Fausto Coppi: differenze tra le versioni

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{{Sportivo
| Nome = Fausto Coppi
| Immagine = Fausto Coppi, Tour de France 1952 01 (cropped).jpg
| Didascalia = Coppi durante il [[Tour de France 1952]]
| Sesso = M
| CodiceNazione = {{ITA}}
| Altezza = 177
| Disciplina = Ciclismo
| Specialità = [[ciclismo su strada|Strada]], [[ciclismo su pista|pista]]
| TermineCarriera = 1960
| SquadreGiovanili =
| Squadre = {{Carriera sportivo
|1938|{{Bandiera|NC}} Dop. Montecatini Spinetta|
|1938-1939|Dopolavoro Tortona|
|1939-1942|{{Ciclismo Legnano 19-66Bandiera|NC}} Dopolavoro Tortona|
|1940-1942|{{Ciclismo Legnano 19-66}}|
|1945|{{simbolo|Bianco e Celeste con aquila.svg}} [[Polisportiva S.S. Lazio|S.S. Lazio Ciclismo]]|
|1945|{{Ciclismo Lazio}}|
|1946-1955 |{{Ciclismo Bianchi 05-61}}|
|1956-1957|{{Ciclismo Carpano}}|
|1958|{{Ciclismo Bianchi 05-61}}|
|1959|[[File:Bianco.svg|20px]] [[Tricofilina-Coppi|Tricofilina]]|
}}
| SquadreNazionali = {{Carriera sportivo
|1946-1958 |{{naz|ciclismo su stradaCS|ITA}} (strada) | <small>strada</small>
|1947-1949 |{{naz|ciclismo su pistaCP|ITA}} (pista) | <small>pista</small>
}}
| Allenatore =
| Vittorie =
{{MedaglieCompetizione|Mondiali su pistastrada}}
{{MedaglieBronzo|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1949|Copenaghen 1949]]|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada - Corsa in linea maschile Elite|In linea]]}}
{{MedaglieOro|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|Lugano 1953]]|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada - Corsa in linea maschile Elite|In linea]]}}
{{MedaglieCompetizione|Mondiali su pista}}
{{MedaglieOro|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1947|Parigi 1947]]|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista - Inseguimento individuale maschile|Ins. ind.]]}}
{{MedaglieArgento|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1948|Amsterdam 1948]]|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista - Inseguimento individuale maschile|Ins. ind.]]}}
{{MedaglieOro|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1949|Ordrup 1949]]|[[Campionati del mondo di ciclismo su pista - Inseguimento individuale maschile|Ins. ind.]]}}
{{MedaglieCompetizione|Mondiali su strada}}
{{MedaglieBronzo|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1949|Copenaghen 1949]]|In linea}}
{{MedaglieOro|[[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|Lugano 1953]]|In linea}}
| Aggiornato =
}}
{{Bio
|Nome = Angelo Fausto
|Cognome = Coppi,
|PostCognome = meglio noto col solo nome di '''Fausto'''
|ForzaOrdinamento = Coppi ,Fausto
|Sesso = M
|LuogoNascita = Castellania
|LuogoNascitaLink = Castellania Coppi
|GiornoMeseNascita = 15 settembre
|AnnoNascita = 1919
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}}
 
SoprannominatoProfessionista dal 1939 al 1960, soprannominato "''il Campionissimo''" o "''l'Airone''", fu il corridore più famoso e vincente dell'[[Ciclismo su strada#Storia|epoca d'oro del ciclismo]] ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.<ref name="cuneopinerolo">{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Sport/2009/giro-italia/approfondimenti/fausto-coppi-libro-alberati.shtml|titolo=Coppi e quella fuga leggendaria nella Cuneo-Pinerolo di 60 anni fa|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.ilsole24ore.com|autore=Massimo Donaddio|data=18 maggio 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pezcyclingnews.com/?pg=fullstory&id=7195|titolo=Book Review: The Heron And The Icon|accesso=11 novembre 2009|data=25 giugno 2009|editore=pezcyclingnews.com}}</ref><ref name=dizbio/> Formidabile [[passista]], eccezionale [[Scalatore (ciclismo)|scalatore]], e dotato di un buono spunto veloce, era un corridore completo e adatto ada ogni tipo di [[ciclismo su strada|competizione su strada]].<ref name=dizbio/>
 
Professionista dal 1939 al 1959, s'impose sia nelle più importanti [[Corsa a tappe|corse a tappe]] sia nelle maggiori [[classiche]] di un giorno. Vinse cinque volte il [[Giro d'Italia]] ([[Giro d'Italia 1940|1940]], [[Giro d'Italia 1947|1947]], [[Giro d'Italia 1949|1949]], [[Giro d'Italia 1952|1952]] e [[Giro d'Italia 1953|1953]]), un record condiviso con [[Alfredo Binda|Binda]] e [[Eddy Merckx|Merckx]], e due volte il [[Tour de France]] ([[Tour de France 1949|1949]] e [[Tour de France 1952|1952]]), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i suoi numerosi successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al [[Giro di Lombardia]] (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record, le tre vittorie alla [[Milano-Sanremo]] (1946, 1948 e 1949), e i successi alla [[Parigi-Roubaix]] e alla [[Freccia Vallone]] nel 1950. Divenne [[Campionati del mondo di ciclismo su strada|campione del mondo professionisti]] nel [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|1953]]. Primeggiò anche nel [[ciclismo su pista]]: fu [[Campionati del mondo di ciclismo su pista|campione del mondo]] d'[[inseguimento]] nel 1947 e nel 1949 e [[Record dell'ora|primatista dell'ora]] (con 45,798&nbsp;km) dal 1942 al 1956.
 
S'impose sia nelle più importanti [[Corsa a tappe|corse a tappe]] sia nelle maggiori [[classiche]] di un giorno. Vinse cinque volte il [[Giro d'Italia]] ([[Giro d'Italia 1940|1940]], [[Giro d'Italia 1947|1947]], [[Giro d'Italia 1949|1949]], [[Giro d'Italia 1952|1952]] e [[Giro d'Italia 1953|1953]]), record condiviso con [[Alfredo Binda|Binda]] e [[Eddy Merckx|Merckx]], e due volte il [[Tour de France]] ([[Tour de France 1949|1949]] e [[Tour de France 1952|1952]]), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno. Fra i successi nelle gare in linea vanno ricordate le cinque affermazioni al [[Giro di Lombardia]] (1946, 1947, 1948, 1949 e 1954), record condiviso con [[Tadej Pogačar]], le tre vittorie alla [[Milano-Sanremo]] (1946, 1948 e 1949) e i successi alla [[Parigi-Roubaix]] e alla [[Freccia Vallone]] nel 1950. Vinse il [[Campionati del mondo di ciclismo su strada|Campionato del mondo]] nel [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953 - Gara in linea maschile Professionisti|1953]] e primeggiò anche nel [[ciclismo su pista]], vincendo il [[Campionati del mondo di ciclismo su pista|Campionato del mondo]] d'[[inseguimento]] nel 1947 e nel 1949. Fu [[Record dell'ora|primatista dell'ora]] (con {{M|45.798|u=km}}) dal 1942 al 1956.
Leggendaria fu la sua [[Rivalità Coppi-Bartali|rivalità]] con [[Gino Bartali]], che divise l'[[Italia]] nell'immediato [[dopoguerra]] (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due). Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'[[immaginario collettivo]] degli italiani - è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta durante una salita al Tour del 1952.<ref>Non fu mai completamente chiarito se fosse stato Coppi a passare la bottiglia a Bartali o viceversa. La foto, scattata dal fotografo Carlo Martini, fu in realtà preparata: Martini si mise d'accordo coi due corridori e col direttore di gara, diede quindi la bottiglia a un suo amico e gli disse di porgerla ai due mentre passavano.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/cultura/coppi_bartali_e_quella_foto__entrata_mito_due_ruote/borraccia-fotogiornalismo-vito_liverani-bartali-coppi-ciclismo/20-05-2009/articolo-id=352639-page=0-comments=1|titolo=Coppi, Bartali e quella foto entrata nel mito delle due ruote|accesso=11 novembre 2009|data=20 maggio 2009|editore=ilgiornale.it}}</ref>
 
Leggendaria fu la sua [[Rivalità Coppi-Bartali|rivalità]] con [[Gino Bartali]], che divise l'[[Italia]] nell'immediato [[dopoguerra]] (anche per le presunte diverse posizioni [[politica|politiche]] dei due).
Coppi è anche noto per aver cambiato l'approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per la [[dieta]], per gli sviluppi tecnici della [[bici da corsa|bicicletta]], per i metodi di [[allenamento]] e la [[medicina sportiva]].
 
Coppi è anche noto per aver cambiato l'approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per la [[dieta]], per gli sviluppi tecnici della [[bici da corsa|bicicletta]], per i metodi di [[allenamento]] e la [[medicina sportiva]]. Le sue imprese e le tragiche circostanze della morte (dovuta a una [[malaria]] non diagnosticata) ne hanno fatto un'[[Icona (società)|icona]] della storia sportiva italiana, e a decenni dalla scomparsa la sua popolarità e fama appaiono immutate.
 
== Carriera ==
=== La giovinezza e gli esordi ===
[[File:Coppi record ora 1942.jpg|thumb|7 novembre [[1942]]. Al [[Velodromo Vigorelli]] di Milano Fausto Coppi stabilisce il nuovo [[record dell'ora]] con {{M|45,.798&nbsp;|u=km}}.]]
Fausto Coppi nasce a [[Castellania (Italia)|Castellania]], in [[provincia di Alessandria]], il 15 settembre 1919, quarto dei cinque figli di Domenico Coppi e di Angiolina Boveri (gli altri sono, in ordine, Livio, Dina, Maria e [[Serse Coppi|Serse]]); i genitori erano originari del comune di [[Quarna Sotto]], e in seguito si spostarono proprio a [[Castellania]], dove divennero proprietari di un fondo coltivato a [[granturco]] e [[vitis vinifera|vite]].<ref name=dizbio>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/fausto-coppi_%28Dizionario_Biografico%29/(Dizionario-Biografico)|titolo=COPPI, Fausto - Dizionario Biografico degli Italiani|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=Giuseppe Pignatelli}}</ref><ref name="coppi rivelazione"/><ref name="pastonesi211">{{cita|Pastonesi|p. 211}}.</ref> Dopo aver frequentato con scarso profitto le scuole elementari e affiancato il padre e il fratello maggiore nel lavoro dei campi, a tredici anni incominciò a lavorare come garzone nella salumeria del signor Merlano a [[Novi Ligure]].<ref name=dizbio/><ref name="coppi rivelazione"/><ref name="alberati11">{{cita|Alberati|p. 11}}.</ref> Il giovane Coppi effettuava consegne in bicicletta, ricevendo una paga settimanale di 5 lire e tornando dai genitori a Castellania ogni domenica.<ref name="alberati11"/>
 
A quindici anni, con i soldi regalatigli dallo zio Fausto, marinaio di ritorno dal [[Golfo Persico]], poté comprare una [[Maino (azienda)|Maino]] da 520 lire al negozio del signor Bovone a Novi e cominciare a partecipare alle prime corse non ufficiali.<ref name="alberati12">{{cita|Alberati|p. 12}}.</ref> È proprio a Novi che viene segnalato a [[Biagio Cavanna]], il famoso massaggiatore di [[Costante Girardengo]] e di [[Learco Guerra]], che lo ammise alla sua scuola di giovani corridori da poco aperta a [[Pozzolo Formigaro]].<ref name=dizbio/><ref name="coppi rivelazione"/> Cavanna, che diventerà cieco nel 1938, sarà per molti anni, anche dopo l'inizio della carriera professionistica di Coppi, suo massaggiatore nonché fido consigliere.<ref name=dizbio/> È lui a intravedere le possibilità del giovane Coppi di diventare un campione.
 
Dal fisico apparentemente poco atletico, e nonostante una struttura ossea e muscolare molto fragile,<ref name="cuneopinerolo"/> Coppi è dotato di una notevole agilità muscolare, gambe lunghe e sottili, un sistema endocrino molto efficiente e un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (torace ampio, capacità [[polmone|polmonare]] di 7,5 litri e 34 [[cuore|pulsazioni cardiache]]/minuto a riposo), qualità che ne esaltano la resistenza sotto sforzo.<ref name="cuneopinerolo"/><ref name=dizbio/> Coppi disputa la sua prima gara ufficiale il 1º luglio del 1937, da non tesserato, sul circuito della Boffalora (Castellania-[[Sarezzano]]-[[Tortona]]-[[Villalvernia]]-Castellania), ma è costretto al ritiro per una foratura.<ref name="coppi rivelazione"/> Può nel frattempo lasciare l'impiego di garzone alla salumeria Merlano e lavorare come macellaio per i contadini della zona, riuscendo a guadagnare 20 lire a settimana; si procura inoltre, con 600 lire, una nuova bicicletta, una Prina realizzatagli su misura da un ciclista di [[Asti]].<ref name="alberati13">{{cita|Alberati|p. 13}}.</ref> Con la nuova bici centra la sua prima vittoria nel luglio del 1938, da dilettante, con i colori della squadra del Dopolavoro Aziendale Montecatini di [[Spinetta Marengo]], sul circuito di [[Castelletto d'Orba]];<ref name=dizbio/><ref name="alberati14">{{cita|Alberati|p. 14}}.</ref> vince poi anche ad [[Alessandria]], al Trofeo Gigi Agosta, facendo sue le 500 lire di premio.<ref name="alberati17">{{cita|Alberati|p. 17}}.</ref>
 
Nel 1939 gareggia tra gli indipendenti e in primavera vincecon il GiroDopolavoro del Penice, la Coppa Canepa a [[Genova]], il CircuitoComunale di Susa, il Giro del Casentino, il Premio di Varese e il Circuito di VarziTortona.<ref name=dizbio/> Il 9 aprile debuttaesordisce nelle gare per professionisti, correndo il [[Giro di Toscana 1939|Giro della Toscana]] come indipendente, ma è costretto al ritiro per un incidente meccanico (vince Bartali).<ref name="alberati24">{{cita|Alberati|p. 24}}.</ref> Il 28 maggio dello stesso anno partecipa alla Coppa Città di [[Pavia]]; in quell'occasione Cavanna scrive un biglietto a [[Giovanni Rossignoli]] della [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]], tra gli organizzatori della corsa, raccomandandogli due nomi, Fausto Coppi e [[Isidoro Bergaglio]] (classe 1914): «Ti mando due miei allievi. Coppi vincerà il primo premio, Bergaglio farà quello che potrà. Osserva bene Coppi. Assomiglia a [[Alfredo Binda|Binda]]».<ref name="coppi rivelazione"/> Coppi come previsto da previsione di Cavanna vince, arrivando solo al traguardo. Il 4 giugno seguente si classifica quindi terzo al [[Giro del Piemonte 1939|Giro del Piemonte]], altra gara per professionisti, a 3'31" dal vincitore [[Gino Bartali]], mettendosi in evidenza con uno scatto sulla salita di Moriondo e conquistando, grazie al piazzamento, un premio di {{formatnum:3000}} lire.<ref name="coppi rivelazione">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Coppi, la rivelazione - Enciclopedia dello Sport|accesso=28 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> In luglio è terzo al [[Giro dell'Appennino 1939|Circuito dell'Appennino]], mentre il 14 agosto, dopo aver vinto la Tre Valli Varesine di categoria disputata sul circuito mondiale di [[Varese]], riceve anche di persona i complimenti del "Campionissimo" Costante Girardengo.<ref name="coppi rivelazione"/> In stagione vince anche la Coppa Canepa a [[Bolzaneto]], la Coppa Carnevale a [[Lerici]], il [[Giro del Casentino]] e la Coppa Miglia a [[Susa (Italia)|Susa]].<ref name=dizbio/> Notato da [[Eberardo Pavesi]], direttore sportivo di Bartali alla [[Legnano (ciclismo 1919-1966)|Legnano]], Coppi viene messo sotto contratto dai "verdi" a partire dal 1940, con un ingaggio mensile di 700 lire.<ref name="alberati26">{{cita|Alberati|p. 26}}.</ref> Nel finale di stagione, sempre da indipendente, si classifica secondo alla [[Coppa Bernocchi 1939|Coppa Bernocchi]] e terzo al Gran Premio Stampa-Fiat e al [[Giro della Provincia di Milano]].<ref name=dizbio/>(entrambi Ilcorsi 14in agosto,coppia dopo aver vinto la corsa riservata agli indipendenti disputata sul circuito mondiale dicon [[VareseSeverino Rigoni]], riceve anche di persona i complimenti del "Campionissimo" Costante Girardengo).<ref name="coppi rivelazione"dizbio/>
 
=== 1940-1941: le prime vittorie da professionista ===
Nell'inverno 1939 Coppi, ristabilitosi da una frattura al [[malleolo]] della caviglia destra, si reca a [[Milano]] per firmare il contratto con la Legnano.<ref name="alberati27">{{cita|Alberati|p. 27}}.</ref> Dopo il ritiro di febbraio sulla [[riviera di Ponente]] con i compagni, in marzo partecipa alla [[Milano-Sanremo 1940|Milano-Sanremo]], contribuendo al successo del suo capitano Bartali.<ref name="alberati27"/> In maggio fa il suo esordio al [[Giro d'Italia 1940|Giro d'Italia]] ancora come gregario del già due volte vincitore Bartali. Coppi dovrebbe limitarsi ad aiutare il suo capitano, ma si trova presto davanti: durante la seconda tappa, la [[Torino]]-[[Genova]], Bartali cade a causa di un cane che gli taglia la strada e giunge all'arrivo con 5'15" dal giovane gregario, piazzatosi quel giorno secondo alle spalle di [[Pierino Favalli]].<ref name="coppi rivelazione"/> Al termine della quarta tappa, Bartali è ormai fuori gioco per la vittoria finale, a un quarto d'ora da Coppi. Il giovane piemontese, che nei primi dieci giorni di gara svolge comunque ruoli di gregariato, ha così via libera e nella tappa [[Arezzo]]-[[Firenze]], sulla salita della Consuma, attacca, venendo però ripreso a {{M|9&nbsp;|u=km}} dall'arrivo.<ref name="coppi rivelazione"/><ref name="pastonesi211"/>
 
Due giorni dopo, tra lo stupore generale, riesce a imporsi di forza nella [[Firenze]]-[[Modena]], frazione di {{M|184&nbsp;|u=km}} caratterizzata dalle salite di [[Prunetta]], [[Passo di Monte Oppio|Monte Oppio]], [[Abetone]] e [[Lama Mocogno|Barigazzo]]. Quel giorno Coppi raggiunge il fuggitivo [[Ezio Cecchi]] sull'Abetone sotto il diluvio e si rende quindi autore di una fuga solitaria di tre ore e {{M|100&nbsp;|u=km}} che lo porta all'arrivo con 3'45" sugli inseguitori e che gli consente di vestire la [[maglia rosa]]. Dopo alcune tappe interlocutorie, nella diciassettesima frazione, la [[Pieve di Cadore]]-[[Ortisei]], il redivivo Bartali, pur fuori classifica, attacca e allunga sul [[Passo Falzarego|Falzarego]], raggiunto presto da Coppi; i due procedono in accordo e scollinano insieme sul Pordoi e sul [[passo Sella]], staccando [[Enrico Mollo]] e gli altri rivali di classifica.<ref name="coppi rivelazione"/> A Ortisei vince Bartali, ma il Giro va, a sorpresa, a Coppi, che il 9 giugno 1940 a [[Milano]] diventa il più giovane vincitore della Corsa rosaRosa, conquistando il successo a soli vent'anni d'età. Il giorno dopo l'Italia entra in [[seconda guerra mondiale|guerra]].<ref name="coppi rivelazione"/>
[[File:Coppi Bartali 1940.jpg|thumb|left|Fausto Coppi e Gino Bartali nel 1940 ca..circa]]
Il 30 giugno Coppi diventa campione italiano d'[[inseguimento]], mentre a fine stagione, al [[Giro di Lombardia 1940|Giro di Lombardia]], conclude a 7'08" dal vincitore Bartali, dopo aver tentato un allungo sul [[Ghisallo]], complice un problema meccanico dello stesso Bartali, ed essere stato ripreso dal compagno-rivale a un chilometro dalla vetta.<ref name="coppi ora del destino">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Coppi, l'ora del destino - Enciclopedia dello Sport|accesso=28 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Tra il 1940 e il 1941 Coppi svolge il servizio militare (aveva vinto il Giro 1940 in licenza, essendo stato chiamato alle armi nella primavera del 1940),<ref name=dizbio/> ma non smette comunque di gareggiare: il 6 aprile 1941 vince il [[Giro di Toscana 1941|Giro di Toscana]] – lascia a 3'01" il "padrone di casa" Bartali dopo {{M|60&nbsp;|u=km}} di fuga solitaria; successivamente fa suoi il [[Giro del Veneto 1941|Giro del Veneto]] in solitaria (nell'occasione stacca [[Cino Cinelli]] a {{M|3&nbsp;|u=km}} dall'arrivo), il [[Giro dell'Emilia 1941|Giro dell'Emilia]] con un'azione da ''finisseur'' e la [[Tre Valli Varesine 1941|Tre Valli Varesine]] dopo una fuga.<ref name="coppi ora del destino"/> In chiusura di stagione si piazza settimo al [[Giro di Lombardia 1941|Giro di Lombardia]] e vince, in coppia con [[Mario Ricci (ciclista)|Mario Ricci]], il Giro della Provincia di Milano.
 
=== 1942-1945: il record dell'ora e l'interruzione bellica ===
{{Approfondimento
|titolo = Il record dell'ora
|contenuto = Coppi stabilì il [[record dell'ora|record]] sulla pista del [[Velodromo Vigorelli]] di [[Milano]] il 7 novembre [[1942]]. Partito alle 14:12, utilizzando una bici da {{M|7,.5&nbsp;|u=kg}} con rapporto 52 x× 15 (che sviluppa {{M|7,.38&nbsp;|u=m}} a pedalata), pedivelle da {{M|17,.1&nbsp;|u=cm}} e gomme (anteriore e posteriore rispettivamente) da 120 e {{M|110 [[grammo|ul=g]]}}, coprì la distanza con una media di 103,3 pedalate al minuto.<ref name=dizbio/><ref name="coppi ora del destino"/><ref>{{cita web|url=http://www.wolfgang-menn.de/hourrec.htm|titolo=The Hour Record|accesso=11 novembre 2009|editore=wolfgang-menn.de|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141116135731/http://www.wolfgang-menn.de/hourrec.htm|urlmorto=sì}}</ref><ref name="alberati40">{{cita|Alberati|p. 40}}.</ref> I suoi tempi furono i seguenti:<ref>{{cita web|url=http://www.chainedrevolution.com/discuss/2008/08/31/FaustoCoppiOnHisHistoricHourRecordRide.aspx|titolo=Fausto Coppi on his historic hour record ride|accesso=11 novembre 2009|data=30 agosto 2008|editore=chainedrevolution.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110708134957/http://www.chainedrevolution.com/discuss/2008/08/31/FaustoCoppiOnHisHistoricHourRecordRide.aspx|dataarchivio=8 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref>
 
{{Colonne}}
*{{M|1&nbsp;|u=km}}: 1'17"
*{{M|2&nbsp;|u=km}}: 2'36"
*{{M|3&nbsp;|u=km}}: 3'53"
*{{M|4&nbsp;|u=km}}: 5'12"
*{{M|5&nbsp;|u=km}}: 6'30"
*{{M|10&nbsp;|u=km}}: 13'02"
*{{M|15&nbsp;|u=km}}: 19'35"
*{{M|20&nbsp;|u=km}}: 26'08"
{{Colonne spezza}}
*30 minuti: {{M|22,.946&nbsp;|u=km}}<ref>In ritardo rispetto ai {{M|23,.007&nbsp;|u=km}} coperti in 30 minuti da Archambaud, si veda {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Coppi, l'ora del destino - Enciclopedia dello Sport|accesso=28 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref>
*{{M|25&nbsp;|u=km}}: 32'41"
*{{M|30&nbsp;|u=km}}: 39'14"
*{{M|35&nbsp;|u=km}}: 45'47"
*{{M|40&nbsp;|u=km}}: 52'19"
*{{M|45&nbsp;|u=km}}: 58'51"
*ora: {{M|45,.871&nbsp;|u=km}}
{{Colonne fine}}
Coppi superò così il record di {{M|45,.767&nbsp;|u=km}} stabilito da [[Maurice Archambaud]] cinque anni prima sulla stessa pista.<ref name="coppi ora del destino"/><ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/articoli/articolo.php?type=cicl&da=0&tot=7&strparam=MjY5NQ|titolo=1942 - Il record dell'ora di Fausto Coppi|accesso=11 novembre 2009|editore=museociclismo.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119025435/http://www.museociclismo.it/content/articoli/articolo.php?type=cicl&da=0&tot=7&strparam=MjY5NQ|urlmorto=sì}}</ref> Il record di Coppi (rettificato nel 1947 a {{M|45,.798&nbsp;|u=km}})<ref name=dizbio/> resistette per quattordici anni, fino al 1956, quando fu superato da [[Jacques Anquetil]].
}}
 
Nella primavera del 1942 Coppi si classifica quarto al [[Giro del Lazio 1942|Giro del Lazio]], quinto al [[Giro di Toscana 1942|Giro di Toscana]] e al [[Giro dell'Emilia 1942|Giro dell'Emilia]], ma non ottiene nessuna vittoria. Il 21 giugno a [[Roma]] si laurea per la prima volta [[CampionatiCampionato italianiitaliano di ciclismo su strada 1942|campione italiano su strada]] superando allo sprint l'altro fuggiasco Mario Ricci; solo pochi giorni dopo, però, è vittima di una caduta in allenamento al [[Velodromo Maspes-Vigorelli|velodromo Vigorelli]] di [[Milano]], dove si procura la frattura della clavicola.<ref name=dizbio/><ref name="coppi ora del destino"/> Rimessosi in sella, nell'ottobre subito seguente si aggiudica il titolo italiano dell'inseguimento raggiungendo [[Cino Cinelli]] dopo {{M|4160&nbsp;|u=m}} di gara.<ref name="coppi ora del destino"/> Su consiglio del massaggiatore Cavanna, Coppi decide quindi di puntare al [[record dell'ora]], da cinque anni detenuto dal francese [[Maurice Archambaud]].<ref name="alberati37">{{cita|Alberati|p. 37}}.</ref>
 
Il 7 novembre, sulla pista del velodromo Vigorelli, si compie l'impresa: Coppi copre 115 giri e 151 metri, e stabilisce il nuovo record, {{M|45,.871&nbsp;|u=km}}, 31 metri in più del primato di Archambaud (la distanza percorsa sarà rettificata nel 1947 a {{M|45.798|u=km}}).<ref name="alberati41"/> La prova, preparata dal campione in condizioni difficili, con poche possibilità di allenamenti dietro motori a causa del carburante razionato,<ref name="alberati38">{{cita|Alberati|p. 38}}.</ref> viene compiuta in un clima surreale: la città è sotto bombardamenti e per evitare assembramenti in pista gli organizzatori comunicano un orario falso per l'inizio della prova, tanto che gli spalti dell'impianto rimangono semivuoti.<ref name="coppi ora del destino"/><ref name="alberati41">{{cita|Alberati|p. 41}}.</ref> Nonostante le tensioni belliche, l'indomani il primato (che vale a Coppi un premio di 25&nbsp;000{{formatnum:25000}} lire messo in palio dalla Legnano) viene celebrato dadalla ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' come prova della «forza e volontà della razza italiana».<ref name=dizbio/>
 
Il giorno dopo il record, l'8 novembre, gli angloamericani sbarcano in Marocco e Algeria dando inizio all'[[Operazione Torch]], mentre il 9 novembre comincia l'invio di truppe italo-tedesche a [[Tunisi]] e [[Biserta]], nell'ottica di creazione di una testa di ponte in Tunisia. Anche Fausto Coppi, caporale del 38º Reggimento di fanteria della [[3ª Divisione fanteria "Ravenna"|Divisione "Ravenna"]], riceve l'ordine di partire.<ref name="coppi ora del destino"/> La successiva sospensione delle competizioni a causa del [[seconda guerra mondiale|conflitto]] giunge subito dopo le prime importanti vittorie di Coppi e tarpa le ali al giovane talento. La guerra di Coppi non dura però a lungo. Il 13 aprile 1943 il campione viene infatti catturato dagli inglesi a [[Capo Bon]]; il 17 maggio seguente viene introdotto nel [[campo di concentramento]] di [[Medjez el-Bab|Medjez el Bab]], in Tunisia, passando poi al campo di [[Blida]], vicino ad Algeri.<ref name=dizbio/><ref name="coppi ora del destino"/><ref name="pastonesi212">{{cita|Pastonesi|p. 212}}.</ref>
 
La prigionia in Africa si conclude il 1º febbraio 1945, quando il campione, in qualità di automobilista aggregato alla [[Royal Air Force|RAF]] in Italia, s'imbarca sul piroscafo ''Città di Orano'' in partenza da Algeri e diretto a [[Napoli]], in un Sud Italia ormai sotto il controllo degli Alleati.<ref name="coppi ora del destino"/> Sin dall'arrivo in Italia il pensiero di Coppi, pur sofferente per lievi forme di [[malaria]] e [[ulcera gastrica]],<ref name=dizbio/><ref name="alberati47"/> è capire come riprendere l'attività professionistica. A [[Caserta]], servendo come autista per il tenente Towell della RAF,<ref name="pastonesi212"/> incontra il calciatore del {{Calcio Napoli|N}} [[Umberto Busani]], che lo mette in contatto con [[Gino Palumbo]], giornalista che lavora alla redazione sportiva della ''Voce'' e futuro direttore della ''Gazzetta dello Sport''.<ref name="alberati47">{{cita|Alberati|p. 47}}.</ref>
 
Proprio a questi si rivolge il ciclista: «Sono Coppi e vorrei tornare a correre, ma ho soltanto una bici militare con le gomme piene che mi procurano dolori continui. Il suo giornale mi può aiutare?» Palumbo lancia subito un appello: «Date una bicicletta a Fausto Coppi». Rispondono in tre. RacconteràViene Palumbo:scelta «Scegliemmol'offerta ladi biciGiuseppe diD'Avino, un falegname di [[GrumoSomma Nevano]].Vesuviana, che regala una Legnano da corsa, Sicolor chiamavaverde Davinooliva. VenneE alalla giornalefine di aprile, consegnòsu quella Legnano, laCoppi bicitorna a Faustocasa: da Caserta a Castellania, che800 nonchilometri dimenticòin maicinque il gestogiorni. DuePoi mesile dopocorse. andòLa arinascita Grumodi perCoppi unae garaanche diquella ciclocross»dell'Italia.<ref>{{Cita news|autore=Fabio Monti|titolo=LeDate caduteuna ebicicletta le risalite dia Fausto fuoriclasse anche nelle difficoltàCoppi|url=httphttps://archiviostoricowww.corrierefederciclismo.it/2010it/gennaioarticle/022019/cadute_risalite_Fausto_fuoriclasse_anche_co_9_100102119.shtml|urlarchivio=https:10/31/web.archive.orgdate-una-bicicletta-a-fausto-coppi/web/20100402233058/http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/02/cadute_risalite_Fausto_fuoriclasse_anche_co_9_100102119.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=2|mese=gennaio|anno=2010|accesso=1º dicembre 2010|pagina=61|urlmorto=sì|dataarchivio=2 aprile 201029e71043-b847-4460-a028-f96c640d8fad}}</ref> Nella primavera del 1945 Coppi riesce così a tesserarsi con la sezione ciclismo della [[Polisportiva S.S. Lazio]], dove lo seguirà anche il fratello Serse. Con la S.S. Lazio Ciclismo si aggiudica, a distanza di tre anni dagli ultimi trionfi, cinque vittorie, la Coppa Salvioni e la Coppa Candelotti nel Lazio, e quindi il circuito degli Assi a Milano, il [[circuito di Ospedaletti]] e il circuito di [[Lugano]], ristabilendosi definitivamente nel Nord Italia ormai libero.<ref name=dizbio/> Il 22 novembre sposa Bruna Ciampolini.
 
=== 1946-1947: il dopoguerra e la rivalità con Bartali ===
[[File:Giro d'Italia - Gino Bartali, Fausto Coppi.jpg|thumb|left|[[Gino Bartali]] (a sinistra) e Fausto Coppi, grandi [[Rivalità Bartali-Coppi|rivali]] nel ciclismo dell'immediato dopoguerra]]
Nella primavera del 1946 riprendono le competizioni professionistiche dopo la fine della guerra. A inizio stagione Coppi lascia la Legnano di Pavesi e Bartali e firma per la [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]]: per tutto il decennio successivo indosserà la famosa casacca bianco-celeste, dando vita a un leggendario binomio con la casa ciclistica milanese e a un'ancora più celebre [[Rivalità Bartali-Coppi|rivalità]] con Bartali.<ref name="la grande sfida"/> Il cambio di maglia dà immediatamente i suoi frutti: il 19 marzo l'"Airone" vince infatti la [[Milano-Sanremo 1946|Milano-Sanremo]] con una fuga solitaria di {{M|151&nbsp;|u=km}}, iniziata insieme adcon altri quattro corridori e conclusa con ben 14 minuti di vantaggio sul secondo classificato, [[Lucien Teisseire]], ultimo a staccarsi a [[Ovada]].<ref name="la grande sfida"/> Curioso nell'occasione l'annuncio del radiocronista [[NiccolòNicolò Carosio]], forse disorientato dal divario tra il piemontese e gli inseguitori: «Primo Fausto Coppi; in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo».<ref>{{cita web|url=http://www.rcssport.it/news/buongiorno-milano-sanremo-la-classicissima-ha-preso-il-via|titolo=BUONGIORNO MILANO – SANREMO LA CLASSICISSIMA HA PRESO IL VIA!|accesso=29 agosto 2014|pubblicazionedataarchivio=3 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140903091718/http://www.rcssport.it/news/buongiorno-milano-sanremo-la-classicissima-ha-preso-il-via|urlmorto=sì}}</ref><ref name="msr46">{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/21-11-2009/sanremo-1946-musica-602049417788.shtml|titolo=Sanremo 1946, musica in attesa degli altri...|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.gazzetta.it|data=21 novembre 2009|autore=[[Marco Pastonesi]]}}</ref> L'indomani la ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' avrebbe dedicato all'impresa l'intera prima pagina, titolando: «Fausto Coppi non vede più nessuno dal Turchino a Sanremo e piega alla sua volontà indomita ogni ostacolo della corsa sfinge».<ref name="msr46"/>
 
In maggio è secondo al [[Campionato di Zurigo]] e si aggiudica il [[Giro di Romagna 1946|Giro di Romagna]] e il 15 giugno si ripresenta al via del [[Giro d'Italia 1946|Giro d'Italia]] a distanza di sei anni dal trionfo del 1940. In quel Giro i favoriti sono lui e Bartali. Coppi vince la [[Prato (Italia)|Prato]]-[[Bologna]], Bartali attacca nella [[Chieti]]-[[Napoli]] e infligge 4 minuti a Coppi.<ref name="la grande sfida"/> All'indomani dell'episodio di [[Pieris (San Canzian d'Isonzo)|Pieris]] – la tappa [[Rovigo]]-[[Trieste]] viene neutralizzata a causa di una sassaiola sui ciclisti – l'"Airone" si aggiudica la frazione [[dolomiti]]ca di [[Auronzo di Cadore]], mentre Bartali veste di rosa. Il giorno dopo, sempre sulle Dolomiti, Coppi attacca a [[Pocol]], allunga sul Falzarego fino a essere virtuale maglia rosa ma a [[Bassano del Grappa]] vince con solo 1'12" sulla maglia rosa.<ref name="la grande sfida"/> Nella subito successiva Bassano-[[Trento]] l'alfiere della Bianchi guadagna altri 2'08" su Bartali, che però riesce a difendersi di misura: il Giro 1946 è di Bartali, con 47" su Coppi (che pure aveva gareggiato con una costola incrinata per una caduta)<ref name=dizbio/> e ben 15'28" sul terzo classificato, [[Vito Ortelli]].<ref name="la grande sfida"/> Nella seconda parte di stagione Coppi si aggiudica il ''Critérium du Trocadéro'', il ''[[Grand Prix des Nations]]'' a cronometro, il [[Circuito di Lugano]] e infine, il 27 ottobre, il suo primo [[Giro di Lombardia 1946|Giro di Lombardia]], appuntamento autunnale che farà suo altre quattro volte, nel 1947, 1948, 1949 e 1954.<ref name="la grande sfida"/> La corsa si decide a cinque chilometri dall'arrivo, sul [[Cavalcavia Bacula|cavalcavia della Ghisolfa]], a Milano, quando Coppi stacca i due compagni di fuga [[Luigi Casola]] e [[Michele Motta]] involandosi solo verso il traguardo del Vigorelli.<ref name="la grande sfida"/><ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/articoli/2736-27-ottobre-1946---Giro-di-Lombardia/index.html|titolo=27 ottobre 1946 - Giro di Lombardia|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.museociclismo.it}}</ref>
 
La stagione 1947 di Coppi si apre con un abbandono alla [[Milano-Sanremo 1947|Milano-Sanremo]] (vince Bartali) e con la vittoria al [[Giro di Romagna 1947|Giro di Romagna]].<ref name="il sorpasso">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Il sorpasso - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Coppi partecipa quindi al [[Giro d'Italia 1947|Giro d'Italia]], rivaleggiando nuovamente con Bartali. La gara si accende subito: nella seconda tappa, la [[Torino]]-[[Genova]], vince Bartali; due giorni dopo, nella [[Reggio Emilia]]-Prato, i due si sfidano sull'Abetone: all'arrivo prevale il campione piemontese, mentre Bartali veste la maglia rosa.<ref name="il sorpasso"/> L'atleta della Bianchi vince poi anche a [[Napoli]], ma "Ginettaccio" resiste. A decidere la corsa sono, come nel 1946, le Dolomiti. La maglia rosa vince a [[Pieve di Cadore]], portando a 2'41" il vantaggio su Coppi; l'indomani, nella [[Pieve di Cadore]]-Trento, è però vittima di due cadute, sia sulla salita chesia sulla discesa del [[Passo di Falzarego|Falzarego]].<ref name="il sorpasso"/> Coppi lo sorpassa e sul [[Passo Pordoi|Pordoi]] allunga: dopo {{M|150&nbsp;|u=km}} di fuga, vince a Trento con 4'24" di vantaggio, strappando la maglia rosa a Bartali. A Milano trionferà per la seconda volta Coppi, a sette anni dall'ultima vittoria, con 1'43" su Bartali.<ref name="il sorpasso"/>
 
Al successivo [[Tour de Suisse 1947|Giro di Svizzera]] Bartali stravince, con 40'06" su Coppi (entrambi esclusi dal [[Tour de France 1947|Tour de France]] dalla squadra italiana, temendo che la loro rivalità potesse compromettere la vittoria finale); quest'ultimo riesce comunque a trionfare nella [[Losanna]]-[[Ginevra]], cronometro di {{M|60,6&nbsp;|u=km}} al penultimo giorno di gara, infliggendo 6'47" al rivale.<ref name="il sorpasso"/> Il 31 agosto l'"Airone" vince anche il [[Giro del Veneto 1947|Giro del Veneto]], dopo una fuga solitaria di {{M|170&nbsp;|u=km}}. Nei due mesi seguenti si aggiudica in successione l'[[Attraverso Losanna]] con un attacco da ''finisseur'', il ''[[Grand Prix des Nations]]'' a cronometro con 8'15" sul secondo [[Émile Idée]], il [[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1947|titolo mondiale]] dell'inseguimento e il [[Giro dell'Emilia 1947|Giro dell'Emilia]] con 10'55" su Bartali secondo (dopo {{M|155&nbsp;|u=km}} di fuga solitaria), cui aggiunge il successo nella classifica a punti del [[CampionatiCampionato italianiitaliano di ciclismo su strada 1947|campionato italiano]] professionisti su strada, assegnato dopo cinque prove.<ref name="il sorpasso"/> Il 26 ottobre trionfa infine per la seconda volta al [[Giro di Lombardia 1947|Giro di Lombardia]]. In quella gara, dopo aver raggiunto in solitaria e staccato il fuggitivo [[Fiorenzo Magni]] in [[Valbrona]], s'invola per {{M|59&nbsp;|u=km}} e all'[[Arena Civica]] di Milano precede di 5'24" il secondo, Gino Bartali.<ref name="il sorpasso"/> La stagione non è conclusa: nell'inverno tra il 1947 e il 1948 Coppi, forte di importanti ingaggi, si dedica alle riunioni su pista, partecipando a ventuno gare di inseguimento e primeggiando su rivali come [[Rik Van Steenbergen]], [[Antonio Bevilacqua]] e [[Theo Middelkamp]].<ref name=dizbio/>
 
=== 1948: la doppietta Sanremo-Lombardia e le squalifiche ===
Il 1914 marzo 1948 vince in volata la quarta edizione dell'[[Omloop Het Volk]] a [[Gand]], ma viene retrocesso al secondo posto per un cambio di ruota non consentito.<ref>{{cita web|url=http://www.bikeraceinfo.com/classics/het-nieuwsblad/1948-het-nieuwsblad.html|titolo=1948 Omloop Het Volk ( HC)|accesso=4 marzo 2023|lingua=en}}</ref> Il 19 marzo si aggiudica la sua seconda [[Milano-Sanremo 1948|Milano-Sanremo]]: nell'occasione scatta su Capo Mele, stacca i tre compagni di fuga e arriva a Sanremo con un vantaggio di 5'17" sui primi inseguitori, [[Vittorio Rossello]] e [[Fermo Camellini]], e con 9'04" su Bartali.<ref name="le spinte di magni">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Le spinte di Magni - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Dopo il quinto posto al [[Giro di Toscana 1948|Giro di Toscana]], vinto da Bartali grazie a un attacco sulla salita di San Giovanni, prende parte al [[Giro d'Italia 1948|Giro d'Italia]]. Nella Corsa rosaRosa duella inizialmente con Bartali, ma finisce presto per controllarsi con il rivale, consentendo così l'allungo in classifica degli altri pretendenti al successo; nella tappa [[Bari]]-[[Napoli]] va inoltre in porto una fuga di {{M|250&nbsp;|u=km}} che porta alcuni atleti, quali Vito Ortelli, Fiorenzo Magni ed [[Ezio Cecchi]], a guadagnare in un giorno solo 13'23" sui due campioni.<ref name="le spinte di magni"/> Coppi allora reagisce, va all'attacco sul passo Monte Croce di Comelico e vince in solitaria, con 3'12" sul secondo, la sedicesima tappa, la Auronzo di Cadore-[[Cortina d'Ampezzo]]. L'indomani, nella Cortina-Trento, stacca tutti già a {{M|145&nbsp;|u=km}} dall'arrivo, allunga sul Pordoi e vince con 2'51" su Ortelli e 7'20" su Bartali e Cecchi: di rosa veste Magni.<ref name="le spinte di magni"/>
 
Scoppia però la polemica: la Bianchi di Coppi e la [[Cimatti (ciclismo)|Cimatti]] di Cecchi presentano infatti reclamo per le spinte ricevute da Magni sul Pordoi. La giuria si limita a penalizzare Magni di 2 minuti: il campione toscano può così conservare il primato e, due giorni dopo, vincere il Giro (tra i fischi del Vigorelli di Milano) con soli 11 secondi di margine su Cecchi.<ref name="le spinte di magni"/> La Bianchi allora si ritira in blocco, per protesta, e in risposta l'[[Federazione Ciclistica Italiana|Unione Velocipedistica Italiana]] infligge un mese di squalifica ai ciclisti della squadra, tra cui Coppi (che vince comunque la [[Classifica scalatori (Giro d'Italia)|classifica del GPM]] di quel Giro).<ref name="le spinte di magni"/> Sempre sull'onda della protesta della Bianchi, al seguente [[Tour de France 1948|Tour de France]] Coppi non partecipa. L'8 agosto si aggiudica comunque la [[Tre Valli Varesine 1948|Tre Valli Varesine]] battendo in volata Bartali, fresco trionfatore della ''Grande Boucle''.<ref name="bartali e il tour 1948">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Bartali e il Tour del 1948 - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Al successivo [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1948|campionato del mondo]] di [[Valkenburg aan de Geul|Valkenburg]], il 22 agosto, viene toccato l'apice della rivalità tra i due campioni: Coppi e Bartali, capitani della [[Nazionale di ciclismo su strada dell'Italia|selezione italiana]], si guardano, si controllano a vicenda, si marcano per tutta la prova; una volta che la gara è compromessa, si ritirano congiuntamente.<ref name="bartali e il tour 1948"/><ref name="lombardia 1948">{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/23-11-2009/fausto-lombardia--48-602073744493.shtml|titolo=Fausto, il Lombardia '48 e quel magico Ghisallo|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.gazzetta.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]|data=23 novembre 2009}}</ref>
 
Per la condotta scriteriata (l'evento divenne noto come "la vergogna di Valkenburg") l'UVI squalifica Bartali e Coppi per due mesi, poi ridotti a uno, a partire dal 1º settembre:<ref name="bartali e il tour 1948"/> la delibera, a firma del presidente [[Adriano Rodoni]], affermava che i due campioni, «dimentichi dell'essere loro affidato di tenere alto il prestigio italiano, soggiacendo ad antagonismo personale, si sottraevano alla competizione suscitando l'unanime riprovazione degli sportivi».<ref name="lombardia 1948"/> Anche il [[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1948|campionato mondiale]] d'inseguimento, tenutosi il 26 agosto ad [[Amsterdam]], non porta successi: Coppi viene infatti battuto in finale per soli due metri da [[Gerrit Schulte]], unica sconfitta subita in ventiquattro gare su pista disputate.<ref name=dizbio/> In virtù dello sconto di pena, comunque, Coppi rientra presto alle gare su strada e il 10 ottobre vince in solitaria il suo terzo [[Giro dell'Emilia 1948|Giro dell'Emilia]]. DueTrascorrono due settimane dopoe Coppi fa suo per la terza volta consecutiva il [[Giro di Lombardia 1948|Giro di Lombardia]]: nell'occasione, dopo aver attaccato a {{M|83&nbsp;|u=km}} dall'arrivo, fa segnare il record di ascesa del Ghisallo (25'30" sugli {{M|8,.8&nbsp;|u=km}} di salita, 1'43" meglio del precedente primato)<ref name="lombardia 1948"/> e va a trionfare con 4'45" di margine sul primo inseguitore, [[Adolfo Leoni]].<ref name="bartali e il tour 1948"/>
 
=== 1949: il dominio a Giro e Tour e la consacrazione ===
{{Citazione|Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi.|fraseFrase pronunciata da [[Mario Ferretti]] all'apertura della radiocronaca della [[Cuneo]]-[[Pinerolo]], terzultima tappa del [[Giro d'Italia 1949|Giro d'Italia del 1949]]<ref name="unuomosolo">{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/it/07-05-2009/uomo-solo-comando-50379408439.shtml|editore=gazzetta.it|titolo=Un uomo solo al comando|data=8 maggio 2009|accesso=1º dicembre 2010}}</ref>}}
[[File:Fausto Coppi 1953.jpg|thumb|Fausto Coppi in maglia gialla nel 1952]]
Il 1949 è l'anno della definitiva consacrazione internazionale per Coppi. Il 19 marzo vince per la terza volta la [[Milano-Sanremo 1949|Milano-Sanremo]]: quel giorno stacca gli avversari sul Capo Berta e arriva al traguardo con 4'17" sul gruppetto dei primi inseguitori.<ref name="un uomo solo al comando">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Un uomo solo al comando della corsa - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Dopo il secondo posto al [[Giro del Piemonte 1949|Giro del Piemonte]], l'8 maggio si aggiudica in solitaria anche il [[Giro di Romagna 1949|Giro di Romagna]] (terzo successo per lui) con 3'50" su Fiorenzo Magni e ben 10'30" su Gino Bartali.<ref name="un uomo solo al comando"/> Al [[Giro d'Italia 1949|Giro d'Italia]], partito da favorito, vince in volata la quarta tappa, la [[Cosenza]]-[[Salerno]]. Si rende poi protagonista nella frazione dolomitica da Bassano del Grappa a [[Bolzano]], attaccando a {{M|90&nbsp;|u=km}} dall'arrivo e superando in solitaria i tre passi di Pordoi, [[Passo di Campolongo|Campolongo]] e [[Passo Gardena|Gardena]]: a Bolzano precede di 6'58" la maglia rosa Adolfo Leoni (che conserva il primato) e il rivale Bartali.<ref name="un uomo solo al comando"/> Otto giorni dopo, il 10 giugno 1949, firma quella che resterà la sua impresa più celebre, con 192 chilometri di fuga nella tappa [[Cuneo]]-[[Pinerolo]], la terzultima di quella Corsa rosaRosa. Approfittando di una foratura di Bartali ad [[Argentera]], Coppi va all'attacco in solitaria e dopo [[Colle della Maddalena|Maddalena]], [[Colle di Vars|Vars]], [[Izoard]], [[Monginevro]] e [[Colle del Sestriere]] (e ben cinque forature), arriva al traguardo da vincitore, con 11'52" sul secondo, lo stesso Bartali, e 20'04" sul terzo, [[Alfredo Martini]].<ref name="un uomo solo al comando"/> Il giornalista [[Mario Ferretti]] apre la sua radiocronaca con una frase entrata nella storia del ciclismo: «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi».<ref name="cuneopinerolo"/><ref name="unuomosolo"/><ref name="media e ciclismo">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Media e ciclismo - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> L'"Airone" vince quel Giro con 23'47" su Bartali e 38'27" su [[Giordano Cottur]].<ref name="un uomo solo al comando"/>
 
Conquistato il terzo Giro, Coppi affronta il suo primo [[Tour de France 1949|Tour de France]]: in quella corsa è co-capitano della Nazionale con Bartali, e prima di partire i due, su pressione del commissario tecnico [[Alfredo Binda]], firmano il cosiddetto "patto di Chiavari", in cui s'impegnano a non ostacolarsi durante la gara.<ref name="il tour della resurrezione">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Il Tour della resurrezione di Coppi - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref><ref name=crononancy>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/30-11-2009/fausto-crono-nancy-602159971528.shtml|titolo=Fausto, la crono di Nancy e la lezione memorabile|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.gazzetta.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]|data=30 novembre 2009}}</ref> Il Tour di Coppi parte però molto male, e dopo le prime quattro tappe il campione piemontese perde già 18 minuti dalla maglia gialla [[Jacques Marinelli]]. Nella quinta tappa, la [[Rouen]]-[[Saint-Malo]], Coppi va in fuga poco dopo il via, ma dopo circa 100 chilometri (tra [[Pont-Farcy|Pontfarcy]] e [[Avranches]]) una collisione con Marinelli gli costa la rottura della forcella della bicicletta. Il direttore sportivo [[Giovanni Tragella]] gli passa subito la bici del gregario [[Mario Ricci (ciclista)|Mario Ricci]], Coppi però non riparte e richiede la bicicletta di riserva, che però è sull'ammiraglia principale guidata da Binda, al seguito di Bartali e ferma al rifornimento.<ref name=crononancy/><ref name=tourcerotti>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/24/tour-cerotti-voglia-di-ritiro-60-anni.html|titolo=Tour, cerotti e voglia di ritiro 60 anni fa l'impresa di Coppi |accesso=30 agosto 2014|data=24 luglio 2009|pubblicazione=La Repubblica}}</ref> Nell'attesa si siede sul marciapiede e matura propositi di ritiro: l'arrivo di Binda in motocicletta, con la bici sottobraccio, e le sue parole, che ricordano a Coppi il patto di Chiavari, convincono l'"Airone" a ripartire. Conclude la tappa con 18'43" da Marinelli, e in classifica scivola a 36'55".<ref name="il tour della resurrezione"/><ref name=crononancy/>
 
Tre giorni dopo Coppi si rifà e vince la cronometro di [[La Rochelle]] ({{M|92&nbsp;|u=km}}) con 4'31" su Bartali e 7'32" su Marinelli.<ref name="il tour della resurrezione"/> La maglia gialla passa poi a Fiorenzo Magni (della squadra Cadetti), grazie a una fuga a quattro nella decima tappa, la [[San Sebastián]]-[[Pau (Francia)|Pau]]; due giorni dopo, nel tappone pirenaico Pau-[[Luchon]], Coppi chiude terzo (lo precedono [[Jean Robic]] e [[Lucien Lazaridès]]) ma guadagna 4'37" su Bartali e 16'03" su Magni, che mantiene comunque il primato.<ref name="il tour della resurrezione"/> La corsa si decide sulle Alpi. Il 18 luglio, nella [[Cannes]]-[[Briançon]], Coppi e Bartali riprendono [[Ferdi Kübler]] e attaccano insieme sull'[[Izoard]]: vince Bartali, nel giorno del trentacinquesimo compleanno, davanti a Coppi; il toscano veste di giallo con soli 1'22" sul rivale, mentre Magni perde 12'12".<ref name="il tour della resurrezione"/><ref name=tourcerotti/> L'indomani, nella Briançon-[[Aosta]], Coppi e Bartali allungano insieme sul [[Piccolo San Bernardo]], ma in discesa la maglia gialla prima fora, poi cade. Coppi fa per aspettarlo, Binda gli impone però di proseguire: in {{M|42&nbsp;|u=km}} l'"Airone" guadagna così 4'55", vince e veste di giallo. Robic è il primo degli inseguitori, terzo, a 10'16".<ref name="il tour della resurrezione"/> Nella cronometro del penultimo giorno, {{M|137&nbsp;|u=km}} da [[Colmar]] a [[Nancy]], vince ancora Coppi, con ben 7'02" sul secondo, Bartali. È il trionfo per Coppi, che l'indomani al [[Parco dei Principi]] festeggia la vittoria all'esordio nella ''Grande Boucle'': nessuno prima di lui era riuscito a centrare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno. In classifica Bartali è secondo a 10'55", Marinelli terzo a 25'13".<ref name="il tour della resurrezione"/><ref name=tourcerotti/>
 
Al [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1949|campionato del mondo]] su strada di [[Copenaghen]] del 21 agosto, su un tracciato adatto ai velocisti, si piazza terzo alle spalle del "principe delle volate" [[Rik Van Steenbergen]] e di Ferdi Kübler; al successivo [[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1949|campionato del mondo]] di inseguimento di [[Ordrup]] bissaindossa invece la [[maglia iridata]] del 1947 battendo in finale [[Lucien Gillen]]. L'11 settembre fa suo il [[Giro del Veneto 1949|Giro del Veneto]] grazie a una fuga solitaria di {{M|122&nbsp;|u=km}} e a seguire si aggiudica la classifica finale del [[Campionato italiano di ciclismo su strada 1949|campionato italiano professionisti]], assegnato dopo cinque prove. Conclude la stagione trionfando al [[Giro di Lombardia 1949|Giro di Lombardia]]: decisivo è l'allungo a {{M|56&nbsp;|u=km}} dall'arrivo che gli consente di imporsi con 2'52" su Kübler e la nuova media record.<ref name="il tour della resurrezione"/><ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/articoli/3215-23-ottobre-1949---Giro-di-Lombardia/index.html|titolo=23 ottobre 1949 - Giro di Lombardia|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.museociclismo.it}}</ref> È in quell'anno che – per i numerosi trionfi, spesso schiaccianti, conseguiti in stagione dal campione piemontese, ma soprattutto per la storica doppietta Giro-Tour – si afferma definitivamente sulla stampa italiana il "fenomeno Coppi": appellato unanimemente come "Campionissimo", soprannome già di Girardengo, arriva a essere definito, dal giornalista [[Gianni Brera]] nella ''Gazzetta dello Sport'' del 27 luglio 1949, «una invenzione della natura per completare il modestissimo estro meccanico della bicicletta».<ref name=dizbio/>
 
=== 1950-1951: gli infortuni e la morte di Serse ===
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[[File:Murales coppi.JPG|thumb|Murale a Castellania che ritrae Fausto Coppi (in maglia iridata) con il fratello Serse]]
 
Il 1950 di Coppi inizia con il quarto posto alla [[Milano-Sanremo 1950|Milano-Sanremo]] (vinta da Bartali), e prosegue con i successi al [[Giro di Reggio di Calabria]], alla [[Parigi-Roubaix 1950|Parigi-Roubaix]], nella prima frazione della seconda tappa della [[Roma-Napoli-Roma 1950|Roma-Napoli-Roma]], che conclude al secondo posto generale, e alla [[Freccia Vallone 1950|Freccia Vallone]].<ref name=dizbio/><ref name="hugo koblet">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Hugo Koblet - Enciclopedia dello Sport|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Alla Roubaix l'ormai "Campionissimo" va all'attacco al rifornimento di [[Arras]], stacca tutti a {{M|45&nbsp;|u=km}} dall'arrivo e trionfa con 2'41" su [[Maurice Diot]] e 5'24" su Fiorenzo Magni; un curioso aneddoto è legato a Diot, che sul traguardo alza le braccia al cielo come se avesse vinto, e quindi dichiara: «Ho vinto la Roubaix. Coppi era fuori concorso».<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/03-12-2009/coppi-roubaix-50-602195865791.shtml|editore=www.gazzetta.it|titolo=Coppi, la Roubaix del '50 e lo spettacolo sul pavé|accesso=1º dicembre 2010|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Alla Freccia Vallone Coppi si s'impone invece con una fuga iniziata a {{M|85&nbsp;|u=km}} dal traguardo e conclusa a [[Liegi]] con 6'05" di margine sul secondo, [[Raymond Impanis]].<ref name="hugo koblet"/> Dopo le vittorie nelle classiche, alalla [[Tre Valli Varesine 1950|Tre Valli Varesine]], valida come campionato italiano su strada, Coppi viene declassato per essersi aggrappato alla maglia di Bartali nella volata per il diciottesimo posto.<ref name="hugo koblet"/> I due rivali si ritrovano al [[Giro d'Italia 1950|Giro d'Italia]]: dopo una prima settimana interlocutoria, l'ottava tappa, la [[Brescia]]-Vicenza, va a [[Hugo Koblet]], che veste di rosa con 3'38" su Coppi e 6'12" su Bartali.<ref name="hugo koblet"/> Nella tappa dell'indomani, la [[Vicenza]]-[[Bolzano]] (è il 2 giugno), in prossimità delle [[Primolano|Scale di Primolano]] Coppi viene inavvertitamente urtato da un altro corridore, [[Armando Peverelli]], e cade, dovendosi ritirare; all'ospedale di [[Trento]] la diagnosi è senza appello: frattura tripla del [[Bacino (anatomia)|bacino]], niente [[Tour de France 1951|Tour de France]] e stagione compromessa.<ref name=dizbio/> Rientra alle gare in ottobre, cogliendo il terzo posto al [[Giro di Lombardia 1950|Giro di Lombardia]] e il secondo, in coppia con il fratello Serse, al [[Trofeo Baracchi]].
 
Anche la stagione 1951 si apre negativamente: l'11 marzo alla [[Milano-Torino 1951|Milano-Torino]], infatti, Coppi è vittima di una caduta che gli causa la frattura della clavicola.<ref name=dizbio/> Rientrato alle gare in maggio, si piazza secondo al [[Giro di Romagna 1951|Giro di Romagna]]. Partecipa poi al [[Giro d'Italia 1951|Giro d'Italia]]. In quella Corsa rosaRosa si aggiudica la cronometro [[Perugia]]-[[Terni]] ({{M|81&nbsp;|u=km}}, la più lunga nella storia del Giro) con 1'07" susull'astro nascente [[Louison Bobet]], 1'24" su Koblet e ben 5'13" su Bartali, mentre nella prova contro il tempo tra [[Rimini]] e [[San Marino]] si piazza secondo, battuto da [[Giancarlo Astrua]]. Vince poi, in volata, il tappone dolomitico da [[Cortina d'Ampezzo]] a [[Bolzano]] del terzultimo giorno.<ref name="fiorenzo magni">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Fiorenzo Magni - Enciclopedia dello Sport|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Conclude la gara al quarto posto, a 4'04" dal vincitore Magni (secondo successo per lui) e preceduto anche da Van Steenbergen e Ferdi Kübler.<ref name="fiorenzo magni"/> Il destino si accanisce il 29 giugno seguente. A {{M|2&nbsp;|u=km}} dal traguardo del [[Giro del Piemonte 1951|Giro del Piemonte]], a causa delle rotaie del tram, il fratello di Fausto, Serse Coppi (suo gregario alla Bianchi), incorre in una caduta.<ref name=dizbio/><ref name="la tragedia di serse">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=La tragedia di Serse Coppi - Enciclopedia dello Sport|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref>
 
Sembra nulla di grave e Serse, pur avendo battuto la testa, si rialza e termina la gara. La sera in albergo, però, si sente male e poche ore dopo muore per [[emorragia cerebrale]]: aveva ventotto anni.<ref name=dizbio/><ref name="la tragedia di serse"/> Fausto è sconvolto dal dolore e medita il ritiro dalle corse.<ref name=dizbio/> Pochi giorni dopo, il 4 luglio, è comunque – pur in condizioni fisiche e psicologiche non ottimali – al via del [[Tour de France 1951|Tour de France]]. In quella ''Grande Boucle'' risulta inizialmente competitivo e coglie un secondo posto nella tappa pirenaica da [[Tarbes]] a [[Luchon]], battuto in volata da Koblet; due giorni dopo, però, nella [[Carcassonne]]-[[Montpellier]], va in profonda crisi e conclude a 33'33" dal vincitore Koblet, evitando per pochi secondi di andare oltre il tempo massimo.<ref name="hugo koblet"/> Ripresosi, cinque giorni dopo ottiene il successo nella frazione alpina [[Gap (Francia)|Gap]]-[[Briançon]], precedendo di 3'43" [[Roger Buchonnet]] e di 4'09" la maglia gialla Koblet: in classifica chiude però lontano, decimo, a 46'51" dal vincitore Koblet.<ref name="hugo koblet"/><ref>{{cita web|url=http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4feaa0ec2b857|titolo=Tour, vittoria di Coppi a Briançon|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.cinquantamila.it}}</ref> Dopo quel Tour si classifica secondo al ''[[Grand Prix des Nations]]'' a cronometro, vince illa seconda edizione del [[Gran Premio di Lugano a cronometro]] e si piazza terzo al [[Giro di Lombardia 1951|Giro di Lombardia]], superato nello sprint a treristretto del Vigorelli di Milano da Louison Bobet e [[Giuseppe Minardi]].<ref>{{cita web|url=http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=3217|titolo=21 ottobre 1951 - Giro di Lombardia|accesso=31 agosto 2014|pubblicazioneurlarchivio=https://web.archive.org/web/20150511110514/http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=3217|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== 1952: la seconda doppietta Giro-Tour ===
Nel 1952, dopo due anni sofferti e con alterne fortune, Coppi torna a vincere.<ref name="il favoloso 1952">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Il favoloso 1952 - Enciclopedia dello Sport|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Apre la stagione con il secondo posto alla [[Parigi-Roubaix 1952|Parigi-Roubaix]] (Rik Van Steenbergen lo batte in una volata a due), il quarto al [[Giro di RomandiaRomagna]] e il terzo al [[Giro dell'Emilia 1952|Giro dell'Emilia]], e si presenta quindi al [[Giro d'Italia 1952|Giro d'Italia]]. Il favorito è Koblet, vincitore del Tour 1951: già nella seconda tappa, però, lo svizzero rimane attardato, perdendo cinque minuti.<ref name="il favoloso 1952"/> Nella prima settimana Coppi vince la breve cronometro [[Roma]]-[[Rocca di Papa]], dando 1'59" a Kübler, 2'45" a Bartali e 3'03" allo stesso Koblet; cinque giorni dopo, al termine della [[Riccione]]-[[Venezia]], vinta da Van Steenbergen, veste di rosa.<ref name="il favoloso 1952"/> Il 29 maggio è il giorno del tappone dolomitico, {{M|276&nbsp;|u=km}} da Venezia a [[Bolzano]]. Coppi attacca sul [[Passo di Falzarego|Falzarego]], a {{M|75&nbsp;|u=km}} dall'arrivo, quindi s'invola scalando in solitaria il [[Passo Pordoi|Pordoi]] e il [[Passo Sella|Sella]]: a Bolzano vince con 5'20" su Bartali e Magni, e consolida il primato. La cronometro [[Erba (Italia)|Erba]]-[[Como]] di tre giorni dopo, in cui Coppi s'impone con 15" su Koblet, serve a suggellare il trionfo finale: a Milano il "Campionissimo" vince per la quarta volta il Giro, precedendo in classifica il secondo e il terzo, Magni e Kübler, di 9'18" e 9'24" rispettivamente.<ref name="il favoloso 1952"/>
 
Tre settimane dopo il Giro, Coppi partecipa al [[Tour de France 1952|Tour de France]] come co-capitano della selezione italiana insieme acon Bartali e Magni. Quest'ultimo prende la [[maglia gialla]] vincendo a [[Metz]], nella sesta tappa;<ref name="il favoloso 1952"/> il giorno dopo, nella cronometro Metz-[[Nancy]], la vittoria è invece di Coppi. Lo stesso accade il 4 luglio, nella [[Losanna]]-[[Alpe d'Huez]], quando, nel primo arrivo sull'Alpe nella storia della ''Grande Boucle'', il campione piemontese riesce a imporsi con 1'20" su Jean Robic e 2'22" su [[Stan Ockers]], e a vestire di giallo con soli 5" su Ockers.<ref name="il favoloso 1952"/> Quel giorno, sul Colle del Galibier, [[Carlo Martini (fotografo)|Carlo Martini]] scatta la foto di un'epoca, immortala Coppi davanti, Bartali dietro e una bottiglia in mezzo. Dopo la giornata di riposo, la corsa riprende con il tappone alpino [[Le Bourg-d'Oisans]]-[[Sestriere]], {{M|182&nbsp;|u=km}} con cinque colli – [[Col de la Croix-de-Fer|Croix-de-Fer]], [[Colle del Télégraphe|Télégraphe]], [[Colle del Galibier|Galibier]], [[Colle del Monginevro|Monginevro]] e [[Colle del Sestriere|Sestriere]] – da scalare.
 
È sul terzo, il Galibier, che il "Campionissimo" va via in solitaria: arriverà al traguardo con 7'09" sul secondo, [[Bernardo Ruiz]], e 9'33" su Ockers.<ref name="il favoloso 1952"/> Sui Pirenei è quindi ancora lui a dominare, vincendo la diciottesima tappa, da [[Bagnères-de-Bigorre]] a Pau; infine sua è anche la terzultima frazione, la [[Limoges]]-[[Puy-de-Dôme]]. Nella graduatoria finale va a precedere Ockers di 28'27", Ruiz di 34'38", Bartali di 35'25", e fa sua anche la [[classifica scalatori (Tour de France)|classifica scalatori]] della corsa.<ref name="il favoloso 1952"/> È per lui, dopo quanto realizzato nel 1949, la seconda vittoria al Tour e la seconda doppietta Giro-Tour. Il 7 agosto seguente, a pochi giorni dal successo di Parigi, il campione è però vittima di una caduta in pista a [[Perpignano]]: si frattura la scapola e la clavicola sinistre ed è costretto a interrompere temporaneamente l'attività.<ref name=dizbio/> Ritornato alle gare, vince il Gran Premio di Lugano a cronometro e, in novembre, due frazioni, la cronometro a squadre e la classifica finale del [[Gran Premio del Mediterraneo 1952 (ciclismo)|Gran Premio del Mediterraneo]], prova a tappe organizzata quell'anno dalla ''Gazzetta dello Sport'' nel Sud Italia.<ref name=dizbio/>
 
=== 1953: il quinto Giro e il titolo mondiale su strada ===
Dopo la trionfale stagione 1952, Coppi inizia il 1953 con il nono posto alla [[Milano-Sanremo 1953|Milano-Sanremo]]. Tra maggio e giugno partecipa quindi al [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]], rinnovando la sfida a Hugo Koblet.<ref name="il tradimento">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Il tradimento - Enciclopedia dello Sport|accesso=30 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Il piemontese vince allo sprint la quarta tappa, la [[San Benedetto del Tronto]]-[[Roccaraso]], ma tre giorni dopo Koblet conquista la cronometro di [[Follonica]] e veste la maglia rosa.<ref name="il tradimento"/> La cronometro a squadre di [[Modena]], vinta dalla Bianchi di Coppi, consente al "CamponissimoCampionissimo" di avvicinare in classifica, a soli 55", lo svizzero in rosa; questi però, superate indenne le prime montagne, attacca nella diciottesima tappa, la [[Vicenza]]-[[Auronzo di Cadore]], e al traguardo guadagna ancora 1'04" sul rivale.<ref name="il tradimento"/> La gara si decide nelle ultime due frazioni di montagna. Il 31 maggio è il giorno del tappone dolomitico da Auronzo a Bolzano. Coppi va all'attacco sul Falzarego, seguito a ruota da Koblet e [[Pasquale Fornara]]; nella successiva discesa Koblet riesce a staccare i due italiani, scala in solitaria il Pordoi, ma sul passo Sella viene ripreso e superato da Coppi, che scollina con 1'25" di vantaggio.<ref name="il tradimento"/>
 
La tappa non è finita: a {{M|20&nbsp;|u=km}} dal traguardo, infatti, Koblet completa il nuovo ricongiungimento. A Bolzano vince l'"Airone" su Koblet, ma il Giro, su ammissione dello stesso Coppi (staccato in classifica di 1'59"), sembra ormai nelle mani dello svizzero.<ref name="il tradimento"/> La tappa dell'indomani, la [[Bolzano]]-[[Bormio]], è breve, solo {{M|125&nbsp;|u=km}}, ma si scala per la prima volta il [[Passo dello Stelvio]], {{M|2758&nbsp;|u=m}}. Sulle inedite rampe Coppi compie la rimonta: prima suggerisce al giovane [[Nino Defilippis]] di attaccare, poi, una volta che Koblet si è lanciato all'inseguimento, scatta anche lui a {{M|11&nbsp;|u=km}} dalla vetta riprendendo e superando il rivale.<ref name="il tradimento"/> Koblet va in crisi, scollina a 4'27" da Coppi e tenta di recuperare nei {{M|20&nbsp;|u=km}} di discesa, ma cade due volte ed è anche vittima di una foratura: conclude la tappa a 3'28" da Coppi, sconfitto in classifica per solo 1'29".<ref name="il tradimento"/> La Corsa rosaRosa va così per la quinta volta al "Campionissimo" Coppi, che eguaglia il primato di vittorie di [[Alfredo Binda]].
 
[[File:Fausto Coppi Trofeo Baracchi 1953.jpg|thumb|Fausto Coppi con [[Riccardo Filippi]] al [[Trofeo Baracchi]] nel [[1953]]]]
Al [[Tour de France 1953|Tour de France]] Coppi non partecipa, lo si vedrà da semplice tifoso sull'[[Colle dell'Izoard|Izoard]] insieme acon [[Giulia Occhini]], la futura "Dama Bianca".<ref name="il tradimento"/> Il 30 agosto seguente prende invece parte al [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|campionato del mondo]] su strada di [[Lugano]].<ref name="la favola di lugano">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=La favola di Lugano - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Il campione piemontese vuole vincere, e quel giorno è protagonista. A {{M|85&nbsp;|u=km}} dal traguardo va infatti all'attacco sulle rampe della Crespera di [[Breganzona]]: il suo allungo, su un tratto al 10% con un rapporto 51x1151×11, è secco, e a ruota riesce a rimanergli solo il passista belga [[Germain Derycke]].<ref name="la favola di lugano"/> I due, nonostante i tentativi di controffensiva degli inseguitori (tra cui [[Stan Ockers]], [[Louison Bobet]], [[Ferdi Kübler]], [[Charly Gaul]]), staccano presto tutti.<ref name="la favola di lugano"/> Coppi però sa che il rivale è veloce, e a {{M|30&nbsp;|u=km}} dall'arrivo, al penultimo passaggio sulla Crespera, allunga ancora riuscendo a staccare Derycke.
 
Da lì all'arrivo è una cavalcata solitaria: Coppi vince in solitudine con 6'16" su Derycke, 7'33" su Ockers e [[Michele Gismondi]]; più indietro tutti gli altri.<ref name="la favola di lugano"/> Cinque giorni dopo il trionfo, Coppi sfida il campione del mondo di inseguimento [[Sydney Patterson (ciclista)|Sydney Patterson]] in un incontro al Vigorelli e, davanti a un pubblico in visibilio, lo batte in 6'02"2.<ref name="la favola di lugano"/> Quella prestazione, unitamente alla vittoria di Lugano, con l'agognato titolo iridato su strada, unico grande alloro fin lì assente nel suo ''palmarès'', segna il punto più alto della carriera del "Campionissimo", ma costituisce anche, considerata l'età (quasi 34 anni), l'inizio dell'inevitabile parabola discendente. Coppi conclude comunque la stagione con il successo al [[Trofeo Baracchi]] a cronometro in coppia con [[Riccardo Filippi]] (secondo, in coppia con [[Antonin Rolland]], è un giovane [[Jacques Anquetil]]).
 
=== 1954-1955: le ultime vittorie ===
Nella primavera del 1954 Coppi ottiene numerosi successi in maglia iridata: si aggiudica una tappa alla [[Parigi-Nizza]], vince il [[Giro di Campania 1954|Giro di Campania]] e due frazioni alla [[Roma-Napoli-Roma 1954|Roma-Napoli-Roma]] e chiude inoltre quarto in volata alla [[Milano-Sanremo 1954|Milano-Sanremo]] e secondo al [[Giro di Reggio di Calabria]]. In maggio prende il via al [[Giro d'Italia 1954|Giro d'Italia]] in cerca del sesto successo: sarebbe un record. La corsa si apre con una cronometro a squadre sul [[Monte Pellegrino]], nei dintorni di [[Palermo]]: vince il trio della Bianchi, e Coppi indossa la maglia rosa (sarà l'ultima della sua carriera). L'indomani, nella Palermo-[[Taormina]], il "Campionissimo" va però in crisi per problemi intestinali (si disse a causa di una mangiata di ostriche), perde 11 minuti e mezzo e saluta il primato.<ref name="gli emigranti">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Gli emigranti: Rossi, Clerici, Cerami - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref><ref name="trentasettesima">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/05/speciale/altri/2007giroditalia/storia-2/storia-2.html|titolo=La storia del Giro d'Italia (1951-1970) - Trentasettesima edizione: 1954 |accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.repubblica.it|autore=Eugenio Capodacqua}}</ref> La corsa si decide nella sesta tappa, la [[Napoli]]-[[L'Aquila]], quando una fuga di {{M|224&nbsp;|u=km}} condotta da sette uomini porta il gregario [[Carlo Clerici]] a vincere con mezz'ora sul gruppo e a vestire di rosa; Coppi scivola a 39 minuti.<ref name="gli emigranti"/>
 
Le successive montagne non scalzano Clerici dalla testa della classifica: l'italo-svizzero cede infatti pochi secondi dai migliori sull'[[Abetone]] e nella cronometro di [[Riva del Garda]]. Nel decisivo tappone [[San Martino di Castrozza]]-[[Bolzano]], Coppi attacca sul Pordoi, ma Clerici resiste e scollina con soli 12" di distacco, tiene il passo del campione piemontese sul [[Passo di Campolongo|Campolongo]], ma si stacca quindi in discesa a causa di una caduta. Il provvidenziale rientro di Koblet, compagno di squadra di Clerici, e il suo contributo nella discesa dal [[Passo Gardena|Gardena]] sono decisivi: a Bolzano vince Coppi, ma con soltanto due minuti di vantaggio sulla maglia rosa.<ref name="gli emigranti"/> La tappa dell'indomani, con il [[Passo del Bernina|Bernina]] (nel giorno dello sciopero dei ciclisti, in lite con gli organizzatori per alcuni mancati premi),<ref name="trentasettesima"/> non cambia gli equilibri: il Giro 1954 va a Clerici, Coppi è quarto a 31'17", consolandosi con il successo nella [[classifica scalatori (Giro d'Italia)|classifica scalatori]].
 
Il Giro del 1954 è il primo con al via formazioni sponsorizzate, sono la [[Nivea-Fuchs]] di Fiorenzo Magni e la [[Doniselli-Lansetina]] di [[Antonio Bevilacqua]].<ref name="trentasettesima"/><ref name="l'avvento degli sponsor"/> Si tratta di una novità tutta italiana, che però non piace all'estero, specialmente in Francia. Al successivo [[Tour de France 1954|Tour de France]] l'Unione Velocipedistica Italiana decide allora, in segno di protesta verso la chiusura dei francesi all'ingresso nel ciclismo di sponsor esterni ([[Jacques Goddet]], ''patron'' del Tour, arriva ad accusare gli italiani di portare il veleno nel ciclismo), di non schierare la squadra nazionale al via della corsa.<ref name="l'avvento degli sponsor"/> Il presidente Adriano Rodoni dichiara: «La nostra partenza è resa impossibile dal nuovo regolamento da voi stabilito che non permette agli atleti di portare scritte pubblicitarie».<ref name="l'avvento degli sponsor">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=L'avvento degli sponsor - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Coppi non partecipa così alla ''Grande Boucle''. In agosto corre invece il [[TourGiro dedi SuisseSvizzera 1954|Giro di Svizzera]], si aggiudica due tappe e conclude la gara al quinto posto; al successivo [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1954|campionato del mondo]] di [[Solingen]] è invece sesto, nella gara vinta da Bobet. Tra ottobre e novembre, infine, centra un prestigioso tris, facendo suoi la [[Coppa Bernocchi 1954|Coppa Bernocchi]], il [[Giro di Lombardia 1954|Giro di Lombardia]] e il Trofeo Baracchi, ancora in coppia con Riccardo Filippi. Il Giro di Lombardia 1954 è l'ultima vittoria dell'"Airone" in una grande classica, la quinta nell'importante prova autunnale, e arriva, a differenza degli altri successi, grazie a una volata: attivo per tutta la corsa ma ogni volta ripreso, Coppi riesce a prevalere allo sprint per tre lunghezze su Fiorenzo Magni e il resto del gruppo.<ref>{{cita web|url=http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=3220|titolo=31 ottobre 1954 - Giro di Lombardia|accesso=31 agosto 2014|pubblicazioneurlarchivio=https://web.archive.org/web/20140903175727/http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=3220|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1955 il "Campionissimo", nonostante le vicende legate alla relazione extraconiugale con Giulia Occhini, appare di nuovo in ottima forma. In quella primavera vince il [[Giro di Campania 1955|Giro di Campania]], si piazza secondo alla [[Parigi-Roubaix 1955|Parigi-Roubaix]] (battuto per distacco da [[Jean Forestier]]) e al [[Giro di Romagna 1955|Giro di Romagna]], e si aggiudica quindi la semitappa conclusiva del [[Gran Premio Ciclomotoristico 1955|Gran Premio Ciclomotoristico]] a [[Roma]].<ref name="la dama bianca"/> Al successivo [[Giro d'Italia 1955|Giro d'Italia]] coglie, nelle prime due settimane, tre secondi posti di tappa. Nella penultima frazione, però, da [[Trento]] a [[San Pellegrino Terme]], il "Campionissimo" va all'attacco a {{M|160&nbsp;|u=km}} dall'arrivo, nei pressi di [[Roncone]], insieme acon Fiorenzo Magni. [[Gastone Nencini]], in maglia rosa, si riporta inizialmente su di loro, ma fora lungo una strada in ghiaia ed è costretto a rialzarsi: al traguardo perderà 5'37" da Magni e Coppi.<ref name="la dama bianca"/> La vittoria di tappa va a Coppi, in quello che sarà il suo ultimo acuto nella "Corsa rosaRosa", mentre il successo finale è appannaggio di Magni, con soli 13" di vantaggio sullo stesso Coppi. In chiusura di stagione, il 18 settembre, Coppi coglie la sua ultima affermazione in una corsa in linea, al [[Giro dell'Appennino 1955|Giro dell'Appennino]], in solitaria con 2'03" sul secondo, [[Bruno Monti (ciclista)|Bruno Monti]].<ref name="la dama bianca"/> L'"Airone" si aggiudica poi pure la [[Tre Valli Varesine 1955|Tre Valli Varesine]] – in quella stagione eccezionalmente trasformata in una prova a cronometro sui {{M|100&nbsp;|u=km}} – e, come nel 1953 e nel 1954, il Trofeo Baracchi in coppia con Riccardo Filippi. ILe piazzamentivittorie nellein classicheCampania, all'Appennino e nella Tre Valli, oltre al piazzamento al Romagna, gli valgono anche illa conquista del suo quarto [[Campionato italiano di ciclismo su strada 1955|titolo nazionale]] per stradisti (competizioneclassifica dopo cinque multiprovaprove).
 
=== 1956-1959: gli ultimi anni ===
Nel 1956, con la nuova maglia della [[Carpano-Coppi]], Coppi ottiene risultati solo nella seconda parte di stagione: si piazza secondo alla [[Coppa Bernocchi 1956|Coppa Bernocchi]], vince il [[Gran Premio di Lugano a cronometro|Gran Premio Campari]] a cronometro a [[Lugano]] ed è infine secondo al Trofeo Baracchi, sempre in coppia con Filippi. In quell'autunno spicca anche il secondo posto colto da Coppi al [[Giro di Lombardia 1956|Giro di Lombardia]], con la gara che, dopo numerosi attacchi e contrattacchi, si risolve allo sprint: il campione piemontese supera Magni sul rettilineo finale del Vigorelli, a 50 metri dall'arrivo, ma a soli 20 metri viene sorpassato e infine battuto da [[André Darrigade]]. La delusione per la sconfitta è tale da spingere Coppi a un pianto a dirotto che commuove tifosi e avversari; lo stesso Darrigade si dirà "addolorato" per averlo battuto.<ref>{{cita web|url=http://www.museociclismo.it/content/articoli/2739-21-ottobre-1956---Giro-di-Lombardia/index.html|titolo=21 ottobre 1956 - Giro di Lombardia|accesso=10 ottobre 2014|pubblicazione=www.museociclismo.it}}</ref>
 
Il 1957 inizia male perché in febbraio, in un circuito in Sardegna, cade fratturandosi il collo anatomico del femore sinistro; parve che la sua carriera fosse finita, invece dopo una faticosa riabilitazione torna alle corse e il 4 novembre 1957, sempre in maglia Carpano, Coppi ottiene al [[Trofeo Baracchi]], in coppia con [[Ercole Baldini]], campione emergente laureatosi quell'anno campione nazionale su strada, l'ultimo trionfo su strada.<ref name="ercole baldini" /> In quella prova, {{M|108&nbsp;|u=km}} a cronometro, Baldini fora a {{M|30&nbsp;|u=km}} dall'arrivo e Coppi, essendo in difficoltà e allo scopo di poter poi rallentare e tirare il fiato, decide di proseguire, venendo per questo motivo insultato dal pubblico. Il rientro di Baldini consente alla coppia di vincere, anche se per soli 5 secondi.<ref name="ercole baldini">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=Ercole Baldini - Enciclopedia dello Sport|accesso=10 ottobre 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref>
 
Nel 1958 Coppi torna alla Bianchi-Pirelli. Durante l'anno vince la [[Sei giorni di Buenos Aires]]; su strada prende invece parte al suo ultimo [[Giro d'Italia 1958|Giro d'Italia]], concludendolo al trentaduesimo posto, e alle classiche del calendario italiano (è settimo alla [[Tre Valli Varesine 1958|Tre Valli Varesine]] e nono al [[Giro del Piemonte 1958|Giro del Piemonte]]). A fine stagione partecipa anche, pur come gregario "di lusso", al [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1958|campionato del mondo]] di [[Reims]] vinto da Ercole Baldini. Nel 1959 l'"Airone", ormai trentanovenne, gareggia con la maglia della [[Tricofilina-Coppi]], sotto la direzione del suo storico ex gregario [[Ettore Milano]], ma non ottiene vittorie eccetto che in alcuni ''criterium'' e riunioni su pista; spicca comunque la partecipazione, la prima e unica della sua carriera, alla [[Vuelta a España]], conclusasi per con un ritiro insieme alla squadra. Nell'autunno di quel 1959 nasce intanto il progetto di una [[San Pellegrino Sport]], la formazione diretta da Gino Bartali, capitanata proprio da Fausto Coppi, all'ultima stagione da professionista prima del ritiro definitivo, annunciato per la fine del 1960. I due grandi rivali sotto la stessa bandiera, come vent'anni prima alla Legnano: il progetto però non si concretizzerà, per la morte del "Campionissimo".
 
==La morte==
[[File:Funerali Fausto Coppi.jpg|thumb|I funerali di Fausto Coppi, a [[Castellania (Italia)|Castellania]], furono seguiti da 50.000{{formatnum:50000}} persone.]]
Il 10 dicembre del 1959, subito dopo essere stato ingaggiato dalla [["San Pellegrino Sport]]", la squadra appena costituita dall'amico ed ex- rivale [[Gino Bartali]], Coppi parte con alcuni amici ciclisti francesi - fra cui [[Raphaël Géminiani]], [[Jacques Anquetil]], [[Roger Rivière]], [[Henry Anglade]] e [[Roger Hassenforder]] - per un viaggio nell'[[Burkina Faso|Alto Volta]], attuale [[Burkina Faso]].<ref name="l'airone">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=L'Airone - Enciclopedia dello Sport|accesso=10 ottobre 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref><ref name="l'ultima corsa"/> Il 13 dicembre è infatti in programma una corsa ciclistica, un [[criterium]], a [[Ouagadougou]] (vincerà Anquetil davanti a Coppi), accompagnata il giorno successivo da alcune battute di caccia nelle riserve di [[Fada N'gourma]] e [[Pama (Burkina Faso)|Pama]], non lontano dalla capitale.<ref name="l'ultima corsa">{{cita web|url=http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=4959|titolo=L'ultima corsa di Fausto Coppi a Uaga Dogu|accesso=10 ottobre 2014|pubblicazioneurlarchivio=https://web.archive.org/web/20141018015831/http://www.ciclomuseo-bartali.it/museociclismo/articoli/articolo.php?id=4959|urlmorto=sì}}</ref> Dopo la caccia Coppi e Géminiani tornano all'accampamento di Fada N'gourma, occupano la stessa camera e nella notte vengono assaliti dalle [[Culicidae|zanzare]], contraendo la malaria.<ref name="pastonesi215">{{cita|Pastonesi|p. 215}}.</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/gennaio/06/Aperta_inchiesta_sulla_morte_Coppi_co_0_0201062447.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016154406/http://archiviostorico.corriere.it/2002/gennaio/06/Aperta_inchiesta_sulla_morte_Coppi_co_0_0201062447.shtml|titolo=Aperta un'inchiesta sulla morte di Coppi|accesso=11 ottobre 2014|autore=Gaia Piccardi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]], p. 37|data=6 gennaio 2002|urlmorto=sì|dataarchivio=16 ottobre 2014}}</ref> L'indomani i due sono stanchi e debilitati, e; rientrano insieme in aereo a Parigi, poi si separano,: il francese torna a [[Clermont-Ferrand]], l'"Airone" a casa a Novi Ligure.<ref name="l'airone"/>
 
Il 20 dicembre Coppi e Géminiani si telefonano: sono entrambi febbricitanti.<ref name="l'airone"/> Quella stessa sera Géminiani perde conoscenza e viene ricoverato. La moglie Anne-Marie allerta immediatamente uno specialista di malattie tropicali, che invia una provetta di sangue all'[[Istituto Pasteur]] di Parigi. I medici rilevano la presenza nel sangue del ''[[plasmodium falciparum]]'', il protista responsabile nell'uomo della malaria terzana maligna, la forma più violenta della malattia. Géminiani resta in coma otto giorni, ma viene curato con il [[chinino]] e salvato: si risveglierà il 5 gennaio.<ref name="l'airone"/><ref name="così coppi poteva essere salvato">{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/geminiani-cos-coppi-poteva-essere-salvato.html|titolo=Geminiani: «Così Coppi poteva essere salvato»|accesso=10 ottobre 2014|autore=[[Pier Augusto Stagi]]|pubblicazione=www.ilgiornale.it|data=12 giugno 2005}}</ref> Coppi si reca invece all'incontro di calcio [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]-[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]], spinto anche dalla curiosità di vedere all'opera l'astro nascente del calcio alessandrino e tutto italiano, [[Gianni Rivera]], e nei giorni seguenti si reca anche a caccia nella sua riserva di [[Incisa Scapaccino]].<ref name="pastonesi215"/>
 
Il 27 dicembre Coppi si mette a letto con [[febbre]] alta, [[nausea]] e brividi; due giorni dopo i parenti chiamano il dottor Allegri di [[Serravalle Scrivia]], che a sua volta chiama a consulto il primario dell'ospedale di [[Tortona]], prof. Astaldi, ma i due non riescono a fornire una diagnosi.<ref name="l'airone"/> Nel pomeriggio del 1º gennaio le condizioni del campione si aggravano ulteriormente;: a Tortona giunge per un altro consulto anche il professor Fieschi, dell'[[Università degli Studi di Genova|Università di Genova]].<ref name="l'airone"/> Coppi viene ricoverato d'urgenza prima a Novi e poi a Tortona: alle 22 del 1º gennaio perde conoscenza, alle 23 è in "pericolo di vita", all'una di notte riprende conoscenza e parla con [[Ettore Milano]], suo storico gregario; subito dopo entra in coma.<ref name="l'ultima corsa"/><ref name="pastonesi215"/> All'ammalato è praticata una cura intensa a base di [[antibiotico|antibiotici]] e [[cortisone|cortisonici]], ma Coppi non reagisce. Non riprende più conoscenza e muore alle 8:45 del 2 gennaio 1960, all'età di quarant'40 anni.<ref name="l'airone"/><ref name="pastonesi215"/><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0072_01_1960_0003_0001_16611641/|titolo=Fausto Coppi è morto ieri mattina stroncato da una misteriosa infezione|autore=Gino Nobiolo|pubblicazione=La Stampa|data=3 gennaio 1960|p=1}}</ref>
 
I medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da un'influenza più grave del consueto, nonostante già a fine dicembre la moglie e il fratello di Géminiani, Angelo, avessero telefonato dalla Francia per avvertire di comeche a Raphaël fosseera stata diagnosticata la malaria (raccontarono i congiunti di Géminiani che i medici italiani avevano loro risposto loro di pensare al proprio paziente, ché loro avrebbero provveduto a Coppi).<ref name="l'airone"/><ref name="pastonesi215"/><ref name="così coppi poteva essere salvato"/> Anche nella provetta del sangue prelevato a Coppi fu trovato il ''plasmodium falciparum'', l'agente della malaria. Il 4 gennaio sono cinquantamilain {{formatnum:50000}} sul colle di San Biagio a seguire il funerale del "Campionissimo".<ref name="l'airone"/> Coppi viene inizialmente sepolto nel piccolo cimitero sul colle San Biagio, nei pressi di [[Castellania (Italia)|Castellania]], dove ancora oggi riposano i genitori ede altri parenti; verso la fine degli anni sessanta le sue spoglie e quelle del fratello [[Serse Coppi|Serse]] vennerovengono traslate dal cimitero ede inumatetumulate definitivamente in un mausoleo, realizzato accanto al municipio di [[Castellania]].
 
Nella carriera da professionista, durata ventuno anni (diciotto se si considera l'interruzione a causa della Guerraguerra), Coppi vinse complessivamente 151 corse su strada (122 esclusi i circuiti), 58 delle quali per distacco, e 83 su pista.<ref name="coppi rivelazione"/><ref name="l'airone"/> Indossò per 31 giorni la [[maglia rosa]] del Giro d'Italia e per 19 giorni la [[maglia gialla]] del Tour de France. Al Giro vinse ventidue22 frazioni, al Tour nove.<ref name="l'airone"/>
 
== Vita privata ==
[[File:Fausto coppi e giulia occhini 1956.JPG|thumb|Fausto Coppi e Giulia Occhini assistono a un incontro di pugilato, dicembre 1956]]
Il 22 novembre 1945 Coppi sposasposò Bruna Ciampolini a [[Sestri Ponente]].<ref name="la grande sfida">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=La grande sfida Bartali-Coppi - Enciclopedia dello Sport|accesso=29 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref> Da lei haebbe la figlia Marina, nata l'11 novembre 1947.
 
Durante la [[Tre Valli Varesine]] del 1948, Coppi conobbe [[Giulia Occhini]], moglie del dottor Enrico Locatelli, all'epoca medico condotto di [[Varano Borghi]] e appassionato tifoso di Coppi. Negli anni seguenti il ciclista e la donna, "battezzata" dai tifosi come "''Dama Bianca''", iniziarono una relazione, inizialmente solo epistolare e poi anche personale. Coppi e la moglie Bruna Ciampolini si separarono consensualmente, mentre Enrico Locatelli querelò la moglie per [[adulterio]].
A partire dal 1953 Coppi è anche al centro delle cronache scandalistiche del tempo per la relazione extraconiugale con [[Giulia Occhini]]. I due si conoscono durante la [[Tre Valli Varesine]] del 1948, quando Giulia, moglie del dottor Enrico Locatelli, medico condotto di [[Varano Borghi]] e appassionato tifoso coppiano, chiede un autografo a Coppi. Negli anni seguenti il ciclista e la donna iniziano una relazione, inizialmente solo epistolare e poi anche personale, che trova conferma nella presenza di Giulia al fianco del campione al termine della tappa dello Stelvio durante il Giro del 1953 e sul palco della premiazione del Campionato del mondo di Lugano vinto nello stesso anno da Coppi. La relazione diventa di pubblico dominio nel giugno del 1954, una settimana dopo la conclusione del [[Giro d'Italia 1954|Giro d'Italia]], quando entrambi lasciano le rispettive famiglie per andare a convivere a villa Carla, a Novi Ligure.<ref name="la dama bianca"/> In quel periodo Giulia Occhini diventa famosa con il soprannome di "Dama Bianca": l'appellativo (''dame en blanc'') le viene dato da Pierre Chany, giornalista de ''[[L'Équipe]]'', per il colore del montgomery da lei indossato all'arrivo della tappa di [[Sankt Moritz]] durante il Giro d'Italia di quell'anno.<ref name="la dama bianca">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=La Dama Bianca - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|pubblicazione=www.treccani.it|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref>
 
EssendoUna entrambisettimana già sposati, il campione edopo la "Damaconclusione Bianca"del suscitarono[[Giro alld'epocaItalia grande1954]], scandaloentrambi elasciarono lale lororispettive relazionefamiglie venneper fortementeandare avversataa daconvivere unaa partevilla dell'[[opinioneCarla, pubblica]]a e persino [[papa Pio XII]] giunse aNovi condannarlaLigure.<ref name="la dama bianca e coppi">{{cita news|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/10000/7417.xml|titolo=La Dama bianca e Coppi un bacio e fu subito scandalo|accesso=11 ottobre 2014|autore=Wladimiro Settemelli|pubblicazione=[[L'Unità]], p. 9|data=8 luglio 2001|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141018003129/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/10000/7417.xml|dataarchivio=18 ottobre 2014}}</ref> Coppi e la moglie Bruna Ciampolini si separarono consensualmente, mentre Enrico Locatelli denunciò la moglie per [[adulterio]]. Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1954 i carabinieri, accompagnati da Locatelli, fecero irruzione a villa Carla, ma non riuscirono a cogliere la flagranza di reato.<ref name="la dama bianca"/> Tornarono il 9 settembre e questa volta arrestarono Giulia Occhini per adulterio. Portata inizialmente nel carcere di Alessandria, dopo quattro giorni la donna venne rilasciata con [[foglio di via]] e costretta a recarsi in domicilio coatto ad [[Ancona]], a casa di una zia, con obbligo di firma in questura.<ref name="la dama bianca"/><ref name="la dama bianca e coppi"/> Coppi venne a sua volta privato del [[passaporto]].<ref name="la dama bianca"/>
 
Il [[processoProcesso (diritto)penale italiano|processo]] successivo, celebrato nel marzo del 1955, si concluse con la condanna di Coppi a due mesi di carcere per abbandono del tetto coniugale, e di Giulia Occhini, incinta, a tre mesi di reclusione.<ref name="la dama bianca"/><ref name="la dama bianca e coppi"/> Entrambi usufruirono comunque della sospensione condizionale della pena.

Dopo Tra millediverse difficoltà, Coppi e Giulia Occhini si sposarono in [[Messico]] (matrimonio mai riconosciuto in Italia) e la Occhini diede alla luce un figlio, Angelo Fausto detto "Faustino", nato a [[Buenos Aires]] il 13 maggio 1955.<ref name="la dama bianca"/> Angelo Fausto Coppi jr., che attualmente possiedeottenne il doppio passaporto italiano e argentino, venne fatto nascere in [[Argentina]] per poter ricevere il cognome "Coppi", poiché Locatelli si rifiutava di disconoscerne la paternità.<ref>Speciale Fausto Coppi - Rai Tre 2 gennaio 2010 ore 16:00.</ref>
 
== Palmarès ==
=== Strada ===
{{Colonne}}
*[[1938]] <small>(dilettanti)</small>
:Gran Premio di Castelletto d'Orba
:Trofeo Gigi Agosta - Alessandria
 
*[[1939]] <small>(dilettantiDopolavoro Tortona)</small>
:Coppa Città di Pavia
:Coppa Canepa - Genova Bolzaneto
:Coppa Contessa Carnevale - Pugliola di Lerici
:Giro del Penice
:[[Giro del Casentino]]
:Tre Valli Varesine indipendenti
:Coppa Medaglia d'Oro Dino Miglia - Susa
 
*[[1940]] <small>(Legnano, due vittorie)</small>
:11ª tappa [[Giro d'Italia 1940|Giro d'Italia]] ([[Firenze]] > [[Modena]])
:Classifica generale [[Giro d'Italia 1940|Giro d'Italia]]
 
*[[1941]] <small>(Legnano, quattro vittorie)</small>
:[[Giro di Toscana 1941|Giro di Toscana]]
:[[Giro del Veneto 1941|Giro del Veneto]]
:[[Giro dell'Emilia 1941|Giro dell'Emilia]]
:[[Tre Valli Varesine 1941|Tre Valli Varesine]]
 
*[[1942]] <small>(Legnano, una vittoria)</small>
:[[CampionatiCampionato italianiitaliano di ciclismo su strada 1942|Campionati italiani]], Provaprova in linea
 
*[[1945]] <small>(SSS.S. Lazio, due vittorie)</small>
:Coppa SalvioliSalvioni - Roma
:Coppa Ferdinando Candelotti nel- LazioRoma
 
*[[1946]] <small>(Bianchi, sette vittorie)</small>
:[[Milano-Sanremo 1946|Milano-Sanremo]]
:[[Giro di Romagna 1946|Giro di Romagna]]
:4ª tappa, 2ª semitappa [[Giro d'Italia 1946|Giro d'Italia]] ([[Prato (Italia)|Prato]] > [[Bologna]])
:13ª tappa [[Giro d'Italia 1946|Giro d'Italia]] ([[Udine]] > [[Auronzo di Cadore]])
:14ª tappa [[Giro d'Italia 1946|Giro d'Italia]] ([[Auronzo di Cadore]] > [[Bassano del Grappa]])
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:[[Giro di Lombardia 1946|Giro di Lombardia]]
 
*[[1947]] <small>(Bianchi, dodici vittorie)</small>
:[[Giro di Romagna 1947|Giro di Romagna]]
:4ª tappa [[Giro d'Italia 1947|Giro d'Italia]] ([[Reggio Emilia]] > [[Prato (Italia)|Prato]])
:8ª tappa [[Giro d'Italia 1947|Giro d'Italia]] ([[Roma]] > [[Napoli]])
:16ª tappa [[Giro d'Italia 1947|Giro d'Italia]] ([[Pieve di Cadore]] > [[Trento]])
:Classifica generale [[Giro d'Italia 1947|Giro d'Italia]]
:5ª tappa, 2ª semitappa [[TourGiro dedi SuisseSvizzera 1947|TourGiro dedi SuisseSvizzera]] ([[Losanna]] > [[Ginevra]], cronometro)
:[[Giro del Veneto 1947|Giro del Veneto]]
:[[Campionato italiano di ciclismo su strada 1947|Campionati italiani]] (a punti)
:[[Attraverso Losanna]]
:[[Grand Prix des Nations]] (cronometro)
:[[Attraverso Losanna]]
:[[Giro dell'Emilia 1947|Giro dell'Emilia]]
:[[Giro di Lombardia 1947|Giro di Lombardia]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su strada|Campionati italiani]] (a punti)
 
*[[1948]] <small>(Bianchi, sei vittorie)</small>
:[[Milano-Sanremo 1948|Milano-Sanremo]]
:16ª tappa [[Giro d'Italia 1948|Giro d'Italia]] ([[Auronzo di Cadore]] > [[Cortina d'Ampezzo]])
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:[[Giro dell'Emilia 1948|Giro dell'Emilia]]
 
*[[1949]] <small>(Bianchi-Ursus, tredici vittorie)</small>
:[[Milano-Sanremo 1949|Milano-Sanremo]]
:[[Giro di Romagna 1949|Giro di Romagna]]
:4ª tappa [[Giro d'Italia 1949|Giro d'Italia]] ([[Cosenza]] > [[Salerno]])
:11ª tappa [[Giro d'Italia 1949|Giro d'Italia]] ([[Bassano del Grappa]] > [[Bolzano]])
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:Classifica generale [[Tour de France 1949|Tour de France]]
:[[Giro del Veneto 1949|Giro del Veneto]]
:[[Campionato italiano di ciclismo su strada 1949|Campionati italiani]] (a punti)
:[[Giro di Lombardia 1949|Giro di Lombardia]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su strada|Campionati italiani]] (a punti)
 
{{Colonne spezza}}
*[[1950]] <small>(Bianchi-Ursus, quattro vittorie)</small>
:[[Giro di Reggio di Calabria]]
:[[Parigi-Roubaix 1950|Parigi-Roubaix]]
:2ª tappa, 1ª semitappa [[Roma-Napoli-Roma 1950|Roma-Napoli-Roma]] ([[Napoli]] > [[Latina]])
:[[Freccia Vallone 1950|Freccia Vallone]]
 
*[[1951]] <small>(Bianchi-Pirelli, quattro vittorie)</small>
:6ª tappa [[Giro d'Italia 1951|Giro d'Italia]] ([[Perugia]] > [[Terni]])
:18ª tappa [[Giro d'Italia 1951|Giro d'Italia]] ([[Cortina d'Ampezzo]] > [[Bolzano]])
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:[[Gran Premio di Lugano a cronometro|Gran Premio Vanini - Lugano]] (cronometro)
 
*[[1952]] <small>(Bianchi-Pirelli, quattordici vittorie)</small>
:5ª tappa [[Giro d'Italia 1952|Giro d'Italia]] ([[Roma]] > [[Rocca di Papa]])
:11ª tappa [[Giro d'Italia 1952|Giro d'Italia]] ([[Venezia]] > [[Bolzano]])
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:Classifica generale [[Gran Premio del Mediterraneo 1952 (ciclismo)|Gran Premio del Mediterraneo]]
 
*[[1953]] <small>(Bianchi-Pirelli, cinquesei vittorie)</small>
:4ª tappa [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]] ([[San Benedetto del Tronto]] > [[Roccaraso]])
:19ª tappa [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]] ([[Auronzo di Cadore]] > [[Bolzano]])
:20ª tappa [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]] ([[Bolzano]] > [[Bormio]])
:Classifica generale [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]]
:[[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|Campionati del mondo]], Prova in linea
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1954]] <small>(Bianchi-Pirelli, novedieci vittorie)</small>
:3ª tappa [[Parigi-Nizza]] ([[Saint-Étienne]] > [[Vergèze]])
:[[Giro di Campania 1954|Giro di Campania]]
:4ª tappa, 1ª semitappa [[Roma-Napoli-Roma 1954|Roma-Napoli-Roma]] ([[Napoli]] > [[Latina]])
:54ª tappa, 2ª semitappa [[Roma-Napoli-Roma 1954|Roma-Napoli-Roma]] ([[Latina]] > [[Roma]])
:20ª tappa [[Giro d'Italia 1954|Giro d'Italia]] ([[San Martino di Castrozza]] > [[Bolzano]])
:2ª tappa [[TourGiro dedi SuisseSvizzera 1954|TourGiro dedi SuisseSvizzera]] ([[Winterthur]] > [[Davos]])
:4ª tappa [[TourGiro dedi SuisseSvizzera 1954|TourGiro dedi SuisseSvizzera]] ([[Lecco]] > [[Lugano]])
:[[Coppa Bernocchi 1954|Coppa Bernocchi]] (valida come una delle prove del [[campionati italiani di ciclismo su strada|Campionato italiano]])
:[[Giro di Lombardia 1954|Giro di Lombardia]]
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1955]] <small>(Bianchi-Pirelli, seisette vittorie)</small>
:[[Giro di Campania 1955|Giro di Campania]]
:5ª tappa, 2ª semitappa [[Gran Premio Ciclomotoristico 1955|Gran Premio Ciclomotoristico]] ([[Aprilia (Italia)|Aprilia]] > [[Roma]])
:20ª tappa [[Giro d'Italia 1955|Giro d'Italia]] ([[Trento]] > [[San Pellegrino Terme]])
:[[Giro dell'Appennino 1955|Giro dell'Appennino]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su strada|Campionati italiani]] (a punti)
:[[Tre Valli Varesine 1955|Tre Valli Varesine]]
:[[Campionato italiano di ciclismo su strada 1955|Campionati italiani]] (a punti)
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1956]] <small>(Carpano-Coppi, una vittoria)</small>
:[[Gran Premio di Lugano a cronometro|Gran Premio Campari - Lugano]] (cronometro)
 
*1957 <small>(Carpano-Coppi, una vittoria)</small>
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Ercole Baldini]])
{{Colonne fine}}
 
==== Altri successi ====
{{Colonne}}
*[[1939]]1941 <small>(dilettantiLegnano)</small>
:Circuito di Susa
:Coppa Contessa Carnevale
 
*[[1941]] <small>(Legnano)</small>
:1ª prova [[Giro della Provincia di Milano]] (cronocoppie, con [[Mario Ricci (ciclista)|Mario Ricci]])
:[[Giro della Provincia di Milano]] (con [[Mario Ricci (ciclista)|Mario Ricci]])
 
*[[1942]] <small>(Legnano)</small>
:1ª prova [[Giro della Provincia di Milano]] (cronocoppie, con [[Mario De Benedetti]])
 
*[[1945]] <small>(IndipendenteS.S. Lazio)</small>
:Circuito degli Assi - Milano
:Circuito di Lugano
:Circuito di Ospedaletti
 
*[[1946]] <small>(Bianchi)</small>
:Critérium du Trocadéro
:Criterium del mondo - Zurigo
:Circuito di Lugano
 
*[[1948]] <small>(Bianchi)</small>
:[[classifica scalatori (Giro d'Italia)|Classifica scalatori]] [[Giro d'Italia 1948|Giro d'Italia]]
 
*[[1949]] <small>(Bianchi-Ursus)</small>
:[[classifica scalatori (Giro d'Italia)|Classifica scalatori]] [[Giro d'Italia 1949|Giro d'Italia]]
:Criterium di La Louvière
:Circuito di Genova
:[[classifica scalatori (Tour de France)|Classifica scalatori]] [[Tour de France 1949|Tour de France]]
:Classifica generale [[Challenge Desgrange-Colombo]]<ref>Classifica che tiene conto dei piazzamenti a Giro d'Italia, Tour de France, Parigi-Roubaix, [[Parigi-Bruxelles]], [[Giro delle Fiandre]], Giro di Lombardia e Milano-Sanremo.</ref>
 
*[[1950]] <small>(Bianchi-Ursus)</small>
:Circuito di Genova
 
*[[1951]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:Criterium di Brasschaat
:Criterium di Besançon
:Criterium di Sables-d'Olonne
 
*[[1952]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:2ª tappa [[Gran Premio del Mediterraneo (ciclismo)|Gran Premio del Mediterraneo]] ([[Foggia]] > [[Bari]], cronosquadre)
:[[classifica scalatori (Tour de France)|Classifica scalatori]] [[Tour de France 1952|Tour de France]]
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{{Colonne spezza}}
*[[1953]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:11ª tappa [[Giro d'Italia 1953|Giro d'Italia]] ([[Modena]] > [[Modena]], cronosquadre)
:Circuito di Borgosesia
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:Criterium di Firminy
:Circuito degli Assi - Tortona
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1954]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:1ª tappa [[Giro d'Italia 1954|Giro d'Italia]] ([[Palermo]] > [[Palermo]], cronosquadre)
:[[Classifica scalatori (Giro d'Italia)|Classifica scalatori]] [[Giro d'Italia 1954|Giro d'Italia]]
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:Circuito di Palermo
:Circuito di Casale Monferrato
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1955]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:Circuito di Cagliari
:Circuito di Rimini
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:Circuito di Catania
:Circuito di Messina
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Riccardo Filippi]])
 
*[[1956]] <small>(Carpano-Coppi)</small>
:Criterium di Namur
 
*[[1957]] <small>(Carpano-Coppi)</small>
:Gran Premio di Santhià
:[[Trofeo Baracchi]] (cronocoppie, con [[Ercole Baldini]])
 
*[[1958]] <small>(Bianchi-Pirelli)</small>
:Criterium di Versailles (cronocoppie, con [[Jorge Batiz]])
:Circuito di Calvisano
 
*[[1959]] <small>(Tricofilina-Coppi)</small>
:Grand Prix du Progrès (cronocoppie, con [[Ferdinando Terruzzi]])
:Circuito di Lanciano
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=== Pista ===
{{Colonne}}
*[[1940]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su pista|Campionati italiani]], Inseguimento individuale
 
*[[1941]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su pista|Campionati italiani]], Inseguimento individuale
 
*[[1942]]
:[[Campionati italiani di ciclismo su pista|Campionati italiani]], Inseguimento individuale
:[[Record dell'ora]]
{{Colonne spezza}}
*[[1947]]
:[[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1947|Campionati del mondo]], Inseguimento individuale
:[[Campionati italiani di ciclismo su pista|Campionati italiani]], Inseguimento individuale
 
*[[1949]]
:[[Campionati del mondo di ciclismo su pista 1949|Campionati del mondo]], Inseguimento individuale
:[[Campionati italiani di ciclismo su pista|Campionati italiani]], Inseguimento individuale
 
*[[1958]]
:[[Sei giorni di Buenos Aires]] (con [[Jorge Batiz]])
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==Coppi nei mediaRiconoscimenti==
* ''Trophee Edmond Gentil'' nel 1947 e 1952.
===Televisione===
* Inserito nella ''Top 25 della Cycling Hall of Fame.''
La [[Rai]] ha dedicato a Fausto Coppi una [[Fiction televisiva|fiction]] in due puntate intitolata ''[[Il grande Fausto]]'', diretta da [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]], con [[Sergio Castellitto]] e [[Ornella Muti]], andata in onda il 29 e 30 ottobre [[1995]].
* Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella [[Walk of Fame dello sport italiano]] a Roma, riservata agli ex atleti italiani. che si sono distinti in campo internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.coni.it/it/news/primo-piano/9832-inaugurata-la-walk-of-fame.html |titolo=Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano |accesso=20 dicembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.coni.it/images/CNA_100_Leggende_per_data_di_nascita.pdf |titolo=100 leggende Coni |accesso=20 dicembre 2017}}</ref>
 
== Riferimenti nella cultura di massa ==
Numerosi elementi della vita di Fausto Coppi sono trattati nella fiction ''[[Gino Bartali - L'intramontabile]]'', coprodotta da RAI-Endemol e andata in onda nel [[2006]] su Rai Uno, dove Coppi è stato interpretato dall'attore [[Simone Gandolfo]].
===Stampa===
* Celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva - tanto da entrare nell'[[immaginario collettivo]] degli italiani - è la foto che ritrae Coppi e Bartali mentre si passano una bottiglietta durante la salita del [[Col du Galibier|Galibier]] al Tour del 1952. Non fu mai completamente chiarito se fosse stato Coppi a passare la bottiglia a Bartali o viceversa. La foto, scattata dal fotografo Carlo Martini, fu in realtà preparata: Martini si mise d'accordo coi due corridori e col direttore di gara, diede quindi la bottiglia a un suo amico e gli disse di porgerla ai due mentre passavano.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/cultura/coppi_bartali_e_quella_foto__entrata_mito_due_ruote/borraccia-fotogiornalismo-vito_liverani-bartali-coppi-ciclismo/20-05-2009/articolo-id=352639-page=0-comments=1|titolo=Coppi, Bartali e quella foto entrata nel mito delle due ruote|accesso=11 novembre 2009|data=20 maggio 2009|editore=ilgiornale.it}}</ref>
* La relazione extraconiugale di Coppi con [[Giulia Occhini]] fu al centro delle cronache scandalistiche del tempo, dal preciso momento in cui i fotografi rilevarono la presenza di Giulia al fianco del campione al termine della tappa dello Stelvio durante il [[Giro d'Italia 1953|Giro del 1953]] e sul palco della premiazione del [[Campionati del mondo di ciclismo su strada 1953|Campionato del mondo di Lugano]] vinto nello stesso anno da Coppi. L'evento divenne ben presto di pubblico dominio. Essendo entrambi già sposati, il campione e la "Dama Bianca" suscitarono grande scandalo e la loro relazione venne fortemente avversata da una parte dell'[[opinione pubblica]] e persino [[papa Pio XII]] giunse a condannarla.<ref name="la dama bianca e coppi">{{cita news|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/10000/7417.xml|titolo=La Dama bianca e Coppi un bacio e fu subito scandalo|accesso=11 ottobre 2014|autore=Wladimiro Settemelli|pubblicazione=[[L'Unità]], p. 9|data=8 luglio 2001|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141018003129/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/10000/7417.xml}}</ref> Per Giulia Occhini fu coniato il soprannome di "Dama Bianca": l'appellativo (''dame en blanc'') le venne dato da Pierre Chany, giornalista de ''[[L'Équipe]]'', per il colore del [[Montgomery (indumento)|montgomery]] da lei indossato all'arrivo della tappa di [[Sankt Moritz]] del [[Giro d'Italia 1954]].<ref name="la dama bianca">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciclismo_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=La Dama Bianca - Enciclopedia dello Sport|accesso=31 agosto 2014|autore=[[Claudio Gregori (giornalista)|Claudio Gregori]]}}</ref>
* Nel 2002, a 42 anni esatti dalla scomparsa del "campionissimo", il [[Corriere dello Sport]], con un articolo in prima pagina, diffuse la notizia che il ciclista non fosse deceduto a seguito di malaria contratta in [[Alto Volta]] ma per un avvelenamento da parte di uno stregone locale. A riferire l'episodio al quotidiano fu tale Mino Caudillo, all'epoca dirigente del CONI, che l'avrebbe saputo nel 1985, in [[Africa]], da un frate francese, al quale la rivelazione sarebbe stata fatta in confessionale. L'avvelenamento sarebbe avvenuto per vendicare in modo indiretto uno sgarbo a un corridore africano. Nonostante le modalità di acquisizione da [[leggenda metropolitana]] la notizia indusse la [[Procura della Repubblica]] di [[Roma]] ad aprire addirittura un fascicolo contro ignoti che - chiaramente - non ebbe alcun esito<ref>[http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/NTovZXMvaXQvcmNzZGF0aS9AMTEzMTA4 Aperta un'Inchiesta sulla morte di Coppi, inː Corriere della Sera, 6 gennaio 2002].</ref><ref>{{Cita web |url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2002/01/06/SS401.html |titolo=Nuova Sardegna, 6 gennaio 2002 |accesso=12 marzo 2021 |dataarchivio=7 aprile 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220407172854/https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2002/01/06/SS401.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://archivio.unita.news/assets/main/2002/01/06/page_018.pdf L'Unità, 6 gennaio 2002].</ref>.
 
===Cinema===
* Fausto Coppi interpreta se stesso in ''[[Totò al giroGiro d'Italia]]'', film del [[1948]] diretto da [[Mario Mattoli]].
* Nel film ''[[Appuntamento a Belleville]]'', diretto da [[Sylvain Chomet]], il protagonista (Champion) è un'evidente caricatura di Fausto Coppi.
* Nel film ''[[Mi chiamava Valerio]]'' di [[Igor Biddau]], biografia di [[Valeriano Falsini]], unico gregario toscano di Coppi, è interpretato da [[Roberto Caccavo]].
 
===Televisione===
Nel film ''[[Appuntamento a Belleville]]'', diretto da [[Sylvain Chomet]], il protagonista (Champion) è un'evidente caricatura di Fausto Coppi. Sempre in ''Appuntamento a Belleville'', nella camera di Champion da piccolo si vede una foto autografata proprio da Fausto Coppi.
* La [[Rai]] ha dedicato a Fausto Coppi una [[Fiction televisiva|fiction]] in due puntate intitolata ''[[Il grande Fausto]]'', diretta da [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]], con [[Sergio Castellitto]] e [[Ornella Muti]], andata in onda il 29 e 30 ottobre 1995.
 
* Numerosi elementi della vita di Fausto Coppi sono trattati nella fiction ''[[Gino Bartali - L'intramontabile]]'', coprodotta da Rai ed Endemol e andata in onda nel 2006 su Rai 1, dove Coppi è interpretato da [[Simone Gandolfo]].
Nel film ''[[Mi Chiamava Valerio]]'' di [[Igor Biddau]], biografia di [[Valeriano Falsini]], unico gregario toscano di Coppi, è interpretato da [[Roberto Caccavo]].
 
==Riconoscimenti==
* ''Trophee Edmond Gentil'' nel 1947 e 1952
* Inserito nella ''Top 25 della Cycling Hall of Fame''
* Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella [[Walk of Fame dello sport italiano]] a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.<ref>{{cita web|http://www.coni.it/it/news/primo-piano/9832-inaugurata-la-walk-of-fame.html |Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano |20 dicembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|http://www.coni.it/images/CNA_100_Leggende_per_data_di_nascita.pdf |100 leggende Coni |20 dicembre 2017}}</ref>
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Coppi-Alassio.jpg|Piastrella autografata da Coppi sul [[muretto di Alassio]].
File:Coppistelvio.jpg|Stele in ricordo di Fausto Coppi sul [[Passo dello Stelvio]].
File:FaustoCoppi.jpg|Il monumento a Coppi posto il 2 luglio 2000 sul [[Passo Pordoi]] dal comune di [[Canazei]].
Monumento a Fausto Coppi al passo dell'Agerola (NA).jpg|Monumento alla memoria di Fausto Coppi al passo dell'[[Agerola]] (NA).
</gallery>
 
Riga 573 ⟶ 580:
 
==Bibliografia==
* {{DBI|nome=COPPI, Fausto|nomeurl=fausto-coppi|autore=Giuseppe Pignatelli|anno=1983|pagine=|volume=28|accesso=31 maggio 2015}}
*AA.VV., ''Il nostro Coppi. Il Campionissimo nel ricordo dei figli Marina e Fausto'', Ediz. Fondazione C.R. Tortona, 2010, e-book gratuito, download: www.fondazionecrtortona.it - link: Pubblicazioni e-book
* {{Cita libro|titolo=Fausto Coppi. Un uomo solo al comando|autore=Paolo Alberati|editore=Giunti|città=Firenze|anno=2009|ISBN=978-88-09-06329-7|lccn=2010358961|oclc=1073434326|SBN=MOD1545710|cid=Alberati}}
*AA.VV., ''Fausto Coppi il monumento'', Ed. Direzione Comunicazione Istituzionale della Giunta regionale del Piemonte, 2002.
* {{cita libro|autore1=Paolo Amadori|autore2=Paolo Tullini|titolo=Le bici di Coppi. Il tesoro ritrovato di Pinella De Grandi e la vera storia delle biciclette del Campionissimo|città=Portogruaro|editore=Ediciclo|anno=2013|isbn=978-88-6549-093-8|sbn=UBO4042943|oclc=862072496|lccn=2013381199}}
*{{cita libro|titolo=Fausto Coppi|autore=Paolo Alberati|isbn=978-88-09-06329-7|editore=[[Giunti Editore]]|anno=2008|cid=Alberati}}
* {{cita libro|autore1=Pier Bergonzi|wkautore1=Pier Bergonzi|autore2=Claudio Gregori|wkautore2=Claudio Gregori (giornalista)|autore3=Marco Pastonesi|wkautore3=Marco Pastonesi|altri=[[Carlo Verdelli]] (prefazione), [[Vito Liverani]] (fotocronache)|titolo=Chiedi chi era Coppi|opera= I libri de La Gazzetta dello Sport|città=Milano|editore=RCS Media Group|anno=2009|sbn=TSA1244916}}
*{{cita libro|titolo=Coppi e il diavolo|autore=[[Gianni Brera]]|isbn=978-88-6073-210-1|editore=[[Baldini Castoldi Dalai Editore]]|anno=2008|edizione=3ª edizione}}
* {{cita libro|titoloautore=Io,Gianni CoppiBrera|autorewkautore=[[Gianni Brera]]|titolo=Io, Coppi|città=Milano|editore=Edizioni Vitagliano|anno=1960|sbn=SBL0141371}}
* {{Cita libro|autore=Gianni Brera|wkautore=Gianni Brera|titolo=Coppi e il diavolo|editore=Baldini&Castoldi|città=Milano|anno=1994|ISBN=88-85987-32-X|oclc=635768598|SBN=TO00331172}}
*Giuseppe Castelnovi, ''Tre uomini d'oro. Fiorenzo Magni, Gino Bartali, Fausto Coppi'', Vallardi, 2011.
* {{cita libro|autore=Giuseppe Castelnovi|titolo=L'aironeTre volauomini ancorad'oro. FaustoFiorenzo CoppiMagni, l'indimenticabile|autore=BrunoGino CavalieriBartali, AlessandroFausto LazzariniCoppi|città=Cassina ede' GiancarloPecchi Benatti(MI)|editore=Edizioni ilRoberto FiorinoVallardi|anno=19982011|isbn=978-88-95684-27-7|sbn=MIL0810967}}
* {{cita libro|titoloautore1=Campionissimi,Bruno 120Cavalieri|autore2=Alessandro anniLazzarini|autore3=Giancarlo diBenatti|titolo=L'airone storiavola delancora, ciclismoFausto inCoppi Piemontel'indimenticabile|autorecittà=[[Beppe Conti]]Modena|editore=MusumeciEdizioni Editoreil Fiorino|anno=19971998|isbn=978-88-70327549-550803-80|sbn=RAV0308297}}
* {{cita libro|titoloautore=QuellaBeppe maglia biancoConti|wkautore=Beppe celesteConti|autoretitolo=[[ClaudioCampionissimi, Ferretti]]120 anni di storia del ciclismo in Piemonte|editore=LogosMusumeci Tv editriceEditore|anno=19871997|isbn=978-88-7032-550-8}}
* {{cita libro|autore=Claudio Ferretti|wkautore=Claudio Ferretti|titolo=Quella maglia bianco celeste|editore=Logos Tv editrice| anno=1987}}
*{{cita libro|titolo=Un uomo solo. Vita e leggenda di Fausto Coppi, il campionissimo|autore=William Fotheringham|traduttore=L. Grandi, S. Tettamanti|editore=[[Piemme Edizioni]]|anno=2009|isbn=978-88-566-1139-7}}
* {{cita libro|autore=Guido Giardini|titolo=Fausto Coppi|autorecittà=Guido GiardiniMilano-Pavia|editore=Edizioni il Portale|città=Milano-Pavia|anno=1949}}
* {{cita libro|autore=Giancarlo Governi|wkautore=Giancarlo Governi|titolo=Il grande Airone. Il romanzo di Fausto Coppi|autore=[[Giancarlo Governi]]|editore=[[Castelvecchi]]|anno=2009|isbn=978-88-7615-349-5}}
* {{cita libro|autore=Claudio Gregori|wkautore=Claudio Gregori (giornalista)|titolo=Coppi contro Bartali. Gli eroi di un ciclismo di altri tempi|città=Santarcangelo di Romagna (RN)|editore=Diarkos|anno=2020|isbn=978-88-321-7674-2|SBN=BRI0489257}}
*[[Curzio Malaparte]], ''Coppi e Bartali'', Milano, Adelphi, 2009; nuova edizione post "Les deux visages de l'Italie", rivista Sport Digest, 1949.
* {{Cita libro|titolo=Coppi e Bartali|autore=Curzio Malaparte|wkautore=Curzio Malaparte|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2009|ISBN=978-88-459-2381-4|oclc=377851022|SBN=RAV1815567}}
*[[Domenico Massa]], ''C'eravamo tanto amati'', Nuova Editrice Genovese, 2001.
* {{Cita libro|titolo=Coppi e Bartali|autore=Daniele Marchesini|editore=il Mulino|città=Bologna|anno=1998|ISBN=88-15-06715-9|lccn=99163293|oclc=635559482|SBN=REA0043395}}
*[[Domenico Massa]] e [[Piero Coppi]], ''Fausto Coppi e la sua Castellania'', Nuova Editrice Genovese, 1998.
*[[G. {{cita libro|autore=Gabriele Moroni]] ''|titolo=Fausto Coppi. La solitudine di un campione'' |città=Milano|editore=Mursia, Milano ISBN 978-88-425-4358-9|anno=2009|sbn=LO11265441}}
* {{cita libro|autore1=Domenico Massa|wkautore=Domenico Massa|autore2=Piero Coppi|titolo=Fausto Coppi e la sua Castellanìa|città=Genova|editore=Nuova Editrice Genovese|anno=1998|sbn=TO00896875}}
*[[Rino Negri]], ''Coppi'', I campioni del giorno, edizione S.E.S.S. Gazzetta dello Sport, 20 settembre 1951.
* {{cita libro|curatore=[[Domenico Massa]]|titolo=C'eravamo tanto amati|città=Genova|editore=Nuova Editrice Genovese|anno=2001|sbn=LIG0005022}}
*[[Rino Negri]], ''Un uomo solo... Fausto Coppi nella vita, nella storia, nella leggenda'', Reverdito edizioni, 1996.
*[[ {{cita libro|autore=Jean-Paul Ollivier|altri=[[Giorgio Bocca]], ''|titolo=Fausto Coppi'',. Feltrinelli,la tragedia della gloria|città=Milano|editore=Feltrinelli|anno=1980.|sbn=SBL0305174}}
* {{cita libro|autore=Gian Paolo Ormezzano|wkautore=Gianpaolo Ormezzano|titolo=Il nostro Coppi: il Campionissimo nel ricordo dei figli Marina e Fausto|editore=Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona|anno=2010|isbn=978-88-902500-8-8|sbn=TO01784315}}
*{{cita libro|titolo=Fausto Coppi. L'uomo e il campione|autore=Davide Pascutti|editore=[[BeccoGiallo]], 2010}}
* {{cita libro|autore=Davide Pascutti|titolo=Fausto Coppi. L'uomo e il campione|editore=BeccoGiallo|anno=2010}}
*Filippo Timo, ''Viva Coppi!'', Pavia, Monboso, 2010. ISBN 978-88-87219-22-7
* {{cita libro|autore=Rino Negri|wkautore=Rino Negri|titolo=Coppi, I campioni del giorno|editore=edizione S.E.S.S. Gazzetta dello Sport|anno=20 settembre 1951}}
*{{cita libro|titolo=Gli angeli di Coppi - il Campionissimo raccontato da chi ci correva insieme, contro, e soprattutto dietro|autore=[[Marco Pastonesi]]|editore=Ediciclo Editore|anno=1999|isbn=88-85318-35-5|cid=Pastonesi}}
* {{cita libro|autore=Rino Negri|wkautore=Rino Negri|titolo=Un uomo solo. Fausto Coppi, nella vita, nella storia, nella leggenda.|città=Trento|editore=Reverdito|anno=1996|sbn=REA0036831}}
*[[Orio Vergani]], [[Vittorio Notarnicola]], [[Mario Oriani]], ''La leggenda di Fausto Coppi'', I romanzi del Corriere, 1960.
* {{cita libro|autore=Marco Pastonesi|wkautore=Marco Pastonesi|titolo=Gli angeli di Coppi. il Campionissimo raccontato da chi ci correva insieme, contro, e soprattutto dietro|città=Portogruaro|editore=Ediciclo|anno=1999|isbn=88-85318-35-5|sbn=CFI0485364|cid=Pastonesi}}
*[[Orio Vergani]], [[Guido Vergani]], ''Caro Coppi. La vita, le imprese, la malasorte, gli anni di Fausto e di quell'Italia'', Mondadori, 1997. ISBN 88-04-42706-X
* {{cita libro|autore=Filippo Timo|titolo=Viva Coppi!|città=Pavia|editore=Monboso|anno=2010|sbn=MIL0789279}}
* {{DBI
* {{cita libro|autore1=Orio Vergani|autore2=Vittorio Notarnicola|autore3=Mario Oriani|wkautore1=Orio Vergani|wkautore2=Vittorio Notarnicola|titolo=La leggenda di Fausto Coppi|opera=I romanzi del Corriere|città=Milano|editore=Corriere della Sera|anno=1960|sbn=IEI0116770}}
|nome = COPPI, Fausto
* {{cita libro|autore1=Orio Vergani|autore2=Guido Vergani|wkautore1=Orio Vergani|wkautore2=Guido Vergani|titolo=Caro Coppi. La vita, le imprese, la malasorte, gli anni di Fausto e di quell'Italia|città=Milano|editore=Arnoldo Mondadori Editore|anno=1995|isbn=2560846367814|sbn=TSA1455487}}
|nomeurl = fausto-coppi
* {{cita libro|autore=William Fotheringham|titolo=Un uomo solo. Vita e leggenda di Fausto Coppi, il campionissimo|traduttore=L. Grandi, S. Tettamanti|editore=[[Piemme Edizioni]]|anno=2009|isbn=978-88-566-1139-7}}
|autore = Giuseppe Pignatelli
* {{cita libro|titolo=Fausto Coppi il monumento|editore=Giunta regionale del Piemonte, Direzione Comunicazione Istituzionale|anno=2002|sbn=TO01722535}}
|anno = 1983
|pagine =
|volume = 28
|accesso = 31 maggio 2015
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==Voci correlate==
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* [[Giulia Occhini]]
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{{Nazionale italiana di ciclismo maschile Mondiali 1956}}
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