Cosimo Burali-Forti: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , padre del matematico [[Cesare Burali-Forti]]
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
== Cenni biograficiBiografia ==
Figlio di una ricca famiglia di possidenti aretini, si laureò in giurisprudenza a Siena<ref>{{cita|Santori|p. 207}}.</ref> e, secondo le cronache coeve<ref name="FAILLI">Necrologio di Burali-Forti redatto da Angelico Failli in «La provincia di Arezzo» del 4 gennaio 1905».</ref>, rifiutò grandi incarichi pur di rimanere nella natia Arezzo.<ref>{{cita|Santori|p. 208}}.</ref><ref name="AMAP">Claudio Santori, ''Un compositore aretino dell'Ottocento: Cosimo Burali-Forti'', in «Archivi e Memorie dell'Accademia Petrarca (AMAP)», XLII (1976-78), Arezzo, Palmini, 1981, pp. 323-355.</ref>

Rimase tutta la vita impiegato della pubblica amministrazione aretina (era sottosegretario della prefettura<ref name="SITO">{{cita web|url=http://www.fraternitadeilaici.it/archivio-storico/archivio-museo/autori-opere/cosimo-burali-forti-773.html|titolo=Bio di Burali-Forti|sito=Fraternita dei laici|accesso=15 ottobre 2019|dataarchivio=15 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191015135541/http://www.fraternitadeilaici.it/archivio-storico/archivio-museo/autori-opere/cosimo-burali-forti-773.html|urlmorto=sì}}</ref>) e fu rettore della [[Fraternita dei Laici]] dal 1900 fino alla morte.<ref name="SITO" />

I concittadini lo descrissero come uomo pio, ma grande sostenitore della laicità dello stato nonché fervente patriota durante il [[Risorgimento]].<ref name="FAILLI" />

Si dilettò di pittura, soprattutto di ritrattistica<ref name="MASSAINI">Alessia Massaini, ''Le notevoli doti artistiche di Cosimo Burali-Forti (1834-1905): disegnatore, pittore e scenografo'', in «Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti. Bollettino d'informazione», 76 (2003), Arezzo, sn, 2003, pp. 37-47.</ref>, e si dedicò ampiamente alla musica anche se sempre a livello dilettantesco.<ref>{{cita|Armandi|p. 255}}.</ref>
 
== Musica ==
[[File:Burali-Forti Preludio alternativo di Esther.jpg|thumb|Preludio alternativo dell'opera ''Esther'', autografo alla Biblioteca Città di Arezzo<ref name="BF BIBLIO" />]]
Scrisse dodici opere serie, tre scherzi melodrammatici, una farsa, una messa di requiem, ben 50 messe con orchestra, 10 per coro a cappella, 2 sinfonie, un quartetto, un concerto per pianoforte, varia musica da camera (soprattutto per fiati e archi), canzoni, pezzi corali, opere sacre non liturgiche, inni patriottici, e musiche di scena per numerosi drammi amatoriali.<ref name="CARMELA PRIVATO" />

Collaborò con tutte le realtà musicali, professionali e non, di Arezzo, ed ebbe un rapporto speciale con le società filodrammatiche, per le quali amava scrivere spettacoli musicali comici.<ref>{{cita|Armandi|p. 256}}.</ref> I suoi lavori teatrali, salutati da un grande successo locale, hanno una felice verve melodica e quelli sacri dimostrano un non comune talento armonico, che gli valse il diploma ''ad honorem'' dell'Istituto musicale di Firenze nel 1892 (due anni dopo l'istituto lo volle anche assumere come ingegnanteinsegnante).<ref>{{cita|Santori|pp. 213, 235}}.</ref>

Arezzo lo amò per le sue trame scacciapensieri, il suo anti-wagnerismo (mentre imperversava la dicotomia Verdi-Wagner, dagli anni '80 dell'800, Burali-Forti fu un grande peroratore delle cause verdiane)<ref>{{cita|Santori|pp. 215, 218-221}}.</ref>, e la sua calda cantabilità italiana (derivata dall'imitazione di stilemi di [[Saverio Mercadante|Mercadante]], [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], [[Vincenzo Bellini|Bellini]] e l'adorato [[Giuseppe Verdi|Verdi]], e importante nel pensiero nazionalistico susseguente l'Unità)<ref>{{cita|Santori|pp. 222, 232}}.</ref>, benché siano evidenti anche esperimenti tragici (spesso in opere non gratificate da successo, per esempio ''Marchesella''), e anche qualche modello straniero (è provato che rimase affascinato dal [[Faust (operaGounod)|''Faust'']] di [[Charles Gounod|Gounod]]).<ref>{{cita|Santori|pp. 218, 233}}.</ref>

Fu un fervente protagonista degli eventi musicali aretini ottocenteschi: le onoranze per [[Bartolomeo Cristofori]] nel 1876, e, soprattutto, l'inaugurazione del monumento a [[Guido Monaco]] nel 1882.<ref>{{cita|Santori|ppp. 235-236}}.</ref><ref>{{cita|Armandi|pp. 161-173}}.</ref> Organizzò e gestì in prima persona questi eventi, componendo musiche, arrangiando quelle di altri (per l'evento su Cristofori rielaborò le ''ouvertures'' di ''[[Betly]]'' di [[Gaetano Donizetti|Donizetti]] e di [[Semiramide (Rossini)|''Semiramide'']] di [[GioacchinoGioachino Rossini|Rossini]] per sette pianoforti a 28 mani)<ref>{{cita|Santori|p. 236}}.</ref>, e partecipando come maestro del coro (fu maestro sostituto della compagine corale durante l'esecuzione del [[Mefistofele (opera)|''Mefistofele'']] di [[Arrigo Boito|Boito]] diretto da [[Luigi Mancinelli]] al Teatro Petrarca nel 1882).<ref>{{cita|Santori|p. 240}}.</ref><ref>Sull'inaugurazione del monumento a Guido Monaco vedi anche Bianca Maria Antolini, ''La musica in Toscana nell'Ottocento'', in {{cita|Paradiso|pp. 7-24:24}}.</ref>
 
[[File:Fraternita fantasia per cl sib e pianoforte di Cosimo Burali-Forti.jpg|thumb|left|Fantasia per clarinetto in si bemolle e pianoforte, autografo alla Fraternita dei Laici di Arezzo<ref name="FRATERNITA CEDO" />]]
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==== Fraternita dei Laici ====
Burali-Forti fu rettore della Fraternita, alla quale è rimasto l'intero suo archivio, comprese carte amministrative e lettere. È qui che è conservato il maggior numero di suoi autografi.<ref name="SITO" /><ref name="SITO FONDO">{{cita web|url=https://www.fraternitadeilaici.it/archivio-storico/categoria.php?cat=fondo-burali-forti|titolo=Scheda del fondo Burali-Forti|sito=Fraternita dei Laici|accesso=15 ottobre 2019|dataarchivio=17 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200717063322/https://www.fraternitadeilaici.it/archivio-storico/categoria.php?cat=fondo-burali-forti|urlmorto=sì}}</ref><ref name="FRATERNITA CEDO">{{cita web|url=http://www.cedomus.toscana.it/web-db/?idscheda=275|titolo=Fondo Burali-Forti della Fraternita|sito=CeDoMus}}</ref>
 
==== Biblioteca Città di Arezzo ====
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==== Donazione Sparapani ====
Nella donazione che Vasco Sparapani donò al comune di Arezzo, contenente la collezione musicale della Società Filarmonica Aretina, e oggi conservata nell'Archivio storico comunale, si trovano tracce dei lavori che Burali-Forti scrisse per le associazioni filodrammatiche e per altri eventi cittadini (la Società Filarmonica fu per molto tempo una sorta di orchestra cittadina di Arezzo, e accompagnava gli spettacoli filodrammatici come le celebrazioni civiche<ref name="SPARAPANO" /><ref name="FILARMONICA" /><ref>Laura Rinnovati, ''La donazione del fondo musicale della Famiglia Sparapani all’Archivio storico del Comune di Arezzo'', pubblicato sul [http://www.cedomus.toscana.it/cedomus/donazione-fondo-musicale-famiglia-sparapani-allarchivio-storico-comune-arezzo-laura-rinnovati/ sito del CeDoMus] anche in versione [http://www.cedomus.toscana.it/wptest/wp-content/uploads/2015/02/fondi-musicali-archivio-storico-arezzo-2.pdf pdf]</ref><ref>{{cita web|url=https://www.camuarezzo.it/it/news-2018-casa-della-musica/113-il-fondo-sparapani-di-arezzo-un-universo-musicale-fra-le-carte-del-catasto|titolo=Articolo sulla donazione|sito=CaMu Arezzo}}</ref>), oltre che alcuni pezzi cameristici dedicate ai suonatori della Società. Vi si trovano la partitura e le parti per la farsa ''I due metastasiani''<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 464}}.</ref>, le parti delle musiche di scena per la commedia ''I campanili''<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 347}}.</ref>, una partitura dello spettacolo ''Testa di gesso''<ref name="SPARAPANO GESSO" />, una sinfonia per orchestra e pianoforte<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 229}}.</ref>, una messa<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 565}}.</ref>, due quartetti con clarinetto (uno per clarinetto in si bemolle, due violini e violoncello<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 616}}.</ref>, l'altro per lo stesso clarinetto e flauto, violoncello e pianoforte<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 617}}.</ref>), un inno per i caduti nelle battaglie per l'indipendenza italiana<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 508}}.</ref>, e una ''Preghiera della sera'' per quintetto d'archi, armonium e pianoforte, dedicata alla banda cittadina «Guido Monaco» (istituzione diversa rispetto alla Società Filarmonica<ref>{{cita|Armandi|pp. 5-6}}.</ref>) e datata «28 aprile 1881, Teatro Petrarca».<ref>{{cita|Donazione Sparapani|documento 674}}.</ref> Oltre alle musiche, la donazione conserva alcune edizioni di libretti (di ''Testa di gesso''<ref name="SPARAPANO GESSO LIB" /> e di ''Tutti dicono così''<ref name="DICON LIB" />), e le lettere che Burali-Forti scrisse alla Società Filarmonica riguardo laalla produzione dell'opera ''Carmela''.<ref name="CARMELA LETTERE" /><ref name="SPARAPANO">{{cita web|url=http://www.cedomus.toscana.it/web-db/?idscheda=269|titolo=Scheda della Donazione Sparapani|sito=CeDoMus}}</ref><ref name="FILARMONICA">{{cita web|url=http://www.cedomus.toscana.it/web-db/?idscheda=268|titolo=Fondo della Società Filarmonica Aretina|sito=CeDoMus}}</ref>
 
==== Istituzioni private e autografi perduti ====
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{{Compositori toscani}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Toscanabiografie|Musicamusica classica}}
 
[[Categoria:Arezzo| ]]