Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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{{Torna a|Storia dei servizi segreti italiani}}
{{P|le posizioni di alcuni degli imputati sono assunte come dati di fatto|storia|ottobre 2018}}
Lo '''scandalo Telecom-Sismi''' è una vicenda accaduta in Italia relativa a presunte intercettazioni illegali
Portò al [[rinvio a giudizio]] di 34 persone, tra cui vari dipendenti di Telecom ed agenti della [[Polizia di Stato]], dell'[[Arma dei Carabinieri]] e della [[Guardia di Finanza]].
==L'inchiesta==
Tale inchiesta, che prese avvio a seguito dell'ordinanza fiume (oltre 350 pp) del 23 settembre [[2006]] del [[giudice per le indagini preliminari]] [[Paola Belsito]],<ref name="lastampa.it">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp Fonte: La Stampa "I nomi di tutti gli arrestati e i capi di imputazione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp |data=17
Tra gli arrestati, [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] (arrestato anche in relazione al [[Caso Abu Omar|sequestro di Abu Omar]]), ex numero 2 del [[SISMI]], [[Giuliano Tavaroli]], ex direttore della Security del Gruppo Telecom Italia, ed [[Emanuele Cipriani]], investigatore che da anni ha aperto una fiorente società di investigazioni a [[Firenze]], la ''Polis d'Istinto'' (i cui uffici sono in un appartamento della nuora di [[Licio Gelli]], del cui marito Cipriani è amico), oltre ad alcuni membri del [[Tiger Team]], il gruppo di [[hacker]] gestiti da Tavaroli.
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Figura emblematica, ma anche figura chiave per gli inquirenti, è [[Marco Bernardini]], già collaboratore esterno a contratto del S.I.S.De. e successivamente investigatore privato in una società che annovera tra i suoi clienti la Pirelli e la Telecom Italia. Bernardini, che in passato ha avuto occasione di utilizzare elementi delle forze dell'ordine per la raccolta di informazioni commissionate, viene interrogato numerose volte dal [[Pubblico Ministero]], Dottor Fabio Napoleone, al quale rilascia una lunga deposizione, nella quale chiarisce la sua posizione nella vicenda. A seguito dei detti interrogatori, il Pubblico Ministero rinuncia all'esecuzione di misure cautelari nei suoi confronti. Marco Bernardini dal momento del primo interrogatorio non si è mai spostato dall'Italia.
Nel gennaio e nel marzo 2007 altri provvedimenti di arresto colpiscono varie persone coinvolte nella vicenda, tra cui [[Fabio Ghioni]] e il suo [[Tiger Team]] (Andrea Pompili, Rocco Lucia e altri), di Telecom, e nuovamente Giuliano Tavaroli (all'epoca già in carcere) e Mancini. Tra gli arresti del marzo 2007 rientrano anche ex poliziotti ed un ex agente della [[
A Ghioni i magistrati contestano anche di aver ottenuto, oltre che da fornitori di Telecomitalia, da Cipriani e Bernardini ingenti somme di danaro per svolgere intrusioni informatiche, su incarichi che egli stesso commissionava. Queste somme, riversate su conti esteri di prestanomi e della fiduciaria neozelandese
I vari capi di imputazione comprendono i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto d'ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.
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Nel giugno 2007 a Tavaroli e Mancini sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nel luglio 2007 Cipriani ottiene la scarcerazione dagli arresti domiciliari.
Alcuni dei protagonisti di questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo
Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]])
==La chiusura delle indagini==
A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per [[associazione per delinquere]] e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. [[Angelo Jannone]], uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
==Notifica alle parti lese per pubblici annunci==
{{W|eventi|giugno 2010}}
Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini a metà del [[2007]], ha subito un rallentamento
L'8 gennaio [[2009]]
* si inizierà il 24 marzo [[2009]] con una "procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti", che verrà istruita dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Giuseppe Gennari<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 |titolo=Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209
* quasi in parallelo, il 31 marzo [[2009]] si procederà con l'"udienza preliminare" di competenza del [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] Mariolina Panasiti<ref>{{Cita web |url=http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 |titolo=Fissazione dell'udienza preliminare |accesso=13 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210
* verrà
Al contempo fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i [[Pubblico ministero|PM]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/200811241904-cro-r012743-art.html Fonte: Agi News On, 24.11.2008 "Inchiesta Telecom: Procura chiede il processo"] |
È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento, ma al momento non potranno far uso dei dossier (si dice oltre 10.000) per dimostrare le attività illegali perpetrate a loro danno e richiederne i risarcimenti in quanto la [[Corte costituzionale
===Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti (
====Prima udienza del 23-3-2009====
Nel corso dell'udienza i [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]] Stefano Civardi e Nicola Piacente, titolari dell'inchiesta
Il [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] si riserva di decidere nel corso dell'udienza successiva.
====Seconda udienza del 18-4-2009====
Ritenendo che i dossier equivalgano al ''corpo del reato'' e la loro eliminazione comporti quindi ''l'eliminazione di una prova diretta'', il GIP decide di sollevare eccezione di costituzionalità,
====Decisione della Corte
Accogliendo parzialmente le eccezioni sollevate dal [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]], con nota ''22.04.2009 - Decisione sulle “intercettazioni”'' la Consulta dichiara in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali<ref name="repubblica.it"/>. Infatti, là dove la norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, ecc.) in un'udienza camerale celebrata dal GIP che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti<ref>[http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88220&idCat=120 Fonte: Kataweb, 22.04.2009, "Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta"]</ref>:
* i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401, commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti;
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====Ripresa delle udienze per la distruzione degli atti mediante incidente probatorio====
Con decreto del 2 marzo [[2010]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] Dott. Giuseppe Gennari viene fissata per il 18 giugno [[2010]] la ripresa delle udienze per la distruzione degli atti illecitamente formati, mediante incidente probatorio come previsto dalla Corte
===Udienza preliminare (
{{S sezione|Italia}}
====Prima udienza del 31-3-2009====
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====Seconda udienza (23.04.2009)====
<ref>[http://www.lastampa.it:80/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp Fonte: La Stampa, 23-4-2009, "Intercettazioni, centinaia al processo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090426041553/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp |data=26 aprile 2009 }}</ref> Rappresenta la prima vera udienza preliminare. Si terminano di raccogliere le ultime costituzioni di parte civile e si ascoltano le prime eccezioni degli avvocati degli imputati. Da alcune parti offese è stata formulata la richiesta di citazione come responsabili civili dei ministeri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia, in quanto le indagini hanno rivelato che informazioni riservate sul conto di alcune parti offese erano state fornite o dai poliziotti o dai carabinieri o dai finanzieri che sono coinvolti nell'inchiesta. Per consentire ai legali degli imputati di esaminare le richieste di costituzioni di parte civile viene concesso un mese. Pertanto la seconda udienza viene rinviata al 22 maggio, cancellando le cinque udienze già previste per l'incidente probatorio prima di tale data.
====Decima udienza del 2-10-2009====
<ref>
====Undicesima udienza del 2-11-2009====
I difensori dell'ex agente della Cia [[John Spinelli]] hanno depositato una richiesta di patteggiamento per una pena di 3 anni di reclusione, 400 euro di multa e 150.000 di "restituzione per equivalente" rispetto a un'ipotesi di corruzione. È stato interrogato Marco Mancini, che ha invocato il [[segreto di Stato]]. Il GUP, sulla base che "all'imputato non viene contestata l'esecuzione materiale di un delitto sul quale già astrattamente non rileva che vi sia un segreto di Stato" bensì "è stata contestata una condotta di comunicazione di dati che appare essere astrattamente compatibile con la facoltà di prova di relazioni personali eventualmente coperte dal segreto di Stato, ed eventualmente - sotto tale profilo - anche lecite, con le persone con le quali tale divulgazione di dati possa essere eventualmente avvenuta; ovvero con la prova di contatti, indipendentemente da quanto con i contatti stessi realizzato, ascrivibili a relazioni coperte dal segreto di Stato" ha pertanto proceduto chiedendo "conferma dell'esistenza del segreto di Stato come opposto dall'imputato Marco Mancini al presidente del Consiglio dei ministri" per verificare se "i rapporti tra Mancini ed Emanuele Cipriani, Giuliano Tavaroli, Stefano D'Ambrosio, e degli altri personaggi parimenti indicati a verbale, debbano essere considerati coperti dal segreto di Stato". Stante l'interpello alla presidenza del Consiglio sul segreto di Stato opposto da Mancini, la prossima udienza è rinviata al 1º febbraio [[2010]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/223137 Fonte: Libero, 02.11.2009, "Dossier illeciti: ex agente CIA Spinelli patteggia a 3 anni"] |
===== La pronuncia 106/2009 della Corte
Nel 2009 la [[Corte
Secondo la Corte, "l'individuazione degli atti, dei fatti, delle notizie che possono compromettere la sicurezza dello stato e che devono rimanere segreti" costituisce il risultato di una valutazione "ampiamente discrezionale". Deve pertanto escludersi ogni sindacato giurisdizionale, in quanto "è inibito al [[potere giurisdizionale]] di sostituirsi al [[potere esecutivo]] e alla [[pubblica amministrazione]], e di operare il sindacato di merito sui loro atti". L'esercizio del potere di secretazione sarebbe quindi assoggettato al solo [[Parlamento]], "sede normale di controllo nel merito delle più alte e più gravi decisioni dell'esecutivo", attraverso il [[Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica]] (Copasir, già Copaco)<ref name=rep/>.
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===== L'apposizione del segreto di Stato da parte del governo Berlusconi IV =====
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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====Dodicesima udienza del 1-2-2010====
===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il 2 febbraio [[2010]]
* 1.250 000 € per il capo di imputazione a carico di Telecom e Pirelli, divisi in:
** 750 000 € alla Presidenza del Consiglio e ai
** 400 000 € a titolo di sanzione pecuniaria;
** 100 000 € come confisca del profitto del reato.
* 5 750 000 € per indennizzare le quasi 2000 parti civili (principalmente dipendenti oggetto di ''monitoraggio'' illegale. Per un importo di circa 3 000 € a testa<ref>[Fonte: La Repubblica, 1-2-2010, "Telecom e Pirelli patteggiano sulla vicenda dei dossier illegali"]</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_01/Dossier-illegali-Telecom-e-Pirelli-patteggiano-luigi-ferrarella_e2c653a8-0f01-11df-a497-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 1-2-2010, "Dossier illegali: con 7,5 milioni Telecom e Pirelli patteggiano"]</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.uominiliberi.eu/febbraio10/mazzette.pdf |titolo=Fone: Il secolo XIX, 2-2-2010, "Telecom e Pirelli pagano i danni" |accesso=14 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305220358/http://www.uominiliberi.eu/febbraio10/mazzette.pdf
Telecom e Pirelli potrebbero pertanto restare nell'udienza preliminare solo come parti civili costituite contro Tavaroli e Cipriani per l'ipotesi che costoro si siano indebitamente appropriati di soldi aziendali, e come responsabili civili rispetto ad altri reati contestati agli indagati.<br />Come conseguenza, alle vittime del "dossieraggio" non resterà che provare a intentare una causa civile a parte alle società per le quali lavorava Tavaroli.
In seguito alla sentenza 126/2009 della Corte
====Tredicesima udienza del 12-2-2010====
<ref name="Fonte 2010">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp Fonte: La Stampa, 12.02.2010, "Dossier Telecom, caso riaperto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100216010422/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52170girata.asp |data=16 febbraio 2010 }}</ref>
=====Le dichiarazioni spontanee di Emanuele Cipriani=====
<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/13/Cipriani_accusa_Tronchetti_denuncia_co_8_100213042.shtml Fonte: Corriere della Sera, 12-2-2010, "Cipriani accusa Tronchetti e stravolge tutto per riavere i soldi sequestrati"]</ref> È tutta dedicata alle dichiarazioni spontanee dell'investigatore Emanuele Cipriani, titolare della Polis D'Istinto. Cipriani, che a differenza di quasi tutti i restanti imputati non ha ottenuto il consenso all'accordo con i Pubblici Ministeri per patteggiare la pena proprio per una questione di quantum del risarcimento, davanti al Giudice delle Indagini Preliminari chiama pesantemente in causa Tronchetti e legge una memoria di nove pagine in cui sono elencati le attività svolte per conto di Tronchetti Provera. In essa Cipriani ribadisce di avere agito per conto di Tronchetti, sostenendo di aver preparato i dossier Telecom/Pirelli "nell'esclusivo interesse di Marco Tronchetti Provera" e che "il motivo delle indagini era quello di fornire elementi al presidente che potessero essergli di aiuto in difficili trattative societarie, in affari che dovevano concludersi e nella gestione delle assemblee".<br />Confermando tutte le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari ma fa marcia indietro sulle tante accuse da lui lanciate contro Marco Mancini, che nel frattempo si è avvalso del "segreto di Stato" per non rispondere al GUP, da cui aveva sempre raccontato di aver ricevuto notizie riservate<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilgiornale.it/interni/dossier_telecom_cipriani_lavoravo_tronchetti_le_indagini_erano_lui/cronaca-giustizia-telecom-dossier_illeciti-spioni-cipriani-tronchetti_provera/12-02-2010/articolostampa-id=421396-page=1-comments=1 Fonte: Il Giornale, 12-2-2010, "Dossier Telecom, Cipriani: «Lavoravo per Tronchetti. Le indagini erano per lui»"] |
Secondo il GUP le parole di Cipriani devono finire all'esame della Procura della Repubblica per essere valutate. Da un lato vi potrebbe essere la necessità di valutare la posizione di Tronchetti Provera, che allo stato dei fatti non risulta fin qui indagato, dall'altro si potrebbe configurare una calunnia nei suoi confronti. Ma anche, ancor più grave, una calunnia nei confronti degli stessi PM, poiché è Cipriani a dichiarare: "Ho più volte invitato i pm a svolgere tutte le indagini utili, verifiche circa l'agenzia di Tronchetti... Nulla di tutto ciò è stato fatto...". Durante l'udienza in aula si percepisce una forte tensione, soprattutto tra GUP e Pubblici Ministeri. Commenta il GUP, in Udienza: "Non potevo fare diversamente, io sono un pubblico ufficiale". Qualora la Procura della Repubblica ritenesse di essere stata calunniata e si avvalesse dell'art. 11 cpp, si avrebbe la trasmissione degli atti alla procura di Brescia, dove altri magistrati avrebbero il compito di effettuare nuovi accertamenti e magari potrebbero giungere a conclusioni diverse da quelle dei PM di Milano<ref name="Fonte 2010"/>
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=====Tronchetti Provera dà mandato per azioni legali a sua tutela=====
Nel frattempo l'ex presidente di [[Telecom Italia]], oggi di [[Pirelli & C.|Pirelli]], Marco Tronchetti Provera, che non è indagato e ha sempre smentito di essere stato a conoscenza di eventuali attività illecite condotte dalla security dell'azienda, dà mandato ai suoi legali di avviare nei confronti di Emanuele Cipriani azioni legali in ogni sede, civile e penale, a tutela della reputazione sua e dei suoi familiari<ref>
====Quattordicesima udienza del 26-02-2010====
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====Quindicesima udienza del 2-3-2010)====
Sono stati ascoltati tre dei testi richiesti dalla difesa di Emanuele Cipriani, tutti dipendenti Telecom dell'Area Security, che hanno confermato frequenti contatti diretti e indiretti tramite le segretarie tra Giuliano Tavaroli, ex-capo della Security di Pirelli e Telecom, e Marco Tronchetti Provera. È stato inoltre fatto presente da un teste che Tavaroli possedeva il numero dell'utenza mobile di Tronchetti Provera e si sentivano spesso. La difesa di Cipriani commenta l'udienza facendo notare come dalle testimonianze emerga il fatto che vi furono lacune nelle indagini dei Pubblici Ministeri sui rapporti tra la security e il vertice
====Sedicesima udienza del 5-3-2010====
Viene sentito Fabio Ghioni<ref>[http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf Trib. Milano, 05.3.2010 (ud.), GUP Panasiti (caso Telecom) Trascrizione dell'udienza di esame dell'imputato Ghioni nelle forme dell'incidente probatorio (parte prima)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120822172305/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%205.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |data=22 agosto 2012 }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf |titolo=Trib. Milano, 5-3-2010 (ud.), GUP Panasiti (caso Telecom) Trascrizione dell'udienza di esame dell'imputato Ghioni nelle forme dell'incidente probatorio (parte seconda) |accesso=18 marzo 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160413095606/http://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trascrizione%20incidente%20probatorio,%20udienza%2026.3.2010,%20Caso%20Telecom.pdf
====Diciassettesima udienza del 9-3-2010====
Viene tenuta l'audizione di [[Marco Tronchetti Provera]], chiamato in causa da Emanuele Cipriani, in quanto all'epoca dei fatti legale rappresentante di Telecom e Pirelli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE61P09F20100226 Fonte: Reuters, 26.02.2010, "Spie e telefoni, Tronchetti convocato dal gup il 9 marzo"] |
Nella sua deposizione durata tre ore (la continuazione dell'audizione è rimandata alla prossima udienza) Tronchetti Provera ha ribadito quanto sostenuto già in precedenza il 27 giugno [[2008]], quando era stato sentito dai Pubblici Ministeri: non è mai stato a conoscenza delle attività di dossieraggio illecito né le ha mai commissionate; non ha mai conosciuto l'investigatore Emanuele Cipriani; i suoi rapporti con il capo della sua Security, Tavaroli, avevano carattere sporadico (55 volte in 4 anni) e Tavaroli agiva di propria iniziativa. Fonti legali riferiscono inoltre che durante l'audizione Tronchetti Provera ha pronunciato molti "non ricordo" e "non sapevo".<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_10/ferrarella-tronchetti-giudice_609204e6-2c10-11df-b239-00144f02aabe.shtml Fonte: Corriere della Sera, 09.03.2010, "Tronchetti Provera al giudice: «La security agiva da sola»"]</ref><ref>
====Diciottesima udienza del 15-3-2010====
Vengono sentiti due testimoni, dipendenti della Security Telecom, previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani, che confermano l'''Operazione Screening'' (volta a verificare l'affidabilità dei dipendenti Telecom mediante accertamenti sui loro precedenti penali), il fatto che tali richieste venivano "dall'alto" e che la Security Telecom aveva costanti contatti con Cipriani<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.agi.it/milano/notizie/201003151827-cro-rmi0069-inchiesta_telecom_teste_a_cipriani_elenchi_dipendenti Fonte: AGI, 15.03.2010, "Inchiesta Telecom: teste, a Cipriani elenchi dipendenti"] |
====Diciannovesima udienza del 16-3-2010====
Prosegue l'audizione di Marco Tronchetti Provera e vengono sentiti gli ultimi testimoni previsti dalla difesa di Emanuele Cipriani (Massimo Ghioni). Il legale di Cipriani anticipa che al termine dell'udienza chiederà la trasmissione degli atti ai PM, in quanto è stato delineato un sistema esteso di attività criminali che al momento è rimasto impunito e occorre procedere all'iscrizione nel registro degli indagati di tutti coloro che hanno ammesso il reato e hanno fatto delle chiamate in correità<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=370941 Fonte: ADNkronos, 16.03.2010, "Dossier illegali: difesa Cipriani annuncia richiesta atti a pm"] |
====Ventesima udienza del 9-4-2010====
[[Emanuele Cipriani|Cipriani]] riprende le dichiarazioni spontanee attaccando [[Marco Tronchetti Provera|Tronchetti]]: "La tesi del dottor Marco Tronchetti Provera, mi sia consentito dire, è sembrata più volte lacunosa e in contrasto con gli atti depositati e le ultime affermazioni dei testi"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.milanofinanza.it/trader/dettaglio_news_trader.asp?id=201004091333431325&chkAgenzie=TMFI&sez=trader&titolo=Dossier%20illegali:%20Cipriani,%20lacunosa%20testimonianza%20Tronchetti%20Provera Fonte: MilanoFinanza, 09.04.2010, "Dossier illegali. Cipriani: «Lacunosa testimonianza Tronchetti Provera»"] |
====Ventunesima udienza del 14-4-2010====
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====Ventiduesima udienza del 19-4-2010====
Hanno luogo le requisitorie degli avvocati.<br />I difensori di Pirelli sostengono che durante le ricostruzioni in aula gli imputati hanno tentato di stravolgere i fatti facendo leva sul teorema che "i vertici non potevano non sapere"; teorema che "ignora fatti ed elementi che se messi in fila forniscono un quadro bene diverso da quello emerso finora e che invece è stato ben colto dalla Procura nel corso di quattro anni di indagini".<br />Argomentano al contrario che dall'intera indagine viene dimostrato, "senza ombra di dubbio, quale fosse la genesi delle attività illegali e il modus operandi degli imputati (Tavaroli e Cipriani) che, in accordo tra loro, avevano dato vita a un gruppo totalmente autonomo e autoreferenziale" rispetto a società e vertici aziendali.<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Michelin, affermano che Pirelli "non chiese mai nulla di tutto ciò", anzi "esigenze informative e di verifica assolutamente legali e di prassi comune nel grandi gruppi industriali, vengono stravolte da un gruppo organizzato di persone in accordo tra loro e trasformate alla bisogna in pretesti per dare il via a operazioni che nulla hanno a che vedere con le richieste iniziali, effettuate con modalità mai concordate con il management e in molti casi a danno della stessa Pirelli". Aventi come sola finalità quella "di sottrarre quanto più denaro possibile alla Pirelli".<br />Con riguardo alle accuse di spionaggio dei segreti industriali Yokohama affermano che "fu Pirelli a sospettare di essere vittima di spionaggio industriale sui disegni dei battistrada di sua produzione che, prima ancora di essere resi noti, venivano imitati, brevettati e introdotti sul mercato giapponese". Pertanto, concludono i legali di Pirelli, fu Pirelli, vittima di contraffazione; per quanto gli imputati la descrivono ora come autrice di illeciti e acquirente di segreti industriali. E a dimostrare l'estraneità della società viene citato il metodo poco ortodosso di quando "uno dei legali di Cipriani" (subito revocato quando si seppe dell'episodio) offrì "a Pirelli, che rifiutò, un cd asseritamente contenente un archivio dei dossier prima che questo fosse decriptato dai magistrati inquirenti"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-DOSSIER_ILLECITI__LEGALE_PIRELLI__FATTI_STRAVOLTI_A_BENEFICIO_MEDIA-910427-ORA-.html Fonte: ASCA, 19-4-2010, "Dossier illeciti. Legale Pirelli: «Fatti stravolti a beneficio media»"] |
====Ventitreesima udienza del 3-5-2010====
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====Ventiquattresima udienza del 7-5-2010====
Vengono ascoltate le dichiarazioni spontanee di Angelo Jannone che, per oltre 2 ore, ha ripercorso tutta la sua esperienza in Telecom, in Italia prima ed in Brasile dopo, e confutato punto per punto le dichiarazioni di Ghioni e Bernardini, concludendo “Ritengo di poter affermare, certo di non essere in alcun modo smentito, che tutte le fonti di prova relative ai fatti che mi sono stati contestati, non sono solo contraddittorie e smentiscono in modo incisivo la credibilità delle già confuse e poco conducenti chiamate in correità che mi riguardano, quelle di Ghioni e Bernardini, ma offrono un quadro ben diverso circa il mio ruolo in questa vicenda."
fonte AGI {{collegamento interrotto|1=[http://www.informatica-oggi.it/archives/0003603.html] |
====Venticinquesima udienza del 28-5-2010====
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La sentenza d'Appello viene pronunciata il 13-12-2016 con la conferma della condanna a 5 anni per Marco Bernardini ed Emanuele Cipriani. Vengono inoltre liquidate le provisionali per i danni di natura civilistica a quattro parti civili (dipendenti di Telecom, Pirelli e Coca-Cola Italia) che precedentemente erano state escluse, senza alcuna valida motivazione, dal giudice di ''prime cure''.
== Le sentenze ==
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=== Il ''Laziogate'' (2005) ===
{{Vedi anche|Laziogate}}
A partire dal [[2005]] nasce uno scandalo, noto come [[Laziogate]] che vede coinvolti l'allora presidente della [[Regione Lazio]], [[Francesco Storace]], e alcuni responsabili del servizio informatico regionale con l'accusa di interferenza nel corretto svolgimento delle [[
Il 29 ottobre 2012 la sentenza del processo d'appello ha poi assolto (come richiesto dal procuratore generale) [[Francesco Storace]] "perché il fatto non sussiste", e tutti gli altri imputati, tra cui Mirko Maceri, l'avv. [[Romolo Reboa]], Niccolò Accame e Pierpaolo Pasqua, mentre è stata ridotta la pena ad un'ex collaboratrice dello staff.
Le motivazioni della sentenza confermeranno che né Storace né gli altri imputati commisero alcun reato, ma l'ex
=== Il caso Vieri (2006) ===
Prendendo spunto dall'ordinanza del 23 settembre [[2006]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Paola Belsito<ref name="lastampa.it"/>, i media riferiscono il ritrovamento di un dossier sul calciatore [[Christian Vieri]]. Da tale dossier, subito secretato, emergeva che il calciatore era stato pedinato e ne erano stati acquisiti illegalmente i tabulati telefonici. Nell'aprile [[2007]], Vieri inizia una causa civile contro [[Telecom Italia|Telecom]] e contro l'{{Calcio Inter|N}} di [[Massimo Moratti]], depositando una perizia medica di parte e alcuni atti dell'indagine penale, chiedendo un risarcimento per danni all'immagine, alla vita di relazione e per mancati guadagni e chiedendo un risarcimento di 12 000 000 € a Telecom e di 9 250 000 € all'Inter. Vieri chiede inoltre che sia revocato lo scudetto vinto "a tavolino" dall'Inter nel 2006 e la sospensione dalle cariche di Presidente e Vice Presidente dell'Inter (rispettivamente di Massimo Moratti e Rinaldo Ghelfi).<ref>[http://www.ilgiornale.it/sport/vieri_revocate_scudetto_2005-06_e_interdite_moratti/03-04-2010/articolo-id=434725-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 03.04.2010, "Vieri: «Revocate lo scudetto 2005-2006 e interdite Moratti»"]</ref>. Tra i testimoni "eccellenti": [[Emanuele Cipriani]] (sentito a metà del [[2010]], che ha confermato la versione di Vieri) e [[Marco Tronchetti Provera]] (sentito il 26 novembre [[2010]])<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html Fonte: Virgilio, 26.10.2010, "Causa Vieri-Inter, Tronchetti in tribunale per testimoniare"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032130/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html |data=5 marzo 2016 }}</ref>
Nel settembre [[2012]] il Tribunale di Milano accoglie solo in parte le richieste di Vieri, condannando la Telecom e l'Inter a versare in solido 1 000 000 € al giocatore, cifra successivamente ridotta a 80 000 € con la sentenza d'appello di luglio [[2015]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-07-2015/inter-vieri-spiato-ma-deve-restituire-milione-telecom-club-120666398857.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 22.07.2015, "Inter, Vieri "spiato", ma deve restituire un milione a Telecom e club"]</ref> Nel gennaio [[2018]] la seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano rigetta l'impugnazione della sentenza del 2015 da parte di Vieri, obbligando il calciatore a rifondere la Telecom e l'Inter di 33 000 € complessivi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/09-01-2018/caso-inter-telecom-vieri-bocciato-nuovo-appello-deve-pagare-spese-240784452944.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 09.01.2018, Caso Inter-Telecom, Vieri "bocciato" dal nuovo Appello: deve pagare le spese]</ref> Infine, la Corte di Cassazione conferma nel giugno 2018 la sentenza d'appello.<ref>[https://www.calciomercato.com/news/inter-respinto-il-ricorso-di-vieri-contro-telecom-solo-80-mila-e-69527 Fonte: Calciomercato.com, 29.06.2018, Inter, respinto il ricorso di Bobo Vieri contro Telecom Italia: 'solo' 80 mila euro di risarcimento per l'ex attaccante]</ref>
=== Vicende a Firenze nel 2008 ===
A distanza di due anni dalla prima ventata di arresti, a Firenze si apre un'indagine fotocopia dello ''scandalo Telecom-Sismi'': anche nel caso di Firenze, al vertice dell'organizzazione era l'ex capo della security di una grossa azienda [[Gucci]]. A seguire le indagini è il PM Ettore Squillace Greco, titolare dello stralcio fiorentino dell'inchiesta lombarda<ref>[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali/firenze-indagini-illegali.html Fonte: La Repubblica, 21.10.2008, "Firenze, 7 arresti per archivi paralleli - Coinvolti agenti e investigatori privati"]</ref><ref>
La prima udienza si tiene il 5 giugno [[2009]], col [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]] di Firenze, dott. Michele Barillaro, che rinvia a giudizio quattro indagati e accetta il patteggiamento di un quinto. Le accuse vanno da corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio all'accesso abusivo ai sistemi informatici. Gli indagati avrebbero fornito informazioni riservate dietro compenso ad agenzie investigative, tra cui la Polis d'Istinto. A costituirsi parte civile vi è anche l'avvocatura dello Stato per danno d'immagine al ministero delle Finanze<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.radionostalgia.fm/firenze/945-intercettazioni-indagini-firenze-quattro-a-processo-uno-patteggia.html Fonte: Radionostalgia, 06.05.2009, "Intercettazioni, indagini a Firenze: quattro a processo, uno patteggia"] |
Nel frattempo, nel luglio [[2012]], si conclude con due condanne il processo nato dal filone toscano dell'inchiesta milanese sui dossier illegali. Il Tribunale di Firenze condanna a un anno il poliziotto Alessia Cocomello e a otto mesi il dipendente dell'agenzia delle Entrate Spartaco Vezzi (pene sospese per il beneficio della condizionale) in quanto "illegittimamente si avvalevano delle notizie segrete acquisite anche effettuando abusivo accesso alla banca dati telematica del ministero dell'interno" su istigazione dell'investigatore privato fiorentino Emanuele Cipriani (assolti invece dall'accusa di corruzione). Secondo l'accusa le persone spiate sono state circa un migliaio. Assolti invece gli altri imputati (un poliziotto, S.B., e un carabiniere, G.D.).<ref>[http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html Fonte: ANSA, 09.07.2012 ""Dossier illegali: aiutarono Cipriani, due condanne] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120712035942/http://www.gonews.it/articolo_143801_Dossier-illegali-aiutarono-Cipriani-condanne.html |data=12 luglio 2012 }}</ref>
===Dipartimento della Protezione Civile - 2010===
Nello scandalo della protezione civile scoppiato nel febbraio [[2010]] si torna a parlare di [[Global Security System]], la società di investigazione romana di [[Marco Bernardini]] e [[Gianpaolo Spinelli]]. Secondo il rapporto di settecento pagine dei [[Raggruppamento operativo speciale|Ros]] di Firenze risalente al 15 ottobre [[2009]], che ha poi portato a una serie di arresti tra funzionari pubblici e imprenditori a cui la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] commissionava gli appalti pubblici, un socio di quella società, E. P., sarebbe stato incaricato dal sodalizio di coloro che si sentivano indagati di monitorare i mezzi di comunicazione per raccogliere articoli e registrazioni televisive in cui si parlasse dei criteri di spartizione degli appalti relativi ai Mondiali di Nuoto, al G8 alla Maddalena, alle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Per far ciò, P. avrebbe richiesto illecitamente all'imprenditore Rossetti, del Salaria Sport Village, i dati anagrafici di alcuni giornalisti per effettuare su di loro aggiornamenti in banche dati riservate, in quanto "soggetti coinvolti nella vicenda mediatica"<ref>{{Collegamento interrotto|1=[http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=26501&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= Fonte: Il Messaggero, 15.02.2010, "Regali anche per la rotatoria del Salaria Sport Village"] |
=== Vicende a Roma nel 2012 ===
Il mandato di arresto per l'utilizzo da parte della [[Global Security Service]], dello stesso Bernardini, di una talpa infiltrata nella Procura di Roma giungerà nel luglio [[2012]] da parte del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Antonella Minunni su richiesta del [[Pubblico Ministero|PM]] Dott. Carlo Lasperanza. In quel periodo [[Marco Bernardini]] si trovava in Italia in quanto sentito la settimana precedente al procedimento cosiddetto Telecom a Milano. Secondo i magistrati a occuparsi di consultare illecitamente il registro degli indagati (Rege) su commissione (operava su richiesta anche di un'agenzia specializzata in pratiche auto: la Nuova Flaminia Srl) era un Carabiniere in servizio nell'Ufficio Primi Atti di Piazzale Clodio, a Roma, tale Alessandro Prili. Bernardini avrebbe svolto accertamenti su un finanziere, Giuseppe Pinna, che all'aeroporto di Fiumicino si era impegnato a far passare tra i bagagli ordinari un carico di 110 chili di cocaina in cambio di 20 000 euro. Ad aiutarlo, secondo gli inquirenti, anche un operatore e un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura della Repubblica di Roma. Oltre a un appartenente alla Capitaneria di Porto, verosimilmente di Roma. A Marco Bernardini vengono concessi gli arresti domiciliari.<ref>
== Note ==
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* [[Copasir]]
* [[Dipartimento delle informazioni per la sicurezza]]
* [[Caso Abu Omar]]
* [[Telecom Italia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}▼
{{Interprogetto/notizia|Intercettavano illegalmente attraverso la Telecom: molti arresti|20 settembre 2006}}
▲{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web | 1 = http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp | 2 = Fonte: La Stampa "Ordinanza 23.09.2006 GIP Dott.ssa Paola Belsito: il nome di tutti gli arrestati e i capi di imputazione | accesso = 29 settembre 2007 | dataarchivio = 17 luglio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp | urlmorto = sì }}
*[https://web.archive.org/web/20080104005128/http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report%5E21331,00.html Il servizio della trasmissione televisiva Report 25.03.07 sullo scandalo Telecom - video ][https://web.archive.org/web/20080818120127/http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0%2C7246%2C243%5E1071124%2C00.html - trascrizione integrale del testo]
*[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini, 14.07.2008 - parte 1 ][https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]
*{{cita web | 1 = http://www.repubblica.it/supplementi/af/1999/02/01/copertina/001inferior.html | 2 = "Silenzi colpevoli sul caso Telecom" - La lettera di Paolo Gentiloni, 01.02.2010 | accesso = 1º febbraio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100206013726/http://www.repubblica.it/supplementi/af/1999/02/01/copertina/001inferior.html
*[https://web.archive.org/web/20090628101055/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=209 Fonte: Tribunale di Milano "Procedimento R.G. 30382/03 NR – 4728/03 GIP e 25194/08 NR – 9633/08 GIP (cosiddetto ''procedimento TELECOM'')" - Procedura di distruzione di atti illegalmente formati o acquisiti (parte prima anno 2009) ][https://web.archive.org/web/20141028035114/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/Fissazione_udienza_2.pdf (parte seconda anno 2010)][https://web.archive.org/web/20160413095529/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=210 - Fissazione dell'udienza preliminare e richiesta di rinvio a giudizio allegata ][https://web.archive.org/web/20090628101104/http://www.tribunale-milano.net/index.phtml?Id_VMenu=211 - Ordinanza di ammissione all'incidente probatorio ][https://web.archive.org/web/20141028035208/http://www.tribunale-milano.net/files/telecom/rimessione_alla_cc.pdf - Ordinanza di rimessione alla Corte
*{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=gJjjE8gUT4w|titolo=Intervista a Peter Gomez sul caso Telecom - 20.02.2010}}
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[[Categoria:Scandali in Italia|Telecom-Sismi]]
[[Categoria:Scandali politici in Italia|Telecom-Sismi]]
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