MIM-14 Nike Hercules: differenze tra le versioni
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== Generalità ==
[[File:Nike Hercules esposto a Volandia.jpg|sinistra|miniatura|Hercules esposto al [[Volandia|Parco e Museo di Volandia]].]]
Il missile Nike Hercules fece il suo ingresso nel [[1958]]. Pesava circa 5 tonnellate, con 4 motori a razzo ausiliari (booster) che dopo aver raggiunto 1,5 Mach si sganciavano (dopo circa 4 secondi dall'accensione).
Venne utilizzato anche tra le schiere dell'[[Aeronautica Militare Italiana]], che equipaggiò 3 stormi (complessivamente 96 lanciatori) con il suddetto sistema terra-aria.
In procinto di essere sostituito dal più piccolo e moderno Patriot, il Nike venne progressivamente messo in disuso, anche in Italia, nel 2007.
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== Origini ==
Nel [[1951]], 2 anni prima che l'[[MIM-3 Nike Ajax|Ajax]] entrasse in servizio, ci si era resi conto che tale arma richiedeva attrezzature troppo costose e pesanti per quello che offriva, con siti in [[cemento armato]] e sistemati parzialmente sotto terra. L'arma non solo era totalmente fissa, ma non aveva [[Arma nucleare|testate nucleari]] per l'impiego contro formazioni di bombardieri, né le prestazioni per ingaggiare aerei e missili supersonici in maniera pratica.
Così nel [[1953]] si avviò ufficialmente il programma per un rimpiazzo dell'arma. La [[Western Electric]] riuscì a progettare il nuovo missile richiesto per rimpiazzare l'Ajax in modo tale che esso sfruttasse sia le infrastrutture che i calcolatori di questo, troppo costosi per andare rottamati a 5 anni dall'entrata in servizio. I primi lanci ebbero luogo già nel [[1955]], ma i componenti usati erano in buona parte quelli dell'Ajax. Tra questi i 4 booster a propellente liquido, che già da soli erano fonte di complicazioni e problemi, ma arrangiati in un gruppo di 4 erano veramente pessimi e pericolosi. Così vennero cambiati con booster a propellente solido: questo accadde nel [[1957]], ma l'anno prima era già avvenuta la prima intercettazione riuscita di un bersaglio aereo.
Originariamente il missile venne chiamato SAM-A-25 Nike Hercules, ma poi nelle varie vicissitudini che ebbero le designazioni americane di quel decennio, venne ribattezzato M6, e infine MIM-14. Nel [[1958]] esso entrò in servizio, rimpiazzando l'[[Nike Ajax|Ajax]] per le basi a difesa di [[New York]], [[Chicago]] e [[Washington
== Tecnica ==
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Il radar di terra aveva in genere una disposizione a 'T', con una serie di cupole e di antenne allineate contenenti le varie apparecchiature di guida ed un computer di elaborazione dati. Nell'insieme queste attrezzature, come illustrato dai manuali di uso, erano un campionario dell'elettrotecnica 'di punta' degli anni '50.
* Uno degli elementi nuovi rispetto al parco elettronico dell'[[Nike Ajax|Ajax]] era l{{'}}''HIPAR'', [[radar]] di acquisizione ad alta potenza, della [[General Electric]]. Esso aveva una portata di oltre 320 km contro bersagli ad alta quota, e quantomeno con i miglioramenti in seguito ottenuti, possedeva anche la capacità di inseguimento di missili balistici, fino a velocità di oltre 4000 km/h. Operava da dentro una caratteristica cupola in materiale dielettrico, con una potenza di picco di ben 6 MW. Quando poi l'HIPAR venne ulteriormente migliorato divenne l'EFS/ATBM HIPAR, con una potenza di picco di 7,5 MW e capacità contro i [[Missile balistico intercontinentale|missili balistici]] a corto raggio. Si trattava del primo [[radar]] tattico che possedeva la capacità di fuoco contro missili balistici a corto raggio, mentre anche la resistenza alle contromisure elettroniche nemiche era migliorata.
* Un altro [[radar]] presente, come back-up di questo, era l{{'}}''AAR'', con portata uguale ma solo 700 kW di potenza di picco. Questo era il tipo precedente del [[Nike Ajax|Ajax]]
* Vennero migliorati anche i radar di inseguimento del bersaglio e di misurazione distanza, i ''TTR'' (''Target Track Radar'') e ''TRR'' (''Target and Ranging Radar''), capaci di 200 km di portata
▲* Vennero migliorati anche i radar di inseguimento del bersaglio e di misurazione distanza, i ''TTR'' (''Target Track Radar'') e ''TRR'' (''Target and Ranging Radar''), capaci di 200 km di portata, e introdotto un radar ''LOPAR'' (''Low Power Acquisition Radar''), per l'acquisizione del bersaglio a bassa quota, 230 km di portata e 1 MW di picco.
* Infine vi era il ''MTR'' (''Missile Tracking Radar''), radar per l'inseguimento del missile (per il controllo della sua traiettoria), che convertiva i comandi del computer di tiro in segnali RF da inviare al missile, con una portata di 200 km (erano 55 per il sistema analogo dell'Ajax) e 140 kW di potenza di picco.
Il sistema di ingaggio prevedeva quindi che tutti questi radar si integrassero e dopo che uno o più delle 3 diverse apparecchiature di scoperta (AAR, HIPAR, LOPAR) avesse avvistato il bersaglio
[[File:MuensterHandorfAirfieldNikeSectionCharlie.jpg|thumb|upright=1.4|left|Una batteria di Nike Hercules tedesca]]
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Vanno citati poi i vari sistemi di terra basati su postazioni fisse, ma anche centri di controllo e fuoco mobili, sistemati in container trainati da autocarri. Essi operavano con gli elaboratori analogici e un insieme di consolles, quadranti e schermi catodici che davano le informazioni necessarie all'azione di sorveglianza e di fuoco. Il nome del sistema mobile era CMHA, ed esso assicurava al sistema missilistico la funzionalità in caso di operazioni mobili, almeno per le batterie che ne erano dotate.
I requisiti del sistema Hercules erano anche stabiliti dalle situazioni ambientali difficili in cui doveva essere in grado di funzionare, con la richiesta di mantenere l'operatività 23 ore al giorno, 7 giorni su 7
Il missile Hercules venne presto migliorato, con l'avvento del modello 'B', o M-6B, poi MIN-14B. Questo aveva alcune migliorie, pesava un poco di più, aumentava la velocità di 0,3 mach e di poco anche il peso. Per il resto si trattava, come già accennato, di miglioramenti soprattutto nel parco elettronico.
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* Tra le cose citabili e in genere non ricordate, la presenza in ogni base di sentinelle a 4 zampe: i [[Cane da guardia|cani da guardia]], usati soprattutto per la sorveglianza notturna delle ampie zone di lancio. In genere ve n'erano 4, ma potevano anche essere più numerosi.
* Un'altra particolarità era il livello di segretezza elevatissimo, accentuato dalla capacità nucleare del missile. Accadeva che persino in uno stesso sito di lancio, i tecnici addetti ai vari sotto-sistemi, come i [[radar]], i missili e gli elaboratori, fossero praticamente isolati rispetto al lavoro degli altri operatori
* Un ulteriore motivo di interesse era la sicurezza del personale, che era minacciata da molti fattori: esplosioni accidentali, cavi elettrici ad alto voltaggio, pozzi di lancio lasciati aperti
▲* Un'altra particolarità era il livello di segretezza elevatissimo, accentuato dalla capacità nucleare del missile. Accadeva che persino in uno stesso sito di lancio, i tecnici addetti ai vari sotto-sistemi, come i [[radar]], i missili e gli elaboratori, fossero praticamente isolati rispetto al lavoro degli altri operatori, e non conoscessero i particolari e le mansioni che i loro compagni svolgevano. Nemmeno la promiscuità tra le varie branche dei siti di lancio era incoraggiata, perché parole importanti potevano essere sempre inavvertitamente pronunciate con le persone sbagliate, e la regola fondamentale della segretezza è sempre stata che 'meno persone sanno, più a lungo il segreto è mantenuto'.
▲* Un ulteriore motivo di interesse era la sicurezza del personale, che era minacciata da molti fattori: esplosioni accidentali, cavi elettrici ad alto voltaggio, pozzi di lancio lasciati aperti. Ma soprattutto, in questi siti si cominciarono a studiare con attenzione gli effetti delle [[microonde]] sulla salute, diramando ordini e suggerimenti al personale interessato. Gli effetti a lungo termine dell'esposizione a [[radar]] di tale potenza hanno costituito un motivo di interesse e di preoccupazione per il personale coinvolto, anche molto tempo dopo aver prestato servizio nelle batterie Hercules.
* Uno dei motti era 'Power is our business', che significava qualcosa di correlato non tanto al potenziale militare, quanto all'energia elettrica. Per mantenere attivi i radar, i calcolatori, le rampe e via dicendo anche in situazioni di crisi reale (dovevano essere previsti attacchi aerei e la privazione di fonti energetiche esterne alla base), vi erano elettrogeneratori e cavi ad alto potenziale ovunque, che impegnavano molto gli uomini delle batterie di lancio nella manutenzione e nelle esercitazioni operative.
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La capacità del missile Hercules di portare anche una testata nucleare e l’adozione da parte dell’A.M. di tale armamento ''speciale'' nel ruolo superficie-aria, fece sì che sette Gruppi IT (57°, 58°, [[67º Gruppo intercettori teleguidati]], [[72º Gruppo I.T.]], [[79º Gruppo I.T.]], 80° e 81°) dal marzo 1965 acquisirono la capacità nucleare ospitando, fino agli anni ottanta, nelle proprie strutture i paritetici Detachment/Custodial Team dell’[[United States Army]] (USAAD) che facevano capo al 559th Artillery Group del Comando [[Southern European Task Force]] (SETAF) di Vicenza.
Piani militari segreti del [[Patto di Varsavia]], risalenti agli [[Anni 1960|anni sessanta]] e resi pubblici nel 2005, prevedevano un attacco all'Italia attraverso la neutrale [[Austria]] con un bombardamento nucleare preventivo sulle città di [[Vienna]], [[Monaco di Baviera]], [[Innsbruck]], [[Venezia]], [[Padova]], [[Vicenza]], [[Verona]], [[Ghedi]] e [[Piacenza]]. Le truppe russe-ungheresi consistenti in 7 divisioni motorizzate, 3 divisioni corazzate, 38 lanciamissili, 214 aerei da combattimento, 121 caccia, 24 aerei da ricognizione e 25 bombardieri con armi atomiche prevedevano di occupare il Nord Italia, attraverso le linee di penetrazione di [[Tarvisio]] e della [[Val Camonica]], raggiungendo [[Brescia]] e [[Bologna]] in 13 giorni di combattimenti attestandosi poi saldamente sull'Appennino tosco-emiliano.<ref>
Lo schieramento era così articolato:
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* 56º Gr. IT - base logistica a [[Ca' Tron (Roncade)|Ca' Tron]] (TV), area lancio e area controllo a [[Marteggia]] (VE)
* 57º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a [[Ceggia]] (VE)
* [[58º Gr. IT]] - base logistica, area lancio e area controllo a [[Cordovado]] (PN)
* 59º Gr. IT - base logistica a [[Vittorio Veneto]] (TV), area lancio a Pian [[Cansiglio]] (BL), area controllo a Monte [[Pizzoc]] (TV)
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La presenza dei potenti Hercules, tra le prime armi missilistiche "mature" e pienamente sviluppate, ebbe un ruolo di primo piano nell'"età dell'oro" della missilistica americana (e non solo) tra gli anni '50 e i primi anni '70, ma anche l'immaginario dell'opinione pubblica venne impressionato dalle fantastiche prestazioni delle nuove armi (e vettori spaziali), come si vede dalle opere fantascientifiche dell'epoca, in film, cartoni animati e fumetti. Nelle avventure mirabolanti ideate da [[Stan Lee]], specialmente nei [[Fantastici quattro]], quest'atmosfera era molto presente. Anche in prima persona i missili MIN-14, con la loro sagoma avveniristica, possente e aggressiva, avrebbero potuto far bella figura in una storia di fantascienza. In un episodio del Mitico [[Thor]], per esempio, l'eroe distrugge una batteria di missili praticamente uguali al Nike.
Da notare, tornando all'arma di per sé
Ad un certo punto, la versione nucleare del missile venne fatta uscire di produzione, non reputando saggio far esplodere armi atomiche sul proprio territorio sia pure per difendersi da un attacco similare. Questo accadde nel [[1964]].
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[[File:Nike missile elevator.jpg|upright=1.4|thumb|Le basi di lancio fisse per i Nike comprendevano degli elevatori da depositi sotterranei, quasi fossero stati degli impianti missilistici navali. I magazzini erano realizzati in maniera pesante per resistere anche ad attacchi aerei, sebbene non fossero progettati per reggere attacchi nucleari ravvicinati]]
Ma oramai gli Hercules erano in fase di ritiro. L'ultima batteria americana metropolitana venne
Ma essi non rimpiazzarono le batterie da difesa aerea metropolitana, che smisero di esistere come tali
Nel resto del mondo il missile ha avuto esportazioni notevoli: Paesi che ebbero dapprima l'Ajax e anche nuovi clienti schierarono gli Hercules, in genere con assegnazione all'Aeronautica. Tra questi il Belgio, Corea del Sud, Danimarca, Germania Occidentale, Giappone, Italia, Norvegia, Paesi Bassi e Turchia. Anche Taiwan ebbe un battaglione da 48 rampe di lancio assegnato all'esercito, mentre il [[Giappone]] produceva la versione non nucleare del missile ancora alla fine degli anni '70, malgrado l'arma fosse obsoleta.
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Nel corso degli anni il missile venne ulteriormente aggiornato per rimanere ragionevolmente efficace, con l'introduzione anche di calcolatori digitali, ma la sua utilità contro bersagli in volo a bassa quota, capaci di tenere 30–150 m anche con cattivo tempo, è pressoché nulla (la minima quota di ingaggio è di circa 300–500 m).
L'Italia dall'inizio degli anni '60 ha avuto gli Hercules in linea con 3 Stormi IT (Intercettori teleguidati), che negli anni '90 erano ridotti a 2: il 16º di [[Treviso]], il 17º di [[Padova]] appartenenti alla
Questi missili avrebbero dovuto essere rimpiazzati già nei primi anni '90 da 20 batterie di [[MIM-104 Patriot|Patriot]], con 1280 ordigni, ma i costi elevati, 5500 miliardi di [[Lire]], hanno fatto annullare il programma. Già allora si trattava di missili ed elettronica da museo
Gli ultimi dei 25.000 missili ancora in servizio
In [[Corea]] e [[Taiwan]] le armi rimaste non svolgono più ruoli antiaerei, ma a quanto risulta dalle poche notizie disponibili essi sono stati modificati per il ruolo di missile superficie-superficie, come tra l'altro era possibile già con il MIM-14B, sebbene solo come possibilità secondaria. Può essere che la gittata sia in questo ruolo di 200–300 km.
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In termini di letalità e precisione, l'SA-2 (che in alcune versioni era forse armato di testata nucleare), ha una testata similmente potente, ma è forse meno resistente alle ECM, anche se in ogni caso entrambi sono nati come missili radiocomandati. Peraltro, se esso ha dato solo un PK (Probability of Kill) del 2% in [[Vietnam]], bisogna anche dire che la PK del ben più costoso Hercules venne trovata, in esercitazioni più 'realistiche', del 5%<ref>N. Sgarlato, ''La difesa aerea italiana'', Aerei 5/01</ref>, nonostante che il costo del missile americano fosse di diverse volte quello dell'arma russa, con un rapporto costo-efficacia probabilmente peggiore. Gli ultimi tipi di SA-2 hanno introdotto sistemi di guida migliorati, come anche le spolette di prossimità. Oltre a questo, i missili sovietici di questo tipo hanno un apparato ausiliario ottico, per la guida in condizioni di disturbo o silenzio radar, in teoria utilizzabile anche per attacchi diretti contro obiettivi di superficie (inclusa la difesa costiera).
Nell'insieme, l'SA-2 è un missile che ha retto abbastanza bene il confronto costo-efficacia con il potente MIM-14 Hercules, specie se abbinato ai missili strategici SA-5 Gammon a lungo raggio, per le azioni più impegnative. Inoltre, pur essendo un'arma nata per affrontare i bombardieri in quota, ha saputo evolversi in maniera apprezzabile per affrontare aerei tattici a quote medie e basse
L'Hercules, comunque, non è mai stato impiegato in azioni belliche per cui la questione sulla sua superiorità (certamente tecnica, ma non necessariamente operativa) resta accademica. Se un missile statico a lunga gittata sia migliore di uno più mobile a medio raggio è difficile dire, ma le postazioni fisse, specie se prive di difesa ravvicinata, hanno dimostrato di essere molto vulnerabili agli attacchi aerei ben coordinati, specie sfruttando le quote basse o i missili antiradar (esempio: attacco alle basi SA-5 in Libia, 1986).
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