Albettone: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiornamento abitanti |
|||
(44 versioni intermedie di 28 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|Nome = Albettone
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = Albettone-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Francesca Rigato
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 22-9-2020
|Data
|Sottodivisioni = Lovertino
Località: Lovolo<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/albettone.pdf Comune di Albettone - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Agugliaro]], [[Barbarano Mossano]], [[Campiglia dei Berici]], [[Rovolon]] (PD), [[Sossano]], [[Villaga]], [[Vo']] (PD)
|Zona sismica =
|Gradi giorno = 2269
|Nome abitanti = albettonesi
|Patrono = [[Natività della Beata Vergine Maria]]
|Festivo = 8 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Albettone (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|
}}
'''Albettone''' (''Albetón'' in [[lingua veneta|veneto]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
Il comune si colloca all'estremità sudorientale della provincia di Vicenza. Si caratterizza come una zona pianeggiante su cui sorgono isolati alcuni modesti rilievi, ultime propaggini dei [[colli Berici]] a brevissima distanza dai [[colli Euganei]].
Il capoluogo comunale (19 m s.l.m.) sorge nella parte occidentale del territorio ed è dominato da un gruppo di colline piuttosto articolato (monte del Cogolo, 85 m; monte San Giorgio 100 m; monte Castellaro 107 m). È attraversato dal [[canale Bisatto]], principale corso d'acqua che si muove grossomodo in direzione nordovest-sudest.
La frazione Lovertino (39 m) è posta più a sudest e si trova ai piedi del monte Santo (143 m, massima altitudine). La località Lovolo (20 m), presso l'angolo nordest, è pure sovrastata da un piccolo dosso (49 m).
Oltre al già citato Bisatto, sono presenti numerosi altri scoli e canali legati alla bonifica del territorio.
== Origini del nome ==
Nel [[975]] e nel [[1236]] è citata come ''Albetone'', mentre nel [[1521]] compare la forma ''S. Maria del Betone''<ref name=dizionario/>.
La prima parte del toponimo riflette la congiunzione ''al'', fuso al resto della parola per [[Agglutinazione (linguistica)|concrezione]]. La seconda parte sembra corrispondere al [[prenome]] germanico ''Betto'' (da cui derivano l'omonimo cognome veneto e vari derivati)<ref name=dizionario>{{cita libro | nome= Carla | cognome= Marcato | capitolo= Albettone | titolo= Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | anno= 1996 | editore= Garzanti | città= Milano | p= 16 | ISBN= 88-11-30500-4 |url= https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/16/mode/2up}}</ref>; in alternativa, potrebbe derivare dal tema prelatino ''bodo'' "fossato", con riferimento a un corso d'acqua<ref name=Comune>{{Cita web|url=https://www.comune.albettone.vi.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20000/idtesto/2|titolo=Storia|accesso=28 ottobre 2022}}</ref>.
== Storia ==
Riga 46 ⟶ 48:
=== Epoca antica ===
La sola testimonianza del fatto che il territorio di Albettone fosse abitato anche in epoca preistorica è una scheggia silicea a forma di lancia, trovata nel 1935 nella valletta sotto la chiesa vecchia di Lovertino e conservata nel Museo Atestino di [[Este (famiglia)|Este]].
Sono stati invece ritrovati reperti dell'epoca romana attorno alla chiesetta dei Santi Vito e Modesto: frammenti di anfore, pezzi di spade, pietre grezze, sagomate e lavorate, e molti cocci laterizi (embrici, tegoloni, mattoni). Esistono anche notevoli tratti di fondazioni fatte in scaglia mista a cocci di embrici romani messi in calce, strati di pavimenti e parti di mosaici, fondazioni che si prolungano in direzione est fino agli "Absidi". È probabile che in epoca romana qui sorgesse un abitato; si è anzi supposto che il
=== Medioevo ===
Albettone viene ufficialmente
Il territorio è attraversato dal canale [[Bisatto]], scavato intorno al XII secolo dai vicentini per incanalare le acque del [[Bacchiglione]] a danno dei padovani. Il Bisatto, antica via di comunicazione in epoche in cui le vie fluviali erano più importanti di quelle di terra, rivestì un'importanza fondamentale per l'economia locale, in quanto permetteva l'agevole invio nelle città della pietra calcarea, assai abbondante in queste zone, dalla quale si ricavava la calce idraulica. Per controllare il traffico commerciale, vennero costruite lungo il canale varie torri, e una di queste
L'esistenza di un castello vescovile ad Albettone sin dal X secolo è provata da diplomi imperiali di [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] dell'anno 1000 e di [[Federico II di Svevia|Federico II]] del 1220
I cronisti vicentini dell'epoca sono concordi nell'affermare che il castello in questione venne distrutto durante le guerre dei secoli XIII e XIV tra vicentini e padovani. Probabilmente esso non fu più ricostruito; nei vari documenti delle epoche successive, infatti, non se ne fa più menzione.
Secondo la tradizione locale, il castello sorgeva sulla sommità del colle che tuttora conserva il nome di Castellaro e che sovrasta la chiesa parrocchiale di Santa Maria; ancora verso la metà del Novecento ne erano visibili i resti<ref>
Verso la metà del [[Trecento]], durante la dominazione [[scaligeri|scaligera]], il territorio di Albettone fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|Vicariato civile]] di [[Barbarano Vicentino|Barbarano]] e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo<ref>{{cita|Canova
=== Epoca moderna e contemporanea ===
Albettone è arricchito da alcune ville di notevole interesse storico ed artistico.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] quattro famiglie di profughi ebrei polacchi (Geltner, Guen, Rubinfeld, Lublinskj; 8 adulti e 3 bambini) furono internate ad Albettone. Dopo l'8 sett. 1943 giunse ai carabinieri l'ordine di arresto, eseguito il 10 dic. 1943, per i 9 ebrei (6 adulti e 3 bambini) allora presenti (i coniugi Guen si salvarono perché nel feb. 1943 erano stati trasferiti a Cortona). Portati al campo di concentramento provinciale di Tonezza del Cimone, gli arrestati furono deportati a fine gennaio 1944 ad [[Auschwitz]], dove trovarono la morte.<ref>[https://www.internamentoveneto.it/centro-studi-internamento-deportazione/ebrei-stranieri-internati-in-veneto/ebrei-stranieri-internati-in-provincia-di-vicenza/biografie-degli-ebrei-stranieri-internati/ebrei-stranieri-internati-ad-albettone/ Ebrei stranieri internati ad Albettone].</ref>
=== Simboli ===
Lo stemma del comune di Albettone è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 3 giugno 1929.<ref>{{cita web|titolo= Albettone, decreto 1929-06-03 DCG, riconoscimento di stemma |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?944 |accesso= 19 marzo 2022 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Partito]] d'argento e di rosso: al [[Monte (araldica)|monte]] di quattro cime [[al naturale]], attraversante la partizione; col [[Capo (araldica)|capo]] d'azzurro, alla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune}}
Il gonfalone municipale, concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 26 giugno 2008<ref>{{cita web|titolo= Albettone (Vicenza) D.P.R. 26.06.2008 concessione di gonfalone |url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2008/comuni/albettone.html |accesso= 18 marzo 2022 }}</ref>, è costituito da un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa
* Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, con annesso ospedale scomparso nel XIV secolo.
* [[Chiesa di San Silvestro (Albettone)|Chiesa di San Silvestro]], nella frazione di Lovertino.
:Anticamente situata sul colle, sul quale è tuttora in parte visibile, nel secolo IX apparteneva all'[[Chiesa e monastero di San Silvestro|omonima abbazia benedettina sita a Vicenza]], dipendente da [[Abbazia di Nonantola|quella di Nonantola]], cui spettavano i diritti di [[giuspatronato]].
:Nel 1201 fu venduta al Comune, insieme con i suoi beni dell'abbazia in Lovertino, che vennero acquistati nel 1331 dalla famiglia Pigafetta. Nei secoli successivi la chiesa decadde sempre più e solo dal 1698 riprese la presenza stabile di un parroco.
:La chiesa attuale risale alla metà del XIX secolo.
* [[Chiesa di San Vito (Albettone)|Chiesetta dei Santi Vito e Modesto]], sempre a Lovertino sul lato destro della strada che conduce a Vò Vecchio di Padova.
:Documentata già nel 753 come appartenente alla vicina abbazia benedettina di San Silvestro, fu definita dall'archeologo vicentino mons. Giuseppe Lorenzon "la gemma dei Berici".
:La piccola abside conserva la sua struttura originaria, mentre il resto dell'edificio ha subito una sostanziale trasformazione nel periodo romanico, nei secoli a cavallo dell'anno Mille; presentava all'interno la figura di una grotta. Un furioso nubifragio la danneggiò gravemente nel 1965, facendone crollare il tetto e lasciando in piedi solo i muri perimetrali. Intorno al Duemila è stata oggetto di un particolareggiato restauro, che l'ha riportata all'aspetto originale.
* Chiesa di San Michele, a Lovolo.
<gallery widths="180" heights="135">
Chiesa di Santa Maria Nascente (Albettone) 03.jpg|[[Chiesa di Santa Maria Nascente (Albettone)|Chiesa di Santa Maria Nascente]]
Chiesa di San Silvestro e scalinata (Lovertino, Albettone) 01 (cropped).jpg|[[Chiesa di San Silvestro (Albettone)|Chiesa di San Silvestro]]
Chiesetta di San Vito (Lovertino, Albettone) 01.jpg|[[Chiesa di San Vito (Albettone)|Chiesa dei Santi Vito e Modesto]]
Chiesetta di San Vito (Lovertino, Albettone) 09.jpg|[[Chiesa di San Vito (Albettone)|Chiesa dei Santi Vito e Modesto]]
</gallery>
=== Architetture civili ===
[[Villa Campiglia|Villa Negri De Salvi - Campiglia]]]]
* [[Villa Negri De Salvi]] o [[Villa Campiglia]], ex sede municipale.
:Costruita dalla nobile famiglia Campiglia, la villa passò nel XVI secolo ai Gonzaga e, nell'Ottocento, ai Salvi, che la rimaneggiarono completamente. Durante questo secolo il diffondersi del gusto romantico portò a numerosi interventi sulle antiche case di villa che i proprietari ritenevano inadeguate alla moda del tempo e così nel 1842 i Negri de Salvi conferirono all'architetto [[Antonio Caregaro Negrin]] l'incarico di smantellare la residenza quattrocentesca, per erigere un nuovo edificio al quale fu dato l'attuale aspetto neogotico.
:L'unica testimonianza del passato è rappresentata da una piccola sala al pianterreno, ove è tuttora conservata una serie di affreschi attribuiti a [[Giovanni Antonio Fasolo]]. Tra il 1560 e il 1570 egli dipinse episodi e svaghi della vita in villa particolarmente suggestivi per l'eleganza delle figure e per la naturalezza degli atteggiamenti; un ciclo di affreschi che dà l'immagine più compiuta della vita in villa dell'aristocrazia veneta del Cinquecento, un costume che si protrarrà per altri due secoli. Le scene superstiti, raffiguranti la musica, il gioco e la caccia, subirono, nel 1858, pesanti manomissioni ad opera di Giovanni Busato e solo recenti restauri ne hanno restituito il fascino e la bellezza<ref name = Comune
* Villa Ricci Manfredini detta [[Ca' Brusà]], ubicata a Lovolo di Albettone, risalente al XV secolo e probabilmente costruita per volere di una nobile famiglia veneziana. Nel corso dei secoli, fu di proprietà degli Erizzo, dei Manfredini, dei Ricci, venendo sempre utilizzata in rapporto allo sfruttamento dei fondi agricoli.
:L'architettura dell'edificio esula completamente dagli schemi tradizionali della [[villa veneta]] e sembrerebbe piuttosto ricondursi a forme medievali; ciò parrebbe suffragare la tesi di coloro che vedono in ''Ca' Brusà'' l'adattamento quattrocentesco di un precedente castello<ref>
== Società ==
Riga 97 ⟶ 116:
== Infrastrutture e trasporti ==
Albettone è attraversata dalla ex [[Strada statale 247 Riviera|strada statale ''Riviera dei colli Berici'']]; sulla rete stradale il trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla
Fra il [[1887]] e il [[1979]] la località fu servita dalla fermata Ponte Botti-Albettone della [[tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana]], gestita dalle [[Ferrovie e Tramvie Vicentine]] (FTV).
Riga 103 ⟶ 122:
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1985|15 maggio 1990|Onorio De Boni|[[Democrazia Cristiana]]}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno 1990|24 aprile 1995|Onorio De Boni|[[Democrazia Cristiana]]}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile 1995|14 giugno 1999|Alessandro Negretto|[[lista civica]]}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 1999|14 giugno 2004|Fulvio Dall'Armellina|[[lista civica]]}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 2004|8 giugno 2009|Fulvio Dall'Armellina|[[lista civica]]}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno 2009|26 maggio 2014|[[Joe Formaggio]]|[[lista civica]] Il Popolo di Albettone}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio 2014|27 maggio 2019|Joe Formaggio|[[lista civica]] Sviluppo Berico}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio 2019|10 aprile 2020|Joe Formaggio|[[lista civica]] Sviluppo Berico||<ref>Decaduto dopo essere subentrato a [[Sergio Berlato]] nella carica di [[Consiglio regionale (Italia)|consigliere regionale]].</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|10 aprile 2020|22 settembre 2020|Francesca Rigato|[[lista civica]] Sviluppo Berico|Vicesindaco reggente}}
{{ComuniAmminPrec|8 ottobre 2020|''in carica''|Francesca Rigato|[[lista civica]] Sviluppo Berico}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
Nel 2012
==Note==
Riga 152 ⟶ 141:
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Antonio Canova |autore2= Giovanni Mantese |titolo= I castelli medievali del vicentino |editore= Accademia Olimpica |città= Vicenza |anno= 1979|cid= Canova e Mantese }}
*
* Giorgio Dal Piaz, ''Note sulla Costituzione geologica di Albettone'', Padova, 1902.
== Voci correlate ==
Riga 162 ⟶ 152:
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Vicenza}}
|