Abramo Abulafia: differenze tra le versioni
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|Cognome = Abulafia
|PostCognomeVirgola = nome italianizzato di '''Abraham ben Samuel Abulafia'''
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Saragozza
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|LuogoMorteLink = Comino (isola)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = dopo il 1291
|NoteMorte =
|Epoca = 1200
|Attività = filosofo
|Attività2 = mistico
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|Immagine = Abraham abulafia.jpg
}}
È considerato uno dei maggiori studiosi della [[Qabbalah]] dell'[[medioevo|epoca medioevale]].
== Biografia ==
Abulafia nacque nel [[1240]] a [[Saragozza]], in [[Aragona]]. Ancora fanciullo passò con la famiglia in [[Navarra]], nella città di [[Tudela]]. Qui fu introdotto dal padre allo [[studio della Torah]] ("La Legge", che corrisponde al
Gli ebrei vi ricercavano le vagheggiate tribù perdute, i cristiani l'altrettanto vagheggiato regno del [[Prete Gianni]]. Tutto quello che si sapeva, o si supponeva, del Prete e delle Tribù era che si trovavano "in India", cioè vagamente a oriente. Abramo, sbarcato ad [[San Giovanni d'Acri|Acri]], trovò solo la desolazione lasciata dalle [[Crociata|Crociate]] e decise di non proseguire. Giunse invece alla determinazione di tornare in Occidente per ottenere udienza dal [[papa]]. Perché volesse incontrare il papa non si sa con certezza; si è supposto che il giovane entusiasta volesse tentare di convincerlo della bontà del [[religione ebraica|giudaismo]].<ref>In questo senso si esprime anche [[Giulio Busi]], in Giulio Busi ed [[Elena Loewenthal]] (a cura di), ''Mistica ebraica'', Torino, Einaudi, 1995, p. 175.</ref>
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E tutti i segni erano complementari e si spiegavano l'un l'altro. Di tutti i segni del creato quello eccelso erano le quattro lettere del nome di [[Dio]], il [[Tetragrammaton]]. Il Tetragrammaton andava oltre l'uomo perché non si poteva pronunciare, si poteva solo meditare, analizzarne le lettere, ricombinarle, studiarne le corrispondenze e, attraverso esso, risalire l'[[albero delle sefirot]]. Per mezzo di questi esercizi mistici e con l'osservanza di pratiche [[ascesi|ascetiche]], l'uomo di Abulafia si innalza dallo stato mondano a uno stato superiore e diviene ''profeta''. Ma non si diventa profeti per dar spettacolo di sé con miracoli, bensì per giungere a uno stadio di ''percezione'' più sottile e per poter penetrare ''intuitivamente'' la natura imperscrutabile dell'Altissimo, i misteri della creazione, i problemi posti dalla vita umana, dal "[[Da-sein]]", i significati più reconditi della [[Torah]].
Nel [[1272]] Abulafia si trovava a [[Patrasso]], in [[Grecia]]. Lì compose il primo dei suoi libri profetici, il ''Sefer ha-Yashar'' (Libro del Giusto). Ma il suo spirito inquieto continuava a spingerlo verso l'incontro col papa. La richiesta di udienza raggiunse [[papa Niccolò III]] a Soriano. Il papa, che non era un mistico, ordinò di mettere al rogo quell'ebreo se si fosse presentato. Abulafia si presentò ugualmente, e fu incarcerato. Fu liberato dopo solo quattro settimane - nel frattempo il papa era stato colpito da un'apoplessia. Abulafia fece la sua comparsa in [[Sicilia (isola)|Sicilia]] dove si manifestò alle comunità ebraiche come [[Messia nell'ebraismo|Messia]]. Lo scandalo suscitato da questa affermazione costrinse il filosofo a fuggire ancora. Nell'isola [[Malta|maltese]] di [[Comino (isola)|Comino]] compose il ''Sefer ha-Ot'' (Libro del segno) tra il [[1285]] e il [[1288]]. Nel [[1291]] scrisse la sua opera più difficile, gli ''Imre Shefer'' (Parole di bellezza); dopo questa data si perde ogni traccia di lui.
== Il pensiero ==
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Abulafia riteneva che la perfezione individuale, intellettuale e spirituale fosse più importante di tutto il resto, soprattutto della vita scandita da riti ordinari spesso eseguiti in modo meccanico, quindi privi di vero significato. C'è un divario enorme tra la vita rituale comunitaria e quella mistica in quanto hanno due diverse scale di valori. Egli era in rotta con la prima, anche se cercò in tutti i modi di non accentuare questa rottura. Fatto sta che tra i motivi per cui egli abbandonò la Spagna fu l'inadeguatezza dei circoli cabbalisti del posto, che riteneva troppo dogmatici. Uno dei concetti fondamentali della ''Qabbalah'' abulafiana sono i tre Messia (che non hanno nulla a che vedere con la Trinità cristiana come alcuni sostengono).
{{non chiaro|I tre messia si riferiscono all'Intelletto Materiale}},
* L'Intelletto Materiale (Mashiach) è il redentore che influenza l'[[anima]] e la può salvare dal dominio della "materialità" e dal suo potere. Nel Sefer Hamelis affermerà: «È un comandamento e un obbligo rivelare questa cosa ad ogni saggio d'Israele affinché possa salvarsi, dal momento che numerosi sono gli elementi in contrasto con le opinioni della maggioranza dei rabbini ed ancor più si discostano dalle opinioni del volgo».
* L'Intelletto Agente è una potenza cosmica ed è spesso considerato come ultimo di dieci intelletti o emanazioni divine. Esso è responsabile di tutti i cambiamenti nella natura e di tutti i processi associati all'intelletto umano.
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Le teorie che affermano la creazione, da parte di Abulafia, di una specie di trinità simile a quella cristiana sono prive di fondamento in quanto Abulafia stesso criticò le prevalenti teorie rabbiniche e cabbaliste dell'epoca affermando che facevano con le [[Sefirot]] quello che i cristiani avevano fatto con la Trinità.
{{
== Insegnamenti ==
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Alcune delle metodologie mistiche di Abulafia sono state poi adottate da Ashkenazi Hasidim. Prendendo come punto di riferimento il sistema metafisico e psicologico di Moses Maimonides (1135/8–1204), Abulafia ambiva ad esperienze spirituali le quali vedeva come stati profetici simili o persino identici a quelli degli antichi profeti ebrei.
Abulafia suggeriva un metodo basato su stimoli che cambiano continuamente. La sua intenzione non era di rilassare la mente tramite la meditazione, ma di purificarla mediante un'elevata concentrazione che richiedeva il fare diverse
Il suo metodo includeva una sequenza di passaggi.
* Il primo passaggio, preparazione: l'iniziato purificava se stesso mediante digiuno, indossando i tefillin e vestiti bianchi.
* Il secondo passaggio: il mistico
* Il terzo passaggio, manovre fisiche: il mistico pronunciava le lettere in congiunzione con degli schemi specifici di respirazione e movimenti della testa.
* Il quarto passaggio, immaginazione di lettere e forme umane: il mistico immaginava una forma umana e lui stesso senza il corpo. A questo punto, disegnava mentalmente le lettere, ruotandole e rigirandole su tutti e tre gli assi dimensionali. Abulafia descrive nel Imrei Shefer: ''"E loro [le lettere], con le loro forme, sono chiamate il Chiaro Specchio, poiché tutte le forme che hanno lucentezza e forte splendore sono incluse in esse. Colui che le guarda in modo fisso in tutte le loro forme, scoprirà i loro segreti e gli parlerà, e loro risponderanno. Sono come un'immagine
Durante l'ultimo passaggio di immaginazione, il mistico passa in successione quattro esperienze. La prima è un'esperienza di illuminazione corporea, nella quale una luce non solo gli circonda il fisico ma irradia anche da esso, dando l'impressione che sia l'esterno che l'interno del corpo illuminino. Continuando nella pratica, il cabalista arriva alla seconda esperienza: il risveglio del corpo. Segue la terza esperienza in cui il praticante può percepire un miglioramento nel modo di pensare con maggiore lucidità mentale e capacità di immaginazione. La quarta fase è caratterizzata principalmente da paura e tremori.
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Per Abulafia la paura è seguita da un'esperienza di piacere e meraviglia. Questo sentimento è il risultato di percepire un altro "spirito" nel proprio corpo, come descrive nel suo libro Otzar Eden Ganuz: ''"E tu dovrai sentire un altro spirito risvegliarsi in te, rinforzandoti e attraversando tutto il tuo corpo dandoti piacere."'' (Oxford Ms. 1580 fols. 163b-164a).
Solo dopo aver passato queste esperienze il mistico raggiunge il suo obiettivo: la visione di una forma umana, che assomiglia ed è strettamente legata al proprio corpo fisico, di fronte ad esso. L'
Abraham Abulafia descrive l'esperienza di vedere una forma umana diverse volte nei suoi scritti. Comunque, inizialmente non è chiaro chi sia questa forma. Dal momento in cui la forma e il mistico cominciano a dialogare, il lettore capisce che questa forma è l'immagine riflessa dello stesso mistico. Rivolgendosi ai suoi studenti e seguaci, nel libro Sefer haKheshek, Abulafia elabora ulteriormente lo scenario:
{{quote|Siediti pensando che un uomo sia in piedi presente ad aspettare che tu parli con lui; lui è pronto a risponderti ad ogni domanda. Tu dirai sparla, e lui risponderà […] cominciando a pronunciare [il nome] e recitando prima ''"la testa delle teste"'' [es. la prima combinazione di lettere], prolungando il respiro rendendolo più calmo. Dopodiché indietreggia come se ci fosse uno di fronte a te che ti risponde, e sarai tu stesso a rispondere, cambiando la tua voce.}}
Apparentemente, utilizzando le lettere del "Nome" con specifiche tecniche di respirazione, la forma umana dovrebbe apparire. Solo nell'ultima sentenza Abulafia suggerisce che questa forma sei te stesso.
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== Bibliografia ==
; Opere
*{{fr}} ''La Lampe divine'', Roquevaire, Lahy, 2008.▼
* {{fr}} ''Lumière de l'intellect (Or ha-Sekhel)'', edizione, traduzione e note di Michaël Sebban, Paris, Editions de l'éclat, 2021, ISBN 978-2-841624713
*{{fr}} ''Le Livre du signe'', Roquevaire, Lahy, 2007.▼
▲* {{fr}} ''La Lampe divine'', Roquevaire, Lahy, 2008.
*{{fr}} ''L'Épître des sept voies'', tr. dall'ebraico di Jean-Christophe Attias, Éclat, Paris 1985. ISBN 2905372028 nuova edizione 2008. ISBN 9782841621545▼
▲* {{fr}} ''Le Livre du signe'', Roquevaire, Lahy, 2007.
▲* {{fr}} ''L'Épître des sept voies'', tr. dall'ebraico di Jean-Christophe Attias,
* {{en}} Abraham Abulafia, ''Chaye HaOlam Ha-Ba: Life in the world to come'',
* {{en}} Abraham Abulafia, ''Or Ha-Sechel: Light of the intellect'',
; Studi
* [[Moshe Idel]], ''L'esperienza mistica in Abraham Abulafia'', Jaca Book, Milano 1992. ISBN 88-399-1694-6
* Moshe Idel, ''Mistici messianici'', Adeplhi,
* Moshe Idel e Viktor Malka, ''I percorsi della Cabbalà'', La Parola, Roma 2007.
* [[Gershom Scholem]], ''Le grandi correnti della mistica ebraica'', Einaudi, Torino 1993. ISBN 88-06-13262-8
* {{fr}} Elliot R. Wolfson, ''Abraham Aboulafia, cabaliste et prophète,'' Paris, Editions de l'éclat, 1999
*Carmelo Zaffora, ''Le Confessioni di Abulafia'' - ''Vita di un Visionario'', Carthago, Catania 2018 ISBN 9788894934274▼
*
▲* Carmelo Zaffora, ''Le Confessioni di Abulafia'',
▲* {{en}} Abraham Abulafia, ''Chaye HaOlam Ha-Ba'', [[Providence University Inc]]
▲* {{en}} Abraham Abulafia, ''Or Ha-Sechel'', [[Providence University Inc]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|b=Abulafia e i segreti della Torah}}
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|biografie|ebraismo|filosofia|medioevo|spagna}}
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