Malinconia: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{nota disambigua|il [[Singolo discografico|singolo]] di [[Riccardo Fogli]]|[[Malinconia/La strada]]}}
[[File:Francesco Hayez 025.jpg|thumb|upright=1|[[Francesco Hayez]], ''[[Malinconia (Hayez)|Malinconia]]'' (dal 1840 al 1841); olio su tela, pinacoteca di Brera, [[Milano]].]]
[[File:Ch. Boirau, "The Spleen" ("Melancholy").jpg|thumb|upright=1|Ch. Boirau, ''Lo [[spleen]] (Malinconia)'' (1915); cartolina]]
La '''malinconia''', o '''melanconia''' secondo la variante più letteraria (chiamata anche ''melancolia'' in maniera antiquata),<ref name=":0">[https://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/M/malinconia.aspx?query=malinconia ''Malinconia''] nel ''Grande Dizionario Italiano'' Hoepli.</ref> è un [[sentimento]] vago e generico di [[tristezza]],<ref name=":1">{{Treccani|v=x}}</ref> considerato caratteristico di alcuni [[temperamento (psicologia)|temperamenti]] o determinato dalle circostanze, spesso tipico della visione [[Romanticismo|romantica]], intimo e a volte compiaciuto.<ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref name=":2">{{Garzanti}}</ref> In [[psicologia]] è ritenuta un'alterazione dell'[[umore]] riscontrabile nelle [[Disturbo depressivo|sindromi depressive]], anche gravi, o con esse identificata.<ref name=":0" /><ref name=":2" />''<ref>{{Treccani|melanconia|Melanconia}}</ref><ref>{{Treccani|melanconia_res-6b886501-9080-11e1-9b2f-d5ce3506d72e_(Dizionario-di-Medicina)|Melanconia}}</ref>
 
Per '''malinconìa''' si intende l'emozione caratterizzata da un costante scoramento e impotenza, che va dalla semplice e scostante sensazione malinconica a una forma anche grave di [[disturbo depressivo|depressione]] (detta anche '''melanconia''' o '''melancolia''', o più raramente '''melencolia''').
 
== Origine del termine ==
La parola deriva dal latino ''melancholia'', che a sua volta trae origine dal [[greco antico|greco]] ''melancholía'', composto di ''mélas, mélanos'' ([[nero]]), e ''cholé'' ([[bile]]), quindi «[[bile nera]]»,<ref>V. la voce [http://www.etimo.it/?termname=melanconia&find=Cerca "melanconia:2"] sul ''Vocabolario Etimologico della lingua italiana'' di [[Ottorino Pianigiani]].</ref>, uno dei quattro umori dalle cui combinazioni dipendono, secondo la [[medicina greca]] e [[medicina romana|romana]], il carattere e gli stati d'animo delle persone.
 
Gli [[Grecia antica|antichi Greci]], da [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] in poi, ritenevano infatti che i [[carattere (psicologia)|caratteri]] umani e, di conseguenza, i loro comportamenti, fossero frutto della varia combinazione dei [[quattro umori]] base, ovvero [[bile nera]], [[bile gialla]], [[flegma]] ed infine il [[sangue (umore)|sangue]] (umore rosso). Inoltre, gli antichi popoli indoeuropei abbinavano ai quattro umori i cicli del creato, come l'alternarsi delle [[stagione|stagioni]].
 
Questi "umori", ovvero liquidi (dal greco ''ygrós'', "umido, bagnato"), proprio in conseguenza delle credenze antiche, significano "stati d'animo" e da essi derivano etimologicamente il carattere "[[melanconico]]", quello "[[flegmatico]]" (flemmatico), quello "[[sanguigno]]" ed infine il "[[collerico]]".
Di per sé quindi ciascuno dei quattro umori non costituiva una [[malattia]], ma un loro [[discrasia|squilibrio]] poteva esserne la causa fino a degenerare nella [[morte]].
{{vedi anche|Melanconico}}
Il carattere [[melancolico]] era abbinato al clima freddo e secco, l'[[autunno]], ed il suo elemento era la [[terra (elemento)|terra]].
È necessario notare che la [[Ippocrate di Coo|medicina ippocratica]] è perdurata in Europa fino al [[XIX secolo]], mentre la "moderna" teoria di [[Carl Gustav Jung]] sui caratteri e sui temperamenti è dei primi anni del [[XX secolo]].
 
==Malinconia e sensibilità romantica==
È necessario notare che la [[Ippocrate di Coo|medicina ippocratica]] è perdurata in Europa fino al [[XIX secolo]], mentre la "moderna" teoria di [[Carl Gustav Jung]] sui caratteri e sui temperamenti è dei primi anni del [[XX secolo]].
{{quote|Melanconia lo volle a sé devoto|[[Thomas Gray]], ''[[Elegia scritta in un cimitero campestre]]'', traduzione di Taddeo Wiel|Melancholy marked him for her own|lingua=en}}
In passato l'umore [[Melanconico|malinconico]] era considerato un indice di [[Sensibilità (sentimento)|sensibilità]] particolare, associato a volte al ''[[weltschmerz]]'' («insoddisfazione»), alla [[nostalgia]] del passato [[Ideale (etica)|idealizzato]] e alla ''[[Sehnsucht (sentimento)|sehnsucht]]'' ("brama dolorosa") del movimento [[Romanticismo|romantico]], assieme al sanguigno. Derivata dalla sensazione di precarietà della [[letteratura barocca]] e dal rimpianto del [[neoclassicismo]] per l'età antica, il romantico tuttavia ne ricava anche una sorta di autocompiacimento personale, come nei versi del poeta preromantico [[Ippolito Pindemonte]], dove la tendenza malinconica è vista come una forma di carattere elevato, una [[tristezza]] dolce, o in [[Vittorio Alfieri]] e nel suo "forte sentire" di impronta [[Melanconico|malinconica]], [[Collerico|collerica]] e [[Titanismo|titanica]] al tempo stesso.
{{quote|Melanconia, / Ninfa gentile, / La vita mia / Consegno a te. / I tuoi piaceri / Chi tiene a vile, / Ai piacer veri / Nato non è.|[[Ippolito Pindemonte]], ''La melanconia'', in ''Poesie campestri''}}
 
== Melanconia/ come mania ==
Se per noi oggi il termine "melanconia" porta con sé una un'indelebile venatura di tristezza immobile e impotente, la cosa non era cosìquesto sempliceil significato per gli antichi Greci. [[Aristotele inserisce]] infatti fra i melanconici, nei ''Problemi'', inserisce fra i melanconici personaggi niente affatto quieti: [[Aiace Telamonio]], suicida in un impeto di pazzia; [[Eracle]], formidabile eroe, che dà in escandescenze massacrando i propri figli<ref>{{Cita libro|autore=Aristotele|titolo=La "melanconia" dell'uomo di genio|anno=1981|editore=Il melangolo|città=Genova|p=|pp=11-13|ISBN=}}</ref>. Quel che balza subito agli occhi è che simili raptus di follia non assomigliano in nienteaffatto a comportamenti che noi diremmo melanconici, ma che piuttosto diremmo maniaci[[mania]]ci.
 
Il legame tra [[mania]] [[Disturbo bipolare|bipolare]] e melanconia è stato in effetti riconosciuto, nella sua problematicità, anche da [[Sigmund Freud|Freud]], (e soprattutto da [[Ludwig Binswanger|Binswanger]]<ref>{{Cita libro|autore=Ludwig Binswanger|titolo=Melanconia e mania. Studi fenomenologici|anno=1977|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|p=|pp=|ISBN=}}</ref>); (nipote di [[Otto Binswanger]], uno dei medici di [[Friedrich Nietzsche]], noto per essere un uomo melanconico con accessi di mania<ref>«Mi faccio coraggio quanto posso, ma una melanconia senza pari si impossessa ogni giorno di me, specialmente la sera [...] A che serve? [...] La vita è un esperimento, ma si ha un bel dire e un bel fare, lo si paga sempre a troppo caro prezzo.» (Lettera alla sorella [[Elisabeth Förster-Nietzsche]], febbraio 1886)</ref>). Si tratta inoltre di un nesso ben attestato fino a prima dell'Ottocento, come ben si evince da quella che fu la [[Storia della follia nell'età classica|tesi di dottorato di Michel Foucault]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Michel Foucault]]|titolo=[[Storia della follia nell'età classica]]|anno=2014|editore=BUR|città=Milano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. La melanconia non sarebbe dunque la passione dello stallo e dell'impotenza, ma la situazione riflessiva che segue l'azione, l'[[umor nero]] che è condizione di possibilità per ogni sorta di agire, come ben mostra un recente lavoro di Mazzeo<ref>{{Cita libro|autore=Marco Mazzeo|titolo=Melanconia e rivoluzione. Antropologia di una passione perduta|anno=2012|editore=Editori Internazionali Riuniti|città=Ariccia (RM)|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Possiamo addirittura dire che un temperamento melanconico era necessario per poter compiere azioni degne d'esser ricordate. D'altra parte, l'esemplarità di un'azione risiedeva, per gli antichi Greci, nella capacità ch'essa mostrava d'esser ricordata, indipendentemente dal suo contenuto fattuale<ref>{{Cita libro|autore=Massimo De Carolis|titolo=La vita nell'epoca della sua riproducibilità tecnica|anno=2004|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|p=225|pp=|ISBN=}}</ref>. Scrive infatti Aristotele in ''Problemi'' XXX, 953a (trad. di Marco Mazzeo):<blockquote>«Perché gli uomini che si sono distinti [''perittòi''] nella filosofia, nella politica, nella poesia, nelle diverse arti sono tutti dei melanconici e alcuni fino al punto da ammalarsi delle malattie dovute alla bile nera?»<ref>{{Cita libro|autore=Marco Mazzeo|titolo=Melanconia e rivoluzione. Antropologia di una passione perduta|anno=2012|editore=Editori Internazionali Riuniti|città=Ariccia (RM)|p=87|pp=|ISBN=}}</ref></blockquote>[[File:Albrecht Dürer - Melencolia I - Google Art Project (427760).jpg|thumb|upright=1|[[Albrecht Dürer]], ''[[Melencolia I]]'' ([[1514]]).]]
 
== Caratteristiche ==
La malinconia è una sorta di [[Depressione esistenziale|tristezza di fondo]], a volte [[inconscio|inconsapevole]], che porta un soggetto al vivere passivamente, senza prendere iniziative, adattandosi agli avvenimenti esterni con la convinzione che non lo riguardino o che in essi non possa averviavere un ruolo determinante.
 
Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all'anima, di una cosa, di una persona mai conosciuta o di un amore che non si è mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza o per raggiungere il quale non ci si sente all'altezza (come il ''sehnsucht'' romantico). La malinconia si manifesta in espressioni del viso e in atteggiamenti indolenti che caratterizzano spesso l'intera esistenza di un individuo.
 
Il malincolico tende spesso, inoltre, ad escludersi dalla vita sociale, interrompendo i legami affettivi (come l'amicizia), per poi, quando lo stato malincolico è più celato, risanare i labili rapporti. Questo è, dunque, un continuo stato di transitorietà e di tumulto interno che porta il soggetto, tra l'altro, a negare il passare del tempo, volgendosi con languore verso un passato o un futuro idilliaco, fuori dal tempo, che tuttavia è reputato impossibile da stabilire nel presente.
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* [[Antonella Mancini]], "Un dì si venne a me malinconia...". L'interiorità in Occidente dalle origini all'età moderna, Franco Angeli, Milano 1998.
* [[M.C-Lambotte]],''Il discorso melanconico'',Borla, 1999
* [[Lucio Russo]],''L'indifferenza dell'anima'',Borla, 1998
* [[ A.Green]].''Il lavoro del negativo'',Borla, 1996
* [[Massimo Riva]],''Saturno e le Grazie'',Sellerio editore Palermo, 1992
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== Voci correlate ==
* [[Disturbo depressivo]]
* [[Depressione esistenziale]]
* ''[[L'anatomia della malinconia]]'' di [[Robert Burton (saggista)|Robert Burton]]
* ''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]''