Inveruno: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome=Inveruno
|Panorama=foto campanile 020.jpg
|Didascalia=
|Voce bandiera=
|Voce stemma=
|Stato=ITA
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|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 2=Milano
|Amministratore locale=
|Partito=[[lista civica]]
|Data elezione=
|Data rielezione=
|Data istituzione=
|Sottodivisioni=[[Furato]]
|Divisioni confinanti=[[Arconate]], [[Buscate]], [[Busto Garolfo]], [[Casorezzo]], [[Cuggiono]], [[Mesero]], [[Ossona]]
|Zona sismica=4
|Gradi giorno = 2609
|Nome abitanti=inverunesi
|Patrono=[[San Martino di Tours|
|Festivo=11 novembre
|PIL=
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}}
'''Inveruno''' (''Invrugn'' in [[dialetto
==Geografia fisica==
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=== Geologia e idrografia ===
Morfologicamente, il territorio di Inveruno è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni. L'altitudine si aggira attorno ai 161 {{mslm}}.<ref name="ClimaeDati">{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/015/113/clima.html|titolo=Inveruno: Clima e Dati Geografici|accesso=27 maggio 2021}}</ref>
=== Sismologia ===
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===Clima===
Il clima di Inveruno è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.<ref name="ClimaeDati" />
== Storia ==
===Le origini===
Le origini celtiche di questo comune rinviano al periodo precedente all'instaurazione definitiva del dominio romano (intorno al II secolo a.C.): l'odierno territorio fu verosimilmente abitato da popolazioni di ceppo gallico che avevano valicato le Alpi. È ascrivibile a questo periodo la probabile origine etimologica dell'abitato: Inveruno deriverebbe infatti dalle parole celtiche ''Ever'' e ''Uno'' che significano pianta di tasso, data la presunta diffusione dell'essenza arborea nell'area<ref>Cfr. [[Yverdon-les-Bains|Yverdon]], nella Svizzera francese.</ref>.
A supportare l'origine antica dell'abitato inverunese, sono dei ritrovamenti che sono stati effettuati nel dicembre del
Di Inveruno si fa menzione per la prima volta in un documento scritto risalente all'anno 922 dove si indica che Domenico, arciprete della chiesa di Dairago, era figlio del fu Ambrogio di Euruno (ovvero Inveruno).<ref>{{cita web|url=https://cpcontainer.weebly.com/inveruno.html|titolo= C.P.Container|accesso= 27 maggio 2021}}</ref>
Nel XIII secolo il suo territorio risulta essere parte sotto la giurisdizione del Capitolo di Sant'Ambrogio di [[Milano]] e parte sotto il dominio dei [[Crivelli (famiglia)|Crivelli]]. <br />In quel periodo fu sede di un monastero di un ordine religioso.
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===L'infeudazione===
[[Image:Coa fam ITA arconati.jpg|thumb|upright=0.7|Lo stemma della famiglia Arconati che furono i primi feudatari di Inveruno e terre circonvicine. Lo stemma comunale, sino al 1941, era composto nella parte superiore dello stemma degli Arconati]]
Nel
Il 6 maggio
Nel
===Dall'epoca napoleonica all'Unità d'Italia===
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Si alternarono dunque i governi del Ducato di Milano e l'occupazione francese napoleonica la quale, durante la propria reggenza, aggregò Inveruno come frazione al comune di [[Cuggiono]], rimanendo tale sino alla restaurazione.
Subentrato il [[Regno del Lombardo-Veneto]], la popolazione rimase invariata nella sua storia sino ai moti rivoluzionari del XIX secolo. Da notare che, a margine della nota [[battaglia di Magenta]], anche a Inveruno si verificarono alcuni scontri fra le parti belligeranti, che qui (a differenza dell'esito della battaglia più nota) videro vittorioso l'I.R. Esercito austriaco in alcuni scontri. Dopo la definitiva vittoria dei francesi a Magenta, seguì l'avanzata dei piemontesi e così riporta Rinaldo Croci, soldato del 1º reggimento dei Cacciatori delle Alpi:
{{Citazione|...il generale [[Manfredo Fanti|Fanti]] pose in marcia verso Magenta, passando per Castano, Buscate, Inveruno e Mesero, la 2
Nel
Nel
Nel [[1945]], durante le fasi finali della seconda guerra mondiale, il campanile di Inveruno viene bombardato, mantenendo tuttavia la sua struttura portante, ma rendendosi necessaria la ricostruzione della parte finale dello stesso.<ref name="UnitàPastorale">{{cita web|url=http://decanatodicastano.altervista.org/unita-pastorale-di-inveruno-furato/?doing_wp_cron=1622117750.4519469738006591796875|titolo=Unità Pastorale di Inveruno – Furato|sito=Decanato di Castano|accesso=27 maggio 2021|dataarchivio=27 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210527140210/http://decanatodicastano.altervista.org/unita-pastorale-di-inveruno-furato/?doing_wp_cron=1622117750.4519469738006591796875|urlmorto=sì}}</ref>
===Simboli===
[[File:Inveruno-Stemma.
[[File:Inveruno-Gonfalone.
La descrizione araldica dello stemma, concesso con R.D. del 9 dicembre 1941<ref name="Bozzetti">{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/b6f95923-53f9-4468-98d8-dae2dcf5065e/864-inveruno|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Inveruno|accesso=8 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref><ref name="ACS" />, è la seguente:<ref>
{{Citazione|
La descrizione araldica del gonfalone, concesso con D.P.R. del 30 settembre 1955<ref name="Bozzetti"/><ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?206 |titolo= Inveruno |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, è la seguente:
{{Citazione|Drappo partito di giallo e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento, caricato dello stemma con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L'asta verticale è ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.}}
La creazione del primo stemma comunale avvenne nel 1910 grazie alla collaborazione tra il comune di Inveruno (che prima di allora non si era mai dotato di uno stemma rappresentativo della comunità se non quello delle relative famiglie feudali volta per volta), e l'editore milanese [[Antonio Vallardi Editore|Antonio Vallardi]], titolare di un archivio araldico, che si impegnò a realizzare le ricerche storiche necessarie che motivavano la creazione dello stemma.<ref>La spesa per questa ricerca e per la resa grafica dello stemma (affidata alla nota ditta "Stefano Johnson"), come ribadì lo stesso Vallardi al sindaco del comune, fu di 50 L.</ref> Il risultato fu il seguente:
{{Citazione|Troncato: nel primo cinque [[Punti equipollenti|punti d'oro equipollenti]] a quattro d'azzurro - caricati - in quello d'oro al centro della [[Biscione (araldica)|biscia viscontea]] - quelli d'azzurro di quattro stelle d'oro; nel secondo d'argento alla figura di San Martino.}}
Questo stemma riprendeva chiaramente gli estremi storici del paese: in esso erano ricordate le famiglie Arconati (cinque punti d'oro e quattro d'azzurro<ref>''Cinque punti d'oro, equipollenti a quattro d'azzurro''.</ref>), Lossetti (quattro stelle d'oro), Visconti (per il legame con Milano) e la figura di san Martino, patrono della città.
Lo stemma attuale, invece, venne completamente rifatto nel 1941, per motivi ad oggi sconosciuti. Esso appare composto nella parte superiore dall'arma della famiglia Maggi<ref>''Fasciato d'azzurro e d'argento''. Cfr {{cita libro|p= [https://archive.org/details/dizionariostoric02crol/page/46/mode/1up 46] |vol= II |titolo= Dizionario storico-blasonico |autore= G.B. di Crollalanza }}</ref> (che fu titolare del feudo di Inveruno dal 1538 al 1570) con le caratteristiche fasciature azzurre e argentee, mentre le stelle e il leopardo passante della parte inferiore sono tratte dallo stemma della famiglia Lossetti.<ref>{{cita libro|p= [https://archive.org/details/dizionariostoric02crol/page/34/mode/1up 34] |vol= II |titolo= Dizionario storico-blasonico |autore= G.B. di Crollalanza }}</ref><ref>{{cita web|url=https://opencms10.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Inveruno/|accesso=27 maggio 2021|titolo=Comune di Inveruno|dataarchivio=27 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210527140209/https://opencms10.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Inveruno/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Inveruno/ |titolo= Comune di Inveruno, Storia dello stemma |sito= Città metropolitana di Milano}}</ref>
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
==== Chiesa Parrocchiale di San Martino vescovo ====
[[Image:Campanile Diocesi Milano Inveruno.jpg|thumb|left|Il campanile della
[[Image:20010 Inveruno MI, Italy - panoramio.jpg|thumb|Scorcio della facciata attuale della chiesa parrocchiale di Inveruno]]
[[File:cupola chiesa s.martino (cropped).jpg|thumb|Vista panoramica del paese e della lanterna della cupola della chiesa parrocchiale]]
L'antica chiesa di San Martino venne costruita probabilmente prima dell'anno 1000 e già nel
Dal "Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis" di [[Goffredo da Bussero]], apprendiamo che già dal XIII secolo la chiesa di Inveruno era sottoposta alla [[pieve di Dairago]], in seno alla quale divenne dapprima cappella (1398) e poi parrocchia nel 1485. Nel XVI secolo divenne una rettoria e viene segnalata con questo titolo ancora nelle visite pastorali dei secoli XVI e XVIII.<ref name="lombbeniculturali">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8113060/?view=toponimi&hid=8000257 Parrocchia di San Martino (1485 - [1989]) - Istituzioni storiche - Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
La chiesa viene nuovamente citata nell'ambito della [[visita pastorale]] del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli]] del 1753 durante la quale si segnalò anche la presenta di tre confraternite. All'epoca il numero dei fedeli era di circa 1000 persone, di cui 700 erano i comunicati. In quest'epoca la parrocchia contava 831.15 pertiche di terreno ad essa annesse, con una rendita netta di 1212.1 lire annue.<ref name="lombbeniculturali" />
Vi furono ampliamenti e rifacimenti nel trascorrere dei secoli. Una nuova chiesa, eretta sulla precedente di cui si conservarono la cappella maggiore e la torre del campanile, fu ultimata nel 1604. In essa esisteva una cappella dedicata a San [[Carlo Borromeo]], nella quale era situato un grande quadro, rappresentante l'effigie dello stesso santo, opera attribuita al pittore [[Giulio Cesare Procaccini]], oggi conservata in parrocchia. Vi era altresì un organo con annessa cantoria.
L'edificio della chiesa parrocchiale venne ampliato di un terzo rispetto alla precedente costruzione nel 1886. La nuova struttura, conclusa già tre anni più tardi, venne riposizionata nell'orientamento, con l'[[abside]] posto a nord (a differenza del precedente, orientato in modo tradizionale ad est) e dotata di una facciata di stile neogotico. In breve tempo ci si rese conto che, per la comparsa di crepe e problemi strutturali, la chiesa anche se riadattata non era in grado di sostenere la nuova struttura e per questo si decise di ricostruirla completamente. Il nuovo progetto, redatto in stile classico dall'architetto e assessore comunale Enrico Strada, venne realizzato fra il 1899 e il 1901, anno in cui la chiesa venne consacrata, il 22 novembre, dal cardinale [[Andrea Carlo Ferrari]].<ref name="UnitàPastorale" /> La facciata venne conclusa successivamente.
L'oratorio parrocchiale di Inveruno è dedicato a [[San Luigi Gonzaga]].
==== Cappella Formenti ====
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==== Altri luoghi di culto ====
* Chiesa di Sant'Ambrogio (non consacrata, solo adibita al culto)
* Chiesa di San Carlo Borromeo Santa Maria Immacolata e Paolo VI (cappella delle Piccole Serve del Sacro Cuore detta anche Chiesa dell'asilo - Fondazione don Ercole Paganini).
* Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Suore).
* Oratorio dell'Annunciata (Cascina Garagiola).
* Cappella di San Rocco: è stata costruita verso il 1600 in onore di [[San Rocco]] patrono degli appestati e probabilmente serviva come un secondo Lazzaretto nei momenti in cui gli appestati erano troppo numerosi.
[[File:Lazzaretto di Inveruno nel 2021.jpg|thumb|Lazzaretto nel 2021]]
[[File:Inveruno, lazzaretto - colonna votiva appestati.jpeg|thumb|Colonna votiva di fronte al lazzaretto]]
[[File:Inveruno, viale Lombardia - colonna votiva appestati.jpeg|thumb|left|Colonna votiva in viale Lombardia]]
* Lazzaretto: è stato costruito ai confini con Mesero nel 1600. Qui venivano trasportate le persone colpite da peste. La maggiore epidemia si diffuse nel 1630 (alcuni riferimenti su questa ci pervengono da [[Alessandro Manzoni]]). Quando l'epidemia cessò nel 1631 gli inverunesi si riunirono in piazza Grande e fecero voto, per sé e per i propri eredi, di far celebrare solennemente le festività di Santa Teresa, eletta a compatrona di Inveruno, di San Rocco, protettore degli appestati, di San Sebastiano e di San Carlo.
Vennero poi innalzate due colonne in granito, sormontate da una croce in ferro, a ricordo della peste; una fu innalzata davanti al Lazzaretto e una ai confini di Inveruno, con Mesero e Cuggiono, all'incrocio fra le vie Manzoni, Martiri della Libertà e viale Lombardia: sono entrambe visibili ai nostri giorni.<ref>{{cita web|url=https://www.logosnews.it/node/15766|titolo=Tesori Nascosti Il lazzaretto e le sue colonne votive|data=2 giugno 2012|accesso=27 maggio 2021|dataarchivio=27 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210527140207/https://www.logosnews.it/node/15766|urlmorto=sì}}</ref>
L'edificio oggi presente è però il risultato di numerose modifiche e ristrutturazioni.
==== Luoghi di culto non più esistenti ====
Vi era inoltre un oratorio dedicato a Santa Teresa
===Architetture civili===
==== Villa Tanzi Mira ====
Oggi sede degli uffici comunali, la neoclassica Villa Tanzi Mira fu, nei primi del Novecento, residenza del sindaco Gaetano Tanzi Mira.
Le origini della villa
Nel 1870 la villa venne acquistata dalla nobildonna Luigia Mira, moglie del nobile Gaetano Tanzi, la quale già possedeva la maggior parte dei terreni circostanti, avendoli ereditati dalla madre Carolina Orsini, figlia del nobile Luigi.<ref>In totale gli Orsini ad Inveruno superarono le 500 pertiche di proprietà</ref> Alla morte di Luigia Mira, in mancanza di eredi diretti, la proprietà passò al nipote ingegnere Gaetano Tanzi che assunse il cognome Mira in memoria della zia. La villa rimase proprietà della famiglia Tanzi Mira sino al 1969 quando l'allora sindaco di Inveruno, il dottor Francesco Virga, propose l'acquisto dello stabile alla famiglia. L'anno successivo l'operazione venne completata il 19 dicembre 1970 dal nuovo sindaco [[Giovanni Marcora]], il quale nel 1975 avviò una vasta opera di restauro conclusasi solo nel 1999.
All'interno, la villa presenta pregevoli soffitti decorati che spaziano molto a livello stilistico come è possibile ammirare al piano terreno dove la "sala del camino" mostra decorazioni floreali di epoca neoclassica, mentre la "sala d'angolo" presenta motivi pittorici a drappeggio di gusto ottocentesco. La villa conserva ancora oggi uno torchio per la pigiatura del vino risalente al
==== Palazzo Baffa ====
Noto anche come ''la filanda'', il
==== Villa Muggiani ====
[[Image:Torre Inveruno - panoramio (cropped).jpg|thumb|La caratteristica torre di Villa Muggiani]]
Popolarmente nota come "''la Tureta''", per la torre che ne caratterizza l'impianto, è una
==== Villa Verganti Veronesi ====
Edificata fra il XIX e il XX secolo, è un classico esempio di villa tipicamente lombarda. L'ampio parco è ricco di
==== Cascina Garagiola ====
==== Il Torchio ====
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Costruito nel 1759 per la pigiatura dell'uva da vino. Segno di una coltura di vite nella zona.
L'imponente macchinario rimase in funzione fino al 1870, momento dell'abbandono di questo tipo di coltivazione a causa della diffusione della [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]] (un insetto di provenienza nordamericana che distrusse i vitigni). Inoltre, grazie all'apertura del
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
*1000 nel [[1751]]
*1357 nel [[1771]]
*1134 nel [[1805]]
*1447 con l’annessa [[Furato]] nel [[1809]]
*''annessione a [[Cuggiono]] nel [[1811]]''
*2004 nel [[1853]]
*2192 nel [[1859]]
*2342 nel [[1861]]
{{Demografia/Inveruno}}
==
=== Cinema ===
A Inveruno venne girata una breve sequenza del film ''[[Mani di velluto]]'' (1979) con [[Adriano Celentano]] ed [[Eleonora Giorgi]].
=== Cucina ===
La cucina inverunese è contagiata molto, anzi, appartiene alla cucina tipica milanese; I piatti forti quindi, sono quelli tipici di [[Milano]]:
*
*
* la [[cassœula]]: piatto costituito da verze, cotenna di maiale, costine di maiale.
Sono tipicamente inverunesi:
* la Piota: dolce costituito da pasta per il pane con l'aggiunta di fichi e mele.
* il risotto giallo con la salsiccia
*
===
* 11 novembre e week-end successivo: Antica Fiera di San Martino
* Lunedì dell'Angelo (''Lunedì in Albis''): fiera delle merci "Floribunda";
* 3ª domenica di ottobre: Festa di [[Santa Teresa d'Avila]].
== Economia ==
Fino alla fine degli anni cinquanta del XX secolo, Inveruno rimase prevalentemente un centro agricolo sebbene l'industria tessile e quella meccanica fossero discretamente sviluppate. Il boom economico degli anni sessanta provocò un considerevole aumento delle attività industriali, commerciali ed artigianali, mentre si verificò un lento e costante declino del settore agricolo. Nonostante lo sviluppo dell'industria e del commercio, esistono circa 250 fra attività commerciali, artigianali ed industriali, mentre si sente sempre più la carenza del settore elettronico e della tecnologia.
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è collegato con i comuni del magentino, del legnanese e con [[Milano]] attraverso un servizio di autolinee gestito da [[Movibus]].
Fra il 1879 e il 1952 la località era servita dalla [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|tranvia Milano-Castano Primo]] altresì nota con il soprannome di ''Gambadelegn''.
== Amministrazione ==
===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1861]]
|[[1864]]
|Carlo Giuseppe Camperio
|[[Destra storica]]
|[[Sindaco]]
|San Giuliano di Melegnano, 01-07-1801 - Inveruno, 06-04-1865
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 aprile [[1864]]
|6 ottobre [[1864]]
|Giuseppe De Ponti
|
| Assessore anziano, f.f.
| [[Robecco sul Naviglio]], 27-06-1841 - Inveruno, 1894
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 ottobre [[1864]]
|[[1867]]
|Gaetano Tanzi
|[[Destra storica]]
| Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1867]]
|[[1894]]
|Giuseppe De Ponti
|[[Destra storica]]
| Sindaco
| [[Robecco sul Naviglio]], 27-06-1841 - Inveruno, 1894
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1895]]
|[[1910]]
|Ernesto Baffa<ref>Questi era imparentato con l'ingegnere [[Eugenio Villoresi]] il quale, già figlio di Teresa Baffa, aveva sposato Rosa Baffa, cugina di Ernesto</ref>
| [[Destra storica]]
| Sindaco
| [[Bienate]], 09-11-1841 - [[Milano]], 05-01-1911, [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]], ingegnere
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1910]]
|[[1920]]
|Gaetano Tanzi Mira
|[[Partito Popolare Italiano (1919)|Popolare]]
| Sindaco
| ... - Inveruno, 29-07-1959. Nobile, [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]], ingegnere, nipote del sindaco omonimo
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1920]]
|1920
|Mario Ferraresi
|
| Commissario prefettizio
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1920]]
|[[1921]]
|Giuseppe Ferrario
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
| Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1921]]
|[[1924]]
|Aquilino Farè
|
| Commissario prefettizio
|[[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1924]]
|[[1926]]
|Gian Luigi Baffa
|[[Partito Liberale Italiano|Liberali]]
| Sindaco
| [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]], ingegnere, nipote di Ernesto Baffa
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1926]]
|[[1944]]
|Gian Luigi Baffa
| [[Partito Nazionale Fascista|PNF]]
| [[Podestà (fascismo)|Podestà]]
| [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]], ingegnere, nipote di Ernesto Baffa
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Amministrazioni dalla caduta del Fascismo a oggi ===
{| class="wikitable"
|+
!Periodo
!Sindaco
!Partito
!Note
|-
|26 aprile 1945 - 8 maggio 1945
|Nino Zannini
|
|Nominato quale presidente di un'amministrazione provvisoria da una rappresentanza locale delle principali categorie di cittadini e partiti.<ref>{{Cita libro|autore=C. Colombo - G. L. Robbiati|titolo=I Sindaci i Inveruno dal 1860 al 1960}}</ref>
|-
|9 maggio 1945- 13 aprile 1946
|Silvio Ballerini
|
|Nominato dall'amministrazione provvisoria
|-
|1946-1946
|Alberto Riva
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|-
|1946-1960
|Giovanni Zanzottera
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|
|1960-1970
|Francesco Virga
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|
|1970-1975
|[[Giovanni Marcora]]
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|-
|1975-1980
|Giorgio Massoni
|CD - Cristiani Democratici lista civica
|
|-
|1980-1982
|[[Giovanni Marcora]]
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|-
|1982-1985
|Marino Gariboldi
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|Dapprima Vicesindaco, subentra in qualità di Primo cittadino a Giovanni Marcora.
|-
|1985-1995
|Gianni Mainini
|[[Democrazia Cristiana|DC]]
|
|-
|1995-2004
|Luigi Garavaglia
|Forze Popolari - Lista civica
|
|-
|2004-2014
|Maria Grazia Crotti
|Forze Popolari - Lista civica
|
|-
|2014-2024
|Sara Bettinelli
|Rinnovamento Popolare - Lista civica
|
|-
|2024-
|Nicoletta Saveri
|Rinnovamento Popolare - Lista civica
|
|}
== Sport ==
=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città è l'[[U.S. Inveruno]] fondata nel 1945 e storicamente militante nelle categorie dilettantistiche (con alcune partecipazioni in [[Serie D]] come miglior risultato).
Nella stagione 2018/2019 vince i Play-Off di Serie D, risultato mai raggiunto dalla società in 54 anni di attività. Nella stagione 2024-25 milita nel Campionato di Prima Categoria vincendo il girone.
Nel 2022 è nata una nuova squadra di calcio amatoriale, [[Inveruno Football Club]]. La squadra nasce da un'iniziativa di Garavaglia Emanuele, Lombardo Filippo e Garagiola Davide, un contributo fondamentale è stato dato anche da un volto storico dell' U.S. Inveruno, Ennio Garagiola.
La nuova squadra amatoriale ha vinto il Campionato AICS Lombardia nella stagione 2022-2023. Dalla stagione 2023-2024 la squadra è iscritta al Campionato ACSI Milano organizzato da Sportland Milano.
Il campo casalingo dei due club è lo Stadio Comunale "Luigino Garavaglia".
=== S.O.I. ===
La Sportiva Oratoriana Inverunese è stata fondata nel settembre 1946 da un'iniziativa congiunta di Don Piero Bonfanti, l'attivo coadiutore dell'epoca e dai signori: Chiodini Roberto (Presidente) Belloli Terenzio (Presidente Onorario) Robbiati Silvestro (Segretario) Brazzelli Peppino (Cassiere) Magio Aquilini - Colombini Luigi - Garavaglia Lino - Garavaglia Pino - Gornati Luigi - Garavaglia Gian Luigi (Consiglieri). Nel 1946 l'attività svolta dalla S.O.I. era il calcio, ma non erano tralasciati gli sport minori. La S.O.I. però non ha il solo scopo della formazione di giovani atleticamente sani: i dirigenti di allora e di oggi cercano di far apprendere ai giovani quelle componenti morali, religiose che lo sport racchiude in sé.
Nel corso degli anni si è abbandonata la pratica del calcio e si sono promosse le seguenti attività sportive:
* Atletica Leggera
* Pallacanestro
* Pallavolo
* Ginnastica di mantenimento
==== Basket ====
Notevole l'impegno della ''Soi Inveruno'' che nell'anno 2009 è passata alla categoria Promozione nell'ambito cestistico.
== Note ==
Riga 345 ⟶ 398:
==Bibliografia==
*C. Colombo, ''Inveruno - Storia del mio paese dalle origini al 1939
== Altri progetti ==
Riga 352 ⟶ 405:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Comuni dell'Alto Milanese}}
{{Pieve di Dairago}}
{{Controllo di autorità}}
|