Wikipedia:Pagine da cancellare/Responsible Labelling: differenze tra le versioni
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La invito cortesemente a leggere pagina 11 del Libro Verde Libro verde della Commissione Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese. PUBBLICATO NEL 2002.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52001DC0366&from=IT
A pagina 21 del Libro
fabbricazione esente da qualunque forma di sfruttamento o a un cattivo trattamento,sono spesso caratterizzate da una mancanza di trasparenza e di verifiche indipendenti delle loro affermazioni. Contrariamente alle etichette vertenti sul contenuto o sulla sicurezza dei prodotti, tali affermazioni non possono essere verificate sul prodotto stesso. Per essere credibili, le etichette sociali ed ecologiche dovrebbero basarsi su una verifica costante dei luoghi di lavoro realizzata secondo norme concordate."
Nella successiva pagina 22 si pala di etichettatura sociale "... lo sviluppo di standard di etichettatura sociale"
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:{{ping|Legurotmi}} Qui nessuno sta farfugliando nulla, ti invito ad evitare di usare termini offensivi. Vedo che è il tuo primo contributo qui dentro, prima di lanciarsi nella scrittura di voci sarebbe il caso di approfondire meglio il funzionamento di Wikipedia comprese le linee guida, i criteri, un minimo sindacale di tecnicismi, cosa si intende per fonte attendibile e in generale quali sono gli scopi del progetto (no, non è uno spazio di discussione, per quello esistono i forum). Ripeto la domanda che ti è già stata fatta, esiste una solida bibliografia (libri, studi, paper ecc) che attesti l'uso consolidato del termine? Un incipit che inizia con "'''xys''' si può definire" non ha alcun senso. O esiste una definizione precisa (anche più di una) e consolidata nell'uso con tanto di citazione di riferimenti bibliografici oppure siamo nel campo delle proposte e dei progetti futuri e allora se ne riparlerà quando tutto ciò davvero esisterà e altri avranno scritto, pubblicato ed emanato cosicché potremo citarli. --<span style="font-family:Linux_Libertine;">'''[[Utente:Civvì|<span style="color:purple;">Civvì</span>]]''' <small><span style="color:blue;">([[Discussioni utente:Civvì|Parliamone...]])</span></small></span> 20:42, 23 lug 2019 (CEST)
Concordo con voi su un punto: essendo la prima volta che lavoro alla scrittura di una voce e sebbene abbia studiato a fondo i documenti disponibili su come scrivere una voce, non nego la presenza di espetti formali non in linea con le regole di Wikipedia e sui quali sto cercando di intervenire in modo proattivo.
Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali che caratterizzano la proposta di creazione di una nuova voce ritengo che le argomentazioni a favore debbano essere trattate con maggior rispetto.
Poichè mi occupo da 30 anni di questa materia, ritengo che le osservazioni mosse a confutare la legittimità di una nuova voce debbano essere circostanziate e non superficiali, men che meno soggettive, e non fondate su una lettura approfindita di testi e documenti.
Respingo l'affermazione di uno dei Reviewer secondo cui la voce è un "WP:RO".
Il termine Etichettatura Sociale è stato inserito in un documento ufficiale della Commissione Europea, il Libro Verde "Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese" nel 2001.
A pagina 22 comma 83 di tale documento si legge
"Vi è un sempre maggiore bisogno di dibattito riguardante il valore e l’auspicabilità – nel contesto del mercato interno e degli obblighi internazionali – di azioni pubbliche volte a rendere più efficaci le etichette sociali ed ecologiche. Esempi di tali azioni comprendono il sostegno all’informazione e alla sensibilizzazione ai temi delle condizioni di lavoro, la promozione delle migliori prassi attraverso la sponsorizzazione di premi alle imprese, la facilitazione dello sviluppo delle partnership coinvolgenti tutti i soggetti che hanno un interesse all’impresa, lo sviluppo di standard di ETICHETTATURA SOCIALE e il ricorso a forniture pubbliche e a incentivi fiscali nella promozione di prodotti etichettati."
http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/committees/deve/20020122/com(2001)366_it.pdf
Un termine citato in un LIBRO VERDE della Commissione EU (non un documento qualsiasi) è il portato di discussioni sui concetti e sui termini in esso contenuti e vi è l'evidenza, all'atto della sua pubblicazione, di un ampi consenso internazionale da parte di esperti della materia.
Stiamo parlando di un termine utilizzato 18 anni orsono e che ha successivamente assunto sostanza e significato grazie alla definizione di standard di riferimento tra il 2001 e i giorni nostri.
Un'Etichettatura (analogamente a quanto accade per la certificazione) esprime una valutazione rispetto a un insieme di criteri (multi-criteria) che non possono essere soggettivi e personali ma devono essere condivisi almeno a livello nazionale, molto meglio a livello internazionale per rendere comparabili quei programmi di Etichettatura fornendo loro una base di riferimento comune.
Non a caso, al momento di enuciare il significato del termine "Etichettatura Sociale" nel 2001 la Commissione dell'Unione Europea aveva auspicato che in futuro si sviluppassero norme e linee guida a cui riferire tale Etichettatura Sociale.
Respingo l'affermazione "siamo nel campo delle proposte e dei progetti futuri": non si può affermare che un termine introdotto nel 2001 in un documento ufficiale riguardi il futuro.
Questi Standard e riferimenti per l'Etichettatura Sociale hanno richiesto effettivamente anni di lavoro per essere sviluppati e condivisi.
Il primo ambito in cui si è ottenuto un consenso internazionale è stato l'ISO (International Standaridazion Organization) nel corso del 2010 quando è stato approvata la norma ISO 26000.
La norma ISO 26000 ha per titolo Guida per la Responsabilità Sociale e comprende diritti umani e condizioni di lavoro, salute e sicurezza, ambiente e correttezza dei rapporti di affari con clienti, fornitori e altri stakeholders.
La norma, avente per oggetto le linee guida per la responsabilità sociale di un'organizzazione ha allargato in modo consistente il significato di "sociale" espresso nel documento della Commissione del 2001 in associazione con il termine "etichettatura".
Nel 2017 l'OCSE conferma le linee di indirizzo ISO e pubblica delle linee guida generali per la condotta d'impresa RESPONSABILE (in Inglese RESPONSIBLE Business Conduct)
https://pcnitalia.mise.gov.it/index.php/it/linee-guida-ocse-2
Su questo tema l'OCSE ha sviluppato diversi documenti e linee guida più specifiche:
https://pcnitalia.mise.gov.it/index.php/it/strumenti-per-le-imprese/guide-del-pcn
Uno studio specifico sul tema Misurare per Gestire e Creare Valore per gli Stakeholder: Lo Stato dell’Arte e le Prospettive Future nella Valutazione della Responsabilità Sociale d’Impresa
https://pcnitalia.mise.gov.it/attachments/article/2035843/misurare-per-gestire-e-creare-valore-per-gli-stakeholder-lo-stato-dell2019arte-e-le-prospettive-future-nella-valutazione-della-responsabilita-sociale-d2019impresa_1.pdf
(ho già provveduto ad aggiungerlo alla voce).
Le linee Guida OCSE sono state predisposte con l'obiettivo di fornire ai Governi delle indicazioni utili SU COME introdurre le VALUTAZIONI su tutti gli aspetti della Responsabilità Sociale nelle legislazioni.
Sebbne le linee guida OCSE siano delle Raccomandazioni, un documento di indirizzo rivolgo ai Governi di tutto il mondo ha un valore giuridico e sostanziale di gran lunga superiore a quello di un articolo su una rivista scientifica, di un documento di lavoro o di una discussione in un Forum.
Ma le linee guida OCSE sono anche raccomandazioni indirizzate a soggetti di terza parte che devono valutare l'applicazione dei principi contenuti nelle linee guida e rilasciare, con un mezzo appropriato (l'Etichetta), un'informazione utile alle parti interessate al momento dell'acquisto che tale valutazione è stata effettuata ed è avuto un risultato positivo: la nozione di ETICHETTATURA SOCIALE espressa nel Libro Verde del 2001 ha arricchito il suo significato ed assume i contorni, per restare nel linguaggio OCSE, di una ETICHETTATURA RESPONSABILE.
Alla vostra domanda
"Esiste una solida bibliografia (libri studi paper) che attesti l'uso consolidato del termine?"
Rispondo che non solo esistono studi, libri e articoli ma esiste molto di più.
Esistono atti di organizzazioni internazionali (che su studi, paper, libri e articoli poggiano le fondamenta) tra cui:
a) il Libro Verde dell'Unione Europea (2001) che auspicava la definizione di standard per supportare l'etichettatura sociale
http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/committees/deve/20020122/com(2001)366_it.pdf
b) uno standard ISO (ISO 26000)
c) linee guida OCSE settoriali contenenti delle raccomandazioni sui criteri da considerare e sul modo di valutare gli aspetti di responsabilità sociale di un'organizzazione;
https://www.oecd.org/daf/inv/mne/
d) un documento ufficiale ISO che mette in evidenza i collegamenti espliciti tra la norma ISO 26000 e le linee guida OCSE
https://www.iso.org/files/live/sites/isoorg/files/store/en/PUB100418.pdf
e) una Risoluzione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sull'iniziativa faro dell'UE nel settore dell'abbigliamento nella quale si propone (Punto 15) "lo sviluppo di norme di etichettatura a livello UE in materia di "abbigliamento equo", cui possano accedere le società multinazionali e le PMI, per indicare che sono state rispettate le condizioni di lavoro eque e per assistere i clienti nelle loro decisioni di acquisto attraverso una informazione più efficace";
http://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-8-2017-0196_IT.html?redirect
f) una Conclusione del Consiglio dell'Unione Europea del 19 Maggio 2017 in sui si legge:
"Closer cooperation between existing multi-stakeholder initiatives at the European level is needed in order to foster broader commitment for CSR/RBC (ndr: notare che CSR e Responsible Business Conduct sono utilizzati come sinonimi)in the garment sector to avoid discriminating effects for businesses that already act in a sustainable way, including through voluntary schemes such as the EU Ecolabel." (punto 3) Il termine "come per esempio Ecolabel" evoca l'uso di strumenti analoghi all'Ecolabel il cui ambito di applicazione è limitato alle sole caratteristiche ambientali del prodotto. Etichettatura Responsabile esprime meglio il concetto legato alla valutazione della Social Responsibility di un fornitore.
"The Council supports actions to promote and disseminate social and environmental best practices on responsible management of garment value chains" (Punto 6)
"The Council encourages the Commission and EU Member States to strengthen efforts to raise awareness of consumers and public procurers to promote sustainable and responsible consumption" (Punto 6). Si parla ormai diffusamente di RESPONSIBLE CONSUMPTION
"The Council encourages the Commission to support moves to increase transparency and traceability in garment supply chains, for example through coordination with ongoing activities within Member States and international initiatives by the industry, and welcomes the new OECD due diligence guidance for the RESPONSIBLE supply chains in the garment and footwear sector." (Punto 10) Importante perchè richiama il riferimento alle Linee Guida OCSE
https://www.consilium.europa.eu/media/24008/garment-value-chains-st09381en17.pdf
"... efforts will also contribute to increase information and transparency throughout the different stages of the garment supply chain including on social and environmental conditions. Consumer awareness of such information is an important step towards improved sustainable value chains in the garment sector." (Punto 10)
Quale altro termine diverso da ETICHETTATURA RESPONSABILE (o Responsible Labelling) consente di dare al consumatore finale la possibilità di esercitare il diritto di acquisto in modo informato sullo stato della Responsabilità Sociale comprensivo di tutti gli aspetti (sociale, sicurezza, ambiente e corrette pratiche commerciali) delle fabbriche che hanno realizzato un prodotto???
Esistono delle prassi consolidate che riguardano un approccio Responsabile alle politiche di approvvigionamento?
SI, il termine consolidato è "Responsible Sourcing":
https://www.gsb.stanford.edu/faculty-research/publications/responsible-sourcing-supply-chains
https://iccwbo.org/publication/icc-guide-to-responsible-sourcing/
In Wikipedia non ho trovato una voce specifica per il Responsible Sourcing tuttavia esiste la voce Sustainable Procurement: https://en.wikipedia.org/wiki/Sustainable_procurement
Alla luce della terminologia usata dall'OCSE e dalla norma ISO 26000 il termine più diffuso nelle strategie di acquisto delle imprese è Responsible Sourcing.
Provate a fare una ricerca su Google alla voce Responsible Sourcing
https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&channel=trow&q=Responsible+sourcing
e vi accorgerete che un gran numero di imprese dichiara di adottare strategie di Responsible Sourcing.
ETICHETTATURA RESPONSABILE (Responsible Labelling) è il mezzo di comunicazione che supporta le strategie di Responsible Sourcing.
Quale altro termine si può utilizzare per definire il "mezzo" attraverso il quale l'informazione sulla Responsabilità Sociale di una fabbrica viene veicolata al consumatore finale???
Non siamo nella sfera di progetti futuri ma del presente che affonda le radici nel passato.
Per inciso la voce "Sustainable Procurement" (come altre presenti in Wikipedia) confuta la Vostra affermazione "O esiste una definizione precisa (anche più di una) e consolidata nell'uso con tanto di citazione di riferimenti bibliografici oppure siamo nel campo delle proposte e dei progetti futuri e allora se ne riparlerà quando tutto ciò davvero esisterà e altri avranno scritto"
Restando nel solo ambito delle strategie d'impresa ci sono molte voci su Wikipedia per le quali non esiste alcuna definizione precisa e presentano dei riferimenti bibliografici deboli.
Ecco una serie di esempi:
"Sustainable Procurement" (https://en.wikipedia.org/wiki/Sustainable_procurement): oggi questo termine è addirittura superato nella comunicazione di decine di imprese dal termine "Responsible Sourcing"
"Ethical Trade" (https://en.wikipedia.org/wiki/Ethical_trade): bibliografia molto scarna e nessun riferimento esplicito a documenti internazionali.
Addirittura vi sono voci che promuovono esplicitamente schemi di certificazione proprietari
"Fair Trade" (https://en.wikipedia.org/wiki/Fair_trade) che non hanno alcuna base normativa di riferimento riconosciuta a livello internazionale
Queste voci dimostrano la totale arbitrarietà della vostra affermazione sul fatto che una voce possa essere inserita su Wikipedia senza una definizione precisa e senza riferimenti bibliografici rilevanti.
Nel caso di Etichettatura Sociale vi è una esplicita menzione nel Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee nel lontano 2001.
Nel vostro testo si legge "... cosa si intende per fonte attendibile....":
Siete parte di un'organizzazione così autorevole al punto di legittimare la vostra espressione di dubbi sul fatto che un documento ufficiale della Commissione dell'Unione Europea sia una fonte attendibile?
Sarebbe quanto meno bizzarro che un Libro Verde della Commissione, una Risoluzione del Parlamento Europeo o delle Conclusioni del Consiglio Europeo non siano documenti provenienti da Fonte Attendibile.
E' opportuno a questo punto fare una notazione di tipo tecnico sull'uso del termine "Etichettatura".
Correttamente tutti i documenti citati da fonti internazionali non utilizzano il termine di "certificazione" perchè questo è definito dall'ISO come "l’atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, conragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è conforme a requisiti specificati."
Nell'ambito della Responsabilità Sociale esistono dei principi da seguire ma non esistono dei requisiti in base ai quali rilasciare un'attestazione di conformità.
La stessa norma ISO 26000 dichiara esplicitamente di non poter essere certificabile e le linee guida OCSE danno indicazioni su COME valutare un'azienda.
Per queste ragioni il termine "Certificazione" non si può usare quando l'oggetto di analisi di una valutazione di terza parte indipendente riguarda dei principi e delle linee guida.
L'OCSE utilizza il termine "Due Diligence" per definire l'attività di valutazione (in ambito ISO si usa il termine Audit, in altri ambiti si usa il termine "Assessment") e lo definisce "The process through which enterprises can identify, prevent, mitigate and account for how they address their actual and potential adverse impacts.
Due diligence can be included within broader enterprise risk management systems, provided that it goes beyond simply identifying and managing material risks to the enterprise itself to include the risks of harm related to matters covered by the Guidelines. (OECD Guidelines, II, Commentary 14)"
In modo del tutto corretto e appropriato l'OCSE non richiama mai a una "verifica di conformità" ma a una "valutazione dei rischi" (ndr: in accordo a una metrica e a criteri definiti).
L'output di questo processo non può tuttavia essere un "certificato" per le ragioni di cui sopra.
Ancora una volta vi è completa evidenza che il termine "Etichettatura" indicato nel 2001 nel Libro Verde dell'Unione Europea" è corretto e l'etichetta è il mezzo appropriato per comunicare alle parti interessate (consumatore finale in primis) che è stata eseguito un processo di Due Diligence basato su una "valutazione dei rischi" come esplicitato nelle Linee Guida OCSE su tutti gli aspetti della Responsabilità Sociale di un fabbricante di un prodotto.
Questo approccio riflette esattamente quanto l'ISO ha già applicato in una altro ambito (questo è l'unico punto su cui concordo con la Vostra osservazione di un ragionamento in parte svolto per "analogia") ossia quello della verifica delle caratteristiche ambientali di un prodotto: vi sono tre tipi possibili di dichiarazioni ambientali di prodotto esplicitati nelle norme della serie ISO 14020 e uno di questi è la "etichettatura ambientale" (definita dalla norma ISO 17024)comunemente chiamata "eco-labelling".
L'affermazione secondo cui la voce non sia corredata da riferimenti bibliografici autorevoli e riconosciuti in ambito internazionale è quanto meno arbitraria e non rispondente ai fatti e ai documenti citati.
Quale altro termine si può utilizzare per:
a) uno strumento informativo a supporto delle strategie di responsible sourcing
b) consentire al consumatore finale di esercitare il dirito, riconosciuto dall'Unione Europea di acquisto in modo informato e consapevole?
Risulta evidente, dalla lettura di documenti ufficiali di organizzazioni internazionali che vi sia un esplicita menzione al termine "ETICHETTATURA SOCIALE".
Tale termine era appropriato nel 2001 tuttavia l'evoluzione del suo significato avvenuta tra il 2001 e il 2018 rende oggi limitato il suo significato originario proprio perchè gli standard e le linee guida evocate nel 2001 ossia le Linee Guida OCSE e la norma ISO 26000 non coprono soltanto gli aspetti "sociali" (diritti umani e condizioni di lavoro) ma comprendono anche gli aspetti ambientali (non del prodotto ma della fabbrica in cui il prodotto è realizzato), salute e sicurezza e correttezza delle pratiche commerciali.
Poichè il termine Responsabilità Sociale identifica alcune caratteristiche di un'organizzazione ma viene utilizzato, in ambito approvvigionamento, per connotare l'approccio al Responsible Sourcing e nelle linee guida OCSE si parla di Due Diligence per Responsible Supply Chains il mezzo per comunicare queste informazioni verificate da una terza parte indipendente è l'ETICHETTATURA e il giusto termine a cui associarla è RESPONSABILE.
Per tutte queste ragioni confermo la mia richiesta di:
1) MANTENERE LA VOCE "ETICHETTATURA RESPONSABILE" (oppure in Inglese Responsible Labelling) o in alternativa
2) MODIFICARE LA VOCE IN "ETICHETTATURA SOCIALE" (in linea con il termine indicato nel Libro Verde dell'unione europea pubblicato nel 2001.
La seconda opzione è un chiaro second best perchè, alla luce dell'evoluzione del concetto "sociale" avvenuta dal 2001 ad oggi in direzione del concetto di RESPONSABILITA' SOCIALE, definito da standard (ISO 26000) e linee guida OCSE e utilizzato nell'ambito delle strategie di acquisto tra cliente fornitore (Responsible Sourcing), il concetto che meglio esprime il mezzo per comunicare al consumatore finale il risultato di una valutazione di terza parte indipendente sui rischi legati agli aspetti di responsabilità sociale che si verificano presso un fabbricante di un determinato prodotto è quello di ETICHETTATURA RESPONSABILE.
(non potendosi utilizzare il termine di "certificazione").
Il termine perfetto sarebbe "Etichettatura Socialmente Responsabile" ma poichè il termine "Responsabile" nel contesto dell'imprese include l'aspetto "Sociale" anche sul piano logico formale non vi è ragione per non utilizzare il termine "Etichettatura Responsabile" (lasciando implicito il termine "socialmente").
Poichè questo termine è utilizzato prevalentemente nel quadro delle informazioni lungo le filiere di fornitura responsabili soprattutto in ambito internazionale convince di più l'idea di non tradurre il termine e di lasciarlo nella versione inglese "Responsible Labelling".
Sono aperto e disponibile a modificare l'incipit della voce o altri aspetti o a completare la bibliografia in accordo alle vostre indicazioni.
Ai fini della conferma della cancellazione mi aspetto che questa decisione sia argomentata in modo puntuale (e non generico, impreciso o addirittura sbagliato) nel merito.
Arbitrarietà, soggettività e assenza di argomenti a confutazione sono nemici della conoscenza.
Grazie
Addendum: di Social Labelling si parla nei seguenti riferimenti:
Janet Hilowitz "LABELLING CHILD LABOUR PRODUCTS Preliminary Study International Labour Office, ILO, Geneva (1997)
http://muellerr.people.cofc.edu/labelling.htm
In questa fase pionieristica del termine l'accezione era limitata a uno degli aspetti "sociali" ossia quello relativo all'uso di lavoro minorile.
Janell Diller "A social conscience in the global marketplace? Labour dimensions of codes of conduct,social labelling and investor initiatives" ILO (International Labour Organization) (1999)
https://www.ilo.org/public/english/revue/download/pdf/diller.pdf
"How to make people make a change – using social labelling for raising awareness on sustainable manufacturing" Ina Roeder M.A.a*, Matthias Scheibleger M.A.b, Prof. Dr.-Ing. Rainer Starkc (2016)
https://core.ac.uk/download/pdf/82587766.pdf
Esiste anche una definizione di Social Labelling citata nel DAMT "Dictionnaire analytique de la mondialisation et du travail" : http://zedamt.herokuapp.com/terme?id=5005
Leonardo Becchetti Furio Camillo Rosati "The demand for socially responsible products: empirical evidence from a pilot study on fair trade consumers" ECINE, Milano 2005
http://www.ecineq.org/milano/WP/ECINEQ2005-04.pdf
Grote, Ulrike, Basu, Arnab K., Chau, Nancy H. (Eds.) "New Frontiers in Environmental and Social Labeling", Springer (2007)
Michael J. Hiscox* – Harvard University Nicholas - F. B. Smyth – Harvard University "Is there consumer demand for fair labor standards? Evidence from a field experiment"
Tutto questo conferma che il termine non è per niente nuovo e trova un suo impiego persino in articoli pubblicati sulla rivista dell'ILO (International Labour Organization) dalla fine degli anni '90. Ritengo l'ILO una fonte più che mai autorevole visto che agisce sotto l'egida delle Nazioni Unite.
Per le ragioni ampiamente spiegate in precedenza l'accezione attuale del termine "social" è evoluta negli anni ed ormai il termine è sostituito dal termine "responsible" comprensivo della dimensione sociale, salute e sicurezza, ambiente e corrette pratiche commerciali.
--[[Utente:Legurotmi|Legurotmi]] ([[Discussioni utente:Legurotmi|msg]]) 13:44, 26 lug 2019 (CEST)
Addendum 2
Questa pubblicazione Italiana
Alfredo Casotti "La responsabilità sociale delle imprese"
parla di "etichettatura sociale e ambientale" laddove nel lessico attuale i due termini "sociale" e" "ambientale" sono racchiusi dal termine "resposabile"
https://books.google.co.in/books?id=4CxWg2IHzPMC&pg=PA241&lpg=PA241&dq=etichetta+sociale&source=bl&ots=cmtT3KAQ-I&sig=ACfU3U1nb7MJjQYZmieT7Gkck-Xz_5oO_g&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwiJ-uf7ttDjAhWZinAKHe_QArw4ChDoATABegQICBAB#v=onepage&q=etichetta%20sociale&f=false
L'Osservatorio Sodalis riporta una definizione del termine "Etichetta Sociale"
https://www.osservatoriosocialis.it/wiki/etichetta-sociale/
Si parla di Etichetta Sociale e Ambientale anche in questa fonte:
http://www.economia-aziendale.it/sites/default/files/UDO_csr/etichette_sociali_e_ecologiche.html
Mi pare di aver dimostrato a sufficienza che il termine "Etichetta Sociale" appaia da diverse fonti internazionali (ILO, UE, etc.) e nazionali, sia menzionato in libri, ricerche e articoli e ci sono anche diversi tentativi di definizione.
Richiedo una risposta di merito ben argomentata per continuare a sostenere la tesi di una cancellazione di una voce che ha una sua storia strutturata da tempo.
Grazie
--[[Utente:Legurotmi|Legurotmi]] ([[Discussioni utente:Legurotmi|msg]]) 13:44, 26 lug 2019 (CEST)
{{FineCanc}}--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:26, 27 lug 2019 (CEST)
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