Robustezza strutturale: differenze tra le versioni
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La '''robustezza strutturale''' indica la capacità
Il concetto di robustness è stato formalizzato solo di recente, questo concetto consente di realizzare costruzioni in grado di mettere in campo tutte le proprie riserve di resistenza sino al collasso, attraverso l'attivazione di molteplici [[Metodo dell'itinerario del carico|percorsi alternativi di carico]]. In tal modo è allontanato, tra l'altro il pericolo di collasso generalizzato, a seguito di rotture localizzate della struttura (collasso progressivo) specie in occasione di eventi eccezionali.
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=== Italia ===
Il concetto di robustness viene richiamato più volte nel testo delle nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008<ref>Decreto del [[Ministero delle infrastrutture e dei trasporti]] pubblicato sul Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale come circolare n. 617/CSLLPP del 2 febbraio 2009 contenente le “istruzioni per l'applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni” sulla G. U. del 26 febbraio 2009. [http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&f=cl&id_cat_org=164&id=433 Fonte: Ministero]</ref>) come:
* al p.to 2.1, in merito ai requisiti che devono avere le varie opere strutturali, viene richiesta la '' "robustezza nei confronti di azioni eccezionali"'' intesa come la '' "capacità di evitare danni sproporzionati rispetto all'entità delle cause innescanti quali incendio, esplosioni e urti" ''
* al p.to 3.1.1 in merito alla fase di progetto, viene richiesta la verifica della robustezza ''"imponendo azioni nominali convenzionali, in aggiunta alle altre azioni esplicite (escluse le sismiche e quelle indotte dal vento) applicate secondo due direzioni ortogonali e consistenti in una frazione dei carichi pari all'1% al fine di verificare il comportamento complessivo"''
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