Partigiani della Pace: differenze tra le versioni
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'''Partigiani della Pace''' è il nome di un
Tra il 1949 e il 1956 si sviluppò in Italia un vasto movimento per la pace, che coinvolse ampi settori dell'opinione pubblica, intellettuali, donne, giovani, e prefigurò i futuri movimenti che si svilupparono nei decenni successivi.
Il Movimento dei Partigiani della Pace, o meglio quello che ne costituisce la sua continuità storica, si esprime attraverso il “[[Consiglio mondiale per la pace]]” ed i vari comitati aderenti con sede ad Helsinki.
Il movimento dei “Partigiani della pace” fu promosso in Italia dal [[Partito Comunista Italiano
Il movimento sarà bollato come comunista dalle forze favorevoli al [[Nato|Patto Atlantico]], e gli USA arriveranno a presentare il [[Congresso mondiale della pace di Parigi]] come atto di “spionaggio atomico” con l'obiettivo di indurre gli scienziati a rivelare i segreti atomici americani<ref>Sondra Cerrai, ''I partigiani della pace in Italia. Tra utopia e sogno egemonico'', Libreriauniversitaria edizioni, Limena (PD) 2011, p. 10</ref>. La ex dirigente del Pci Miriam Mafai
==Congresso di Parigi==
{{vedi anche|Congresso mondiale della pace di Parigi}}
Nell'aprile 1949 a Parigi nasce ufficialmente il Movimento dei Partigiani della Pace. La denominazione discende dall'esperienza della [[Resistenza (politica)|Resistenza]] europea e asiatica per
La partecipazione al [[Congresso mondiale della pace di Parigi|primo Congresso mondiale per la pace]] è straordinaria e si intreccia con le manifestazioni contrarie al [[Nato|Patto Atlantico]]. Giungono a Parigi 2287 delegati di 72 paesi,
I delegati dai due lati della [[Cortina di ferro]] denunciarono polemicamente: “Chi erige barriere di incomunicabilità tra i popoli?”. Si decide che a Praga i “delegati senza visto” condurranno parallelamente il dibattito.
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Il Congresso termina dopo sei giorni di lavoro (dal 20 al 25 aprile) con la lettura del manifesto, che si articola sui seguenti punti:
* rispetto della carta dell'ONU, rifiuto di “tutte le alleanze militari che vanificano questa carta” e della politica di “opporre un blocco di Stati a un (altro) blocco di Stati”;
* richiesta di “interdizione dell'arma atomica e di tutti i mezzi di distruzione di massa degli
* “controllo internazionale effettivo per l'utilizzazione dell'energia atomica a fini esclusivamente pacifici”;
* riduzione delle spese militari, “schiacciante fardello [...] responsabile della miseria dei popoli”;
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Contro l'adesione dell'Italia alla NATO (in discussione allora in Parlamento) viene promossa una petizione il 1 maggio 1949 una petizione nazionale; nonostante in molti luoghi d'Italia fosse proibito raccogliere firme per questa petizione in luoghi pubblici, in due mesi si raccolsero 6.300.000 firme<ref>R. Giacomini, ''Cit.,'' p. 62</ref>.
Nei primi mesi del 1950 uno degli aspetti in cui si concretizza la lotta per la pace in Europa è la protesta contro lo sbarco delle armi americane destinate ai paesi della NATO. In vari porti di Europa, da Genova ad Amsterdam, da Rotterdam ad Anversa ed Amburgo: i portuali rifiutano lo sbarco delle armi. In Italia il governo risponde con misure repressive, quali il divieto di manifestazione e di tener
==I cinque punti==
A Roma nell'ottobre del 1949 si tiene una riunione del Comitato mondiale che decide per rivolgere un appello alle assemblee elettive di tutti i paesi e alle loro popolazioni perché vengano discusse ed accolte alcune proposte di pace. Il documento
#Cessazione della corsa agli armamenti e “riduzione dei bilanci di guerra e degli effettivi militari”;
#Proibizione delle armi atomiche;
#Cessazione delle guerre coloniali in corso (in [[Indonesia]], [[Malesia britannica|Malesia]], [[Guerra del Vietnam|Vietnam]]..) e avvio di negoziati diretti ed immediati;
#Cessazione in tutti i Paesi della repressione contro i partigiani della pace;
#Firma, nel quadro dell'ONU, di un patto di pace tra le grandi potenze.
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• 2 milioni nella Germania dell'Ovest
• 3,5 milioni in Giappone
• t
• oltre 10 milioni in Romania
• 18 milioni in Polonia
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