Junio Valerio Borghese: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Junio Valerio Borghese
|immagine = Borghese, Junio Valerio
|didascalia = Borghese
|carica =
|
|mandatofine = 1953
|predecessore = ''Carica creata''
|successore = [[Rodolfo Graziani]]
|partito = [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] <small>(1926-1943)</small><br />[[Partito Fascista Repubblicano|PFR]] <small>(1943-1945)</small><br />[[Movimento Sociale Italiano|MSI]] <small>(1951-1968)</small><br />[[Fronte Nazionale (1967)|FN]] <small>(1968-1970)</small>
|professione = [[Militare]]
}}
{{
|Nome = Junio Valerio Borghese
|Immagine = Junio Valerio Borghese anni 40.jpg
|Didascalia = Borghese negli [[anni 1940|anni quaranta]]
|Soprannome = Il principe nero
|Data_di_nascita = 6 giugno 1906
|Nato_a = [[Artena]]
|Data_di_morte = 26 agosto
|Morto_a = [[Cadice]]
|Luogo_di_sepoltura = [[Basilica di Santa Maria Maggiore]]
|Nazione_servita = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<br />{{RSI}}
|Forza_armata = {{insegna navale|ITA (1861-1946)|icona}}<br>{{insegna navale|RSI|icona}}
|Specialità = [[Sommergibile|Sommergibilista]]
|Anni_di_servizio = 1928–1945
|Grado = [[Capitano di fregata]]
|Guerre = [[Guerra civile spagnola]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale]]<br />[[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]]<br>[[Fronte jugoslavo (1941-1945)|Fronte jugoslavo]]
|
|Comandante_di = [[Iride (sommergibile)|Iride]]<br /> [[Scirè (sommergibile)|Scirè]]<br /> [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]]<br />[[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Xª Flottiglia MAS]]
|Decorazioni = [[Medaglia d'oro al valor militare]]
|Altro_lavoro = Politico
|Note =
}}
{{Bio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Artena
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|Attività = militare
|Attività2 = politico
|Attività3 = nobile
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , membro della principesca [[Borghese (famiglia)|famiglia Borghese]]
}}
Comandante della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]], dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]] aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI) come sottocapo di Stato Maggiore della [[Marina Nazionale Repubblicana]], combattendo al fianco dei [[Germania nazista|nazisti]] contro l'[[Alleati della seconda guerra mondiale|esercito anglo-americano]]. Ai suoi ordini la [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Xª MAS]] della RSI si segnalò per la particolare violenza e brutalità in funzione antipartigiana, compiendo atti per la quasi totalità dei quali, nel dopoguerra, evitò di rispondere o ebbe una condanna mite<ref>{{Cita libro |autore=Giorgio Bocca |titolo=Storia della Repubblica italiana |editore=Rizzoli |citazione=Il processo a Junio Valerio Borghese è una burletta: presiede la Corte di Assise il dottor Caccavale, amico della famiglia Borghese e vecchio gerarca; nel collegio giudicante ci sono ex fascisti notori. La sentenza il 17 febbraio '47 supera ogni limite di impudenza: vengono concesse a Borghese le attenuanti del valor militare, per il salvataggio delle industrie del nord, perché si è battuto per salvare la Venezia Giulia, per l'assistenza ai deportati dai tedeschi. Insomma sarebbe meritevole di avere assistito i partigiani e gli antifascisti che ha catturato e mandato nei lager nazisti. Con tutte le attenuanti e gli indulti, a Borghese restano ancora nove anni; su suggerimento dei difensori si studiano altri indulti finché al principe resta un solo anno. E su questa condanna a un anno di reclusione il processo farsa sta per chiudersi quando un avvocato difensore ricorda al presidente che per la legge del 1946 il condono deve essere superiore a un anno e allora il dottor Caccavale torna di fretta in camera di consiglio, toglie l'ultimo anno come dal conto del salumaio e Borghese esce libero, portato in trionfo.}}</ref>, a causa delle pressioni dell'[[Office of Strategic Services|OSS]]<ref name="CommissioneParlamentare2006-RelazionediMinoranza" /><ref name="Tranfaglia" /><ref name="RAI" /> e di settori dei servizi italiani<ref name="Pacelli" /><ref name="Tonietto" />.
Molti di questi atti, poi riconosciuti come [[Crimine di guerra|crimini di guerra]]<ref name="Bocca1995">{{Cita libro |url=https://books.google.it/books/about/Storia_dell_Italia_partigiana.html?id=VNQhAQAAIAAJ&redir_esc=y |autore=[[Giorgio Bocca]] |titolo=Storia dell'Italia partigiana |anno=1995 |p=478}}</ref>, furono occultati per decenni e vennero alla luce solo dopo il 1994 con la scoperta degli "[[Armadio della vergogna|armadi della vergogna]]"<ref>{{Cita web|url=https://www.cittadellaspezia.com/2017/06/25/il-museo-navale-tra-le-polene-e-il-teschio-nero-con-la-rosa-in-bocca-236880/|titolo=Il Museo navale, tra le polene e il teschio nero con la rosa in bocca|sito=Citta della Spezia|data=25 giugno 2017|lingua=it|accesso=5 ottobre 2022}}</ref><ref name="CommissioneParlamentare2006">{{Cita|Commissione Parlamentare, ''Relazione finale'', 2006|pp. 108-109}}.</ref>.
Fu presidente del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] dal 1951 al 1953. Nel 1970 si fece promotore di un fallito [[colpo di Stato]], passato alla storia come "[[golpe Borghese]]" o "golpe dell'Immacolata", nonché di altre iniziative [[Eversione nera|eversive]] rientranti nel quadro della "[[Strategia della tensione in Italia|strategia della tensione]]"<ref>{{Cita web|url=https://www.studistorici.com/2016/09/29/tonietto_numero_27/|titolo=3/ Un colpo di stato mancato? Il golpe Borghese e l’eversione nera in Italia |rivista=Diacronie |data=29 settembre 2016}}</ref><ref>{{Cita libro |autore=Mirco Dondi |titolo=L'eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965-1974 |città=Roma-Bari |editore=Laterza |anno=2015}}</ref>. In seguito al fallimento del golpe, fuggì nella [[Spagna franchista]] dove rimase fino alla morte.
== Biografia ==
=== L'inizio della carriera militare ===
Era il secondo dei quattro figli del principe [[Livio Borghese]] e di Valeria Keun.
Attratto dalla vita militare, nel 1922 venne ammesso ai corsi della [[Regia accademia navale]]<ref>Venendo imbarcato sulle navi scuola RN ''Francesco Ferruccio'', RN ''Amerigo Vespucci'' e RN ''Pisa''.</ref>, dalla quale uscì nel 1928 con il grado di [[guardiamarina]]; dovette comunque attendere quasi un anno per avere il suo primo imbarco, sull'[[incrociatore]] ''[[Trento (incrociatore)|Trento]]''. Nel 1929 venne promosso [[sottotenente di vascello]] e imbarcato su una delle [[torpediniera|torpediniere]] operanti in [[Mare Adriatico|Adriatico]]<ref>RN ''Nicola Fabrizi'', RN ''Enrico Cosenz'' e RN ''Generale Enrico Cantore''.</ref>; l'anno successivo frequentò il corso superiore dell'Accademia Navale, e nel 1932 venne trasferito ai [[Sommergibile|sommergibili]].
Dopo aver frequentato il corso di armi subacquee, nel 1933, promosso [[tenente di vascello]], venne imbarcato dapprima sul ''Colombo'', quindi sul ''Titano''. Nonostante avesse nel frattempo conseguito i brevetti di [[palombaro]] normale e di grande profondità, fu solo nel 1935 che ricevette il primo incarico di sommergibilista dapprima imbarcato, quale ufficiale in 2ª, a bordo del [[Tricheco (sommergibile 1931)|sommergibile ''Tricheco'']] (dall'11 novembre 1935, partecipando alla [[guerra d'Etiopia]]) e successivamente del ''[[Giuseppe Finzi (sommergibile)|Finzi]]'' (dal 12 febbraio 1937).
=== La guerra civile spagnola ===
In seguito l
In seguito all'esperienza della guerra civile spagnola venne decorato l'8 aprile
Successivamente proseguì la carriera sempre sui sommergibili, al comando dei battelli
=== La seconda guerra mondiale ===
Trasferito successivamente presso la base di [[Lero]], nel [[Dodecaneso]], vi rimase fino all'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno
==== Comandante dello ''Scirè'' ====
{{vedi anche|Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)}}
[[File:Scrè.jpg|miniatura|Il [[sommergibile]] ''[[Scirè (sommergibile)|Scirè]]'']]
Promosso [[capitano di corvetta]], nel 1940 fu designato al reparto incursori della 1ª Flottiglia MAS, dove divenne comandante del [[sommergibile]] ''[[Scirè (sommergibile)|Scirè]]''<ref>Ricoprì anche per un breve periodo l'incarico di comandante del RS ''Diaspro'', ai lavori per avarie ai propulsori,</ref> dall'11 settembre 1940, durante i lavori di adattamento per il trasporto dei mezzi d'assalto alla [[La Spezia|Spezia]].
====
[[File:Julio Valerio Borghese da capitano di corvetta.jpg|miniatura|sinistra|Junio Valerio Borghese]]
Il 24 settembre 1940 Borghese cominciò la sua prima operazione contro la piazzaforte di [[Gibilterra]] (BG1), trasportando dei [[Siluro a lenta corsa|siluri a lenta corsa]] con le relative squadre. Giunto a destinazione il 29 settembre, l'intera operazione fu annullata poiché la squadra britannica aveva nel frattempo lasciato il porto; non rimase quindi altro da fare che rientrare alla [[La Spezia|Spezia]].
Il 21 ottobre, avuta informazione della presenza
Dopo gli insuccessi iniziali, il comando dell'intero reparto incursori fu affidato al [[capitano di fregata]] [[Vittorio Moccagatta]] e il 15 marzo
Il 15 aprile
Nella notte tra il 25 e 26 luglio
Il 10 settembre
Le navi affondate furono le navi cisterna ''[[Fiona Shell]]'' e ''[[Denbydale]]'', mentre fu gravemente danneggiata la motonave armata ''[[Durham]]''. I sei operatori furono insigniti per questa operazione della [[
{{vedi anche|Impresa di Alessandria}}
Borghese, dopo l'attacco a Gibilterra, cominciò a studiare un nuovo attacco, questa volta contro la base navale di [[Alessandria d'Egitto]]. Anche questa volta gli incursori scelti per la missione furono trasferiti con un aereo all'isola di [[Lero]], dove furono poi raccolti da Borghese, arrivato con lo
L'attacco condusse al grave danneggiamento delle navi da battaglia inglesi ''[[HMS Queen Elizabeth (00)|Queen Elizabeth]]'' e ''[[HMS Valiant (02)|Valiant]]''. Borghese, al termine della missione, fu nominato Cavaliere dell'[[Ordine militare di Savoia]].
==== Il progetto d'attacco a New York ====
Dopo il successo dell'[[impresa di Alessandria]], Borghese dovette lasciare il comando del sommergibile ''Scirè'' il 28 maggio 1942, per potersi dedicare completamente al reparto subacqueo della Xª MAS.
Nel 1942 viaggiò in [[Europa]] per raccogliere informazioni che potessero aiutare a compiere altre azioni belliche. A [[Parigi]] incontrò [[Karl Dönitz]], con il quale intendeva pianificare delle operazioni.
In seguito incontrò anche gli uomini della X MAS ad [[Algeciras]]<ref>{{Cita|Greene, Massignani, 2008|p. 152}}.</ref>.
Nell'estate ritornò a Parigi, dove ebbe un nuovo colloquio con Dönitz, ma non ottenne risultati; pertanto decise che eventuali azioni sarebbero state portate a termine solo da mezzi italiani. Iniziò a prendere in considerazione l'idea di un attacco contro [[New York]], non tanto per un possibile successo militare, quanto per una vittoria morale<ref>{{Cita|Greene, Massignani, 2008|p. 153}}.</ref>.
[[File:Il Classe CA imbarcato sul Leonardo Da Vinci.jpg|miniatura|Il [[classe CA]] imbarcato sul [[sommergibile]] ''[[Leonardo da Vinci (sommergibile)|Leonardo Da Vinci]]'' durante le prove; si nota una delle morse che assicurano il CA all'avvicinatore]]
Nel luglio 1942 Borghese studiò un progetto molto ambizioso, un attacco della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]] al [[porto di New York]]. Fu scelto il [[sommergibile]] atlantico ''[[Leonardo da Vinci (sommergibile)|Leonardo da Vinci]]'' della base [[BETASOM]] di [[Bordeaux]] come mezzo avvicinatore. Il sommergibile avrebbe dovuto trasportare fino alla foce dell'[[Hudson]] un piccolo [[sommergibile tascabile]] [[Classe CA|tipo CA]] (fu inviato via [[treno]] a [[Bordeaux]], per l'operazione, il ''CA 2'') in un apposito “pozzo” ricavato al posto del cannone prodiero<ref>{{Cita|Giorgerini, 2002|pp. 374-375}}.</ref>. Il [[tenente di vascello]] Eugenio Massano fu inviato anch'egli a Bordeaux dal comandante della Xª Flottiglia MAS. Borghese<ref name=autogenerato1>Giulio Raiola e Carlo de Risio, ''Obiettivo America'', in ''Storia Illustrata'' nº 136, marzo 1969, p. 32.</ref> avrebbe dovuto guidare il piccolo [[classe CA]], che con a bordo alcuni «uomini gamma» ([[Sommozzatore|sommozzatori]] d'assalto) e 28 cariche esplosive da 20 a 100 kg si sarebbe recato nel porto per minare delle navi<ref>{{Cita|Giorgerini, 2002|pp. 107, 114 e 288-289}}.</ref>.
I lavori furono effettuati nell'agosto 1942 e in settembre furono svolte le prove di rilascio del ''CA 2'' dal ''Da Vinci'', sotto la supervisione del tenente di vascello Eugenio Massano. Le prove ottennero risultati apprezzabili<ref name="autogenerato1" />: il ''Da Vinci'', in immersione a circa 12 metri, riusciva a rilasciare il piccolo CA e a recuperarlo. In realtà il recupero era un'ipotesi molto remota e si era già previsto che i membri del [[Gruppo Gamma]] avrebbero dovuto distruggere il mezzo al termine dell'operazione per poi raggiungere la terraferma<ref>{{cita news |autore=Giulio Raiola |autore2=Carlo de Risio |titolo=Obiettivo America |rivista=Storia Illustrata |numero=136 |data=marzo 1969 |pp=32-33}}</ref>.
La missione fu rinviata in seguito alla perdita del ''Da Vinci'' il 23 maggio 1943 e poi annullata a seguito dell'armistizio di due mesi dopo<ref>{{cita testo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/23/Attacco_New_York_nel_Borghese_co_0_01092311852.shtml|titolo=Attacco a New York (dal Corriere della Sera del 23/09/2001)}}</ref>. Si era anche previsto che sarebbero dovute seguire analoghe incursioni contro [[Città del Capo]] e [[Freetown]]<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.com/books?id=bZnfAAAAMAAJ |autore=Giorgio Giorgerini |titolo=Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana |anno=2007 |editore= Mondadori|isbn=978-88-04-51243-1 |p=114}}</ref>.
==== Comandante della Xª MAS ====
Il 1º maggio
La [[Caduta del fascismo|caduta di Mussolini]] il
In totale,
=== La Repubblica Sociale Italiana ===
{{Vedi anche|Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)}}
[[File:Junio Valerio Borghese passa in rassegna.jpg|miniatura|Febbraio 1944, Junio Valerio Borghese passa in rassegna il [[Battaglione "Barbarigo"]]]]
{{Citazione|In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo.|Junio Valerio Borghese<ref>
Immediatamente dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]], molti marò della Xª Flottiglia
La
[[File:Foto di gruppo Borghese Bardelli Bertozzi decima mas.jpg|thumb|left|Foto di gruppo: sono riconoscibili Borghese (alla guida), [[Umberto Bardelli|Bardelli]], [[Umberto Bertozzi|Bertozzi]], con i militi della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Decima MAS]] (1944)]]
Il 9 settembre gli ufficiali si riunirono per decidere la strada da intraprendere e Borghese ribadì la lealtà all'alleato tedesco. L'11 settembre radunò invece i marinai
Il 14 settembre stipulò un accordo con il ''Korvettenkapitän''
Dopo la nascita della [[Repubblica Sociale Italiana]], l'ammiraglio [[Antonio Legnani]], nuovo sottosegretario alla Marina, inserì la Decima Mas nell'organico della [[Marina Nazionale Repubblicana]]<ref
I militari della Decima
Non si registrò mai un calo del numero di volontari e infatti si costituirono numerosi corpi di "fanteria di marina", il tutto anche in virtù della popolarità che Borghese riscuoteva fra le masse; in contrapposizione la [[Guardia Nazionale Repubblicana|GNR]] per aumentare il numero degli uomini fu costretta ad arruolamenti forzati a seguito di azioni di coscrizione degli abili.
Negli ultimi mesi del conflitto, al fine di difendere l'italianità dell'[[Istria]], Borghese avviò contatti con la Regia Marina al sud (
[[File:Junio Valerio Borghese and Umberto Bardelli.jpg|miniatura|Aprile 1944, Junio Valerio Borghese con il comandante [[Umberto Bardelli]]]]
L'attività della Xª MAS non si limitò alle incursioni navali contro le forze nemiche, ma si estese alla costituzione di reparti di terra, che assunsero al termine del conflitto le dimensioni di una vera e propria divisione di fanteria leggera. Il 1º maggio 1944 fu ufficialmente trasformata in "Divisione [[Fanteria di marina]] Xª",
Tuttavia, a causa dell'opposizione tedesca (che mal vedeva la ricostituzione di grandi unità italiane), la Divisione Decima MAS (composta da due gruppi di combattimento) non poté mai entrare in azione come unità organica, ma fu frazionata in battaglioni usati dai comandi tedeschi sul fronte della [[Linea Gotica]] e poi del [[Senio]]. Una parte della Divisione (il Secondo Gruppo) era pronto per muovere sul confine orientale, per difendere [[Trieste]] e [[Fiume (Croazia)|Fiume]] dall'avanzata degli
A partire dalla seconda metà del 1944 la Decima fu impiegata anche in attività antipartigiane e rastrellamenti di civili nelle zone dove agivano i partigiani, al fianco dei tedeschi; in queste azioni si registrarono rappresaglie, saccheggi, sevizie ed esecuzioni sommarie
==== La smobilitazione della Xª
[[File:Borghese 26 aprile ammainabandiera caserma Piazza Fiume Milano.jpg|miniatura|Piazzale Fiume a [[Milano]], 26 aprile
Il 25 aprile
La cerimonia in piazzale Fiume<ref>Rinominata dopo la guerra in
Il 9 maggio fu contattato dall'agente dei Servizi segreti italiani Carlo Resio e dall'agente dell'[[Office of Strategic Services|OSS]] [[James Angleton]], che lo informarono che l'ammiraglio [[Raffaele de Courten]] intendeva incontrarlo a Roma
In seguito, l'11 maggio, con l'aiuto dei servizi segreti americani, scortato da Resio e Angleton, fu trasferito a Roma, dove trascorse un breve periodo prima di essere ufficialmente arrestato dalle autorità americane il 19 maggio per essere trasferito nel campo di concentramento di [[Studi di Cinecittà|Cinecittà]]
{{Citazione|Gli americani erano interessati alla Xª Mas perché pensavano di utilizzare i suoi famosi ”maiali“ per la guerra contro i giapponesi. Gli inglesi fecero di più: una nave (ma forse le navi furono due) che, a operazioni belliche finite, trasportava dalla Iugoslavia armi per gli ebrei in Palestina, fu fatta saltare dai maiali della Xª<ref>[[Renzo De Felice]], ''[[Rosso e Nero (De Felice)|Rosso e Nero]]'', Baldini & Castoldi, 1995, p. 133.</ref>}}
=== Il dopoguerra ===
==== Il processo e la condanna ====
Nell'immediato dopoguerra Borghese riuscì a sottrarsi alle forze partigiane che intendevano fucilarlo<ref name="CommissioneParlamentare2006-RelazionediMinoranza">{{Cita |Commissione Parlamentare, ''Relazione di minoranza'', 2006|p. 220 |citazione=[…] è peraltro fatto certo, a partire dal salvataggio già il 30.4.1945 a Milano dello stesso Principe Borghese da parte del capo delle Operazioni Speciali dell’O.S.S. James Jesus Angleton che lo prese in consegna e lo trasferì a Roma sottraendolo ad un immediato processo che si sarebbe concluso probabilmente con la sua condanna a morte […]}}.</ref> e fu chiamato a pagare per i crimini commessi ai danni dei civili e contro il governo di Badoglio<ref name="DallaNegra">{{cita testo |url=http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html |autore=Cecilia Dalla Negra |titolo=Golpe Borghese. Ipotesi di un piano eversivo |data=6 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091209151044/http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html |urlmorto=si |citazione=Nel 1947 e per due anni, in seguito alla liberazione del paese, Borghese è chiamato a pagare per i crimini commessi ai danni dei civili e contro il governo di Badoglio: il processo per collaborazionismo con il nemico si chiuderà con una condanna mitigata da attenuanti ottenute con la mediazione dei servizi segreti statunitensi, pochi anni di carcere e poi la libertà}}</ref><ref>{{Cita legge italiana |tipo=DLL |anno=1944 |mese=07 |giorno=27 |numero=159 |titolo=Sanzioni contro il fascismo e punizione dei delitti}} ([https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/2015/02/Decreto-Legislativo-Luogotenenziale-27-luglio-1944-n.-159.pdf copia])</ref><ref>{{Cita legge italiana |tipo=DLL |anno=1945 |mese=04 |giorno=22 |numero=142 |titolo=Istituzione di Corti straordinarie di Assise per reati di collaborazione con i tedeschi}} ([https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/2015/02/Decreto-Legislativo-Luogotenenziale-22-aprile-1945-n.-142-.pdf copia])</ref>.
Dopo un concitato periodo di latitanza, seguirono ripetuti arresti e trasferimenti da un luogo di detenzione all'altro, in attesa dell'inizio del processo. In tale periodo riuscì a farsi accordare la protezione dai Servizi segreti [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], con i quali era già in contatto da diversi mesi prima della fine della guerra in funzione anticomunista ed antislava, in particolare del responsabile del controspionaggio dell'[[Office of Strategic Services|OSS]], [[James Jesus Angleton]]<ref name="Tranfaglia">{{cita testo |url=http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm|titolo=Eredità del fascismo e legittimazione atlantica: l'anticomunismo antidemocratico|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110304204219/http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm|autore=Nicola Tranfaglia |citazione=E poi si scopre che il capo dei servizi segreti americani in Sicilia è James Jesus Simon Angleton, destinato a divenire uno dei più importanti dirigenti della CIA nel secondo dopoguerra. Questo personaggio stabilì uno dei patti fondamentali legati alla nascita della nostra democrazia. Fu Angleton infatti a salvare sul Lago di Garda Junio Valerio Borghese, a portarlo a Milano e a nasconderlo a casa di un partigiano, attraverso l'intercessione di uno degli esponenti principali del Partito d'Azione; quindi a condurre Borghese, travestito da ufficiale, a Roma e a premere affinché il suo processo si concludesse con una lieve condanna. Come puntualmente avvenne. In seguito fu sempre Angleton a reclutare dieci ufficiali della Decima Mas nei servizi segreti americani per le azioni anticomuniste }}</ref><ref name="RAI">{{cita testo |url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 |titolo=La Storia siamo noi: Il Golpe Borghese, storia di un'inchiesta |editore=RAI |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100823132321/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 |sezione=Approfondisci |citazione=La formazione, che gode di una singolare autonomia e di un regolamento particolare, collabora con l'occupante tedesco nella guerra agli Alleati e nella spietata repressione della Resistenza partigiana, ma ancora prima della fine del conflitto allaccia rapporti con i servizi segreti americani (l'OSS, da cui nascerà nel 1947 la CIA) in funzione anticomunista ed antislava. [...] Terminata la guerra, dopo un concitato periodo di latitanza e ripetuti arresti, Borghese è condannato il 17 febbraio 1949 per collaborazionismo riuscendo però, grazie alla protezione americana (in particolare dal responsabile del controspionaggio dell'OSS, James Jesus Angleton), ad essere in breve tempo scarcerato}}</ref>.
{{Citazione|L'epilogo di questo tragico episodio costituì uno dei capi d'imputazione al processo intentato contro di me dopo la fine del conflitto. Il colonnello Luigi Carallo, comandante del reggimento del quale facevano parte i due guardiamarina uccisi, dopo l'eccidio ebbe pronta reazione: ricercò i responsabili e li catturò. Su otto, sette, rei confessi, il 17 marzo furono passati per le armi. Che cosa si può dire a un comandante di reparto che viene a conoscenza del fatto che alcuni suoi uomini sono stati massacrati, non durante il combattimento ma in una vile imboscata? Si era in guerra e Carallo seguì le spietate leggi di guerra
La Corte d'assise lo giudicò colpevole di [[collaborazionismo]] con i tedeschi in azioni di [[rappresaglia]] e [[Concorso di persone nel reato (ordinamento italiano)|concorso morale]] nella strage di partigiani catturati<ref name="Bordogna" />.
Per la determinazione della pena, la Corte assunse come base l'ergastolo e riconobbe due attenuanti: la medaglia d'oro al valor militare e l'assistenza prestata ai deportati in Germania, oltre alla tutela di alcuni impianti industriali del Nord, che ridussero la pena da scontare a 12 anni di reclusione<ref name="Vespa">{{Cita libro |autore=[[Bruno Vespa]] |titolo=Vincitori e vinti |url=https://books.google.com/books?id=UXdSGMo3x14C&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PT251&dq=Processi+ai+fascisti+/+Zara+Algardi&hl=it| data=7 ottobre 2010 |editore=Edizioni Mondadori |ISBN=978-88-520-1191-7}}</ref><ref name="Algardi">{{Cita libro |autore=Zara Olivia Algardi |titolo=Processi ai fascisti: Anfuso, Caruso, Graziani e borghese di fronte alla giustizia : gli assassini organizzati dal S.I.M ... esame storico-giuridico |url=https://books.google.com/books?id=uL7foAEACAAJ&newbks=0&hl=it |editore=Parenti Editore| anno=1958}}</ref><ref name="Bocca1982">{{Cita libro |nome=Giorgio |cognome=Bocca |titolo=Storia della Repubblica italiana: dalla caduta del fascismo a oggi |url=https://books.google.it/books?redir_esc=y&id=VCqzAAAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=Presiede |volume=volume III |p=69 |data=1982 |editore=Rizzoli}}</ref>.
Grazie alle disposizioni dell'[[amnistia Togliatti]], il giorno stesso della lettura del dispositivo della sentenza, il 17 febbraio 1949, la Corte dispose l'immediata scarcerazione del condannato, che aveva già scontato per intero, in regime di carcerazione preventiva, la pena residua<ref name="Tonietto" /><ref>{{Cita libro |autore=Romano Canosa |titolo=Storia dell'epurazione in Italia: le sanzioni contro il fascismo, 1943-1948 |editore=Baldini & Castoldi |città=Milano |anno=1999 |isbn=88-8089-522-2 |pp=366-367}}</ref>.
[[File:Comizio al Colosseo 5 giugno 1953.jpg|miniatura|verticale|Comizio di Borghese al [[Colosseo]] il 5 giugno 1953]]
==== L'adesione al MSI ====
Borghese aderì al [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] nel novembre 1951<ref>{{cita testo|url=http://www.ilmessaggero.it/rubriche/accadde_oggi/junio_valerio_borghese_principe_msi_accadde_oggi-697726.html|titolo=Il Messaggero}}</ref> e fu nominato presidente onorario, fino al 1953; inizialmente appoggiò la corrente di [[Giorgio Almirante|Almirante]], poi abbandonò il partito, che giudicava troppo debole e si avvicinò alla [[estrema destra|destra]] [[extraparlamentare]]. Sempre nel 1953 firmò la prefazione per ''Gli uomini e le rovine'' testo dell'[[Esoterismo|esoterista]] e ideologo [[Julius Evola]] in cui, criticando aspramente il Movimento Sociale Italiano, viene proposto come "rimedio" per salvare la destra italiana quello di creare una rete segreta e anti-parlamentare comune ("''un Ordine''") e rivalutare l'uso della violenza nella lotta politica, quasi preannunciando l'idea del successivo tentato ''golpe''<ref>{{Cita libro |curatore=Mario De Micheli |titolo=La matrice ideologico-letteraria dell'eversione neofascista |anno=1975 |editore=CLUP |p=82}}</ref>.
==== Il Fronte Nazionale ====
Nel settembre 1968 fondò il [[Fronte Nazionale (1967)|Fronte Nazionale]], allo scopo — secondo i servizi segreti — «di sovvertire le istituzioni dello Stato con disegni eversivi»<ref name="Panorama">{{Cita pubblicazione |rivista=Panorama |titolo=numeri 476-488 |anno=1975 |editore=Mondadori |url=http://books.google.com/books?id=m3g7AQAAIAAJ |p=384}}</ref>.
Costituì gruppi clandestini armati, in stretto collegamento con [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e [[Avanguardia Nazionale]], due organizzazioni del [[neofascismo]]<ref>{{Cita libro |autore=Anna Cento Bull |titolo=Italian neofascism: the strategy of tension and the politics of Nonreconciliation |url=https://archive.org/details/italianneofascis0000cent |editore=Berghahn Books |città=Oxford - New York |anno=2007|isbn=978-1-84545-335-0 |pp=[https://archive.org/details/italianneofascis0000cent/page/112 112]-113 |citazione=According to various sources, including ex-member of Ordine Nuovo Vincenzo Vinciguerra, ex-OSS officer Peter Tompkins (1995; 2005), and an official American history of couterintelligence (Rafalko 1998), Prince Junio Valerio Borghese, the Commander of the X MAS for the Republic of Salò, was one of the fascists who agreed to collaborate with the Americans and for this reason was saved from reprisal by the partisans. On the basis of the testimony of Carlo Digilio, Vinciguerra and others, as we saw, it was alleged that many members of Ordine Nuovo were in the pay of America intelligence structures. Among these were Carlo Digilio himself, Delfo Zorzi and Marcello Soffiati. Further substantial evidence, already examined in Part I, points to close links between Ordine Nuovo and the Italian military intelligence structures, as well as between Avanguardia Nazionale and the Office of Classified Affairs within the Ministry of the Interior}}</ref>.
Intanto nel 1963 la moglie, la principessa Daria Olsoufiev, era morta in un incidente stradale e Borghese aveva ottenuto l'incarico puramente onorario di presidente del Banco di Credito Commerciale e Industriale, che fu in seguito acquisito da [[Michele Sindona]]<ref>{{Cita|Greene, Massignani, 2008|p. 229 |citazione=Borghese era uscito dalla sua condizione di semipensionamento più o meno all'epoca della morte della moglie, la principessa Daria Olsoufiev, in un incidente d'auto il 4 febbraio 1963. Per motivi finanziari era stato nominato presidente del Credito commerciale, la prima banca di proprietà di Sindona. Era una carica ampiamente onoraria, che però gli permetteva di guadagnare bene e di seguire da vicino lo svolgersi degli avvenimenti politici}}.</ref>.
==== Il ''golpe'' Borghese ====
{{Vedi anche|Golpe Borghese|Rosa dei venti (storia)}}
[[File:Borghese 1970.jpg|miniatura|verticale|Borghese l'anno del [[golpe Borghese|suo tentato golpe]]]]
Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre
{{Citazione|Italiani, l'auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di stato ha avuto luogo. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ha portato l'Italia sull'orlo dello sfacelo economico e morale ha cessato di esistere. Nelle prossime ore, con successivi bollettini, saranno indicati i provvedimenti più importanti e idonei a fronteggiare gli attuali squilibri della
Al golpe si stima che parteciparono circa {{formatnum:20000}} uomini attivi e altrettanti pronti per essere attivati<ref>{{Cita web |url=http://confini.blog.rainews.it/2020/12/17/il-golpe-borghese-un-colpo-di-stato-sotto-lo-sguardo-di-licio-gelli-e-giulio-andreotti-intervista-a-fulvio-mazza/ |titolo=Il Golpe Borghese: un colpo di Stato sotto lo sguardo di Licio Gelli e Giulio Andreotti |accesso=5 gennaio 2021}}</ref>. Le circostanze del fallimento di quello che è rimasto noto come il "[[golpe Borghese]]" (o "golpe dei Forestali") sono tuttora oscure e controverse. Fu Borghese in persona a impartire il contrordine, ma si rifiutò di spiegarne le ragioni persino ai suoi più fidati collaboratori. Lo fece dopo aver ricevuto una misteriosa telefonata. Alcune fonti individuano in [[Licio Gelli]] l'autore della telefonata. Secondo altre fonti fu invece [[Giulio Andreotti]], per il tramite del suo segretario Gilberto Bernabei, a indurre Borghese a decretare il contrordine<ref>{{Cita web|url=http://www.bottegaeditoriale.it/primopiano.asp?id=257|titolo=50 anni fa il "Golpe Borghese": un denso saggio di Fulvio Mazza|accesso=5 gennaio 2021}}</ref>.
Il magistrato [[Claudio Vitalone]] ha ipotizzato che l'intervento armato sarebbe servito unicamente come premessa a una svolta [[Stato autoritario|autoritaria]]<ref name="autogenerato6">{{cita testo|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424|titolo=La Storia siamo noi - Il golpe Borghese |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100823132321/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 |urlmorto= sì}}</ref>. In seguito alla desecretazione di documenti statunitensi, è stato reso noto che quantomeno i [[Servizi segreti per stato|servizi segreti USA]] erano a conoscenza del golpe<ref name="autogenerato6" /><ref name="Cucchiarelli2009">{{Cita libro |autore=Paolo Cucchiarelli |titolo=Il segreto di piazza Fontana: finalmente la verità sulla strage : le doppie bombe e le bombe nascoste, Pinelli, Calabresi, Feltrinelli, i servizi deviati e quelli paralleli, la DC, il PCI, la NATO e gli Stati Uniti : il racconto tragico e sconvolgente del pasticciaccio che ha ammalato l'Italia |url=http://books.google.com/books?id=qdUSAQAAMAAJ |anno=2009 |editore=Ponte alle Grazie| isbn=978-88-6220-006-6|p=547}}</ref>.
Non mancò comunque chi difese Borghese anche per questo drammatico episodio storico. Riguardo alla dinamica del golpe si espresse anche l'ammiraglio [[Gino Birindelli]] (suo commilitone<ref>{{YouTube| id= zLXxloxn5MQ|titolo=Gino Birindelli e il gruppo operativo incursori della M. M.}}</ref> e [[medaglia d'oro al valor militare]]), affermando che «Borghese fosse una persona troppo intelligente e patriota da fare queste fesserie». Secondo lui, infatti, l'idea del "golpe" era frutto solo dell'entusiasmo dei giovani sostenitori del principe Borghese.
==== Gli ultimi anni ====
In seguito al fallimento del golpe, Borghese si rifugiò
In una intervista alla televisione svizzera, nel 1971, Borghese aveva rivendicato il suo progetto di golpe, esprimendo fra l'altro, per l'occasione, il desiderio di «sterminare» i comunisti italiani:
{{Citazione|Oggi combatto contro degli italiani, oggi parlo contro degli italiani quando le dico che i nostri nemici più pericolosi in Italia sono i comunisti, quindi degli italiani, e non mi disturba affatto dirle che sono nemici e se potessimo sterminarli sarei molto contento perché libereremmo il nostro Paese da nemici che vivono insieme a noi e che costituiscono un eterno pericolo<ref>Intervista citata in {{Cita|Zavoli 1995|cap. VI.}}</ref>.}}
Borghese fu colpito improvvisamente da un malore dopo una cena il 24 agosto 1974. Ci fu chi parlò di [[indigestione]] con conseguente [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]], o addirittura di [[avvelenamento da arsenico]] perpetrato da parte di persone a lui vicine (per coprire presunte complicità dei [[servizi segreti italiani]] o stranieri nel golpe), benché il certificato di morte ufficiale riporti come causa naturale del decesso «[[pancreatite acuta]] [[Emorragia interna|emorragica]]». Borghese morì in ospedale due giorni dopo<ref>{{cita web|url=https://www.misteriditalia.it/golpeborghese/Borgheseindigestioneoveleno(LEuropeo).pdf |autore=Corrado Incerti |titolo=BORGHESE: INDIGESTIONE O VELENO?|rivista=L'Europeo |numero=1/2 |anno=1975|accesso=5 settembre 2019}}</ref>.
Lo stesso anno, Borghese era stato in [[Cile di Pinochet|Cile]] con [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] per incontrare il generale [[Augusto Pinochet]] e uno dei capi della [[Dirección de inteligencia nacional|polizia segreta cilena]], Jorge Carrasco.
È sepolto nella cappella di famiglia<ref>{{Cita news |autore=Patricia Clough
== Onorificenze ==
[[File:Borghese.jpg|thumb|150px|Borghese con diverse onorificenze sulla divisa, durante il periodo della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]]]
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
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}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal - old style BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = Comandante di sommergibile, aveva già dimostrato in precedenti circostanze di possedere delle doti di ardimento e di slancio. Incaricato di riportare nelle immediate vicinanze di una munitissima base navale nemica alcuni volontari, destinati a tentarne il forzamento con mezzi micidiali, incontrava, nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le più aspre difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato con il più assoluto sprezzo del pericolo e con vero sangue freddo gli ostacoli opposti dall'uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dall'ingresso della base nemica ed effettuando con calma e con serenità le operazioni di fuoruscita del personale. Durante la navigazione di ritorno sventava la rinnovata caccia del nemico e, nonostante le dìfficilissime condizioni di assetto in cui era venuto a trovarsi il sommergibile, padroneggiava la situazione, per porre in salvo l'unità e il suo equipaggio. Mirabile esempio di cosciente coraggio, spinto agli estremi limiti di perfetto dominio d'ogni avverso evento. Mediterraneo
|data = 2 gennaio 1941<ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=
|collegamento_onoreficenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=Comandante di sommergibile legionario ha compiuto numerose missioni di guerra sulle coste spagnole operando contro navi da guerra rosse e contro il traffico di contrabbando, dimostrando elevato spirito offensivo e le solide qualità professionali. Con il sommergibile Iride attaccava risolutamente di notte, stando in superficie, un cacciatorpediniere e riusciva successivamente con calma e abilità ad eludere la ricerca e l'offesa di varie unità avversarie che cercavano ripetutamente di colpire il sommergibile con bombe di profondità. Mediterraneo occidentale, settembre 1937-febbraio 1938
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza = Croce al Merito di Guerra (3 concessioni
|collegamento_onorificenza = Croce al merito di guerra
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
Riga 291 ⟶ 300:
}}
=== Onorificenze della
(<small>Non riconosciute dal Regno d'Italia e dalla Repubblica Italiana)</small>
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione = Comandante di sommergibile di elevatissime capacità professionali, partecipava fin dai primi giorni del conflitto, con ardimento ed indomito spirito aggressivo, a numerose missioni di guerra in Mediterraneo, durante le quali conduceva le unità e l'equipaggio al suo comando a fortunato contatto col nemico. Desideroso di condurre l'offesa sempre più a fondo, chiedeva ed otteneva il comando di sommergibile assegnato ai reparti d'assalto della Marina, dedicandosi con grande entusiasmo e rara perizia tecnica al rapido approntamento e messa a punto della nuova unità e delle attrezzature speciali, nonché al delicato addestramento dell'equipaggio per il particolare impiego. Per ben cinque volte trasportò quindi con grande successo, nelle immediate vicinanze delle più munite basi nemiche del Mediterraneo, i mezzi d'assalto della Marina destinati a tentarne il forzamento incontrando, nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le più aspre difficoltà create dalla intensa vigilanza, dalla violenta reazione nemica e spesso dalle sfavorevoli condizioni idrografiche. Mare Mediterraneo, giugno 1940-giugno 1942
|luogo =
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = SMOM.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
|collegamento_onorificenza = Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi melitensi
}}
{{Onorificenze
|immagine = DEU EK Ritter BAR.svg
|nome_onorificenza = [[Croce di
}}
{{Onorificenze
|immagine = DEU EK 2 Klasse BAR.svg
|nome_onorificenza = [[Croce di
}}
== Famiglia ==
{{vedi anche|Borghese (famiglia)}}
Nacque come Junio Valerio Scipione Ghezzo Marcantonio Maria dei principi Borghese a [[Roma]], in una delle famiglie più importanti della [[nobiltà romana]]
Come conseguenza del fatto che il padre era un diplomatico (con il grado di ministro plenipotenziario), Junio Valerio visse i primi anni di vita in viaggio fra l'[[Italia]] e le principali capitali estere, soggiornando in [[Cina]], [[Egitto]], [[Spagna]], [[Francia]] e [[Gran Bretagna]].
In Italia trascorse per lo più il suo tempo a Roma e nelle vicinanze.
Sposò a Firenze, il 30 settembre
*Elena Maria Nives (Roma, 1932 - Parigi, 2004)<ref>[https://www.geni.com/people/Elena-Maria-Borghese/6000000017947163500 Elena Maria Borghese (1932 - 2004)]</ref>;
*
**Flavia; *
**
**
**
**
*
**
**
**
**
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
| 1 = Junio Valerio Borghese
| 2 = [[Livio Borghese|Livio Borghese, XI principe di Sulmona]]
| 4 = [[Paolo Borghese|Paolo Borghese, IX principe di Sulmona]]
| 8 = [[Marcantonio V Borghese|Marcantonio V Borghese, VIII principe di Sulmona]]
|16 = [[Francesco Borghese|Francesco Borghese, VII principe di Sulmona]]
|17 = Adele de La Rochefoucauld
| 9 = Thérèse de La Rochefoucauld
|18 = Alexandre-Jules de La Rochefoucauld, IV duca di Estissac
|19 = Hélène-Charlotte Pauline Dessolle
| 5 = Ilona Appony de Nagy-Appony
|10 = Rudolf Appony de Nagy-Appony
|20 = Antal Appony de Nagy-Appony
|21 = Maria Teresa de Nogarola
|11 = Anna von Beckendorff
|22 = [[Alexander von Benckendorff]]
|23 = Elisabeth von Donetz-Sascharshewski
| 3 = Valeria Alessandra Keun
| 6 = Alfred August Keun
|12 = Benjamin George Keun
|24 = Isaac Keun
|25 = Sofia Rosa Caterina Fantozzi
|13 = Laura Borrell
|26 = Henry Perigal Borrell
|27 = Amelia Boddington
| 7 = Virginie Almirà
|14 = George Almirà
|15 = Marietta da Negroponte
|30 = Teodoro da Negroponte
|31 = Phoebe Charlotte Beale
}}
==Opere==
* ''Decima flottiglia mas. Dalle origini all'armistizio'', Garzanti, Milano, 1952.
== Note ==
Riga 391 ⟶ 385:
== Bibliografia ==
<!--Mettere in bibliografia esclusivamente i testi bibliografici, cioè quelli effettivamente utilizzati per la redazione della voce. Gli approfondimenti vanno messi tuttalpiù nei collegamenti esterni-->
*{{Cita pubblicazione |url=https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/301476.pdf |autore=Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti, istituita con Legge 15 maggio 2003, n. 107 |titolo=Relazione finale |curatore=Enzo Raisi |volume=doc. XXIII n. 18 |editore=Archivio storico Senato della Repubblica |data= febbraio 2006 |cid=Commissione Parlamentare, ''Relazione finale'', 2006}} ({{cita pubblicazione |url=http://leg14.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/018/INTERO.pdf|titolo=copia |editore=Archivio Storico Camera dei Deputati}})
*{{Cita pubblicazione |url=http://leg14.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/018bis/INTERO.pdf |titolo=Relazione di minoranza |autore=Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti, istituita con Legge 15 maggio 2003, n. 107 |curatore=Enzo Raisi |volume=doc. XXIII n. 18bis |editore=Archivio storico Camera dei Deputati |data= gennaio 2006 |cid=Commissione Parlamentare, ''Relazione di minoranza'', 2006}}
*
*
*
*{{Cita libro |url=https://books.google.com/books?id=rooJPQAACAAJ |autore=Giorgio Giorgerini |titolo=Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi |collana=Oscar |editore=Mondadori |anno=2002 |isbn=978-88-04-50537-2 |cid=Giorgerini, 2002}}
*{{Cita libro|titolo = La notte della Repubblica|url = https://archive.org/details/lanottedellarepu0000zavo|autore = Sergio Zavoli|wkautore = Sergio Zavoli|editore = Mondadori
|città = Milano|anno = 1995|lingua = it|ISBN = 9788804401902|cid = Zavoli 1995}} (Versione ebook: ISBN 9788852056727)
== Voci correlate ==
*
*
*
*
*[[Fronte Nazionale (1967)]]
*
*
*[[Impresa di Alessandria]]
*
*[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]
*[[Rosa dei venti (storia)]]
*[[Repubblica Sociale Italiana]]
== Altri progetti ==
Riga 415 ⟶ 413:
== Collegamenti esterni ==
*
*
*
*{{cita
*
<!-- Nota: lo stesso documento dovrebbe essere disponibile sul sito del parlamento. -->
*{{cita testo|url=http://www.associazionedecimaflottigliamas.it/pdf/memoriale.pdf|titolo=Il comandante Borghese|editore=Associazione combattenti X MAS, memoriale per il centenario della nascita di Borghese|accesso=13 agosto 2013|dataarchivio=19 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130319084019/http://www.associazionedecimaflottigliamas.it/pdf/memoriale.pdf|urlmorto=sì}}
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica =
|immagine = Movimento Sociale Italiano Logo.svg
|periodo =
|precedente = ''
|successivo = [[Rodolfo Graziani]]
}}
{{Presidenti del MSI}}
{{Anni di piombo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|fascismo|guerra
[[Categoria:Ufficiali della Regia Marina]]
[[Categoria:Sommergibilisti della Regia Marina]]
[[Categoria:Personalità della Repubblica Sociale Italiana]]
[[Categoria:Politici del Movimento Sociale Italiano]]
Riga 444:
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare della Repubblica Sociale Italiana]]
[[Categoria:Borghese|Junio Valerio]]
[[Categoria:
[[Categoria:Croci di Ferro di prima classe]]
[[Categoria:Anticomunisti italiani]]
[[Categoria:Croci di Ferro di seconda classe]]
[[Categoria:Moti di Reggio]]
[[Categoria:Persone condannate per crimini di guerra]]
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