Colote: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Colote
|Cognome = di Lampsaco
|Cognome =
|PreData = {{lang-grc|Κολώτης Λαμψακηνός|Kolótēs Lampsakēnós}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Lampsaco
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[320 a.C.]] circa
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = dopo il [[268 a.C.]]
|NoteMorte =
|NoteMorte = <ref>Tiziano Dorandi, ''Chapter 2: Chronology'', in Algra et al. (1999) ''The Cambridge History of Hellenistic Philosophy'', pag 51. Cambridge.</ref>
|Epoca = -300
|Epoca2 = -200
|Attività = filosofo
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità = , uno dei più famosi discepoli di [[Epicuro]]
}}
 
== Biografia ==
Nato a [[Lampsaco]] come [[Metrodoro di Lampsaco (epicureo)|Metrodoro]], [[Temista di Lampsaco|Temista]] e [[Idomeneo di Lampsaco|Idomeneo]]<ref>Sulla "colonia" degli epicurei di Lampsaco ci testimonia [[Strabone]], XIII, 589C: "anche Metrodoro, il compagno di Epicuro, era di Lampsaco; e lo stesso Epicuro era in un certo senso un lampsaceno, essendo vissuto a Lampsaco ed essendo stato in intimi rapporti con gli uomini più abili di quella città, Idomeneo e Leonteo e i loro seguaci". </ref>, secondo [[Plutarco]] Colote era intelligente, ma vanitoso, dogmatico ed intollerante, come appariva dai suoi scritti.
Scrisse un'opera per dimostrare ''Che è impossibile vivere secondo le dottrine degli altri filosofi'' (ὅτι κατὰ τὰ τῶν ἄλλων φιλοσόφων δόγματα οὐδὲ ζῆν ἐστιν). Era dedicata a re [[Tolomeo IV]]. Nel rifiutare quest'idea, [[Plutarco]] scrisse due opere, un dialogo per dimostrare ''Che è impossibile vivere piacevolmente secondo Epicuro'', ed una intitolata ''Contro Colote''.<ref>Plutarco, [https://www.gutenberg.org/etext/3052 ''Essays and Miscellanies'']: "That it is impossible even to live pleasantly according to Epicurus"; "Against Colotes".</ref> Secondo Plutarco, Colote era intelligente, ma vano, dogmatico ed intollerante. Fece violenti attacchi a [[Socrate]] e ad altri grandi filosofi. Fu uno dei preferiti di Epicuro che soleva chiamarlo, con tenerezza, Koλωτάρας e Koλωτάριoς. È dovuta a Plutarco anche l'idea che Colote, dopo aver ascoltato un discorso di Epicuro sulla natura delle cose, cadde in ginocchio davanti a lui, e lo pregò di insegnargli. Era convinto che fosse indegno per un filosofo l'utilizzo di favole all'interno dei propri insegnamenti, concetto non condiviso da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]].<ref>Cicerone, [https://www.gutenberg.org/files/14988/14988-h/14988-h.htm#page-357 ''On The Commonwealth''], vi. 7.</ref>
 
Fu uno dei più noti discepoli della prima ora di [[Epicuro]]<ref>[[Diogene Laerzio]], X 25.</ref>; dopo averne ascoltato un discorso sulla natura delle cose, si sarebbe inginocchiato davanti a lui, pregandolo di divenire suo allievo<ref>Plutarco, ''Contro Colote'', 1117B.</ref>, come lo stesso maestro scriveva, in una letteraː
Alcuni frammenti delle due opere di Colote sono stati scoperti nella [[Villa dei Papiri]] ad [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]]. Si tratta di ''Contro il [[Liside (dialogo)|Liside]] di Platone'',<ref>PHerc. 208.</ref> e ''Contro l'[[Eutidemo (dialogo)|Eutidemo]] di Platone''.<ref>PHerc. 1032.</ref>
{{citazione|Tu, che adori le mie osservazioni in quell'occasione, sei stato colto dal desiderio, non giustificato dalla mia conferenza, di abbracciarmi stringendomi le ginocchia e di stringermi per tutta la portata del contatto che è abitualmente stabilito nel riverire e supplicare alcuni personaggi. Mi hai, quindi, indotto a consacrarmiti in cambio e a dimostrare la mia riverenza.|Epicuro, Fr. 141 Usener - trad. A. D'Andria}}
Il forte rapporto con il maestro, comunque, è testimoniato dal fatto che Epicuro era solito chiamarlo affettuosamente Koλωτάρας e Koλωτάριoς<ref>Plutarco, ''Contro Colote'', 1107D.</ref>. Sarebbe morto (ad [[Atene (città antica)|Atene]]?) dopo il [[268 a.C.]]<ref>T. Dorandi, ''Chapter 2: Chronology'', in ''The Cambridge History of Hellenistic Philosophy'', Cambridge, CUP, 1999, p. 51.</ref>.
== Pensiero ==
Colote accusava i filosofi precedenti di aver creato sistemi e teorie inconciliabili con la vita quotidiana: nel caso di Democrito, la sostanzialità delle qualità “secondarie” sostenuta da quest'ultimo implicava che la sua filosofia rendesse impossibile non solo il vivere bene, ma il vivere stesso; ancora, per quanto riguarda [[Platone]]<ref>Plutarco, ''Contro Colote'', 1114F-1116E.</ref>, l’assunzione della dottrina delle idee comportava una svalutazione del mondo sensibile, che portava con sé conseguenze disastrose per la vita di tutti i giorni.
 
È probabile Colote mirasse sia a promuovere la funzione terapeutica della filosofia, sia a confermare la validità delle principali concezioni epicuree relative alla fisica, all’etica e all’epistemologia.
 
Era, poi, convinto che fosse indegno per un filosofo l'utilizzo di favole all'interno dei propri insegnamenti (concetto non condiviso da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]<ref>Cicerone, [https://www.gutenberg.org/files/14988/14988-h/14988-h.htm#page-357 ''De Re publica''], VI, 7.</ref>), come dimostrato nel ''Contro il mito nella "Repubblica" di Platone''<ref>Titolo conservato proprio grazie al commento di Macrobio al ''Somnium Scipionis'', VI 7.</ref>; era, ancora, un ammiratore entusiasta del lavoro degli antichi legislatori<ref>Plutarco, ''Contro Colote'', 1124D-1127E.</ref>.
 
== Opere ==
Colote scrisse un'opera per dimostrare ''Che è impossibile vivere secondo le dottrine degli altri filosofi'' (ὅτι κατὰ τὰ τῶν ἄλλων φιλοσόφων δόγματα οὐδὲ ζῆν ἐστιν), dedicata al re [[Tolomeo II]].
 
Nel polemizzare contro quest'opera, [[Plutarco]] scrisse due opere, un dialogo per dimostrare ''E' impossibile vivere piacevolmente secondo Epicuro'', ed un trattato intitolato ''Contro Colote''<ref>Plutarco, [https://www.gutenberg.org/etext/3052].</ref>, da cui si riprende la conoscenza dei concetti del filosofo. Se ne ricava che Colote attaccasse sistematicamente i predecessori dell'Epicureismo, a partire da [[Democrito]]. Toccava, poi, a [[Parmenide]] ed [[Empedocle]], per poi passare al duo [[Platone]]-[[Socrate]]<ref>Cfr. M. Bonazzi, ''Parmenide e Platone (e Aristotele) nel Contro Colote di Plutarco'', in [https://journals.openedition.org/aitia/662 "Aitia" 3 (2013)].</ref>, a [[Stilpone]], ai Cirenaici e [[Arcesilao]]<ref>Su quest'ultimo, cfr. A. Corti, ''Plutarco in difesa di Arcesilao e contro Colote: un valore morale dell’epoché? Alcune considerazioni su Adversus Colotem 1124 b'', in ''Plutarch's Writings. Transmission, translation, reception, commentary'', ed. by Giovanna Pace - Paola Volpe Cacciatore, Napoli, D'Auria, 2013, pp. 127 ss.</ref>.
 
Alcuni frammenti delledi altre due opere di Colote sono stati scoperti nella [[Villa dei Papiri]] ad [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]]. Si tratta di ''Contro il [[Liside (dialogo)|Liside]] di Platone'',<ref>Πρὸς τὸν Πλάτωνος Λύσινː ''PHerc.'' 208.</ref> e ''Contro l'[[Eutidemo (dialogo)|Eutidemo]] di Platone''.<ref>Πρὸς τὸν Πλάτωνος Εὐθύδημονː ''PHerc.'' 1032.</ref>, che testimoniano l'aspra polemica colotiana contro il platonismo e la teoria delle idee.
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Eleni Kechagia, ''Plutarch Against Colotes: A Lesson in History of Philosophy'', Oxford, OUP, 2011.
* {{SmithDGRBM|articolo=Colotes|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=colotes-bio-1&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104}}
* A. Corti, ''Plutarco in difesa di Arcesilao e contro Colote: un valore morale dell’epoché? Alcune considerazioni su Adversus Colotem 1124b'', in ''Plutarch's Writings. Transmission, translation, reception, commentary'', ed. by Giovanna Pace - Paola Volpe Cacciatore, Napoli, D'Auria, 2013.
 
* M. Bonazzi, ''Parmenide e Platone (e Aristotele) nel Contro Colote di Plutarco'', in [https://journals.openedition.org/aitia/662 "Aitia" 3 (2013)].
== Voci correlate ==
* [[Epicureismo]]
* [[Menedemo il cinico]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Epicureismo}}
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[[Categoria:Epicurei]]