ADPCM: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Descrizione: testo,fonti |
Archive.today ___domain not accessible from Italy (x2)) #IABot (v2.0.9.5) (GreenC bot Etichetta: Ripristino manuale |
||
(13 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{S|
'''ADPCM''' (acronimo di ''Adaptive Differential Pulse Code Modulation'') è tipo di [[compressione audio digitale]] nonché estensione della codifica [[digitale (informatica)|digitale]] [[Pulse-Code Modulation|PCM]] di base, usata largamente nel [[Campionamento (teoria dei segnali)|campionamento]], [[quantizzazione (elettronica)|quantizzazione]] e [[codifica]] di [[audio|segnali audio]], soprattutto in campo di [[telefonia]] fissa.
== Descrizione ==
Riga 8:
La codifica ADPCM utilizza le differenze fra i campioni PCM originari. Quando le differenze presentano una regolarità in termini di valore massimo e di frequenza dei valori ripetuti, per cui diventa possibile memorizzare un numero finito di quelli più frequenti all'interno di tabelle, dette di ''look-up''. <br />
Se si aggiunge una fase di predizione, nella quale il valore del campione precedente è un predittore del valore attuale, a parità di rapporto segnale/rumore, sarà inferiore il numero di bit necessario a rappresentare il segnale: N bit assegnati per <math>2^N</math> possibili valori di differenza. Una possibile tecnica di predizione è quella di tipo lineare e su un numero finito di campioni. In questo caso si usa il criterio del minimo errore quadratico medio [[MEMQ]]<ref>Problema del MEQM presentato in {{cita libro | autore = Neil A. Weiss
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
Riga 20:
| ... 0 || 0 || 0 || 0 || -1 || 0 || 0 || 0 || 0 || -1 || +1 || 0 || 0 || 2 ...
|}
Ciò non è possibile nello spettro delle alte frequenze, dove la differenze sono maggiori e quindi la loro varianza temporale non consente di stabilizzare la successione dei valori campionati con una certa regolarità. La soluzione a tale fenomeno di ''slope overload'' è l'ADCPM, specificato dallo standard ITU-T G-726, che prevede di adattare dinamicamente il numero dei campionamenti alla frequenza del segnale in ingresso: intervalli (passi) di quantizzazione più ampi per le frequenze più alte ovvero più ristretti "per variazioni più lente del segnale".<ref>{{cita web | url = https://it.emcelettronica.com/tecniche-di-compressione-audio-adpcm | titolo = Tecniche di compressione audio: ADPCM | data = 30 dicembre 2016 | sito =
Con la predizione in tecnica di modulazione ''ADPCM'', 0 diventa il valore più frequente che si ottiene dalla differenza fra i segnali PCM in ingresso.<ref name="lombardo,2014">{{cita libro | autore = Vincenzo Lombardo | autore2 = Andrea Valle | url = https://books.google.it/books?id=GcNcAwAAQBAJ&pg=PA171&lpg=PA171 | titolo = Audio e multimedia |
== Note==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo = Dictionary of Multimedia and Internet Applications: A Guide for Developers and Users|url = https://archive.org/details/isbn_9780471986249|editore = Wiley|città = Hoboken|anno = 1999|lingua = inglese|capitolo = ADPCM (Adaptive Delta Pulse Code Modulation)}}
== Voci correlate ==
Line 33 ⟶ 36:
{{interprogetto|s=Codifica numerica del segnale audio/Capitolo 5#5_3}}
{{portale|
[[Categoria:Codec audio]]
|