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|Immagine = Nazareno Fabbretti.jpg
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== Biografia ==
Nacque in una famiglia numerosa e povera animata soprattutto dalla presenza della madre la cui figura segnò la vita di Fabretti anche a seguito dell'abbandono del padre quando si trasferirono a [[Carrara]].
 
Insieme a figure come [[don Primo Mazzolari]], [[don Milani]], [[Davide Turoldo|padre Davide Turoldo]] e [[Ernesto Balducci|padre Ernesto Balducci]] può essere considerato un precursore del [[Concilio Vaticano II]]<ref name=Vento/>.
Nel 1932 entrò in collegio dove si distingue per gli studi e un infaticabile desiderio di letture, forse dovuto anche a una infermità alla gamba che gli impedisce di giocare come gli altri giovani. A 14 anni cominciò a scrivere sulla rivista francescana di [[Recco]], "La Squilla".
 
== Biografia ==
Studiò [[teologia]] e [[filosofia]], ma senza mai laurearsi. A [[Camogli]] nel 1943 fu ordinato sacerdote.
NacqueGino Fabbretti nacque in un borgo dell'appennino pistoiese da una famiglia numerosa e povera, animata soprattutto dalla presenza della madre la cui figura segnò la vita di Fabretti anche adopo seguitola dell'abbandonoseparazione deldei genitori<ref name=Cathopedia/>. Gino rimase con il padre, quandoche si trasferironotrasferì a [[Carrara]] dove aprì un negozio di frutta e verdura<ref name=RG/>.
 
NelEssendo un ragazzo intellettualmente vivace, ma fisicamente fragile, a causa dei postumi della poliomielite<ref name=RG>''Il religioso e l'intellettuale'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>, nel 1932 Gino entrò innel collegio franescano di [[Recco]] dove si distinguedistinse per gli studi e un infaticabile desiderio di letture, forse dovuto anche a una all'infermità alla gamba che gli impedisceimpediva di giocare come gli altri giovani. A 14 anni cominciò a scrivere sulla rivista francescana di [[Recco]], "La Squilla"<ref name=Cathopedia/>.
Dal 1949 al 1963<ref name=Cathopedia>[http://it.cathopedia.org/wiki/Nazareno_Fabbretti ''Nazareno Fabbretti'' su ''Cathopedia'']</ref>fu frate del convento [[genova|genovese]] della [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|Santissima Annunziata del Vastato]]. In questa chiesa Fabbretti divenne un apprezzato e seguito predicatore, di idee decisamente aperte, in contrasto con quelle espresse dall'arcivescovo dell'epoca, il cardinal [[Giuseppe Siri]], e dalla Chiesa preconciliare<ref name=Fava>[https://clandestinoingalleria.blogspot.com/2010/08/un-ricordo-di-nazareno-fabbretti.html Claudio G. Fava, ''Un ricordo di Nazareno Fabbretti]</ref>.
 
Studiò [[teologia]] e [[filosofia]], ma senza mai laurearsi. A [[Camogli]] nel 1943 fu ordinato sacerdote dall'arcivescovo di Genova, cardinale [[Pietro Boetto]]<ref name=Bolla>Elena Cristina Bolla, ''Una vocazione venuta dal mare'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>, prendendo il nome di fra' Nazareno. Alla prima messa, a Recco, parteciparono [[Nando Fabro]], [[Angelo Barile]] e [[Rinaldo Simonassi]], futuri cofondatori della rivista ''[[Il Gallo]]''<ref name=Carozzo>Carlo Carozzo, ''I tempi del "Gallo"'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>.
Nei locali del convento padre Nazareno aprì la "Sala Frate Sole", dove organizzava conferenze e incontri con personaggi della cultura e dello spettacolo<ref name=Fava/>: da [[Giuseppe Dossetti]] e [[Giorgio La Pira]] a [[don Primo Mazzolari]] e [[don Milani]], da [[Davide Turoldo|padre Davide Turoldo]] e [[Ernesto Balducci]] a [[Enzo Biagi]] e [[Guglielmo Zucconi]]<ref name=Cathopedia/>.
 
Dal 1946 al 1949 Nazareno Fabbretti fu frate del convento francescano di [[Voghera]]<ref name=Vento>Salvatore Vento, ''Attualità di un messaggio'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>.
La sua attività di scrittore e giornalista lo videro fondare due riviste: ''Il Nunzio'' e ''[[Il Gallo]]'' e durante il [[Concilio Vaticano II]] fu inviato de ''[[La Gazzetta del Popolo]]''; per cui in seguito svolse inchieste in tutto il mondo.
DalNel 1949 al 1963<ref name=Cathopedia>[{{Cita web |url=http://it.cathopedia.org/wiki/Nazareno_Fabbretti |titolo=''Nazareno Fabbretti'' su ''Cathopedia''] |accesso=13 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714022113/http://it.cathopedia.org/wiki/Nazareno_Fabbretti |dataarchivio=14 luglio 2018 |urlmorto=no }}</ref>fu fratevenne deltrasferito al convento [[genova|genovese]] della [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|Santissima Annunziata del Vastato]]. In questa chiesa Fabbretti divenne un apprezzato e seguito predicatore, di idee decisamente aperte, in contrasto con quelle espresse dall'arcivescovo dell'epoca, il cardinal [[Giuseppe Siri]], e dalla maggioranza della Chiesa preconciliareprima del [[Concilio Vaticano II]]<ref name=Fava>[{{Cita web |url=https://clandestinoingalleria.blogspot.com/2010/08/un-ricordo-di-nazareno-fabbretti.html |titolo=Claudio G. Fava, ''Un ricordo di Nazareno Fabbretti]'' |accesso=3 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714022107/http://clandestinoingalleria.blogspot.com/2010/08/un-ricordo-di-nazareno-fabbretti.html |dataarchivio=14 luglio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>.
Fu predicatore efficace, avendo a modello il conterraneo [[San Bernardino da Siena]]<ref name=Farnia>Andrea Farnia, ''Appunti su una limpidissima scrittura'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>.
 
Oltre a questa attività rivolta alle classi agiate e più colte, il convento dell'Annunziata era un punto di riferimento per i poveri, i "senza nome", i mutiliati di guerra, le prostitute del porto, che trovavano in fra' Nazareno un ascoltatore attento, memore della propria infanzia povera<ref name=Bolla/>.
Per evitare lo scontro con Siri nel 1963 si fece trasferire nel convento francescano di [[Voghera]]<ref name=Fava/>, continuando l'attività di giornalista e scrittore.
Nel 1957 fu invitato a partecipare alla "Missione di Milano" dall'allora arcivescovo [[Papa Paolo VI|Giovan Battista Montini]]; alla missione partecipavano anche [[don Primo Mazzolari]], [[Divo Barsotti|don Divo Barsotti]], [[Davide Turoldo|padre Turoldo]], [[Ernesto Balducci|padre Balducci]], [[Giulio Bevilacqua|padre Bevilacqua]] e [[Camillo De Piaz|padre De Piaz]]<ref name=Giannoni>Roberto Giannoni, ''Un "amabile contraddittore"'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>. A Milano Fabbretti fu incaricato della pastorale della moda e fu perciò scherzosamente chiamato "il cappellano delle indossatrici"<ref name=Bolla/>.
 
Se per altri "preti scomodi" il Concilio rappresentò la fine dell'emarginazione ed anzi il riconoscimento di un ruolo autorevole all'interno della Chiesa, per Fabbretti non fu così. Infatti, nel 1964 il cardinal Siri lo fece allontanare dalla propria diocesi<ref name=Vento/>. Fabbretti trovò allora ospitalità presso il convento dei [[serviti]] di [[San Carlo al Corso (Milano)|San Carlo al Corso]] a Milano, che erano confratelli del suo amico padre Turoldo<ref name=Bolla/>.
Scrisse una quarantina di libri, soprattutto biografie dal taglio vivace come quelle di [[Papa Giovanni XXIII]], [[Papa Paolo VI]], [[San Francesco d'Assisi]], [[Santa Chiara]] e [[San Bernardino da Siena]].
 
Il superiore della Provincia Francescana Ligure andò a trovarlo in questo "esilio"<ref name=Bolla/> per trovare una soluzione e nel 1965<ref name=Airo>Antonio Airò, ''L'attività giornalistica'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref> Fabbretti tornò a vivere nel convento francescano di [[Voghera]], dove aveva già vissuto per tre anni. Questa sede aveva il vantaggio di far parte della Provincia Francescana Ligure, ma di essere fuori dalla [[diocesi di Genova]]; d'altra parte da Voghera il frate poteva raggiungere comodamente sia Genova che Milano<ref name=Bolla/> e continuare la sua attività di giornalista e scrittore<ref name=Cathopedia/>.
Per trent'anni collaborò con vari giornali e riviste, tra cui ''[[Humanitas (periodico)|Humanitas]]'', ''[[Studium (rivista)|Studium]]'', ''[[Famiglia Cristiana]]'', ''Madre'', ''Alba'', ''[[Il Popolo]]'', ''[[La Domenica del Corriere]]'', ''[[L'Europeo]]'', ''[[Amica (periodico)|Amica]]'', ''Bella'', ''Storia illustrata''.
 
Dal 1964 in poi interviene ogni estate al [[Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera]] dove officia una Messa degli Umoristi in cui la predica è sempre centrata su umorismo e cristianità.
Fu inviato in [[Europa]], [[Asia]], [[America Latina]] e [[Stati Uniti]], per conto de ''La Gazzetta del Popolo'', ''[[Stampa Sera]]'', ''[[Il Giorno]]'' e il ''[[Corriere della Sera]]''.
 
L'8 settembre del 1997 approdò all'Istituto Don Gnocchi di [[Salice Terme]]; dopo un attacco cardiaco e un ulteriore aggravamento, vi morì il 25 ottobre.
 
==La ''Sala Frate Sole''==
Nel 1948 padre Fabbretti aprì a Voghera una sala conferenze, che chiamò "Sala Frate Sole". L'incontro inaugurale, il 29 marzo di quell'anno, ebbe come ospite il poeta [[Salvatore Quasimodo]]. L'attività regolare si svolgeva il giovedì, quando a settimane alterne [[Nando Fabro]] parlava di argomenti sociali e Fabbretti teneva una conferenza sulla spiritualità francescana<ref name=Vento/>.
 
NeiArrivato localia delGenova conventol'anno successivo, padre Nazareno aprì launa nuova "Sala Frate Sole" nei locali dell'Annunziata<ref name=Vento/>, dove organizzava conferenze e incontri con personaggi della cultura e dello spettacolo<ref name=Fava/>: dainnanzitutto faceva parlare a Genova cattolici "scomodi" come [[Giuseppe Dossetti]] e [[Giorgio La Pira]] a, [[don Primo Mazzolari]] e [[don Milani]], da [[Davide Turoldo|padre Davide Turoldo]] eed [[Ernesto Balducci]]; ainoltre invitava giornalisti come [[Enzo Biagi]] e [[Guglielmo Zucconi]]<ref name=Cathopedia/>, gli attori di teatro in tournée a Genova, scrittori ed intellettuali, persone di ogni "colorazione" ideologica<ref name=CGFava>Claudio G. Fava, ''Tra la "Sala Frate Sole" e il Cineforum'' in ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>.
 
Forse proprio questa apertura e questo dialogo condotti nella "Sala Frate Sole" (attività sconosciute alla Chiesa italiana di quei decenni) portarono all'"allontanamento" di Fabbretti da Genova<ref name=Vento/><ref name=Bolla/>.
 
==Scrittore==
Fabbretti scrisse una cinquantina di libri<ref name=Bibliografia>Bibliografia su ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>.
Il primo uscì nel 1953, si intitolava ''Nessuno'' ed era il racconto dell'esperienza del mondo dei poveri, dei "senza nome", dei "nessuno" appunto. Il libro ebbe una buona accoglienza nel mondo letterario italiano<ref name=Bolla/>. Fra i critici letterari che apprezzarono questa e le successive opere di Fabbretti c'era in particolare [[Carlo Bo]]<ref name=Farnia/>.
 
ScrisseSuccesso unariscossero quarantinaanche di libri, soprattuttoalcune biografie dal taglio vivace, come quelle di [[Papa Giovanni XXIII]], [[Papa Paolo VI]], [[San Francesco d'Assisi]], [[Santa Chiara]] e [[San Bernardino da Siena]]<ref name=Cathopedia/>.
 
Altre opere degne di menzione sono ''I servi inutili. Inchiesta sulla condizione spirituale di sacerdoti del nostro tempo'' (1954), ''Piccola apocalisse'' (1962), ''Don Mazzolari, Don Milani: i disobbedienti'' (1972), ''Francesco e gli amici'' (1981), ''Il sogno e il mare'' (1984), ''Francesco il fratello di tutti'' (1987), ''Teresio Olivelli: ribelle per amore'' (1992)<ref name=Santucci>Luigi Santucci, ''Un grande amico'' su ''La riviera ligure'', maggio-dicembre 2006</ref>, ''Fine del tempio?'' (1969) ''I vescovi di Roma. Breve storia dei papi'' (1986), ''Caro uomo (Lettere degli animali all'uomo)'' (1981), ''Francesco e altro'' (1977), ''Le donne della Bibbia'' (1964), ''Preghiera della cicala & C.'' (1994)<ref name=Cathopedia/>.
 
==Giornalista==
La sua attività di scrittore e giornalista lo vide fondare due riviste: ''Il Nunzio'' e ''[[Il Gallo]]''<ref name=Cathopedia/>. Al Gallo collaborò per anni, pubblicando ogni mese un articolo di argomento religioso, o una recensione di letteratura o di cinema, oppure un pezzo di costume<ref name=Carozzo/>.
 
Fabbretti collaborò con vari quotidiani, fra i quali ''[[La Gazzetta del Popolo]]'', ''[[La Stampa]]'', ''[[Stampa Sera]]'', ''[[La Provincia Pavese]]'', ''[[Il Secolo XIX]]'', il ''[[Giornale del Popolo]]'', ''[[L'Indipendente (Milano)|L'Indipendente]]'', ''[[Il Giorno]]'' e il ''[[Corriere della Sera]]''<ref name=Airo/>. Collaborò anche con ''[[Il Resto del Carlino]]'' durante la breve direzione di [[Enzo Biagi]].
 
Non fu solo commentatore, ma anche inviato. In particolare durante il [[Concilio Vaticano II]] fu il corrispondente de ''[[La Gazzetta del Popolo]]''.
In seguito fu inviato per conto de ''La Gazzetta del Popolo'', ma anche di ''[[Stampa Sera]]'', ''[[Il Giorno]]'' e il ''[[Corriere della Sera]]'', in [[Europa]], [[Asia]], [[America Latina]] e [[Stati Uniti]]<ref name=Cathopedia/>. In particolare nel 1964 seguì i primi viaggi di un papa (Paolo VI) fuori Europa, quelli in Terrasanta ed in India<ref name=Airo/>.
 
Per trent'anni collaborò con riviste di vario carattere, da quelle culturali come ''[[Humanitas (periodico)|Humanitas]]'' e ''[[Studium (rivista)|Studium]]'', a quelle cattoliche di più ampia diffusione come ''[[Famiglia Cristiana]]'', ''Madre'', ''[[Jesus (periodico)|Jesus]]'', ''Alba'', ''[[Il Popolo]]''. Scrisse anche su riviste laiche, come ''[[La Domenica del Corriere]]'' (diretta dall'amico [[Guglielmo Zucconi]]), ''[[L'Europeo]]'', ''Storia illustrata''<ref name=Cathopedia/><ref name=Airo/>. E persino sulla rivista [[Sirio (rivista)|Sirio]] con una sua rubrica ''Astri e Religione''.<ref>Giuseppe Botteri, "Caro Amico, ti scrivo...", pag.5, Sirio n°73, maggio 1989</ref>
 
Di particolare validità e sincerità sono ritenute le rubriche che Fabbretti teneva sui settimanali femminili del gruppo [[Rizzoli]], ovvero ''[[Amica (periodico)|Amica]]'' e ''Bella''<ref name=Airo/>.
 
==Opere==
* ''Nessuno'', Torino, Borla, 1953; Prefazione di [[Luigi Santucci]], Cantalupa, Effatà, 1998.
* ''Francesco'', Bologna, Edizioni Francescane, 1976; Milano, Terra Santa, 2018.
* ''Chiara'', Milano, Biblioteca Francescana Provinciale, 1979; ried. Milano, Terra Santa, 2019.
*''Il sogno e il mare'', Avegno, Stringa, 1984; Cantalupa, Effatà, 1999.
* {{Cita libro|titolo=I Vescovi di Roma. Breve storia dei Papi|altri=Presentazione di [[Enzo Biagi]]|editore=Edizioni Paoline|città=Milano|anno=1986}}
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* Elena Cristina Bolla, Luciano Valle, Paolo Pulina, ''Padre Nazareno Fabbretti. Una testimonianza cristiana tra realismo e profezia'', Cantalupa, [[Effatà Editrice]], 2002.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.ilnostrotempo.it/archiviopdf/2007/tempo_39/ILNTEMPO039G1K_014.pdf | 2 = Articolo del Nostro Tempo a dieci anni dalla morte | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.stpauls.it/jesus00/1198je/1198je68.htm|Breve biografia apparsa su Jesus dell'11 novembre 1998}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo|giornalismoeditoria}}
 
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