Mein Kampf: differenze tra le versioni
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|immagine = Erstausgabe von Mein Kampf.jpg
|didascalia = Prima edizione di "Mein Kampf" del [[1925]] esposta al ''[[Deutsches Historisches Museum]]'' a [[Berlino]]
|autore = Adolf Hitler
|annoorig = 1925
|
|genere = [[saggio]]
|sottogenere = [[autobiografia]], [[Manifesto (programma)|manifesto politico]]
|lingua = tedesco
}}
Il '''''Mein Kampf''''' (in italiano '''''La mia battaglia''''') è
Il saggio fu pubblicato inizialmente in due volumi separati: la prima parte, di contenuto prevalentemente autobiografico, fu pubblicata nell'estate del 1925, la seconda, di contenuto programmatico-politico, alla fine del [[1926]] (dal [[1930]] l'opera fu stampata in un volume unico).
Dopo la morte di Adolf Hitler, i [[Diritto d'autore|diritti d'autore]] del libro divennero proprietà dello Stato della [[Baviera]], che però non ne autorizzò mai la pubblicazione in [[Germania]]. Allo scadere dei diritti d'autore nel 2015, è stata pubblicata una nuova edizione commentata, la prima ad essere autorizzata per quest'opera dal 1945.
== Origine dell'opera e pubblicazione ==
In seguito al fallimento del tentativo di ''putsch'' e alla sua condanna al carcere, che scontò in compagnia di una quarantina di cospiratori nazisti, tra cui l'editore [[Max Amann (politico)|Max Amann]], Hitler sentiva il desiderio di crearsi delle credenziali intellettuali presentandosi come portatore di un pensiero ideologico proprio. Durante la detenzione lesse un gran numero di libri e decise di dettare in modo fluente le sue esperienze e opinioni a Rudolf Hess, il quale le trascrisse con una [[macchina per scrivere]] portatile di [[Remington Rand|Remington]]. La prima parte del libro fu terminata in meno di quattro mesi, a detta di Hitler la rapidità fu dovuta al fatto che la scrittura del testo rispondeva ad un suo profondo desiderio di sfogarsi.
Hitler fu rilasciato il 20 dicembre dello stesso anno, dopo circa otto mesi di detenzione, quando il primo volume del libro era ormai praticamente finito. Sulla base di una testimonianza di [[Otto Strasser]]<ref>{{cita|Otto Strasser|p. 215|Strasser}}.</ref> alla redazione del ''Mein Kampf'', in particolare nella fase di correzione delle bozze, partecipò il cappellano del carcere di [[Landsberg am Lech]], Bernhard Stempfle<ref>{{cita|Othmar Plöckinger|pp. 133-141|Plöckinger}}.</ref><ref>{{cita|Giorgio Galli|p. 47|Galli2002}}.</ref>, che in seguito fu eliminato nella [[notte dei lunghi coltelli]] del 1934<ref>{{cita web|url=http://www.lager.it/notte_lunghi_coltelli.html|titolo=La notte dei lunghi coltelli - Nacht der langen Messer|editore=lager.it|accesso=16 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140315214805/http://www.lager.it/notte_lunghi_coltelli.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/GERmaurice.htm|titolo=Emil Maurice|editore=spartacus.schoolnet.co.uk|accesso=16 marzo 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120111104533/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/GERmaurice.htm}}</ref>. È stato ipotizzato che la sua eliminazione si possa correlare alla sua conoscenza delle debolezze concettuali contenute nelle bozze originali.<ref>{{cita|Kevin Spicer||Spicer}}</ref><ref name="Studio">{{cita web|url=http://www.rivistastudio.com/articoli/mein-kampf-royalties|titolo=Mein copyright|autore=Pietro Minto|editore=rivistastudio.com|data=18 giugno 2012|accesso=16 marzo 2014}}</ref>
Il titolo originale scelto da Hitler era "Quattro anni e mezzo di lotta contro menzogna, stupidità e codardia" ma il responsabile della casa editrice, [[Max Amann (politico)|Max Amann]]<ref>{{cita web|url=http://www.olokaustos.org/bionazi/leaders/amann.htm|titolo=Max Amann|editore=olokaustos.org|accesso=16 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131014143117/http://www.olokaustos.org/bionazi/leaders/amann.htm|urlmorto=sì}}</ref>, lo convinse, grazie anche alla persuasione del suo comandante di compagnia dei tempi della [[prima guerra mondiale]], a sintetizzarlo in ''Mein Kampf'' ("La mia lotta" o "La mia battaglia")<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/books/98/06/28/bookend/bookend.html|titolo=Guess Who's on the Backlist|autore=Richard Cohen|editore=[[The New York Times]]|data=28 giugno 1998|lingua=en|accesso=16 marzo 2014}}</ref>. Il primo volume, con il sottotitolo ''Eine Abrechnung'' ("Un rendiconto"), fu pubblicato il 18 luglio [[1925]]; il secondo, con il sottotitolo ''Die nationalsozialistische Bewegung'' ("Il movimento nazional-socialista"), l'11 dicembre 1926. Ciascun volume era venduto al prezzo popolare di 8 [[reichsmark]]. Nel 1930 il volume unico era venduto al prezzo di 12 [[reichsmark]] e veniva stampato nel formato 12 × 18,9 centimetri, lo stesso normalmente adoperato per la [[Bibbia]]<ref name="unipi" />.
== Contenuto ==
I due volumi sono composti rispettivamente da 12 e 15 capitoli, secondo l'ordine seguente:
* Volume Primo: Un rendiconto
** Capitolo 1: Nella casa dei miei genitori
** Capitolo 2: Anni di studio e sofferenza a Vienna
** Capitolo 3: Considerazioni politiche generali sulla base del mio periodo a Vienna
** Capitolo 4: Monaco
** Capitolo 5: La guerra mondiale
** Capitolo 6: Propaganda di guerra
** Capitolo 7: La rivoluzione
** Capitolo 8: Gli inizi della mia attività politica
** Capitolo 9: Il Partito dei Lavoratori Tedesco
** Capitolo 10: Cause del crollo
** Capitolo 11: Nazione e razza
** Capitolo 12: Il primo periodo di sviluppo del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedesco
* Volume Secondo: Il Partito Nazional-socialista
** Capitolo 1: Filosofia e partito
** Capitolo 2: Lo stato
** Capitolo 3: Soggetti e cittadini
** Capitolo 4: Personalità e concezione del ''Völkischstaat''
** Capitolo 5: Filosofia e organizzazione
** Capitolo 6: La lotta dei primi tempi – il significato della parola detta
** Capitolo 7: La lotta contro il fronte rosso
** Capitolo 8: L'uomo forte è più potente da solo
** Capitolo 9: Idee di fondo sul significato e organizzazione della ''Sturmabteilung''
** Capitolo 10: Il federalismo come maschera
** Capitolo 11: Propaganda e organizzazione
** Capitolo 12: La questione dei sindacati
** Capitolo 13: La politica di alleanze tedesca dopo la guerra
** Capitolo 14: L'orientamento verso est o la ''Ostpolitik''
** Capitolo 15: Il diritto di difesa nell'emergenza
* Conclusioni
* Indice
== Analisi ==
Nel ''Mein Kampf''
Nel corso dell'opera, Hitler
Altri punti salienti del libro sono:
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* l'alleanza con il [[Regno Unito]] al fine d'evitare un'eventuale guerra su due fronti.
Hitler si rappresenta come "Übermensch", con riferimento all'opera ''[[Così parlò Zarathustra]]'' di [[Friedrich Nietzsche]],
''Mein Kampf'' fu profondamente influenzato dalle teorie sull'evoluzione di [[Ernst Haeckel]]<ref>{{cita libro|titolo=Why Freud Was Wrong. Sin, Science and Psychoanalysis|autore=Richard Webster|anno=2005|editore=Orwell Press|città=Oxford|p=230|isbn=978-0-9515922-5-0|lingua=en|url=http://www.abebooks.it/servlet/BookDetailsPL?bi=9502835080}}</ref>.
=== Antisemitismo e discriminazione ===
[[File:Minha Luta - Mein Kampf - Adolf Hitler.jpg|thumb|Copertina tedesca del ''Mein kampf'' durante il regime nazista]]
Nel ''Mein Kampf'', Hitler, basandosi su documenti falsi noti come i ''[[Protocolli dei Savi di Sion]]'', formula principalmente la tesi del "pericolo ebraico", secondo la quale esiste una [[Teoria del complotto giudaico|cospirazione ebraica]] con l'obiettivo di ottenere la supremazia nel mondo. Il testo descrive il processo con cui egli diventa gradualmente [[antisemita]] e [[militarista]], soprattutto durante i suoi anni vissuti a [[Vienna]]; tuttavia le ragioni più profonde del suo antisemitismo rimangono ancora un mistero. Racconta di non aver incontrato alcun ebreo fino al suo arrivo a Vienna e che la sua mentalità era inizialmente liberale e tollerante. Quando s'imbatté per la prima volta nella stampa antisemita, dice lui, la respinse non reputandola meritevole di seria considerazione. Successivamente gli stessi punti di vista antisemiti vennero accettati e divennero cruciali nel suo programma di ricostruzione nazionale della Germania.
Mentre gli storici non concordano sulla data esatta in cui Hitler decise di sterminare il popolo ebraico, pochi collocano questa decisione in data antecedente alla prima metà degli anni '30<ref>{{cita libro|titolo=Initiating the Final Solution : the fateful months of September-October 1941|autore=Cristopher R. Browning|anno=2003|editore=United States Holocaust Memorial Museum|città=Washington|p=8|lingua=en|url=http://www.ushmm.org/m/pdfs/20050728-browning.pdf|formato=PDF}}</ref>. Pubblicato per la prima volta nel 1925, il ''Mein Kampf'' già esprime quelle idee che accresceranno il risentimento storico di Hitler e le ambizioni per la creazione di un [[Nuovo Ordine]].
Le leggi razziali promulgate da Hitler rispecchiano fedelmente le idee espresse nel ''Mein Kampf''. Nella prima edizione Hitler afferma che la distruzione del debole e del malato è molto più umana della loro protezione. A parte ciò, Hitler vede uno scopo nel distruggere "il debole" perché tale azione fornisce, più di ogni altra cosa, lo spazio e la purezza necessaria al forte.
Queste idee di [[eugenetica nazista]] e sopravvivenza del più forte sono basate su alcuni testi di Nietzsche (come ''[[L'Anticristo (saggio)|L'anticristo]]'') e sul [[darwinismo sociale]] assai diffuso fino dalla fine del XIX secolo{{Senza fonte}}. Una notevole influenza è stata esercitata su Hitler dalle teorie dell'[[ariosofia]] da lui assorbite durante la frequentazione del gruppo [[Esoterismo|esoterico]]-[[occulto]] antisemita della [[Società Thule]], nonché dal [[razzismo scientifico]] di [[Joseph Arthur de Gobineau|Gobineau]] e [[Houston Stewart Chamberlain|Chamberlain]].
== Popolarità ed edizioni moderne ==
[[File:Mein Kampf as wedding present, Germany, 1936.jpg|thumb|left|Matrimonio tedesco del 1936: l'ufficiale di Stato civile consegna agli sposi una copia di ''Mein Kampf'']]
Fino all'ascesa al potere di Hitler, avvenuta nel gennaio del [[1933]], furono vendute {{formatnum:241000}} copie del ''Mein Kampf''; nello stesso anno si raggiunse la cifra del milione che, però, non includeva ancora quelle cedute a titolo gratuito dallo Stato nazista ai soldati al fronte e a ogni nuova coppia di sposi.<ref>{{cita web|url=http://www.spiegel.de/kultur/gesellschaft/0,1518,druck-433526,00.html|titolo=Mythos Ladenhüter|editore=[[Spiegel Online]]|data=25 agosto 2006|accesso=16 marzo 2014|autore=Per Hinrichs|lingua=de}}</ref>
Al termine della [[seconda guerra mondiale]], milioni di esemplari di ''Mein Kampf'' furono distrutti insieme a molti altri simboli del nazismo. I diritti d'autore di tutte le edizioni di ''Mein Kampf'', a eccezione di quelli inglesi, olandesi, statunitensi ed extraeuropei, furono attribuiti nel 1949 al governo del Land della [[Baviera]] sino al 31 dicembre 2015, ovvero allo scadere dei 70 anni dalla morte dell'autore, quando sono entrati nel pubblico dominio.
Il possesso e la lettura del ''Mein Kampf'' sono legali in tutti i paesi del mondo, con l'eccezione della [[Cina]] (fatte salve alcune biblioteche accademiche autorizzate), [[Israele]] (tranne per ragioni di studio in ambito universitario), [[Russia]] (con le eccezioni di edizioni critiche di studio) e [[Austria]]. Nella maggioranza dei paesi del mondo è autorizzata anche la vendita del libro.
===Austria===
In [[Austria]] (dove sono diffuse le ristampe tedesche negli ambienti neonazisti e le copie d'antiquariato), paese natale del dittatore tedesco, il libro è illegale.
===Brasile===
In [[Brasile]] il libro si trova in poche librerie in vendita solo per scopi di ricerca. Nessuna delle maggiori catene di vendita di libri brasiliane ha in vendita l'opera. Nel 2016 un giudice di [[Rio de Janeiro]] ha vietato la vendita, l'esposizione e la divulgazione del ''Mein Kampf'' nella città, in quanto considerato "apologia del nazismo".<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.tio.ch/dal-mondo/cronaca/1069068/vietata-la-vendita-del-mein-kampf-a-rio|titolo=Vietata la vendita del 'Mein Kampf' a Rio|sito=Ticinonline|data=4 febbraio 2016|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
===Canada===
In [[Canada]] il libro è in commercio, tranne che nella catena di librerie [[Chapters]]/[[Indigo Books and Music|Indigo]].
===Cina===
In [[Cina]] il ''Mein Kampf'' è vietato ed è consultabile per ricerche solo in poche biblioteche.
===Francia===
[[File:Mein Kampf. L'ennemi mortel, l'ennemi impitoyable du peuple allemand.jpg|thumb|Edizione francese del 1937]]
In [[Francia]], la [[Corte d'appello]] di [[Parigi]] ha proceduto, dopo un arresto avvenuto l'11 luglio [[1979]],<ref>Istanza giudiziaria e data d'arresto riportata in prima pagina e sul web da un articolo di Pierre Lemieux, intitolato {{cita web|url=http://www.quebecoislibre.org/990612-4.htm|titolo=Liberté d'expression absolue|accesso=16 marzo 2014}}, pubblicato su ''Le Québécois libre'', numero 39, del 12 giugno 1999.</ref> ad autorizzare la vendita del libro per motivi storici, e con una premessa esplicativa di otto pagine; tuttora il libro è stampato da [[Les nouvelles éditions latines]].
===Germania===
Secondo lo storico [[Werner Maser]], Peter Raubal, pronipote di Hitler, avrebbe avuto la possibilità di riappropriarsi dei diritti d'autore, ma quest'ultimo ha dichiarato di non voler avere nulla a che fare con il libro, che potrebbe valere diversi milioni di [[euro]]. In [[Germania]] è stata a lungo vietata la distribuzione del libro, eccetto che in limitate circostanze in ambito storiografico.<ref>{{cita web|url=http://www.fpp.co.uk/Hitler/MeinKampf/Raubal.html|titolo=Hitler Relative Eschews Royalties|editore=[[Reuters]]|data=25 maggio 2004|accesso=16 marzo 2014|lingua=en}}</ref>
Nella maggior parte dei casi possedere o acquistare il libro è legale, anche se si tratta di copie vecchie, a meno che il suo uso non sia finalizzato a promuovere nuove forme di [[nazismo]]. Fino al gennaio 2016<ref>{{cita
===Giappone===
In [[Giappone]] il libro è sempre stato legale. Nel 2009 è stata stampata una versione [[manga]] del libro, con il nome di {{nihongo|''Mein Kampf''|わが闘争|waga tōsō}}.<ref>{{cita web|url=http://www.animeclick.it/notizia.php?id=23005|titolo=Giappone: a ruba Mein Kampf di Hitler versione manga|data=9 settembre 2009|accesso=16 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140315202325/http://www.animeclick.it/notizia.php?id=23005|urlmorto=sì}}</ref>
===India===
In [[India]] il ''Mein Kampf'' è in commercio dal [[1928]]; la versione più recente è stata stampata dal 1998 in centinaia di edizioni e {{formatnum:100000}} copie vendute al 2010, facendo del libro un ''best seller'' nel [[subcontinente indiano|subcontinente]].<ref>{{Cita web|url=https://www.rt.com/news/mein-kampf-sales-india/|titolo=Mein Kampf sales in India}}</ref>
===Israele===
In [[Israele]], dove vivono molti sopravvissuti e loro parenti, il possesso e la vendita di ''Mein Kampf'' sono illegali, salvo che per edizioni riservate agli storici e agli ambienti universitari; la prima traduzione del libro in lingua ebraica risale al 1995, in 400 copie, effettuata da un superstite dell'Olocausto ai fini dello studio dell'antisemitismo.<ref>{{Cita web|url=http://olodogma.com/wordpress/2016/03/01/1338-il-tabu-mein-kampf-diventa-best-seller/israeli-woman-shows-the-first-translation-into-hebrew-of-adolf-hitlers-mein-kampf-in-jerusalems-hebrew-university-1995/|titolo=Israeli woman shows the first translation into Hebrew of Adolf Hitler’s ‘Mein Kampf’ in Jerusalem’s Hebrew University-1995|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818090721/http://olodogma.com/wordpress/2016/03/01/1338-il-tabu-mein-kampf-diventa-best-seller/israeli-woman-shows-the-first-translation-into-hebrew-of-adolf-hitlers-mein-kampf-in-jerusalems-hebrew-university-1995/|sito=olodogma.com|urlmorto=sì|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
===Italia===
In [[Italia]] il libro venne stampato per la prima volta in traduzione col titolo ''La mia battaglia'' nel [[1934]] dalla casa editrice [[Bompiani]] (dopo essere stato rifiutato dalla [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]), per volontà di [[Benito Mussolini|Mussolini]], che ne pagò segretamente i diritti con fondi pubblici, e su sollecitazione di [[Rudolf Hess]].<ref>{{cita web|autore=Messina Dino|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/giugno/18/Duce_ordino_stampi_Mein_Kampf_co_9_040618074.shtml|titolo=Il Duce ordinò: si stampi il «Mein Kampf»|editore=[[Corriere della Sera]]|data=18 giugno 2004|accesso=16 marzo 2014}}</ref><ref name="thule">{{Cita web|lingua=it|url=https://thuleitaliaeditrice.org/recensione-al-nostro-mein-kampf/|titolo=Recensione al “nostro” Mein Kampf – Thule Italia editrice|accesso=18 settembre 2024}}</ref> Hitler scrisse perfino una brevissima nota come prefazione all'edizione italiana.<ref>{{Cita|Mein Kampf|p. 3|La mia battaglia}}.</ref> Durante i colloqui di [[Stresa]] dello stesso anno, Mussolini definì il ''Mein Kampf'' «un mattone leggibile solo dalle persone più colte e intelligenti».<ref>{{Cita libro|autore=Smith|anno=1983|titolo=Mussolini: A Biography|città=New York|editore=Vintage Books|p=172}}</ref> La versione italiana era riassunta nella prima parte, a causa della mole del libro, e integrale nella seconda.<ref name="kaos">{{Cita libro|autore=Giorgio Galli|titolo=Il Mein Kampf di Adolf Hitler|editore=Kaos Edizioni|anno=2009}}</ref>
Visto il successo, Bompiani ne pubblicò numerose ristampe sino al [[1943]];<ref name="corriere">{{Cita web|autore=Dino Messina|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/06/Mein_Kampf_torna_nelle_librerie_co_0_0005061659.shtml|titolo=Il Duce ordinò: si stampi il «Mein Kampf»|editore=[[Corriere della Sera]]|data=18 giugno 2004|accesso=16 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402153033/http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/06/Mein_Kampf_torna_nelle_librerie_co_0_0005061659.shtml|urlmorto=sì}}</ref> nel [[1938]] pubblicò integralmente anche la prima parte, col titolo ''La mia vita'', nella traduzione di Bruno Revel, poi riuniti in solo volume.<ref name="kaos" /> La traduzione della prima parte curiosamente fu opera di un autore ebreo, [[Angelo Treves]] (all'epoca non erano state promulgate le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], che avverranno nel 1938, un anno dopo la morte di Treves), inizialmente anonimo (l'accordo con la Germania richiedeva espressamente che il traduttore fosse un cittadino italiano non ebreo<ref name="thule" />), anche se successivamente il nome del traduttore apparve in un inserto, benché la traduzione fosse attribuita al solo Revel per molto tempo. Entrambi i traduttori erano [[antifascisti]]: Treves ebreo e [[comunista]], Revel [[valdese]] sposato con un'ebrea, e futuro partigiano nel [[Partito d'Azione]].<ref name="thule" />
Questa traduzione fu criticata – sia per il metodo in cui fu riassunto il volume, sia per la traduzione letteraria dal tedesco, ritenuta non fedele – da [[Delio Cantimori]] (all'epoca intellettuale [[fascista]] e in seguito [[Partito Comunista Italiano|comunista]]), ritenendo che «una scarsa preparazione linguistica, un'assenza assoluta di preoccupazioni culturali e politiche ha condotto il traduttore-riduttore a rendere un servigio non bello all'autore del libro e al pubblico italiano stesso».<ref name="trad">{{Cita web|lingua=it|url=https://rivistatradurre.it/un-ebreo-il-primo-traduttore-di-hitler/|titolo=Un ebreo il primo traduttore di Hitler – tradurre|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
In Italia, fatti salvi i diritti d'autore della Baviera, la pubblicazione e il possesso del libro non sono mai stati illegali. Nel dopoguerra è stato ristampato soltanto venticinque anni dopo la fine del conflitto, nel [[1970]] dalle edizioni Pegaso, nonostante il Land di Baviera avesse cercato di bloccarne la pubblicazione, blocco negato dal tribunale di Bologna<ref name="corriere" /> (anche se la prima edizione, clandestina, è del 1969 per La Sentinella d'Italia di Monfalcone). Quasi tutte le traduzioni hanno ripreso quella di Treves, modificandola, o utilizzando traduzioni anonime amatoriali; le pubblicazioni sono avvenute specie in case editrici [[Neofascismo|neofasciste]] come La Bussola di Roma (1971), Homerus di Roma (1971), Campironi di Cologno Monzese (1975), ecc., fino a essere lungamente e stabilmente pubblicato in versione integrale dalle Edizioni di Ar di Padova<ref>{{Cita web|url=http://www.edizionidiar.it/hitler-adolf/mein-kampf.html|titolo=Mein Kampf (edizione integrale) {{!}} Hitler Adolf - Edizioni di Ar|sito=www.edizionidiar.it|accesso=18 settembre 2024}}</ref> (casa editrice legata all'estrema destra e proprietà di [[Franco Freda]]), con introduzione apologetica, probabilmente usando sempre la vecchia traduzione di Treves seppur con significativi rimaneggiamenti lessicali.
Il ''Mein Kampf'' in tedesco conta quasi 800 pagine (nelle versioni online per motivi di carattere di stampa sono spesso ridotte a 400, portando le edizioni annotate quasi sulle {{formatnum:2000}} pagine). La prima edizione italiana risultava quindi molto ridotta.
Una nuova traduzione completa (la prima), per opera di Marco Linguardo e Monica Mainardi, è stata stampata dalla casa editrice neofascista Thule Italia di Roma nel 2016.<ref name="thule" /><ref name="trad" />
La prima versione commentata e [[Storicismo|storicizzata]] fu del
Un'edizione di ''Mein Kampf'', ripresa esatta e quasi [[Ristampa#Ristampa anastatica|anastatica]] della Bompiani, con le note dello storico [[Francesco Perfetti]], è stata allegata, suscitando polemiche da parte di esponenti politici e comunità ebraica, al quotidiano ''[[il Giornale]]'' nel giugno 2016 come parte di una collana storica sul nazismo di otto volumi; il libro è stato allegato in regalo con il volume ''Hitler e il Terzo Reich. Ascesa e trionfo'', un'edizione del classico ''[[Storia del Terzo Reich]]'' di [[William Shirer]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.corriere.it/cronache/16_giugno_10/giornale-regala-mein-kampf-ambasciata-israele-operazione-indecente-adb720c4-2f26-11e6-bb6d-75d636c22361.shtml|titolo=Il Giornale vende il Mein Kampf. Comunità ebraica, «Operazione indecente» Renzi: «Squallido»|sito=Corriere della Sera|data=10 giugno 2016|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
Una edizione di grande successo in Italia è quella di [[Edizioni Clandestine]], pubblicata nel 2015 e che ha scatenato un'accesa discussione al Salone del libro di Torino<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.repubblica.it/speciali/robinson/salone-libro-torino2018/2018/05/12/news/e_tra_gli_stand_del_salone_compare_hitler_ma_non_tutti_gradiscono-196187853/|titolo=E tra gli stand del Salone compare Hitler. Ma non tutti gradiscono|sito=la Repubblica|data=2018-05-12|accesso=2025-07-03}}</ref> per l'assenza di un apparato critico ma con la presenza in copertina del commento di Orwell. Il libro è presente nella maggior parte delle librerie italiane e apprezzatissimo dai lettori di libri storici, per essere un'edizione ben curata, a prezzo competitivo e con la riduzione di parti lunghe e di minor importanza.
===Paesi Bassi===
Nei [[Paesi Bassi]], la vendita del libro è stata dichiarata illegale in ogni caso dal 1980, ma non il possesso o il prestito, e nel 1997 il governo olandese ha spiegato che la vendita di una versione scientificamente annotata ''potrebbe'' risultare legale. Nel 2016 una corte d'appello di Amsterdam ha dichiarato non punibile la vendita a fini storici, assolvendo un antiquario di libri denunciato da un'associazione ebraica nel 2013 poiché teneva copie storiche del ''Mein Kampf'' nella sua galleria.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=European Liberties Platform|url=https://www.liberties.eu/it/stories/vendere-mein-kampf-non-e-punibile-sostiene-corte-di-appello-olandese/7234|titolo=Vendere il Mein Kampf non è punibile in Olanda|sito=Liberties.eu|data=16 febbraio 2016|accesso=18 settembre 2024}}</ref> La definitiva sentenza della Corte suprema nel 2017 ha autorizzato la pubblicazione di un'edizione critica e storica, in preparazione. Il Centro Olandese per l'Informazione e la Documentazione di Israele si è dichiarato favorevole «a una fedele traduzione accademica».<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Redazione|url=https://www.31mag.nl/hitler-mein-kampf-libero-censura-presto-la-nuova-edizione-olandese-corsi-approfondimento/|titolo=Hitler, Mein Kampf è libero da censura: presto la nuova edizione olandese e corsi di approfondimento|sito=31mag|data=7 novembre 2017|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
===Regno Unito===
Possedere il libro è legale.
===Russia===
Nell'[[Unione Sovietica]] il libro fu stampato in un ristretto numero di copie per i membri anziani del [[PCUS]] secondo la traduzione in [[lingua russa|russo]] di [[Karl Radek]], ma il libro era di fatto proibito. In [[Russia]] il ''Mein Kampf'' è stato pubblicato tre volte dal 1992 e il testo in russo si può trovare anche su Internet. Nel 2006 la [[Camera Pubblica della Russia]] ha proposto di vietarne le pubblicazioni. Nel 2009, la sezione di [[San Pietroburgo]] del ministero russo degli Affari Interni ha chiesto di rimuovere una traduzione del libro da un sito storiografico.<ref>{{cita web|lingua=ru|url=https://newsru.com/russia/08jul2009/hrono.html|titolo=A well-known historiography web site shut down over publishing Hitler's book|data=8 luglio 2009|accesso=16 marzo 2014}}</ref><ref>{{cita web|lingua=ru|autore=Adolf Hitler|url=http://www.hrono.info/libris/lib_g/meinkampf00.html|titolo=Моя борьба|editore=Vyacheslav Rumyantsev|accesso=16 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081218155655/http://www.hrono.info/libris/lib_g/meinkampf00.html|urlmorto=sì}}</ref> La pubblicazione del libro non è stata in seguito permessa ed è stato inserito nella lista federale di materiali estremisti, il cui possesso è vietato sotto pena anche di diversi anni di carcere.<ref>https://web.archive.org/web/20180719223850/http://minjust.ru/nko/fedspisok</ref> Solo le edizioni critiche, commentate e autorizzate sono legali per motivi di studio.
===Stati Uniti===
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il libro si può acquistare nelle librerie e via Internet. Il governo statunitense si impossessò dei diritti d'autore nel [[1941]], in seguito all'entrata in guerra degli Stati Uniti, come parte del [[Trading with the Enemy Act]], e nel [[1979]] la casa editrice [[Houghton Mifflin]] Harcourt acquistò i diritti dal governo statunitense. Ogni anno sono vendute più di {{formatnum:15000}} copie.<ref name="Pascal">{{cita web|url=http://www.newstatesman.com/node/140616|lingua=en|titolo=Unbanning Hitler|autore=Julia Pascal|editore=[[New Statesman]]|data=25 giugno 2001|accesso=16 marzo 2014}}</ref> Sebbene le associazioni ebraiche e antirazziste abbiano tentato di bloccarne la diffusione, ciò non è mai stato fatto per la presenza del [[I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|primo emendamento]] che garantisce libertà di espressione, stampa e religione a chiunque, in assenza di pronunciamenti giudiziari contrari. Nel 2016 la Houghton Mifflin ha annunciato che i profitti delle vendite della propria edizione del libro di Hitler andranno a organizzazioni che supportano anziani sopravvissuti all'Olocausto.<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/gli-incassi-di-mein-kampf-per-le-vittime-della-shoah-|titolo=Stati Uniti. Gli incassi di «Mein Kampf» per le vittime della Shoah|sito=www.avvenire.it|data=30 giugno 2016|lingua=it|accesso=18 settembre 2024}}</ref>
===Svezia===
Il ''Mein Kampf'' è legale da sempre in [[Svezia]] (nonostante la Baviera abbia tentato di bloccarne le pubblicazioni).
===Mondo arabo e islamico===
[[File:Mein Kampf Indonesia.jpg|thumb|Copie del Mein Kampf (in alto, con la svastica in copertina) in vendita in una libreria in [[Indonesia]]]]
Un'edizione in [[lingua araba|arabo]] è stata pubblicata da [[Bisan Publishers]] in [[Libano]]. Una nuova edizione in [[lingua turca|turco]] è diventata bestseller in [[Turchia]] nel 2005.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4361733.stm|titolo=Hitler book bestseller in Turkey|data=18 marzo 2005|accesso=16 marzo 2014}}</ref> In [[Iran]], così come anche in tutto il mondo islamico e arabo, il libro è venduto liberamente, come altri testi antisemiti, spesso riutilizzati in funzione [[Antisionismo|antisionista]].
===Vendite su Internet===
Il libro è consultabile on-line ed è venduto da diversi siti.
Nel 1999 il [[Simon Wiesenthal Center|centro]] [[Simon Wiesenthal]], organizzazione contro l'[[antisemitismo]], è riuscito a fermare le vendite in rete del ''Mein Kampf'' in Germania da parte di ''[[amazon.com]]'' e ''[[Barnes & Noble]]''<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/mein/mein/mein.html|titolo=Mein Kampf, Amazon lo blocca in Germania|data=18 novembre 1999|accesso=16 marzo 2014}}</ref>, e dal 2020 Amazon ha messo la sua vendita al bando dopo che il libro era divenuto uno dei più venduti.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/16/news/amazon_mein_kampf_hitler-251469009/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P10-S1.8-T1|titolo=Amazon mette al bando il "Mein Kampf" di Hitler|editore=repubblica.it|data=17 marzo 2020|accesso=17 marzo 2020|autore=Tonia Mastrobuoni|lingua=}}</ref>
===Edizioni critiche===
Il 31 dicembre 2015 sono scaduti i diritti d'autore sull'opera, considerati i 70 anni dalla morte di Hitler
====Edizione critica tedesca====
L'''Institut für Zeitgeschichte'' (Istituto di Storia Contemporanea) di Monaco di Baviera ha pubblicato la prima edizione critica del ''Mein Kampf'', inizialmente sostenuta dal governo bavarese, che poi ha ritirato l'appoggio morale ed economico a inizio 2013, temendo di apparire incoerente con la battaglia costituzionale condotta alla Corte di [[Karlsruhe]] contro il [[Partito Nazionaldemocratico di Germania]], l'erede ideologico del [[NSDAP|Partito nazista]]. L'edizione critica tedesca si è posta tre obiettivi: verificare la fondatezza storica delle affermazioni di Hitler, ricostruire le sue fonti intellettuali e valutare l'applicazione delle sue idee dopo l'ascesa al potere. Pur non essendo un lavoro storiograficamente innovativo, l'edizione tedesca ha venduto il solo primo anno oltre ottantamila copie<ref>{{Cita web|url=https://www.ifz-muenchen.de/aktuelles/themen/edition-mein-kampf/|titolo=Institut für Zeitgeschichte: Edition "Mein Kampf"|accesso=19 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191203192833/https://www.ifz-muenchen.de/aktuelles/themen/edition-mein-kampf/|urlmorto=sì}}</ref>.
====Edizione critica italiana====
Dopo le tre versioni italiane citate (Bompiani, Kaos e quella integrale di Thule), nell'aprile 2017 è stata pubblicata la prima edizione critica italiana del ''Mein Kampf'', per le edizioni Mimesis, a cura di Vincenzo Pinto dell'associazione culturale Free Ebrei, con una nuova traduzione integrale dello stesso Pinto (studioso dell'antisemitismo, del sionismo e del nazismo, e del libro di Hitler in particolare) e di Alessandra Cambatzu, intitolata ''La mia battaglia''. L'edizione contiene un apparato critico molto corposo a introduzione di ogni capitolo, nonché una innovativa interpretazione della logica abduttiva del testo<ref>{{Cita web|url=http://www.freeebrei.com/home/edizioni-free-ebrei/documenti/adolf-hitler-la-mia-battaglia-vol-1-edizione-critica|titolo=Adolf Hitler, La mia battaglia, vol. 1: Edizione critica - Free Ebrei|accesso=19 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170621023234/http://www.freeebrei.com/home/edizioni-free-ebrei/documenti/adolf-hitler-la-mia-battaglia-vol-1-edizione-critica|urlmorto=sì}}</ref>.
== Il seguito ==
Dopo gli scarsi risultati alle elezioni del
Non è stato scoperto fino al
== Adattamenti artistici ==
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* 2024. ''Mein Kampf'' di e con [[Stefano Massini]].
== Edizioni in italiano ==
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*''La mia battaglia'', Bologna, Pegaso, 1970.
*''La mia battaglia'', Roma, La Bussola, 1971.
*''Mein Kampf
*''Mein Kampf
*''Mein Kampf'', Monfalcone, Sentinella d'Italia, 1983.
*''Mein Kampf
*''Mein Kampf'', s.l., Il Lumino, 1992.
*''Mein Kampf (
*''Il «Mein Kampf» di Adolf Hitler. Le radici della barbarie nazista'', a cura di [[Giorgio Galli]], Milano, Kaos, 2002
*''Mein Kampf'', 2 voll., Padova, Edizioni di Ar, 2009
*''La mia battaglia'', Santarcangelo di Romagna, Casini, 2010
*''Mein Kampf'', introduzione di [[Francesco Perfetti]], Milano, Il Giornale, 2016
*''Mein Kampf'', Massa, Ed. Clandestine, 2016
*''Mein Kampf''
:I, ''Un bilancio'', Roma, Thule Italia, 2016
:II, ''Il Movimento nazionalsocialista'', Roma, Thule Italia, 2016
*''La mia battaglia'', 2 voll.
:I,
:II,
*''Mein Kampf'', a cura di Vincenzo Pinto, Associazione Free Ebrei, 2 voll.
:I, ''Resa dei conti'', Milano-Udine, Mimesis, 2017. ISBN 978-88-575-4272-0.
:II, ''Il movimento nazionalsocialista'', Milano-Udine, Mimesis, 2017. ISBN 978-88-575-4297-3.
*''Mein Kampf. La mia battaglia'', Santarcangelo di Romagna, Rusconi Libri, 2018. ISBN 978-88-18-03290-1.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Adolf Hitler
* {{Cita libro|cognome = Hitler|titolo = La mia battaglia|url = http://www.daemuk.ch/meinkampf.pdf|formato = PDF|accesso = 27 agosto 2016|edizione = XII. edizione|dataoriginale = 15 marzo 1934|data = 12 settembre 1940|editore = Bompiani|città = Milano|nome = Adolf|cid = La mia battaglia}}
* {{cita libro|nome=Otto|cognome=Strasser|titolo=Hitler et moi|editore=Bernard Grasset|città=Parigi|anno=1940|
* {{Cita libro|lingua=de
* {{Cita libro|lingua=de
* {{Cita libro|lingua=de
* {{cita web|url=http://www.antipodiedizioni.com/testi_gratuiti/nazismo_esoterico/giorgio_galli_nazismo_magico.pdf|titolo=Hitler e il nazismo magico|autore=[[Giorgio Galli]]|p=149|formato=PDF|data=11 ottobre 2002|accesso=11 ottobre 2013|editore=Antipodi Edizioni|cid=Galli2002|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131014041943/http://www.antipodiedizioni.com/testi_gratuiti/nazismo_esoterico/giorgio_galli_nazismo_magico.pdf|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|lingua=de|autore=Barbara Zehnpfennig|titolo=Hitlers «Mein Kampf». Eine Interpretation|edizione=3ª ed.|città=München|editore=Fink|anno=2006|ISBN=3-7705-3533-2}}
* {{Cita libro|cognome=Plöckinger|nome=Othmar|titolo=Geschichte eines Buches: Adolf Hitlers «Mein Kampf»: 1922-1945|url=https://www.amazon.it/Geschichte-eines-Buches-Hitlers-1922-1945/dp/3486579568/|anno=2006|editore=Oldenbourg|lingua=de|isbn=978-3-486-57956-7|p=641|cid=Plöckinger}}
* {{Cita libro|cognome =
* Adolf Hitler, ''La mia battaglia'', 2 voll. (I, Edizione critica, a cura di Vincenzo Pinto, traduzione di [[Alessandra Cambatzu]] e Vincenzo Pinto, Torino, Free Ebrei, 2017, ISBN 978-88-940324-2-0; II, Analisi, a cura di Vincenzo Pinto, Torino, Free Ebrei, 2017, ISBN 978-88-940324-5-1).
* {{Cita libro|autore=Adolf Hitler|titolo=Mein Kampf|città=Milano|editore=Edizioni Clandestine|anno=2016|ISBN=9791259870001}}
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|url=http://www.damaschke.de/marginalia/1998/anfrage-1998-07-12.php| * {{cita web|
* {{cita web|url=http://www.landsberger-zeitgeschichte.de/Geschichte/festungshaft/hitler.htm
* {{de}} Eberhard Jäckel
* {{cita
===Testo del libro===
* {{Cita web|lingua=de|url=http://www.harrold.org/rfhextra/download/Adolf%20Hitler%20-%20Mein%20Kampf%20-%20German.pdf|titolo=Testo completo del Mein Kampf}}
* {{cita web|url=http://www.daemuk.ch/meinkampf.pdf|titolo=Testo dell'edizione Bompiani del 1934 (versione non integrale), in formato PDF}}
* {{cita web|url=http://www.daemuk.ch/meinkampf.html|titolo=Testo dell'edizione Bompiani del 1934 (versione non integrale), in formato HTML}}
* {{cita web | url = https://www.portalestoria.net/mein%20kampf%202.pdf | titolo = Traduzione anonima del 2014 basata sull'edizione inglese di Edgar Dugdale (non integrale ma con riassunto della prima parte "Mein Leben") | accesso = 19 agosto 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170606104358/http://www.portalestoria.net/mein%20kampf%202.pdf | urlmorto = sì }}
{{Adolf Hitler}}
{{Storia antisemitismo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Germania|letteratura|nazismo
[[Categoria:Antisemitismo]]
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