Fausto Bertinotti: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
| nome = Fausto Bertinotti
| immagine = Fausto Bertinotti
| didascalia = Bertinotti nel 1994
| carica = [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei deputati]]
|
| mandatofine = 28 aprile 2008
|
| successore = [[Gianfranco Fini]]
| carica2 = [[Partito della Sinistra Europea#Presidenti|Presidente del Partito della Sinistra Europea]]
|
| mandatofine2 = 25 novembre 2007
| predecessore2 = ''carica istituita''
| successore2 = [[Lothar Bisky]]
| carica3 = [[Partito della Rifondazione Comunista#Segretario|Segretario del Partito della Rifondazione Comunista]]
| mandatoinizio3 = 22 gennaio 1994
| mandatofine3 = 6 maggio 2006
| presidente3 = [[Armando Cossutta]]
| predecessore3 = [[Sergio Garavini]]
| successore3 = [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]]
| carica4 = [[Camera dei deputati (Italia)|Deputato della Repubblica Italiana]]
| mandatoinizio4 = 15 aprile 1994
| mandatofine4 = 19 luglio 2004
| mandatoinizio5 = 28 aprile 2006
| mandatofine5 = 28 aprile 2008
| legislatura5 = {{NumLegRepubblica|D|XII|XIII|XIV|XV}}
| gruppo parlamentare5 = [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista - Sinistra Europea]]
| coalizione5 = '''XII''': [[Progressisti]]<br />'''XV''': [[L'Unione]]
| circoscrizione5 = '''XII'''; '''XIV'''-'''XV''': [[Circoscrizione Piemonte 1|Piemonte 1]]<br />'''XIII''': [[Circoscrizione Sicilia 1|Sicilia 1]]
| collegio5 = '''XII''': [[Collegio elettorale di Torino 4 (Camera dei deputati)|Torino 4]]
| sito5 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg12/framedeputato.asp?Deputato=1d35360
| carica6 = [[Europarlamentare]]
| mandatoinizio6 = 19 luglio 1994
| mandatofine6 = 27 aprile 2006
| legislatura6 = [[Europarlamentari dell'Italia della IV legislatura|IV]], [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI]]
| gruppo parlamentare6 = [[Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo|SUE/SVN]]
| circoscrizione6 = '''IV''': [[Circoscrizione Italia nord-occidentale|Italia Nord-Ovest]] <br> '''V''': [[Circoscrizione Italia nord-orientale|Italia Nord-Est]] <br> '''VI''': [[Circoscrizione Italia meridionale|Italia Sud]]
| sito6 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/2023/FAUSTO_BERTINOTTI/history/4#detailedcardmep
| partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] <small>(1960-1966)</small><br />[[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|PSIUP]] <small>(1966-1972)</small><br />[[Partito Comunista Italiano|PCI]] <small>(1972-1991)</small><br />[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] <small>(1991-1993)</small><br />[[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] <small>(1993-2008)</small>
| titolo di studio = Diploma di perito elettronico
| professione = Dirigente sindacale, dirigente politico
}}
{{Bio
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|Nazionalità = italiano
}}
Già segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista]] dal 1994 al 2006, è stato [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)|presidente della Camera dei Deputati]] dal 2006 al 2008.
Ideologicamente a cavallo tra [[comunismo]] [[Partito Comunista Italiano#Correnti|ingraiano]] e [[socialismo]] [[Partito Socialista Italiano#Correnti|lombardiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/22/Sergio_Fausto_amicizia_uccisa_dall_co_0_9501221789.shtml Sergio e Fausto, un'amicizia uccisa dall'Operaio Metafisico]</ref>, Bertinotti è un convinto [[Movimentismo#Movimentismo della sinistra radicale|movimentista]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/04/BENVENUTI_GUERRIGLIERI_co_0_9605046855.shtml|titolo=BENVENUTI GUERRIGLIERI <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>, politicamente vicino all'esperienza dei contemporanei movimenti sociali [[Sinistra radicale|radicali]] (in particolar modo ''[[Movimento no-global|no-global]]''), [[pacifismo|pacifista]] e [[nonviolenza|nonviolento]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/09/Bertinotti_Disobbedienti_esproprio_sopraffazione_co_9_041109052.shtml Bertinotti ai Disobbedienti: l'esproprio è sopraffazione]</ref>. È stato inoltre per molti anni un [[Sindacato|sindacalista]] della [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], iscritto dapprima nel [[Partito Socialista Italiano]], poi, dopo una breve esperienza nelle file del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], nel [[Partito Comunista Italiano]] e, a seguito della sua dissoluzione, nel [[Partito Democratico della Sinistra]], entrando infine a far parte di [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]].
== Biografia ==
Fausto Bertinotti nasce a [[Milano]], nel [[Quartiere di Milano|quartiere]] di [[Precotto]], da Enrico, [[macchinista ferroviario|macchinista]] delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]], e da Rosa, [[casalinga]], secondogenito, dopo Ferruccio, anche lui [[ferroviere]]. Nel [[1957]] si trasferisce con tutta la famiglia nel paese natale paterno, [[Varallo Pombia]]. Nel 1962 si diploma, con tre anni di ritardo per via di alcune bocciature<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/07/giovane_Fausto_ripetente_incallito_che_co_0_9810072779.shtml Il giovane Fausto, un ripetente incallito che stava con i cowboy]</ref>, come [[Perito industriale|perito elettronico]] all'[[Istituto tecnico#Istituto tecnico industriale|istituto]] Omar di [[Novara]]<ref>[[Corriere della Sera]] del 3 marzo [[2003]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml Corriere della Sera - «Voglio la fine della proprietà privata»]</ref>.
== Attività sindacale ==
Nel 1964 entra nella [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], diventando segretario della Federazione Italiana degli Operai Tessili (FIOT) di [[Sesto San Giovanni]] e, 3 anni dopo, diviene segretario della Camera del lavoro di [[Novara]]. Dal 1975 al 1985 è segretario regionale della CGIL piemontese (si era infatti trasferito a [[Torino]]). Diventa il leader della corrente più a [[Sinistra (politica)|sinistra]] della CGIL, ovvero ''Essere sindacato'', fortemente critica nei confronti della politica di [[concertazione]] condotta dalla maggioranza.
Da questa importante prospettiva prende parte alle lotte operaie di quel tempo, e quindi a quella degli operai della [[FIAT]] nel 1980, terminata con i 35 giorni di sciopero e la [[marcia dei quarantamila]] che segnò una disfatta per il sindacato e per il PCI che quella lotta sostenne. Come sindacalista, sosterrà la necessità di far valere il diritto di sciopero contro "le ingiustizie della classe padronale". Nel 1985 entra nella segreteria nazionale della CGIL e si trasferisce a [[Roma]].
Nel 1994, con l'accettazione della carica di segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]], deve abbandonare ogni incarico sindacale.
== Attività politica ==
Nei primi [[anni sessanta]] milita nel [[Partito Socialista Italiano]] (PSI) all'interno della corrente di sinistra di [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]]. Quando nel [[1966]] il PSI si riunifica col [[Partito Socialista Democratico Italiano]], Bertinotti non aderisce al [[PSI-PSDI Unificati|nuovo partito]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Otto esponenti socialisti respingono l'unificazione| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0013/articleid,0111_01_1966_0218_0013_5449362/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=25|mese=novembre|anno=1966}}</ref>. Entra quindi nel [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)|Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], che successivamente nel [[1972]] confluirà in maggioranza nel [[Partito Comunista Italiano]]. Il 12 settembre [[1972]] Bertinotti viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese del PCI<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1972_09/19720913_0006.pdf PIEMONTE: DECINE DI SEZIONI DEL PSIUP ENTRANO NEL PCI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304125048/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1972_09%2F19720913_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.
Nel PCI Bertinotti si avvicina a [[Pietro Ingrao]] e, da ingraiano, tra il 1989 e il 1991 è tra i Comunisti che non accettano lo scioglimento del PCI, ma seguirà poi il consiglio di Pietro Ingrao, suo storico punto di riferimento, di aderire al [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS), dove militerà nella corrente dei ''Comunisti Democratici''. Il 10 maggio 1993 lasciò il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] accusandolo di condotta incoerente al proprio mandato elettorale causata dalla determinante astensione, al voto di fiducia, per la creazione del [[Governo Ciampi]]. <ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO_115100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Economia/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-2_123100.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (2)]</ref><ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/05/10/Altro/CGIL-LUSCITA-DI-BERTINOTTI-DAL-PDS---IL-DOCUMENTO-3_131000.php CGIL: L'USCITA DI BERTINOTTI DAL PDS - IL DOCUMENTO (3)]</ref>. A [[settembre]] accetta l'invito di [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Magri]] di iscriversi al [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]] per diventarne, nel gennaio 1994, segretario nazionale.
=== Partito della Rifondazione Comunista ===
==== Gli inizi ====
Il 28 settembre [[1993]] Bertinotti si iscrive al [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]]<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/09/28/Politica/PRC-ADERISCONO-BERTINOTTI-E-ALTRI-TRENTA_175500.php PRC: ADERISCONO BERTINOTTI E ALTRI TRENTA]</ref>, consapevole che pochi mesi dopo ne sarebbe diventato il segretario nazionale, grazie all'accordo tra la corrente di [[Armando Cossutta]] e quella di [[Lucio Magri]] nel gennaio [[1994]]<ref>
Nel 1995
Grazie a questo salvataggio, vengono evitate le elezioni anticipate invocate da Berlusconi
==== Segreteria ====
[[File:Fausto Bertinotti 1996.jpg|thumb|Fausto Bertinotti nel 1996]]
La carica di segretario del PRC gli è confermata anche nel terzo (dicembre 1996), quarto (marzo 1999), quinto (aprile 2002) e sesto (marzo 2005) congresso di Rifondazione. In quest'ultimo, però, la sua relazione ottiene meno consensi del solito, attestandosi circa al 59% delle preferenze. In seguito all'elezione a [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei Deputati]] si ritira da segretario del partito e il 7 maggio 2006, il Comitato politico nazionale di [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista]] elegge segretario [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]].
=== Rapporto con il centro-sinistra ===
==== 1996: Il patto di desistenza ====
Alleato della coalizione dei "Progressisti" perdente alle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]], stipula un [[patto di desistenza]] con [[L'Ulivo]] nel 1996: Rifondazione non si sarebbe presentata in alcuni collegi uninominali alla Camera e al [[Senato della Repubblica|Senato]], dando ai suoi elettori l'indicazione di votare per i candidati scelti da [[Romano Prodi]], e il centro-sinistra avrebbe fatto lo stesso, cioè non si sarebbe presentato in alcuni collegi, favorendo così l'elezione dei candidati di Rifondazione Comunista.
[[File:Bertinotti ivcon.jpg|thumb|left|Fausto Bertinotti al IV congresso del [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Partito della Rifondazione Comunista]] (1999)]]
Le elezioni politiche del 1996 sono vinte dall'[[l'Ulivo|Ulivo]] e Prodi viene nominato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]. Non mancano, durante il suo governo, attriti con Rifondazione Comunista sulla riforma delle pensioni e soprattutto sulla legge finanziaria del 1998 quando, dopo aver votato "a scatola chiusa" due leggi finanziarie indigeste, Prodi si aspetta di incassare il terzo "sì" bertinottiano ("senza prendere ordini da chi non fa parte del governo") nel voto di fiducia. Ma il PRC vota contro, il governo cade e alcuni esponenti abbandonano il PRC fondando il [[Partito dei Comunisti Italiani]], con a capo Armando Cossutta e [[Oliviero Diliberto]]. Il Segretario dei DS, [[Massimo D'Alema]], diventa così Presidente del Consiglio del successivo governo, con l'appoggio del nuovo gruppo dei Comunisti Italiani di Diliberto-Cossutta e con l'appoggio di [[Clemente Mastella]], passato dalle file di centrodestra a quelle del centro-sinistra.
Il PRC, indebolito dalla scissione, alle [[elezioni europee del 1999 in Italia|elezioni europee del
[[File:Ingrao Bertinotti.jpg|miniatura|Fausto Bertinotti saluta [[Pietro Ingrao]]]]
Dal
Nel frattempo, Bertinotti è eletto al [[Parlamento europeo]] alle [[elezioni europee del 2004 in Italia|elezioni europee del
Alle [[Elezioni primarie
====
[[File:Bertinotti07022007-4.jpg|thumb|left|
In alcune interviste Bertinotti rilascia dichiarazioni che fanno scalpore e vengono interpretate dalla stampa nazionale come segnale della prossima caduta del governo Prodi. Bertinotti paragona Prodi a [[Vincenzo Cardarelli]],
In un'intervista del 7 aprile
Il 6 maggio
==== Appoggio ai "
A partire dal
==== L'abolizione della proprietà privata ====
Nel marzo del 2005 rilasciò una intervista al ''[[Corriere della Sera]]'' in cui dichiarò: «Certo: la proprietà privata non si può abrogare per decreto. Ma è un obiettivo»<ref>{{Cita news|autore=Aldo Cazzullo|titolo=«Voglio la fine della proprietà privata»|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=03|mese=03|anno=2005}}</ref>.
È tra i promotori del
===Presidente della Camera
{{vedi anche|Elezione del Presidente della Camera del 2006}}
[[File:Bertinotti Marini 2006.jpg|thumb|Il Presidente del Senato della Repubblica [[Franco Marini]] e Fausto Bertinotti Presidente della Camera il 18 dicembre [[2006]]]]
Il 29 aprile
==== Contestazioni ====
Nel marzo
=== Candidato a Presidente del Consiglio de la Sinistra l'Arcobaleno ===
Per le [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008]], Bertinotti è stato scelto come capo della coalizione per [[la Sinistra l'Arcobaleno]], che vede uniti sotto uno stesso simbolo, che non presenta la storica falce e martello, [[Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea|Rifondazione Comunista]], [[Partito dei Comunisti Italiani]], [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e [[Sinistra Democratica (Italia)|Sinistra Democratica]]. Questo simbolo non supera la quota percentuale di sbarramento per la
=== Ritiro dagli incarichi di direzione politica ===
Dopo la sconfitta
In un'intervista di marzo 2010, ormai fuori dalla vita politica, ha espresso la sua preoccupazione per l'assenza di una sinistra unita; ma ha indicato in [[Nichi Vendola]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/28/bertinotti-70-anni-tra-lotta-lusso-quelle.html Bertinotti, 70 anni tra lotta e lusso Quelle sofferenze dentro al Palazzo - Repubblica.it
=== Presidenza della Fondazione Camera dei Deputati XVI legislatura ===
A partire da maggio 2008 Bertinotti è diventato Presidente della Fondazione Camera dei Deputati, incarico spettante
=== Rivista
Da giugno 2007 Bertinotti ha dato vita alla rivista ''Alternative per il socialismo'', un bimestrale di analisi e cultura politica di cui è direttore. La rivista è nata con una finalità molto ambiziosa: contribuire alla ricerca di una cultura politica della trasformazione, oltre le
{{Citazione|''Alternative'
''Noi'', è ciò che è cresciuto nel processo di rifondazione, la resistenza e la rottura, e nel suo rapporto con i movimenti.
''Per il socialismo'' è una scelta che viene motivata sulla base di quel percorso (percorsi) e che propone un'idea liberata di società aperta, sia come possibilità che come società stessa."}}
=== Seminari ===
Nel
=== Comunione e Liberazione ===
Dall'agosto
===Grande Oriente d'Italia===
Il 4 giugno 2023 ha partecipato come relatore ad un incontro culturale organizzato dal [[Grande Oriente d'Italia]] a [[Villa Bertelli]], alla presenza di [[Stefano Bisi]].<ref>{{cita web|url=https://www.grandeoriente.it/la-massoneria-a-parliamone-in-villa-la-rassegna-che-si-tiene-a-forte-dei-marmi/|titolo=La Massoneria a “Parliamone in Villa”, la rassegna che si tiene a Forte dei Marmi|data=30 maggio 2023|accesso=31 maggio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/parliamone-in-villa-riparte-il-talk-undici-appuntamenti-alla-bertelli-dal-4-giugno-un-mese-di-personaggi-443c694a|titolo="Parliamone in Villa" riparte il talk Undici appuntamenti alla Bertelli Dal 4 giugno un mese di personaggi}}</ref> In tale occasione presenta il suo libro intitolato ''La dissoluzione della [[democrazia]]''.<ref>[https://www.visitforte.com/it/event/fausto-bertinotti-ospite-di-parliamone-in-villa-2023/ Fausto Bertinotti ospite di Parliamone in Villa 2023]</ref>
== Vita privata ==
Nel [[1965]] si sposa con la diciottenne Gabriella Fagno; la cerimonia avviene in chiesa per volontà di sua madre, in quanto Fausto Bertinotti si è sempre dichiarato non credente<ref>''[[Corriere della Sera]]'' del 4 aprile [[2006]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/04_Aprile/24/palomba.shtml «Noi due sposati in chiesa per mia suocera» - Corriere della Sera]</ref>. Nel [[1970]] nasce il suo unico figlio: Duccio, così chiamato in onore del [[Partigiani italiani|partigiano]] [[Duccio Galimberti]].
È appassionato di [[Calcio (sport)|calcio]] e [[tifoso]] del {{Calcio Milan|N}}.<ref name=":0">[https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/milan/2014/03/24-705910/bertinotti_balotelli_lo_cambierei_con_totti Bertinotti tifa rossonero]</ref>
== Opere ==
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* ''Sempre daccapo. Globalizzazione, socialismo, cristianesimo. Conversazione con Roberto Donadoni'', Venezia, Marcianum Press, 2014. ISBN 978-88-6512-268-6.
* ''Colpita al cuore. Perché l'Italia non è una Repubblica fondata sul lavoro'', Roma, Castelvecchi, 2015. ISBN 978-88-6826-757-5.
* con Alfonso Gianni (prefazione), Giso Amendola (postfazione), ''La dissoluzione della democrazia. Scritti 2007-2022'', Castelvecchio, 2023. ISBN 978-88-3290-338-6
* (con [[Roberto Genovesi]]) ''La sinistra che non c'è'', RAI Libri, 2025. ISBN 978-88-39-7192-94
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Europarlamentari dell'Italia della IV legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della VI legislatura|VI legislatura]]
* [[Partito della Rifondazione Comunista]]
* [[Partito della Sinistra Europea]]
* [[Presidenti della Camera dei deputati (Italia)]]
== Altri progetti ==
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{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica = [[Presidente della Camera dei deputati (Italia)|Presidente della Camera dei deputati]]
|immagine =
|periodo = 29 aprile
|precedente = [[Pier Ferdinando Casini]]
|successivo = [[Gianfranco Fini]]
Riga 199 ⟶ 223:
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = [[Partito della Rifondazione Comunista#Segretario|Segretario nazionale del
|immagine = Rifondazione Comunista.svg
|periodo = 22 gennaio
|precedente = [[Sergio Garavini]]
|successivo = [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]]
}}
<!--
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}}
-->
{{Presidenti della Camera dei deputati}}
{{Segretari del PRC}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|comunismo|lavoro|politica|
[[Categoria:Sindacalisti della CGIL]]
[[Categoria:Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XIII legislatura della Repubblica Italiana]]
Riga 250 ⟶ 275:
[[Categoria:Deputati della XV legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1964)]]
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano]]
[[Categoria:Politici del Partito Democratico della Sinistra]]
[[Categoria:Politici del Partito della Rifondazione Comunista
[[Categoria:Europarlamentari
[[Categoria:Europarlamentari
[[Categoria:Europarlamentari
[[Categoria:Presidenti della Camera dei deputati (Italia)]]
[[Categoria:Pacifisti]]
[[Categoria:Nonviolenza]]
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