacco]], ''Saturae'' 6,56</ref>. Virbio era descritto come un uomo anziano<ref name=" ovidMet15.530"/> e la sua immagine di culto non poteva essere toccata<ref>[[Servio Mario Onorato]], ''Commentarii in Vergilii Aeneidos libros'', VII, 776</ref>.
 
Ci sono alcune tracce della sua adorazione al di fuori del santuario di Aricia ed un'altra testimonianza del culto corrisponde ad un'iscrizione che menziona un ''[[Flamine]] Virbialis'' come sacerdote di Virbio<ref>[[Corpus Inscriptionum Latinarum]], 10, 1493</ref>.
<ref name=" paus4.3.5">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias4A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IV, 3.5 e seguenti|lingua=en|accesso= 10 maggio 2019}}</ref>.
 
== Note ==