IMAM Ro.43: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
(107 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Infobox aeromobile
|Aeromobile=aereo_militare
|Nome = IMAM Ro.43
|Immagine = Ro.43 incrociatore = Ro43IdroDiaz.jpg
|Didascalia = L'IMAM Ro.43 marchecodici 442 in dotazione all'incrociatore ''[[Armando Diaz (incrociatore)|Armando Diaz]]'' in fase di [[flottaggio]] dopo essere ammarato
<!-- Descrizione -->
|Tipo = [[idrovolante|idro]][[aereo da ricognizione|ricognitore]]
|Equipaggio = 1-2
|Progettista = [[Giovanni Galasso (ingegnere)|Giovanni Galasso]]
|Costruttore = {{bandiera|ITA 1861-1946}} [[IMAM]]
|Data_ordine =
|Data_accettazione =
|Data_primo_volo = 19 novembre [[1934]]
|Data_entrata_in_servizio = [[1935]]
|Data_ritiro_dal_servizio =
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regia Aeronautica]]<ref>I velivoli erano in carico alla Regia Aeronautica anche se operavano in unità della Regia Marina.</ref><br />{{bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regia Marina]]
|Altri_utilizzatori =
|Esemplari = 217
|Costo_unitario =
|Sviluppato_dal = [[IMAM Ro.37]]
|Altre_varianti =
<!-- Dimensioni e pesi -->
|Tavole_prospettiche = IMAM-Romeo_Ro.43_trittico.jpg
|Lunghezza = {{M|9,715 [[metro|ul=m]]}}
|Apertura_alare = ala superiore 11,574 m <br/> ala inferiore 9,800 m
|Larghezza =
|Diametro_fusoliera =
|Freccia_alare =
|Altezza = 3,51 m
|Superficie_alare = totale {{M|33,362 |ul=}}
|Carico_alare = 71,938 kg/m²
|Efficienza =
|Allungamento_alare =
|Peso_a_vuoto = 1&nbsp;760 [[chilogrammo{{M|640|ul=kg]]}}
|Peso_carico = {{M|1760|u= 640 kg}}
|Peso_max_al_decollo = {{M|2400|u= 2&nbsp;400 kg}}
|Passeggeri =
|Capacità =
|Capacità_combustibile =
<!-- Propulsione -->
|Motore = un [[motore radiale|radiale]] [[Piaggio P.X|Piaggio P.X R]]
|Potenza = 700 [[Cavallo vapore|CV]] {{converti|700|CV|kW|0|lk=on|abbr=on}}
|Spinta =
<!-- Prestazioni -->
|Velocità_max = {{Converti|315 |km/h|kn|0|lk=on|abbr=on}} a 2&nbsp;000 metri {{M|2000|ul=m}}
|VNE =
|Velocità_crociera = {{Converti|245 |km/h|kn|0|lk=off|abbr=on}}
|Velocità_salita = tempo di salita a 2000 m 3 min e 39 sec
|Decollo =
|Atterraggio =
|Autonomia = 1&nbsp;92{{non [[chilometrochiaro|{{Converti|192|km]]|nmi|0|lk=on|abbr=on}} con carico di 640 kg alla quota 2300 m <br/> alla velocità di crociera 192 km/h }}
|Raggio_azione =
|Tangenza = pratica 7&nbsp;200 {{Converti|7200|m|ft|0|lk=on|abbr=on}}
<!-- Armamento -->
|Mitragliatrici = 2 [[Breda-SAFAT|Breda-SAFAT]] calibro [[.303 British|7,7 mm]]
|Cannoni =
|Bombe =
|Missili =
|Piloni =
<!--Impieghi sperimentali e di ricerca -->
|Impieghi_sperimentali =
e di ricerca -->
<!-- Record e primati -->
|Impieghi_sperimentali =
<!-- |Record e primati = -->
|Altro_campo =
|Record =
|Altro =
|Altro_campo =
|Note =
|Altro =
|Ref = Ministero dell'Aeronautica Direzione Generale delle costruzioni e degli approvvigionamenti ''Idronavale Ro.43 <br/>(motore Piaggio P.X.R) S.A. Industrie Aeronautiche Romeo Napoli Istruzioni per il montaggio e la regolazione'' <br/> C.A.295 datato 24 febbraio 1937
|Note =
|Ref = Ministero dell'Aeronautica Direzione Generale delle costruzioni e degli approvvigionamenti ''Idronavale Ro.43 <br>(motore Piaggio P.X.R) S.A. Industrie Aeronautiche Romeo Napoli Istruzioni per il montaggio e la regolazione'' <br> C.A.295 datato 24 febbraio 1937
}}
L''''IMAM Ro.43''' fu un [[idrovolante|idro]][[aereo da ricognizione|ricognitore]] a [[Galleggiante (aviazione)|galleggiante]] centrale [[biplano]] prodotto dall'azienda italiana [[IMAM|Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali (IMAM)]] negli [[anni 1930|anni trenta]] ed utilizzato nel ruolo di [[aereo da ricognizione|ricognitore marittimo]] [[aereo imbarcato|imbarcato]] nelle unità maggiori della [[Regia Marina]].
 
L{{'}}'''IMAM Ro.43''' fu un [[idrovolante|idro]][[aereo da ricognizione|ricognitore]] a [[Galleggiante (aviazione)|galleggiante]] centrale [[biplano]] prodotto dall'azienda italiana [[IMAM|Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali (IMAM)]] negli [[anni 1930|anni trenta]] ed utilizzato nel ruolo di [[aereo da ricognizione|ricognitore marittimo]] [[aereo imbarcato|imbarcato]] nelle unità maggiori della [[Regia Marina]] nel periodo interbellico e durante la [[Seconda guerra mondiale]].
== Storia del progetto==
 
== Storia del progetto ==
Fin dagli [[anni 1920|anni venti]] la Regia Marina valutò l'opportunità di dotare alcune delle sue unità di velivoli di supporto. Per ovviare alle difficoltà di utilizzo in presenza di mare grosso, vennero installate delle strutture di lancio, vere e proprie [[catapulta per aerei|catapulte]], sulle quali veniva opportunamente fissato il velivolo che veniva portato ad una velocità sufficiente per consentirne il decollo.
Dopo l'utilizzo di vari idrovolanti progettati per l'uso civile come i [[Macchi M.18]], o i più specifici [[Piaggio P.6]] e [[CANT 25]], nel [[1933]] la Regia Marina emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo atto a sostituire i precedenti modelli<ref name="regiamarina">{{Cita web|autore=Sebastiano Tringali|url=http://www.regiamarina.net/detail_text_with_list.asp?nid=104&lid=2&cid=1|titolo=Aeroplani; Aviazione navale|accesso=10 febbraio 2010|editore=http://www.regiamarina.net/detail_text.asp?nid=9&lid=2|sito=Regia Marina Italiana|data=}}</ref>. Tra le caratteristiche era richiesta una velocità di 240&nbsp;km/h, con un'autonomia di 600&nbsp;km o di 5 h e 30 min.
Riga 76:
Al bando di concorso parteciparono numerose aziende aeronautiche italiane, la [[Piaggio Aerospace|Società Rinaldo Piaggio]] con i suoi [[Piaggio P.18|P.18]] e [[Piaggio P.20|P.20]], la [[Costruzioni Meccaniche Aeronautiche|CMASA]] che proponeva l'[[CMASA MF.10|MF.10]], la [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] con il [[CANT Z.504]], l'[[Alenia Aermacchi|Aeronautica Macchi]] con il suo [[Macchi C.76|C.76]] e la Meridionali.
 
La IMAM presentò un progetto affidato all'ingegnere [[Giovanni Galasso (ingegnere)|Giovanni Galasso]], il quale sviluppò dal [[aereo da ricognizione|pari ruolo]] terrestre [[IMAM Ro.37|Ro.37]] bis<ref name=Guida>Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.3, pag. 193).</ref> una variante idro mantenendo molte parti comuni. Il nuovo velivolo si differenziava principalmente per l'adozione di una diversa [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] [[biplano|biplana]] e di un [[galleggianteGalleggiante (nauticaaviazione)|galleggiante]] centrale più gli equilibratori per poter operare dalla superficie del mare.
 
Il [[prototipo]], che assunse la designazione Ro.43, venne portato in volo per la prima volta il 19 novembre [[1934]] e, grazie alla sua struttura più leggera di quella dei concorrenti, risultò possedere caratteristiche più rilevanti, raggiungendo prestazioni ben al di sopra delle specifiche richieste; valutato dalla commissione della Regia Marina, venne giudicato vincitore, ottenendo per la Meridionali un contratto di fornitura e divenendo la dotazione standard per tutte le maggiori unità della flotta. La produzione iniziò negli stabilimenti IMAM nel [[1935]], anno in cui iniziò la consegna ai reparti operativi, protraendosi fino al [[1941]] dopo aver realizzato oltre 200 esemplari.
[[File:R.O. 43 caccia ricognitore catapultabile.jpg|thumb|right|il prototipo del Ro.43 (M.M. 244) con motore Piaggio P.IX e cappottatura bugnata]]
 
== Tecnica ==
(fonte: ''Ministero dell'Aeronautica Direzione Generale delle costruzioni e degli approvvigionamenti Idronavale Ro.43 (motore Piaggio P.X.R) S.A. Industrie Aeronautiche Romeo Napoli Istruzioni per il montaggio e la regolazione'' C.A.295 datato ''24 febbraio 1937'' dove non diversamente specificato.
[[File:R.O. 43 caccia ricognitore catapultabile.jpg|thumb|right|il prototipo del Ro.43 (M.M. 244) con motore Piaggio P.IX e cappottatura bugnata]]
 
Sviluppato dal ricognitore [[IMAM Ro.37|Ro.37]], del quale manteneva la struttura e le caratteristiche salienti, il Ro.43 era un idrovolante da ricognizione imbarcato a cellula biplana ripiegabile catapultabile, monomotore, biposto a doppio comando.
=== Cellula ===
 
Sviluppato dal ricognitore [[IMAM Ro.37|Ro.37]], del quale manteneva la struttura e le caratteristiche salienti, il Ro.43 era un idrovolante da ricognizione imbarcato a cellula biplana ripiegabile catapultabile, monomotore, biposto a doppio comando.
La [[fusoliera]] era realizzata con struttura tubolare in [[acciaio]] al cromo-molibdeno saldati e ricoperta, nella parte superiore ed in prossimità del motore, in capottine in [[duralluminio]] smontabili ed altrove in tela verniciata. Era caratterizzata inoltre da due [[Abitacolo (aeronautica)|abitacoli]] aperti protetti da un [[parabrezza]], l'anteriore per il [[aviatore|pilota]] chiuso da un tettuccio apribile a scorrimento, ed il posteriore, aperto e protetto da un [[parabrezza]], per l'osservatore, con compiti anche di mitragliere ed operatore radio, sovente dotata di doppi comandi. La parte inferiore presentava lateralmente e sul fondo ampie finestrature atte all'osservazione, le stesse presenti anche nei precedenti Ro.37 e Ro.37bis. Posteriormente terminava in un [[impennaggio]] classico realizzato con struttura in tubi d'acciaio e ricoperto in tela trattata, mono[[deriva (aeronautica)|deriva]] e dotato di [[Piano orizzontale (aeronautica)|piani orizzontali]] controventati in tubi d'acciaio, questi ultimi con [[Angolo di incidenza (fluidodinamica)|incidenza]] regolabile in volo.<ref name="Marcon p.55">Ali d'Italia 12, pag. 55.</ref>
 
La fusoliera era realizzata in tubi in acciaio al [[Acciaio al nichel-cromo-molibdeno|cromo-molibdeno]] saldati con [[Saldatura]] autogena, a sezione rettangolare, con pareti a traliccio. I longheroni inferiori portavano gli attacchi per i galleggianti.
La [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] conservava lo schema [[biplano#Sesquiplano|biplano-sesquiplano]] introducendo una doppia ala di gabbiano simile a quella adottata dal [[IMAM Ro.41|Ro.41]]. L'ala superiore, posizionata alta sulla fusoliera, permetteva, grazie allo svaso tipico della configurazione ad ala di gabbiano, una buona capacità visiva sia anteriore che verso l'alto ed era collegata all'inferiore, montata bassa e con configurazione ad ala di gabbiano rovesciata, tramite una coppia di [[montante interalare|montanti]] integrati che consisteva in [[diagonale|diagonali]], [[tirante|tiranti]] in fili d'acciaio e da una struttura di rinforzo che li collegava alla fusoliera nei pressi delle [[radice alare|radici alari]]. Per permettere di ricoverare gli aerei sulle navi, le ali del Ro.43 erano dotate di un dispositivo che permetteva di ripiegarle all'indietro.
I pianetti superiori s'innestavano alla fusoliera nel suo piano di simmetria formando un diedro positivo offrendo al pilota un'ampia visibilità.
Quelli inferiori, invece, s'innestavano con un diedro verticale negativo ai correnti inferiori della fusoliera. Ai pianetti s'incernieravano le semiali.
Dell'ossatura della fusoliera facevano parte anche i tubi costituenti i longheroni dei pianetti centrali superiori ed inferiori della cellula e i relativi montanti. Le pareti laterali erano costituite da travi a maglie triangolari interamente in tubi.
 
[[File:IMAM Ro43 1937 (CA295) MI - AA.VV-21.jpg|thumb|left|IMAM Ro43 struttura della fusoliera]]
 
Il castello motore in tubi di acciaio al cromo-molibdeno era fissato alla fusoliera mediante sei bulloni in corrispondenza degli appositi nodi realizzati nella struttura.
Gli abitacoli dell'equipaggio erano del tipo aperto con il posto del pilota disposto anteriormente.
Il posto del pilota era munito di parabrezza e poteva essere protetto da due pannelli laterali trasparenti scorrevoli tra il parabrezza ed un tettuccio posteriore fisso, trasparente. Detti pannelli erano regolabili indipendentemente in altezza, in modo che con ciascuno di essi era possibile creare un riparo oppure con entrambi chiudere completamente il posto del pilota. Quest'ultimo disponeva di un seggiolino regolabile in altezza.
 
Sulla fiancata della fusoliera, in corrispondenza del posto dell'osservatore erano ricavati dei finestrini con una parte scorrevole munita di deflettore.
 
il rivestimento della fusoliera era costituito sul dorso sino all'attacco delle semiali superiori, da capottine metalliche in duralluminio; sul fondo, da capottine in chitonal<ref>gruppo di leghe di superduralluminio contenenti manganese e zinco, oppure zinco, magnesio e rame, di varia denominazione commerciale: alclad, chitonal, ergal 65 ecc. Tali leghe hanno caratteristiche meccaniche e di resistenza agli agenti chimici elevatissime, con carichi di rottura a trazione di circa 500 N/mm2</ref>. Le capottine erano sostenute da archetti in tubo di duralluminio e risultavano facilmente smontabili.
Le fiancate alla cui forma contribuiva uno scheletro di listelli di abete, erano rivestite in tela.
 
Le strutture di forma o secondarie che servivano a supporto delle varie installazioni erano realizzate in tubi o lamiera d alluminio.
 
Gli impennaggi metallici erano montati a sbalzo e irrigiditi da due tiranti in filo profilato d'acciaio ad alta resistenza che collegavano il longherone del piano fisso all'estremità superiore del pennone della deriva. Inferiormente erano presenti due montantini di irrigidimento in tubo ovale di acciaio al cromo-molibdeno.
 
Gli impennaggi erano compensati aerodinamicamente mentre il piano fisso di coda orizzontale era regolabile<ref name="Marcon p.55">Ali d'Italia 12, pag. 55.</ref>
 
La [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] simile a quella adottata dal [[IMAM Ro.41|Ro.41]], era a formulazione biplana, su [[Profilo alare|profili biconvessi asimmetrici]], ripiegabile, con scalamento positivo e con l'ala inferiore di minore apertura. Le semiali presentavano una pianta rettangolare con raccordo rastremato all'estremità.
La struttura bilongherone, con longheroni in tubo di duralluminio trafilato, collegati da puntoni e da crociere in fili di acciaio ad alta resistenza, era suddivisa in due semiali e due pianetti alari centrali che s'innestavano alla fusoliera e che facevano parte della struttura di questa. Le semiali erano incernierate ai pianetti posteriormente, mediante snodi cardanici che costituivano, sui due lati, gli assi di rotazione per il ripiegamento delle semiali.
Le [[Centina|centine]] erano in legno a struttura reticolare, con anima in compensato di [[Betula|betulla]].
Il rivestimento delle semiali era in tela, opportunamente trattata e verniciata, tranne il bordo d'attacco in compensato.
 
La capacità di [[flottaggio]] e di [[ammaraggio]] era assicurata da un [[Galleggiante (aviazione)|galleggiante]] centrale collegato alla fusoliera da una travatura in tubi di acciaio e crociere e da due galleggianti laterali posti sugli sbalzi dell'ala inferiore. il galleggiante centrale era costruito in legno, rivestito in compensato di betulla adeguatamente impermeabilizzato con ''arsonite'' collante liquido e strati di tela. Era suddiviso in cinque compartimenti stagni, ciascuno munito di portello d'ispezione superiormente, ed inferiormente nella parte più bassa di tappo di aleggio. Analoga struttura per i galleggianti laterali.
 
La capacità di [[flottaggio]] e di [[ammaraggio]] era assicurata da un grande galleggiante centrale collegato alla parte inferiore della fusoliera da un castello tubolare, integrato da due più piccoli galleggianti equilibratori posizionati sulla superficie inferiore l'ala più bassa.
=== Motore ===
La propulsione era affidata ad un [[motore aeronautico|motore]] [[Piaggio P.X|Piaggio P.X R]], un [[motore radiale|radiale]] a 9 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] posizionati su un'unica stella e [[raffreddamento ad aria|raffreddato ad aria]], posizionatomunito all'apicedi anterioreriduttore dellae fusolieracompressore racchiusoa in una cappottatura tipo''[[Anello Magni|Magni]]''ventola, in grado di erogare unacon [[potenza (fisica)|potenza]] pari a 700 [[Cavallo vapore|CV]] {{converti|700|CV|kW}} a 2350 giri al minuto, ad una quota di 1000 metri. L'[[elica]] era di tipo tripala metallica, con passo regolabile a terra e diametro di 3,10 metri. Il motore è racchiuso da una capottatura ad anello tipo ''Magni'' in lamiera di alluminio.
 
=== Sistemi e impianti ===
Il Ro.43 era dotato di un completo impianto ricetrasmittente comprendente un generatore ''R.A. 200-I'', un ricevitore ''A.R.5'', un trasmettitore ''R.A.200-I'' e un dipolo per le onde corte disposto tra l'ala inferiore e la fusoliera. Inoltre era installato un complesso fotografico costituito da una macchina fotografica ''OMI tipo A.P.R.3'' formato 13x18 a lastre e pellicole.
Il sistema di avviamento era pneumatico ad aria compressa, fornita da un compressore ''Grelli LD'' che azionava anche il generatore dell'impianto R.T. in caso di ammaraggio forzato.
L'impianto combustibile della capacità di 696 litri in tre serbatoi in alluminio. I due principali in fusoliera e nel galleggiante principale, mentre il terzo era sotto i pianetti centrali, alimentando il motore per gravità.
 
=== Armamento ===
L'armamento consisteva in una coppia di [[Mitragliatrice|mitragliatrici]] Breda-SAFAT calibro 7,7 mm, una fissa in caccia, posizionata sulla parte anteriore della fusoliera davanti al pilota e sparante attraverso il disco dell'elica, ed una brandeggiabile in posizione dorsale montata su supporto ad anello di tipo ''Breda'' a comando idraulico nell'abitacolo posteriore. Nella prima serie l'arma posteriore era costituita da una [[Lewis (mitragliatrice)|Lewis]] a caricatore, su torretta ''Romeo'' spesso sostituita nei reparti da una Breda-SAFAT, mentre nella seconda serie fu definitivamente adottata l'arma di progetto italianoitaliana<ref name="Marcon p.51">Ali d'Italia 12, pag. 51.</ref>.La dotazione normale di munizioni èera di 500 colpi per l'arma anteriore e di 500 colpi per la posteriore. Era previstaPrevista l'installazione di una seconda arma anteriore SAFAT calibro 7,7 sincronizzata.
 
== Produzione ==
{| class="wikitable"
|-
! Matricola !! Quantità !! Ditta<br/>Costruttrice !! Periodo !! Note
|-
| 244 || 1 || IMAM || novembre 1934 ||prototipo
|-
|27000 - 27022 || 23 || IMAM || aprile - novembre 1936 ||
Riga 111 ⟶ 143:
| 27045 - 27067 || 23 || IMAM ||febbraio - luglio 1937 ||
|-
| 27068 - 27090 || 23 || CMASA || aprile - settembre 1937 ||
|-
| 27091 - 27111 || 21 || IMAM || NOVEMBRENovembre 1938 - APRILEaprile 1939 ||
|-
| 27112 - 27114 || 3 || IMAM || febbraio 1939 ||
Riga 119 ⟶ 151:
| 27115 - 27132 || 18 || IMAM || giugno - settembre 1939 ||
|-
| 27133 - 27172 || 40 || IMAM || ottobre 1940 - maggio 1941|| 2ª Serie
|-
| 27173 - 27192 || 20 || IMAM || giugno 1940 - settembre 1941 || 2ª Serie
|-
|}
Fonte <ref>{{Cita|Bizzarri 1972|p. 17}}.</ref>
 
== Impiego operativo ==
=== Italia ===
[[File:IMAM Ro.43 Garibaldi.jpg|thumb|Un Ro.43 dell'[[incrociatore]] ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Giuseppe Garibaldi]]'' con il nome della nave leggibile sulla [[fusoliera]].]]
[[File:IMAM Ro.43 imbarcato.jpg|thumb|Un Ro.43 mentre viene issato con una gru su un'unità della Regia Marina.]]
 
Nel periodo interbellico i Ro.43 cominciarono ad essere consegnati alle unità, equipaggiandole normalmente in gruppi di due esemplari<ref name=Guida/>, come ad esempio negli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] [[Classe Duca degli Abruzzi|Classe ''Duca degli Abruzzi'']], ed in numero maggiore nella [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|Giuseppe Miraglia]]''. Le condizioni operative indicarono però che le buone prestazioni erano conseguenti ad una certa fragilità strutturale. Le operazioni di imbragatura degli esemplari, necessaria per issareissarli di nuovo a bordo i Ro.43 aalla fine delladelle loromissioni missione esplorativaesplorative, evidenziaronopotevano il rischio di causare danni all'apparecchiodanneggiarli. Questo potenzialmente ne vanificava la capacità operativa ma per mancanza di modelli alternativi e per una non impellente esigenza tattica non si provvidecercarono anuovi cercare un nuovo modello né ad emettere una nuova specificamodelli.
 
Nel periodo interbellico i Ro.43 cominciarono ad essere consegnati alle unità, equipaggiandole normalmente in gruppi di due esemplari<ref name=Guida/>, come ad esempio negli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] [[Classe Duca degli Abruzzi|Classe ''Duca degli Abruzzi'']], ed in numero maggiore nella [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|Giuseppe Miraglia]]''. Le condizioni operative indicarono però che le buone prestazioni erano conseguenti ad una certa fragilità strutturale. Le operazioni di imbragatura degli esemplari, necessaria per issare a bordo i Ro.43 a fine della loro missione esplorativa, evidenziarono il rischio di causare danni all'apparecchio. Questo potenzialmente ne vanificava la capacità operativa ma per mancanza di modelli alternativi e per una non impellente esigenza tattica non si provvide a cercare un nuovo modello né ad emettere una nuova specifica.
[[File:RO-43-Zara aereo.jpg|thumb|Un Ro.43 sulla catapulta dell'incrociatore pesante [[Zara (incrociatore)|Zara]]]]
Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], a causa della mancanza di un velivolo più specializzato, il Ro.43 si trovò a ricoprirericoprì anche il ruolo di [[aereo da caccia|caccia]] imbarcato sulla [[Classe Littorio]], [[Classe Zara (incrociatore)]], [[Classe Alberto di Giussano]], [[Classe Trento]], [[Classe Duca d'Aosta]] e [[Classe Raimondo Montecuccoli]], risultando peròinferiore non all'altezza dei potenzialiagli avversari per la dotazione di sole due mitragliatrici [[Mitragliatrice Breda-SAFAT|Breda-SAFAT]] da 7,7&nbsp;mm. Le già note deficienze strutturali, aggravatesi a causa dell'intenso uso, costrinsero alla progettazione di una versione migliorata ma che restava relegata al ruolo di ricognizione e di osservazione di supporto all'artiglieria navale. Rimanevano anche i problemi legati alle operazioni di reimbarco a fine missione che dovevano essere eseguite tramite l'imbragatura del velivolo, il quale veniva issato sul [[ponte (nautica)|ponte]] con una [[Gru (tecnologia)|gru]], tutto a nave ferma e compatibilmente alle condizioni meteorologiche. Questo però aumentava la vulnerabilità dell'unità navale intenta all'operazione, tanto che alla fine si preferì che i velivoli rientrassero in un [[idroscalo|idroscalo costiero]] per effettuare successivamente il reimbarco nelle più sicure acque portuali, a scapito però della possibilità di effettuare più missioni aeree.
 
QuesteQuesti problematicheproblemi, risultate determinanti nella [[battaglia di Capo Matapan]], indussero a trovare una soluzione nellaalla conversione di un caccia terrestre, il [[Reggiane Re.2000]], che con la sua versione "Catapultabile", pur mantenendo un identico profilo di missione poteva se non altro garantiregarantiva una maggiore competitività con i caccia [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]. Nonostante ciòMa i nuovi Re.2000 erano forniti in quantitàfurono troppo esiguepochi ed il Ro.43 continuò ad essere utilizzato fino ad esaurimento della sua vita operativa. Al [[1943]] se ne registravano ancora 48 in servizio attivo ed alla firma dell'[[armistizio di Cassibile]] dell'8 settembre, risultavano essereerano 19 gli esemplari imbarcati e 20 in forza alle Squadriglie Forze Navali<ref name="regiamarina"/>.
 
=== Spagna ===
Alla data dell'armistizio, seiotto Ro. 43 lascianolasciarono [[La Spezia]] il 9 settembre 1943 e si portanoportarono in Sardegna, a [[La Maddalena]]. Durante l'attacco tedesco per occupare questo arsenale militare, due Ro.43 sonofurono abbattuti nel tentativo di abbandonarlo, mentre gli altri giungonogiunsero alle [[Isole Baleari|Baleari]] e sonofurono internati nelle forze aeree spagnole. Dopo un anno d'internamento, furono acquisiti dalla Spagna con la designazione HR.7, impiegati nelladalla ''II Escuadrilla'' del ''51 Regimento de hidros'' sino al 1951<ref>{{Cita|alieuomini}}.</ref>.
[[File:Ro.43 spagnoli.jpg|thumb|IMAM Ro.43 in servizio nella Marina Spagnola come HR.47]]
 
== Utilizzatori ==
[[File:Phyrexian - Marina militare 000.jpg|thumb|Il Ro.43 marchecodici 813 imbarcato sull'incrociatore [[Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi (incrociatore)|Duca degli Abruzzi]]]]
;{{ITA 1861-1946}}
*[[Regia Aeronautica]]
;
:operò in cooperazione con la [[Regia Marina]], come dotazione delle diverse unità maggiori ed inquadrato nell'[[Aviazione ausiliaria per la Marina]].
*[[Regia Marina]]
:inquadrato nell'[[Aviazione ausiliaria per la Marina]].
:
:
:
;{{ESP 1945-1977}}
* [[Ejército del Aire y del Espacio|Ejército del Aire]]
:operò con un ridotto numero di esemplari tra il [[1943]] ed il [[1945]]
 
== Esemplari attualmente esistenti ==
[[File:IMAM Ro.43.JPG|thumb|right|Il Ro.43 esposto al Museo storico dell'Aeronautica Militare]]
L'unico esemplare di Ro.43 cheattualmente si conosceesistente è conservato al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle]]. Si tratta dell'esemplare MM.27050 costruito nel primo semestre del 1937 edalla trasferito,IMAM. dopoDopo un lungo impiego su incrociatori della Regia Marina, peraltro partecipando alla [[battaglia di Punta Stilo]] del 9 luglio 1940, l'esemplare concluse la sua carriera operativa presso la Scuola OsservatoriOsservatorio MarittimiMarittimo di [[Orbetello]], di cui recaporta ilancora codicei (codici ''ORB-23) e''. recuperatoRecuperato nel [[1972]] sull'[[aeroporto di Roma-Centocelle]]., Dopodopo due anni di restauro ad opera del personale della Sezione Manutenzione e Restauro del Museo, coordinato dal Maggiore del Genio Aeronautico r.s. Gennaro Del Franco, è stato riconsegnato al percorso espositivo del Museo il 17 novembre 2011 e da quella data nuovamente visibile al pubblico.<ref>{{Cita web|autore=Centro Storiografico e Sportivo A.MRivista_Aeronautica|pp. 42- Vigna di Valle (Roma) - Ten. Flavio Silvestrini (Revisione Ten.Col. Alessandro Alfonsi - SMA - Ufficio Pubblica Informazione|url=http://www.aeronautica.difesa.it/Vetrine/Pagine/RestauratoilvelivoloRO43_14112011.aspx|titolo=Restaurato il velivolo Ro.43|accesso=18 novembre 2011|editore=http://www.aeronautica.difesa.it/Pagine/default.aspx|sito=[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]]|data=}}.</ref>.
 
== Note ==
Riga 161 ⟶ 197:
*{{cita libro|cognome=Apostolo |nome=Giorgio |titolo=Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi |anno=1981 |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città=Milano }}
*{{cita libro|cognome=Boroli |nome=Achille |coautori=Adolfo Boroli |titolo=L'Aviazione (Vol.9)|anno=1983 |editore=Istituto Geografico De Agostini |città=Novara }}
*{{cita libro|cognome=Lembo |nome=Daniele |titolo=Le portaerei che non salparono|anno=2016 |editore=IBN Editore |città=Roma|ISBN=88-7565-169-8|cid=Lembo}}
*{{cita libro|cognome=Marriott|nome=Leo|titolo=Catapult Aircraft|url=https://archive.org/details/catapultaircraft0000marr|anno=2006|editore=Pen & Sword Aviation|città=Barnsley|ISBN=184415419X|cid=Marriott}}
*{{cita libro|cognome=|nome=|titolo=Dimensione Cielo - Bombardieri|volume = 4|anno=1972|editore=Edizioni Bizzarri|città=Roma|cid=Bizzarri 1972}}
*{{cita libro|cognome=Marcon|nome=Tullio|titolo=Ali d'Italia 12 - IMAM Ro 43/44|anno=1999|editore=La Bancarella Aeronautica|città=Torino}}
 
*{{cita libro|cognome=Marcon|nome=Tullio|titolo=I velivoli catapultabili in guerra (1939-1945)|rivista=Storia Militare|numero=9|anno=1994|mese=giugno|pp=14-27|editore=Edizioni Storia Militare|città=|cid=Storia Militare Srl}}
*{{cita pubblicazione |nome= |cognome= |titolo= Sulle ali dei Romeo|rivista= Rivista Aeronautica |editore= Stato Maggiore Aeronautica|città= Roma |numero= 1 |anno= 2012 |pp=42-43 |id= |pmid= |url= |lingua= |accesso= |abstract=|cid=Rivista_Aeronautica }}
*{{cita libropubblicazione|cognome=Marcon|nome=Tullio|titolo=I velivoli catapultabili in guerra (1939-1945)|rivista=Storia Militare|numero=9|anno=1994|mese=giugno|pp=14-27|editore=Edizioni Storia Militare|città=|cid=Storia Militare Srl}}
*{{cita pubblicazione |nome= |cognome= |titolo= Portaerei: 30 anni di storia|rivista= Rivista Marittima |editore= Stato Maggiore Marina|città= Roma |numero= |anno= 2019 |mese= febbraio |pp= |id= |pmid= |url= |lingua= |accesso= |abstract=|cid=Rivista_Marittima }}
*{{cita pubblicazione|autore=Decio Zorini|titolo=I Catapultabili della Regia Marina|rivista=Centenario dell'Aviazione Navale 1913 - 2013 supplemento a Rivista Marittima|numero=|anno=2013|mese=dicembre|pp=39-55|editore=Stato Maggiore Marina|città= Roma|cid=Centenario}}
 
== Altri progetti ==
Riga 169 ⟶ 211:
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/imam_ro,44.html|titolo=IMAM Ro.43, immagini, scheda e storia|accesso=19 luglio 2018|editore=http://www.alieuomini.it/|cid=alieuomini|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141205083249/http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/imam_ro,44.html|urlmorto=sì}}
*{{cita web|url=http://www.aeronautica.difesa.it/Vetrine/Pagine/RestauratoilvelivoloRO43_14112011.aspx|titolo=Restaurato il velivolo Ro.43|accesso=18 novembre 2011|editore=http://www.aeronautica.difesa.it/Pagine/default.aspx|sito=Il portale dell'Aeronautica Militare|data=}}
 
 
 
{{IMAM}}